Sei sulla pagina 1di 4

HEGEL 5/6

FENOMENOLOGIA DELLO SPIRITO (1807)


-La Fenomenologia dello spirito è l’opera più celebre di Hegel (decreta il suo successo). Viene
pubblicata nel 1807 e segna il distacco de nitivo con Schelling (critica alla loso a schellingiana
nella prefazione dell’opera). Essa ha una sua precisa collocazione nel sistema Hegeliano (divisione
tra logica/ loso a della natura/ loso a dello spirito) e si inserisce nella loso a dello spirito (tra le
tre ripartizioni della loso a dello spirito si situa nella prima, la loso a dello spirito soggettivo).

-Il termine “fenomenologia” (dal greco “phainomenon”, “fenomeno”, “apparenza”, “lucentezza”)


designa, letteralmente, la scienza di ciò che appare (o discorso razionale intorno a ciò che
appare). Poiché nel sistema hegeliano l’intera realtà è razionale. Lo spirito rappresenta il momento
in cui la realtà stessa si rende consapevole della propria razionalità. lLa fenomenologia consiste
nell’apparire dello spirito a se stesso (=la fenomenologia è la scienza che studia i passaggi che lo
spirito [coscienza umana] ha dovuto compiere per diventare cosciente di se stesso).

Fenomenologia——>storia della coscienza umana, con i suoi travagli, le sue conquiste (modi e
tempi attraverso cui si rende conto di essere parte di uno spirito più ampio——>lo Spirito si rende
conto di esistere attraverso la coscienza umana). ——>racconto di come l’Idea si rende cosciente
di sé stessa (soggetto che necessita un’acquisizione graduale di coscienza).

Più il losofo si rende conto che esiste una razionalità di fondo, più l’idea stessa acquisisce
coscienza di sé (percorso unico). ——>[formazione di una coscienza collettiva]

Da un punto di vista assoluto, Ii processo di acquisizione dell’autocoscienza termina con la stessa


loso a di Hegel (compimento del percorso). Da un punto di vista oggettivo, invece, il processo si
conclude con il raggiungimento da parte dell’uomo del più alto grado di civiltà possibile
(imposizione dello stato di diritto——>forma particolare: stato etico).

-Nella Fenomenologia dello Spirito da un lato Hegel si so erma ad analizzare il “viaggio”


compiuto dall’Idea attraverso la coscienza umana (per giungere a comprendere se stesso quale
“assoluto”), volto all’acquisizione dell’autocoscienza (impostazione diacronica——>percorso che
si svolge nel tempo). Dall’altro si so erma sul principio dialettico delle tre forme/momenti dell’Idea
quali appaiono in tutte le determinazioni fondamentali della realtà (visione generale del sistema
hegeliano). La delineazione generale del sistema (idea in sé/idea fuori di sé/idea che torna in sé) è
contenuta nell’Enciclopedia delle scienze loso che in compendio.

Coscienza umana——>modo e luogo attraverso cui la realtà prende coscienza di se stessa


(l’uomo però è parte integrante di questa realtà——>parte più nobile perché dotato di coscienza).

Fenomenologia dello Spirito —>[tende a coincidere]—>Storia umana (non intesa come semplice
successione di eventi).

Il racconto che Hegel fa nella Fenomenologia dello spirito si compone di varie gure (=momenti
storici sui quali il losofo si so erma poiché li considera fondamentali all’interno del viaggio che
compie lo spirito, attraverso l’uomo, per diventare cosciente di se stesso). La sua delineazione
delle vicende umane non risulta rigorosa, tuttavia risulta funzionale al ne della comprensione del
percorso dello spirito.

Il viaggio che lo spirito compie non è paci co e facile (vive di erramenti, smarrimenti, errori,
con itti, scissione, dolore, negatività, travaglio). Questo aspetto rimanda alla concezione della
storia formulata da Hegel (la storia progredisce per sintesi/conciliazione di momenti con ittuali). Si
tratta inoltre di un percorso che tende a superare l’individualità (prospettiva individualistica) per
raggiungere l’universalità (=superare la propria individualità signi ca rendersi conto di essere parte
di una realtà più ampia, di uno spirito comune, di una razionalità che muove gli eventi).

Es. Liberalismo (teoria politica che va accettata per alcuni aspetti e respinta per altri)——
>accettazione della tutela dei diritti civili (attribuibili a tutti) da parte dello stato/non accettazione
del suo eccessivo liberalismo (teoria politica secondo cui la funzione dello stato è rispettare le
libertà individuali——>per Hegel lo stato deve avere una funzione etica, ossia attuare una politica
che guidi verso un ne comune ed essere espressione dello spirito del popolo——>espressione di
una nazione). Anche dal punto vista politico l’umanità tende a superare la propria individualità per
diventare nazione (unità coesa che si unisce in un sentimento nazionale e in un ordinamento
politico che ne rappresenta l’autentico spirito).

-La fenomenologia si divide in due parti:

fi
fl
fi
fi
fi
fi
fi
fi
fi

fi
ff
fi
ff
fi
fi
fi
fi
fi
ff
fi
fi
fi
fi
fi
fi
fi
fi
fi
fl
1)prima parte: coscienza, autocoscienza e ragione.

2)seconda parte: spirito, ragione, sapere assoluto.

COSCIENZA
-La coscienza è l’attenzione che lo spirito rivolge a un oggetto (realtà che viene percepita come
esterna da sé). Essa è l’attività che l’essere umano volge verso l’esterno (attività tramite cui
l’uomo cerca di conoscere il mondo esterno tramite i sensi, la percezione e l’intelligenza——
>analisi appartenenti al campo della gnoseologia=dottrina loso ca che veri ca le forme e i limiti
dell’attività conoscitiva umana). Si articola in:

1) certezza sensibile.

2) certezza della percezione.

3) certezza dell’intelletto.

AUTOCOSCIENZA
-L’autocoscienza è attività che il soggetto rivolge a se stesso e agli altri essere umani (altre
coscienze——>il campo di indagine non è più quello gnoseologico). Per conoscere se stessi
bisogna conoscere prima gli altri (un essere umano non è mai un entità individualizzata ma è
sempre un fascio di relazioni instaurate con gli altri——>le coscienze si formano nel contesto
societario). Le due gure più importanti dell’autocoscienza sono la servitù e la signoria e la
coscienza infelice.

SERVITU’ E SIGNORIA
-L’autocoscienza postula la presenza di altre autocoscienze in grado di darle la certezza di essere
tale (l’uomo può essere cosciente di se stesso solo se viene riconosciuto da un’altro essere libero
e pensate quale è l’essere umano). Essa quindi si sviluppa sempre in relazione agli altri. Questo
riconoscimento da parte dalle altre autocoscienze, però, non è scontato.

-Diventare autocoscienza signi ca anche prendere coscienza della propria libertà


(consapevolezza di essere persone libere, ossia individui non soggetti a condizioni vincolanti——
>Fichte: un cittadino è un buon cittadino che acquisisce la consapevolezza di essere libero).

Il contatto con gli altri può essere paci co (Fichte: importanza dell’esempio degli altri——
>stimolazione da parte degli individui attivi della società) o con ittuale (scontro con persone
aventi opinioni di erenti——>in un contesto di scontro viene appresa la libertà, poiché si
apprende come difendere o rivalutare le proprie idee).

L’uomo trova appagamento dell’anima negli altri poiché esso, in quanto essere libero e pensante,
necessita di una relazione con un altro essere libero e pensante. Nonostante l’essere umano
abbia dei desideri di natura biologica (derivanti dalla sua condizione di animale), esso presenta
anche volontà più nobili (desideri di appagamento culturale/desideri di appagamento estetico/
desiderio di confronto).

Anche nel momento in cui l’essere umano si isola o entra in con con itto con le altre
autocoscienze esso mantiene con loro un rapporto, una relazione (in qualsiasi momento l’uomo
rimane un’autocoscienza che si è sviluppata in relazione agli altri ed è legata ad essi in modo
indissolubile).

-Hegel con l’introduzione dell’autocoscienza vuole giungere a delle conclusioni che riguardino
l’esistenza umana nel suo complesso (discorso esistenziale/discorso strutturale=spiegazione di
come è strutturalmente l’esistenza umana). L’esistenza umana è relazione.

-L’autocoscienza non si ottiene in modo paci co (insorgenza di un con itto). Essa va conquistata
s dando gli altri (discorso dialettico——>anche il rapporto che le autocoscienze stabiliscono tra
loro è dialettico).

-E’ troppo semplice riconoscersi reciprocamente tramite un atto di amore (i due amanti si
riconoscono, attribuiscono autocoscienza l’uno all’altra, si riconoscono come liberi esseri
pensanti in un reciproco scambio d’amore, si riconoscono con autocoscienze a ni).
L’autocoscienza necessità di di coltà (mancante nell’atto d’amore), di con itto che forti ca la
personalità (ra orzamento dell’autocoscienza tramite delle fasi di contesa con gli altri).

Mancano “la serietà, il dolore, la pazienza e il travaglio del negativo”——>relazione inconcludente.

-Le autocoscienze tendono a stabilire tra loro rapporti con ittuali poiché ognuno cerca di
a ermare la propria autonomia, la propria indipendenza, la propria libertà (tramite il
riconoscimento da parte degli altri——>ognuno desidera che le altre autocoscienze lo
riconoscano come autocoscienza, senza però voler riconoscere gli altri). Si genera così una
contesa, la quale termina con la subordinazione di una delle due autocoscienze (l’uno diventa
fi
ff
ff
ff
fi
fi
ffi
fi
fi
fl
fi
fl
fi
fl
fl
fl
fi
ffi
fi
signore e l’altro servo——>si genera il rapporto servo-signore——>forma di gerarchizzazione
psicologica). Il signore, in seguito alla subordinazione dell’altra autocoscienza, necessita di
mantenere questa relazione di dipendenza del servo nei suoi confronti poiché essa gli consente di
sentirsi forte e pienamente libero.

Signore= colui che, pur di a ermare la propria indipendenza, ha messo a repentaglio la propria
vita, no alla vittoria.

Servo= colui che, a un certo punto, ha preferito la perdita della propria indipendenza pur di avere
salva la vita.

Tuttavia, la dinamica del rapporto servo-signore è destinata a ribaltarsi (il rapporto tra
autocoscienza dominante e autocoscienza dominata tende dialetticamente a ribaltarsi) poiché il
Signore tende a vivere sfruttando il lavoro del servo (tende inconsapevolmente a diventarne
dipendente——>tende a concepire la propria forza in termini di forza esercitata sul servo e non
coltiva parte di se stesso) mentre il servo nisce per rendersi indipendente proprio grazie al suo
valoro (è costretto a lavorare su se stesso a causa della sua condizione——>impara a trasformare
la natura).

——>La classe servile è destinata a ribaltare i rapporti sociali (riferimento alla rivoluzione
francese).

Il rapporto dialettico di rovescia: “il servo diventa signore del signore e il servo diventa servo del
servo”. Questo rovesciamento avviene tramite il servizio e il lavoro.

-Il processo di progressiva acquisizione dell’indipendenza da parte del servo si articola in tre
momenti:

1) paura della morte=momento iniziale in cui le due autocoscienze provano paura (angoscia)
l’una di fronte all’altra (momento che precede lo scontro——>segue la creazione rapporto di
subordinazione iniziale tra signore e servo).——>creazione di una dinamica tra le due
autocoscienze.

2) servizio=momento in cui il servo si mette a disposizione del signore per lavorare.

——>il servo impara a dominare i propri impulsi.

3) lavoro=momento in cui il servo, proprio perché capace di trasformare la natura, acquisisce la


libertà di diventare indipendente nei confronti di essa.

——>il servo impara a trasformare la natura.

-Il rapporto servo-signore non viene inteso da Hegel solo come una dinamica psicologica tra due
autocoscienze che si rinnova sempre nel momento in cui sorge un rapporto interindividuale. Il
losofo applica questa formulazione anche alla storia e alla società (questa loso a si è realmente

incarnata in certo momento storico o in un certo tipo società). In particolare Hegel si riferisce al
tipo di società che si è formata nel mondo antico, la quale sopravvive no alla rivoluzione francese
(mondo antico——>società mesopotamiche/mondo greco/mondo romano/società medievale
cristiana——>potere detenuto da un’elite aristocratica o sacerdotale, la quale domina su una
massa di sudditi).

-Per comprendere come il servo si liberi del signore è necessario valutare la situazione dal punto
di vista storico/sociale. Il servo comprende come liberarsi tramite il lavoro svolto per il signore. In
particolare, impara a dominare i propri impulsi tramite il servizio (apprende a rimandare il consumo
e l’utilizzo delle cose——>rimando della fruizione dell’oggetto desiderato——>educa alla libera
poiché, per Hegel, essa consiste nel non rendersi dipendenti dal desiderio che attrae l’uomo
verso gli oggetti——>Epicuro) e apprende come trasformare la natura tramite il lavoro (attività
secondo la quale l’uomo trasforma la materia prima in un prodotto nito——>trasformazione delle
risorse naturali al ne di assecondare i propri bisogni——>grazie al lavoro l’uomo apprende come
imprimere la propria volontà sugli elementi della natura——>essa insegna all’essere umano la
libertà di trasformare la natura in ciò che esso desidera [riconoscimento come ente plasmatore
della realtà——>manifestazione concreta della libera volontà umana]).

——>su questo principio Marx fonda la sua loso a (parte dalla concezione di Hegel di lavoro).

Il servo continua ad essere soggetto al potere politico, sociale ed economico del signore, tuttavia
impara a riconoscersi come entità libera (assunzione di piena autocoscienza, senza
riconoscimenti da parte del signore).

-Il signore, invece, rimane dipendente dal consumo degli enti materiali (non apprende come
dominare i suoi istinti tramite il servizio e non si rende entità libera plasmatrice della natura tramite
il lavoro).

——>il mancato sviluppo completo dell’aristocrazia nel corso della storia è dovuto alla mancata
necessità di lavorare (al contrario della borghesia——>espressione moderna della liberazione del
servo).

fi
fi
fi
ff
fi
fi
fi
fi
fi
fi
fi
STOICISMO E SCETTICISMO (altra gura dell’auto coscienza)

-Nel corso dei secoli il servo impara a riconoscersi come entità libera. L’avvenuta liberazione del
servo trova una sua manifestazione siologica già nel mondo greco in età ellenistica con lo
stoicismo e lo scetticismo (ri esso loso co della liberazione del servo). Quest’ultimi certi cano a
livello loso co che l’umanità ha acquisito la coscienza di essere libera nei confronti del mondo
che lo circonda. Hegel vede in queste due correnti loso che il ri esso di ciò che è accaduto sul
piano sociale poiché lo scetticismo (come l’epicureismo) considera saggio/ losofo colui che
riesce a liberarsi dalla dipendenza degli elementi esterni (non si fa turbare dalle passioni/non è
schiavo dei desideri——>autosu ciente nei confronti i degli eventi). Lo scetticismo è una forma di
radicalismo dello stoicismo (lo scettico accetta le idee dello stoico e toglie realtà al mondo stesso
——>nulla è vero, tutto ciò che i sensi percepiscono è illusione). Con lo scetticismo avviene il
compimento di quel percorso iniziato da, servo e volto al distaccamento dal mondo (=mondo
inesistente).

LA COSCIENZA INFELICE
-La negazione che lo scetticismo compie nei confronti della realtà esterna contiene in se una
contraddizione. Da un parte lo scettico a erma l’illusorietà della realtà esterna (è doveroso
dubitare di tutto) ma dall’altra questa a ermazione implica la sua veridicità (paradosso,
contraddizione in termini——>a ermazione di una verità, nonostante essa implichi l’illusorietà di
ogni elemento della realtà). Hegel mette in luce questa contraddizione insita nello scetticismo e
spiega che essa si ripercuote anche sul cristianesimo (sostiene che questa negazione si
ripresenta in modo drammatico nel cristianesimo). Il cristiano, infatti, a erma che il mondo terreno
è soltanto l’ombra di un mondo più vero [mondo transitorio rispetto al mondo eterno——>vive la
contraddizione scettica come lacerazione della propria anima——>anima legata alla materialità
del mondo terreno ma attratta dal mondo più vero, poiché ne discende]. L’anima del cristiano è
lacerata e produce una coscienza infelice (infelicità di essere creature nite, materiali tese verso
una dimensione in nita che non è tangibile——>separazione radicale tra nito e in nito). Il
Cristianesimo non solo nasce con questa contraddizione, ma si tratta di un tentavo fallito di
ricongiungere materia e spirito (perché l’incarnazione di Cristo rappresenta il mezzo attraverso cui
divino e umano si ricongiungono——>in quanto uomo, Cristo è morto——>il Cristianesimo nasce
come nostalgia di quel momento irripetibile della storia——>il cristiano so re anche della
nostalgia di quel momento storico).

-La coscienza infelice stessa è destinata ad essere superata (in quanto momento storico——
>Rinascimeto——>la visione lacerante del cristianesimo viene superata poiché il Rinascimento
inizia a ricongiungersi con il mondo terreno in cui vive)——>restituzione di realtà al mondo
terreno. Questo avviene anche sul piano loso co (Giordano Bruno——>Dio come principio
immanente).
fi
fi
fi
fl
ff
ffi
fi
fi
fi
ff
fi
ff
fi
fi
fi
fi
fl
fi
ff
fi
ff
fi
fi
fi

Potrebbero piacerti anche