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DIRITTO AMMINISTRATIVO

Accesso, Trasparenza e Anticorruzione, Disciplina del Lavoro Pubblico

1. Le Fonti del Diritto Amministrativo

2. Principi dell’Azione e dell’Atto Amministrativo

3. Il Procedimento Amministrativo

4. Accesso e Tutela della Privacy

5. I Contratti Pubblici

6. Giustizia Amministrativa

7. Il Lavoro alle dipendenze della P.A.

1. LE FONTI DEL DIRITTO AMMINISTRATIVO

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Il Diritto Amministrativo è quella branca del Diritto Pubblico le cui norme regolano
l’Organizzazione della Pubblica Amministrazione e i rapporti tra questa e i
Cittadini.

I Caratteri del Diritto Amm. Sono: è Diritto Pubblico Interno (regola rapporti in cui uno dei soggetti
è necessariamente lo Stato o un Ente), Autonomo, Comune, ad Oggetto Variabile (ingloba nel
tempo fini differenti).

Il Potere Amm., che ha origine nella Divisione dei Poteri dello Stato, consiste nell’Organizzazione
di mezzi e persone che devono raggiungere gli obbiettivi di interesse pubblico.
Sono Fonti Specifiche del Diritto Amministrativo: Regolamenti, Ordinanze e Statuti.

1. Regolamenti: sono atti formalmente amministrativi (emanati dal Organi di potere


esecutivo) e aventi forza normativa (perché innovano l’Ordinamento Giuridico) con
caratteri di Generalità e Astrattezza. Non possono contrastare ne derogare la Costituzione,
le leggi Ordinarie, derogare al principio di irretroattività della legge, contenere sanzioni
penali. I Regolamenti possono essere impugnati di fronte al TAR.

2. Ordinanze: sono atti che creano obblighi o divieti, quindi impongono Ordini. Non possono
contrastare ne modificare la Costituzione, la Legge Ordinaria e contenere sanzioni Penali.
Esistono ordinanze per Casi ordinari, Casi Eccezionali e di Necessità ed Urgenza (queste
ultime presuppongono il pericolo di danno grave e l’indifferibilità dell’intervento urgente.
Devono essere motivate e pubblicizzate).

3. Statuti: sono atti normativi volti all’organizzazione dell’Ente e le linee fondamentali delle
sue attività. Gli Statuti possono essere Impugnati davanti al TAR col sistema della Doppia
Impugnazione amministrativa (dello statuto e dell’Atto Esecutivo).

L’ Ordinamento Amministrativo Interno è l’insieme di norme relative al Funzionamento delle


PP.AA. è destinato solo a coloro che fanno parte di una determina P.A. e sono considerate Norme
Interne (ordini, istruzioni e regolamenti. Anche le Circolari che non hanno però carattere
normativo). Non sono Fonti del Diritto, la loro violazione da luogo al Vizio di “Eccesso di Potere”
mentre la loro inosservanza può dare luogo a una responsabilità civile, amministrativa, contabile
o anche penale.

La Prassi Amministrativa è il Comportamento costantemente tenuto da un’amministrazione


nella convinzione della sua obbligatorietà. Non costituisce una fonte del diritto.

L’Interesse Legittimo è il diritto di poter impugnare gli atti espressione di un potere della Pubblica
Amministrazione davanti alla giurisdizione ordinaria od amministrativa. E’ una situazione
giuridica di vantaggio, costituita dalla protezione di interessi finali non attuabile direttamente ed
autonomamente.

2. PRINCIPI DELL’AZIONE E DELL’ATTO AMMINISTRATIVO

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I Principi dell’Azione Amministrativa ha due origini: nazionale ed europeistica.
Di derivazione europeistica sono: principio della certezza del Diritto, Legittimo Affidamento,
Proporzionalità, Principio del giusto procedimento e di buona amministrazione.

I principi di origine nazione e costituzionale sono:

 Legalità – L’amministrazione è soggetta alla Legge


 Imparzialità – Art. 3 Cost. La P.A esercita le sue attività senza discriminazioni arbitrarie
 Buon Andamento – Art. 97 Cost. tale principio mira ai criteri di Efficacia, Efficienza ed
Economicità
 Ragionevolezza – Che racchiude i criteri di Eguaglianza, Imparzialità e Buon Andamento. La
violazione ne comporta il Vizio di Eccesso di Potere
 Pareggio di Bilancio – Art. 97 Cost, comma 1, le P.A. assicura il Pareggio di Bilancio e la
sostenibilità del debito Pubblico

Principi di Origine Procedimentale (Art.1 L.241/1990 Legge sul Procedimento Amministrativo):

 Legalità – Conformità alle Normative


 Giusto Procedimento – Dialettica interessi pubblici e privati
 Semplificazione – Snellire e Velocizzare l’azione amministrativa in base ai criteri di
Economicità, Efficacia, Imparzialità, Pubblicità e Trasparenza
 Non aggravamento del Procedimento Amministrativo
 Obbligo di conclusione esplicita del Procedimento - Adozione di un provvedimento finale
espresso
 Obbligo di Motivazione – del Procedimento Amministrativo
 Uso della Telematica – nell’Azione Amministrativa

TRASPARENZA E ANTICORRUZIONE

Per Trasparenza si deve intendere come Accessibilità Totale (anche attraverso pubblicazione su
siti istituzionali o delle PP.AA. cd. Trasparenza Digitale) delle informazioni concernenti ogni
aspetto dell’Organizzazione e dell’Azione delle PP.AA. Allo scopo di favorire forme diffuse di
controllo del rispetto dei principi di Buon Andamento ed Imparzialità.

Chiunque ha diritto di conoscere, fruire gratuitamente ed utilizzare tutti i documenti e le


informazioni oggetti di obbligo di pubblicazione.
Tali documenti, informazioni e dati sono pubblicati per 5 anni e comunque fino a che producono
effetti: sono pubblicati in un’apposita sezione detta Amministrazione Trasparente, nella home
page dei siti istituzionali. Alla scadenza del termine restano comunque disponibili in sezioni di
Archivio.
Sono inoltre soggetti a Pubblicazioni Obbligatorie l’Uso delle Risorse Pubbliche, pubblicità dei
Bilanci di previsione e consuntivi, informazioni sugli immobili posseduti e risultati dei controlli
amministrativo-contabili.

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Per assicurare i Controlli sulla Trasparenza esistono 2 tipi di Vigilanza:

 Diffuso – Ogni amministrazione individua un Responsabile della Trasparenza (che di norma


è anche il responsabile per l’anticorruzione) che verifica l’adempimento degli Obblighi di
pubblicazione e segnala casi di mancato o ritardato adempimento. Questa figura cura
l’aggiornamento annuale del Programma Triennale per la trasparenza e integrità, infine
assicura la l’attuazione dell’Accesso Civico agli atti.
Altri compiti spettano all’OIV (organismo Indipendente di Valutazione) presente in ogni
amministrazione che monitora il funzionamento complessivo del sistema della
valutazione, della trasparenza e integrità dei controlli interni ed elabora una relazione
annuale sullo stato dello stesso; valida la relazione sulla performance; propone all'organo
di indirizzo politico-amministrativo la valutazione annuale dei dirigenti di vertice; assicura
la corretta applicazione delle linee guida predisposte dall'Autorità Nazionale Anticorruzione
e dal Dipartimento della Funzione Pubblica.

 Centrale – è affidato all’Autorità Nazionale Anticorruzione (nasce con L. 6 novembre 2012,


n. 190, la c.d. legge Severino) che ha compiti di tutela dell’integrità dell’amministrazione
pubblica, controllo, prevenzione e il contrasto della corruzione e della illegalità nella
pubblica amministrazione. Ciò principalmente in una logica preventiva piuttosto che
repressiva. Fa anche attività di vigilanza nell'ambito dei contratti pubblici, degli incarichi e
comunque in ogni settore della pubblica amministrazione che potenzialmente possa
sviluppare fenomeni corruttivi.
Il presidente e i componenti sono nominati con decreto del Presidente della Repubblica,
su proposta del Ministro per la pubblica amministrazione e la semplificazione, di
concerto con il Ministro della giustizia e il Ministro dell'interno; i componenti sono
nominati su proposta del Ministro per la pubblica amministrazione e la semplificazione.
Inoltre, i componenti sono nominati per un periodo di 6 anni e non possono essere
riconfermati. L'Autorità è composta da 5 membri, di cui uno è presidente. Si avvale di un
organo ausiliario, la Camera arbitrale. Ferruccio Auletta – presidente attuale dal 2015.

La Legge sul Procedimento Amministrativo prevede:

 Accesso ai Documenti Amministrativi


 Obbligo di Motivazione dei Provvedimenti
 Gli istituti della partecipazione al Procedimento Amministrativo

Secondo la Legge 190/2012 il Principio di Trasparenza è assicurato mediante la pubblicazione (nei


siti web istituzionali) delle informazioni relative ai Procedimenti Amministrativi secondo criteri di
facile accessibilità, completezza e facilità di consultazione.
Questo Principio di Trasparenza è anche il presupposto per la Lotta alla Corruzione.

L’ATTO AMMINISTRATIVO

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L'atto amministrativo è un atto compiuto da soggetti attivi della Pubblica Amministrazione, nello
svolgimento delle loro funzioni. E’ qualunque dichiarazione di volontà, di desiderio, di conoscenza,
di giudizio, compiuto da un soggetto della Pubblica Amministrazione, nell'esercizio di una potestà
amministrativa. Anche l'atto amministrativo, come i contratti, deve avere, per essere valido,
alcune caratteristiche obbligatorie, dette: "elementi essenziali". Può avere anche delle
caratteristiche facoltative, che non sono indispensabili "elementi accidentali".

Elementi essenziali dell’atto amministrativo

Il soggetto
Che è l'ente, tramite chi lo rappresenta, che emana l'atto (si dovrà comunque trattare di un organo
attivo); ad esempio, quindi, il preside di una scuola o un sindaco nel suo Comune;
L’oggetto
Che è un comportamento, un fatto o un bene (ad esempio: il comportamento dell'automobilista,
che viola una norma del codice stradale, è oggetto del verbale del vigile);
Il contenuto
Che consiste nella dichiarazione di volontà del soggetto che ha emanato l'atto (ovvero si deve
poter capire ciò che la Pubblica Amministrazione ha inteso disporre);
La forma
Che è il modo di essere dell’atto; in alcuni casi, infatti, la legge prevede la forma scritta (esempio il
verbale del vigili) ed in altri casi la forma è libera;
La causa
Che è la finalità dell'atto, il quale deve sempre mirare ad un interesse pubblico (esempio:
l'espropriazione per pubblica utilità).

Elementi accidentali dell’atto amministrativo

La condizione
Che mira a subordinare l'inizio o la cessazione degli effetti dell'atto al verificarsi di un avvenimento
futuro ed incerto;
Il termine
Che è la data a partire dalla quale avrà inizio l'efficacia di un atto o quella dalla quale ne cessa
l'efficacia;
L’onere
Che consiste nel dovere di tenere un determinato comportamento (ti diamo la patente, ma sei
obbligato a mettere gli occhiali alla guida);
La riserva
Che avviene quando la Pubblica Amministrazione si riserva di adottare futuri provvedimenti, in
relazione all'oggetto stesso dell'atto emanato (il Comune ti concede il permesso di aprire un
chiosco di giornali sulla pubblica piazza, ma si riserva in futuro di annullare o modificare il
provvedimento, se le circostanze lo consiglieranno).

L’atto della pubblica amministrazione deve sempre essere:

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Legittimo, e quindi conforme alla legge, Efficace (cioè operativo), deve rispettare i controlli di rito,
e nei casi previsti dalla legge, occorre la notifica all'interessato (cioè, l’avviso scritto)

Classificazione degli atti amministrativi

 Atti giuridici in senso stretto


Sono tutti quegli atti che non incidono sulla sfera giuridica dei soggetti destinatari (sono, ad
esempio, il rilascio di certificati, i pareri, le proposte). Tali atti sono obbligatori e l’Amministrazione
è tenuta a concederli;

 Atti amministrativi normativi


Sono i "regolamenti", che contengono norme generali ed astratte. Sono autonomi, se non esiste
per quella determinata materia altra fonte normativa. Sono, invece, delegati, quando sono
emanati in attuazione di una legge, per mettere in atto il contenuto della legge stessa;

 I provvedimenti*
È questa, in assoluto, la categoria più importante degli atti amministrativi. Sono atti rivolti ad uno o
più soggetti e che incidono sulla loro sfera giuridica. Per tali atti, la Pubblica Amministrazione ha
discrezionalità, cioè non è obbligata ad emanarli, come invece nel caso dei certificati. (ad esempio:
L’autorizzazione ad aprire un'attività commerciale).

*Caratteristiche dei provvedimenti

 Autoritarietà Il provvedimento viene, cioè, applicato automaticamente dalla P.A. e non


esiste, quindi, come nei contratti privati, possibilità di dibattito o di accordo con il
destinatario dell'atto;

 Concretezza Il provvedimento riguarda casi concreti e mai casi generici;

 Esecutorietà La Pubblica Amministrazione ha il potere di fare eseguire i suoi provvedimenti


in autonomia, senza ricorrere al giudice;

 Discrezionalità Perché, come abbiamo visto più sopra, la Pubblica Amministrazione può
valutare liberamente i modi più opportuni, i mezzi ed i tempi, per raggiungere le finalità
che si propone;

 Inoppugnabilità Significa che, se il provvedimento non viene impugnato (e cioè contestato)


nei termini previsti dalla legge, diventa pienamente efficace.

I vari tipi di provvedimenti

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Estensivi

Quando aumentano i diritti dei privati e possono essere emanati in questi modi:

 La concessione - che è il conferimento ad un privato di un diritto o di un potere, che non


possedeva (ad esempio: poter sfruttare una spiaggia);

 L’autorizzazione - è la facoltà di poter usare un diritto, rispettando delle formalità (è mio


diritto guidare una vettura, ma devo avere la patente);

 L’ammissione - quando, cioè, si ammette un privato a frequentare una pubblica istituzione


(ad esempio una scuola);

 La dispensa - quando sono obbligato come cittadino a fare una determinata cosa, ma la
P.A. mi esenta dal farlo (ad esempio la dispensa dal servizio militare).

Restrittivi

Sono quelli che limitano i diritti dei privati, e sono i seguenti:

 L’ordine - quando si impone ad un privato un certo comportamento (arresto);

 Il divieto - come prima, ma qui è prevista anche una sanzione (multa).

Ablativi

Sono quelli che limitano o estinguono un diritto privato di proprietà e sono i seguenti:

 L’espropriazione - per pubblica utilità trattasi di atto definitivo, in quanto ciò che è tolto o
limitato al proprietario rimane così per sempre;

 La requisizione - questo atto è temporaneo (si pensi ad esempio alla requisizione di un


albergo per alloggiarvi dei terremotati);

 La confisca - si toglie definitivamente la proprietà di qualcosa a qualcuno, e tale


provvedimento si applica a chi commette determinati illeciti penali.

Invalidità degli atti amministrativi

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Ogni atto amministrativo può presentare casi di nullità o può avere in sé elementi tali che lo
possono rendere annullabile.

L’ATTO E’ NULLO quando manca uno dei suoi elementi essenziali ed è quindi inesistente fin dalla
sua emanazione. Manca quindi di:

 Il soggetto - è il caso di un atto emanato da una autorità, che non è un organo


amministrativo (come se ad esempio la chiusura di una strada, per una gara ciclistica, fosse
ordinata da un giudice, che non è organo amministrativo, anziché dal sindaco, che è invece
organo amministrativo);

 La forma - se non viene usata la forma voluta dalla legge, quando questa è prevista (come
ad esempio lo scritto);

 L’oggetto - quando è impossibile o illecito (ad esempio il sindaco non può ordinare di far
scaricare su una strada un camion di chiodi, per protestare contro qualcosa o qualcuno,
perché sarebbe un comportamento illecito).

L’ATTO E’ ANNULLABILE quando, pur avendo tutti gli elementi essenziali, quindi formalmente in
regola, ha, però, delle caratteristiche particolari ("vizi di legittimità" per colpa dei quali può essere,
in qualsiasi momento, dichiarato invalido o dalla stessa P.A o dal giudice amministrativo)
Nessuno può, invece, annullare gli atti non opportuni, perché questi rientrano nella libertà di
valutazione della Pubblica Amministrazione. Gli atti non opportuni si definiscono anche "vizi di
merito" (esempio: il sindaco è libero di decidere, se vi è una gara, di chiudere una via invece che
un'altra).

I vizi di legittimità (che rendono quindi annullabile l’atto) sono i seguenti:

 Incompetenza - riguarda tutti gli atti, sia quelli discrezionali (liberi), che quelli dovuti. E’ il
caso di un atto emanato da un organo amministrativo diverso da quello indicato dalla
legge (se ad esempio una ordinanza comunale fosse firmata non dal sindaco, ma da un
impiegato del Comune); L'incompetenza - può essere per materia, per grado e per
territorio;

 L’eccesso di potere - che riguarda solo gli atti discrezionali (liberi);

 Violazione di legge - in tutti i casi in cui si va contro una legge (se ad esempio un Consiglio
comunale prende una decisione, senza curarsi del numero legale delle presenze o delle
maggioranze previste).

* L’eccesso di potere è un abuso della discrezionalità e quindi un cattivo uso del potere discrezionale. Può
avvenire quando si usa il potere per un fine diverso da quello dovuto, oppure quando atti successivi sono
in contrasto fra di loro, oppure quando c'è una evidente ingiustizia, oppure se si è in presenza di una
motivazione insufficiente;
Davanti a un vizio di legittimità in un atto amministrativo si può procedere in Quattro modi:

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PRIMO CASO

La Pubblica Amministrazione decide di ritirare l’atto:

 Annullandolo completamente;

 Revocandolo in maniera non retroattiva (lasciando, cioè, in vita gli effetti prodotti fino a
quel momento).

SECONDO CASO

La Pubblica Amministrazione non ritira l'atto ma lo corregge così:

 Con la sanatoria viene, cioè, eliminato il difetto, ma non l'atto (se ad esempio manca un
timbro su un documento, si sana appunto timbrandolo);

 Con la convalida se manca un parere obbligatorio, che è un presupposto indispensabile per


la validità, non si fa altro che richiederlo in ritardo;

 Con la ratifica, è il caso dell'incompetenza relativa; la ratifica avviene quando l'organo


competente approva l’atto e quindi lo fa diventare suo (ad esempio: se in una scuola un
insegnante firma un documento, che invece dovrebbe firmare solo il preside, questo atto
non sarebbe valido; ma il preside, che è organo di Pubblica Amministrazione, anziché
ritirarlo, può decidere di ratificarlo, controfirmandolo);

 Con la consolidazione, quando è passato il tempo utile per fare ricorso e quindi, non
potendolo più fare, l'atto diventa automaticamente definitivo;

 Con acquiescenza, quando il destinatario dell'atto dimostra nei fatti di accettare l'operato
della P.A. e si preclude così la possibilità di fare ricorso. (es: un alunno indisciplinato viene
sospeso per punizione ed il provvedimento scritto viene firmato da un insegnante, anziché
dal preside. Se i genitori tengono a casa il figlio e non contestano, significa che di fatto si è
verificata acquiescenza).

TERZO CASO

Quando il privato cittadino avvia un ricorso amministrativo. Il ricorso è volto alla P.A. per ottenere
l'annullamento o la modifica di un atto amministrativo, ogni volta che ritenga di aver subito un
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torto, e che sia, quindi, contro un suo interesse legittimo o un proprio diritto soggettivo (se crede,
ad esempio, di essere stato escluso ingiustamente da un concorso).
E’ molto importante tenere presente che questo tipo di ricorso non esclude, comunque, la
possibilità di ricorrere in via giurisdizionale (cioè, se non si ottiene soddisfazione dagli uffici della
P.A. ci si può rivolgere al giudice amministrativo). I ricorsi “amministrativi", sono delle richieste
scritte, che il cittadino inoltra all'interno dei pubblici uffici.

Sono tre e precisamente:

 Ricorso in opposizione - è ammesso solo in caso eccezionale e può essere inoltrato per
qualsiasi tipo di vizi (quindi di legittimità e di merito). E' rivolto alla stessa autorità che ha
emanato l'atto. Il termine per potersi servire di questo ricorso interno è di solito di 30
giorni (ma sono ammesse eccezioni). Un esempio di questo ricorso è la possibilità di
contestare le graduatorie di supplenza, dal momento della pubblicazione. Come si vede,
qui non esiste richiesta ad un giudice, ma solo reclamo interno all'ufficio interessato;

 Ricorso gerarchico - anche tale ricorso è ammesso per qualsiasi tipo di vizi. Si chiama
“gerarchico”, perché è indirizzato all’autorità amministrativa superiore in grado. Un
esempio è il reclamo presso il sovrintendente scolastico contro un atto di un preside. Per
poter utilizzare questo ricorso è necessario che l’atto non sia definitivo (che esistano, cioè,
per quel caso particolare, dei superiori in grado, presso cui rivolgersi). Si dice, infatti, che
l'atto è definitivo quando è emanato da un organo che non ha superiori in grado.
Il termine per poter proporre questo ricorso è, anche qui, di 30 giorni dalla notifica o
dall'avvenuta conoscenza del provvedimento da parte degli interessati;

 Ricorso straordinario al Presidente della Repubblica - è anche questo un rimedio di


carattere generale e la sua definizione di "straordinario" deriva dal fatto che si può
ricorrere a quest'ultimo, quando non sia più possibile il ricorso gerarchico (quindi non ci
sono superiori in grado cui rivolgersi).Il ricorso deve essere proposto entro 120 giorni dalla
notifica o dalla pubblicazione dell'atto e deve essere deciso con decreto del Presidente
della Repubblica (su proposta del Ministro competente e previo parere del Consiglio di
Stato).

QUARTO CASO

Il privato avvia un ricorso giurisdizionale servendosi di uno dei seguenti tipi di giurisdizione:

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 La giurisdizione amministrativa ordinaria,

 La giurisdizione amministrativa speciale.

 La giurisdizione amministrativa ordinaria


Ha una competenza generale e si instaura (vuol dire: si fa) presso il TAR della propria
regione. Contro le sentenze del TAR è ammesso reclamo presso il "Consiglio di Stato", che
agisce, in questo caso, come giudice di appello (ricordiamo pure i così detti "gradi di
giurisdizione" di cui parla la Costituzione, cioè il diritto che ogni cittadino ha di farsi rifare
un processo, quando ovviamente le circostanze lo consentono).

 La giurisdizione amministrativa speciale


Ha una competenza specifica in determinate materie. Ricordiamo la "Corte dei Conti", che
ha competenza in materia di contabilità pubblica ed in altre materie specificate dalla legge
(per esempio la responsabilità dei dipendenti pubblici). Le "commissioni tributarie", che
giudicano sulle controversie fra i privati ed il fisco e sono di tre gradi: commissione di primo
grado, che ha competenza territoriale simile a quella dei Tribunali; commissione di secondo
grado, che ha sede in ogni capoluogo di Provincia ed ha funzione di appello nei confronti
della commissione di primo grado; commissione centrale, che ha sede a Roma ed ha, oltre
che competenza per il territorio nazionale, funzione di appello nei confronti della
commissione di secondo grado.

Differenze fra diritto soggettivo e interesse legittimo

Il diritto soggettivo è quell’insieme di poteri e di facoltà, riconosciuti dalla legge, che ogni
persona ha fin dal momento della nascita (diritto al rispetto, al nome, alla proprietà, alla
successione ereditaria, eccetera).
Quando tali diritti vengono lesi, l’interessato può rivolgersi alla giustizia ordinaria (Giudice di Pace,
Tribunale, Corte d’Appello, Corte di Cassazione), anche se sia la Pubblica Amministrazione, oltre
che un privato, a violare uno di questi diritti (ad esempio, nessuna autorità amministrativa potrà
mai impedirmi di accettare l’eredità di qualcuno, se sono nel giusto).
Il giudice, pertanto, farà rispettare il diritto del privato nei confronti di chiunque e, se del caso,
ordinerà anche il risarcimento del danno causato. Il giudice ordinario, invece, non può far
annullare un atto amministrativo; a questo devono pensare direttamente la Pubblica
Amministrazione ed il giudice amministrativo (TAR, Consiglio di Stato, Corte dei Conti).

L’interesse legittimo non è più un diritto strettamente personale del privato, ma un diritto
coincidente con un interesse pubblico prevalente. Ad esempio, è mio interesse che una strada
pubblica sia illuminata di notte, ma questo è anche interesse di tutti; ed ancora, è mio interesse
che ognuno paghi le tasse, ma è pure interesse di tutti.

3. IL PROCEDIMENTO AMMINISTRATIVO

La legge 241/1990 regola il procedimento amministrativo


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Il Procedimento Amministrativo:

“Serie coordinata di atti e operazioni


finalizzata all'emanazione di un provvedimento Amministrativo.”

La Legge sul Procedimento Amministrativo (L.241/1990) improntata sui principi di Trasparenza e


Partecipazione, prevede:

 Accesso ai Documenti Amministrativi;


 Obbligo di Motivazione dei Provvedimenti;
 Gli istituti della partecipazione al Procedimento Amministrativo.

L’ambito a cui si applicano le disposizioni del Procedimento Amministrativo sono: le


Amministrazioni Statali e gli Enti pubblici Nazionali, Società con totale o prevalente capitale
pubblico e tutte le Amministrazioni Pubbliche.

Le Regioni e gli Enti Locali tutelano questo diritto al Proc. Amm. nel rispetto della Garanzie
Costituzionali, rifacendosi ai “Livelli Essenziali delle Prestazioni” sanciti nell’ART. 117, comma 2,
Lettera m) che obbliga la P.A, a:

 Garantire la partecipazione dell’interessato al procedimento


 Concludere il Procedimento Amministrativo entro il termine prefissato
 Assicurare l’Accesso alla Documentazione.

A questo si aggiunge anche la Disciplina della presentazione di istanze, segnalazioni e


comunicazioni e quella della Segnalazione Certificata di Inizio Attività, Silenzio Assenso e
Conferenza di Servizi.

Disposizioni che valgono per Tutte le Regioni, senza distinzione con quelle a Statuto Speciale o
per le province autonome di Trento e Bolzano.

LE FASI DEL PROCEDIMENTO AMMINISTRATIVO

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1. Fase D’iniziativa: è quella in cui prende Avvio il Proc. A. da Privato o D’Ufficio.

2. Fase Istruttoria: in questa fase si acquisiscono e si valutano i singoli dati pertinenti e


rilevanti per l’emanazione del provvedimento. In questa fase vi è l’Acquisizione dei Fatti
(cioè le condizioni di ammissibilità, i Requisiti di Legittimazione e le Circostanze di fatto con
Accertamenti ispezioni e inchieste), Acquisizione degli Interessi (pubblici e privati coinvolti)
e l’Elaborazione di Fatti ed Interessi (Richieste di Pareri di altri organi).

3. Fase Costitutiva: è la fase in cui si delibera e si determina il Contenuto dell’Atto. A termine


di questa fase l’Atto è Perfetto ma non ancora Efficace.

4. Fase Integrativa d’Efficacia: è il momento in cui l’atto diviene Efficace e avviene in due
modi. O attraverso il Controllo eseguito da Organi Competenti, o attraverso un Atto di
Comunicazione (Gli atti possono essere Recettizi o Non Recettizi, a seconda se la loro
mancata comunicazione agli interessati sia o meno presupposto indispensabile d’Efficacia).

Tempistiche e Termini del Procedimento Amministrativo

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ARTICOLO 2 L.241/1990 -> Stabilisce che il Termine Generale è di 30 Giorni. Per le
Amministrazioni Statali il Termine può essere previsto a 90 giorni. In presenza di particolari
presupposti il termine di 90 può essere ampliato a 180 giorni. Tali tempi Non si applicano a
Procedimenti di Verifica o Autorizzativi concernenti beni storici, architettonici, culturali,
archeologici, paesaggistici, etc.
La mancata o tardiva emanazione del provvedimento costituisce responsabilità disciplinare e
amministrativo-contabile.

Comma 9 Bis: in caso di inefficienza amministrativa l’Organo di Governo è tenuto ad individuare il


Soggetto a cui attribuire il potere sostitutivo in caso di inerzia.

ARTICOLO 2 Bis -> Disciplina le Conseguenze per il Ritardo dell’Amministrazione nella conclusione
del Procedimento. E’ prevista una responsabilità per: inosservanza dolosa o colposa del termine
di conclusione del Procedimento. E’ previsto anche il Risarcimento dal Danno Ingiusto Cagionato
in conseguenza a tale inosservanza.

* Il Risarcimento deve essere proposto entro 120 giorni e decorre dopo un anno dalla scadenza del termine
a procedere. Il Diritto di risarcimento è anche collegato al Diritto di Indennizzo (che scatterà per il ritardo,
una quota per ogni giorno di ritardo) sono però esclusi da tale disciplina il Silenzio-diniego, il Silenzio-
Assenso e i Concorsi Pubblici.

 Il Responsabile del Procedimento Amministrativo (Leading Authority)

E’ fatto obbligo a tutte le PP.AA. di individuare un Responsabile di Procedimento, cd. Leading


Authority. Fino a che questo non è assegnato resta Responsabile del Procedimento il Funzionario
Preposto all’Unità Organizzativa. Egli è responsabile in linea generale di tutto il procedimento fino
all’Atto conclusivo.
Ma in special modo è responsabile della fase Istruttoria, egli deve infatti:

1. Valutare nell’Istruttoria le condizioni di ammissibilità, legittimazione e i presupposti


rilevanti all’emanazione del Provvedimento.

2. Accertare d’Ufficio i Fatti e sollecitare lo svolgimento dell’Istruttoria. Può chiedere:


rilascio di dichiarazione e rettifica di dichiarazione o istanze erronee e incomplete, può
attuare accertamenti tecnici ed ispezioni ed ordinare esibizioni documentali.

3. Indire Conferenze di Servizi.

4. Curare comunicazioni, pubblicazioni e modifiche previste dalla legge e dai regolamenti.

5. Adottare il Provvedimento Finale (cioè trasmettere gli atti all’Organo Competente per
l’adozione).

6. Deve Astenersi (secondo legge anticorruzione) in caso di conflitto d’Interessi dal dare
pareri e valutazioni tecniche.

LA PARTECIPAZIONE AL PROCEDIMENTO AMMINISTRATIVO

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Il Principio della Partecipazione al Procedimento è strettamente connesso a quello di Trasparenza
(i destinatari ne vengono messi a conoscenza), Economicità (si evitano perdite di tempo), Efficacia
(capacità di conseguire obiettivi pubblici) ed Imparzialità (valutazione oggettiva degli interessi
rappresentati) della P.A. Tali norme non si applicano a procedimenti diretti ad emanare: atti
normativi, atti amministrativi generali, atti di pianificazione e programmazione e ai
procedimenti tributari.

Eccetto questi sopra, per tutti gli Atti Amministrativi vi è secondo la Legge 241/1990:

1. Obbligo di comunicare l’Avvio al Procedimento (artt. 7-8). La P.A. ha l’obbligo di


comunicare l’Avvio del Procedimento amministrativo ai destinatari diretti, ai soggetti che
per legge devono intervenire al procedimento, terzi che possono riceverne un pregiudizio
dal provvedimento finale. Le uniche eccezioni sono connesse a ragioni di impedimento
derivanti da particolari esigenze di celerità. Secondo Art.21octies L.241/1990 l’Omessa
Comunicazione di Avvio non dà luogo all’Annullabilità del Provvedimento se per la sua
natura vincolata il contenuto dello stesso non avrebbe potuto essere diverso da quello
adottato.

2. Diritto di Intervento nel Procedimento (Art.9). Qualunque soggetto portatore di interessi


pubblici o privati o soggetti cui possa derivare pregiudizio dal provvedimento possono
intervenire con Intervento Volontario.

3. Diritto di prendere visione degli Atti e presentare memorie scritte e documenti (Art.10). Si
tratta di atti e memorie di cui l’Amministrazione deve tenere conto ove siano pertinenti
all’Oggetto della domanda e che siano presentate in un tempo ragionevole.

4. Preavviso di Rigetto (Art.10 Bis). Per contenere il contenzioso e rafforzare la Trasparenza


dell’azione amministrativa si prevede che nei procedimenti ad istanza di parte, il
responsabile, prima della formale adozione di un provvedimento negativo, debba
comunicare Tempestivamente agli interessati i motivi Ostativi dell’accoglimento della
Domanda. Gli interessati entro 10 giorni dalla comunicazione hanno il diritto di presentare
per iscritto le loro osservazioni, eventualmente corredate di documenti. Tale
comunicazione interrompe i termini di conclusione del procedimento che iniziano di nuovo
a decorrere dalla data delle Osservazioni. Se le osservazioni non vengono accolte va data
motivazione. Tale disciplina di rigetto non si applica ai Concorsi, materia di Previdenza e
sociale.

5. Stipulazione di Accordi integrativi e sostitutivi (Art.11)

6. La predeterminazione dei criteri per l’attribuzione dei vantaggi economici (Art.12). La


concessione di Sovvenzioni, Contributi, Sussidi ed Ausili Finanziari e l’attribuzione di
Vantaggi Economici è subordinata alla predeterminazione da parte della P.A. Competente.
La sua violazione costituisce Illegittimità dell’Atto per violazione di legge.

LA SEMPLIFICAZIONE AMMINISTRATIVA (Artt. 14-21 L. 241/1990)

15
Il principio di semplificazione della P.A. si riconduce al principio del buon andamento dell’azione
amministrativa e quindi fa riferimento al principio d’efficienza.
Gli istituti generali di semplificazione del procedimento amministrativo comprendono:

 La conferenza di servizi; L’istituto regolato dall’art. 14, è la conferenza delle pubbliche


amministrazioni in un tavolo comune, per poter risolvere i problemi e confrontarsi su
tematiche comuni, semplificando e razionalizzando così i procedimenti. La Legge prevede,
3 forme di conferenza di servizi: la conferenza istruttoria, la conferenza decisoria e la
conferenza di Servizi Preliminare.
1. La Conferenza Istruttoria: ci si ricorre quando “sia opportuno effettuare un esame
contestuale di vari interessi pubblici coinvolti in un procedimento
amministrativo”. A questa conferenza debbono essere convocate tutte le pubbliche
amministrazioni coinvolte nel procedimento necessario per l’adozione del
provvedimento finale, e possono partecipare anche pubbliche amministrazioni non
strettamente necessarie ma semplicemente “opportune”. Può essere indetta
dall’Amministrazione Procedente.
2. La Conferenza Decisoria: Può essere indetta Solo dall’Amministrazione Procedente.
E’ indetta ogni volta che si debba acquisire intese, concerti, nulla-osta o assensi
comunque denominati di altre amministrazioni pubbliche. La conferenza di servizi
costituisce un particolare modulo procedimentale avente natura di “accordo
amministrativo”, tale per cui non può imputarsi alla sola amministrazione
procedente, ma a tutte quelle partecipanti.
3. Conferenza di Servizi Preliminare: Può essere indetta dall’Amm. Competente in
caso di progetti particolarmente complessi e di insediamenti produttivi di bene e
servizi corredata da studio di fattibilità. Si conclude entro 30 giorni e i costi sono a
carico del Richiedente.

 Gli Accordi; Gli accordi amministrativi costituiscono l'esempio tipico dell'agire amministrativo
“consensuale”, alternativo all'esercizio “unilaterale” del potere pubblico. Nell’ambito dell’attività
consensuale della P.A. sono annoverati gli Accordi e i Contratti Pubblici.
Sono due i modelli di accordo previsti nel nostro ordinamento: 
 Accordi cd. Procedimentali, concernenti i rapporti fra pubblica
amministrazione e privati, regolati dall'art. 11 della L. n. 241/1990;
 Accordi cd. Organizzativi, che intervengono tra soggetti pubblici per la
disciplina dei reciproci rapporti, disciplinati dall'art. 15 della medesima legge.
Secondo poi l’Art.11 esistono Due Forme di Accordi: Integrativi (tra am.procedente e
interessati per Determinare il contenuto) e Accordi Sostitutivi (stipulati in Sostituzione del
Provvedimento Amministrativo). Tutte le controversie che ne nascono vanno devolute
mediate Giurisdizione Esclusiva del Giudice Amministrativo.
L’Art. 15 stabilisce che gli Accordi tra PP.AA. Possono essere conclusi per “disciplinare lo
svolgimento in collaborazione di attività di interesse comune” e a tal fine si utilizzano gli
Accordi di Programma con cui le PP.AA. Concordano le modalità di programmazione ed
esecuzione di interventi pubblici: si ricorre agli A. di Programma quando la realizzazione di
opere ed interventi coinvolga più livelli di Governo (statale, regionale, provinciale o
comunale) per cui è necessaria una sinergia di azioni.

 Il Silenzio Devolutivo; Art. 17, comporta la possibilità di richiedere ad altri organi


Valutazioni Tecniche necessarie ai fini dell’adozioni di provvedimenti finali.
16
 Le Autocertificazioni; Art. 18, il Ricorso alle Autocertificazioni consente al privato di poter
provare, determinati atti, stati e qualità a prescindere dall’esibizione di relativi certificati
prestando una Dichiarazione Sostitutiva, in questo modo si Semplifica l’Attività
Amministrativa. Strumenti dell’Attività semplificativa della documentazione
dell’Amministrazione: certificati, autocertificazione, documenti di identità e
riconoscimento e le Dichiarazioni. Queste possono essere Dichiarazioni Sostitutive di
Certificazioni (deve essere sottoscritta dall’interessato ma non è richiesta per la sua validità
l’autenticazione della Firma.Le informazioni corrispondono totalmente o parzialmente al
contenuto di altri atti preesistenti trascritti in albi o pubblici registri.) e Dichiarazioni
Sostitutive di Atto di Notorietà (con cui l’interessato può comprovare tutti gli atti, stati e
qualità di cui è a conoscenza. Informazioni che si reputano Certepurchè siano a diretta
conoscenza del soggetto che redige e sottoscrive).
La mancata accettazione delle Autocertificazioni costituisce violazione dei doveri
d’Ufficio.

 Presentazioni di Istanze, Segnalazioni e Comunicazioni; Art. 18 Bis prevede che


“Dell'avvenuta presentazione di istanze, segnalazioni o comunicazioni è rilasciata
immediatamente, anche in via telematica, una ricevuta, che attesta l'avvenuta
presentazione dell'istanza, della segnalazione e della comunicazione e indica i termini entro
i quali l'amministrazione è tenuta, ove previsto, a rispondere, ovvero entro i quali il silenzio
dell'amministrazione equivale ad accoglimento dell'istanza”.

 La SCIA (Segnalata Certificazione Inizio Attività); Art. 19 La SCIA è un’importante strumento


della Semplificazione dell’Azione Amministrativa. Ogni atto di autorizzazione, licenza,
concessione è sostituito da una Segnalazione dell’Interessato. Eccetto quando sorgano dei
vincoli ambientali, paesaggistici e culturali. Va consegnata con idonea documentazione
tecnica per le opportune verifiche.

 La Concertazione dei regimi amministrativi; Art.19 Bis ogni amministrazione deve


indicare sul Sito Istituzionale lo Sportello Unico (in genere telematico) al quale
presentare la SCIA.

 Silenzio Assenso; Art. 20 nei procedimenti ad Istanza di Parte, il silenzio


dell’Amministrazione equivale a provvedimento d’Accoglimento della domanda. Non
necessita di ulteriori istanze. Tale meccanismo non si applica agli atti e procedimenti sul
patrimonio culturale e paesaggistico, ambientale, di difesa nazionale, pubblica sicurezza,
immigrazione, salute e pubblica incolumità.

*Ai sensi dell’Art. 3 Bis per una maggiore efficienza le PP.AA devono incentivare l’Uso della Telematica nei
rapporti interni e con l’esterno arricchendo il principio di Trasparenza e Pubblicità. Il CAD (Cod. dell’Amm.
Digitale) introduce nuovi diritti per cittadini ed imprese. Stato, Regioni, Autonomie Locali, PP.AA., Autorità
Amm. Indipendenti, Gestori di Servizi Pubblici e Società a controllo Pubblico, devono assicurare la
disponibilità, la gestione, l’accesso, la trasmissione e la fruibilità dell’Informazione in modo digitale. Il
Documento Informatico è il documento Elettronico che contiene atti, fatti o dati giuridicamente rilevanti.
Ha valore giuridico e probatorio perché fornito di Firma Digitale o altro tipo di firma qualificata o
elettronica avanzata.
Il Sistema dei Controlli

17
Il sistema di controlli su organi ed enti mirano a garantire il Buon Andamento e il Buon
Funzionamento. I controlli sull’Attività verificano l’Efficacia e l’Efficienza dei risultati ottenuti.

Si articola in diverse tipologie:

 Controlli di Legittimità di Merito; valutano e garantiscono la formalità dell’atto alle norme,


Hanno Funzione di Vigilanza.
 Controlli Interni ed Esterni; all’interno dell’ambito proprio dell’Amministrazione, Esterni
quelli provenienti da soggetti diversi dall’Amm. Interessata (Controlli Intersoggettivi).
 Controlli Ordinari e Straordinari; i primi sono Necessari, i secondi Eventuali e a
Discrezione.
 Controlli sugl’Atti; che valutano sia la Legittimità che l’Opportunità dell’Atto.
 Controlli su Soggetto od Organi; Controllo Funzionale per valutarne l’operato.
 Controlli sull’Attività; valutano Tutta l’Attività Amministrativa e si dividono in Controlli Di
Gestione (se fatti da Organo Interno, un Autocontrollo) e Controlli Sulla Gestione (se fatti
da Organo Esterno, nel nostro ordinamento è la Corte dei Conti).

*Il controllo sugl’Atti può essere: Preventivo (sull’atto già formato ma che non produce Effetti, come il Visto
di Legittimità, il Visto e l’Approvazione), Successivi (sull’atto già Efficace e hanno efficacia retroattiva, come
l’Annullamento) e Sostitutivi (l’autorità gerarchicamente superiore si sostituisce nell’emanazione del
provvedimento).

I Controlli Interni (Di Gestione) e sulla Performance sono di 4 tipi:

1) Controllo di Regolarità Amministrativa e Contabile; per garantire la legittimità, regolarità e


correttezza dell’azione amministrativa
2) Controllo di Gestione; volto a verificare Efficacia, Efficienza ed Economicità.
3) Valutazione dei Dirigenti; verificare la prestazione del personale.
4) Controllo Strategico: valuta l’adeguatezza delle scelte compiute da piani, programmi.

Esistono Organismi Indipendenti di Valutazione (OIV) delle Performance.

I Controlli Esterni (Controlli Sulla Gestione) viene attuato dalla Corte dei Conti sulla gestione delle
singole Amministrazioni (Enti Locali e Regioni) per verificare che l’attività Amm. si attenga agli
obbiettivi stabiliti per legge. Attuano:

1) Controllo Preventivo di Legittimità; (su atti fondamentali del Governo).


2) Controllo Successivo sulla Gestione.
3) Verifica della Funzionalità dei Controlli Interni all’Amministrazione.
4) Controllo sugli Equilibri di Bilancio; nei confronti di Comuni, Provincie, Città Metropolitane e
Regioni, con riferimento al Patto di Stabilità Interno e i vincoli dell’Unione Europea.

4. ACCESSO E TUTELA DELLA PRIVACY


18
L.241/1990 art.1 c.1 -> L’attività amm. è retta da criteri di economicità, efficacia,
imparzialità, pubblicità e trasparenza. E principi dell’Ordinamento Comunitario.
P.A quale “Casa di vetro”.

Il Principio di Trasparenza indica l’immediata e facile controllabilità di tutti i momenti e i


passaggi dell’operato della P.A. per uno svolgimento imparziale. Tra gli strumenti più importanti
per la trasparenza c’è il Diritto di Accesso agli Atti e ai Documenti della P.A. -> Art. 22 L.241/90.
Il concetto di trasparenza include il Livello Essenziale della Prestazioni. Il referto normativo di
riferimento è il Testo Unico D.Lgs. 33/2013 che raccoglie obblighi di trasparenza e pubblicità delle
PP.AA: che sono tenute a pubblicare sui propri siti istituzionali tutti i documenti, i dati e info
concernenti profili organizzativi e procedimentali (cd. “Amministrazione Trasparente”), dando il
Diritto a Chiunque di accedervi e si collega all’Istituto dell’Accesso Civico.

ACCESSO CIVICO E ACCESSO AGLI ATTI

Le diverse modalità di accesso


Accesso civico semplice
è il diritto di chiunque di richiedere la pubblicazione di documenti, informazioni o dati per i quali
sussistono specifici obblighi di trasparenza, nei casi in cui sia stata omessa la loro pubblicazione sul
sito web istituzionale (art. 5 del d.lgs. N. 33/2013)
 

Accesso civico generalizzato (FOIA)


è il diritto di chiunque di accedere ai dati e ai documenti detenuti dalle pubbliche
amministrazioni, ulteriori rispetto a quelli oggetto di pubblicazione (…), nel rispetto dei limiti
relativi alla tutela di interessi giuridicamente rilevanti secondo quanto previsto dall'articolo 5-bis" (art. 5,
c. 2, d.lgs. N. 33/2013).
 

Accesso agli atti (L. 241) 


L'accesso agli atti o documenti amministrativi consiste nella possibilità della loro conoscenza
mediante visione, estrazione di copia o altra modalità idonea a consentirne l'esame in qualsiasi
forma ne sia rappresentato il contenuto.
I soggetti interessati devono avere un interesse diretto, concreto, attuale e una situazione tutelata dal
diritto e collegata al documento richiesto.
 

IL DIRITTO DI ACCESSO AGLI ATTI

Gli interessati agli atti sono tutti i soggetti privati, compresi quelli portatori di interessi pubblici o
diffusi, che abbiano un interesse concreto, diretto e attuale, corrispondente a una situazione
giuridicamente e collegata al documento al quale è chiesto l’accesso. Il soggetto che richiede
l’accesso deve motivarne le ragioni.
Il Documento amministrativo è ogni rappresentazione grafica, fotocinematografica,
elettromagnetica […] del contenuto di atti, anche interni, detenuti da una P.A. e concernenti
attività di pubblico interesse, indipendentemente dalla natura pubblicistica o privata della loro
disciplina sostanziale.
19
ART. 23 L.241/90 -> sono obbligati a consentire l’accesso agli atti: le PP.AA., enti pubblici, aziende
autonome e speciali, gestori di pubblici servizi, autorità di garanzia e vigilanza, l’amministrazione
dell’Unione Europea e le imprese di assicurazione.

ART. 24 L.241/90 -> I limiti Tassativi di Esclusione dall’Accesso agli atti riguardano: documenti
coperti dal Segreto di Stato, da segreto o divieto di divulgazione, procedimenti tributari, attività
per emanazione di atti normativi, amministrativi generali, di pianificazione e programmazione,
nonché i procedimenti selettivi.

*Il Governo ha il potere di limitare ulteriormente tale diritto di Accesso in 5 casi: 1) quando possa
derivarne una lesione alla sicurezza e alla difesa nazionale, all’esercizio della sovranità nazionale. 2)
quando possa arrecare pregiudizio ai processi di formazione, determinazione ad attuazione della politica
monetaria. 3) quando i documenti riguardano strutture, mezzi, dotazione, personale strettamente
strumentali all’ordine pubblico. 4) Documenti sulla vita privata e riservatezza di persone fisiche,
giuridiche, gruppi, imprese e associazioni. 5) Documenti su attività in corso di contrattazione collettiva
nazionale del lavoro

ART. 25 L.241/90- > Il Diritto di Accesso si attua mediante Esame ed Estrazione di copia dei
documenti amministrativi con istanza motivata rivolta all’Amministrazione che ha formato il
documento e che lo detiene stabilmente.

Accesso Informale e Formale

 A. Informale

Se sul documento richiesto non Esistono Controinteressati, il D. di accesso agli atti si attua
in via Informale, mediante richiesta, anche verbale alla P.A. competente. Deve indicare gli
Estremi del documento richiesto, e dove richiesto specificare e comprovare l’Interesse
connesso all’oggetto della richiesta, deve poi dimostrare la Propria Identità. La richiesta va
presentata al titolare dell’Ufficio o al Responsabile del Procedimento Amministrativo.

 A. Formale

Quando vi sono soggetto Controinteressati si procede per via Formale e la P.A. è tenuta a
dare comunicazione agli stessi, inviando copia con raccomandata di avviso di ricevimento
o per via Telematica. Entro 10 giorni dalla ricezione della comunicazione i
controinteressati possono presentare Motivata Opposizione. L’iter deve concludersi
entro 30 giorni. Si usa l’Accesso Formale anche in caso di: impossibilità di accoglimento
immediato per via informale, dubbi sulla legittimazione del richiedente, dubbi sulla
sussistenza dell’interesse, dubbi sull’accessibilità del documento o esistenza di
controinteressati.
La P.A. ha potere di Respingere, Limitare o Differire tale richiesta. Il Differimento si attua
nella fase preparatoria dei provvedimenti.

* Il cittadino che riceve un diniego totale, parziale, oppure non riceve alcuna risposta dalla P.A. può:
presentare ricorso al TAR (ed eventualmente al Consiglio di Stato ha un costo) o presentare un Ricorso al
Difensore Civico. Se questo ritiene illegittimo il diniego o differimento lo comunica all’Autorità che entro 30
20
giorni dovrà provvedere, altrimenti l’Accesso sarà Consentito. Il Difensore civico (art.25) è limitato a Atti di
Amm. Comunali, Provinciali e Regionali, mentre verso amministrazioni centrali e periferiche dello Stato si fa
riferimento alla Commissione per l’Accesso ai documenti Amministrativi.

Normativa sulla Tutela e protezione dei Dati Personali

Secondo il Regolamento Europeo, Regolamento Generale per la Protezione dei Dati Personali o
GDPR n.679/2016 Il Diritto di Accesso è consentito nei Limiti in cui sia strettamente
indispensabile. Mentre in presenza di “Dati Supersensibili o Sensibilissimi” l’accesso e il
trattamento è consentito (Art.60 D.lgs. 196/2003 e 24 della L.241/90) se è strettamente
indispensabile.

Il Garante per la protezione dei Dati Personali (ART. 51).


Tale articolo disciplina l’Autorità di Controllo che deve essere Indipendente e ha il compito di
dare applicazione, attraverso il Garante, alla normativa Europea GDPR.

Compiti del Garante sono:

 Controllare se i trattamenti sono effettuati secondo disciplina applicabile.


 Trattare i Reclami
 Denunciare fatti/reati perseguibili d’Ufficio
 Tutelare diritti e libertà fondamentali dell’Individuo

L’Art.9 del GDPR stabilisce il Divieto di trattare dati personali che rivelino l’origine razziale o
etnica, le opinioni politiche, le convinzioni religiose, l’appartenenza sindacale, nonché trattare dati
genetici, biometrici che identificano in modo univoco una persona, i dati relativi a salute o vita
sessuale o orientamento sessuale. Le Eccezioni sono se l’interessato ha dato il consenso esplicito al
trattamento di tali dati o se il trattamento è necessario per la tutela di un interesse vitale
dell’interessato o altra persona fisica.

Il Dato Personale è “trattato” quando sottoposto a qualsiasi operazione o insieme di operazioni


compiute con o senza processi automatizzati: la raccolta, la registrazione, l’organizzazione, la
strutturazione, la conservazione, l’adattamento o la modifica, l’estrazione, la consultazione, uso,
comunicazione mediante trasmissione o qualsiasi altra forma di messa a disposizione, raffronto o
interconnessione, limitazione, cancellazione o distruzione.

I Dati personali devono essere:

 Trattati in modo lecito (Liceità, Correttezza e Trasparenza);

21
 Raccolti per finalità determinate, esplicite e legittime (limitazione delle Finalità);
 Adeguati, pertinenti e limitati al necessario (Minimizzazione dei Dati);
 Esatti e aggiornati (Esattezza);
 Conservati in forma che consenta l’identificazione degli interessati per un tempo non oltre
il necessario (Limitazione della Conservazione);
 Protetti da usi illeciti o distruzione accidentale (Integrità e Riservatezza).

*Il trattamento di Dati personali relativi a condanne penali e reati è Lecito e consentito solo sotto il
controllo dell’Autorità Pubblica o se il Trattamento è autorizzato dal Diritto dell’UE che preveda garanzie
appropriate per i diritti e le libertà degli interessati.

Il Titolare dei Dati da Trattare ha il Diritto di prestare il proprio Consenso al Trattamento, cioè
qualsiasi manifestazione di volontà libera, specifica, informata e inequivocabile, con
dichiarazione o azione positiva.
Il Diritto di Revoca del Consenso può essere esercitato in qualsiasi momento.

L’interessato ha anche:

1. Diritto di Accesso (chiedere se sia in corso un trattamento dei dati)


2. Diritto alla Rettifica (e Integrazione per dati incompleti)
3. Diritto all’Oblio, cioè alla Cancellazione
4. Diritto alla Portabilità dei Dati (diritto di trasmettere tali dati a un altro titolare del
trattamento)
5. Diritto di Opposizione (opporsi in qualsiasi momento al Trattamento
6. Diritto a Non essere Sottoposto a decisioni automatizzate.

Il Data Protection Officer (DPO)

22
L’art. 37 prevede la figura di un Responsabile della Protezione dei Dati, un Guardiano del Dato. E’
una figura giuridicamente Autonoma e deve essere Tempestivamente coinvolto su questioni di
protezione dei dati personali. Deve avere potere si spesa per assolvere ai suoi compiti e ha libertà
d’azione.

Questa figura NON è obbligatoria e viene designata nei casi in cui:

 Il Trattamento è effettuato da un’Autorità Pubblica o da un Organismo Pubblico;


 Se i Trattamenti richiedono Monitoraggio regolare e sistematico degli interessati;
 Se il Trattamento riguarda Categorie particolari di dati personali, come condanne penali e
reati.

Vi è l’Obbligo di mantenere dei Registri per le sole imprese ed organizzazioni che superano i 250
dipendenti e nel caso il Trattamento dei dati effettuato possa presentare un rischio per i diritti e le
libertà dell’interessato o trattamento di particolari categorie di dati.

Il codice dell’amministrazione digitale (cad)

Il codice dell'amministrazione digitale (CAD) è un atto normativo della Repubblica Italiana,


precisamente il decreto legislativo 7 marzo 2005, n. 82.
E’ una specie di Costituzione del mondo digitale, finalizzata alla semplificazione ed il riassetto della
normativa in materia informatica nelle PP.AA. Introduce nuovi diritti per i cittadini e le imprese;
predispone nuovi strumenti digitali; predispone strumenti opportuni per migliorare la P.A.

5. I CONTRATTI PUBBLICI

23
Contratto Pubblico: negozio giuridico a titolo oneroso con il quale una o più
stazioni appaltanti affidano a uno o più operatori economici l'esecuzione di lavori
e opere oppure l'acquisizione di servizi e forniture.

INTRODUZIONE
L’attività contrattuale di diritto pubblico della P.A., questa si sostanzia nelle fattispecie negoziali in
cui la stessa, a causa del ruolo autoritativo di cui è dotata quale soggetto pubblico, si pone
in posizione di supremazia rispetto alla controparte.
Il contratto posto in essere e soprattutto le conseguenze che ne discendono sul piano della
disciplina sono quindi fortemente condizionati dalla mancanza di parità fra i contraenti e
dall'esigenza di assicurare alla parte preminente uno strumento concreto di tutela, demandando
al giudice amministrativo il compito di verificare la rispondenza del rapporto contrattuale al
perseguimento dell'interesse pubblico.
La dottrina suole distinguere la suddetta attività contrattuale della P.A. in contratti ad oggetto
pubblico (ponendo l'accento sull'oggetto di tali rapporti, ovvero il bene o l'interesse
pubblico), contratti accessivi, ausiliari e sostitutivi di provvedimento amministrativo (come, ad
esempio, la concessione, gli accordi in materia di espropriazione, ecc.).

Il codice dei contratti pubblici

La complessa disciplina della contrattazione pubblica dell'amministrazione è oggi contenuta


nel decreto legislatvo 18 aprile 2016, n. 50 (c.d. "codice dei contratti pubblici"). Che provvede a
dettare una disciplina organica ed uniforme del settore dei contratti pubblici, ossia "i contratti di
appalto o di concessione aventi per oggetto l'acquisizione di servizi o di forniture, ovvero
l'esecuzione di opere o lavori, posti in essere dalle stazioni appaltanti".

Le linee guida ANAC

L’ANAC è stata istituita dall’art. 1 della legge 190/2012 (Legge Bosetti - Gatti), recante
“Disposizioni per la prevenzione e la repressione della corruzione e dell’illegalità nella pubblica
amministrazione” ed è stata incaricata di svolgere attività di controllo, di prevenzione e di
contrasto della corruzione e dell’illegalità nella pubblica amministrazione.

Importante è il contributo nelle linee guida n. 4 dell'ANAC, che rappresentano un punto di


riferimento fondamentale. Esse hanno ad oggetto le procedure di affidamento sotto la soglia
comunitaria.

Le linee guida dell’ANAC possono essere distinte in:

a) linee guida “vincolanti”, in quanto integrano o completano il contenuto normativo del Codice,
ai fini della sua attuazione;

b) linee guida “non vincolanti”, in quanto si limitano a fornire indicazioni operative o una mera
interpretazione della lettera del Codice.

Anche le linee guida non vincolanti richiedono una puntuale motivazione per la loro inosservanza
(analogamente alle circolari interpretative).
24
La natura vincolante o meno non può essere predeterminata in astratto, ma deve essere dedotta
in via interpretativa dal tenore letterale dei singoli articoli del Codice e, più in concreto, dal
contenuto delle singole linee guida.

CLASSIFICAZIONE DEI CONTRATTI DELLA P.A.

1. Contratti Ordinari – Sono i contratti di Diritto Comune di autonomia privata (come


locazioni, vendite, contratti di appalto).
2. Contratti Speciali di diritto privato – Sono contratti regolati da norme di Diritto Privato
Speciale (come i contratti per il trasporto ferroviario) e sono regolati da norme civilistiche
di specie.
3. Contratti ad oggetto pubblico – sono una commistione tra un provvedimento
amministrativo e un contratto (come le Convenzione di una concessione di bene pubblico)
4. Contratti Attivi e Passivi – I contratti Attivi sono quelli mediante i quali la P.A. si procura
delle entrate finanziarie; quelli Passivi si procura beni e servizi necessari al proprio
funzionamento dietro erogazione di somme di denaro (Appalti, locazione, compravendita,
contratto d’opera).

Il principale riferimento normativo è stato per molto tempo il D.lgl 12/04/2006 n.163 recante il
Codice dei Contratti Pubblici a cui è seguito il DPR del 2010 n.207, detto Regolamento
d’Attuazione. Successive modifiche e novità sono state introdotte dalla Legge 28/01/2016 n. 11
con cui vengono recepite le nuove direttive Europee.
Le principali novità sono le esigenze di semplificare, snellire e ridurre le norme per la
dematerializzazione, trasparenza e lotta alla corruzione. La novità maggiore è quella di aver
optato per un Sistema Flessibile di Regolazione della materia (cd. Soft Regulation). Il nuovo
sistema poggia su 2 Pilastri:

1. Il Codice dei Contratti Pubblici e gli Atti Esecutivi (cioè Attuativi di Indirizzo);
2. Le linee Guida ANAC (con carattere Generale e che offrono indicazioni interpretative ed
esecutive agli operatori di settore.

Il Codice si applica alle procedure e ai contratti per i quali i bandi o avvisi con cui si indice la
procedura di scelta del contraente siano pubblicati successivamente alla data della sua entrata in
vigore.

La Governance sui Contratti Pubblici è affidata:

25
 Alla Cabina di Regia presso la Presidenza del Consiglio - Competenze di monitoraggio e
Coordinamento ed è la struttura nazionale di riferimento per la cooperazione con la
Commissione Europea;

 All’ANAC - Compiti di Controllo, Vigilanza e Regolazione della materia, al fine di prevenire


e contrastare fenomeni di illegalità e corruzione. Può disporre Ispezioni e Sanzioni
Amministrative Pecuniarie. Gestisce la Banca Dati Nazionale dei C. Pubblici, avvalendosi
dell’Osservatorio dei C. Pubblici che ha tutte le informazioni della banche dati esistenti.
ANAC gestisce il Casellario Informatico dei Pubblici di lavori, servizi e forniture. Possiede
l’Anagrafe unica delle Stazioni Appaltanti e l’elenco dei soggetti aggregatori. Gestisce
infine l’Albo Nazionale Obbligatorio dei componenti delle commissioni giudicatrici e
l’elenco delle Stazioni Appaltanti che operano mediante affidamenti diretti nei confronti
delle proprie società House*. Opera la Camera Arbitrale per i Pubblici relativi a lavori,
servizi e forniture;

 Al Ministero Infrastrutture e Trasporti (MIT) – Promuove attività tecniche e


amministrative per un’adeguata progettazione delle infrastrutture in collaborazione con
Regioni o Province Autonome interessate, fa attività di Vigilanza sulla realizzazione delle
Infrastrutture. Da supporto e assistenza a Stazioni Appaltanti per l’applicazione della
disciplina, ha il potere di adottare le Linee Guida interpretative e di indirizzo, su proposta
di ANAC, sentite le commissioni parlamentari;

 Consiglio Superiore dei lavori pubblici (CSLP) – E’ il Massimo organo tecnico consultivo
dello Stato, esercita Obbligatoriamente, il suo potere consultivo su progetti definitivi di
lavori pubblici di competenza statale, o finanziati per almeno ilo 50% dallo Stato, di
importo superiore ai 50 milioni di Euro (attualmente alzato a 75 milioni), Prima dell’avvio
delle procedure di Valutazione Ambientale Strategica (VAS). Per i lavori Sotto i 50 milioni
di Euro invece le competenze Consultive sono esercitate dai comitati tecnici amministrativi
presso i Provveditorati Interregionali per le opere pubbliche.
Il Parere del CSLP deve essere dato entro 45 giorni dalla trasmissione del Progetto,
decorso il termine il parere si intende in senso favorevole.

*Le  società  in  house  (letteralmente, dall'inglese in casa) sono aziende pubbliche costituite in forma
societaria, tipicamente  società  per azioni, il cui capitale è detenuto in toto o in parte, direttamente o
indirettamente, da un ente pubblico che affida loro attività strumentali o di produzione.

IL DECRETO “SBLOCCA CANTIERI” (D.L.32/2019)

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Aspetti di maggiore rilevanza:

1. Adozione di un Nuovo Regolamento Unico di esecuzione, attuazione ed integrazione del


Codice, entro 180 giorni dall’entrata in vigore della disposizione;
2. Affidamento dei lavori di ordinaria e straordinaria manutenzione (eccetto sostituzione e
rinnovo di parti strutturali) che potranno essere affidati con progetto definitivo;
3. Sono modificate le norme sulla fattibilità tecnica ed economica, in particolare per i lavori
pubblici con importo pari o superiore alle soglie di rilevanza comunitaria, il progetto di
fattibilità è precuduto dal documento di fattibilità delle alternative progettuali;
4. Sono estese a forniture e servizi la Corresponsione dell’anticipazione delo 20%;
5. Modificate le disposizione per i lavori di importo inferiore alle Soglie di rilevanza europea;
6. Il Periodo di Attività Documentabile passa da 10 a 15 anni antecedenti;
7. Il Subappalto deve essere indicato dalle Stazioni Appaltanti nel bando di gara.

AMBITO DI APPLICAZIONE DEL CODICE

Ambito Soggettivo

I soggetti sono: le Amministrazioni Aggiudicatrici (amministrazioni dello Stato, Enti pubblici


territoriali; altri enti non economici; Associazioni, Unioni, Consorzi costituiti da soggetti) e gli Enti
Aggiudicatori (Individuati in relazione ai: Contratti di appalto di lavori, servizi e forniture [Part.II] e
ai Contratti di Concessione [Part.III]).
Per Soggetti Aggiudicatori si intende: la Amministrazioni aggiudicatrici, gli enti aggiudicatori, e i
diversi soggetti pubblici o privati assegnatari dei fondi.
Gli Altri Soggetti Aggiudicatori, invece, sono individuati in tutti i soggetti privati tenuti
all’osservanza delle disposizioni codicistiche.
La nozione di Stazione Appaltante, include tutti i soggetti espressi. E’ definito Offerente
l’operatore che presenta l’offerta, e Candidato chi ha sollecitato un invito o è stato invitato a
una Procedura Ristretta, a una procedura Competitiva con negoziazione, a una procedura
negoziata senza pubblicazione di bando di gara.

Ambito Oggettivo

I Contratti Pubblici sono contratti di Appalto o di Concessione aventi per oggetto l’acquisizione di
servizi o forniture, opere o lavori, posti in essere dalle Stazioni Appaltanti.
L’Appalto è un Contratto Pubblico a Titolo Oneroso stipulato per iscritto da Una o Più stazioni
appaltanti e uno o più operatori economici, avente per Oggetto l’esecuzione dei Lavori, la
Fornitura di prodotti, la prestazione di Servizi.
La Concessione e i Concorsi di progettazione può essere di Lavori o di Servizi. Quella di Lavori è a
Titolo Oneroso stipulato per iscritto in virtù del quale le stazioni appaltanti affidano l’Esecuzione di
27
Lavori. La Concessione di Servizi invece, è il contratto sempre a Titolo Oneroso con cui viene
affidata la Fornitura e la Gestione di servizi diversi rispetto all’Esecuzione dei Lavori.
In entrambe le ipotesi è riconosciuto a titolo di corrispettivo Unicamente il Diritto di Gestire le
Opere e i Servizi, con assunzione in capo al Concessionario del Rischio Operativo di Gestione, nel
caso in cui in condizioni operative Normali non sia garantito il recupero degli investimenti
effettuati o costi sostenuti per la gestione dei servizi.
La Durata delle concessioni è stabilita nel bando di gara.
I Concorsi di Progettazione sono procedure intese a fornire (forestale, paesaggistica, verde
urbano) un’elaborazione di un piano o progetto.

*Il Codice si applica a tutti i Contratti Ordinari e Speciali (Gas, Energia Termica, Elettricità, Acqua,
Trasporti, Servizi Postali). I Contratti Esclusi riguardano soprattutto le Società in House.

Le 4 FASI DELLE GARE

Le fasi fondamentali degli Appalti Pubblici sono 4:

1. Programmazione - adozione del programma degli acquisti di lavori, beni e servizi con gli


aggiornamenti annuali le seguenti periodicità.

tipo periodicità importi


Servizi/Forniture Biennale pari o superiore a 40.000 euro
Lavori Triennale pari o superiore a 100.000 euro

2. Progettazione - in cui sono definiti i livelli di progettazione che sono suddivisi per lavori,
servizi e forniture. L’approvazione dei progetti è e finalizzata ad avviare la fase successiva
dell’affidamento.

tipo numero livelli


Servizi/Forniture 1 Progetto
1. progetto di fattibilità tecnica ed economica
Lavori 3 2. progetto definitivo
3. progetto esecutivo

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3. Affidamento - racchiude le modalità di affidamento degli appalti di lavori, servizi e
forniture. Questa fase si conclude alla loro aggiudicazione ed è finalizzata ad avviare la fase
successiva dell’esecuzione. Le modalità sono:

tipo importo affidamento


lavori, servizi e forniture inferiore a 40.000 euro diretto
affidamento diretto
pari o superiore a 40.000 euro e
lavori – 3 preventivi (preceduto da
inferiore a 150.000 euro
indagine di mercato)
affidamento diretto – 5 operatori –
pari o superiore a 40.000 euro
servizi e forniture indagini di mercato o elenchi di
alle soglie di cui all’articolo 35
operatori economici
procedura negoziata – 10 operatori
pari o superiore a 150.000 euro
lavori – indagini di mercato o elenchi di
e inferiore a 350.000 euro
operatori economici
procedura negoziata – 15 operatori
pari o superiore a 350.000 euro
lavori – indagini di mercato o elenchi di
e inferiore a 1.000.000 euro
operatori economici
pari o superiore a 1.000.000 di
lavori procedura aperta
euro
pari o superiore alle soglie di cui
servizi e forniture procedura aperta
all’articolo 35

4. Esecuzione - sono definite le modalità di controllo degli appalti pubblici fino alla loro
conclusione per garantire e pertanto siano eseguiti come previsto dal contratto.

Per ogni singola procedura per l’affidamento di un appalto o di una concessione le stazioni
appaltanti individuano, un responsabile unico del procedimento (RUP) per le fasi
della programmazione, della progettazione, dell’affidamento, dell’esecuzione (art. 31 c. 1 D.Lgls.
50/2016).

LE FASI DELLA PROCEDURA DI GARA

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La procedura di Gara si snoda attraverso 4 fasi:

1. Deliberazione a Contrarre;
2. Scelta del Contrente e aggiudicazione del contratto;
3. Conclusione del Contratto;
4. Approvazione del Contratto.

 DELIBERAZIONE (O DETERMINAZIONE) A CONTRARRE

E’ un atto preparatorio alla Procedura di gara. Prima dell’avvio alla procedura le stazioni
appaltanti adottano un Atto Amministrativo o Analoga Manifestazione di Volontà che è il
Presupposto del futuro negozio (cd. Deliberazione a Contrarre), e con tale atto determinano anche
gli Elementi Essenziali del Contratto e i criteri di Selezione degli Operatori Economici e delle
Offerte. Per gli Appalti Sotto soglia si procede con ad Affidamento Diretto tramite determina a
contrarre, o Atto Equivalente, redatto in modo semplificato che contenga i seguenti elementi:
oggetto, importo, fornitore, ragioni di scelta del fornitore, possesso di questo dei requisiti a
contrarre e se richiesti i requisiti tecnico-scientifici.

 SCELTA DEL CONTRAENTE E AGGIUDICAZIONE DEL CONTRATTO

Sulla base della Determina a Contrarre, l’Amm. predispone i documenti di gara (cd. Lex specialis)
che regolano nello specifico la procedura concorsuale, rendendo noto a terzi la volontà di affidare
un contratto pubblico. Le Amm. Giudicatrici possono avviare le consultazioni di mercato con
consulenze, relazioni e altro materiale tecnico. Le Specifiche tecniche devo essere inserite dalle
stazioni appaltanti obbligatoriamente. Tra i documenti di gara rileva il Capitolato D’Oneri: Atto
amministrativo che contiene le modalità e condizioni relative all’esecuzione.
Rientra nei compiti dell’ANAC predisporre dei Capitolati – Tipo.
Il Principio di Tassatività delle cause di esclusione stabilisce che i bandi e le lettere di invito non
possono contenere prescrizioni, a pena di esclusione, che non siano previste dal codice. Laddove
vengano inserite risulteranno nulle.

L’indizione della Procedura Aperta avviene tramite Bando di Gara.


Esistono 6 differenti Procedure:

1. Procedura Aperta: Qualsiasi operatore economico interessato può presentare un’offerta


in risposta all’indizione. Non vi è quindi una preventiva selezione delle Imprese da
30
invitare. Gli Enti aggiudicatori possono decidere che le offerte saranno esaminate prima
della verifica dell’idoneità degli offerenti. Tale facoltà può essere esercitata se
espressamente prevista nel bando di gara o nell’avviso.

2. Procedura Ristretta: Qualsiasi operatore economico può chiedere di partecipare (con


domanda di partecipazione) in risposta a un avviso di indizione di gara e a cui possono
presentare un’offerta solo coloro che sono invitati dalle stazioni appaltanti (in seguito alla
valutazione da parte di queste delle informazioni fornite).

3. Procedura Competitiva con Negoziazione: Qualsiasi operatore economico può presentare


una domanda di partecipazione ma solo gli Operatori Invitati possono presentare
un’Offerta Iniziale.

4. Procedura Negoziata senza previa pubblicazione di un bando di gara: In questo caso sono
le Stazioni Appaltanti che individuano gli operatori economici da consultare sulla base di
informazioni riguardanti le caratteristiche di qualificazione economica, finanziaria, tecnica e
professionale desunta dal Mercato e selezionano almeno 5 operatori. Si sceglie
l’Operatore Economico che ha presentato l’Offerta più vantaggiosa.
Si tratta di Procedure Eccezionali e tassativamente previste dall’ART. 63.

5. Dialogo Competitivo: qualsiasi operatore economico può chiedere di partecipare in


risposta a un bando di gara ma le Stazioni Appaltanti avviano un Dialogo solo con gli
Operatori che, sulla base di informazioni fornite, vengono invitati. Il Dialogo è finalizzato
all’individuazione e definizione dei mezzi più idonei. Concluso il Dialogo si procede con le
Offerte Finali.

6. Partenariato per l’Innovazione: Si ricorre a tale procedura quando l’esigenza di sviluppare


prodotti e servizi o lavori innovativi e di acquistare successivamente le forniture, servizi o
lavori non può essere soddisfatta ricorrendo a soluzioni già disponibili sul mercato

* ART.63 Codice dei Contratti Pubblici


Nel caso di appalti pubblici di lavori, forniture e servizi si può utilizzare Procedura Negoziata senza previa
pubblicazione di bandi di cara nei seguenti casi:
a. Qualora non sia stata presentata alcuna o domanda di partecipazione appropriata con una procedura
aperta o ristretta.
b. Quando i lavori, le forniture o i servizi possono essere forniti unicamente da un determinato operatore
economico.
c. Quando, per ragioni di estrema urgenza derivante da eventi imprevedibili dall’amministrazione
aggiudicatrice.
d. Qualora i prodotti oggetto dell’appalto siano fabbricati esclusivamente a scopo di ricerca, di
sperimentazione, di studio o di sviluppo.
e. Nel caso di consegne complementari effettuate dal fornitore originario e destinate al rinnovo parziale
di forniture o di impianti o all’ampliamento di forniture o impianti esistenti.
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f. Per nuovi lavori o servizi consistenti nella ripetizione di lavori o servizi analoghi, già affidati
all’operatore economico aggiudicatario dell’appalto iniziale dalle medesime amministrazioni
aggiudicatrici.

Infine questa è anche la fase dell’Aggiudicazione e l’ART. 95 ne contiene i Criteri il cui principale è
il Criterio dell’Offerta economicamente più vantaggiosa sulla base del miglior rapporto
qualità/prezzo o costo/efficacia.
Il Criterio del Minor Prezzo va e deve invece essere attuato per i servizi e le forniture con
caratteristiche standardizzate.

Gli ARTT. 54 e 58 prevedono procedure particolari per l’affidamento degli appalti da parte della
P.A.:
 Accordi Quadro; accordo concluso tra una o più Stazioni Appaltanti ed uno o più operatori
Economici per stabilire le clausole relative agli appalti da aggiudicare durante un dato
periodo, prezzi e quantità previste.
 Sistemi dinamici di Acquisizione; processo di acquisizione interamente elettronico per
acquisti di uso corrente aperto a qualsiasi operatore economico che soddisfi i criteri di
selezione.
 Aste Elettroniche;
 Cataloghi Elettronici;
 Procedure svolte attraverso piattaforme telematiche di negoziazione;

L’ART.89 disciplina l’Avvalimento - > Istituto giuridico che consente all’Operatore Economico, che
non possiede i requisiti richiesti per una gara, di partecipare utilizzando i Criteri di un altro
Operatore.
L’ART. 32 del Codice - > relativamente all’Offerta, ogni Concorrente non può presentare più di
un’Offerta, che è vincolante per 180 giorni.
L’offerta deve essere corredata da una garanzia fideiussoria o Garanzia Provvisoria pari al 2% del
prezzo base indicato nel bando che andrebbe a coprire la mancata sottoscrizione del Contratto
dopo l’aggiudicazione.

In casi di mancanza, incompletezza, irregolarità degli elementi della proposta del concorrente, la
Stazione Appaltante, concede 10 giorni per regolarizzare o integrare.
Sono considerate irregolarità insanabili carenza della documentazione che non consentano
l’individuazione del contenuto o del soggetto responsabile di tale documentazione.

L’Aggiudicazione del Contratto tutta la fase di scelta del contraente chiude con l’Aggiudicazione
appunto. Dapprima si procede con la Proposta di Aggiudicazione (a seguito di opportuni controlli
e approvazione dell’organo competente della P.A) ed entro 30 giorni essa viene considerata
approvata. Ma questo provvedimento non equivale ad Accettazione dell’Offerta ma diviene
efficace solo a seguito della verifica del possesso dei requisiti.
32
La Stipulazione del Contratto di Appalto o di Concessione deve essere svolto entro 60 giorni d
quando è divenuta efficace l’Aggiudicazione. La Stipulazione consiste nella redazione scritta del
contratto. Il contratto è stipulato, a pena di nullità, con Atto Pubblico Notarile Informatico, cioè in
Modalità Elettronica.

ACCORDO QUADRO e CONVENZIONE QUADRO

L’Accordo Quadro nel diritto dell'Unione europea è una tipologia di contratto utilizzata negli
appalti pubblici che ha come principale caratteristica il non raggiungimento di un accordo
completo, ma di sufficienti parti di esso per poter comunque proseguire nel rapporto
demandando i dettagli a successive fasi del lavoro.
E’ una procedura innovativa di selezione del contraente, nata in ambito europeo ed avente lo
scopo di semplificare il processo d’aggiudicazione dei contratti fra una o più stazioni appaltanti ed
uno o più operatori economici; l’obiettivo dell’accordo-quadro è dunque quello d’individuare
futuri contraenti, prefissando condizioni e clausole relative agli appalti in un dato arco temporale
(massimo 4 anni), con l’indicazione dei prezzi e se, del caso, delle quantità previste.
Non tutte le PP.AA. possono tuttavia stipulare accordi-quadro: l’art.37 del D.Lgs 50/2016 stabilisce
infatti che le stazioni appaltanti non in possesso della qualificazione ex art.38 devono
obbligatoriamente ricorrere ad una Centrale di committenza per l’affidamento di lavori, servizi e
forniture nel caso d’importi superiori alle soglie stabilite dal Codice stesso.

Si differenziano tuttavia 2 diverse casistiche di accordi-quadro:

 Si parla infatti di AQ “completo” quando sono disciplinate tutte le condizioni dei futuri
contratti applicativi (di conseguenza i successivi appalti saranno solo una concretizzazione
di quanto in precedenza concordato);
 Mentre si parla di AQ “incompleto” quando invece non sono definite tutte le condizioni
dei futuri contratti applicativi; in quest’ultima casistica, dunque, se sono stati individuati
più operatori economici, gli appalti possono essere affidati solamente dopo aver
rilanciato un confronto competitivo fra le parti per precisare e integrare le condizioni
dell’accordo quadro.

La convenzione-quadro risulta infatti una sottocategoria dell’AQ. Le convenzioni ex art. 26 sono


state introdotte nel nostro ordinamento allo scopo di fornire a Consip Spa uno strumento
giuridico per la stipula di contratti in cui l’impresa prescelta si impegnava ad accettare ordinativi
di fornitura di beni e servizi, alle condizioni e ai prezzi stabiliti in gara, fino al raggiungimento del
limite massimo previsto (il cd. Massimale).
I beni e servizi così acquisiti dalle amministrazioni hanno la caratteristica di elevata
standardizzazione e il loro acquisto si presuppone di solito per volumi o importi elevati.
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Le differenze rispetto agli AQ sono:

 Possono essere stipulare solo dai Soggetti Aggregatori, che sono Centrali di committenza
iscritte nell’apposito Elenco dei soggetti aggregatori presso l’Anagrafe Unica della Stazioni
Appaltanti;
 se l’accordo-quadro è un contratto di durata (massima 4 anni), la convenzione-quadro
risulta invece un contratto basato su un massimale prestabilito dalle parti, al
raggiungimento del quale il contratto sarà adempiuto e sarà estinta l’obbligazione.

La convenzione-quadro presenta caratteri di autonomia e specificità rispetto all’accordo-quadro.

CONSIP (“Concessionaria Servizi Informativi Pubblici") fondata nel 1997 è la centrale acquisti della
pubblica amministrazione italiana; è una società per azioni il cui unico azionista è il Ministero
dell'economia e delle finanze (MEF). È stata la prima centrale di committenza in Italia e tra le
prime in Europa a ricevere la certificazione di qualità ISO 9001:2008 per i processi d'acquisto di
beni e servizi.

MEPA è il Mercato elettronico della pubblica amministrazione è uno strumento di commercio


elettronico, di tipo Business to Government, a disposizione delle amministrazioni pubbliche
italiane per effettuare acquisti di beni e servizi di importo inferiore alla soglia comunitaria.

6. GIUSTIZIA AMMINISTRATIVA
Complesso di Mezzi concessi ai Singoli per tutelare le Posizioni Giuridiche
Soggettive nei confronti della P.A.

La G.A. è organizzata secondo il sistema della Doppia Giurisdizione nel seguente modo:

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 Autorità Giudiziaria Ordinaria (AGO) che decide su violazioni di Diritto Soggettivo e può
disattivare l’atto che risulti illegittimo e dichiararne l’illegittimità.
 Autorità Giudiziaria Amministrativa (AGA) che giudica sulla violazione degli Interessi
Legittimi (escluso casi di Giurisdizione Esclusiva), può annullare gli atti illegittimi e in casi
tassativi può ancvhe sostituirli o riformarli in parte.
 I Conflitti di giurisdizione tra AGO e AGA sono attribuiti alle Sezioni Unite della Corte di
Cassazione.

A tutela amministrativa dei portatori di Interessi è previsto l’Istituto del Ricorso Amministrativo.
La tutela in sede amministrativa è attuata dalla stessa amministrazione col Procedimento
Amministrativo che sorge a Seguito del Ricorso dell’Interessato.
Lo Scopo del Ricorso è quello di arrivare a una risoluzione senza ricorso a mezzi giurisdizionali.

IL RICORSO AMMINISTRATIVO

Il Ricorso Amministrativo è l’Istanza (o Reclamo) diretta ad ottenere l’annullamento, la riforma o


la revoca di un Atto Amministrativo dal Soggetto che vi ha Interesse, verso un’Autorità
Amministrativa perché questa la Risolva.

Gli Elementi Essenziali del Ricorso Amministrativo sono: i Soggetti, l’Interesse, l’Oggetto, i Termini
per il Ricorso, la Forma del Ricorso e gli Elementi del Ricorso (Indicazione dell’Autorità a cui è
diretto, Estremi del Provvedimento Impugnato, i Motivi del Ricorso e la Sottoscrizione del
Ricorrente).

I Ricorsi sono di 3 tipi: Gerarchico, di Opposizione e Straordinario al Presidente della Repubblica.

1. Gerarchico: rimedio di carattere Generale. E’ l’impugnativa di un atto NON Definitivo


davanti all’organo gerarchicamente sovraordinato a quello che ha emanato il
provvedimento. Decorsi 90 giorni dalla presentazione del Ricorso senza comunicazione
della P.A. questo è Respinto e l’interessato può proporre ricorso giurisdizionale davanti al
Giudice Amministrativo competente o al Presidente della Repubblica.

2. In Opposizione: E’ un ricorso Atipico rivolto alla stessa Autorità che lo ha emanato. Ha


carattere Eccezionale a cui si può ricorrere solo in casi Tassativi previsti dalla Legge. Il
termine per la sua proposizione è di 30 giorni dalla notifica o emanazione dell’Atto.
3. Al Presidente Della Repubblica: è rimedio di carattere Generale per Atti Definitivi ed è
rimedio Straordinario in quanto vi si può ricorrere soltanto quando non è esperibile il
ricorso Gerarchico. Come per il Gerarchico può essere proposto per la tutela di Interessi
Legittimi e Diritti Soggettivi. Deve essere proposto entro 120 giorni, solo per motivi di
Legittimità (Incompetenza, Eccesso di Potere e Violazione di legge).

LA TUTELA GIURISDIZIONALE ORDINARIA (G.O.)


35
Al giudice ordinario spetta la cognizione delle controversie che hanno a oggetto i diritti
soggettivi.
Il sistema della G.O. sono tutte le corti e tribunali che hanno il compito di amministrare la Giustizia
Civile (sui Diritti Soggettivi) e Penale ed hanno particolari garanzie di Indipendenza.
Sono di Competenza della Giurisdizione Ordinaria: Cause per Contravvenzioni, Materie di Diritto
Civile e Politico (Causa Petendi – cioè lesione di un Diritto Soggettivo) ad eccezione delle materie
esclusive del T.A.R.

I Limite del Giudice Ordinario nei confronti della P.A. sono previsti dagli ARTT. 4 e 5 della L.A.C.
(legge abolitiva del contenzioso amministrativo):

a) Il G.O. deve limitarsi a conoscere gli Effetti dell’atto in relazione all’Oggetto dedotto in
Giudizio.
b) Può estendere il suo sindacato solo su la legittimità dell’Atto Amminstrativo.
c) Non può incidere sull’Atto Amministrativo (non può annullarlo, revocarlo o modificarlo).
d) Dichiara l’eventuale Illegittimità senza che si formi il giudicato e Disapplica dell’Atto (cioè
giudica a prescindere dall’Atto).
e) Non può imporre alla P.A. comportamenti Positivi ma solo Condannarla al Risarcimento
del Danno.

Le azioni Ammissibili da parte del G.O. nei confronti della P.A. sono: Dichiarative, Azioni
Costitutive, Azioni di Condanna e Azioni Possessorie (Ammissibili solo quando la P.A. agisce come
privato e se l’impossessamento non è avvenuto tramite provvedimento Imperativo come il
Decreto di Espropriazione.)

LA TUTELA GIURISDIZIONALE AMMINISTRATIVA (G.A.)

Al giudice amministrativo spetta la cognizione delle controversie riguardanti gli interessi


legittimi. In particolari materie viene affidata alla giurisdizione amministrativa anche la tutela dei
diritti soggettivi.

E’ esercitata dai Tribunali Amministrativi Regionali e dal Consiglio di Stato.


I T.A.R. sono 20: uno per ogni regione con sede nel Capoluogo Regionale. Il Consiglio di Stato
invece è Organo di Ultimo Grado della G.A. ed è Organo complesso con Funzioni Consultive
Generali e Funzioni Giurisdizionali Amministrative di 2° grado, rispetto al T.A.R.

I Giudici Amministrativi esercitano:

 Giurisdizione Generale di Legittimità: ha carattere generale e conferisce al giudice il


potere di verificare se l’atto amministrativo sia lesivo di interessi legittimi per violazione
di legge, incompetenza o eccesso di potere. Il giudice, oltre al potere di annullamento
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dell’atto lesivo di interessi legittimi, ha il potere di valutazione sulla risarcibilità del danno
provocato dall’atto illegittimo della pubblica amministrazione e può, inoltre, condannare
l’amministrazione a un obbligo di reintegrazione in forma specifica (Diritti Patrimoniali
Consequenziali).

 Giurisdizione di Merito: permette al giudice amministrativo di effettuare una valutazione


sull’opportunità o la convenienza dell’atto amministrativo in relazione all’interesse
pubblico che deve essere perseguito, attribuendogli ampi poteri di cognizione, di
istruzione e di decisione, fino all’eventuale annullamento, riforma o sostituzione dell’atto.
Tale forma di giurisdizione ha, però, carattere eccezionale, in quanto può essere esercitata
solo nei casi tassativamente previsti dalla legge (art. 134 c.p.a.): pronunce giurisdizionali
esecutive o del giudicato, atti e alle operazioni in ambito elettorale, sanzioni pecuniarie,
comprese quelle delle Autorità Amministrative Indipendenti, contestazioni sui confini degli
Enti Territoriali, diniego o rilascio Nulla Osta Cinematografico.

 Giurisdizione Esclusiva: introdotta nel 1923, consente al giudice amministrativo di


conoscere delle controversie in cui siano coinvolte posizioni giuridiche aventi la
connotazione sia di interessi legittimi che di diritti soggettivi. Le ipotesi che ricadono
nell’ambito della giurisdizione esclusiva sono espressamente indicate dall’art. 133 del
codice del processo amministrativo:

1. Risarcimento del danno ingiusto cagionato in conseguenza dell'inosservanza dolosa


o colposa del termine di conclusione del procedimento amministrativo;

2. Materia di Accesso ai Documenti Amministrativi;

3. Violazioni degli obblighi di Trasparenza Amministrativa in materia Urbanistica ed


Edilizia;

4. Espropriazione per Pubblica utilità;

5. Servizi Pubblici;
6. Le controversie relative ai rapporti di lavoro del personale in regime di diritto
pubblico;

7. Controversie, incluse quelle risarcitorie, attinenti alle procedure e ai provvedimenti


concernenti la produzione di energia, i rigassificatori, i gasdotti di importazione, le
centrali termoelettriche;

8. Le controversie aventi ad oggetto i provvedimenti anche contingibili ed urgenti,


emanati dal Sindaco in materia di ordine e sicurezza pubblica, di incolumità

37
pubblica e di sicurezza urbana, di edilità e di polizia locale, d'igiene pubblica e
dell'abitato.

DIFFFERENZE TRA GIUDICE ORDINARIO E AMMINISTRATIVO

Al giudice ordinario spetta la cognizione delle controversie che hanno a oggetto i diritti soggettivi,
mentre al giudice amministrativo spetta la cognizione delle controversie riguardanti gli interessi
legittimi. Inoltre, in particolari materie, espressamente indicate dalla legge, viene affidata alla
giurisdizione amministrativa anche la tutela dei diritti soggettivi.
E’ stata devoluta al giudice ordinario, in funzione di giudice del lavoro, la cognizione delle
controversie relative ai rapporti di lavoro dei dipendenti delle pubbliche amministrazioni,
mentre al giudice amministrativo è rimasta la cognizione delle controversie in materia di
procedure concorsuali per l’assunzione dei dipendenti e la giurisdizione esclusiva sui rapporti di
lavoro non privatizzato che rimane «in regime di diritto pubblico»

TIPOLOGIE DI GIUDIZIO

Davanti al giudice Amministrativo si possono avere diverse tipologie di Giudizio:

 Giudizio di Cognizione: volto a stabilire la Fondatezza della Pretesa è un Giudizio di


Impugnazione dell’Atto Amministrativo. Prevede quindi Azioni di Annullamento (Termine
di decadenza a 60 giorni), Condanna (Termine di decadenza 120 giorni) e Avverso il
silenzio della P.A. (Termine di decadenza 180 giorni)

 Giudizio Cautelare: che ha Funzione Accessoria e Strumentale è teso all’Adozione di misure


Preventive.

 Giudizio di Esecuzione: ha la funzione di assicurare, anche Coattivamente, l’Attuazione


Concreta della Pronuncia di Cognizione, definito Giudizio di Ottemperanza.

LA CORTE DEI CONTI QUALI GIUDICE CONTABILE

La Corte dei conti è l’organo di rilevanza costituzionale che svolge funzioni di controllo e
giurisdizionali nelle materie di contabilità pubblica nonché amministrative e consultive.
E’ titolare della cd. Giurisdizione Contabile (Giudizi di Controllo, responsabilità Amministrativa per
Danno all’Erario e Contabilità Pubblica, Pensioni civili, militari e di guerra)

38
 Controllo: L’attività di controllo garantisce la corretta gestione della spesa pubblica. La
Corte dei conti in base all’art. 100 della Costituzione svolge il controllo preventivo di
legittimità sugli atti del Governo, quello successivo sulla gestione delle amministrazioni
pubbliche e il controllo economico finanziario.

 Giurisdizione: L’art. 103 della Costituzione attribuisce alla Corte la giurisdizione nelle
materie di contabilità pubblica, pensioni civili, militari e di guerra. La Corte è competente
a giudicare agenti contabili, amministratori e funzionari pubblici sulle materie che
riguardano la gestione del pubblico denaro.

 Procura: Presso ogni sezione giurisdizionale della Corte dei conti è prevista una Procura,
con funzioni di pubblico ministero organo neutrale e imparziale, assume il ruolo di attore
nel processo contabile per tutelare valori e interessi generali.

7. IL LAVORO ALLE DIPENDENZE DELLA P.A.

Pubblico Impiego: lavoro in cui la persone fisica, pone volontariamente e dietro


corrispettivo, la propria attività lavorativa in modo continuativo alle dipendenze di
una P.A.

Il Rapporto di lavoro pubblico è: Volontario, strettamente personale, bilaterale (da diritti e


doveri specifici), subordinato. Ad oggi è un rapporto di lavoro “Privatizzato”.
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Sono tuttavia rimaste "indenni" dal processo di privatizzazione alcune categorie di pubblici
dipendenti, ovverosia:
 I magistrati,
 Gli avvocati e i procuratori dello Stato,
 Il personale della carriera diplomatica e della carriera prefettizia,
 I professori e i ricercatori universitari,
 Il personale militare e delle forze di polizia di Stato.

L’attuale fisionomia del pubblico impiego, è formata da distinti atti di macro organizzazione e di
micro organizzazione:
 I Macro, continuano a essere di matrice pubblicistica e sono esclusi dalla privatizzazione.
Si tratta, in sostanza, degli atti inerenti alla determinazione delle dotazioni organiche
complessive e delle linee fondamentali dell'organizzazione e all'individuazione degli uffici
maggiormente rilevanti.
 Micro organizzazione, invece, sono adottati con le capacità e i poteri del datore di lavoro
privato. Si tratta, in sostanza, degli atti con i quali si provvede all'organizzazione degli
uffici e alla gestione in concreto dei rapporti di lavoro.

Vi sono aspetti peculiari che connotano il rapporto di lavoro nelle PP.AA:


 Predeterminazione del personale
 Principio del Concorso Pubblico
 Criterio della stabilità del rapporto nell’ambito dell’Organico (precise posizioni e
qualifiche).

I Principi Costituzionali in cui è incasellato sono:


 Principio dell’accesso ai Pubblici Uffici in condizioni di Eguaglianza;
 Dovere degli impiegati a svolgere con onore le proprie funzioni e porsi al servizio esclusivo
della Nazione;
 Principio di buon andamento dell’Amministrazione;
 Responsabilità diretta dei dipendenti pubblici.

Il Testo di riferimento è il Testo Unico sul Pubblico Impiego che prevede degli Obbiettivi
Fondamentali:

 Crescita dell’Efficienza delle Amministrazioni anche con sviluppo di sistemi informatici


Pubblici;
 Razionalizzazione del Costo del Lavoro Pubblico (contenimento spesa entro vincoli di
finanza pubblica);
 La migliore utilizzazione delle Risorse Umane.

La riforma brunetta

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La L. del 4/03/2009, n. 15 (Riforma Brunetta) punta all’aumento della produttività del lavoro e
una sua migliore organizzazione secondo principi di Efficienza e Trasparenza.
Aspetti fondamentali della Legge sono: Principio di Trasparenza, Valorizzazione del Merito,
innovazioni in Materia di Dirigenza e di contrattazione collettiva, Sanzioni disciplinari e
responsabilità dei dipendenti (lotta all’assenteismo).

La Contrattazione Collettiva

È il momento in cui i rappresentanti dei lavoratori e i datori di lavoro si incontrano per


concertare e definire la regolamentazione dei rapporti di lavoro. E si conclude con il Contratto
Collettivo: cioè l’avvenuto Accordo tra le parti.

Il lavoro Pubblico si colloca su 2 Piani:


1. Contrattazione collettiva nazionale (concernente i singoli Comparti del Pubblico Impiego);
2. Contrattazione collettiva integrativa (posta a livello di singola amministrazione che
equivale a contratti collettivi aziendali del settore privato).

I comparti al momento sono così suddivisi (non dirigenziali): Funzioni Centrali (ministeri, agenzie,
avvocatura di Stato, Corte dei Conti, CNEL, Enti pubblici non economici soggetti a vigilanza),
Funzioni Locali (Regioni, Province, Comuni, Città Metropolitane, Camere di Commercio etc.),
Istruzione e Ricerca, Sanità.

I Soggetti della Contrattazione Collettiva

Le Pubbliche amministrazioni sono legalmente rappresentate dall’ARAN (Agenzia per la


rappresentanza negoziale delle pubbliche amministrazioni) ed è sottoposta alla vigilanza della
Presidenza del Consiglio dei Ministri, in qualità di ente pubblico non economico vigilato.

L’ARAN ha le seguenti peculiarità:

 Ha personalità giuridica di diritto pubblico


 Gode di autonomia organizzativa, gestionale e contabile
 È diretta da un organo collegiale
 È un organismo necessario
 Rappresenta tutte le amministrazioni pubbliche

I rappresentanti dei lavoratori invece sono i Sindacati che abbiano una rappresentatività non
inferiore al 5%.
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L’assunzione nelle PP.AA. avviene:

 Tramite procedure selettive (concorsi pubblici);


 Con l’avviamento degli iscritti nelle liste di collocamento.

Per comprovate esigenze di carattere esclusivamente temporaneo ed eccezionale le PP.AA.


Possono stipulare contratti di lavoro a tempo determinato, contratti di formazione di lavoro e
contratti di somministrazione di lavoro a tempo determinato o avvalersi di contratti flessibili.

* Il Diritto alla Funzione è uno dei Principi fondamentali del Lavoro Pubblico: ovvero che il Dipendente
pubblico può essere adibito alle mansioni per le quali è stato assunto o equivalenti nell’area del suo
inquadramento o corrispondenti a qualifica Superiore.
Le Progressioni sono mutamenti della prestazione lavorativa w si distinguono in: Economiche (gli Scatti) e di
Carriera (contratto superiore).

La Dirigenza Pubblica

Si divide in attività di Indirizzo Politico e di Gestione Amministrativa. I Dirigenti adottano Atti e


Provvedimenti Amministrativi e praticano la Gestione Finanziaria, Tecnica e Amministrativa con
autonomi poteri di spesa e organizzazione delle risorse umane, strumentali e di controllo. Sono,
in Via Esclusiva, Responsabili dell’Attività Amministrativa e dei relativi risultati. Sono anche
tenuti ad effettuare una valutazione del Personale. Rispondono di eventuale Mancato
Raggiungimento degli obbiettivi ed inosservanza delle Direttive che portano al NON rinnovo
dell’incarico.

DIRITTI E DOVERI DEL DIPENDENTE PUBBLICO


Sono regolati dal Codice di Comportamento dei Dipendenti Pubblici, con obblighi di Diligenza,
Lealtà, Imparzialità e Buona Condotta. Il pubblico dipendente (esclusi militari, la polizia di stato,
penitenziaria, magistrature e dell’avvocatura dello Stato) si impegna ad osservare tali regole già
all’Atto dell’Assunzione in servizio.
I Doveri del dipendente pubblico sono:

 Osservare le norme costituzionali, impegnandosi a servire lo stato con disciplina ed onore,


secondo i principi di buon andamento ed imparzialità dell’attività amministrativa;

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 Non andare contro legge, tutelando e perseguendo l’interesse pubblico (senza abusare
della sua posizione o dei poteri che gli sono riconosciuti in virtù del lavoro che svolge);
 Rispettare i principi di integrità, correttezza, buona fede, proporzionalità’, obiettività’,
trasparenza, equità’ e ragionevolezza;
 Agire in modo indipendente ed imparziale, astenendosi in caso di conflitto di interessi;
 Esercitare i propri compiti orientando l’azione amministrativa alla massima economicità,
efficienza ed efficacia.
 Non deve usare per fini personali (o privati) le informazioni di cui dispone e deve evitare
di ostacolare il corretto svolgimento delle sue mansioni o arrecare un danno agli interessi
o all’immagine della pubblica amministrazione;
 Nei rapporti con i terzi deve assicurare la totale uguaglianza astenendosi, altresì, da azioni
arbitrarie che comportino ogni forma di discriminazione;
 Deve dimostrare la massima disponibilità e collaborazione nei rapporti con le altre
pubbliche amministrazioni, assicurando lo scambio e la trasmissione
delle informazioni e dei dati in qualsiasi forma;
 Ha il dovere di comunicare la propria (eventuale) adesione o appartenenza ad
associazioni ed organizzazioni (ad eccezione di partiti politici e sindacati) i cui ambiti di
interesse possano interferire con lo svolgimento del proprio lavoro;
 Ha il Dovere (al momento dell’assunzione) di comunicare gli eventuali rapporti di lavoro
avuti con soggetti privati nei tre anni precedenti e chiarire se tali rapporti sussistano
ancora o coinvolgano il coniuge, il convivente o i parenti e gli affini entro il secondo grado;
 Obbligo di segnalare al proprio superiore eventuali situazioni di illecito
nell’amministrazione di cui sia venuto a conoscenza;
 Obbligo di rendere tracciabili e trasparenti i processi decisionali adottati presentando
appropriata documentazione;
 Dovere di rispettare i limiti stabiliti dalla direzione nell’utilizzo di materiali, attrezzature e
linee telematiche e telefoniche dell’ufficio;
 Obbligo di fornire informazioni sulla propria situazione patrimoniale;
 Dovere di attivare procedimenti disciplinari o, se necessario, di denunciare alle autorità
giudiziarie attività illecite.

I Diritti Invece del Dipendente Pubblico si dividono in Patrimoniali e NON Patrimoniali.

I Diritti di tipo Patrimoniale sono:

 Diritto ad avere compensi per lavoro straordinario (che si aggiungono al regolare


stipendio);

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 Diritto a ricevere delle indennità (in caso di lavori svolti in condizioni di particolare
responsabilità, disagio o pericolo);

 Diritto ad aumenti retributivi (di tipo orizzontale o verticale) dovuti a scatti di categoria di
inquadramento;

 Diritto a godere di permessi retribuiti, in particolare otto giorni all’anno per partecipare a
concorsi od esami, tre giorni consecutivi dopo la nascita dei figli (o anche per lutto o grave
infermità del coniuge o di parenti entro il secondo grado ed affini entro il primo grado), 15
giorni consecutivi in occasione del matrimonio ed, infine, previa domanda, 36 ore annue
per l’assistenza ai portatori di handicap.

Tra i diritti non patrimoniali riconosciuti al pubblico dipendente vi sono:

 Il diritto all’ufficio (cioè il diritto a mantenere il proprio posto di lavoro o, nel caso in cui il
dipendente risulti in esubero, il diritto a risolvere il rapporto di lavoro nel rispetto delle
garanzie fissate dalla legge);

 Il diritto al riposo settimanale, non inferiore alle 24 ore (deve corrispondere, se possibile,


con la domenica);

 Diritto alle ferie retribuite (pari a 32 giorni lavorativi più 4 giornate di riposo per ogni
anno lavorativo);

 Diritto della dipendente incinta di assentarsi dal lavoro a partire dai due mesi precedenti
e nei tre mesi successivi al parto;

 Diritto ai congedi parentali, fino ai primi otto anni di vita del bambino;

 Diritto ai congedi familiari (in caso di gravi problemi familiari possono assentarsi dal posto
di lavoro per un periodo non superiore ai due anni, anche se in questo periodo non
avranno diritto ad alcuna retribuzione);

 Diritto ai congedi formativi (è riconosciuto ai dipendenti pubblici che hanno maturato


almeno cinque anni di servizio) senza retribuzione per un periodo che non superi gli 11
mesi;

 Diritto all’aspettativa, per un periodo di massimo 12 mesi in un triennio (motivata, ad


esempio, da problemi personali o familiari, dottorati di ricerca, avvicinamento al coniuge
che lavori all’estero). Il periodo di aspettativa non è retribuito e non è conteggiato nel
calcolo dell’anzianità di servizio;

 Diritto di esercitare attività sindacale e di scioperare, con obbligo di comunicare


l’adesione allo sciopero con un preavviso non inferiore ai 10 giorni;

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 Il diritto alla conservazione del posto di lavoro per un periodo di 18 mesi in caso di
infortunio o malattia. Prorogabili per altri 18 mesi in casi particolarmente gravi.

La Responsabilità del Pubblico Dipendente

 Penale; Violazione dell’Ordine Giuridico Generale attraverso un Reato (Es. Abuso e


Omissione Atti d’Ufficio)
 Civile; Trasgressione dei doveri d’Ufficio a danno di un Ente Pubblico (Es. Responsabilità
Patrimoniale);
 Amministrativo o per Danno Erariale; inosservanza Dolosa o Colposa di obblighi di Servio
che comportano un danno patrimoniale.

La Responsabilità Disciplinare invece deriva dalla violazione dei Doveri inerenti al rapporto
d’Impiego da parte del dipendente. Per arrivare all’Illecito è necessaria l’azione o omissione
compiuta in violazione della legge, regolamento e soprattutto del Contratto.

Il Procedimento Disciplinare (che vale per tutti i dipendenti ad eccezione di quelli che lavorano
nelle Scuole) segue 2 Strade seconda della Gravità:

 Per infrazioni di minore gravita è prevista la Sanzione del Rimprovero Verbale;


 Per infrazioni più gravi ogni amministrazione, secondo il proprio regolamento, deve
individuare l’Ufficio dei Procedimenti Disciplinari (UPD).

L’iter deve concludersi entro 120 giorni dalla Contestazione dell’Addebito

Illeciti che prevedono il Licenziamento Disciplinare

Il licenziamento disciplinare può essere sia il licenziamento per giustificato motivo soggettivo (art.
3 della legge 604/1966), vale a dire il licenziamento, con preavviso, causato da un “notevole
inadempimento” del lavoratore ai suoi obblighi contrattuali, sia il licenziamento per giusta
causa (art. 2119 c.c.), e cioè il licenziamento, senza preavviso, determinato da un comportamento

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disciplinarmente rilevante del lavoratore talmente grave da non consentire, nemmeno in via
temporanea, la prosecuzione del rapporto di lavoro.

Viene licenziato con preavviso il lavoratore che:

 Si assenta dal lavoro senza dare motivazioni né comunicazioni, per tre giorni (anche non
continuativi) in un biennio o per sette giorni nell’arco di un decennio;

 Rifiuta, senza giustificato motivo, il trasferimento ad un’altra sede, deciso dal datore;

 Non riprende il servizio dopo essersi assentato dal lavoro, senza darne adeguata
motivazione, per più di quindici giorni;

 Nell’arco di un biennio, in maniera continuativa, ha registrato scarso rendimento a lavoro


o ha messo in atto un atteggiamento di negligenza oppure non presenta più il requisito
dell’idoneità psico-fisica. In tal caso, il lavoratore viene temporaneamente sospeso dal
lavoro per permettere una visita medica adeguata che accerti lo stato reale di salute.
Tuttavia, se il lavoratore si rifiuta di sottoporsi alle visite mediche per almeno due volte
senza giustificato motivo siamo in un caso di licenziamento senza preavviso;

 Commette molestie sessuali nell’arco di un biennio;

 Nell’arco del biennio e in maniera frequente, mette in atto delle condotte aggressive,
offensive e di violenza verbale, fisica o psicologica che abbiano creato danni alla sfera
fisica e/o emotiva di un collega o di un terzo (es. il mobbing);

 Ha subìto, sul luogo di lavoro, durante lo svolgimento della sua attività o anche al di là della
stessa, una condanna passata in giudicato, anche per reati non direttamente collegati o
ricollegabili all’esercizio della sua attività lavorativa;

Nel licenziamento intimato senza preavviso, l’atteggiamento del lavoratore si è rivelato


particolarmente grave si attua Licenziamento senza preavviso nei seguenti casi:

 Per chi per almeno tre volte ripetute nel corso di un biennio, ha perpetrato minacce,
offese gravi, ingiurie e calunnie o messo in atto qualsiasi tipo di condotta ingiuriosa di un
certo peso;

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 Abbia dichiarato il falso al momento della sottoscrizione del contratto di lavoro o per
progressioni di carriera;

 Abbia prodotto documentazione falsa o contraffatta successivamente o se il contratto di


lavoro stesso è stato sottoscritto sulla base di una falsa documentazione;

 Abbia commesso verso terzi atti dolosi, anche se non rilevanti penalmente, comunque
gravi da non poter permettere al dipendente di proseguire la propria attività;

 Abbia prodotto falsa attestazione della presenza sul luogo di lavoro (cd “furbetti del
cartellino”) o abbia alterato il rilevamento della presenza in servizio in modo fraudolento o
abbia prodotto un certificato medico falso o falsato, riportante uno stato di malattia
inesistente;

 Abbia ricevuto una condanna penale definitiva (tale è una situazione in cui non è
ammissibile alcuna impugnazione ordinaria contro la sentenza) a suo carico. Questo fa
scattare il licenziamento disciplinare senza preavviso immediato, l’immediata
interruzione del rapporto di lavoro e la sanzione cd. accessoria dell’interdizione dai
pubblici uffici (l’impossibilità di poter nuovamente ricoprire incarichi pubblici).

Tutte le controversie sul pubblico impiego sono competenza del Giudice Ordinario, ad eccezione
di quelle che hanno un rapporto di lavoro NON Privatizzato. Restando del Giudice Amministrativo
invece le controversie in materia di procedure concorsuali per l’assunzione di dipendenti
pubblici.

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