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1 R.D. 16 marzo 1942, n. 267 Art.

R.D. 16 marzo 1942, n. 267 quali la liquidazione coatta amministrativa può es-
Disciplina del fallimento, del concordato pre- sere disposta e l'autorità competente a disporla.
ventivo, dell'amministrazione controllata e Le imprese soggette a liquidazione coatta ammini-
della liquidazione coatta amministrativa strativa non sono soggette al fallimento, salvo che
G.U. 6 aprile 1942, n. 81. la legge diversamente disponga.
Nel caso in cui la legge ammette la procedura di
Titolo I - Disposizioni generali liquidazione coatta amministrativa e quella di fal-
limento si osservano le disposizioni dell'art. 196.
Art. 1. Imprese soggette al fallimento e al con- Art. 3. Liquidazione coatta amministrativa, con-
cordato preventivo - Sono soggetti alle disposi-
cordato preventivo e amministrazione controlla-
zioni sul fallimento e sul concordato preventivo gli
ta - Se la legge non dispone diversamente, le im-
imprenditori che esercitano una attività commer-
prese soggette a liquidazione coatta amministrati-
ciale, esclusi gli enti pubblici.
va possono essere ammesse alla procedura di
Non sono soggetti alle disposizioni sul fallimento e
concordato preventivo e di amministrazione con-
sul concordato preventivo gli imprenditori di cui al
trollata, osservate per le imprese escluse dal falli-
primo comma, i quali dimostrino il possesso con-
mento le norme del settimo comma dell'art. 195
giunto dei seguenti requisiti:
(…) (1).
a) aver avuto, nei tre esercizi antecedenti la data
(1) Il comma che recitava: “Le imprese esercenti il credito non
di deposito della istanza di fallimento o dall'inizio sono soggette all'amministrazione controllata prevista da
dell'attività se di durata inferiore, un attivo patri- questa legge.” è stato abrogato dall'art. 2, D.Lgs. 9 gennaio
moniale di ammontare complessivo annuo non 2006, n. 5, con la decorrenza indicata nell'art. 153 dello stes-
superiore ad euro trecentomila; so decreto. Il comma 2 dell'art. 147 dello medesimo decreto
b) aver realizzato, in qualunque modo risulti, nei legislativo ha disposto che tutti i riferimenti all'amministra-
zione controllata contenuti nel presente decreto siano sop-
tre esercizi antecedenti la data di deposito dell'i- pressi.
stanza di fallimento o dall'inizio dell'attività se di
durata inferiore, ricavi lordi per un ammontare Art. 4. Rinvio a leggi speciali - (…) (1).
complessivo annuo non superiore ad euro due- (1) L’articolo che recitava: “L'agente di cambio è soggetto al
centomila; fallimento nei casi stabiliti dalle leggi speciali.
Sono salve le disposizioni delle leggi speciali circa la dichiara-
c) avere un ammontare di debiti anche non scadu-
zione di fallimento del contribuente per debito d'imposta.” è
ti non superiore ad euro cinquecentomila. stato abrogato dall'art. 3, D.Lgs. 9 gennaio 2006, n. 5, con la
I limiti di cui alle lettere a), b) e c) del secondo decorrenza indicata nell'art. 153 dello stesso decreto.
comma possono essere aggiornati ogni tre anni
con decreto del Ministro della giustizia, sulla base Titolo II - Del fallimento
della media delle variazioni degli indici ISTAT dei
prezzi al consumo per le famiglie di operai ed im- Capo I - Della dichiarazione di fallimento
piegati intervenute nel periodo di riferimento (1).
Art. 5. Stato d'insolvenza - L'imprenditore che si
(1) Articolo prima modificato dall'articolo unico, L. 20 ottobre
trova in stato d'insolvenza è dichiarato fallito.
1952, n. 1375, e poi così sostituito dall'art. 1, D.Lgs. 9 gen-
naio 2006, n. 5, con la decorrenza indicata nell'art. 153 dello Lo stato d'insolvenza si manifesta con inadempi-
stesso decreto e dall’art. 1, D.Lgs. 12 settembre 2007, n. 169, menti od altri fatti esteriori, i quali dimostrino che
con la decorrenza ed i limiti previsti dall’art. 22 del medesimo il debitore non è più in grado di soddisfare rego-
decreto. Precedentemente la Corte costituzionale, con sen- larmente le proprie obbligazioni.
tenza 13-22 dicembre 1989, n. 570 (Gazz. Uff. 27 dicembre
1989, n. 52 - Serie speciale), aveva dichiarato l'illegittimità Art. 6. Iniziativa per la dichiarazione di fallimen-
costituzionale del secondo comma del presente articolo, così to - Il fallimento è dichiarato su ricorso del debito-
come modificato dall'articolo unico, L. 20 ottobre 1952, n. re, di uno o più creditori o su richiesta del pubbli-
1375, nella parte in cui prevedeva che «quando è mancato
l'accertamento ai fini dell'imposta di ricchezza mobile, sono
co ministero.
considerati piccoli imprenditori gli imprenditori esercenti Nel ricorso di cui al primo comma l'istante può in-
un'attività commerciale nella cui azienda risulta investito un dicare il recapito telefax o l'indirizzo di posta elet-
capitale non superiore a lire novecentomila». tronica presso cui dichiara di voler ricevere le co-
Art. 2. Liquidazione coatta amministrativa e fal- municazioni e gli avvisi previsti dalla presente leg-
limento - La legge determina le imprese soggette ge (1).
a liquidazione coatta amministrativa, i casi per le
Art. 7 R.D. 16 marzo 1942, n. 267 2

(1) Articolo così sostituito dall'art. 4, D.Lgs. 9 gennaio 2006, mediata trasmissione degli atti a quello compe-
n. 5, con la decorrenza indicata nell'art. 153 dello stesso de- tente. Allo stesso modo provvede il tribunale che
creto.
dichiara la propria incompetenza (1).
Art. 7. Iniziativa del pubblico ministero - Il pub- Il tribunale dichiarato competente, entro venti
blico ministero presenta la richiesta di cui al primo giorni dal ricevimento degli atti, se non richiede
comma dell'articolo 6: d'ufficio il regolamento di competenza ai sensi
1) quando l'insolvenza risulta nel corso di un pro- dell'articolo 45 del codice di procedura civile, di-
cedimento penale, ovvero dalla fuga, dalla irrepe- spone la prosecuzione della procedura fallimenta-
ribilità o dalla latitanza dell'imprenditore, dalla re, provvedendo alla nomina del giudice delegato
chiusura dei locali dell'impresa, dal trafugamento, e del curatore.
dalla sostituzione o dalla diminuzione fraudolenta Restano salvi gli effetti degli atti precedentemente
dell'attivo da parte dell'imprenditore; compiuti.
2) quando l'insolvenza risulta dalla segnalazione Qualora l'incompetenza sia dichiarata all'esito del
proveniente dal giudice che l'abbia rilevata nel giudizio di cui all'articolo 18, l'appello, per le que-
corso di un procedimento civile (1). stioni diverse dalla competenza, è riassunto, a
(1) Articolo così sostituito dall'art. 5, D.Lgs. 9 gennaio 2006, norma dell'articolo 50 del codice di procedura civi-
n. 5, con la decorrenza indicata nell'art. 153 dello stesso de- le, dinanzi alla corte di appello competente.
creto. Nei giudizi promossi ai sensi dell'articolo 24 dinan-
Art. 8. Stato d'insolvenza risultante in giudizio zi al tribunale dichiarato incompetente, il giudice
1
civile - (…) ( ). assegna alle parti un termine per la riassunzione
della causa davanti al giudice competente ai sensi
(1) L’articolo che recitava: ”Se nel corso di un giudizio civile
risulta l'insolvenza di un imprenditore che sia parte nel giudi- dell'articolo 50 del codice di procedura civile e or-
zio, il giudice ne riferisce al tribunale competente per la di- dina la cancellazione della causa dal ruolo (2).
chiarazione del fallimento” è stato abrogato dall'art. 6, (1) Comma così modificato dal comma 1 dell’art. 2, D.Lgs. 12
D.Lgs. 9 gennaio 2006, n. 5, con la decorrenza indicata settembre 2007, n. 169, con la decorrenza ed i limiti previsti
nell'art. 153 dello stesso decreto. dall’art. 22 dello stesso decreto.
(2) Articolo aggiunto dall'art. 8, D.Lgs. 9 gennaio 2006, n. 5,
Art. 9. Competenza - Il fallimento è dichiarato con la decorrenza indicata nell'art. 153 dello stesso decreto.
dal tribunale del luogo dove l'imprenditore ha la
sede principale dell'impresa. Art. 9-ter. Conflitto positivo di competenza -
Il trasferimento della sede intervenuto nell'anno Quando il fallimento è stato dichiarato da più tri-
antecedente all'esercizio dell'iniziativa per la di- bunali, il procedimento prosegue avanti al tribuna-
chiarazione di fallimento non rileva ai fini della le competente che si è pronunciato per primo.
competenza (1). Il tribunale che si è pronunciato successivamente,
L'imprenditore, che ha all'estero la sede principale se non richiede d'ufficio il regolamento di compe-
dell'impresa, può essere dichiarato fallito nella tenza ai sensi dell'articolo 45 del codice di proce-
Repubblica italiana anche se è stata pronunciata dura civile, dispone la trasmissione degli atti al tri-
dichiarazione di fallimento all'estero (1). bunale che si è pronunziato per primo. Si applica
Sono fatte salve le convenzioni internazionali e la l'articolo 9-bis, in quanto compatibile (1).
normativa dell'Unione europea (1). (1) Articolo aggiunto dall'art. 8, D.Lgs. 9 gennaio 2006, n. 5,
Il trasferimento della sede dell'impresa all'estero con la decorrenza indicata nell'art. 153 dello stesso decreto.
non esclude la sussistenza della giurisdizione ita- Art. 10. Fallimento dell'imprenditore che ha
liana, se è avvenuto dopo il deposito del ricorso di cessato l'esercizio dell'impresa - Gli imprenditori
cui all'articolo 6 o la presentazione della richiesta individuali e collettivi possono essere dichiarati
di cui all'articolo 7 (1). falliti entro un anno dalla cancellazione dal regi-
(1) Gli attuali commi secondo, terzo, quarto e quinto così so- stro delle imprese, se l'insolvenza si è manifestata
stituiscono gli originari commi secondo e terzo ai sensi di
anteriormente alla medesima o entro l'anno suc-
quanto disposto dall'art. 7, D.Lgs. 9 gennaio 2006, n. 5, con
la decorrenza indicata nell'art. 153 dello stesso decreto. cessivo.
In caso di impresa individuale o di cancellazione di
Art. 9-bis. Disposizioni in materia di incompe- ufficio degli imprenditori collettivi, è fatta salva la
tenza - Il provvedimento che dichiara l'incompe- facoltà per il creditore o per il pubblico ministero
tenza è trasmesso in copia al tribunale dichiarato di dimostrare il momento dell'effettiva cessazione
incompetente, il quale dispone con decreto l'im-
3 R.D. 16 marzo 1942, n. 267 Art. 11

dell'attività da cui decorre il termine del primo za del titolo protestato, la somma dovuta ed i motivi del rifiu-
comma (1) (2). to di pagamento.
Eguale obbligo hanno i procuratori del registro per i rifiuti di
(1) Comma così modificato dal comma 2 dell’art. 2, D.Lgs. 12 pagamento fatti in conformità della legge cambiaria.” è sta-
settembre 2007, n. 169, con la decorrenza ed i limiti previsti to abrogato dall'art. 11, D.Lgs. 9 gennaio 2006, n. 5, con la
dall’art. 22 dello stesso decreto. decorrenza indicata nell'art. 153 dello stesso decreto.
(2) Articolo così sostituito dall'art. 9, D.Lgs. 9 gennaio 2006,
n. 5, con la decorrenza indicata nell'art. 153 dello stesso de- Art. 14. Obbligo dell'imprenditore che chiede il
creto. Precedentemente la Corte costituzionale, con sentenza proprio fallimento - L'imprenditore che chiede il
11-21 luglio 2000, n. 319 (Gazz. Uff. 26 luglio 2000, n. 31 -
Serie speciale), aveva dichiarato, tra l'altro, l'illegittimità co-
proprio fallimento deve depositare presso la can-
stituzionale del presente articolo, nella parte in cui non pre- celleria del tribunale le scritture contabili e fiscali
vedeva che il termine di un anno dalla cessazione dell'eserci- obbligatorie concernenti i tre esercizi precedenti
zio dell'impresa collettiva per la dichiarazione di fallimento ovvero l'intera esistenza dell'impresa, se questa
della società decorresse dalla cancellazione della società ha avuto una minore durata. Deve inoltre deposi-
stessa dal registro delle imprese.
tare uno stato particolareggiato ed estimativo del-
Art. 11. Fallimento dell'imprenditore defunto - le sue attività, l'elenco nominativo dei creditori e
L'imprenditore defunto può essere dichiarato falli- l'indicazione dei rispettivi crediti, l'indicazione dei
to quando ricorrono le condizioni stabilite nell'ar- ricavi lordi per ciascuno degli ultimi tre esercizi,
ticolo precedente. l'elenco nominativo di coloro che vantano diritti
L'erede può chiedere il fallimento del defunto, reali e personali su cose in suo possesso e l'indica-
purché l'eredità non sia già confusa con il suo pa- zione delle cose stesse e del titolo da cui sorge il
trimonio; l'erede che chiede il fallimento del de- diritto (1) (2).
funto non e soggetto agli obblighi di deposito di (1) Comma così modificato dal comma 3 dell’art. 2, D.Lgs. 12
cui agli articoli 14 e 16, secondo comma, n. 3) (1). settembre 2007, n. 169, con la decorrenza ed i limiti previsti
Con la dichiarazione di fallimento cessano di dirit- dall’art. 22 dello stesso decreto.
(2) Articolo così sostituito dall'art. 12, D.Lgs. 9 gennaio 2006,
to gli effetti della separazione dei beni ottenuta n. 5, con la decorrenza indicata nell'art. 153 dello stesso de-
dai creditori del defunto a norma del codice civile. creto.
(1) Comma così sostituito dall'art. 10, D.Lgs. 9 gennaio 2006,
n. 5, con la decorrenza indicata nell'art. 153 dello stesso de- Art. 15. Procedimento per la dichiarazione di
creto. fallimento - Il procedimento per la dichiarazione
di fallimento si svolge dinanzi al tribunale in com-
Art. 12. Morte del fallito - Se l'imprenditore
posizione collegiale con le modalità dei procedi-
muore dopo la dichiarazione di fallimento, la pro-
menti in camera di consiglio.
cedura prosegue nei confronti degli eredi, anche
Il tribunale convoca, con decreto apposto in calce
se hanno accettato con beneficio d'inventario.
al ricorso, il debitore ed i creditori istanti per il fal-
Se ci sono più eredi, la procedura prosegue in con-
limento; nel procedimento interviene il pubblico
fronto di quello che è designato come rappresen-
ministero che ha assunto l'iniziativa per la dichia-
tante. In mancanza di accordo nella designazione
razione di fallimento.
del rappresentante entro quindici giorni dalla
Il decreto di convocazione è sottoscritto dal presi-
morte del fallito, la designazione è fatta dal giudi-
dente del tribunale o dal giudice relatore se vi è
ce delegato.
delega alla trattazione del procedimento ai sensi
Nel caso previsto dall'art. 528 del c.c., la procedu-
del sesto comma. Il ricorso e il decreto devono es-
ra prosegue in confronto del curatore dell'eredità
sere notificati, a cura della cancelleria, all'indirizzo
giacente e nel caso previsto dall'art. 641 del c.c.
di posta elettronica certificata del debitore risul-
nei confronti dell'amministratore nominato a
tante dal registro delle imprese ovvero dall'Indice
norma dell'art. 642 dello stesso codice.
nazionale degli indirizzi di posta elettronica certifi-
Art. 13. Obbligo di trasmissione dell'elenco dei cata delle imprese e dei professionisti. L'esito della
protesti - (…) (1). comunicazione è trasmesso, con modalità auto-
(1) L’articolo che recitava: “I pubblici ufficiali abilitati a levare matica, all'indirizzo di posta elettronica certificata
protesti cambiari devono trasmettere ogni quindici giorni al del ricorrente. Quando, per qualsiasi ragione, la
presidente del tribunale, nella cui giurisdizione esercitano le
notificazione non risulta possibile o non ha esito
loro funzioni, un elenco dei protesti per mancato pagamento
levati nei quindici giorni precedenti. L'elenco deve indicare la positivo, la notifica, a cura del ricorrente, del ri-
data di ciascun protesto, il cognome, il nome e il domicilio corso e del decreto si esegue esclusivamente di
della persona alla quale fu fatto e del richiedente, la scaden- persona a norma dell'articolo 107, primo comma,
Art. 16 R.D. 16 marzo 1942, n. 267 4

del decreto del Presidente della Repubblica 15 di- 2007, n. 169, con la decorrenza ed i limiti previsti dall’art. 22
cembre 1959, n. 1229, presso la sede risultante del medesimo decreto. Precedentemente la Corte costituzio-
nale, con sentenza n. 141 del 2-16 luglio 1970 (Gazz. Uff. 22
dal registro delle imprese. Quando la notificazione luglio 1970, n. 184) aveva dichiarato l'illegittimità costituzio-
non può essere compiuta con queste modalità, si nale del presente articolo nella parte in cui esso non preve-
esegue con il deposito dell'atto nella casa comu- deva l'obbligo del tribunale di disporre la comparizione
nale della sede che risulta iscritta nel registro delle dell'imprenditore in camera di consiglio per l'esercizio del di-
ritto di difesa nei limiti compatibili con la natura di tale pro-
imprese e si perfeziona nel momento del deposito cedimento.
stesso. L'udienza è fissata non oltre quarantacin- (2) Il comma che recitava: "Il decreto di convocazione è sot-
que giorni dal deposito del ricorso e tra la data toscritto dal presidente del tribunale o dal giudice relatore se
della comunicazione o notificazione e quella vi è delega alla trattazione del procedimento ai sensi del se-
dell'udienza deve intercorrere un termine non in- sto comma. Tra la data della notificazione, a cura di parte,
del decreto di convocazione e del ricorso e quella dell'udienza
feriore a quindici giorni. (2) deve intercorrere un termine non inferiore a quindici giorni."
Il decreto contiene l'indicazione che il procedi- è stato così sostituito dall’art. 17, D.L. 18 ottobre 2012, n.
mento è volto all'accertamento dei presupposti 179, convertito con L. 17 dicembre 2012, n. 221.
per la dichiarazione di fallimento e fissa un termi-
Art. 16. Sentenza dichiarativa di fallimento - Il
ne non inferiore a sette giorni prima dell'udienza
tribunale dichiara il fallimento con sentenza, con
per la presentazione di memorie e il deposito di
la quale:
documenti e relazioni tecniche. In ogni caso, il tri-
1) nomina il giudice delegato per la procedura;
bunale dispone che l'imprenditore depositi i bilan-
2) nomina il curatore;
ci relativi agli ultimi tre esercizi, nonché una situa-
3) ordina al fallito il deposito dei bilanci e delle
zione patrimoniale, economica e finanziaria ag-
scritture contabili e fiscali obbligatorie, nonché
giornata; può richiedere eventuali informazioni
dell'elenco dei creditori, entro tre giorni, se non è
urgenti.
stato ancora eseguito a norma dell'articolo 14;
I termini di cui al terzo e quarto comma possono
4) stabilisce il luogo, il giorno e l'ora dell'adunanza
essere abbreviati dal presidente del tribunale, con
in cui si procederà all'esame dello stato passivo,
decreto motivato, se ricorrono particolari ragioni
entro il termine perentorio di non oltre centoventi
di urgenza. In tali casi, il presidente del tribunale
giorni dal deposito della sentenza, ovvero centot-
può disporre che il ricorso e il decreto di fissazione
tanta giorni in caso di particolare complessità della
dell'udienza siano portati a conoscenza delle parti
procedura;
con ogni mezzo idoneo, omessa ogni formalità
5) assegna ai creditori e ai terzi, che vantano diritti
non indispensabile alla conoscibilità degli stessi.
reali o personali su cose in possesso del fallito, il
Il tribunale può delegare al giudice relatore l'audi-
termine perentorio di trenta giorni prima dell'a-
zione delle parti. In tal caso, il giudice delegato
dunanza di cui al numero 4 per la presentazione in
provvede all'ammissione ed all'espletamento dei
cancelleria delle domande di insinuazione.
mezzi istruttori richiesti dalle parti o disposti d'uf-
La sentenza produce i suoi effetti dalla data della
ficio.
pubblicazione ai sensi dell'articolo 133, primo
Le parti possono nominare consulenti tecnici.
comma, del codice di procedura civile. Gli effetti
Il tribunale, ad istanza di parte, può emettere i
nei riguardi dei terzi si producono dalla data di
provvedimenti cautelari o conservativi a tutela del
iscrizione della sentenza nel registro delle imprese
patrimonio o dell'impresa oggetto del provvedi-
ai sensi dell'articolo 17, secondo comma (1).
mento, che hanno efficacia limitata alla durata del
(1) Articolo prima modificato dall'art. 14, D.Lgs. 9 gennaio
procedimento e vengono confermati o revocati
2006, n. 5, con la decorrenza indicata nell'art. 153 dello stes-
dalla sentenza che dichiara il fallimento, ovvero so decreto e poi così sostituito dal comma 5 dell’art. 2, D.Lgs.
revocati con il decreto che rigetta l'istanza. 12 settembre 2007, n. 169, con la decorrenza ed i limiti previ-
Non si fa luogo alla dichiarazione di fallimento se sti dall’art. 22 del medesimo decreto. Vedi, anche, l'art. 95,
l'ammontare dei debiti scaduti e non pagati risul- D.Lgs. 8 luglio 1999, n. 270.
tanti dagli atti dell'istruttoria prefallimentare è Art. 17. Comunicazione e pubblicazione della
complessivamente inferiore a euro trentamila. Ta- sentenza dichiarativa di fallimento - Entro il gior-
le importo è periodicamente aggiornato con le no successivo al deposito in cancelleria, la senten-
modalità di cui al terzo comma dell'articolo 1 (1). za che dichiara il fallimento è notificata, su richie-
(1) Articolo così sostituito prima dall'art. 13, D.Lgs. 9 gennaio sta del cancelliere, ai sensi dell'articolo 137 del
2006, n. 5, con la decorrenza indicata nell'art. 153 dello stes- codice di procedura civile al debitore, eventual-
so decreto e poi dal comma 4 dell’art. 2, D.Lgs. 12 settembre
5 R.D. 16 marzo 1942, n. 267 Art. 18

mente presso il domicilio eletto nel corso del pro- Il presidente, nei cinque giorni successivi al depo-
cedimento previsto dall'articolo 15, ed è comuni- sito del ricorso, designa il relatore, e fissa con de-
cata per estratto, ai sensi dell'articolo 136 del co- creto l'udienza di comparizione entro sessanta
dice di procedura civile, al pubblico ministero, al giorni dal deposito del ricorso.
curatore ed al richiedente il fallimento. L'estratto Il ricorso, unitamente al decreto di fissazione
deve contenere il nome del debitore, il nome del dell'udienza, deve essere notificato, a cura del re-
curatore, il dispositivo e la data del deposito della clamante, al curatore e alle altre parti entro dieci
sentenza (1). giorni dalla comunicazione del decreto.
La sentenza è altresì annotata presso l'ufficio del Tra la data della notificazione e quella dell'udienza
registro delle imprese ove l'imprenditore ha la se- deve intercorrere un termine non minore di trenta
de legale e, se questa differisce dalla sede effetti- giorni. Le parti resistenti devono costituirsi alme-
va, anche presso quello corrispondente al luogo no dieci giorni prima della udienza, eleggendo il
ove la procedura è stata aperta. domicilio nel comune in cui ha sede la corte d'ap-
A tale fine, il cancelliere, entro il termine di cui al pello.
primo comma, trasmette, anche per via telemati- La costituzione si effettua mediante il deposito in
ca, l'estratto della sentenza all'ufficio del registro cancelleria di una memoria contenente l'esposi-
delle imprese indicato nel comma precedente (2). zione delle difese in fatto e in diritto, nonchè l'in-
(1) Comma così modificato dal comma 6 dell’art. 2, D.Lgs. 12 dicazione dei mezzi di prova e dei documenti pro-
settembre 2007, n. 169, con la decorrenza ed i limiti previsti dotti.
dall’art. 22 dello stesso decreto. L'intervento di qualunque interessato non può
(2) Il presente articolo, già modificato dall'art. 52 del testo
avere luogo oltre il termine stabilito per la costitu-
unico di cui al D.P.R. 14 novembre 2002, n. 313, con la decor-
renza indicata nell'art. 55 dello stesso decreto, è stato da ul- zione delle parti resistenti con le modalità per
timo così sostituito dall'art. 15, D.Lgs. 9 gennaio 2006, n. 5, queste previste.
con la decorrenza indicata nell'art. 153 dello stesso decreto All'udienza, il collegio, sentite le parti, assume, an-
legislativo n. 5 del 2005. Vedi, anche, il comma 10 dell'art. 4- che d'ufficio, nel rispetto del contraddittorio, tutti
bis, D.L. 23 dicembre 2003, n. 347, come sostituito dall'art. 3,
D.L. 3 maggio 2004, n. 119.
i mezzi di prova che ritiene necessari, eventual-
mente delegando un suo componente.
Art. 18. Reclamo - Contro la sentenza che di- La corte provvede sul ricorso con sentenza.
chiara il fallimento può essere proposto reclamo La sentenza che revoca il fallimento è notificata, a
dal debitore e da qualunque interessato con ricor- cura della cancelleria, al curatore, al creditore che
so da depositarsi nella cancelleria della corte ha chiesto il fallimento e al debitore, se non re-
d'appello nel termine perentorio di trenta giorni. clamante, e deve essere pubblicata a norma
Il ricorso deve contenere: dell'articolo 17.
1) l'indicazione della corte d'appello competente; La sentenza che rigetta il reclamo è notificata al
2) le generalità dell'impugnante e l'elezione del reclamante a cura della cancelleria.
domicilio nel comune in cui ha sede la corte d'ap- Il termine per proporre il ricorso per cassazione è
pello; di trenta giorni dalla notificazione.
3) l'esposizione dei fatti e degli elementi di diritto Se il fallimento è revocato, restano salvi gli effetti
su cui si basa l'impugnazione, con le relative con- degli atti legalmente compiuti dagli organi della
clusioni; procedura.
4) l'indicazione dei mezzi di prova di cui il ricorren- Le spese della procedura ed il compenso al curato-
te intende avvalersi e dei documenti prodotti. re sono liquidati dal tribunale, su relazione del
Il reclamo non sospende gli effetti della sentenza giudice delegato, con decreto reclamabile ai sensi
impugnata, salvo quanto previsto dall'articolo 19, dell'articolo 26 (1).
primo comma. (1) Articolo così sostituito prima dall'art. 16, D.Lgs. 9 gennaio
Il termine per il reclamo decorre per il debitore 2006, n. 5, con la decorrenza indicata nell'art. 153 dello stes-
dalla data della notificazione della sentenza a so decreto e poi dal comma 7 dell’art. 2, D.Lgs. 12 settembre
norma dell'articolo 17 e per tutti gli altri interessa- 2007, n. 169, con la decorrenza ed i limiti previsti dall’art. 22
del medesimo decreto. Precedentemente la Corte costituzio-
ti dalla data della iscrizione nel registro delle im- nale, con sentenza 20-27 novembre 1980, n. 151 (Gazz. Uff. 3
prese ai sensi del medesimo articolo. In ogni caso, dicembre 1980, n. 332), aveva dichiarato l'illegittimità costi-
si applica la disposizione di cui all'articolo 327, tuzionale dell'art. 18, primo comma, nella parte in cui preve-
primo comma, del codice di procedura civile. deva che il termine di quindici giorni per fare opposizione de-
Art. 19 R.D. 16 marzo 1942, n. 267 6

corresse per il debitore dalla affissione della sentenza dichia- Entro trenta giorni dalla comunicazione, il credito-
rativa di fallimento. re ricorrente o il pubblico ministero richiedente
Art. 19. Sospensione della liquidazione dell'at- possono proporre reclamo contro il decreto alla
tivo - Proposto il reclamo, la corte d'appello, su corte d'appello che, sentite le parti, provvede in
richiesta di parte, ovvero del curatore, può, quan- camera di consiglio con decreto motivato. Il debi-
do ricorrono gravi motivi, sospendere, in tutto o in tore non può chiedere in separato giudizio la con-
parte, ovvero temporaneamente, la liquidazione danna del creditore istante alla rifusione delle
dell'attivo (1). spese ovvero al risarcimento del danno per re-
(…) (2). sponsabilità aggravata ai sensi dell'articolo 96 del
L'istanza si propone con ricorso. Il presidente, con codice di procedura civile (1).
decreto in calce al ricorso, ordina la comparizione Il decreto della corte d'appello è comunicato a cu-
delle parti dinanzi al collegio in camera di consi- ra del cancelliere alle parti del procedimento di cui
glio. Copia del ricorso e del decreto sono notifica- all'articolo 15 (1).
te alle altre parti ed al curatore (3). Se la corte d'appello accoglie il reclamo del credi-
(1) Comma così modificato dal comma 8 dell’art. 2, D.Lgs. 12
tore ricorrente o del pubblico ministero richieden-
settembre 2007, n. 169, con la decorrenza ed i limiti previsti te, rimette d'ufficio gli atti al tribunale, per la di-
dall’art. 22 dello stesso decreto. chiarazione di fallimento, salvo che, anche su se-
(2) Il comma che recitava: “Se è proposto ricorso per cassa- gnalazione di parte, accerti che sia venuto meno
zione i provvedimenti di cui al primo comma o la loro revoca
alcuno dei presupposti necessari (1).
sono chiesti alla Corte di appello.” è stato abrogato dal
comma 8 dell’art. 2, D.Lgs. 12 settembre 2007, n. 169, con la I termini di cui agli articoli 10 e 11 si computano
decorrenza ed i limiti previsti dall’art. 22 dello stesso decreto. con riferimento al decreto della corte d'appello (1)
(3) Articolo così sostituito dall'art. 17, D.Lgs. 9 gennaio 2006, (2).
n. 5, con la decorrenza indicata nell'art. 153 dello stesso de-
(1) Comma così modificato dal comma 10 dell’art. 2, D.Lgs.
creto.
12 settembre 2007, n. 169, con la decorrenza ed i limiti previ-
Art. 20. Morte del fallito durante il giudizio di sti dall’art. 22 dello stesso decreto.
(2) Articolo così sostituito dall'art. 19, D.Lgs. 9 gennaio 2006,
opposizione - (…) (1). n. 5, con la decorrenza indicata nell'art. 153 dello stesso de-
(1) L’articolo che recitava: “Se il fallito muore durante il giu- creto. Precedentemente la Corte costituzionale, con sentenza
dizio di opposizione, il giudizio prosegue in confronto delle 21-28 maggio 1975, n. 127 (Gazz. Uff. 4 giugno 1975, n. 145)
persone indicate nell'art. 12, osservate le disposizioni degli aveva dichiarato l'illegittimità dell'art. 22, nella parte in cui
artt. 299 e seguenti del Codice di procedura civile” è stato negava al fallito la legittimazione a proporre reclamo contro
abrogato dal comma 9 dell’art. 2, D.Lgs. 12 settembre 2007, la pronuncia del tribunale che avesse respinto l'istanza per la
n. 169, con la decorrenza ed i limiti previsti dall’art. 22 dello dichiarazione di fallimento di socio illimitatamente responsa-
stesso decreto. bile.

Art. 21. Revoca della dichiarazione di fallimento Capo II - Degli organi preposti al fallimento
- (…) (1).
(1) L’articolo che recitava: “Se la sentenza dichiarativa di fal- Sezione I - Del tribunale fallimentare
limento è revocata restano salvi gli effetti degli atti legal-
mente compiuti dagli organi del fallimento. Art. 23. Poteri del tribunale fallimentare - Il tri-
Le spese della procedura ed il compenso al curatore sono li- bunale che ha dichiarato il fallimento è investito
quidati dal tribunale con decreto non soggetto a reclamo, su
relazione del giudice delegato.
dell'intera procedura fallimentare; provvede alla
Le spese di procedura e il compenso al curatore sono a carico nomina ed alla revoca o sostituzione, per giustifi-
del creditore istante che è stato condannato ai danni per cati motivi, degli organi della procedura, quando
avere chiesto la dichiarazione di fallimento con colpa. In caso non è prevista la competenza del giudice delegato;
contrario il curatore può ottenere il pagamento, in tutto o in
può in ogni tempo sentire in camera di consiglio il
parte, secondo le modalità stabilite dalle speciali norme vi-
genti per l'attribuzione di compensi ai curatori, che non pote- curatore, il fallito e il comitato dei creditori; deci-
rono conseguire adeguate retribuzioni.” abrogato dall'art. de le controversie relative alla procedura stessa
18, D.Lgs. 9 gennaio 2006, n. 5, con la decorrenza indicata che non sono di competenza del giudice delegato,
nell'art. 153 dello stesso decreto. nonché i reclami contro i provvedimenti del giudi-
Art. 22. Gravami contro il provvedimento che ce delegato.
respinge l'istanza di fallimento - Il tribunale, che I provvedimenti del tribunale nelle materie previ-
respinge il ricorso per la dichiarazione di fallimen- ste da questo articolo sono pronunciate con de-
to, provvede con decreto motivato, comunicato a creto, salvo che non sia diversamente disposto (1).
cura del cancelliere alle parti.
7 R.D. 16 marzo 1942, n. 267 Art. 24

(1) Articolo così sostituito dall'art. 20, D.Lgs. 9 gennaio 2006, 8) procede all'accertamento dei crediti e dei diritti
n. 5, con la decorrenza indicata nell'art. 153 dello stesso de- reali e personali vantati dai terzi, a norma del capo
creto.
V.
Art. 24. Competenza del tribunale fallimentare Il giudice delegato non può trattare i giudizi che
- Il tribunale che ha dichiarato il fallimento è com- abbia autorizzato, né può far parte del collegio in-
petente a conoscere di tutte le azioni che ne deri- vestito del reclamo proposto contro i suoi atti.
vano, qualunque ne sia il valore. I provvedimenti del giudice delegato sono pro-
(…) (1) (2). nunciati con decreto motivato (2).
(1) Il comma che recitava: “Salvo che non sia diversamente (1) Numero così modificato dal comma 2 dell’art. 3, D.Lgs. 12
previsto, alle controversie di cui al primo comma si applicano settembre 2007, n. 169, con la decorrenza ed i limiti previsti
le norme previste dagli articoli da 737 a 742 del codice di dall’art. 22 dello stesso decreto.
procedura civile. Non si applica l'articolo 40, terzo comma, (2) Articolo così sostituito dall'art. 22, D.Lgs. 9 gennaio 2006,
del codice di procedura civile” abrogato dal comma 1 dell’art. n. 5, con la decorrenza indicata nell'art. 153 dello stesso de-
3, D.Lgs. 12 settembre 2007, n. 169, con la decorrenza ed i creto.
limiti previsti dall’art. 22 dello stesso decreto.
(2) Articolo così sostituito dall'art. 21, D.Lgs. 9 gennaio 2006, Art. 26. Reclamo contro i decreti del giudice de-
n. 5, con la decorrenza indicata nell'art. 153 dello stesso de- legato e del tribunale - Salvo che sia diversamente
creto. disposto, contro i decreti del giudice delegato e
del tribunale, può essere proposto reclamo al tri-
Sezione II - Del giudice delegato bunale o alla corte di appello, che provvedono in
Art. 25. Poteri del giudice delegato - Il giudice camera di consiglio.
delegato esercita funzioni di vigilanza e di control- Il reclamo è proposto dal curatore, dal fallito, dal
lo sulla regolarità della procedura e: comitato dei creditori e da chiunque vi abbia inte-
1) riferisce al tribunale su ogni affare per il quale è resse.
richiesto un provvedimento del collegio; Il reclamo è proposto nel termine perentorio di
2) emette o provoca dalle competenti autorità i dieci giorni, decorrente dalla comunicazione o dal-
provvedimenti urgenti per la conservazione del la notificazione del provvedimento per il curatore,
patrimonio, ad esclusione di quelli che incidono su per il fallito, per il comitato dei creditori e per chi
diritti di terzi che rivendichino un proprio diritto ha chiesto o nei cui confronti è stato chiesto il
incompatibile con l'acquisizione; provvedimento; per gli altri interessati, il termine
3) convoca il curatore e il comitato dei creditori decorre dall'esecuzione delle formalità pubblicita-
nei casi prescritti dalla legge e ogni qualvolta lo rie disposte dal giudice delegato o dal tribunale, se
ravvisi opportuno per il corretto e sollecito svol- quest'ultimo ha emesso il provvedimento. La co-
gimento della procedura; municazione integrale del provvedimento fatta dal
4) su proposta del curatore, liquida i compensi e curatore mediante lettera raccomandata con avvi-
dispone l'eventuale revoca dell'incarico conferito so di ricevimento, telefax o posta elettronica con
alle persone la cui opera è stata richiesta dal me- garanzia dell'avvenuta ricezione in base al testo
desimo curatore nell'interesse del fallimento; unico delle disposizioni legislative e regolamentari
5) provvede, nel termine di quindici giorni, sui re- in materia di documentazione amministrativa, di
clami proposti contro gli atti del curatore e del cui al decreto del Presidente della Repubblica 28
comitato dei creditori; dicembre 2000, n. 445, equivale a notificazione.
6) autorizza per iscritto il curatore a stare in giudi- Indipendentemente dalla previsione di cui al terzo
zio come attore o come convenuto. L'autorizza- comma, il reclamo non può più proporsi decorso il
zione deve essere sempre data per atti determina- termine perentorio di novanta giorni dal deposito
ti e per i giudizi deve essere rilasciata per ogni del provvedimento in cancelleria.
grado di essi. Su proposta del curatore, liquida i Il reclamo non sospende l'esecuzione del provve-
compensi e dispone l'eventuale revoca dell'incari- dimento.
co conferito ai difensori nominati dal medesimo Il reclamo si propone con ricorso che deve conte-
curatore (1); nere:
7) su proposta del curatore, nomina gli arbitri, ve- 1) l'indicazione del tribunale o della corte di appel-
rificata la sussistenza dei requisiti previsti dalla lo competente, del giudice delegato e della proce-
legge; dura fallimentare;
2) le generalità del ricorrente e l'elezione del do-
micilio nel comune in cui ha sede il giudice adito;
Art. 27 R.D. 16 marzo 1942, n. 267 8

3) l'esposizione dei fatti e degli elementi di diritto b) studi professionali associati o società tra pro-
su cui si basa il reclamo, con le relative conclusio- fessionisti, sempre che i soci delle stesse abbiano i
ni; requisiti professionali di cui alla lettera a). In tale
4) l'indicazione dei mezzi di prova di cui il ricorren- caso, all'atto dell'accettazione dell'incarico, deve
te intende avvalersi e dei documenti prodotti. essere designata la persona fisica responsabile
Il presidente, nei cinque giorni successivi al depo- della procedura;
sito del ricorso, designa il relatore, e fissa con de- c) coloro che abbiano svolto funzioni di ammini-
creto l'udienza di comparizione entro quaranta strazione, direzione e controllo in società per
giorni dal deposito del ricorso. azioni, dando prova di adeguate capacità impren-
Il ricorso, unitamente al decreto di fissazione ditoriali e purché non sia intervenuta nei loro con-
dell'udienza, deve essere notificato, a cura del re- fronti dichiarazione di fallimento.
clamante, al curatore ed ai controinteressati entro (…) (1).
cinque giorni dalla comunicazione del decreto. Non possono essere nominati curatore il coniuge, i
Tra la data della notificazione e quella dell'udienza parenti e gli affini entro il quarto grado del fallito, i
deve intercorrere un termine non minore di quin- creditori di questo e chi ha concorso al dissesto
dici giorni. dell'impresa, nonché chiunque si trovi in conflitto
Il resistente deve costituirsi almeno cinque giorni di interessi con il fallimento. (3)
prima dell'udienza, eleggendo il domicilio nel co- Il curatore è nominato tenuto conto delle risultan-
mune in cui ha sede il tribunale o la corte d'appel- ze dei rapporti riepilogativi di cui all’articolo 33,
lo, e depositando una memoria contenente l'e- quinto comma. (4)
sposizione delle difese in fatto e in diritto, nonchè È istituito presso il Ministero della giustizia un re-
l'indicazione dei mezzi di prova e dei documenti gistro nazionale nel quale confluiscono i provve-
prodotti. dimenti di nomina dei curatori, dei commissari
L'intervento di qualunque interessato non può giudiziali e dei liquidatori giudiziali. Nel registro
avere luogo oltre il termine stabilito per la costitu- vengono altresì annotati i provvedimenti di chiu-
zione della parte resistente, con le modalità per sura del fallimento e di omologazione del concor-
questa previste. dato, nonché l'ammontare dell'attivo e del passivo
All'udienza il collegio, sentite le parti, assume an- delle procedure chiuse. Il registro è tenuto con
che d'ufficio i mezzi di prova, eventualmente de- modalità informatiche ed è accessibile al pubblico.
legando un suo componente. (5)
Entro trenta giorni dall'udienza di comparizione (1) Il comma che recitava: “Nel provvedimento di nomina, il
delle parti, il collegio provvede con decreto moti- tribunale indica le specifiche caratteristiche e attitudini del
vato, con il quale conferma, modifica o revoca il curatore” abrogato dal comma 4 dell’art. 3, D.Lgs. 12 set-
tembre 2007, n. 169, con la decorrenza ed i limiti previsti
provvedimento reclamato (1).
dall’art. 22 dello stesso decreto.
(1) Articolo così sostituito prima dall'art. 23, D.Lgs. 9 gennaio (2) Articolo così sostituito dall'art. 25, D.Lgs. 9 gennaio 2006,
2006, n. 5, con la decorrenza indicata nell'art. 153 dello stes- n. 5, con la decorrenza indicata nell'art. 153 dello stesso de-
so decreto e poi dal comma 3 dell’art. 3, D.Lgs. 12 settembre creto.
2007, n. 169, con la decorrenza ed i limiti previsti dall’art. 22 (3) Comma così modificato dall’art. 5, comma 1, lett. a), D.L.
del medesimo decreto. 27 giugno 2015, n. 83, convertito, con modificazioni, dalla L.
6 agosto 2015, n. 132; per l’applicazione di tale disposizione
Sezione III - Del curatore vedi l’art. 23, comma 3 del medesimo D.L. n. 83/2015.
(4) Comma aggiunto dall’art. 5, comma 1, lett. b), D.L. 27
Art. 27. Nomina del curatore - Il curatore è no- giugno 2015, n. 83, convertito, con modificazioni, dalla L. 6
minato con la sentenza di fallimento, o in caso di agosto 2015, n. 132; per l’applicazione di tale disposizione
vedi l’art. 23, comma 3 del medesimo D.L. n. 83/2015.
sostituzione o di revoca, con decreto del tribunale (5) Comma aggiunto dall’art. 5, comma 1, lett. b), D.L. 27
(1). giugno 2015, n. 83, convertito, con modificazioni, dalla L. 6
(1) Articolo così sostituito dall'art. 24, D.Lgs. 9 gennaio 2006, agosto 2015, n. 132; per l’applicazione di tale disposizione
n. 5, con la decorrenza indicata nell'art. 153 dello stesso de- vedi l’art. 23, comma 4 del medesimo D.L. n. 83/2015.
creto.
Art- 29. Accettazione del curatore - Il curatore
Art. 28. Requisiti per la nomina a curatore (2) - deve, entro i due giorni successivi alla partecipa-
Possono essere chiamati a svolgere le funzioni di zione della sua nomina, far pervenire al giudice
curatore: delegato la propria accettazione (1).
a) avvocati, dottori commercialisti, ragionieri e ra-
gionieri commercialisti;
9 R.D. 16 marzo 1942, n. 267 Art. 30

Se il curatore non osserva questo obbligo, il tribu- agli articoli 89, 92, 95, 97 e 104-ter. L'onere per il
nale, in camera di consiglio, provvede d'urgenza compenso del delegato, liquidato dal giudice, è
alla nomina di altro curatore. detratto dal compenso del curatore (1).
(1) Comma così modificato dall'art. 26, D.Lgs. 9 gennaio Il curatore può essere autorizzato dal comitato dei
2006, n. 5, con la decorrenza indicata nell'art. 153 dello stes- creditori, a farsi coadiuvare da tecnici o da altre
so decreto. persone retribuite, compreso il fallito, sotto la sua
Art. 30. Qualità di pubblico ufficiale - Il curato- responsabilità. Del compenso riconosciuto a tali
re, per quanto attiene all'esercizio delle sue fun- soggetti si tiene conto ai fini della liquidazione del
zioni, è pubblico ufficiale. compenso finale del curatore (2).
(1) Comma così modificato dal comma 5 dell’art. 3, D.Lgs. 12
Art. 31. Gestione della procedura - Il curatore settembre 2007, n. 169, con la decorrenza ed i limiti previsti
ha l'amministrazione del patrimonio fallimentare e dall’art. 22 dello stesso decreto.
compie tutte le operazioni della procedura sotto la (2) Articolo così sostituito dall'art. 28, D.Lgs. 9 gennaio 2006,
vigilanza del giudice delegato e del comitato dei n. 5, con la decorrenza indicata nell'art. 153 dello stesso de-
creto.
creditori, nell'àmbito delle funzioni ad esso attri-
buite. Art. 33. Relazione al giudice e rapporti riepilo-
Egli non può stare in giudizio senza l'autorizzazio- gativi (1) - Il curatore, entro sessanta giorni dalla
ne del giudice delegato, salvo che in materia di dichiarazione di fallimento, deve presentare al
contestazioni e di tardive dichiarazioni di crediti e giudice delegato una relazione particolareggiata
di diritti di terzi sui beni acquisiti al fallimento, e sulle cause e circostanze del fallimento, sulla dili-
salvo che nei procedimenti promossi per impugna- genza spiegata dal fallito nell'esercizio dell'impre-
re atti del giudice delegato o del tribunale e in sa, sulla responsabilità del fallito o di altri e su
ogni altro caso in cui non occorra ministero di di- quanto può interessare anche ai fini delle indagini
fensore. preliminari in sede penale (2).
Il curatore non può assumere la veste di avvocato Il curatore deve inoltre indicare gli atti del fallito
nei giudizi che riguardano il fallimento (1). già impugnati dai creditori, nonché quelli che egli
(1) Articolo così sostituito dall'art. 27, D.Lgs. 9 gennaio 2006, intende impugnare. Il giudice delegato può chie-
n. 5, con la decorrenza indicata nell'art. 153 dello stesso de- dere al curatore una relazione sommaria anche
creto.
prima del termine suddetto (3).
Art. 31-bis. Comunicazioni del curatore. (1) Se si tratta di società, la relazione deve esporre i
Le comunicazioni ai creditori e ai titolari di diritti fatti accertati e le informazioni raccolte sulla re-
sui beni che la legge o il giudice delegato pone a sponsabilità degli amministratori e degli organi di
carico del curatore sono effettuate all'indirizzo di controllo, dei soci e, eventualmente, di estranei
posta elettronica certificata da loro indicato nei alla società (3).
casi previsti dalla legge. Il giudice delegato ordina il deposito della relazio-
Quando è omessa l'indicazione di cui al comma ne in cancelleria, disponendo la segretazione delle
precedente, nonché nei casi di mancata consegna parti relative alla responsabilità penale del fallito e
del messaggio di posta elettronica certificata per di terzi ed alle azioni che il curatore intende pro-
cause imputabili al destinatario, tutte le comuni- porre qualora possano comportare l'adozione di
cazioni sono eseguite esclusivamente mediante provvedimenti cautelari, nonché alle circostanze
deposito in cancelleria. estranee agli interessi della procedura e che inve-
In pendenza della procedura e per il periodo di stano la sfera personale del fallito. Copia della re-
due anni dalla chiusura della stessa, il curatore è lazione, nel suo testo integrale, è trasmessa al
tenuto a conservare i messaggi di posta elettroni- pubblico ministero (3).
ca certificata inviati e ricevuti. Il curatore, ogni sei mesi successivi alla presenta-
(1) Articolo inserito dall’art. 17, D.L. 18 ottobre 2012, n. 179, zione della relazione di cui al primo comma, redige
convertito con L. 17 dicembre 2012, n. 221. altresì un rapporto riepilogativo delle attività svol-
te, con indicazione di tutte le informazioni raccol-
Art. 32. Esercizio delle attribuzioni del curatore te dopo la prima relazione, accompagnato dal
- Il curatore esercita personalmente le funzioni del conto della sua gestione. Copia del rapporto è tra-
proprio ufficio e può delegare ad altri specifiche smessa al comitato dei creditori, unitamente agli
operazioni, previa autorizzazione del comitato dei estratti conto dei depositi postali o bancari relativi
creditori, con esclusione degli adempimenti di cui al periodo. Il comitato dei creditori o ciascuno dei
Art. 34 R.D. 16 marzo 1942, n. 267 10

suoi componenti possono formulare osservazioni (3) Articolo così sostituito dall'art. 30, D.Lgs. 9 gennaio 2006,
scritte. Altra copia del rapporto è trasmessa, as- n. 5, con la decorrenza indicata nell'art. 153 dello stesso de-
creto.
sieme alle eventuali osservazioni, per via telemati-
ca all'ufficio del registro delle imprese, nei quindici Art. 35. Integrazione dei poteri del curatore - Le
giorni successivi alla scadenza del termine per il riduzioni di crediti, le transazioni, i compromessi,
deposito delle osservazioni nella cancelleria del le rinunzie alle liti, le ricognizioni di diritti di terzi,
tribunale (3). Nello stesso termine altra copia del la cancellazione di ipoteche, la restituzione di pe-
rapporto, assieme alle eventuali osservazioni, è gni, lo svincolo delle cauzioni, l'accettazione di
trasmessa a mezzo posta elettronica certificata ai eredità e donazioni e gli atti di straordinaria am-
creditori e ai titolari di diritti sui beni (4). ministrazione sono effettuate dal curatore, previa
(1) Rubrica così modificata dal comma 6 dell’art. 3, D.Lgs. 12 autorizzazione del comitato dei creditori.
settembre 2007, n. 169, con la decorrenza ed i limiti previsti Nel richiedere l'autorizzazione del comitato dei
dall’art. 22 dello stesso decreto. creditori, il curatore formula le proprie conclusioni
(2) Comma così modificato prima dall'art. 29, D.Lgs. 9 gen-
naio 2006, n. 5, con la decorrenza indicata nell'art. 153 dello
anche sulla convenienza della proposta (1).
stesso decreto e poi dal comma 6 dell’art. 3, D.Lgs. 12 set- Se gli atti suddetti sono di valore superiore a cin-
tembre 2007, n. 169, con la decorrenza ed i limiti previsti quantamila euro e in ogni caso per le transazioni,
dall’art. 22 dello stesso decreto. il curatore ne informa previamente il giudice dele-
(3) Gli attuali commi secondo, terzo, quarto e quinto così so- gato, salvo che gli stessi siano già stati autorizzati
stituiscono gli originari commi secondo, terzo e quarto, ai
sensi di quanto disposto dall'art. 29, D.Lgs. 9 gennaio 2006, dal medesimo ai sensi dell'articolo 104-ter comma
n. 5, con la decorrenza indicata nell'art. 153 dello stesso de- ottavo (2).
creto. Il limite di cui al secondo comma può essere ade-
(4) Il periodo: "Nello stesso termine altra copia del rapporto, guato con decreto del Ministro della giustizia (3).
assieme alle eventuali osservazioni, è trasmessa a mezzo po-
sta elettronica certificata ai creditori e ai titolari di diritti sui (1) Comma aggiunto dal comma 8 dell’art. 3, D.Lgs. 12 set-
beni." è stato aggiunto dall’art. 17, D.L. 18 ottobre 2012, n. tembre 2007, n. 169, con la decorrenza ed i limiti previsti
179, convertito con L. 17 dicembre 2012, n. 221. dall’art. 22 dello stesso decreto.
(2) Comma così modificato dal comma 8 dell’art. 3, D.Lgs. 12
Art. 34. Deposito delle somme riscosse - Le settembre 2007, n. 169, con la decorrenza ed i limiti previsti
somme riscosse a qualunque titolo dal curatore dall’art. 22 dello stesso decreto.
(3) Articolo prima modificato dall'articolo unico, L. 20 ottobre
sono depositate entro il termine massimo di dieci 1952, n. 1375, e poi così sostituito dall'art. 31, D.Lgs. 9 gen-
giorni dalla corresponsione sul conto corrente in- naio 2006, n. 5, con la decorrenza indicata nell'art. 153 dello
testato alla procedura fallimentare aperto presso stesso decreto.
un ufficio postale o presso una banca scelti dal cu-
Art. 36. Reclamo contro gli atti del curatore e
ratore. Su proposta del curatore il comitato dei
del comitato dei creditori - Contro gli atti di am-
creditori può autorizzare che le somme riscosse
ministrazione del curatore, contro le autorizzazio-
vengano in tutto o in parte investite con strumenti
ni o i dinieghi del comitato dei creditori e i relativi
diversi dal deposito in conto corrente, purchè sia
comportamenti omissivi, il fallito e ogni altro inte-
garantita l'integrità del capitale (1).
ressato possono proporre reclamo al giudice dele-
La mancata costituzione del deposito nel termine
gato per violazione di legge, entro otto giorni dalla
prescritto è valutata dal tribunale ai fini della re-
conoscenza dell'atto o, in caso di omissione, dalla
voca del curatore.
scadenza del termine indicato nella diffida a prov-
(…) (2).
vedere. Il giudice delegato, sentite le parti, decide
Il prelievo delle somme è eseguito su copia con-
con decreto motivato, omessa ogni formalità non
forme del mandato di pagamento del giudice de-
indispensabile al contraddittorio.
legato (3).
Contro il decreto del giudice delegato è ammesso
(1) Periodo aggiunto dal comma 7 dell’art. 3, D.Lgs. 12 set- ricorso al tribunale entro otto giorni dalla data
tembre 2007, n. 169, con la decorrenza ed i limiti previsti
dall’art. 22 dello stesso decreto. della comunicazione del decreto medesimo. Il tri-
(2) Il comma che recitava: “Se è prevedibile che le somme di- bunale decide entro trenta giorni, sentito il cura-
sponibili non possano essere immediatamente destinate ai tore e il reclamante, omessa ogni formalità non
creditori, su richiesta del curatore e previa approvazione del essenziale al contraddittorio, con decreto motiva-
comitato dei creditori, il giudice delegato può ordinare che le
disponibilità liquide siano impiegate nell'acquisto di titoli
to non soggetto a gravame.
emessi dallo Stato.” è stato abrogato dal comma 7 dell’art. 3, Se è accolto il reclamo concernente un compor-
D.Lgs. 12 settembre 2007, n. 169, con la decorrenza ed i limiti tamento omissivo del curatore, questi è tenuto a
previsti dall’art. 22 dello stesso decreto. dare esecuzione al provvedimento della autorità
11 R.D. 16 marzo 1942, n. 267 Art. 36-bis

giudiziaria. Se è accolto il reclamo concernente un in misura non superiore al dieci per cento di quel-
comportamento omissivo del comitato dei credi- lo liquidato al curatore (1) (2).
tori, il giudice delegato provvede in sostituzione di (1) Comma così sostituito dal comma 9 dell’art. 3, D.Lgs. 12
quest'ultimo con l'accoglimento del reclamo (1). settembre 2007, n. 169, con la decorrenza ed i limiti previsti
dall’art. 22 dello stesso decreto.
(1) Articolo così sostituito dall'art. 32, D.Lgs. 9 gennaio 2006,
(2) Articolo aggiunto dall'art. 35, D.Lgs. 9 gennaio 2006, n. 5,
n. 5, con la decorrenza indicata nell'art. 153 dello stesso de-
con la decorrenza indicata nell'art. 153 dello stesso decreto.
creto.

Art. 36-bis. Termini processuali - Tutti i termini Art. 38. Responsabilità del curatore - Il curatore
processuali previsti negli articoli 26 e 36 non sono adempie ai doveri del proprio ufficio, imposti dalla
soggetti alla sospensione feriale (1). legge o derivanti dal piano di liquidazione appro-
vato, con la diligenza richiesta dalla natura dell'in-
(1) Articolo aggiunto dall'art. 33, D.Lgs. 9 gennaio 2006, n. 5,
con la decorrenza indicata nell'art. 153 dello stesso decreto.
carico. Egli deve tenere un registro preventiva-
mente vidimato da almeno un componente del
Art. 37. Revoca del curatore - Il tribunale può in comitato dei creditori, e annotarvi giorno per
ogni tempo, su proposta del giudice delegato o su giorno le operazioni relative alla sua amministra-
richiesta del comitato dei creditori o d'ufficio, re- zione (1).
vocare il curatore. Durante il fallimento l'azione di responsabilità
Il tribunale provvede con decreto motivato, sentiti contro il curatore revocato è proposta dal nuovo
il curatore e il comitato dei creditori (1). curatore, previa autorizzazione del giudice delega-
Contro il decreto di revoca o di rigetto dell'istanza to, ovvero del comitato dei creditori (2).
di revoca, è ammesso reclamo alla corte di appello Il curatore che cessa dal suo ufficio, anche durante
ai sensi dell'articolo 26; il reclamo non sospende il fallimento, deve rendere il conto della gestione a
l'efficacia del decreto (2). norma dell'art. 116.
(1) Comma così sostituito dall'art. 34, D.Lgs. 9 gennaio 2006, (1) Comma così sostituito dall'art. 36, D.Lgs. 9 gennaio 2006,
n. 5, con la decorrenza indicata nell'art. 153 dello stesso de- n. 5, con la decorrenza indicata nell'art. 153 dello stesso de-
creto. creto.
(2) Comma aggiunto dall'art. 34, D.Lgs. 9 gennaio 2006, n. 5, (2) Comma così modificato dall'art. 36, D.Lgs. 9 gennaio
con la decorrenza indicata nell'art. 153 dello stesso decreto. 2006, n. 5, con la decorrenza indicata nell'art. 153 dello stes-
so decreto.
Art.37-bis. Sostituzione del curatore e dei
componenti del comitato dei creditori - Conclusa Art. 39. Compenso del curatore - Il compenso e
l'adunanza per l'esame dello stato passivo e prima le spese dovuti al curatore, anche se il fallimento
della dichiarazione di esecutività dello stesso, i si chiude con concordato, sono liquidati ad istanza
creditori presenti, personalmente o per delega, del curatore con decreto del tribunale non sogget-
che rappresentano la maggioranza dei crediti to a reclamo, su relazione del giudice delegato,
ammessi, possono effettuare nuove designazioni secondo le norme stabilite con decreto del Mini-
in ordine ai componenti del comitato dei creditori stro della giustizia (1).
nel rispetto dei criteri di cui all'articolo 40; posso- La liquidazione del compenso è fatta dopo l'ap-
no chiedere la sostituzione del curatore indicando provazione del rendiconto e, se del caso, dopo l'e-
al tribunale le ragioni della richiesta e un nuovo secuzione del concordato. È in facoltà del tribuna-
nominativo. Il tribunale, valutate le ragioni della le di accordare al curatore acconti sul compenso
richiesta di sostituzione del curatore, provvede al- per giustificati motivi.
la nomina dei soggetti designati dai creditori salvo Se nell'incarico si sono succeduti più curatori, il
che non siano rispettati i criteri di cui agli articoli compenso è stabilito secondo criteri di proporzio-
28 e 40 (1). nalità ed è liquidato, in ogni caso, al termine della
Dal computo dei crediti, su istanza di uno o più procedura, salvi eventuali acconti. Salvo che non
creditori, sono esclusi quelli che si trovino in con- ricorrano giustificati motivi, ogni acconto liquidato
flitto di interessi. dal tribunale deve essere preceduto dalla presen-
Nella stessa adunanza, i creditori che rappresen- tazione di un progetto di ripartizione parziale. (2)
tano la maggioranza di quelli ammessi, indipen- Nessun compenso, oltre quello liquidato dal tribu-
dentemente dall'entità dei crediti vantati, possono nale, può essere preteso dal curatore, nemmeno
stabilire che ai componenti del comitato dei credi- per rimborso di spese. Le promesse e i pagamenti
tori sia attribuito, oltre al rimborso delle spese di fatti contro questo divieto sono nulli, ed è sempre
cui all'articolo 41, un compenso per la loro attività, ammessa la ripetizione di ciò che è stato pagato,
Art. 40 R.D. 16 marzo 1942, n. 267 12

indipendentemente dall'esercizio dell'azione pe- (2) Comma inserito dall’art. 6, comma 1, lett. a), D.L. 3
nale (3). maggio 2016, n. 59, convertito, con modificazioni, dalla
L. 30 giugno 2016, n. 119.
(1) Comma così modificato dall'art. 37, D.Lgs. 9 gennaio
2006, n. 5, con la decorrenza indicata nell'art. 153 dello stes- Art. 41. Funzioni del comitato - Il comitato dei
so decreto. Vedi, anche, il D.M. 25 gennaio 2012, n. 30. creditori vigila sull'operato del curatore, ne auto-
(2) Comma inserito dall'art. 37, comma 1, lett. b), D.Lgs. 9
gennaio 2006, n. 5, a decorrere dal 16 luglio 2006, e, succes-
rizza gli atti ed esprime pareri nei casi previsti dal-
sivamente, così modificato dall’art. 7, comma 1, lett. 0a), D.L. la legge, ovvero su richiesta del tribunale o del
27 giugno 2015, n. 83, convertito, con modificazioni, dalla L. giudice delegato, succintamente motivando le
6 agosto 2015, n. 132; per l’applicazione di tale ultima dispo- proprie deliberazioni.
sizione vedi l’art. 23, comma 7, del medesimo D.L. n. Il presidente convoca il comitato per le delibera-
83/2015.
(3) Comma così modificato dall'art. 37, D.Lgs. 9 gennaio zioni di competenza o quando sia richiesto da un
2006, n. 5, con la decorrenza indicata nell'art. 153 dello stes- terzo dei suoi componenti.
so decreto. Le deliberazioni del comitato sono prese a mag-
gioranza dei votanti, nel termine massimo di quin-
Sezione IV - Del comitato dei creditori dici giorni successivi a quello in cui la richiesta è
Art. 40. Nomina del comitato - Il comitato dei pervenuta al presidente. Il voto può essere
creditori è nominato dal giudice delegato entro espresso in riunioni collegiali ovvero per mezzo
trenta giorni dalla sentenza di fallimento sulla ba- telefax o con altro mezzo elettronico o telematico,
se delle risultanze documentali, sentiti il curatore purché sia possibile conservare la prova della ma-
e i creditori che, con la domanda di ammissione al nifestazione di voto.
passivo o precedentemente, hanno dato la dispo- In caso di inerzia, di impossibilità di costituzione
nibilità ad assumere l'incarico ovvero hanno se- per insufficienza di numero o indisponibilità dei
gnalato altri nominativi aventi i requisiti previsti. creditori, o di funzionamento del comitato o di ur-
Salvo quanto previsto dall'articolo 37-bis, la com- genza, provvede il giudice delegato (1).
posizione del comitato può essere modificata dal Il comitato ed ogni componente possono ispezio-
giudice delegato in relazione alle variazioni dello nare in qualunque tempo le scritture contabili e i
stato passivo o per altro giustificato motivo. documenti della procedura ed hanno diritto di
Il comitato è composto di tre o cinque membri chiedere notizie e chiarimenti al curatore e al falli-
scelti tra i creditori, in modo da rappresentare in to.
misura equilibrata quantità e qualità dei crediti ed I componenti del comitato hanno diritto al rim-
avuto riguardo alla possibilità di soddisfacimento borso delle spese, oltre all'eventuale compenso
dei crediti stessi. riconosciuto ai sensi e nelle forme di cui all'artico-
Il comitato, entro dieci giorni dalla nomina, prov- lo 37-bis, terzo comma.
vede, su convocazione del curatore, a nominare a Ai componenti del comitato dei creditori si appli-
maggioranza il proprio presidente. ca, in quanto compatibile, l'articolo 2407, primo e
La sostituzione dei membri del comitato avviene terzo comma, del codice civile (2).
secondo le modalità stabilite nel secondo comma. L'azione di responsabilità può essere proposta dal
Il comitato dei creditori si considera costituito con curatore durante lo svolgimento della procedura.
l'accettazione, anche per via telematica, della no- Con il decreto di autorizzazione il giudice delegato
mina da parte dei suoi componenti, senza necessi- sostituisce i componenti del comitato dei creditori
tà di convocazione dinanzi al curatore ed anche nei confronti dei quali ha autorizzato l'azione (2)
prima della elezione del suo presidente. (2) (3).
Il componente del comitato che si trova in conflit- (1) Comma così modificato dal comma 10 dell’art. 3, D.Lgs.
12 settembre 2007, n. 169, con la decorrenza ed i limiti previ-
to di interessi si astiene dalla votazione. sti dall’art. 22 dello stesso decreto.
Ciascun componente del comitato dei creditori (2) Gli attuali commi settimo e ottavo così sostituiscono
può delegare in tutto o in parte l'espletamento l’originario settimo comma ai sensi di quanto disposto dal
delle proprie funzioni ad uno dei soggetti aventi i comma 10 dell’art. 3, D.Lgs. 12 settembre 2007, n. 169, con
requisiti indicati nell'articolo 28, previa comunica- la decorrenza ed i limiti previsti dall’art. 22 dello stesso de-
creto
zione al giudice delegato (1). (3) Articolo così sostituito dall'art. 39, D.Lgs. 9 gennaio 2006,
(1) Articolo così sostituito dall'art. 38, D.Lgs. 9 gennaio n. 5, con la decorrenza indicata nell'art. 153 dello stesso de-
2006, n. 5, con la decorrenza indicata nell'art. 153 dello creto. Il citato articolo 39 è stato corretto con Comunicato 20
stesso decreto. marzo 2006 (Gazz. Uff. 20 marzo 2006, n. 66).
13 R.D. 16 marzo 1942, n. 267 Art. 42

Capo III - Degli effetti del fallimento razione di fallimento sono inefficaci rispetto ai
creditori.
Sezione I - Degli effetti del fallimento per il Sono egualmente inefficaci i pagamenti ricevuti
fallito dal fallito dopo la sentenza dichiarativa di falli-
mento.
Art. 42. Beni del fallito - La sentenza che dichia- Fermo quanto previsto dall'articolo 42, secondo
ra il fallimento, priva dalla sua data il fallito comma, sono acquisite al fallimento tutte le utilità
dell'amministrazione e della disponibilità dei suoi che il fallito consegue nel corso della procedura
beni esistenti alla data di dichiarazione di fallimen- per effetto degli atti di cui al primo e secondo
to. comma (1).
Sono compresi nel fallimento anche i beni che
(1) Comma aggiunto dall'art. 42, D.Lgs. 9 gennaio 2006, n. 5,
pervengono al fallito durante il fallimento, dedot- con la decorrenza indicata nell'art. 153 dello stesso decreto.
te le passività incontrate per l'acquisto e la con-
servazione dei beni medesimi. Art. 45. Formalità eseguite dopo la dichiarazio-
Il curatore, previa autorizzazione del comitato dei ne di fallimento - Le formalità necessarie per ren-
creditori, può rinunciare ad acquisire i beni che dere opponibili gli atti ai terzi, se compiute dopo
pervengono al fallito durante la procedura falli- la data della dichiarazione di fallimento, sono sen-
mentare qualora i costi da sostenere per il loro za effetto rispetto ai creditori.
acquisto e la loro conservazione risultino superiori Art. 46. Beni non compresi nel fallimento - Non
al presumibile valore di realizzo dei beni stessi (1). sono compresi nel fallimento:
(1) Comma aggiunto dall'art. 40, D.Lgs. 9 gennaio 2006, n. 5, 1) i beni ed i diritti di natura strettamente perso-
con la decorrenza indicata nell'art. 153 dello stesso decreto. nale;
Art. 43. Rapporti processuali - Nelle controver- 2) gli assegni aventi carattere alimentare, gli sti-
sie, anche in corso, relative a rapporti di diritto pa- pendi, pensioni, salari e ciò che il fallito guadagna
trimoniale del fallito compresi nel fallimento sta in con la sua attività entro i limiti di quanto occorre
giudizio il curatore. per il mantenimento suo e della famiglia;
Il fallito può intervenire nel giudizio solo per le 3) i frutti derivanti dall'usufrutto legale sui beni
questioni dalle quali può dipendere un'imputazio- dei figli, i beni costituiti in fondo patrimoniale e i
ne di bancarotta a suo carico o se l'intervento è frutti di essi, salvo quanto è disposto dall'articolo
previsto dalla legge. 170 del codice civile (1);
L'apertura del fallimento determina l'interruzione 4) (…) (2);
del processo (1). 5) le cose che non possono essere pignorate per
Le controversie in cui è parte un fallimento sono disposizione di legge.
trattate con priorità. Il capo dell’ufficio trasmette I limiti previsti nel primo comma, n. 2), sono fissati
annualmente al presidente della corte di appello i con decreto motivato del giudice delegato che de-
dati relativi al numero di procedimenti in cui è ve tener conto della condizione personale del falli-
parte un fallimento e alla loro durata, nonché le to e di quella della sua famiglia (3).
disposizioni adottate per la finalità di cui al perio- (1) Numero così sostituito dall'art. 43, D.Lgs. 9 gennaio 2006,
n. 5, con la decorrenza indicata nell'art. 153 dello stesso de-
do precedente. Il presidente della corte di appello creto.
ne dà atto nella relazione sull’amministrazione (2) Il numero che recitava: “i frutti dei beni costituiti in dote e
della giustizia. (2) i crediti dotati, salvo quanto è disposto dall'art. 188 del codi-
(1) Comma aggiunto dall'art. 41, D.Lgs. 9 gennaio 2006, n. ce civile.” è stato soppresso dall'art. 43, D.Lgs. 9 gennaio
5, con la decorrenza indicata nell'art. 153 dello stesso 2006, n. 5, con la decorrenza indicata nell'art. 153 dello stes-
decreto. so decreto.
(2) Comma aggiunto dall’art. 7, comma 1, lett. 0b), D.L. 27 (3) Comma così sostituito dall'art. 43, D.Lgs. 9 gennaio 2006,
giugno 2015, n. 83, convertito, con modificazioni, dalla n. 5, con la decorrenza indicata nell'art. 153 dello stesso de-
L. 6 agosto 2015, n. 132; per l’applicazione di tale dispo- creto.
sizione vedi l’art. 23, comma 7, del medesimo D.L. n.
83/2015.
Art. 47. Alimenti al fallito e alla famiglia - Se al
fallito vengono a mancare i mezzi di sussistenza, il
Art. 44. Atti compiuti dal fallito dopo la dichia- giudice delegato, sentiti il curatore ed il comitato
razione di fallimento - Tutti gli atti compiuti dal dei creditori, può concedergli un sussidio a titolo
fallito e i pagamenti da lui eseguiti dopo la dichia- di alimenti per lui e per la famiglia (1).
Art. 48 R.D. 16 marzo 1942, n. 267 14

La casa di proprietà del fallito, nei limiti in cui è Corte costituzionale, con sentenza 25-27 febbraio 2008, n. 39
necessaria all'abitazione di lui e della sua famiglia, (Gazz. Uff. 5 marzo 2008, n. 11, Prima serie speciale), ha di-
chiarato l’illegittimità degli articoli 50 e 142, nel testo ante-
non può essere distratta da tale uso fino alla liqui- riore all'entrata in vigore del citato D.Lgs. n. 5 del 2006, in
dazione delle attività. quanto stabiliscono che le incapacità personali derivanti al
(1) Comma così modificato dall'art. 44, D.Lgs. 9 gennaio fallito dalla dichiarazione di fallimento perdurano oltre la
2006, n. 5, con la decorrenza indicata nell'art. 153 dello stes- chiusura della procedura concorsuale.
so decreto.
Sezione II - Degli effetti del fallimento
Art. 48. Corrispondenza diretta al fallito - Il falli- per i creditori
to persona fisica è tenuto a consegnare al curato-
re la propria corrispondenza di ogni genere, inclu- Art. 51. Divieto di azioni esecutive e cautelari
sa quella elettronica, riguardante i rapporti com- individuali - Salvo diversa disposizione della legge,
presi nel fallimento (1) (2). dal giorno della dichiarazione di fallimento nessu-
La corrispondenza diretta al fallito che non sia na azione individuale esecutiva o cautelare, anche
persona fisica è consegnata al curatore (3). per crediti maturati durante il fallimento, può es-
(1) Comma così modificato dal comma 1 dell’art. 4, D.Lgs. 12 sere iniziata o proseguita sui beni compresi nel fal-
settembre 2007, n. 169, con la decorrenza ed i limiti previsti limento (1).
dall’art. 22 dello stesso decreto.
(1) Articolo così sostituito dall'art. 48, D.Lgs. 9 gennaio 2006,
(2) Articolo così sostituito dall'art. 45, D.Lgs. 9 gennaio 2006,
n. 5, con la decorrenza indicata nell'art. 153 dello stesso de-
n. 5.
creto.
(3) Comma aggiunto dal comma 1 dell’art. 4, D.Lgs. 12 set-
tembre 2007, n. 169, con la decorrenza ed i limiti previsti Art. 52. Concorso dei creditori - Il fallimento
dall’art. 22 dello stesso decreto.
apre il concorso dei creditori sul patrimonio del
Art. 49. Obbligo del fallito - L'imprenditore del fallito.
quale sia stato dichiarato il fallimento, nonché gli Ogni credito, anche se munito di diritto di prela-
amministratori o i liquidatori di società o enti sog- zione o trattato ai sensi dell'articolo 111, primo
getti alla procedura di fallimento sono tenuti a comma, n. 1), nonché ogni diritto reale o persona-
comunicare al curatore ogni cambiamento della le, mobiliare o immobiliare, deve essere accertato
propria residenza o del proprio domicilio. secondo le norme stabilite dal Capo V, salvo diver-
Se occorrono informazioni o chiarimenti ai fini del- se disposizioni della legge (1).
la gestione della procedura, i soggetti di cui al Le disposizioni del secondo comma si applicano
primo comma devono presentarsi personalmente anche ai crediti esentati dal divieto di cui all'arti-
al giudice delegato, al curatore o al comitato dei colo 51 (2).
creditori. (1) Comma così sostituito dall'art. 49, D.Lgs. 9 gennaio 2006,
In caso di legittimo impedimento o di altro giusti- n. 5, con la decorrenza indicata nell'art. 153 dello stesso de-
ficato motivo, il giudice può autorizzare l'impren- creto. Vedi, per i crediti esattoriali, l'art. 206, T.U. 29 gennaio
1958, n. 645 e per i crediti degli Istituti esercenti il credito
ditore o il legale rappresentante della società o fondiario, l'art. 42, T.U. 16 luglio 1905, n. 646.
enti soggetti alla procedura di fallimento a compa- (2) Comma aggiunto dal comma 2 dell’art. 4, D.Lgs. 12 set-
rire per mezzo di mandatario (1). tembre 2007, n. 169, con la decorrenza ed i limiti previsti
dall’art. 22 dello stesso decreto.
(1) Articolo così sostituito dall'art. 46, D.Lgs. 9 gennaio 2006,
n. 5. Art. 53. Creditori muniti di pegno o privilegio su
Art. 50. Pubblico registro dei falliti - (…) ( ). 1 mobili - I crediti garantiti da pegno o assistiti da
(1) L’articolo che recitava: “Nella cancelleria di ciascun tribu-
privilegio a norma degli articoli 2756 e 2761 del
nale è tenuto un pubblico registro nel quale sono iscritti i codice civile possono essere realizzati anche du-
nomi di coloro che sono dichiarati falliti dallo stesso tribuna- rante il fallimento, dopo che sono stati ammessi al
le, nonché di quelli dichiarati altrove, se il luogo di nascita del passivo con prelazione.
fallito si trova sotto la giurisdizione del tribunale.
Per essere autorizzato alla vendita il creditore fa
Le iscrizioni dei nomi dei falliti sono cancellate dal registro in
seguito a sentenza del tribunale. istanza al giudice delegato, il quale, sentiti il cura-
Finché l'iscrizione non è cancellata, il fallito è soggetto alle tore e il comitato dei creditori, stabilisce con de-
incapacità stabilite dalla legge. creto il tempo della vendita, determinandone le
Le norme per la tenuta del registro saranno emanate con de- modalità a norma dell'articolo 107 (1).
creto del Ministro per la grazia e giustizia. Fino all'istituzione
del registro dei falliti le iscrizioni previste dal presente artico-
Il giudice delegato, sentito il comitato dei credito-
lo sono eseguite nell'albo dei falliti attualmente esistente” è ri, se è stato nominato, può anche autorizzare il
stato abrogato dall'art. 47, D.Lgs. 9 gennaio 2006, n. 5. La curatore a riprendere le cose sottoposte a pegno
15 R.D. 16 marzo 1942, n. 267 Art. 54

o a privilegio, pagando il creditore, o ad eseguire farsi valere contro il fallito, se non previa escus-
la vendita nei modi stabiliti dal comma preceden- sione di un obbligato principale (1).
te. (1) Comma così modificato dall'art. 51, D.Lgs. 9 gennaio
(1) Comma così modificato dal comma 3 dell’art. 4, D.Lgs. 12 2006, n. 5, con la decorrenza indicata nell'art. 153 dello stes-
settembre 2007, n. 169, con la decorrenza ed i limiti previsti so decreto.
dall’art. 22 dello stesso decreto.
Art. 56. Compensazione in sede di fallimento - I
Art. 54. Diritto dei creditori privilegiati nella ri- creditori hanno diritto di compensare coi loro de-
partizione dell'attivo - I creditori garantiti da ipo- biti verso il fallito i crediti che essi vantano verso
teca, pegno o privilegio fanno valere il loro diritto lo stesso, ancorché (1) non scaduti prima della di-
di prelazione sul prezzo dei beni vincolati per il ca- chiarazione di fallimento.
pitale, gli interessi e le spese; se non sono soddi- Per i crediti non scaduti la compensazione tuttavia
sfatti integralmente, concorrono, per quanto è non ha luogo se il creditore ha acquistato il credito
ancora loro dovuto, con i creditori chirografari nel- per atto tra i vivi dopo la dichiarazione di fallimen-
le ripartizioni del resto dell'attivo. to o nell'anno anteriore.
Essi hanno diritto di concorrere anche nelle ripar- Art. 57. Crediti infruttiferi - I crediti infruttiferi
tizioni che si eseguono prima della distribuzione non ancora scaduti alla data della dichiarazione di
del prezzo dei beni vincolati a loro garanzia. In tal fallimento sono ammessi al passivo per l'intera
caso, se ottengono un'utile collocazione definitiva somma. Tuttavia ad ogni singola ripartizione sa-
su questo prezzo per la totalità del loro credito, ranno detratti gli interessi composti, in ragione del
computati in primo luogo gli interessi, l'importo cinque per cento all'anno, per il tempo che resta a
ricevuto nelle ripartizioni anteriori viene detratto decorrere dalla data del mandato di pagamento
dalla somma loro assegnata per essere attribuito sino al giorno della scadenza del credito.
ai creditori chirografari. Se la collocazione utile ha
luogo per una parte del credito garantito, per il
Art. 58. Obbligazioni e titoli di debito - I crediti
derivanti da obbligazioni e da altri titoli di debito
capitale non soddisfatto essi hanno diritto di trat-
sono ammessi al passivo per il loro valore nomina-
tenere solo la percentuale definitiva assegnata ai
le detratti i rimborsi già effettuati; se è previsto un
creditori chirografari.
premio da estrarre a sorte, il suo valore attualizza-
L'estensione del diritto di prelazione agli interessi
to viene distribuito tra tutti i titoli che hanno dirit-
è regolata dagli articoli 2749, 2788 e 2855, commi
to al sorteggio (1).
secondo e terzo, del codice civile, intendendosi
equiparata la dichiarazione di fallimento all'atto di (1) Articolo così sostituito dall'art. 52, D.Lgs. 9 gennaio 2006,
n. 5, con la decorrenza indicata nell'art. 153 dello stesso de-
pignoramento. Per i crediti assistiti da privilegio creto.
generale, il decorso degli interessi cessa alla data
del deposito del progetto di riparto nel quale il Art. 59. Crediti non pecuniari - I crediti non sca-
credito è soddisfatto anche se parzialmente (1). duti, aventi per oggetto una prestazione in danaro
(1) Comma così sostituito dall'art. 50, D.Lgs. 9 gennaio 2006, determinata con riferimento ad altri valori o aven-
n. 5, con la decorrenza indicata nell'art. 153 dello stesso de- ti per oggetto una prestazione diversa dal danaro,
creto. concorrono secondo il loro valore alla data della
Art. 55. Effetti del fallimento sui debiti pecunia- dichiarazione di fallimento.
ri - La dichiarazione di fallimento sospende il corso Art. 60. Rendita perpetua e rendita vitalizia - Se
degli interessi convenzionali o legali, agli effetti nel passivo del fallimento sono compresi crediti
del concorso, fino alla chiusura del fallimento, a per rendita perpetua, questa è riscattata a norma
meno che i crediti non siano garantiti da ipoteca, dell'art. 1866 del codice civile.
da pegno o privilegio, salvo quanto è disposto dal Il creditore di una rendita vitalizia è ammesso al
terzo comma dell'articolo precedente. passivo per una somma equivalente al valore capi-
I debiti pecuniari del fallito si considerano scaduti, tale della rendita stessa al momento della dichia-
agli effetti del concorso, alla data di dichiarazione razione di fallimento.
del fallimento. Art. 61. Creditore di più coobbligati solidali - Il
I crediti condizionali partecipano al concorso a creditore di più coobbligati in solido concorre nel
norma degli artt. 96, 113 e 113-bis. Sono compresi fallimento di quelli tra essi che sono falliti, per l'in-
tra i crediti condizionali quelli che non possono tero credito in capitale e accessori, sino al totale
pagamento.
Art. 62 R.D. 16 marzo 1942, n. 267 16

Il regresso tra i coobbligati falliti può essere eser- nel giorno della dichiarazione di fallimento o po-
citato solo dopo che il creditore sia stato soddi- steriormente, se tali pagamenti sono stati eseguiti
sfatto per l'intero credito. dal fallito nei due anni anteriori alla dichiarazione
Art. 62. Creditore di più coobbligati solidali par- di fallimento.
zialmente soddisfatto - Il creditore che, prima del- Art. 66. Azione revocatoria ordinaria - Il curato-
la dichiarazione di fallimento, ha ricevuto da un re può domandare che siano dichiarati inefficaci
coobbligato in solido col fallito o da un fideiussore gli atti compiuti dal debitore in pregiudizio dei
una parte del proprio credito, ha diritto di concor- creditori, secondo le norme del codice civile.
rere nel fallimento per la parte non riscossa. L'azione si propone dinanzi al tribunale fallimenta-
Il coobbligato che ha diritto di regresso verso il fal- re, sia in confronto del contraente immediato, sia
lito ha diritto di concorrere nel fallimento di que- in confronto dei suoi aventi causa nei casi in cui sia
sto per la somma pagata. proponibile contro costoro.
Tuttavia il creditore ha diritto di farsi assegnare la Art. 67. Atti a titolo oneroso, pagamenti, garan-
quota di riparto spettante al coobbligato fino a zie (4) - Sono revocati, salvo che l'altra parte provi
concorrenza di quanto ancora dovutogli. Resta che non conosceva lo stato d'insolvenza del debi-
impregiudicato il diritto verso il coobbligato se il tore:
creditore rimane parzialmente insoddisfatto. 1) gli atti a titolo oneroso compiuti nell'anno ante-
Art. 63. Coobbligato o fideiussore del fallito con riore alla dichiarazione di fallimento, in cui le pre-
diritto di garanzia - Il coobbligato o fideiussore del stazioni eseguite o le obbligazioni assunte dal falli-
fallito, che ha un diritto di pegno o d'ipoteca sui to sorpassano di oltre un quarto ciò che a lui è sta-
beni di lui a garanzia della sua azione di regresso, to dato o promesso;
concorre nel fallimento per la somma per la quale 2) gli atti estintivi di debiti pecuniari scaduti ed
ha ipoteca o pegno. esigibili non effettuati con danaro o con altri mezzi
Il ricavato della vendita dei beni ipotecati o delle normali di pagamento, se compiuti nell'anno ante-
cose date in pegno spetta al creditore in deduzio- riore alla dichiarazione di fallimento;
ne della somma dovuta. 3) i pegni, le anticresi e le ipoteche volontarie co-
stituiti nell'anno anteriore alla dichiarazione di fal-
Sezione III - Degli effetti del fallimento sugli limento per debiti preesistenti non scaduti;
atti pregiudizievoli ai creditori 4) i pegni, le anticresi e le ipoteche giudiziali o vo-
lontarie costituiti entro sei mesi anteriori alla di-
Art. 64. Atti a titolo gratuito - Sono privi di ef- chiarazione di fallimento per debiti scaduti.
fetto rispetto ai creditori, se compiuti dal fallito
Sono altresì revocati, se il curatore prova che l'al-
nei due anni anteriori alla dichiarazione di falli-
tra parte conosceva lo stato d'insolvenza del debi-
mento, gli atti a titolo gratuito, esclusi i regali d'u-
tore, i pagamenti di debiti liquidi ed esigibili, gli
so e gli atti compiuti in adempimento di un dovere
atti a titolo oneroso e quelli costitutivi di un diritto
morale o a scopo di pubblica utilità, in quanto la
di prelazione per debiti, anche di terzi, conte-
liberalità sia proporzionata al patrimonio del do-
stualmente creati, se compiuti entro sei mesi an-
nante.
teriori alla dichiarazione di fallimento.
I beni oggetto degli atti di cui al primo comma so-
Non sono soggetti all'azione revocatoria:
no acquisiti al patrimonio del fallimento mediante
a) i pagamenti di beni e servizi effettuati nell'eser-
trascrizione della sentenza dichiarativa di fallimen-
cizio dell'attività d'impresa nei termini d'uso;
to. Nel caso di cui al presente articolo ogni inte-
b) le rimesse effettuate su un conto corrente ban-
ressato può proporre reclamo avverso la trascri-
cario, purché non abbiano ridotto in maniera con-
zione a norma dell’articolo 36. (1)
sistente e durevole l'esposizione debitoria del falli-
to nei confronti della banca;
(1) Comma aggiunto dall’art. 6, comma 1-bis, D.L. 27
giugno 2015, n. 83, convertito, con modificazioni, c) le vendite ed i preliminari di vendita trascritti ai
dalla L. 6 agosto 2015, n. 132; per l’applicazione di sensi dell'articolo 2645-bis del codice civile, i cui
tale disposizione vedi l’art. 23, comma 3, del mede- effetti non siano cessati ai sensi del comma terzo
simo D.L. n. 83/2015. della suddetta disposizione, conclusi a giusto prez-
zo ed aventi ad oggetto immobili ad uso abitativo,
Art. 65. Pagamenti - Sono privi di effetto rispet- destinati a costituire l'abitazione principale
to ai creditori i pagamenti di crediti che scadono dell'acquirente o di suoi parenti e affini entro il
17 R.D. 16 marzo 1942, n. 267 Art. 67-bis

terzo grado, ovvero immobili ad uso non abitativo giugno 2012, n. 83, nel testo integrato dalla legge di conver-
destinati a costituire la sede principale dell'attività sione 7 agosto 2012, n. 134.
(2) Lettera così modificata dal numero 2) della lettera a) del
d'impresa dell'acquirente, purché alla data di di- comma 1 dell’art. 33, D.L. 22 giugno 2012, n. 83. Vedi, anche,
chiarazione di fallimento tale attività sia effetti- il comma 3 dello stesso articolo 33.
vamente esercitata ovvero siano stati compiuti in- (3) Articolo così sostituito dal comma 1 dell'art. 2, D.L. 14
vestimenti per darvi inizio (1); marzo 2005, n. 35. Vedi, anche, il comma 2 dello stesso arti-
colo 2. Il comma 2 dell'art. 147, D.Lgs. 9 gennaio 2006, n. 5,
d) gli atti, i pagamenti e le garanzie concesse su ha disposto che tutti i riferimenti all'amministrazione control-
beni del debitore purché posti in essere in esecu- lata contenuti nel presente decreto siano soppressi.
zione di un piano che appaia idoneo a consentire il (4) Sull’applicabilità delle disposizioni contenute nel presente
risanamento della esposizione debitoria dell'im- articolo, vedi l’art. 37, comma 7-bis, D.L. 24 aprile 2014, n.
presa e ad assicurare il riequilibrio della sua situa- 66, come modificato dall’art. 22, comma 7-bis, lett. b), D.L.
24 giugno 2014, n. 91, convertito, con modificazioni, dalla L.
zione finanziaria; un professionista indipendente 11 agosto 2014, n. 116 , successivamente, l'art. 1, comma 31,
designato dal debitore, iscritto nel registro dei re- L. 23 dicembre 2014, n. 190..
visori legali ed in possesso dei requisiti previsti
dall'articolo 28, lettere a) e b) deve attestare la ve- Art. 67-bis. Patrimoni destinati ad uno specifi-
ridicità dei dati aziendali e la fattibilità del piano; il co affare - Gli atti che incidono su un patrimonio
professionista è indipendente quando non è lega- destinato ad uno specifico affare previsto dall'arti-
to all'impresa e a coloro che hanno interesse all'o- colo 2447-bis, primo comma, lettera a) del codice
perazione di risanamento da rapporti di natura civile, sono revocabili quando pregiudicano il pa-
personale o professionale tali da comprometterne trimonio della società. Il presupposto soggettivo
l'indipendenza di giudizio; in ogni caso, il profes- dell'azione è costituito dalla conoscenza dello sta-
sionista deve essere in possesso dei requisiti pre- to d'insolvenza della società (1).
visti dall'articolo 2399 del codice civile e non deve, (1) Articolo aggiunto dall'art. 53, D.Lgs. 9 gennaio 2006, n. 5,
con la decorrenza indicata nell'art. 153 dello stesso decreto.
neanche per il tramite di soggetti con i quali è uni-
to in associazione professionale, avere prestato Art. 68. Pagamento di cambiale scaduta - In de-
negli ultimi cinque anni attività di lavoro subordi- roga a quanto disposto dall'art. 67, secondo com-
nato o autonomo in favore del debitore ovvero ma, non può essere revocato il pagamento di una
partecipato agli organi di amministrazione o di cambiale, se il possessore di questa doveva accet-
controllo; il piano può essere pubblicato nel regi- tarlo per non perdere l'azione cambiaria di regres-
stro delle imprese su richiesta del debitore (1); so. In tal caso, l'ultimo obbligato in via di regresso,
e) gli atti, i pagamenti e le garanzie posti in essere in confronto del quale il curatore provi che cono-
in esecuzione del concordato preventivo, sceva lo stato di insolvenza del principale obbliga-
dell'amministrazione controllata, nonché dell'ac- to quando ha tratto o girato la cambiale, deve ver-
cordo omologato ai sensi dell'articolo 182-bis, sare la somma riscossa al curatore.
nonché gli atti, i pagamenti e le garanzie legal- Art. 69. Atti compiuti tra coniugi - Gli atti previ-
mente posti in essere dopo il deposito del ricorso
sti dall'articolo 67, compiuti tra coniugi nel tempo
di cui all'articolo 161 (2);
in cui il fallito esercitava un'impresa commerciale
f) i pagamenti dei corrispettivi per prestazioni di
e quelli a titolo gratuito compiuti tra coniugi più di
lavoro effettuate da dipendenti ed altri collabora-
due anni prima della dichiarazione di fallimento,
tori, anche non subordinati, del fallito;
ma nel tempo in cui il fallito esercitava un'impresa
g) i pagamenti di debiti liquidi ed esigibili eseguiti
commerciale sono revocati se il coniuge non prova
alla scadenza per ottenere la prestazione di servizi
che ignorava lo stato d'insolvenza del coniuge fal-
strumentali all'accesso alle procedure concorsuali
lito (1).
di amministrazione controllata e di concordato
(1) Articolo così sostituito dall'art. 54, D.Lgs. 9 gennaio 2006,
preventivo.
n. 5, con la decorrenza indicata nell'art. 153 dello stesso de-
Le disposizioni di questo articolo non si applicano creto. Precedentemente la Corte costituzionale, con sentenza
all'istituto di emissione, alle operazioni di credito 10-19 marzo 1993, n. 100 (Gazz. Uff. 24 marzo 1993, n. 13 -
su pegno e di credito fondiario; sono salve le di- Serie speciale), aveva dichiarato l'illegittimità costituzionale
sposizioni delle leggi speciali (3). del presente articolo, nella parte in cui non comprendeva nel
proprio ambito di applicazione gli atti a titolo gratuito com-
(1) Lettera prima sostituita dal comma 4 dell’art. 4, D.Lgs. 12 piuti tra coniugi più di due anni prima della dichiarazione di
settembre 2007, n. 169, con la decorrenza ed i limiti previsti fallimento, ma nel tempo in cui il fallito esercitava un'impre-
dall’art. 22 dello stesso decreto, e poi così modificata dal sa commerciale.
numero 01) della lettera a) del comma 1 dell'art. 33, D.L. 22
Art. 69-bis R.D. 16 marzo 1942, n. 267 18

gennaio 2006, n. 5, con la decorrenza indicata nell'art. 153


Art. 69-bis. Decadenza dall'azione e computo dello stesso decreto.
dei termini (1) - Le azioni revocatorie disciplinate
nella presente sezione non possono essere pro- Sezione IV - Degli effetti del fallimento sui
mosse decorsi tre anni dalla dichiarazione di falli-
rapporti giuridici preesistenti
mento e comunque decorsi cinque anni dal com-
pimento dell'atto (2). Art. 72. Rapporti pendenti - Se un contratto è
Nel caso in cui alla domanda di concordato pre- ancora ineseguito o non compiutamente eseguito
ventivo segua la dichiarazione di fallimento, i ter- da entrambe le parti quando, nei confronti di una
mini di cui agli articoli 64, 65, 67, primo e secondo di esse, è dichiarato il fallimento, l'esecuzione del
comma, e 69 decorrono dalla data di pubblicazio- contratto, fatte salve le diverse disposizioni della
ne della domanda di concordato nel registro delle presente Sezione, rimane sospesa fino a quando il
imprese (3). curatore, con l'autorizzazione del comitato dei
(1) Rubrica così sostituita dal numero 1) della lettera a-bis) creditori, dichiara di subentrare nel contratto in
del comma 1 dell’art. 33, D.L. 22 giugno 2012, n. 83, nel testo luogo del fallito, assumendo tutti i relativi obbli-
integrato dalla legge di conversione 7 agosto 2012, n. 134. ghi, ovvero di sciogliersi dal medesimo, salvo che,
(2) Articolo aggiunto dall'art. 55, D.Lgs. 9 gennaio 2006, n. 5, nei contratti ad effetti reali, sia già avvenuto il tra-
con la decorrenza indicata nell'art. 153 dello stesso decreto.
(3) Comma aggiunto dal numero 2) della lettera a-bis) del sferimento del diritto (1).
comma 1 dell’art. 33, D.L. 22 giugno 2012, n. 83, nel testo in- Il contraente può mettere in mora il curatore, fa-
tegrato dalla legge di conversione 7 agosto 2012, n. 134. cendogli assegnare dal giudice delegato un termi-
ne non superiore a sessanta giorni, decorso il qua-
Art. 70. Effetti della revocazione - La revocato-
le il contratto si intende sciolto.
ria dei pagamenti avvenuti tramite intermediari
La disposizione di cui al primo comma si applica
specializzati, procedure di compensazione multila-
anche al contratto preliminare salvo quanto previ-
terale o dalle società previste dall'articolo 1 della
sto nell'articolo 72-bis.
legge 23 novembre 1939, n. 1966, si esercita e
In caso di scioglimento, il contraente ha diritto di
produce effetti nei confronti del destinatario della
far valere nel passivo il credito conseguente al
prestazione.
mancato adempimento, senza che gli sia dovuto
Colui che, per effetto della revoca prevista dalle
risarcimento del danno (1).
disposizioni precedenti, ha restituito quanto aveva
L'azione di risoluzione del contratto promossa
ricevuto è ammesso al passivo fallimentare per il
prima del fallimento nei confronti della parte ina-
suo eventuale credito.
dempiente spiega i suoi effetti nei confronti del
Qualora la revoca abbia ad oggetto atti estintivi di
curatore, fatta salva, nei casi previsti, l'efficacia
posizioni passive derivanti da rapporti di conto
della trascrizione della domanda; se il contraente
corrente bancario o comunque rapporti continua-
intende ottenere con la pronuncia di risoluzione la
tivi o reiterati, il terzo deve restituire una somma
restituzione di una somma o di un bene, ovvero il
pari alla differenza tra l'ammontare massimo rag-
risarcimento del danno, deve proporre la doman-
giunto dalle sue pretese, nel periodo per il quale è
da secondo le disposizioni di cui al Capo V.
provata la conoscenza dello stato d'insolvenza, e
Sono inefficaci le clausole negoziali che fanno di-
l'ammontare residuo delle stesse, alla data in cui
pendere la risoluzione del contratto dal fallimen-
si è aperto il concorso. Resta salvo il diritto del
to.
convenuto d'insinuare al passivo un credito d'im-
In caso di scioglimento del contratto preliminare
porto corrispondente a quanto restituito (1) (2).
di vendita immobiliare trascritto ai sensi dell'arti-
(1) Comma così modificato dal comma 5 dell’art. 4, D.Lgs. 12
colo 2645-bis del codice civile, l'acquirente ha di-
settembre 2007, n. 169, con la decorrenza ed i limiti previsti
dall’art. 22 dello stesso decreto. ritto di far valere il proprio credito nel passivo,
(2) Articolo così sostituito dal comma 1 dell'art. 2, D.L. 14 senza che gli sia dovuto il risarcimento del danno
marzo 2005, n. 35. Vedi, anche, il comma 2 dello stesso arti- e gode del privilegio di cui all'articolo 2775-bis del
colo 2. codice civile a condizione che gli effetti della tra-
Art. 71. Effetti della revocazione - (…) (1). scrizione del contratto preliminare non siano ces-
sati anteriormente alla data della dichiarazione di
(1) L’articolo che recitava: “Colui che per effetto della revoca
prevista nelle disposizioni precedenti ha restituito quanto fallimento (2).
aveva ricevuto è ammesso al passivo fallimentare per il suo Le disposizioni di cui al primo comma non si appli-
eventuale credito.” è stato abrogato dall'art. 56, D.Lgs. 9 cano al contratto preliminare di vendita trascritto
19 R.D. 16 marzo 1942, n. 267 Art. 72-bis

ai sensi dell'articolo 2645-bis del codice civile to in via chirografaria per l'eventuale credito resi-
avente ad oggetto un immobile ad uso abitativo duo.
destinato a costituire l'abitazione principale Nelle ipotesi previste nel secondo e terzo comma,
dell'acquirente o di suoi parenti ed affini entro il resta ferma la disciplina prevista dall'articolo
terzo grado ovvero un immobile ad uso non abita- 2447-decies, terzo, quarto e quinto comma, del
tivo destinato a costituire la sede principale codice civile.
dell'attività di impresa dell'acquirente (2) (3). Qualora, nel caso di cui al primo comma, non si
(1) Comma così modificato dal comma 6 dell’art. 4, D.Lgs. 12 verifichi alcuna delle ipotesi previste nel secondo
settembre 2007, n. 169, con la decorrenza ed i limiti previsti e nel terzo comma, si applica l'articolo 2447-
dall’art. 22 dello stesso decreto. decies, sesto comma, del codice civile (1).
(2) Gli attuali commi settimo e ottavo così sostituiscono
l’originario settimo comma ai sensi di quanto disposto dal (1) Articolo aggiunto dall'art. 59, D.Lgs. 9 gennaio 2006, n. 5,
comma 6 dell’art. 4, D.Lgs. 12 settembre 2007, n. 169, con la con la decorrenza indicata nell'art. 153 dello stesso decreto.
decorrenza ed i limiti previsti dall’art. 22 dello stesso decreto.
(3) Articolo prima modificato dall'art. 3, D.L. 31 dicembre
Art. 72-quater. Locazione finanziaria - Al con-
1996, n. 669, e poi così sostituito dall'art. 57, D.Lgs. 9 gen- tratto di locazione finanziaria si applica, in caso di
naio 2006, n. 5, con la decorrenza indicata nell'art. 153 dello fallimento dell'utilizzatore, l'articolo 72. Se è di-
stesso decreto. Successivamente questo comma è stato così sposto l'esercizio provvisorio dell'impresa il con-
modificato dall'art. 33, D.L.22 giugno 2012, n. 83, nel testo
tratto continua ad avere esecuzione salvo che il
integrato dalla L. di conversione 7 agosto 2012, n. 134.
curatore dichiari di volersi sciogliere dal contratto.
Art. 72-bis. Contratti relativi ad immobili da In caso di scioglimento del contratto, il conceden-
costruire - I contratti di cui all'articolo 5 del decre- te ha diritto alla restituzione del bene ed è tenuto
to legislativo 20 giugno 2005, n. 122 si sciolgono a versare alla curatela l'eventuale differenza fra la
se, prima che il curatore comunichi la scelta tra maggiore somma ricavata dalla vendita o da altra
esecuzione o scioglimento, l'acquirente abbia collocazione del bene stesso avvenute a valori di
escusso la fideiussione a garanzia della restituzio- mercato rispetto al credito residuo in linea capita-
ne di quanto versato al costruttore, dandone al- le; per le somme già riscosse si applica l'articolo
tresì comunicazione al curatore. In ogni caso, la 67, terzo comma, lettera a) (1).
fideiussione non può essere escussa dopo che il Il concedente ha diritto ad insinuarsi nello stato
curatore ha comunicato di voler dare esecuzione passivo per la differenza fra il credito vantato alla
al contratto (1). data del fallimento e quanto ricavato dalla nuova
(1) Articolo aggiunto dall'art. 11, D.Lgs. 20 giugno 2005, n. allocazione del bene.
122, e poi così sostituito prima dall'art. 58, D.Lgs. 9 gennaio In caso di fallimento delle società autorizzate alla
2006, n. 5, con la decorrenza indicata nell'art. 153 dello stes- concessione di finanziamenti sotto forma di loca-
so decreto e poi dal comma 7 dell’art. 4, D.Lgs. 12 settembre
zione finanziaria, il contratto prosegue; l'utilizzato-
2007, n. 169, con la decorrenza ed i limiti previsti dall’art. 22
del medesimo decreto. re conserva la facoltà di acquistare, alla scadenza
del contratto, la proprietà del bene, previo paga-
Art. 72-ter. Effetti sui finanziamenti destinati mento dei canoni e del prezzo pattuito (2).
ad uno specifico affare - Il fallimento della società (1) Comma così modificato dal comma 8 dell’art. 4, D.Lgs. 12
determina lo scioglimento del contratto di finan- settembre 2007, n. 169, con la decorrenza ed i limiti previsti
ziamento di cui all'articolo 2447-bis, primo com- dall’art. 22 dello stesso decreto.
ma, lettera b), del codice civile quando impedisce (2) Articolo aggiunto dall'art. 59, D.Lgs. 9 gennaio 2006, n. 5,
con la decorrenza indicata nell'art. 153 dello stesso decreto.
la realizzazione o la continuazione dell'operazione.
In caso contrario, il curatore, sentito il parere del Art. 73. Vendita con riserva di proprietà - Nella
comitato dei creditori, può decidere di subentrare vendita con riserva di proprietà, in caso di falli-
nel contratto in luogo della società assumendone mento del compratore, se il prezzo deve essere
gli oneri relativi. pagato a termine o a rate, il curatore può suben-
Ove il curatore non subentri nel contratto, il finan- trare nel contratto con l'autorizzazione del comi-
ziatore può chiedere al giudice delegato, sentito il tato dei creditori; il venditore può chiedere cau-
comitato dei creditori, di realizzare o di continuare zione a meno che il curatore paghi immediata-
l'operazione, in proprio o affidandola a terzi; in ta- mente il prezzo con lo sconto dell'interesse legale.
le ipotesi il finanziatore può trattenere i proventi Qualora il curatore si sciolga dal contratto, il ven-
dell'affare e può insinuarsi al passivo del fallimen- ditore deve restituire le rate di prezzo già riscosse,
salvo il diritto ad un equo compenso per l'uso del-
Art. 74 R.D. 16 marzo 1942, n. 267 20

la cosa. Nei suoi confronti è applicata la procedura previ-


Il fallimento del venditore non è causa di sciogli- sta dall'art. 150.
mento del contratto (1). (1) Comma così modificato dall'art. 63, D.Lgs. 9 gennaio
(1) Articolo prima modificato dall'art. 60, D.Lgs. 9 gennaio 2006, n. 5, con la decorrenza indicata nell'art. 153 dello stes-
2006, n. 5, con la decorrenza indicata nell'art. 153 dello stes- so decreto.
so decreto, e poi così sostituito dal comma 9 dell’art. 4,
D.Lgs. 12 settembre 2007, n. 169, con la decorrenza ed i limiti
Art. 78. Conto corrente, mandato, commissione
previsti dall’art. 22 del medesimo decreto. - I contratti di conto corrente, anche bancario, e di
commissione, si sciolgono per il fallimento di una
Art. 74. Contratti ad esecuzione continuata o delle parti.
periodica - Se il curatore subentra in un contratto Il contratto di mandato si scioglie per il fallimento
ad esecuzione continuata o periodica deve pagare del mandatario.
integralmente il prezzo anche delle consegne già Se il curatore del fallimento del mandante suben-
avvenute o dei servizi già erogati (1). tra nel contratto, il credito del mandatario è trat-
(1) Articolo prima modificato dall'art. 61, D.Lgs. 9 gennaio tato a norma dell'articolo 111, primo comma, n.
2006, n. 5, con la decorrenza indicata nell'art. 153 dello stes-
1), per l'attività compiuta dopo il fallimento (1).
so decreto, e poi così sostituito dal comma 10 dell’art. 4,
D.Lgs. 12 settembre 2007, n. 169, con la decorrenza ed i limiti (1) Articolo così sostituito dall'art. 64, D.Lgs. 9 gennaio 2006,
previsti dall’art. 22 del medesimo decreto. n. 5, con la decorrenza indicata nell'art. 153 dello stesso de-
creto.
Art. 75. Restituzione di cose non pagate - Se la
cosa mobile oggetto della vendita è già stata spe- Art. 79. Contratto di affitto d'azienda - Il falli-
dita al compratore prima della dichiarazione di fal- mento non è causa di scioglimento del contratto
limento di questo, ma non è ancora a sua disposi- di affitto d'azienda, ma entrambe le parti possono
zione nel luogo di destinazione, né altri ha acqui- recedere entro sessanta giorni, corrispondendo
stato diritti sulla medesima, il venditore può ri- alla controparte un equo indennizzo, che, nel dis-
prenderne il possesso, assumendo a suo carico le senso tra le parti, è determinato dal giudice dele-
spese e restituendo gli acconti ricevuti, sempreché gato, sentiti gli interessati. L'indennizzo dovuto
egli non preferisca dar corso al contratto facendo dalla curatela è regolato dall'articolo 111, n. 1 (1).
valere nel passivo il credito per il prezzo, o il cura- (1) Articolo prima modificato dall'art. 65, D.Lgs. 9 gennaio
tore non intenda farsi consegnare la cosa pagan- 2006, n. 5, con la decorrenza indicata nell'art. 153 dello stes-
so decreto, e poi così sostituito dal comma 11 dell’art. 4,
done il prezzo integrale. D.Lgs. 12 settembre 2007, n. 169, con la decorrenza ed i limiti
Art. 76. Contratto di borsa a termine - Il con- previsti dall’art. 22 del medesimo decreto.
tratto di borsa a termine, se il termine scade dopo Art. 80. Contratto di locazione di immobili - Il
la dichiarazione di fallimento di uno dei contraen- fallimento del locatore non scioglie il contratto di
ti, si scioglie alla data della dichiarazione di falli- locazione d'immobili e il curatore subentra nel
mento. La differenza fra il prezzo contrattuale e il contratto.
valore delle cose o dei titoli alla data di dichiara-
Qualora la durata del contratto sia complessiva-
zione di fallimento è versata nel fallimento se il mente superiore a quattro anni dalla dichiarazione
fallito risulta in credito, o è ammessa al passivo
di fallimento, il curatore ha, entro un anno dalla
del fallimento nel caso contrario (1).
dichiarazione di fallimento, la facoltà di recedere
(1) Comma così modificato dall'art. 62, D.Lgs. 9 gennaio dal contratto corrispondendo al conduttore un
2006, n. 5, con la decorrenza indicata nell'art. 153 dello stes-
so decreto.
equo indennizzo per l'anticipato recesso, che nel
dissenso fra le parti, è determinato dal giudice de-
Art. 77. Associazione in partecipazione - La as- legato, sentiti gli interessati. Il recesso ha effetto
sociazione in partecipazione si scioglie per il falli- decorsi quattro anni dalla dichiarazione di falli-
mento dell'associante. L'associato ha diritto di far mento.
valere nel passivo il credito per quella parte dei In caso di fallimento del conduttore, il curatore
conferimenti, la quale non è assorbita dalle perdi- può in qualunque tempo recedere dal contratto,
te a suo carico. corrispondendo al locatore un equo indennizzo
L'associato è tenuto al versamento della parte an- per l'anticipato recesso, che nel dissenso fra le
cora dovuta nei limiti delle perdite che sono a suo parti, è determinato dal giudice delegato, sentiti
carico (1). gli interessati.
21 R.D. 16 marzo 1942, n. 267 Art. 80-bis

Il credito per l'indennizzo è soddisfatto in prede- sciolto a norma delle disposizioni della presente
duzione ai sensi dell'articolo 111, n. 1 con il privi- sezione, il procedimento arbitrale pendente non
legio dell'articolo 2764 del codice civile (1). può essere proseguito (1).
(1) Articolo così sostituito prima dall'art. 66, D.Lgs. 9 gennaio (1) Articolo aggiunto dall'art. 69, D.Lgs. 9 gennaio 2006, n. 5,
2006, n. 5, con la decorrenza indicata nell'art. 153 dello stes- con la decorrenza indicata nell'art. 153 dello stesso decreto.
so decreto, e poi dal comma 12 dell’art. 4, D.Lgs. 12 settem-
bre 2007, n. 169, con la decorrenza ed i limiti previsti dall’art. Capo IV - Della custodia e dell'amministra-
22 del medesimo decreto.
zione delle attività fallimentari
Art. 80-bis. Contratto di affitto d'azienda - (…)
(1).
Art. 84. Dei sigilli - Dichiarato il fallimento, il cu-
ratore procede, secondo le norme stabilite dal co-
(1) L’articolo che recitava: “Il fallimento non è causa di scio-
dice di procedura civile, all'apposizione dei sigilli
glimento del contratto di affitto d'azienda, ma entrambe le
parti possono recedere entro sessanta giorni, corrispondendo sui beni che si trovano nella sede principale
alla controparte un equo indennizzo, che, nel dissenso tra le dell'impresa e sugli altri beni del debitore.
parti, è determinato dal giudice delegato, sentiti gli interes- Il curatore può richiedere l'assistenza della forza
sati. L'indennizzo dovuto dalla curatela è regolato dall'artico- pubblica.
lo 111, primo comma, n. 1).” è stato aggiunto dall'art. 67,
D.Lgs. 9 gennaio 2006, n. 5, con la decorrenza indicata
Se i beni o le cose si trovano in più luoghi e non è
nell'art. 153 dello stesso decreto, e poi abrogato dal comma agevole l'immediato completamento delle opera-
13 dell’art. 4, D.Lgs. 12 settembre 2007, n. 169, con la decor- zioni, l'apposizione dei sigilli può essere delegata a
renza ed i limiti previsti dall’art. 22 del medesimo decreto. uno o più coadiutori designati dal giudice delega-
Art. 81. Contratto di appalto - Il contratto di ap- to.
palto si scioglie per il fallimento di una delle parti, Per i beni e le cose sulle quali non è possibile ap-
se il curatore, previa autorizzazione del comitato porre i sigilli si procede a norma dell'articolo 758
dei creditori non dichiara di voler subentrare nel del codice di procedura civile (1).
rapporto dandone comunicazione all'altra parte (1) Articolo prima modificato dall'art. 159, D.Lgs. 19 febbraio
1998, n. 51, e poi così sostituito dall'art. 70, D.Lgs. 9 gennaio
nel termine di giorni sessanta dalla dichiarazione
2006, n. 5, con la decorrenza indicata nell'art. 153 dello stes-
di fallimento ed offrendo idonee garanzie. so decreto.
Nel caso di fallimento dell'appaltatore, il rapporto
contrattuale si scioglie se la considerazione della Art. 85. Apposizione dei sigilli da parte del pre-
qualità soggettiva è stata un motivo determinante tore - (…) (1).
del contratto, salvo che il committente non con- (1) L’articolo che recitava: “Anche prima di ricevere la richie-
senta, comunque, la prosecuzione del rapporto. sta prevista dal secondo comma dell'articolo precedente, il
giudice di pace che abbia certa notizia della dichiarazione di
Sono salve le norme relative al contratto di appal-
fallimento, può procedere all'apposizione dei sigilli nei luoghi
to per le opere pubbliche (1). compresi nella sua giurisdizione.” è stato prima modificato
(1) Articolo così sostituito dall'art. 68, D.Lgs. 9 gennaio 2006, dall'art. 159, D.Lgs. 19 febbraio 1998, n. 51 e poi abrogato
n. 5, con la decorrenza indicata nell'art. 153 dello stesso de- dall'art. 71, D.Lgs. 9 gennaio 2006, n. 5, con la decorrenza
creto. Vedi, anche, la L. 20 marzo 1865, n. 2248, Allegato F, indicata nell'art. 153 dello stesso decreto.
sui lavori pubblici.
Art. 86. Consegna del denaro, titoli, scritture
Art. 82. Contratto di assicurazione - Il fallimento contabili e di altra documentazione - Devono es-
dell'assicurato non scioglie il contratto di assicura- sere consegnate al curatore:
zione contro i danni, salvo patto contrario, e salva a) il denaro contante per essere dal medesimo
l'applicazione dell'art. 1898 del codice civile se ne depositato a norma dell'articolo 34;
deriva un aggravamento del rischio. b) le cambiali e gli altri titoli compresi quelli scadu-
Se il contratto continua, il credito dell'assicuratore ti;
per i premi non pagati deve essere soddisfatto in- c) le scritture contabili e ogni altra documentazio-
tegralmente, anche se la scadenza del premio è ne dal medesimo richiesta o acquisita se non an-
anteriore alla dichiarazione di fallimento. cora depositate in cancelleria.
Art. 83. Contratto di edizione - Gli effetti del fal- Il giudice delegato può autorizzarne il deposito in
limento dell'editore sul contratto di edizione sono luogo idoneo, anche presso terzi. In ogni caso, il
regolati dalla legge speciale. curatore deve esibire le scritture contabili a richie-
Art. 83-bis. Clausola arbitrale - Se il contratto sta del fallito o di chi ne abbia diritto. Nel caso in
cui il curatore non ritenga di dover esibire la do-
in cui è contenuta una clausola compromissoria è
cumentazione richiesta, l'interessato può proporre
Art. 87 R.D. 16 marzo 1942, n. 267 22

ricorso al giudice delegato che provvede con de- Se il fallito possiede immobili o altri beni soggetti a
creto motivato. pubblica registrazione, il curatore notifica un
Può essere richiesto il rilascio di copia, previa au- estratto della sentenza dichiarativa di fallimento ai
torizzazione del giudice delegato, a cura e spese competenti uffici, perché sia trascritto nei pubblici
del richiedente (1). registri (1).
(1) Articolo così sostituito dall'art. 72, D.Lgs. 9 gennaio 2006, (1) Comma così modificato dall’art. 5, D.Lgs. 12 settembre
n. 5, con la decorrenza indicata nell'art. 153 dello stesso de- 2007, n. 169, con la decorrenza ed i limiti previsti dall’art. 22
creto. dello stesso decreto.

Art. 87. Inventario - Il curatore, rimossi i sigilli, Art. 89. Elenchi dei creditori e dei titolari di di-
redige l'inventario nel più breve termine possibile ritti reali mobiliari e bilancio - Il curatore, in base
secondo le norme stabilite dal codice di procedura alle scritture contabili del fallito e alle altre notizie
civile, presenti o avvisati il fallito e il comitato dei che può raccogliere, deve compilare l'elenco dei
creditori, se nominato, formando, con l'assistenza creditori, con l'indicazione dei rispettivi crediti e
del cancelliere, processo verbale delle attività diritti di prelazione, nonché l'elenco di tutti coloro
compiute. Possono intervenire i creditori. che vantano diritti reali e personali, mobiliari e
Il curatore, quando occorre, nomina uno stimato- immobiliari, su cose in possesso o nella disponibili-
re. tà del fallito, con l'indicazione dei titoli relativi. Gli
Prima di chiudere l'inventario il curatore invita il elenchi sono depositati in cancelleria (1).
fallito o, se si tratta di società, gli amministratori a Il curatore deve inoltre redigere il bilancio dell'ul-
dichiarare se hanno notizia che esistano altre atti- timo esercizio, se non è stato presentato dal fallito
vità da comprendere nell'inventario, avvertendoli nel termine stabilito, ed apportare le rettifiche ne-
delle pene stabilite dall'articolo 220 in caso di falsa cessarie e le eventuali aggiunte ai bilanci e agli
o omessa dichiarazione. elenchi presentati dal fallito a norma dell'art. 14.
L'inventario è redatto in doppio originale e sotto- (1) Comma prima sostituito dall'art. 75, D.Lgs. 9 gennaio
scritto da tutti gli intervenuti. Uno degli originali 2006, n. 5, con la decorrenza indicata nell'art. 153 dello stes-
deve essere depositato nella cancelleria del tribu- so decreto, e poi così modificato dall’art. 5, D.Lgs. 12 settem-
bre 2007, n. 169, con la decorrenza ed i limiti previsti dall’art.
nale (1).
22 del medesimo decreto.
(1) Articolo così sostituito dall'art. 73, D.Lgs. 9 gennaio 2006,
n. 5, con la decorrenza indicata nell'art. 153 dello stesso de- Art. 90. Fascicolo della procedura - Immediata-
creto. mente dopo la pubblicazione della sentenza di fal-
Art. 87-bis. Inventario su altri beni - In deroga limento, il cancelliere forma un fascicolo, anche in
a quanto previsto dagli articoli 52 e 103, i beni modalità informatica, munito di indice, nel quale
mobili sui quali i terzi vantano diritti reali o perso- devono essere contenuti tutti gli atti, i provvedi-
nali chiaramente riconoscibili possono essere re- menti ed i ricorsi attinenti al procedimento, op-
stituiti con decreto del giudice delegato, su istanza portunamente suddivisi in sezioni, esclusi quelli
della parte interessata e con il consenso del cura- che, per ragioni di riservatezza, debbono essere
tore e del comitato dei creditori, anche provviso- custoditi separatamente.
riamente nominato. Il comitato dei creditori e ciascun suo componente
I beni di cui al primo comma possono non essere hanno diritto di prendere visione di qualunque at-
inclusi nell'inventario. to o documento contenuti nel fascicolo. Analogo
Sono inventariati i beni di proprietà del fallito per i diritto, con la sola eccezione della relazione del
quali il terzo detentore ha diritto di rimanere nel curatore e degli atti eventualmente riservati su di-
godimento in virtù di un titolo negoziale opponibi- sposizione del giudice delegato, spetta anche al
le al curatore. Tali beni non sono soggetti alla pre- fallito.
sa in consegna a norma dell'articolo 88 (1). Gli altri creditori ed i terzi hanno diritto di prende-
re visione e di estrarre copia degli atti e dei docu-
(1) Articolo aggiunto dall'art. 74, D.Lgs. 9 gennaio 2006, n. 5,
con la decorrenza indicata nell'art. 153 dello stesso decreto.
menti per i quali sussiste un loro specifico ed at-
tuale interesse, previa autorizzazione del giudice
Art. 88. Presa in consegna dei beni del fallito da delegato, sentito il curatore (1).
parte del curatore - Il curatore prende in conse- (1) Articolo così sostituito dall'art. 76, D.Lgs. 9 gennaio 2006,
gna i beni di mano in mano che ne fa l'inventario n. 5, con la decorrenza indicata nell'art. 153 dello stesso de-
insieme con le scritture contabili e i documenti del creto.
fallito.
23 R.D. 16 marzo 1942, n. 267 Art. 91

(1) Articolo così sostituito dall'art. 77, D.Lgs. 9 gennaio 2006,


Art. 91. Anticipazioni delle spese dall'erario -
n. 5, con la decorrenza indicata nell'art. 153 dello stesso de-
(…) (1). creto.
(1) L’articolo che recitava: “Se fra i beni compresi nel falli- (2) Il comma che recitava: "Il curatore, esaminate le scritture
mento non vi è danaro occorrente alle spese giudiziali per gli dell'imprenditore ed altre fonti di informazione, comunica
atti richiesti dalla legge, dalla sentenza dichiarativa di falli- senza indugio ai creditori e ai titolari di diritti reali o persona-
mento alla chiusura della procedura, l'erario anticipa tali li su beni mobili e immobili di proprietà o in possesso del falli-
spese. to, a mezzo posta presso la sede dell'impresa o la residenza
L'anticipazione delle spese si esegue quanto alle tasse di bol- del creditore, ovvero a mezzo telefax o posta elettronica:
lo e alle imposte di registro mediante prenotazione a debito 1) che possono partecipare al concorso depositando nella
in forza di decreto del giudice delegato per ogni singolo atto cancelleria del tribunale, domanda ai sensi dell'articolo se-
della procedura e quanto alle altre spese mediante paga- guente;
mento eseguito direttamente dai ricevitori del registro agli 2) la data fissata per l'esame dello stato passivo e quella en-
aventi diritto indicati nel decreto del giudice delegato. tro cui vanno presentate le domande;
Le spese anticipate dall'erario per le procedure fallimentari 3) ogni utile informazione per agevolare la presentazione del-
sono annotate in un registro apposito, che è tenuto dal can- la domanda." è stato così modificato dall’art. 17, D.L. 18 ot-
celliere. tobre 2012, n. 179, convertito con L. 17 dicembre 2012, n.
Il cancelliere provvede al recupero delle spese anticipate me- 221.
diante prelevazione dalle somme ricavate dalla liquidazione
dell'attivo, anche prima della chiusura della procedura falli- Art. 93. Domanda di ammissione al passivo - La
mentare appena vi siano disponibilità liquide.” è stato abro- domanda di ammissione al passivo di un credito,
gato dall'art. 299, D.Lgs. 30 maggio 2002, n. 113 e dall'art. di restituzione o rivendicazione di beni mobili e
299, D.P.R. 30 maggio 2002, n. 115, con la decorrenza indica- immobili, si propone con ricorso da trasmettere a
ta nell'art. 302 dello stesso decreto.
norma del comma seguente almeno trenta giorni
prima dell'udienza fissata per l'esame dello stato
Capo V - Dell'accertamento del passivo e dei
passivo. (2)
diritti reali mobiliari dei terzi
Il ricorso può essere sottoscritto anche personal-
Art. 92. Avviso ai creditori ed agli altri interes- mente dalla parte ed è formato ai sensi degli arti-
sati - Il curatore, esaminate le scritture dell'im- coli 21, comma 2, ovvero 22, comma 3, del decre-
prenditore ed altre fonti di informazione, comuni- to legislativo 7 marzo 2005, n. 82, e successive
ca senza indugio ai creditori e ai titolari di diritti modificazioni e, nel termine stabilito dal primo
reali o personali su beni mobili e immobili di pro- comma, è trasmesso all'indirizzo di posta elettro-
prietà o in possesso del fallito, a mezzo posta elet- nica certificata del curatore indicato nell'avviso di
tronica certificata se il relativo indirizzo del desti- cui all'articolo 92, unitamente ai documenti di cui
natario risulta dal registro delle imprese ovvero al successivo sesto comma. L'originale del titolo di
dall'Indice nazionale degli indirizzi di posta elet- credito allegato al ricorso è depositato presso la
tronica certificata delle imprese e dei professioni- cancelleria del tribunale. (3)
sti e, in ogni altro caso, a mezzo lettera raccoman- Il ricorso contiene:
data o telefax presso la sede dell'impresa o la re- 1) l'indicazione della procedura cui si intende par-
sidenza del creditore: tecipare e le generalità del creditore;
1) che possono partecipare al concorso trasmet- 2) la determinazione della somma che si intende
tendo domanda con le modalità indicate nell'arti- insinuare al passivo, ovvero la descrizione del be-
colo seguente; ne di cui si chiede la restituzione o la rivendicazio-
2) la data fissata per l'esame dello stato passivo e ne;
quella entro cui vanno presentate le domande; 3) la succinta esposizione dei fatti e degli elementi
3) ogni utile informazione per agevolare la presen- di diritto che costituiscono la ragione della do-
tazione della domanda, con l'avvertimento delle manda;
conseguenze di cui all'articolo 31-bis, secondo 4) l'eventuale indicazione di un titolo di prelazio-
comma, nonché della sussistenza dell'onere previ- ne, nonché la descrizione del bene sul quale la
sto dall'articolo 93, terzo comma, n. 5); prelazione si esercita, se questa ha carattere spe-
4) il suo indirizzo di posta elettronica certificata. ciale; (4)
(2) 5) l'indicazione dell'indirizzo di posta elettronica
Se il creditore ha sede o risiede all'estero, la co- certificata, al quale ricevere tutte le comunicazioni
municazione può essere effettuata al suo rappre- relative alla procedura, le cui variazioni è onere
sentante in Italia, se esistente (1). comunicare al curatore. (5)
Art. 94 R.D. 16 marzo 1942, n. 267 24

Il ricorso è inammissibile se è omesso o assoluta- D.L. 18 ottobre 2012, n. 179, convertito con L. 17 dicembre
mente incerto uno dei requisiti di cui ai numeri 1), 2012, n. 221.
(6) Il comma che recitava: "Se è omessa l'indicazione di cui al
2) o 3) del precedente comma. Se è omesso o as- n. 5), tutte le comunicazioni successive a quella con la quale il
solutamente incerto il requisito di cui al n. 4), il curatore dà notizia della esecutività dello stato passivo, si ef-
credito è considerato chirografario. fettuano presso la cancelleria." è stato così sostituito dall’art.
Se è omessa l'indicazione di cui al terzo comma, n. 17, D.L. 18 ottobre 2012, n. 179, convertito con L. 17 dicem-
bre 2012, n. 221.
5), nonché nei casi di mancata consegna del mes- (7) Il comma: “I documenti non presentati con la domanda
saggio di posta elettronica certificata per cause devono essere depositati, a pena di decadenza, almeno quin-
imputabili al destinatario si applica l'articolo 31- dici giorni prima dell’udienza fissata per l’esame dello stato
bis, secondo comma. (6) passivo.” è stato abrogato dal D.Lgs. 12 Settembre 2007, n.
Al ricorso sono allegati i documenti dimostrativi 169.
del diritto del creditore ovvero del diritto del terzo Art. 94. Effetti della domanda - La domanda di
che chiede la restituzione o rivendica il bene. cui all'articolo 93 produce gli effetti della doman-
(…) (7) da giudiziale per tutto il corso del fallimento (1).
Con la domanda di restituzione o rivendicazione, il (1) Articolo così sostituito dall'art. 79, D.Lgs. 9 gennaio 2006,
terzo può chiedere la sospensione della liquida- n. 5, con la decorrenza indicata nell'art. 153 dello stesso de-
zione dei beni oggetto della domanda. creto.
Il ricorso può essere presentato dal rappresentan-
te comune degli obbligazionisti ai sensi dell'art.
Art. 95. Progetto di stato passivo e udienza di
discussione - Il curatore esamina le domande di
2418, secondo comma, del codice civile, anche per
cui all'articolo 93 e predispone elenchi separati dei
singoli gruppi di creditori.
creditori e dei titolari di diritti su beni mobili e
Il giudice ad istanza della parte può disporre che il
immobili di proprietà o in possesso del fallito, ras-
cancelliere prenda copia dei titoli al portatore o
segnando per ciascuno le sue motivate conclusio-
all'ordine presentati e li restituisca con l'annota-
ni. Il curatore può eccepire i fatti estintivi, modifi-
zione dell'avvenuta domanda di ammissione al
cativi o impeditivi del diritto fatto valere, nonché
passivo (1).
l'inefficacia del titolo su cui sono fondati il credito
(1) Questo articolo è stato così sostituito dal D.Lgs. 9 gennaio
o la prelazione, anche se è prescritta la relativa
2006, n. 5.
(2) Il comma che recitava: "La domanda di ammissione al azione.
passivo di un credito, di restituzione o rivendicazione di beni Il curatore deposita il progetto di stato passivo
mobili e immobili, si propone con ricorso da depositare pres- corredato dalle relative domande nella cancelleria
so la cancelleria del tribunale almeno trenta giorni prima del tribunale almeno quindici giorni prima dell'u-
dell'udienza fissata per l'esame dello stato passivo.""Il ricorso
può essere sottoscritto anche personalmente dalla parte e
dienza fissata per l'esame dello stato passivo e
può essere spedito, anche in forma telematica o con altri nello stesso termine lo trasmette ai creditori e ai
mezzi di trasmissione purché sia possibile fornire la prova titolari di diritti sui beni all'indirizzo indicato nella
della ricezione." è stato così sostituito dall’art. 17, D.L. 18 ot- domanda di ammissione al passivo. I creditori, i
tobre 2012, n. 179, convertito con L. 17 dicembre 2012, n.
titolari di diritti sui beni ed il fallito possono esa-
221.
(3) Il comma che recitava: "Il ricorso può essere sottoscritto minare il progetto e presentare al curatore, con le
anche personalmente dalla parte e può essere spedito, anche modalità indicate dall'articolo 93, secondo com-
in forma telematica o con altri mezzi di trasmissione purché ma, osservazioni scritte e documenti integrativi
sia possibile fornire la prova della ricezione." è stato così so- fino a cinque giorni prima dell'udienza (1).
stituito dall’art. 17, D.L. 18 ottobre 2012, n. 179, convertito
con L. 17 dicembre 2012, n. 221 successivamente modificato
All'udienza fissata per l'esame dello stato passivo,
dall'art. 1, L. 24 dicembre 2012, n. 228, in vigore dal 1° gen- il giudice delegato, anche in assenza delle parti,
naio 2013. decide su ciascuna domanda, nei limiti delle con-
(4) Questo numero è stato così modificato dal D.Lgs. 12 Set- clusioni formulate ed avuto riguardo alle eccezioni
tembre 2007, n. 169.
del curatore, a quelle rilevabili d'ufficio ed a quelle
(5) Il numero che recitava: "5) l'indicazione del numero di te-
lefax, l'indirizzo di posta elettronica o l'elezione di domicilio formulate dagli altri interessati. Il giudice delegato
in un comune nel circondario ove ha sede il tribunale, ai fini può procedere ad atti di istruzione su richiesta
delle successive comunicazioni. E' facoltà del creditore indica- delle parti, compatibilmente con le esigenze di
re, quale modalità di notificazione e di comunicazione, la tra- speditezza del procedimento. In relazione al nu-
smissione per posta elettronica o per telefax ed è onere dello
stesso comunicare al curatore ogni variazione del domicilio o
mero dei creditori e alla entità del passivo, il giudi-
delle predette modalità." è stato così sostituito dall’art. 17, ce delegato può stabilire che l'udienza sia svolta in
via telematica con modalità idonee a salvaguarda-
25 R.D. 16 marzo 1942, n. 267 Art. 96

re il contraddittorio e l'effettiva partecipazione dei (1) Comma così modificato dal comma 3 dell’art. 6, D.Lgs. 12
creditori, anche utilizzando le strutture informati- settembre 2007, n. 169, con la decorrenza ed i limiti previsti
dall’art. 22 dello stesso decreto.
che messe a disposizione della procedura da sog- (2) Il comma che recitava: “Con il provvedimento di accogli-
getti terzi. (3) mento della domanda, il giudice delegato indica anche il
Il fallito può chiedere di essere sentito. grado dell'eventuale diritto di prelazione.” è stato abrogato
Delle operazioni si redige processo verbale (2). dal comma 3 dell’art. 6, D.Lgs. 12 settembre 2007, n. 169,
con la decorrenza ed i limiti previsti dall’art. 22 dello stesso
(1) Comma così sostituito dal comma 2 dell’art. 6, D.Lgs. 12 decreto.
settembre 2007, n. 169, con la decorrenza ed i limiti previsti (3) Articolo così sostituito dall'art. 81, D.Lgs. 9 gennaio 2006,
dall’art. 22 del medesimo decreto. Successivamente il comma n. 5, con la decorrenza indicata nell'art. 153 dello stesso de-
che recitava: "Il curatore deposita il progetto di stato passivo creto.
nella cancelleria del tribunale almeno quindici giorni prima
dell'udienza fissata per l'esame dello stato passivo. I credito- Art. 97. Comunicazione dell'esito del procedi-
ri, i titolari di diritti sui beni ed il fallito possono esaminare il mento di accertamento del passivo - Il curatore,
progetto e presentare osservazioni scritte e documenti inte-
grativi fino all'udienza." è stato sostituito dall’art. 17, D.L. 18 immediatamente dopo la dichiarazione di esecuti-
ottobre 2012, n. 179, convertito con L. 17 dicembre 2012, n. vità dello stato passivo, ne dà comunicazione tra-
221. smettendo una copia a tutti i ricorrenti, informan-
(2) Articolo così sostituito dall'art. 80, D.Lgs. 9 gennaio 2006, doli del diritto di proporre opposizione in caso di
n. 5, con la decorrenza indicata nell'art. 153 dello stesso de-
creto.
mancato accoglimento della domanda (1).
(3) Comma così modificato dall’art. 6, comma 1, lett. b), D.L. (1) Articolo così sostituito dall'art. 82, D.Lgs. 9 gennaio 2006,
3 maggio 2016, n. 59, convertito, con modificazioni, dalla L. n. 5, con la decorrenza indicata nell'art. 153 dello stesso de-
30 giugno 2016, n. 119. creto. Successivamente, l'articolo che recitava: "Il curatore,
immediatamente dopo la dichiarazione di esecutività dello
Art. 96. Formazione ed esecutività dello stato stato passivo, comunica a ciascun creditore l'esito della do-
passivo - Il giudice delegato, con decreto succin- manda e l'avvenuto deposito in cancelleria dello stato passi-
tamente motivato, accoglie in tutto o in parte ov- vo, affinché possa essere esaminato da tutti coloro che han-
no presentato domanda ai sensi dell'articolo 93, informando
vero respinge o dichiara inammissibile la domanda il creditore del diritto di proporre opposizione in caso di man-
proposta ai sensi dell'articolo 93. La dichiarazione cato accoglimento della domanda.
di inammissibilità della domanda non ne preclude La comunicazione è data a mezzo raccomandata con avviso
la successiva riproposizione (1). di ricevimento, ovvero tramite telefax o posta elettronica
quando il creditore abbia indicato tale modalità di comunica-
(…) (2). zione." è stato così sostituito dall’art. 17, D.L. 18 ottobre
Oltre che nei casi stabiliti dalla legge, sono am- 2012, n. 179, convertito con L. 17 dicembre 2012, n. 221.
messi al passivo con riserva:
1) i crediti condizionati e quelli indicati nell'ultimo Art. 98. Impugnazioni - Contro il decreto che
comma dell'articolo 55; rende esecutivo lo stato passivo può essere pro-
2) i crediti per i quali la mancata produzione del posta opposizione, impugnazione dei crediti am-
titolo dipende da fatto non riferibile al creditore, messi o revocazione.
salvo che la produzione avvenga nel termine asse- Con l'opposizione il creditore o il titolare di diritti
gnato dal giudice; su beni mobili o immobili contestano che la pro-
3) i crediti accertati con sentenza del giudice ordi- pria domanda sia stata accolta in parte o sia stata
nario o speciale non passata in giudicato, pronun- respinta; l'opposizione è proposta nei confronti
ziata prima della dichiarazione di fallimento. Il cu- del curatore.
ratore può proporre o proseguire il giudizio di im- Con l'impugnazione il curatore, il creditore o il ti-
pugnazione. tolare di diritti su beni mobili o immobili contesta-
Se le operazioni non possono esaurirsi in una sola no che la domanda di un creditore o di altro con-
udienza; il giudice ne rinvia la prosecuzione a non corrente sia stata accolta; l'impugnazione è rivolta
più di otto giorni, senza altro avviso per gli inter- nei confronti del creditore concorrente, la cui do-
venuti e per gli assenti. manda è stata accolta. Al procedimento partecipa
Terminato l'esame di tutte le domande, il giudice anche il curatore.
delegato forma lo stato passivo e lo rende esecu- Con la revocazione il curatore, il creditore o il tito-
tivo con decreto depositato in cancelleria. lare di diritti su beni mobili o immobili, decorsi i
Il decreto che rende esecutivo lo stato passivo e le termini per la proposizione della opposizione o
decisioni assunte dal tribunale all'esito dei giudizi della impugnazione, possono chiedere che il prov-
di cui all'articolo 99, producono effetti soltanto ai vedimento di accoglimento o di rigetto vengano
fini del concorso (3). revocati se si scopre che essi sono stati determina-
Art. 99 R.D. 16 marzo 1942, n. 267 26

ti da falsità, dolo, errore essenziale di fatto o dalla a pena di decadenza, le eccezioni processuali e di
mancata conoscenza di documenti decisivi che merito non rilevabili d'ufficio, nonché l'indicazione
non sono stati prodotti tempestivamente per cau- specifica dei mezzi di prova e dei documenti pro-
sa non imputabile. La revocazione è proposta nei dotti.
confronti del creditore concorrente, la cui doman- L'intervento di qualunque interessato non può
da è stata accolta, ovvero nei confronti del curato- avere luogo oltre il termine stabilito per la costitu-
re quando la domanda è stata respinta. Nel primo zione delle parti resistenti con le modalità per
caso, al procedimento partecipa il curatore. queste previste.
Gli errori materiali contenuti nello stato passivo Il giudice provvede, anche ai sensi del terzo com-
sono corretti con decreto del giudice delegato su ma, all'ammissione ed all'espletamento dei mezzi
istanza del creditore o del curatore, sentito il cura- istruttori.
tore o la parte interessata (1). Il giudice delegato al fallimento non può far parte
(1) Articolo così sostituito dall'art. 83, D.Lgs. 9 gennaio 2006, del collegio.
n. 5, con la decorrenza indicata nell'art. 153 dello stesso de- Il collegio provvede in via definitiva sull'opposizio-
creto. ne, impugnazione o revocazione con decreto mo-
Art. 99. Procedimento - Le impugnazioni di cui tivato entro sessanta giorni dall'udienza o dalla
all'articolo precedente si propongono con ricorso scadenza del termine eventualmente assegnato
depositato presso la cancelleria del tribunale en- per il deposito di memorie.
tro trenta giorni dalla comunicazione di cui all'arti- Il decreto è comunicato dalla cancelleria alle parti
colo 97 ovvero in caso di revocazione dalla scoper- che, nei successivi trenta giorni, possono proporre
ta del fatto o del documento. ricorso per cassazione (1).
Il ricorso deve contenere: (1) Articolo prima modificato dall'art. 160, D.Lgs. 19 febbraio
1998, n. 51 e poi così sostituito dall'art. 84, D.Lgs. 9 gennaio
1) l'indicazione del tribunale, del giudice delegato
2006, n. 5, con la decorrenza indicata nell'art. 153 dello stes-
e del fallimento; so decreto e dal comma 4 dell’art. 6, D.Lgs. 12 settembre
2) le generalità dell'impugnante e l'elezione del 2007, n. 169, con la decorrenza ed i limiti previsti dall’art. 22
domicilio nel comune ove ha sede il tribunale che del medesimo decreto.
ha dichiarato il fallimento; Art. 100. Impugnazione dei crediti ammessi -
3) l'esposizione dei fatti e degli elementi di diritto
(…) (1).
su cui si basa l'impugnazione e le relative conclu-
(1) L’articolo che recitava: “Entro quindici giorni dal deposito
sioni;
dello stato passivo in cancelleria ciascun creditore può impu-
4) a pena di decadenza, le eccezioni processuali e gnare i crediti ammessi, con ricorso al giudice delegato.
di merito non rilevabili d'ufficio, nonché l'indica- Il giudice fissa con decreto l'udienza in cui le parti e il curato-
zione specifica dei mezzi di prova di cui il ricorren- re devono comparire davanti a lui, nonché il termine perento-
te intende avvalersi e dei documenti prodotti. rio per la notificazione del ricorso e del decreto al curatore ed
ai creditori i cui crediti vengano impugnati. Le parti si costi-
Il presidente, nei cinque giorni successivi al depo- tuiscono a norma dell'art. 98, terzo comma.
sito del ricorso, designa il relatore, al quale può Se all'udienza le parti non raggiungono l'accordo, il giudice
delegare la trattazione del procedimento e fissa dispone con ordinanza non impugnabile che in caso di ripar-
con decreto l'udienza di comparizione entro ses- tizione siano accantonate le quote spettanti ai creditori con-
testati.
santa giorni dal deposito del ricorso.
Per l'istruzione e la decisione delle impugnazioni si applicano
Il ricorso, unitamente al decreto di fissazione le disposizioni dell'articolo precedente e il giudizio deve esse-
dell'udienza, deve essere notificato, a cura del ri- re riunito a quello sulle opposizioni.” è stato abrogato
corrente, al curatore ed all'eventuale controinte- dall'art. 85, D.Lgs. 9 gennaio 2006, n. 5, con la decorrenza
ressato entro dieci giorni dalla comunicazione del indicata nell'art. 153 dello stesso decreto.
decreto. Art. 101. Domande tardive di crediti (2) - Le
Tra la data della notificazione e quella dell'udienza domande di ammissione al passivo di un credito,
deve intercorrere un termine non minore di trenta di restituzione o rivendicazione di beni mobili e
giorni. immobili, trasmesse al curatore oltre il termine di
Le parti resistenti devono costituirsi almeno dieci trenta giorni prima dell'udienza fissata per la veri-
giorni prima dell'udienza, eleggendo il domicilio fica del passivo e non oltre quello di dodici mesi
nel comune in cui ha sede il tribunale. dal deposito del decreto di esecutività dello stato
La costituzione si effettua mediante il deposito in passivo sono considerate tardive; in caso di parti-
cancelleria di una memoria difensiva contenente, colare complessità della procedura, il tribunale,
27 R.D. 16 marzo 1942, n. 267 Art. 102

con la sentenza che dichiara il fallimento, può pro- che abbiano presentato domanda di ammis-
rogare quest'ultimo termine fino a diciotto mesi. sione al passivo ai sensi degli articoli 93 e
(1). 101, i quali, nei quindici giorni successivi,
Il procedimento di accertamento delle domande possono presentare reclamo alla corte di
appello, che provvede con decreto in camera
tardive si svolge nelle stesse forme di cui all'art.
di consiglio, sentito il reclamante, il curato-
95. Il giudice delegato fissa per l'esame delle do- 3
re, il comitato dei creditori ed il fallito ( ).
mande tardive un'udienza ogni quattro mesi, salvo
(1) Comma così modificato dal comma 6 dell’art. 6, D.Lgs. 12
che sussistano motivi d'urgenza. Il curatore dà av- settembre 2007, n. 169, con la decorrenza ed i limiti previsti
viso a coloro che hanno presentato la domanda, dall’art. 22 dello stesso decreto.
della data dell'udienza. Si applicano le disposizioni (2) Comma così sostituito dal comma 6 dell’art. 6, D.Lgs. 12
di cui agli articoli da 93 a 99. (3) settembre 2007, n. 169, con la decorrenza ed i limiti previsti
Il creditore ha diritto di concorrere sulle somme dall’art. 22 dello stesso decreto.
(3) Il comma che recitava: "Il curatore comunica il decreto di
già distribuite nei limiti di quanto stabilito nell'ar- cui al primo comma ai creditori che abbiano presentato do-
ticolo 112. Il titolare di diritti su beni mobili o im- manda di ammissione al passivo ai sensi degli articoli 93 e
mobili, se prova che il ritardo è dipeso da causa 101, i quali, nei quindici giorni successivi, possono presentare
non imputabile, può chiedere che siano sospese le reclamo alla corte di appello, che provvede con decreto in
camera di consiglio, sentito il reclamante, il curatore, il comi-
attività di liquidazione del bene sino all'accerta- tato dei creditori ed il fallito." è stato così sostituito dall’art.
mento del diritto. 17, D.L. 18 ottobre 2012, n. 179, convertito con L. 17 dicem-
Decorso il termine di cui al primo comma, e co- bre 2012, n. 221. Articolo così sostituito dall'art. 87, D.Lgs. 9
munque fino a quando non siano esaurite tutte le gennaio 2006, n. 5, con la decorrenza indicata nell'art. 153
ripartizioni dell'attivo fallimentare, le domande dello stesso decreto.
tardive sono ammissibili se l'istante prova che il Art. 103. Procedimenti relativi a domande di
ritardo è dipeso da causa a lui non imputabile. rivendica e restituzione - Ai procedimenti che
(1) Comma così modificato dall’art. 17, comma 1, lett. h), D.L. hanno ad oggetto domande di restituzione o di ri-
18 ottobre 2012, n. 179, convertito, con modificazioni, dalla vendicazione, si applica il regime probatorio previ-
L. 17 dicembre 2012, n. 221; per l’applicabilità di tale disposi-
zione vedi l’art. 17, commi 4 e 5 del citato D.L. n. 179/2012,
sto nell'articolo 621 del codice di procedura civile.
convertito, con modificazioni, dalla L. 17 dicembre 2012, n. Se il bene non è stato acquisito all'attivo della pro-
221. cedura, il titolare del diritto, anche nel corso
(2) Articolo così sostituito dall'art. 86, D.Lgs. 9 gennaio 2006, dell'udienza di cui all'articolo 95, può modificare
n. 5, con la decorrenza indicata nell'art. 153 dello stesso de- l'originaria domanda e chiedere l'ammissione al
creto.
(3) Questo comma è stato così modificato dal D.Lgs. 12 set- passivo del controvalore del bene alla data di
tembre 2007, n. 169. apertura del concorso. Se il curatore perde il pos-
sesso della cosa dopo averla acquisita, il titolare
Art. 102. Previsione di insufficiente realizzo - Il del diritto può chiedere che il controvalore del
tribunale, con decreto motivato da adottarsi pri- bene sia corrisposto in prededuzione (1).
ma dell'udienza per l'esame dello stato passivo, su Sono salve le disposizioni dell'articolo 1706 del
istanza del curatore depositata almeno venti gior- codice civile (2).
ni prima dell'udienza stessa, corredata da una re-
(1) Articolo così sostituito dall'art. 88, D.Lgs. 9 gennaio 2006,
lazione sulle prospettive della liquidazione, e dal n. 5, con la decorrenza indicata nell'art. 153 dello stesso de-
parere del comitato dei creditori, sentito il fallito, creto.
dispone non farsi luogo al procedimento di accer- (2) Comma aggiunto dal comma 7 dell’art. 6, D.Lgs. 12 set-
tamento del passivo relativamente ai crediti con- tembre 2007, n. 169, con la decorrenza ed i limiti previsti
dall’art. 22 dello stesso decreto.
corsuali se risulta che non può essere acquisito at-
tivo da distribuire ad alcuno dei creditori che ab-
Capo VI (1) - Dell'esercizio provvisorio e della
biano chiesto l'ammissione al passivo, salva la
soddisfazione dei crediti prededucibili e delle spe- liquidazione dell'attivo (2)
se di procedura (1). (1) La suddivisione in sezioni del presente capo è quella risul-
tante a seguito delle modifiche disposte dai commi 2, 3 e 5
Le disposizioni di cui al primo comma si applicano, dell’art. 7, D.Lgs. 12 settembre 2007, n. 169, con la decorren-
in quanto compatibili, ove la condizione di insuffi- za ed i limiti previsti dall’art. 22 dello stesso decreto.
ciente realizzo emerge successivamente alla verifi- (2) Rubrica così sostituita dall'art. 89, D.Lgs. 9 gennaio 2006,
ca dello stato passivo (2). n. 5, con la decorrenza indicata nell'art. 153 dello stesso de-
creto.
Il curatore comunica il decreto di cui al pri-
mo comma trasmettendone copia ai creditori
Art. 104 R.D. 16 marzo 1942, n. 267 28

Sezione I - Disposizioni generali ri, autorizza l'affitto dell'azienda del fallito a terzi
anche limitatamente a specifici rami quando ap-
Art. 104. Esercizio provvisorio dell'impresa del paia utile al fine della più proficua vendita dell'a-
fallito - Con la sentenza dichiarativa del fallimen-
zienda o di parti della stessa.
to, il tribunale può disporre l'esercizio provvisorio La scelta dell'affittuario è effettuata dal curatore a
dell'impresa, anche limitatamente a specifici rami norma dell'articolo 107, sulla base di stima, assicu-
dell'azienda, se dalla interruzione può derivare un rando, con adeguate forme di pubblicità, la mas-
danno grave, purché non arrechi pregiudizio ai sima informazione e partecipazione degli interes-
creditori.
sati. La scelta dell'affittuario deve tenere conto,
Successivamente, su proposta del curatore, il giu- oltre che dell'ammontare del canone offerto, delle
dice delegato, previo parere favorevole del comi- garanzie prestate e della attendibilità del piano di
tato dei creditori, autorizza, con decreto motivato, prosecuzione delle attività imprenditoriali, avuto
la continuazione temporanea dell'esercizio
riguardo alla conservazione dei livelli occupaziona-
dell'impresa, anche limitatamente a specifici rami
li.
dell'azienda, fissandone la durata. Il contratto di affitto stipulato dal curatore nelle
Durante il periodo di esercizio provvisorio, il comi- forme previste dall'articolo 2556 del codice civile
tato dei creditori è convocato dal curatore, alme- deve prevedere il diritto del curatore di procedere
no ogni tre mesi, per essere informato sull'anda- alla ispezione della azienda, la prestazione di ido-
mento della gestione e per pronunciarsi sull'op-
nee garanzie per tutte le obbligazioni dell'affittua-
portunità di continuare l'esercizio. rio derivanti dal contratto e dalla legge, il diritto di
Se il comitato dei creditori non ravvisa l'opportu- recesso del curatore dal contratto che può essere
nità di continuare l'esercizio provvisorio, il giudice
esercitato, sentito il comitato dei creditori, con la
delegato ne ordina la cessazione.
corresponsione all'affittuario di un giusto inden-
Ogni semestre, o comunque alla conclusione del nizzo da corrispondere ai sensi dell'articolo 111,
periodo di esercizio provvisorio, il curatore deve
primo comma, n. 1).
presentare un rendiconto dell'attività mediante
La durata dell'affitto deve essere compatibile con
deposito in cancelleria. In ogni caso il curatore in- le esigenze della liquidazione dei beni.
forma senza indugio il giudice delegato e il comita- Il diritto di prelazione a favore dell'affittuario può
to dei creditori di circostanze sopravvenute che essere concesso convenzionalmente, previa
possono influire sulla prosecuzione dell'esercizio
espressa autorizzazione del giudice delegato e
provvisorio. previo parere favorevole del comitato dei credito-
Il tribunale può ordinare la cessazione dell'eserci-
ri. In tale caso, esaurito il procedimento di deter-
zio provvisorio in qualsiasi momento laddove ne
minazione del prezzo di vendita dell'azienda o del
ravvisi l'opportunità, con decreto in camera di singolo ramo, il curatore, entro dieci giorni, lo co-
consiglio non soggetto a reclamo sentiti il curatore munica all'affittuario, il quale può esercitare il di-
ed il comitato dei creditori. ritto di prelazione entro cinque giorni dal ricevi-
Durante l'esercizio provvisorio i contratti pendenti mento della comunicazione.
proseguono, salvo che il curatore non intenda so- La retrocessione al fallimento di aziende, o rami di
spenderne l'esecuzione o scioglierli. aziende, non comporta la responsabilità della pro-
I crediti sorti nel corso dell'esercizio provvisorio
cedura per i debiti maturati sino alla retrocessio-
sono soddisfatti in prededuzione ai sensi dell'arti- ne, in deroga a quanto previsto dagli articoli 2112
colo 111, primo comma, n. 1).
e 2560 del codice civile. Ai rapporti pendenti al
Al momento della cessazione dell'esercizio provvi-
momento della retrocessione si applicano le di-
sorio si applicano le disposizioni di cui alla sezione
sposizioni di cui alla sezione IV del Capo III del tito-
IV del capo III del titolo II (1).
lo II (1).
(1) Articolo così sostituito dall'art. 90, D.Lgs. 9 gennaio 2006,
(1) Articolo aggiunto dall'art. 91, D.Lgs. 9 gennaio 2006, n. 5,
n. 5, con la decorrenza indicata nell'art. 153 dello stesso de-
con la decorrenza indicata nell'art. 153 dello stesso decreto.
creto.

Art. 104-bis. Affitto dell'azienda o di rami Art. 104-ter. Programma di liquidazione - En-
dell'azienda - Anche prima della presentazione del tro sessanta giorni dalla redazione dell'inventario,
programma di liquidazione di cui all'articolo 104- e in ogni caso non oltre centottanta giorni dalla
ter su proposta del curatore, il giudice delegato, sentenza dichiarativa di fallimento, il curatore
previo parere favorevole del comitato dei credito- predispone un programma di liquidazione da sot-
29 R.D. 16 marzo 1942, n. 267 Art. 104-ter

toporre all’approvazione del comitato dei credito- a liquidare uno o più beni, se l'attività di liquida-
ri. Il mancato rispetto del termine di centottanta zione appaia manifestamente non conveniente. In
giorni di cui al primo periodo senza giustificato questo caso, il curatore ne dà comunicazione ai
motivo è giusta causa di revoca del curatore. (1) creditori i quali, in deroga a quanto previsto
Il programma costituisce l'atto di pianificazione e nell'articolo 51, possono iniziare azioni esecutive o
di indirizzo in ordine alle modalità e ai termini cautelari sui beni rimessi nella disponibilità del
previsti per la realizzazione dell'attivo, e deve spe- debitore (4).
cificare: Il programma approvato è comunicato al giudice
a) l'opportunità di disporre l'esercizio provvisorio delegato che autorizza l'esecuzione degli atti a es-
dell'impresa, o di singoli rami di azienda, ai sensi so conformi (5).
dell'articolo 104, ovvero l'opportunità di autoriz- Il mancato rispetto dei termini previsti dal pro-
zare l'affitto dell'azienda, o di rami, a terzi ai sensi gramma di liquidazione senza giustificato motivo è
dell'articolo 104-bis; giusta causa di revoca del curatore. È altresì giusta
b) la sussistenza di proposte di concordato ed il causa di revoca, in presenza di somme disponibili
loro contenuto; per la ripartizione, il mancato rispetto dell'obbligo
c) le azioni risarcitorie, recuperatorie o revocatorie di cui all'articolo 110 primo comma. (9)
da esercitare ed il loro possibile esito; (1) Comma sostituito dall'art. 7, comma 1, lett. a), D.Lgs. 12
d) le possibilità di cessione unitaria dell'azienda, di settembre 2007, n. 169, a decorrere dal 1° gennaio 2008, e,
singoli rami, di beni o di rapporti giuridici indivi- successivamente, così modificato dall’art. 6, comma 1, lett.
a), D.L. 27 giugno 2015, n. 83, convertito, con modificazioni,
duabili in blocco;
dalla L. 6 agosto 2015, n. 132; per l’applicazione di tale ulti-
e) le condizioni della vendita dei singoli cespiti (2); ma disposizione vedi l’art. 23, comma 3 del medesimo D.L. n.
Il curatore può essere autorizzato dal giudice de- 83/2015.
legato ad affidare ad altri professionisti alcune in- (2) Comma così sostituito dal comma 1 dell’art. 7, D.Lgs. 12
combenze della procedura di liquidazione dell'at- settembre 2007, n. 169, con la decorrenza ed i limiti previsti
dall’art. 22 dello stesso decreto.
tivo; (3) Il periodo che recitava: “L'approvazione del programma di
f) il termine entro il quale sarà completata la liqui- liquidazione tiene luogo delle singole autorizzazioni even-
dazione dell'attivo (6). tualmente necessarie ai sensi della presente legge per l'ado-
Il termine di cui alla lettera f) del precedente zione di atti o l'effettuazione di operazioni inclusi nel pro-
gramma.” è stato soppresso dal comma 1 dell’art. 7, D.Lgs.
comma non può eccedere due anni dal deposito
12 settembre 2007, n. 169, con la decorrenza ed i limiti previ-
della sentenza di fallimento. Nel caso in cui, limita- sti dall’art. 22 dello stesso decreto.
tamente a determinati cespiti dell'attivo, il curato- (4) Articolo aggiunto dall'art. 91, D.Lgs. 9 gennaio 2006, n. 5,
re ritenga necessario un termine maggiore, egli è con la decorrenza indicata nell'art. 153 dello stesso decreto.
tenuto a motivare specificamente in ordine alle (5) Comma aggiunto dal comma 1 dell’art. 7, D.Lgs. 12 set-
tembre 2007, n. 169, con la decorrenza ed i limiti previsti
ragioni che giustificano tale maggior termine. (7) dall’art. 22 dello stesso decreto.
Il curatore, fermo restando quanto disposto (6) Lettera aggiunta dall’art. 6, comma 1, lett. b), D.L. 27
dall'articolo 107, può essere autorizzato dal giudi- giugno 2015, n. 83, convertito, con modificazioni, dalla L. 6
ce delegato ad affidare ad altri professionisti o so- agosto 2015, n. 132; per l’applicazione di tale disposizione
vedi l’art. 23, comma 3 del medesimo D.L. n. 83/2015.
cietà specializzate alcune incombenze della pro-
(7) Comma inserito dall’art. 6, comma 1, lett. c), D.L. 27 giu-
cedura di liquidazione dell'attivo. (8) gno 2015, n. 83, convertito, con modificazioni, dalla L. 6 ago-
Il comitato dei creditori può proporre al curatore sto 2015, n. 132; per l’applicazione di tale disposizione vedi
modifiche al programma presentato. l’art. 23, comma 3 del medesimo D.L. n. 83/2015.
Per sopravvenute esigenze, il curatore può pre- (8) Comma così modificato dall’art. 6, comma 1, lett. d), D.L.
27 giugno 2015, n. 83, convertito, con modificazioni, dalla L.
sentare, con le modalità di cui ai commi primo, se- 6 agosto 2015, n. 132; per l’applicazione di tale disposizione
condo e terzo, un supplemento del piano di liqui- vedi l’art. 23, comma 3 del medesimo D.L. n. 83/2015.
dazione. (9) Comma aggiunto dall’art. 6, comma 1, lett. e), D.L. 27
Prima della approvazione del programma, il cura- giugno 2015, n. 83, convertito, con modificazioni, dalla L. 6
agosto 2015, n. 132; per l’applicazione di tale disposizione
tore può procedere alla liquidazione di beni, pre-
vedi l’art. 23, comma 3 del medesimo D.L. n. 83/2015. Suc-
via autorizzazione del giudice delegato, sentito il cessivamente il presente comma è stato così modificato
comitato dei creditori se già nominato, solo quan- dall’art. 6, comma 1, lett. c), D.L. 3 maggio 2016, n. 59, con-
do dal ritardo può derivare pregiudizio all'interes- vertito, con modificazioni, dalla L. 30 giugno 2016, n. 119.
se dei creditori.
Il curatore, previa autorizzazione del comitato dei Sezione II - Della vendita dei beni (1)
creditori, può non acquisire all'attivo o rinunciare
Art. 105 R.D. 16 marzo 1942, n. 267 30

(1) L’intitolazione della sezione II, precedentemente posta no salve le diverse disposizioni previste in leggi
prima dell’art. 106, è stata così modificata e ricollocata pri- speciali.
ma dell’art. 105, ai sensi di quanto disposto dai commi 2 e 3
dell’art. 7, D.Lgs. 12 settembre 2007, n. 169, con la decorren- Il pagamento del prezzo può essere effettuato
za ed i limiti previsti dall’art. 22 dello stesso decreto. mediante accollo di debiti da parte dell'acquirente
solo se non viene alterata la graduazione dei cre-
Art. 105. Vendita dell'azienda, di rami, di beni diti (1).
e rapporti in blocco - La liquidazione dei singoli
(1) Articolo così sostituito dall'art. 92, D.Lgs. 9 gennaio 2006,
beni ai sensi degli articoli seguenti del presente n. 5, con la decorrenza indicata nell'art. 153 dello stesso de-
capo è disposta quando risulta prevedibile che la creto.
vendita dell'intero complesso aziendale, di suoi
rami, di beni o rapporti giuridici individuabili in Art. 106. Cessione dei crediti, dei diritti e delle
blocco non consenta una maggiore soddisfazione quote, delle azioni, mandato a riscuotere (1) - Il
dei creditori. curatore può cedere i crediti, compresi quelli di
La vendita del complesso aziendale o di rami dello natura fiscale o futuri, anche se oggetto di conte-
stesso è effettuata con le modalità di cui all'artico- stazione; può altresì cedere le azioni revocatorie
lo 107, in conformità a quanto disposto dall'artico- concorsuali, se i relativi giudizi sono già pendenti .
lo 2556 del codice civile. Per la vendita della quota di società a responsabi-
Nell'àmbito delle consultazioni sindacali relative al lità limitata si applica l'articolo 2471 del codice ci-
trasferimento d'azienda, il curatore, l'acquirente e vile.
i rappresentanti dei lavoratori possono convenire In alternativa alla cessione di cui al primo comma,
il trasferimento solo parziale dei lavoratori alle di- il curatore può stipulare contratti di mandato per
pendenze dell'acquirente e le ulteriori modifiche la riscossione dei crediti (2).
del rapporto di lavoro consentite dalle norme vi- (1) Rubrica così modificata dal comma 4 dell’art. 7, D.Lgs. 12
settembre 2007, n. 169, con la decorrenza ed i limiti previsti
genti.
dall’art. 22 dello stesso decreto.
Salva diversa convenzione, è esclusa la responsa- (2) Articolo così sostituito dall'art. 93, D.Lgs. 9 gennaio 2006,
bilità dell'acquirente per i debiti relativi all'eserci- n. 5, con la decorrenza indicata nell'art. 153 dello stesso de-
zio delle aziende cedute, sorti prima del trasferi- creto.
mento. Art. 107. Modalità delle vendite - Le vendite e
Il curatore può procedere altresì alla cessione del-
gli altri atti di liquidazione posti in essere in esecu-
le attività e delle passività dell'azienda o dei suoi
zione del programma di liquidazione sono effet-
rami, nonché di beni o rapporti giuridici individua-
tuati dal curatore tramite procedure competitive
bili in blocco, esclusa comunque la responsabilità
anche avvalendosi di soggetti specializzati, sulla
dell'alienante prevista dall'articolo 2560 del codice
base di stime effettuate, salvo il caso di beni di
civile.
modesto valore, da parte di operatori esperti, as-
La cessione dei crediti relativi alle aziende cedute,
sicurando, con adeguate forme di pubblicità, la
anche in mancanza di notifica al debitore o di sua
massima informazione e partecipazione degli inte-
accettazione, ha effetto, nei confronti dei terzi, dal
ressati. Le vendite e gli atti di liquidazione possono
momento dell'iscrizione del trasferimento nel re-
prevedere che il versamento del prezzo abbia luo-
gistro delle imprese. Tuttavia il debitore ceduto è
go ratealmente; si applicano, in quanto compatibi-
liberato se paga in buona fede al cedente.
li, le disposizioni di cui agli articoli 569, terzo
I privilegi e le garanzie di qualsiasi tipo, da chiun-
comma, terzo periodo, 574, primo comma, secon-
que prestate o comunque esistenti a favore del
do periodo e 587, primo comma, secondo perio-
cedente, conservano la loro validità e il loro grado
do, del codice di procedura civile.” In ogni caso, al
a favore del cessionario.
fine di assicurare la massima informazione e par-
Il curatore può procedere alla liquidazione anche
tecipazione degli interessati, il curatore effettua la
mediante il conferimento in una o più società,
pubblicità prevista dall'articolo 490, primo com-
eventualmente di nuova costituzione, dell'azienda
ma, del codice di procedura civile, almeno trenta
o di rami della stessa, ovvero di beni o crediti, con
giorni prima dell'inizio della procedura competiti-
i relativi rapporti contrattuali in corso, esclusa la
va. (1)
responsabilità dell'alienante ai sensi dell'articolo
Il curatore può prevedere nel programma di liqui-
2560 del codice civile ed osservate le disposizioni
dazione che le vendite dei beni mobili, immobili e
inderogabili contenute nella presente sezione. So-
mobili registrati vengano effettuate dal giudice
31 R.D. 16 marzo 1942, n. 267 Art. 108-bis

delegato secondo le disposizioni del codice di pro- dita quando il prezzo offerto risulti notevolmente
cedura civile in quanto compatibili (2). inferiore a quello giusto, tenuto conto delle condi-
Per i beni immobili e gli altri beni iscritti nei pub- zioni di mercato.
blici registri, prima del completamento delle ope- Per i beni immobili e gli altri beni iscritti in pubblici
razioni di vendita, è data notizia mediante notifi- registri, una volta eseguita la vendita e riscosso
cazione da parte del curatore, a ciascuno dei cre- interamente il prezzo, il giudice delegato ordina,
ditori ipotecari o comunque muniti di privilegio (3). con decreto, la cancellazione delle iscrizioni relati-
Il curatore può sospendere la vendita ove perven- ve ai diritti di prelazione, nonché delle trascrizioni
ga offerta irrevocabile d'acquisto migliorativa per dei pignoramenti e dei sequestri conservativi e di
un importo non inferiore al dieci per cento del ogni altro vincolo (1) (2).
prezzo offerto. (1) Comma così modificato dal comma 7 dell’art. 7, D.Lgs. 12
Degli esiti delle procedure, il curatore informa il settembre 2007, n. 169, con la decorrenza ed i limiti previsti
giudice delegato ed il comitato dei creditori, de- dall’art. 22 dello stesso decreto.
(2) Articolo così sostituito dall'art. 95, D.Lgs. 9 gennaio 2006,
positando in cancelleria la relativa documentazio-
n. 5, con la decorrenza indicata nell'art. 153 dello stesso de-
ne. creto.
Se alla data di dichiarazione di fallimento sono
pendenti procedure esecutive, il curatore può su- Art. 108-bis. Modalità della vendita di navi, gal-
bentrarvi; in tale caso si applicano le disposizione leggianti ed aeromobili - (…) (1).
del codice di procedura civile; altrimenti su istanza (1) L’articolo che recitava: “La vendita di navi, galleggianti ed
del curatore il giudice dell'esecuzione dichiara aeromobili iscritti nei registri indicati dal codice della naviga-
zione è eseguita a norma delle disposizioni dello stesso codi-
l'improcedibilità dell'esecuzione, salvi i casi di de- ce, in quanto applicabili.” è stato aggiunto dall'art. 96, D.Lgs.
roga di cui all'articolo 51. 9 gennaio 2006, n. 5, con la decorrenza indicata nell'art. 153
Con regolamento del Ministro della giustizia, da dello stesso decreto, e poi abrogato dal comma 8 dell’art. 7,
adottare ai sensi dell'articolo 17, comma 3, della D.Lgs. 12 settembre 2007, n. 169, con la decorrenza ed i limiti
legge 23 agosto 1988, n. 400, sono stabiliti requisi- previsti dall’art. 22 del medesimo decreto.
ti di onorabilità e professionalità dei soggetti spe- Art. 108-ter. Modalità della vendita di diritti
cializzati e degli operatori esperti dei quali il cura- sulle opere dell'ingegno; sulle invenzioni indu-
tore può avvalersi ai sensi del primo comma, non- striali; sui marchi - Il trasferimento dei diritti di
ché i mezzi di pubblicità e trasparenza delle ope- utilizzazione economica delle opere dell'ingegno, il
razioni di vendita (4). trasferimento dei diritti nascenti delle invenzioni
(1) Comma sostituito dall'art. 7, comma 6, lett. a), D.Lgs. 12 industriali, il trasferimento dei marchi e la cessio-
settembre 2007, n. 169, a decorrere dal 1° gennaio 2008, e, ne di banche di dati sono fatte a norma delle ri-
successivamente, così modificato dall'art. 11, comma 1, D.L.
spettive leggi speciali (1).
27 giugno 2015, n. 83, convertito, con modificazioni, dalla L.
6 agosto 2015, n. 132; per l'applicazione di tale ultima dispo- (1) Articolo aggiunto dall'art. 96, D.Lgs. 9 gennaio 2006, n. 5,
sizione vedi l'art. 23, commi 2 e 5 del medesimo D.L. n. con la
83/2015.
(2) Comma aggiunto dal comma 6 dell’art. 7, D.Lgs. 12 set- Art. 109. Procedimento di distribuzione della
tembre 2007, n. 169, con la decorrenza ed i limiti previsti somma ricavata - Il giudice delegato provvede alla
dall’art. 22 dello stesso decreto. distribuzione della somma ricavata dalla vendita
(3) Comma così modificato dal comma 6 dell’art. 7, D.Lgs. 12
secondo le disposizioni del capo seguente.
settembre 2007, n. 169, con la decorrenza ed i limiti previsti
dall’art. 22 dello stesso decreto. Il tribunale stabilisce con decreto la somma da at-
(4) Articolo così sostituito dall'art. 94, D.Lgs. 9 gennaio 2006, tribuire, se del caso, al curatore in conto del com-
n. 5, con la decorrenza indicata nell'art. 153 dello stesso de- penso finale da liquidarsi a norma dell'art. 39. Tale
creto. somma è prelevata sul prezzo insieme alle spese
Art. 108. Poteri del giudice delegato - Il giudice di procedura e di amministrazione (1).
delegato, su istanza del fallito, del comitato dei (1) Comma così modificato dall'art. 97, D.Lgs. 9 gennaio
creditori o di altri interessati, previo parere dello 2006, n. 5, con la decorrenza indicata nell'art. 153 dello stes-
so decreto.
stesso comitato dei creditori, può sospendere, con
decreto motivato, le operazioni di vendita, qualo-
Capo VII - Della ripartizione dell'attivo
ra ricorrano gravi e giustificati motivi ovvero, su
istanza presentata dagli stessi soggetti entro dieci Art. 110. Progetto di ripartizione - Il curatore,
giorni dal deposito di cui al quarto comma dell'ar- ogni quattro mesi a partire dalla data del decreto
ticolo 107, impedire il perfezionamento della ven- previsto dall'articolo 97 o nel diverso termine sta-
Art. 111 R.D. 16 marzo 1942, n. 267 32

bilito dal giudice delegato, presenta un prospetto provvedimento che decide sul reclamo dispone in
delle somme disponibili ed un progetto di riparti- ordine alla destinazione delle somme accantona-
zione delle medesime, riservate quelle occorrenti te. (4)
per la procedura. Nel progetto sono collocati an- (1) Comma così modificato dall'art. 8, comma 1, lett. a),
che i crediti per i quali non si applica il divieto di D.Lgs. 12 settembre 2007, n. 169, a decorrere dal 1° gennaio
azioni esecutive e cautelari di cui all’articolo 51. 2008, e, successivamente, dall’art. 6, comma 1, lett. c-bis), n.
1), D.L. 3 maggio 2016, n. 59, convertito, con modificazioni,
Nel caso in cui siano in corso giudizi di cui all'arti-
dalla L. 30 giugno 2016, n. 119.
colo 98, il curatore, nel progetto di ripartizione di (2) Comma così modificato dal comma 1 dell’art. 8, D.Lgs. 12
cui al presente comma indica, per ciascun credito- settembre 2007, n. 169, con la decorrenza ed i limiti previsti
re, le somme immediatamente ripartibili nonché dall’art. 22 dello stesso decreto. Successivamente Il comma
le somme ripartibili soltanto previo rilascio in fa- che recitava: "Il giudice ordina il deposito del progetto di ri-
partizione in cancelleria, disponendo che tutti i creditori,
vore della procedura di una fideiussione autono- compresi quelli per i quali è in corso uno dei giudizi di cui
ma, irrevocabile e a prima richiesta, rilasciata da all'art. 98, ne siano avvisati con lettera raccomandata con
uno dei soggetti di cui all'articolo 574, primo avviso di ricevimento o altra modalità telematica, con garan-
comma, secondo periodo, del codice di procedura zia di avvenuta ricezione in base agli articoli 8, comma 2, 9,
comma 4, e 14 del testo unico delle disposizioni legislative e
civile, idonea a garantire la restituzione alla pro-
regolamentari in materia di documentazione amministrativa,
cedura delle somme che risultino ripartite in ec- di cui al decreto del Presidente della Repubblica 28 dicembre
cesso, anche in forza di provvedimenti provviso- 2000, n. 445." è stato così sostituito dall’art. 17, D.L. 18 otto-
riamente esecutivi resi nell'ambito dei giudizi di bre 2012, n. 179, convertito con L. 17 dicembre 2012, n. 221.
cui all'articolo 98, oltre agli interessi, al tasso ap- (3) Comma così modificato dal comma 1 dell’art. 8, D.Lgs. 12
settembre 2007, n. 169, con la decorrenza ed i limiti previsti
plicato dalla Banca centrale europea alle sue più dall’art. 22 dello stesso decreto.
recenti operazioni di rifinanziamento principali, a (4) Comma così modificato dall’art. 6, comma 1, lett. c-bis),
decorrere dal pagamento e sino all'effettiva resti- n. 2), D.L. 3 maggio 2016, n. 59, convertito, con modificazio-
tuzione. Le disposizioni del periodo precedente si ni, dalla L. 30 giugno 2016, n. 119.
applicano anche ai creditori che avrebbero diritto Art. 111. Ordine di distribuzione delle somme -
alla ripartizione delle somme ricavate nel caso in Le somme ricavate dalla liquidazione dell'attivo
cui risulti insussistente, in tutto o in parte, il credi- sono erogate nel seguente ordine:
to avente diritto all'accantonamento ovvero og- 1) per il pagamento dei crediti prededucibili (1);
getto di controversia a norma dell'articolo 98. (1) 2) per il pagamento dei crediti ammessi con prela-
Il giudice ordina il deposito del progetto di riparti- zione sulle cose vendute secondo l'ordine asse-
zione in cancelleria, disponendo che a tutti i credi- gnato dalla legge;
tori, compresi quelli per i quali è in corso uno dei 3) per il pagamento dei creditori chirografari, in
giudizi di cui all'articolo 98, ne sia data comunica- proporzione dell'ammontare del credito per cui
zione mediante l'invio di copia a mezzo posta elet- ciascuno di essi fu ammesso, compresi i creditori
tronica certificata (2). indicati al n. 2, qualora non sia stata ancora realiz-
I creditori, entro il termine perentorio di quindici zata la garanzia, ovvero per la parte per cui rima-
giorni dalla ricezione della comunicazione di cui al sero non soddisfatti da questa. (3)
secondo comma, possono proporre reclamo al Sono considerati crediti prededucibili quelli così
giudice delegato contro il progetto di riparto ai qualificati da una specifica disposizione di legge, e
sensi dell'art. 36 (3). quelli sorti in occasione o in funzione delle proce-
Decorso tale termine, il giudice delegato, su ri- dure concorsuali di cui alla presente legge; tali
chiesta del curatore, dichiara esecutivo il progetto crediti sono soddisfatti con preferenza ai sensi del
di ripartizione. Se sono proposti reclami, il proget- primo comma n. 1) (2).
to di ripartizione è dichiarato esecutivo con accan-
(1) Numero così sostituito dall'art. 99, D.Lgs. 9 gennaio 2006,
tonamento delle somme corrispondenti ai crediti n. 5, con la decorrenza indicata nell'art. 153 dello stesso de-
oggetto di contestazione; non si fa luogo ad ac- creto.
cantonamento qualora sia presentata in favore (2) Comma prima sostituito dall'art. 99, D.Lgs. 9 gennaio
della procedura una fideiussione a norma del ter- 2006, n. 5, con la decorrenza indicata nell'art. 153 dello stes-
so decreto, e poi così modificato dal comma 2 dell’art. 8,
zo periodo del primo comma, idonea a garantire la D.Lgs. 12 settembre 2007, n. 169, con la decorrenza ed i limiti
restituzione di somme che, in forza del provvedi- previsti dall’art. 22 del medesimo decreto.
mento che decide il reclamo, risultino ripartite in (3) Per l’interpretazione autentica delle disposizioni del pre-
eccesso, oltre agli interessi nella misura prevista sente comma, vedi l’art. 11, comma 3-quater, D.L. 23 dicem-
dal predetto terzo periodo del primo comma. Il
33 R.D. 16 marzo 1942, n. 267 Art. 111-bis

bre 2013, n. 145, convertito, con modificazioni, dalla L. 21 nale di interessi attivi liquidati sui depositi delle
febbraio 2014, n. 9. relative somme.
Art. 111-bis. Disciplina dei crediti prededucibi- La massa liquida attiva mobiliare è costituita da
li - I crediti prededucibili devono essere accertati tutte le altre entrate.
con le modalità di cui al capo V, con esclusione di Il curatore deve tenere un conto autonomo delle
quelli non contestati per collocazione e ammonta- vendite dei singoli beni immobili oggetto di privi-
re, anche se sorti durante l'esercizio provvisorio, e legio speciale e di ipoteca e dei singoli beni mobili
di quelli sorti a seguito di provvedimenti di liqui- o gruppo di mobili oggetto di pegno e privilegio
dazione di compensi dei soggetti nominati ai sensi speciale, con analitica indicazione delle entrate e
dell'articolo 25; in questo ultimo caso, se conte- delle uscite di carattere specifico e della quota di
stati, devono essere accertati con il procedimento quelle di carattere generale imputabili a ciascun
di cui all'articolo 26. bene o gruppo di beni secondo un criterio propor-
(…) (1). zionale (1).
I crediti prededucibili vanno soddisfatti per il capi- (1) Articolo aggiunto dall'art. 100, D.Lgs. 9 gennaio 2006, n.
tale, le spese e gli interessi con il ricavato della li- 5, con la decorrenza indicata nell'art. 153 dello stesso decre-
to.
quidazione del patrimonio mobiliare e immobilia-
re, tenuto conto delle rispettive cause di prelazio- Art. 111-quater. Crediti assistiti da prelazione
ne, con esclusione di quanto ricavato dalla liquida- - I crediti assistiti da privilegio generale hanno di-
zione dei beni oggetto di pegno ed ipoteca per la ritto di prelazione per il capitale, le spese e gli in-
parte destinata ai creditori garantiti. Il corso degli teressi, nei limiti di cui agli articoli 54 e 55, sul
interessi cessa al momento del pagamento (2). prezzo ricavato dalla liquidazione del patrimonio
I crediti prededucibili sorti nel corso del fallimento mobiliare, sul quale concorrono in un'unica gra-
che sono liquidi, esigibili e non contestati per col- duatoria con i crediti garantiti da privilegio specia-
locazione e per ammontare, possono essere sod- le mobiliare, secondo il grado previsto dalla legge.
disfatti ai di fuori del procedimento di riparto se I crediti garantiti da ipoteca e pegno e quelli assi-
l'attivo è presumibilmente sufficiente a soddisfare stiti da privilegio speciale hanno diritto di prela-
tutti i titolari di tali crediti. Il pagamento deve es- zione per il capitale, le spese e gli interessi, nei li-
sere autorizzato dal comitato dei creditori ovvero miti di cui agli articoli 54 e 55, sul prezzo ricavato
dal giudice delegato (3). dai beni vincolati alla loro garanzia (1).
Se l'attivo è insufficiente, la distribuzione deve av- (1) Articolo aggiunto dall'art. 100, D.Lgs. 9 gennaio 2006, n.
venire secondo i criteri della graduazione e della 5, con la decorrenza indicata nell'art. 153 dello stesso decre-
proporzionalità, conformemente all'ordine asse- to.
gnato dalla legge (4). Art. 112. Partecipazione dei creditori ammessi
(1) Il comma che recitava: “Per i crediti prededucibili sorti tardivamente - I creditori ammessi a norma
dopo l'adunanza di verificazione dello stato passivo ovvero
dopo l'udienza alla quale essa sia stata differita, si provvede
dell'articolo 101 concorrono soltanto alle riparti-
all'accertamento ai sensi del secondo comma dell'articolo zioni posteriori alla loro ammissione in proporzio-
101.” è stato abrogato dal comma 3 dell’art. 8, D.Lgs. 12 set- ne del rispettivo credito, salvo il diritto di preleva-
tembre 2007, n. 169, con la decorrenza ed i limiti previsti re le quote che sarebbero loro spettate nelle pre-
dall’art. 22 dello stesso decreto.
cedenti ripartizioni se assistiti da cause di prela-
(2) Comma così modificato dal comma 3 dell’art. 8, D.Lgs. 12
settembre 2007, n. 169, con la decorrenza ed i limiti previsti zione o se il ritardo è dipeso da cause ad essi non
dall’art. 22 dello stesso decreto. imputabili (1).
(3) Comma così modificato dal comma 3 dell’art. 8, D.Lgs. 12 (1) Articolo così sostituito dall'art. 101, D.Lgs. 9 gennaio
settembre 2007, n. 169, con la decorrenza ed i limiti previsti 2006, n. 5, con la decorrenza indicata nell'art. 153 dello stes-
dall’art. 22 dello stesso decreto. so decreto.
(4) Articolo aggiunto dall'art. 100, D.Lgs. 9 gennaio 2006, n.
5, con la decorrenza indicata nell'art. 153 dello stesso decre- Art. 113. Ripartizioni parziali - Nelle ripartizioni
to. parziali, che non possono superare l'ottanta per
Art. 111-ter. Conti speciali - La massa liquida cento delle somme da ripartire, devono essere
attiva immobiliare è costituita dalle somme ricava- trattenute e depositate, nei modi stabiliti dal giu-
te dalla liquidazione dei beni immobili, come defi- dice delegato, le quote assegnate:
niti dall'articolo 812 del codice civile, e dei loro 1) ai creditori ammessi con riserva;
frutti e pertinenze, nonché dalla quota proporzio- 2) ai creditori opponenti a favore dei quali sono
state disposte misure cautelari;
Art. 113-bis R.D. 16 marzo 1942, n. 267 34

3) ai creditori opponenti la cui domanda è stata provvede alla rettifica formale dello stato passivo.
accolta ma la sentenza non è passata in giudicato; Le stesse disposizioni si applicano in caso di surro-
4) ai creditori nei cui confronti sono stati proposti i gazione del creditore (1) (2).
giudizi di impugnazione e di revocazione. (1) Periodo aggiunto dal comma 4 dell’art. 8, D.Lgs. 12 set-
Le somme ritenute necessarie per spese future, tembre 2007, n. 169, con la decorrenza ed i limiti previsti
per soddisfare il compenso al curatore e ogni altro dall’art. 22 dello stesso decreto.
(2) Articolo così sostituito dall'art. 105, D.Lgs. 9 gennaio
debito prededucibile devono essere trattenute; in
2006, n. 5, con la decorrenza indicata nell'art. 153 dello stes-
questo caso, l'ammontare della quota da ripartire so decreto.
indicata nel primo comma del presente articolo
deve essere ridotta se la misura dell'ottanta per Art. 116. Rendiconto del curatore - Compiuta la
cento appare insufficiente. liquidazione dell'attivo e prima del riparto finale,
Devono essere altresì trattenute e depositate nei nonché in ogni caso in cui cessa dalle funzioni, il
modi stabiliti dal giudice delegato le somme rice- curatore presenta al giudice delegato l'esposizione
vute dalla procedura per effetto di provvedimenti analitica delle operazioni contabili e della attività
provvisoriamente esecutivi e non ancora passati in di gestione della procedura.
giudicato (1). Il giudice ordina il deposito del conto in cancelleria
(1) Articolo così sostituito dall'art. 102, D.Lgs. 9 gennaio
e fissa l'udienza che non può essere tenuta prima
2006, n. 5, con la decorrenza indicata nell'art. 153 dello stes- che siano decorsi quindici giorni dalla comunica-
so decreto. zione del rendiconto a tutti i creditori (2).
Dell'avvenuto deposito e della fissazione dell'u-
Art. 113-bis. Scioglimento delle ammissioni
dienza il curatore dà immediata comunicazione ai
con riserva - Quando si verifica l'evento che ha de-
creditori ammessi al passivo, a coloro che hanno
terminato l'accoglimento di una domanda con ri-
proposto opposizione, ai creditori in prededuzione
serva, su istanza del curatore o della parte interes-
non soddisfatti, con posta elettronica certificata,
sata, il giudice delegato modifica lo stato passivo,
inviando loro copia del rendiconto ed avvisandoli
con decreto, disponendo che la domanda deve in-
che possono presentare eventuali osservazioni o
tendersi accolta definitivamente (1).
contestazioni fino a cinque giorni prima dell'u-
(1) Articolo aggiunto dall'art. 103, D.Lgs. 9 gennaio 2006, n. dienza con le modalità di cui all'articolo 93, secon-
5, con la decorrenza indicata nell'art. 153 dello stesso decre-
to.
do comma. Al fallito, se non è possibile procedere
alla comunicazione con modalità telematica, il
Art. 114. Restituzione di somme riscosse - I pa- rendiconto e la data dell'udienza sono comunicati
gamenti effettuati in esecuzione dei piani di ripar- mediante lettera raccomandata con avviso di rice-
to non possono essere ripetuti, salvo il caso vimento (2).
dell'accoglimento di domande di revocazione. Se all'udienza stabilita non sorgono contestazioni
I creditori che hanno percepito pagamenti non o su queste viene raggiunto un accordo, il giudice
dovuti, devono restituire le somme riscosse, oltre approva il conto con decreto; altrimenti, fissa l'u-
agli interessi legali dal momento del pagamento dienza innanzi al collegio che provvede in camera
effettuato a loro favore (1). di consiglio (1).
(1) Articolo così sostituito dall'art. 104, D.Lgs. 9 gennaio (1) Articolo così sostituito dall'art. 106, D.Lgs. 9 gennaio
2006, n. 5, con la decorrenza indicata nell'art. 153 dello stes- 2006, n. 5, con la decorrenza indicata nell'art. 153 dello stes-
so decreto. so decreto.
(2) I commi che recitavano: "Il giudice ordina il deposito del
Art. 115. Pagamento ai creditori - l curatore conto in cancelleria e fissa l'udienza fino alla quale ogni inte-
provvede al pagamento delle somme assegnate ai ressato può presentare le sue osservazioni o contestazioni.
creditori nel piano di ripartizione nei modi stabiliti L'udienza non può essere tenuta prima che siano decorsi
dal giudice delegato, purché tali da assicurare la quindici giorni dal deposito.
Dell'avvenuto deposito e della fissazione dell'udienza, il cura-
prova del pagamento stesso. tore dà immediata comunicazione ai creditori ammessi al
Se prima della ripartizione i crediti ammessi sono passivo, a coloro che hanno proposto opposizione, ai creditori
stati ceduti, il curatore attribuisce le quote di ri- in prededuzione non soddisfatti ed al fallito, avvisandoli che
parto ai cessionari, qualora la cessione sia stata possono prende visione del rendiconto e presentare eventuali
osservazioni o contestazioni fino all'udienza." sono stati così
tempestivamente comunicata, unitamente alla
sostituiti dall’art. 17, D.L. 18 ottobre 2012, n. 179, convertito
documentazione che attesti, con atto recante le con L. 17 dicembre 2012, n. 221.
sottoscrizioni autenticate di cedente e cessionario,
l'intervenuta cessione. In questo caso, il curatore
35 R.D. 16 marzo 1942, n. 267 Art. 117

Art. 117. Ripartizione finale - Approvato il conto 2) quando, anche prima che sia compiuta la ripar-
e liquidato il compenso del curatore, il giudice de- tizione finale dell'attivo, le ripartizioni ai creditori
legato, sentite le proposte del curatore, ordina il raggiungono l'intero ammontare dei crediti am-
riparto finale secondo le norme precedenti. messi, o questi sono in altro modo estinti e sono
Nel riparto finale vengono distribuiti anche gli ac- pagati tutti i debiti e le spese da soddisfare in pre-
cantonamenti precedentemente fatti. Tuttavia, se deduzione;
la condizione non si è ancora verificata ovvero se il 3) quando è compiuta la ripartizione finale dell'at-
provvedimento non è ancora passato in giudicato, tivo;
la somma è depositata nei modi stabiliti dal giudi- 4) quando nel corso della procedura si accerta che
ce delegato, perché, verificatisi gli eventi indicati, la sua prosecuzione non consente di soddisfare,
possa essere versata ai creditori cui spetta o fatta neppure in parte, i creditori concorsuali, né i cre-
oggetto di riparto supplementare fra gli altri credi- diti prededucibili e le spese di procedura. Tale cir-
tori. Gli accantonamenti non impediscono la chiu- costanza può essere, accertata con la relazione o
sura della procedura. con i successivi rapporti riepilogativi di cui all'arti-
Il giudice delegato, nel rispetto delle cause di pre- colo 33 (1).
lazione, può disporre che a singoli creditori che vi N1015)
consentono siano assegnati, in luogo delle somme
agli stessi spettanti, crediti di imposta del fallito Nei casi di chiusura di cui ai numeri 3) e 4), ove si
non ancora rimborsati. tratti di fallimento di società il curatore ne chiede
Per i creditori che non si presentano o sono irre- la cancellazione dal registro delle imprese. La
peribili le somme dovute sono nuovamente depo- chiusura della procedura di fallimento della socie-
sitate presso l'ufficio postale o la banca già indicati tà nei casi di cui ai numeri 1) e 2) determina anche
ai sensi dell'articolo 34. Decorsi cinque anni dal la chiusura della procedura estesa ai soci ai sensi
deposito, le somme non riscosse dagli aventi dirit- dell'articolo 147, salvo che nei confronti del socio
to e i relativi interessi, se non richieste da altri non sia stata aperta una procedura di fallimento
creditori, rimasti insoddisfatti, sono versate a cura come imprenditore individuale. La chiusura della
del depositario all'entrata del bilancio dello Stato procedura di fallimento nel caso di cui al n. 3) non
per essere riassegnate, con decreti del Ministro è impedita dalla pendenza di giudizi, rispetto ai
dell'economia e delle finanze, ad apposita unità quali il curatore può mantenere la legittimazione
previsionale di base dello stato di previsione del processuale, anche nei successivi stati e gradi del
Ministero della giustizia. giudizio, ai sensi dell'articolo 43. In deroga all'arti-
Il giudice, anche se è intervenuta l'esdebitazione colo 35, anche le rinunzie alle liti e le transazioni
del fallito, omessa ogni formalità non essenziale al sono autorizzate dal giudice delegato. Le somme
contraddittorio, su ricorso dei creditori rimasti in- necessarie per spese future ed eventuali oneri re-
soddisfatti che abbiano presentato la richiesta di lativi ai giudizi pendenti, nonché le somme ricevu-
cui al quarto comma, dispone la distribuzione del- te dal curatore per effetto di provvedimenti prov-
le somme non riscosse in base all'articolo 111 fra i visoriamente esecutivi e non ancora passati in
soli richiedenti (1). giudicato, sono trattenute dal curatore secondo
quanto previsto dall'articolo 117, comma secondo.
(1) Articolo così sostituito dall'art. 107, D.Lgs. 9 gennaio
2006, n. 5, con la decorrenza indicata nell'art. 153 dello stes- Dopo la chiusura della procedura di fallimento, le
so decreto. somme ricevute dal curatore per effetto di prov-
vedimenti definitivi e gli eventuali residui degli ac-
Capo VIII - Della cessazione della procedura cantonamenti sono fatti oggetto di riparto sup-
fallimentare plementare fra i creditori secondo le modalità di-
sposte dal tribunale con il decreto di cui all'artico-
Sezione I - Della chiusura del fallimento lo 119. In relazione alle eventuali sopravvenienze
attive derivanti dai giudizi pendenti non si fa luogo
Art. 118. Casi di chiusura - Salvo quanto dispo- a riapertura del fallimento. Qualora alla conclu-
sto nella sezione seguente per il caso di concorda-
sione dei giudizi pendenti consegua, per effetto di
to, la procedura di fallimento si chiude:
riparti, il venir meno dell'impedimento all'esdebi-
1) se nel termine stabilito nella sentenza dichiara-
tazione di cui al comma secondo dell'articolo 142,
tiva di fallimento non sono state proposte do-
il debitore può chiedere l'esdebitazione nell'anno
mande di ammissione al passivo;
successivo al riparto che lo ha determinato. (2).
Art. 119 R.D. 16 marzo 1942, n. 267 36

(1) Comma così modificato dall'art. 108, D.Lgs. 9 gennaio ma del presente articolo, nel testo anteriore alle modifiche
2006, n. 5, con la decorrenza indicata nell'art. 153 dello stes- apportate dal suddetto D.Lgs. 9 gennaio 2006, n. 5 e dal
so decreto. D.Lgs. 12 settembre 2007, n. 169, nella parte in cui fa decor-
(2) Comma aggiunto dall'art. 108, comma 1, lett. d), D.Lgs. 9 rere, nei confronti dei soggetti interessati e già individuati
gennaio 2006, n. 5, a decorrere dal 16 luglio 2006 e, succes- sulla base degli atti processuali, il termine per il reclamo av-
sivamente, così modificato dall'art. 9, comma 1, lett. a) e b), verso il decreto motivato del tribunale di chiusura del falli-
D.Lgs. 12 settembre 2007, n. 169, a decorrere dal 1° gennaio mento, dalla data di pubblicazione dello stesso nelle forme
2008, e dall'art. 7, comma 1, lett. a), D.L. 27 giugno 2015, n. prescritte dall’art. 17 della stessa legge fallimentare, anziché
83, convertito, con modificazioni, dalla L. 6 agosto 2015, n. dalla comunicazione dell’avvenuto deposito effettuata a
132; per l'applicazione di tale ultima disposizione vedi l'art. mezzo lettera raccomandata con avviso di ricevimento ovve-
23, comma 7 del medesimo D.L. n. 83/2015. ro a mezzo di altre modalità di comunicazione previste dalla
legge.
Art. 119. Decreto di chiusura - La chiusura del
fallimento è dichiarata con decreto motivato del Art. 120. Effetti della chiusura - Con la chiusura
tribunale su istanza del curatore o del debitore cessano gli effetti del fallimento sul patrimonio del
ovvero di ufficio, pubblicato nelle forme prescritte fallito e le conseguenti incapacità personali e de-
nell'art. 17. cadono gli organi preposti al fallimento (1).
Quando la chiusura del fallimento è dichiarata ai Le azioni esperite dal curatore per l'esercizio di di-
sensi dell'articolo 118, primo comma, n. 4), prima ritti derivanti dal fallimento non possono essere
dell'approvazione del programma di liquidazione, proseguite (2).
il tribunale decide sentiti il comitato dei creditori I creditori riacquistano il libero esercizio delle
ed il fallito. azioni verso il debitore per la parte non soddisfat-
Contro il decreto che dichiara la chiusura o ne re- ta dei loro crediti per capitale e interessi, salvo
spinge la richiesta è ammesso reclamo a norma quanto previsto dagli articoli 142 e seguenti (2).
dell'articolo 26. Contro il decreto della corte d'ap- Il decreto o la sentenza con la quale il credito è
pello il ricorso per cassazione è proposto nel ter- stato ammesso al passivo costituisce prova scritta
mine perentorio di trenta giorni, decorrente dalla per gli effetti di cui all'articolo 634 del codice di
notificazione o comunicazione del provvedimento procedura civile (2).
per il curatore, per il fallito, per il comitato dei Nell'ipotesi di chiusura in pendenza di giudizi ai
creditori e per chi ha proposto il reclamo o è in- sensi dell'articolo 118, secondo comma, terzo pe-
tervenuto nel procedimento; dal compimento del- riodo e seguenti, il giudice delegato e il curatore
la pubblicità di cui all'articolo 17 per ogni altro in- restano in carica ai soli fini di quanto ivi previsto.
teressato. In nessun caso i creditori possono agire su quanto
Il decreto di chiusura acquista efficacia quando è è oggetto dei giudizi medesimi. (3)
decorso il termine per il reclamo, senza che que- (1) Comma così sostituito dal comma 3 dell’art. 9, D.Lgs. 12
sto sia stato proposto, ovvero quando il reclamo è settembre 2007, n. 169, con la decorrenza ed i limiti previsti
dall’art. 22 dello stesso decreto.
definitivamente rigettato.
(2) Gli attuali commi secondo, terzo e quarto così sostituisco-
Con i decreti emessi ai sensi del primo e del terzo no l'originario comma secondo ai sensi di quanto disposto
comma del presente articolo, sono impartite le di- dall'art. 110, D.Lgs. 9 gennaio 2006, n. 5, con la decorrenza
sposizioni esecutive volte ad attuare gli effetti del- indicata nell'art. 153 dello stesso decreto.
la decisione. Allo stesso modo si provvede a segui- (3) Comma aggiunto dall’art. 7, comma 1, lett. b), D.L. 27
giugno 2015, n. 83, convertito, con modificazioni, dalla L. 6
to del passaggio in giudicato della sentenza di re- agosto 2015, n. 132; per l’applicazione di tale disposizione
voca del fallimento o della definitività del decreto vedi l’art. 23, comma 7 del medesimo D.L. n. 83/2015.
di omologazione del concordato fallimentare (1).
Art. 121. Casi di riapertura del fallimento - Nei
(1) Articolo così modificato prima dall'art. 109, D.Lgs. 9 gen-
naio 2006, n. 5, con la decorrenza indicata nell'art. 153 dello casi preveduti dai nn. 3 e 4 dell'articolo 118, il tri-
stesso decreto, e poi dal comma 2 dell’art. 9, D.Lgs. 12 set- bunale, entro cinque anni dal decreto di chiusura,
tembre 2007, n. 169, con la decorrenza ed i limiti previsti su istanza del debitore o di qualunque creditore,
dall’art. 22 del medesimo decreto. In precedenza la Corte co- può ordinare che il Fallimento già chiuso sia ria-
stituzionale, con sentenza 20-28 novembre 2002, n. 493
(Gazz. Uff. 4 dicembre 2002, n. 48 - Prima serie speciale),
perto, quando risulta che nel patrimonio del fallito
aveva dichiarato l'illegittimità del presente articolo, nella esistano attività in misura tale da rendere utile il
parte in cui escludeva la reclamabilità dinanzi alla Corte provvedimento o quando il fallito offre garanzia di
d'appello del decreto di rigetto dell'istanza di chiusura del fal- pagare almeno il dieci per cento ai creditori vecchi
limento. Da ultimo, la Corte costituzionale, con sentenza 7-23
e nuovi.
luglio 2010, n. 279 (Gazz. Uff. 28 luglio 2010, n . 30 - Prima
serie speciale), ha dichiarato l’illegittimità del secondo com-
37 R.D. 16 marzo 1942, n. 267 Art. 122

Il tribunale, con sentenza in camera di consiglio, se (2) Comma così sostituito dall'art. 113, D.Lgs. 9 gennaio
accoglie l'istanza: 2006, n. 5, con la decorrenza indicata nell'art. 153 dello stes-
so decreto.
1) richiama in ufficio il giudice delegato ed il cura-
tore o li nomina di nuovo;
Sezione II - Del concordato
2) stabilisce i termini previsti dai numeri 4) e 5) del
secondo comma dell'articolo 16, eventualmente Art. 124. Proposta di concordato - La proposta
abbreviandoli non oltre la metà; i creditori già di concordato può essere presentata da uno o più
ammessi al passivo nel fallimento chiuso possono creditori o da un terzo, anche prima del decreto
chiedere la conferma del provvedimento di am- che rende esecutivo lo stato passivo, purchè sia
missione salvo che intendano insinuare al passivo stata tenuta la contabilità ed i dati risultanti da es-
ulteriori interessi (1). sa e le altre notizie disponibili consentano al cura-
La sentenza può essere reclamata a norma dell'ar- tore di predisporre un elenco provvisorio dei cre-
ticolo 18 (2). ditori del fallito da sottoporre all'approvazione del
La sentenza è pubblicata a norma dell'art. 17. giudice delegato. Essa non può essere presentata
Il giudice delegato nomina il comitato dei credito- dal fallito, da società cui egli partecipi o da società
ri, tenendo conto nella scelta anche dei nuovi cre- sottoposte a comune controllo se non dopo il de-
ditori. corso di un anno dalla dichiarazione di fallimento
Per le altre operazioni si seguono le norme stabili- e purchè non siano decorsi due anni dal decreto
te nei capi precedenti. che rende esecutivo lo stato passivo (1).
(1) Comma così modificato dall'art. 111, D.Lgs. 9 gennaio La proposta può prevedere:
2006, n. 5, con la decorrenza indicata nell'art. 153 dello stes- a) la suddivisione dei creditori in classi, secondo
so decreto. posizione giuridica ed interessi economici omoge-
(2) Comma aggiunto dall'art. 111, D.Lgs. 9 gennaio 2006, n. nei;
5, con la decorrenza indicata nell'art. 153 dello stesso decre-
to, e poi così modificato dal comma 4 dell’art. 9, D.Lgs. 12 b) trattamenti differenziati fra creditori apparte-
settembre 2007, n. 169, con la decorrenza ed i limiti previsti nenti a classi diverse, indicando le ragioni dei trat-
dall’art. 22 dello stesso decreto. tamenti differenziati dei medesimi;
c) la ristrutturazione dei debiti e la soddisfazione
Art. 122. Concorso dei vecchi e nuovi creditori -
dei crediti attraverso qualsiasi forma, anche me-
I creditori concorrono alle nuove ripartizioni per le
diante cessione dei beni, accollo o altre operazioni
somme loro dovute al momento della riapertura,
straordinarie, ivi compresa l'attribuzione ai credi-
dedotto quanto hanno percepito nelle precedenti
tori, nonché a società da questi partecipate, di
ripartizioni, salve in ogni caso le cause legittime di
azioni, quote ovvero obbligazioni, anche converti-
prelazione.
bili in azioni o altri strumenti finanziari e titoli di
Restano ferme le precedenti statuizioni a norma
debito.
del Capo V (1).
La proposta può prevedere che i creditori muniti
(1) Comma così sostituito dall'art. 112, D.Lgs. 9 gennaio
di privilegio, pegno o ipoteca, non vengano soddi-
2006, n. 5, con la decorrenza indicata nell'art. 153 dello stes-
so decreto. sfatti integralmente, purchè il piano ne preveda la
soddisfazione in misura non inferiore a quella rea-
Art. 123. Effetti della riapertura sugli atti pre- lizzabile, in ragione della collocazione preferenzia-
giudizievoli ai creditori - In caso di riapertura del le, sul ricavato in caso di liquidazione, avuto ri-
fallimento, per le azioni revocatorie relative agli guardo al valore di mercato attribuibile ai beni o
atti del fallito, compiuti dopo la chiusura del falli- diritti sui quali sussiste la causa di prelazione indi-
mento, i termini stabiliti dagli artt. 65, 67 e 67-bis cato nella relazione giurata di un professionista in
sono computati dalla data della sentenza di ria- possesso dei requisiti di cui all'articolo 67, terzo
pertura (1). comma, lettera d) designato dal tribunale. Il trat-
Sono privi di effetto nei confronti dei creditori gli tamento stabilito per ciascuna classe non può ave-
atti a titolo gratuito e quelli di cui all'articolo 69, re l'effetto di alterare l'ordine delle cause legitti-
posteriori alla chiusura e anteriori alla riapertura me di prelazione (2).
del fallimento (2). La proposta presentata da uno o più creditori o da
(1) Comma così modificato dall'art. 113, D.Lgs. 9 gennaio un terzo può prevedere la cessione, oltre che dei
2006, n. 5, con la decorrenza indicata nell'art. 153 dello stes- beni compresi nell'attivo fallimentare, anche delle
so decreto.
azioni di pertinenza della massa, purché autorizza-
te dal giudice delegato, con specifica indicazione
Art. 125 R.D. 16 marzo 1942, n. 267 38

dell'oggetto e del fondamento della pretesa. Il nute parimenti convenienti. Si applica l’ articolo
proponente può limitare gli impegni assunti con il 41, quarto comma (2).
concordato ai soli creditori ammessi al passivo, Qualora la proposta contenga condizioni differen-
anche provvisoriamente, e a quelli che hanno ziate per singole classi di creditori essa, prima di
proposto opposizione allo stato passivo o doman- essere comunicata ai creditori, deve essere sotto-
da di ammissione tardiva al tempo della proposta. posta, con i pareri di cui al primo e secondo com-
In tale caso, verso gli altri creditori continua a ri- ma, al giudizio del tribunale che verifica il corretto
spondere il fallito, fermo quanto disposto dagli ar- utilizzo dei criteri di cui all'articolo 124, secondo
ticoli 142 e seguenti in caso di esdebitazione (3) (4). comma, lettere a) e b) tenendo conto della rela-
(1) Comma così sostituito dal comma 5 dell’art. 9, D.Lgs. 12 zione resa ai sensi dell'articolo 124, terzo comma
settembre 2007, n. 169, con la decorrenza ed i limiti previsti (3).
dall’art. 22 dello stesso decreto. Se la società fallita ha emesso obbligazioni o stru-
(2) Comma così sostituito dal comma 5 dell’art. 9, D.Lgs. 12
menti finanziari oggetto della proposta di concor-
settembre 2007, n. 169, con la decorrenza ed i limiti previsti
dall’art. 22 dello stesso decreto. dato, la comunicazione è inviata agli organi che
(3) Comma così modificato dal comma 5 dell’art. 9, D.Lgs. 12 hanno il potere di convocare le rispettive assem-
settembre 2007, n. 169, con la decorrenza ed i limiti previsti blee, affinché possano esprimere il loro eventuale
dall’art. 22 dello stesso decreto. dissenso. Il termine previsto dal terzo comma è
(4) Articolo così sostituito dall'art. 114, D.Lgs. 9 gennaio
2006, n. 5, con la decorrenza indicata nell'art. 153 dello stes-
prolungato per consentire l'espletamento delle
so decreto. predette assemblee (4).
(1) Comma così modificato dal comma 6 dell’art. 9, D.Lgs. 12
Art. 125. Esame della proposta e comunicazio- settembre 2007, n. 169, con la decorrenza ed i limiti previsti
ne ai creditori - La proposta di concordato è pre- dall’art. 22 dello stesso decreto. Successivamente il comma
sentata con ricorso al giudice delegato, il quale che recitava: "La proposta di concordato è presentata con
chiede il parere del curatore, con specifico riferi- ricorso al giudice delegato, il quale chiede il parere del cura-
tore, con specifico riferimento ai presumibili risultati della li-
mento ai presumibili risultati della liquidazione ed quidazione ed alle garanzie offerte."è stato così sostituito
alle garanzie offerte. Quando il ricorso è proposto dall’art. 17, D.L. 18 ottobre 2012, n. 179, convertito con L. 17
da un terzo, esso deve contenere l'indicazione dicembre 2012, n. 221.
dell'indirizzo di posta elettronica certificata al qua- (2) Comma prima sostituito dal comma 6 dell’art. 9, D.Lgs. 12
settembre 2007, n. 169, con la decorrenza ed i limiti previsti
le ricevere le comunicazioni. Si applica l'articolo
dall’art. 22 dello stesso decreto, e poi così modificato dal
31-bis, secondo comma (1). comma 1 dell’art. 61, L. 18 giugno 2009, n. 69. Successiva-
Una volta espletato tale adempimento preliminare mente il comma che recitava: "Una volta espletato tale
il giudice delegato, acquisito il parere favorevole adempimento preliminare, il giudice delegato, acquisito il pa-
del comitato dei creditori, valutata la ritualità del- rere favorevole del comitato dei creditori, valutata la ritualità
della proposta, ordina che la stessa, unitamente al parere del
la proposta, ordina che la stessa, unitamente al curatore e del comitato dei creditori venga comunicata ai
parere del comitato dei creditori e del curatore, creditori, specificando dove possono essere reperiti i dati per
venga comunicata a cura di quest'ultimo ai credi- la sua valutazione ed informandoli che la mancata risposta
tori a mezzo posta elettronica certificata, specifi- sarà considerata come voto favorevole. Nel medesimo prov-
vedimento il giudice delegato fissa un termine non inferiore a
cando dove possono essere reperiti i dati per la
venti giorni né superiore a trenta, entro il quale i creditori de-
sua valutazione ed informandoli che la mancata vono far pervenire nella cancelleria del tribunale eventuali
risposta sarà considerata come voto favorevole. dichiarazioni di dissenso. Qualora la proposta contenga con-
Nel medesimo provvedimento il giudice delegato dizioni differenziate per singole classi di creditori essa, prima
fissa un termine non inferiore a venti giorni né su- di essere comunicata ai creditori, deve essere sottoposta, con
i pareri di cui al primo e secondo comma, al giudizio del tri-
periore a trenta, entro il quale i creditori devono bunale che verifica il corretto utilizzo dei criteri di cui all'art.
far pervenire nella cancelleria del tribunale even- 124, secondo comma, lettere a) e b) tenendo conto della re-
tuali dichiarazioni di dissenso. In caso di presenta- lazione resa ai sensi dell'art. 124, terzo comma." è stato così
zione di più proposte o se comunque ne soprag- sostituito dall’art. 17, D.L. 18 ottobre 2012, n. 179, convertito
con L. 17 dicembre 2012, n. 221.
giunge una nuova, prima che il giudice delegato
(3) Comma così sostituito dal comma 6 dell’art. 9, D.Lgs. 12
ordini la comunicazione, il comitato dei creditori settembre 2007, n. 169, con la decorrenza ed i limiti previsti
sceglie quella da sottoporre all’approvazione dei dall’art. 22 dello stesso decreto.
creditori; su richiesta del curatore, il giudice dele- (4) Articolo così sostituito dall'art. 115, D.Lgs. 9 gennaio
gato può ordinare la comunicazione ai creditori di 2006, n. 5, con la decorrenza indicata nell'art. 153 dello stes-
so decreto.
una o di altre proposte, tra quelle non scelte, rite-
39 R.D. 16 marzo 1942, n. 267 Art. 126

(1) Articolo così sostituito dall'art. 117, D.Lgs. 9 gennaio


Art. 126. Concordato nel caso di numerosi cre- 2006, n. 5, con la decorrenza indicata nell'art. 153 dello stes-
ditori - Ove le comunicazioni siano dirette ad un so decreto.
rilevante numero di destinatari, il giudice delegato
può autorizzare il curatore a dare notizia della Art. 128. Approvazione del concordato - Il con-
proposta di concordato, anziché con comunicazio- cordato è approvato dai creditori che rappresen-
ne ai singoli creditori, mediante pubblicazione del tano la maggioranza dei crediti ammessi al voto.
testo integrale della medesima su uno o più quo- Ove siano previste diverse classi di creditori, il
tidiani a diffusione nazionale o locale (1). concordato è approvato se tale maggioranza si ve-
(1) Articolo così sostituito dall'art. 116, D.Lgs. 9 gennaio
rifica inoltre nel maggior numero di classi (1).
2006, n. 5, con la decorrenza indicata nell'art. 153 dello stes- I creditori che non fanno pervenire il loro dissenso
so decreto. nel termine fissato dal giudice delegato si ritengo-
no consenzienti.
Art. 127. Voto nel concordato - Se la proposta è La variazione del numero dei creditori ammessi o
presentata prima che lo stato passivo venga reso
dell'ammontare dei singoli crediti, che avvenga
esecutivo, hanno diritto al voto i creditori che ri-
per effetto di un provvedimento emesso successi-
sultano dall'elenco provvisorio predisposto dal cu-
vamente alla scadenza del termine fissato dal giu-
ratore e approvato dal giudice delegato; altrimen-
dice delegato per le votazioni, non influisce sul
ti, gli aventi diritto al voto sono quelli indicati nello
calcolo della maggioranza (2) (3).
stato passivo reso esecutivo ai sensi dell'articolo
Quando il giudice delegato dispone il voto su più
97. In quest'ultimo caso, hanno diritto al voto an-
proposte di concordato ai sensi dell’articolo 125,
che i creditori ammessi provvisoriamente e con
secondo comma, terzo periodo, ultima parte, si
riserva.
considera approvata quella tra esse che ha conse-
I creditori muniti di privilegio, pegno o ipoteca,
guito il maggior numero di consensi a norma dei
ancorché la garanzia sia contestata, dei quali la
commi precedenti e, in caso di parità, la proposta
proposta di concordato prevede l'integrale paga-
presentata per prima (4).
mento, non hanno diritto al voto se non rinuncia-
(1) L’attuale primo comma così sostituisce gli originari commi
no al diritto di prelazione, salvo quanto previsto
primo e secondo ai sensi di quanto disposto dal comma 7
dal terzo comma. La rinuncia può essere anche dell’art. 9, D.Lgs. 12 settembre 2007, n. 169, con la decorren-
parziale, purché non inferiore alla terza parte za ed i limiti previsti dall’art. 22 dello stesso decreto.
dell'intero credito fra capitale ed accessori. (2) Comma così modificato dal comma 7 dell’art. 9, D.Lgs. 12
Qualora i creditori muniti di privilegio, pegno o settembre 2007, n. 169, con la decorrenza ed i limiti previsti
dall’art. 22 dello stesso decreto.
ipoteca rinuncino in tutto o in parte alla prelazio- (3) Articolo così sostituito dall'art. 118, D.Lgs. 9 gennaio
ne, per la parte del credito non coperta dalla ga- 2006, n. 5, con la decorrenza indicata nell'art. 153 dello stes-
ranzia sono assimilati ai creditori chirografari; la so decreto.
rinuncia ha effetto ai soli fini del concordato. (4) Comma aggiunto dal comma 2 dell’art. 61, L. 18 giugno
2009, n. 69.
I creditori muniti di diritto di prelazione di cui la
proposta di concordato prevede, ai sensi dell'arti- Art. 129. Giudizio di omologazione - Decorso il
colo 124, terzo comma, la soddisfazione non inte- termine stabilito per le votazioni, il curatore pre-
grale, sono considerati chirografari per la parte re- senta al giudice delegato una relazione sul loro
sidua del credito. esito.
Sono esclusi dal voto e dal computo delle maggio- Se la proposta è stata approvata, il giudice delega-
ranze il coniuge del debitore, i suoi parenti ed af- to dispone che il curatore ne dia immediata co-
fini fino al quarto grado e coloro che sono diventa- municazione a mezzo posta elettronica certificata
ti cessionari o aggiudicatari dei crediti di dette al proponente, affinché richieda l'omologazione
persone da meno di un anno prima della dichiara- del concordato e ai creditori dissenzienti. Al fallito,
zione di fallimento. se non è possibile procedere alla comunicazione
La stessa disciplina si applica ai crediti delle socie- con modalità telematica, la notizia dell'approva-
tà controllanti o controllate o sottoposte a comu- zione è comunicata mediante lettera raccomanda-
ne controllo. ta con avviso di ricevimento. Con decreto da pub-
I trasferimenti di crediti avvenuti dopo la dichiara- blicarsi a norma dell'articolo 17, fissa un termine
zione di fallimento non attribuiscono diritto di vo- non inferiore a quindici giorni e non superiore a
to, salvo che siano effettuati a favore di banche o trenta giorni per la proposizione di eventuali op-
altri intermediari finanziari (1). posizioni, anche da parte di qualsiasi altro interes-
Art. 130 R.D. 16 marzo 1942, n. 267 40

sato, e per il deposito da parte del comitato dei Art. 131. Reclamo - Il decreto del tribunale è re-
creditori di una relazione motivata col suo parere clamabile dinanzi alla corte di appello che pronun-
definitivo. Se il comitato dei creditori non provve- cia in camera di consiglio.
de nel termine, la relazione è redatta e depositata Il reclamo è proposto con ricorso da depositarsi
dal curatore nei sette giorni successivi (2). nella cancelleria della corte d'appello nel termine
L'opposizione e la richiesta di omologazione si perentorio di trenta giorni dalla notificazione del
propongono con ricorso a norma dell'articolo 26. decreto fatta dalla cancelleria del tribunale.
Se nel termine fissato non vengono proposte op- Esso deve contenere i requisiti prescritti dall'arti-
posizioni, il tribunale, verificata la regolarità della colo 18, secondo comma, numeri 1), 2), 3) e 4).
procedura e l'esito della votazione, omologa il Il presidente, nei cinque giorni successivi al depo-
concordato con decreto motivato non soggetto a sito del ricorso, designa il relatore, e fissa con de-
gravame. creto l'udienza di comparizione entro sessanta
Se sono state proposte opposizioni, il Tribunale giorni dal deposito del ricorso.
assume i mezzi istruttori richiesti dalle parti o di- Il ricorso, unitamente al decreto di fissazione
sposti di ufficio, anche delegando uno dei compo- dell'udienza, deve essere notificato, a cura del re-
nenti del collegio. Nell'ipotesi di cui al secondo pe- clamante, entro dieci giorni dalla comunicazione
riodo del primo comma dell'articolo 128, se un del decreto, al curatore e alle altre parti, che si
creditore appartenente ad una classe dissenziente identificano, se non sono reclamanti, nel fallito,
contesta la convenienza della proposta, il tribuna- nel proponente e negli opponenti.
le può omologare il concordato qualora ritenga Tra la data della notificazione e quella dell'udienza
che il credito possa risultare soddisfatto dal con- deve intercorrere un termine non minore di trenta
cordato in misura non inferiore rispetto alle alter- giorni.
native concretamente praticabili. Le parti resistenti devono costituirsi almeno dieci
Il tribunale provvede con decreto motivato pub- giorni prima della udienza, eleggendo il domicilio
blicato a norma dell'articolo 17. (1) nel comune in cui ha sede la corte d'appello.
(1) Articolo così sostituito prima dall'art. 119, D.Lgs. 9 gen- La costituzione si effettua mediante il deposito in
naio 2006, n. 5, con la decorrenza indicata nell'art. 153 dello cancelleria di una memoria contenente l'esposi-
stesso decreto, e poi dal comma 8 dell’art. 9, D.Lgs. 12 set-
tembre 2007, n. 169, con la decorrenza ed i limiti previsti
zione delle difese in fatto e in diritto, nonché l'in-
dall’art. 22 del medesimo decreto. dicazione dei mezzi di prova e dei documenti pro-
(2) Il comma che recitava: "Se la proposta è stata approvata, dotti.
il giudice delegato dispone che il curatore ne dia immediata L'intervento di qualunque interessato non può
comunicazione al proponente, affinché richieda l'omologa-
aver luogo oltre il termine stabilito per la costitu-
zione del concordato, al fallito e ai creditori dissenzienti e,
con decreto da pubblicarsi a norma dell'articolo 17, fissa un zione delle parti resistenti, con le modalità per
termine non inferiore a quindici giorni e non superiore a tren- queste previste.
ta giorni per la proposizione di eventuali opposizioni, anche All'udienza, il collegio, sentite le parti, assume, an-
da parte di qualsiasi altro interessato, e per il deposito da che d'ufficio, i mezzi di prova, eventualmente de-
parte del comitato dei creditori di una relazione motivata col
suo parere definitivo; se il comitato non provvede nel termi-
legando un suo componente.
ne, la relazione è redatta e depositata dal curatore nei sette La corte provvede con decreto motivato.
giorni successivi." è stato così sostituito dall’art. 17, D.L. 18 Il decreto è pubblicato a norma dell'articolo 17 e
ottobre 2012, n. 179, convertito con L. 17 dicembre 2012, n. notificato alle parti, a cura della cancelleria, ed è
221.
impugnabile con ricorso per cassazione entro
Art. 130. Efficacia del decreto - La proposta di trenta giorni dalla notificazione (1).
concordato diventa efficace dal momento in cui (1) Articolo così sostituito prima dall'art. 121, D.Lgs. 9 gen-
scadono i termini per opporsi all'omologazione, o naio 2006, n. 5, con la decorrenza indicata nell'art. 153 dello
stesso decreto, e poi dal comma 9 dell’art. 9, D.Lgs. 12 set-
dal momento in cui si esauriscono le impugnazioni
tembre 2007, n. 169, con la decorrenza ed i limiti previsti
previste dall'articolo 129. dall’art. 22 del medesimo decreto. Precedentemente, con
Quando il decreto di omologazione diventa defini- sentenza 7-12 novembre 1974, n. 255 (Gazz. Uff. 13 novem-
tivo, il curatore rende conto della gestione ai sensi bre 1974, n. 296) la Corte Costituzionale aveva dichiarato: a)
dell'articolo 116 ed il tribunale dichiara chiuso il l’illegittimità costituzionale dell'art. 183, primo comma, nella
parte in cui, per le parti costituite, faceva decorrere il termine
fallimento (1). per proporre appello contro la sentenza che omologava o re-
(1) Articolo così sostituito dall'art. 120, D.Lgs. 9 gennaio spingeva il concordato preventivo dall'affissione, anziché dal-
2006, n. 5, con la decorrenza indicata nell'art. 153 dello stes- la data di ricezione della comunicazione della stessa; b) in
so decreto.
41 R.D. 16 marzo 1942, n. 267 Art. 132

applicazione dell'art. 27 della L. 11 marzo 1953, n. 87, Il provvedimento è pubblicato ed affisso ai sensi
l’illegittimità costituzionale derivata dell'ultimo comma del dell'art. 17. Le spese sono a carico del debitore.
medesimo art. 183 e del primo e terzo comma dell'art. 131
del presente decreto, nella parte in cui facevano decorrere (1) Comma così modificato dall'art. 123, D.Lgs. 9 gennaio
dall'affissione i termini, rispettivamente, per ricorrere in cas- 2006, n. 5, con la decorrenza indicata nell'art. 153 dello stes-
sazione contro la sentenza di appello che decideva in merito so decreto.
alla omologazione o reiezione del concordato preventivo, per (2) Comma così sostituito dall'art. 123, D.Lgs. 9 gennaio
proporre appello contro la sentenza che omologava o respin- 2006, n. 5, con la decorrenza indicata nell'art. 153 dello stes-
geva il concordato successivo, nonché per ricorrere in cassa- so decreto.
zione contro quest'ultima sentenza.
Art. 137. Risoluzione del concordato - Se le ga-
Art. 132. Intervento del pubblico Ministero - ranzie promesse non vengono costituite o se il
1
(…) ( ). proponente non adempie regolarmente gli obbli-
(1) L’articolo che recitava: “Il pubblico Ministero interviene ghi derivanti dal concordato, ciascun creditore
sia nel giudizio di primo grado sia nel giudizio di appello.” è può chiederne la risoluzione.
stato abrogato dall'art. 122, D.Lgs. 9 gennaio 2006, n. 5, con Si applicano le disposizioni dell'articolo 15 in
la decorrenza indicata nell'art. 153 dello stesso decreto.
quanto compatibili.
Art. 133. Spese per omologazione - (…) (1). Al procedimento è chiamato a partecipare anche
(1) L’articolo che recitava: “Alle spese di omologazione si l'eventuale garante.
provvede con le somme liquide del fallimento, mediante pre- La sentenza che risolve il concordato riapre la pro-
levamenti disposti dal giudice delegato. cedura di fallimento ed è provvisoriamente esecu-
Se non vi sono somme liquide, il giudice dispone che si proce- tiva.
da alle spese di omologazione con prenotazione a debito. Per
il rimborso delle spese anticipate dall'erario si provvede a
La sentenza è reclamabile ai sensi dell'articolo 18.
norma dell'art. 91.” è stato abrogato dall'art. 122, D.Lgs. 9 Il ricorso per la risoluzione deve proporsi entro un
gennaio 2006, n. 5, con la decorrenza indicata nell'art. 153 anno dalla scadenza del termine fissato per l'ulti-
dello stesso decreto. mo adempimento previsto nel concordato.
Art. 134. Rendiconto del curatore - (…) (1). Le disposizioni di questo articolo non si applicano
quando gli obblighi derivanti dal concordato sono
(1) L’articolo che recitava: “Appena la sentenza di omologa-
zione è passata in giudicato, il curatore deve rendere il conto stati assunti dal proponente o da uno o più credi-
a norma dell'art. 116.” è stato abrogato dall'art. 122, D.Lgs. tori con liberazione immediata del debitore.
9 gennaio 2006, n. 5, con la decorrenza indicata nell'art. 153 Non possono proporre istanza di risoluzione i cre-
dello stesso decreto. ditori del fallito verso cui il terzo, ai sensi dell'arti-
Art. 135. Effetti del concordato - Il concordato è colo 124, non abbia assunto responsabilità per ef-
obbligatorio per tutti i creditori anteriori alla aper- fetto del concordato (1).
tura del fallimento, compresi quelli che non hanno (1) Articolo così sostituito prima dall'art. 124, D.Lgs. 9 gen-
presentato domanda di ammissione al passivo. A naio 2006, n. 5, con la decorrenza indicata nell'art. 153 dello
stesso decreto, e poi dal comma 10 dell’art. 9, D.Lgs. 12 set-
questi però non si estendono le garanzie date nel tembre 2007, n. 169, con la decorrenza ed i limiti previsti
concordato da terzi. dall’art. 22 del medesimo decreto.
I creditori conservano la loro azione per l'intero
credito contro i coobbligati, i fideiussori del fallito Art. 138. Annullamento del concordato - Il con-
e gli obbligati in via di regresso. cordato omologato può essere annullato dal tri-
bunale, su istanza del curatore o di qualunque
Art. 136. Esecuzione del concordato - Dopo la creditore, in contraddittorio con il debitore, quan-
omologazione del concordato il giudice delegato, do si scopre che è stato dolosamente esagerato il
il curatore e il comitato dei creditori ne sorveglia- passivo, ovvero sottratta o dissimulata una parte
no l'adempimento, secondo le modalità stabilite rilevante dell'attivo. Non è ammessa alcuna altra
nel decreto di omologazione (1). azione di nullità. Si procede a norma dell'articolo
Le somme spettanti ai creditori contestati, condi- 137.
zionali o irreperibili sono depositate nei modi sta- La sentenza che annulla il concordato riapre la
biliti dal giudice delegato. procedura di fallimento ed è provvisoriamente
Accertata la completa esecuzione del concordato, esecutiva. Essa è reclamabile ai sensi dell'articolo
il giudice delegato ordina lo svincolo delle cauzioni 18.
e la cancellazione delle ipoteche iscritte a garanzia Il ricorso per l'annullamento deve proporsi nel
e adotta ogni misura idonea per il conseguimento termine di sei mesi dalla scoperta del dolo e, in
delle finalità del concordato (2). ogni caso, non oltre due anni dalla scadenza del
Art. 139 R.D. 16 marzo 1942, n. 267 42

termine fissato per l'ultimo adempimento previsto 2) non abbia in alcun modo ritardato o contribuito
nel concordato (1). a ritardare lo svolgimento della procedura;
(1) Articolo prima modificato dall'art. 125, D.Lgs. 9 gennaio 3) non abbia violato le disposizioni di cui all'artico-
2006, n. 5, con la decorrenza indicata nell'art. 153 dello stes- lo 48;
so decreto, e poi così sostituito dal comma 11 dell’art. 9, 4) non abbia beneficiato di altra esdebitazione nei
D.Lgs. 12 settembre 2007, n. 169, con la decorrenza ed i limiti
dieci anni precedenti la richiesta;
previsti dall’art. 22 del medesimo decreto.
5) non abbia distratto l'attivo o esposto passività
Art. 139. Provvedimenti conseguenti alla ria- insussistenti, cagionato o aggravato il dissesto
pertura - La sentenza che riapre la procedura a rendendo gravemente difficoltosa la ricostruzione
norma degli articoli 137 e 138 provvede ai sensi del patrimonio e del movimento degli affari o fat-
dell'articolo 121 (1). to ricorso abusivo al credito;
(1) Articolo così sostituito dall'art. 126, D.Lgs. 9 gennaio 6) non sia stato condannato con sentenza passata
2006, n. 5, con la decorrenza indicata nell'art. 153 dello stes- in giudicato per bancarotta fraudolenta o per de-
so decreto. litti contro l'economia pubblica, l'industria e il
Art. 140. Gli effetti della riapertura - Gli effetti commercio, e altri delitti compiuti in connessione
della riapertura sono regolati dagli artt. 122 e 123. con l'esercizio dell'attività d'impresa, salvo che per
Possono essere riproposte le azioni revocatorie già tali reati sia intervenuta la riabilitazione. Se è in
iniziate e interrotte per effetto del concordato. corso il procedimento penale per uno di tali reati,
I creditori anteriori conservano le garanzie per le il tribunale sospende il procedimento fino all'esito
somme tuttora ad essi dovute in base al concorda- di quello penale.
to risolto o annullato e non sono tenuti a restituire L'esdebitazione non può essere concessa qualora
quanto hanno già riscosso. non siano stati soddisfatti, neppure in parte, i cre-
Essi concorrono per l'importo del primitivo credi- ditori concorsuali.
to, detratta la parte riscossa in parziale esecuzione Restano esclusi dall'esdebitazione:
del concordato. a) gli obblighi di mantenimento e alimentari e co-
munque le obbligazioni derivanti da rapporti
Art. 141. Nuova proposta di concordato - Reso estranei all'esercizio dell'impresa (299);
esecutivo il nuovo stato passivo, il proponente è
b) i debiti per il risarcimento dei danni da fatto il-
ammesso a presentare una nuova proposta di
lecito extracontrattuale nonché le sanzioni penali
concordato. Questo non può tuttavia essere omo-
ed amministrative di carattere pecuniario che non
logato se prima dell'udienza a ciò destinata non
siano accessorie a debiti estinti.
sono depositate, nei modi stabiliti del giudice de-
Sono salvi i diritti vantati dai creditori nei confron-
legato, le somme occorrenti per il suo integrale
ti di coobbligati, dei fideiussori del debitore e degli
adempimento o non sono prestate garanzie equi-
obbligati in via di regresso (1) (2).
valenti (1).
(1) Lettera così modificata dall’art. 10, D.Lgs. 12 settembre
(1) Articolo così sostituito dall'art. 127, D.Lgs. 9 gennaio 2007, n. 169, con la decorrenza ed i limiti previsti dall’art. 22
2006, n. 5, con la decorrenza indicata nell'art. 153 dello stes- dello stesso decreto.
so decreto. (2) Articolo così sostituito dall'art. 128, D.Lgs. 9 gennaio
2006, n. 5, con la decorrenza indicata nell'art. 153 dello stes-
Capo IX - Della esdebitazione (1) so decreto. La Corte costituzionale, con sentenza 25-27 feb-
(1) Il Capo IX è stato così sostituito dall'art. 128, D.Lgs. 9 braio 2008, n. 39 (Gazz. Uff. 5 marzo 2008, n. 11, Prima serie
gennaio 2006, n. 5, con la decorrenza indicata nell'art. 153 speciale), ha dichiarato l’illegittimità degli articoli 50 e 142,
dello stesso decreto. Sull'applicabilità delle norme contenute nel testo anteriore all'entrata in vigore del citato D.Lgs. n. 5
nel presente capo vedi gli artt. 19 e 22, D.Lgs. 12 settembre del 2006, in quanto stabiliscono che le incapacità personali
2007, n. 169. derivanti al fallito dalla dichiarazione di fallimento perdurano
oltre la chiusura della procedura concorsuale. Sull'applicabili-
Art. 142. Esdebitazione - Il fallito persona fisica tà delle norme contenute nel presente articolo vedi gli artt.
19 e 22, D.Lgs. 12 settembre 2007, n. 169.
è ammesso al beneficio della liberazione dai debiti
residui nei confronti dei creditori concorsuali non Art. 143. Procedimento di esdebitazione - Il tri-
soddisfatti a condizione che: bunale, con il decreto di chiusura del fallimento o
1) abbia cooperato con gli organi della procedura, su ricorso del debitore presentato entro l'anno
fornendo tutte le informazioni e la documentazio- successivo, verificate le condizioni di cui all'artico-
ne utile all'accertamento del passivo e adoperan- lo 142 e tenuto altresì conto dei comportamenti
dosi per il proficuo svolgimento delle operazioni; collaborativi del medesimo, sentito il curatore ed
43 R.D. 16 marzo 1942, n. 267 Art. 144

il comitato dei creditori, dichiara inesigibili nei la proposizione del reclamo avverso la sentenza che provvede
confronti del debitore già dichiarato fallito i debiti sull'istanza di riabilitazione decorre dalla affissione della sen-
tenza stessa anziché dalla sua comunicazione.
concorsuali non soddisfatti integralmente. Il ricor-
so e il decreto del tribunale sono comunicati dal Art. 145. Condanne penali che ostano alla riabi-
curatore ai creditori a mezzo posta elettronica litazione - (…) (1).
certificata (2). (1) L’articolo che recitava: “In nessun caso la riabilitazione
Contro il decreto che provvede sul ricorso, il debi- può essere concessa se il fallito è stato condannato per ban-
tore, i creditori non integralmente soddisfatti, il carotta fraudolenta o per delitti contro il patrimonio, la fede
pubblica, l'economia pubblica, l'industria e il commercio, sal-
pubblico ministero e qualunque interessato pos-
vo che per tali reati sia intervenuta la riabilitazione prevista
sono proporre reclamo a norma dell'articolo 26 dalla legge penale.
(1). Se è in corso il procedimento per uno di tali reati, il tribunale
(1) Articolo così sostituito dall'art. 128, D.Lgs. 9 gennaio sospende di pronunziare sull'istanza fino all'esito del proce-
2006, n. 5, con la decorrenza indicata nell'art. 153 dello stes- dimento.” è stato abrogato dall'art. 129, D.Lgs. 9 gennaio
so decreto. La Corte costituzionale, con sentenza 19-30 mag- 2006, n. 5, con la decorrenza indicata nell'art. 153 dello stes-
gio 2008, n. 181 (Gazz. Uff. 4 giugno 2008, n. 24 - Prima serie so decreto.
speciale), ha dichiarato l'illegittimità del presente articolo,
nel testo introdotto a seguito della entrata in vigore del cita- Capo X - Del fallimento delle società
to decreto legislativo n. 5 del 2006, limitatamente alla parte
in cui esso, in caso di procedimento di esdebitazione attivato, Art. 146. Amministratori, direttori generali,
ad istanza del debitore già dichiarato fallito, nell'anno suc- componenti degli organi di controllo, liquidatori
cessivo al decreto di chiusura del fallimento, non prevede la e soci di società a responsabilità limitata - Gli
notificazione, a cura del ricorrente e nelle forme previste da-
gli artt. 137 e seguenti del codice di procedura civile, ai credi-
amministratori e i liquidatori della società sono
tori concorrenti non integralmente soddisfatti, del ricorso col tenuti agli obblighi imposti al fallito dall'articolo
quale il debitore chiede di essere ammesso al beneficio della 49. Essi devono essere sentiti in tutti i casi in cui la
liberazione dai debiti residui nei confronti dei medesimi credi- legge richiede che sia sentito il fallito.
tori, nonché del decreto col quale il giudice fissa l'udienza in
Sono esercitate dal curatore previa autorizzazione
camera di consiglio. Sull'applicabilità delle norme contenute
nel presente articolo vedi gli artt. 19 e 22, D.Lgs. 12 settem- del giudice delegato, sentito il comitato dei credi-
bre 2007, n. 169. tori:
(2) Il comma che recitava: "Il tribunale, con il decreto di chiu- a) le azioni di responsabilità contro gli amministra-
sura del fallimento o su ricorso del debitore presentato entro tori, i componenti degli organi di controllo, i diret-
l'anno successivo, verificate le condizioni di cui all'articolo
142 e tenuto altresì conto dei comportamenti collaborativi
tori generali e i liquidatori;
del medesimo, sentito il curatore ed il comitato dei creditori, b) l'azione di responsabilità contro i soci della so-
dichiara inesigibili nei confronti del debitore già dichiarato cietà a responsabilità limitata, nei casi previsti
fallito i debiti concorsuali non soddisfatti integralmente." è dall'articolo 2476, comma settimo, del codice civi-
stato così sostituito dall’art. 17, D.L. 18 ottobre 2012, n. 179,
le (1).
convertito con L. 17 dicembre 2012, n. 221.
(1) Articolo così sostituito dall'art. 130, D.Lgs. 9 gennaio
Art. 144. Esdebitazione per i crediti concorsuali 2006, n. 5, con la decorrenza indicata nell'art. 153 dello stes-
non concorrenti - Il decreto di accoglimento della so decreto.
domanda di esdebitazione produce effetti anche Art. 147. Società con soci a responsabilità illi-
nei confronti dei creditori anteriori alla apertura mitata - La sentenza che dichiara il fallimento di
della procedura di liquidazione che non hanno una società appartenente ad uno dei tipi regolati
presentato la domanda di ammissione al passivo; nei capi III, IV e VI del titolo V del libro quinto del
in tale caso, l'esdebitazione opera per la sola ec- codice civile, produce anche il fallimento dei soci,
cedenza alla percentuale attribuita nel concorso ai pur se non persone fisiche, illimitatamente re-
creditori di pari grado (1) (2). sponsabili.
(1) Comma così modificato dall’art. 10, D.Lgs. 12 settembre Il fallimento dei soci di cui al comma primo non
2007, n. 169, con la decorrenza ed i limiti previsti dall’art. 22
può essere dichiarato decorso un anno dallo scio-
dello stesso decreto.
(2) Articolo così sostituito dall'art. 128, D.Lgs. 9 gennaio glimento del rapporto sociale o dalla cessazione
2006, n. 5, con la decorrenza indicata nell'art. 153 dello stes- della responsabilità illimitata anche in caso di tra-
so decreto. Sull'applicabilità delle norme contenute nel pre- sformazione, fusione o scissione, se sono state os-
sente articolo vedi gli artt. 19 e 22, D.Lgs. 12 settembre 2007, servate le formalità per rendere noti ai terzi i fatti
n. 169. Precedentemente la Corte costituzionale, con senten-
za 8-15 luglio 2004, n. 224 (Gazz. Uff. 21 luglio 2004, n. 28 -
indicati. La dichiarazione di fallimento è possibile
Prima serie speciale), aveva dichiarato l'illegittimità del pre- solo se l'insolvenza della società attenga, in tutto
sente articolo, nella parte in cui prevedeva che il termine per
Art. 148 R.D. 16 marzo 1942, n. 267 44

o in parte, a debiti esistenti alla data della cessa- Art. 150. Versamenti dei soci a responsabilità
zione della responsabilità illimitata. limitata - Nei fallimenti delle società con soci a re-
Il tribunale, prima di dichiarare il fallimento dei sponsabilità limitata il giudice delegato può, su
soci illimitatamente responsabili, deve disporne la proposta del curatore, ingiungere con decreto ai
convocazione a norma dell'articolo 15. soci a responsabilità limitata e ai precedenti titola-
Se dopo la dichiarazione di fallimento della società ri delle quote o delle azioni di eseguire i versa-
risulta l'esistenza di altri soci illimitatamente re- menti ancora dovuti, quantunque non sia scaduto
sponsabili, il tribunale, su istanza del curatore, di il termine stabilito per il pagamento.
un creditore, di un socio fallito, dichiara il falli- Contro il decreto emesso a norma del primo
mento dei medesimi. comma può essere proposta opposizione ai sensi
Allo stesso modo si procede, qualora dopo la di- dell'articolo 645 del codice di procedura civile (1).
chiarazione di fallimento di un imprenditore indi-
(1) Comma aggiunto dall'art. 133, D.Lgs. 9 gennaio 2006, n.
viduale risulti che l'impresa è riferibile ad una so- 5, con la decorrenza indicata nell'art. 153 dello stesso decre-
cietà di cui il fallito è socio illimitatamente respon- to.
sabile.
Contro la sentenza del tribunale è ammesso re-
Art. 151. Fallimento di società a responsabilità
clamo a norma dell'articolo 18 (1). limitata: polizza assicurativa e fideiussione ban-
In caso di rigetto della domanda, contro il decreto caria - Nei fallimenti di società a responsabilità li-
del tribunale l'istante può proporre reclamo alla mitata il giudice, ricorrendone i presupposti, può
corte d'appello a norma dell'articolo 22 (2). autorizzare il curatore ad escutere la polizza assi-
curativa o la fideiussione bancaria rilasciata ai sen-
(1) Comma così modificato dall’art. 11, D.Lgs. 12 settembre
2007, n. 169, con la decorrenza ed i limiti previsti dall’art. 22
si dell'articolo 2464, quarto e sesto comma, dei
dello stesso decreto. codice civile (1).
(2) Articolo così sostituito dall'art. 131, D.Lgs. 9 gennaio (1) Articolo così sostituito dall'art. 134, D.Lgs. 9 gennaio
2006, n. 5, con la decorrenza indicata nell'art. 153 dello stes- 2006, n. 5, con la decorrenza indicata nell'art. 153 dello stes-
so decreto. so decreto.
Art. 148. Fallimento della società e dei soci - Art. 152. Proposta di concordato - La proposta
Nei casi previsti dall'articolo 147, il tribunale no- di concordato per la società fallita è sottoscritta da
mina, sia per il fallimento della società, sia per coloro che ne hanno la rappresentanza sociale.
quello dei soci un solo giudice delegato e un solo La proposta e le condizioni del concordato, salva
curatore, pur rimanendo distinte le diverse proce- diversa disposizione dell'atto costitutivo o dello
dure. Possono essere nominati più comitati dei statuto:
creditori. a) nelle società di persone, sono approvate dai so-
Il patrimonio della società e quello dei singoli soci ci che rappresentano la maggioranza assoluta del
sono tenuti distinti. capitale;
Il credito dichiarato dai creditori sociali nel falli- b) nelle società per azioni, in accomandita per
mento della società si intende dichiarato per l'in- azioni e a responsabilità limitata, nonché nelle so-
tero e con il medesimo eventuale privilegio gene- cietà cooperative, sono deliberate dagli ammini-
rale anche nel fallimento dei singoli soci. Il credi- stratori (1).
tore sociale ha diritto di partecipare a tutte le ri- In ogni caso, la decisione o la deliberazione di cui
partizioni fino all'integrale pagamento, salvo il re- alla lettera b), del secondo comma deve risultare
gresso fra i fallimenti dei soci per la parte pagata da verbale redatto da notaio ed è depositata ed
in più della quota rispettiva. iscritta nel registro delle imprese a norma dell'ar-
I creditori particolari partecipano soltanto al falli- ticolo 2436 del codice civile (2).
mento dei soci loro debitori. (1) Gli attuali commi secondo e terzo così sostituiscono l'ori-
Ciascun creditore può contestare i crediti dei cre- ginario comma secondo ai sensi di quanto disposto dall'art.
ditori con i quali si trova in concorso (1). 135, D.Lgs. 9 gennaio 2006, n. 5, con la decorrenza indicata
nell'art. 153 dello stesso decreto.
(1) Articolo così sostituito dall'art. 132, D.Lgs. 9 gennaio
(2) Gli attuali commi secondo e terzo così sostituiscono l'ori-
2006, n. 5, con la decorrenza indicata nell'art. 153 dello stes-
ginario comma secondo ai sensi di quanto disposto dall'art.
so decreto.
135, D.Lgs. 9 gennaio 2006, n. 5, con la decorrenza indicata
Art. 149. Fallimento dei soci - Il fallimento di nell'art. 153 dello stesso decreto.
uno o più soci illimitatamente responsabili non
produce il fallimento della società.
45 R.D. 16 marzo 1942, n. 267 Art. 153

Art. 153. Effetti del concordato della società - giudice delegato, alla sua liquidazione secondo le
Salvo patto contrario, il concordato fatto da una regole della liquidazione della società in quanto
società con soci a responsabilità illimitata ha effi- compatibili.
cacia anche di fronte ai soci e fa cessare il loro fal- I creditori particolari del patrimonio destinato
limento (1). possono presentare domanda di insinuazione al
Contro il decreto di chiusura del fallimento del so- passivo del fallimento della società nei casi di re-
cio è ammesso reclamo a norma dell'articolo 26 sponsabilità sussidiaria o illimitata previsti dall'ar-
(2). ticolo 2447-quinquies, terzo e quarto comma, del
codice civile.
(1) Comma così modificato dall'art. 136, D.Lgs. 9 gennaio
2006, n. 5, con la decorrenza indicata nell'art. 153 dello stes- Se risultano violate le regole di separatezza fra
so decreto. uno o più patrimoni destinati costituiti dalla socie-
(2) Comma così sostituito dall'art. 136, D.Lgs. 9 gennaio tà e il patrimonio della società medesima, il cura-
2006, n. 5, con la decorrenza indicata nell'art. 153 dello stes- tore può agire in responsabilità contro gli ammini-
so decreto.
stratori e i componenti degli organi di controllo
Art. 154. Concordato particolare del socio - Nel della società ai sensi dell'articolo 146 (1).
fallimento di una società con soci a responsabilità (1) Articolo prima modificato dall'art. 160, D.Lgs. 19 febbraio
illimitata, ciascuno dei soci dichiarato fallito può 1998, n. 51 e poi così sostituito dall'art. 139, D.Lgs. 9 gennaio
proporre un concordato ai creditori sociali e parti- 2006, n. 5, con la decorrenza indicata nell'art. 153 dello stes-
so decreto.
colari concorrenti nel proprio fallimento.
Art. 157. Accertamento del passivo - (…) (1).
Capo XI - Dei patrimoni destinati ad uno spe- (1) L’articolo che recitava: “Il curatore forma l'elenco dei cre-
cifico affare (1) ditori in base alle scritture contabili, alle dichiarazioni del de-
(1) Rubrica così sostituita dall'art. 137, D.Lgs. 9 gennaio bitore e alle altre notizie che può assumere.
2006, n. 5, con la decorrenza indicata nell'art. 153 dello stes- L'elenco, con i documenti giustificativi, è trasmesso al giudi-
so decreto. ce, il quale procede alla formazione dello stato passivo e lo
rende esecutivo con decreto. Lo stato passivo col decreto del
Art. 155. Patrimoni destinati ad uno specifico giudice è depositato in cancelleria, e chiunque può prenderne
visione.
affare - Se è dichiarato il fallimento della società,
Il curatore dà notizia mediante lettera raccomandata a cia-
l'amministrazione del patrimonio destinato previ- scun creditore, entro tre giorni dal deposito, del provvedi-
sto dall'articolo 2447-bis, primo comma, lettera a), mento che lo riguarda.
del codice civile è attribuita al curatore che vi Entro quindici giorni dal deposito dello stato passivo in can-
provvede con gestione separata. celleria i creditori non ammessi possono proporre reclamo
avanti al giudice. Nello stesso termine possono essere propo-
Il curatore provvede a norma dell'articolo 107 alla ste le contestazioni dei creditori ammessi da parte di altri
cessione a terzi del patrimonio, al fine di conser- creditori.
varne la funzione produttiva. Se la cessione non è Il giudice stabilisce l'udienza di discussione delle contestazio-
possibile, il curatore provvede alla liquidazione del ni e dei reclami. Egli tenta di definire amichevolmente le que-
stioni e, in caso di risultato negativo, pronuncia unica senten-
patrimonio secondo le regole della liquidazione
za.” è stato abrogato dall'art. 140, D.Lgs. 9 gennaio 2006, n.
della società in quanto compatibili. 5, con la decorrenza indicata nell'art. 153 dello stesso decre-
Il corrispettivo della cessione al netto dei debiti to.
del patrimonio o il residuo attivo della liquidazio-
ne sono acquisiti dal curatore nell'attivo fallimen-
Art. 158. Domande di rivendicazione, restitu-
tare, detratto quanto spettante ai terzi che vi ab- zione e separazione di cose mobili - (…) (1).
biano effettuato apporti, ai sensi dell'articolo (1) L’articolo che recitava: “Le disposizioni dell'articolo pre-
cedente si applicano anche alle domande di rivendicazione,
2447-ter, primo comma, lettera d), del codice civi-
restituzione e separazione di cose mobili possedute dal falli-
le (1). to” è stato abrogato dall'art. 140, D.Lgs. 9 gennaio 2006, n.
(1) Articolo così sostituito dall'art. 138, D.Lgs. 9 gennaio 5, con la decorrenza indicata nell'art. 153 dello stesso decre-
2006, n. 5, con la decorrenza indicata nell'art. 153 dello stes- to.
so decreto.
Art. 159. Concordato - (…) (1).
Art. 156. Patrimonio destinato incapiente; vio- (1) L’articolo che recitava: “La proposta del concordato è ap-
lazione delle regole di separatezza - Se a seguito provata se riporta il consenso della maggioranza di numero e
del fallimento della società o nel corso della ge- di somma dei creditori che hanno diritto al voto.
stione il curatore rileva che il patrimonio destinato Il giudice, accertato il concorso delle maggioranze indicate
nel comma precedente e qualora ritenga tuttora conveniente
è incapiente provvede, previa autorizzazione del
Art. 160 R.D. 16 marzo 1942, n. 267 46

il concordato, lo approva con decreto e dispone per la sua possesso dei requisiti di cui all'articolo 67, terzo
esecuzione. comma, lettera d). Il trattamento stabilito per cia-
Contro il decreto che approva o respinge il concordato non è
ammesso gravame” è stato abrogato dall'art. 140, D.Lgs. 9 scuna classe non può avere l'effetto di alterare
gennaio 2006, n. 5, con la decorrenza indicata nell'art. 153 l'ordine delle cause legittime di relazione (3).
dello stesso decreto. Precedentemente la Corte costituziona- Ai fini di cui al primo comma per stato di crisi si
le, con sentenza 19 dicembre 1986, n. 300 (Gazz. Uff. 9 gen- intende anche lo stato di insolvenza (4).
naio 1987, n. 2 - Serie speciale), aveva dichiarato l'illegittimi-
tà degli artt. 55, comma primo, richiamato dall'art. 159, e 54,
In ogni caso la proposta di concordato deve assi-
comma terzo, del presente decreto, nella parte in cui non curare il pagamento di almeno il venti per cento
estendevano il privilegio agli interessi dovuti sui crediti privi- dell’ammontare dei crediti chirografari. La disposi-
legiati di lavoro nella procedura di concordato preventivo del zione di cui al presente comma non si applica al
datore di lavoro. concordato con continuità aziendale di cui
all’articolo 186-bis. (5)
Titolo III - Del concordato preventivo e degli
accordi di ristrutturazione (1).
(1) Rubrica così modificata dal comma 1 dell’art. 12, D.Lgs.
(1) Rubrica così modificata dal comma 1 dell'art. 2, D.L. 14 12 settembre 2007, n. 169, con la decorrenza ed i limiti previ-
marzo 2005, n. 35. sti dall’art. 22 dello stesso decreto.
(2) Articolo così sostituito dal comma 1 dell'art. 2, D.L. 14
Capo I - Dell'ammissione alla procedura di marzo 2005, n. 35. Vedi, anche, il comma 2-bis dello stesso
art. 2.
concordato preventivo (3) Comma aggiunto dal comma 2 dell’art. 12, D.Lgs. 12 set-
Art. 160. Presupposti per l'ammissione alla tembre 2007, n. 169, con la decorrenza ed i limiti previsti
dall’art. 22 dello stesso decreto.
procedura (1) - L'imprenditore che si trova in stato (4) Comma aggiunto dall'art. 36, D.L. 30 dicembre 2005, n.
di crisi può proporre ai creditori un concordato 273.
preventivo sulla base di un piano che può preve- (5) Comma aggiunto dall’art. 4, comma 1, lett. a), D.L. 27
dere: giugno 2015, n. 83, convertito, con modificazioni, dalla L. 6
agosto 2015, n. 132; per l’applicazione di tale disposizione
a) la ristrutturazione dei debiti e la soddisfazione
vedi l’art. 23, comma 1, del medesimo D.L. n. 83/2015.
dei crediti attraverso qualsiasi forma, anche me-
diante cessione dei beni, accollo, o altre operazio- Art. 161. Domanda di concordato - La domanda
ni straordinarie, ivi compresa l'attribuzione ai cre- per l'ammissione alla procedura di concordato
ditori, nonché a società da questi partecipate, di preventivo è proposta con ricorso, sottoscritto dal
azioni, quote, ovvero obbligazioni, anche conver- debitore, al tribunale del luogo in cui l'impresa ha
tibili in azioni, o altri strumenti finanziari e titoli di la propria sede principale; il trasferimento della
debito; stessa intervenuto nell'anno antecedente al depo-
b) l'attribuzione delle attività delle imprese inte- sito del ricorso non rileva ai fini della individuazio-
ressate dalla proposta di concordato ad un assun- ne della competenza.
tore; possono costituirsi come assuntori anche i Il debitore deve presentare con il ricorso:
creditori o società da questi partecipate o da co- a) una aggiornata relazione sulla situazione patri-
stituire nel corso della procedura, le azioni delle moniale, economica e finanziaria dell'impresa;
quali siano destinate ad essere attribuite ai credi- b) uno stato analitico ed estimativo delle attività e
tori per effetto del concordato; l'elenco nominativo dei creditori, con l'indicazione
c) la suddivisione dei creditori in classi secondo dei rispettivi crediti e delle cause di prelazione;
posizione giuridica e interessi economici omoge- c) l'elenco dei titolari dei diritti reali o personali su
nei; beni di proprietà o in possesso del debitore;
d) trattamenti differenziati tra creditori apparte- d) il valore dei beni e i creditori particolari degli
nenti a classi diverse (2). eventuali soci illimitatamente responsabili;
La proposta può prevedere che i creditori muniti e) un piano contenente la descrizione analitica
di privilegio, pegno o ipoteca, non vengano soddi- delle modalità e dei tempi di adempimento della
sfatti integralmente, purchè il piano ne preveda la proposta; in ogni caso, la proposta deve indicare
soddisfazione in misura non inferiore a quella rea- l'utilità specificamente individuata ed economi-
lizzabile, inragione della collocazione preferenzia- camente valutabile che il proponente si obbliga ad
le, sul ricavato in caso di liquidazione, avuto ri- assicurare a ciascun creditore (1).
guardo al valore di mercato attribuibile ai beni o Il piano e la documentazione di cui ai commi pre-
diritti sui quali sussiste la causa di prelazione indi- cedenti devono essere accompagnati dalla rela-
cato nella relazione giurata di un professionista in zione di un professionista, designato dal debitore,
47 R.D. 16 marzo 1942, n. 267 Art. 161

in possesso dei requisiti di cui all'articolo 67, terzo il debitore può altresì compiere gli atti di ordinaria
comma, lettera d), che attesti la veridicità dei dati amministrazione. I crediti di terzi eventualmente
aziendali e la fattibilità del piano medesimo. Ana- sorti per effetto degli atti legalmente compiuti dal
loga relazione deve essere presentata nel caso di debitore sono prededucibili ai sensi dell'articolo
modifiche sostanziali della proposta o del piano 111. (7)
(2). Con il decreto che fissa il termine di cui al sesto
Per la società la domanda deve essere approvata e comma, primo periodo, il tribunale deve disporre
sottoscritta a norma dell'articolo 152 (3). gli obblighi informativi periodici, anche relativi alla
La domanda di concordato è comunicata al pub- gestione finanziaria dell'impresa e all'attività com-
blico ministero ed è pubblicata, a cura del cancel- piuta ai fini della predisposizione della proposta e
liere, nel registro delle imprese entro il giorno del piano, che il debitore deve assolvere, con pe-
successivo al deposito in cancelleria. Al pubblico riodicità almeno mensile e sotto la vigilanza del
ministero è trasmessa altresì copia degli atti e do- commissario giudiziale se nominato, sino alla sca-
cumenti depositati a norma del secondo e del ter- denza del termine fissato. Il debitore, con periodi-
zo comma, nonché copia della relazione del com- cità mensile, deposita una situazione finanziaria
missario giudiziale prevista dall’articolo 172 (4). dell'impresa che, entro il giorno successivo, è
L'imprenditore può depositare il ricorso contenen- pubblicata nel registro delle imprese a cura del
te la domanda di concordato unitamente ai bilanci cancelliere. In caso di violazione di tali obblighi, si
relativi agli ultimi tre esercizi e all'elenco nomina- applica l'articolo 162, commi secondo e terzo.
tivo dei creditori con l'indicazione dei rispettivi Quando risulta che l'attività compiuta dal debitore
crediti, riservandosi di presentare la proposta, il è manifestamente inidonea alla predisposizione
piano e la documentazione di cui ai commi secon- della proposta e del piano, il tribunale, anche d'uf-
do e terzo entro un termine fissato dal giudice, ficio, sentito il debitore e il commissario giudiziale
compreso fra sessanta e centoventi giorni e pro- se nominato, abbrevia il termine fissato con il de-
rogabile, in presenza di giustificati motivi, di non creto di cui al sesto comma, primo periodo. Il tri-
oltre sessanta giorni. Nello stesso termine, in al- bunale può in ogni momento sentire i creditori. (8)
ternativa e con conservazione sino all'omologa- La domanda di cui al sesto comma è inammissibile
zione degli effetti prodotti dal ricorso, il debitore quando il debitore, nei due anni precedenti, ha
può depositare domanda ai sensi dell'articolo 182- presentato altra domanda ai sensi del medesimo
bis, primo comma. In mancanza, si applica l'artico- comma alla quale non abbia fatto seguito l'ammis-
lo 162, commi secondo e terzo. Con decreto moti- sione alla procedura di concordato preventivo o
vato che fissa il termine di cui al primo periodo, il l'omologazione dell'accordo di ristrutturazione dei
tribunale può nominare il commissario giudiziale debiti (5).
di cui all'articolo 163, secondo comma, n. 3; si ap- Fermo restando quanto disposto dall'articolo 22,
plica l'articolo 170, secondo comma. Il commissa- primo comma, quando pende il procedimento per
rio giudiziale, quando accerta che il debitore ha la dichiarazione di fallimento il termine di cui al
posto in essere una delle condotte previste dall'ar- sesto comma del presente articolo è di sessanta
ticolo 173, deve riferirne immediatamente al tri- giorni, prorogabili, in presenza di giustificati moti-
bunale che, nelle forme del procedimento di cui vi, di non oltre sessanta giorni (5).
all'articolo 15 e verificata la sussistenza delle con- (1) Lettera aggiunta dall'art. 33, comma 1, lett. b), n. 1), D.L.
dotte stesse, può, con decreto, dichiarare impro- 22 giugno 2012, n. 83, convertito, con modificazioni, dalla L.
cedibile la domanda e, su istanza del creditore o 7 agosto 2012, n. 134; per l'applicazione di tale disposizione,
vedi l'art. 33, comma 3 del medesimo D.L. 83/2012. Successi-
su richiesta del pubblico ministero, accertati i pre-
vamente la presente lettera è stata così modificata dall’art.
supposti di cui agli articoli 1 e 5, dichiara il falli- 4, comma 1, lett. b), n. 1), D.L. 27 giugno 2015, n. 83, conver-
mento del debitore con contestuale sentenza re- tito, con modificazioni, dalla L. 6 agosto 2015, n. 132; per
clamabile a norma dell'articolo 18. (6) l’applicazione di tale ultima disposizione vedi l’art. 23, com-
Dopo il deposito del ricorso e fino al decreto di cui ma 1 del medesimo D.L. n. 83/2015.
(2) Comma prima sostituito dal comma 3 dell’art. 12, D.Lgs.
all'articolo 163 il debitore può compiere gli atti ur- 12 settembre 2007, n. 169, con la decorrenza ed i limiti previ-
genti di straordinaria amministrazione previa au- sti dall’art. 22 dello stesso decreto, e poi così modificato dalle
torizzazione del tribunale, il quale può assumere lettere a) e b) del numero 2) della lettera b) del comma 1
sommarie informazioni e deve acquisire il parere dell'art. 33, D.L. 22 giugno 2012, n. 83. Vedi, anche, il comma
3 dello stesso art. 33, D.L. n. 83/2012.
del commissario giudiziale, se nominato. Nello
stesso periodo e a decorrere dallo stesso termine
Art. 162 R.D. 16 marzo 1942, n. 267 48

(3) Articolo così sostituito dal comma 1 dell'art. 2, D.L. 14 del comma primo dell'art. 162, nella parte in cui non preve-
marzo 2005, n. 35. Vedi, anche, il comma 2-bis dello stesso deva che il tribunale, prima di pronunciarsi sulla domanda di
art. 2. ammissione alla procedura di concordato preventivo, doves-
(4) Comma aggiunto dall'art. 12, comma 3, lett. b), D.Lgs. 12 se ordinare la comparizione in camera di consiglio del debito-
settembre 2007, n. 169, a decorrere dal 1° gennaio 2008 e re per l'esercizio del diritto di difesa.
modificato dall'art. 33, comma 1, lett. b), n. 3), D.L. 22 giu-
gno 2012, n. 83, convertito, con modificazioni, dalla L. 7 ago- Art. 163. Ammissione alla procedura e propo-
sto 2012, n. 134; per l'applicazione di tale ultima disposizio- ste concorrenti (5) - Il tribunale, ove non abbia
ne, vedi l'art. 33, comma 3 del medesimo D.L. 83/2012. Suc- provveduto a norma dell'articolo 162, commi pri-
cessivamente il presente comma è stato così modificato
dall’art. 4, comma 1, lett. b), n. 2), D.L. 27 giugno 2015, n. 83,
mo e secondo, con decreto non soggetto a recla-
convertito, con modificazioni, dalla L. 6 agosto 2015, n. 132; mo, dichiara aperta la procedura di concordato
per l’applicazione di tale ultima disposizione vedi l’art. 23, preventivo; ove siano previste diverse classi di
comma 1, del medesimo D.L. n. 83/2015. creditori, il tribunale provvede analogamente pre-
(5) Comma aggiunto dal numero 4) della lettera b) del com-
via valutazione della correttezza dei criteri di for-
ma 1 dell’art. 33, D.L. 22 giugno 2012, n. 83, come sostituito
dalla legge di conversione 7 agosto 2012, n. 134. Vedi, anche, mazione delle diverse classi (1).
il comma 3 dello stesso articolo 33. Con il provvedimento di cui al primo comma, il tri-
(6) Comma aggiunto dal n. 4) della lett. b) del co. 1 dell’art. bunale:
33, D.L. 22 giugno 2012, n. 83, come sostituito dalla L. di 1) delega un giudice alla procedura di concordato;
conversione 7 agosto 2012, n. 134. Successivamente il pre-
sente comma è stato così modificato dall’art. 82, comma 1,
2) ordina la convocazione dei creditori non oltre
lett. a) e b), D.L. 21 giugno 2013, n. 69, convertito, con modi- centoventi giorni dalla data del provvedimento e
ficazioni, dalla L. 9 agosto 2013, n. 98. stabilisce il termine per la comunicazione di que-
(7) Comma aggiunto dal n. 4) della lett. b) del co. 1 dell’art. sto ai creditori; (6)
33, D.L. 22 giugno 2012, n. 83, come sostituito dalla L. di
2-bis) in relazione al numero dei creditori e alla
conversione 7 agosto 2012, n. 134. Successivamente il pre-
sente comma è stato così modificato dall’art. 82, comma 2, entità del passivo, può stabilire che l'adunanza sia
D.L. 21 giugno 2013, n. 69, convertito, con modificazioni, dal- svolta in via telematica con modalità idonee a sal-
la L. 9 agosto 2013, n. 98. vaguardare il contraddittorio e l'effettiva parteci-
(8) Comma aggiunto dal n. 4) della lett. b) del co. 1 dell’art. pazione dei creditori, anche utilizzando le struttu-
33, D.L. 22 giugno 2012, n. 83, come sostituito dalla L. di
conversione 7 agosto 2012, n. 134. Successivamente il pre-
re informatiche messe a disposizione della proce-
sente comma è stato così modificato dall’art. 82, comma 3, dura da soggetti terzi; (9)
D.L. 21 giugno 2013, n. 69, convertito, con modificazioni, dal- 3) nomina il commissario giudiziale osservate le
la L. 9 agosto 2013, n. 98. disposizioni degli articoli 28 e 29;
Art. 162. Inammissibilità della proposta - Il Tri- 4) stabilisce il termine non superiore a quindici
bunale può concedere al debitore un termine non giorni entro il quale il ricorrente deve depositare
superiore a quindici giorni per apportare integra- nella cancelleria del tribunale la somma pari al 50
zioni al piano e produrre nuovi documenti. per cento delle spese che si presumono necessarie
Il Tribunale, se all'esito del procedimento verifica per l'intera procedura, ovvero la diversa minor
che non ricorrono i presupposti di cui agli articoli somma, non inferiore al 20 per cento di tali spese,
160, commi primo e secondo, e 161, sentito il de- che sia determinata dal giudice. Su proposta del
bitore in camera di consiglio, con decreto non commissario giudiziale, il giudice delegato può di-
soggetto a reclamo dichiara inammissibile la pro- sporre che le somme riscosse vengano investite
posta di concordato. In tali casi il Tribunale, su secondo quanto previsto dall'articolo 34, primo
istanza del creditore o su richiesta del pubblico comma; (2).
ministero, accertati i presupposti di cui agli articoli 4-bis) ordina al ricorrente di consegnare al com-
1 e 5 dichiara il fallimento del debitore. missario giudiziale entro sette giorni copia infor-
Contro la sentenza che dichiara il fallimento è matica o su supporto analogico delle scritture con-
proponibile reclamo a norma dell'articolo 18. Con tabili e fiscali obbligatorie (8).
il reclamo possono farsi valere anche motivi atti- Qualora non sia eseguito il deposito prescritto, il
nenti all'ammissibilità della proposta di concorda- commissario giudiziale provvede a norma dell'arti-
to (1). colo 173, primo comma (3) (4).
Uno o più creditori che, anche per effetto di ac-
(1) Articolo così sostituito dal comma 4 dell’art. 12, D.Lgs. 12
settembre 2007, n. 169, con la decorrenza ed i limiti previsti
quisti successivi alla presentazione della domanda
dall’art. 22 dello stesso decreto. Precedentemente, la Corte di cui all'articolo 161, rappresentano almeno il
costituzionale con sentenza 20-27 giugno 1972, n. 110 (Gazz. dieci per cento dei crediti risultanti dalla situazio-
Uff. 28 giugno 1972, n. 165), aveva dichiarato l'illegittimità ne patrimoniale depositata ai sensi dell'articolo
49 R.D. 16 marzo 1942, n. 267 Art. 163

161, secondo comma, lettera a), possono presen- 6 agosto 2015, n. 132; per l’applicazione di tale disposizione
tare una proposta concorrente di concordato pre- vedi l’art. 23, comma 1 del medesimo D.L. n. 83/2015.
(7) Comma aggiunto dall’art. 3, comma 1, lett. c), D.L. 27
ventivo e il relativo piano non oltre trenta giorni giugno 2015, n. 83, convertito, con modificazioni, dalla L. 6
prima dell'adunanza dei creditori. Ai fini del com- agosto 2015, n. 132; per l’applicazione di tale disposizione
puto della percentuale del dieci per cento, non si vedi l’art. 23, comma 1 del medesimo D.L. n. 83/2015.
considerano i crediti della società che controlla la (8) Numero aggiunto dall’art. 4, comma 1, lett. c), D.L. 27
giugno 2015, n. 83, convertito, con modificazioni, dalla L. 6
società debitrice, delle società da questa control- agosto 2015, n. 132; per l’applicazione di tale disposizione
late e di quelle sottoposte a comune controllo. La vedi l’art. 23, comma 1, del medesimo D.L. n. 83/2015.
relazione di cui al comma terzo dell'articolo 161 (9) Numero inserito dall’art. 6, comma 1, lett. d), D.L. 3 mag-
può essere limitata alla fattibilità del piano per gli gio 2016, n. 59, convertito, con modificazioni, dalla L. 30 giu-
aspetti che non siano già oggetto di verifica da gno 2016, n. 119.
parte del commissario giudiziale, e può essere
Art. 163-bis. Offerte concorrenti (1)
omessa qualora non ve ne siano. (7)
Quando il piano di concordato di cui all’articolo
Le proposte di concordato concorrenti non sono
161, secondo comma, lettera e), comprende una
ammissibili se nella relazione di cui all’articolo
offerta da parte di un soggetto già individuato
161, terzo comma, il professionista attesta che la
avente ad oggetto il trasferimento in suo favore,
proposta di concordato del debitore assicura il pa-
anche prima dell’omologazione, verso un corri-
gamento di almeno il quaranta per cento
spettivo in denaro o comunque a titolo oneroso
dell’ammontare dei crediti chirografari o, nel caso
dell’azienda o di uno o più rami d’azienda o di
di concordato con continuità aziendale di cui
specifici beni, il tribunale dispone la ricerca di in-
all’articolo 186-bis, di almeno il trenta per cento
teressati all’acquisto disponendo l’apertura di un
dell’ammontare dei crediti chirografari. La propo-
procedimento competitivo a norma delle disposi-
sta può prevedere l'intervento di terzi e, se il debi-
zioni previste dal secondo comma del presente ar-
tore ha la forma di società per azioni o a respon-
ticolo. Le disposizioni del presente articolo si ap-
sabilità limitata, può prevedere un aumento di ca-
plicano anche quando il debitore ha stipulato un
pitale della società con esclusione o limitazione
contratto che comunque abbia la finalità del tra-
del diritto d'opzione. (7)
sferimento non immediato dell’azienda, del ramo
I creditori che presentano una proposta di con-
d’azienda o di specifici beni.
cordato concorrente hanno diritto di voto sulla
Il decreto che dispone l'apertura del procedimen-
medesima solo se collocati in una autonoma clas-
to competitivo stabilisce le modalità di presenta-
se. (7)
zione di offerte irrevocabili, prevedendo che ne sia
Qualora la proposta concorrente preveda diverse
assicurata in ogni caso la comparabilità, i requisiti
classi di creditori essa, prima di essere comunicata
di partecipazione degli offerenti, le forme e i tem-
ai creditori ai sensi del secondo comma dell'artico-
pi di accesso alle informazioni rilevanti, gli even-
lo 171, deve essere sottoposta al giudizio del tri-
tuali limiti al loro utilizzo e le modalità con cui il
bunale che verifica la correttezza dei criteri di
commissario deve fornirle a coloro che ne fanno
formazione delle diverse classi. (7)
richiesta, la data dell'udienza per l'esame delle of-
ferte, le modalità di svolgimento della procedura
(1) Comma così modificato dal comma 5 dell’art. 12, D.Lgs. competitiva, le garanzie che devono essere pre-
12 settembre 2007, n. 169, con la decorrenza ed i limiti previ-
sti dall’art. 22 dello stesso decreto.
state dagli offerenti e le forme di pubblicità del
(2) Numero così modificato dal comma 5 dell’art. 12, D.Lgs. decreto. Con il medesimo decreto è in ogni caso
12 settembre 2007, n. 169, con la decorrenza ed i limiti previ- disposta la pubblicità sul portale delle vendite
sti dall’art. 22 dello stesso decreto. pubbliche di cui all’articolo 490 del codice di pro-
(3) Comma così modificato dal comma 5 dell’art. 12, D.Lgs.
cedura civile ed è stabilito l’aumento minimo del
12 settembre 2007, n. 169, con la decorrenza ed i limiti previ-
sti dall’art. 22 dello stesso decreto. corrispettivo di cui al primo comma del presente
(4) Articolo così sostituito dal comma 1 dell'art. 2, D.L. 14 articolo che le offerte devono prevedere. L'offerta
marzo 2005, n. 35, come modificato dalla relativa legge di di cui al primo comma diviene irrevocabile dal
conversione. Vedi, anche, il comma 2-bis dello stesso art. 2. momento in cui viene modificata l'offerta in con-
(5) Rubrica così modificata dall’art. 3, comma 1, lett. a), D.L.
27 giugno 2015, n. 83, convertito, con modificazioni, dalla L.
formità a quanto previsto dal decreto di cui al pre-
6 agosto 2015, n. 132; per l’applicazione di tale disposizione sente comma e viene prestata la garanzia stabilita
vedi l’art. 23, comma 1 del medesimo D.L. n. 83/2015. con il medesimo decreto. Le offerte, da presentar-
(6) Numero così modificato dall’art. 3, comma 1, lett. b), D.L. si in forma segreta, non sono efficaci se non con-
27 giugno 2015, n. 83, convertito, con modificazioni, dalla L.
Art. 164 R.D. 16 marzo 1942, n. 267 50

formi a quanto previsto dal decreto e, in ogni ca- La disciplina di cui al terzo comma si applica anche
so, quando sottoposte a condizione. in caso di richieste, da parte di creditori o di terzi,
Le offerte sono rese pubbliche all'udienza fissata di informazioni utili per la presentazione di offerte
per l'esame delle stesse, alla presenza degli offe- ai sensi dell'articolo 163-bis. (1)
renti e di qualunque interessato. Se sono state Il commissario giudiziale comunica senza ritardo al
presentate più offerte migliorative, il giudice di- pubblico ministero i fatti che possono interessare
spone la gara tra gli offerenti. La gara può avere ai fini delle indagini preliminari in sede penale e
luogo alla stessa udienza o ad un'udienza imme- dei quali viene a conoscenza nello svolgimento
diatamente successiva e deve concludersi prima delle sue funzioni. (2)
dell'adunanza dei creditori, anche quando il piano
prevede che la vendita o l'aggiudicazione abbia (1) Comma aggiunto dall’art. 3, comma 2, D.L. 27 giugno
luogo dopo l'omologazione. In ogni caso, con la 2015, n. 83, convertito, con modificazioni, dalla L. 6 agosto
2015, n. 132; per l’applicazione di tale disposizione vedi l’art.
vendita o con l'aggiudicazione, se precedente, a 23, comma 1 del medesimo D.L. n. 83/2015.
soggetto diverso da colui che ha presentato l'of- (2) Comma aggiunto dall’art. 4, comma 1, lett. d), D.L. 27 giu-
ferta di cui al primo comma, quest'ultimo è libera- gno 2015, n. 83, convertito, con modificazioni, dalla L. 6 ago-
to dalle obbligazioni eventualmente assunte nei sto 2015, n. 132; per l’applicazione di tale disposizione vedi
l’art. 23, comma 1, del medesimo D.L. n. 83/2015.
confronti del debitore e in suo favore il commissa-
rio dispone il rimborso delle spese e dei costi so-
stenuti per la formulazione dell'offerta entro il li- Art. 166. Pubblicità del decreto - Il decreto è
mite massimo del tre per cento del prezzo in essa pubblicato, a cura del cancelliere, a norma dell'ar-
indicato. ticolo 17. Il tribunale può, inoltre, disporne la
Il debitore deve modificare la proposta e il piano pubblicazione in uno o più giornali, da esso indica-
di concordato in conformità all'esito della gara. ti (1).
La disciplina del presente articolo si applica, in Se il debitore possiede beni immobili o altri beni
quanto compatibile, anche agli atti da autorizzare soggetti a pubblica registrazione, si applica la di-
ai sensi dell'articolo 161, settimo comma, nonché sposizione dell'articolo 88, secondo comma (2).
all'affitto di azienda o di uno o più rami di azienda. (1) Comma così modificato dal comma 6 dell’art. 12, D.Lgs.
12 settembre 2007, n. 169, con la decorrenza ed i limiti previ-
(1) Articolo inserito dall’art. 2, comma 1, D.L. 27 giugno sti dall’art. 22 dello stesso decreto.
2015, n. 83, convertito, con modificazioni, dalla L. 6 agosto (2) Articolo così sostituito dall'art. 142, D.Lgs. 9 gennaio
2015, n. 132; per l’applicazione di tale disposizione vedi l’art. 2006, n. 5, con la decorrenza indicata nell'art. 153 dello stes-
23, comma 1 del medesimo D.L. n. 83/2015. so decreto.

Art. 164. Decreti del giudice delegato - I decreti Capo II - Degli effetti dell'ammissione al con-
del giudice delegato sono soggetti a reclamo a
cordato preventivo
norma dell'articolo 26 (1).
(1) Articolo così sostituito dall'art. 141, D.Lgs. 9 gennaio Art. 167. Amministrazione dei beni durante la
2006, n. 5, con la decorrenza indicata nell'art. 153 dello stes- procedura - Durante la procedura di concordato, il
so decreto. debitore conserva l'amministrazione dei suoi beni
Art. 165. Commissario giudiziale - Il commissa- e l'esercizio dell'impresa, sotto la vigilanza del
rio giudiziale è, per quanto attiene all'esercizio commissario giudiziale (1).
delle sue funzioni, pubblico ufficiale. I mutui, anche sotto forma cambiaria, le transa-
Si applicano al commissario giudiziale gli articoli zioni, i compromessi, le alienazioni di beni immo-
36, 37, 38 e 39. bili, le concessioni di ipoteche o di pegno, le fi-
Il commissario giudiziale fornisce ai creditori che deiussioni, le rinunzie alle liti, le ricognizioni di di-
ne fanno richiesta, valutata la congruità della ri- ritti di terzi, le cancellazioni di ipoteche, le restitu-
chiesta medesima e previa assunzione di opportu- zioni di pegni, le accettazioni di eredità e di dona-
ni obblighi di riservatezza, le informazioni utili per zioni e in genere gli atti eccedenti la ordinaria
la presentazione di proposte concorrenti, sulla ba- amministrazione, compiuti senza l'autorizzazione
se delle scritture contabili e fiscali obbligatorie del scritta del giudice delegato, sono inefficaci rispet-
debitore, nonché ogni altra informazione rilevante to ai creditori anteriori al concordato.
in suo possesso. In ogni caso si applica il divieto di Con il decreto previsto dall'articolo 163 o con suc-
cui all'articolo 124, comma primo, ultimo periodo. cessivo decreto, il tribunale può stabilire un limite
(1)
51 R.D. 16 marzo 1942, n. 267 Art. 168

di valore al di sotto del quale non è dovuta l'auto- 54, comma terzo, e 55, comma primo, nonché dell'art.
rizzazione di cui al secondo comma (2). 169 là dove richiamava l'art. 55, nella parte in cui, nelle
procedure di fallimento del debitore e di concordato
(1) Comma così modificato dall'art. 143, D.Lgs. 9 gennaio preventivo, non estendevano la prelazione agli interessi
2006, n. 5, con la decorrenza indicata nell'art. 153 dello stes- dovuti sui crediti privilegiati delle società o enti coopera-
so decreto. tivi di produzione e di lavoro, di cui all'art. 275-bis, n. 5,
(2) Comma aggiunto dall'art. 143, D.Lgs. 9 gennaio 2006, n. cod. civ., che rispondono ai requisiti prescritti dalla legi-
5, con la decorrenza indicata nell'art. 153 dello stesso decre- slazione in tema di cooperazione.
to. (2) Comma aggiunto dall’art. 7, comma 1, lett. b-bis), D.L.
27 giugno 2015, n. 83, convertito, con modificazioni,
Art. 168. Effetti della presentazione del ricorso dalla L. 6 agosto 2015, n. 132; per l’applicazione di tale
- Dalla data della pubblicazione del ricorso nel re- disposizione vedi l’art. 23, comma 7, del medesimo D.L.
gistro delle imprese e fino al momento in cui il de- n. 83/2015.
creto di omologazione del concordato preventivo Art. 169-bis. (1) Contratti pendenti (2)- Il debi-
diventa definitivo, i creditori per titolo o causa an-
tore con il ricorso di cui all'articolo 161 o successi-
teriore non possono, sotto pena di nullità, iniziare
vamente può chiedere che il Tribunale o, dopo il
o proseguire azioni esecutive e cautelari sul patri-
decreto di ammissione, il giudice delegato con de-
monio del debitore (1).
creto motivato sentito l'altro contraente, assunte,
Le prescrizioni che sarebbero state interrotte dagli
ove occorra, sommarie informazioni, lo autorizzi a
atti predetti rimangono sospese, e le decadenze
sciogliersi dai contratti ancora ineseguiti o non
non si verificano.
compiutamente eseguiti alla data della presenta-
I creditori non possono acquistare diritti di prela-
zione del ricorso. Su richiesta del debitore può es-
zione con efficacia rispetto ai creditori concorren-
sere autorizzata la sospensione del contratto per
ti, salvo che vi sia autorizzazione del giudice nei
non più di sessanta giorni, prorogabili una sola
casi previsti dall'articolo precedente. Le ipoteche
volta. Lo scioglimento o la sospensione del con-
giudiziali iscritte nei novanta giorni che precedono
tratto hanno effetto dalla comunicazione del
la data della pubblicazione del ricorso nel registro
provvedimento autorizzativo all'altro contraente.
delle imprese sono inefficaci rispetto ai creditori
(3)
anteriori al concordato (2).
In tali casi, il contraente ha diritto ad un indenniz-
(1) Comma così modificato prima dall’art. 13, D.Lgs. 12 set- zo equivalente al risarcimento del danno conse-
tembre 2007, n. 169, con la decorrenza ed i limiti previsti
dall’art. 22 dello stesso decreto, e poi dal numero 1) della let-
guente al mancato adempimento. Tale credito è
tera c) del comma 1 dell'art. 33, D.L. 22 giugno 2012, n. 83, soddisfatto come credito anteriore al concordato,
come modificato dalla legge di conversione 7 agosto 2012, n. ferma restando la prededuzione del credito con-
134. Vedi, anche, il comma 3 dello stesso articolo 33, D.L. n. seguente ad eventuali prestazioni eseguite legal-
83/2012.
mente e in conformità agli accordi o agli usi nego-
(2) Comma così modificato dal numero 2) della lettera c) del
comma 1 dell’art. 33, D.L. 22 giugno 2012, n. 83. Vedi, anche, ziali, dopo la pubblicazione della domanda ai sensi
il comma 3 dello stesso articolo 33. dell'articolo 161. (4)
Lo scioglimento del contratto non si estende alla
Art. 169. Norme applicabili - Si applicano, con clausola compromissoria in esso contenuta.
riferimento alla data di presentazione della do- Le disposizioni di questo articolo non si applicano
manda di concordato, le disposizioni degli articoli ai rapporti di lavoro subordinato nonché ai con-
45, 55, 56, 57, 58, 59, 60, 61, 62, 63 (1). tratti di cui agli articoli 72, ottavo comma, 72-ter e
Si applica l’articolo 43, quarto comma, sostituendo 80, primo comma.
al fallimento l’impresa ammessa al concordato In caso di scioglimento del contratto di locazione
preventivo.(2) finanziaria, il concedente ha diritto alla restituzio-
(1) Comma così modificato dall'art. 144, D.Lgs. 9 gennaio ne del bene ed è tenuto a versare al debitore l'e-
2006, n. 5, con la decorrenza indicata nell'art. 153 dello
ventuale differenza fra la maggiore somma ricava-
stesso decreto. Precedentemente la Corte costituziona-
le, con sentenza 19 dicembre 1986, n. 300 (Gazz. Uff. 9 ta dalla vendita o da altra collocazione del bene
gennaio 1987, n. 2 - Serie speciale), aveva dichiarato l'il- stesso avvenute a valori di mercato rispetto al
legittimità costituzionale del combinato disposto credito residuo in linea capitale. La somma versata
dell'art. 59, richiamato dall'art. 169 del presente decre- al debitore a norma del periodo precedente è ac-
to, nella parte in cui escludeva le rivalutazioni dei crediti
di lavoro per il periodo successivo alla domanda di con- quisita alla procedura. Il concedente ha diritto di
cordato preventivo. La stessa Corte, con sentenza 6-18 far valere verso il debitore un credito determinato
luglio 1989, n. 408 (Gazz. Uff. 26 luglio 1989, n. 30 - Se- nella differenza tra il credito vantato alla data del
rie speciale), aveva dichiarato l'illegittimità degli artt.
Art. 170 R.D. 16 marzo 1942, n. 267 52

deposito della domanda e quanto ricavato dalla primo comma, n. 3). Tutte le successive comunica-
nuova allocazione del bene. Tale credito è soddi- zioni ai creditori sono effettuate dal commissario a
sfatto come credito anteriore al concordato. (5) mezzo posta elettronica certificata. Quando, nel
(1) Articolo aggiunto dalla lettera d) del comma 1 dell’art. termine di quindici giorni dalla comunicazione
33, D.L. 22 giugno 2012, n. 83, come modificato dalla dell'avviso, non è comunicato l'indirizzo di cui
legge di conversione 7 agosto 2012, n. 134. Vedi, anche, all'invito previsto dal primo periodo e nei casi di
il comma 3 dello stesso articolo 33.
mancata consegna del messaggio di posta elettro-
(2) Rubrica così modificata dall’art. 8, comma 1, lett. a),
D.L. 27 giugno 2015, n. 83, convertito, con modificazio- nica certificata per cause imputabili al destinata-
ni, dalla L. 6 agosto 2015, n. 132; per l’applicazione di rio, esse si eseguono esclusivamente mediante
tale disposizione vedi l’art. 23, comma 8 del medesimo deposito in cancelleria. Si applica l'articolo 31-bis,
D.L. n. 83/2015. terzo comma, sostituendo al curatore il commissa-
(3) Comma così sostituito dall’art. 8, comma 1, lett. b), D.L.
27 giugno 2015, n. 83, convertito, con modificazioni,
rio giudiziale (1).
dalla L. 6 agosto 2015, n. 132; per l’applicazione di tale Quando la comunicazione prevista dal comma
disposizione vedi l’art. 23, comma 8 del medesimo D.L. precedente è sommamente difficile per il rilevante
n. 83/2015. numero dei creditori o per la difficoltà di identifi-
(4) Comma così modificato dall’art. 8, comma 1, lett. c),
carli tutti, il tribunale, sentito il commissario giudi-
D.L. 27 giugno 2015, n. 83, convertito, con modificazio-
ni, dalla L. 6 agosto 2015, n. 132; per l’applicazione di ziale, può dare l'autorizzazione prevista dall'art.
tale disposizione vedi l’art. 23, comma 8 del medesimo 126.
D.L. n. 83/2015. Se vi sono obbligazionisti, il termine previsto
(5) Comma aggiunto dall’art. 8, comma 1, lett. d), D.L. 27 dall'art. 163, primo comma, n. 2, deve essere rad-
giugno 2015, n. 83, convertito, con modificazioni, dalla
L. 6 agosto 2015, n. 132; per l’applicazione di tale dispo-
doppiato.
sizione vedi l’art. 23, comma 8 del medesimo D.L. n. In ogni caso l'avviso di convocazione per gli obbli-
83/2015. gazionisti è comunicato al loro rappresentante
comune.
Capo III - Dei provvedimenti immediati Sono salve per le imprese esercenti il credito le
Art. 170. Scritture contabili - Il giudice delegato, disposizioni del R.D.L. 8 febbraio 1924, n. 136.
immediatamente dopo il decreto di ammissione al (1) Il comma che recitava: "Il commissario giudiziale provve-
de a comunicare con raccomandata o con telegramma ai
concordato, ne fa annotazione sotto l'ultima scrit- creditori un avviso contenente la data di convocazione dei
tura dei libri presentati. creditori e le proposte del debitore." è stato così sostituito
I libri sono restituiti al debitore, che deve tenerli a dall’art. 17, D.L. 18 ottobre 2012, n. 179, convertito con L. 17
disposizione del giudice delegato e del commissa- dicembre 2012, n. 221.
rio giudiziale. Art. 172. Operazioni e relazione del commissa-
Art. 171. Convocazione dei creditori - Il com- rio - Il commissario giudiziale redige l'inventario
missario giudiziale deve procedere alla verifica del patrimonio del debitore e una relazione parti-
dell'elenco dei creditori e dei debitori con la scorta colareggiata sulle cause del dissesto, sulla condot-
delle scritture contabili presentate a norma ta del debitore, sulle proposte di concordato e sul-
dell'art. 161, apportando le necessarie rettifiche. le garanzie offerte ai creditori, e la deposita in
Il commissario giudiziale provvede a comunicare ai cancelleria almeno quarantacinque giorni prima
creditori a mezzo posta elettronica certificata, se il dell'adunanza dei creditori. Nella relazione il
relativo indirizzo del destinatario risulta dal regi- commissario deve illustrare le utilità che, in caso
stro delle imprese ovvero dall'Indice nazionale de- di fallimento, possono essere apportate dalle
gli indirizzi di posta elettronica certificata delle azioni risarcitorie, recuperatorie o revocatorie che
imprese e dei professionisti e, in ogni altro caso, a potrebbero essere promosse nei confronti di terzi.
mezzo lettera raccomandata o telefax presso la Nello stesso termine la comunica a mezzo posta
sede dell'impresa o la residenza del creditore, un elettronica certificata a norma dell'articolo 171,
avviso contenente la data di convocazione dei secondo comma. (1)
creditori, la proposta del debitore, il decreto di Qualora nel termine di cui al quarto comma
ammissione, il suo indirizzo di posta elettronica dell'articolo 163 siano depositate proposte con-
certificata, l'invito ad indicare un indirizzo di posta correnti, il commissario giudiziale riferisce in meri-
elettronica certificata, le cui variazioni è onere to ad esse con relazione integrativa da depositare
comunicare al commissario. Nello stesso avviso è in cancelleria e comunicare ai creditori, con le
contenuto l'avvertimento di cui all'articolo 92, modalità di cui all'articolo 171, secondo comma,
53 R.D. 16 marzo 1942, n. 267 Art. 173

almeno dieci giorni prima dell'adunanza dei credi- risulta che mancano le condizioni prescritte per
tori. La relazione integrativa contiene, di regola, l'ammissibilità del concordato (1).
una particolareggiata comparazione tra tutte le (1) Articolo così sostituito dall’art. 14, D.Lgs. 12 settembre
proposte depositate. Le proposte di concordato, 2007, n. 169, con la decorrenza ed i limiti previsti dall’art. 22
ivi compresa quella presentata dal debitore, pos- dello stesso decreto.
(2) Il comma che così recitava: "Il commissario giudiziale, se
sono essere modificate fino a quindici giorni prima
accerta che il debitore ha occultato o dissimulato parte
dell'adunanza dei creditori. Analoga relazione in- dell'attivo, dolosamente omesso di denunciare uno o più cre-
tegrativa viene redatta qualora emergano infor- diti, esposto passività insussistenti o commesso altri atti di
mazioni che i creditori devono conoscere ai fini frode, deve riferirne immediatamente al tribunale, il quale
dell'espressione del voto. (2) apre d'ufficio il procedimento per la revoca dell'ammissione
al concordato, dandone comunicazione al pubblico ministero
Su richiesta del commissario il giudice può nomi- e ai creditori." è stato così sostituito dall’art. 17, D.L. 18 otto-
nare uno stimatore che lo assista nella valutazione bre 2012, n. 179, convertito con L. 17 dicembre 2012, n. 221.
dei beni.
(1) Comma sostituito dall’art. 17, comma 1, lett. r), D.L. 18 Capo IV - Della deliberazione del concordato
ottobre 2012, n. 179, convertito, con modificazioni, dalla L. preventivo
17 dicembre 2012, n. 221; per l’applicabilità di tale disposi-
zione vedi l’art. 17, commi 4 e 5 del citato D.L. n. 179/2012, Art. 174. Adunanza dei creditori - L'adunanza
convertito, con modificazioni, dalla L. 17 dicembre 2012, n. dei creditori è presieduta dal giudice delegato.
221. Successivamente il presente comma è stato così modifi-
cato dagli artt. art. 3, comma 3, lett. a) , e 4, comma 1, lett.
Ogni creditore può farsi rappresentare da un
e), D.L. 27 giugno 2015, n. 83, convertito, con modificazioni, mandatario speciale, con procura che può essere
dalla L. 6 agosto 2015, n. 132; per l’applicazione di tale ulti- scritta senza formalità sull'avviso di convocazione.
ma disposizione vedi l’art. 23, comma 1 del medesimo D.L. n. Il debitore o chi ne ha la legale rappresentanza
83/2015.
deve intervenire personalmente. Solo in caso di
(2) Comma inserito dall’art. 3, comma 3, lett. b), D.L. 27 giu-
gno 2015, n. 83, convertito, con modificazioni, dalla L. 6 ago- assoluto impedimento, accertato dal giudice dele-
sto 2015, n. 132; per l’applicazione di tale disposizione vedi gato, può farsi rappresentare da un mandatario
l’art. 23, comma 1 del medesimo D.L. n. 83/2015. speciale.
Possono intervenire anche i coobbligati, i fideius-
Art. 173. Revoca dell'ammissione al concordato sori del debitore e gli obbligati in via di regresso
e dichiarazione del fallimento nel corso della pro- (1).
cedura - Il commissario giudiziale, se accerta che il (1) Vedi l'art. 49, R.D. 14 dicembre 1933, n. 1669 (legge cam-
debitore ha occultato o dissimulato parte dell'atti- biaria).
vo, dolosamente omesso di denunciare uno o più Art. 175. Discussione della proposta di concor-
crediti, esposto passività insussistenti o commesso dato - Nell'adunanza dei creditori il commissario
altri atti di frode, deve riferirne immediatamente giudiziale illustra la sua relazione e le proposte de-
al tribunale, il quale apre d’ufficio il procedimento finitive del debitore e quelle eventualmente pre-
per la revoca dell’ammissione al concordato, dan- sentate dai creditori ai sensi dell'articolo 163,
done comunicazione al pubblico ministero e ai comma quarto. (1)
creditori. La comunicazione ai creditori è eseguita …… (2)
dal commissario giudiziale a mezzo posta elettro- Ciascun creditore può esporre le ragioni per le
nica certificata ai sensi dell'articolo 171, secondo quali non ritiene ammissibili o convenienti le pro-
comma. (2) poste di concordato e sollevare contestazioni sui
All'esito del procedimento, che si svolge nelle crediti concorrenti. Il debitore può esporre le ra-
forme di cui all'articolo 15, il tribunale provvede gioni per le quali non ritiene ammissibili o fattibili
con decreto e, su istanza del creditore o su richie- le eventuali proposte concorrenti. Quando il tri-
sta del pubblico ministero, accertati i presupposti bunale ha disposto che l'adunanza sia svolta in via
di cui agli articoli 1 e 5, dichiara il fallimento del telematica, la discussione sulla proposta del debi-
debitore con contestuale sentenza, reclamabile a tore e sulle eventuali proposte concorrenti è di-
norma dell'articolo 18. sciplinata con decreto, non soggetto a reclamo,
Le disposizioni di cui al secondo comma si applica- reso dal giudice delegato almeno dieci giorni pri-
no anche se il debitore durante la procedura di ma dell'adunanza. (3)
concordato compie atti non autorizzati a norma Il debitore ha facoltà di rispondere e contestare a
dell'articolo 167 o comunque diretti a frodare le sua volta i crediti, e ha il dovere di fornire al giudi-
ragioni dei creditori, o se in qualunque momento ce gli opportuni chiarimenti.
Art. 176 R.D. 16 marzo 1942, n. 267 54

Sono sottoposte alla votazione dei creditori tutte dal quale i creditori, nei venti giorni successivi,
le proposte presentate dal debitore e dai creditori, possono far pervenire il proprio voto con le moda-
seguendo, per queste ultime, l'ordine temporale lità previste dal predetto articolo. In ogni caso si
del loro deposito. (4) applicano il primo e secondo periodo del presente
(1) Comma così modificato dall’art. 3, comma 4, lett. a), D.L. comma. (2)
27 giugno 2015, n. 83, convertito, con modificazioni, dalla L. I creditori muniti di privilegio, pegno o ipoteca,
6 agosto 2015, n. 132; per l’applicazione di tale disposizione ancorchè la garanzia sia contestata, dei quali la
vedi l’art. 23, comma 1 del medesimo D.L. n. 83/2015.
proposta di concordato prevede l'integrale paga-
(2) Comma soppresso dall’art. 3, comma 4, lett. b), D.L. 27
giugno 2015, n. 83, convertito, con modificazioni, dalla L. 6 mento, non hanno diritto al voto se non rinuncia-
agosto 2015, n. 132; per l’applicazione di tale disposizione no in tutto od in parte al diritto di prelazione. Qua-
vedi l’art. 23, comma 1 del medesimo D.L. n. 83/2015. lora i creditori muniti di privilegio, pegno o ipoteca
(3) Comma così sostituito dall’art. 3, comma 4, lett. c), D.L. rinuncino in tutto o in parte alla prelazione, per la
27 giugno 2015, n. 83, convertito, con modificazioni, dalla L.
6 agosto 2015, n. 132; per l’applicazione di tale disposizione
parte del credito non coperta dalla garanzia sono
vedi l’art. 23, comma 1 del medesimo D.L. n. 83/2015. Suc- equiparati ai creditori chirografari; la rinuncia ha
cessivamente il presente comma è stato così modificato effetto ai soli fini del concordato.
dall’art. 6, comma 1, lett. e), D.L. 3 maggio 2016, n. 59, con- I creditori muniti di diritto di prelazione di cui la
vertito, con modificazioni, dalla L. 30 giugno 2016, n. 119.
proposta di concordato prevede, ai sensi dell'arti-
(4) Comma aggiunto dall’art. 3, comma 4, lett. d), D.L. 27
giugno 2015, n. 83, convertito, con modificazioni, dalla L. 6 colo 160, la soddisfazione non integrale, sono
agosto 2015, n. 132; per l’applicazione di tale disposizione equiparati ai chirografari per la parte residua del
vedi l’art. 23, comma 1 del medesimo D.L. n. 83/2015. credito.
Art. 176. Ammissione provvisoria dei crediti Sono esclusi dal voto e dal computo delle maggio-
contestati - Il giudice delegato può ammettere ranze il coniuge del debitore, i suoi parenti e affini
provvisoriamente in tutto o in parte i crediti con- fino al quarto grado, la società che controlla la so-
cietà debitrice, le società da questa controllate e
testati ai soli fini del voto e del calcolo delle mag-
quelle sottoposte a comune controllo, nonché i
gioranze, senza che ciò pregiudichi le pronunzie
cessionari o aggiudicatari dei loro crediti da meno
definitive sulla sussistenza dei crediti stessi.
I creditori esclusi possono opporsi alla esclusione di un anno prima della proposta di concordato. (3)
in sede di omologazione del concordato nel caso (1) Articolo sostituito dall'art. 2, comma 1, lett. g), D.L. 14
marzo 2005, n. 35, convertito, con modificazioni, dalla L. 14
in cui la loro ammissione avrebbe avuto influenza maggio 2005, n. 80. Successivamente, il presente articolo è
sulla formazione delle maggioranze. stato così sostituito dall'art. 15, comma 2, D.Lgs. 12 settem-
Art. 177. Maggioranza per l'approvazione del bre 2007, n. 169, a decorrere dal 1° gennaio 2008.
(2) Comma così modificato dall’art. 3, comma 5, lett. a), D.L.
concordato (1) - Il concordato è approvato dai cre- 27 giugno 2015, n. 83, convertito, con modificazioni, dalla L.
ditori che rappresentano la maggioranza dei credi- 6 agosto 2015, n. 132; per l’applicazione di tale disposizione
ti ammessi al voto. Ove siano previste diverse vedi l’art. 23, comma 1 del medesimo D.L. n. 83/2015.
classi di creditori, il concordato è approvato se ta- (3) Comma così modificato dall’art. 3, comma 5, lett. b), D.L.
27 giugno 2015, n. 83, convertito, con modificazioni, dalla L.
le maggioranza si verifica inoltre nel maggior nu-
6 agosto 2015, n. 132; per l’applicazione di tale disposizione
mero di classi. Quando sono poste al voto più vedi l’art. 23, comma 1 del medesimo D.L. n. 83/2015.
proposte di concordato ai sensi dell'articolo 175,
quinto comma, si considera approvata la proposta
che ha conseguito la maggioranza più elevata dei
Art. 178. Adesioni alla proposta di concordato -
crediti ammessi al voto; in caso di parità, prevale Nel processo verbale dell'adunanza dei creditori
quella del debitore o, in caso di parità fra proposte sono inseriti i voti favorevoli e contrari dei credito-
di creditori, quella presentata per prima. Quando ri con l'indicazione nominativa dei votanti e
nessuna delle proposte concorrenti poste al voto dell'ammontare dei rispettivi crediti. È altresì inse-
sia stata approvata con le maggioranze di cui al rita l'indicazione nominativa dei creditori che non
primo e secondo periodo del presente comma, il hanno esercitato il voto e dell'ammontare dei loro
giudice delegato, con decreto da adottare entro crediti (1).
trenta giorni dal termine di cui al quarto comma Il processo verbale è sottoscritto dal giudice dele-
dell'articolo 178, rimette al voto la sola proposta gato, dal commissario e dal cancelliere.
che ha conseguito la maggioranza relativa dei cre- Se nel giorno stabilito non è possibile compiere
diti ammessi al voto, fissando il termine per la tutte le operazioni, la loro continuazione viene ri-
comunicazione ai creditori e il termine a partire messa dal giudice ad un'udienza prossima, non ol-
55 R.D. 16 marzo 1942, n. 267 Art. 179

tre otto giorni, dandone comunicazione agli assen- comma dell'articolo 177, il giudice delegato riferi-
ti (2). sce al tribunale il quale fissa un'udienza in camera
I creditori che non hanno esercitato il voto posso- di consiglio per la comparizione delle parti e del
no far pervenire lo stesso per telegramma o per commissario giudiziale, disponendo che il provve-
lettera o per telefax o per posta elettronica nei dimento venga pubblicato a norma dell'articolo 17
venti giorni successivi alla chiusura del verbale. Le e notificato, a cura del debitore, al commissario
manifestazioni di voto sono annotate dal cancel- giudiziale e agli eventuali creditori dissenzienti.
liere in calce al verbale (3). Il debitore, il commissario giudiziale, gli eventuali
(1) Comma così modificato dal numero 1) della lettera d-bis) creditori dissenzienti e qualsiasi interessato devo-
del comma 1 dell’art. 33, D.L. 22 giugno 2012, n. 83, nel testo no costituirsi almeno dieci giorni prima dell'udien-
integrato dalla legge di conversione 7 agosto 2012, n. 134. za fissata. Nel medesimo termine il commissario
(2) Comma così modificato dal numero 2) della lettera d-bis)
giudiziale deve depositare il proprio motivato pa-
del comma 1 dell’art. 33, D.L. 22 giugno 2012, n. 83, nel testo
integrato dalla legge di conversione 7 agosto 2012, n. 134. rere.
(3) Comma sostituito dall'art. 15, comma 3, D.Lgs. 12 set- Se non sono proposte opposizioni, il tribunale, ve-
tembre 2007, n. 169, a decorrere dal 1° gennaio 2008. Suc- rificata la regolarità della procedura e l'esito della
cessivamente il presente comma è stato sostituito dall'art. votazione, omologa il concordato con decreto mo-
33, comma 1, lett. d-bis), n. 3), D.L. 22 giugno 2012, n. 83,
convertito, con modificazioni, dalla L. 7 agosto 2012, n. 134;
tivato non soggetto a gravame.
per l'applicazione di tale ultima disposizione, vedi l'art. 33, Se sono state proposte opposizioni, il Tribunale
comma 3 del medesimo D.L. 83/2012. Infine il presente assume i mezzi istruttori richiesti dalle parti o di-
comma è stato così sostituito dall’art. 4, comma 1, lett. f), sposti di ufficio, anche delegando uno dei compo-
D.L. 27 giugno 2015, n. 83, convertito, con modificazioni, dal-
nenti del collegio. Nell'ipotesi di cui al secondo pe-
la L. 6 agosto 2015, n. 132; per l’applicazione di tale ultima
disposizione vedi l’art. 23, comma 1, del medesimo D.L. n. riodo del primo comma dell'articolo 177 se un
83/2015. creditore appartenente ad una classe dissenziente
ovvero, nell'ipotesi di mancata formazione delle
classi, i creditori dissenzienti che rappresentano il
20 per cento dei crediti ammessi al voto, conte-
stano la convenienza della proposta, il tribunale
Capo V - Dell'omologazione e dell'esecuzione può omologare il concordato qualora ritenga che il
del concordato preventivo. Degli accordi di credito possa risultare soddisfatto dal concordato
ristrutturazione di debiti (1) in misura non inferiore rispetto alle alternative
(1) Rubrica così sostituita dall'art. 145, D.Lgs. 9 gennaio concretamente praticabili (1).
2006, n. 5, con la decorrenza indicata nell'art. 153 dello stes- Il tribunale provvede con decreto motivato comu-
so decreto. nicato al debitore e al commissario giudiziale, che
Art. 179. Mancata approvazione del concorda- provvede a darne notizia ai creditori. Il decreto è
to - Se nei termini stabiliti non si raggiungono le pubblicato a norma dell'articolo 17 ed è provviso-
maggioranze richieste dal primo comma dell'arti- riamente esecutivo.
colo 177, il giudice delegato ne riferisce immedia- Le somme spettanti ai creditori contestati, condi-
tamente al tribunale, che deve provvedere a nor- zionali o irreperibili sono depositate nei modi sta-
ma dell'art. 162, secondo comma (1). biliti dal tribunale, che fissa altresì le condizioni e
Quando il commissario giudiziale rileva, dopo l'ap- le modalità per lo svincolo.
provazione del concordato, che sono mutate le Il tribunale, se respinge il concordato, su istanza
condizioni di fattibilità del piano, ne dà avviso ai del creditore o su richiesta del pubblico ministero,
creditori, i quali possono costituirsi nel giudizio di accertati i presupposti di cui gli articoli 1 e 5, di-
omologazione fino all'udienza di cui all'articolo chiara il fallimento del debitore, con separata sen-
180 per modificare il voto (2). tenza, emessa contestualmente al decreto (2).
(1) Comma così modificato dal comma 1 dell’art. 16, D.Lgs. (1) Comma così modificato dalla lettera d-quater) del comma
12 settembre 2007, n. 169, con la decorrenza ed i limiti previ- 1 dell’art. 33, D.L. 22 giugno 2012, n. 83, nel testo integrato
sti dall’art. 22 dello stesso decreto. dalla legge di conversione 7 agosto 2012, n. 134.
(2) Comma aggiunto dalla lettera d-ter) del comma 1 dell’art. (2) Articolo così sostituito prima dal comma 1 dell'art. 2, D.L.
33, D.L. 22 giugno 2012, n. 83, nel testo integrato dalla legge 14 marzo 2005, n. 35 e poi dal comma 2 dell’art. 16, D.Lgs.
di conversione 7 agosto 2012, n. 134. 12 settembre 2007, n. 169, con la decorrenza ed i limiti previ-
sti dall’art. 22 dello stesso decreto. Vedi, anche, il comma 2-
Art. 180. Giudizio di omologazione - Se il con- bis dell’art. 2 del citato D.L. n. 35 del 2005.
cordato è stato approvato a norma del primo
Art. 181 R.D. 16 marzo 1942, n. 267 56

Art. 181. Chiusura della procedura N1130) Si applica l'articolo 33, quinto comma, primo, se-
La procedura di concordato preventivo si chiude condo e terzo periodo, sostituendo al curatore il
con il decreto di omologazione ai sensi dell'artico- liquidatore, che provvede con periodicità seme-
lo 180. L'omologazione deve intervenire nel ter- strale dalla nomina. Quest'ultimo comunica a
mine di nove mesi dalla presentazione del ricorso mezzo di posta elettronica certificata altra copia
ai sensi dell'articolo 161; il termine può essere del rapporto al commissario giudiziale, che a sua
prorogato per una sola volta dal tribunale di ses- volta lo comunica ai creditori a norma dell'articolo
santa giorni. (1). 171, secondo comma (2).
(1) Articolo sostituito dall'art. 2, comma 1, lett. i), D.L. 14 (1) Comma così modificato dal comma 3 dell’art. 16, D.Lgs.
marzo 2005, n. 35, convertito, con modificazioni, dalla L. 14 12 settembre 2007, n. 169, con la decorrenza ed i limiti previ-
maggio 2005, n. 80. Le presenti disposizioni si applicano al- sti dall’art. 22 dello stesso decreto.
tresì ai procedimenti di concordato preventivo pendenti e (2) Comma aggiunto dall’art. 17, D.L. 18 ottobre 2012, n.
non ancora omologati alla data di entrata in vigore del me- 179, convertito con L. 17 dicembre 2012, n. 221.
desimo decreto. Successivamente il presente articolo è stato (3) Rubrica così sostituita dall’art. 2, comma 2, lett. a), D.L.
così modificato dall’art. 3, comma 5-bis, D.L. 27 giugno 2015, 27 giugno 2015, n. 83, convertito, con modificazioni, dalla L.
n. 83, convertito, con modificazioni, dalla L. 6 agosto 2015, n. 6 agosto 2015, n. 132; per l’applicazione di tale disposizione
132; per l’applicazione di tale ultima disposizione vedi l’art. vedi l’art. 23, comma 5 del medesimo D.L. n. 83/2015.
23, comma 1, del medesimo D.L. n. 83/2015. (4) Comma così modificato dall'art. 16, comma 3, lett. a),
D.Lgs. 12 settembre 2007, n. 169, a decorrere dal 1° gennaio
Art. 182. Cessioni (3)- Se il concordato consiste 2008, e, successivamente, dall’art. 2, comma 2, lett. b), D.L.
27 giugno 2015, n. 83, convertito, con modificazioni, dalla L.
nella cessione dei beni e non dispone diversamen-
6 agosto 2015, n. 132; per l’applicazione di tale ultima dispo-
te, il tribunale nomina nel decreto di omologazio- sizione vedi l’art. 23, commi 2 e 5 del medesimo D.L. n.
ne uno o più liquidatori e un comitato di tre o cin- 83/2015.
que creditori per assistere alla liquidazione e de- (5) Comma aggiunto dall'art. 16, comma 3, lett. b), D.Lgs. 12
termina le altre modalità della liquidazione. In tal settembre 2007, n. 169, a decorrere dal 1° gennaio 2008, e,
successivamente, così sostituito dall’art. 2, comma 2, lett. c),
caso, il tribunale dispone che il liquidatore effettui D.L. 27 giugno 2015, n. 83, convertito, con modificazioni, dal-
la pubblicità prevista dall'articolo 490, primo la L. 6 agosto 2015, n. 132; per l’applicazione di tale ultima
comma, del codice di procedura civile e fissa il disposizione vedi l’art. 23, comma 5 del medesimo D.L. n.
termine entro cui la stessa deve essere eseguita. 83/2015.
(4). Art. 182-bis. Accordi di ristrutturazione dei
Si applicano ai liquidatori gli articoli 28, 29, 37, 38, debiti (1) - L'imprenditore in stato di crisi può do-
39 e 116 in quanto compatibili (1). mandare, depositando la documentazione di cui
Si applicano al comitato dei creditori gli articoli 40 all'articolo 161, l'omologazione di un accordo di
e 41 in quanto compatibili. Alla sostituzione dei ristrutturazione dei debiti stipulato con i creditori
membri del comitato provvede in ogni caso il tri- rappresentanti almeno il sessanta per cento dei
bunale (1). crediti, unitamente ad una relazione redatta da un
Le vendite di aziende e rami di aziende, beni im- professionista, designato dal debitore, in possesso
mobili e altri beni iscritti in pubblici registri, non- dei requisiti di cui all'articolo 67, terzo comma, let-
ché le cessioni di attività e passività dell'azienda e tera d) sulla veridicità dei dati aziendali e sull'at-
di beni o rapporti giuridici individuali in blocco de- tuabilità dell'accordo stesso con particolare rife-
vono essere autorizzate dal comitato dei creditori rimento alla sua idoneità ad assicurare l'integrale
(1). pagamento dei creditori estranei nel rispetto dei
Alle vendite, alle cessioni e ai trasferimenti legal- seguenti termini:
mente posti in essere dopo il deposito della do- a) entro centoventi giorni dall'omologazione, in
manda di concordato o in esecuzione di questo, si caso di crediti già scaduti a quella data;
applicano gli articoli da 105 a 108-ter in quanto b) entro centoventi giorni dalla scadenza, in caso
compatibili. La cancellazione delle iscrizioni relati- di crediti non ancora scaduti alla data dell'omolo-
ve ai diritti di prelazione, nonché delle trascrizioni gazione (2).
dei pignoramenti e dei sequestri conservativi e di L'accordo è pubblicato nel registro delle imprese e
ogni altro vincolo, sono effettuati su ordine del acquista efficacia dal giorno della sua pubblicazio-
giudice, salvo diversa disposizione contenuta nel ne.
decreto di omologazione per gli atti a questa suc- Dalla data della pubblicazione e per sessanta gior-
cessivi. (5). ni i creditori per titolo e causa anteriore a tale da-
ta non possono iniziare o proseguire azioni caute-
57 R.D. 16 marzo 1942, n. 267 Art. 182-ter

lari o esecutive sul patrimonio del debitore, né ac- dell'accordo di ristrutturazione e della relazione
quisire titoli di prelazione se non concordati. Si redatta dal professionista a norma del primo
applica l'articolo 168, secondo comma (3). comma. Il decreto del precedente periodo è re-
Entro trenta giorni dalla pubblicazione i creditori e clamabile a norma del quinto comma in quanto
ogni altro interessato possono proporre opposi- applicabile (4).
zione. Il tribunale, decise le opposizioni, procede A seguito del deposito di un accordo di ristruttura-
all'omologazione in camera di consiglio con decre- zione dei debiti nei termini assegnati dal tribunale
to motivato. trovano applicazione le disposizioni di cui al se-
Il decreto del tribunale è reclamabile alla corte di condo, terzo, quarto e quinto comma. Se nel me-
appello ai sensi dell'articolo 183, in quanto appli- desimo termine è depositata una domanda di
cabile, entro quindici giorni dalla sua pubblicazio- concordato preventivo, si conservano gli effetti di
ne nel registro delle imprese. cui ai commi sesto e settimo (4).
Il divieto di iniziare o proseguire le azioni cautelari (1) Articolo aggiunto dal comma 1 dell'art. 2, D.L. 14 marzo
o esecutive di cui al terzo comma può essere ri- 2005, n. 35 e poi così sostituito dal comma 4 dell’art. 16,
chiesto dall'imprenditore anche nel corso delle D.Lgs. 12 settembre 2007, n. 169, con la decorrenza ed i limiti
previsti dall’art. 22 dello stesso decreto.
trattative e prima della formalizzazione dell'accor-
(2) Comma così sostituito dal numero 1) della lettera e) del
do di cui al presente articolo, depositando presso comma 1 dell’art. 33, D.L. 22 giugno 2012, n. 83, come modi-
il tribunale competente ai sensi dell'articolo 9 la ficato dalla legge di conversione 7 agosto 2012, n. 134. Vedi,
documentazione di cui all'articolo 161, primo e se- anche, il comma 3 dello stesso articolo 33.
condo comma lettere a), b), c) e d), e una propo- (3) Comma così modificato dal numero 2) della lettera e) del
comma 1 dell’art. 33, D.L. 22 giugno 2012, n. 83. Vedi, anche,
sta di accordo corredata da una dichiarazione il comma 3 dello stesso articolo 33.
dell'imprenditore, avente valore di autocertifica- (4) Comma aggiunto dal comma 2 dell'art. 48, D.L. 31 mag-
zione, attestante che sulla proposta sono in corso gio 2010, n. 78, come modificato dalla relativa legge di con-
trattative con i creditori che rappresentano alme- versione, e poi così modificato dalle lettere a) e b) del nume-
ro 3) della lettera e) del comma 1 dell'art. 33, D.L. 22 giugno
no il sessanta per cento dei crediti e da una dichia-
2012, n. 83. Vedi, anche, il comma 3 dello stesso articolo 33,
razione del professionista avente i requisiti di cui D.L. n. 83/2012.
all'articolo 67, terzo comma, lettera d), circa la
idoneità della proposta, se accettata, ad assicura- Art. 182-ter. Transazione fiscale (1) - Con il
re l'integrale pagamento dei creditori con i quali piano di cui all'articolo 160 il debitore può propor-
non sono in corso trattative o che hanno comun- re il pagamento, parziale o anche dilazionato, dei
que negato la propria disponibilità a trattare. L'i- tributi amministrati dalle agenzie fiscali e dei rela-
stanza di sospensione di cui al presente comma è tivi accessori, nonché dei contributi amministrati
pubblicata nel registro delle imprese e produce dagli enti gestori di forme di previdenza e assi-
l’effetto del divieto di inizio o prosecuzione delle stenza obbligatorie e dei relativi accessori, limita-
azioni esecutive e cautelari, nonché del divieto di tamente alla quota di debito avente natura chiro-
acquisire titoli di prelazione, se non concordati, grafaria anche se non iscritti a ruolo, ad eccezione
dalla pubblicazione (4). dei tributi costituenti risorse proprie dell'Unione
Il tribunale, verificata la completezza della docu- europea; con riguardo all'imposta sul valore ag-
mentazione depositata, fissa con decreto l'udienza giunto ed alle ritenute operate e non versate, la
entro il termine di trenta giorni dal deposito dell'i- proposta può prevedere esclusivamente la dila-
stanza di cui al sesto comma, disponendo la co- zione del pagamento. Se il credito tributario o
municazione ai creditori della documentazione contributivo è assistito da privilegio, la percentua-
stessa. Nel corso dell'udienza, riscontrata la sussi- le, i tempi di pagamento e le eventuali garanzie
stenza dei presupposti per pervenire a un accordo non possono essere inferiori a quelli offerti ai cre-
di ristrutturazione dei debiti con le maggioranze di ditori che hanno un grado di privilegio inferiore o
cui al primo comma e delle condizioni per l'inter- a quelli che hanno una posizione giuridica ed inte-
gale pagamento dei creditori con i quali non sono ressi economici omogenei a quelli delle agenzie e
in corso trattative o che hanno comunque negato degli enti gestori di forme di previdenza e assi-
la propria disponibilità a trattare, dispone con de- stenza obbligatorie; se il credito tributario o con-
creto motivato il divieto di iniziare o proseguire le tributivo ha natura chirografaria, il trattamento
azioni cautelari o esecutive e di acquisire titoli di non può essere differenziato rispetto a quello de-
prelazione se non concordati assegnando il termi- gli altri creditori chirografari ovvero, nel caso di
ne di non oltre sessanta giorni per il deposito
Art. 182-ter R.D. 16 marzo 1942, n. 267 58

suddivisione in classi, dei creditori rispetto ai quali zione del direttore dell'ufficio, previo conforme
è previsto un trattamento più favorevole (2). parere della competente direzione regionale.
Ai fini della proposta di accordo sui crediti di natu- La chiusura della procedura di concordato ai sensi
ra fiscale, copia della domanda e della relativa do- dell'articolo 181, determina la cessazione della
cumentazione, contestualmente al deposito pres- materia del contendere nelle liti aventi ad oggetto
so il tribunale, deve essere presentata al compe- i tributi di cui al primo comma.
tente concessionario del servizio nazionale della Il debitore può effettuare la proposta di cui al
riscossione ed all'ufficio competente sulla base primo comma anche nell'ambito delle trattative
dell'ultimo domicilio fiscale del debitore, unita- che precedono la stipula dell'accordo di ristruttu-
mente alla copia delle dichiarazioni fiscali per le razione di cui all'articolo 182-bis. La proposta di
quali non è pervenuto l'esito dei controlli automa- transazione fiscale, unitamente con la documen-
tici nonché delle dichiarazioni integrative relative tazione di cui all'articolo 161, è depositata presso
al periodo sino alla data di presentazione della gli uffici indicati nel secondo comma, che proce-
domanda, al fine di consentire il consolidamento dono alla trasmissione ed alla liquidazione ivi pre-
del debito fiscale. Il concessionario, non oltre viste. Alla proposta di transazione deve altresì es-
trenta giorni dalla data della presentazione, deve sere allegata la dichiarazione sostitutiva, resa dal
trasmettere al debitore una certificazione atte- debitore o dal suo legale rappresentante ai sensi
stante l'entità del debito iscritto a ruolo scaduto o dell'articolo 47 del decreto del Presidente della
sospeso. L'ufficio, nello stesso termine, deve pro- Repubblica 28 dicembre 2000, n. 445, che la do-
cedere alla liquidazione dei tributi risultanti dalle cumentazione di cui al periodo che precede rap-
dichiarazioni ed alla notifica dei relativi avvisi di presenta fedelmente ed integralmente la situazio-
irregolarità, unitamente ad una certificazione at- ne dell'impresa, con particolare riguardo alle po-
testante l'entità del debito derivante da atti di ac- ste attive del patrimonio. Nei successivi trenta
certamento ancorché non definitivi, per la parte giorni l'assenso alla proposta di transazione è
non iscritta a ruolo, nonché da ruoli vistati, ma espresso relativamente ai tributi non iscritti a ruo-
non ancora consegnati al concessionario. Dopo lo, ovvero non ancora consegnati al concessiona-
l'emissione del decreto di cui all'articolo 163, co- rio del servizio nazionale della riscossione alla data
pia dell'avviso di irregolarità e delle certificazioni di presentazione della domanda, con atto del di-
devono essere trasmessi al Commissario giudiziale rettore dell'ufficio, su conforme parere della com-
per gli adempimenti previsti dall'articolo 171, pri- petente direzione regionale, e relativamente ai
mo comma, e dall'articolo 172. In particolare, per i tributi iscritti a ruolo e già consegnati al conces-
tributi amministrati dall'agenzia delle dogane, l'uf- sionario del servizio nazionale della riscossione al-
ficio competente a ricevere copia della domanda la data di presentazione della domanda, con atto
con la relativa documentazione prevista al primo del concessionario su indicazione del direttore
periodo, nonché a rilasciare la certificazione di cui dell'ufficio, previo conforme parere della compe-
al terzo periodo, si identifica con l'ufficio che ha tente direzione generale. L'assenso così espresso
notificato al debitore gli atti di accertamento (3). equivale a sottoscrizione dell'accordo di ristruttu-
Relativamente ai tributi non iscritti a ruolo, ovvero razione (4).
non ancora consegnati al concessionario del servi- La transazione fiscale conclusa nell'ambito dell'ac-
zio nazionale della riscossione alla data di presen- cordo di ristrutturazione di cui all'articolo 182-bis
tazione della domanda, l'adesione o il diniego alla è revocata di diritto se il debitore non esegue in-
proposta di concordato è approvato con atto del tegralmente, entro 90 giorni dalle scadenze previ-
direttore dell'ufficio, su conforme parere della ste, i pagamenti dovuti alle Agenzie fiscali ed agli
competente direzione regionale, ed è espresso enti gestori di forme di previdenza e assistenza
mediante voto favorevole o contrario in sede di obbligatorie (5).
adunanza dei creditori, ovvero nei modi previsti (1) Articolo aggiunto dall'art. 146, D.Lgs. 9 gennaio 2006, n.
dall'articolo 178, primo comma. 5, con la decorrenza indicata nell'art. 153 dello stesso decre-
Relativamente ai tributi iscritti a ruolo e già con- to.
(2) Comma prima sostituito dalla lettera a) del comma 5
segnati al concessionario del servizio nazionale
dell'art. 32, D.L. 29 novembre 2008, n. 185, come modificata
della riscossione alla data di presentazione della dalla relativa legge di conversione, e poi così modificato dalla
domanda, quest'ultimo provvede ad esprimere il lettera a) del comma 2 dell'art. 29, D.L. 31 maggio 2010, n.
voto in sede di adunanza dei creditori, su indica- 78. Vedi, anche, il D.M. 4 agosto 2009.
59 R.D. 16 marzo 1942, n. 267 Art. 182-quater

(3) Comma così modificato dalla lettera b) del comma 5 (3) Comma così sostituito dal numero 2) della lettera e-bis)
dell'art. 32, D.L. 29 novembre 2008, n. 185. del comma 1 dell’art. 33, D.L. 22 giugno 2012, n. 83, nel testo
(4) Comma prima sostituito dal comma 5 dell’art. 16, D.Lgs. integrato dalla legge di conversione 7 agosto 2012, n. 134.
12 settembre 2007, n. 169, con la decorrenza ed i limiti previ- (4) Comma così sostituito dal numero 3) della lettera e-bis)
sti dall’art. 22 dello stesso decreto, e poi così modificato dalla del comma 1 dell’art. 33, D.L. 22 giugno 2012, n. 83, nel testo
lettera b) del comma 2 dell'art. 29, D.L. 31 maggio 2010, n. integrato dalla legge di conversione 7 agosto 2012, n. 134.
78. (384) Il comma che recitava: “Sono altresì prededucibili i
(5) Comma aggiunto dalla lettera c) del comma 2 dell'art. 29, compensi spettanti al professionista incaricato di predisporre
D.L. 31 maggio 2010, n. 78. la relazione di cui agli articoli 161, terzo comma, 182-bis,
primo comma, purché ciò sia espressamente disposto nel
Art. 182-quater. Disposizioni in tema di pre- provvedimento con cui il tribunale accoglie la domanda di
deducibilità dei crediti nel concordato preventi- ammissione al concordato preventivo ovvero l'accordo sia
vo, negli accordi di ristrutturazione dei debiti - (1) omologato.” è stato abrogato dal numero 4) della lettera e-
bis) del comma 1 dell’art. 33, D.L. 22 giugno 2012, n. 83, nel
I crediti derivanti da finanziamenti in qualsiasi testo integrato dalla legge di conversione 7 agosto 2012, n.
forma effettuati in esecuzione di un concordato 134.
preventivo di cui agli articoli 160 e seguenti ovve- (6) Comma così modificato dal numero 5) della lettera e-bis)
ro di un accordo di ristrutturazione dei debiti del comma 1 dell’art. 33, D.L. 22 giugno 2012, n. 83, nel testo
integrato dalla legge di conversione 7 agosto 2012, n. 134.
omologato ai sensi dell'articolo 182-bis) sono pre-
deducibili ai sensi e per gli effetti dell'articolo 111 Art. 182-quinquies. Disposizioni in tema di
(2). finanziamento e di continuità aziendale nel con-
Sono parificati ai crediti di cui al primo comma i cordato preventivo e negli accordi di ristruttura-
crediti derivanti da finanziamenti erogati in fun- zione dei debiti (1) - Il debitore che presenta, an-
zione della presentazione della domanda di am- che ai sensi dell'articolo 161, sesto comma, una
missione alla procedura di concordato preventivo domanda di ammissione al concordato preventivo
o della domanda di omologazione dell'accordo di o una domanda di omologazione di un accordo di
ristrutturazione dei debiti, qualora i finanziamenti ristrutturazione dei debiti ai sensi dell'articolo
siano previsti dal piano di cui all'articolo 160 o 182-bis, primo comma, o una proposta di accordo
dall'accordo di ristrutturazione e purché la prede- ai sensi dell'articolo 182-bis, sesto comma, può
duzione sia espressamente disposta nel provve- chiedere al tribunale di essere autorizzato, anche
dimento con cui il tribunale accoglie la domanda prima del deposito della documentazione di cui
di ammissione al concordato preventivo ovvero all'articolo 161, commi secondo e terzo assunte se
l'accordo sia omologato (3). del caso sommarie informazioni, a contrarre fi-
In deroga agli articoli 2467 e 2497-quinquies del nanziamenti, prededucibili ai sensi dell'articolo
codice civile, il primo e il secondo comma del pre- 111, se un professionista designato dal debitore in
sente articolo si applicano anche ai finanziamenti possesso dei requisiti di cui all'articolo 67, terzo
effettuati dai soci fino alla concorrenza dell'80 per comma, lettera d), verificato il complessivo fabbi-
cento del loro ammontare. Si applicano i commi sogno finanziario dell'impresa sino all'omologa-
primo e secondo quando il finanziatore ha acquisi- zione, attesta che tali finanziamenti sono funzio-
to la qualità di socio in esecuzione dell'accordo di nali alla migliore soddisfazione dei creditori. (2)
ristrutturazione dei debiti o del concordato pre- L'autorizzazione di cui al primo comma può ri-
ventivo (4). guardare anche finanziamenti individuati soltanto
(…) (5). per tipologia ed entità, e non ancora oggetto di
Con riferimento ai crediti indicati al secondo trattative.
comma, i creditori, anche se soci, sono esclusi dal Il debitore che presenta una domanda di ammis-
voto e dal computo delle maggioranze per l'ap- sione al concordato preventivo ai sensi dell'artico-
provazione del concordato ai sensi dell'articolo lo 161, sesto comma, anche in assenza del piano
177 e dal computo della percentuale dei crediti di cui all'articolo 161, secondo comma, lettera e),
prevista all'articolo 182-bis, primo e sesto comma o una domanda di omologazione di un accordo di
(6). ristrutturazione dei debiti ai sensi dell'articolo
(1) Articolo aggiunto dal comma 1 dell'art. 48, D.L. 31 mag- 182-bis, primo comma, o una proposta di accordo
gio 2010, n. 78, come modificato dalla relativa legge di con- ai sensi dell'articolo 182-bis, sesto comma, può
versione.
chiedere al tribunale di essere autorizzato in via
(2) Comma così modificato dal numero 1) della lettera e-bis)
del comma 1 dell’art. 33, D.L. 22 giugno 2012, n. 83, nel testo d'urgenza a contrarre finanziamenti, prededucibili
integrato dalla legge di conversione 7 agosto 2012, n. 134. ai sensi dell'articolo 111, funzionali a urgenti ne-
cessità relative all'esercizio dell'attività aziendale
Art. 182-sexies R.D. 16 marzo 1942, n. 267 60

fino alla scadenza del termine fissato dal tribunale (2) Comma così modificato dall’art. 1, comma 1, lett. a),
ai sensi dell'articolo 161, sesto comma, o all'u- D.L. 27 giugno 2015, n. 83, convertito, con modificazio-
ni, dalla L. 6 agosto 2015, n. 132; per l’applicazione di
dienza di omologazione di cui all'articolo 182-bis, tale disposizione vedi l’art. 23, comma 1, del medesimo
quarto comma, o alla scadenza del termine di cui D.L. n. 83/2015.
all'articolo 182-bis, settimo comma. Il ricorso deve (3) Comma inserito dall’art. 1, comma 1, lett. b), D.L. 27
specificare la destinazione dei finanziamenti, che il giugno 2015, n. 83, convertito, con modificazioni, dalla
L. 6 agosto 2015, n. 132; per l’applicazione di tale dispo-
debitore non è in grado di reperire altrimenti tali sizione vedi l’art. 23, comma 1, del medesimo D.L. n.
finanziamenti e che, in assenza di tali finanziamen- 83/2015.
ti, deriverebbe un pregiudizio imminente ed irre- (4) Comma così modificato dall’art. 1, comma 1, lett. c),
parabile all'azienda. Il tribunale, assunte somma- D.L. 27 giugno 2015, n. 83, convertito, con modificazio-
rie informazioni sul piano e sulla proposta in corso ni, dalla L. 6 agosto 2015, n. 132; per l’applicazione di
tale disposizione vedi l’art. 23, comma 1, del medesimo
di elaborazione, sentito il commissario giudiziale D.L. n. 83/2015.
se nominato, e, se del caso, sentiti senza formalità (5) Comma così modificato dall’art. 1, comma 1, lett. c-bis),
i principali creditori, decide in camera di consiglio D.L. 27 giugno 2015, n. 83, convertito, con modificazio-
con decreto motivato, entro dieci giorni dal depo- ni, dalla L. 6 agosto 2015, n. 132; per l’applicazione di
tale disposizione vedi l’art. 23, comma 1, del medesimo
sito dell'istanza di autorizzazione. La richiesta può
D.L. n. 83/2015.
avere ad oggetto anche il mantenimento di linee
di credito autoliquidanti in essere al momento del Art. 182-sexies. Riduzione o perdita del capi-
deposito della domanda. (3) tale della società in crisi (1) - Dalla data del depo-
Il tribunale può autorizzare il debitore a concedere sito della domanda per l'ammissione al concorda-
pegno o ipoteca o a cedere crediti a garanzia dei to preventivo, anche a norma dell'articolo 161, se-
medesimi finanziamenti. (4) sto comma, della domanda per l'omologazione
Il debitore che presenta domanda di ammissione dell'accordo di ristrutturazione di cui all'articolo
al concordato preventivo con continuità aziendale, 182-bis ovvero della proposta di accordo a norma
anche ai sensi dell'articolo 161, sesto comma, può del sesto comma dello stesso articolo e sino all'o-
chiedere al tribunale di essere autorizzato, assun- mologazione non si applicano gli articoli 2446,
te se del caso sommarie informazioni, a pagare commi secondo e terzo, 2447, 2482-bis, commi
crediti anteriori per prestazioni di beni o servizi, se quarto, quinto e sesto, e 2482-ter del codice civile.
un professionista in possesso dei requisiti di cui Per lo stesso periodo non opera la causa di scio-
all'articolo 67, terzo comma, lettera d), attesta che glimento della società per riduzione o perdita del
tali prestazioni sono essenziali per la prosecuzione capitale sociale di cui agli articoli 2484, n. 4, e
della attività di impresa e funzionali ad assicurare 2545-duodecies del codice civile. Resta ferma, per
la migliore soddisfazione dei creditori. L'attesta- il periodo anteriore al deposito delle domande e
zione del professionista non è necessaria per pa- della proposta di cui al primo comma, l'applicazio-
gamenti effettuati fino a concorrenza dell'ammon- ne dell'articolo 2486 del codice civile.
tare di nuove risorse finanziarie che vengano ap- (1) Articolo aggiunto dalla lettera f) del comma 1 dell’art.
portate al debitore senza obbligo di restituzione o 33, D.L. 22 giugno 2012, n. 83. Vedi, anche, il comma 3
con obbligo di restituzione postergato alla soddi- dello stesso articolo 33.
sfazione dei creditori.
Il debitore che presenta una domanda di omolo-
gazione di un accordo di ristrutturazione dei debiti Art. 182-septies. Accordo di ristruttu-
ai sensi dell'articolo 182-bis, primo comma, o una razione con intermediari finanziari e
proposta di accordo ai sensi dell'articolo 182-bis, convenzione di moratoria (1)
sesto comma, può chiedere al Tribunale di essere
Quando un'impresa ha debiti verso banche e in-
autorizzato, in presenza dei presupposti di cui al
termediari finanziari in misura non inferiore alla
quinto comma del presente articolo, a pagare cre-
metà dell'indebitamento complessivo, la disciplina
diti anche anteriori per prestazioni di beni o servi-
di cui all'articolo 182-bis, in deroga agli articoli
zi. In tal caso i pagamenti effettuati non sono sog-
1372 e 1411 del codice civile, è integrata dalle di-
getti all'azione revocatoria di cui all'articolo 67. (5)
sposizioni contenute nei commi secondo, terzo e
(1) Articolo aggiunto dalla lettera f) del comma 1 dell’art. quarto. Restano fermi i diritti dei creditori diversi
33, D.L. 22 giugno 2012, n. 83. Vedi, anche, il comma 3
dello stesso articolo 33.
da banche e intermediari finanziari.
61 R.D. 16 marzo 1942, n. 267 Art. 183

L'accordo di ristrutturazione dei debiti di cui all'ar- codice civile, produce effetti anche nei confronti
ticolo 182-bis può individuare una o più categorie delle banche e degli intermediari finanziari non
tra i creditori di cui al primo comma che abbiano aderenti se questi siano stati informati dell'avvio
fra loro posizione giuridica e interessi economici delle trattative e siano stati messi in condizione di
omogenei. In tal caso, con il ricorso di cui al primo parteciparvi in buona fede, e un professionista in
comma di tale articolo, il debitore può chiedere possesso dei requisiti di cui all'articolo 67, terzo
che gli effetti dell'accordo vengano estesi anche ai comma, lettera d), attesti l'omogeneità della posi-
creditori non aderenti che appartengano alla me- zione giuridica e degli interessi economici fra i
desima categoria, quando tutti i creditori della ca- creditori interessati dalla moratoria.
tegoria siano stati informati dell'avvio delle tratta- Nel caso previsto dal comma precedente, le ban-
tive e siano stati messi in condizione di partecipar- che e gli intermediari finanziari non aderenti alla
vi in buona fede e i crediti delle banche e degli in- convenzione possono proporre opposizione entro
termediari finanziari aderenti rappresentino il set- trenta giorni dalla comunicazione della conven-
tantacinque per cento dei crediti della categoria. zione stipulata, accompagnata dalla relazione del
Una banca o un intermediario finanziario può es- professionista designato a norma dell'articolo 67,
sere titolare di crediti inseriti in più di una catego- terzo comma, lettera d). La comunicazione deve
ria.Ai fini di cui al precedente comma non si tiene essere effettuata, alternativamente, mediante let-
conto delle ipoteche giudiziali iscritte dalle banche tera raccomandata o posta elettronica certificata.
o dagli intermediari finanziari nei novanta giorni Con l'opposizione, la banca o l'intermediario fi-
che precedono la data di pubblicazione del ricorso nanziario può chiedere che la convenzione non
nel registro delle imprese. produca effetti nei suoi confronti. Il tribunale, con
Il debitore, oltre agli adempimenti pubblicitari già decreto motivato, decide sulle opposizioni, verifi-
previsti, deve notificare il ricorso e la documenta- cando la sussistenza delle condizioni di cui al
zione di cui al primo comma dell'articolo 182-bis comma quarto, terzo periodo. Nel termine di
alle banche e agli intermediari finanziari ai quali quindici giorni dalla comunicazione, il decreto del
chiede di estendere gli effetti dell'accordo. Per co- tribunale è reclamabile alla corte di appello, ai
storo il termine per proporre l'opposizione di cui sensi dell'articolo 183.
al quarto comma del medesimo articolo decorre In nessun caso, per effetto degli accordi e conven-
dalla data della notificazione del ricorso. Il tribuna- zioni di cui ai commi precedenti, ai creditori non
le procede all'omologazione previo accertamento, aderenti possono essere imposti l'esecuzione di
avvalendosi ove occorra di un ausiliario, che le nuove prestazioni, la concessione di affidamenti, il
trattative si siano svolte in buona fede e che le mantenimento della possibilità di utilizzare affi-
banche e gli intermediari finanziari ai quali il debi- damenti esistenti o l'erogazione di nuovi finan-
tore chiede di estendere gli effetti dell'accordo: ziamenti. Agli effetti del presente articolo non è
a) abbiano posizione giuridica e interessi econo- considerata nuova prestazione la prosecuzione
mici omogenei rispetto a quelli delle banche e de- della concessione del godimento di beni oggetto
gli intermediari finanziari aderenti; di contratti di locazione finanziaria già stipulati.
b) abbiano ricevuto complete ed aggiornate in- La relazione dell’ausiliario è trasmessa a norma
formazioni sulla situazione patrimoniale, econo- dell’articolo 161, quinto comma.
mica e finanziaria del debitore nonché sull'accor-
do e sui suoi effetti, e siano stati messi in condi- (1) Articolo inserito dall’art. 9, comma 1, D.L. 27 giugno
zione di partecipare alle trattative; 2015, n. 83, convertito, con modificazioni, dalla L. 6
agosto 2015, n. 132.
c) possano risultare soddisfatti, in base all'accor-
do, in misura non inferiore rispetto alle alternative
concretamente praticabili. Art. 183. Reclamo - Contro il decreto del tribu-
Quando fra l'impresa debitrice e una o più banche nale può essere proposto reclamo alla corte di ap-
o intermediari finanziari viene stipulata una con- pello, la quale pronuncia in camera di consiglio.
venzione diretta a disciplinare in via provvisoria gli Con lo stesso reclamo è impugnabile la sentenza
effetti della crisi attraverso una moratoria tempo- dichiarativa di fallimento, contestualmente emes-
ranea dei crediti nei confronti di una o più banche sa a norma dell'articolo 180, settimo comma (1).
o intermediari finanziari e sia raggiunta la maggio- (1) Articolo così sostituito dal comma 6 dell’art. 16, D.Lgs. 12
ranza di cui al secondo comma, la convenzione di settembre 2007, n. 169, con la decorrenza ed i limiti previsti
dall’art. 22 dello stesso decreto. Precedentemente, con sen-
moratoria, in deroga agli articoli 1372 e 1411 del
Art. 184 R.D. 16 marzo 1942, n. 267 62

tenza 7-12 novembre 1974, n. 255 (Gazz. Uff. 13 novembre denunziare al tribunale i ritardi o le omissioni da
1974, n. 296) la Corte Costituzionale aveva dichiarato: a) parte del debitore, mediante ricorso al tribunale
l’illegittimità costituzionale dell'art. 183, primo comma, nella
parte in cui, per le parti costituite, faceva decorrere il termine notificato al debitore e al commissario giudiziale,
per proporre appello contro la sentenza che omologava o re- con il quale può chiedere al tribunale di attribuire
spingeva il concordato preventivo dall'affissione, anziché dal- al commissario giudiziale i poteri necessari a prov-
la data di ricezione della comunicazione della stessa; b) in vedere in luogo del debitore al compimento degli
applicazione dell'art. 27 della L. 11 marzo 1953, n. 87,
l’illegittimità costituzionale derivata dell'ultimo comma del
atti a questo richiesti. (1)
medesimo art. 183 e del primo e terzo comma dell'art. 131 Fermo restando il disposto dell'articolo 173, il tri-
del presente decreto, nella parte in cui facevano decorrere bunale, sentiti in camera di consiglio il debitore e il
dall'affissione i termini, rispettivamente, per ricorrere in cas- commissario giudiziale, può revocare l'organo
sazione contro la sentenza di appello che decideva in merito amministrativo, se si tratta di società, e nominare
alla omologazione o reiezione del concordato preventivo, per
proporre appello contro la sentenza che omologava o respin- un amministratore giudiziario stabilendo la durata
geva il concordato successivo, nonché per ricorrere in cassa- del suo incarico e attribuendogli il potere di com-
zione contro quest'ultima sentenza. piere ogni atto necessario a dare esecuzione alla
suddetta proposta, ivi inclusi, qualora tale propo-
Art. 184. Effetti del concordato per i creditori -
sta preveda un aumento del capitale sociale del
Il concordato omologato è obbligatorio per tutti i
debitore, la convocazione dell'assemblea straordi-
creditori anteriori alla pubblicazione nel registro
naria dei soci avente ad oggetto la delibera di tale
delle imprese del ricorso di cui all'articolo 161.
aumento di capitale e l'esercizio del voto nella
Tuttavia essi conservano impregiudicati i diritti
stessa. Quando è stato nominato il liquidatore a
contro i coobbligati, i fideiussori del debitore e gli
norma dell'articolo 182, i compiti di amministrato-
obbligati in via di regresso (1).
re giudiziario possono essere a lui attribuiti. (1)
Salvo patto contrario, il concordato della società
ha efficacia nei confronti dei soci illimitatamente (1) Comma aggiunto dall’art. 3, comma 6, D.L. 27 giugno
responsabili. 2015, n. 83, convertito, con modificazioni, dalla L. 6 agosto
(1) Comma così modificato dalla lettera g) del comma 1 2015, n. 132; per l’applicazione di tale disposizione vedi l’art.
dell’art. 33, D.L. 22 giugno 2012, n. 83. Vedi, anche, il comma 23, comma 1 del medesimo D.L. n. 83/2015.
3 dello stesso articolo 33.
Art. 186. Risoluzione e annullamento del con-
Capo VI - Dell'esecuzione, della risoluzione e cordato - Ciascuno dei creditori può richiedere la
dell'annullamento del concordato preventivo risoluzione del concordato per inadempimento.
Art. 185. Esecuzione del concordato - Dopo Il concordato non si può risolvere se l'inadempi-
l'omologazione del concordato, il commissario mento ha scarsa importanza.
giudiziale ne sorveglia l'adempimento, secondo le Il ricorso per la risoluzione deve proporsi entro un
modalità stabilite nella sentenza di omologazione. anno dalla scadenza del termine fissato per l'ulti-
Egli deve riferire al giudice ogni fatto dal quale mo adempimento previsto dal concordato.
possa derivare pregiudizio ai creditori. Le disposizioni che precedono non si applicano
Si applica il secondo comma dell'art. 136. quando gli obblighi derivanti dal concordato sono
Il debitore è tenuto a compiere ogni atto necessa- stati assunti da un terzo con liberazione immedia-
rio a dare esecuzione alla proposta di concordato ta del debitore.
presentata da uno o più creditori, qualora sia stata Si applicano le disposizioni degli articoli 137 e 138,
approvata e omologata. (1) in quanto compatibili, intendendosi sostituito al
Nel caso in cui il commissario giudiziale rilevi che il curatore il commissario giudiziale (1).
debitore non sta provvedendo al compimento de- (1) Articolo così sostituito dall’art. 17, D.Lgs. 12 settembre
gli atti necessari a dare esecuzione alla suddetta 2007, n. 169, con la decorrenza ed i limiti previsti dall’art. 22
dello stesso decreto.
proposta o ne sta ritardando il compimento, deve
senza indugio riferirne al tribunale. Il tribunale, Art. 186-bis. Concordato con continuità azien-
sentito il debitore, può attribuire al commissario dale (1) - Quando il piano di concordato di cui
giudiziale i poteri necessari a provvedere in luogo all'articolo 161, secondo comma, lettera e) preve-
del debitore al compimento degli atti a questo ri- de la prosecuzione dell'attività di impresa da parte
chiesti. (1) del debitore, la cessione dell'azienda in esercizio
Il soggetto che ha presentato la proposta di con- ovvero il conferimento dell'azienda in esercizio in
cordato approvata e omologata dai creditori può una o più società, anche di nuova costituzione, si
63 R.D. 16 marzo 1942, n. 267 Art. 187

applicano le disposizioni del presente articolo. Il tera d), che attesta la conformità al piano e la ra-
piano può prevedere anche la liquidazione di beni gionevole capacità di adempimento del contratto;
non funzionali all'esercizio dell'impresa. b) la dichiarazione di altro operatore in possesso
Nei casi previsti dal presente articolo: dei requisiti di carattere generale, di capacità fi-
a) il piano di cui all'articolo 161, secondo comma, nanziaria, tecnica, economica nonché di certifica-
lettera e), deve contenere anche un'analitica indi- zione, richiesti per l'affidamento dell'appalto, il
cazione dei costi e dei ricavi attesi dalla prosecu- quale si è impegnato nei confronti del concorrente
zione dell'attività d'impresa prevista dal piano di e della stazione appaltante a mettere a disposizio-
concordato, delle risorse finanziarie necessarie e ne, per la durata del contratto, le risorse necessa-
delle relative modalità di copertura; rie all'esecuzione dell'appalto e a subentrare
b) la relazione del professionista di cui all'articolo all'impresa ausiliata nel caso in cui questa fallisca
161, terzo comma, deve attestare che la prosecu- nel corso della gara ovvero dopo la stipulazione
zione dell'attività d'impresa prevista dal piano di del contratto, ovvero non sia per qualsiasi ragione
concordato è funzionale al miglior soddisfacimen- più in grado di dare regolare esecuzione all'appal-
to dei creditori; to. Si applica l'articolo 49 del decreto legislativo 12
c) il piano può prevedere, fermo quanto disposto aprile 2006, n. 163.
dall'articolo 160, secondo comma, una moratoria Fermo quanto previsto dal comma precedente,
fino a un anno dall'omologazione per il pagamen- l'impresa in concordato può concorrere anche riu-
to dei creditori muniti di privilegio, pegno o ipote- nita in raggruppamento temporaneo di imprese,
ca, salvo che sia prevista la liquidazione dei beni o purché non rivesta la qualità di mandataria e
diritti sui quali sussiste la causa di prelazione. In sempre che le altre imprese aderenti al raggrup-
tal caso, i creditori muniti di cause di prelazione di pamento non siano assoggettate ad una procedu-
cui al periodo precedente non hanno diritto al vo- ra concorsuale. In tal caso la dichiarazione di cui al
to. quarto comma, lettera b), può provenire anche da
Fermo quanto previsto nell'articolo 169-bis, i con- un operatore facente parte del raggruppamento.
tratti in corso di esecuzione alla data di deposito Se nel corso di una procedura iniziata ai sensi del
del ricorso, anche stipulati con pubbliche ammini- presente articolo l'esercizio dell'attività d'impresa
strazioni, non si risolvono per effetto dell'apertura cessa o risulta manifestamente dannoso per i cre-
della procedura. Sono inefficaci eventuali patti ditori, il tribunale provvede ai sensi dell'articolo
contrari. L'ammissione al concordato preventivo 173. Resta salva la facoltà del debitore di modifi-
non impedisce la continuazione di contratti pub- care la proposta di concordato.
blici se il professionista designato dal debitore di (1) Articolo aggiunto dalla lettera h) del comma 1 dell’art. 33,
cui all'articolo 67 ha attestato la conformità al D.L. 22 giugno 2012, n. 83, come modificata dalla legge di
piano e la ragionevole capacità di adempimento. conversione 7 agosto 2012, n. 134. Vedi, anche, il comma 3
dello stesso articolo 33.
Di tale continuazione può beneficiare, in presenza
(2) Comma inserito dall’art. 13, comma 11-bis, D.L. 23 di-
dei requisiti di legge, anche la società cessionaria cembre 2013, n. 145, convertito, con modificazioni, dalla L.
o conferitaria d'azienda o di rami d'azienda cui i 21 febbraio 2014, n. 9.
contratti siano trasferiti. Il giudice delegato, all'at-
to della cessione o del conferimento, dispone la Titolo IV - Dell'Amministrazione controllata
cancellazione delle iscrizioni e trascrizioni. (1)
Successivamente al deposito del ricorso, la parte- (1) Il presente Titolo, comprendente gli articoli da 187 a 193,
cipazione a procedure di affidamento di contratti è stato abrogato dal comma 1 dell'art. 147, D.Lgs. 9 gennaio
pubblici deve essere autorizzata dal tribunale, ac- 2006, n. 5, con la decorrenza indicata nell'art. 153 dello stes-
so decreto. Vedi, anche, il comma 2 del suddetto articolo
quisito il parere del commissario giudiziale, se
147.
nominato; in mancanza di tale nomina, provvede il
tribunale. (2) Art. 187. Domanda di ammissione alla proce-
L'ammissione al concordato preventivo non impe- dura - (…) (1).
disce la partecipazione a procedure di assegnazio- (1) Il presente Titolo, comprendente gli articoli da 187 a 193,
ne di contratti pubblici, quando l'impresa presenta è stato abrogato dal comma 1 dell'art. 147, D.Lgs. 9 gennaio
in gara: 2006, n. 5, con la decorrenza indicata nell'art. 153 dello stes-
so decreto. Vedi, anche, il comma 2 del suddetto articolo
a) una relazione di un professionista in possesso
147.
dei requisiti di cui all'articolo 67, terzo comma, let-
Art. 188. Ammissione alla procedura - (…) (1).
Art. 189 R.D. 16 marzo 1942, n. 267 64

(1) Il presente Titolo, comprendente gli articoli da 187 a 193, limento si trova in stato di insolvenza, il tribunale
è stato abrogato dal comma 1 dell'art. 147, D.Lgs. 9 gennaio del luogo dove l'impresa ha la sede principale, su
2006, n. 5, con la decorrenza indicata nell'art. 153 dello stes-
so decreto. Vedi, anche, il comma 2 del suddetto articolo richiesta di uno o più creditori, ovvero dell'autori-
147. tà che ha la vigilanza sull'impresa o di questa stes-
sa, dichiara tale stato con sentenza. Il trasferimen-
Art. 189. Adunanza dei creditori - (…) (1). to della sede principale dell'impresa intervenuto
(1) Il presente Titolo, comprendente gli articoli da 187 a 193, nell'anno antecedente l'apertura del procedimen-
è stato abrogato dal comma 1 dell'art. 147, D.Lgs. 9 gennaio
to, non rileva ai fini della competenza.
2006, n. 5, con la decorrenza indicata nell'art. 153 dello stes-
so decreto. Vedi, anche, il comma 2 del suddetto articolo Con la stessa sentenza o con successivo decreto
147. adotta i provvedimenti conservativi che ritenga
opportuni nell'interesse dei creditori fino all'inizio
Art. 190. Provvedimenti del giudice delegato - della procedura di liquidazione.
(…) (1). Prima di provvedere il tribunale deve sentire il de-
(1) Il presente Titolo, comprendente gli articoli da 187 a 193, bitore, con le modalità di cui all'articolo 15, e l'au-
è stato abrogato dal comma 1 dell'art. 147, D.Lgs. 9 gennaio
torità governativa che ha la vigilanza sull'impresa.
2006, n. 5, con la decorrenza indicata nell'art. 153 dello stes-
so decreto. Vedi, anche, il comma 2 del suddetto articolo La sentenza è comunicata entro tre giorni, a nor-
147. ma dell'articolo 136 del codice di procedura civile,
all'autorità competente perché disponga la liqui-
Art. 191. Poteri di gestione del commissario
dazione o, se ne ritiene sussistenti i presupposti,
giudiziale - (…) (1). l'avvio della risoluzione ai sensi del decreto di re-
(1) Il presente Titolo, comprendente gli articoli da 187 a 193, cepimento della direttiva 2014/59/UE. Essa è inol-
è stato abrogato dal comma 1 dell'art. 147, D.Lgs. 9 gennaio
2006, n. 5, con la decorrenza indicata nell'art. 153 dello stes-
tre notificata, affissa e resa pubblica nei modi e
so decreto. Vedi, anche, il comma 2 del suddetto articolo nei termini stabiliti per la sentenza dichiarativa di
147. fallimento. (3)
Contro la sentenza predetta può essere proposto
Art. 192. Relazioni dell'amministrazione e re-
reclamo da qualunque interessato, a norma degli
voca dell'amministrazione controllata - (…) (1).
articoli 18 e 19 (1).
(1) Il presente Titolo, comprendente gli articoli da 187 a 193, Il tribunale che respinge il ricorso per la dichiara-
è stato abrogato dal comma 1 dell'art. 147, D.Lgs. 9 gennaio
2006, n. 5, con la decorrenza indicata nell'art. 153 dello stes-
zione d'insolvenza provvede con decreto motiva-
so decreto. Vedi, anche, il comma 2 del suddetto articolo to. Contro il decreto è ammesso reclamo a norma
147. dell'articolo 22.
Il tribunale provvede su istanza del commissario
Art. 193. Fine dell'amministrazione controllata
giudiziale alla dichiarazione d'insolvenza a norma
- (…) (1).
di questo articolo quando nel corso della procedu-
(1) Il presente Titolo, comprendente gli articoli da 187 a 193, ra di concordato preventivo di un'impresa sogget-
è stato abrogato dal comma 1 dell'art. 147, D.Lgs. 9 gennaio
2006, n. 5, con la decorrenza indicata nell'art. 153 dello stes- ta a liquidazione coatta amministrativa, con esclu-
so decreto. Vedi, anche, il comma 2 del suddetto articolo sione del fallimento, si verifica la cessazione della
147. procedura e sussiste lo stato di insolvenza. Si ap-
plica in ogni caso il procedimento di cui al terzo
Titolo V - Della liquidazione comma.
coatta amministrativa Le disposizioni di questo articolo non si applicano
Art. 194. Norme applicabili - La liquidazione agli enti pubblici (2).
coatta amministrativa è regolata dalle disposizioni (1) Comma così modificato dal comma 1 dell’art. 18, D.Lgs.
12 settembre 2007, n. 169, con la decorrenza ed i limiti previ-
del presente titolo, salvo che le leggi speciali di- sti dall’art. 22 dello stesso decreto.
spongano diversamente. (2) Articolo così sostituito dall'art. 148, D.Lgs. 9 gennaio
Sono abrogate le disposizioni delle leggi speciali, 2006, n. 5, con la decorrenza indicata nell'art. 153 dello stes-
incompatibili con quelle degli artt. 195, 196, 200, so decreto.
(3) Comma così modificato dall’art. 100, comma 1, D.Lgs. 16
201, 202, 203, 209, 211 e 213.
novembre 2015, n. 180, a decorrere dal 16 novembre 2015 ai
Art. 195. Accertamento giudiziario dello stato sensi di quanto disposto dall’art. 106, comma 1, del medesi-
d'insolvenza anteriore alla liquidazione coatta mo D.Lgs. n. 180/2015.
amministrativa - Se un'impresa soggetta a liquida- Art. 196. Concorso fra fallimento e liquidazione
zione coatta amministrativa con esclusione del fal- coatta amministrativa - Per le imprese soggette a
65 R.D. 16 marzo 1942, n. 267 Art. 197

liquidazione coatta amministrativa, per le quali la Art. 201. Effetti della liquidazione per i credito-
legge non esclude la procedura fallimentare, la di- ri e sui rapporti giuridici preesistenti - Dalla data
chiarazione di fallimento preclude la liquidazione del provvedimento che ordina la liquidazione si
coatta amministrativa e il provvedimento di liqui- applicano le disposizioni del titolo II, capo III, se-
dazione coatta amministrativa preclude la dichia- zione II e sezione IV e le disposizioni dell'art. 66.
razione di fallimento. Si intendono sostituiti nei poteri del tribunale e
Art. 197. Provvedimento di liquidazione - Il del giudice delegato l'autorità amministrativa che
provvedimento che ordina la liquidazione entro vigila sulla liquidazione, nei poteri del curatore il
dieci giorni dalla sua data è pubblicato integral- commissario liquidatore e in quelli del comitato
mente, a cura dell'autorità che lo ha emanato nel- dei creditori il comitato di sorveglianza.
la Gazzetta Ufficiale del Regno ed è comunicato Art. 202. Accertamento giudiziario dello stato
per l'iscrizione all'ufficio del registro delle imprese, d'insolvenza - Se l'impresa al tempo in cui è stata
salve le altre forme di pubblicità disposte nel ordinata la liquidazione, si trovava in stato d'insol-
provvedimento. venza e questa non è stata preventivamente di-
Art. 198. Organi della liquidazione amministra- chiarata a norma dell'art. 195, il tribunale del luo-
tiva - Con il provvedimento che ordina la liquida- go dove l'impresa ha la sede principale, su ricorso
zione o con altro successivo viene nominato un del commissario liquidatore o su istanza del pub-
commissario liquidatore. È altresì nominato un blico ministero, accerta tale stato con sentenza in
comitato di sorveglianza di tre o cinque membri camera di consiglio, anche se la liquidazione è sta-
scelti fra persone particolarmente esperte nel ra- ta disposta per insufficienza di attivo.
mo di attività esercitato dall'impresa, possibilmen- Si applicano le norme dell'art. 195, commi secon-
te fra i creditori. do, terzo, quarto, quinto e sesto.
Qualora l'importanza dell'impresa lo consigli, pos- Art. 203. Effetti dell'accertamento giudiziario
sono essere nominati tre commissari liquidatori. In dello stato d'insolvenza - Accertato giudizialmen-
tal caso essi deliberano a maggioranza, e la rap- te lo stato d'insolvenza a norma degli artt. 195 o
presentanza è esercitata congiuntamente da due 202, sono applicabili con effetto dalla data del
di essi. Nella liquidazione delle cooperative la no- provvedimento che ordina la liquidazione le di-
mina del comitato di sorveglianza è facoltativo. sposizioni del titolo II, capo III, sezione III, anche
Art. 199. Responsabilità del commissario liqui- nei riguardi dei soci a responsabilità illimitata. (…)
datore - Il commissario liquidatore è, per quanto (1).
attiene all'esercizio delle sue funzioni, pubblico L'esercizio delle azioni di revoca degli atti compiuti
ufficiale. in frode dei creditori compete al commissario li-
Durante la liquidazione l'azione di responsabilità quidatore.
contro il commissario liquidatore revocato è pro- Il commissario liquidatore presenta al procuratore
posta dal nuovo liquidatore con l'autorizzazione del Re Imperatore una relazione in conformità di
dell'autorità che vigila sulla liquidazione. quanto è disposto dall'art. 33, primo comma.
Si applicano al commissario liquidatore le disposi- (1) Il periodo che recitava: “Si applicano inoltre nei confronti
zioni degli artt. 32, 37 e 38, primo comma, inten- di questi ultimi, degli amministratori, dei direttori generali,
dendosi sostituiti nei poteri del tribunale e del dei liquidatori e dei componenti degli organi di vigilanza le
disposizioni degli artt. da 216 a 219 e da 223 a 225.” è stato
giudice delegato quelli dell'autorità che vigila sulla
abrogato dall'art. 99, D.Lgs. 8 luglio 1999, n. 270.
liquidazione.
Art. 200. Effetti del provvedimento di liquida- Art. 204. Commissario liquidatore - Il commis-
zione per l'impresa - Dalla data del provvedimen- sario liquidatore procede a tutte le operazioni del-
to che ordina la liquidazione si applicano gli artt. la liquidazione secondo le direttive dell'autorità
42, 44, 45, 46 e 47 e se l'impresa è una società o che vigila sulla liquidazione, e sotto il controllo del
una persona giuridica cessano le funzioni delle as- comitato di sorveglianza.
semblee e degli organi di amministrazione e di Egli prende in consegna i beni compresi nella li-
controllo, salvo per il caso previsto dall'art. 214. quidazione, le scritture contabili e gli altri docu-
Nelle controversie anche in corso, relative a rap- menti dell'impresa, richiedendo, ove occorra, l'as-
porti di diritto patrimoniale dell'impresa, sta in sistenza di un notaio.
giudizio il commissario liquidatore.
Art. 205 R.D. 16 marzo 1942, n. 267 66

Il commissario liquidatore forma quindi l'inventa- cata delle imprese e dei professionisti e, in ogni
rio, nominando se necessario, uno o più stimatori altro caso, a mezzo lettera raccomandata o telefax
per la valutazione dei beni. presso la sede dell'impresa o la residenza del cre-
Art. 205. Relazione del commissario - L'impren- ditore, il suo indirizzo di posta elettronica certifi-
ditore o, se l'impresa è una società o una persona cata e le somme risultanti a credito di ciascuno se-
giuridica, gli amministratori devono rendere al condo le scritture contabili e i documenti dell'im-
commissario liquidatore il conto della gestione re- presa. Contestualmente il commissario invita i
lativo al tempo posteriore all'ultimo bilancio. creditori ad indicare, entro il termine di cui al ter-
Il commissario è dispensato dal formare il bilancio zo comma, il loro indirizzo di posta elettronica cer-
annuale, ma deve presentare alla fine di ogni se- tificata, con l'avvertimento sulle conseguenze di
mestre all'autorità che vigila sulla liquidazione una cui al quarto comma e relativo all'onere del credi-
relazione sulla situazione patrimoniale dell'impre- tore di comunicarne ogni variazione. La comunica-
sa e sull'andamento della gestione accompagnata zione s'intende fatta con riserva delle eventuali
da un rapporto del comitato di sorveglianza. Nello contestazioni (1).
stesso termine, copia della relazione è trasmessa Analoga comunicazione è fatta a coloro che pos-
al comitato di sorveglianza, unitamente agli sono far valere domande di rivendicazione, resti-
estratti conto dei depositi postali o bancari relativi tuzione e separazione su cose mobili possedute
al periodo. Il comitato di sorveglianza o ciascuno dall'impresa.
dei suoi componenti possono formulare osserva- Entro quindici giorni dal ricevimento della comu-
zioni scritte. Altra copia della relazione è trasmes- nicazione i creditori e le altre persone indicate dal
sa, assieme alle eventuali osservazioni, per via te- comma precedente possono far pervenire al
lematica all'ufficio del registro delle imprese ed è commissario mediante posta elettronica certifica-
trasmessa a mezzo di posta elettronica certificata ta le loro osservazioni o istanze (2).
ai creditori e ai titolari di diritti sui beni (1). Tutte le successive comunicazioni sono effettuate
dal commissario all'indirizzo di posta elettronica
(1) Il comma che recitava: "Il commissario è dispensato dal
formare il bilancio annuale, ma deve presentare alla fine di certificata indicato ai sensi del primo comma. In
ogni semestre all'autorità che vigila sulla liquidazione una re- caso di mancata indicazione dell'indirizzo di posta
lazione sulla situazione patrimoniale dell'impresa e sull'an- elettronica certificata o di mancata comunicazione
damento della gestione accompagnata da un rapporto del della variazione, ovvero nei casi di mancata con-
comitato di sorveglianza." è stato così sostituito dall’art. 17,
D.L. 18 ottobre 2012, n. 179, convertito con L. 17 dicembre
segna per cause imputabili al destinatario, esse si
2012, n. 221. eseguono mediante deposito in cancelleria. Si ap-
plica l'articolo 31-bis, terzo comma, sostituendo al
Art. 206. Poteri del commissario - L'azione di re- curatore il commissario liquidatore (3).
sponsabilità contro gli amministratori e i compo-
(1) Il comma che recitava: "Entro un mese dalla nomina, il
nenti degli organi di controllo dell'impresa in li- commissario comunica a ciascun creditore mediante racco-
quidazione, a norma degli artt. 2393 e 2394 del mandata con avviso di ricevimento le somme risultanti a cre-
codice civile, è esercitata dal commissario liquida- dito di ciascuno secondo le scritture contabili e i documenti
tore, previa autorizzazione dell'autorità che vigila dell'impresa. La comunicazione s'intende fatta con riserva
delle eventuali contestazioni." è stato così sostituito dall’art.
sulla liquidazione. 17, D.L. 18 ottobre 2012, n. 179, convertito con L. 17 dicem-
Per il compimento degli atti previsti dall'art. 35, in bre 2012, n. 221.
quanto siano di valore indeterminato o di valore (2) Il comma che recitava: "Entro quindici giorni dal ricevi-
superiore a euro 1.032,91 (1) e per la continuazio- mento della raccomandata i creditori e le altre persone indi-
cate nel comma precedente possono far pervenire al com-
ne dell'esercizio dell'impresa il commissario deve
missario mediante raccomandata le loro osservazioni o
essere autorizzato dall'autorità predetta, la quale istanze." è stato così sostituito dall’art. 17, D.L. 18 ottobre
provvede sentito il comitato di sorveglianza. 2012, n. 179, convertito con L. 17 dicembre 2012, n. 221.
(1) Limite di valore così aumentato dall'art. 4, L. 17 luglio (3) Comma aggiunto dall’art. 17, D.L. 18 ottobre 2012, n.
1975, n. 400. 179, convertito con L. 17 dicembre 2012, n. 221.

Art. 207. Comunicazione ai creditori e ai terzi - Art. 208. Domande dei creditori e dei terzi -I
Entro un mese dalla nomina il commissario comu- creditori e le altre persone indicate nell'articolo
nica a ciascun creditore, a mezzo posta elettronica precedente che non hanno ricevuto la comunica-
certificata, se il relativo indirizzo del destinatario zione prevista dal predetto articolo possono chie-
risulta dal registro delle imprese ovvero dall'Indice dere mediante raccomandata, entro sessanta
nazionale degli indirizzi di posta elettronica certifi- giorni dalla pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale
67 R.D. 16 marzo 1942, n. 267 Art. 209

del provvedimento di liquidazione, il riconosci- del tribunale del luogo ove l'impresa in liquidazione coatta
mento dei propri crediti e la restituzione dei loro amministrativa aveva la sede principale, dell'elenco dei credi-
ti ammessi o respinti, formato dal commissario liquidatore,
beni, comunicando l'indirizzo di posta elettronica anziché non dalla data di ricezione delle raccomandate con
certificata. Si applica l'articolo 207, quarto comma avviso di ricevimento, con le quali il commissario liquidatore
(1). avesse dato notizia dell'avvenuto deposito ai creditori le cui
pretese non fossero state in tutto o in parte ammesse.
(1) L'articolo che recitava: "I creditori e le altre persone indi-
Con altra sentenza 20 maggio 1987, n. 181 (Gazz. Uff. 27
cate nell'articolo precedente che non hanno ricevuto la co-
maggio 1987, n. 22 - Serie speciale), la Corte aveva così sta-
municazione prevista dal predetto articolo possono chiedere
tuito:
mediante raccomandata, entro sessanta giorni dalla pubbli-
«Dichiara l'illegittimità dell'art. 209, secondo comma, R.D. 16
cazione nella Gazzetta Ufficiale del provvedimento di liquida-
marzo 1942, n. 267, applicato all'amministrazione straordi-
zione, il riconoscimento dei propri crediti e la restituzione dei
naria delle grandi imprese in crisi in virtù dell'art. 1, quinto
loro beni." è stato così modificato dall’art. 17, D.L. 18 ottobre
comma, L. 3 aprile 1979, n. 95, di conversione del D.L. 30
2012, n. 179, convertito con L. 17 dicembre 2012, n. 221.
gennaio 1979, n. 26, nella parte in cui non prevede che l'im-
Art. 209. Formazione dello stato passivo - Salvo prenditore individuale o gli amministratori della società o
della persona giuridica soggetti ad amministrazione straor-
che le leggi speciali stabiliscano un maggior termi- dinaria siano sentiti dal commissario con riferimento alla
ne, entro novanta giorni dalla data del provvedi- formazione dell'elenco indicato nello stesso articolo 209 leg-
mento di liquidazione, il commissario forma l'e- ge fallimentare».
lenco dei crediti ammessi o respinti e delle do- Con successiva sentenza 21-29 aprile 1993, n. 201 (Gazz. Uff.
5 maggio 1993, n. 19 - Serie speciale), la Corte costituzionale
mande indicate nel secondo comma dell'articolo
aveva dichiarato l'illegittimità dell'art. 209, comma secondo,
207 accolte o respinte, e lo deposita nella cancel- nella parte in cui prevedeva che il termine di 15 giorni per
leria del luogo dove l'impresa ha la sede principa- proporre l'impugnazione dei crediti ammessi decorresse dalla
le. Il commissario trasmette l'elenco dei crediti data del deposito in Cancelleria, da parte del Commissario
ammessi o respinti a coloro la cui pretesa non sia liquidatore, dell'elenco dei crediti medesimi, anziché da quel-
la di ricezione della lettera raccomandata con avviso di rice-
in tutto o in parte ammessa a mezzo posta elet- vimento, con la quale lo stesso Commissario avesse dovuto
tronica certificata ai sensi dell'articolo 207, quarto dare notizia dell'avvenuto deposito ai singoli interessati.
comma. Col deposito in cancelleria l'elenco diven-
ta esecutivo (1). Art. 210. Liquidazione dell'attivo - Il commissa-
Le impugnazioni, le domande tardive di crediti e le rio ha tutti i poteri necessari per la liquidazione
domande di rivendica e di restituzione sono disci- dell'attivo, salve le limitazioni stabilite dall'autori-
plinate dagli articoli 98, 99, 101 e 103, sostituiti al tà che vigila sulla liquidazione.
giudice delegato il giudice istruttore ed al curatore In ogni caso per la vendita degli immobili e per la
il commissario liquidatore (2). vendita dei mobili in blocco occorrono l'autorizza-
Restano salve le disposizioni delle leggi speciali re- zione dell'autorità che vigila sulla liquidazione e il
lative all'accertamento dei crediti chirografari nel- parere del comitato di sorveglianza.
la liquidazione delle imprese che esercitano il cre- Nel caso di società con soci a responsabilità limita-
dito. ta il presidente del tribunale può, su proposta del
commissario liquidatore, ingiungere con decreto
(1) Il comma che recitava: "Salvo che le leggi speciali stabili-
scano un maggior termine, entro novanta giorni dalla data ai soci a responsabilità limitata e ai precedenti ti-
del provvedimento di liquidazione, il commissario forma l'e- tolari delle quote o delle azioni di eseguire i ver-
lenco dei crediti ammessi o respinti e delle domande indicate samenti ancora dovuti, quantunque non sia scadu-
nel secondo comma dell'art. 207 accolte o respinte, e le de- to il termine stabilito per il pagamento.
posita nella cancelleria del luogo dove l'impresa ha la sede
principale, dandone notizia con raccomandata con avviso di Art. 211. Società con responsabilità sussidiaria
ricevimento a coloro la cui pretesa non sia in tutto o in parte limitata o illimitata dei soci - (…) (1).
ammessa. Col deposito in cancelleria l'elenco diventa esecu-
(1) L’articolo che recitava: “Nella liquidazione di una società
tivo." è stato così sostituito dall’art. 17, D.L. 18 ottobre 2012,
con responsabilità sussidiaria limitata o illimitata dei soci, il
n. 179, convertito con L. 17 dicembre 2012, n. 221.
commissario liquidatore, dopo il deposito nella cancelleria
(2) L’attuale secondo comma così sostituisce gli originari
del tribunale dell'elenco previsto dall'art. 209, comma primo,
commi secondo e terzo ai sensi di quanto disposto dal com-
previa autorizzazione dell'autorità che vigila sulla liquidazio-
ma 2 dell’art. 18, D.Lgs. 12 settembre 2007, n. 169, con la
ne, può chiedere ai soci il versamento delle somme che egli
decorrenza ed i limiti previsti dall’art. 22 dello stesso decreto.
ritiene necessarie per l'estinzione delle passività. Si osservano
Precedentemente, la Corte costituzionale, con sentenza 21
per il rimanente le disposizioni dell'art. 151, sostituiti ai pote-
novembre-2 dicembre 1980, n. 155 (Gazz. Uff. 10 dicembre
ri del giudice delegato quelli del presidente del tribunale e al
1980, n. 338), aveva dichiarato l'illegittimità costituzionale
curatore il commissario liquidatore ed escluso il reclamo a
dell'art. 209, secondo comma, nella parte in cui prevedeva
norma dell'art. 26.” è stato abrogato dal comma 3 dell’art.
che il termine per le opposizioni dei creditori in tutto o in par-
te esclusi decorresse dalla data del deposito, nella cancelleria
Art. 212 R.D. 16 marzo 1942, n. 267 68

18, D.Lgs. 12 settembre 2007, n. 169, con la decorrenza ed i applicano le norme dell'articolo 117, e se del caso
limiti previsti dall’art. 22 dello stesso decreto. degli articoli 2495 e 2496 del codice civile (1).
Art. 212. Ripartizione dell'attivo - Le somme ri- (1) Articolo prima modificato dall'art. 149, D.Lgs. 9 gennaio
cavate dalla liquidazione dell'attivo sono distribui- 2006, n. 5, con la decorrenza indicata nell'art. 153 dello stes-
so decreto e poi così sostituito dal comma 4 dell’art. 18,
te secondo l'ordine stabilito nell'art. 111. D.Lgs. 12 settembre 2007, n. 169, con la decorrenza ed i limiti
Previo il parere del comitato di sorveglianza, e con previsti dall’art. 22 del medesimo decreto. Precedentemente,
l'autorizzazione dell'autorità che vigila sulla liqui- la Corte costituzionale, con sentenza 5-14 aprile 2006, n. 154
dazione, il commissario può distribuire acconti (Gazz. Uff. 19 aprile 2006, n. 16 - Prima serie speciale), aveva
parziali, sia a tutti i creditori, sia ad alcune catego- dichiarato l'illegittimità del secondo comma del presente ar-
ticolo, nella parte in cui faceva decorrere, nei confronti dei
rie di essi, anche prima che siano realizzate tutte «creditori ammessi», il termine perentorio di venti giorni per
le attività e accertate tutte le passività. proporre contestazioni avverso il piano di riparto, totale o
Le domande tardive per l'ammissione di crediti o parziale, dalla pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale della no-
per il riconoscimento dei diritti reali non pregiudi- tizia dell'avvenuto deposito del medesimo in cancelleria, an-
ziché dalla comunicazione dell'avvenuto deposito effettuata
cano le ripartizioni già avvenute, e possono essere a mezzo di raccomandata con avviso di ricevimento ovvero
fatte valere sulle somme non ancora distribuite, con altra modalità prevista dalla legge.
osservate le disposizioni dell'art. 112. (2) Il comma che recitava: "Dell'avvenuto deposito, a cura del
Alle ripartizioni parziali si applicano le disposizioni commissario liquidatore, è data comunicazione ai creditori
dell'art. 113. ammessi al passivo ed ai creditori prededucibili nelle forme
previste dall'articolo 26, terzo comma, ed è data notizia me-
Art. 213. Chiusura della liquidazione - Prima diante inserzione nella Gazzetta Ufficiale e nei giornali desi-
dell'ultimo riparto ai creditori, il bilancio finale del- gnati dall'autorità che vigila sulla liquidazione.
la liquidazione con il conto della gestione e il piano Gli interessati possono proporre le loro contestazioni con ri-
corso al tribunale nel termine perentorio di venti giorni, de-
di riparto tra i creditori, accompagnati da una re- corrente dalla comunicazione fatta dal commissario a norma
lazione del comitato di sorveglianza, devono esse- del primo comma per i creditori e dalla inserzione nella Gaz-
re sottoposti all'autorità, che vigila sulla liquida- zetta Ufficiale per ogni altro interessato. Le contestazioni so-
zione, la quale ne autorizza il deposito presso la no comunicate, a cura del cancelliere, all'autorità che vigila
sulla liquidazione, al commissario liquidatore e al comitato di
cancelleria del tribunale e liquida il compenso al
sorveglianza, che nel termine di venti giorni possono presen-
commissario. tare nella cancelleria del tribunale le loro osservazioni. Il tri-
Dell’avvenuto deposito, a cura del commissario bunale provvede con decreto in camera di consiglio. Si appli-
liquidatore, è data comunicazione ai creditori cano, in quanto compatibili, le disposizioni dell'articolo 26." è
ammessi al passivo ed ai creditori prededucibili stato così sostituito dall’art. 17, D.L. 18 ottobre 2012, n. 179,
convertito con L. 17 dicembre 2012, n. 221.
con le modalità di cui all'articolo 207, quarto
comma, ed è data notizia mediante inserzione nel- Art. 214. Concordato - L'autorità che vigila sulla
la Gazzetta Ufficiale e nei giornali designati liquidazione, su parere del commissario liquidato-
dall’autorità che vigila sulla liquidazione (2). re, sentito il comitato di sorveglianza, può autoriz-
Gli interessati possono proporre le loro contesta- zare l'impresa in liquidazione, uno o più creditori o
zioni con ricorso al tribunale nel termine perento- un terzo a proporre al tribunale un concordato, a
rio di venti giorni, decorrente dalla comunicazione norma dell'articolo 124, osservate le disposizioni
fatta dal commissario a norma del primo comma dell'articolo 152, se si tratta di società.
per i creditori e dalla inserzione nella Gazzetta Uf- La proposta di concordato è depositata nella can-
ficiale per ogni altro interessato. Le contestazioni celleria del tribunale col parere del commissario
sono comunicate, a cura del cancelliere, all'autori- liquidatore e del comitato di sorveglianza, comu-
tà che vigila sulla liquidazione, al commissario li- nicata dal commissario a tutti i creditori ammessi
quidatore e al comitato di sorveglianza, che nel al passivo con le modalità di cui all'articolo 207,
termine di venti giorni possono presentare nella quarto comma, e pubblicata mediante inserzione
cancelleria del tribunale le loro osservazioni. Il tri- nella Gazzetta Ufficiale e deposito presso l’ufficio
bunale provvede con decreto in camera di consi- del registro delle imprese (2).
glio. Si applicano, in quanto compatibili, le disposi- I creditori e gli altri interessati possono presentare
zioni dell'articolo 26. nella cancelleria le loro opposizioni nel termine
Decorso il termine senza che siano proposte con- perentorio di trenta giorni, decorrente dalla co-
testazioni, il bilancio, il conto di gestione e il piano municazione fatta dal commissario per i creditori e
di riparto si intendono approvati, e il commissario dall'esecuzione delle formalità pubblicitarie di cui
provvede alle ripartizioni finali tra i creditori. Si al secondo comma per ogni altro interessato.
69 R.D. 16 marzo 1942, n. 267 Art. 215

Il tribunale, sentito il parere dell'autorità che vigila guisa da non rendere possibile la ricostruzione del
sulla liquidazione, decide sulle opposizioni e sulla patrimonio o del movimento degli affari.
proposta di concordato con decreto in camera di La stessa pena si applica all'imprenditore, dichia-
consiglio. Si applicano, in quanto compatibili, le rato fallito, che, durante la procedura fallimenta-
disposizioni degli articoli 129, 130 e 131. re, commette alcuno dei fatti preveduti dal n. 1
Gli effetti del concordato sono regolati dall'artico- del comma precedente ovvero sottrae, distrugge o
lo 135. falsifica i libri o le altre scritture contabili.
Il commissario liquidatore con l'assistenza del co- È punito con la reclusione da uno a cinque anni il
mitato di sorveglianza sorveglia l'esecuzione del fallito, che, prima o durante la procedura fallimen-
concordato (1). tare, a scopo di favorire, a danno dei creditori, ta-
(1) Articolo così sostituito dal comma 5 dell’art. 18, D.Lgs. 12 luno di essi, esegue pagamenti o simula titoli di
settembre 2007, n. 169, con la decorrenza ed i limiti previsti prelazione.
dall’art. 22 dello stesso decreto. Salve le altre pene accessorie, di cui al capo III, ti-
(2) Il comma che recitava: "La proposta di concordato è de-
tolo II, libro I del codice penale, la condanna per
positata nella cancelleria del tribunale col parere del com-
missario liquidatore e del comitato di sorveglianza, comuni- uno dei fatti previsti nel presente articolo importa
cata dal commissario a tutti i creditori ammessi al passivo per la durata di dieci anni l'inabilitazione all'eserci-
nelle forme previste dall'articolo 26, terzo comma, e pubbli- zio di una impresa commerciale e l'incapacità per
cata mediante inserzione nella Gazzetta Ufficiale e deposito la stessa durata ad esercitare uffici direttivi presso
presso l'ufficio del registro delle imprese." è stato così sosti-
tuito dall’art. 17, D.L. 18 ottobre 2012, n. 179, convertito con
qualsiasi impresa.
L. 17 dicembre 2012, n. 221. Art. 217. Bancarotta semplice - È punito con la
Art. 215. Risoluzione e annullamento del con- reclusione da sei mesi a due anni, se è dichiarato
fallito, l'imprenditore, che, fuori dai casi preveduti
cordato - Se il concordato non è eseguito, il tribu-
nale, su ricorso del commissario liquidatore o di nell'articolo precedente:
1) ha fatto spese personali o per la famiglia ecces-
uno o più creditori, pronuncia, con sentenza in
camera di consiglio, la risoluzione del concordato. sive rispetto alla sua condizione economica;
Si applicano le disposizioni dei commi dal secondo 2) ha consumato una notevole parte del suo pa-
al sesto dell'articolo 137. trimonio in operazioni di pura sorte o manifesta-
Su richiesta del commissario o dei creditori il con- mente imprudenti;
3) ha compiuto operazioni di grave imprudenza
cordato può essere annullato a norma dell'articolo
per ritardare il fallimento;
138.
4) ha aggravato il proprio dissesto, astenendosi
Risolto o annullato il concordato, si riapre la liqui-
dal richiedere la dichiarazione del proprio falli-
dazione amministrativa e l'autorità che vigila sulla
liquidazione adotta i provvedimenti che ritiene mento o con altra grave colpa;
5) non ha soddisfatto le obbligazioni assunte in un
necessari (1).
precedente concordato preventivo o fallimentare.
(1) Articolo così sostituito dal comma 6 dell’art. 18, D.Lgs. 12
settembre 2007, n. 169, con la decorrenza ed i limiti previsti
La stessa pena si applica al fallito che, durante i tre
dall’art. 22 dello stesso decreto. anni antecedenti alla dichiarazione di fallimento
ovvero dall'inizio dell'impresa, se questa ha avuto
Titolo VI - Disposizioni penali una minore durata, non ha tenuto i libri e le altre
scritture contabili prescritti dalla legge o li ha te-
Capo I - Reati commessi dal fallito nuti in maniera irregolare o incompleta.
Salve le altre pene accessorie di cui al capo III, tito-
Art. 216. Bancarotta fraudolenta - È punito con lo II, libro I del codice penale, la condanna importa
la reclusione da tre a dieci anni, se è dichiarato fal- l'inabilitazione all'esercizio di un'impresa commer-
lito, l'imprenditore, che: ciale e l'incapacità ad esercitare uffici direttivi
1) ha distratto, occultato, dissimulato, distrutto o presso qualsiasi impresa fino a due anni.
dissipato in tutto o in parte i suoi beni ovvero, allo
scopo di recare pregiudizio ai creditori, ha esposto Art. 217-bis. Esenzioni dai reati di bancarotta
o riconosciuto passività inesistenti; (1)
2) ha sottratto, distrutto o falsificato, in tutto o in Le disposizioni di cui all’articolo 216, terzo comma,
parte, con lo scopo di procurare a sé o ad altri un e 217 non si applicano ai pagamenti e alle opera-
ingiusto profitto o di recare pregiudizi ai creditori, zioni compiuti in esecuzione di un concordato
i libri o le altre scritture contabili o li ha tenuti in preventivo di cui all’articolo 160 o di un accordo di
Art. 218 R.D. 16 marzo 1942, n. 267 70

ristrutturazione dei debiti omologato ai sensi 1) se il colpevole ha commesso più fatti tra quelli
dell’articolo 182-bis o del piano di cui all'articolo previsti in ciascuno degli articoli indicati;
67, terzo comma, lettera d), ovvero di un accordo 2) se il colpevole per divieto di legge non poteva
di composizione della crisi omologato ai sensi esercitare un'impresa commerciale.
dell'articolo 12 della legge 27 gennaio 2012, n. 3, Nel caso in cui i fatti indicati nel primo comma
nonché ai pagamenti e alle operazioni di finanzia- hanno cagionato un danno patrimoniale di specia-
mento autorizzati dal giudice a norma dell'articolo le tenuità, le pene sono ridotte fino al terzo.
182-quinquies e alle operazioni di finanziamento Art. 220. Denuncia di creditori inesistenti e al-
effettuate ai sensi dell'articolo 22-quater, comma tre inosservanze da parte del fallito - È punito con
1, del decreto-legge 24 giugno 2014, n. 91, con- la reclusione da sei a diciotto mesi il fallito, il qua-
vertito, con modificazioni, dalla legge 11 agosto le, fuori dei casi preveduti all'art. 216, nell'elenco
2014, n. 116, nonché ai pagamenti ed alle opera- nominativo dei suoi creditori denuncia creditori
zioni compiuti, per le finalità di cui alla medesima inesistenti od omette di dichiarare l'esistenza di
disposizione, con impiego delle somme provenien- altri beni da comprendere nell'inventario, ovvero
ti da tali finanziamenti. (2). non osserva gli obblighi imposti dagli artt. 16, nn.
(1) Articolo aggiunto dal comma 2-bis dell'art. 48, D.L. 31 3 e 49.
maggio 2010, n. 78, nel testo integrato dalla relativa legge di Se il fatto è avvenuto per colpa, si applica la reclu-
conversione.
(2) Comma così modificato dalla lett. l-bis) del co. 1 dell’art.
sione fino ad un anno.
33, D.L. 22 giugno 2012, n. 83, nel testo integrato dalla L. di Art. 221. Fallimento con procedimento somma-
conversione 7 agosto 2012, n. 134 e, successivamente, rio - Se al fallimento si applica il procedimento
dall'art. 18, D.L. 18 ottobre 2012, n. 179, convertito con L. 17
dicembre 2012, n. 221 e dall’art. 2, comma 7, D.L. 5 gen-
sommario le pene previste in questo capo sono
naio 2015, n. 1, convertito, con modificazioni, dalla L. 4 ridotte fino al terzo.
marzo 2015, n. 20. Art. 222. Fallimento delle società in nome col-
Art. 218. Ricorso abusivo al credito - 1. Gli am- lettivo e in accomandita semplice - Nel fallimento
ministratori, i direttori generali, i liquidatori e gli delle società in nome collettivo e in accomandita
imprenditori esercenti un'attività commerciale che semplice le disposizioni del presente capo si appli-
ricorrono o continuano a ricorrere al credito, an- cano ai fatti commessi dai soci illimitatamente re-
che al di fuori dei casi di cui agli articoli preceden- sponsabili.
ti, dissimulando il dissesto o lo stato d'insolvenza
sono puniti con la reclusione da sei mesi a tre an- Capo II - Reati commessi da persone diverse
ni. dal fallito
2. La pena è aumentata nel caso di società sogget- Art. 223. Fatti di bancarotta fraudolenta - Si
te alle disposizioni di cui al capo II, titolo III, parte applicano le pene stabilite nell'art. 216 agli ammi-
IV, del testo unico delle disposizioni in materia di nistratori, ai direttori generali, ai sindaci e ai liqui-
intermediazione finanziaria, di cui al decreto legi- datori di società dichiarate fallite, i quali hanno
slativo 24 febbraio 1998, n. 58, e successive modi- commesso alcuno dei fatti preveduti nel suddetto
ficazioni. articolo.
3. Salve le altre pene accessorie di cui al libro I, ti- Si applica alle persone suddette la pena prevista
tolo II, capo III, del codice penale, la condanna im- dal primo comma dell'art. 216, se:
porta l'inabilitazione all'esercizio di un'impresa 1) hanno cagionato, o concorso a cagionare, il dis-
commerciale e l'incapacità ad esercitare uffici di- sesto della società, commettendo alcuno dei fatti
rettivi presso qualsiasi impresa fino a tre anni (1). previsti dagli articoli 2621, 2622, 2626, 2627,
(1) Articolo così sostituito dall'art. 32, L. 28 dicembre 2005, n. 2628, 2629, 2632, 2633 e 2634 del codice civile (1);
262.
2) hanno cagionato con dolo o per effetto di ope-
Art. 219. Circostanze aggravanti e circostanza razioni dolose il fallimento della società.
attenuante - Nel caso in cui i fatti previsti negli Si applica altresì in ogni caso la disposizione
artt. 216, 217 e 218 hanno cagionato un danno dell'ultimo comma dell'art. 216.
patrimoniale di rilevante gravità, le pene da essi (1) Numero così sostituito dall'art. 4, D.Lgs. 11 aprile 2002, n.
stabilite sono aumentate fino alla metà. 61.
Le pene stabilite negli articoli suddetti sono au- Art. 224. Fatti di bancarotta semplice - Si appli-
mentate: cano le pene stabilite nell'art. 217 agli amministra-
71 R.D. 16 marzo 1942, n. 267 Art. 225

tori, ai direttori generali, ai sindaci e ai liquidatori Art. 231. Coadiutori del curatore - Le disposi-
di società dichiarate fallite, i quali: zioni degli artt. 228, 229 e 230 si applicano anche
1) hanno commesso alcuno dei fatti preveduti nel alle persone che coadiuvano il curatore nell'am-
suddetto articolo; ministrazione del fallimento.
2) hanno concorso a cagionare od aggravare il dis-
sesto della società con inosservanza degli obblighi
Art. 232. Domande di ammissione di crediti
simulati o distrazioni senza concorso col fallito - È
ad essi imposti dalla legge.
punito con la reclusione da uno a cinque anni e
Art. 225. Ricorso abusivo al credito - Si applica- con la multa da euro 51 a euro 516 (436), chiun-
no le pene stabilite nell'art. 218 agli amministra- que fuori dei casi di concorso di bancarotta anche
tori ed ai direttori generali di società dichiarate per interposta persona presenta domanda di am-
fallite, i quali hanno commesso il fatto in esso pre- missione al passivo del fallimento per un credito
visto. fraudolentemente simulato.
Art. 226. Denuncia di crediti inesistenti - Si ap- Se la domanda è ritirata prima della verificazione
plicano le pene stabilite nell'art. 220 agli ammini- dello stato passivo, la pena è ridotta alla metà.
stratori, ai direttori generali e ai liquidatori di so- È punito con la reclusione da uno a cinque anni
cietà dichiarate fallite, che hanno commesso i fatti chiunque:
in esso indicati. 1) dopo la dichiarazione di fallimento, fuori dei ca-
Art. 227. Reati dell'institore - All'institore si di concorso in bancarotta o di favoreggiamento,
dell'imprenditore, dichiarato fallito, il quale nella sottrae, distrae, ricetta ovvero in pubbliche o pri-
gestione affidatagli si è reso colpevole dei fatti vate dichiarazioni dissimula beni del fallito;
preveduti negli artt. 216, 217, 218 e 220 si appli- 2) essendo consapevole dello stato di dissesto
cano le pene in questi stabilite. dell'imprenditore distrae o ricetta merci o altri
beni dello stesso o li acquista a prezzo notevol-
Art. 228. Interesse privato del curatore negli mente inferiore al valore corrente, se il fallimento
atti del fallimento - Salvo che al fatto non siano
si verifica.
applicabili gli artt. 315, 317, 318, 319, 321, 322 e
La pena, nei casi previsti ai nn. 1 e 2, è aumentata
323 del codice penale, il curatore che prende inte-
se l'acquirente è un imprenditore che esercita
resse privato in qualsiasi atto del fallimento diret-
un'attività commerciale.
tamente o per interposta persona o con atti simu-
lati è punito con la reclusione da due a sei anni e Art. 233. Mercato di voto - Il creditore che sti-
con la multa non inferiore a euro 206. pula col fallito o con altri nell'interesse del fallito
La condanna importa l'interdizione dai pubblici uf- vantaggi a proprio favore per dare il suo voto nel
fici. concordato o nelle deliberazioni del comitato dei
creditori, è punito con la reclusione da sei mesi a
Art. 229. Accettazione di retribuzione non do- tre anni e con la multa non inferiore a euro 103.
vuta - Il curatore del fallimento che riceve o pat-
La somma o le cose ricevute dal creditore sono
tuisce una retribuzione, in danaro o in altra forma,
confiscate.
in aggiunta di quella liquidata in suo favore dal tri-
La stessa pena si applica al fallito e a chi ha con-
bunale o dal giudice delegato, è punito con la re-
trattato col creditore nell'interesse del fallito.
clusione da tre mesi a due anni e con la multa eu-
ro 103 a euro 516. Art. 234. Esercizio abusivo di attività commer-
Nei casi più gravi alla condanna può aggiungersi ciale - Chiunque esercita un'impresa commerciale,
l'inabilitazione temporanea all'ufficio di ammini- sebbene si trovi in stato di inabilitazione ad eserci-
stratore per la durata non inferiore a due anni. tarla per effetto di condanna penale, è punito con
la reclusione fino a due anni e con la multa non
Art. 230. Omessa consegna o deposito di cose inferiore a euro 103.
del fallimento - Il curatore che non ottempera
all'ordine del giudice di consegnare o depositare Art. 235. Omessa trasmissione dell'elenco dei
somme o altra cosa del fallimento, ch'egli detiene protesti cambiari - Il pubblico ufficiale abilitato a
a causa del suo ufficio, è punito con la reclusione levare protesti cambiari che, senza giustificato
fino a due anni e con la multa fino a euro 1.032. motivo, omette di inviare nel termine prescritto al
Se il fatto avviene per colpa, si applica la reclusio- presidente del tribunale gli elenchi dei protesti
ne fino a sei mesi o la multa fino a euro 309. cambiari per mancato pagamento, o invia elenchi
Art. 236 R.D. 16 marzo 1942, n. 267 72

incompleti, è punito con la sanzione amministrati- (2) Rubrica così modificata dall’art. 10, comma 1, lett. a), n.
va da euro 258 a euro 1.549. 1), D.L. 27 giugno 2015, n. 83, convertito, con modifica-
zioni, dalla L. 6 agosto 2015, n. 132.
La stessa pena si applica al procuratore del regi- (3) Comma così modificato dall’art. 10, comma 1, lett. a), n.
stro che nel termine prescritto non trasmette l'e- 2), D.L. 27 giugno 2015, n. 83, convertito, con modifica-
lenco delle dichiarazioni di rifiuto di pagamento a zioni, dalla L. 6 agosto 2015, n. 132.
norma dell'articolo 13, secondo comma, o tra- (4) Comma aggiunto dall’art. 10, comma 1, lett. a), n. 3),
D.L. 27 giugno 2015, n. 83, convertito, con modificazio-
smette un elenco incompleto (1). ni, dalla L. 6 agosto 2015, n. 132.
(1) Così sostituito dall'art. 48, L. 24 novembre 1981, n. 689.
Successivamente, la sanzione originaria dell'ammenda è sta-
ta sostituita dalla sanzione amministrativa per effetto
dell'art. 1, L. 28 dicembre 1993, n. 561. L'importo della san- Art. 236-bis. Falso in attestazioni e relazioni (1)
zione è stato così fissato dall'art. 2 della legge sopracitata. - Il professionista che nelle relazioni o attestazioni
di cui agli articoli 67, terzo comma, lettera d), 161,
Capo III - Disposizioni applicabili nel caso di terzo comma, 182-bis, 182-quinquies e 186-bis
concordato preventivo, accordi di ristruttura- espone informazioni false ovvero omette di riferi-
zione dei debiti, piani attestati e liquidazione re informazioni rilevanti, è punito con la reclusio-
coatta amministrativa (1) ne da due a cinque anni e con la multa da 50.000 a
(1) Rubrica così sostituita dalla lettera i) del comma 1 100.000 euro.
dell’art. 33, D.L. 22 giugno 2012, n. 83. Se il fatto è commesso al fine di conseguire un in-
giusto profitto per sé o per altri, la pena è aumen-
Art. 236. Concordato preventivo e, accordo di
tata.
ristrutturazione con intermediari finanziari, e
Se dal fatto consegue un danno per i creditori la
convenzione di moratoria e amministrazione
pena è aumentata fino alla metà
controllata (2)- E' punito con la reclusione da uno
(1) Articolo aggiunto dalla lettera l) del comma 1 dell’art. 33,
a cinque anni l'imprenditore, che, al solo scopo di
D.L. 22 giugno 2012, n. 83. Vedi, anche, il comma 3 dello
essere ammesso alla procedura di concordato stesso articolo 33.
preventivo o di ottenere l'omologazione di un ac-
cordo di ristrutturazione con intermediari finan- Art. 237. Liquidazione coatta amministrativa -
ziari o il consenso degli intermediari finanziari alla L'accertamento giudiziale dello stato di insolvenza
sottoscrizione della convenzione di moratoria di a norma degli articoli 195 e 202 è equiparato alla
amministrazione controllata, siasi attribuito attivi- dichiarazione di fallimento ai fini dell'applicazione
tà inesistenti, ovvero, per influire sulla formazione delle disposizioni del presente titolo.
delle maggioranze, abbia simulato crediti in tutto Nel caso di liquidazione coatta amministrativa si
o in parte inesistenti. (3) applicano al commissario liquidatore le disposizio-
Nel caso di concordato preventivo o di ammini- ni degli articoli 228, 229 e 230.
strazione controllata, si applicano: Nel caso di risoluzione, si applicano al commissa-
1) le disposizioni degli artt. 223 e 224 agli ammini- rio speciale di cui all'articolo 37 del decreto di re-
stratori, di rettori generali, sindaci e liquidatori di cepimento della direttiva 2014/59/UE e alle per-
società; sone che lo coadiuvano nell'amministrazione della
2) la disposizione dell'art. 227 agli institori dell'im- procedura le disposizioni degli articoli 228, 229 e
prenditore; 230. (1)
3) le disposizioni degli artt. 228 e 229 al commis- (1) Comma aggiunto dall’art. 100, comma 2, D.Lgs. 16 no-
sario del concordato preventivo o dell'ammini- vembre 2015, n. 180, a decorrere dal 16 novembre 2015 ai
sensi di quanto disposto dall’art. 106, comma 1, del medesi-
strazione controllata;
mo D.Lgs. n. 180/2015.
4) le disposizioni degli artt. 232 e 233 ai creditori
(1). Capo IV - Disposizioni di procedura
Nel caso di accordo di ristrutturazione con inter-
mediari finanziari o di convenzione di moratoria, si Art. 238. Esercizio dell'azione penale per reati
applicano le disposizioni previste dal secondo in materia di fallimento - Per i reati previsti negli
comma, numeri 1), 2) e 4). (4) artt. 216, 217, 223 e 224 l'azione penale è eserci-
(1) Il comma 2 dell'art. 147, D.Lgs. 9 gennaio 2006, n. 5, ha tata dopo la comunicazione della sentenza dichia-
disposto che tutti i riferimenti all'amministrazione con- rativa di fallimento di cui all'art. 17.
trollata contenuti nel presente decreto siano soppressi. È iniziata anche prima nel caso previsto dall'art. 7
e in ogni altro in cui concorrano gravi motivi e già
73 R.D. 16 marzo 1942, n. 267 Art. 239

esista o sia contemporaneamente presentata do- 995, sul fallimento, sul concordato preventivo e sui piccoli fal-
manda per ottenere la dichiarazione suddetta. limenti.

Art. 239. Mandato di cattura - (…) (1). Art. 243. Rappresentante degli eredi - Nei falli-
(1) L’articolo che recitava: “Per i reati preveduti negli artt. menti in corso il rappresentante degli eredi previ-
216, 222, 223, 227 e 236 in rapporto all'art. 216 primo e se- sto dall'art. 12, comma secondo deve essere desi-
condo comma, e nel caso di inosservanza dell'ordine di cui gnato entro quindici giorni dall'entrata in vigore
all'art. 16, n. 3, è obbligatoria la spedizione del mandato di del presente decreto.
cattura.
Negli altri casi il mandato di cattura è facoltativo.” è stato Art. 244. Sentenza dichiarativa di fallimento -
abrogato dall'articolo unico della L. 18 novembre 1964, n. Le opposizioni alla sentenza dichiarativa di falli-
1217. mento pronunciata prima dell'entrata in vigore del
Art. 240. Costituzione di parte civile (1) presente decreto sono regolate dalle leggi ante-
1. Il curatore, il commissario giudiziale, il commis- riori.
sario liquidatore e il commissario speciale di cui Il gravame contro il provvedimento che respinge
all'articolo 37 del decreto di recepimento della di- la istanza di fallimento è regolata dalle nuove di-
rettiva 2014/59/UE possono costituirsi parte civile sposizioni, sempreché la causa relativa non sia sta-
nel procedimento penale per i reati preveduti nel ta già assegnata a sentenza.
presente titolo, anche contro il fallito. Art. 245. Deposito delle somme riscosse - Il cu-
2. I creditori possono costituirsi parte civile nel ratore, entro trenta giorni dalla data dell'entrata
procedimento penale per bancarotta fraudolenta in vigore del presente decreto, deve provvedere in
quando manca la costituzione del curatore, del conformità alle disposizioni dell'art. 34 per i depo-
commissario giudiziale, del commissario liquidato- siti di somme effettuati anteriormente alla predet-
re o del commissario speciale di cui all'articolo 37 ta data.
del decreto di recepimento della direttiva Art. 246. Provvedimenti del giudice delegato - I
2014/59/UE o quando intendono far valere un ti- reclami contro i provvedimenti del giudice delega-
tolo di azione propria personale. to sono regolati dalle nuove disposizioni, sempre-
(1) Articolo così sostituito dall’art. 100, comma 3, D.Lgs. 16 ché le cause relative non siano già state assegnate
novembre 2015, n. 180, a decorrere dal 16 novembre 2015 ai
a sentenza.
sensi di quanto disposto dall’art. 106, comma 1, del medesi-
mo D.Lgs. n. 180/2015. Art. 247. Delegazione dei creditori - Nei falli-
menti in corso le delegazioni dei creditori già co-
stituite rimangono in carica. Tuttavia ove si debba
Art. 241. Riabilitazione - La riabilitazione civile procedere alla sostituzione di uno o più membri di
del fallito estingue il reato di bancarotta semplice.
essi, si applicano le norme dell'art. 40.
Se vi è condanna, ne fa cessare l'esecuzione e gli
effetti. Art. 248. Esercizio provvisorio - Le disposizioni
dell'art. 90 si applicano anche all'esercizio provvi-
Titolo VII - Disposizioni transitorie sorio dell'impresa del fallito in corso alla data di
entrata in vigore del presente decreto.
Art. 242. Disposizione generale - Gli effetti della
sentenza dichiarativa di fallimento pronunciata
Art. 249. Giudizi di retrodatazione - Per i falli-
menti dichiarati anteriormente all'entrata in vigo-
prima della entrata in vigore del presente decreto
re del presente decreto il giudizio per la determi-
(1) sono regolati dalle leggi anteriori.
nazione della data di cessazione dei pagamenti e
Tuttavia le forme del procedimento stabilite dal
le opposizioni contro la sentenza che determina
presente decreto si applicano anche alle procedu-
tale data sono regolati dalle leggi anteriori, salva
re di fallimento in corso, salvo quanto disposto
l'osservanza dell'art. 265.
dagli articoli seguenti.
Conservano in ogni caso la loro efficacia gli atti an- Art. 250. Accertamento del passivo - Il proce-
teriormente compiuti, se erano validi secondo le dimento per l'accertamento del passivo, quando il
norme anteriori (2). verbale di verificazione dei crediti è stato chiuso
(1) 21 aprile 1942.
prima dell'entrata in vigore del presente decreto,
(2) Codice di commercio del 1882, libro III, articoli 683-867, e prosegue secondo le norme anteriori.
libro IV, artt. 905-914; L. 24 maggio 1903, n. 197, sul concor- Per i fallimenti dichiarati anteriormente alla data
dato preventivo e sui piccoli fallimenti; L. 10 luglio 1930, n. di entrata in vigore del presente decreto, alle do-
mande di rivendicazione, di separazione o di resti-
Art. 251 R.D. 16 marzo 1942, n. 267 74

tuzione di cose mobili si applicano le disposizioni mento si applicano anche ai concordati omologati
anteriori. prima della data di entrata in vigore del presente
Art. 251. Domande tardive e istanze di revoca- decreto con decorrenza dalla data medesima, a
zione - Se sono in corso giudizi su domande tardi- meno che il tempo ancora utile per proporre l'a-
ve per l'ammissione di crediti al passivo o su istan- zione, secondo le disposizioni anteriori, sia più
ze di revocazione contro crediti ammessi e le cau- breve.
se relative non sono già state assegnate a senten- Art. 256. Riabilitazione civile - Anche per i falli-
za, il tribunale con ordinanza rimette le parti da- menti dichiarati anteriormente alla data di entrata
vanti al giudice delegato per la prosecuzione del in vigore del presente decreto il fallito, che non ha
giudizio secondo le disposizioni degli artt. 101 e già ottenuto la cancellazione dall'albo dei falliti a
102. norma delle leggi anteriori, può chiedere la riabili-
Art. 252. Liquidazione dell'attivo - Se prima del- tazione civile secondo le norme del presente de-
la entrata in vigore del presente decreto è stata creto.
eseguita o autorizzata la vendita di beni compresi La cancellazione dall'albo dei falliti ottenuta a
nel fallimento il relativo procedimento prosegue norma delle leggi anteriori produce gli stessi effet-
secondo le disposizioni anteriori. ti della riabilitazione civile.
Art. 253. Ripartizione dell'attivo - Alla riparti- Art. 257. Azione di responsabilità contro gli
zione dell'attivo fra i creditori si applicano le nuo- amministratori - Il giudice può autorizzare le mi-
ve disposizioni a meno che lo stato di ripartizione sure cautelari previste dall'art. 146 anche se l'a-
non sia stato già reso esecutivo con ordinanza del zione di responsabilità contro gli amministratori è
giudice delegato pronunciata anteriormente alla stata disposta prima dell'entrata in vigore del pre-
data di entrata in vigore del presente decreto. sente decreto.
Art. 254. Rendiconto del curatore - Se il curato- Art. 258. Versamenti dei soci - Nei giudizi pro-
re ha presentato il conto della gestione, ma que- mossi contro soci per i versamenti ancora dovuti,
sto non è stato ancora approvato a norma delle in corso alla data di entrata in vigore del presente
leggi anteriori prima dell'entrata in vigore del pre- decreto, se la causa non è stata ancora assegnata
sente decreto, la procedura per l'approvazione del a sentenza, il tribunale rimette le parti con ordi-
conto prosegue secondo le nuove disposizioni. nanza davanti al giudice delegato, che provvede a
termini dell'art. 150.
Art. 255. Concordato - La proposta di concorda-
to presentata prima dell'entrata in vigore del pre- Art. 259. Piccoli fallimenti - Per i piccoli falli-
sente decreto conserva la sua efficacia se era vali- menti in corso all'entrata in vigore del presente
da secondo le leggi anteriori. decreto si applicano le disposizioni anteriori.
L'approvazione della proposta di concordato in re- Art. 260. Concordato preventivo - La procedura
lazione alla quale il giudice delegato ha ordinato la di concordato preventivo, per la quale prima
convocazione dei creditori prima dell'entrata in dell'entrata in vigore del presente decreto sia in-
vigore del presente decreto ha luogo secondo le tervenuto il decreto previsto dall'art. 4 della L. 24
disposizioni anteriori. Ma il giudizio di omologa- maggio 1903, n. 197, sul concordato preventivo e
zione è regolato dalle nuove disposizioni. sulla procedura dei piccoli fallimenti, prosegue se-
Se un giudizio di omologazione di concordato è in condo le disposizioni anteriori. Ma il giudizio di
corso, ma non ancora assegnato a sentenza, alla omologazione è regolato dalle nuove disposizioni.
data di entrata in vigore del presente decreto, il Per i giudizi di omologazione in corso e per gli ef-
tribunale rimette con ordinanza gli atti al giudice fetti e le modalità di esecuzione del concordato si
delegato per la prosecuzione del giudizio secondo applicano le disposizioni dell'art. 255, commi se-
le nuove disposizioni. condo, terzo e quarto.
Gli effetti e le modalità di esecuzione del concor- Art. 261. Liquidazione coatta amministrativa -
dato sono regolati dalle nuove disposizioni, a me- Le liquidazioni coatte amministrative in corso alla
no che la sentenza di omologazione non sia passa- data di entrata in vigore del presente decreto pro-
ta in giudicato prima dell'entrata in vigore del pre- seguono secondo le disposizioni anteriori.
sente decreto. Se per un'impresa soggetta a liquidazione coatta
Tuttavia i termini previsti dagli artt. 137 e 138 per amministrativa è in corso la procedura di fallimen-
l'esercizio delle azioni di risoluzione e di annulla-
75 R.D. 16 marzo 1942, n. 267 Art. 262

to o di concordato questa prosegue fino al suo


compimento.
Art. 262. Iscrizione nel registro delle imprese -
Fino all'attuazione del registro delle imprese non
si fa luogo alle iscrizioni che secondo il presente
decreto dovrebbero essere eseguite in detto regi-
stro.
Tuttavia i provvedimenti relativi alle società, per i
quali sia prevista la iscrizione nel registro delle im-
prese, sono iscritti nei registri di cancelleria presso
i tribunali, provvisoriamente mantenuti.
Art. 263. Ruolo degli amministratori giudiziari -
Col regio decreto preveduto nell'art. 27, comma
terzo, o con altro decreto separato saranno riunite
e coordinate le disposizioni in vigore relative al
fondo speciale preveduto nella L. 10 luglio 1930,
n. 995.
Fino a quando non sarà emanato il regio decreto
anzidetto continueranno ad osservarsi le disposi-
zioni del R.D. 20 novembre 1930, n. 1595 e le altre
norme ora in vigore riguardanti la formazione dei
ruoli e la nomina e disciplina degli amministratori
giudiziari.
Parimenti continueranno ad osservarsi, fino a
quando non sarà provveduto ai sensi dell'art. 39,
le norme contenute nel D.M. 30 novembre 1930
sulla determinazione della misura dei compensi
spettanti ai curatori dei fallimenti.
Art. 264. Istituto di credito - Quando nel pre-
sente decreto si fa riferimento a Istituti di credito
in detta espressione s'intendono comprese, oltre
l'istituto di emissione, le imprese autorizzate e
controllate a norma delle leggi vigenti dall'ispetto-
rato (1) per la difesa del risparmio e per l'esercizio
del credito.
Art. 265. Norma di rinvio - Le disposizioni tran-
sitorie per il codice di procedura civile approvate
con R.D. 18 dicembre 1941, n. 1368, si applicano
anche ai procedimenti in corso connessi alle pro-
cedure di fallimento o di concordato preventivo.
Art. 266. Disposizioni abrogate - Con l'entrata
in vigore del presente decreto sono abrogate le
disposizioni del codice di commercio approvato
con L. 2 aprile 1882, n. 681, relative al fallimento,
le disposizioni della L. 24 maggio 1903, n. 197, sul
concordato preventivo e sulla procedura dei pic-
coli fallimenti, della L. 10 luglio 1930, n. 995, sul
fallimento, sul concordato preventivo e sui piccoli
fallimenti, salvo quanto disposto dall'art. 263,
nonché ogni altra disposizione contraria o incom-
patibile con quelle del decreto medesimo.

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