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I MINERALI

Se escludiamo l’atmosfera e l’acqua presente nell’idrosfera, la Terra è formata per oltre il 90% di
materiale roccioso che costituisce la litosfera, ovvero l’involucro esterno del nostro pianeta.
Le rocce sono aggregati di minerali, diverse tra loro per origine, forme e colori.
Dei 90 elementi chimici presenti in natura, solo 8, cioè Ossigeno, Silicio, Alluminio, Ferro, Calcio,
Sodio, Potassio e Magnesio, vanno a costituire la quasi totalità della crosta terrestre e quindi di
gran parte delle rocce; tutti gli altri elementi sono presenti in quantità minime o solo in tracce.
Gli elementi chimici più abbondanti presenti nella litosfera sono Ossigeno e Silicio che insieme
costituiscono più del 70 % in peso.
I minerali sono sostanze inorganiche, solidi di origine naturale, con una composizione chimica
definita e costante ed esprimibile con una formula chimica.

I minerali differiscono per:


a- tipo di elementi presenti
I minerali vengono classificati in base alla loro composizione chimica:
alcuni sono costituiti da un solo tipo di atomo (elementi nativi = puri) come oro, argento, diamante,
grafite, rame; altri da 2 diversi tipi di atomi come il quarzo e l’ametista (SiO2), il carburo di silicio
(SiC), il corindone (Al2O3), il salgemma (NaCl), la pirite (FeS); altri ancora con una formula chimica
più complessa e con diversi tipi di atomi come il gesso (CaSO4 x 2H2O) o lo smeraldo (Be3Al2Si6O18).
I minerali più comuni appartengono alla classe dei silicati (per es. il quarzo), caratterizzati da una
struttura cristallina che ha come unità fondamentale il tetraedro silicio-ossigeno, con il Silicio al
centro e i quattro atomi di ossigeno ai vertici.
Tutti gli altri minerali sono raggruppati nella categoria dei minerali non silicatici che comprendono:
- elementi nativi; - solfuri e solfati; - ossidi; - alogenuri; - carbonati.
Tutti i silicati vengono distinte in 4 categorie che di seguito potete vedere:

b- modo in cui gli atomi degli elementi sono legati tra loro
c- modo in cui gli atomi o i gruppi atomici sono ordinati nello spazio
Nei minerali gli atomi si dispongono in modo ordinato generando solidi geometrici chiamati
cristalli. Gli atomi che costituiscono i minerali hanno una disposizione spaziale ordinata e regolare,
dove ogni atomo occupa una posizione ben definita che prende il nome di cella elementare la
quale, ripetendosi nello spazio, genera il reticolo cristallino; mentre la forma geometrica
caratteristica di un minerale è l’abito cristallino.
I minerali sono il risultato di complesse trasformazioni chimiche e fisiche e si formano come
prodotti di processi di cristallizzazione che comportano il passaggio della materia da uno stato
disordinato (generalmente liquido o gassoso) ad uno stato solido ordinato e ripetitivo.
La cristallizzazione può avvenire per:
a- raffreddamento di una massa fusa (solidificazione di magmi) all’interno della terra o sulla sua
superficie
b- precipitazione di sali disciolti nelle acque (es. calcare)
c- sublimazione da vapori caldi e ricchi di minerali (alcuni gas vulcanici contengono sostanze che a
contatto con l’aria si raffreddano e precipitano sotto forma di minerali es: lo zolfo).
d- ricristallizzazione di minerali preesistenti (conseguenti a forti variazioni di temperatura e/o
pressione). Si parla di metamorfismo.
LE PROPRIETA’ DEI MINERALI
- Colore Proprietà ottica che dipende dalla capacità del minerale di assorbire, rifrangere o
riflettere le varie radiazioni che compongono la luce visibile. Questo è determinato dal tipo di
atomi o ioni che compongono i minerali e dalla loro distribuzione nel reticolo cristallino. In altri casi
è dovuto ad impurezze che si insinuano nel reticolo o ai difetti del reticolo stesso che generano
effetti cromatici per effetto della rifrazione interna della luce. Possiamo prendere come esempio lo
Zaffiro (blu) e il Rubino (rosso) che sono entrambi corindoni (Al2O3) e quindi chimicamente identici.
Al contrario, abbiamo minerali dello stesso colore ma che sono molto diversi tra loro chimicamente
e fisicamente come la pirite e l’oro.
- Lucentezza Misura il grado in cui la luce viene riflessa dalle facce di un cristallo.
- Temperatura di fusione E’ direttamente proporzionale alla forza dei legami e può permettere il
riconoscimento di un minerale.
- Durezza E’ la resistenza che un minerale oppone alla scalfitura e si misura utilizzando la scala di
Mohs. Nei gradini di questa scala ci sono 10 minerali dove ciascuno è in grado di scalfire quello
precedente e di essere scalfito da quello successivo.
- Tenacità Resistenza ad una sollecitazione meccanica
- Sfaldabilità Tendenza a rompersi secondo direzioni e piani definiti
- Densità Massa per unità di volume
- Proprietà elettriche Capacità di condurre corrente
- Proprietà magnetiche Capacità di rispondere ad un campo magnetico

IL POLIMORFISMO
Minerali composti dallo stesso tipo di atomi, possono avere un abito cristallino e proprietà fisiche
differenti a seconda delle diverse condizioni di pressione e temperatura presenti al momento della
formazione dei cristalli. Grafite e Diamante sono un esempio di polimorfismo, perchè entrambi
formati unicamente da atomi di carbonio.
La grafite ha una struttura covalente costituita da strati planari di atomi di carbonio formanti un
reticolo a maglie esagonali. Un cristallo di grafite è costituito da questi strati di atomi di carbonio
disposti in piani paralleli che si separano facilmente per sfaldatura.
Gli atomi da carbonio sono legati tra loro mediante orbitali ibridi sp2 che sono planari ed a 120°
l’uno dall’altro. Ciò da luogo ad una struttura esagonale che si svilippa su piani e non nello spazio,
come invece avviene nel diamante, la cui ibridazione sp3 degli orbitali dell’atomo di carbonio da
luogo ad una struttura tetraedrica, più compatta e di maggior densità.
Nei piani che costituiscono il cristallo di grafite, gli atomi di carbonio possiedono un quarto
elettrone su un orbitale p non ibridizzato e perpendicolare al piano stesso; questi orbitali si
ricoprono fra loro formando un orbitale delocalizzato su tutto il piano. La distanza di legame tra gli
atomi di carbonio indica infatti la presenza di un legame intermedio tra il semplice e il doppio.
Il legame atomico sui piani è molto energico, mentre il legame tra piani è molto debole (forze di
Van der Waals); di conseguenza i piani scorrono facilmente gli uni sugli altri conferendo alla grafite
untuosità e scivolosità al tatto. La sua struttura la rende utilizzabile come lubrificante solido e nelle
matite, dove gli strati di grafite scorrendo, si staccano dalla superficie e rimangono aderenti alla
carta.
Il grasso della grafite è adatto a impieghi gravosi e resiste a pressioni e temperature molto elevate;
viene impiegato nella lubrificazione d’ingranaggi, cuscinetti, funi e cavi metallici. Grazie alla sua
buona conducibilità elettrica si usa anche per compiti diversi come l’ingranaggio dei morsetti
elettrici delle batterie per automobili.

Nel diamante invece, ogni atomodi carbonio è legato ad altri 4 atomi di carbonio e tutti insieme
sono disposti in modo tetraedrico. Ogni atomo di carbonio ha ibridazione sp3 e forma 4 legami
uguali che hanno la direzione dei vertici di un tetraedro regolare. Si tratta di una struttura
tridimensionale estremamente forte e rigida che determina le sue caratteristiche di durezza, la
straordinaria forza e la resistenza alla compressione. Il diamante è il miglior conduttore di calore
che si conosca, è un ottimo conduttore del suono, ma non conduce l’elettricità, è un isolante, e la
sua resistenza elettrica, trasmissività ottica e inerzia chimica sono altrettanto notevoli. I diamanti
sono idrorepellenti, sono intaccabili dalla maggior parte degli acidi e delle basi e resistono alla
fiamma fino a circa 1.520 °C.
I diamanti hanno origine nel mantello (formato soprattutto da silicati di ferro e magnesio) della
Terra dove esistono le condizioni di alta temperatura ed elavatissima pressione, necessari alla loro
formazione.

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