certificazione energetica
degli edifici
Aumento della Crescita economica
popolazione Paesi in via di
sviluppo
notevole incremento della domanda e del
consumo di energia
Il settore civile comporta attualmente in Italia, come in Europa ed USA, circa
il 30% dei consumi energetici globali e circa il 30‐40% delle emissioni di C02.
La quota predominante di questa percentuale è a sua volta da imputare
prevalentemente al settore residenziale, che determina da solo il 65% della
domanda energetica, a fronte di un 35% correlato al comparto del terziario.
Nelle case italiane in particolare il consumo annuo di energia per usi termici
rappresenta circa il 23% dei consumi finali totali, con conseguente produzione
di circa 550.000 tonnellate di sostanze inquinanti volatili come ossidi di
azoto, zolfo, carbonio ecc.
L'analisi dei consumi energetici residenziali mettono in evidenza come la
quota maggioritaria della domanda sia imputabile al riscaldamento
ambientale, seguita dai consumi correlati ai dispositivi elettrici minimi e
quindi alla produzione di acqua calda ad uso sanitario. Recentemente è da
far rilevare, pur non essendo ancora valutabile in statistiche di lungo
periodo, I'incremento di sistemi di condizionamento estivo nel settore
residenziale.
Consumi finali di energia nel settore residenziale per uso
Per I'ltalia I'indicazione contenuta nella Direttiva Europea era quella di passare
da una percentuale di energia elettrica da fonti rinnovabili pari al 16%
(soprattutto da idroelettrico e biomasse) a una percentuale del 25% nel 2010
(passando a una copertura del fabbisogno energetico globale del 6% aI 12%
circa).
In riferimento invece agli obiettivi di riduzione delle emissioni I'ltalia inoltre si e
schierata tra i Paesi sostenitori del protocollo di Kyoto ed ha assunto impegni
per una riduzione delle emissioni nazionali di gas serra del 7% nel periodo 2008‐
2012, rispetto ai valori presi come riferimento del 1990.
Tra il 1990 e il 2012 le emissioni di tutti i gas serra considerati dal Protocollo di Kyoto sono passate da 519 a
460 milioni di tonnellate di CO2 equivalente, variazione ottenuta principalmente grazie alla riduzione
delle emissioni di CO2, che contribuiscono per l’84% del totale e risultano, nel periodo 2008‐2012, inferiori
mediamente del 4,6% rispetto al 1990. Nel grafico qui sotto l'andamento di emissioni, del Pil, del rapporto
Pil/emissioni e consumo energetici.
Il calo delle emissioni è in gran parte legato alla crisi: nei processi industriali e nella manifattura calano
rispettivamente del 26 e del 37%, nei trasporti crescono, mentre nell'energia, grazie a metano e rinnovabili
calano dell'8% nonostante un aumento della produzione. E' questa la sintesi dei dati che emergono dal
Registro nazionale delle emissioni in atmosfera dei gas serra per il 2012, presentato dall'ISPRA.
Evoluzione della produzione rinnovabile in Italia (fonte:
GSE Rapporto statistico 2016 Impianti a fonti rinnovabili)
Nel 2016 la produzione da fonti rinnovabili si è attestata sul valore di 108.022 GWh,
valore pressoché uguale rispetto alla produzione dell’anno precedente.
Mentre fino al 2008 l’andamento dell’elettricità generata da FER era legato
principalmente alla fonte idraulica, negli ultimi anni è cresciuta progressivamente
l’importanza delle “nuove rinnovabili” (solare, eolica e bioenergie).
La fonte idraulica, in particolare, ha raggiunto al 2016 un valore di produzione pari a
42.432 GWh, ossia un valore di produzione molto più basso rispetto ai massimi
osservati del 2014 ed inferiore al valore del 2015.
La fonte solare ha contribuito con un valore di produzione di 22.104 GWh, in calo per il
primo anno in assoluto (‐ 3,7%); tale diminuzione è attribuibile principalmente a un
irraggiamento sul territorio nazionale più basso rispetto all’anno precedente.
Notevole invece la performance della produzione eolica, pari ai 17.689 GWh, in crescita
di quasi 3 TWh rispetto al dato del 2015 (+19,2%). La produzione da bioenergie nel
2016 si è attestata invece sui 19.509 GWh, lo 0,7% in più rispetto al 2015.
Bilancio elettrico nazionale nel 2016
(fonte: GSE Rapporto statistico 2014 Impianti a fonti rinnovabili)
QUADRO NORMATIVO EUROPEO
2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012
2009/29/CE
2006/32/CE perfezionare ed
Sull’efficienza degli estendere il sistema 2012/27/UE
usi finali dell’energia comunitario per lo Sull’efficienza energetica
e dei servizi scambio di quote di
energetici emissione di gas a
effetto serra
PACCHETTO CLIMA-ENERGIA ‘‘Pacchetto 20-20-20’’
2020
- 20% kWh Energia consumata
- 20% CO2 Edifici residenziali e pubblici + 20% energia da fonti rinnovabili
QUADRO NORMATIVO ITALIANO
2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015
in Europa crisi petrolifera, che fece balzare alle stelle il prezzo del petrolio.
sia per gli edifici residenziali che per quelli industriali e terziari: limiti alla
dispersione termica verso l’esterno.
LEGGE N. 10/1991
“NORME PER L’ATTUAZIONE DEL PIANO ENERGETICO NAZIONALE IN MATERIA DI USO
RAZIONALE DELL’ENERGIA, DI RISPARMIO ENERGETICO E DI SVILUPPO DELLE FONTI
RINNOVABILI DI ENERGIA”.
orientare l’attività edilizia verso una concezione di efficienza energetica che consenta di
perseguire anche obiettivi rivolti alla riduzione dell’impatto ambientale ed al contenimento
dell’inquinamento.
• quadro generale di una metodologia per il calcolo del rendimento energetico integrato
degli edifici
• l’ispezione periodica delle caldaie e dei sistemi di condizionamento d’aria negli edifici,
nonché una perizia del complesso degli impianti termici le cui caldaie abbiano più di
quindici anni
D.LGS 192/2005
Attuazione della direttiva 2002/91/CE
modificata con:
D.LGS 311/2006
“ Disposizioni correttive e integrative al decreto legislativo n. 192 del 2005”
introduce in via transitoria, e sino alla data di entrata in vigore delle «linee guida nazionali
per la certificazione energetica degli edifici», l’Attestato di Qualificazione Energetica
(A.Q.E.)
D.LGS 192/2005
Attuazione della direttiva 2002/91/CE
modificata con:
D.LGS 311/2006
“ Disposizioni correttive e integrative al decreto legislativo n. 192 del 2005”
regolamento di attuazione:
D.M. 26 giugno 2009
“LINEE GUIDA NAZIONALI per la certificazione energetica degli edifici”
D.P.R. 59/2009
• ha la finalità di promuovere un’applicazione “omogenea, coordinata e immediatamente
operativa” delle norme per l’efficienza energetica sul territorio nazionale.
• Individua le Norme tecniche riconosciute a livello nazionale per il calcolo delle prestazioni
energetiche degli edifici:
UNI/TS 11300 – Parte 1: determinazione del fabbisogno di energia termica dell’edificio per la
climatizzazione estiva ed invernale
UNI/TS 11300 – Parte 2: determinazione del fabbisogno di energia primaria e dei rendimenti
per la climatizzazione invernale e per la produzione di acqua calda sanitaria
D.M. 26 giugno 2009
“LINEE GUIDA NAZIONALI per la certificazione energetica degli edifici”
Miglioramento della prestazione energetica degli edifici all’interno dell’Unione, tenendo conto
delle condizioni locali e climatiche esterne, nonché delle prescrizioni relative al clima degli
ambienti interni e all’efficacia sotto il profilo dei costi.
• metodologia per il calcolo della prestazione energetica integrata degli edifici e delle unità
immobiliari;
Come disposto dalla nuova direttiva, per conoscere le performance energetiche degli edifici
non bisognerà più fare riferimento al rendimento energetico ma alla loro
PRESTAZIONE energetica.
• decreto requisiti minimi: definizione delle prescrizioni e dei requisiti minimi degli edifici,
applicazione delle metodologie di calcolo delle prestazioni energetiche;
• linee guida nuovo APE 2015, adeguamento del decreto del Ministro dello sviluppo
economico, 26 giugno 2009 – linee guida nazionali per la certificazione energetica degli
edifici;
EDIFICIO DI RIFERIMENTO
Lo scopo è quello di avere un riferimento per calcolare una serie di limiti che gli edifici dovranno
rispettare, a seconda che si tratti di edifici sottoposti a ristrutturazione o a riqualificazione
energetica.
NOVITÀ IMPORTANTI
Il fabbisogno energetico molto basso o quasi nullo dovrebbe essere coperto in misura molto
significativa da energia da fonti rinnovabili, compresa l’energia da fonti rinnovabili prodotta in
loco o nelle vicinanze.
I REQUISITI DA RISPETTARE
Obiettivi della Certificazione Energetica
Migliorare la trasparenza del mercato immobiliare fornendo agli acquirenti ed
ai locatari di immobili un'informazione oggettiva e trasparente delle
caratteristiche (e delle spese) energetiche dell'immobile.
Informare e rendere coscienti i proprietari degli immobili del costo energetico
legato alla conduzione del proprio "sistema edilizio" in modo da incoraggiare
interventi migliorativi dell'efficienza energetica della propria abitazione.
La certificazione consente agli interessati di pretendere dal fornitore
(venditore) di un immobile informazioni affidabili sui costi di conduzione.
L'acquirente deve poter valutare se gli conviene o no spendere di più per un
prodotto migliore dal punto di vista della gestione e manutenzione.
I proprietari che apportano miglioramenti energetici importanti ma poco
visibili, come isolamenti di muri, tetti, caldaie ad alto rendimento, etc., possono
veder riconosciuti i loro investimenti.
Chi può fare il certificatore senza frequentare il corso di
durata di 80 ore
In base alla normativa vigente, la certificazione è
competenza esclusiva di un tecnico abilitato che può
operare da solo (libero professionista o associato) o alle
dipendenze di:
2) certifica la qualità energetica dell'edificio in coerenza con lo schema adottato
localmente
3) valuta il rispetto di regolamenti espressi in termini di obiettivi energetici;
4) certifica la qualità energetica dell'edificio in coerenza con lo schema adottato
localmente.
5) confronta le prestazioni energetiche di varie alternative progettuali per un edificio
in progetto
6) indica un livello convenzionale di prestazione energetica degli edifici esistenti;
7) stima l'effetto di possibili misure di risparmio energetico su un edificio esistente,
calcolando il fabbisogno di energia con e senza ciascuna misura;
8) prevede le esigenze future di risorse energetiche su scala nazionale o internazionale,
calcolando i fabbisogni di energia di tipici edifici rappresentativi del parco edilizio
La certificazione energetica degli edifici non si riferisce solo al calcolo prestazione,
con la conseguente assegnazione delle categorie degli indicatori, ma comprende
anche una serie di azioni il cui scopo è quello di garantire che le prestazioni
riportate nel certificato siano effettivamente corrispondenti a ciò che viene
progettato e, soprattutto, realizzato.
Attestato di qualificazione energetica
Deve essere predisposto da un professionista abilitato anche
non estraneo alla proprietà, alla progettazione o realizzazione
dell'edificio.
Deve essere asseverato dal direttore lavori, quindi allegato
obbligatorio alla dichiarazione di fine lavori.
CALCOLI FONDAMENTALI PER RAGGIUNGERE L'OBIETTIVO
1) lo scambio termico per trasmissione e ventilazione dell'edificio
quando esso è riscaldato o raffrescato ad una temperatura interna
costante;
2) il contributo degli apporti termici interni e solari al bilancio termico
dell'edificio;
3) i fabbisogni annuali di energia termica per riscaldamento e
raffrescamento, al fine di mantenere le temperature prefissate di
regolazione all'interno dell'edificio.
Interfaccia con il progettista e con il
direttore dei lavori, responsabilità
delle figure professionali
Il progettista individua le esigenze e i requisiti del committente, elabora
soluzione progettuali adeguate valutando aspetti tecnici ed economici
garantisce comunque il rispetto dei requisiti minimi di legge e dei requisiti che
emergono dai regolamenti edilizi locali;
il direttore dei lavori segue la realizzazione dell'opera garantendo che ci sia
coerenza tra il progetto e la realizzazione e gestisce le eventuali varianti nel
corso della realizzazione, assicurandosi comunque che siano mantenuti i
requisiti di prestazione energetica dichiarati oltre naturalmente a quelli minimi
di legge;
l'esperto certificatore applica in modo corretto la procedura di certificazione
verificando la coerenza del progetto rispetto agli obiettivi di qualità energetica
dichiarati e si assicura, attraverso visite di cantiere concordate con la direzione
dei lavori, che il progetto energetico sia rispettato nella realizzazione; l'esperto
certificatore, alla fine del processo realizzativi, certifica la qualità energetica
dell'edificio stesso in coerenza con lo schema adottato localmente.
OMISSIONI E SANZIONI
Nota: la ”Directive on the energy performance of buildings (EPBD)” è la direttiva 2002/91/EC
Distribuzione di frequenza degli attestati di certificazione energetica depositati
al 1/03/2013 con ripartizione percentuale per Nord, Centro e Sud e Isole
I dati da reperire per la
certificazione energetica per
edifici nuovi ed esistente
I dati di ingresso relativi alle caratteristiche tipologiche dell'edificio
comprendono:
‐ volume lordo dell'ambiente climatizzato;
‐ il volume interno (o netto) dell'ambiente climatizzato;
‐ le superfici di tutti i componenti dell'involucro e della struttura
edilizia;
‐ le tipologie e le dimensioni dei ponti termici;
‐ gli orientamenti di tutti i componenti dell'involucro edilizio;
‐ i fattori di ombreggiatura di tutti i componenti trasparenti
dell'involucro edilizio.
I dati relativi alle caratteristiche termiche e costruttive dell'edificio
comprendono:
le trasmittanze termiche dei componenti dell'involucro edilizio;
le capacità termiche areiche dei componenti della struttura
dell'edificio;
le trasmittanze di energia solare totale dei componenti trasparenti
dell'involucro edilizio;
i fattori di riduzione della trasmittanza di energia solare totale dei
componenti trasparenti dell'involucro edilizio in presenza di schermature
permanenti;
i fattori di riduzione dovuti al telaio dei componenti trasparenti
dell'involucro edilizio;
i coefficienti di trasmissione lineare dei ponti termici.
DATI CLIMATICI
I dati climatici comprendono:
‐ le medie mensili delle temperature esterne;
‐ l'irraggiamento solare totale mensile sul piano orizzontale;
‐ l'irraggiamento solare totale mensile per ciascun
orientamento;
Dati relativi alle modalità di occupazione e di utilizzo dell’edificio
I dati relativi all’utenza comprendono:
– la temperatura interna di regolazione per il riscaldamento;
– la temperatura interna di regolazione per il raffrescamento;
– il numero di ricambi d’aria;
– la durata del periodo di raffrescamento;
– la durata del periodo di riscaldamento;
– il regime di funzionamento dell’impianto di climatizzazione;
– le modalità di gestione degli schermi;
– gli apporti di calore interni.
– Nella valutazione di progetto o nella valutazioni standard, i dati relativi alle
modalità di occupazione e di utilizzo dell’edificio si riferiscono ad un’utenza
convenzionale, secondo quanto riportato nell’appendice D.
EN ISO 13790:2008
La norma EN ISO 13790:2008 presenta una serie di metodi di calcolo del fabbisogno
di energia per il riscaldamento ed il raffrescamento ambiente di un edificio e
dell'influenza delle perdite degli impianti di riscaldamento e raffrescamento, del
recupero termico e dell'utilizzo delle fonti di energia rinnovabile. Tale norma può
essere utilizzato per le seguenti applicazioni:
1) valutare il rispetto di regolamenti espressi in termini di obiettivi energetici;
2) confrontare le prestazioni energetiche di varie alternative progettuali per un
edificio in progetto;
3) indicare un livello convenzionale di prestazione energetica degli edifici
esistenti;
4) stimare l'effetto di possibili misure di risparmio energetico su un edificio
esistente, calcolando il fabbisogno di energia con e senza ciascuna misura;
5) prevedere le esigenze future di risorse energetiche su scala nazionale o
internazionale, calcolando i fabbisogni di energia di tipici edifici rappresentativi del
parco edilizio.
Le suddette applicazioni trovano riscontro in diversi tipi di
valutazione energetica di calcolo, come di seguito classificati.
Permesso di costruire,
di Progetto Certificazione o
Standard Standard Progetto
(Design Rating) Qualificazione energetica
del progetto
Standard Certificazione o
Standard Standard Reale
(Asset Rating) Qualificazione energetica
Ottimizzazione,
riqualificazione
EN ISO 13790
I metodi forniti dalla EN ISO 13790 comprendono il calcolo dei seguenti termini:
1) lo scambio termico per trasmissione e ventilazione dell'edificio quando esso è
riscaldato o raffrescato ad una temperatura interna costante;
2) il contributo degli apporti termici interni e solari al bilancio termico
dell'edificio;
3) i fabbisogni annuali di energia termica per riscaldamento e
raffrescamento, al fine di mantenere le temperature prefissate di
regolazione all'interno dell'edificio.
La determinazione dei fabbisogni di energia latente non rientra nello scopo della EN
ISO 13790, ma viene presa in considerazione dalle norme che forniscono metodi per
determinare l'efficienza dei sistemi di climatizzazione
(EN 15316, EN 15243).
L'edificio può avere diverse zone termiche a differenti temperature di regolazione e
può avere un riscaldamento intermittente.
I possibili intervalli di calcolo sono diversi: l'anno, il mese, l'ora.
La norma EN ISO 13790: 2008 prevede la possibilità di eseguire il calcolo
dei fabbisogni netti di energia per il riscaldamento e il raffrescamento
dell'edificio mediante metodi dettagliati di simulazione, che consentono
di tenere adeguatamente conto dei fenomeni dinamici.
L'utilizzo nazionale di tali metodi, opportunamente validati in conformità
alla norma EN 15265, è da ritenersi sempre possibile ed in alcuni casi
preferibile, in alternativa al metodo mensile cui le linee guida si
riferiscono, una volta che siano disponibili dati climatici orari
della località considerata.