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Volpacchiànzipo

Sgaraganga
fu raggiunto da
tre
gerani da corsa
e
li invitò a
delineare una
teoria
post-cognitivista
del saltaleone
in grado di
consentire
pronostici sul
Borussia Mönchengladbach
in caso di
pioggia,
neve,
grandine,
cenere,
lapilli,
nòccioli di oliva,
monetine,
sputi,
schizzi di
sugo
e
lancio di
lavandini
in
eternit.
Un passante
si travestì da
fico d’India
e subito
si radunò
intorno a
lui un
capannello di
orientalisti
disoccupati.

In quel momento
accadde
l’irreparabile:
si guastò il televisore.
Accorsero
due infermieri,
un anestesista
e un
cavatappi,
estrassero
un mazzo di carte e
lo
cucinarono
alla puttanesca
mentre un
coro a
bocca chiusa di
indagati per mafia
intonava
l’Inno del
Raccordo Anulare.
La zona era
pattugliata da
dirigibili
della
Protezione Animali
e
vecchi stivali
magiari:
ormai non c’era
più
scampo,
né sgombro,
né tanto meno
spigola e
orata.
Alcuni si
suicidarono
con un
trattato di
semiotica,
altri
fecero testamento
a favore dei
poveri del
Principato di
Monaco,
altri ancora
non fecero
un cazzo.
Avevano ragione loro.

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