Sei sulla pagina 1di 2

Sapienza - Università di Roma

Facoltà di Ingegneria - A.A. 2014-2015


Soluzioni appello Analisi Matematica II del 16 settembre 2015 (2)

Esercizio 1. Data la funzione di variabile complessa f (z) = 5


(1+z)6
− sin ( z+1
1
) , z ∈ C ∖ {1}:
(i) scrivere il suo sviluppo di centro z0 = −1, precisando la regione in cui vale;
(ii) calcolare ∫γ f (z)dz dove γ è una qualunque curva chiusa di C contenente al suo interno z0 = −1.

Soluzione:

(i) La funzione presenta il seguente sviluppo valido in C ∖ {−1}:


5 (−1)n
f (z) = −∑ .
(1 + z)6
n≥0 (z + 1)
2n+1 (2n + 1)!

(ii) Essendo
1 1 1 1 1 5
f (z) = − + ⋅ − ⋅ + + ...
z + 1 (z + 1)3 3! (z + 1)5 5! (z + 1)6
si ha che
c−1 = −1,
pertanto
∫ f (z)dz = −2π i.
γ

Esercizio 2. Si studi la convergenza puntuale, assoluta, uniforme e totale della seguente serie di funzioni:

en(x−1)
∑ , x ∈ R.
n=1 n2

Soluzione:

La serie converge totalmente (e dunque anche assolutamente, uniformemente e puntualmente) per x ≤ 1.


Infatti:
en(x−1) 1
0≤ 2
≤ 2 , ∀x ≤ 1
n n
e la serie
1
∑ 2 < +∞
n≥0 n
converge in quanto armonica generalizzata con esponente maggiore di 1.
La serie di funzioni non converge per x > 1, poiché

en(x−1)
lim = +∞
n→ n2
e quindi non risulta soddisfatta la condizione necessaria per la convergenza di una serie.
(∑n≥0 an < ∞ Ô⇒ limn→+∞ an = 0)

Esercizio 3. Calcolare l’ascissa di convergenza e la trasformata di Laplace della funzione

f (t) = [H(t) − H(t − 2)]e2t , t≥0

dove H(t) è la funzione gradino unitario.

Soluzione:

La funzione f (t) è tale che




⎪e2t 0 ≤ t < 2
f (t) = ⎨

⎪0 t < 0, t > 2

quindi è nulla fuori di un intervallo limitato. Pertanto

σ[f (t)] = −∞.

La trasformata di Laplace di f (t) è data da:


2 2 e4−2s − 1
L[f (t)](s) = ∫ e2t ⋅ e−st dt = ∫ et(2−s) dt = .
0 0 2−s

Esercizio 4 (D1). Data f (z) = sin ( z1k ), z ∈ C ∖ {0}, k = 0, 1, 2, . . ., classificare la singolarità z = 0 al variare
di k e calcolarne il residuo.

Soluzione:

Per k = 0 la funzione diventa


f (z) = sin 1.
La singolarità z = 0 è eliminabile e res(f (z), 0) = 0.
Per k = 1, 2, . . . la singolarità z = 0 è essenziale, perché lo sviluppo della funzione f (z) di centro z = 0 presenta
infiniti termini singolari.
Scrivendo ora lo sviluppo della funzione centrato in z = 0 si ha che:
1 1 1
sin ( ) = ∑ (−1)n 2kn+k ⋅ .
z k
n≥0 z (2n + 1)!

Pertanto

• per k = 1 il residuo è res(f (z), 0) = c−1 = 1 (infatti sin ( z1 ) = ∑n≥0 (−1)n z2n+1
1
⋅ 1
(2n+1)!
= 1
z
− 1
3!z 3
+ . . .);

• per k = 2 il residuo è res(f (z), 0) = c−1 = 0 (infatti sin ( z12 ) = ∑n≥0 (−1)n z4n+2
1
⋅ 1
(2n+1)!
= 1
z2
− 1
3!z 6
+ . . .).

Esercizio 5 (D2).
(i) Dire se l’insieme B = C ∖ A, dove A = {z = x + iy ∈ C ∶ −1 ≤ x ≤ 0, 0 ≤ y ≤ x + 1} è semplicemente connesso.
(ii) La funzione f (z) = cos ( z+1
1
) ammette primitiva in B?

Soluzione:

(i) L’insieme B non è semplicemente connesso in quanto non soddisfa la definizione di insieme semplicemente
connesso. Infatti, presa una qualunque curva chiusa γ contenuta in B che circuita A, l’insieme dei suoi punti
interni non è interamente contenuto in B.
(ii) La funzione f (z) ammette primitiva perché

∫ f (z)dz = 0
γ

per ogni curva chiusa γ contenuta in B. Infatti si ha:

∫ f (z)dz = 2πi res(f (z)), 0) = 2πic−1 = 0.


γ

Potrebbero piacerti anche