29 settembre 2020
Concetto di potere: viene messo insieme alla concezione di stato perché quest’ultima nasce a seguito
dell’accentramento del potere nelle mani del sovrano, metà del ‘600. Tutti i poteri sono nelle mani del
sovrano, che è tale per legittimazione divina, che assume su di sé il monopolio dell’uso della forza in cambio
del mantenimento della pace.
Lo stato assoluto non è ancora uno stato in cui esiste una costituzione come quella moderna, per quali
motivi?
Per poter parlare di costituzione si ha bisogno che quell’organizzazione del potere garantisca 2 elementi: LA
GARANZIA DEI DIRITTI e LA DIVISIONE DELLE FUNZIONI FONDAMENTALI TRA I POTERI DELLO STATO.
Nello stato assoluto non c’erano questi due elementi, sotto il sovrano non c’erano cittadini ma sudditi.
Nel regno unito il passaggio tra stato assoluto e liberale è più graduale, ma comunque con eventi
significativi, come il “BILL OF RIGHTS” nel 1689, una carta che viene concessa, in cui il re riconosce di non
essere più assoluto, ma che una delle disposizioni previste dal bill of rights è che il potere di sospendere le
leggi è illegale se non c’è il consenso del parlamento.
Si riconoscono i diritti, per esempio le elezioni libere del parlamento, libertà di parola all’interno del
parlamento.
La via che ha seguito anche l’italia insieme alla francia, sta nel passare dallo stato assoluto allo stato liberale
si rende necessario un ripudio del precedente assetto, e ciò viene fatto con le famose rivoluzioni, come
quella Americana per esempio, quella più significativa però è sicuramente quella francese, infatti la
dichiarazione dei diritti del cittadino e dell’uomo nasce e viene approvata dopo la rivoluzione francese
contiene l’art. 16 che dice che “ogni società in cui la garanzia dei diritti non è assicurata, né la
separazione dei poteri stabilita, non ha costituzione.”
Come si colloca l’esperienza italiana in questi due percorsi? Ci collochiamo con l’esperienza di Civil War.
La nostra prima costituzione è stata lo statuto albertino del 1848, fu concesso dal re Carlo Alberto a
seguito dei moti del 1848.
Viene affermato il principio di uguaglianza formale, ovvero tutti sono uguali davanti alla legge (art.
3 cost).
Una volta che si viene eletti non si doveva rappresentare gli interessi del proprio elettorato ma si doveva
agire nell’interesse della nazione.
Si afferma un principio rappresentativo, almeno una delle camere veniva eletta dal corpo elettorale.
Si afferma il principio della divisione dei poteri, non c’è più l’accentramento al sovrano.
Principio di legalità, il sovrano non è più sciolto da qualsiasi limite legale, tutti devono rispettare la
legge che è la volontà del parlamento.
Libertà negative:
La legge era onnipotente, poteva avere qualsiasi contenuto, e veniva approvata dalla camera dei deputati, il
senato di nomina regia. Se la legge veniva approvata non c’era modo di metterne in discussione il
contenuto, i giudici erano la bocca della legge, dovevano applicarla qualsiasi contenuto avesse.
Esempio: le leggi razziali, applicate con lo statuto albertino, erano provvedimenti che discriminavano in
base all’appartenenza, erano leggi contrarie allo statuto, eppure sono state approvate ed applicate, non ci
sono state reazioni, mancava un giudice, la corte costituzionale che potesse dire che queste leggi sono
contrarie allo statuto, quando noi abbiamo approvato la nostra costituzione l’abbiamo voluta fortificarla.
Lo stato conquista il monopolio della forza e in cambio garantisce la pace tra i consociati.
2 ottobre
L’italia non ha vissuto direttamente un esperienza simile alle rivoluzioni francesi e americane, queste
evoluzioni hanno avuto sicuramente un influenza nel nostro ordinamento ma è stata un influenza indiretta.
Lo stato liberale si afferma in italia ha seguito di una trasformazione, non rivoluzione (ripudio radicale delle
vecchie strutture)
La nostra carta è lo statuto albertino che viene concesso dal re, che autolimita il suo potere e concede dei
pezzi di potere alle forze emergenti.
In che modo la carta affermava il riconoscimento dei diritti e la separazione dei poteri?
Prima parte DIRITTI E DOVERI DEI CITTADINI: si apriva con l’affermazione del principio di uguaglianza
formale (art. 24).
Veniva riconosciute le libertà negative: libertà dallo stato in cui sostanzialmente si chiedeva allo stato di
non intervenire, chiedendo solo la garanzia della sicurezza esterna e la difesa delle frontiere ecc.
Quali sono i diritti: libertà individuale, libertà dagli arresti (art.26) i casi nel quale una persona vaniva
arrestata, garantiva la libertà di domicilio.
Il domicilio sta a indicare tutto lo spazio che una persona riesce a ritagliarsi per mettersi al riparo dalle
interferenze esterne.
Veniva garantita la libertà di stampa, che sarà libera ma la legge può eventualmente privarne la libertà.
Art. 42, riconosce il diritto di proprietà ma in maniera più cauta, con più limiti.
Fattore religioso, primo articolo dello statuto che si apriva con un articolo dedicato alla religione.
Le condizioni per poter accedere all’elettorato attivo erano tali che alla fine a poter votare nelle prime del
1848 era solo il 3% della popolazione.
La legge elettorale del 1848 elencava i requisiti: 25 anni di età, saper leggere e scrivere, pagare un censo
non inferiore a una certa cifra, alcuni soggetti erano di categorie privilegiate ed erano ammessi.
Il rinvio alla legge come strumento di protezione dei diritti, questa legge era volontà del parlamento che
rappresentava una minima parte della popolazione.
Lo statuto con l’art. 2 e 3 traccia la forma di governo di quell’epoca, che prevedeva lo stato eretto da un
governo monarchico rappresentativo. Una delle due camere diventa una camera elettiva (dei deputati).
Da questo punto di vista ci ispiravamo al modello inglese, che si forma in modo pragmatico nel corso dei
secoli, e in particolare dal 1689 (bill of rights), il re non è più sciolto dall’obbligo di rispettare le leggi, ma il
potere legislativo viene compartito con la camera dei lords e la camera dei comuni, il modello era quello
anche per lo statuto albertino.
Il potere legislativo era collettivamente esercitato dal re, camera dei deputati e camera del senato.
Il potere esecutivo era esercitato solo dal Re, siccome il re però è irresponsabile, veniva esercitato
attraverso i ministri, art.65: il re nomina e revoca i suoi ministri.
Sin dai primi anni dello statuto, in particolare questa modifica, il primo ministro che veniva nominato dal re
ritiene di doversi presentare davanti alla camera dei deputati (camera elettorale) per avere anche
l’appoggio del parlamento.
Cavour viene nominato dal re, si presenta e chiede la fiducia della maggioranza in parlamento (forma di
governo parlamentare)
Un governo che viene nominato dal capo dello stato, il governo deve avere la fiducia delle due camere per
poter governare, questo tipo di relazione si afferma in via consuetudinaria anche nello statuto albertino.
Forma di governo presidenziale: era quella prefigurata dallo statuto albertino, c’è un netto dualismo tra
legislativo e esecutivo.
Nasce la figura del “primo ministro”, effettivo capo del governo, che è nominato dal RE ma gode della
fiducia del parlamento per poter governare, quando il parlamento gli ritira questa fiducia lui si dimette.
Art. 94 dice che il governo deve avere la fiducia delle due camere.
Sia il senato che i deputati devono votare separatamente la fiducia iniziale al governo nominato dal
presidente della repubblica.
Poi ci viene spiegato in che modo viene votata, come viene interrotta ecc.
La nostra forma di governo (parlamentare) si afferma sotto lo statuto ma in via di prassi, viene riconosciuta
solo dalla costituzione del 1848.
Art. 68 la giustizia emana dal re ed è amministrata in suo nome dai giudici che egli istituisce, siamo lontani
dal principio di autonomia della magistratura. Ancora in fase storica dove i passaggi ofndamentali dei
giudici dipendevano dal potere esecutivo.
La costituzione invece ci dirà con l’art 104: la magistratura costituisce un ordine autonomo e indipendente
da ogni altro potere.
Dopo questa affermazione viene affermato il consiglio superiore della magistratura, non esercita funzione
giurisdizionale, prende dei provvedimenti fondamentali relativi alla carriera dei magistrati, infatti nell’art.
105 troviamo l’elenco delle funzione che spettano al CSM: assunzione, assegnazione, trasferimenti,
promozioni, provvedimenti disciplinari.
Sotto lo statuto albertino vigeva il principio del primato della legge, cioè: una volta che la legge veniva
approvata, la legge diventava onnipotente, poteva avere qualsiasi contenuto, si poteva sindacare quella
legge solo se avesse presentato dei vizi di forma (no regia, no maggioranza), ma il contenuto di quella legge
diventava insindacabile, il giudice era portato ad applicare la legge (era la bocca della legge).
Era impensabile quello che succederà, cioè che un giudice dica che la legge non rispetta la costituzione, mi
fermo, sospendo il giudizio e sollevo un dubbio davanti alla corte costituzionale.
Lo statuto albertino invece aveva due caratteristiche, uno che è flessibile, non era previsto alcun giudice
che potesse sindacare la conformità delle leggi, e non era previsto alcun procedimento aggravato pe
rivedere le norme dello statuto.
Questo ci spiega perché lo statuto rimarrà sempre in piedi per quasi 100 anni, ma verrà svuotato dal regime
fascista.
1. 1861 Regno d’Italia. la nascita dello stato italiano non coincise con il processo costituente, lo statuto
diventa la costituzione dell’Italia unita, non viene approvata una nuova costituzione.
“PIEMONTIZZAZIONE” di tutto il territorio: un territorio che era segnato da profonde differenze, viene reso
uniforme dal punto di vista costituzionale e anche legislativo e amministrativo.
1865 vengono approvati i 4 codici civili.
Il codice penale viene approvato nel 1889, che poi viene rivisto negli anni ’30: codice rocco.
Con il fascismo, gli interessi del singolo potevano venire eliminati dallo stato.
Uno dei principi supremi della nostra costituzione sarà il PRINCIPIO PERSONALISTA. (art.2)
L’unico codice completamente riscritto in epoca repubblicana è stato il codice di procedura penale: viene
riapprovato nel 1989. Si cambia il modello, viene modificato in un modello tendenzialmente accusatorio, è
l’introduzione del principio del giusto processo.
REGIME FASCISTA
La forma di Stato vira verso uno stato totalitario, che fine fanno i due elementi di cui si compone la
costituzione?
Lo statuto resta in vigore, non viene modificato, però il regime fascista ha un rifiuto teorico e poi
abbandono pratico dei principi del costituzionalismo.
Quello che viene scritto sui giornali deve garantire gli interessi dello stato. (propaganda)
Organizzazione dei poteri: le strutture tradizionali (re, parlamento) non vengono soppresse, ma vengono
affiancate da nuovi organi creati dal fascismo.
Vengono ridotti i poteri del parlamento e la funzione legislativa passa al governo attraverso l’approvazione
dei decreti legge e legislativi.
La camera dei deputati viene soppressa e sostituita dalla camera dei fasci.
Vengono creati dei giudici straordinari: sono dei giudici che vengono istituiti dopo la commissione del fatto
(tribunale speciale per la difesa dello stato). L’esperienza di quei tribunali si ritrova nell’art. 102 in cui si dice
che non possono essere istituiti giudici straordinari (che vengono creati dopo la commissione di quel fatto
per giudicare quel tipo di reato, perché se vengono creati dopo non danno alcuna garanzia di imparzialità)
Art. 25 nessuno può essere distolto dal giudice naturale precostituito per legge, cioè noi dobbiamo sapere
in anticipo quali sono le regole processuali che servono a individuare il giudice che ci giudicherà.
Se invece ci viene detto dopo, può essere costituito con criteri che non garantiscono l’imparzialità del
giudice. Questo articolo c’era già nello statuto albertino (art. 71)
Quando cade il fascismo si apre la fase transitoria, non è più vigente ne l’ordinamento statutario ne quello
fascista. Dura quasi 5 anni questa fase (25 luglio 1943 – 1 gennaio 1948)
Inizialmente si vuole tornare al sistema parlamentare dello statuto albertino. Viene previsto che entro 4
mesi dalla fine della guerra verrà eletta una nuova camera dei deputati. Come se non fosse successo nulla.
Questo tipo di tentativo viene bloccato dai partiti anti fascisti e la monarchia arrivano a una tregua (patto di
salerno 1944, che ha consentito l’ingresso dei partiti del CLN nel governo) che prevedeva 4 punti che
confluiranno nella
Si stabilisce che dopo la liberazione del territorio nazionale le forme istituzionali saranno scelte dal popolo
italiano che eleggerà a suffragio universale diretto e segreto, una assemblea costituente per deliberare la
nuova costituzione dello Stato.
Le costituzioni provvisorie di solito hanno due funzioni: disciplinare il processo costituente – dettare le
regole per l’esercizio delle funzioni fondamentali dello Stato che non potevano interrompersi (es.
legislativa), i provvedimenti legislativi vengono deliberati dal governo.
La democrazia cristiana (partito di maggioranza relativa), aveva dei dirigenti che erano a favore della
repubblica, ma sapeva di avere anche un elettorato più fedele alla monarchia.
Il potere legislativo resta delegato al governo, ma viene specificato che le leggi più importanti (elettorali,
approvazione di trattati internazionali, costituzionali) spetteranno all’assemblea costituente.
Vengono approvati nel 1946, e si sceglie un sistema proporzionale. In queste assemblee si vogliono che
vengano rappresentate tutte le forze politiche, e il sistema proporzionale assegna i seggi in proporzione ai
voti dati, rispecchia le forze politiche presenti nel paese e consente anche a forze politiche ridotte di
partecipare.
5 e 6 ottobre
Con la tregue, dopo la guerra si eleggerà un assemblea costituente che dovrà scrivere e approvare la nuova
costituzione.
2. decreto del 1946 in cui si decide se repubblica o monarchia direttamente al corpo elettorale mediante
referendum.
Il re lascia l’italia.
Monarchia: 10 milioni
Centro nord vota in favore della repubblica mentre il sud e le isole sono a favore della monarchia
Il 2 giugno si eleggono anche i componenti dell’assemblea costituente: che era un assemblea di grandi
partiti.
Il quadro che si delineò fu un’ottima affermazione della democrazia cristiana, più di 1/3 dei seggi, fu una
grande forza il partito socialista e il partito comunista, e poi c’erano partiti più piccoli.
Fu stipulato un patto che diede luogo alla nostra costituzione: COMPROMESSO COSTITUZIONALE
Il termine compromesso è da interpretare con una valenza positiva, perché questi partiti riuscirono a
trovare un punto d’incontro.
I liberali dovettero accettare che i patti lateranensi fossero citati in costituzione per esempio.
Si riunì il 25 giugno 1946 (oltre 500 componenti): commissione dei 75, ha il compito di redigere un progetto
che verrà portato all’esame di tutta l’assemblea, a sua volta la commissione dei 75 viene suddivisa in tre
sottocommissioni che si occupano di:
ART. 29 il verbo indissolubile: norma contro il divorzio che verrà introdotta circa dieci anni dopo.
1. lunga: 139 articoli, vuole indicare che non contiene solo enunciazioni di principio, ma contiene anche
disposizioni dettagliate e specifiche, per esempio l’articolo 13, apre l’elenco dei diritti e dei doveri garantiti
ai cittadini e disciplina la libertà personale che è inviolabile, ma nel dettaglio specifica a quali condizioni si
può essere arrestati (con un provvedimento del giudice con atto motivato).
La polizia entro 48 ore deve comunicare al giudice il quale dovrà convalidare entro le successive 48 ore
l’arresto.
2. rigida e garantita
Costituzione RIGIDA le norme che vi sono contenute sono di grado superiore rispetto a quelle contenute
in una legge ordinaria e per modificarle, o per introdurre nuove norme dello stesso grado, è necessario
ricorrere a una legge costituzionale.
Garantita per la presenza della corte costituzionale che è chiamato a controllare la costituzionalità delle
leggi. Non ci saranno più leggi contrarie alle altre della costituzione.
3. programmatica
Norme programmatiche e norme precettive. Distinzione con conseguenze anche sul piano giuridico.
Le norme programmatiche hanno bisogno dell’intervento del legislatore, fino a che non c’è il suo intervento
le norme non avevano effetti giuridici
Sentenza del 1956, se una legge contrasta o una norma programmatica o una norma precettiva vale
l’illegittimità.
4. aperta e longeva
Ha oltre 70 anni, aperta significa che contiene dei programmi generici da poter essere riempiti di contenuti
diversi man mano che si modificano le condizioni di un paese.
Principio internazionalista, nato con l’obiettivo di dare il fondamento costituzionale alla nostra adesione
alle nazioni unite
Si parla di costituzione solo quando un testo garantisce la divisione dei diritti e dei doveri.
1.
2.
3.
4.
La costituzione parte con la disciplina le libertà dell’individuo prese singolarmente. Poi iniziano le libertà
collettive.
Secondo titolo: ci racconta i diritti del cittadino inserito nelle prime formazioni sociali, come famiglia e
scuola.
Art. 29 riconosce i diritti della famiglia come società naturale fondata sul matrimonio
Art. 32 diritto alla salute come diritto fondamentale dell’individuo che come interesse generale della
collettività.
Ultimo titolo è dedicato ai rapporti politici, diritto di voto, partiti politici e i doveri.
La seconda parte è dedicata alla separazione dei poteri: ORDINAMENTO DELLA REPUBBLICA
Primo titolo: dedicato al parlamento, come si forma il parlamento e come esercita la formazione delle leggi.
Sentenza del 2014, sentenza 238, gli eredi delle vittime dei crimini nazisti avevano avviato delle azioni civili
per i danni subiti dai loro familiari, si erano rivolti ai giudici italiani. Esiste una consuetudine internazionale
che sancisce l’immunità dalla giurisdizione civile dagli atti compiuti dai funzionari di stati esteri, e la nostra
costituzione prevede un meccanismo di immissione automatica di queste consuetudini, art. 10: la
questione arrivò davanti alla corte costituzionale che rispose che il meccanismo non poteva funzionare se
impediva il soddisfacimento di un principio supremo/fondamentale della nostra costituzione.
PRINCIPIO DEMOCRATICO
Si fonda sull’art. 1 (2 comma), la sovranità appartiene al popolo: siamo chiamati a eleggere i nostri
rappresentanti che attraverso il principio di maggioranza portano avanti un indirizzo politico nel rispetto
della costituzione, significa che la legittimazione popolare non consente una dittatura della maggioranza.
Si può dichiarare illegittima una legge e mettere nulla la decisione della maggioranza.
Tra gli strumenti previsti dalla costituzione per temperare il potere della maggioranza (garantire che la
nostra costituzione faccia rispettare anche i diritti delle minoranze) c’è la corte costituzionale (controllo
sulle leggi ordinarie), procedimento aggravato di revisione costituzionale che richiede che le norme della
costituzione siano cambiate almeno dalla maggioranza assoluta, possibilmente anche da una maggioranza
più ampia.
Tutti gli ultimi referendum abrogativi sono falliti, non hanno raggiunto i quorum.
La repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell’uomo (sia come singolo che nelle formazioni
sociali in cui si svolge la sua personalità)
Art. 32, legato alla salute, le persone possono anche venire obbligate per motivi sanitari obbligatori, e in
ogni caso la legge non può violare i limiti imposti per il rispetto della persona umana.
PRINCIPIO PLURALISTA
Art. 18: tutti possono associarsi liberamente per fini che non siano vietati dalla legge.
Tutti i divieti penali che valgono per il singolo valgono anche per le associazioni, ma nulla di più di ciò che è
vietato al singolo potrà essere vietato solo perché svolta in modo associato.
SENTENZA DI RIGETTO
PRINCIPIO LAVORISTA
Principio di uguaglianza formale (si trovava già nelle costituzioni ottocentesche): il legislatore ha l’obbligo di
disciplinare situazioni in modo uguale se sono analoghe e in diverso se sono situazioni diverse, in
particolare significa che il legislatore è tenuto ad approvare delle leggi che siano il più possibile generali e
astratte.
Il legislatore applica un criterio neutro ma che apparentemente è discriminatorio
9 ottobre
principio di uguaglianza sostanziale: segna il diverso stadio del costituzionalismo a cui siamo arrivati, questo
principio consente al legislatore degli interventi promozionali, è alla base delle azioni positive (strumenti
che nascono negli stati uniti con riferimento alla lotta contro la discriminazione degli afro americani, si
pensa di introdurre delle quote che sono temporanee perché destinate a esaurirsi nel momento in cui la
parità è raggiunta) che sono state applicate in italia, il cui fondamento è l’art. 3 comma 2.
Il campo privilegiato è quello dell’imprenditoria femminile, che prevede interventi a favore per le donne
imprenditrici (1990), la legge golfo mosca ha previsto, ha importo il rispetto di una quota di genere nei
consigli di amministrazione delle società quotate in borsa.
In campo della politica è stato diverso, il nostro paese registra una sproporzione di genere (meno donne
nelle istituzioni politiche),
quote rosa in politica: hanno tentato di riservare una quota di candidati alle donne, però incontrano nella
corte costituzionale un ostacolo, perché dichiarerà illegittimi i provvedimenti per proclamare un
uguaglianza formale.
Oggetto del dubbio di costituzionalità: una legge del 1993, legge che prevede l’elezione diretta del sindaco.
La corte disse che questo tipo di azioni non possono essere utilizzate quando si tratta di diritto all’elettorato
passivo, la regola inderogabile è quella dell’assoluta parità.
Il parlamento come reagisce a questa sentenza? Decide di modificare il testo della costituzione,
aggiungendo una disposizione, così che la corte non può più dire nulla.
Principio internazionalista: art. 11, fino al 1948 il diritto internazionale e interno erano nettamente separati.
Il diritto internazionale regolava solamente il rapporto tra gli stati, fino al dopoguerra la guerra era uno
strumento normale per risolvere le controversie tra gli stati.
La nostra costituzione ripudia la guerra come soluzione delle controversie e consente a limitare la propria
sovranità, con lo scopo di assicurare la pace e giustizia tra le nazioni, questo art. era stato pensato per
ratificare la nostra adesione alle Nazioni Unite.
Nel 2001 abbiamo modificato il testo esplicitando che le leggi dello stato e delle regioni devono rispettare i
vincoli derivanti dall’ordinamento comunitario (art. 117).
TEST DI AUTOVALUTAZIONE
12 ottobre
La forma di stato viene utilizzata in più accezioni, è una nozione che guarda lo Stato nel suo assetto
complessivo e indica il modo in cui si combinano gli elementi dello Stato.
La sovranità implica che uno stato non deve la sua origine a nessun altro ordinamento, è indipendente.
Esempio nell’art. 7: disciplina i rapporti tra stato e chiesa cattolica, che sono indipendenti e sovrani.
Il popolo viene definito come la comunità di coloro ai quali l’ordinamento assegna lo status di cittadino.
Quali diritti invece spettano anche allo straniero? Nella costituzione non possiamo farci affidamento.
Il problema più grande è legato ai diritti sociali, che necessitano di investimenti, perché non c’è una regola,
bisogna analizzare caso per caso la sentenza della corte.
Tipo art. 32 (diritto alla salute), va garantito a tutti, cittadini e stranieri. Mentre un’assistenza sanitaria non
necessaria può essere riservata solo ai cittadini.
La corte dice: se stiamo di fronte a un diritto non fondamentale, può essere un motivo di distinzione avere
la cittadinanza o meno, però le differenziazioni devono essere ragionevoli.
Esempio: la corte intervenne su una legge della Lombardia, il giudice amministrativo aveva sollevato una
questione di costituzionalità su una legge che prevedeva una tessera che permetteva di circolare
gratuitamente per gli invalidi civili sui mezzi, il punto incostituzionale è che la lombardia ha riservato questa
tessera ai cittadini italiani, la corte dice: in linea di principio è vero che non si tollerano discriminazioni
quando si parla di diritti fondamentali, la corte è d’accordo alla regione, perché la tessera non è una
prestazione essenziale, però è irragionevole la cittadinanza, perchè diventa discriminatorio.
Come si acquista la cittadinanza nel nostro ordinamento, la costituzione parla di alcuni diritti e doveri ma
non ha una norma che riguarda l’acquisto della cittadinanza.
L’art. 22 ci dice che nessuno può essere privato della cittadinanza per motivi politici, come lo era stato chi
apparteneva alla comunità ebraica.
Legge del 1992, ha modificato una legge del 1912: quali sono i 2 criteri da usare per l’acquisto della
cittadinanza?
Nella vecchia legge invece era solo chi nasceva da padre italiano.
Citerio dello ius sanguinis è il criterio fondamentale, valorizzano i legami di sangue e non il radicamento
stabile.
1) rapporto tra sovranità e popolo, indica il grado di riconoscimento di diritti, quali diritti il governo
riconosce a chi è governato? Nella forma di stato assoluto non c’erano dei veri diritti, il sovrano elargiva
delle situazioni di favore ai sudditi, nello stato liberale invece è riconosciuto il principio di uguaglianza
formale e le libertà negative (dallo stato), il nostro attuale principio di uguaglianza formale e sostanziale e
libertà negative più diritti sociali.
2) rapporto tra sovranità e territorio, il modo in cui la sovranità è ripartita sul territorio, stati unitari:
quando non c’è un decentramento amministrativo, stati federali: quando c’è un decentramento
amministrativo, stato regionale: è una grande novità della nostra costituzione si inserisce all’interno di uno
stato unitario ed è uno dei principio fondamentali (art. 5).
Quale è il ruolo ridotto delle regioni nel nostro ordinamento di revisione costituzionale, è uno dei 3 soggetti
che possono chiedere il referendum costituzionale.
3) organo posto a capo del potere esecutivo, forme di stato o repubblicana o monarchiche.
FORME DI GOVERNO
Le funzioni fondamentali dello stato (legislativa, esecutiva e giudiziaria) vengono ripartite tra gli organi
costituzionali e i rapporti tra questi organi.
Si decide di modificare il modo in cui si approvano gli statuti delle regioni e il contenuto che devono avere
gli statuti.
La riforma del titolo 5 si compone della riforma del 99 (statuti e forma di governo delle regioni), introdotta
l’elezione diretta del presidente delle regioni, quella del 2001 incide sulla potestà legislativa, finanziaria.
Il nuovo articolo 123 introduce per la prima volta la parola forma di governo.
Caratteri fondamentali:
Principio della separazione dei poteri è attuato in modo molto rigido, da un lato esecutivo e dall’altro
legislativo, poteri che sono indipendenti e non possono influenzare la durata dell’altro.
Il presidente della repubblica viene eletto direttamente dal popolo e dura 4 anni in carica, non c’è modo di
rimuoverlo.
L’impeachment è una situazione complicata, i 2/3 dei senatori devono votarlo per gravi reati, uno molto
noto era quello di Nickson, accusato di spionaggio e alla fine il procedimento non si concluse perché si
dimise prima.
il presidente è il capo del governo, è a capo del potere esecutivo e nomina e revoca i suoi ministri.
Il potere legislativo invece: il congresso (struttura bicamerale tipica di tutti gli stati federali, una delle due
camere che rappresenta gli stati) è eletto dal popolo, si rinnova parzialmente ogni due anni e non può
essere sciolto dal Presidente.
Nella nostra forma di governo parlamentare, il presidente della repubblica può sciogliere anticipatamente
le camere.
Quale è il vantaggio di questa forma di governo? Perché è stabile il potere esecutivo, eleggi un presidente e
ci rimane per 4 anni.
Lo svantaggio invece sono le crisi di governo quando non c’è omogeneità tra esecutivo e legislativo.
Il potere giudiziario è un sistema diverso dal nostro, la corte suprema è costituita da 9 giudici che restano in
carica a vita.
I caratteri fondamentali: il governo deve avere la fiducia delle due camere. Art. 94
L’altro elemento fondamentale è quindi questo ruolo del capo dello stato, estraneo alla funzione esecutiva,
che è il galante della costituzione.
Si può sciogliere anticipatamente le camere che non sono più in grado di esprimere il governo, andando a
nuove elezioni.
Svantaggio: i governi sono meno stabili perché durano fino all’appoggio della maggioranza, non c’è un
temine fisso.
Nell’attuale legislatura abbiamo la particolarità di due governi appoggiati da forze politiche diverse, il primo
governo conte da 5 stelle e centrodestra, il 2 da 5 stelle e centrosinistra.
Il presidente della repubblica scioglie le camere se non sono in grado di esprimere alcuna maggioranza.
Quando si cambia verso il sistema maggioritario i governi diventano più stabili e si fanno le coalizioni prima
delle elezioni.
FORMA DI GOVERNO SEMIPRESIDENZIALE: forma di governo propria della francia, mette insieme elementi
tipici di presidenziale e parlamentare.
Questa forma di governo viene introdotta nel 1958 con la quinta repubblica.
L’elezione diretta legittima il fatto che il presidente non ha solo poteri di garanzia ma anche di indirizzo
politico.
Macron a sua volta nomina un primo ministro e può anche revocarlo, lui deve avere anche la fiducia del
parlamento.
Viene introdotta quando la francia aveva un governo parlamentare molto debole, c’erano continue crisi di
governo che in particolare rendevano difficile affrontare le crisi alla fine degli anni ’50, quindi convinsero a
reintrodurre le elezioni dirette.
Svantaggio: rischio di una coabitazione: presidente della repubblica socialista e un primo ministro di
centrodestra, in almeno tre casi ci sono state.
Si può evitare assicurando la contestualità tra elezioni presidenziali e parlamentari. (riforma del 2002).
13 ottobre
FONTI DEL DIRITTO: atti e fatti giuridici idonei a introdurre nell’ordinamento nuove regole vincolanti per i
soggetti di quell’ordinamento.
Come si distinguono gli atti dalle altre attività? Il principio di effettività (ci dice quali sono).
Premesse: un ordinamento produce continuamente delle nuove regole, cambia continuamente, nuove
regole vengono approvate cambiate sostituite, quindi certe attività che in un certo momento storico sono
disciplinate in un modo, col passare del tempo possono essere disciplinate in maniera diversa. Esempio: un
comportamento che dal 1930 fino al 1960 era reato (adulterio della moglie), in base al vecchio articolo del
codice penale veniva punita con la reclusione fino a 1 anno, e stessa pena l’amante. La cosa particolare è
che la stessa disposizione mancava per il marito, quindi lui poteva e non era reato, questo comportamento
era illecito, quindi è stato dichiarato incostituzionale dalla corte. (in contrasto con il principio di
uguaglianza).
Altra premessa: sono moltissime attività che producono un nuovo diritto (contratti, sentenze, …)
Fonti sulla produzione del diritto: le andiamo a ricercare al vertice dell’ordinamento, in primis in
costituzione; le fonti sulla produzione (in che modo si produce il diritto) sono necessariamente
sovraordinate alle fonti che descrivono (fonti di produzione del diritto).
È il presidente della repubblica che emana gli atti avente forza di legge e i regolamenti.
Principio di legalità: per approvare un regolamento deve esserci una legge che lo preveda.
La produzione delle fonti internazionali e delle fonti dell’unione europea non è disciplinata
dall’ordinamento italiano. Esse sono riconosciute dalla costituzione italiana, la quale ne attribuisce la
capacità di produrre effetti giuridici.
Le consuetudini possono produrre effetti giuridici nel nostro ordinamento. (art. 10)
CEDU: convenzione europea dei diritti dell’uomo, tratta di diritti e libertà, ha istituito un giudice, la Corte di
Strasburgo, conosce dei ricorsi dei singoli per la violazione di questi diritti da parte degli stati che hanno
ratificato quella convenzione.
Il fondamento ultimo è necessariamente di tipo storico, il decreto legge dell’aprile 1944 in cui le forze
politiche decidono che con la fine della guerra verrà eletta l’assemblea costituente che delibererà la nuova
costituzione.
Dal momento che is afferma quel fatto, ai afferma anche le fonti sulla produzione di quell’ordinamento.
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