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Sabaudia è un piccolo angolo di paradiso.

La zona, infatti, comprende un litorale sabbioso di una decina di chilometri (fino al Lido di Latina e oltre),
isolato dalla strada da una barriera di dune che sono patrimonio europeo.

A Sabaudia, lungo il litorale, sono stati girati innumerevoli film e nella Baia d'Argento e lungo il litorale,
hanno abitato ed abitano tanti personaggi famosi.

La spiaggia di Sabaudia era anche la spiaggia preferita da Pier Paolo Pasolini e da molti registi, attori e
uomini politici.

Le dune con la particolare flora e la finissima sabbia bianca di questo arenile, visibili  già dal lungomare,
invitano a raggiungere il mare anche fuori stagione.

Durante i mesi estivi è soprattutto intorno alle spiagge, dove si susseguono esclusive strutture balneari,
ristoranti all'aperto e splendide ville private, che si concentrano le attività turistiche. Il litorale tuttavia ha
mantenuto il suo aspetto naturale, anche per la presenza di lunghi tratti di spiaggia libera e per la possibilità
di accedere all'ampia battigia attraverso passerelle di legno, che permettono di attraversare la fitta macchia
mediterranea.

La bellezza del luogo, una delle mete estive più glamour del Lazio, ha sempre attirato personaggi del mondo
dello spettacolo, politici, calciatori e registi, da  Alberto Moravia che era solito passeggiare sulla spiaggia, a
Pasolini, che ne apprezzava la natura ed il contrasto con l'urbanizzazione razionalista di Sabaudia.

1. Sabaudia, la Duna del Circeo Le dune sono degli accumuli sabbiosi che si originano
dall’azione erosiva degli agenti atmosferici sui terreni, ma è solo grazie al vento che si
depositano e si raccolgono in grandi agglomerati tali da raggiungere considerevoli
dimensioni, in altezza ma soprattutto in lunghezza. Le dune costiere si formano per
l’erosione provocata dal mare e dai venti lungo le coste in spiagge molto grandi. La loro
presenza assume un importanza rilevante nella protezione dell’entroterra, preservando
quest’ultimo dall’intensità dei venti marini e proteggendolo dalla salsedine trasportata da
essi.Tratto di studio; Scogli-Canale del lago dei Monaci
2. 2. Età e Caratteristiche Principali della Duna Litoranea • Lineamenti geo-morfologici Un
primo nucleo del cordone dunale litoraneo del Parco Nazionale del Circeo si è formato circa
10.000 anni fa ed ha un’estensione di circa 25 km, una larghezza media di 250 m, un’altezza
media di 12 m, con un minimo di 10 m e un massimo di 27, presso Torre Paola. Dune e
spiaggia sono dunque costituite in parte da sabbie fossili, deposte nella zona in epoche
passate, e recenti, ormai stabilizzate. • Lineamenti climatici La fascia costiera del Circeo
rientra nella Regione climatica meso-mediterranea e, secondo la classificazione in Regioni
fitoclimatiche, (Blasi 1994), nella Regione mediterranea e Mediterranea di transizione. In
tale settore bioclimatico la distribuzione delle piogge presenta un massimo in Novembre ed
un minimo nei mesi di Giugno e Luglio, con un tipico andamento mediterraneo.
L’andamento delle precipitazioni da un anno all’altro è alquanto variabile, analogamente ad
altre aree a clima mediterraneo.
3. 3. Stazione 1: Azione Antropica su fascia costiera Quasi ovunque, ma soprattutto in Italia
per l’ampio sviluppo litorale, la fascia costiera rappresenta certamente la porzione di
territorio nella quale l’azione antropica ha determinato i maggiori effetti di trasformazione.
In nessun altro “paesaggio” come quello costiero, gli equilibri ambientali, alla base della
conservazione delle risorse, sono stati quasi sempre stravolti dalla mancata o errata
pianificazione delle attività umane: bonifiche, sviluppo urbanistico, insediamenti industriali,
reti di trasporto e porti, infrastrutture turistiche. Dalla ricerca “Oloferne 1996/97” sul
consumo dei suoli del WWF Italia, risulta che solo il 26% è risultato totalmente libero da
insediamenti ed attività antropiche.
4. 4. Ragioni Antropiche dell’erosione La duna è soggetta all’impatto del turismo ed a quello
dell’erosione marina. In passato, la strada asfaltata, oltre a rappresentare un elemento rigido
in un contesto che dovrebbe essere “elastico”, provocava il ruscellamento delle acque
piovane, con conseguenti solchi di erosione tra la duna e la spiaggia. Le persone che
frequentavano quest’ultima contribuivano, con il loro calpestio, ad approfondire tali solchi e
a crearne di nuovi. Il vento faceva la sua parte, incanalandosi ed erodendo a sua volta la
duna.
5. 5. Stazione 2 Se una spiaggia sottoposta ad erosione può ricostituirsi anche in pochi giorni,
le dune litoranee, una volta demolite, si ricostruiscono in tempi molto lunghi tanto che alla
scala umana il fenomeno può essere considerato irreversibile. La duna del Circeo non sfugge
a tale regola: essa costituisce un cordone sabbioso consolidato da vegetazione specializzata,
bloccato nel proprio meccanismo di autoprotezione, cioè dal libero avanzamento ed
arretramento che le consentirebbe di limitare i danni dell’energica azione delle mareggiate,
dalla strada costiera realizzata su di essa negli anni trenta, una struttura rigida che oltre ad
impedire appunto l’evoluzione morfologica naturale, concentra le acque di pioggia
determinando meccanismi di erosione da ruscellamento. A questi si sommano l’erosione del
vento che approfondisce le canalizzazioni asportando la sabbia in tal modo definitivamente
sottratta al meccanismo di conservazione della duna e conseguentemente della spiaggia. Tali
solchi sono poi frequentemente utilizzati per l’accesso incontrollato alla spiaggia da parte di
una popolazione di bagnanti e turisti che in occasione della stagione estiva raggiunge punte
esorbitanti, insostenibili per un ambiente così vulnerabile.
6. 6. In questo contesto l’erosione marina ha potuto provocare gravi danni arrivando anche a
far crollare tratti di strada che si è stati costretti a interdire al traffico.
7. 7. Stazione 3: Conservazione della Duna La delicatezza di un ambiente dunale di recente
formazione ha ovviamente bisogno di protezione, e per evitare i danni causati dal calpestio
dei numerosi frequentatori della spiaggia, sono state predisposte passerelle in legno che
consentono di accedere alla spiaggia senza danneggiare la vegetazione La sommità della
duna è invece percorsa dalla strada litoranea realizzata negli anni ’30 del secolo scorso che
percorre l’inizio della strada interrotta (Bufalara) fino al Monte Circeo.
8. 8. Flora Dunale Le Dune ospitano diverse specie di piccole piante, come arbusti e cespugli, i
quali offrono un habitat ideale per moltissime specie di animali tra cui tassi, volpi, conigli,
lucertole, coleotteri. Queste piccole piante, più vicine al mare, all'apparenza poco
significative, sono invece fondamentali per la sopravvivenza della duna: giglio marino,
gramigna delle sabbie, camomilla marittima, ecc.. con la loro stessa presenza attenuano la
forza del vento; le loro radici riescono a formare un fitto reticolo sotterraneo che blocca la
sabbia e rafforza la duna, permettendo così anche ad altre specie di sopravvivere. Tali
piante, che sono riuscite ad adattarsi a vivere in questo luogo così inospitale, sono dette
“pioniere” perché, come veri e propri coloni, sono state i primi abitanti di questi luoghi
difficili e hanno creato un ambiente ospitale per altri organismi viventi. Procedendo dal
mare verso l'interno troviamo, man mano, specie sempre più sviluppate, come il ginepro
coccolone e il lentisco. Sul retro duna, le condizioni cambiano: l'azione del vento,
schermata, si attenua progressivamente e il suolo diventa più profondo e più fertile. Possono
così crescere veri e propri alberi: il pino marittimo e il leccio, per esempio, che vengono
però sostituiti, sulle sponde dei laghi, da ontani, frassini, pioppi e salici.
9. 9. Stazione 4: Fauna Dunale Elementi faunistici Sia per la dislocazione geografica
coincidente con le principali rotte migratorie, sia per l'estrema varietà di habitat integri che
offre, il Parco del Circeo, con circa 25 specie diverse di uccelli osservate con i censimenti
degli ultimi anni, ha nell'avifauna la principale e più rilevante componente faunistica: in
particolare, tra le specie osservate, si evidenziano le numerosissime presenze di folaghe e
cormorani e le pregevoli presenze di specie rare come il falco pellegrino, il falco pescatore,
l'aquila di mare, la gru, il fenicottero, la spatola ecc.
10. 10. Nell’immagine a sinistra si mostra un tipico scolo naturale dovuto all’azione di elementi
atmosferici come: vento, pioggia moto ondoso ecc. e anche all’azione antropica dovuta al
continuo calpestio e all’ingresso di macchinari per la manutenzione delle spiagge.
Nell’immagine di destra possiamo osservare, invece, uno scolo artificiale che non ha
degradato la morfologia della duna.
11. 11. Stazione 5 In queste due immagini possiamo osservare un elevato intervento antropico di
canalizzazione per collegare il mare al lago di Caprolace in modo da permettere il continuo
rimescolamento e filtraggio delle acque.
12. 12. Ripristino e salvaguardia della duna Durante il periodo invernale il litorale di Sabaudia è
molto spesso mal tenuto senza una costante manutenzione e pulizia da parte di enti
comunali. A causa di ciò con il passare del tempo la spiaggia viene cosparsa di rifiuti di ogni
genere soprattutto dannosi per l’ambiente. Per chi ama trascorrere dei fine settimana
soleggiati al mare anche durante il periodo invernale, deve subire questo spettacolo poco
gradevole provocando un sempre più ridotto numero di visitatori extraurbani, intaccando il
turismo locale durante la bassa stagione.
13. 13. Sono state utilizzate tecniche di ingegneria naturalistica improntate al mantenimento e al
sostegno della duna ove in punti più sensibili l’azione erosiva è tale da provocare delle frane
di sabbia lungo la strada e a sua volta impedire il libero passaggio. Azioni di questo tipo se
ne vedono ben poche, si spera che in un futuro prossimo se ne costruiscano di altre e si
monitorino le poche esistenti, poiché di zone in questione ce ne sono molte e l’azione
erosiva è in continuo sviluppo.
14. 14. Un altro intervento ai fini di minimizzare al massimo l’erosione costiera è quello del
rinnovamento delle numerose passerelle costruite in malo modo che modificano la
morfologia della duna(come l’immagine sopra a sx) costruendole senza dover modificare la
struttura della duna litoranea, permettendo anche un facile accesso alla spiaggia come
rappresentato nell’immagine in alto a dx.
15. 15. Gl’interventi citati nelle slide precedenti sono alcuni dei metodi che se utilizzati con
costanza posso portare al ripopolamento della flora dunale che è di fondamentale importanza
contro la degradazione e l’erosione poiché le piante, con le loro radici, trattengono la sabbia
permettendo la sopravvivenza della duna.
16. 16. Sabaudia che fine hanno fatto i soldi del ripascimento della duna? Sabaudia, il Pd
interviene sui finanziamenti regionali, Ripascimento impossibile, causa fondi «scomparsi».
E’ diventata un tormentone la domanda circa la «sparizione» degli oltre 3milioni di euro di
fondi regionali destinati al ripascimento sulle spiagge di Sabaudia. Ma visto lo stato i cui la
costa si trova dopo la prima mareggiata autunnale, è bene ricordarlo. Come fanno i
consiglieri del Partito Democratico Franco Brugnola ed Amedeo che scrivono: «allo scopo
di contrastare l’erosione della costa, alcuni anni orsono era stato deliberato dalla Giunta
della regione Lazio ( Presidenza Marrazzo ) un finanziamento di 3.500.000,00, euro
destinato alla ‘Ricostruzione’ della spiaggia mediante ripascimento morbido, salvaguardia
delle dune e sistemazione delle foci dei canali’ per il litorale di Sabaudia. Fu chiesto
all’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca sull’Ambiente ( Ispra ) di fare uno
studio, che è stato da tempo consegnato. L’Azienda Regionale per la Difesa del Suolo
( Ardis) non ha condiviso le risultanze di detto studio e non ha ritenuto di effettuare il
ripascimento. In considerazione del tempo trascorso il 10 aprile scorso è stata presentata da
questo Gruppo una nuova interrogazione, che benché fosse stata inserita all’ordine del
giorno della seduta consiliare del 18 ottobre, non ha ricevuto risposta a motivo dell’assenza
del Sindaco. La mareggiata avvenuta nella notte tra sabato e domenica ha riportato
all’attualità questo problema. E’ urgente che il Sindaco e il consigliere delegato al demanio
marittimo si attivino presso la Regione per accertare la disponibilità delle somme impegnate
e quindi il loro utilizzo, ovvero per conoscere chi abbia cancellato dal bilancio le somme in
questione.
17. 17. Bibliografia:  Verdi Ecologisti Pontini  WWF Italia  ISPRA  parks.it (Parco
Nazionale del Circeo)

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