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s i I I a b e s.r.l.
piazza Damiano Chiesa, 49 - 57124 Livorno
te l. 0586 .867034 - fax 0586.869119
ISBN 88-86392-88-5
Per una storia documentaria degli strumenti ad arco
di provenienza granducale conservati al Museo
del Conservatorio "Luigi Cherubini"
Giuliana Montanari
I documenti venuti alla luce in alcuni anni di ricerca LA CONSISTENZA DELLA COLLEZIONE GRANDUCALE NELLA
all ' Archivio di Stato di Firenze l (in particolare inventa STORIA
ri, affari e conti di epoca lorenese) consentono di rico
Verso la fine del governo mediceo la collezione di
struire le vicende degli strumenti ad arco della collezio
strumenti ad arco ammonta a 47 esemplari, che si posso
ne granducale dalla fine del governo mediceo (1737) al
no raooruppare secondo le categorie della tabella l , co
la fine del governo lorenese (1859)2. La documentazio cc . . .. '3
struita s ulla base dI lllventan partIcolarmente completI.
ne archivistica ora disponibile, assai ricca e abbastanza
Nel 1769 si contano ancora 47 strumenti, di cui Il
completa (soprattutto nei lunghi peIiodi di stabili tà po
elencati tra i "capi rotti e fuo r d ' uso" (in tabella tra pa
li tica) , non è solo tale da apportare un significativo con
rentesi): "sette fra viole, violoncelli, e violini tutti rotti,
tIibuto alla conoscenza delle vicende storic he degli
e guasti"; "quattro bassi tutti rotti, e guasti" (a margine,
esemplari sopravvi ssuti, ma consente anche di avviare
apposte successivamente, le annotazioni "venduto" o
una riflession e sulle tendenze storiche dell' uso, la con
"venduti")4 Questi strumenti sono inclu si tra i beni da
servazione e il restauro degli stmmenti ad arco.
vendere al pubblico incanto nel 177 15 e, come segnato
A una prima sintetica storia della collezione, che po
in tabella, consistono in 4 violini, 2 viole, 3 violoncelli
ne l'accento sulla sua consistenza numerica globale e su
o bassetti e 2 viole da gamba: strumenti che comunque
quella delle singole categorie strumentali nel corso del
non si ritroveranno in documenti successivi sono, oltre
tempo, seguirà l'esame delle vicissitudini degli s tru
alle viole da gamba degli Amati e di Antonio Brensio,
menti ad arco che decadono dalla prassi esecutiva (lire,
un violino "ordinario" e un violoncello di Antonio
viole da gamba, tromba marina). Un terzo paragrafo,
Catini del 1668.
dedicato agli interventi praticati sugli strumenti , si pone
Tra il 1769 e il 1799 non si è trovato alcun inventa
come contributo alla storia del restauro. Finalmente si
rio della Guardaroba in grado di li specchiare fedelmen
esaminerà il decorso storico singolare degli strumenti
te la collezione di strumenti ad arco; esiste invece una
sopravvi ssuti, attualmente inclu si nella collezione del
serie di inventari degli anni 1777, 1781, 1786, 1791,
Museo del Conservatorio "Luigi Cherubini" di Firen ze.
1794 , 1796 e 1799, che documenta il temporaneo depo
Prima di entrare in argomento è bene specificare i
sito in magazzino di diversi esemplari, testimoniando la
limiti insiti nella stessa documentazione e i criteri adot
continuità della loro presenza6. Sappiamo della scom
tati per identificare le annotazioni riferibili a un dato
parsa di alcuni stru menti (so no comprovati ad esempio
strumento.
i furti di un violino Stradivari e di un violino Stainer)1,
La successione delle registrazioni inventariali , oltre
dell' alienazione di al ui (come gli undici strumenti pri
a risentire degli avvenimenti storici che sospendono o
ma citati e tutte le lire da gamba) e dell'ingresso di altri
moditìcano le consuetudini amministrative della Corte,
ancora verso la fine del secolo. Pare in ogni caso di po
è discontinua per propria natura: gli inventari , che ri
Tab. l
flettono la situazione momentanea dei beni mobiliari Consistenza della co llezione di strumenti ad arco de i Medici e dei
della Corte, si susseguono a intervalli irregolari. Mentre Lorena.
gli inventari quasi sempre contengono elementi di ri
mando, i conti reda tti dai liutai mancano talora dei rife strumenti 1732 1769 1819 1863
rimenti necessari a riconoscere lo strumento implicato. violini Il 7+(4) 4 4
Perciò, i criteri di identificazione sono i seguenti: il no viole 6 4+(2) 2 2
me dell ' autore, la data e il luogo di costruzione, l'ana violoncelli 8 5+(3) 7 4
logia della desc ri zione, la corrispondenza del numero di contrabbassi 3 3 3 3
inventario. L'accumulo di questi e altri riscontri C011'0 viole da gamba 13 11 +(2)
bora ipotesi che vanno da una mera supposizione a una lire da braccio l 1
fondata convinzione, il cui grado di attendibilità è di lire da gamba 5 4+(1)
volta in volta segnalato. tromba marin a 1
31
J. z. 3· Yioln de Gamba. 4-. Y iol B.(larda. $, ;)r'lllonlfcçc. L yr. debracio- l.z. j\lclnr <P0fctlcn I (!lcigw CII1 Ocr" 9Do'" J. Dilca",-0/ig <In ~rt 9~9'"
+.9(cctwDilC!llt.(5<ig. 5. TCDOC·l!lrig. 6 Bas·0<igd o brlcio. 7· ~rum rd)dOI.
8. <5cl)CiOt901IL
Eli as Hol wei n, WolfenbUtte l 1619 , rist. Bareiter, Kassel u. Base11958 , 1980/5.
Tav. xx: J .2.3. Viole da gamba; 4. Viola bastarda; S. Lira da braccio italiana.
Tav. XXI: 1.2. Piccole pochettes/vio lini o ttavini; 3. Viol ino piccolo alla quarta superiore; 4. Violino; 5. Vio la te nore; 6. Viola bassa da
ter affermare che l'antica collezione medicea di stru pravvissuti) e un violoncello anonimo.
men ti ad arco si sia mantenuta relativamente integra al Nei quarantacinque anni della restaurazione lorene
meno fino all ' esilio dei Lorena . se la collezione di stnllnenti ad arco ass ume caratteristi
La situazione dei beni mobiliari lorenesi in seguito che del tutto diverse; l'antica raccolta medicea è quasi
all' invasione francese si può descrivere attraverso ]' an del tutto dispersa e il nuovo nucleo si configura come un
notazione di un inventario di Palazzo Pitti , data ta 29 lu agg regato stabile di lA strumenti: 4 violini, 2 viole, 4
glio del 1799: "Si avverta che il soggiorno dei fran cesi violoncelli , 3 contrabbassi e una tromba marina, s iste
ha prodotto vuoto notabile alle consegne atteso che essi mati permanentemente a Palazzo Pitti. A questi occorre
hanno venduto, e distratto a loro arbitrio, e capriccio aggiungere altri tre violoncelli che si trovano a Palazzo
quanto gliè piaciuto, onde il presente inventario vaglia Vecchio.
quanto valer pUÒ"8. La stessa dichiarazione si trova nel Gli strumenti conservati a Palazzo Pitti saranno co n
parallelo inventario del magazzino, mentre un altro do segnati nel 1863 al Regio Istituto Musical e e soltanto
cumento di Palazzo Vecchi0 9 afferma che "ad eccezione due dei tre violoncelli un tempo a Palazzo Vecchio
della superba arazzeria sono stati interamente spogliati (Se nta e Doni) raggiungeranno la collezione attuale nel
[ ... ] le stanze del tesoro e del fondaco e del magazzi 1926.
no"I O. Sebbene non siano state trovate segnalazioni ap
L'IMPIEGO DELLE VIOLE DA GAìvfB A, DELLE LlR E E DELLA
posite di sottrazioni di strumenti musicali, poss iamo in
TROMBA MARI NA
dubbiamente presumere che diversi esemplari, già allo
ra oggetti di valore e facilmente commerciabili, siano Accanto agli strumenti del moderno quartetto d'ar
stati allonta nati da Firenze e forse dall'Italia come bot chi si trovano, negli ultimi inventari di epoca medicea,
tin o di guerra. Altre sottrazioni possono essere avvenu "Tredici viole di più grandezze à gamba, che formano
te durante gli avvicendamenti dei governanti nel trava un concerto , con loro sacchette di fu stagno verde" e sei
gliato periodo che termina con il ritorno di Francesco III lire, di cui una da braccio e cinque da gambali. Sulla ba
Lorena nel 1814. Di fatto , gli inventari del magazzino se di una disamina svolta altrove l2 , tra le viole da gam
tra gli anni 1799 e il 18 14 elencano pochi strumenti: il ba si potrebbero annoverare un concerto di Antonio e
violino superstite di Stainer (di cui non si sentirà più Girolamo Amati l3 datato 1611 - costituito da due sopra
parlare dopo il 1809), una viola di Ruggieri (documen ni, un contralto, un tenore e un basso - e un concerto di
tata solo fino al 1805) , i violoncelli di Senta e Doni (so Antonio Brensio l4 - formato da tre strumenti di taglia
32 Giuliana Montanari
acuta (uno dei qu ali datato J 643) e due di taglia medio Una lira piccola a sette corde da sonare a braccio con fon
grave o grave. Si sa inoltre dell'esistenza di un "con do di abeto, con manico, cordiera, ponticello, fascie, e co rpo
di acero, con bischeri compagni, con filetti lavorati a mo stac
trabbassetto" di Jakob Stainer e di un contrabbasso di ciolo, neri, e bianchi su la tastiera, e cordiera, con filetti simi
Giovanni Pietro Caspan 15 (entrambi a cinque corde e do li su le testate torno torno, tanto di sopra, che di sotto, con un
tati di legacci) , di una viola da gamba di Claude Pieraj 16 polizzi no scritto col cinabro sul foglio attaccato nel corpo per
del 1714 e di un basso anonimo di viola da gamba. di dentro, che dice Andrea Amati in Cremona 1573, con suo
arco di granatiglia, con un cuore traforato nel nasello, con sua
Quando Pietro Leopoldo di Lorena si stabilisce a
contro cassa d'albero antica con due gangheri.
Firenze nel 1765 si procede alla revisione degli stru Una lira con fondo di abeto con rosa traforata, fascie di
menti ad arco, comrn.issionata a Lorenzo e Tommaso granatiglia con camicetta sotto, e sopra andante e corpo di no
Carcassi 17 , che intervengono su 35 strumenti ad arco, tra ce, con ponticello tinto di nero, con manico e bischeriera di
cui violini, viole, viole da gamba, violoncelli e contrab noce, con cordiera, tastiera, e bischeri d'ebano , quali sono nu
merati su la suddetta bischeliera, quale è adornata di un ma
bassi. Il conto mette in evidenza che le viole da gamba
schero ne, e due sfinge intagliate con polizzino stampato per di
di taglia acuta (soprani e contralti), dette "v iole" dentro nel corpo, che dice Dominico, e suo arco scannellato di
senz'altra specificazione, sono trattate esattamente co serpenti no co n sua contro cassa di leg no tinta per di fuora del
me i corrispondenti strumenti da braccio e sono prive di color di noce per di dentro tinta di c inabro con sua toppa , e
ga ngher i.
legacci (purtroppo non risulta il numero delle corde,
Una lira con fondo di abe to con rosa traforata fascie di
uno dei principali fattori atti a definire la tipologia) 18 Le eba no, co n corn icietta SOltO, e sopra andante, e corpo di c i
viole da gamba di taglia medio-grave restano al contra presso, con manico, e bischeri era di leccio, con rabesco inta
rio differenziate dai violoncelli per la nomenclatura gliato tomo , torno, con ponticello tinto di nero, co n cordiera
"viol a da gamba" e la presenza dei tasti; i contrabbassi traforata , e tastiera di ebano, e bischeri di bossolo numerati
co' numeri su la suddetta bisc heriera, con un isc rizione manu
si presentano come membri gravi della famiglia da gam
sc ritta di lapis nero per di dentro nel corpo, che dice Magno
ba con cinque corde e tasti. Si può ipotizzare che le ta Setuther in Roma 1651 , con sua controcassa coperta di cuoio
glie acute di viola da gamba siano state assimilate o bianco, con toppa , e gangheri.
adattate come strumenti affini al violino, mentre nelle Una lira di Cardarello, con fondo di abeto, con tre rose
taglie basse si sarebbe conservata più a lungo l'antica traforate, cioè una gran detta vicino alla tastiera, e due più pic
cole nel luogo dove vanno l' S con fascie d'ebano, con corni
tecnica esecutiva della viola da gamba; e ancora che la cietta sotto, e sopra andante di noce, e corpo di cipresso, con
morfologia di questi strumenti da gamba partecipi di al manico, bischeri, e bischeriera con due sfinge, e rabeschi inta
cune caratteristiche dei coevi esemplari da braccio , mi gliati, il tutto di noce, e giù basso, dove si lega la cordiera, vi
nimizzando le differenze fisionomiche esterne l9 è una sfinge di noce intagliata, che suona la lira, con ponticel
lo tinto di nero, con cordiera, e tastiera di ebano, con sua con
La sorn.iglianza formale potrebbe giustificare l'uso
tro cassa coperta di cuoio bianco, con toppa, e gangheri.
protratto a tutto il secolo XVI1l degli strumenti da gamba Una lira da gamba a tredici corde tutta di noce, fuori del
alla Corte fiorentina e il rapporto tra gli strumenti da fondo, che è d' abeto, con bischeri era intagliata à rabeschi, con
braccio e da gamba di taglia bassa restaurati nel 1765 tast iera, e co rdiera impiallacciata di ebano con ponticello di
dai Carcassi: un totale di 16 di cui 7 violoncelli, 7 viole legno bianco intagliato a trafori, con una rosa di cuoio trafo
rato nel suddetto fondo con carnicine di noce attorno alle fa
da gamba e 2 contrabbassi (con una prevalenza di esem scie sotto, e sopra con un polizzino manuscritto per di dentro
plari tastati). A parte il rifacimento dei tasti, alle viole da nel corpo che dice Gio D'Aponte, con suo arco di granatiglia
gamba vengono praticati interventi del tutto simi li a con sua chiave di ferro per accorciarla con il manico di legno,
quelli attuati sui violoncelli: rifacimento della catena con contro cassa di legno, soppannata dentro di foglio rosso, e
di fuora di cuoio tabaccato antico, con gangheri attorno, e sua
con rinforzo o meno della tavola armonica e inclinazio
toppa.
ne all' indietro del manico di un con tra bbasso. Una lira da gamba a tredici corde con fondo di abeto con
Similmente si nota nel 1780 la trasformazione di una rosa traforata di cartone, con fascie, tastiera, cordiera, e ponti
viola da gamba in "contrabbasso piccolo" , mentre nel cella di noce, con cOlVO, bischeri era, e bischeri di cipresso,
1793 due contrabbassi sono ammodernati inclinando al con quattro trafori ovali nella cordiera senza nome cii autore,
co n suo arco di ebano lionato, e trafori nel ponticello.
l'indietro il manico: in un caso si riutilizza il manico an
tico, nell'altro lo si sostituisce. U no di questi strumenti è rappresentato in uno dei
La fase finale della trasformazione dei contrabbass i quadri commissionati tra il 1685 e il 1690 da
avviene nel 1823 con la definitiva rinuncia ai tasti, se Ferdinando de' Medici ad Anton Domenico Gabbiani
gnalata nei conti dalle riparazioni necessarie a elimin a (1652-1726), opere destinate alla villa di Pratolino e ri
flgg. 2-3
re i fori sui manici (si confronti il paragrafo sul restau traenti musici della sua Corte e strumenti musicali della
ro); anche nelle viole basse si av rebbe, differito nel tem collezione2I La decorazione del cavigliere suggeri sce
po rispetto alle taglie acute, un graduale passaggio un ' identificazione con la citata lira da ga mba di
morfologico nella direzione degli arch i moderni. Dorn.inico, dalla bischeri era "adornata di un mascherone
Forse ancora più sorprenden te della persistenza delle e due sfinge intagliate", che dal dipinto ri sulta inoltre ar
viole da gamba è la presenza, nella prassi strumentale del mata di 14 corde. Una lira da gamba ritenuta di prove
la prima metà del secolo xvm, delle lire da braccio e da nienza fiorentina, giunta non si sa come a Castiglion
gamba, strumenti da tempo in declino quando, nell'anno Fiorentino, sarebbe stata qui acquistata da Alessandro
1700, l'inventario del gran plincipe Ferdinando elenca Kraus nel 1879, per poi passare nella collezione Heyer
ben sei esemplari, uno da braccio e ci nque da gamba 2o : e infine a Lipsia con tutta la detta collezione 22 .
Per una storia documentaria degli strumenti ad arco di provenienza granducale 33
Dal 1716 al 1741 (data della morte), la Guardaroba no ricorrere, per defIl1ire coerentemente i diversi livelli
impresta a Isidoro Maria Salvetti23 due-lire da gamba d'intervento sugli strumenti musicali, alle seguenti cate
(quella di Giovanni D' Aponte e l'anonima a tredici cor gorie: manutenzione, riparazione, ammodernamento e
de) nonché la lira da braccio di Andrea Amati 24 rifacimento.
Certamente Salvetti non av rebbe avuto ragione di chie Nella manutenzione sono inclusi gli interventi più
derle in prestito se non per adoperarle; nello stesso pe consueti e di minore rilevanza, destinati a garantire il
riodo gli vengono affidate, oltre alle lire, una viola di buon uso dello strumento: essi non intaccano parti della
Cremona, un basso di viola di Andrea Amati del 1588 , sua struttura stabile, ma tutt'al più quelle di rapido 10
il violoncello di Antonio Catini 25 del 1668 e un " basset gOlio. Di questa categoria fanno parte la sostituzione
to" di Cremona 26 . Questo gruppo di strumenti ad arco delle corde, dei tasti, dei crini dell'archetto e della staf
potrebbe configurarsi ·come insieme strumer'ltal~ da ca fa che regge la cordiera e operazioni geneliche come la
mera, o nucleo dal quale possono formarsi diverslinsie puhtura o spolveratura. Tali operazioni possono essere
mi da camera, nel cu i contestò le lire 'avrebbero un ruo svolte in modo indipendente o essere associate a una
lo specifico (realizzazione del basso continuo, accom delle altre categorie.
pagnamento accordale agli strumenti "concertanti"). La riparazione ha come scopo il ripristino delle par
II fatto che oltre la metà del secolo le lire siano per ti mancanti o avariate della struttura vera e propria, con
lopiù in buono stato di conservazione {solo la lira di intenzione di rimettere lo strumento in condizioni di es
Dominic0 27 e quella anonima sono inventariate nel 1769 sere suonato, senza modificarlo. Si può distinguere una
tra i "capi rotti e fuor d'uso"28) è ancora indice di una riparazione minore, tra cui possiamo annoverare la si
possibile partecipazione, per quanto saltuaria e anonima stemazione di modeste crepe o rotture della tavola ar
(ignorata dallepartiture), alla prassi strumentale. Questo monica , del fondo o delle fasce, la sostituzione di piroli
ruolo deve essersi esaurito intorno al 1760, perché non rotti o perduti ecc., e una riparazione maggiore, che può
solo le li.re da gamba non vengono prese in considera spi ngersi fino alla sostituzione di una tastiera usurata o
zione nel 1765 , in occasione del restauro della collezio di altre parti strutturali di rilievo.
ne, ma quattro di esse (di Dominico, di Magno Setuther, Mentre le categorie precedenti hanno un prevalente
di Cardarell0 29 e di Giovanni D'Aponte) sono vendute in carattere di mantenimento nell'uso e sono in larga mi
lotto assieme ad altri strumenti il 3 giugno 1777 30. sura ancora praticate nelle collezioni pubbliche e priva
L'unica lira da braccio, l'antico strumento di Andrea te (con molte riserve nei confronti della riparazione
Amati, è viceversa restaurata nel 1765 , ma in modo tale maggiore), l'ammodernamento e il rifacimento si riferi
da snaturarla, recuperandola come strumento a plettro, scono a interventi radicali di trasformazione della strut
affine alla chitarra o al mandolino (negli inventari non tura originale, oggi non proponibili per oggetti museali.
sarà più rintracciabile dopo il 1769)31 . L'ammodernamento sottende una serie di modificazioni
Un altro strume nto ad arco inconsueto è una tromba apportate al fine di adeguare lo strumento a nuove esi
marina databile alla fine del secolo XV III , esemplare uni genze esecutive; il rifacimento è in qualche modo anco
co nella collezione, sopravvissuta fino ad oggi , citata ra più radicale, perché comporta o un cambiamento di
ininterrottame nte da inventari e conti sin dal 1823. Non registro (una taglia diversa all ' interno della stessa fami
concordiamo con l'ipotesi secondo cui potrebbe essere glia strumentale) o addirittura una trasformazione tale
stata costruita "su precedenti modelli, come strumento da sfociare in una diversa classificazione organologica
da collezione"32. Nessuno degli strumenti lorenesi du dello strumento.
rante l'Ottocento è puramente 'da collezione', nel senso N el particolare contesto storico-geografico conside
che tutti, come dimostrano i conti, sono utilizzati (han rato si possono distinguere periodi contrassegnati da par
no bisogno quantomeno di nuove corde e di nuovi cri ticolali direttive nella gestione degli strumenti musicali,
ni). Inoltre, questa tipologia strumentale sembra essere cui si accompagnano determinate tipologie di manuten
stata, alla fine del '700 e all'inizio dell'800, poco diffu zione ordinaria e straordinari a, in stretta relazione alla
sa ma non del tutto desueta in Europa3J È necessario consistenza via via assunta dal patrimonio stmmentale.
prendere atto di un suo impiego (sia pure limitato) , che
forse proprio \' ambiente di Corte, raffina to, esclusivo e Dalla fine del governo mediceo all'arrivo di Pietro
conservatore, può avere favorito_ Leopoldo
La gestione medicea degli strumenti mus icali si ca
NOTE DI STORIA DEL RESTAURO ratterizza per la presenza della "Guardaroba degli stru
La corrente distinzione tra restauro conservativo e menti ", un fu nzionario con competenze tecnico-artigia
restauro funzionale non ha trovato alcun riscontro nella nali di manutenzione ordinaria e con responsabilità am
presente ricerca, perché gli interven ti documentati han ministrative che comprendono la redazione degli inven
no come scopo il recupero dello strumen to alla prassi tari di strumenti e la registrazione dei prestiti. Dal 1716
esecutiva; quando gli strumenti sono troppo degradati o al 1732 tale incarico è affidato a Bartolomeo Cristofori,
le riparazioni sono economicamente svantaggiose, si al quale suben tra Pietro Mazzetti 34 . Essendo le opera
procede allo scarto e alla vendita. Onde sfuggire dunque zioni di maputenzione comprese nella "provvigione" o
alle implicazioni ideologiche che il termine "restauro" stipendio, i custodi degli strumenti presentano conti sol
ha acquisito nell 'odierna cultura, si è litenuto opportu tanto in caso di fornitura di materiali o di lavori di natu
34 Giuliana Montanari
ra straordinaria. Come esempi si considelino un conto Medici (1737-1765). Gli strumenti della Corte fun zio
di Mazzetti del 1732 per la fornitura di "n. 9 ciambelle nano come serbatoio, c ui possono attingere cortigiani,
di corde di più grossezze da basso contrabbasso, e bas musicisti e funzionari , per incoraggiare la pratica della
setto in tutte speso [L] 24"35 e quello, ben più rilevante musi ca come attività nobile e favorire l'emergere di
per la presente indagine, per l'ammodernamento di due nuovi talenti. Se da una parte la collezione di strumenti,
violini di Jakob Stainer nel 1733: "per aver rassettato per il pregio degli esemplari, riflette il potere e il fasto
due violini di Jacob Stainer di comandamento di Sua della Corte, dall'altra la concezione nettamente utilitari
Altezza Reale, rifattovi due tas tiere, due cordiere, due stica dello strumento musicale ne promuove un uso at
ponticini e due mute di bischeri d' ebano restaurati di tento e assiduo. Durante la reggenza lorenese inoltre, es
vernice, datoli il manico indie tro, rivisti di grossezze, e sendo assai ridotta l'attività musicale della Corte a cau
messov i le corde di nuovo"36 sa de ll'effe ttiva asse nza del granduca (Francesco
È descritto un adattamento che, soprattutto a pmtire Stefano risiede perm anente mente a Vienna), il prestito
dall'ultimo quarto del secolo XV lIT, diverrà molto comu di strumenti divie ne pressoché l'unico modo per mante
ne e al quale non sfuggirà quasi ness uno strumento an nere in efficienza gli strumenti, evitare il loro rapido de
tico: l'inclinazione all'indietro del manico per aumenta grado o le inge nti spese di ma nutenzione necessari e : i
re l'inclinazione dell e corde e l'altezza del pontice llo. In "debitori" di strume nti infatti ass umono la responsabi
tal modo si ottiene una maggiore trasmissione della vi lità e l' o nere dell a loro corretta gestione. Afferma nel
brazione delle cord e alla tavola armonica e un maggio 1765 il Primo Guardaroba: "è cosa naturale c he chi si fa
re volume sonoro. imprestare uno strumento, che lo mantenga del proprio,
I! documento, comunque molto interessante perché come hanno fatto tutti quelli che tenevano della guarda
attesta quanto precoci potessero essere siffatte modifi roba s imili instrumenti"J7.
che, resta purtroppo una rara testimonianza. Oltre al fat L'a mministrazione degli strumenti mu sicali si basa
to che, per le ragioni anzidette, non è documentata la su stretti tornaconti economici; lo strumento restituito
manutenzione ordinaria effettuata dalla Corte ma solo veniva certamente sottoposto a verifica e riammesso so
qualche intervento straordinario, tantomeno so no docu lo se "conservato" COlTettamente (con qualche eccezio
mentati gli interventi sui numerosi strumenti dati in pre ne, come vedremo). Poiché la Guardaroba, dopo la mor
stito. Già in epoca medicea il costume dei prestiti è lar te di Pi etro Mazzetti avve nuta ne l 1744, non solo pre
gamente praticato, e questa condotta, per diverse buone scinde dal nominare un "custode" degli strumenti aven
ragioni , prosegue durante i quasi trent'anni di reggenza te i requisiti sopra descri tti 38 , ma nemmeno sembra ave
lorenese successivi alla morte di Gi an Gaston e .de ' re commissionato per gli strumenti ad arco lavori ad at'
Per una storia documentaria degli strumenti ad arco di provenienza granduca le 35
tigiani esterni, è giocoforza ammettere che tutti gli 111 A questo primo incari co globale seguiranno negli
terventi di manutenzione, ordinaria e straordinaria nel anni successiv i altre commissioni affidate a Tommaso
più am pio senso de l termine, siano stati commissionati Carcassi, a Giuseppe Carcassi, a Gaspero Piattellini, a
dai "debitori di strumenti ". Alcune testimonianze indi Bartolomeo Bimbi e a Luigi Piattellini .
rette confermano tale ipotesi: il contrabbasso di Caspan La piena ripresa della vita della Corte con Pietro
è dato in prestito dal 1753 al J 765 al "parrucchiere 10 Leopoldo si traduce, nel campo degli strumenti mu sica
ren ese" Giovanni Giorgio Mosell "per esercitarlo, e ri li, nella profonda trasforma zione della natura de ll a col
durlo buono"39 Un a viola è restituita nel l 732 da lezione, conseguente non solo ai citati interventi, ma
Cosimo Maria Cecchi "sonatore" nelle condizioni de anche a una selezione su base utilitaristica che condulTà
scri tte in un inventari o dello stesso anno: "Una viola a allo scarto e vendita di buona parte dell a collezione me
braccia di Cremona a quattro corde con suo arco, molto dicea~2. Gli archi, se confrontati con altre categorie stru
guasta per essere stata scorciata sotto, e sopra"40 mentali , sono parzialmente salvaguardati per il loro ele
vato valore di mercato e per i costi con tenuti del loro re
Dal governo di Pietro Leopoldo all'invasione francese cupero.
11 conto del Cm·cassi del 1765 è un documento di
(1765-1799)
grande interesse storico per la quantità e quali tà degli in
Il periodo ora in esa me si caratteri zza per la quantità terventi; tale da potersi costituire come riferimento per
degli interve nti di manutenzione ord inaria e straordin a una visione diacronica delle tend enze del restauro 43 . lla
ria praticati sugli archi , documen tati da numeros i conti: vori coinvolgono un totale di 35 strumenti ad arco, di c ui
i lavori descritti perlopiù incidono profondamen te sulla 8 violini, 16 "viole" (sen za specificazione della famiglia
struttura degli strumenti e si collocano soprattutto nel di appartenenza) e 2 "viole da gamba"; 7 violoncelli e 2
l'ambito del rinnovame nto e del rifacimento. contrabbassi. Tutti gli interventi sono classificabili come
Ancora prima dell'arrivo del nuovo granduca il ammodernamenti o rifacimenti e includono spesso ope
Primo Guardaroba, senza dubbio seguendo precise razioni di semplice riparazione o di manutenzione, come
istru zioni, ch iede l'immed iata restituzione di tut ti gli la sostituzione delle corde, presente in tutte le voci del
strumenti in mano a terzi. Torn ato in possesso dell'inte cont0 44 Sette degli otto violini sono restaurati in modo
ra collezione, Pietro Leopoldo dispone di aftìdare a anal ogo ulla seguente descrizione relativa a uno dei vio
Lorenzo e Tommaso Carcassi il restau ro degli strumen lini del quintetto di Stradivari del 1690: "rassetto un vio
ti ad arco, almeno di tutti quelli ancora in condizioni di lino di Antonio Stradivarj numero 3658 scoperchiato,
essere utilizzati41. dato il manico in dietro corde, e ponte, e allungato la
36 Giuliana Montanari
cassa". L'inclinazione all'indietro del manico comporta strumento di Caspan è descritto come "contra basso à
(oltre alla sostituzione delle corde) lo scollamento della quattro corde, con cinque bischeri" e quello anonimo
tavola armonica ("coperchio") e il rifacimento del pon corrisponde alla "viola da gamba à cinque corde, che
ticello; in alcuni casi (un violino di Niccolò Amati) il ri serve anco per contrabassetto" di Jakob Stainer.
facimento della tastiera. Anche la struttura interna può Particolarmente imponenti sono i lavori eseguiti sul pri
subire profonde modificazioni che consistono nella so mo: "scoperchiato un contrabasso di Gio Pietro
stituzione della catena e dell'anima, nel rinforzo della Caspanne 1657 rincollato tutte le catene, rassetto il co
tavola armonica in corrispondenza dell'anima (indicato perchio, che era sfondato sotto \' anime, ritrato il mani
nei conti con l'espressione "ringrossato" o "ringrossato co, e rifatto i tasti - tutta l' incordatura del detto contra
sotto l'anima"), nella sostituzione dello zoccolo (è il ca basso", mentre il secondo viene "rincatenato [ ... ] rivisto
so di due violini di Niccolò Amati). Non si fatica a im per tutto, e rimesso i tasti" e nuovamente incordato; la
maginare quanto queste operazioni alterino la natura ori fornitura di "una chiave di ferro con suo manico per ac
ginale dello strumento e quanta parte del materiale vada cordare il contrabasso" segnala che esso è dotato di una
irrimediabilmente perduta. meccanica dei piroli.
Difficile invece interpretare l' intervento detto "al Il conto di Tommaso Carcassi del 1780 si presenta
lungata la cassa", praticato su sei violini (uno anonimo, fondamentalmente come un insieme di interve nti di ma
uno di Stradivari, due di Niccolò Amati, uno di Stainer nutenzione anche se non sono escluse operazioni più
e uno di Antonio e Girolamo Amati), a meno che non si drastiche: accanto a revisioni generiche con rifacimento
tratti di una modificazione della custodia. del ponticello ("per accomodatura di un violoncello,
Quattro "viole", di cui due da gamba (soprani ri corde, ponti celio, e setole all' arco") troviamo un vio
spettivamente dei quintetti di Antonio Brensio e di loncello e due violini "scoperchiati" (molto probabil
Antonio e Girolamo Amati) e due da braccio (degli mente solo a scopo di riparazione della struttura inter
Amati) sono rimaneggiate in modo simile ai violini: na)46 Soltanto due voci implicano interventi di maggior
"rassetto una viola di Antonio Girolamo Amati di portata: il primo riguarda il rifacimento completo della
Cremona, 1611 scoperchiata, dato il manico indietro, li sovrastruttura di una viola d'amore (della quale non si
messo la catena, corde, e ponte"; mentre altre sette "vio hanno ulteriori notizie) e il secondo è probabilmente
le" (soprani o contralti da gamba e contralti e tenori da una delle fasi della trasformazione della viola da gamba
braccio) sono trattate alla maniera della seguente: "ras di Jakob Stainer ("ridotto una viola a contrabasso pic
setto una viola di Pellegrino Zannetto, scoperchiata fat colo" ), alla quale viene anche applicato un puntale
to la catena, rivista per tutto, corde, e ponte" (tre sono (" piolo di bossolo di sotto").
anche "ringrossate"). Nel conto di Giuseppe Carcassi del 1791 è citata per
Il conto prosegue elencando i lavori fatti a strumen la prima volta l'inclinazione del manico di un violon
ti di taglia più bassa; su sette "viole da gamba" si inter cello: "acchomodatura di un vio10nciello di Amati cio
viene secondo la seguente voce: "rassetto una viola di [sic] scoperchiato stacchato e riatacchato il manico in
Antonio Brensus, scoperchiata, rivista per tutto, corde, buona fonna e fatoli tutto ciò che gli bisogni ava - per
ponte, e tasti", mentre soltanto quattro esemplari sono linchordatura e ponticiello dell medesimo"47 Lo stesso
"rincatenati"; si ha comunque sempre il rifacimento dei trattamento è praticato sul violoncello di Senta, su uno
tasti, diversamente da quanto spec ificato a proposito di Amati e su un "violoncello di Bortolo"48 (con rifaci
delle cinque viole da gamba di taglia acuta, due degli mento di tastiera e cordiera , nel primo caso in ebano,
Amati e tre di Brensio (si confrontino sopra le osserva negli altri due in granatiglia).
zioni fatte a questo proposito) . Una riparazione maggio Nel 1793 Gasparo Piattellini ammoderna un con
re è segnalata dalla formulazione: "rassetto una viola a trabbasso al quale ripara anche la tavola armonica e
gamba di Claude Pieraj n 1714 con cassa, scoperchiata, monta un puntale: "per avere accomodato la rottura nel
rassetto tutto il coperchio che era in pezzi, ringrossata fondo di contrabasso - per avere messo un pezzo al ma
corde, e ponte, e tasti". nicho, e ritirato, e dato sua vernice - per avere fatto un
Cinque dei sette violoncelli subiscono interventi si ponticello nuovo e trafolato - per avere fatto il pirone da
mili a quelli citati per le viole da gamba, col rifacimen piede da svitare - per avere fatto il capo saldo - per ave
to della catena (non sempre associato alla pezza all'ani re rimesso una corda"49 Il mese successivo Piattellini
ma) e del ponticello. Negli altri due violoncelli (un vio interviene su due violoncelli con una riparazione e un
loncello di Niccolò Amati e un "basso di viola" detto probabile ammodernamento con inclinazione del mani
"violoncello" di Andrea Amati datato 1588) si fanno co ("accomodato un violoncello e fatto un pezzo novo,
inoltre "ritornare le culvazioni, che erono indentro", al manicho, e ponticello novo, e altre cose"; "accomo
operazione che con ogni probabilità si riferi sce al ripli dato un altro violoncello e accomodato la tastiera, e una
stino della curvatura della volta, ceduta sotto la pressio piccola rottura e un pirolo nuovo"); nello stesso conto è
ne del ponticello. Un solo strumento ha bisogno di es documentata per la prima volta \' inclinazione del mani
sere "rivisto da tarli" (violoncello di Rocco Doni 45). co di un contrabbasso: "fatto un manicho, a contrabasso
I due contrabbassi inclusi nel Gonto, uno di Caspan nuovo - fatto una tastiera nova di noce d'india per il det
e uno anonimo, sembrano vicini agli strumenti da gam to strumento - i piro li nuovi - rimesso i tasti - rimesso
ba per il numero di corde: nell'inventario del 1700 lo una corda"50
Per una storia documentaria degli strumenti ad arco di provenienza granducale 37
Lo stesso anno Bartolomeo Bimbi sottopone un vio be effettivamente risalire agli anni immediatamente pre
loncello a un pressoché totale rifacimento con modifi cedenti la restaurazione lorenese.
cazione del profilo e probabilmente anche del diapa
son 51 ; "riacomodato un violoncelo di ordine di S.A.R. il Dalla restaurazione lorenese al/a fine del Granducato
quale ho fatto ridotto picholo, e rimesso nelle sue pro (1 814-1859)
porzioni come restaurato tutto, e rimesso in grosseze ri La collezione degli archi, a partire dal ritorno di
fatto catena nova poticiello [sic] piroli e corde rifatto Ferdinando III di Lorena, si configura come un nucleo
larrne, e tastiera e cordiera"52 fisso che incorpora alcuni strumenti medicei e lorenesi
Nel 1794 Luigi Piattellini, subentrato a Gasparo, sopravvissuti alla depredazione e alcuni strumenti nuo
ammoderna il violoncello di Rocco Doni: "staccato il vi (come violini di Stradivari e Ruggieri), forse prove
manico, aggiuntovi un pezzo, rialzato dalla posi tura, e nienti addirittura da Vienna e portati seco dallo stesso
tirato adietro, e tiratolo alla sua grossezza; 11adattata la granduca.
tastiera vecchia; accomodato il ponte, e rimesso una Numerosi conti testimoniano, a partire dal 1823, ]' e
corda nuova"53 A uno strumento non meglio identifica secuzione di lavori in gran parte annoverabili tra le cate
to appolta la seguente modifica: "staccata la tastiera gorie della manutenzione e della riparazione. Gli stru
messa più bassa ed addirizzata, messoci il ponticello menti ad arco, gestiti ora con una nuova e diversa con
nuovo, e una corda nuova"54; inoltre procede all' ammo cezione di stabilità, diventano oggetto di particolari cure
dernamento di tre violoncelli in modo simile al seguen dovute a un loro valore intrinseco, in parte indipendente
te: "accomodatura d'un violoncello, staccato il manico, dalla funzione sonora: essi hanno ormai acquisito quel
messo due pezzi, uno dal codolo e l'altro d'avanti - fat l'aura leggendaria che si manterrà fino ai giorni nostri e
to la tastiera nuova di granatiglia soda - accomodatura che si esprime attraverso l'elevato valore di mercato.
dei piroli - fatto il ponte, e corde" (soltanto in un caso Nella successiva rassegna verrà dato qualche esem
si ha il completo rifacimento del manico )55 pio di questa condotta. Saranno soprattutto sottolineati
Il dettagliato esame dei conti mette in evidenza co gli interventi che si discostano dall'ottica del manteni
me gli anni 1793 e 1794 siano stati cruciali per la tra mento e apportano modificazioni radicali agli strumen
sformazione dei violoncelli della collezione, ai quali è ti: spicca, per impOltanza organologica, l'u ltima fase
praticata l'inclinazione del manico, in genere accompa della trasformazione dei contrabbassi, con l'eliminazio
gnata dal rifacimento della sovrastruttura. Alla fine del ne dei legacci (nel 1823), l'inclinazione all'indietro del
secolo pochi sono sicuramente gli strumenti conservati manico e l'eventuale rifacimento della tastiera (negli
in toto: si potrebbe addirittura immaginare che già allo anni 1833-1834).
ra soltanto la viola medicea fosse rimasta integra. Nel 1823 il "violinaio" Arcangiolo Bimbi effettua
Dal 1795 al 1799 Luigi Piattellini è incaricato della alcune riparazioni, tra cui citiamo come esempi "11acco
revisione degli strumenti ad arco della Corte con pre modato la tromba marina, ripulita, e rimesso le setole al
sentazione semestrale dei conti il cui importo forfetta l'arco" e due interventi ai violoncelli di Stradiv311 e al
rio ammonta a lire 2 al mese: il modesto importo è se la sua cosiddetta "copia": " rincollato nelle fasce , e ac
gno della modesta entità degli interventi. Illiutaio si fa comodato una rottura nel coperchio, rimesso due corde
pagare a parte materiali (corde e rifacimento di crini a nuove, e ripulito"; "rincollato sulle punte, ripulito, e rin
un archetto) e alcuni lavori speciali: "accomodato un cordato tutto"57 Ma lo stesso documento attesta l'elimi
violino piccolo"56. nazione delle traversine ai tre contrabbassi (anonimo,
Cristofori e Castellani detto della Campana): "levato i
L'interregno borbonico e napoleonico (1 799- 181 4)
tasti , e messo quattordici pezzetti di ebano per riturare
È un periodo breve e poco documentato, che merita le buche della tastiera; rialzato il ponticello, rifatto il ca
tuttavia una certa attenzione. potasto di avorio, rincollato in diversi luoghi, e ripuli
Luigi Piattellini conserva l' incarico del "manteni to"; "riaccomodato il contrabbasso di Bortolo, [ ... ] ac
mento" degli strumenti ad arco della Corte agli stessi comodato nelle fasce da piede, messo dei tiranti, rimes
patti già concordati con l'amministrazione lorenese, so due piccole sverze nel fondo , rimesso quattordici
presen tando conti che ricoprono tutto il periodo dal pezzi di acero nel manico, ridato la vernice, e tutto ri
1800 al 1807. La regolare attenzione accordata dal go pulito"; "contrabbasso coll'arme della Campana - rin
verno borbonico (che tennina appunto nel 1807) alla collato in diversi luoghi nelle fasce, riturato le buche
manutenzione degli strumenti ad arco sollecita l'ipotesi della tastiera di ebano, e ridata la vernice" . Le citate
che la collezione si fosse almeno in parte conservata , a "buche" sarebbero perforazioni del manico attraversate
dispetto delle i nvasioni francesi dell' inizio del secolo. dal legaccio in budeJlo; servivano per mantenere i le
Viceversa non è ancora stata 11ntracciata alcuna docu gacci in posizione e a risparmiare corda di budello che
mentazione del successivo governo di Elisa Baciocchi altrimenti avrebbe dovuto abbracciare l'intero giro del
Bonaparte e di conseguenza mancano del tutto le noti manico . Essendo i legacci in numero di sette, i fori da
zie che riguardano la presenza e la manutenzione degli turare diventano quattordici: sette da una parte e sette
strumenti mu sicali. La frattura individuata nella consi dall'altra del manico.
stenza della collezione, con la dispersione pressoché to Nel 1826 e 1827 lo stesso Bimbi compie diverse ri
tale dell' antica dotazione strumentale medicea, potreb parazioni minori ("rincollato il contrabbasso di Bortolo,
38 Giuliana Montanari
e ripulito"; "restaurato un violoncello d 'Amati, e rimes del R. Palazzo di Residenza"66 Egli perlopiù si limita,
so in corde"; "raccomodato diversi tarli , e rotture" ecc.); negli anni tra il 1851 e il 1859, a fornire e montare cor
nel 1827 anche un intervento di maggiore entità a un de e a regolare gli strumenti: "rimesso in punto di pon
contrabbasso: "scoperchiato un contrabasso rimesso tre ticelli e anime i sopraddetti strumenti", "riguardare e te
catene nel fondo, e rimesso uno zoccolo e due pezzi al nere in buon ordine i suddetti istrumenti" o "visitare i
manico - vernice - corde - ponticello da contrabasso"58. detti strumenti e mantenerli al corista" 67
Seguono altre riparazioni di minore entità nel 1828
e 1829 ("un altro violoncello di Stradivari restaurato Dalla fine del Granducato ai giorni nostri (1859-1999)
sotto l'anima , e rimesso in corde" ; "per altro violoncel Il travaglio degli strumenti ad arco della collezione
lo di Stradivari rimesso in pezzetto di orlo, e anima nuo lorenese non termina purtroppo nel 1863 con l'affida
va, e corde" ecc.)59. Nel conto del 1829 è citato anche un mento al Regio Istituto Musicale di Firenze. Due inter
intervento maggiore, forse un ammodernamento: "sco venti minori di Giuseppe Scaram pella (che hanno co
perchiatura di una viola rimesso due cerchietti, e zocco munque richiesto lo scollamento della tavola armonica)
lo nuovo, rifatta la tastiera soda di ebano, ponticello, ca coinvolgono rispettivamente nel 1869 la viola medicea
potasto, e corde"60. e nel 1885 il violoncello di Niccolò Amati.
A partire dal 1833 la manutenzione degli archi è af Procedendo in ordine di importanza, nel 1901 illiu
fidata a Gaetano Piattellini che esordisce con importan taio Valentino De Zorzi 'migliora' il contrabbasso di
ti lavori al contrabbasso Castellani e all'anonimo a tre Bartolomeo Cristofori aumentando il numero di corde da
corde, preventivati da una relazione che sfOitunatamen quattro a cinque e dotandolo di un nuovo manico (in luo
te non è pervenuta: "al contrabbasso della Campana = go di quello precedente, molto COlto stando alle testimo
scoperto e rifatto lo zoccolo di sopra, non essendo desi nianze). Il manico originale non è più stato ritrovat068
gnato nella relazione, sbassate le fasce, e ricerchiato tut Ma all'intervento più funesto, commissionato dal
to in giro, rifatta la catena al coperchio, ritirata su la cur Regio Istituto Musicale e approvato dal Ministero
vazione al coperchio - corde nuove - ponticello nuovo dell' Istruzione Pubblica, soggiace il violoncello di
meccanismo d'ottone - messo un pezzo al manico per Antonio Stradivari, per mano dello stesso Luigi
portarlo più fuori - tastiera d'ebano ferro"; "all'altro Castellani che aveva curato, sotto il governo lorenese, la
contrabbasso piccolo = scoperto, e riaccomodato una sua conservazione. L'operazione prende avvio dal ri
rottura nel fondo, e riguardato altre rotture, fatto quattro scontro della presenza di tarli : cogliendo l'occasione
punte al coperchio, e più è occorso rifare lo zoccolo da della necessaria riparazione, il presidente del B-egio
piede che era tutto intarlato, che sulla relazione non è Istituto propone di "rimontare a modo moderno questo
marcato - corde nuove - ponticello nuovo - tastiera d'e strumento, sia allungando alquanto ed impiantandone
ban ferro - dato due mani di vernice per ciascheduno"61. più stabilmente il manico, sia rinforzimdo la catena, sia
È la volta nel 1834 di un contrabbasso non identificato, facendo in una parola tutti quei piccoli lavori che so
probabilmente quello di Cristofori, sul quale non si era gliono farsi agli antichi strumenti per potersi suonare
intervenuto l'anno precedente: "per averlo scoperto, e ri convenientemente la moderna musica"69 Nel contratto
tirata sù la curvazione del coperchio che aveva ceduto in di restauro, stipulato in data 16 luglio 1877, si stabilisce
conseguenza delle rotture, e risarcite tutte le rotture, e "di rifargli di giusta misura il tronco del manico, con
messa una ingrossatura al coperchio, rifatta la catena, servandone per altro il bottone e la chiocciola, di rial
spiantata la tastiera, e riattato il ponticello"62 zarne dove è depressa la tavola di armonia, di cambiar
Altri conti dello stesso Gaetano Piattellini degli anni ne la catena, di restaurarne i guasti prodotti dal tarlo, ed
tra il 1840 e il 1845 si riferiscono principalmente alla operarvi ogni altro necessario restauro". Il 20 settembre
fornitura di corde e a poche riparazioni di modesta en 1877 gli espelti che erano stati incaricati di seguire i la
tità ("rimesso un pezzo di madreperla al pirolo del vio vori di restauro si dichiarano del tutto soddisfatti della
lino di Stradivari"; "rincol1ato un violoncello"; "rifatto loro riuscita.
la staffa a un violino di StradivaJ;") o voci generiche co Le vicende dei violoncelli di Rocco Doni e Fabrizio
me "due gite fatte per riguardare , e mettere in ordine tut Senta tra la fine del Granducato nel 1859 e il loro in
ti gli strumenti"63. Nel 1845 il liutaio provvede alla so gresso nel Museo del Conservatorio nel 1926 non pos
stituzione totale della sovrastruttura del falso violoncel sono ancora essere ricostruite, perché gli archivi di
lo Stradivari datato 1660: "al violoncello piccolo con Palazzo Pitti attendono una sistemazione che ne renda
cartello di Stradivari rifatta una cordiera d ' ebano sodo produttiva la consultazione. Dobbiamo limùarci a pren
al medesimo fatta la tastiera simile - al medesimo fatto dere nota della possibilità che questi due strumenti siano
il pirone che tiene la cordiera, di giuggiolo - al suddetto stati restaurati anche a più riprese nel periodo indicato.
rifatta la staffa di corda da contrabbasso alla cordiera
per il detto violoncello tutte le corde nuove"M
CONSIDERAZIONI SU ATTRIBUZIONI E AUTENTICITÀ DEGLI
Dal 1849 subentra Luigi Castellani 65 , liutaio e com
STRUMENTI PERVEI\'UTI
merciante (nei documenti citato come "restauratore e
negoziante d'istrumenti armonici"), incaricato di prov L'elaborazione delle fonti d'archivio è un indispen
vedere "fino a nuovo ordine alla conservazione dei ce sabi le momento di verifica del ruolo svolto da uno stru
lebri strumenti musicali che si trovano nella Guardaroba mento nel contesto di una particolare collezione, nonché
Per una storia documelllaria deg li strumenti ad arco di provenienza granducale 39
delle ragioni storic he della sua stessa sopra vviven za. Le più feconda , per arrivare a un 'i ntegra zione degli speci
principali novità che posso no scaturire da una simi le ri fici campi d ' indagine, storico e tecnologic0 70
cerca ri guardano: l' effetti vo ingresso di un esemplare Nei paragrafi seguenti si cercherà di assemblare,
nella collezione ; la sua possibile derivazione - medi ata strumento per strumento, tutte le informazioni docu
dalle modificazion i subite - da uno strumento antico (ed mentarie disponibili sulla base del presunto momento di
eventualmente diverso); la datazione di sue singole par ingresso nella collezione: si di stingueranno rispettiva
ti (manico, cavigliere, cordiera, catena, zoccolo, rinfor mente esemplari di sicura o di incerta derivazione me
zi interni in generale, puntai e) e della parziale alterazio dicea ed esemplari di sicura derivazione lorenese, sette
ne di tali parti (restauro della tavola armonica per causa centesca e ottocentesca.
di crepe, rotture o azione dei tarli ecc.). I riscontri do
cumentari, oltre a mettere in discussione l'originalità di Strumenti di sicura derivazione medicea
parti della struttura e offrire persino lo spunto per re I. La viola tenore di Antonio Stradivari datata 1690, fig. 4
spingere o ava ll are l'attribu zione di uno strumento, pos attualmente al numero 15 del catalogo degli strumenti
sono indirizzare le analisi sc ientifiche nella direzione del Museo del Conservatorio "Luigi Cherubini"7l; è
Fig. 4 Viola tenore di Antonio Stradivari, 1690, n. cat. 15: vista frontale e di profilo; particolari del cavigliere e degli intarsi di
madreperl a sulla tastiera e sulla cordiera.
40 Giuliana Montanari
senza dubbio lo strumento elencato nell'inventario del (indicati entrambi come "violoncello Stradivari"). Con
1700 come parte di un quintetto12: appropriate analisi scientifiche si potrebbe forse risalire
Un concerto di cinque strumenti compagni a quattro cor all ' intervento effettuato sullo strumento; ad esempio,
de, cioè due soprani, o violini, contralto, e tenore viola, et un nel 1823 Arcangiolo Bimbi dichiara di avere "rincollato
violoncello, o basso, con fondo di abeto, manico, fascie, e cor sulle punte, ripulito, e rincordato tutto" uno dei violon
po di acero verniciato, con due filetti neri intarsiati su le testa celli di Stradivari e "rincollato nelle fasce, e accomoda
te torno torno, con ponticelli di acero, con lavori fatti a penna,
to una rottura nel coperchio, rimesso due corde nuove, e
con cordiera, e tastiera di acero intarsia ta d ' un a striscia di ser
pentino con un filetto d ' avorio tomo tomo intarsiato, et uno ripulito" l'al tr0 79 ; nel 1828 di avere "restaurato sotto l'a
d'ebano con un amorino per aria in atto di tirare un a freccia di nima, e rimesso in corde" un violoncello Stradivari e
madre perla intarsiato su la cordiera, et un fiore simile nel fon avere "rimesso un pezzetto di orlo, e anima nuova, e
do della medesima, e su la tastiera vi è l'arme sereni ssima pu corde" all'altro80 . Questi e analoghi interventi ottocen
re di madre perla intarsiata, con bischeri tinti di nero con col
teschi segnalano co munque una linea predominante di
larino, e pallina d'avorio , con un polizzino stampato per di
dentro nel corpo, che dice Antonius Stradivarius Cremonensis mantenimento. In epoca settecen tesca il violoncello
faciebat anno 1690, con questa marc a con suoi archi di f~ soggiorna a lungo in magazzino dopo essere stato re
serpentino, e sua contro cassa coperta di CUOIO nero , e '.' staurato da Lorenzo e Tommaso Carcassi nel 1765:
gangheri a ciasched'un pezzo, fuori che al violoncello, che "rassetto un violoncello di Antonio Stradivarj numero
l'ha per di fuora di vacchetta rossa, e per di dentro, è foderato
1690 scoperchiato, ringrossato sotto l'anima, e ri visto
di morlacco bianco, con suoi gangheri, e toppa
corde, e ponte - per un arco di verzino fernabucch da
Procedendo a ritroso nell'esame della documenta vioioncello"s i. In epoca medicea e di reggenza lorenese
zione attinente, troviamo il citato intervento a protezio sono documentati diversi prestiti: ad esempio, esso è in
ne dai tarli effettuato da Giuseppe Scarampella nel mano di Giuseppe M. Tanfani (aiutante di ca mera del
1869, duran te il quale illiutaio "dopo aver scoperchia gran principe, successivamente granduca, Gian Gastone
to lo strumento, mostrò che il 'piano armonico' era sta de' Medici) dal 1717 al 174082 ; presso l'abate Francesco
to corretto e rinforzato dal suo autore Stradivari, che M. Tofa nari , segretario del guardaroba maggiore
non aveva mancato di scrivere, nell ' interno di esso, che Vincenzo Riccardi , dal 1743 al 176583 Come abbiamo
quelle correzioni che si vedevano erano state da lui stes già ricordato, durante l'affidamento a terzi gli strumen
so apportate, aggiungendo: 'Prima 20 ottobre 1690 per ti erano sicuramente oggetto di un' adeguata manuten
SA da Fiorenza"', testimoniando così un Plimo e pre zione e forse anche di qualche intervento più invasivo
coce rimaneggiamento ad opera dell'autore stess0 73 non documentabile.
Tra il 1823 e il 1843, oltre a ripulitura, cambiamen L'eventuale rifaci mento del manico può essere acca
ti delle corde e della staffa, la viola è "rincollata" sulle duto nel 1793 o 1794 per mano di Gaspero o Luigi
punte e forse in altre parti. Citiamo l'i ntervento più si Piattellini; corrisponderebbe in questo caso a uno degli
gnificativo, avvenuto nel 1823 per mano di Arcangiolo ammodernamenti citati che non precisano lo strumento
Bimbi: "accomodatura di una viola di Stradivari in di cui si riferiscono. In tal caso questo prezioso esemplare
versi tarli, e ripulita [L] 6"74. avrebbe molto probabilmente ancora il manico antico e
Non sono stati trovati documenti settecenteschi che ]' antica sovrastruttura (all' epoca in genere riutilizzati):
attestino interventi su questo strumento; la viola ha sog possiamo affermare che il danno maggiore causatogli
giornato perlopiù in Guardaroba, ad eccezione di un sia effettivamente da imputare all'inopportuna politic a
prestito al marchese di Ligneville tra gli anni 1762 e del Regio Istituto Musicale e alla mancata protezione
17767'. del Mini stero all'Is truzione all' epoca dell'intervento del
Sulla base delle fonti archivistiche disponibili , si Castellani 84.
può tuttora supporre che la viola tenore sia stata rispar
miata da eccessive manipolazioni, soggiacendo a pochi III. Il violoncello di Niccolò Amati datato 1660, og
interventi di carattere conservativo: essa appare senza gi al Museo del Conservatorio e catalogato al numero
dubbio come lo strumento antico più integro dell'attua 3285 , ha lo stemma mediceo in madreperla sulla tastiera
le collezione76 e una guarnizione in madreperla sulla cordiera. Si ritie
ne sia appartenuto alla collezione di Ferdin ando de'
II. Allo stesso citato con certo mediceo appartiene il Medici e corrisponda alla seguente descrizione de Il ' in
fig. 5 violoncello di Antonio Stradivari datato 1690, attual ventario del 170086 :
mente al numero 33 del catalogo degli strumenti del
Museo del Conservatorio "Luigi Cherubini "77. Un violoncello da ga mba a quattro co rde con fondo di
abe to , ponticello, fascie, e corpo di acero verniciato, con due
Lo strumento attuale di autentico non ha che il cor
fIletti neri intarsiati su le testate torno torno, con m anico, cor
po e il ricciolo grazie al pesante intervento attu ato nel diera, e tastiera simile, con qu alche lavoro a mostacciolo di fi
1877 da Lui gi Castellani e prima descritto. Un rapporto letti neri intarsiati, e bischeri di bossolo, con un polizzi no
redatto per l'occasione afferma che il manico era stato stampato per di dentro nel corpo, che dice Nicolaus Amatus
"già rifatto in antico"78. I documenti d'archivio elenca Cremon. Hieronyrru fil. , Antonij nepos fecit 1660 con suo ar
co eli serpenti no, e sua contro cassa di noce, che si apre per
no diverse riparazioni attuate su questo strumento e sul
banda, con suoi maschietti toppa, e gangheri, con alcuni guan
la cosiddetta "copia" (oggi attribuita a Gasparo cialetti di frustagno verde imbottiti, con il luogo per due archi
Piattellini), distinguendo raramente tra i due strumenti scavato nel di dentro del coperchio
Per una storia documentaria degli strumenti ad arco di provenienza granducale 41
È compreso tra gli strumenti restaurati dai Carcassi mento di nuovi pezzetti di legno). Nel 1885 Giuseppe
nel 1765: "rassetto un violoncello di Niccolaus Amati di Scarampella interviene ancora per guasti prodotti dai
Cremona numero 1660 rincatenato, e rivisto per tutto, tarli. Il ponticello, che a lungo è stato ritenuto originale,
corde, e ponte"87 ; la sua presenza è documentata fino al difficilmente potrebbe essere tale, tenuto conto del!' evi
1791 negli inventari del magazzino. denza documentaria dei citati restauri del 179 1.
Un altro violoncello di Niccolò Amati, datato 1642, In conclusione, questo strumento è con ogni proba
formava parte della collezione medicea; esso, come il bilità antico e originale, anche se forse non è lo stesso
precedente, risulta nel!' inventario del 1700 e sopravvive viol oncello del 1660 della collezione medicea: si ha in
almeno fino al 1791. Citiamo questo esemplare, fratello fatti la sensazione che i cartelli possano essere stati ma
di quello sopravvissuto, perché un conto di Giuseppe neggi ati con leggerezza o forse con indifferenza (si con
Carcassi del 1791 che li riguarda entrambi non specifi fronti con quanto rilevato a proposito del fal so v iolon
ca a quale si riferiscano i seguenti interventi: "accho cello Stradivari).
modatura di un violonciello di Amati cio [sic] scopo-
chiato stacchato e riatacchato il manico in buona forma IV. Uno strumento che sicuramente appartiene alla
e fatoli tutto cio che gli bisogniava - rinchordatura e collezione del gran principe Ferdinando è un violoncel
ponticiello dell medesimo" e "assettatura di un violon lo di Fabrizio Senta, attualmente a catalogo con il nu
ciello di Amati cioè scoperchiato e assetato le fascie e mero 43 93 e così descritto nel 170094:
riadatato il manico e reso servibi1e - avergli rifatto la ta Un violoncello da gamba a quattro corde, con fondo di
stiera e cordiera al medesimo di granatiglia - inchorda abeto, con manico, fascie, e corpo di acero verniciato con du e
tura nova e ponticiello"88. In entrambi i casi si ha l'in filetti neri intarsiati su le testate torno torno con ponticello di
acero senza vernice, con bische11 tinti di nero, con cordiera, e
clinazione all' indietro del manico, ma nel primo inter
tastiera impiallacciata di ebano, con un polizzino stampato per
vento sembra non avere luogo la sostituzione della so di dentro nel corpo, che dice Fabritius Senta fecit Taurini an
vrastruttura: a meno di non immaginare un "trapian to" no 1667, con suo arco di acero verniciato, e sua contro cassa
dello stemma della tastiera e della decorazione della bianca d ' albero, e sua toppa
cordiera nei nuovi elementi, il nostro violoncello do
È incorporato al Museo del Conservatorio il 29 mar
vrebbe cOlTispondere alla prima delle due voci.
zo del 1926 assieme al violoncello di Rocco Doni. Non
I! tutto è destinato a complicarsi ulteriormente per la
sono documen tati interventi ottocenteschi su questi due
presenza un terzo violoncello di Niccolò Amati, escluso
strumenti , registrati negli inventari di Palazzo Vecchio
dal!' inventario del gran principe Ferdinando pei-ché al
nel 1815 e nel 1829 . 11 primo restauro che incon triamo
momento si trovava in mano di Isidoro M. Salvetti 89
andando a ritroso avviene nel 1791 per mano di
Questo strumento, dopo essere passato per diverse ma
Giuseppe Carcass i e consiste in un ammodernamento
ni, è in deposito a magazzino, nel 1791, assieme agl i al
con lifacimento della sovrastruttura, modificazione del
tri due90 È anche opportuno ricordare l'importante mo
manico e riparazione dell a struttura: "liacchomodato alI
dificazione che nel 1793 Bartolomeo Bimbi porta a ter
violonciello di Senta di Milano [sic] cio scoperchi ato ri
mine su un violoncello con stemma med iceo, con rifa
messo nel suo punto il manico ridotto servibile e re
cimento dell' arme sulla nuova sovrastruttura: "riacomo
staurato il coperchio - rifatto ali medesimo la tastiera e
dato un violoncelo di ordine di S.A.R. il quale ho fatto ri
cordiera di ebano - rinchordatura al medesimo nova e
dotto picholo, e rimesso nelle sue proporzioni come re ponticiello - lifatto larcho novo con setole - fattura di
staurato tutto , e rimesso in grosseze rifatto catena nova una cassa nova per il medesimo - felTamenti per la me
poticiello [sic] piroli e corde rifatto l'arme, e tastiera e desima"95 Ventisei anni prima era stato restaura to da
cordiera"91.
Lorenzo e Tommaso Carcassi, che rifanno la catena e il
La presenza deJlo stemma fa certamente pen sare agli
ponticello: "Per ave re rivi sto un violoncello di
strumenti Amati e forse addirittw-a al violoncello di Fabbrizio Senta di Turino numero 1667 lincatenato,
Antonio e Girol amo del 1619: uno strumento della col corde, e ponte"96 In precedenza era stato dato in presti
lezione del gran principe Ferdinando, che, come molti
to a Francesco M. Tofanari dal 1739 al 1743 97 ; a
"bassetti" seicenteschi, poteva essere fuori taglia rispet Gaetano Seti tapezziere "per uso d'un suo figlio" dal
to ai modelli e alla prassi esecutiva della fine del
1751 al 175998
Settecent0 92 Dopo il 1791 le testimonianze documenta In questo caso , come nel seguente, il vuoto di docu
rie cessano fino al 18 19 , anno di redazione del Plimo in mentazione sia della Corte granducale, sia del successi
ventario di Pitti successivo alla restaurazione dei Lorena. vo periodo, non consente di esplimere maggiori consi
Da quest'anno i documenti registrano la costante pre derazioni: si può solo essere certi della provenienza me
senza di un violoncello di Niccolò Amati datato 1660. dicea dell o strumento e presumere che la sovrastruttura
Nei conti di manutenzione ottocentesch i esso è tal - a meno di successivi rifacimenti - possa risalire agli
volta sovrapposto al falso violoncello Stradivari datato ultimi anni del secolo XVIII.
1660, che viene anche detto " altro violoncello d'Amati".
Gli interventi sono prevalentemente di mantenimento ; V. Anche il violoncello di Rocco Domenico Doni, al
spesso contengono riferimenti all' infestazione di tarli (si numero 39 del catalogo del Museo del Conservatori099 ,
parla anche di riparazione di alcune rotture con inseri è descritto nell'inventario del 1700 100 :
42 Giuliana MOl1lanari
dO"102
Dal 1777 al 1791 si trova a magazzino in catti ve
condizioni: " un bassetto del Padre Roccus Domenico
fat to ne ll ' anno 1691 [sic] guasto con suo arco pure gua
sto, sen za crini, e sua custodi a di legno coperta di pelle
nera; e per di dentro paonazza rotta" 103
Non essendo state trovate annotazioni di presti ti in
epoca medicea o lorenese si può per ora pen sare che il
suo decadimento sia da imputare a una lunga e inopero
sa permanenza in Guardaroba. Si potrebbe in questo ca
so avere uno strumento autentico in tutte le sue parti ,
nono stante un rimaneggiamento tardo-settecentesco che
apporta alcune modifiche ad esse (si tenga comunque
presente, come per il violoncello di Senta, ]' incomple
tezza dell'evidenza documen taria).
vece, un conto del 1833 di Giovanni Gragnani di La 'storia' non pare sufficientemente suffragata dai
Livorno per la costruzione di tre archetti da violoncel fatti. Secondo l'inventario di consegna al Regio Istituto
10 136 ; il violoncellista Giovanni Battista Gragnani nel Musicale questo violoncello sarebbe stato costruito da
1820 forma parte della cappella di Corte ed è citato nel Gasparo Piattellini (liutaio di fiducia della Corte lorene
1825-27 nei conti per la musica 137 Stando alle parole di se) nel 1780, data in cui solo un profeta avrebbe potuto
Luigi Ferdinando Casamorata, un Gragnani avrebbe fat prevedere i fatti del 1799 14] Dal 1794 Lui gi Piattellini
to eseguire la copia dello Stradivari (si veda oltre). subentra a Gasparo: mancano comunque cinque anni al
Viene spontaneo pensare, per associazione con quell' e le invasioni francesi. Si aggiunga che né l'eventuale co
pisodio, alla possibilità della coesistenza, all'interno struzione della copia né l'attività di Gragnani presso la
della collezione, di copie di altli strumenti pregiati e che Corte fiorentina sono finora appoggiate da alcun riscon
il violino in esame possa essere una copia dell' Amati tro documentario l44 .
del 1662: il cartello incompleto e leggermente difforme In secondo luogo, la stessa fonte afferma che la co
starebbe proprio ad indicare la deliberata falsificazione. pia sarebbe stata donata al Gragnani: essa non dovrebbe
La riprodu zione di un oggetto prezioso od' arte è quindi tro varsi tra gli strumenti della collezione grandu
nell'Ottocento una pratica piuttosto diffusa e nel caso di cale. Solo dal 1819 la sua esistenza è confermata dalle
uno strumento musicale presenterebbe van taggi specifi fonti d'archivio; da questo momento in poi lo strumen
ci di sostitu zione o di raddoppio dell' oliginale nelle ese to è indicato come "violoncello fatto da Stradivari" o
cuzioni. "altro violoncell o di Stradivari" , rende ndo spesso im
Sarebbe comunque interessante conoscere il respon possibile una distinzione tra i due strumenti dall'identi
so di un'analisi dendrocronologica, perché a priori non co cartello (Antonius Stradivarius Cremon ensis
si può scartare nemmeno la possibilità che questo violi Faciebat anno 1690). Così lo citano i conti di manuten
no abbia un' origine ancora più antica (sia, ad esempio, zione, già menzionati a proposito dell'autentico violon
uno dei quattro violini di Niccolò Amati della collezio cello di Stradivari: sol tanto nel 1845 e per la prima vol
ne medicea). ta nella documentazione Gaetano Piattellini utilizza la
parola "copia": "rifatta la staffa alla copia del violon
XIll. La prima annotazione della viola di Nicola cello di Stradivari" 145
Dopfer l38 , numero 19 del catalogo degli strumenti del È stato infine osservato che la qualità del legno e
Museo del Conservatorio J39 risale al 1819: anch' essa delle vernici sono tanto difformi da rendere scarsamen
sembra accompag nare la restaurazione lore nese e, forse, te credibile che un conoscitore potesse scambiare que
il viaggio di ritorno di Ferdinando 111 dall' Austria. sto strumento con l'Oliginale l46
Sembra essere stata solo una volta (1823) nelle ma Dell'aneddoto resta la verosimiglianza del fatto in sé:
ni di un restauratore, Arcangiolo Bimbi, per il seguente è possibile che nel momento dell'invasione si sia deciso
intervento "rincollata in diversi luoghi, ripulita, e rin di proteggere alcuni strumenti particolarmente preziosi
cordata"14o. esponendo le copie e nascondendo gli originali. È singo
lare che esistano due violoncelli Stradivari 1690, due vio
fig. 7 XIV. A partire dal 1819 e con continuità negli inven loncelli Amati 1660, due violini Amati 1662: bisogna, tut
tari di Palazzo Pitti è citato un violoncello detto "di tavia, considerare che le copie possono altrettanto plausi
Stradivari", oggi attribuito a Gaspero Piattellini e cata bilmente essere spiegate come semplici riproduzioni degli
logato al Museo del Conservatorio al numero 37 141 . Un originali, da utili zzare alloro posto per rispar'miarli oppu
aneddoto, c he partecipa in egual misura del romanzesco re accanto a loro per raddoppiare una parte.
e dell'apologo, accompagna questo strumento ed è rife
rito, in una lettera al Ministro delle Finanze datata 7 XV. Al numero 35 del catalogo del Museo del
gennaio 1869, da Luigi Ferdinando Casamorata, all' e Conservatorio "Luigi Cherubini" corrisponde un vio
poca presidente del Regio Istituto Musicale l42 : "Una loncello dal falso cartello Antonius Stradivarii fecit in /
prova della preesistenza di questi strumenti alla Corte di Cremona anno Domini 166 [ ... ] rispetto al quale è sta
Toscana prima dell' invasione francese si ha pure dal fat ta avanzata un'attribuzione a Ferdinando Gagliano l47 .
to notorio in Firen ze, che quando il Granduca Dal 1819 si succedono annotazioni inventariali che
Ferdinando ID dové per la sudde tta invasione fuggire di lo citano come "un violoncello d'Antonio Stradivari
Toscana , lasciò il violonce llo di Stradivari, che ne fa Cremonese fatto nell'anno 1660"; viceversa i conti lo
pm1e, in mano del Gragnani suo maestro. Il quale, affe indicano come "violoncello di Amati" o "altro violon
zionatissimo al Granduca, temendo che la cosa si lisa cello di Amati", con l'eccezione di un conto del 1845,
pesse e i nuovi dominatori s'impadronissero di quello dove compare come "violoncello piccolo con cartello di
strumento, vi fece eseguire in segreto, in sua casa, dal Stradivari". I conti ottocenteschi di restauro degli anni
vecchio violinajo fiorentino Piattellini una esatta copia, venti rispecchiano un'ottica di mantenimento. Nel 1845
per gabbare così chi glielo avesse voluto togliere. invece si ha il rifacimento della sovrastruttura per opera
Tornato il Granduca, il Gragnani gli restituì lo strumen di Gaetano Piattellini: "al violoncello piccolo con car
to insieme all' eseguita copia, che il Granduca stesso gli tello di Stradivari rifatta una cordiera d 'ebano sodo - al
rilasciò in dono, con a ltra elargizione tanto ad esso che medesimo fatta la tastiera simile - al medesimo fatto il
al Piattellini". pirone che tiene la cordiera, di giuggiolo - al sudetto ri
Per una storia documentaria degli strumenti ad arco di provenie d
nza gran "cale 49
ne dei documenti, all'indicazio;,e abbrev iata del fondo seguono zione verrà approfond ita successiva mente). . '
1769; IRC 4699, "inventario a capi di Palazzo Pitti", 1819; inventa 20 GM 1117, "inventario di strumenti", 1700, cc. 98-100, interamente
rio di consegna al Regio Istituto Musicale, redatto il 10.3.1863, tra trascritto in V. Gai, Gli strumenti musicali, cit., pp. 6-22.
scritto in Vinicio Gai, Gli strumenti musicali della Corte medicea e li Su Anton Domenico Gabbiani e i suoi ritratti di musici cfr. Marco
il Museo del Conservatorio "Luigi Cherubini" di Firenze. Cenni Chiarini, Antonio Domenico Gabbiani e i Medici, in Kunst del'
storici e catalogo descri/{ivo, Licosa, Firenze 1969, pp. 35-38. Barock in der Toskal1.a. Swdien zur Kunst unter den letzten Medici,
4 IRC 3358, "inventario a parte della Guardaroba generale", 9.1.1769, Bnlckmann, MUnchen 1976, pp. 333-343; Maria Letizia Strocchi,
p. 145; CDC 68, 20.8.1769, c. 69. Pratolino alla fine del Seicento e Ferdinando di Cosimo III, in
5 IRC 3395, "giornale della Guardaroba generale", 28.2.1771, c. 159. "Paradigma", 2, 1978, pp. 419-438; Luigi Zangheri, Pratolino, il
6 IRC 435 l, 1777; IRC 4352, 1781; IRC 4353, 1786; IRC 4354, 1791 e giardino delle meraviglie, Gonnelli, Firenze 1979.
1794; IRC 4355, 1796; IRC 4688, 1799: rutti questi documenti sono 22 Cfr. Georg Kinsky, 1vftlsikhistorisches Museum von Wilhelm Heyer
"inventari del magazzino della Guardaroba generale". in Cdln - Kleiner Katalog der Sammlung Alter Musikinstrumente,
) Cfr. Giuliana Montanari, Conservazione e reslauro degli strumenti Coln 1913, p. 116, n. 784 e Benvenuto Disertori, L'arciviolala Ura
ad arco alla corte di Firenze in epoca lorenese (1737-1770), in in un quadro del Seicento, in "Rivista Musicale Italiana", XLIV,
"Liuteria musica e cultura", 1997, pp. 3-19. 1940, pp. 207-208. Cfr. anche Emanuel \Vinternitz, Appendice B.
s IRC 4688, "inventario di Palazzo Pitti", 29.7.1799, p. 2313. La lira da braccio, in Gli strumenti musicali e il loro simbolismo
9 IRC 4355, 20.7.1799, p. 379 e IRC 3480, "affari diversi della nell 'arte occidentale, Boringhieri, Torino 1982, pp. 263-275. In
Guardaroba", nO 4350, doc. 2, c. 1. quest' opera (traduzione dell' originale inglese del 1967) l'autore
IO Della Guardaroba generale, avente le funzioni di produzione, con parla di questo strumento come esistente e lo considera 'lira da
servazione e manutenzione di oggetti mobili dello Stato e del so braccio'. Invece Headley afferma che esso è stato distrutto durante
vrano, formano parte (dal 1770): il Fondaco, ossia le stanze desti la seconda guerra mondiale; cfr. Erin Headley, voce Lirone, in The
nate alla "conservazione delle mercanzie e robe vecchie, e nuove New Grove Dictionary of Musical Instruments, ed. Stanley Sadie,
delle quali conviene far uso per la formazione, e reparazione dei Macmillan Press Limited, London 1984, voI. 2, p. 530.
mobili"; il Magazzino, "per la custodia dei mobili già fatti così nuo 23 Kirkendale lo cita come suonatore di bassetto o violoncello, provvi
vi, che usati, e de quali non si attende, che la disposizione in qual sionato della Corte, nato il 16.5.1675 e morto il 13.10.1741; è an
che palazzo, villa, o quartiere, o in alD'o uso che richiegga il servi che uomo politico e occupa diverse cariche politico-amministrative.
zio"; l'Officina o Bottega, "per la fabbricazione e resarcimento de Cfr. Warren Kirkendale, The Court Musicians in Florence during
mobili ed arnesi, e per il lavoro dei manifattori, cioè tapezzieri, e le the Principale of rhe 1vledici, Olschki, Firenze 1993, p. 446 segg.
gnaioli, o altri artefici che possano occorrere"; e il Tesoro, destina " Registrazioni del prestito in GM 1241 bis, "inventario di strumenti",
to "a conservare mobili di oro e d'argento, o di altra simile natura". 6.10.1716, c. I e GM 1410, 6. 10.1716, c. 16s e della restituzione in
Citato in Imperiale e Real Corte, a cura di Concetta Giamblanco e GM 1410, 17.8.1741, c. 8 e c. 16d; GM 741, "inventario di strumen
Piero Marchi, Ministero per i Beni Culturali e Ambientali - Ufficio ti" 17.8.1741, c. 7v; GM 1306bis, 23.9.1716, c. 5 e in GMapp 58, "in
centrale per i beni archivistici, Roma 1997, p. 23. ventario a capi", 8.10.1744, c. 408s.
II GM 1306 bis, "inventario di strumenti", 23.9.1716, c. 4v.
25 Forse Antonio Cassini (Modena ca. 1630-ca. 1698): autore assai fa
12 G. Montanari, Conservazione e restauro, cit.
moso, del quale restano numerosi violini, violoncelli e contrabbas
13 Sono omesse le notizie storico-biografiche dei costruttori più famo
si, (Llitgendorff I).
si; nel caso di liutai meno noti o in casi dubbi sono riportati i dati 26 Cfr. GM 1241 bis, 6.10.1716, c. I; GM 1306bis, 1716, c. 26; GM 741,
principali, rimandando alla consultazione dei repertori citati: 17.8.1732, c. 7v.
Giovanni Antonioni, Dizionario dei costrullori di strumenti a pizzi 27 Forse Francesco De Dominicis (possibilmente identificabile con
co in Italia dal xv al xx secolo, a cura della Camerata Musicale Francesco Olivola), nato verso il 1624-26, attivo a Roma nella se
Barese, Turris, Cremona 1996 (d'ora in poi citato come Antonioni); conda metà del XVII secolo, oppure Bonaventura De Dominicis, na
Willibald von Llitgendorff, Die Geigen- und Lautenmacher vom to verso il 1645-49 e attivo a Roma dal 1681 al 1710, costruttori ci
Millelalter bis zur Gegemvart, II vol., Frankfurter Verlags-Anstalt, tati da Patrizio Barbieri, Cembalaro, organaro, chitarraro e fabbri
Frankhlrt a.M. 1922 (citato come Llitgendorff l) e Die Geigen- und catore di corde annoniche nella Polyanthea technica di Pinaroli
Lautenmacher vom Mittelalter bis zur Gegei1wart. Erganzungsband (l7I8-32j, in "Recercare", I, 1989, pp. 188-196.
erstellt von Thomas Drescher, Hans Schneider, Tutzing 1990 (cita 23 Entrambe in IRC 3358, 9.1.1769, p. 148 e eDe 68, 20.8.1769, c. 70,
to come LUtgendorff II); René Vannes, Dictionnaire Universei des inventario di "oggetti in cattivo stato".
luthiers, I voi, [II ed., Les Amis de la Musique, Bruxelles 1988 (ci 29 Antonio Cardmelli, nato verso il 1630-35, attivo a Roma presso al
tato come Vannes). tre botteghe e successivamente in proprio tra il 1650 e il 1675 cir
14 Poco si sa ancora di Antonio Brensio, attivo a Bologna tra la fine del ca, è il probabile autore di questa lira; cfr. P. Barbieri, Cembalaro,
'500 e la prima metà del '600 e ritenuto uno dei principali artefici organaro, chitarraro, cit., p. 185.
dello sviluppo del violino. Sono sopravvissuti strumenti costruiti tra 30 IRe 3469, "inventario e stima vendita all'incanto di robe del magaz
il 1598 e il 1628: la data 1643 (da utilizzare con prudenza per i pos zino della Guardaroba", 17.5.1777, n D 2016, c. 214. La quinta lira
sibili en'Ol'i di trascrizione da parte dei Carcassi) sarebbe indice di da gamba anonima è descritta nel 1769 come "Una lira a gamba tut
un lungo periodo di attività da collocare nella prima metà del ta guasta"; la mancanza di qualsiasi riferimento successivo attesta
Seicento. Cfr. Pierluigi Ferrari, La viola da gamba in llalia tra XVI la sua definitiva scomparsa dalla collezione.
e XVII secolo: alermi esempi, in La viola da gamba, a cura di Donata li Proprio alla fine del XVIII secolo ha luogo una intensa sperimenta
Bertoldi, Associazione Italiana per la Musica e la Danza Antiche, zio ne intorno a strumenti a plettro, generalmente affini al mandoli
Roma 1993, pp. 38-53. no. Cfr. Giuseppe Severini, Strumenti a plettro nella musica euro
15 Giovanni Pietro Caspan: attivo a Venezia nella seconda metà del pea dal Medioevo al Seuecenlo, in "Il Fronimo", anno XVI, 62,
'600, forse allievo degli Amati (LUtgendorff I). 1988, pp. 40-54, in particolare p. SO, dove si parla di mandolini a
16 Claude Pierray (Parigi, ?-1729): uno dei migliori e più noti rappre sei corde e ponticello mobile, e G. C. Sanduzzi, Chilarre, mandoli
sentanti della liuteria parigina, cfr. Llitgendorff I e II. ni e strumenti simiiari dei '700 e '800 napoletano, in Restauro con
17 Lorenzo Cat'cassi (Firenze, l 720c.- post 1786), figlio di Francesco, servazione e recllpero di antichi strumenti musicali, Atti del
è attivo a Firenze tra il 1735 e il 1786 in Borgo San Frediano, dal Convegno Internazionale (Modena, 2-4 aprile 1982), Olschki,
1745 assieme al fratello Tommaso. Cfr. LUtgendorff I e Antonioni. Firenze 1986, pp. 124-128, che illustra alcune forme molto incon
18 Gli strumenti da braccio a quest'epoca sono dotati di quattro corde suete di mandolini e chitane della fine del '700.
accordate per quinte comro le cinque o sei corde accordate per J1 Antichi strumenti dalla raccolta dei Medici e dei Larena alla for
quarte delle viole da gamba; l'eventuale presenza della viola da mazione del Museo del Conservatorio di Firenze, catalogo della
gamba nel I'Italia del secolo XVUI non è stata, a mia conoscenza, an mostra, (Firenze, Palazzo Pitti, febbraio-dicembre 1980), Giunti
cora abbastanza studiata. Barbèra, Firenze 1980; schede del catalogo a cura di Leonat'do
19 Nel citato saggio Pierluigi Ferrari analizza uno strumento di Pinzauti, p. 70.
Hieronymus Brensius, attualmente presso l'Accademia Filarmonica 33 Cfr. C. Adkins, voce Trumpet marine, in The New Grove Dictionary
di Bologna e schedato come "violino arcaico", sottolineando la na of Musical il1slrume/Us, ed. Stanley Sadie, Macmillan Press
tura ibrida dello strumento, dalla forma esterna affine al violino ma Limited, London 1984 e Ram6n Andrés, voce Trompeta marina, in
dalle caratteristiche globali che portano a classiflcarlo come viola Diccionario de instrwnel1lOS musicales. De Pindaro a 1. S. Bach,
da gamba. (P. Ferrari, La viola da gamba, cit., pp. 41-42). Ram6n Andrés e Bibliograf, Barcelona 1995.
Per una storia documentaria degli strumenti ad arco di provenienza granducale SI
34 Cfr. W. Kirkendale, The Court Musicians, cit., p. 455. dic, n° 1081; tR C 4 I 61, 1857 dic., n° 981: tutte queste filze conten
JS Cfr. GM 1377, "conti della Guardaro ba", 15.10.1732, nO 100, c. 764. gono "conti della Guardaroba generale".
36 GM 1399, "conti della Guardaroba", 19.12.1733, c. 877, nO 414. 68 V Gai, Gli stmmellli musicali, cit., pp. 125-126.
)7 GMapp 64, "ordini del guardaroba maggiore", 20.7.1765, nO 360. 69 La documentazione citata è trascritta in V. Gai , Gli strumenti musi
)8 Un'unica eccezione si verifica tra il 1770 e il 1783: Giuseppe cali, cit. , pp. 53-58.
Ferrini è stipendiato come cimba laro di Corte, una carica affIne al 'o Le analisi sugli st rumenti musicali rilevano la natura e le qualità dei
l' antico custode di strumenti ma limitata ai soli clavicembali , spi materiali attrave rso indagini di vario tipo: esami alla luce radente,
nettoni e sp inette. Cfr. Pierluigi Ferrari-Giuliana Montanari , ultra violetta ecc., al microscopio, radiografie, endoscopie, indagini
Giovanni, Giuseppe e Filippo Ferrini: cembalari della Co rte del chimiche e fisiche su camp ioni , dendrocron ologia (per stabilire
Granducato di Toscana. Uno studio documemario. in Musiclls per l'età del legno) ecc. Una campagna di esami conettamente indiriz
[ectus. Studi in onore di Luigi Ferdinando Tagliavini "prattico & zati ed interpretat i è inoltre spesso in grado di rilevare l'entità di in
specolativo" in onore del LXV compleanno, raccolti da Pio terventi di restauro precedenti.
Pellizzari, Palron, Bologna 1995, pp. 29-48. 71 V. Gai, Gli strumenti musicali, cit., p. 102.
39 Cfr. GMapp 49, "libro di debitori", 10.2.1753, c. 226s. 12 GM 1117, 1700, c. 82-83, pubbJ. in V. Gai, Gli strumenti musicali,
Giuseppe Ferrini relati vo agli strumen ti a tastiera in tRC 3822, "con iscrizione all ' interno della vio la tenore indica la data del co mpleta
ti della Guardaroba generale", 1765 settembre, fasc. 9, n° 79, tra mento di questo strumento (documentazione in V. Gai, Gli sin/
scritto interamente in P. Ferrari-G. Montanari , Giovanili, Giuseppe menti musicali, cit., pp. 48-52), cfr. W Herll'y, Arthur & Alfred E.
e Filippo Ferrini, cit., pp. 34-35 . Hill, AnlOnio Stradivari, His Life & Work (1644-1737), 1902;
42 Cfr. in questo stesso volume Marco Di Pasquale-Giuli ana Dover, New York 1963. p. 223. Non siamo a conoscen za di even
Montanari, Le collezioni di strumenti musicali dei Medici e dei tuali altre iscrizioni, cui pare alludere la relazione di Scarampella.
Lorella: modalità e vicende della dispersio lle. 74 IRC 3995, "conti della Guardaroba generale", 20.10.1828, nO 478
43 IRC 3822, 1765 ott., fasc. x, n° 60, trascritto integralmente in 12, c. I-l v.
Montanari, Conservazione e restauro, cit. 75 11 prestito delle due viole di Stradivari è documentato in IRC 339 1,
44 Dal presente lavoro è escluso qualsiasi commento sugli archetti, og "giornale della Guardaroba generale", 16. 10. 1762, c. 174 e GM
getto di un futuro apposito contributo. 58app, 23.10.1762, c. 427d ; il rientro in guardaroba, dopo il ritro
" Rocco Domenico Doni (Firenze, 1600- 1660), reli gioso dedito all a vame nto a Grosseto, in IRC 3444, "affari divers i della Guardaroba",
liuteria, costruttore di vio lini e liu ti a Firenze (Uitge ndorff I); se 5.10. 1776, nO904, lettera 8, c. Iv.
condo Vannes originario di Bologna . Lo strumen to citato non è 76 È confermato quanto espresso da Vinicio Gai quando afferma che
quello sopravvissuto ma un violoncello detto "sordino" per le fasce essa è "conservata ne lla fattura orig inale in tutte le sue parti, come
"strette quasi à uso di violino", datato 1694 (GM 1117, c. 92). uscì dalle mani del suo artefice". Della stessa opinione è Leonardo
'6 IRC 3848, "conti della Guardarob a generale", 16.11.1780, n° 69. Pinzauti, cfr. Aniichi strumenti, cit. p. 45.
47 IRC 3872, "co nti della Guardaroba genera le", 31.12.1791, nO 71. 17 V. Gai, Gli strumenti musicali, cit., p. IlA.
48 Si vedano più avanti le considerazioni sul contrabbasso di 7S " Rapporto sullo stato di conservazione del violoncello di
Bartolomeo Cristofori; "Bortolo" essendo. in molte fonti coeve, l' i Stradivari", in data 5.1 . 1876, trascritto intera me nte in V. Gai, Gli
pocoristico del cosu·uttore. stmmenti musicali, cit. , pp. 55-56.
49 IRe 3875, "conti della Guardaroba generale", 5.3.1793, 1793 feb , nO 79 1RC 3979, 16.5. 1823, nO 102- 14 , e. 1-1 v.
58. so IRC 3995, 20. IO. I 828, nO478- I 2, c. 1- I v.
so TRe 3875, 23.3. 1793, 1793 ma.r., nO72, c. I - I v. SI IRC 3822, 24.7.1765, fasc. x, nO 60, c. 3.
SI Si confronti più avanti l' ipotesi che co llega questo intervento con un S1 In questi casi non si riesce a stabilire se l'aiutante di camera prende
violoncello Amati della collezione medicea. lo strumen to per il proprio uso o per conto del principe, ma il fatto
52 IRC 3875, 20.6.1793, 1793 giu., nO 106. che lo strumento venga restituito tre anni dopo la morte di Gian
S3 IRC 3877, "conti della Guardaroba general e", 13.3.1794, 1794 gen., Gastone avalla maggiormen te l'ipotesi che Tanfani lo abbia suona
nO 80. to personalmente. Le annotazi oni del prestito a Tanfani si trovano
54 tRe 3878, "conti della Guardaroba generale", 1794 giu., nO 20-21. in G~I 1306bis, 26.11.1717, c. 25s; GM 1241 bis, 26. 11.1717, c. 3 [n.
" IRe 3883, "conti della Guardaroba generale", 1795 ago., n° 74. n.]; GM 1410, 1732, e. 18s (dove Tanfani risulta aiutante di camera
.\6 Cfr. IRC 3889, "conti della Guardaroba generale", 7.7.1796, nO23 di S.A.R. poiché regna Gian Gastone dopo la morte di Cosimo 111);
3; IRe 3890, "conti della Guardaroba genera le", 211797, n° 11 3 e dell a restituzione in GM 14 10, 18.5. 1740, c. 18d; GM 124 I bis, s.d.,
IRC 3904, "conti della Guardaroba genera le", 29. 12. 1798, n° 25-9. c.3 [n. n. ).
57 IRC 3979, "co nti della Guardaroba generale", 16.5.1 823, 1823 giu., 8J Il pres tito a Tofanari risulta in GM 1410,22.7.1743, c. 22s, 26s e
nO 102- 14, c. I-I v. 26d; GM 741. 17.9.1732, c. 3v; GMapp 58, 25.8.1744, cA06d; IRC
\8 IRC 3987, "conti della Guardaroba generale", 2.8.1826, n° 323, c. 1 3390, "giornale della Guardaroba generale", 1744, c. l; GM 741,
Iv e IRC 3991, "conti della Guardarob a generale", 22.12.1827, 25.8.1745, c. 22; GMapp 49, 25.8.1745, c. 33s; GMapp 61, "debito
1827 nov., nO 17-581, c. I-Iv. ri diversi della Guardaroba", 25.8.1745, c. 214; GMapp 100, "inven
59 IRC 3995, "conti della Guardaroba generale", 20.101828, nO 478 tario della Guardaroba generale", 1762, p. 194; GMapp 99, "revi
12, c. I-Iv e IRC 3999, "conti della Guardaroba generale", sione del l' inventario generale della Guardaroba", 1762, c. 159r; la
21.8.1829, n° 459, c. l-Iv. resti tuzione in GM 58app, 1.7.1765, c. 507d e IRC 339 1, 1 7. 1765, c.
60 Potrebbe riferirsi alla viola di Dopfer. 320v.
61 IRC 4022, "conti del la Guardaroba generale", 10. 10. 1833, n° 205, c. S' Il mini stro in data 12 dicembre aveva espresso una certa opposiz io
l-l v-2. ne: " il Mini stero non può assumersi alcuna responsabilità sul rac
62 IRC 4025, "co nti della Guardaroba generale", 1834 nov., nO692. conciamento de l violoncello dello Stradivari da Lei propostomi. E
63 Rispettivamente in IRC4057, 1840 ago, n° 376; IRC 4071,1843 apr. poiché Ella stessa estima pericolosa questa operazione, non potrei
n° 237, c. 1- I v; IRC 4078, 1844 ott, ne 558; IRC 4080, 1845 apr., n° consigliare neppure la S.V. ad ordinarla [ ... l". Messo tuttavia più
198, c. 1- I v: tutte queste filze contengono "conti della Guardaroba tardi davanti al parere di una commissione tecnica, rinuncia a sol
generale", levare obiezioni. Cfr. V. Gai, Gli strumenti l7!usicali, cit. , pp. 53 e
64 lRC 4080,1 845 apr., nO 198, c. I-l v. 57.
65 Luigi Castellani: secondo Antonioni nato forse a Firenze nel 1809 e 85 V. Gai, Gli strumenti musicali, cit., pp. 114.
morto dopo il 1887, sarebbe frate ll o e collaboratore di Ettore che, 86 GM 1117, 1700, c. 90-9 1
dalla documenta zione del Regio Istituto Musicale, risulta invece es S7 IRC 3822, 24.7.1765, fase. x, n° 60, c. 3.
sere figlio di Luigi (cfr. V. Gai, Gli strumentì musicali, cit. , p. 58). S8 tRC 3872, 3 1.1 2. I79 1, nO7 1, cc. I - I V.
Ancora Antoni oni affenna che Luigi sarebbe figlio di Pietro, frate l 89 Registrato anche in GM 1410, 17.8.1741, c. 8 e GM 741,17.8.174 1,
67 Rispettivamente in IRC 4120,1851 gen., n° 1035; IRC 4126,1852 92 "Un violoncello da gamba a quattro corde con fondo di abeto, ma
52 Giuliana Montanari
ni co, fa scie, e corpo d' acero vern iciato, con due filetti neri intarsia 121 tRC 3875 , 23.3. 1793, nO72, c. I- l v.
ti su le testate torno torno, e pont icello senza vern ice, con cordiera, "' IRC 3979,16.5 .1823, n° 102-1 4, c. l-Iv.
e tastiera impiall acc iata di ebano, et i bischeri cii tutto ebano, co n l2J IRC 4022, 10. 10.183 3, nO205, c. l-l v-2.
un po li zzino manusc ri tto per di dentro nel corpo, che dice Anconius, l'" V. Gai, Gli slrumenti musicali, cit. , pp. 133-1 35 .
et Hieron ymus Amatifr. Cremonen. fil. F 1619. suo arco di serpen Ill TRC 1006, 1795 , c. 657, citata da Vin icio Gai, Considerazioni sulla
tino" (GM 11 17, 1700, c. 90). collezione medicea di strumenti musicali alla luce di do cumenti
9) V. Gai, Gli SinI/n enti musicali, ci t. , p. 116. sconosciuti del 1744-67 e 1794-95, in Musicologia Hwnana.
94 GM 111 7, 1700, c. 90. Swdies in Honor of Warren and Urs ula Kirkendale , ed. Siegfrid
95 tRC 3872, 31.12.1791, n° 7 1, c. I. Gmein wieser, David Hi1ey, Jorge Riedl Bauer, Olschki , Firenze
96 IRC 3822, 24.7. 1765, fasc. x, nO60, c. 3. 1994, pp. 443-56
97 An notazio ne del prestito in GM 14 10, 10.1 0. 1739, c. 22s; dell a re 126 Cfr. IRC 3876, "cont i de lla Guard aroba ge nerale", 20.7. 1793, 1793
stituzione in GM 141 0, 22.7 .1743, c. 22d. lug , nO77, c. I- I v.
98 Presti to in GM app 58, 15.12. 175 I, c. 406d ; restituzione in GMapp 58, I27 IRC 399 9, 21.8. 1829, n° 459, c. I-I v.
9.5. 1759 , c. 507s e GMapp 59, "minuta d' inventario", 1746, p. 389. 128 Y. Gai, Gli strumenti musicali, cit., p. 98.
99 V. Gai, Gli strumenti musicali, cit. , p. 118. 129 IRC 4057, 1840 ago, nO 376.
100 GM 111 7, 1700, c. 91. 1)0 Francesco Ruggieri (o Ru gier) , liutaio cre monese attivo dal 1645 al
101 Cfr. il verbale di co nsegna, nell' Appe ndi ce docu mentari a della pri 1700 è alli evo di Nicola Amati. Cfr. Amichi strumel1li, cit. p. 29.
ma sezione di questo vo lume . Ili Y. Gai, Gli slrwnemi musicali, cit. , p. 98.
102 IRC 3877 ,1 3.3. 1794 , n° 80. I J2 1RC 4356, 25 .9. 1804, p. 378; anche in IRC 4357 , 25.9 .1804, p. 180s
103 IRC 435 1, 22.9 .1777 , p. 48. e 180d; IRC 435 8, 6. 12. 1804, p. 129 e IRC 3368, "inventario a capi
104 V. Gai, Gli strumenti musicali, cit., p. 98. Cfr. anche Amichi stru dell a Gua rdaroba", 1804, c. 29s.
menti, cit. , p. 29. Il 3 Antichi strumenri, ci t., , p. 29.
105 I con ti di questi anni si trovano in tRC 397 9, 16. 5. 1823, nO 102-1 4, '" Y. Gai, Gli strumenti musicali, cit., p. 100; Amichi slrwnetlti, cic, p. 3 1.
c. l-I v; IRC 3987, 2.8. 1826, n° 323, c. l-I v; IRC 399 1, 22.1 2. 1827, Il5 Cfr. qu anto detto del violino Amati del 1662 anche per qua nto ri
nO 17 -581, c. l-I v; IRC 3995, 20.1 0.1 828, nO 478- 12, c. l-I v; tRC guarda la natura degli interven ti prat icati da Arcang iolo Bimbi .
3999, 2 1. 8.1829, nO459, c. l - l V. 1J6 IRe 40 18, "conti della Guardaroba generale", 1833 ott, nO 525 .
11. 1.1 755, c. 3 19v; della restitu zione in GMa pp 58, 6.7. 1765, c. "l L' inventario di con segna, trascritto in Y. Ga i, Gli strumenti IIll/ si
507d e IRC 3391, 6.7. 1765, c. 325v. cerli , cit., pp. 33-38, riporta la segue nte descrizione: "Un violonce l
113 IRC 3822, 17.9. 1765, fa sc. x, nO60, c. 4v. lo di Gaspero Piattell ini di Firenze costruito nel 1780. È posto co n
11 4 !RC 3848 , 16.1 1.1780, nO69 . l'arco entro astuccio d i albero tinto, da chiudersi a chi ave, fodera to
'" GM 1117, 1700, c. 102. intern amente di fla nell a verde. Porta fa lsa mente l'et ichetta di
116 Prest ito in GM 141 0,5.8.1738, c. 19s; GM 14 11 ,3.8.1738, c. 5 Antoni o Strad il'ari".
[sciolta] e 5. 8.1738, c. 7 [sciolta] [cassa di leg no); GMapp 58, 14' Il Gragnani citato da Casamorata fo rse è Fili ppo (Li vorno 1767
25.8. 1744, c. 406d; GM741,25.8. 1745, c. 22 [d ue archi]; GMapp 49 , Pari gi 18 12 ca. ), chitarrista e com pos itore.
25.8.1745, c. 33s; !RC 3390, 1744, c. I; rest ituzione in GM 74 1, 1' 5 IRC 4080, 1845 apr, nO 198, c. l -I v.
10.2.1753, c. 256; GMapp 49,1745, C. 33d; TRC 3390, 10.2.1753, c. 1'6 Cfr. Y. Gai , Gli slrumel1li musicali, cit., p. 11 7 e le schede a cura di
222; ri cevuta firmata dal debitore in GMapp 70, "giusti fi cazioni" , '" IRC 4080, 1845 ap r, nO 198. c. I- I V.
10. 2. 1753, c. 424; restitu zio ne in GMapp 58, 1.7 .1765, c. 507d; IRC 149 Y. Gai, Gli strumenti musicali, ci t. , pp. 125-126.
3391 , 1.7. 1765, c. 320v; indicazioni del prestito a Mose ll anche in ISO IRC 3872, 3 1.1 2.17 91, n° 71. c. Iv.
GMapp 100, 1762, p. 194 e GMapp 99, 1762, C. 1591' dove tu tt avia il ! ' ! IRC 3979 , 16 .5.1 823, nO102- 14, c. I-I v.
contrabbasso risulta corredato da due archi . '" Rispettivame nte IRC 3987, 2.8.1826, nO 323, c. 1-1 v; IRC 399 1,
11 8 IRC 3822,17. 9.1765, fasc. x, n° 60, c. 4.
22. 12. 1827, nO 17-58 1,c. l - I v; IRC3995, 20 .10. 1828, n0 478 -1 2, c.
11 9 V. Gai, Gli strumenri musicali, cit. , pp. 125 -1 26.
l-I v; lRC 3999, 21.8. 1829, n° 459, c. I-I v.
120 Ba rtolomeo Caste llani , secondo Anton ioni nat o forse a Firenze in
151 IRC 4025, 183 4 nov. , nO 692: il cont o non specifi ca a suffi cienza lo
torn o al 1740 e morto dopo il 1840, è atti vo a Firen ze tra il 1786 e stru me nto, ma l'an no prec edente gli altri due contrabbassi erano
il 1820; probabilmente è zio di Lui gi Castellani . stati tratta ti in modo analogo.
Per una storia documentaria degli strumenti ad arco di p ro venienza granducale S3
Documenti 3,
Firenze, Archivi o di Stato, Im peri ale e Real Corte 3875, sul dorso la
da ta 1793, la lettera "E" e "Filza di conti della guardaroba generale di
1. Sua Altezza Reale da gennaio a tutto giugno". Fil za a fascicoli men
Firen ze, Archivio di Stato, Imperi ale e Real Corte 3848 , sul dorso la sili che con tengono carte sc iol te.
data 1777 e "Fil za di conti dell a guardaroba generale di Sua Altezza
[fasc icolo di marzo] [ .. ]
Reale da lugli o a tU ttO dicembre" . [n O72] [c. I]
[fascicolo di ottobre] [ ... ] Conto di lavori fa tti da me , Gaspero Piattellini di alcuni strumenti per
[nO69] Tommaso Carcass i servizio di S ua Altezza Reale
A dì 16 novembre 1780 5- - Per avere fa tto un manicho, a co ntrabasso nu ovo L 35 -
Conto di Tommaso Carcassi per lavori fatti nella guardaroba Per avere fatto una tastiera nova di noce d'indi a
di S ua Altezza Reale 2-- per il detto strum ento 20 -
Per aver rifatto il manico ad una viola d'amore, 1 - Per avere i piroli nu ov i IO -
tastiera, e cordi era d'eba no, bi scheri corde, e ponticelli L 28 - - 20 - Per avere rim esso i tast i 3-
Per setole ri messe a due archi di violino 1. 6.8 Per avere rimesso un a corda 3-
Per acco moda tura di un violoncello, corde, ponti celio, Per avere accomodato un violoncello e fatto un
e setole all'arco 6. 13.4 pezzo novo, al manicho, e ponticello novo,
Per avere accomodalO un co ntrabasso, setole all' arco , 2- - e altre cose 12 -
e rifatta di nuovo la corda di Giso lreut 6 -- Per avere accomoda to un altro violoncell o e
Per aver rincordato di nu ovo altro violoncello, accom od ato la tastiera, e una pi cco la rottura e
e setole alI ' arco 5-- - 13.4 un pirolo nu ovo 6. I 3.4
Per aver ridotto una viola a contrabass o piccolo 6-- - 6. 8 Per avere accomodato un a cassa 2-
Per corde, po nt icell o, piolo di bosso lo di sotto, e se tol e per n IO portature di contrabasso e violoncelli 6. 13.4
all'arco della medes ima viola 11.13.4 11.10.
Per aver scoperchialo un violoncello 5- - ~
Per corde, ponticello, e set ole all'arco per il medesimo 6-- 11.16 . 8 E vero quanto sopra = Pi etro del Greco =
Per aver scoperch iati due violini , corde, e ponti celli 6- - Somma 98.6.8
Somma 8 l.l3.4 [c. l v]
Tara 1.13.4 Somma L 96.6.8
Restan o L 80 - - Tara 11.1 6.8
Sono s. I 1.3 - - Restano 86.10.
So no L 86. 10.
Moggi
2,
4.
Firenze, Archivio di Stato, Imperial e e Real Cane 3872, sul dorso la
Firen ze, Archivio di Stato, Imperi ale e Real Corte 3876, sul dorso la
data '179 1 e "Fil za di co nti della guardaroba generale di Sua Altez za
data 1793, la lettera ''E'' e "Filza di conti della gu ard aroba generale di
Reale da lu glio a tutto dicembre" . Fil za a fasc icoli mensili che con Sua Altezza Reale da luglio a tutto dicembre". Filza a fascicoli men
tengo no carte sc iolte. si li che con ten go no carte sc iolte.
[fa scico lo di di cembre] [ ...] [fasc ico lo di lugli o] [ .. ]
[n° 7 I] a 3 1 dicembre 179 1 [n ° 77] [c. I]
Con to di lavori fatti da me Giu seppe Carcassi alla Real e Guardaroba Gaspero Piattell ini a dì 20 lu glio 1793 n° 77
so pra diversi strumenti Conto di spese falte da me Gaspero Piattellini per una cassa da co n
per avere dimesso le seto le ad un archo da vi olonciello L 1.6. 8 trabasso per ser vizi o di S .A.R.
per acchomoda tura di un violonciell o di Amati cio [sic] Per avere spese in legno per la medes ima L 18
scoperchiato stacchato e riatacchato il manico in buona Per n° 4 mast ietti di otto ne, a L 4 l'uno 16
fo rma e fatoli tutto cio che g li bi sogni ava " 16 -- Per un a toppa e c hiave di ma sello 6
per rinchordatura e ponticiello dell medes imo 5- - Per n° 40 vi le, a so ldi 3.4 l'u na 6.13.4
per avere rifatto larcho al detto vi olonciello co n sue setole " 8 Per due man ig lie intorate 5
per avere riacc homoda to al vi olonciello di Senta di Milano Per nO4 ganci da selTare, e magliette 5.6.8
[sic] ci o scoperc hi ato rimesso nel suo punto il manico Per braccia 16 frustagno verde per fodera
ridotto servibile e restaurato il coperchio .. 20 - - a L 1.3.4 il bracc io 18 .13.4
per avergli rifatto ali medesimo la tastiera Per braccia 60 ga llone giall o, a sol di 3.4
e cordiera di ebano 14 -- il braccio lO
per rinchordatura ali medesimo nova e ponticiello 5- - Per bu lIette di ottone 6.13.4
per avere rifat to larcho novo con setole " 8- - Per avere spese in tintura dell a suddetta cassa per
per fattura di un a cassa nova per il medes imo 20 - - avergl i dato due man i di tinta bi gia e una mano di
per ferram enti per la medesima 7-- verde, e du e mane vernice " 16
per una corda da co ntrabasso consegniata 8 - Per nO3 pon awre della med esima 2
Som ma e segue L 11 2.6.8 Per coll a, e chi od i 2
[ve rso] lO - - Per fattura della medes ima cassa 60
Somma e segue da tergo L 112.6.8 Per spese fatte per una altra cassa per la tromb a marina
per avere riacchomodato un violoncello di Bortolo Per ave r speso in legnio .. 6.13.4
riadatato il manico e reso servib ile 12 -' Per n° 3 ma stetti di ottone, a L 3 l'uno 9
per avergli rifatto la tas ti era e cordiera al medesimo Per toppa e chiave di mase llo 5
di granat igli a 14 - Per due manig lie intorate 3.6.8
Per due ga ng i e sue magli ette ~
per inch ordatura nova e ponticiello 5- 10- Somma L 197. I 3.4
per avere rifatto larcho novo con setole 8- [c. I v]
per avere fatto fare un a chiave per la cassa del medesimo 1-
lO -- So mm a e segue da la da tergo L 197. 13.4
per assettatura di un violonci ell o di Amati cioè scoperchiato
Per bracc ia 5 112 di fru stagno verde a L 1.3 .4
e assetato le fasc ie e ri ad attato il manico e reso servi bile .. 14 - 6.8.4
il bracc io
per avergli rifatt o la tastiera e cordiera al medesimo Per n° 40 braccia gallone gia ll o, a soldi 3.4
di granatiglia 14 - il braccio 6.13 .4
per inchordatura no va e ponticiello 5- Per bullette di ottone 4
per avere ri fatto larch o novo con setole 8- Per tintura , e vernic iatura 10
per fattura di una cassa nova per il medesi mo 20 - 6 - - Per fan ura della suddena cassa " 40 ~
per feramenti per la medesima 7- 16 - - So mma L 264.15
Som ma L 224.6.8
Sta bene le suddette rasse ttature --=--'-2
Filippo Arrighi 16.15. -Tor na bene tu tto il suddetto lavoro Pietro del Greco
Tara lli~ Tara lQ.J2..
Restano L 2 12 -- Restan o L 248 -
Sono L 212 So no L 24 8 -
Moggi Moggi
S4 Giuliana Montanari
5.
DATA DESCRlZIONE SOMlvIE SOMME
DELLA DEI LAVORl. O DEI GENERI DfMANDATE RIDOTTE
Firenze, Archivio di Stato, Imperiale e Real Corte 3979, sul dorso CONSEGNA SOMMINISTRATi
"Real guardaroba generale anno 1823/Conti dal nO l al nO 115". Filza 21 agosto Scoperchiatura di una viola rimesso due
a fascicoli mensili che contengono carte sciolte. 1829 cerchietti, e zoccolo nuovo, rifatta la tastiera
soda di ebano, ponticello,
[fascicolo di giugno] [ .. ] capotasto, e corde L 24 -
[nO 102-14] [c. l] Restaurato altra viola di Stradivari rimessa
Per essere stato a lavorare all'Imperiale e Real Guardaroba del
in corde, e ripulita 7 -
Palazzo de Pitti per gli appressi lavori di strumenti deve dare a
Restaurati due violini d'Amali, e rimessi
Arcangiolo Bimbi violinaio quanto appreso
in corde 8 -
a dì 16 maggio 1823
Restaurati altri due violini di Slradivari
Per avere levato i tasti, e messo quattordici pezzetti di ebano
e rimessi in corde 7-
per riturare le buche della tastiera; rialzato il ponticello,
rifatto il capotasto di avorio, rincollato in Accomodato un violoncello di Amati e
diversi luoghi, e ripulito L 16 - rimesso in corde 16 -
Per aver fatto un'arco nuovo servito per il detto Altro violoncello di Amati accomodato diverse
contrabbasso 6- rotture, e tarli rimesso dei pezzi, rinvemiciato
Per aver messo due corde nuove al medesimo contrabbasso fatto dei pezzi, e rimesso in corde 28 -
che serve per la ca ppella 9- Raccomodato altro violoncello di Stradivari
Per avere riaccomodato il contrabbasso di Bortolo. con uno spacco sopra il coperchio, accomodalo
per averlo accomodato nelle fasce da piede, diversi posti, rincordato e tutto ripulito 14 -
messo dei tiranti, rimesso due piccole sverze Accomodatura della tromba marina,
nel fondo, rimesso quattordici pezzi, di acero e rivemiciata 7-
nel manico, ridato la vernice, e tutto ripulito 21 - Segue 129 -
Per altro contrabbasso coll'arme della Campana, per averlo [c. l v]
rincollato in diversi luoghi nelle fasce, riturato le buche DATA DESCRIZIONE SOMME SOMME
della tastiera di ebano, e ridata la vernice lO - DELLA DEI LAVORl, O DEI GENERI DIMANDATE RlDOTTE
Per avere riaccomodato un violoncello di Amati, CONSEGNA SOMMINISTRATI
riaccomodato diversi tarli, rimesso due corde, e ripulito 16 - 21 agosto Riporto L 129 -
Per altro violoncello piccolo di Venezia, per averle 1829
riaccomodato diversi piccole rotture nelle face [sic], e Accomodatura di una chitarra francese
nel coperchio, e rimesso due corde, e ripulito 12 - erincordata 4.13.4
Per altro violoncello di Stradivari, per averlo rincollato Accomodatura di una chitarra spagnola,
sulle punte, ripulito, e rincordato tutto 7-
e rincordata 5 -
Per avere rimesso le setole all'arco per i detti violoncelli 1.10
Accomodatura di un contrabbasso di Bartolo
Per altro violoncello di Stradivari, per averlo rincollato
rimesso dei pezzi rinverniciato, e pulito 18 -
nelle face, e accomodato unarottura nel coperchio, rimesso
Per altro contrabbasso di Campana
due corde nuove, e ripulito 7-
raccomodato e rimesso delle sverze
Per avere ripulito il violino di Stradivari, e rimesso
rinverniciato, e accomodato i piroti 19 -
in corde 2 -
Per altro violino di Ruggero detto il Per, ripulito, Rimesso a quattro archi setole nuove 4--
e rincordato 2- Rinsetolati due archi da contrabbasso 3.6.8
Per altri due violini, per avergli rincollati in diversi Speso in corde, e parte messo nelle cassette 14 -
luoghi, ripuliti, e rimessi tutti in corde 6- Pece messa nelle cassette 1.6.8
Per avere rimesso le setole a numero quattro archi di Speso in vernice per detti stromenti 4-
serpentino per i suddetti violini 1J.l.±
120.13.4 Somme L 202.6.8 170 -
[c. l v] 11 presente conto si riduce a pagamento Finna del manifattore, o provvisioniere
Somma, e segue L 120.13.4 in Lire 170 - - Arcangiolo Bimbi
Per avere rincollato due punte alla viola di Stradivari, visto Luigi Del Poggio Guardaroba
ripulita, e [sic] rimesso Il Capo del Dipartimento
due corde nuove 3- V. Casamorata
Per altra viola di Germania, per averla rincollata in diversi
luoghi, ripulita, e rincordata 4-
Per avere riaccomodato la tromba marina, ripulita, 7.
e rimesso le setole all'arco 5-
Lavoro stato eseguito per ordine verbale Somma L 132.3.4 Firenze, Archivio di Stato, Imperiale e Real Corte 4022, sul dorso
del Real Padrone Tara 12.3.4 "Imperiale e real guardaroba anno 1834/ Giustificazioni dal nO 511 al
G. Ventinove Al netto L 120 -- nO 280". Modello a stampa.
Arcangiolo Bimbi
V. Casamorata [ ... ]
[nO 205] [c. l]
[ .. ] Anno 1834 - Mese di marzo
6. [ .. ] Dipartimento Palazzo Pitti
Conto dell'Imperiale e Real Corte
Firenze, Archivio di Stato, Imperiale e Real Corte 3999, sul dorso "Imperiale
con me Gaspero Piattellini
e real guardaroba generale / Anno 1829 giustificazioni dal n° 381 al nO 530".
[... ] Data del pagamento 19 aprile 1834
Registro Spese a carta 171
Modello a stampa.
DATA DESCRIZIONE SOMME SOMME
[ ... ]
DELLA DEI LAVORI, O DEi GENERI DIMANDATE RIDOTTE
[n° 459] [c. l]
CONSEGNA SOMMINISTRATI
[... ] Bimbi Arcangiolo fabbricante di strumenti
lO ottobre Un Cisolfaut fasciato per violoncello L 2-
[c. l v] Tre Gisorreut simili " 3 -
[... ] Anno 1829 - Mese di agosto Un Gisorreut simile da viola " - 10
[... ] Dipartimento guardaroba generale Tre Delasorrè da violoncello " 1.13.4
Real Palazzo Pitti Cinque Alamirè da violoncello " 2 -
Data del pagamento 27 settembre 1829 Due nottolini per un arco da violoncello,
Registro spese a carta 172 e messi al posto " 1.13.4
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