Il Borgo Futuro avrà i segni della modernità e dell'efficienza e i caratteri della civiltà
classica, e la cultura sarà il cardine dello sviluppo.
PREMESSA
La ricerca sul Borgo Futuro, di Ri-Gymnasium, è cominciata nel 2014, con il progetto di recupero della
Palestra di Paliano di Massimiliano Fuksas e Anna Maria Sacconi, nella convinzione che la
rigenerazione di quel monumento contemporaneo, abbandonato al degrado, avrebbe potuto
innescare un processo di sviluppo della città e dell'intera area, se articolato nella giusta maniera.
Il progetto di ricerca fu promosso dal Sindaco di Colleferro, che ne ha fatto un modello di sviluppo
per la città e, insieme ai sindaci del comprensorio, un modello di sviluppo in rete, dell'intero ambito
territoriale che ruota intorno a Colleferro.
L'esperienza di Colleferro ha affinato ulteriormente il progetto, che si sta applicando, oggi, con
successo a diversi ambiti territoriali del paese, come modello replicabile e in grado di garantire ampi
margini di originalità.
Borgo Futuro di Ri-Gymnasium è, dunque, un progetto molto articolato, in stato avanzato ma sempre
in divenire, ed è, oggi, adottato da Arpino, la Città di Cicerone, di Caio Mario, di Vipsiano Agrippa, di
Ennio Morricone, candidata a Capitale Italiana della Cultura 2022, che intende porsi come modello da
imitare, nella sperimentazione di pratiche di rigenerazione e sviluppo dei borghi, in Italia e in Europa.
Il lavoro di questi anni e l'accelerazione data da Arpino, in questi ultimi mesi, tra l'altro, pongono il
progetto come soluzione d'avanguardia, nell'ottica di nuove prospettive per il futuro, dopo la
drammatica crisi Covid19. Non è un caso che, partner del progetto, con Arpino capofila, siano più di
novanta comuni, compresi tra la Provincia di Frosinone, la Provincia di Latina, la Città Metropolitana
di Roma Capitale, una Università e diversi dipartimenti universitari del paese, alcuni dei più grandi
nomi dell'architettura, dell'urbanistica, della critica.
Parafrasando Salvatore Settis, con il suo Se Venezia muore, si è posto il problema Se Arpino muore,
come si può porre il problema se un qualsiasi borgo muore, dichiara Arduino Fratarcangeli, sociologo,
coinvolto nel progetto.
Un’ombra sembra proiettarsi verso le aree esterne ai grandi agglomerati urbani. Tutto ciò che non
viene incluso, è aggredito da un fenomeno che le relega a entità sempre più frammentate, marginali
che, nella peggiore delle ipotesi, diventano stoccaggio delle esternalizzazioni negative delle aree
metropolitane. Ragioni produttive e di mercato stanno violando gli equilibri naturali, gli spazi sociali
ed economici delle città e dei borghi incastonati nelle aree rurali urbane. Le piccole città che si
salveranno, saranno quelle che, per tempo, sapranno programmare e progettare il loro futuro,
offrendo la possibilità di vivere degnamente, alle comunità insediate e, dunque, limitando l'esodo o,
addirittura, diventando attrattive, per nuove famiglie.
EMERGENZE
La città, ontologicamente, non è. Essa esiste, e la sua fisicità è solo una parte del suo esistere, in
quanto organismo complesso. L'altra parte, la più importante, è la comunità, grazie alla quale la città
vive, cresce, assume identità.
È sul progetto dello spazio pubblico che si sta lavorando, intendendo, per spazio pubblico, sia il luogo
fisico, una piazza, una strada, un parco, un luogo d’incontro in genere, outdoor o indoor, sia lo spazio
virtuale di condivisione che il web rende disponibile e di cui è impossibile, ormai, fare a meno,
nonché quella parte della pubblica amministrazione, che riguarda i servizi alla persona, all’impresa,
alla cultura, alla salute. Tre ambiti diversi ma interconnessi. Solo così si entra nell'ottica del progetto
dello spazio pubblico come concreta occasione di rigenerazione urbana. Un progetto che non si
risolve in una ordinaria opera edilizia o in un intervento di decoro urbano, ma che utilizza le diverse
discipline delle scienze umane, su più registri - fisico, virtuale, ideale, concettuale -, avendo come
obiettivi, il soddisfacimento delle esigenze e delle aspettative delle comunità, e dei bisogni e delle
emozioni dei singoli componenti di quelle comunità.
PRINCÌPI
La politica, se vorrà davvero salvare i borghi e dare una prospettiva alle aree rurali e periferiche del
paese, dovrà cogliere l'opportunità e dare risposte puntuali a questi interrogativi, che siano, al
contempo, concrete e visionarie e che possano rendere davvero attrattivi i borghi, le città minori, le
aree rurali. Altrimenti il fenomeno ripartirà. Inevitabilmente.
TEMI
3. INFRASTRUTTURE E SERVIZI
In un mondo globalizzato e a portata di click, non si può vivere laddove i click non siano possibili e
laddove i servizi alla persona e all'impresa non siano compatibili con gli standard della
contemporaneità. Se il bisogno di infrastrutture ha portato all'esodo dalle aree periferiche, la ricerca
di una nuova policy, che renda di nuovo attrattive le aree periferiche, non può prescindere dalla
dotazione delle aree periferiche, di infrastrutture di nuova generazione, che possano offrire i migliori
servizi online e offline.
La buona qualità della vita è data da un ambiente sostenibile e compatibile con le esigenze della
contemporaneità. I piccoli borghi non possono cavarsela con l'offerta della sola aria buona e di un bel
paesaggio. La ricerca della qualità deve essere maniacale e deve entrare nel modus operandi e nelle
aspettative di tutti. La pubblica amministrazione, per prima, deve offrire servizi di buona qualità;
scegliere i progetti migliori; adoperarsi per la diffusione della cultura della buona qualità, in ogni
ambito della vita pubblica, amministrativa, sociale, ambientale. Il Sindaco deve scegliere e decidere
sul merito, assumendosi la responsabilità delle proprie scelte: gli assessori più giusti, i dirigenti
migliori; gli architetti più bravi.
SINTESI
Per disegnare prospettive e dare vita al Borgo Futuro, si sta lavorando su queste emergenze, su
questi princìpi, su questi temi, insieme a partner pubblici e privati, con l'idea di edificare una nuova
policy, i cui marcatori si declinino tutti in positivo, con il concetto di qualità ambientale, culturale,
sociale, economica e, dunque, politica.
Il progetto Borgo Futuro di Ri-Gymnasium, sarà presentato in estate, nella forma del Certamen, per il
Premio Biennale di Divulgazione dell'architettura 2020/2022.
MANIFESTO | BORGO FUTURO
1. Borghi in Rete:
Borgo Futuro farà rete con il suo intorno e, nella logica di rete, pianificherà e costruirà le sue
prospettive. Ogni rete di piccoli borghi si costituirà, preferibilmente, intorno a un comune più grande
o a un'area (es. una valle) con funzione di tessuto connettivo, per la dotazione dei servizi avanzati a
15 minuti. Nella costituzione della rete, si evidenzieranno, per ciascuno dei borghi: posizione
geografica; logistica; funzione; identità culturale; dotazione di servizi. I borghi in rete saranno vicini e
facilmente raggiungibili e saranno, tutti, parimenti inclusivi, attrattivi, accessibili e la loro gestione
sarà solidale, partecipata dalla comunità dei cittadini, delle imprese, del terzo settore e ispirata ai
criteri della buona qualità, delle buone pratiche, della condivisione.
Borgo Futuro tenderà alla mobilità sostenibile, con zero emissioni nel nucleo urbano. Essa sarà
garantita dall'utilizzo di mezzi pubblici e privati a zero emissioni e favorendo connessioni pedonali di
prossimità. Aree sosta periferiche di scambio, saranno dedicate a chi raggiungerà il borgo con mezzi
propri a combustione.
Sul piano extra urbano, i singoli borghi-quartieri si collegheranno tra loro, privilegiando sistemi su
ferro, ciclovie e ecobus. Oltre alle nuove realizzazioni, favoriranno, laddove economicamente e
socialmente convenienti, il ripristino e l'adeguamento delle infrastrutture fisiche esistenti, legate alla
mobilità e ai servizi. Si pensi a strade comunali e vicinali, ferrovie, eventualmente da trasformare in
ciclovie, stazioni e caselli in disuso, porti e piccoli approdi, da ri-funzionalizzare in chiave
comprensoriale e di ambito.
Il Borgo Futuro investirà sul potenziamento delle infrastrutture digitali e tecnologiche, in una logica
che lo vedrà come modello di Smart City funzionale e attrattiva.
3. Servizi in Rete:
Borgo Futuro vedrà la piazza tornare al centro dello spazio pubblico e della vita politica e sociale della
comunità. Con l'adeguamento delle strutture esistenti e la digitalizzazione dei sistemi, dispenserà i
servizi di prima necessità e di prossimità: quelli della pubblica amministrazione; quelli della sanità,
fino ai prelievi, alla diagnostica e alla terapia intensiva; quelli dell'istruzione primaria; quelli della
cultura; quelli dello sport, dell'intrattenimento e del tempo libero.
La Rete dei borghi organizzerà il sistema dei servizi di livello avanzato, rispetto alla sanità,
all'istruzione, alla cultura, allo sport, all'intrattenimento e al tempo libero.
4. Lavoro in Rete:
Borgo Futuro promuoverà e favorirà lo smartworking, realizzando sistemi direzionali diffusi, nel
segno della qualità e dell'efficienza, che incrementeranno l'attrattività del Borgo rispetto a chi potrà
decidere di lavorare lontano dalle grandi conurbazioni, per brevi e medi periodi, ma anche per i
lunghi periodi, alimentando, in questo modo, nuova residenzialità.
5. Economia in Rete:
Borgo Futuro promuoverà e favorirà i centri produttivi e commerciali diffusi, che incrementeranno
l'attrattività del Borgo, potenziando il concetto di rete commerciale di prossimità e a km/0, fruibile sia
fisicamente che virtualmente, grazie all'integrazione di servizi di vendita e somministrazione su
piattaforme digitali, di delivery su scala territoriale, e di vendita e-commerce su scala extraterritoriale.
In questo, svolgeranno un ruolo centrale, le reti territoriali di imprese, adatte a costruire sistemi
gestionali e produttivi semplificati e condivisi, per la produzione, la vendita e la diffusione di prodotti
e servizi, in maniera ottimizzata e coordinata.
6. Ambiente in Rete:
Borgo Futuro si doterà di aree verdi di prossimità, parchi, giardini e percorsi urbani, attrezzati per
attività all'aperto di tipo creativo, ricreativo, sportivo, tonificante. Utilizzerà, prevalentemente, essenze
arboree e arbustive cosiddette mangia smog e, per le strutture, sceglierà, laddove possibile, materiali
drenanti e fotocatalitici. Le aree verdi di prossimità saranno collegate attraverso reti verdi, a più
grandi riserve naturali, che avranno la funzione di cerniere biologiche. Tutti i borghi in rete
favoriranno sistemi di sostenibilità ambientale e di produzione e distribuzione di energia pulita.
Attraverso meccanismi di premialità, il Borgo Futuro favorirà, altresì, l'uso di materiali da costruzione
a basso impatto ambientale, nel rispetto della qualità dell'aria, del paesaggio, dell'orografia, del
sottosuolo, delle falde acquifere, delle preesistenze storiche e archeologiche
Borgo Futuro dovrà ricercare i suoi caratteri originari e alimentarli, esaltandoli, in ogni ambito della
vita pubblica e sociale, dai segni della storia ai nuovi segni del Piano di Comunicazione Coordinata e
dell'Arredo Urbano Identitario, evidenziando la propria identità e i propri tratti connotanti, tra le
pieghe e la polvere dell'ordinarietà del quotidiano, e mai scadendo nello scimmiottamento
caricaturale, di fasti del passato, veri o presunti, quasi sempre presunti. Così, ogni Borgo Futuro si
caratterizzerà, tra i borghi in rete, e, offrendo un'esperienza unica ai cittadini residenti, ai turisti e ai
visitatori, contribuirà a dare carattere e forza espressiva alla stessa rete.
Borgo Futuro offrirà servizi culturali di prossimità, ai cittadini residenti e, in rete, servizi avanzati. Allo
stesso modo, tutti i borghi in rete potranno trovare un punto di interesse collettivo. Un elemento
forte, trainante per l'intera rete. Sia esso un museo importante, una biblioteca specializzata, un sito
archeologico, un centro ricerche, un Archivio, un presidio universitario.
Borgo Futuro affronterà i temi della rigenerazione urbana, della tutela del paesaggio e della
volorizzazione del territorio, seguendo i princìpi dell'innovazione, della ricerca, dello sviluppo.
I progetti dello spazio pubblico e di quello privato, di nuova concezione, di rigenerazione, di restauro,
non saranno mai di ispirazione esclusivamente letteraria, né esclusivamente funzionale, e non
saranno determinati esclusivamente dal calcolo delle volumetrie o dal costo edilizio. Saranno, invece,
sempre concepiti come progetti di architettura e tenderanno alla migliore qualità e alla bellezza, sia
concettuale e, dunque, etica, sia formale e, dunque, estetica.
Il restauro dei monumenti, il recupero di palazzi storici, il rifacimento di piazze e strade, dovranno
essere affrontati tenendo conto del valore storico, artistico, concettuale dei manufatti ma non
temendo le necessità del vivere contemporaneo, e, dunque, l'opportunità valoriale di renderli
davvero funzionali, accessibili a tutti e fruibili all'intera comunità, con interventi coraggiosi, anche
evidenti, per nuove e diverse destinazioni d'uso.
L'architettura pubblica, commerciale e residenziale tenderà a ottimizzare le parti comuni, nella logica
del social housing (cortili, giardini, tetti), con l'inserimento di nuove funzioni destinate al lavoro, al
tempo libero, all'istruzione e ai servizi di utilità sociale e gestionale, con la promozione di reti
condominiali per la gestione di utenze, servizi e mobilità (mezzi di trasporto condominiali).
Borgo Futuro sarà Borgo Inclusivo, accessibile, solidale. Con il contributo della comunità nel suo
insieme, coinvolgendo in modo trasversale, i soggetti pubblici e quelli privati, le associazioni e i diversi
settori funzionali della Pubbliche Amministrazioni, ogni borgo adotterà il PEBA (Piano per
l'Eliminazione delle Barriere Architettoniche) in maniera coordinata, rispetto alla rete, e fornirà i giusti
strumenti agli utenti, per facilitare la frequentazione del nucleo urbano e dell'intorno. Segnali di
avvicinamento con mappe tattili e suoni; software per mobile e desktop; vademecum e formazione
per l'accoglienza; percorsi sicuri; menù in braille; personale con formazione LIS.
Borgo Futuro, così bello, caratterizzato, interessante, funzionale, solidale, fruibile, accessibile, insieme
agli altri borghi in rete, sarà attrattivo anche per turisti e visitatori, che accoglierà in maniera
strutturale e non episodica, con un sistema di servizi adeguato e funzionale alle attività economiche e
culturali insediate.
CERTAMEN | BORGO FUTURO
Certamen Borgo Futuro sarà un seminario, con giornate di studi e workshop, dedicato alla
rigenerazione dei Borghi. Accoglierà i sindaci dei borghi che hanno aderito al progetto Arpino
Civitas Mundi e quelli dei borghi italiani premiati dal Touring Club, con la Bandiera Arancione, per
un confronto sui temi della progettazione e della programmazione, sulle buone pratiche da
adottare, per il Borgo Futuro, anche rispetto alla possibilità di nuova residenzialità e all'opportunità
di uno sviluppo turistico sostenibile, accessibile, inclusivo e destagionalizzato, dove la tutela e la
valorizzazione del paesaggio e del patrimonio culturale, siano connessi all'autenticità
dell'esperienza del viaggio.
Insieme all'Università e con il supporto di architetti, urbanisti, sociologi, storici, antropologi, filosofi, si
intende affrontare il tema della rigenerazione dei borghi, mettendo al centro la cultura umanistica e il
riferimento ai valori e ai modelli della classicità. Si intende farlo non come esercitazione teorica e
professorale, ma alla presenza e con il contributo di coloro che, poi, dovranno attuare le tesi che
emergeranno: i sindaci dei borghi più belli, e i giovani, i più bravi tra loro, quelli che, verosimilmente,
saranno la futura classe dirigente.
Con Certamen Borgo Futuro, Arpino si farà promotore di un dibattito costruttivo sul tema del
Borgo Inclusivo, in grado di accogliere chiunque - con un focus specifico sulla disabilità -
permettendogli di vivere compiutamente lo spazio urbano; e sul tema del Borgo Contemporaneo,
in grado di soddisfare le esigenze di una comunità che voglia crescere e stare bene, senza dover
scegliere di abbandonare il borgo e trasferirsi nelle grandi aree urbane.
Il dibattito sarà l'innesco del Premio Borgo Futuro, la nuova edizione del Premio Biennale di
Divulgazione dell'Architettura, che offrirà, al dibattito, la presenza, l'esperienza e la competenza dei
maggiori esperti sul tema. Il Premio si propone come punto di riferimento, nel dibattito nazionale e
internazionale dell’Architettura e dell’Urbanistica, confermando la tendenza che vede nelle lettere e
nella filosofia umanistica, l’approccio più indicato allo studio e alla comprensione dei processi di
progettazione e di pianificazione delle città e dei borghi di domani che devono tornare ad essere
politici, prima che tecnici.
Arpino ospiterà le figure più influenti nel panorama della divulgazione e dello studio dell’architettura,
che porteranno le loro esperienze e lasceranno un segno concreto, applicando la propria disciplina sul
territorio. Altresì, porteranno l'esperienza di Arpino, sui tavoli più importanti del paese e del mondo.
Tutto ciò sarà utile ad attrarre interesse su Arpino, a donare una maggiore consapevolezza alla
comunità e a divulgare un nuovo modello di sviluppo, per i borghi italiani, una ricchezza identitaria e
connotante, che il paese non può permettersi di lasciare morire d'inedia.
CHI SIAMO
Ri-Gymnasium è una rete di professionisti, coordinati da Luca Calselli e Dario Biello, che lavora su
progetti complessi di rigenerazione urbana e di sviluppo territoriale, con un approccio umanistico e
multidisciplinare, attivando iniziative proprie di diversi ambiti professionali, dall'architettura
all'urbanistica, passando per la comunicazione, il design, l'arte, la letteratura, la filosofia, la
formazione, il cinema, la fotografia.