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TOMBA DI GIULIO II

Nel 1505 Michelangelo fu invitato a Roma da papa Giulio II per erigere la propria tomba
monumentale. E’ una tomba che doveva essere posta al centro della basilica di San Pietro
ma verrà poi costruita a San Pietro in Vincoli. Michelangelo realizzerà due progetti
bellissimi, come una montagna piena di sculture:
Il primo progetto prevedeva una colossale struttura architettonica isolata nello spazio, a
base rettangolare ma a forma piramidale, composta da tre ordini che, dalla base,
andavano restringendosi gradualmente.
1. Il registro inferiore, in particolare, prevedeva da due a quattro nicchie, incorniciata da
statue di nudi maschili incatenati addossati ai pilastri e sormontati da busti.
2. Il piano superiore doveva contenere quattro grandi figure sedute, include già un Mosè,
assieme a un San Paolo, forse collocate agli angoli o frontali sui lati minori.
3. Queste ultime guidavano lo sguardo dello spettatore verso la sommità, dove si trovava la
statua semidistesa del pontefice sul catafalco, tra rilievi bronzei e due figure allegoriche,
Angeli per le vittorie o Cielo e Terra per gli schiavi.
Il sarcofago vero e proprio si trovava all'interno di un sacello ovale all'interno della
struttura, al quale si accedeva da un portale su uno dei lati brevi o su entrambi.
La statua del papa sulla sommità, guidato fuori dalla tomba da due angeli, doveva
richiamare il motivo del risveglio del defunto durante il Giudizio Universale. Il
monumento sarebbe stato collocato in una zona corrispondente all'attuale baldacchino di
San Pietro in Vaticano, quindi con una centralità sulla quale, dopo un primo entusiasmo,
lo stesso Giulio II ebbe probabilmente a riflettere, il suo progetto così dovette
ridimensionarsi per motivi economici data la scelta del marmo di carrara molto
prezioso.
Il secondo progetto riprendeva il vecchio progetto, come volere del papa ormai morto che
però, d'accordo con gli eredi, venne modificato. La modifica più sostanziale fu
l'addossamento della tomba a una parete. L'abbandono del monumento isolato, troppo
grandioso e dispendioso per gli eredi, comportò un maggiore affollamento di statue sulle
facce visibili.
1. Sul secondo piano ad esempio le quattro figure sedute, erano adesso previste in
prossimità dei due angoli sporgenti sulla fronte.
2. La zona inferiore aveva una partitura analoga, ma senza il portale centrale e
l'eliminazione della camera mortuaria, sostituito dal Mosè posto al centro con la faccia
che ricorda quella di Giulio II. Ciascun lato, restava ancora spazio per due nicchie che
riprendevano lo schema del prospetto anteriore.
3. Più in alto, sotto una corta volta a tutto sesto retta da pilastri, si trovava una Madonna
col Bambino entro una mandorla e altre cinque figure in contrasto con le 40 previste
precedentemente nel primo progetto.
La parte più famosa di questa opera è il Mosè, caratterizzato da una forte energia a sento
trattenuta, lontanissima dalla staticità e dai canoni quattrocenteschi. Il suo busto è in
torsione e la potenza è rappresentata dalle gambe e dalle ginocchia che stanno per alzarsi, ha
una potenza plastica, data anche dalle braccia scolpite minuziosamente infatti possiamo
vedere particolari come le vene. Con un braccio vediamo che regge la tavola con i
comandamenti. Sulla testa ha due lingue che sono delle lingue di fuoco, suo simbolo.

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