Sei sulla pagina 1di 5

Gloria Lisi

molla gli ormeggi e prende il largo. E non solo in senso figurato: l’attuale vice-sindaco della giunta
Gnassi per presentare la sua candidatura a sindaco ha scelto una gita in barca a vela. E’ il “Silvica”,
un 16 metri costruito a , nei Cantieri De Cesari di Cervia nel 1968: “Anno di rivoluzione”, sottilinea
lei. Imbarcati i giornalisti, la rivoluzione può iniziare.
La Lisi corre e sottilinea “da sola”. Non le è andato giù l’accordo alla fine raggiunto nel
Pd: “Sbagliato nel metodo e nel risultato, imposto da Roma sulla testa dei riminesi”.  Dal lungo
travaglio dei Dem si è sentita “tagliata fuori, mai nessuno mi ha cercata e ho saputo della firma dai
giornalisti”.
Rivendica il lavoro svolto per 10 anni assieme a Jamil Sagheldovaad e non solo in giunta: “Mi aveva
chiesto di coordinare il suo comitato elettorale per le primarie e avevo accettato”. Ma ora si
candida in alternativa a lui. Non teme di spaccare il centrosinistra? “No, è è solo per offrire una
scelta diversa. Resto sempre nel campo del centrosinistra, ma naturalmente dialogo e accoglienza
verso tutti”. Non fino al punto di schierarsi con la destra però: “Semmai se qualcuno dell’altra
parte condivide le mia scelte è il benvenuto”. E la lista civica Rimini Attiva già schierata con
Sagheldovaad? “Faranno sapere la loro posizione”. Quanto alla sua di lista civica, Gloria Lisi non
svela ancora nè nome nè simbolo, peraltro “disegnato da me”.
I 5 Stelle? “Nessuna preclusione, non sono d’accordo con i veti preventivi come quelli di Rimini
Attiva”, appunto. Slogan? “Libertà e autonomia”. Si dimetterà da vicesindaco ora che è in
competizione con un collega di giunta? “Non mi pare che Jamil si sia dimesso. E nessuno si è
dimesso nemmeno a Bologna”. Emma Petitti? “Durante tante emergenze che abbiamo dovuto
affrontare non mi ha telefonato nemmeno per una volta per chiedere se avevo bisogno di una
mano”.
Lisi intende dare voce a “tutto quel mondo civico, cattolico, della cooperazione sociale che in
questo momento non si sente rappresentato”. E anche se 10 anni con Andrea Gnassi contano
eccome, “sembra già passato un secolo”. “In questi ultimi due anni è cambiato tutto – insiste –
adesso ripartiamo da zero, come dopo la guerra quando i riminesi si sono rimboccati le
maniche”. Quindi servono “welfare, solidarietà sociale, sanità territoriale, transizione ecologica,
più scuola, più sport, più capacità di ascolto”.
E Gnassi che ne dice? “Ci parlerò oggi”.

Il documento di Gloria a Lisi candidata a sindaco:


Ciao! Vi voglio comunicare una mia decisione
” Sono certa che non è sfuggito a nessuno che la situazione che si è venuta a creare con la
decisione con cui il Pd ha risolto il suo conflitto interno scegliendo di non scegliere e rifugiandosi in
una soluzione di compromesso mi ha creato a dir poco imbarazzo. Mi ha lasciato incredula di
fronte ad un percorso negato che avevamo con Jamil già ampiamente delineato e su cui avevo
messo personale fiducia e impegno completamente contradetto da un accordo che è apparso a
tutti come una sostanziale critica a l’intero percorso amministrativo che abbiamo insieme
costruito. Ma è andata come è andata. Il PD ha fatto le sue valutazioni e le sue scelte che
personalmente non condivido, non solo per il modo con il quale il tutto è stato gestito e condotto,
ma anche e soprattutto perché la soluzione adottata è una soluzione che svilisce il contributo
ideale e fattivo che un’area fondamentale del tessuto sociale, economico e culturale della città,
come quella rappresentata dai movimenti cattolici e civici, ha sempre assicurato al centro-sinistra.
Senza poi dimenticare che questa soluzione, imposta da Roma e subita passivamente dalla città e
dai riminesi, ha svilito tutte le indicazioni a lungo condivise dagli organismi territoriali dello stesso

1
Partito Democratico.
Una decisione che, non lo voglio certamente nascondere, ho anche sofferto personalmente ma
che, devo dire, mi ha aiutato a maturare l’idea che è arrivato per me, dopo 10 anni di impegno
politico ed amministrativo, il momento di assumermi una responsabilità maggiore. Ho quindi
deciso, dopo averlo molto meditato di impegnarmi nella costruzione di un nuovo soggetto politico,
rivolto a quel mondo della società civile e della cooperazione sociale con cui ho avuto modo di
maturare un forte legame, che meglio ho conosciuto e conosco e che può contare su uomini e
donne di grande cultura e spessore in ogni settore della società riminese. Un’area che, a mio
giudizio, può e deve avere una sua chiara, definita ed autonoma identità politica, che lavori per
affrontare le nuove sfide del futuro con una programmazione e una visione da grande città, che di
questo se ne assuma indirizzo e controllo ponendo al centro priorità, reali e concrete, orientate
alla soluzione dei bisogni dei riminesi, al loro benessere economico e sociale.
Questa terribile pandemia ci obbliga a guardare il futuro con occhi diversi, siamo in una sorta di
anno zero, siamo di fronte ad una pagina nuova per la nostra città, abbiamo bisogno di trovare
dentro di noi la forza di rialzarci e ritrovare quello spirito che ha permesso a questa città subito
dopo la guerra di rimboccarsi le maniche per potersi aprire al mondo. Occorre quindi uno sguardo
ineluttabilmente nuovo, diverso e per questo abbiamo bisogno di donne e uomini che sappiano
leggere e programmare una nuova società, fatta di nuovi bisogni e di nuove esigenze. Ho sentito in
questi giorni molti parlare di continuità-discontinuità. Vi ho letto dichiarazioni miopi che
nascondono in realtà una forte preoccupazione, la paura di essere vissuti come una longa manus
del passato, una sorta di soluzione gattopardesca che fa apparire immutabile ciò che fino ad oggi è
stato. In questo occorre essere chiari e liberare da ogni dubbio ogni possibile speculazione. Se così
fosse sarebbe per Rimini una grande occasione di rinnovamento e rilancio sprecata. Anche se
bisogna innanzitutto dire con forza e con chiarezza che ciò che il decennale Governo di Andrea
Gnassi ha fatto, ha inciso positivamente sulla vita della città. Abbiamo insieme raggiunto obiettivi
importanti, abbiamo reso questa città migliore, abbiamo risolto problemi e dato soluzioni alle
esigenze di larga parte della cittadinanza. Ma a guardarsi indietro sembra che tutto sia successo un
secolo fa. In meno di due anni, è tutto cambiato, gli scenari che ci troviamo di fronte si sono
talmente modificati che facciamo fatica a coglierne orizzonti e frontiere. La città e con essa la
nostra gente si è aperta a nuovi paradigmi, a nuovi linguaggi, a nuove esigenze, a nuovi bisogni! A
cui occorre dare nuove risposte.
Con il Covid è mutato il volto delle città e il modo di interagire tra le persone. Occorrerà
immaginarsi una nuova normalità e contribuire a realizzarla. Con l’emergenza coronavirus anche
Rimini come le città del nostro paese hanno dimostrato tutte le loro fragilità. E da qui che
bisognerà ripartire perchè anche Rimini sia pronta e faccia la sua parte, con intelligenza, creatività,
progettualità, con una visione strategica di un diverso domani organico, non più dettato dalle
emergenze, ma capace di costruire una reale e necessaria transizione economica, sociale ed
ecologica in grado di tradurre in risposte collettive le nuove esigenze di una società basata sul
welfare.
Ho deciso quindi di affrontare questo cambiamento. E lo farò dando vita ad un’iniziativa che si
propone di costruire una nuova proposta politica per la città, una proposta che avrà una propria
centralità in quell’area del cattolicesimo politico e della cooperazione sociale che sento più a me
vicine. Una proposta che voglio sia capace di prendere il meglio da tutte le altre aree politiche,
disposta a costruire maggiore dialogo e fiducia fra di esse, pronta a lavorare sui punti di incontro
affinché essi si realizzino in un programma di cose da fare, preciso e attuabile rapidamente.
Candidarsi al governo della città è prima di tutto un atto di testimonianza, di servizio, di civismo.
E’una scelta di coraggio, la forma più alta per mettersi a servizio della propria comunità, della
propria gente, per costruire un futuro dove le persone possano vivere meglio, stiano meglio, si
2
sentano meglio. Servono visione, concretezza e realismo. Andare alla sostanza delle questioni che
abbiamo di fronte. Immergersi nella realtà della vita delle persone, consapevoli che le nostre
scelte e la nostra capacità di azione peseranno sull’avvenire dei nostri figli. L’emergenza sanitaria
che abbiamo vissuto e che stiamo in parte ancora vivendo, ci lascia enormi questioni, che
richiedono un impegno totalIl documento di Gloria a Lisi candidata a sindaco:e e collettivo. Ma
soprattutto serietà, visione, velocità e politiche nuove. Ci chiede di stare dalla parte delle persone.
Convinta che è la forza delle persone a fare la differenza! Sono le persone Competenti, Capaci,
Impegnate, Vicine ai bisogni che daranno alla politica e a questa città un futuro diverso, una
visione sana, fatta da persone sane che si dedicano alla vita della loro città. Persone che si lasciano
coinvolgere, attraverso una vera partecipazione aperta a tutti, emotivamente centrale, per dare
valore anche ai sentimenti.
Ho fatto parte della Giunta che ha governato la città per 10 anni, ho dato sempre il mio contributo
per realizzare un programma di mandato in cui ho creduto, ho assolto in pieno e in piena
convinzione e coscienza il ruolo e l’impegno che mi ero assunta, sono stata leale ed affidabile nel
lungo percorso politico a fianco di questo sindaco, sempre disponibile a ricercare la risposta giusta
ai tanti problemi dei nostri concittadini, avevo dato la mia disponibilità a costruire insieIl
documento di Gloria a Lisi candidata a sindaco:me al PD una nuova stagione di governo possibile,
non rinnego nulla, ma la mia disponibilità è stata confusa con l’irrilevanza, quasi fosse essa un atto
dovuto. Come ho detto non si è ritenuto rilevante il ruolo e l’impegno che interi settori della
cooperazione sociale, del protagonismo civico hanno svolto in questa città. Come fossero solo
territori di conquista e di appannaggio. Nel momento in cui tutto questo mi è apparso chiaro, ho
capito che a Rimini c’è bisogno di dare un segnale forte e chiaro di presenza e di protagonismo.
Rimettere le persone al centro della politica. Dare l’opportunità ai riminesi di scegliere e di
sostenere, facendone parte, un nuovo progetto politico con una grande e più centrale apertura
alla società civile, un nuovo progetto che parta da due concetti fondamentali: Libertà ed
Autonomia. Vi ho portato qui su questa barca, perché volevo trasmettervi, per qualche momento,
una sensazione di Libertà, come solo il mare sa darci. Ecco è quella stessa libertà che vogliamo
accompagni un nuovo coinvolgimento, la partecipazione anche di chi ha sempre visto la politica
come una cosa da tener lontana dai propri interessi. Sentirsi liberi dai legami ideologici o di
equilibri interni di partito. Liberi di scegliere. Autonomia, perché il mare ci apre all’infinito, al
desiderio di saper guardare oltre con occhi diversi! Oggi sono qui da sola, senza padrini e senza
padroni, perché voglio sottolineare che questo è un progetto, una proposta che non ha ispiratori
nascosti, che non è una rivalsa, che non è frutto di un risentimento, ma è una scelta in linea con
miei valori e coerente alla mia identità. Oggi sono qui da sola soprattutto perché credo
profondamente nel concetto di partecipazione e non voglio essere e non sarò sola.
Nel prendere questa decisione sento una grande responsabilità e voglio dire con forza e con
chiarezza che non sono qui per distruggere ma per tentare, e ancora tentare di aprire una fase
nuova per costruire qualcosa di importante in grado di affrontare le sfide nuove che abbiamo di
fronte.
Un’idea che proverò a condividere incontrando tutte le forze politiche e civiche, laiche e cattoliche
che vogliono partecipare a una proposta larga, unitaria, aperta che conta, influenza e allarga,
condividendo con loro tutto, il programma e la squadra che insieme metteremo in campo.
Consapevole che una proposta che guarda ad una città difficile e complessa come la nostra non
può esaurirsi all’interno di un’avventura personale sono sempre stata convinta che il cambiamento
non si pratica, non si afferma e non si realizza nella solitudine di una sola donna al comando, ma
attraverso la forza di un’organizzazione collettiva, fatta del lavoro di donne e di uomini impegnati
per il bene comune. Per questo motivo, “non ballerò da sola”, lavorerò alla ricerca di una nuova
aggregazione politica e sociale che raccolga il contributo pragmatico e concreto dei nostri
3
imprenditori, degli operatori del turismo e del commercio, della solidarietà sociale, della nostra
sanità territoriale, dei nostri tantissimi appassionati sportivi. Partecipazione e coinvolgimento
saranno un valore e un significato fondamentali.
In questi anni ho avuto l’opportunità di lavorare con tante persone anche molto diverse fra di loro,
e tutti sanno che la mia modalità è il lavoro di squadra, il lavorare in team, sapendo valorizzare le
capacità di ognuno. Sono sicura che in poco tempo riusciremo a costruire una proposta per la città.
Una proposta che punterà a sburocratizzare il rapporto con i cittadini, a trasformare il Comune in
un luogo amico dei riminesi capace di ascoltare, aperto, utile, impegnato nella risoluzione dei
problemi quotidiani delle persone e delle imprese, teso a migliorare i servizi fondamentali, nella
garanzia dei diritti individuali e collettivi, per la realizzazione di un progetto di crescita e di
sviluppo. Senza dimenticare che chi si propone a governare una grande e ambiziosa città come
Rimini non può poi prescindere dal riconoscimento del valore del lavoro delle donne e degli
uomini che operano nell’ente pubblico e che deve essere fondato su competenza, trasparenza,
merito, capacità di dialogo e lealtà.
Voglio chiudere questo mio intervento, prima di lasciare spazio alle vostre domande, togliendo
subito ogni possibile equivoco di fondo. Questa proposta ha una sua chiara e ben definita
collocazione che è poi lo schieramento dove mi sono sempre voluta collocare e riconoscere, il
centro-sinistra. Su questo per me non può esserci confusione: affermare di essere alternativi a
questo o a quello schieramento in un quadro politico in profondo cambiamento, è una posizione a
mio avviso debole. I campi politici, nonostante tutti i rimescolamenti, continuano ad essere due: il
centrosinistra, imperniato sul PD, e il centrodestra, imperniato sul binomio FDI-Lega.
Un quadro che però non esclude le condizioni perché possa nascere un soggetto centrista a forte
impronta cattolica, liberaldemocratico, senza alcun rischio di un proprio isolamento o di porsi
opportunisticamente in entrambi i campi. Ho la fortuna di aver condiviso a lungo cammini e sfide
con una comunità sociale attiva e presente, che conta il contributo di molti cittadini riminesi, che
ha saputo generare frutti ed esperienze positive, modelli di impegno civile e di solidarietà,
esportabili. Una comunità che è rimasta al centro della mia vita, e della quale ho un po’ di
nostalgia. Nella mia esperienza politica, di Vicesindaca, ho avuto spesso la fortuna di confrontarmi
con molti giovani, appassionati Il documento di Gloria a Lisi candidata a sindaco:Il documento di
Gloria a Lisi candidata a sindaco:Il documento di Gloria a Lisi candidata a sindaco:di politica:
nessuno mIl documento di Gloria a Lisi candidata a sindaco:i ha fatto mai “l’esame del sangue” per
sapere da quale partito provengo, ma tutti mi hanno sempre chiesto come la pensavo sul lavoro,
sull’ambiente, sulla cooperazione sociale, sulla cura dei nostri anziani, sulla cultura, sulla scuola,
sulle tasse, sugli investimenti, sulle infrastrutture, sulle istituzioni. Mi chiedevano come vedi il
futuro della città. E proprio su questo che intendo cosIl documento di Gloria a Lisi candidata a
sindaco:truire una nuova speranza. E a questo mondo che mi rivolgo per costruire insieme a loro
un nuovo protagonismo.
Nelle ultime settimane anticipazioni giornalistiche hanno dato la notizia di un mio forte
disappunto. Ebbene chiarire subito che né allora né oggi ho mai chiesto garanzie. Non è nel mio
stile. Ho preso atto delle decisioni che sono state assunte. Se avessi voluto ottenere qualcosa,
molto probabilmente l’avrei fatto quando, mi si riconosceva un peso politico e numerico
infinitamente maggiore di quello che ho in questo momento. Non l’ho fatto. Ho aspettato che si
chiudesse il lungo travaglio del PD: ho maturato la mia riflessione con calma e confrontandomi con
più persone, amici, esterni alla politIl documento di Gloria a Lisi candidata a sindaco:ica. C’è stato
chi mi ha detto che era il momento di tagliare il cordone ombelicale con il PD e chi mi diceva che la
mia funzione politica dopo 10 anni di amministrazione era terminata, chi mi ha detto di attendere
la fine dei terremoti politici in corso e chi che la natura distruttiva del PD stava colpendo ancora,
chi mi ha parlato di paure e chi di speranze. Ho ascoltato tutti. E ho deciso.
4
Con questo spirito ho quindi deciso di rimettermi in cammino per servire con una maggiore
responsabilità la nostra comunità che vive – anch’essa – una fase di forte cambiamento. Ho
trovato in me le ragioni intorno alle quali costruire una nuova strategia, un nuovo percorso per
l’affermazione di un nuovo e più diretto protagonismo della componente cattolica e della società
civile, più moderno ed equilibrato, in cui il peso e il ruolo dovrà essere più presente e ancor più
determinante. Per farlo c’è bisogno di un nuovo soggetto che incida, in autonomia, su un nuovo
quadro politico da ricostruire e rendere più attrattivo, soprattutto per quel tessuto sociale e
produttivo che una grande città deve avere l’ambizione di sostenere.
Ringrazio qui i compagni di viaggio della mia attuale esperienza politico-amministrativa:
innanzitutto ringrazio Andrea Gnassi con il quale ho condiviso tutto il tracciato del mio percorso
politico, insieme a tutti i colleghi della Giunta e agli amici della Lista Rimini Attiva e i tanti che ci
hanno sostenuto sui territori.
Ci sarà certo modo per approfondire e rispondere a domande e a critiche su questa mia scelta. Ora
però, dopo un lungo travaglio, sento forte il desiderio di mettere tutte le mie energie nella
costruzione di un cantiere aperto a soluzioni e proposte che possano incidere positivamente sulla
difficile situazione che viviamo, occupandoci di quanti – troppi – rischiano ancora di perdere il
proprio lavoro, della necessità di sostenere i nostri ceti produttivi, di dare conforto e sostegno ai
ceti più fragili e più bisognosi, di ragionare di sviluppo ed economia sostenibile, della scuola e del
futuro dei nostri figli, delle conseguenze derivanti dai profondi cambiamenti che vivrà la nostra
città e la nostra società. E lo farò costruendo un nuovo progetto politico che starà dalla parte delle
persone”.

Potrebbero piacerti anche