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GIUGNO
GIUGNO
GIUGNO
GIUGNO
2021
2021
Uza Net
Antonio Curcio
Sentimento di stanchezza
Sono stanca
Non prendetevela a male
Voi ce la mettete tutta
A cantarmi la leggerezza
Mi mettete sotto
Un tappeto volante
Durante le cadute folli
Prima che lo schianto
consumi la speranza
Mi versate da bere
Perché solo nei vortici della divinazione
Lo spirito si placa
E sorride
Mi portate in cima a un faro
Per darmi più mare possibile
Ma io sono stanca
Il fato è sempre così sarcastico
STRANIATTRATTORI
Lìa Sicilìa
Emanuela Tolomeo
La mattina , il cielo è azzurro, il pomerig- dolci soffocate nel silenzio della casa, mi deserti, poi valli, salendo montagne altis-
gio la luce ramata accende il ricordo dei trapassano adesso, stanca e le lettere sime senza vertigini, per cadere poi nell’
sorrisi, dei miei e dei tuoi che svaniscono d’amore bruciate nel fuoco delle feste dei abime, l’abisso più scuro dove creature
come nuvole portate via dal vento, tal- giocolieri e il fuoco stesso spento dal pal- mostruose mi riportano a galla, questo
volta lieve altre tempesta e nulla rima- mo delle mie mani, con stupore, e il cor- mondo è troppo piccolo per fuggire e la
ne nella mia stanza di te, il mio corpo ti po, intero una cicatrice, e traccio linee mente impervia, mi è ostile.
cerca e la luna, nel mese conserva le tue oblique e verticali e orizzontali in cerca di La mattina il cielo è azzurro e non c’è la
mani, la tua voce amara, nelle strade punti di fuga da questa realtà generata neve, il letto disfatto saprà d’ amore e
senza uscita,girando tra i miei capelli che dal un sorriso di luna in quella notte al sangue, del profumo delle onde e della
profumano di pere e cannella e i sabati e mare del tuo paese, miope avanzo verso freschezza del vento estivo di nuovo sulla
le domeniche si susseguono così talvolta nuovi orizzonti di cui fatico a vedere i net- mia pelle , il riso, la curcuma e i semi dis-
stanchi e i pensieri si fanno verdi, verde ti contorni e ne sono osservata, sbilenca solveranno le parole schematiche, aspre
mela, aspri limoni senza dolcezza, senza e insonne e persa vengo vista da anime e ripetitive delle tue labbra e la sab-
baci e le notti non più bianche ma grigie nell’ombra in grotte di luce dai fuochi bia mossa dal vento cancellerà le orme
pietre appuntite tra il materasso e il mio profumati e le albe, le sette del mattino, dei nostri piedi sui cammini tracciati dei
corpo si accumulano nelle frasi scritte le otto e magrezza e pensieri asciutti e tuoi nascondimenti. Il mare avrà il sole,
solo segmenti senza soluzione di continu- secchi caduti alimentano la terra con le le strade la luce e il mio corpo gli abbracci
ità si affastellano nell’etere dell’indecisio- dolci piogge dei miei occhi mai stanchi di e i dolci lamenti delle gioie dell’amore.
ne di una vita terrosa che non assorbe piangere io e te avvolti dal giallo bian-
acqua e diviene sterile, desertica e urla co sole del mio sogno, vagabondando per duetresette
La mosica
Imperitura
Imperiosa
Lussureggiante
Emozionante
Palpitante
Assordante
Devastante
Assoluta
Allucinante
Continua
Giorno
Notte
Sveglio
Dormiente
Vivo
Morto
La Mosica
È…
Uza 2020
Antonio Curcio
Davide Cataldo Davide Cataldo
Ciao Chiunquetu- chiodo. E quando se ne ricorda, che fa?
Antonio Curcio
mia moglie a letto si mette su un lato,
aspetta che la prendo con entrambe le
Truce concepire i bambini in vitro.
mani, si fa toccare ma soltanto con le dita
non sbronzarsi di stelle nella notte
e non si scalda mica come un computer,
a berne il vino acceso litro a litro Distruggiamo le carceri
resta fredda e rigida fra le lenzuola, poi Taddarita Virticchia
“Nonostante tutto i Sentimenti non tramontano mai...”
Fabio *KosmiKo* Arrisicato
Lo sguardo imperfetto
Antonio Curcio
La prima volta che quella donna apparve lentando, facendo di tutto per incappare
oltre il parabrezza della sua vita fu quan- nel rosso e aspettare con il batticuore che
do, nell’attraversare la strada, lei lo sbir- l’occasione si ripresentasse. E ogni mat-
ciò da dietro la mascherina e lui si ac- tina, senza mai deluderlo, lei percorreva
corse di quanto incantevoli fossero i suoi quel breve tratto di congiunzione da un
occhi. Occhi azzurri da perdersi dentro, marciapiede all’altro con passo sbadato,
occhi che avrebbero preteso l’abbando- come per caso, e raggiungeva la fermata
no e la resa immediata, mentre lui era di un tram che portava in periferia. Sem-
rimasto immobile al volante dell’auto ad pre si voltava verso di lui e gli riservava
aspettare che il semaforo tornasse verde. un saluto d’occhi, silenzioso quanto rapi-
Da lì era iniziato tutto. Per giorni la vide do. Era una donna sulla quarantina, non
attraversare la strada alla stessa ora, le molto alta di statura, dai capelli castani,
sei e mezzo del mattino, l’orario di chi formosa e aggraziata. Avrebbe potuto
porta in giro i cani, o dei netturbini, o di evocare l’idea stessa di seduzione eroti-
tipi come lui. Giovanni, 53 anni, separato ca, se non fosse stato che il suo magne-
e afflitto da depressione cronica, o meglio tismo fisico non aveva nulla di astratto e
dalla cronica mancanza di soldi. A corto di la radicava nel presente, al di sopra della
alternative consegnava a domicilio le co- realtà spettrale di un contagio senza fine.
pie di un noto quotidiano che lamentava Lei era l’eccezione, l’elemento raro e vi-
impietosi cali di vendita ma faceva ancora tale, l’incontro a dispetto del mondo. A
opinione. giudicare da come lo ricambiava, il loro
A quell’ora la città senza energia rima- era un potente quanto inspiegabile gioco
sticava gli ultimi minuti di insonnia pri- di sguardi.
ma di rialzarsi per riprendere il cammino <Che cosa può trovare una donna così
abituale, cieco e avvilito. Pur nel deserto in uno come me?> si chiedeva Giovan-
del traffico, lui arrivava al semaforo ral- ni guardandosi nello specchietto retrovi-
sore dopo l’ennesimo distacco, cercando che a fatica aveva superato l’ultima revi- spigoloso e acuto, e le speranze di rive- pere gli indugi, che l’andatura di lei era
di carpire la risposta da chissà quale se- sione. derla si perdevano nella luce verde del se- puro mistero racchiuso dentro un’alba,
greto annidato negli occhi. Sapeva che le Giovanni pensava che sarebbe andata maforo. Strada sgombra. Via libera. Die- che il suo incedere con stile era una sfida
cose sarebbero andate in modo diverso avanti così per sempre. Ma, si sa, ciò che tro l’angolo, il presagio di una catastrofe. al risveglio esausto nelle case. Che i suoi
se non fosse stato per la mascherina. Era appare come un miracolo può facilmente L’assenza. Che cosa le era potuto accade- occhi erano meravigliosi, semplicemente.
perfino riconoscente al virus che stava scomparire dall’orizzonte degli imprevi- re? Una grave malattia? Un trasferimento Più probabilmente non pensò a nulla. Si
azzerando l’entusiasmo di milioni di per- sti. Semplicemente, una mattina lui non improvviso? Forse la morte? Di certo non limitò ad aprire la portiera dell’auto e a
sone. Gli aveva permesso di proteggere la vide, e neppure l’indomani, e nemme- avrebbe mai saputo il suo nome. gridare un nome.
il suo sorriso dall’attenzione morbosa e no nei giorni successivi. Quella donna era Ma una mattina, proprio quando tutto <Maria!>
divertita degli altri. Un tempo lo avevano scomparsa come un miraggio che lo aveva sembrava perduto, il lato stupefacente Lei si voltò stupita: <Veramente mi chia-
soprannominato Johnny lo sdentato. Ma tenuto in vita per settimane, scintillante e dell’imprevedibile tornò a manifestarsi. mo Caterina… mi ha scambiata con un’al-
dopo il contagio la sua dentatura imper- verosimile, e che adesso gli presentava il Giovanni arrivò al semaforo mestamente tra>
fetta e rada era passata in retroguardia. conto. Disperazione, ansia, sensi di colpa. come le gomme sgonfie della sua auto, <Ma no, ecco…> si giustificò lui. <Ho ti-
Adesso anche uno come lui poteva colpire fischiettando un motivo che lo rendeva rato solo a indovinare. Pensavo le fosse
l’attenzione di una donna, quale ne fosse Avrei dovuto fermarla, parlarle. Avrei do- ancora più triste. Sentiva che l’ansia gli successo qualcosa… Non l’ho vista in que-
il motivo. vuto saperne di più, vincere questa male- stava già salendo in gola, divorando l’i- sti giorni>
Ogni mattina, alle sei e trenta spaccate, detta timidezza con le donne che forse è spirazione, e d’un tratto, senza preavvi- <Sono stata via> disse lei, sorridendo
accadeva questo piccolo miracolo. Una solo stupido orgoglio per la paura di fare so, se la vide di fronte. Passeggiava, più della sua goffa spiegazione.
scintilla di emozione attraversava la loro la prima mossa… Vaffanculo a me, non la che camminare, leggera come un foglio <Senta…Va di fretta? Vorrei invitarla a
breve distanza, e ogni giorno era un si- rivedrò più… di carta velina che volasse sopra i resti bere un caffè>
lenzio più intimo, comunicativo. L’ultima sbiaditi della città. Lo guardò con un sor- Indicò un bar all’angolo che aveva appe-
volta, addirittura, lui aveva abbozzato un Scorreva perfino qualche lacrima sui pac- riso d’occhi prima di riprendere il cammi- na alzato le saracinesche. Faceva pensare
saluto con la testa e lei aveva ricambiato chi di giornali già inumiditi dalle cronache no verso la fermata del tram. a un occhio tumefatto che si riapre a fati-
con un cenno d’intesa. Poi, come sempre, del dolore, notizie che risucchiavano le Lui pensò che forse non ci sarebbe stato ca dopo una notte agitata.
entrambi avevano ripreso il loro cammi- energie e imponevano la cadenza di una l’indomani, che la vita è breve, pensò che La donna annuì: <Va bene>
no. La donna diretta verso chissà quale quotidiana marcia nel deserto. Ogni mat- non era tempo di falsi pudori, che il desi- Un torrente di emozioni lo investì mentre
destinazione, lui a riprendere la consegna tina, a quel semaforo, Giovanni arrivava derio di conoscere quella donna l’avrebbe parcheggiava l’auto. Euforia, gioia, senso
di giornali su quell’auto blu intossicante come all’appuntamento con un rimpianto consumato se non si fosse deciso a rom- di rivalsa sull’acidità di tante mattinate,
commozione e batticuore. Poi, però, pro- cornice di palazzi e uffici.
prio mentre la stava raggiungendo a pie- <No, nessun ripensamento. Andiamo>
di, un pensiero calò come un nero sipario Entrarono nel bar. Lui a capo chino, inti-
sull’istantanea felicità. Era la consapevo- midito e goffo. Lei sempre meno sicura,
lezza di aver fatto un errore marchiano. lo sguardo attraversato dalla luce della
malinconia.
Che cazzo mi è venuto in mente di invi- <Due caffè> disse Johnny al cassiere.
tarla al bar? Adesso dovrò abbassarmi la <Per me macchiato, grazie> aggiunse lei.
mascherina… E lei mi vedrà in tutta la mia Raggiunsero il banco, consegnarono lo
bruttezza…. È finita ancora prima di ini- scontrino e attesero in silenzio. L’imba-
ziare. Me lo merito, ho voluto agire d’im- razzo era ormai subentrato alla natura-
pulso… Avrei dovuto accontentarmi…. lezza del loro primo incontro.
Ho rovinato tutto… pensò lui. Presto si
Percorse pochi metri rimuginando, tra sarebbero calati le mascherine. L’incontro
autocommiserazione e sensi di colpa che ravvicinato avrebbe rivelato le falle del
lo fecero tornare all’antica identità sotto- suo sorriso.
messa: Johnny lo sdentato. <Ecco i caffè> disse il barista.
<Che fai? Parli da solo?> lo interruppe Lui ringraziò con voce flebile. Poi si denu-
Caterina. dò il viso come se si spogliasse davanti
Se la trovò di fronte. Nel suo stato confu- a una giuria esigente. Le sorrise per non
sionale Johnny non fece neppure caso al ritardare il momento della verità.
fatto che era passata al “tu”. <Ecco…vedi…Sto facendo un lavoro dal
Forte • Taddarita Virticchia
<N-no… cioè… non vorrei farla arrivare dentista e…>
in ritardo…> <Non preoccuparti> fece la donna.
<Che c’è? Ci hai già ripensato?> <Guardami e non parlare>
Gli occhi di lei lampeggiavano come l’ul- Anche lei si abbassò la mascherina e gli
tima chiamata nelle zone del mistero, la rivelò un sorriso imperfetto. Brillava della
voce era un’armonia dilagante nella muta stessa luce degli occhi, ma il labbro supe-
riore aveva una strana piega.
<Lo chiamano labbro leporino> aggiunse
lei alzando le spalle.
<Molto meglio che essere sdentati> com-
mentò lui.
Il peso del loro segreto si sciolse in una
risata. Finirono presto il caffè e uscirono
dal bar. La luce del mattino era diventata
più intensa.
<Posso accompagnarti in auto, se vuoi,
così arrivi al lavoro in orario>
<Sei gentile. Però stavo tornando a casa,
Schiacciamento ho appena finito il mio turno>
e pettinatura facciale
<Meglio così. Allora ti accompagno a
(sindrome di Aron)
e desertificazione casa>
interiore Così Johnny la fece salire sulla sua auto
Olga Gacano blu che gli parve bella quanto una limou-
sine. Fece spazio al suo fianco e gettò le
copie dei giornali sul sedile posteriore.
Furono in molti, quella mattina, a non po-
ter leggere le notizie del giorno. Quella
più importante restò segreta, protetta in
una stanza di periferia, mentre la città
apriva le porte al passo cauto e incerto
dei suoi abitanti.
Paolo Pasi
duetresette
L’amicizia e’ per sempre
L’amicizia è il vero amore,
ti fa sentire grande anche quando sei
piccolo,
ti fa gioire anche mentre sei distratto, “Nonostante tutto i Sentimenti non tramontano mai...” Fabio *KosmiKo* Arrisicato
ti fa dare il massimo di te stesso
sempre e comunque, l’amicizia è
la forma di amore nella quale
ogni forma di sfida, di diffidenza,
di preoccupazione non esiste
perché è tanto altro che l’ha generata,
e che la fa nascere e crescere ancora,
ti lega sempre alle persone che
non ti abbandonano mai,
le persone che ti cercano,
che si fanno cercare, concordano
anche su dinamiche del tutto
imprevedibili senza chiedersi mai perché,
ci si abbraccia, ci si capisce
con lo sguardo, si parla
per quello che è necessario e
si sogna insieme tutta la vita.
Marcello Adelfio
Chi abita la propria probabilità, veglia e sonno.
Antonio Curcio
Un’aspirazione che non posso trattenere,
presa come sono ad immaginarmi nel
mio sogno, crearlo e viverlo, in contem-
poranea, senza distinzione tra realtà e Sara Garraffa
MODERN life...
Anime quarantena...un po’ puttanelle Perché cuore dinamitardo...
per una passeggiata nel centro estetico niente esplosioni nelle orecchie...
o storico moribondo... niente corpi straziati al suolo...
In cerca di spazi inesistenti TU...amore/VIRUS...
la mia sola preghiera... la pandemia è solo un pretesto...
Pandemia...pandemia portami via... la guerra musica...
Il virus nel cuore nella mente... e lo sperma come polvere stellare
Poter salire su verso i monti un ultima genera casualmente vita...
volta e lanciarsi giù verso il mare... IO NON SONO IO...
come psychedelico precipizio...Amore. scatole rosse gialle blu
Anime quarantena...ingrate... del reparto surgelati attendono di com-
il silenzio è il solo dono di DIO... prarti...
sognando centri commerciali... Un prato di mozziconi è quanto di più
volti periferici tumefatti riflessi su vetrine bello possa entrare nei miei occhi ades-
opache... so...
Niente saldi per la vita...
evviva la Pornografia... Paolo Bluff
gioisce danze senza pretese...
La TV non sei tu...
Niente sogno americano
Niente vero alla Madonna...CCCP...
un infinita altalena sopra una valle
di cazzi e fighe....
sorridenti... buie....
Improbabili passeggiate lontane
Antonio Curcio dall’IO... Antonio Curcio
VOLPE, IL PENTITO E NESQUIK
C’era una volta una notturna. La rappresentazione iniziò in un
decadente, senza l’ombra gurato, come gran parte del nostro cen-
tro storico, dalle bombe amiche e non an-
di una luce, con la pavimen-
cora intelligenti degli alleati. Gli indizi del
tazione di vecchie balate malicumminate
suo antico splendore erano rintracciabili
su cui barcollavano sia bipedi che quat-
nel portale tardo barocco imponente con
tro ruote. La sera d’incanto nella piazza la
bugne lavorate a spina di pesce, nella sua
presenza umana si diradava per mostrare
corte dell’antica pavimentazione di ciotoli
la chiazza buia e spettrale nella sua stra-
e balate delimitata da archi ben più anti-
ordinaria bellezza. Sotto la flebile luce del
chi appartenuti a fabbriche presistenti e
cielo notturno apparivano il grande orolo-
soprattutto nel centenario albero di ficus
gio, i campanili gemelli, la sinuosa scali-
benjamin.
nata barocca ingabbiata dal ferro, le sar-
racine metalliche del poche putie, i vicoli
Tutto ciò apparve a Massimo e Michele
Marika Gravina
Gino Tumminia
Corpi giunti in preghiera celebrano
il rito dell’amore.
avvinghiati respirando affannati.
sull’altare dell’alcova.
mani di turibolo spandono
incenso di voluttà
dal sudore di toccarsi ancora
e ancora.
STRANIATTRATTORI
invettiva sentimentale
Vania Borsetti
Antonio Curcio
SENTIMENTO PSICO-FISICO-SOCIALE
Molta gente, troppa gente, tantissima no di volta in volta per il bene di chi lo
gente vive convinta di una vita fantastica, ha creato e di chi vive in esso. Può esse-
felice, piena ed appagante, solo perché ha re tranquillamente un mondo reale in cui
un lavoro discreto e per discreto intendo chi lo governa, crea aspettative, bisogni
pagato, e che quella paga permette un af- inesistenti e per paradosso, fa guadagna-
fitto, un viaggio all’anno, un parrucchiere re soldi con stress, sudore e mancanze di
o la palestra, un capo firmato ogni tanto, cui alla fine, non sei neanche padrone e
un gioiello, l’ultimo modello di smartpho- ci paghi qualcuno per gestirli. Questo è
ne e l’aperitivo nel locale alla moda. E la il quadro generale del mondo adesso, un
cultura di questo, ha portato una sotto quadro di cui fa parte anche quel terzo
cultura di massa drammatica, oserei dire, mondo, che in poco tempo sarebbe sal-
letale! La gente cerca i lavori più dispa- vo se solo volessero realmente. Invece,
rati o quelli più sicuri, per omologarsi a viene mantenuto lentamente così com’è
questa pochezza umana e culturale. Nulla da sempre, perché così fa comodo, per-
importa se non sa di che parlare, se guar- ché così quelle povere altre vite vengo-
da programmi scadenti di una televisione no schiavizzate senza alcuna catena, col
già scadente, se sconosce autori d’arte e contentino di un aiuto umanitario ogni
non legge libri. Poco importa se non dà tanto, di una pillola o un bicchiere d’acqua
vita ad altre vite perché questo andrebbe al giorno, così che continuino gli aiuti, le
a minare la propria dimensione pessima donazioni, gli sfruttamenti umani e mine-
guadagnata. E c’è gente che per questo rali, lo schiavismo psichico, le migrazioni
ha venduto qualcosa, che sia la dignità, programmatiche, le guerre interne ed il
la famiglia o il proprio corpo. Ma per cosa, terrorismo, rigorosamente queste ultime,
ammesso che sia giusto vendersi… finanziate da chi tiene in mano le redini
del gioco.
Gente amalgamata in un sistema di cui si
è numeri e codici fiscali, in cui le bricio- Funziona così: io pago Tizio, per rendere
le sembrano, agli occhi di chi ha smesso la vita difficile a Caio. Poi vado da Caio e
di usarli, enormi pezzi di pane talmente gli offro il mio aiuto, cosicché Caio si fidi
buoni da non esserne mai sazi. Mi viene ciecamente di me. Nel frattempo sfrutto
in mente Matrix, il film. Non è che Matrix, la terra di Caio che è povero ed ignoran-
debba essere per forza un mondo virtuale te per farlo e mi arricchisco con quello
Antifa • Taddarita Virticchia creato ad arte per sfruttare l’essere uma- che trovo, a Caio per tenerlo buono dò
un pezzo di pane. Nel frattempo, chie- finanzio, li riempio d’armi e gli faccio fare ringrazia, mi paga. Prendo soldi da tutte tere, che fanno quel che dico loro di fare
do in giro per il mondo, una mano per quello che vogliono per qualche giorno, le parti, succhio ricchezze dal terreno, i e le mie mani così, arrivano ovunque. Ho
aiutare Caio perché da solo non riesco e poi all’improvviso intervengo. Nel frat- popoli fanno quello che voglio e credono in mano i media, i giornali, l’informazione
prendo anche da lì. Caio è felice, Tizio è tempo, alcuni Caio sono stati uccisi, altri a quello che voglio. Sono ricco, sono po- tutta. La gente scende a compromessi,
il cattivo e faccio finta di combatterlo, se fuggono per terra, altri per mare, se è il tente. La maggior parte della popolazio- pur di una casa, di un lusso e uno sfi-
è il caso, lo ammazzo pure per apparire caso, aiuto alcuni di loro a scappare e me ne queste cose non le sa, non le legge e zio. Scrive quel che dico di scrivere, dice
forte e bravo e buono. Creo nuovi Tizi, li ne prendo il merito. La gente mi loda, mi se volesse, non le troverebbe da nessu- quel che dico di dire. È meraviglioso tutto
na parte, e poi non avrebbe neanche il questo, sono il padrone del mondo! Chi
Il dolore • Davide Cataldo tempo o l’interesse per farlo, perché la mangia la foglia lo distruggo, lo uccido,
faccio lavorare, la faccio rubare, la faccio lo rinchiudo, gli tolgo la parola e l’atten-
arrestare. Insomma, la tengo occupata o dibilità. Leggerai sui giornali o sui social,
a lavorare legalmente per me, o a lavo- una quantità enorme di cretinate popolari
rare illegalmente sempre per me. O mi che finiranno per essere l’argomento di
pagano le tasse o mi pagano gli introi- discussione tra amici e parenti, program-
ti in nero derivati dalla malavita che fa merò nelle televisioni, trasmissioni inuti-
sempre capo a me. Io mangio sempre, li e piene zeppe di nulla, ti renderò uno
ovunque, con chiunque. Sono un usuraio, schiavo emancipato e democratico, an-
solo che invece degli interessi sui soldi, nullando la tua mente, la tua logica, il tuo
prendo direttamente le vite e ne dispon- pensiero. Sostituisco i libri con le apps, i
go a mio piacere. Ti faccio guadagnare dialoghi in famiglia con le chat, gli incon-
mettendoti in gabbia come tutti gli altri, tri con le video chat, sei completamente
ma quello che guadagna finirai per spen- succube di me, sei un ammasso di soldi e
derlo in cose che in realtà non ti servono sangue, e anche quello è mio! Te lo tolgo
a niente di cui ne sono proprietario. In quando voglio e te lo ridò quando stai per
questo modo, i soldi li ho sempre io, in morire così da tenerti in vita e contribuire
più ho anche la tua vita. ancora alla mia causa.
E ti avvolgo di robe talmente inutili che Ho programmato tutto, ogni cosa, sono
non avrai né il tempo né la voglia di capire entrato in un circolo talmente vizioso,
come vanno le cose, ma se qualcosa do- remunerativo e pieno di potere, che non
vesse andar male, darei la colpa agli altri mi basta, voglio altro e lo voglio adesso!
e finiresti per credermi. Ma questa, è una Nutro la tua carne con il cibo che dico io,
catena che non ha mai fine. Più il mio po- coltivato ed allevato a modo mio, in poco
tere si espande, più mi attornio di gente tempo, infetto e malato ma non importa.
ai miei piedi, soggiogati dai soldi e dal po- Le cose sane e buone le tengo per me e
le vendo a pochi eletti per tanti e tanti ti renderà ricco, sazio e felice, in cambio,
soldi. Tu hai un albero che dà buoni frutti non ti chiede materialmente nulla, solo
fuori casa, ma anziché mangiarne, prendi un croce su di un pezzo di carta! Stupen-
il raccolto e per pochi spiccioli lo vendi a do, una croce con una matita e la tua vita
me, e con quello che ti ho dato, ci compri cambierà per sempre! Nella migliore del-
il cibo avvelenato che ho prodotto appo- le ipotesi, avrai un impegno, entrerai a
sta. Sei contento, hai guadagnato soldi pieno titolo in quel circolo di vite vendu-
senza far nulla, hai mangiato veleno che te che devono favori a tutti e di contro,
ti porterà ad una lenta agonia e quei po- acquisterai la vita d’altri. Sarai schiavo
chi spiccioli che ti ho dato, in parte li hai e padrone! Nell’ipotesi peggiore invece,
spesi per comprare cibo che avresti gra- non cambierà nulla, starai sempre in un
tuitamente sotto casa, in parte per com- angolo da miserabile ed ignorante, men-
prare i farmaci che un mio uomo, il tuo tre quello a cui hai dato la tua croce, ber-
medico, dice che devi prendere per non rà dalla coppa d’oro il tuo sangue. Ogni
avere dolori e stare in vita, così da conti- giorno.
nuare a sudare per me. In più, per sop- Il potente è potente, ha attorno a se tan-
perire alle carenze nutrizionali per colpa ti uomini fidati ma solo perché sul libro
del mio cibo pessimo, compri integratori paga, tu invece sei solo, povero e pazzo.
di cui bombarderò televisioni e giornali. Il Si perché agli occhi chiusi dei più, sei solo
tuo cibo è buonissimo, tiene il mio corpo uno stupido pazzo vaneggiatore.
energico e ne vendo pure una parte ai ric-
chi, tre volte quello che l’ho pagato. Sono Bisognerebbe che tutti togliessero i sol-
davvero un genio! di dalle banche, che tutti mollassero i
proprio lavori, nelle aziende, negli uffici,
Forse dopo un po’ di tempo, ti accorgi che ovunque e che tutti smettessero di con-
qualcosa non va come dovrebbe, hai il tribuire ad ingrassare le panze grasse di
sospetto di qualcosa… Benissimo, prima chi governa. Fategli produrre in larga sca-
che ti renda conto della realtà, sguinza- la l’ultimo modello di iphone e poi lascia-
glio i miei uomini più stupidi e fidati che teglielo lì nei magazzini e vedrete come
nel frattempo ho cresciuto in cattività, si abbassano le corna, vedrete come la
facendogli annusare l’odore della carne e smetteranno di propinarvi a prezzi esor- L’amore • Davide Cataldo
del potere, in modo da essere assatanati bitanti un apparecchio per telefonare che
nel momento opportuno: il politico! ha 8gb di ram, ma a che cosa vi servo-
Costui verrà a bussare alla tua porta, di- no 8 gb di ram in una cosa che tenete
cendoti che hai ragione, che ti salverà e in tasca? Al massimo potete dividere lo
schermo in 2 per usare due programmi in non vale solo tra schiavo e padrone, tra
simultanea, e tutta questa ram a cosa vi ricco e povero, contadino e proprietario
serve? Progettate astronavi con le appli- terriero. Questa circolo, questa catena
cazioni dello smartphone? Fate rendering virtuosa di morte, vale anche tra padrone
di galassie? A che vi servono 8gb di ram e padrone, per stabilire chi è più padrone
e 200 megapixel d’immagine fotografica? degli altri, chi è o può essere il padrone
Stampate per caso fotografie di 30mt per di uno o più padroni. E quando entra in
40mt? Credo proprio di no, eppure, com- gioco questo, quando i padroni si pestano
prate ogni anno il telefono di 1.000 san- i piedi e vogliono essere il padrone di altri
guinosi euro per qualcosa di inutile che padroni, può davvero accadere di tutto!
vi hanno fatto credere utile, così facendo Una bomba nucleare per meri motivi, una
sarete sempre più schiavi dei loro capric- guerra lampo, uno sterminio razziale, ma
ci, dei loro interessi. Lasciategli tutta l’in- anche una libera circolazione di un virus…
tera produzione annuale sul groppone e Tanto, gli schiavi sono sempre schiavi, se
vedrete cosa succede! Fate lo stesso con alzano la testa, gli si fa assaporare subi-
le auto, con i carburanti, con le banche, to la paura e tornano a buttarla giù. Ed
con le televisioni! Ah se smettessimo tutti io, della loro paura mi cibo, mi arricchisco
simultaneamente e contemporaneamen- e ne sono succube! Distruggo immedia-
te di guardare la televisione! Se smet- tamente ogni tuo sentimento di rivalsa,
tessimo di usare i social, se smettessimo abbassa lo sguardo e prendi questa me-
di andare nelle chiese dei vari culti, se dicina che passa tutto e tutti potete tor-
smettessimo di vestire griffati e di ordi- nare in catene a sputare sangue per le
nare cibo scadente col telefono! Se man- mie brame. In cambio, continuo a darti
giassimo dal nostro albero, se pescassimo ciò che non ti serve, ciò che è mio e mi
dal nostro mare, se andassimo a piedi, riprendo tre volte tanto, mentre tu vivrai
guardassimo gli altri con bontà piuttosto una vita apatica di credenze, ignoranza e
che con minaccia e invidia. finti sapori. Sara Garraffa
Se facessimo tutto questo, finirebbero Davide Cataldo
per essere come noi, finiremmo tutti allo Poeta, Romanziere, Fotografo amatoriale,
stesso piano! Il povero più povero, sareb- Appassionato di regia, Nostalgico dell’infanzia,
delle musicassette, del pezzo di carta e di una
be allo stesso livello del ricco più ricco e penna.
nessuno detterebbe più legge dittatoriale. Nostalgico di una vita persa per sempre!
Non più schiavo e padrone, ma padroni di Inadeguato per scelta degli altri.
se stessi! E sappiate, che tutto questo,
Rosalba Cutrano
RUORMU’ O VIGGHIU’
dubbiù e cirtizza
stiessa crita
Uza Net
Lo specchio
Attraverso gli specchi Senza lo specchio non so chi sono,
Sottili e taglienti, Ma io mi sento
Vedo non oltre, E quindi suono
Riflessi d’immagini, Note vivaci oppure opache;
Con luci fumose, Non solo penso,
Eteree e bislacche, Non solo sento,
Avverto il cerchio E non suono più.
Come in un circo, Ci sono,
Gira la giostra, Il cuore batte,
Vedo un po’ più in là, Il sangue scorre,
Alzo lo sguardo, L’aria passa.
Il Cielo lontano Oggetti,
Mi sfugge Persone,
E mi scappa. Tutta una città intorno a me;
Spengo la luce, Più lontano non vado.
Cala la vista,
Pietro Scirè. 06.10.2020
Metto gli occhiali.
Non parlo e non credo
Se non ascolto e mi ripeto,
In un cigolio di vecchie grate
Bruciate e così annerite, Fuoco su cielo stellato • Pietro Scirè
di dolori testimoni;
Senza indugio penso ad altro,
Forse in strada
Forse in sogno,
Non mi trovo e non ne esco,
LA POESIA Sentimento d’attesa
Resisterò resisterò
Resisterò a oltranza
Uccido il tempo da una vita
Vedrai uccideró anche quest’attesa di te
Riuscirò a seppellirti nel mausoleo
dei non arrivi
e delle non chiamate
Non farò nulla per tenerti in vita
La morte è fatta di silenzi
E ti ci troverai bene
Io riempirò l’aria di canzoni
E gli occhi di lune che crescono
Non mi farò mancare nulla
Neanche te
INSISTE
Vania Borsetti
Antonio Curcio
Antonio Curcio
Le grammatiche sentimentali
La poesia disorienta perché transita continua- le pagine di significato è la passione in-
mente tra poeta, paesaggio e lettore. Possie- tensa nei confronti dell’arte e della pa-
de un passaporto, per attraversare gli stati rola. Una passione così forte che, con un
del sé sospesi tra gli spazi. Eppure si muove colpo d’ala, fa prendere il volo alla lirica
per tenere insieme le cose. caricandola di un’intensità spiazzante.
Ci siamo lasciati con una tua intervista sul rete si è fortificata è ampliata.
numero 8 di S.A. dove descrivevi la scena Il numero 12 di StraniAttrattori: “SENTI-
hip hop in città. Cosa è cambiato oggi? MENTI moti corporei e spirituali”. Quali
sono i tuoi in questo periodo di “guerra”
Davide: Ciao a tutti i lettori, al virus e guerra in medio oriente?
si ricordo quel momento ma non
proprio descrivevo la scena piuttosto Davide: Bhe mai titolo più az-
raccontavo dal mio punto di vista quel- zeccato in questo momento sto-
lo che ho captato essendo sempre stato rico, io sono sempre stato molto recetti-
in prima linea e vivendo a pieno l’under vo diciamo vado di ANIMA piuttosto che
ground,ad oggi ti dico che sicuramente materialismi vari parlo solo con persone
questi ultimi anni da PANDEMIA GLOBA- che mi ispirano cultura,inteligenza ed
LE ci hanno tenuti tutti un pò più lontani edeucazione per me alla base dei rappor-
del solito,forse sono serviti a far riflettere ti sociali, questo mi permette di essere
molta gente nel settore,sicuro stiamo as- sempre ricco e far si che il mio corpo si
sistendo ad un grande cambiamento. dirigga solo verso la BELLEZZA / LUCE.
Stiamo vedendo uscire tante produzio- Quello che sta accadendo nel mondo cre-
ni musicali tante piccole realtà di varia do che sia il momento in qui l HUMANI-
natura nascono e muiono mentre la po- Tà decida cosa fare del proprio giardino è
urbana o famigliare, ad ogni modo tut- sero acqua, lo stesso vale per gli psico-
litica crea continui paradossi sociali in della propria anima,la violenza sta dila-
to questo mi sembra un bel meccanismo farmaci utilizzati ormai come pozioni ma-
questo momento storico non percepisco gando a tutti i livelli senza nessun limite
di massa per amplificare gli istinti più giche che annullano le brutte cose della
importanti cambiamenti collettivi credo ogni giorno.
primordiali è violenti con uno stato di co- vita è gli stati emotivi.
che dobbiamo aspettare almeno altri due Solamente nella nostra Palermo leggiamo
scienza alterato da sostanze stupefacenti
anni per avere una visione generica più di almeno una morte violenta al giorno
oramai dilagante trà le persone come fos-
limpida,io dal mio canto ti dico che la mia che sia incidente stradale,che sia violenza
Ci racconti cosa fai adesso e quali sono le artisti che nasce con degli obiettivi preci-
nuove prospettive? si che mirano allo sviluppo etico-culturale
della nostra utenza, vogliamo creare un
Davide: Allora: faccio le stesse luogo di aggregazione solo per menti lu-
cose che facevo prima, cioè co- minari che vogliano espandere le proprie
ordino gruppi di lavoro di varia natura, conoscenze e saperi, confrontandosi con
Writing, Musica, politica attiva, volonta- altre menti attive e reattive così svilup-
riato nei quartieri a rischio di dispersione pando se stessi e gli altri, l’infrastruttura
giovanile, principalmente alla Guadangna OVERKRAFT (music club) mette a dispo-
al Centro Arcobaleno 3p di Anna Alonzo, sizione un ambiente insonorizzato ed at-
dove abbiamo uno studio di registrazione trezzato come sala prove è studio di pro-
musicale e teniamo attività ludiche mira- duzione musicale offre vari ambienti di
te ai ragazzi del quartiere, ma facciamo relax interni ed esterni, con una piccola
anche i doposcuola e tutte quelle attività zona allestita ad atelier pittorico, miriamo
utili a creare un’alternativa concreta, allo all’organizazione di eventi socio artistico
stesso modo sto facendo un pò di impre- culturali, la mia piccola rete istituziona-
ditoria, ad inizio della pandemia quando le ed under ground permette un percorso
credetti che oramai tutto stesse andan- ORIGINALE proprio per la formazione di
do a capofitto anche la mia stessa vita, vere è proprie ROCK STAR.
lì trovai la svolta che ad oggi estende e Questo studio originariamente nasce
mette i puntini sulle I nella mia carriera come idea per la mia produzione musi-
e allo stesso modo apre capitoli nuovi in cale visto che come tù ben sai ma il pu-
lavorazione, sai mi ritrovai a non poter blico nò,io amo la musica sono un com-
piu ne dipingere ne fare i workshop nel- positore/produttore di musica elettronica
le scuole tantomeno organizzare even- e batterista trashcore metal,il Writing è
ti, mi trovai al momento giusto con le stato un ottimo mezzo per prendere una
persone giuste ed insieme al mio ami- posizione sociale è affermare le mie idee
co ventennale socio e ad oggi manager oltre che l’UOMO.
(Giuseppe Scherma), creiamo il progetto Il genere che produco è poco diffuso a
OVERKRAFT (music club) club privato di Palermo, si tratta di DARK STEP ed
EDM con molte influenze DUB STEP è tutto quello che verrà dopo è scritto nelle
SYNTHWAVE,ho passato la mia infanzia stelle. Mela senza peccato
ascoltando mio padre fare la sua musi-
ca, ricordo i suoi solfeggi con la musica Grazie mille per questa chiacchierata,ci
classica amava allenarsi con i pezzi i BE- vediamo all’OVERKRAFT. Pavido l’eterno scorrere delle menzogne,
ETHOWEN quanto PAGANINI... ed i suoi Profondi i mari dell’oblio della conoscen-
sfoghi con il rock di quel periodo del tipo za.
(MOTORHEAD, GUNS and ROSES, PINK Pastori di anime comandate,
FLOYD... diciamo sono figlio di un RIBEL- Non più libere,
LE ELEGANTE. Cercano la salvezza,
A breve approderò in modo ufficale nel Verso regni invisibili,
mondo musicale o tanti archivi musica- Mai da vivi visti.
li, anni di produzioni lasciate a marcire Spettri che agitano placide acque,
nell’hard disk, aspettai così a lungo pri- Spuma di onda,
ma di decidere questo passagio perchè ò Su valore morale,
sempre creduto che Palermo non fosse
Non siamo siffatti,
pronta per comprendere la musica elet-
Puro nasce l’uomo,
tronica, ormai diventata la nuova musica
Senza peccato,
contemporanea un pò come il writing la
Libero e contento,
nuova arte pittorica.
Dai genitori cullato.
Il demo in proudzione si chiamerà (DEUS
Mi spoglio e mangio la mela,
EX MACHINA) un concept project carico
di sfuriate è sonorità cupe con intermezzi Senza timore di essere cacciato,
morbidi quanto trascinanti,un concatena- O salvato il mio popolo dallo sterminio.
mento di note è sonorità molto singolare, Essere nuovo,
insieme al demo usciranno un paio di vi- Dalla storia forgiato,
deoclip con dei featuring molto singolari. Dal sapere istruito,
L’uscita è prevista per fine settembre La mela è senza peccato.
2021, presto fuori tutti i dettagli, ci diver-
tiremo un sacco è staremo molto in giro, Pietro Scirè. 27.10.2020