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DIALETTICA 2
-La dialettica non è per Hegel soltanto la logica di sviluppo della realtà. È anche la logica che il
losofo (o più in generale l’individuo) deve utilizzare per comprendere la realtà (la quale possiede
una natura dialettica).
Siccome la realtà ha una natura dialettica, ossia vive di contraddizioni che tendono a riconciliarsi,
l’uomo deve assumere come strategia di comprensione proprio questa stessa logica (la strategia
deve conformarsi alla struttura della realtà). L'uomo deve ragionare in modo dialettico se vuole
comprendere una realtà strutturata in modo dialettico.
Hegel, però, attua una distinzione tra intelletto e ragione (facoltà su cui aveva già ri ettuto Kant).
Kant
L’intelletto è la facoltà che permette di organizzare l’esperienza e comprendere la realtà
fenomenica——>per questo le conoscenze intellettuali sono valide [non oltrepassano il campo
dell’esperienza].
La ragione è la facoltà che spinge l’uomo a voler conoscere ciò che non può essere conosciuto
(questioni meta siche irrisolvibili——>non sono su ragate dal contributo empirico). La
meta sica, però, se non sfocia nella pretesa di conoscere la realtà nella sua interezza, può
risultare utile a livello scienti co (la ragione spinge lo scienziato a porsi domande sempre più
profonde, ricercando risposte sempre più comprensibili——>tuttavia lo scienziato è
consapevole che non vi è la possibilità di raggiungere la conoscenza assoluta) e pratico.
Al di la del campo empirico l’uomo non può conseguire nessuna conoscenza certa (l’uomo non
potrà mai raggiungere la conoscenza assoluta della realtà).
Hegel
L’intelletto è una facoltà conoscitiva limitata poiché si riferisce al campo empirico.
La ragione è la facoltà che permettere di conoscere la realtà nella sua interezza (facoltà
superiore all’intelletto). Ciò accade poiché essa consente di conoscere le cose in rapporto
all’insieme di cui fanno parte. Questo per Hegel signi ca considerare gli enti come unità
d’opposti, come sintesi (visione dialettica della realtà——>la realtà è strutturata in modo
dialettico, vive di opposizioni——>insieme di elementi complementari che non possono essere
analizzati distintamente). Le cose hanno sempre un legame con il loro opposto (non ha senso
studiare la mente se non si considera il corpo, ossia la base organica).
L’uomo ha la possibilità di spingere la sua indagine oltre il campo empirico e raggiungere delle
certezze (dovere di raggiungere una conoscenza assoluta——>conoscenza che va oltre il campo
empirico).
Perché Hegel a erma la superiorità della ragione rispetto all’intelletto?
L’intelletto permette di riconoscere gli enti in se stessi, distinguendoli gli uni dagli altri senza alcun
riferimento al contesto nel quale sono inseriti (nella forma A è A, in quanto non è B——>il bene è
ciò che è giusto, in quanto il bene non è male). Esso è una facoltà analitica (la sua funzione è
analizzare, distinguere——>riferimento alla seconda delle quattro leggi di Cartesio:
scomposizione dei problemi al ne un’analisi migliore), la quale però è limitata. L’intelletto, infatti,
non può cogliere la visione d’insieme (trama di relazione che connette gli enti——>visione parziale
della realtà).
Es. distinzione netta tra psiche e materia (visione intellettualistica——>è utile distinguere il campo
psichico dal campo materiale, poiché consente ai sici di studiare nella loro nuda oggettività i
fenomeni naturali e agli psicologi di mettere a nudo le problematiche psicologiche in quanto tali).
Problema——>non si riesce più a comprendere il rapporto esistente tra psiche e materia
(divisione in Rex Cogitans e Rex Extensa di Cartesio)——>non si può ignorare il fatto che vi è un
legame tra la mente dello scienziato ed il mondo subatomico che viene osservato.
L’uomo, tuttavia, se vuole comprendere la realtà nella sua totalità necessita della loso a (la quale
fa uso ragione).
——>intelletto (facoltà della scienza)= vantaggio: l’isolamento dei fenomeni ne consente una
maggiore comprensione/ svantaggio: settorialità della scienza (no visione di insieme).
——>ragione (facoltà della loso a)= vantaggio: comprensione più generale della realtà
-La dialettica, considerata come strumento conoscitivo della realtà, è un processo che si
compone di tre momenti:
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1)momento astratto (o momento intellettuale)——>l’intelletto cerca di comprendere le cose
distinguendole le une dalle altre.
2)la ragione comprende che, per capire realmente cosa sono materia e pensiero, bisogna
considerarli come elementi opposti ma relazionati l’uno all’altro.
Es. gli uomini sono esseri niti (nello spazio, nel tempo e nel pensiero), ma l’umanità è
potenzialmente in nita.
Vi è un rapporto strettissimo tra nito e in nito poiché il nito si riferisce agli elementi che
costituiscono l’in nito e quest’ultimo si riferisce all’insieme che comprende le singole parti nite.
L’Assoluto non è una realtà astratta o trascendente (come Dio) ma coincide con la realtà stessa
(principio immanente). Il sistema hegeliano potrebbe essere de nito monismo panteistico (Dio è
un principio immanente, Io e In nito sono la realtà stessa——>Hegel tende ad attribuire il
carattere divino alla realtà).
2)Hegel= l’Assoluto è una realtà dinamica, segue un suo percorso (non nasce già compiuto, deve
compiersi attraverso un cammino lungo e faticoso). Il compimento dell’Assoluto (la sua
destinazione nale) è l’acquisizione di un’autocoscienza (l’Assoluto si rende cosciente di se——
>la realtà nel suo complesso non è cosciente di se, deve diventarlo). Lo strumento che consente
l’acquisizione di un’autocoscienza è l’essere umano (nello speci co i loso ——>in particolare di
Hegel stesso——>non solo rivela all’uomo quale è il signi cato della realtà ma permette alla realtà
stessa di diventare cosciente di se). La storia umana non è altro che la storia dell’Assoluto che
cerca di diventare cosciente di sé.
-L’uomo è la parte più nobile dell’Assoluto (non ne è distinto), è la coscienza stessa dell’Assoluto
(perché ne è parte e perché attraverso di lui l’Assoluto acquisisce coscienza di se).
ES. foglio di carta come espressione dell’Assoluto (l’essere umano è l’estremità del foglio——>il
foglio si piega su stesso——>l’essere umano diventa cosciente di essere parte del foglio).
La coscienza umana può essere considerata come la coscienza che l’Assoluto acquisisce di se
stesso (=condizione attraverso cui l’Universo prende coscienza di se e della sua storia).
Consapevolezza di 1) sé.
all’acquisizione dell’autocoscienza).
-La visione di Hegel è nalistica. Vi è una ragione che direziona gli eventi naturali e le vicende
storiche verso un ne speci co.
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-Hegel non crede nell’evoluzionismo (l’uomo non si è evoluto, è sempre esistito——>Darwin
pubblica l’origine delle specie alcuni anni dopo la morte del losofo, nel 1859). Crede però che
l’Universo abbia avuto un suo processo di sviluppo (creazione dell’universo——>apparizione
dell’essere umano——>sviluppo della coscienza umana).
-Per Hegel, come per ogni idealista, l’essere umano ha un ruolo cosmico, divino.
Questione terminologica
Per Hegel l’Idea è anche Assoluto (totalità della realtà) poiché se la realtà è totalmente razionale e
l’Assoluto coincide con la realtà, allora l’Assoluto può essere chiamato anche Idea (Assoluto
come realtà razionale).
Oppure
Ma siccome per Hegel vi è una coincidenza totale tra ragione e realtà, allora l’Idea rappresenta la
realtà nel suo complesso (poiché essa è razionale). Allora essa coincide anche con l’Assoluto, dal
momento che esso rappresenta la totalità della realtà (completamente razionale).
Realtà=ragione
Ragione=Idea
Assoluto=Idea
2)Idea fuori di sé (antitesi)——>idea che si concretizza nello spazio e nel tempo (idea che si
realizza concretamente nel mondo naturale). Rappresenta l’idea che si rivela nella natura (una
delle due manifestazioni concrete dell’Assoluto). Il termine “fuori di se” sottolinea l’alienazione
dell’idea nelle realtà spazio-temporali del mondo (=processo di estraniazione, allontanamento da
se stessa). La scelta di questa formulazione è volta a sottolineare il passaggio dall’astratto al
concreto ed esprimere l’allentamento apparente dalla razionalità che caratterizza il reale (nella
natura la ragione si aliena da se stessa, dalla propria razionalità, poiché non è cosciente).
Infatti, la natura è una parte della realtà ed ha una sua struttura razionale (anche i processi naturali
hanno la loro logica di sviluppo——> ne: consentire lo sviluppo della vita e quindi l’apparizione
della coscienza). In essa, tuttavia, questa razionalità è ancora primordiale (inconscia, sepolta da
fenomeni che sono apparentemente caotici e casuali). Proprio perché l’Idea sembra perdere la
propria razionalità, allora Hegel associa al concetto di idea quello di estrinsecazione.
2) non è cosciente di se
La parte della loso a hegeliana che si occupa di studiare la natura è la loso a della natura.
3)Idea che ritorna in sé(sintesi)——>rappresenta l’assoluto come Spirito. L’Idea, dopo essersi
fatta natura, se ne distacca per divenire coscienza (razionalità cosciente). L’Idea considerata sotto
forma di natura è una razionalità non consapevole di se stessa, mentre lo Spirito rappresenta
l’idea (sviluppo razionale della realtà) che prende coscienza di se stessa.
La parte della loso a hegeliana che si occupa di studiare lo Spirito (idea che prende
consapevolezza di se nell’uomo e attraverso l’uomo) è la loso a dello spirito.
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Spirito= razionalità+consapevolezza
La loso a dello spirito a sua volta si divide in tre parti (struttura triatica):
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