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Giorgia Lafranchi
1 Introduzione pag. 1
2 Cos’è l’osteopatia 8
4 Osteopatia veterinaria 11
4.2.1 Le controindicazioni 14
4.5 Zoppia 18
5.1 Procedimento 20
6 Discussione 32
7 Conclusione 34
8 Bibliografia 35
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1 Introduzione
¹ Dal greco olos=tutto, la medicina olistica considera il corpo nella sua globalità, dove ogni parte del corpo è
collegata ad un'altra. Relazione tra mente-corpo-spirito. (Dr. Med. Vet. Davide Lafranchi)
1
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1.3 Anatomia del cavallo
Qui di seguito riporto alcune immagini (Fig. da 1 a 5) complete di nomi della parte del corpo
del cavallo. Questo permette di avere un punto di riferimento specifico ogni volta che ci si
riferirà all’anatomia di questo animale.
Fig. 2: Particolare del capo del cavallo con relativi termini delle diverse parti anatomiche.
Tratto da: http://www.bemavet.com/vedit/pagina.asp?pagina=1330
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Fig. 3: Particolare dell’arto anteriore del cavallo con relativi termini delle diverse parti
anatomiche.
Tratto da: http://www.bemavet.com/vedit/pagina.asp?pagina=1330
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Fig. 4: Particolare dell’arto posteriore del cavallo con relativi termini delle diverse parti
anatomiche.
Tratto da: http://www.bemavet.com/vedit/pagina.asp?pagina=1330
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Fig. 5: Particolare del piede del cavallo con relativi termini delle diverse parti anatomiche.
Tratto da: http://www.bemavet.com/vedit/pagina.asp?pagina=1330
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1.4 Anatomia del cane
Qui di seguito riporto un’ immagine (Fig. 6) completa dei nomi delle parti anatomiche del
cane. Questo permette di avere un punto di riferimento specifico ogni volta che ci si riferirà
all’anatomia di questo animale.
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2 Cos’è l’osteopatia
2.1 Definizione dell’osteopatia
L’osteopatia è un sistema di diagnosi e trattamento che si basa da un lato sulle conoscenze
della medicina tradizionale (anatomia, fisiologia,…) dall’altro però non ricorre ai farmaci e alla
chirurgia. Si tratta di una medicina manuale complementare alla medicina classica, che
grazie all’uso di manipolazioni e manovre è efficace e utile per prevenire e trattare disturbi,
che riguardano non solo l’apparato muscolo-scheletrico, ma anche il sistema nervoso
centrale / periferico e i visceri ( organi contenuti nelle cavità toracica e addominale).
Non si concentra come la medicina classica solo sulla ricerca e l’eliminazione del sintomo,
bensì considera il sintomo un segnale d’allarme e cerca d’individuare la causa della
comparsa del sintomo stesso. Bisogna inoltre specificare che spesso la causa di ogni dolore
può essere localizzata anche in una zona diversa da quella dove si avverte il dolore.
L’osteopatia pone inoltre l’accento sulla relazione tra mente, corpo e spirito,
rispettando l’integrità strutturale e funzionale del corpo e la sua tendenza ad auto
curarsi. Il trattamento osteopatico facilita dunque questo processo di auto guarigione.2
Una disfunzione somatica o blocco osteopatico è la diminuita o alterata funzione di parti del
corpo, che sono in relazione tra loro: colonna vertebrale, articolazioni periferiche, strutture
miofasciali, apparato cardiocircolatorio, sistema linfatico e sistema nervoso. Si tratta quindi di
una disfunzione di tutte le parti dell’apparato locomotorio ed è caratterizzata dal fatto di
essere reversibile con l’uso delle tecniche manuali e osteopatiche.
(Cfr Dr. Lafranchi, 2012)
2
http://www.isoi.it/losteopatia-mainmenu-32/cose-losteopatia,
11.08.2012
http://www.tuttosteopatia.it/cat/osteopatia/cose-l-osteopatia
11.08.2012
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2.2 I principi di base dell’osteopatia
Autoguarigione:
Nell’osteopatia il ruolo del terapeuta non è quello di guarire, bensì di favorire la capacità del
corpo di “ autocurarsi” . Questo avviene perché l’osteopata, grazie alle manipolazioni e alle
manovre riesce ad eliminare gli ostacoli che impediscono alle vie di comunicazione del corpo
di sfruttare i propri fenomeni di autoregolazione per raggiungere la guarigione. L’osteopatia
ha come scopo quello di ristabilire l’armonia della struttura scheletrica di sostegno, per
permettere così all’organismo di trovare un proprio equilibrio ed un proprio benessere.3
Regola dell’arteria:
Secondo Andrew Taylor Still, le cellule e i tessuti del corpo possono funzionare in modo
soddisfacente solo se il sangue arriva correttamente e la linfa è ben evacuata. Le ferite i
processi infiammatori e le cicatrici, costituiscono un ostacolo per la microcircolazione,
impediscono l’irrorazione sanguigna abituale delle cellule e dei tessuti ( deficit di apporto di
ossigeno e nutrimenti) provocando quindi dei problemi al metabolismo.3
3
http://www.isoi.it/losteopatia-mainmenu-32/cose-losteopatia,
11.08.2012
http://www.tuttosteopatia.it/cat/osteopatia/cose-l-osteopatia
11.08.2012
9
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3 Come nasce l’osteopatia
3.1 Le origini dell’osteopatia:
In questo nuovo tipo di medicina si va alla ricerca delle cause dei disturbi lamentati dal
paziente, in contrapposizione al tentativo di eliminarne i sintomi con i farmaci; a questo
proposito è utile aggiungere che A.T. Still concordava con la teoria ippocratica (Ippocrate:
Medico e filosofo greco), che ogni paziente deve essere trattato come
singolo individuo e che non si devono prendere in considerazione solo i sintomi della
malattia, ma anche la natura della persona che ne è colpita. 4
Dr med A Still
10
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3.1.2 La nascita dell’osteopatia veterinaria
4
Paul Masters, L’OSTEOPATIA, Red Edizioni, Milano 2004
11
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4 Osteopatia veterinaria
L’osteopatia è una medicina che, grazie al suo approccio non invasivo 5, delicato e
gradevole, è ben accettata anche dagli animali.
L’osteopatia veterinaria è praticata soprattutto su cani e cavalli, ma può trattare anche altri
vertebrati. Per compiere correttamente delle terapie in questo ambito è molto importante
possedere delle buone basi di anatomia e clinica veterinaria.
Soprattutto, occorre essere capaci di entrare in contatto empatico profondo in tempi brevi
con l’animale, poiché il modo di comunicare uomo-uomo o uomo animale è ovviamente
differente.
Per l’animale è fondamentale il fatto di potersi fidare del terapeuta, perché solo così riesce ad
affidarsi all’osteopata e alle sue mani esperte. Bisogna inoltre fare attenzione quando si aiuta
un animale, questo perché (soprattutto gli animali domestici) sono fortemente condizionati
dal comportamento umano e quindi da ciò derivano molti disturbi associabili ad errate
abitudini comportamentali nella triade uomo, ambiente e animale; infatti se il disturbo
riscontrato nell’animale ha forti componenti relazionali, è necessario (e assai fondamentale)
informare il proprietario delle caratteristiche del malessere. Invece, se il fastidio è frutto di un
problema dell’animale, l’intervento dell’osteopata avrà un impatto terapeutico rilevante. 6
5
Che non comporta l’introduzione nel corpo (attraverso la cute o gli orifizi) di strumenti o elementi estranei.
http://www.dsa.unipr.it/giavelli/GBS/glossario.html#i
6
http://www.andreaghedina.com il 02.06.2012
12
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4.1.1 Aspetti fondamentali per l’osteopatia veterinaria
Gli animali, soprattutto quelli domestici, condividono l’ambiente e la vita sociale con l’uomo. È
dunque per questo motivo, che quando si parla di osteopatia veterinaria, bisogna tener conto
di alcuni aspetti, quali:
1. l’anatomia e fisiologia;
2. la psicologia;
3. la sociologia;
Questi tre aspetti sono importanti alla stessa maniera e sono da conoscere bene per poter
trattare e curare correttamente l’animale con l’osteopatia.
3. L’aspetto sociologico dell’animale deve tenere conto del fatto che la società in cui
viviamo influenza in buona parte l’ambiente, il fisico e la psiche dell’animale. Ciò significa,
che bisogna essere in grado di riconoscere i limiti che determinano un dato
comportamento animale rispetto alla comunità alla quale appartiene, sia essa umana che
dei suoi simili.7
13
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l’importanza di modificare il proprio comportamento e le proprie abitudini nei confronti del loro
amico a quattro zampe. Quando questo non avviene, spesso la terapia risulta poco utile o
addirittura inefficace. 7
2. Disturbi funzionali cronici di tipo viscerale. I problemi possono essere ad esempio: vomito
cronico, digestione, tosse cronica, problemi al parto e/o ginecologici.
L’osteopatia può essere impiegata non solo per curare disturbi e problematiche, ma anche
per altre ragioni. Tra queste vi sono interventi di prevenzione e riabilitativi.
6. Prevenzione: L’osteopatia è molto utile per prevenire disturbi di vario tipo, per questo
motivo viene applicata come metodo preventivo con controlli regolari ogni 3-4 mesi su:
cani da lavoro (unità cinofile corpi di polizia, militari, protezione civile, ricerca su valanga) ,
cani da sport e da caccia.
Lo scopo di questi trattamenti è conservare la forma ottimale dell’animale e trattare in
modo adeguato patologie funzionali ancora allo stato subclinico.
7
http://www.andreaghedina.com il 02.06.2012
8
“Anomalia nella formazione di cellule, tessuti oppure organi, che comporta malformazioni.”
http://dizionari.corriere.it/dizionario_italiano/D/displasia.shtml il 18.9.2012
14
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4.2.1 Le controindicazioni
L’osteopatia è assolutamente controindicata in caso di fratture, lussazioni sia vertebrali che
periferiche e ernie discali acute. Poco indicata (nel senso che il trattamento non può portare
grandi miglioramenti) è anche in caso di lesioni ligamentari quali ad es la rottura del
ligamento crociato del ginocchio per i quali è preferiile la via chirurgica, e anche in caso di
malattie tumorali, infettive, genetiche e neurologiche strutturali. (Cfr Dr. Lafranchi, 2012)
Qui di seguito vengono approfondite le varie tecniche in uso veterinario. Nei punti da 1 a 4
sono elencate le tecniche che vengono applicate con più frequenza dall’osteopata
veterinario.
1. Tecnica strutturale
Questa tecnica si occupa in particolare delle disfunzioni o restrizioni dell’apparato
muscolo-scheletrico e viene usata soprattutto per trattare dolori muscolari, alla colonna
vertebrale con o meno componente neurologica ( es sciatalgia9).
Il terapeuta ricerca, con l’aiuto delle conoscenze anatomiche, la biomeccanica10 e la
palpazione accurata, le articolazioni che hanno una restrizione anomala del movimento.
In questo caso la tecnica strutturale (o trust) viene eseguita con un movimento veloce,
deciso e ad amplitudine limitata ed è spesso accompagnata da un rumore simile a “clac”.
Questa tecnica è controindicata in caso di ernie discali, osteoporosi grave con pericolo di
fratture, tumori ossei e lesioni gravi; è sconsigliata anche nel caso in cui l’animale è molto
contratto, pauroso e restio ad accettare manipolazioni o pressioni profonde.
2. Tecnica cranio-sacrale
Questa tecnica si basa sulla percezione e sull’analisi del movimento respiratorio primario
(denominato MRP) e corrisponde ad un movimento a onda dei liquidi tissutali e può
essere percepita dall’osteopata in ogni parte dell’organismo.
Per poter capire in cosa consiste questa tecnica, occorre considerare il corpo nel suo
insieme e comprendere quindi che ogni blocco o disfunzione che presenta, corrisponde
ad una restrizione della mobilità del tessuto connettivo che va ad influenzare il movimento
respiratorio primario.
Si tratta di una tecnica precisa e delicata che ben si adatta ai pazienti poco operativi, in
quanto il terapeuta non esegue movimenti veloci ma resta piuttosto in “ascolto” di ciò che
si percepisce con le mani. Sull’uomo questa tecnica può inoltre venire applicata su
pazienti anziani con problemi cronici all’apparato osteoarticolare, su pazienti con lesioni
gravi, cardiopatie e problemi respiratori correlati.
9
La sciatalgia si riferisce al dolore o afflizione associati al nervo sciatico. Si tratta di un dolore lancinante e
bruciante, che s’irradia dalla bassa schiena o anca, seguendo il percorso del nervo sciatico fino ad arrivare
al piede. http://www.sciatalgia.eu/ il 18.9.12
10
Scienza che studia le leggi meccaniche che governano gli organismi viventi e le applicazioni della
meccanica in campo biologico e medico.
http://dizionari.hoepli.it/Dizionario_Italiano/parola/biomeccanica.aspx?idD=1&Query=biomeccanica 18.9.12
4. Tecnica viscerale
Con questa tecnica si possono curare i disturbi a livello viscerale, cioè che interessano gli
organi contenuti nella cavità addominale e toracica. L’approccio è basato sulle relazioni
neuro anatomiche e neurofisiologiche del sistema nervoso autonomo (il quale si occupa
del funzionamento dei visceri), in relazione al sistema nervoso volontario (responsabile
dei muscoli degli arti e delle articolazioni).
La tecnica viscerale si occupa dell’equilibrio che intercorre tra la biomeccanica vertebrale
e il corretto funzionamento viscerale, in quanto queste due strutture si influenzano a
vicenda per ricercare un equilibrio dinamico. Questa tecnica consiste in un massaggio a
livello dell’addome o del torace e, come accade con la percezione del movimento
respiratorio primario, l’osteopata può percepire e influenzare il movimento dei singoli
organi. (Cfr Dr. Lafranchi, 2012)
11
Tutto ciò che riguarda i muscoli e i tendini
16
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In questo capitolo vengono evidenziate le differenze che ci sono fra una mobilizzazione e
una manipolazione. Entrambe sono tecniche osteopatiche, ma esse sono diverse fra loro in
quanto soggiacciono a un metodo d’applicazione, delle controindicazioni e degli effetti
benefici differenti.
La mobilizzazione consiste nel fare piccoli movimenti all’interno dei limiti imposti dal blocco
osteopatico. Questa viene utilizzata sia durante il trattamento dall’osteopata, che come
terapia post trattamento a casa. In quest’ultimo caso è il padrone dell’animale che se ne
occupa. Questa tecnica non è rischiosa e non provoca dolore.
17
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Nella tabella 1 vengono mostrate le corrispondenze che esistono fra i blocchi osteopatici e le varie
sintomatologie ( la ricerca in questo settore è ancora aperta, e la tabella è basata su osservazioni
cliniche dei proprietari e degli osteopati)
Osso occipitale Rigidità al collo, rigidità/scuotere la testa Disturbi del comportamento e organi di senso
1 cervicale Rifiuta il morso, problemi a masticare, Problemi denti, gola, canali lacrimali e mucosa orale
scuotere la testa
2 cervicale Testa storta/ movimento, disturbi al galoppo Denti e esofago, "barcollare"
3 cervicale Testa storta/ movimento, disturbi al galoppo Denti e esofago, "barcollare"
4 cervicale Posizione storta spalla, nevralgie collo e ---
torace
5 cervicale Posizione storta spalla, nevralgie collo e ---
torace
6 cervicale Posizione storta spalla, forti dolori collo e Gonfiore gamba anteriore, tendiniti
torace
1 dorsale Posizione storta spalla, forti dolori collo e Gonfiore gamba anteriore, problemi diaframma
torace
2 dorsale Posizione storta spalla, forti dolori collo e Gonfiore gamba anteriore, problemi diaframma
torace
3-10 dorsale/garrese Inciampare, andatura rigida, rifiuta la briglia Disturbi apparato respiratorio, cuore, fegato
11 dorsale Rigidità sotto la sella, schiena gobba Disturbi diaframma, stomaco e fegato, pancia gonfia
tremore muscolare
12 dorsale Rigidità sotto la sella, schiena gobba Disturbi diaframma, stomaco e fegato, pancia gonfia
tremore muscolare
13 dorsale Rigidità sotto la sella, schiena gobba Disturbi stomaco (gastrite), fegato (bile), sbadigliare
14 dorsale Rigidità sotto la sella, schiena gobba Problemi intestino crasso, rigidità infiammazione
muscolare
15 dorsale Rigidità sotto la sella, schiena gobba Sudorazione eccessiva anche notturna, disturbi
intestino crasso
16 dorsale Andatura leggermente storta Problemi intestino crasso
17 dorsale Andatura leggermente storta Problemi ghiandole surrenali
18 dorsale Andatura leggermente storta Coliche da costipazione, problemi renali
1 lombare Andatura leggermente storta Disturbi ovaie/testicoli, e reni
2 lombare Nevralgie groppa e coscia, colpo della strega Infiammazione vie urinare, insufficienza renale,
problemi di sterilità
3 lombare Nevralgie groppa e coscia, problemi patella Disturbi flora intestinale (diarrea cronica), disturbi
(ginocchio)
organi riproduttori
4-5 lombare Nevralgie groppa e coscia, problemi patella Disturbi organi riproduttori
(ginocchio)
Osso sacro (5 vertebre) Nevralgie groppa e coscia Pneumovagina, rilassamento retto, vulva, pene
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4.5 Zoppia
Per zoppie s’intende un disturbo della deambulazione, che consiste nell’appoggiare uno o più
arti in modo asimmetrico durante la marcia, conferendole un carattere discontinuo, ondulante
o saltellante. Le cause della zoppia sono nella maggioranza dei casi di natura ortopedica, (
origine congenita , traumatica-degenerativa, infettiva , tumorale) o neurologica ( lesioni o
deficit funzionali del sistema nervoso centrale o periferico).12
In questo capitolo vengono presentati i vari gradi di zoppia negli animali. In osteopatia i
problemi dell’apparato osteoarticolare (ossa e articolazioni) si manifestano quasi sempre con
zoppie di diverso grado, a seconda della gravità e del tipo di disfunzione somatica o blocco
osteopatico (Cap 2.1.1).
• Il terzo grado di zoppia viene osservata sia al passo che al trotto. Si può inoltre il
colpo di testa e d’anca (il cavallo sposta la testa/anca per non caricare il peso sull’
arto dolorante. Sono limitati sia il carico che la propulsione, ovvero il cavallo si
appoggia meno sull’arto/ o arti lesi.
• Il quarto grado di zoppia comporta il mancato appoggio dell’arto colpito (il cavallo
appoggia solo tre gambe) o, in casi eccezionali, tempi d’appoggio brevissimi 13
12
http://www.corriere.it/salute/dizionario/dizionarioSearch.jsp?textToSearch=CLAUDICAZIONE&fullText=
true &otherResults=true, 24.11.12
19
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13
Federica weblearning, università degli studi di Napoli Federico secondo
• Vengono definite di primo grado le zoppie leggere, cioè quando l’arto è sempre
appoggiato. Non è visibile al passo e si vede solo quando l’animale è sollecitato(
trotto, galoppo, superare ostacoli)
• Un secondo grado di zoppia corrisponde a una zoppia moderata, dove l’arto è quasi
sempre appoggiato , è già riscontrabile al passo.
14
Dr. Vet. Gerardo Fatone, università degli studi di Napoli Federico Secondo
20
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5 Attività pratica
5.1 Procedimento
In questo lavoro l’attività pratica ha consistito nel seguire mio padre durante le cure a cavalli
e cani, che necessitavano di un trattamento osteopatico, annotando tutto quanto veniva
eseguito per un’analisi sul metodo e sulle finalità. In queste sedute di terapia ho ripreso le
fasi più importanti messe in atto, raccogliendo così una serie di fotografie e filmati. Questo
materiale mi è stato utile in seguito, quale strumento di lavoro per capire quando si applica
l’osteopatia, come viene eseguita e quali obiettivi raggiunge.
Qui di seguito riporto l’esempio di una scheda clinica di una visita osteopatica (presa dalla
documentazione personale del Dr. Med. Vet. Davide Lafranchi). La scheda segue uno
schema preciso e ordinato, grazie al quale si possono studiare le varie parti del corpo, che
interessano l’osteopatia per giungere infine a una diagnosi. Questo tipo di scheda viene
compilato dall’osteopata sia alla prima seduta, che in quelle seguenti (in quest’ultimo caso
per vedere se e dove ci sono stati dei miglioramenti in seguito alla terapia).
2. Domande ai proprietari:
1. Cambiamento del peso negli ultimi tempi SI □ NO □
Quanto? + -
2. Può rotolarsi sulla schiena SI □ NO □
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3. (Per cani) Può grattarsi dietro le orecchie SI □ NO □
4. Può camminare in salita SI □ NO □
5. Può camminare in discesa SI □ NO □
6. È limitato nei salti SI □ NO □
Verso l’alto: Auto □ Ostacoli □ Scale □
Verso il basso: Auto □ Ostacoli □ Scale □
7. Muove la testa/ si gira in modo corretto SI □ NO □
8. Problemi di deglutizione SI □ NO □
9. Cambiamento del comportamento alimentare SI □ NO □
Assunzione di: liquidi □ solidi □
10. (Per cani da lavoro/sport): Mantiene il contatto visivo camminando SI □ NO □
Tocca gli ostacoli nel salto SI □ NO □
Rifiuta gli ostacoli/esercizi SI □ NO □
Quali?
Riesce a muovere la coda SI □ NO □
Stretching: riesce a stirarsi SI □ NO □
In avanti (posteriore alto) □ Indietro (testa in alto) □
11. Fare le scale: Problemi a salire/scendere le scale SI □ NO □
Salire □ Scendere □
12. Altri problemi non evidenziati dall’anamnesi SI □ NO □
Quali?
2. Test di tensione
Fig. 8
22
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Struttura muscolare Quale segmento della colonna vertebrale
Atrofia (muscolo che diventa piccolo)
Ipertrofia (muscolo troppo grosso)
Ipotono (muscolo molle perché non lavora)
Ipertonico (muscolo rigido, ipersollecitato)
Contrattura
Edematoso (edema/acqua)
4. Massaggio del tessuto connettivo/ massaggio Kibler (terapia riflessa del tessuto sottocutaneo)
(Il massaggio Kibler consiste nel lavorare sul muscolo in maniera trasversale rispetto alla fibra muscolare o in
maniera contraria)
Quale segmento della colonna vertebrale
Contrattura/raccorciamento
Zone con ritenzione idrica/gonfie/edematose
5.
Dolore alla palpazione Quale segmento della colonna vertebrale
Verticale (vertebre)
7.
Mobilità del segmento Restrizione Dolorosità Limite/elasticità
cervicale (limitazione del
movimento A/B/C)
Flessione
Estensione
Latero flessione destra
Latero flessione sinistra
Rotazione destra
Rotazione sinistra
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Quale segmento della colonna vertebrale
Ipomobile
Ipermobile
1) 4)
2) 5)
3) 6)
Diagnosi:
• Localizzazione (dove si trova il problema principale):
• Disturbi funzionali (Qualcosa non funziona ma ciò non compromette la struttura; per esempio la
funzione del muscolo è limitata ma il muscolo non è lesionato):
• Disturbi strutturali (Problemi a livello di struttura che portano un disturbo alla funzione; per esempio
artropatie degenerative, lesioni a muscoli ,ligamenti ,tendinee…).
Osservazioni:
24
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5.3 Casi clinici di animali trattati con l’osteopatia veterinaria
In questo capitolo vengono presentati sei casi clinici di animali che sono stati curati con
l’osteopatia; tutti questi casi verranno poi discussi nel capitolo 6.
• Nome: Gioia
• Specie: Canis lupus familiaris
• Razza: Cocker Spaniel
• Colore: Nero
• Sesso: Femmina
• Data di nascita: 15.05.10
Alla prima seduta l’animale presentava il seguente quadro clinico: zoppia cronica anteriore
destra con episodi già da cucciolo; le cure classiche prestate con antinfiammatori hanno dato
esiti solo a breve termine.
I procedimenti diagnostici non hanno rilevato anomalie a carico del sistema osteoarticolare,
inoltre il soggetto presenta una dermatite cronica con infezione superiore cutanea.
• Visita osteopatica: Si evidenzia un blocco cervicale dorsale (C7 D1) con un blocco
compensatorio al gomito destro e una tendinite da sovraccarico all’inserzione del
tricipite sinistro sull’ulna.
• Terapia: Sono stati utilizzati il metodo del trust e della terapia miofasciale, inoltre è
stato consigliato l’utilizzo di uno shampoo disinfettante per contenere il problema
cutaneo.
Alla terza seduta dal quadro clinico risulta che Il cane sta molto bene e non zoppica più.
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La cartella clinica alla quarta seduta evidenzia che la cute e il pelo sono migliorati e non c’è
più prurito; l’animale presenta una zoppia anteriore destra (recidiva) che peggiora su terreni
sconnessi.
• Visita clinica: Viene riscontrato un difetto di carico anteriore destro della spalla e del
gomito, causato da un blocco cervicale recidivo.
• Terapia: Utilizzo del trust e della tecnica miofasciale; non vengono dati farmaci
antinfiammatori e si consiglia di continuare la dieta con il nuovo mangime.
• Visita clinica: Il controllo a riposo (dopo due settimane di riposo) mostra che
sia l’andatura che la salita e la discesa di scale, così come il superamento di
piccoli ostacoli va bene.
• Terapia: Utilizzo del massaggio miofasciale; si consiglia di riprendere
progressivamente la normale attività e di controllare l’animale dopo lo sforzo o
in caso di recidive acute.
Nell’ultima seduta di osteopatia nel, rapporto si legge che il cane va molto bene e non
ha più avuto problemi di cedimento o di zoppia.
• Visita clinica: Come capita spesso dopo la ripresa del lavoro e della normale
attività viene riscontrato un blocco/irrigidimento posteriore lombare
• Terapia: Trattamento miofasciale e cranio-sacrale.
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• Specie: Canis lupus familiaris
• Razza: Bulldogue francese
• Colore: Bianco-nero
• Sesso: Femmina
• Data di nascita: 05.07.09
Alla prima consultazione osteopatica il cane presentava la seguente cartella clinica: l’animale
presenta una zoppia cronica anteriore destra da sei mesi, e una marcata atrofia muscolare
alla spalla destra. Ci sono stati diversi episodi dove il cane non appoggia l’arto dal dolore e lo
tiene in sospensione.
Sono state effettuate visite approfondite con terapie antinfiammatorie, infiltrato alla spalla con
sonda e cortisone e risonanza magnetica, la quale ha evidenziato una possibile ernia alle
vertebre cervicali (discale a livello del collo). Il problema cervicale e la tendinite riscontrate
sono state trattate con FANS senza ottenere miglioramenti.
• Visita clinica: Viene eseguita una visita dermatologica per escludere la presenza di
parassiti o malassezia (lieviti della pelle).
Alla terza seduta viene redatto il seguente rapporto: l’apparato locomotorio va bene.
L’animale non tiene più la zampa anteriore destra alzata, carica meglio e si appoggia meglio
sulla destra. La dermatite è peggiorata, presenza di otite esterna bilaterale, dermatite
eritematosa (pelle arrossata) e di pustolette nella zona addominale e inguinale; questi sono
tutti segni di un infetto batterico di secondo grado.
• Terapia: Vista la gravità della dermatite vengono eseguite diverse analisi, prescritte
delle cure e si fissa un’appuntamento a dieci giorni di distanza.
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Nella quinta seduta viene redatto il seguente rapporto: La zoppia anteriore destra è
praticamente sparita. Viene riscontrata una zoppia recidiva solo quando esagera a giocare
con altri cani, ma poi si risolve.
La cute va molto meglio, nonostante ci sia ancora dermatite nelle zone dei cuscinetti delle
zampe (anteriore destro e posteriore sinistro).
Alla sesta seduta di osteopatia il quadro clinico era il seguente: L’animale sta molto bene e
non zoppica, non c’è più atrofia muscolare e dal punto di vista dermatologico va bene (viene
evidenziata solo una dermatite tra i cuscinetti della zampa anteriore destra, ma questo
perché avevano sospeso la cura consigliata).
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5.3.3 Caso clinico 3:
Il terzo caso clinico riguarda un cane di nome Dancer, al quale vengono attribuiti i seguenti
dati
• Nome: Dancer
• Specie: Canis lupus familiaris
• Razza: Border Collie
• Colore: Bianco-Nero
• Sesso: Maschio
• Data di nascita: 04.06.08
• Informazioni supplementari: Cane da agility di alto livello, qualificato per i campionati
del mondo
Alla prima consultazione osteopatica il quadro clinico era il seguente: un mese fa il cane ha
avuto una crisi epilettica di cinquanta minuti, localizzata negli arti posteriori senza perdita di
conoscenza né scialorrea (eccessiva salivazione), e senza perdita di feci o urina. Tre giorni
dopo c’è stata una nuova crisi.
L’animale è quindi stato visitato al Tierspital di Zurigo dove gli è stata diagnosticata
un’epilessia idiopatica e dunque prescritta una terapia sintomatica a base di barbiturici
• Visita clinica: Visitando l’animale risulta che c’è un blocco lombare L3 L4, che la
muscolatura paravertebrale sinistra è molto contratta ed anche che c’è un blocco
cervicale C3 C4. Si nota inoltre che la muscolatura è ipotonica, probabilmente a causa
dei farmaci.
• Terapia: Viene eseguito un riequilibriamento strutturale con la manipolazione trust e
delle mobilizzazioni miofasciali.
Nella seconda visita viene redatto il seguente rapporto: A livello osteoarticolare l’animale sta
molto meglio, si stira bene con lo stretching ed è stato notato un episodio di diarrea dopo il
primo trattamento osteopatico.
Alla terza seduta il quadro clinico era il seguente: Il cane sta molto meglio, non ci sono più
state crisi epilettiche e gli allenamenti vanno bene.
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Nella quarta seduta di osteopatia il quadro clinico era il seguente: l’animale ha partecipato ai
campionati del mondo con lo Swiss Agility Team e ha concluso al terzo posto nella gara a
squadre. Sono stati ridotti progressivamente i barbiturici e la cura è stata infine interrotta;
finora non ci sono state convulsioni.
In un consulto telefonico viene comunicato che il cane è in perfetta forma, non ci sono state
recidive e non assume più farmaci.
La cura è terminata con esito positivo. Il cane non assume più farmaci e non ha più avuto
recidive.
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5.3.4 Caso clinico 4:
Il quarto caso clinico riguarda un cavallo di nome Hardy al quale vengono attribuiti i seguenti
dati
• Nome: Hardy
• Specie: Equus caballus
• Razza: -
• Colore: -
• Sesso: Maschio
• Data di nascita: 18.04.04
• Informazioni supplementari: Cavallo da trekking
Alla prima consultazione osteopatica il quadro clinico era il seguente: due mesi prima il
cavallo è caduto in discesa, con conseguente zoppia posteriore di grado tre su quattro e con
paresi (stadio prima della paralisi) al posteriore sinistro. Il veterinario dal quale l’animale era
in cura aveva consigliato una terapia a base di steroidi, complesso di vitamina B e FANS per
una settimana. Inoltre il cavallo è stato sottoposto a un ciclo di agopuntura.
Nella seconda seduta di osteopatia viene redatto il seguente rapporto: Il cavallo sta bene,
non c’è più stata zoppia e non trascina più i posteriori.
Alla terza seduta il quadro clinico era il seguente: Dal momento che l’animale si è ripreso
molto bene, la visita di controllo è stata effettuata solo due mesi dopo l’ultimo controllo
osteopatico. Non ci sono più stati problemi clinici legati al trauma avvenuto cinque mesi
prima
• Visita clinica: Sia a livello osteoarticolare che a livello delle andature va tutto bene.
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5.3.5 Caso clinico 5:
Il quinto caso clinico riguarda un cavallo di nome Capo, al quale vengono attribuiti i seguenti
dati
• Nome: Capo
• Specie: Equus caballus
• Razza: Mezzosangue svizzero
• Colore: Baio scuro
• Sesso: Maschio
• Data di nascita: 02.05.92
Nella prima consultazione osteopatica il quadro clinico era il seguente: il soggetto è in terapia
presso il veterinario curante a causa di una tendinite ai flessori dell’arto posteriore destro.
Dall’anamnesi remota si evidenzia che circa un anno fa il cavallo è stato visitato alla clinica
veterinaria universitaria di Zurigo (Tierspital) a causa di una grave zoppia posteriore sinistra,
con lesione ai ligamenti del ginocchio.
• Visita clinica: Alla visita ortopedica risulta che l’animale possiede una zoppia di grado
uno su quattro. Al controllo osteopatico si evidenzia un blocco ai menischi del
ginocchio sinistro. Inoltre l’arto posteriore sinistro non appoggia in modo corretto (non
allineato). Si nota pure una compensazione posteriore destra con contrattura ai
muscoli del gluteo e vastus femoralis e anche una tendinite ai flessori posteriori destri
come conseguenza di un appoggio non corretto.
• Terapia: Manipolazione ai menischi sinistri e massaggio profondo nella zona dei glutei
e del bacino, per riequilibrare l’appoggio posteriore. Viene prescritto il riposo assoluto,
cioè uscite di due volte per dieci minuti al passo (con la corda e non in sella) e un
integratore naturale a base di glucosamine e acidi grassi omega 3 di origine ittica
(pesce).
Nella seconda seduta il quadro clinico era il seguente: A detta del proprietario va tutto bene e
il grado di zoppia è zero su quattro.
Nella terza seduta viene redatto il seguente rapporto: L’animale è migliorato ma al lavoro in
maneggio presenta ancora problemi.
• Visita clinica: Al passo e al trotto sul diritto il cavallo va bene; al longe, mano sinistra,
presenta tuttavia una zoppia di grado uno su quattro del posteriore destro mentre il
ginocchio sinistro è a posto.
• Terapia: Viene eseguita la terapia strutturale per riequilibrare il bacino e il trattamento
miofasciale per eliminare le residue contratture compensatorie. Vengono prescritti,
come lavoro specifico, esercizi di mobilità del bacino (stretching a caldo).
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• Visita clinica: La visita osteopatica e il controllo del movimento nel longe danno
risultati positivi e non evidenziano problemi. Si consiglia quindi una ripresa progressiva
del lavoro.
• Terapia: Viene applicata la terapia miofasciale.
• Nome: Cheyenne
• Specie: Equus caballus
• Razza: Argentino apalosa
• Colore: Bianco-grigio
• Sesso: Femmina
• Data di nascita: 00.00.96
Nella prima consultazione osteopatica viene redatto il seguente rapporto: Il cavallo è stato
trattato per desmite all’inserzione dell’apparato sospensore anteriore sinistro, con terapia
onde d’urto (3x); il problema si è risolto completamente ma ora mostra un’andatura irregolare
con il posteriore sinistro, cioè il passo è più corto rispetto al destro (non avanza la gamba).
• Visita clinica: Viene evidenziata una marcata atrofia muscolare del quadricipite
femorale e del gastrocnemio sinistro. Ci sono inoltre delle lesioni muscolari croniche a
carattere fibrotico, all’arto posteriore sinistro. Si nota pure un blocco lombare L3 L4 e
risulta che la cavalla è aciclica, cioè non va più in calore (normalmente le cavalle
femmine vanno in calore ogni tre settimane).
• Terapia: Trust per risolvere il blocco lombare e ileo sacrale, e terapia miofasciale
profonda.
Nella seconda seduta il quadro clinico era il seguente: l’apparato locomotorio va molto meglio
e anche l’andatura al passo e al galoppo va bene; al trotto carica sempre meno il posteriore
sinistro e la muscolatura sembra più rilassata. Al momento l’animale è ancora aciclico.
• Visita clinica: Il blocco lombare L3 L4 non è ancora risolto, e si nota pure la presenza
di raffreddore alla narice sinistra con secrezione catarrale.
• Terapia: Viene eseguito il trust e il trattamento miofasciale alla colonna vertebrale, e
anche una manipolazione alle sacche gutturali, le quali si occupano di scaldare l’aria
che il cavallo inspira ma se si bloccano si riempiono di muco e provocano
un’escrezione catarrale.
Nell’ultima consultazione osteoatica il quadro clinico era positivo: va tutto bene, non ci sono
più stati episodi di zoppia, la cavalla è andata in calore e non ci sono state altre secrezioni
nasali.
• Visita clinica: Il controllo osteopatico non riscontra problemi. Viene eseguita una
visita dermatologica per la presenza di un eritema al padiglione delle orecchie; si
sospetta un’allergia ai moscerini (Flybite allergie).
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• Terapia: Viene eseguito il trattamento miofasciale.
6 Discussione
6.1 Discussione dei casi clinici
In questo capitolo vengono discussi i singoli casi clinici relativi agli animali trattati con
l’osteopatia veterinaria presentati nel capitolo 5.
Si tratta di un caso cronico con episodi di zoppia remittenti con esacerbazioni presenti già da
cucciolo. Il veterinario curante ha escluso le classiche patologie da crescita, ma tuttavia non
si è potuto arrivare ad una diagnosi definitiva.
È un classico caso di disfunzione osteopatica primaria (blocco cervicale con componente
neurogena) complicata dalla presenza di infiammazione al gomito destro a causa di un carico
irregolare e di tendinite da sovraccarico dell’arto contro laterale al tricipite sinistro. La
disfunzione primaria è stata risolta tramite manipolazione e, di conseguenza, le varie lesioni
e sintomatologie sono progressivamente sparite. Se non si fosse intervenuti in modo
“causale” (cioè risolvendo la causa del problema) tramite l’osteopatia, il soggetto avrebbe
sviluppato condropatia e osteofitosi al gomito, nonché lesioni croniche al tendine del tricipite.
La terapia osteopatica ha permesso di trattare la causa primaria della patologia. La terapia
convenzionale con l’ausilio di farmaci antinfiammatori, è puramente sintomatica (cioè cura il
sintomo ma non elimina la causa all’origine della sintomatologia clinica).
Questo caso clinico riguarda un cane di razza bulldogue francese, una razza che, a causa
della sua struttura anatomica, è particolarmente soggetta a discopatie del segmento
cervicale e dorso lombare. Queste discopatie, se non trattate, possono sfociare in episodi
acuti con grave compromissione della capacità motoria del soggetto.
Rimossa la lesione osteopatica primaria i sintomi secondari (atrofia muscolare e tendinite)
sono progressivamente spariti. Nelle razze con predisposizione alle discopatie, si
raccomandano controlli osteopatici regolari (ogni 4-6 mesi) per intervenire precocemente in
caso di lesioni.
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Questo caso clinico molto complesso evidenzia l’importanza di un’anamnesi acuta e remota
molto precisa. Senza l’attenta osservazione da parte della proprietaria, non sarebbe stato
possibile integrare nelle cause eziologiche similepilettiche, il trauma e la sospetta
intossicazione.
La terapia osteopatica e disintossicante proposta hanno permesso di risolvere
completamente il caso senza nessuna conseguenza clinica. Se la diagnosi clinica di
epilessia idiopatica (classica) fosse stata confermata, il cane avrebbe dovuto assumere
farmaci anticonvulsivi (barbiturici) a vita e con evidenti effetti collaterali a medio-lungo
termine (epatopatia da farmaco (disturbi al fegato), miopatie (disturbi ai muscoli) ,…).
In questo caso clinico risulta determinante, dopo una prima terapia d’urgenza per il controllo
del dolore, un controllo osteopatico approfondito per poter risolvere in modo definitivo la
sintomatologia. In caso di traumi gravi (come nel caso esposto), oltre ai sintomi clinici
caratteristici dell’infiammazione (dolore, gonfiore, calore e functio lesa) abbiamo sempre dei
blocchi o delle disfunzioni osteopatiche, che vanno trattati in fase successiva. In caso di
fratture o lesioni complesse, che necessitano di interventi chirurgici, il trattamento
osteopatico viene effettuato nella fase di riabilitazione in affiancamento ad altre misure, come
ad esempio la fisioterapia. Senza un’ accurata terapia osteopatica, l’animale avrebbe dovuto
assumere farmaci antinfiammatori e antidolorifici, che avrebbero curato i sintomi ma non la
causa della sintomatologia.
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6.1.6 Discussione caso clinico 6:
15
Malattia caratterizza dalla presenza di neoformazioni ossee, di solito superficiali, a forma di becco o artiglio.
Tratto da: http://www.ok-salute.it/dizionario/medico/osteofitosi.shtml il 25.11.12
16
Precede l’artrosi; le cartilagini delle articolazioni del ginocchio si consumano e, spesso, questo problema ha
un'origine degenerativa: nasce, cioè, da una serie di infiammazioni, dovute in molti casi a un asse anatomico
del ginocchio non perfetto, che portano progressivamente alla distruzione della cartilagine. Tratto da:
http://www.ok-salute.it/dizionario/medico/condropatia.shtml il 25.11.12
7 Conclusione
Questo lavoro mi è stato utile per capire meglio come funziona l’osteopatia e per avvicinarmi
a questo tipo di medicina olistica in maniera diversa. Il percorso effettuato sia per quanto
riguarda la teoria che per la parte pratica mi è piaciuto molto ed è stato molto interessante,
perché ho scoperto nuovi aspetti legati a questa modalità d’intervento. Ho quindi imparato a
considerare l’osteopatia in tutti i suoi vari aspetti, inoltre è stato veramente bello vedere come
lavora mio padre con l’osteopatia e capire che la teoria e la pratica sono molto ravvicinate
Infine un altro aspetto interessante che mi ha colpito è stato il fatto di capire come funziona
l’osteopatia, studiando la teoria che vale sia per l’essere umano che per gli animali e di
approfondire poi il discorso proprio sugli animali facendo quindi qualcosa di diverso dal solito.
I vantaggi di questa terapia sono il fatto che utilizza un approccio non invasivo e il fatto che
cura la causa della patologia per risolvere i sintomi, il tutto senza l’utilizzo di farmaci
antinfiammatori e antidolorifici.
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8 bibliografia e sitografia
http://www.bemavet.com/vedit/pagina.asp?pagina=1330
http://www.difossombrone.it/anatomiadelcane/main002tavole_muscoli_scheletro.htm
http://www.isoi.it/losteopatia-mainmenu-32/cose-losteopatia 11.08.12
http://www.tuttosteopatia.it/cat/osteopatia/cose-l-osteopatia 11.08.12
http://www.tuttosteopatia.it/conoscere-osteopatia/storia-dell’osteopatia/andrew-taylor-still-
nascita-dell’osteopatia/?pag=1 02.09.12
B. Langen, B. Schulte Wien, OSTEOPATHIE DU CHEVAL, Editions Maloine, Paris 2005
Paul Masters, L’OSTEOPATIA, Red Edizioni, Milano 2004
http://www.andreaghedina.com 02.06.12
http://www.dsa.unipr.it/giavelli/GBS/glossario.html#i 18.09.12
http://dizionari.corriere.it/dizionario_italiano/D/displasia.shtml 18.09.12
http://www.sciatalgia.eu/ 18.09.12
http://dizionari.hoepli.it/Dizionario_Italiano/parola/biomeccanica.aspx?idD=1&Query=biomecc
anica 18.09.12
http://www.corriere.it/salute/dizionario/dizionarioSearch.jsp?textToSearch=CLAUDICAZIONE
&fullText=true&otherResults=true 24.11.12
Federica weblearning, università degli studi di Napoli Federico secondo
Dr. Vet. Gerardo Fatone, università degli studi di Napoli Federico Secondo
http://www.ok-salute.it/dizionario/medico/osteofitosi.shtml 25.11.12
http://www.ok-salute.it/dizionario/medico/condropatia.shtml 25.11.12
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