di STUDIO
esame di primo livello
Indice
V — PREFAZIONE
Gli esami?
Un’occasione
D I TA M O T S U N A K A J I M A
Profilo storico
del Buddismo
di Nichiren Daishonin
L E O R I G I N I : S H A K YA M U N I E I L S U T R A D E L L O T O
L A V I TA D I N I C H I R E N D A I S H O N I N
Gli anni della formazione
Le persecuzioni
2 — Le azioni del devoto del Sutra del Loto, RSND , vol. I, pag. 682
10 M AT E R I A L E D I S T U D I O
L A S TO R I A D E L L A S O K A G A K K A I E D E I T R E P R E S I D E N T I
I primi passi
La ricostruzione
F E D E , P R AT I C A , S T U D I O
I L DAI MOKU
Nam
Myoho
Renge
9 — Ibid., pag. 3
10 — Il conseguimento della Buddità in questa esistenza, pag. 43
11 — RSND , vol. I, pag. 4
30 M AT E R I A L E D I S T U D I O
Kyo
L’ O G G E T T O D I C U LT O : I L G O H O N Z O N
18 — Vedi pag. 9
34 M AT E R I A L E D I S T U D I O
L A P R O PA G A Z I O N E : S H A K U B U K U E K O S E N R U F U
Shakubuku
Kosen rufu
L A R E L A Z I O N E C O N I L M A E S T R O E C O N I C O M PA G N I D I
FEDE
una vera unità di intenti tra compagni di fede così diversi tra
loro. D’altra parte, se non abbiamo a cuore l’armoniosa co-
munità dei praticanti e non ci sforziamo costantemente di
mantenere l’unità, non possiamo essere definiti veri discepoli
che manifestano lo stesso spirito del maestro.» (29)
Nichiren Daishonin aveva così a cuore l’unità dei disce-
poli che la definì il vero scopo della sua propagazione. Scrive
infatti: «In generale che i discepoli di Nichiren, preti e laici, recitino
Nam myoho renge kyo con lo spirito di “diversi corpi, stessa mente”
senza alcuna distinzione tra loro, uniti come i pesci e l’acqua, questo
si chiama “eredità della Legge fondamentale della vita”. In ciò con-
siste il vero scopo della propagazione di Nichiren. Se è così anche il
grande desiderio di un’ampia propagazione potrà realizzarsi. Ma se
qualcuno dei discepoli di Nichiren distrugge l’unità di “diversi corpi,
stessa mente” sarà come chi distrugge il proprio castello dall’in-
terno». (30)
Qui il Daishonin non parla di unità tra persone simili o
di soppressione della personalità dell’individuo, ma usa il con-
cetto di “diversi corpi, stessa mente” proprio per porre l’ac-
cento sull’unità nella diversità.
L’espressione diversi corpi (i = diversi, tai = corpi) si ri-
ferisce al fatto che noi discepoli siamo individui con vite, per-
sonalità, interessi e funzioni diverse. Stessa mente (do = stesso,
shin = mente, cuore o spirito) significa coltivare il desiderio di
realizzare insieme un ideale o un nobile obiettivo. Dal punto
di vista buddista, avere “la stessa mente” significa avere “la
stessa mente del Budda”, cioè far proprio il grande desiderio
della propagazione del Buddismo per la felicità di tutta l’uma-
nità. Avere a cuore l’unità dei credenti e mantenerla significa
rispettarsi e apprezzarsi l’un l’altro come individui diversi e
LO S P I R I TO D E L L’ O F F E R TA
La visione buddista
della vita
nella trasformazione del nostro cuore (8) rispetto alla Legge mi-
stica: da una condizione in cui non si crede a una condizione
in cui si crede. E noi possiamo credere nella Legge mistica
perché la natura di Budda è inerente alla nostra vita.
I livelli successivi della trasformazione sono quelli del-
la parola e dell’azione, che diventano parole e azioni che cre-
dono nella Legge, la proteggono e la propagano. Così la tra-
sformazione del karma avviene a tutti i livelli delle azioni, e
si manifesta nel nostro carattere e nel nostro modo di vi-
vere.
In questo processo diventa fondamentale la relazione
maestro-discepolo: sforzandoci di allineare il nostro cuore a
quello del maestro, che dedica la vita a credere, proteggere e
diffondere la Legge, realizziamo anche noi la trasformazione
del nostro karma.
L E N O N D U A L I T À : V I TA E A M B I E N T E , C O R P O E M E N T E
11 — ROTT , pag. 95
12 — Ibid., pag. 108
L A V I S I O N E B U D D I S TA D E L L A V I TA 61
Il conseguimento
della Buddità
in questa esistenza (1)
corpo e la mente, (5) l’io e l’ambiente di tutti gli esseri senzienti dei
dieci mondi e anche di tutti gli esseri insenzienti dei tremila regni:
le piante, il cielo e la terra, fino alla più piccola particella di polvere.
La vita in ogni singolo istante permea l’intero regno dei fenomeni e
si manifesta in ognuno di essi. Quando ci risvegliamo a questa ve-
rità abbiamo compreso la mutua compenetrazione tra un singolo
istante di vita e tutti i fenomeni. Tuttavia, se reciti e credi in Myoho
renge kyo ma pensi che la Legge sia al di fuori di te, stai abbrac-
ciando non la Legge mistica ma un insegnamento inferiore. “Inse-
gnamenti inferiori” sono quelli diversi da questo sutra, che sono tutti
espedienti e insegnamenti provvisori. Nessun espediente o insegna-
mento provvisorio conduce direttamente all’illuminazione e, senza la
diretta via all’illuminazione, non si può conseguire la Buddità, ne-
anche praticando vita dopo vita per innumerevoli kalpa. Raggiun-
gere la Buddità in questa esistenza sarebbe dunque impossibile. Per-
ciò, quando invochi myoho e reciti renge(6) devi sforzarti di credere
profondamente che Myoho renge kyo è la tua stessa vita.(7)
Non devi mai pensare che qualcuno degli ottantamila sacri in-
segnamenti di Shakyamuni o qualcuno dei Budda e bodhisattva
delle tre esistenze e delle dieci direzioni sia al di fuori di te. La pra-
tica degli insegnamenti buddisti non ti solleverà affatto dalle soffe-
renze di nascita e morte a meno che tu non percepisca la vera natura
della tua vita. (8) Se cerchi l’illuminazione al di fuori di te, anche ese-
guire diecimila pratiche e diecimila buone azioni sarà inutile come se
gono sia il bene che il male, è in realtà l’entità della Legge mistica.
Se hai una profonda fede in questa verità e reciti Myoho
renge kyo, sicuramente raggiungerai la Buddità in questa esistenza.
Questo è il motivo per cui il sutra afferma: «Dopo la mia estin-
zione, dovrebbe abbracciare e sostenere questo sutra. Tale persona si-
curamente, senza alcun dubbio, conseguirà la Via del Budda». (20)
Non dubitare mai minimamente.
Con profondo rispetto.
Questa è la fede [e la pratica] per il conseguimento della
Buddità in questa esistenza.
Nam myoho renge kyo, Nam myoho renge kyo.
Nichiren
(21)
È L A T U A V I TA S T E S S A
al di fuori del recitare Nam myoho renge kyo». (26) Questa felicità è
la “gioia senza limiti della Legge”. (27) La gioia della Legge è
l’incrollabile felicità e pace interiore che è intrinseca nella
vita e nell’esistenza stessa. Sperimentare questa gioia equivale
a gustare e godere pienamente dell’infinita forza vitale che è
una sola cosa con la Legge mistica.
Il Daishonin afferma che l’unico modo che abbiamo
per assaporare la gioia della Legge mistica è recitare Nam
myoho renge kyo.
30 — Ibid., pag. 3
31 — Ibid., pag. 789
I L C O N S E G U I M E N T O D E L L A B U D D I T À I N Q U E S TA E S I S T E N Z A 75
32 — Ibid.
33 — Ibid.
34 — Ibid.
76 M AT E R I A L E D I S T U D I O
38 — Nel Daimoku del Sutra del Loto si legge: «Myo vuol dire
“pienamente dotato”, che a sua volta significa “perfetto e completo”»
( RSND , pag. 128); «Il carattere myo significa aprire» (Ibid., pag. 127);
«Myo significa rivitalizzare, rivitalizzare significa ritornare a vivere»
(Ibid., pag. 132).
39 — Raccolta degli insegnamenti orali, Buddismo e società, n. 109,
pag. 43
I L C O N S E G U I M E N T O D E L L A B U D D I T À I N Q U E S TA E S I S T E N Z A 81
dità della Legge fondamentale della vita. In ciò consiste il vero scopo
della propagazione di Nichiren. Se è così, anche il grande desiderio di
un’ampia propagazione potrà realizzarsi» ( RSND , vol. I, pag. 190).
46 — Nel Vero aspetto di tutti i fenomeni si legge: «Dapprima solo
Nichiren recitò Nam myoho renge kyo, ma poi due, tre, cento lo segui-
rono, recitando e insegnando agli altri. La propagazione si svilupperà
così anche in futuro. Non vuol dire ciò “emergere dalla terra”?» ( RSND ,
vol. I, pag. 341).
I L C O N S E G U I M E N T O D E L L A B U D D I T À I N Q U E S TA E S I S T E N Z A 91