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con prestazione pari a 2,8 W/m²K): in questo modo nella valu- Valori limite della trasmittanza termica U degli infissi
tazione globale del serramento (profilo + vetro) la trasmittanza
I motivi termica risulterà circa di 2,7 W/m²K, quindi in linea con quanto Zona climatica Dal 1 gennaio 2006 Dal 1 gennaio 2009
richiesto dal periodo transitorio del DLGS n. 192/05. U (W/m²K) U (W/m²K)
concreti per Ed il PVC dove si colloca in questa “guerra di prestazioni”? A 5,5 5,0
adottare Con un vetro basso emissivo da 1,7 W/m²K un serramento in resi-
B 4,0 3,6
na di PVC arriva ad avere una prestazione energetica pari a circa
subito i limiti 1,6 W/m²K, ben al di sotto di quanto previsto dai valori del periodo
C 3,3 3,0
richiesti dal transitorio. Durante i prossimi tre anni sarà nostro compito riuscire D 3,1 2,8
a far comprendere al committente l’enorme differenza che a livel- E 2,8 2,5
2009 lo energetico distingue i serramenti in PVC da quelli in alluminio. F 2,4 2,2
La vera novità sancita dall’ormai ben noto Decreto Legislativo Altro importante “regalo” che ci perviene dal DLGS n. 192/05 è il
Valori limite della trasmittanza termica U delle strutture verticali Tab. 2
n. 192/05 è la graduale introduzione dei valori di trasmittanza sistema di verifica del fabbisogno energetico primario (FEP). Il
opache espressa in (W/m²K)
termica limite, cui i serramenti dovranno attenersi dimostrando FEP viene espresso in kWh/m² di superficie utile per anno e deve
Zona climatica Dal 1 gennaio 2006 Dal 1 gennaio 2009
la propria prestazione termica attraverso la Certificazione essere minore ai valori riportati nella tabella 1 dell’allegato C. Il
U (W/m²K) U (W/m²K)
Energetica dei Serramenti, così come previsto dal D.M. 2 Aprile FEP tiene conto della dispersione energetica dell’involucro, della
A 0,85 0,72
1998 in attuazione della Legge n. 10/1991 obbligatoria già dal 5 ventilazione, degli apporti gratuiti e del rendimento globale medio
B 0,64 0,54 stagionale degli impianti. Il fabbisogno energetico primario viene Valori limite della trasmittanza centrale termica U dei vetri
maggio 2000 ma praticamente sconosciuta.
C 0,57 0,46
L’introduzione dei valori sarà graduale: le trasmittanze termiche quindi relazionato alla superficie utile. Zona climatica Dal 1 gennaio 2006 Dal 1 gennaio 2009
Il DLGS n. 192/05 consente la maggiorazione del valore della U (W/m²K) U (W/m²K)
D 0,50 0,40 limite, così come specificato nell’allegato C del DLGS n. 192/05,
E 0,46 0,37 operative dal 1° gennaio 2006, a partire dal 1° gennaio 2009 su- trasmittanza delle superfici opache (murature), che potrà essere A 5,0 5,0
biranno un ulteriore abbassamento, diventando di fatto molto più maggiorato del 30%, purché si riduca in misura corrispondente B 4,0 3,0
F 0,44 0,35
restrittive (vedi tabelle 1, 2, 3). Secondo Alphacan, peraltro, è op- (30%) il valore di trasmittanza termica dei serramenti %; questo C 3,0 2,3
Tab. 1 portuno utilizzare fin da subito i valori richiesti a partire dal 2009. sistema della maggiorazione è descritto nelle tabella 4 e 5.
D 2,6 2,1
Anche i prodotti Alphacan sono già in linea con i valori che saran- Un serramento in resina di PVC dotato di vetri basso emissivi
(U=1,6 W/m²K) riesce tranquillamente a coprire l’eventuale dimi- E 2,4 1,9
no imposti in futuro; anzi, con una vetrazione standard (4/15/4), il
nuzione del 30% dell’U senza nessun aggravio di costo, impresa F 2,3 1,6
valore di trasmittanza termica U di un serramento Alphacan risul-
ta di circa 2,3 W/m²K, ben al di sotto di quelli che saranno i limiti assolutamente impossibile per i metalli.
Tab. 3
imposti. La comparazione delle prestazioni murature/serramenti consen-
A questo proposito un’iniziale interpretazione del Decreto, frutto tirà alle imprese di costruzione di utilizzare murature con valori
dello studio delle varie associazioni di categoria, prevedeva che di trasmittanza termica superiori fino al 30% di quelli imposti dal
per le strutture trasparenti (finestre) le due tabelle dell’allegato C Decreto; opportunità che tradotta in termini monetari garantirà
dello stesso DLGS n. 192/05 venissero utilizzate disgiuntamen- loro un consistente risparmio consentendo l’uso di sistemi isolanti
te, una per i serramenti ed una per i vetri (vedi tabelle 2 e 3). più ridotti su superfici, le murature, ben più sostanziose delle su-
Quest’interpretazione avrebbe comunque consentito di risponde- perfici destinate ai serramenti.
re alle più severe prestazioni imposte dal 2009 con un semplice I costruttori non si lasceranno scappare quest’occasione.
vetro 4/15/4. (Tabb. 4-5) Un’ulteriore opportunità per il serramento in PVC: Il “metodo tabellare del 30%”.
Ad oggi, tuttavia, quest’interpretazione risulta errata. Le trasmittanze termiche limite dei componenti opachi verticali (murature) possono essere maggiorate fino al 30%, purché le trasmit-
La corretta interpretazione prevede che nel calcolo della trasmit- tanze dei componenti finestrati vengano ridotte fino al 30%.
tanza termica del serramento i valori del vetro da utilizzare come
parametro debbano essere quelli stabiliti nella seconda tabella
dell’allegato C. U strutture verticali W/m2K maggiorate del 30% U finestre W/m2K ridotte
U vetri W/m2K
Cosa significa in pratica? del 30%
Zona climatica Dal 1 gennaio 2006 Dal 1 gennaio 2009 Zona
Significa che, nelle zone climatiche D, E, F, che prevedono una climatica Dal 1 Dal 1 Dal 1 Dal 1
prestazione limite di zona D= 2,6 W/m²K, E= 2,4 W/m²K, F = 2,3 A 1.11 0.94 gennaio gennaio gennaio gennaio
2006 2009 2006 2009
W/m²K, già dal 1° gennaio 2006 i vetri non possono superare le
B 0.83 0.70 A 3,85 3.50 5.0 5.0
prestazioni su riportate; i normali vetrocamera in commercio non
raggiungono quelle prestazioni: i serramentisti, pertanto, sono C 0.74 0.60 B 2.80 2.52 4.0 3,0
stati messi nella condizione di dover utilizzare vetrocamera “bas- C 2.31 2.10 3.0 2,3
D 0.65 0.52
so emissivo”. D 2.17 1.96 2.6 2,1
Questa situazione consentirà ancora per tre anni di vendere ser- E 0.60 0.48
E 1.96 1.75 2.4 1,9
ramenti che dovranno sì utilizzare vetri basso emissivo ma che
F 0.57 0.46 F 1.68 1.54 2.3 1,6
potranno usare telai che, almeno sino al 01/01/2009, potranno
* Promoter Vendite Italia di Alphacan avere prestazioni pari a 3,3 W/m²K (quindi meno costosi di quelli Tab. 4 Tab. 5
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QUALITÀ E AMBIENTE QUALITÀ E AMBIENTE
Nuova norma UNI 11173/2005 per i progettisti
LA SCELTA DELLE PRESTAZIONI PIU’ ADEGUATE
PER SERRAMENTI E FACCIATE CONTINUE
Nell’agosto 2005 è stata pubblicata la norma UNI 11173 “Finestre, porte e facciate continue - Classi di rugosità
Criteri di scelta in base alla permeabilità all’aria, tenuta all’acqua, resistenza al vento, trasmittan- Descrizione (Circolare Ministeriale 4 luglio 106 n° 156 AA.GG./STC)
del terreno
za termica ed isolamento acustico” con la quale l’Ente Nazionale Italiano di Unificazione ha so- Aree urbane in cui almeno il 15% della superficie sia coperto da edifici la cui
stituito la precedente UNI 7979/1979. Tale norma è stata concepita come linea guida a supporto A
altezza media superi i 15m
dei progettisti, concretamente utile nella scelta delle prestazioni più adeguate da richiedere nei B Aree urbane (non di classe A), suburbane, industriali e boschive
capitolati per serramenti e facciate continue. Le classi prestazionali vi sono indicate in modo
Aree con ostacoli diffusi (alberi, case, muri, recinzioni,...), aree con rugosità non
bilanciato, per evitare che vengano richiesti componenti eccessivamente o insufficientemente C
riconducibile alle classi A, B, D
performanti, tali da portare ad errori progettuali che farebbero sentire i loro effetti nel tempo a
Aree prive di ostacoli o con al più rari ostacoli isolati (aperta campagna, aree
livello economico non meno che tecnico-qualitativo. D agricole, pascoli, zone paludose o sabbiose, superfici innevate o ghiacciate,
mari, laghi, ...)
Il campo di applicazione Il campo di applicazione della nuova norma risulta limitato ai serramenti esterni (porte, finestre e
della norma ed i criteri di porte-finestre) verticali o con inclinazione non superiore a 15° ed alle facciate continue.
Confronto di classificazione nei confronti della permeabilità all’aria
scelta delle prestazioni La UNI 11173/2005 si pone dunque l’obiettivo di fornire ai progettisti criteri validi e sistemati-
NORME IN VIGORE NORME RITIRATE
ci nella scelta di serramenti e di facciate continue, utilizzando come supporto il riferimento ai
Metodo di prova (UNI EN 1026) Metodo di prova (UNI EN 42)
parametri principali del sistema ambientale-tecnologico dell’edificio e del contesto nel quale il Classificazione (UNI EN 12207) Classificazione (UNI 7979)
componente verrà destinato (ad es. zona di vento).
Classe Perdita massima d’aria a 100 Pa Classe Perdita massima d’aria a 100 Pa
Con la norma UNI 11173 vengono definite le classi delle principali prestazioni che il serramento
1 50 m3 /h m2 oppure 12,50 m3 /h m A1 50 m3 /h m2 oppure 12,00 m3 /h m
deve garantire (tenuta aria/acqua/vento, isolamento termo-acustico) in diretta correlazione con
gli agenti atmosferici caratteristici della zona di installazione. Insieme a questo aspetto, viene 2 27 m /h m oppure 6,75 m /h m
3 2 3
A2 20 m3 /h m2 oppure 6,50 m3 /h m
rimarcata la necessità di calibrare le scelte delle prestazioni in rapporto alle dimensioni ed alle 3 9 m3 /h m2 oppure 2,25 m3 /h m A3 7 m3 /h m2 oppure 2,00 m3 /h m
tipologie di aperture previste nel progetto architettonico, nonché i corretti livelli di benessere 4 3 m /h m oppure 0,75 m /h m
3 2 3
- -
termico ed acustico che vogliono essere garantiti all’interno degli ambienti abitativi. La classificazione è riferita alla superficie totale La classificazione è riferita alla superficie apribile
(m3 /h m2) e alla lunghezza dei giunti apribili (m3 /h (m3 /h m2) e alla lunghezza dei giunti apribili (m3 /h
I parametri fondamentali Il dato di ingresso essenziale per quanto riguarda l’edificio consiste nella sua altezza; quelli m) del serramento m) del serramento
dell’edificio e del contesto relativi al contesto ambientale specifico consistono nei parametri seguenti:
ambientale • distanza dalla costa, Le tabelle ed i criteri di scelta
• tipo di esposizione del serramento, Sulla base della definizione dei parametri costruttivi dell’edificio e delle caratteristiche territoriali
dei componenti
• zona climatica, (e della loro incidenza), tramite una serie di 20 tabelle sistematiche vengono suggerite le oppor-
• altitudine sul livello del mare, tune scelte tecniche per serramenti e per facciate continue definendone le classi prestazionali
• zona di vento, (tenuta ed isolamento).
• classe di rugosità del terreno.
Per l’acquisto della normativa UNI 11173 è necessario rivolgersi all’UNI (Ente Nazionale Italiano
di Unificazione) consultando la pagina www.uni.com
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QUALITÀ E AMBIENTE QUALITÀ E AMBIENTE
PROVVEDIMENTI PER IL RISPARMIO ENERGETICO SONO SICURI I PLASTIFICANTI DI MAGGIORE
IN ITALIA IMPIEGO
Rendimento energetico nella Regione Piemonte L’Unione Europea ha confermato che due dei plastificanti più L’Unione Europea dichiara privi di
ampiamente utilizzati, il di-isononil ftalato (DINP) e il di-isodecil
Il 9 marzo scorso la Giunta della Regione Piemonte ha approvato il disegno di legge regionale n. ftalato (DIDP), non pongono rischi derivanti dal loro uso attuale rischi gli ftalati DINP e DIDP
256 riguardante le “Disposizioni in materia di rendimento energetico nell’edilizia”, in attuazione per la salute o per l’ambiente e non sono classificati, quindi, come
della direttiva 2002/91/CE del Parlamento Europeo, relativa al rendimento energetico nell’edili- pericolosi.
zia e nel rispetto dei principi fondamentali di cui al Decreto Legislativo n. 192/2005. La pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea dei
Gli aspetti più importanti e le novità previste dal nuovo provvedimento possono essere riassunti risultati delle valutazioni di rischio effettuate dall’UE per questi
come segue: due ftalati segna la fine di un processo decennale di valutazione
- il costruttore edile ha l’obbligo di attestare la certificazione energetica; scientifica estensiva da parte degli enti regolatori e fornisce la
- in caso di compravendita o locazione l’attestato di certificazione energetica deve essere alle- conferma della sicurezza per i consumatori europei.
gato al contratto, pena l’invalidità del medesimo; “Dopo simili risonanti conclusioni da parte dell’Unione Europea,
- l’attestato deve essere rilasciato da un professionista estraneo alla progettazione ed alla dire- gli utilizzatori finali possono continuare ad usare il DIDP e il DINP
zione dei lavori; con la massima fiducia” ha dichiarato David Cadogan, Direttore
- presso la Regione è stato istituito un elenco di certificatori professionisti iscritti all’Albo da dell’European Council for Plasticisers and Intermediates (ECPI).
almeno 2 anni e che hanno seguito dei corsi di specializzazione specifici; Con la recente adozione della normativa UE sulla commercializ-
- con l’introduzione della nuova legge è previsto l’obbligo di predisposizione di impianto centra- zazione e l’utilizzo di DINP e DIDP nei giocattoli e negli articoli
lizzato per tutti gli edifici con più di quattro unità abitative. per l’infanzia, le conclusioni delle valutazioni di rischio pubblicate
nella Gazzetta Ufficiale stabiliscono chiaramente che non vi è ne-
cessità di ulteriori misure per disciplinare l’uso di DINP e DIDP.
Le rigorose valutazioni di rischio dell’Unione Europea, che man-
Certificazione energetica della Provincia di Milano tengono un alto grado di prudenza e incorporano fattori di sicurez-
za, sono state effettuate dalla Francia (rapporteur), dall’European
E’ stato presentato ufficialmente il 26 gennaio 2006 il documento relativo alla certificazione Chemical Bureau, dagli Stati Membri e sotto la stretta supervisio-
energetica degli edifici dalla Provincia di Milano. Il documento presenta il metodo di calcolo da ne della Commissione Europea, e danno una chiara valutazione
seguire per arrivare alla determinazione di un valore univoco del fabbisogno energetico primario scientifica sulla quale giudicare se una sostanza possa essere
per il riscaldamento invernale e la produzione di acqua calda sanitaria. utilizzata con sicurezza o meno.
Si tratta in sintesi di una procedura operativa rivolta agli Enti preposti per la gestione delle I risultati delle valutazioni di rischio per il meno utilizzato plastifi-
procedure di certificazione energetica degli edifici, ai soggetti delegati alla certificazione e ai cante DBP sono stati anch’essi pubblicati sulla Gazzetta Ufficiale.
progettisti, proprietari e operatori dell’edilizia che vogliano raggiungere una determinata presta- A seguito della valutazione di rischio, saranno definite misure
zione energetica in fase di progettazione. nell’ambito della Direttiva IPPC (96/61/EC) e della Direttiva sul-
Sono anche possibili valutazioni circa il contributo energetico delle fonti rinnovabili. l’Esposizione Professionale (98/24/EC).
Con riferimento alle più ampie ricadute dei risultati su produttori e
utilizzatori, Cadogan ha commentato: “Una volta entrata in vigo-
re la normativa REACH, le conclusioni delle valutazioni di rischio
A Roma nuove regole per il contenimento dei consumi energetici e della mole di ricerche indipendenti alla loro base saranno di
grande aiuto sia per i produttori che per i consumatori di queste
Il pacchetto di modifiche del Regolamento edilizio approvato dal Consiglio comunale in materia sostanze”.
di risparmio energetico - per gli edifici pubblici e privati, residenziali e non, di nuova costruzione Gli ftalati sono i plastificanti più comunemente utilizzati nel mondo.
e in ristrutturazione - prevede sostanzialmente due fasi: Si tratta di una famiglia di sostanze presenti sul mercato da oltre
- fino al 31 dicembre 2007, un 15% del fabbisogno energetico dovrà essere assicurato con cinquant’anni, in particolare per rendere il PVC più morbido e fles-
pannelli fotovoltaici ed un altro 15% con altre misure di contenimento (isolamento, caldaie ad sibile. Gli ftalati apportano benefici a moltissimi prodotti utilizzati
alto rendimento, ecc.); nei beni industriali, commerciali, istituzionali e di consumo. Questi
- dal 1° gennaio 2008, il fotovoltaico dovrà garantire il 30% del fabbisogno globale dell’edificio comprendono cavi sotterranei e sottomarini, cablaggi elettrici,
e il 50 % del fabbisogno per l’acqua calda sanitaria. Saranno previsti sconti fiscali e sarà ob- materiali da costruzione, substrati protettivi per automobili, appli-
bligatoria l’installazione di sistemi di contenimento energetico. cazioni medicali, pavimentazioni per edifici pubblici e privati.
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QUALITÀ E AMBIENTE
“GREEN GOAL”, I MONDIALI DI CALCIO
RISPETTANO L’AMBIENTE
L’ambizioso progetto
della FIFA, sostenuto da
PLASTICSEUROPE
Per limitare al massimo l’impatto ambien-
tale dei mondiali di calcio 2006 svoltisi in
Germania, la FIFA si era impegnata sostenen-
do un ambizioso progetto, battezzato Green
Goal, ideato già nel 2001.
Secondo alcuni studi, la Coppa del Mondo
avrebbe causato un accrescimento nell’emis-
sione dei gas serra pari a circa 100.000 ton-
nellate, dovuti principalmente all’aumento del
traffico per gli spostamenti da/per gli stadi
dove si svolgevano le partite, oltre che un in-
cremento nella produzione di rifiuti.
Per questo motivo, Green Goal ha preso in considerazione i temi di rifiuti, trasporti, energia ed
acqua come gli elementi principali di cui occuparsi per minimizzare l’impatto ambientale che
avrebbero provocato i mondiali di calcio.
A questo programma si è sentita in dovere di partecipare anche PlasticsEurope, associazione
che rappresenta i produttori di materie plastiche in Europa, la quale ha colto l’occasione di que-
st’evento mondiale, seguito da milioni di persone, per ribadire quanto le materie plastiche siano
vicine all’ambiente. La plastica sostiene un uso efficiente dell’energia e spinge per la riduzione
delle emissioni nocive. Grazie al peso limitato, le materie plastiche consentono un notevole
risparmio di energia sia nei trasporti che negli imballaggi e, allo stesso tempo, possiedono im-
portanti capacità di isolamento nelle costruzioni e nell’edilizia.
“L’apporto energetico della plastica, da inizio a fine vita, è una delle ragioni per cui crediamo che
la plastica – spiega Nancy Russotto, Executive Director di PlasticsEurope – sia il materiale del
21° secolo. La nostra sponsorizzazione del progetto Green Goal rientra in un programma molto
più ampio che ha lo scopo di accrescere la consapevolezza degli efficienti contributi apportati
dalla plastica.”
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