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FACCIAMOLO
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BASICO
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utile dinamico
CULTURAL DE LA LENGUA FRANCESA E ITALIANA 1
2 INSTITUTO CULTURAL DE LA LENGUA FRANCESA E ITALIANA
CORSO D’ITALIANO
FACCIAMOLO
INSIEME
BASICO
divertente utile dinamico
Unità 07 Desidera?
................................................................................................... 104
Primo avvicinamento alla lingua italiana e alla sua pronuncia. Leggiamo insieme i seguenti
scioglilingua per riconoscere gli elementi chiavi della pronuncia italiana.
1. Al pozzo dei pazzi una pazza lavava le pezze. Andò un pazzo e buttò la pazza con tutte le
pezze nel pozzo dei pazzi.
2. Chi ama chiama chi ama, chiamami tu che chi ami chiami. Chi amo chiamerò se tu
non chiami.
3. Ciò che è, è; ciò che non è, non è; ciò che è, non è ciò che non è; ciò che non è, non
è ciò che è.
4. Se la serva non ti serve, a che serve che ti serva di una serva che non serve? Serviti di
una serva che serve, e se questa non ti serve, serviti dei miei servi.
5. Un empio imperator di un ampio impero scoppiar fece una guerra per un pero; credeva
conquistare il mondo intero l’imperator, ma perse l’ampio impero.
6. Eva dava l’uva ad Ava, Ava dava le uova ad Eva, ora Eva è priva d’uva mentre Ava è
priva d’uova.
8. Ballo da birbante brindando bevo birra bagnando barbe blu sbavando baffi buffi in
brillanti bicchieri biscotti e bonbòn biascicando.
9. Sul tagliere taglia l’aglio, non tagliare la tovaglia:la tovaglia non è aglio e tagliarla è
un grave sbaglio.
10. Al pozzo dei pazzi una pazza lavava le pezze. Andò un pazzo e buttò la pazza con tutte le
pezze nel pozzo dei pazzi.
11. Verso maggio con un paggio vo in viaggio. Non vaneggio, nè motteggio; forse è
peggio! Se mi seggo, più non reggo: mangio o leggo. Se non fuggo qui mi struggo,
ma se fuggo vado al poggio e un alloggio là mi foggio, sotto un faggio, con coraggio.
Nota: non fare molta attenzione al significato delle parole in questo punto; alcuni
degli scioglilingua usano parole antiche che si trovano in disuso nell’italiano attuale.
Fa’ invece attenzione alla pronuncia di certe combinazioni di lettere.
Leggiamo
Tre persone si conoscono nel parco
Analizziamo il dialogo
Nota: possiamo usare altre espressioni per dire addio se aggiungiamo la preposizione a
davanti ai giorni della settimana:
a lunedì, martedì, mercoledì, giovedì, venerdì, sabato, domenica.
di dove sei / è?
Io sono di + città o paese
* mestiere = lavoro
Un cappello blu
Un animale verde
Un orologio azzurro
Maschile Femminile
bello
bella
brutto brutta
economico economica
vicino vicina
ragazzo ragazza
figlio figlia
Tuttavia, esistono molti aggettivi che fanno tanto il maschile, quanto il femminile con la
lettera –e.
Maschile Femminile
francese francese
inglese inglese
cinese cinese
gentile gentile
amichevole amichevole
Per quanto riguarda il plurale, di solito le parole maschili che finiscono in –o al singolare
fanno il plurale in –i, e quelle femminili che finiscono in –a, lo fanno in –e. Le parole
maschili e femminili che al singolare finiscono in –e, fanno il plurale in –i.
Maschile Femminile
libro libri
ragazzo ragazzi
spagnolo spagnoli
donna donne
persona persone
immagine immagini
facile facili
difficile difficili
Pratica: indichiamo quali frasi hanno un errore con la coniugazione del verbo
essere.
1. John sono americano.
2. Io sono Alberto e sono infermiere
3. Tu siete libera stasera?
4. Noi siamo fratelli.
5. Il libro e molto lungo.
6. Gli italiano sei persone molto gentili.
7. Francesca sono francese.
8. Matteo è un ragazzo molto in gamba.
9. Oggi siete martedì.
10. Franco e Giuseppina sono fidanzati.
Nome: Raiza de Silva Nome: Minsu Kim Nome: Diana Gómez Nome: Erick Andrews
Età: 29 anni Età: 28 anni Età: 34 anni Età: 41 anni
Provenienza Brasilia, Brassile Provenienza: Seoul, Corea Provenienza: Trujillo, Perù Provenienza: New York, Stati
Mestiere: Economista del Sur Mestiere: Imprenditrice Uniti
Mestiere: Cuoco Mestiere: Guardia giurata
1. Come ti chiami?
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2. Di dove sei?
........................................................................................................
3. Qual è il tuo lavoro?
........................................................................................................
4. Come stai oggi?
........................................................................................................
Leggiamo
1. Di dov’è Paolo?
Analizziamo il dialogo
Rispondere a “come stai?”
Presentare qualcuno
Ti presento / Le presento
Questo è + nome
Questi sono + nomi
Questo è il signor, la signora, il profesor, la professoressa… + cognome
Questi sono i signori + le signore, i professori, le professoresse…
Piacere di conoscerti / Piacere di conoscerLa
(Molto) lieto di conoscerti / di conoscerLa
Altrettanto
Un’espressione comune
Gli animali
Un cane italiano
Un pesce giapponese
Un orso argentino
Un’anatra tedesca
I nomi che finiscono in –ista possono essere maschili o femminili, quindi fanno il plurale a
seconda del genere, -isti o –iste:
Singolare Plurale
farmacista farmacisti (m), farmaciste (f)
autista autisti (m), autiste (f)
dentista dentisti (m), dentiste (f)
I nomi in –cia e –gia hanno il plurale in –cie e –gie, se prima si trova una vocale; se invece si
trova una consonante, il plurale sarà –ce e –ge:
Singolare Plurale
camicia (f) camicie (f)
doccia (f) doccie (f)
arancia (f) arance (f)
spiaggia (f) spiagge (f)
I nomi maschili in –ca e –ga cambiano a –chi e –ghi, mentre quelli femminili cambiano a –che
e –ghe:
Singolare Plurale
collega (m) colleghi (m)
collega (f) colleghe (f)
pesca (f) pesche (f)
Singolare Plurale
parco parchi
cuoco cuochi
dialogo dialoghi
I nomi maschili che finiscono in –io hanno il plurale in –i, tranne alcune eccezioni in cui il plurale
diventa –ii:
Singolare Plurale
Figlio figli
specchio specchi
Studio studi
occhio occhi
*zio *zii
I nomi che finiscono in una vocale accentata non subiscono cambiamenti nella loro forma plurale.
Singolare Plurale
città città
università università
verità verità
caffè caffè
tè tè
I nomi che provengono da una lingua straniera non subiscono cambiamenti al plurale:
Singolare Plurale
sport sport
film film
taxi taxi
weekend weekend
water water
I nomi che finiscono in –ista possono essere maschili o femminili, quindi fanno il plurale a
seconda del genere, -isti o –iste:
Singolare Plurale
uovo (m) uova (f)
dito (m) dita (f)
braccio (m) braccia (f)
ginocchio (m) ginocchia (f)
lenzuolo (m) lenzuola (f)
Articoli determinativi maschili: se la parola maschile e singolare comincia con vocale, si usa
l’articolo l’, ma se comincia con consonante, si usa il, tranne quelle parole che cominciano con
x, y, z, gn, ps, pn e la combinazione s + consonante (sb, sc, sp, st…), che usano l’articolo lo.
L’articolo il cambia a i al plurale, invece l’ e lo cambiano a gli.
Singolare Plurale
il (libro, ragazzo, caffè…) i (libri, ragazzi, caffè…)
l’ (amico, elefante, occhio…) gli (amici, elefanti, occhi…)
lo (studente, zio, psicologo, zaino…) gli (studenti, zii, psicologi, zaini…)
Orologio Ora
Italiana Notte
Bicchiere UN Spagnola
UNO
Tavolo Ragazzo
UNA
Bambina UN’ Gelato
Problema Signorina
Zio Scherzo
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Leggiamo
Alex si sente un po’ male.
Ho
Un po di’
Molto / Molta
C’è / Ci sono
0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10
zero uno due tre quatro cinque sei sette otto nove dieci
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10
primo secondo terzo quarto quinto sesto settimo ottavo nono decimo
l’ingresso
il soggiorno
la sala da pranzo
la camera da letto
v
il ripostiglio il corridoio
il bagno lo studio
la cucina le scale
L’aula di classe
la cartina
la cattedra
il libro
il banco
v
la lavagna il temperamatite
il cancellino la matita
il quaderno la gomma
Il verbo avere
Accanto al verbo essere, avere è uno dei due verbi centrali della lingua italiana, si usa in molte
situazioni e ci sono molte frasi fatte che usano questo verbo. Avere si usa soprattutto per parlare
delle cose che si possiedono e di molte sensazioni del corpo umano.
io ho freddo
loro hanno molti soldi
il bambino ha il mal di denti
tu hai i brividi
noi abbiamo un cane
loro hanno una macchina rossa
Il verbo esserci
Esserci si usa per indicare l’esistenza di cose o persone in un luogo in particolare. Diverso da
essere e avere, esserci è un verbo che non si coniuga a seconda di una persona, ma a seconda
della quantità di cose che “esistono”, nel caso di cose singolari si usa la coniugazione c’è, e nel
caso di cose plurali si usa invece ci sono.
Per strada
Michelle: Giancarlo, ciao! Tutto bene?
Giancarlo: Sì, ma ho un po’ di fame. Mangiamo qualcosa?
Michele: Certo, qui vicino c’è un ristorante di hamburger, solo
camminiamo quindici minuti.
Giancarlo: Sì, va bene per me.
Al ristorante
Giancarlo: Michele, tu studi l’inglese?
Michele: Adesso no, perché io parlo l’inglese ormai, ma adesso
studio il portoghese.
Giancarlo: Davvero? È difficile il portoghese.
Michele: Michele: No, è molto interessante, molto divertente. E
tu, parli una lingua straniera?
Giancarlo: Studio l’inglese la sera, dopo il lavoro. È da otto mesi
che lo studio, ma è molto difficile, ci sono molte regole
che non ricordo.
Michele: Ti va di studiare l’inglese insieme il weekend? Così
ti aiuto con la grammatica ed io studio un po’ la
pronuncia.
Giancarlo: sì, mi va benissimo. Ci vediamo allora sabato in
biblioteca?
Michele: Certo. Io porto qualcosa da mangiare.
Giancarlo: No. Dopo studiare io ti porto in un ristorante
giapponese ottimo.
Michele: Suona bene.
1. quanto
Io e la mia sorellina
ascoltiamo alcune canzoni
Leggiamo
Nella lezione d’italiano
Io apro la finestra
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Leggiamo
Beatrice è annoiata e fa una gita
a. 22 b. 23 c. 25 d. non si sa
Che fai?
Fare colazione / pranzo / cena.
Fare quattro passi / fare una gita / fare un giro / fare un viaggio.
Fare sport / fare ginnastica/fare calcio...
Fare bella figura / fare brutta figura.
Fare parte di...
Fare finta di...
Fare caldo / freddo / fresco / bello...
Avere da fare
Non c’è niente da fare
Fare l’architetto, la dentista, il vigile del fuoco, lo psicolgo...
In
I mestieri
il meccanico lo scrittore
il barbiere il fruttivendolo
il macellaio il muratore
il musicista il poliziotto
il giardiniere la fiorista
la commessa l’infermiera
il falegname l’elettricista
l’ingegnere il fotografo
il sarto la segretaria
la donna di servizio il fattorino
Alcuni hobby
loro fanno sport voi fate i compiti tu fai la pulizia loro fanno una gita in
montagna
Le preposizioni in e a
Le preposizioni sono piccole parole che servono ad unire due idee in una frase. Le preposizioni si
usano per diversi scopi, per esempio per indicare il materiale di un oggetto, la direzione verso cui
andare, il luogo in cui si svolgono diverse situazioni, eccetera. Le preposizioni in e a sono molto
usate in molti contesti diversi. In seguito vediamo alcuni di questi contesti:
Preposizione IN
Caso Esempio
Caso Esempio
Preposizione A
Caso Esempio
Colosseo, Roma:
ovviamente ha un posto di riguardo fra i monumenti famosi
nel mondo ed è quello più visitato in Italia. Costruito nel
primo secolo dopo Cristo, ma ancora oggi continua a essere
uno dei maggiori simboli del potere dell’Impero Romano.
Il suo interno fa davvero rivivere le vicende dell’impero più
importante della storia.
Leggiamo
Roberta parla della sua famiglia
Analizziamo il dialogo
Parlare della mia famiglia
Di
Da
la penna le chiavi
i soldi il portafoglio
la carta di credito il profumo
l’orologio lo spazzolino
il telefonino il pettine
gli occhiali l’ombrello
Azioni comuni
rimanere venire
I verbi irregolari
Come abbiamo già studiato, la maggior parte dei verbi in italiano sono regolari. Tuttavia, una
parte dei verbi più importanti esegue un modelo di coniugazione irregolare. Anche se alcuni
verbi irregolari condividono una certa somiglianza strutturale, alcuni altri sono completamente
unici e per quello bisogna impararli a memoria. In seguito vediamo alcuni dei verbi irregolari più
importanti:
I verbi servili
I verbi servili somo estremamente importanti nella grammatica italiana. Si usano insieme a un
altro verbo all’infinito per indicare un certo livello di conoscenza, capacità, voglia e obbligo nello
svolgere certe azioni. Il verbo sapere indica conoscenza (io so nuotare bene), il verbo potere
inidica capacità (io posso nuotare bene), il verbo volere indica voglia o desiderio (io voglio
nuotare bene) e il verbo dovere indica obbligo (io devo nuotare bene). In seguito vediamo le
coniugazioni di questi quattro verbo servili, che sono anche verbi irregolari:
I pronomi possessivi
Si usano per indicare l’appartenenza degli oggetti, ossia chi è il proprietario di una determinata
cosa. Sono anche usati molto comunemente con i membri della famiglia. In seguito vediamo
quali sono i pronomi possessivi:
È importante considerare che nel caso dei membri della famiglia non si usano gli articoli
determinativi (mia madre, suo figlio, nostra zia, loro nipote…), le eccezioni sono i mebri della
famiglia al plurale (i nostri genitori, le loro figlie…), quando si usa un aggettivo (la mia sorella
maggiore, il mio fratello minore…) e quando si parla in maniera affettiva (la sua mamma, il
vostro fratellino…)
Le preposizioni di e da
In seguito vediamo alcuni dei contesti di uso per le preposizioni di e da:
Preposizione Di
Caso Esempio
Preposizione Da
Caso Esempio
Leggiamo
Quattro amici decidono cosa fare questa domenica
Analizziamo il dialogo
Parlare dei piaceri
Mi piace
Mi piacciono
Con: parlo con Maria, cantiamo con gli amici, scrivo con una matita…
Su: I libri sono su questo tavolo, discutere su questi argomenti…
Per: Uso questo letto per dormire, scrivo questa lettera per te…
Tra/Fra: Io sono fra Alberto e Giulia, Firenze è tra Milano e Roma…
L’ora
Che ora è?/Che ore sono? È l’una (in punto), è mezzogiorno, è mezzanotte…
Sono le due, sono le tre e cinque…
Sono le nove e un quarto, sono le undici mezzo…
Manca un quarto alle sei…
Il calcio il golf
il pallacanestro l’atletismo
il baseball La fotografia
il nuoto la pesca
il ciclismo la pitura
Lo sci la cucina
il tennis il ballo
il pallamano
Il tavolo il computer
la sedia il telefono
la porta L’armadio
la finestra il divano
il quadro la poltrona
Il frigorifero la mensola
la cucina la libreria
la tv
Caso Esempio
mi / a me
ti / a te piace + cosa singolare/verbo: il mio lavoro, la pasta, lo
gli / a lui zaino, viaggiare, vivere in Italia…
le / a lei / a Lei
ci / a noi piacciono + cose plurali: i tuoi occhi, i film americani, le
vi / a voi canzoni di Laura Pausini…
gli / a loro
Pratica: completiamo gli spazi in bianco con la coniugazione giusta del verbo
piacere.
Pratica: Scriviamo una frase con il verbo piacere con l’informazione fornita fra
parentesi, come nell’esempio)
1. (io/piacere/l’estate)
Mi piace l’ estate
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2. (tu/piacere/studiare le lingue)
.....................................................................................................
3. (loro/non piacere/leggere)
.....................................................................................................
4. (tu/non piacere/i miei amici)
.....................................................................................................
5. (Voi/piacere/le telenovelle)
.....................................................................................................
Leggiamo
Gli studenti leggono i loro compiti sulla giornata
2. Chi va in palestra?
3. Chi va al parco?
la faccia
la bocca
le labbra
i denti
il braccio
il petto
la gamba
ilginocchio
v
il naso la lingua la schiena il dito
gli occhi il collo il sedere la mano
l’orecchio la spalla la coscia il piede
il lo l’ la i gli le
di: del dello dell’ della dei degli delle
a: al allo all’ alla ai agli alle
da: dal dallo dall’ dalla dai dagli dalle
in: nel nello nell’ nella nei negli nelle
su: sul sullo sull’ sulla sui sugli sulle
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Leggiamo
Due amici pranzano insieme al ristorante
Anna: Sì, è solo che una mia collega sta lavorando da sola, allora pranzo veloce veloce e torno ad aiutarla.
Giovanni: Di solito hai molto da fare al lavoro, vero?
Anna: Un po’ sì. I lavori sono sempre così. Ma stiamo per finire questo progetto e averlo finito prendo un
mese di vacanze.
Giovanni: E che fai? Vai in viaggio ?
Anna: Forse no, il tempo non va molto bene in questi mesi d’inverno, sta piovendo molto e sta per
nevicare. Io penso di rimanere a casa e così mi riposo.
Giovanni: Ma appunto perché è d’inverno andare in viaggio in un posto caldo sembra di essere una bella
idea. Pure io sto per prendere le vacanze, e vado in Messico, un posto soleggiato e tranquillo.
Anna: Beato te! Io invece non vorrei andare da nessuna parte, mi sento stanca, allora semplicemente mi
riposo a casa ad aspettare la primavera.
Giovanni: Fai pure!
Dopo pranzo...
3. Che stagione è?
Analizziamo il dialogo
Leo sta per ascoltare la musica, state per prendere il pranzo, i miei colleghi stanno
per lavorare…
Beato te! Si usa per indicare che si pensa che la persona con cui si parla
sta avendo buona fortuna o si trova in una buona situazione:
Fai pure! Si usa quando siamo d’accordo con le azioni che sta per fare la
persona con chi si parla:
I mesi dell’anno
gennaio luglio
febbraio agosto
marzo settembre
aprile ottobre
maggio novembre
giugno dicembre
Le stagioni
io vorrei
tu vorresti
lui / lei vorrebbe
noi vorremmo
voi vorreste
loro vorrebbero
mi
ti
gli / le + dia: un bicchiere di vino, l’insalata caprese, questo vestito nero…
ci
vi
gli
io sto
tu stai
lui / lei sta
noi stiamo
voi state
loro stanno
Come detto in precedenza, con questo verbo si può fare il gerundio, una costruzione che serve a
parlare di azioni che si svolgono nel momento preciso in cui si parla. Ci vuole il verbo stare più il
verbo principale della frase con la desinenza –ando o –endo:
Alcuni verbi hanno una costruzione irregolare, ma questo elenco è piccolo. Alcuni dei verbi più
importanti con imperativo irregolare sono fare, bere e dire:
Un’altra costruzione che si può fare con questo verbo è quella usata per parlare di azioni che si
svolgeranno in un momento non lontano nel futuro. Per fare questa costruzione ci vuole il verbo
stare, la preposizione per e un verbo all’infinito:
Pratica: completare gli spazi in bianco con la coniugazione giusta dei verbi al gerundio
A casa mia c’è sempre molto da fare, meno male che noi siamo in cinque e che ognuno fa
una cosa diversa: in questo momento io .......................... (lavare) i bagni e la mia mamma
.......................... (cucinare) la cena. Invece i miei fratelli Giancarlo e Franceso ..........................
(organizzare) il salotto, che è un disastro adesso. Il mio papà è molto bravo con le cose
elettriche, allora lui .......................... (riparare) il quadro elettrico perché ..........................
(avere) alcuni problemi e a volte ci lascia senza luce. La nostra casa è un po’ vecchia e
strana, per quello noi .......................... (pensare) se trasferirci in una casa nuova per la fine
dell’anno. Vediamo…
Leggiamo
Gianfranco e Giacomo s’incontrano dopo tre anni.
Analizziamo il dialogo
parlare di azioni nel passato
Il verbo ausiliare: alcuni dei verbi chiavi dell’italiano hanno bisogno del verbo essere
per fare il passato prossimo. Questi verbi che richiedono essere sono i chiamati verbi di
movimiento: entrare, uscire, salire, scendere, nascere, morire, andare, venire, essere,
vivere, stare, rimanere, cadere e diventare. Oltre a questi, tutti i verbi riflessivi vogliono
essere come ausiliare. Tranne alcune eccezioni, l’altra gran parte dei verbi si coniuga con il
verbo avere.
Il participio passato: il verbo principale della frase deve riflettersi nella forma del participio
passato, che, nel caso dei verbi con participio regolare, si costruisce con la radice del verbo
più la desinenza –ato, –uto, –ito, come si vede nella tabella:
Ci sono dei verbi che non eseguono questa regola per il participio passato, e invece hanno il
loro participio passato irregolare. In seguito vediamo una tabella con alcuni verbi che fanno il
participio passato irregolare:
Concordanza con l’ausiliare essere: quando si usa il verbo essere come ausiliare, è
necessario che il participio passato sia in concordanza di genere e numero con il soggetto: se
il soggetto è maschile e singolare, il participio deve anche esso essere maschile e singolare;
se il soggetto è femminile e plurare, il participio passato deve avere anche la marca di
concordanza femminile e plurale e così via. Vediamo come si fa questa concordanza:
Salire Luca è salito sulle scale Luca e Paolo sono saliti le scale
Salire Bianca è salita sulle scale Bianca e Sonia sono salite le scale
Rimanere Carla è rimasta a casa Carla e sua madre sono rimaste a casa
Pratica: completiamo le frasi con il participio passato dei verbi fra parentesi
Il fine settimana .......................... molto divertente. Sabato .......................... con gli amici a
giocare una bella partita di calcio, anche se la mia squadra .......................... , noi ..........................
molto. Per pranzo .......................... in una trattoria di Via Sistina e .......................... diversi tipi
di pizza. Il pomeriggio .......................... un po’ di shopping con mia sorella, .......................... un
caffè e .......................... un po’ la nostra infanzia. La sera io e la mia fidanzata ..........................
un film al cinema, il film non .......................... molto, Giulietta, la mia fidazata, ..........................
molto. Dopo il cinema .......................... in discoteca e .......................... molto. La domenica
.......................... i miei genitori, .......................... insieme e .......................... la partia. Io
.......................... da loro fino alle otto di sera.
Esercizio 2: completiamo gli spazi in bianco con la coniugazione giusta dei verbi
fra parentesi al passato prossimo
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Esercizio di lettura: Alcuni dei personaggi italiani più importanti della storia
Dante Alighieri:
È considerato come il padre della lingua italiana. Ha scritto
una delle opere letterarie più importanti della storia della
letteratura mondiale, «La Divina Commedia», tra gli anni
1307 e 1321.
Galileo Galilei:
È stato un fisico, astronomo, filosofo e matematico. Considerato
il padre della scienza moderna e l’astronomia Sospettato di
eresia fu processato e condannato dal Sant’Uffizio nel 1642.
Cristoforo Colombo:
È stato un navigatore ed esploratore italiano, cittadino della
Repubblica di Genova, famoso soprattutto per i suoi viaggi che
hanno portato alla colonizzazione europea delle Americhe a
partire dal 1492.
Leonardo da Vinci:
È stato un ingegnere, pittore e scienziato. Ha incarnato in
pieno lo spirito della sua epoca, portandolo alle maggiori
forme di espressione nei più disparati campi dell’arte e della
conoscenza. Si è occupato di architettura e scultura, ma è
anche stato disegnatore, trattatista, scenografo, anatomista,
musicista, progettista e inventore. È considerato uno dei più
grandi geni dell’umanità.
Leggiamo
I ragazzi al corso di lIngua parlano sulle loro infanzie
Analizziamo il dialogo
Parlare di azioni rutinare al passato
l’infanzia il ragazzo
l’adolescenza il giovane
l’età adulta l’uomo
la vecchiaia la donna
il neonato l’anziano
il bambino il vecchio
Sono pocchi i verbi irregolari all’imperfetto, in seguito ne vediamo alcuni dei più usati:
Leggiamo
Due ragazze paragonano lo stile di vita a Napoli e a Milano
Un terzo tipo di paragone si fa con due elementi introdotti da una preposizione, in cui si usa
sempre la congiunzione che:
1. (Gianni/più/magro/Henry)
Gianni è più magro di Henry
Da bambino ero più grande di te
.....................................................................................................
2. (Italia/più/grande/San Marino)
.....................................................................................................
3. (Questo lavoro/meno/faticoso/il lavoro precedente)
.....................................................................................................
4. (Quel uomo/meno/intelligente/bello)
.....................................................................................................
5. (Questa città/più/sporca/bella)
.....................................................................................................
6. (Vivere in montagna/meno/divertente/vivere in città)
.....................................................................................................
7. (Lavorare/meno/divertente/fare la festa)
.....................................................................................................
8. (Le canzoni di Gianluca Grignani/più/tristi/le canzoni di Eros Ramazzotti)
.....................................................................................................
Leggiamo
Marito e moglie decidono di andare fuori a cena
3. Com’è il tempo?
sopra
sotto
dietro
di fianco
v
di fronte attraverso
dentro fuori
Esercizio 2: Completiamo gli spazi in bianco con la coniugazione dei verbi fra
parentesi all’imperfetto o al passato prossimo
L’anno scorso io .......................... (avere) 22 anni, ed .......................... (essere) una ragazza
tranquilla e felice .......................... (studiare) filosofia all’università e ..........................
(ricordare) sempre la mia infanzia in Sicilia e i miei amici del liceo. Quando ..........................
(lasciare) il liceo .......................... (promettersi) di rimanere sempre in contatto, ma purtroppo
adesso noi non .......................... (parlarsi) cosi spesso come prima, solo ..........................
(scriversi) un paio di volte al mese. Quando .......................... (cominciare) a studiare filosofia,
.......................... (impegnarsi) moltissimo a studiare per prendere sempre un bel voto, ma con
il tempo la situazione .......................... (cambiare). Avevo inoltre un ragazzo, Simone, che
.......................... (lavorare) in un supermercato .......................... (essere) un ragazzo molto
bello e carino, e .......................... (amarsi) tanto. Io .......................... (avere) il progetto di
laurearmi e poi aprire la mia propria academia di filosofia, ma i miei progetti ..........................
(cambiare) quando .......................... (rimanere) incinta. All’inizio .......................... (sentirsi)
molto confusa, non .......................... (sapere) cosa fare con la mia vita, ma Simone è sempre
stato lì per me, e cosi .......................... (rilassarsi). Adesso abbiamo una bella bambina, Gina,
e sto per finire l’università, Simone .......................... (trovare) un lavoro migliore e vogliamo
sposarci fra poco. La mia vita è decisamente più felice adesso che prima.
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l’ufficio di Carlo
Leggiamo
Due amiche chiacchierano un po’
B: N on le abbidiamo ascoltate.
il vestito
la gonna
i pantaloncini
i calzini
v
la camicia la biancheria
il maglione la maglietta
i pantaloni le scarpe
il giubbotto le ciabatte
il cappotto i sandali
la sciarpa la cravatta
La spesa
la bibita
il tonno
l’aceto
lo zucchero
il caffè
la carta igienica
il deodorante
lo shampoo
v
le sardine il sale il detersivo il dentrificio
la maionese il pepe l’assorbente
l’olio d’oliva la farina il sapone
Ascolto la canzone
Prendiamo l’autobus
Leggono i libri
Abbiamo visto un bel film
Come vediamo nelle frasi, l’oggetto diretto si trova dopo il verbo. Tuttavia, tutti gli oggetti diretti
possono essere sostituiti da un pronome diretto, i quali si mettono davanti al verbo:
io mi
tu ti
lui / lei lo
noi la
voi ci
loro li / le
Telefono a Mario
Gli telefono domani
io mi
tu ti
lui gli
lei le
noi ci
voi gli
loro gli
I pronomi combinati
È possibile che in una frase ci siano un oggetto diretto e un oggetto indiretto allo stesso tempo,
allora è anche possibile sostituirli con due pronomi in una sola frase, in cui caso si mette il
pronome indiretto davanti al pronome diretto, e i due pronomi davanti al verbo, come negli
esempi:
Un’altra cosa importante da notare è che i pronomi lo e la diventano l’ davanti a una vocale o
una h.
il lo l’ la
mi me lo .............. .............. ..............
ti .............. .............. te li ..............
gli .............. gliela .............. ..............
le .............. .............. .............. ..............
ci .............. .............. .............. ce le
vi ve lo .............. .............. ..............
gli .............. .............. glieli ..............
le gli ti l’ gli
l’ le li le ti
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