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L'italiano neutro
” Ormai, come molti sanno perché operano nella scuola o perché hanno ßgli
scolarizzati, il linguaggio scolastico s'è arricchito di termini e sigle un po' sui ge-
neris; la lista sarebbe lunga e divertente, ma basta accennar, appunto, a questo
£piano dell'o‡erta formativa$ che consiste, tra l'altro, nelle £o‡erte speciali$ che
ogni scuola propone alla propria £utenza$.
1. L'italiano neutro 23
ri, persino gli ultimi usciti, sono rimasti, invece, attaccati al pas-
sato; basti pensare che si continua spesso a indicare come unica
pronuncia di casa quella con l's non-sonora, anziché con la più
moderna s sonora! In Italia, tra attori e doppiatori, il DOP’ è
ancora ritenuto una sorta di Bibbia della corretta pronuncia
italiana, pur essendo ormai rigido e normativo, incapace d'acco-
gliere i cambiamenti avvenuti anche nell'ortoepia. Chi vuol
£parlar bène$, quindi, spesso apprende una lingua aulica e ve-
nerabile, che sfoggia come un abito da cerimonia, ma già un
po' vecchio. Tale atteggiamento, tutt'altro che elastico e progres-
sista, lo si riscontra anche tra certi professionisti e in molte
£scuole di dizione$.
Noi, invece, distingueremo tra la pronuncia tradizionale,
ormai superata, e la pronuncia moderna, attuale: anche la lin-
gua neutra parlata cambia nel tempo, per evoluzione, deter-
minata sia per caso che per necessità.
Error communis facit ius: quando, infatti, coloro che parlano
la lingua in modo competente e spontaneo al tempo stesso, fan-
no un uso diverso e nuovo delle £regole$, ci troviamo di fron-
te a un cambiamento della pronuncia, a volte sorto per errore,
ma, in ogni caso normale e auspicabile. La pronuncia neutra
ha, dunque, spesso un'evoluzione più veloce delle varie pronun-
ce regionali, che cambiano solo in funzione di quella neutra a
motivo del suo prestigio (anche inconsciamente).
Insomma, se ßnora scuola e grammatica si sono occupate
solo di corretta scrittura (ortografìa), noi ci occupiamo di pro-
nuncia, la quale, però, comprende non solo la dizione (ortoe-
pìa), ma anche l'articolazione (ortofonìa), e l'espressione (ortolo-
gìa). La parte ortograßca, già troppo a lungo privilegiata, sarà
ovviamente più limitata: al suo posto, impareremo le trascrizio-
ni foniche.