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GT1000
Codice: IMGT10002IT
Revisione: 0.3
Versione SW 1G0006B1
Data Nov-07
www.answerdrives.com
Answer Drives S.r.l vi ringrazia per aver scelto un prodotto della famiglia GT1000 e per eventuali segnalazioni utili a migliorare questo manuale.
GT1000 Sommario
SOMMARIO
Sommario.........................................................................................................................................................i
1 Prefazione ....................................................................................................................................................1
Precauzioni di sicurezza 2
2 Ricezione, immagazzinaggio e dati tecnici
2.1. Ricezione, scarico, sballatura e ispezione dell'inverter 5
2.1.1 Sballatura taglie I, II, III, IIIX, IIIL 5
2.1.2 Sballatura taglie IV, V, VI 5
2.1.3 Sballatura taglie VII 6
2.2. Immagazzinaggio 6
2.3. Dati di catalogo 7
2.3.1 Sigla d’identificazione 7
2.3.2 Targhetta 7
2.3.3 Condizioni ambientali ammissibili 8
2.3.4 DatI elettrici 9
2.3.5 Raffreddamento 10
2.3.6 Dimensioni e pesi 10
2.4. Norme 11
3 Installazione
3.1. Installazione meccanica 13
3.1.1 Montaggio 14
3.2. Installazione elettrica 16
3.2.1 Schema collegamenti di potenza e controllo 17
3.2.2 Cavi d’alimentazione, fusibili d’alimentazione e alimentazioni ausiliarie 18
3.3 Precauzioni d’installazione per l'attenuazione delle emissioni elettromagnetiche 20
3.4 Reattori 27
3.5 Sezione di controllo 29
3.5.1 Scheda di controllo a microprocessore 29
3.5.2. Descrizione dei segnali di controllo 31
3.5.2.1 Comandi digitali 31
3.5.2.2 Segnali d’impostazione della velocità 33
3.5.2.3 Uscite analogiche 33
3.5.2.4 Uscite digitali 33
3.6 Lista di controllo installazione 34
4 Manutenzione
4.1 Precauzioni di sicurezza 35
4.2 Manutenzione preventiva 36
4.3 Smaltimento 36
5 Note applicative
5.1. Principio di funzionamento 37
5.1.1 Schema inverter 38
5.1.2 Formule generali 39
5.2 Selezione dell'inverter 40
5.3 Note applicative 40
5.4 Applicazioni con motori speciali 40
5.5 Scelta del motore 41
6 Opzioni
6.1. Unità Frenante ..43
6.1.1. Introduzione ..............................................................................................................................................43
6.1.2. Installazione ..............................................................................................................................................43
6.1.3. Scelta del resistore ...................................................................................................................................44
6.2 Tastierino ..45
6.2.1. Installazione del tastierino........................................................................................................................45
6.2.2. Installazione su porta del quadro.............................................................................................................46
6.3 Scheda espansione ingressi encoder (GEDEA1-GEDEA) ..47
6.3.1 Descrizione schede GEDEA e GEDEA1 .................................................................................................47
6.3.2. Installazione scheda .................................................................................................................................48
6.3.3. Check dell'encoder....................................................................................................................................48
6.3.4 Primo avviamento del sistema inverter-motore-encoder ..........................................................................50
6.3.5. Applicazioni particolari ..............................................................................................................................50
IMGT100012IT i
Sommario GT1000
ii IMGT100012IT
1 PREFAZIONE
Questo manuale fornisce informazioni dettagliate e le norme di sicurezza in merito all’installazione ed alla messa in servizio, all’uso ed alla
manutenzione degli inverter serie GT1000.
Il manuale è stato redatto per operatori specializzati coinvolti nell’installazione, montaggio, messa in funzione e manutenzione degli inverter
GT1000, ed adotta tre differenti tipologie di sicurezza corredate dai loro simboli d’identificazione per indicare informazioni che richiedono
un’attenzione speciale:
Indica un’azione scorretta che potrebbe determinare situazioni pericolose per gli operatori.
ATTENZIONE!
Inoltre, avvisa il personale di possibili pericoli che potrebbero verificarsi durante le operazioni di
manutenzione.
Tensione pericolosa Segnala la presenza di alte tensioni con il conseguente rischio di morte o
shock elettrico per gli operatori.
Indica le situazioni che potrebbero metter a rischio l’incolumità delle persone o e/o danneggiare
le apparecchiature.
AVVERTENZA Indica una procedura che dovrebbe essere seguita o evitata per eseguire in modo corretto
operazioni d’installazione, riparazione o sostituzione senza danneggiare l’inverter.
Indica operazioni nell’ambito delle quali devono essere evitate le scariche elettrostatiche.
ATTENZIONE! Assicurarsi di leggere integralmente e comprendere appieno il presente MANUALE prima di eseguire
qualsiasi intervento sul GT1000.
IMGT10002IT 1
Precauzioni di sicurezza GT1000
PRECAUZIONI DI SICUREZZA
Questa sezione contiene informazioni riguardanti la sicurezza necessarie ed utili per il personale che opera con il GT1000. Le informazioni
sono generali e riguardano i rischi, sia per gli operatori sia per il personale di manutenzione, relativi al funzionamento e alla manutenzione
dell'inverter. Il mancato rispetto di tali norme può mettere a repentaglio l’incolumità delle persone con rischio di morte e danneggiare
l’inverter, il motore o la macchina operatrice.
Prima di operare con l’unita’ leggere le istruzioni di sicurezza.
Tutte le operazioni di manutenzione elettrica ed installazione sul GT1000 devono essere eseguite da tecnici
ATTENZIONE! qualificati.
Tutte le procedure standard di sicurezza elettrica devono essere rispettate:
• Assicurarsi, prima di toccare qualsiasi elemento all’interno dell’inverter, che lo stesso non sia a
temperatura elevata e/o in tensione.
• Indossare sempre calzature antinfortunistiche isolate o in gomma e occhiali protettivi.
• Non lavorare mai da soli.
• Non collegare mai al sistema dispositivi di misura od oscilloscopi messi a terra.
• Non rimuovere mai gli schermi di sicurezza.
• Fare sempre estrema attenzione quando si maneggiano dei componenti o si eseguono misure
all'interno del quadro.
PERICOLO!
• Il GT1000 e tutti gli altri dispositivi collegati DEVONO ESSERE MESSI A TERRA IN MODO ADEGUATO.
• Le tensioni sui morsetti d’uscita del GT1000 sono pericolose sia quando l'inverter è attivato, sia quando lo stesso non è in funzione.
Considerare, inoltre, che il motore potrebbe ruotare in qualsiasi momento non appena si collega l’alimentazione e la batteria di
condensatori è caricata.
• Non fare mai funzionare l'inverter con le porte del quadro aperte.
È ASSOLUTAMENTE VIETATO
• Far funzionare l'inverter con tensione superiore del 10% al valore nominale.
AVVERTENZA
• Applicare potenza ai morsetti d’uscita del GT1000.
• Collegare GT1000 in parallelo, direttamente sui morsetti in uscita
• Collegare carichi capacitivi ai morsetti in uscita del GT1000
• Collegare l'ingresso dell'inverter all'uscita (Bypass)
• Se l'inverter non è alimentato entro due anni, potrebbe essere necessario riformattare i
condensatori elettrolitici. Fare ciò alimentando il GT1000 non abilitato (Drive Enable aperto) per
almeno due ore.
2 IMGT10002IT
Precauzioni di sicurezza GT1000
Il GT1000 contiene componenti sensibili alle cariche elettrostatiche; tali componenti potrebbero danneggiarsi se maneggiati in modo non
adeguato. Durante le operazioni di manutenzione o sostituzione delle schede elettroniche, si devono seguire i punti indicati qui sotto:
ATTENZIONE! Usare un kit di manutenzione per le cariche elettrostatiche. Si devono prendere adeguate
precauzioni controllo le scariche elettrostatiche (ESD):
Indossare cinghie statiche adeguatamente messe a terra.
Maneggiare le schede tenendole per i bordi.
Le schede non dovranno entrare in contatto con materiali altamente isolanti quali fogli di plastica,
superfici isolanti, parti di tessuti sintetici.
Le schede saranno collocate solo su superfici conduttive
Le schede devono essere imballate in fogli conduttivi prima della spedizione.
IMGT10002IT 3
Precauzioni di sicurezza GT1000
4 IMGT10002IT
GT1000 Ricezione e immagazzinaggio
IMGT10002IT 5
Ricezione e immagazzinaggio GT1000
E’ necessario utilizzare carrelli elevatori a forche per trasportare le unità nella loro adeguata posizione di installazione. Le unità devono essere
sollevate con cura dal pallet fino alla posizione finale, utilizzando un dispositivo di sollevamento meccanico, quale ad esempio una gru o un
carrello elevatore.
2.2 Immagazzinaggio
A seguito dell’ispezione iniziale, il dispositivo deve essere immediatamente trasportato nella sua posizione d’installazione finale o in un’area
d’immagazzinaggio asciutta, protetta dalle intemperie e a temperatura controllata. Sebbene ogni inverter risulti adeguatamente protetto contro
condizioni ambientali ed atmosferiche, vi sono situazioni ambientali che possono ridurne le prestazioni di funzionamento, nonché la durata di
vita. L’inverter non è impermeabilizzato e non deve mai essere immagazzinato all’aperto.
In seguito si riportano le condizioni ambientali nominali L’operatore dovrebbe consultare il costruttore per questioni dubbie che possano
sussistere in luoghi particolari.
Conservare ogni imballo protettivo fino ad installazione e ad avviamento completato.
6 IMGT10002IT
GT1000 Dati di catalogo
S1GT 066 F B N F N N XX
Famiglia di prodotto
Potenza nominale in kVA (Vedere tabelle dati elettrici)
Tensione d’ingresso F = 380 – 480 Volt AC
G = 500 Volt AC
Y = 510 – 650 Volt DC
Z = 675 Volt DC
Scheda di controllo B = Controllo base
Frenatura dinamica N = Non installato
B = Installato
Filtro RFI N = Non installato
F = Installato
Tastierino N = Non installato
B = Base
Comunicazione N = Non installata
P = Profibus
Suffisso 80 = Scheda GEDEA montata
2.3.2 Targhetta
2 3
4 5
1. Tipo di inverter
6 7 2. Numero di serie
3. Data di collaudo
4. Tensione d’ingresso
5. Frequenza d’ingresso
6. Corrente d’ingresso
7. Massima corrente di cortocircuito simmetrica
8. Potenza nominale [kVA]
8 9. Potenza motore kW- (@400V)
10. Potenza motore HP- (@460V)
11. Corrente d’uscita
12. Codice prodotto
9 10 13. Codice a barre
11
12
13
IMGT10002IT 7
Dati di catalogo GT1000
8 IMGT10002IT
GT1000 Dati di catalogo
IMGT10002IT 9
Dati di catalogo GT1000
2.3.5 Raffreddamento
Far riferimento alla seguente tabella per il dimensionamento del quadro elettrico:
I ventilatori dei GT1000 sono dimensionati per sopperire alle perdite di carico del solo inverter. Durante l’installazione in
☞ quadro, è necessario considerare anche le perdite di carico dovute ai canali di adduzione e ai filtri.
Le perdite di carico addizionali devono essere compensate dal sistema di ventilazione del quadro.
10 IMGT10002IT
GT1000 Dati di catalogo
2.4 Norme
Marcatura CE
Sui GT1000 è presente il marchio CE per attestare che il prodotto è conforme ai requisiti delle Direttiva 2006/95/CE
chiamata "Direttiva Bassa Tensione" e della Direttiva 89/336/CE emendata dalla Direttiva 93/68/CE chiamata
Direttiva EMC.
La validità del marchio CE per le EMC è subordinata all’utilizzo degli GT1000 in base alle raccomandazioni di
questo manuale.
Certificazione UL
I GT1000 sono certificati per il mercato USA e Canada.
1. Usare cavi o sbarre di rame in Classe 1 65 / 75°C (140/167°F) con la sezione richiamata nel presente manuale in
funzione della taglia dell’inverter.
2. Le capacità della rete di alimentazione non devono essere superiore a:
5KA rms simmetrica, 480V” per i modelli da S1GT0P3F al S1GT028F
10KA rms simmetrica 480V per i modelli da S1GT029F al S1GT150F
18KA rms simmetrica 480V per i modelli da S1GT182F al S1GT258F
3. La coppia di serraggio e la sezione dei cavi relativa ai morsetti sono riportati al capitolo 3.
4. Il calibro dei fusibili di distribuzione é indicato al capitolo 3.
5. Le connessione dei cavi deve essere realizzate con capicorda ad occhiello marcati UL e certificati CSA. I capicorda
devono essere fissati mediante la pinza indicata dal costruttore.
Per il tipo di capicorda vedere capitolo 3.
6. Il GT1000 prevede la protezione di sovraccarico motore tarabile tra il 30% ed il 105% della corrente nominale del
motore a pieno carico. Per le informazioni relative alla taratura della soglia di intervento al tempo di sovraccarico ecc
vedere il capitolo 7B paragrafo 7B.
7. Il GT1000 prevede la protezione statica di sovracorrente all’uscita dell’inverter e di corto circuito lato DC.
IMGT10002IT 11
Dati di catalogo GT1000
12 IMGT10002IT
3 .. INSTALLAZIONE
3.1 Installazione meccanica
• Non montare l’inverter su superfici soggette a vibrazioni.
• L’ambiente di installazione deve essere privo di polvere, particelle metalliche, olio in sospensione, gas e spruzzi di liquidi corrosivi.
• L’inverter è costruito per montaggio a parete e per installazione in posizione verticale. Non montare l’unità con un’inclinazione superiore a
+ 30% rispetto alla verticale.
• Qualora venga installato più di un inverter nello stesso quadro, posizionare gli inverter fianco a fianco. Evitare di montare un’unità sopra
l’altra. Nel caso di montaggio sovrapposto evitare che il modulo superiore sia interessato dall’aria calda del modulo sottostante
• Prevenire la ricircolazione dell’aria calda all’esterno del quadro portando via l’aria calda di uscita dall’area da dove viene pescata l’aria di
ingresso. Le possibili soluzioni sono: prevedere delle guide per il flusso d’aria di ingresso e di uscita, prevedere ingresso e uscita d’aria da
lati differenti del quadro, ingresso aria fredda nella parte inferiore della portella frontale del quadro ed un ventilatore ausiliario sul tetto del
quadro.
• Prevenire la circolazione dell’aria calda all’interno del quadro con piastre di chiusura.
• Il raffreddamento dei componenti di potenza dell’inverter è realizzata mediante ventilazione forzata. È necessario prevedere uno spazio di
rispetto intorno all’inverter per la circolazione dell’aria, il passaggio dei cavi elettrici e per l’accesso in caso di interventi di manutenzione.
ALTO
Uscita aria
A B1 B2
Taglia
B1
mm / in mm / in mm / in
I - II 25 / 1 100 / 3.9 100 / 3.9
DIMENSIONI III - IIIL – IIIX 50 / 2 100 / 3.9 100 / 3.9
INVERTER IIIN-IVN 50 / 2 100 / 3.9 100 / 3.9
(senza supporti
VN 50 / 2 100 / 3.9 200 / 7.8
di montaggio)
VIN 100 / 3.9 100 / 3.9 200 / 7.8
VII 50 / 2 100 / 3.9 300 / 11.8
ON Fault I RUN ventilatori dei GT1000 sono dimensionati in modo tale da fornire un adeguato
flusso d’aria per il raffreddamento dell’inverter. Non ostruire il
STOP MAN AUTO RESET
Enter
Canc.
Ingresso Ingresso
Aria Basso Aria
B2
A A
BASSO
Ingresso aria
3.1.1 Montaggio
Taglie I - III
Fori di montaggio
Per rimuovere
il coperchio
Taglie III-IV-VN
Viti della
portella
Per aprire la
portella, svitare
le viti
Taglia VII
Viti del
coperchio blu
Viti del coperchio
bianco
Gli interventi di manutenzione ed installazione elettrica su GT1000 devono essere eseguiti da tecnici
qualificati.
È obbligatorio seguire tutte le procedure standard di sicurezza elettrica:
• Non toccare mai niente all’interno dell’inverter senza aver prima verificato che non sia termicamente
caldo o alimentato elettricamente.
ATTENZIONE! • Indossare sempre calzature antinfortunistiche isolanti ed indossare occhiali protettivi.
• Non lavorare mai soli.
• Non collegare mai al sistema voltmetri od oscilloscopi messi a terra.
• Non rimuovere mai gli schermi di sicurezza.
• Prestare sempre estrema attenzione quando si maneggiano componenti o si effettuano delle misure
all’interno del quadro di installazione.
Il drive non ha fusibili interni di protezione dalla parte principale di potenza. E’ necessario prevedere
adeguati fusibili immediatamente a monte dell’inverter. Vedere tabella 3.2 per la scelta dei fusibili.
PERICOLO! RISCHIO DI INCENDIO, GRAVI DANNI O LESIONI! Non utilizzare mai fusibili diversi da quelli
indicati o far funzionare gli inverter senza fusibili di linea. Fusibili errati possono causare incendi, gravi
danni all’apparecchiatura e/o alle parti collegate nelle vicinanze, nonché possibili lesioni. Alcune unità
(vedere tabella 3.2) richiedono distinti fusibili di linea per i ventilatori e/o i circuiti ausiliari.
Non fornire alimentazione all’inverter se umidità, polvere o prodotti chimici caustici/corrosivi possono essere
penetrati all’interno dell’armadio o dei dispositivi interni.
PERICOLO! RISCHIO DI INCENDIO, GRAVI DANNI O LESIONI! Gli inverter GT1000 sono dispositivi di
tipo ‘’aperto’’ e devono essere installati obbligatoriamente secondo le istruzioni del MANUALE UTENTE, nel
pieno rispetto degli standard e delle normative in vigore.
PERICOLO! I GT1000 e tutti i dispositivi collegati DEVONO ESSERE OPPORTUNAMENTE COLLEGATI
A TERRA .
PERICOLO! RISCHIO DI MORTE O DI SHOCK ELETTRICO! E’ necessario adottare obbligatoriamente le
seguenti misure di sicurezza, prima di eseguire operazioni di manutenzione sull’unità:
Effettuare la procedura di blocco/esclusione di tutte le alimentazioni elettriche ed aprire il sezionatore
principale dell’inverter.
Non modificare le distanze di isolamento del materiale e delle coperture rimosse.
Se si devono eseguire test di isolamento sul motore e sui cavi, prima di procedere disconnettere
innanzitutto i cavi dall’inverter. Non si devono eseguire test ad alto potenziale sui componenti dell’inverter.
Ripetute manovre rapidamente intervallate di alimentazione e disalimentazione dell’inverter tramite il contattore
di linea riducono il tempo di vita dei condensatori di filtro. Cicli con piu’ di 10 manovre per ora possono
provocare la bruciatura del resistore di precarica ed il conseguente grave danneggiamento dell’inverter. Non
usare mai tale sistema per avviare e riavviare l’inverter.
Alimentazione da gruppo elettrogeno. Le armoniche generate dall’inverter possono deformare la tensione del
generatore e provocare il surriscaldamento dello stesso. Si consiglia di prevedere un generatore con potenza
pari a circa 5 volte la potenza dell’inverter in kVA.
Se viene installato un contattore sulll’uscita dell’inverter assicurarsi che l’apertura e la chiusura avvengano ad
inverter disabilitato.
Non fornire alimentazione ai morsetti d’uscita.
L’inverter contiene componenti sensibili alle scariche elettrostatiche; tali componenti potrebbero
AVVERTENZA danneggiarsi se maneggiati in modo scorretto. Durante interventi di sostituzione o manutenzione delle
schede elettroniche è necessario osservare le seguenti procedure:
Utilizzare il kit di manutenzione per cariche elettrostatiche. E’ necessario adottare precauzioni contro le
cariche elettrostatiche (ESD):
Indossare collarini antistatici adeguatamente collegati a terra.
Maneggiare le schede PC tenendole per i bordi.
SIGT0P3-028 SIGT030-150
SEZIONATORE
SEZIONATORE
KIN
RESISTORE KIN
REATTORE TH
FRENATURA FU
DI INGRESSO
REATTORE
TH DI INGRESSO
OPZIONE
REATTORE REATTORE
DI USCITA DI USCITA
I collegamenti dei morsetti delle alimentazioni ausiliarie ed i collegamenti dei morsetti della scheda di controllo
NOTA sono illustrati nella figura riportata al Capitolo 3 ed in Appendice A.
L1
L2
L3
PE
KIN
NETWORK
TH
FU
RESISTORE
FRENATURA
X3
DI INGRESSO
REATTORE
KEYPAD SCHEDA
1 OPZIONE
0 1 2 RL1 FAULT PROFIBUS DP
SIN 3
4 RL2 PROG
PEM 5 FW
GT1000
INGRESSI LOGICI
6 RV REMOTE CONTROL OPERATOR
7 COM1
TH 8 COM2 S1GT125FBBFBN
9 COM3 ON Fault RUN
10 DREN
KIN 11 24V
STOP MAN AUTO RESET
Enter
Canc.
12
DI/DO GND
INGRESSI ANALOGI
+10V
13
SCHEDA OPZIONE GEDEA
14 AI 1 + SHIFT
15 AI 1 -
INGRESSI ENCODER
16 AI 2 +
USCITE ANALOGICHE
GROUND
17
AI/AO GROUND
RL3
RL4
18 AO 1
5V
A
A
19
B
B
GROUND
A1
20 B-RS485
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12
21 A-RS485
REATTORE
START FW/STOP
MAN STOP DI USCITA
START RV/STOP
MAN STOP
MOTOPOT
*Per il mercato CE possono essere impiegati normali fusibili gG dimensionati con valore di corrente pari a: 1,3
volte la corrente nominale del GT1000 per alimentazione in ca
AVVERTENZA **La sezione dei cavi in tabella è indicativa. Riferirsi alle regole di cablaggio locali per il corretto dimensionamento
dei cavi. In alcuni casi puo essere richiesta una sezione maggiorata per evitare eccessive cadute di tensione
3.3.2.1 Filtri RFI (vedere tabella 3.4 per i codici dei filtri)
S1GT0P3/0P4/0P6
ON Fault RUN
1000007130. SHIFT
Il filtro deve essere connesso a terra prima di applicare tensione all’inverter e puo’ essere usato solo
ATTENZIONE con reti bilanciate.
Non installare o scollegare il filtro RFI quando la tensione ai morsetti dell’inverter.
Se un inverter con relativo filtro RFI è installato su una rete IT [rete isolata da terra o rete connessa a
terra con elevata resistenza (>30Ω)], la rete sara’ collegata al potenziale di terra attraverso i
condensatori del filtro EMC. Cio’ puo’ causare situazioni di pericolo o danneggiamento dell’unita’.
Il filtro non deve essere collegato ai morsetti di uscita dell’inverter (lato motore).
RETI CON COLLEGAMENTO ASIMMETRICO A TERRA (definete nella tabella seguente)
In tali applicazioni il filtro RFI interno deve essere scollegato.
Se la configurazione di terra della rete di alimentazione fosse sconosciuto, scollegare il filtro RFI interno.
RETI CON COLLEGAMENTO ASIMMETRICO A TERRA – il filtro RFI filter deve essere scollegato
Terra sulla mezzeria di un avvolgimento Terra sull’angolo dell’avvolgimento a triangolo Variac trifase senza un solido punto a terra
I GT1000, con filtro RFI, è un prodotto di categoria C3 e C4 e pertanto soddisfa i requisiti definiti nella EN 61 800-3 per il secondo ambiente.
I GT1000, con filtro opzionale di classe B e con lunghezza dei cavi motore inferiore a 25 metri., puo’ essere considerato un prodotto di
categoria C2 e quindi soddisfa anche i limiti ridotti del primo ambiente
ATTENZIONE!: “Questo è un prodotto di categoria C2 in accordo con la IEC 61800-3. In un ambiente domestico questo prodotto può
causare radio interferenze in tal caso possono essere richieste misure supplementari per ridurre le interferenze.”
Gli avvertimenti e le raccomandazioni di installazione di questo manuale devono essere rispettate.
Per limitare le emissioni i GT1000 sono previsti con filtro EMC (installato all’interno dell’inverter a meno di S1GT0P3-0P4-0P6F).
Sono disponibili filtri RFI opzionali per l’uso del convertitore nel primo ambiente.
Nota: a) Il convertitore non puo’ essere equipaggiato con filtro EMC se è installato su una rete flottante (IT).
b) Fare riferimento alla figura 3.2.1 per il collegamento del filtro RFI al convertitore.
a) I codici dei filtri RFI sono riportatati in Tabella 3.4.
Nota:
Se le suddette disposizioni non possono essere osservate, (es.il convertitore non puo’ essere provvisto di filtro EMC in quanto installato su
una rete flottante (IT), i requisiti della Direttiva EMC per distribuzione ristretta, possono essere soddisfatti nel modo seguente:
1. Assicurarsi che non venga generata una eccessiva emissione verso la vicina rete a bassa tensione. In alcuni casi, la soppressione naturale
nel trasformatore e nei cavi è sufficiente. Nel dubbio, usare un trasformatore con schermo tra primario e secondario.
2. Un piano EMC per prevenire i disturbi è stato definito per la specifica installazione.
3. Sono stati previsti cavi di potenza e di controllo come richiesto nel Manuale.
4. Il convertitore è stato installato secondo le istruzioni del Manuale.
Morsettiera motore U
C A VO
SC H ER M AT O
V
Figura 3.3.4
Connessione tipica sul motorer
W
a) Cavo consigliato
Cavo schermato simmetrico:
- 3 conduttori di fase disposti in modo simmetrico
- Conduttore singolo non schermato
- 3 Conduttori PE disposti in modo simmetrico
- Schermo esterno per i conduttori di fase e PE.
b) Cavo consigliato
Cavo schermato simmetrico: uguale al precedente ma con un unico
cavo PE posizionato al centro del cavo.
c) Cavo consigliato
Cavo schermato simmetrico: schermo con sezione superiore al 50%
della sezione di ogni conduttore di fase, (non occorre un altro conduttore
PE).
d) Non permesso
e) Non permesso
ARMADIO
(GT1000)
MOTORE
Messa a terra: Quadro Inverter e Motore sono collegati individualmente allo stesso sistema di terra; i cavi di collegamento fra Inverter e
Motore sono messi a terra da entrambi i lati ( sia i conduttori PE che gli schermi di tali cavi ).
≥ 0.3m
Cavi di controllo
PE PE PE PE PE PE
b) Collegamento accettabile
a) Collegamento preferito
Collegamento
di terra
CONTROL
BOARD
Terra motore
U V WPE
3.4 REATTORI
3.4.1 Reattori d’ingresso
Il reattore di linea riduce il contenuto armonico della corrente d’ingresso dell’inverter migliorando il fattore di potenza d’ingresso e disaccoppia
gli apparecchi collegati sulla stessa linea. Il reattore causa una caduta di tensione proporzionale alla corrente di alimentazione ed al valore di
induttanza. Selezionare un reattore per avere una caduta di tensione uguale al 2÷5 % della tensione nominale d’ingresso (quando l’inverter
sta conducendo la totale corrente nominale). I codici dei reattori di ingresso sono riportati in Tabella 3.4.
S1GT030-150F prevedono un reattore di linea interna, per S1GT0P3-028 e S1GT182-258 prevedere un reattore tra la rete e l’inverter se:
sulla stessa linea stanno funzionando un convertitore a tiristori oppure altri inverter.
sulla stessa linea sono collegati condensatori di rifasamento.
lo squilibrio della tensione di alimentazione supera il 3%.
Esempio : Vrs = 400V, Vst = 407V, Vtr = 390V. Vrs, Vst, Vtr : valore rms delle tensioni linea-a-linea
Vrs + Vst + Vtr Vm : valore medio di Vrs, Vst, Vtr
VM = = 399V Fs : squilibrio di tensione
3
max. deviazione da VM 9
Fs = 100 ⋅ = 100 ⋅ = 2,3%
VM 399 In questo esempio il reattore non è necessario
la potenza della linea di alimentazione e la potenza dell’inverter sono incluse nell’area evidenziata:
[kVA] Potenza linea di aliment.
250
Reattore linea necessario
500
50 170 [kVA]
ATTENZIONE: Limitare la lunghezza dei cavi motore in modo da non superare una caduta di tensione del 3 ÷ 5 % alla corrente
nominale. In caso di motori in parallelo è necessario considerare la somma della lunghezza dei vari cavi.
3.4.3 Ferriti
Nelle applicazioni nei quali più motori sono collegati ad un inverter e non è possibile schermare completamente i
cavi a causa di una morsettiera di derivazione dei singoli cavi motore, è necessario prevedere dei nuclei di
ferrite all’uscita dell’inverter. Per il corretto utilizzo è necessario avvolgere i tre cavi (da 2 a 5 volte) attraverso la
ferrite, lasciando all’esterno il cavo della messa a terra.
Il cavo che va dall’inverter alla morsettiera di derivazione, senza schermatura, deve essere il più corto possibile.
I GT1000 prevedono al loro interno un nucleo di ferrite in corrispondenza dei cavi di uscita al motore.
La sezione di controllo è composta da una serie di interfacce e da un'unità di elaborazione a microcontrollore. La scheda di controllo riceve ed
elabora i segnali di corrente motore e tensione dei condensatori di filtro e trasmette sei segnali di comando ai moduli IGBT.
Tramite il tastierino ed un insieme di circuiti di interfaccia connessi alla morsettiera di controllo, si accede al governo dell'inverter.
Descrizione scheda K1
GSCMA
U16: microprocessore U25
U24: coprocessore
U26: memoria FLASH
U28: EEProm
U27
RL1, RL2: relè
JP7
DL2 X3
PS1 X5
DL1
JP1 DL4
JP6
KE1 JP2
KE JP9
RL1
RL2
JP3
RI1
XM1
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21
Figura 3.5.1 Scheda di controllo base
Tabella 3.5.3 Morsettiera scheda espansione ingresso encoder “GEDEA1” (montata all’interno del drive)
FUNZIONE XM2 DESCRIZIONE
1 Canale A 5-12-24V (1024imp./giro) con uscita encoder line driver 5V inserire 221 Ω con SW1-1
Encoder 2 Canale /A
3 Canale B 5-12-24V (1024imp./giro) con uscita encoder line driver 5V inserire 221 Ω con SW1-2
4 Canale /B
Alimentazione 5 5V-150 mA Alimentazione interna (JP1 chiuso) / Alimentazione esterna 12-24V (JP1 aperto)
encoder 6 0V-Isolato encoder
Relé 7-8 RL3: contatto relè configurabile 1A-220Vac-carico R.
Relé 9-10 RL4: contatto relè configurabile 1A-220Vac-carico R.
Analogica 2 11 Uscita analogica 2 (+/- 10V)
12 0V-controllo
1 1 A
RL1 2 A
Encoder
2 3 B
3 4 B
RL2 5 5V
4 6 0V
SCH-ENC
5 7
FW
6 RV RL3
7 8
COM1
8 9
COM2
RL4
9 COM3
10 DREN 10
11
24V I/O
SCH-I/O 12 0V I/O 11
PWM1
13 + 10V 12
V
Uscita analogica 2 -10/+10V
Pot. 14 JP2
+
5Kohm
Ingresso +/-10V 475 Ean1
(4-20mA) 15 JP9
-
Ingressi analogici
Ingresso 0/10V 4-20mA 16 +
475 Ean2
17 -
JP3
20 B-RS485 TX/RX
5 5
6 6
+
24V
S1GT S1GT
11 1
1 1
MORSETTO XM1-10: abilitazione inverter (riferimento schema a blocchi: DREN Drive Enable)
Tempo di acquisizione: 0
Chiudendo il contatto tra i morsetti 10 e 11 si abilita l'inverter a comandare i transistor di potenza (IGBT).
L'apertura del contatto, con inverter in marcia, provoca l'immediato spegnimento degli IGBT: il motore in moto si porta in
NOTA ROTAZIONE LIBERA.
Se si richiude il contatto, con marcia inserita e motore in moto, l'inverter ritorna a comandare il motore, ma si possono
presentare i seguenti casi:
CONTROLLO FOC: l’inverter rileva, attraverso l’encoder, la velocità in atto ed accelera il motore fino alla velocità impostata.
CONTROLLO V/F:
• Ripresa al volo disabilitata (FLo.02=0). L’GT1000 regola la frequenza di uscita partendo da frequenza zero; se il motore è in rotazione può
intervenire la protezione di sovracorrente (- OC) a causa della differenza tra la frequenza di uscita e quella del motore in rotazione.
• Ripresa al volo abilitata (FLo.02=1). L’inverter, partendo dalla massima frequenza, ricerca la frequenza del motore in rotazione e quindi
accelera il motore alla velocità impostata. (vedi cap. 7.8.21).
NOTA Il GT1000 deve essere abilitato chiudendo il morsetto 10 anche se i comandi sono inviati via seriale.
NOTA La chiusura del contatto XM1-9 con XM1-11 attua il reset della protezione intervenuta se la causa è stata rimossa. Non
effettua un reset Hardware della scheda di controllo. Non è attivo se non vi sono protezioni intervenute.
La funzione motopotenziometro deve essere dapprima predisposta settando a 8 rEF.05 o rEF.06 e quindi abilitata ponendo FLo.01 a 1.
Si devono scegliere, inoltre, tra i tre ingressi programmabili i comandi di UP e DW (vedi configurazione ingressi digitali).
♦ Funzionamento
Il parametro Fn1.04 rappresenta la posizione relativa del motopotenziometro; esso viene modificato attivando i morsetti che fanno
rispettivamente funzione di UP e DOWN. Se sono entrambi aperti o entrambi chiusi il motopotenziometro è fermo.
La velocità di variazione viene scelta con il parametro Fn1.01.
Fn1.01= 1÷6 corrispondente ad un tempo tra 8 e 48 s
Il tempo indicato è quello corrispondente ad una variazione da 0 a 100%.
La posizione del motopotenziometro, da 0 a 100%, va poi a tradursi in giri attraverso Fn1.02 e Fn1.03.
Fn1.03 corrisponde alla posizione di minimo (0%), mentre Fn1.02 a quella di massimo (100%).
Ponendo Fn1.09 = 0, allo spegnimento la posizione impostata viene salvata in EEPROM.
Ponendo Fn1.09 = 1 il valore attuale di Fn1.04 non viene salvato in EEPROM ed ad ogni riaccensione riparte da zero. La descrizione
completa di questa funzione si trova al capitolo 7.8.20 del manuale.
3.5.2.3 Uscite analogiche
• ANALOGICA 1 - VELOCITÀ MOTORE
Con la programmazione di default (Aot.01=1) al morsetto18 di XM1 è disponibile un segnale in tensione proporzionale alla velocità del
motore. Si deve usare uno strumento analogico 0-10V di fondo scala (1mA).
Il massimo segnale (+10V) viene fatto corrispondere ad una velocità/frequenza di uscita in modulo pari al maggiore in valore assoluto tra i
parametri Mot.19 e Mot.20.
• ANALOGICA 2 (solo con scheda espansione encoder: GEDEA1)- CORRENTE/COPPIA
Per default (Aot.04=3) al morsetto 11 di XM2 si ha un segnale proporzionale al valore efficace della corrente di uscita.
In questo caso il fondo scala è pari a 250%INP (corrente nominale inverter).
Se si desidera ponendo il parametro logico Aot.04=9 si legge in uscita un valore proporzionale alla coppia stimata del motore. I 10V
corrispondono al 250% della coppia nominale del motore. La completa descrizione delle uscite PWM si trova al capitolo 7.8.11 del manuale.
3.5.2.4 Uscite digitali
RELÉ “DRIVE OK” Alimentazione inverter Situazione dell'inverter Contatto 1-2
È disponibile a morsettiera (1-2) il contatto di un relè con la Presente Normale Chiuso
seguente logica di chiusura: Presente Anormale Aperto
Caratteristiche elettriche dei contatti: 220 Vac 1A carico resistivo.
Disinserita Aperto
USCITE AUSILIARIE STATO FOC V/F
Sono disponibili quattro stati interni: R1-R2-R3-R4 riguardanti R1=1 Vel>rEF.17 (rEF.17>0) |f|>|rEF.17|
la velocità/frequenza con la seguente logica: Vel <rEF.17 (rEF.17<0)
R2=1 Vel >rEF.18 (rEF.18>0) |f|>|rEF.18|
Vel <rEF.18 (rEF.18<0)
R3=1 | Vel |<rEF.19 |f|<rEF.19
R4=1 | Vel -rif.|<rEF.20 |f-rif|<rEF.20
Questi 4 stati possono essere associati ad un relè d’uscita RL2 Alimentazione inverter R1/R2/R3/R4 Contatto
(morsetti 3-4 di XM1) o altri due ulteriori relè RL3 RL4 posti sulla Presente 1 Chiuso
scheda espansione (rispettivamente morsetti 7-8, 9-10 di XM2)
Presente 0 Aperto
programmando i parametri dot.01÷03.
Assente Aperto
L’installazione meccanica ed elettrica deve essere verificata prima della messa in funzione.
ATTENZIONE! Tutti gli interventi di manutenzione ed installazione elettrica sui GT1000 devono essere eseguiti da personale
tecnico qualificato. Ansaldo Sistemi Industriali non è responsabile per danni dovuti a manutenzione impropria o
non autorizzata.
PERICOLO! RISCHIO DI MORTE O SHOCK ELETTRICO! E’ necessario adottare obbligatoriamente le seguenti
misure prima di procedere alla manutenzione dell’unità:
Eseguire la procedura di blocco/disabilitazione dell’alimentazione elettrica ed aprire il sezionatore principale del
quadro elettrico in cui e contenuto il GT1000.
Assicurarsi che tutte le alimentazioni elettriche che giungono all’inverter (alimentazione principale, alimentazioni
ausiliari) siano scollegate prima di effettuare la manutenzione sull’inverter
Attendere almeno dieci (10) minuti dopo aver scollegato l’alimentazione elettrica. Lasciare scaricare i
condensatori del bus DC prima di effettuare la manutenzione sull’unità o di accedere ai morsetti del motore. Fare
riferimento all’etichetta di sicurezza posta su ogni inverter.
Prima di effettuare interventi di manutenzione sulla macchina attendere 10 minuti dopo aver scollegato tutte le
alimentazioni elettriche e verificare che la tensione DC sia inferiore a 50V. Utilizzare un multimetro da 1000 Volt
DC o superiore.
I moduli IGBT sono sensibili alle cariche elettrostatiche. Maneggiare con cura per evitare possibili danni. Non
lasciare aperti i morsetti di comando gate-emettitore. Cortocircuitare tali pins con spugna antistatica o con un
ponticello metallico quando non sono collegati alla scheda di comando. Rimuovere il corto circuito, quando si
ricollega la scheda di comando. Non toccare i pins del dispositivo con le dita. Fare riferimento alla figura
seguente mentre si testa un dispositivo IGBT.
Schede elettroniche
Le schede elettroniche non richiedono particolari interventi di manutenzione. Rimuovere periodicamente la polvere senza utilizzare aria
compressa. Sulle schede sono montati componenti sensibili alle cariche elettrostatiche.
Dissipatore di calore
Rimuovere periodicamente la polvere.
Ventilatori
Stimando una temperatura media di 35°C con 20 ore di funzionamento al giorno, la vita media del ventilatore è di circa 3-4 anni.
L’incremento del rumore del ventilatore prodotto dai cuscinetti e l’incremento della temperatura del dissipatore di calore sono sintomi di
possibile avaria.
Condensatori
Stimando una temperatura media di 35°C con 20 ore di funzionamento al giorno, la vita media dei condensatori elettrolitici è di circa 5-6 anni. I
condensatori elettrolitici conservano le proprie caratteristiche originali solo se sono alimentati entro 2 anni dalla data di fornitura. Prima di
mettere in funzione dispositivi che sono stati immagazzinati per più di due anni, è consigliabile mettere l’azionamento sotto tensione per
almeno due ore senza far funzionare il motore, per ripristinare le caratteristiche originarie dei condensatori.
4.3 Smaltimento
Il GT1000 non essendo riconducibile ad una delle categorie di prodotti elencate nella Direttiva 2002/96/CE (RAEE), a cui si riferisce anche la
Direttiva 2002/95/CE (RoHS), non è ad esse assoggettabile.
Il GT1000 puo’ non costituire un "prodotto finito" ai sensi della direttiva 2002/96/CE ed essendo destinato agli impianti industriali èo escluso
dal campo di applicazione delle Direttive.
Il GT1000 non puo’ essere impiegato in altre apparecchiature/dispositivi che devono obbligatoriamente risultare conformi alle direttive europee
citate.
I prodotti Ansaldo Sistemi Industriali sono comunque concepiti e fabbricati con particolare attenzione all'impatto ambientale. Buona parte dei
materiali costituenti le apparecchiature sono riciclabili o agevolmente smaltibili, nel senso indicato dalla Direttiva RAEE.
Il GT1000 contiene materie prime che devono essere riciclate per preservare energia e risorse naturali.
Il GT1000 non contiene sostanze tossiche o nocive.
I materiali d’imballaggio e tutte le parti in metallo sono riciclabili.
Le parti di plastica possono essere riciclate o bruciate in modo controllato in base alle norme locali.
I condensatori del circuito intermedio (BUS DC) contengono elettrolita e le schede a circuito stampato contengono piombo che devono essere
rimossi e trattati in base alle disposizioni di legge locali vigenti al momento in cui è effettuato lo smaltimento.
Sebbene gli azionamenti varino in potenza e dimensioni, i componenti chiave sono comuni. Tali componenti includono:
• Morsetti di potenza in ingresso • Scheda microprocessore
• Circuito raddrizzatore d’ingresso • Tastierino
• Precarica • Scheda di potenza e pilotaggio
• Condensatori bus DC • Moduli di potenza ad IGBT
• Morsetti di potenza d’uscita
I morsetti d’ingresso AC ed il raddrizzatore d’ingresso non sono necessari per le applicazioni in bus DC.
NOTA Per alcune applicazioni il tastierino e/o la scheda microprocessore possono non essere installati.
La Figura 5.1 riporta uno schema elettrico dell’inverter. L’inverter consiste di tre componenti principali:
• Sezione convertitore AC-DC
• Bus DC
• Sezione inverter
Il convertitore o il circuito raddrizzatore converte la tensione alternata d’ingresso AC a frequenza fissa in una tensione continua di bus DC
raddrizzata. Il bus DC è costituito da condensatori elettrolitici il cui compito é filtrare il ripple residuo di linea e immagazzinare energia. I moduli
IGBT sono comandati per convertire la tensione DC in una tensione d’uscita trifase AC, che varia sia in frequenza sia in ampiezza, atta a
controllare il motore asincrono collegato.
RESISTORE
PRECARICA
CONTATTORE C C C
PRECARICA
G E G E G E
Ingresso CONDENSATORI
VDC MOTORE
AC BUS DC
C C C
G E G E G E
RADDRIZZATORE
DIODI INGRESSO IGBT POTENZA USCITA
NOTA Il raddrizzatore d’ingresso ed il circuito di precarica variano in funzione della taglia dell’inverter –. (fare riferimento
agli schemi di potenza in Appendice A).
ηinv ηΜ , cosϕΜ
IN, AN
IL L ID, PD
M PM
Input
UL UN
reactor
Rectifier Inverter
DC link
Capacitors
Figura 5.2. Schema unifilare dell’inverter
I L = 1.15 ⋅ I M ⋅ cos ϕ M Corrente d’ingresso RMS (presupponendo una reattanza d’ingresso del 3% & UL= UN)
I L = 1.65 ⋅ I M ⋅ cos ϕ M Corrente d’ingresso RMS (presupponendo una reattanza d’ingresso del 0% & UL= UN)
• La scelta dell’inverter deve basarsi sulla corrente nominale dell’inverter, piuttosto che sulla potenza dell’inverter. La corrente d’uscita
dell’inverter deve essere superiore alla corrente nominale del motore controllato.
• Se un solo inverter alimenta più motori, deve essere scelto un inverter con una corrente d’uscita che sia superiore del 10% rispetto alla
somma delle correnti motore. Prevedere una protezione termica hardware indipendente per ogni motore; la protezione termica software
interna dell’inverter non è efficace per le applicazioni con più motori.
• Il controllo vettoriale non può essere utilizzato nelle applicazioni a più motori. Utilizzare piuttosto un controllo V/Hz. (Eccezione: due
motori uguali in asse meccanico)
• Se l’applicazione a più motori richiede di scollegare e ricollegare alcuni motori durante il funzionamento del drive, scegliere un inverter
con un valore nominale di corrente adeguato per sostenere la somma della correnti di regime di tutti i motori collegati più la corrente
d’inserzione del/dei motore/i che devono essere ricollegati.
• La coppia di spunto e d’accelerazione del motore controllato dall’inverter è limitata dalla corrente massima dell’inverter. Scegliere un
inverter sovradimensionato se si richiede un’elevata coppia iniziale.
• Se un’applicazione richiede un contattore esterno, il contattore dovrebbe essere commutato soltanto quando l’inverter non è in marcia. Il
contattore dovrebbe essere interbloccato con la logica di marcia dell’inverter.
• Se l’inverter va in blocco, l’albero motore si porta in rotazione libera. Se questo non è ammissibile, è necessario prevedere un freno
meccanico.
• Se l’inverter è alimentato da un gruppo elettrogeno, verificare che il generatore sia in grado di sostenere la distorsione armonica prodotta
dall’inverter.
• L’inverter dispone dell’opzione di frenatura in continua. Il suo utilizzo può causare temperature motore piuttosto alte. Se è richiesto un
utilizzo frequente di questa funzione, verificare che il motore sia adeguatamente dimensionato o contattare il produttore del motore.
• MOTORI CON FRENO. Il freno deve avere un’alimentazione elettrica indipendente. Quando il freno è innestato, l’inverter deve essere
disabilitato.
• MOTORI CON ROTORE CONICO. Il freno è controllato dal campo magnetico del motore; se necessario introdurre o regolare il boost; in
alcuni casi potrebbe essere necessario utilizzare un inverter di dimensioni maggiori.
• MOTORI CON DOPPIO AVVOLGIMENTO. La corrente d’uscita dell’inverter deve essere superiore alla corrente nominale d’ogni
avvolgimento motore. L’avvolgimento può essere commutato quando il motore e l’inverter non sono in funzione.
• MOTORI CLASSIFICATI. L’inverter non può essere fatto funzionare in ambienti con pericolo d’esplosione o d’incendio. Se il motore e
l’inverter devono essere fatti funzionare in ambienti simili, devono essere previsti entrambi in esecuzione antideflagrante.
• GIUNTI DI TRASMISSIONE. Il sistema di lubrificazione ed i limiti di rotazione variano da costruttore a costruttore; con olio lubrificante,
funzionamenti frequenti a basse velocità possono causare un surriscaldamento dovuto ad insufficiente lubrificazione. Verificare con il
costruttore la possibilità di funzionamento prolungato a queste velocità.
• MOTORI SINCRONI. E’ consigliabile prevedere una reattanza d’uscita per compensare l’insufficiente induttanza nel motore.
• POMPE A MOTORE SOMMERSE. La corrente nominale di questi motori è superiore a quella standard.
• MOTORI MONOFASE. I GT1000 non sono progettati per controllare motori monofase.
0.25
0
1 25 50 75 100 50Hz
1 30 60 90 120 60Hz
Velocità base
(1) Coppia sovraccarico limitata a 1.1 Tn (Coppia nominale) in applicazioni a coppia variabile.
• Con velocità superiori alla velocità base verificare con il costruttore del motore l’utilizzabilità dello
ATTENZIONE! stesso.
• In funzionamento in sovravelocità si possono verificare vibrazioni dovute a sbilanciamento del
rotore ed a vibrazioni del carico
• Il rumore del motore può aumentare
• RISONANZA NATURALE. La vibrazione può essere minimizzata utilizzando un accoppiamento flessibile o posizionando ammortizzatori
in gomma sotto la base del motore. Con l’inverter è possibile evitare frequenze critiche. Alcuni problemi possono sorgere in sistemi
coordinati.
• RUMORE Il rumore del motore alimentato da inverter è superiore a quello con alimentazione da rete (Frequenza di commutazione
inverter= 1,5kHz). L’impiego del reattore di uscita o del filtro sinusoidale riduce od annulla l’incremento del rumore.
• Il GT1000 fornisce un controllo a frequenza variabile. I motori ed i carichi devono essere in grado di funzionare in tutto il campo di
velocità e di potenza fornito dall’inverter.
ATTENZIONE Prima di collegare l’inverter al motore, verificare che la corrente assorbita dal banco di condensatori
del filtro LC all’uscita dell’inverter (rilevare il valore di capacità dallo schema funzionale del quadro) sia
inferiore al 90 % della corrente a vuoto del motore.
E’ necessario verificare tale condizione per evitare la possibilità di autoeccitazione del motore, con
conseguenti gravi danni sia alla macchina sia all’operatore.
La tabella 5.5 illustra come scegliere il sistema di isolamento del motore e quando sono necessari i filtri dv/dt e i cuscinetti isolati lato opposto
accoppiamento.
Per quanto riguarda l’isolamento occorre consultare il costruttore del motore. La mancata rispondenza del motore ai requisiti della tabella o
un’installazione impropria possono ridurre il tempo di vita del motore o danneggiare i cuscinetti.
Tabella 5.5
Motore tipo Tensione nominale di rete Richiesta per
Sistema di isolamento del motore Filtro dv/dt filter, cuscinetto isolato
PN > 350 kW
o
taglia > IEC 400
PN > 469 HP
Avvolgimento 500 V < UN < 600 V Rinforzato: ÛLL =1600 V + dv/dt + N + LCMF
random o
Avvolgimento
Rinforzato: ÛLL =1800 V + N + CMF
in sagoma
600 V < UN < 690 V Rinforzato: ÛLL =1800 V + dv/dt + N + LCMFF
Avvolgimento 600 V < UN < 690 V Rinforzato: ÛLL =2000V, N + CMF
in sagoma tempo di salita 0.3micro s
Nota 1: Le abbreviazioni usate nella tabella sono definite sotto.
Abbreviazione Definizione
UN Tensione nominale della rete d’alimentazione
ÛLL Tensione picco a picco ai capi del motore cui l’isolamento del motore deve resistere
PN potenza nominale del motore
du/dt filtro dv/dt all’uscita dell’inverter
CMF filtro di modo comune (3 ferriti toroidali)
LCMF filtro di modo comune leggero (1 ferrite toroidale)
N Cuscinetto isolato lato opposto accoppiamento
Nota 2: Motori antideflagranti (EX).
Consultare il costruttore del motore per i problemi d’isolamento del motore e richieste addizionali per motori antideflagranti (EX).
Note 3: Grossi motori e motori in IP 23
Per i motori con potenza nominale superiore a quella stabilita per una particolare altezza d’asse dalle norme EN 50347 (2001) e per
motori con grado di protezione IP 23:
applicare ai motori di gamma 40 kW < PN < 100 kW gli stessi criteri della gamma “100 kW < PN < 350 kW”.
applicare ai motori di gamma “100 kW < PN < 350 kW”.gli stessi criteri della gamma “PN < 350 kW”.
Nota 4: Resistore di frenatura
Quando l’inverter è in frenatura, la tensione del circuito intermedio in DC aumenta; l’effetto risultante è equivalente ad un incremento del
20% della tensione di rete. Tale incremento va considerato nello stabilire le richieste d’isolamento.
Esempio: Per un motore a 400V devono essere adottati i criteri d’isolamento per alimentazione a 480V.
6.1.2 Installazione
I resistori devono essere installati all’esterno dell’inverter e collegato con cavo schermato di sezione adeguata.
Il resistore raggiunge temperature elevate, evitare, quindi, l’installazione dello stesso in prossimità dell’inverter a qualsiasi altro dispositivo che
possa venir danneggiato dall’emissione di calore.
La potenza nominale della resistore non è calcolata per funzionare con duty-cicle=1. In caso di guasto dell’interruttore di frenatura di potenza, la
resistore è collegata direttamente sulla rete tramite il ponte raddrizzatore. In una situazione simile, la resistore riscalda fino ad una temperatura
elevata e si può verificare il guasto della resistore stessa. Per evitare tale situazione, la resistore deve essere protetta da un adeguato relè di
temperatura: il suo intervento deve aprire l’interruttore principale che protegge la linea in entrata.
IMGT10002IT 43
Opzioni GT1000
N2
tb
Tc t (s)
Figura 6.1
Termini e simboli utilizzati:
MB = coppia frenante del motore da velocità N1 a N2 in un tempo tb Nm
J = inerzia totale all’albero motore. Kgm2
ML = coppia di carico all’albero motore. Nm
PR = potenza media resistore. W
WB = energia di frenatura. J
MN = Coppia nominale del motore = 60 ⋅ P (Nm) Nm
2π ⋅ N
N = Velocità nominale del motore RPM
P = Potenza nominale del motore W
V = Tensione DC nominale di frenatura (Vedere i valori riportati in tabella 6.1-3)
M =
(
2π ⋅ J ⋅ N1 - N2 )−M Nel caso peggiore MB = 1.5 MN NM
B 60 ⋅ tb L
V2 1 Ω
R = ⋅
B 0.10472 ⋅ M ⋅ N1 1.2
B
(
0.10472 ⋅ M - 0.2 ⋅ M
B N
⋅ N1 + N2 ) ( ) J
W = ⋅ tb
B 2
W W
P = B
R Tc
44 IMGT10002IT
GT1000 Opzioni
6.2 Tastierino
6.2.1 Installazione del tastierino
Figura 6.2.1 Il tastierino è collegato alla scheda di controllo per Figura 6.2.2 Il tastierino è tenuto in posizione da una
mezzo di un cavo piatto terminato da connettori telefonici. linguetta a scatto posta sulla copertura frontale.
Rilasciare il tastierino utilizzando un cacciavite
IMGT10002IT 45
Opzioni GT1000
110
ON Fault RUN
Enter
Canc.
SHIFT
46 IMGT10002IT
GT1000 Opzioni
K4
U18
scheda:
U11
XM2: JDP1
espansione morsettiera controllo U16 U15
U13
XM3: ingresso II° encoder
1
6
RL3, RL4: relè configurabili
U9
U10
SW1-1, SW1-2:
D17
dip-switch per inserimento resistenze
U12
linea canali encoder.
9
5
U14
JP1: jumper alimentazione encoder
F1 JP1
SW1
GEDEA
U17
RL3
XM3 KE1
Figura 6.3.1 KE
RL4
XM2
NOTA: chiudendo il jumper JP1 si porta la tensione di 5Vdc sul morsetto 5 della morsettiera XM2. Togliendolo si lascia sconnesso il morsetto
5 e ciò presuppone che gli encoder (entrambe) vengano alimentati da una fonte di tensione esterna.
IMGT10002IT 47
Opzioni GT1000
GSCMA
U25
con KE1 e K4 (vedi figura 3.5.1).
U27
JP7
U24
K4
U18
U11
JDP1 U26
U16 U15
U13
JP5
1
JP4
6
Figura 6.3.2
U9
U10
D17 U28
U12
9
5
U14
DL2 X3
PS1 F1 JP1
DL1
SW1
GEDEA
JP1 DL4
U17
RL3 JP6
KE1 JP2
XM3
JP9
RL1
RL2
KE
RL4 JP3
XM2
XM1
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21
3) Controllare il cablaggio encoder-inverter verificando che siano rispettate le corrispondenze funzionali dei conduttori e dei morsetti
(alimentazione +5Vdc, o 24Vdc o 12Vdc, massa, canale A, canale A, etc... ). Controllare che i morsetti siano ben serrati. Per la connessione
utilizzare sempre cavo schermato, possibilmente twistato, collegato secondo gli schemi riportati in figura 6.3.3.
Con encoder line driver 5V (alimentazione da inverter) procedere come segue: Alimentare l'inverter mantenendolo in stand-by (morsetto 10 aperto,
scritta "rdy" sul display). Lasciando fermo l'encoder, effettuare con un normale tester in continua le seguenti misure di tensione sui morsetti.
puntale positivo puntale negativo VALORI ACCETTABILI
+5V massa (0 volt) da 4.8 a 5.2 Vdc
Nel caso si misuri un valore inferiore a 4.8Vdc staccare i conduttori dai morsetti e misurare la tensione a vuoto. Se permane un valore basso fuori
tolleranza, verificare la scheda elettronica presso il centro di assistenza autorizzato. Se a vuoto la tensione rientra ad un valore corretto, verificare,
tra i dati forniti dal costruttore dell'encoder, la corrente assorbita: ricordiamo che la massima corrente fornibile dalla alimentazione 0-5V è di
150mA. Se il dato è compatibile verificare che non vi siano errori di cablaggio ed eventualmente sostituire l'encoder.
puntale positivo puntale negativo VALORI ACCETTABILI
morsetto A morsetto A di segno positivo o di segno negativo a seconda della
morsetto B morsetto B posizione dell'encoder, ma non inferiore a 3 Vdc
Se la misura precedente ha avuto esito positivo procedere come segue
Se la tensione tra un canale ed il suo negato non raggiunge il valore di 3Vdc, verificare le tensioni tra i morsetti e la massa (0 volt). In situazione
regolare si devono ottenere:
puntale positivo puntale negativo VALORI ACCETTABILI
sui morsetti di ingresso dei canali morsetto di massa da 3.4 a 3.8Vdc se sul canale vi è un livello logico ALTO
(A, A, B, B) (0 volt) da 0.1 a 0.3Vdc se sul canale vi è un livello logico BASSO
48 IMGT10002IT
GT1000 Opzioni
A/ 2
JP1:ON
B 3 SW1-2:ON
5Venc
Encoder
B/
4
+5V 5
0Venc 6
0Venc
Schema II
Encoder line driver 5V, alimentazione esterna 5/24V.
SW1-1=ON,SW1-2=ON,JP1=ON Scheda Encoder
XM2
A 1 SW1-1:ON GEDEA1
A/ 2
JP1:ON
B 3 SW1-2:ON
5Venc
Encoder
B/ 4
+12/24Venc 5
0Venc 0Venc 6
0Venc
12/24V
0V
Schema III
Encoder push pull, alimentazione esterna 12/24V.
Scheda Encoder
SW1-1=OFF,SW1-2=OFF,JP1=OFF XM2
A 1 SW1-1:OFF GEDEA1
A/ 2
JP1:OFF
B 3 SW1-2:OFF
5Venc
Encoder
B/ 4
+12/24V 5
+12/24Venc
0Venc 0Venc 6
0Venc
12/24V
0V
Figura 6.3.3
IMGT10002IT 49
Opzioni GT1000
90°
GT1000
Figura 6.3.4
2) Primo avviamento
Controllare i dati Mot.01÷Mot.07 e verificare la loro congruenza con i dati del motore.
Programmare il GT1000 in FOC (drv.07=2) con set di giri da parametro interno (es. rEF.07). Verificare in Mon.08 la impostazione di un
riferimento di giri noto e tale da non creare situazioni di pericolo nel caso che il motore lo segua: ad esempio impostare +50rpm.
Chiudere il contatto di abilitazione DREN (mors. 10-11) dare il comando di marcia (mors. 5-11).
Se il motore è stato collegato al GT1000 in modo che la sequenza (positiva) delle fasi di uscita dell'inverter provochi una rotazione in
senso orario, il regolatore di velocità fa sì che il motore si porti, con la dovuta rampa di accelerazione, a ruotare alla velocità preimpostata.
In assenza di carichi collegati all'asse la corrente di uscita assume un valore prossimo al dato Mot.02.
Aprendo il contatto sui morsetti XM1-5/11 si provoca lo stop con rampa ed il rilascio del motore. Il sistema è pronto per le successive
operazioni di messa in servizio.
Se invece i morsetti del motore sono stati collegati in modo non corrispondente con le uscite dell'inverter, o il costruttore del motore ha cablato
il motore stesso non rispettando il senso ciclico convenzionale (sequenza U, V, W Î rotazione oraria), insorgono problemi per la regolazione.
Il motore ruota ad una velocità piuttosto bassa e di segno opposto a quella richiesta e l'inverter eroga una corrente molto alta, tale da fare
intervenire la protezione termica del motore (il display lampeggia e dopo un certo tempo l'inverter va in allarme "--tH").
In tale stato il semplice comando di STOP non riesce ad arrestare il motore ed interrompere la modulazione, poiché la velocità non è
controllata. L'unico comando attivo è quello di disabitazione DREN (apertura del contatto al morsetto XM1-10/11).
In questo caso è necessario togliere l'alimentazione di rete delll'inverter, attendere il tempo dovuto per permettere la scarica dei condensatori
di filtro, quindi invertire due fasi del motore.
6.3.5 Applicazioni particolari
Se si vuole lavorare con un set di giri positivo ma la macchina deve girare nel verso antiorario:
a) invertire due fasi del motore.
b) invertire il segnale dell'encoder, in modo che quando il motore gira in senso antiorario l'inverter legga giri POSITIVI. Per fare cio’ si può
scambiare il canale B col canale B o scambiare il canale A col canale B. (vedi OPERAZIONE 1 ed OPERAZIONE 2 cap. 6.3.4).
Encoder installato in posizione NON STANDARD.
Nel caso in cui l'encoder venga montato sul lato di comando del motore, occorre procedere come segue.
Ruotando l'albero motore in senso orario si devono leggere in Mon.02 giri positivi; se la rotazione dell'albero dà giri negativi scambiare il canale A con il
B oppure il B con il -B in modo che il segnale che entra al morsetto A sia 90° in anticipo rispetto a quello che entra al morsetto B.
Collegare le fasi del motore; se la terna di correnti non è concorde col segnale dell'encoder e si verifica la situazione di stallo precedentemente
descritta, aprire il contatto 10-11, spegnere l'inverter e invertire due fasi del motore.
Se si è ottenuto il controllo del motore ma si vuole lavorare con giri positivi in rotazione antioraria, vale quanto detto in precedenza ai punti a) e b).
50 IMGT10002IT
7 AVVIAMENTO-TEST-VISUALIZZAZIONE PROGRAMMAZIONE GT1000
L'inverter viene fornito con le impostazioni elencate nelle tabelle dei capitoli di programmazione alla voce default. In particolare:
Figura 7.1
Tasti UP e DOWN 1) scorrono la lista delle famiglie di parametri (Mon, drv, Mot, …)
2) scorrono la lista parametri all'interno di una famiglia (Es.: drv.01, drv.02, drv.03, …)
3) modificano il valore di un parametro
4) modificano il riferimento di velocità in funzionamento LOCALE.
: 5) possono diventare pulsanti di UP/DOWN per la funzione motopotenziometro
Tasto MODE UP 1) passo dal livello "visualizzazione" al livello "famiglie"
2) passo dal livello "famiglie" al livello "parametri"
3) passo dal livello "parametri " al livello "valore parametri"
: 4) ritorno al livello "famiglie"
Tasto MAN/Start : )Fa passare il funzionamento da REMOTO (comandi da morsettiera) a LOCALE (comandi e
riferimento da tastierino). La conferma deve avvenire con il tasto ENTER entro 3 secondi. Non
è attivo con l’inverter in marcia. Il passaggio in LOCALE viene segnalato dal lampeggio del led
verde (ON). Questa funzione può essere impedita programmando rLo.18=1
)In funzionamento LOCALE questo tasto diventa direttamente il comando di MARCIA. Nel
funzionamento V/Hz lavora in combinazione con UP o DOWN: MAN + UP = marcia FW
MAN + DOWN = marcia RV Una volta data la marcia il riferimento è immediatamente
modificabile conil tasto UP o il tasto DOWN. Nel funzionamento V/Hz il minimo impostabile è
pari a Vvf.17 + 0,1Hz il massimo è limitato da Mot.19 o da Mot.20 a seconda del senso di
rotazione.
)Se durante il funzionamento in LOCALE il tastierino dovesse scollegarsi dall’inverter, il
controllo toglie l’eventuale comando di marcia dato ed effettua lo stop in rampa senza
segnalare nessun allarme. Il riferimento rimane impostato.
Tasto AUTO Fa ritornare il funzionamento da LOCALE (comandi e/o riferimento da tastierino) a REMOTO
(comandi e riferimento da morsettiera). La conferma deve avvenire con il tasto ENTER entro 3
secondi. Non è attivo con l’inverter in marcia. Questo passaggio azzera il riferimento
: eventualmente impostato in un precedente funzionamento in LOCALE.
Nel funzionamento in REMOTO, cioè con comandi e riferimento provenienti da morsettiera, il tastierino può essere rimosso e l’inverter
mantiene la propria funzionalità.
I tre led presenti sulla scheda controllo replicano le indicazioni dei tre led presenti sul tastierino fintantochè questo rimane collegato. Nel
momento in cui lo si scollegasse, i tre led della scheda controllo mantengono le precedenti funzioni solo in assenza di protezioni intervenute.
Se interviene una protezione, il led rosso cessa di mantenersi spento e si accende o di luce fissa o lampeggiante. Gli altri due led cambiano il
proprio comportamento e, in combinazione con il led rosso, danno indicazione della causa di blocco.
La tabella seguente permette di dedurre dalla combinazione led Verde-Rosso-Giallo la natura dell’allarme intervenuto.
Il led rosso acceso indica l’intervento di una protezione “importante” legata a funzionalità hardware.
Il led rosso lampeggiante indica protezioni di tipo diverso
Protezione -dOC --OC --OU --OH --UU --UUS -HArd -t-SL -ErPF --tH
Led verde z { z { Ñ{Ò { Ñ{Ò z { z
Led rosso z z z z z z z Ñ{Ò Ñ{Ò Ñ{Ò
Led giallo z z { { { Ñ{Ò Ñ{Ò z z {
Protezione --cL -ErFn -Enc- --OUS -I-PF --Et -Ptc- -O-SP -EEPr
Led verde Ñ{Ò { z Ñ{Ò Ñ{Ò { { { {
Led rosso Ñ{Ò Ñ{Ò Ñ{Ò Ñ{Ò Ñ{Ò Ñ{Ò Ñ{Ò Ñ{Ò Ñ{Ò
Led giallo { Ñ{Ò Ñ{Ò z Ñ{Ò { { { {
Codifica led: {= led spento, Ñ{Ò=led lampeggiante, z=led acceso
Nel momento in cui il tastierino venisse ricollegato, i tre led della scheda controllo riprendono a replicare i tre led del tastierino e su questo, in
caso di protezione intervenuta, si ha l’indicazione esplicita della causa di blocco. La descrizione completa di tutte le protezioni e le modalità di
rimozione delle cause sono descritte nel paragrafo 7.9 di questo capitolo.
Monitor
parameters (Mon)
Drive parameters
(drv)
drv.01
Motor parameters
(Mot) 13
drv.02
drv.03 21
Function 7
parameters
(Fn7)
54
drv.08
Livello
Pump applications valore
(PMP) Livello
Livello famiglie parametri
Se si vuole configurare l’uscita logica 1 (RL2: morsetti 3-4) quale “relè di velocità zero”
OPERAZIONE TASTIERINO DISPLAY NOTE
Morsetti 10-11 aperti rdy GT1000 pronto (rdy), non abilitato
Morsetti 10-11 chiusi 0000.0 Frequenza di uscita GT1000 abilitato
MODE Si accede alla lista delle famiglie parametri
UP Mon… Con i pulsanti
DOWN drv… UP e DOWN
…… si seleziona la famiglia
dot… dot
MODE Si accede alla lista dei parametri
UP Con i pulsanti UP e DOWN
DOWN dot.01 si seleziona il parametro dot.01
MODE Si accede al valore del parametro
UP 1 Con i pulsanti
DOWN 2 UP e DOWN
3 si seleziona 3
5 secondi
0000.0 Dopo 5 sec. si torna a visualizzare la frequenza di uscita
Volendo impedire l’accesso alla modifica dei parametri da parte di personale non autorizzato porre rLo.02 = 1. A questo punto tutti i parametri
(escluso drv.03) sono abilitati alla sola lettura.
Per poter accedere nuovamente alla modifica dei parametri occorre inserire in drv.03 il valore letto in Mon.21 (questo varia in modo casuale
ad ogni riaccensione dell’inverter).
Per bloccare nuovamente la modifica parametri spegnere e riaccendere l’inverter o modificare il valore di drv.03 affinché sia diverso da
Mon.21.
Per eliminare il blocco modifica parametri bisogna una volta posto drv.03=Mon.21 configurare rLo.02=0.
Volendo impedire la possibilità di comandare l’inverter tramite il tastierino da parte di personale non autorizzato, si può blocccare il passaggio
in modo LOCALE (tasto MAN) programmando rLo.18=1. A questo punto anche premendo il tasto MAN, l’inverter non accetterà i comandi dal
tastierino, che rimarrà quindi attivo solo per la visualizzazione o la modifica parametri.
Per ripristinare il modo LOCALE è sufficiente riportare rLo.18 a 0.
Tramite il tastierino è possibile un primo avviamento del GT1000 rapido, impostando il funzionamento in modo “LOCALE”:
OPERAZIONE TASTO/MORSETTO DISPLAY NOTE
Alimentare l’inverter rdy Inverter pronto
L’inverter è di default in
rdy (drv.07=1)
configurazione Volt/Hertz (V/F)
Predisporre l’inverter per il Premere il tasto MAN / START e
Man Il led verde lampeggia
funzionamento in modo LOCALE confermare con il tasto ENTER
Abilitare l’inverter Chiudere il contatto 10-11 0000.0 L’inverter é abilitato
Premere i tasti MAN/START ed UP L’inverter eroga la frequenza
Marcia avanti 0000.5
contemporaneamente minima (Vvf.17)
Con il tasto UP si può salire con la frequenza fino al Il motore segue in rampa il
Impostare la frequenza di uscita 0050.0
massimo impostato in Mot.19 riferimento impostato in Hz
Con il tasto DOWN si può scendere con la frequenza Il motore segue in rampa il
Impostare la frequenza di uscita 0000.5
fino al valore minimo impostato in Vvf.17 riferimento impostato in Hz
Premere i tasti
Il motore inverte il senso di
Marcia indietro MAN/START ed DOWN -050.0
rotazione
contemporaneamente
Il motore decelera in rampa
STOP Premere il tasto STOP 0000.0
fino a fermarsi
Disabilitare l’inverter Aprire il contatto 10-11 rdy Inverter in stand-by
Se durante il funzionamento in LOCALE il tastierino dovesse scollegarsi dall’inverter, il controllo toglie l’eventuale comando di marcia dato ed
effettua lo stop in rampa senza segnalare nessun allarme. Il riferimento impostato rimane memorizzato.
1) Per una rapida parametrizzazione seguire le indicazioni riportate nei paragrafi precedenti di questo capitolo.
2) Per una rapida messa in servizio seguire le istruzioni seguenti:
a) Portarsi alla famiglia drive (drv.xx) e porre:
Per V/F: drv.07=1
Per FOC vettoriale: drv.07=2
b) Impostare la tensione nominale di rete: drv.05
c) verificare la programmazione secondo quanto riportato:
NB: I morsetti COM1 COM2 e COM3 (7/8/9) sono configurati tramite i parametri din.03÷05 (capitolo 7.7).
Nel caso fosse necessario ripristinare tutte le impostazioni di fabbrica, 1) ALIMENTARE L'INVERTER
procedere come segue: 2) PORRE IL PARAMETRO rLo.01=1
3) PORRE IL PARAMETRO rLo.06=dEF
4) SPEGNERE E RIACCENDERE L'INVERTER.
Nelle tabelle alcuni parametri sono associati ad uno dei simboli seguenti:
Il simbolo
indica un parametro espressamente dedicato al controllo Volt /Hz (V/F).
ll simbolo Q indica un parametro espressamente dedicato al controllo Field Oriented (FOC).
Dove questi non compaiono il parametro va considerato di uso generale.
Il simbolo indica un parametro la cui effettiva acquisizione avviene al reset software, quindi spegnendo e riaccendendo l’inverter o seguendo
la procedura descritta al capitolo 7.4.
Tabella 7.7-2 : drv.xx parametri identificazione inverter (Drive Parameter) (vedi pag.67)
N° Ind. PARAMETRI DESCRIZIONE UNITA' MIN MAX DEFAULT ATTUALE
seriale
202 drv.01 Tipo inverter t_003 t_258
179 drv.02 Release software 00.00
180 drv.03 Ingresso chiave di modifica 0 99
203 drv.04 Lingua interfacce opzionali 0 5 0 (ITA)
1 drv.05 Tensione nominale rete V 300 500 380
204 drv.06 Portante 1 4 1
205 drv.07 Scelta controllo 1 3 1
280 drv.08 Tolleranza protezione sottotensione % 15 25 15
Tabella 7.7-3: Mot.xx parametri per l'accoppiamento motore-inverter (Motor Parameters) (vedi pag.68)
NOTA Con il controllo V/F è necessario impostare solo i parametri Mot.01, Mot.07, Mot.19 e Mot.20.
(***) Il sensore rete deve essere escluso negli inverter in configurazione BUS DC.
Tabella 7.7-14: din.xx Configurazione Ingressi Digitali e Bit Logici (vedi pag.89)
N° Ind. PARAMETRI DESCRIZIONE UNITA' MIN MAX DEFAULT ATTUALE
seriale
234 din.01 Selettore bit logico RIFIN1 (solo da 0 31 31
comando seriale: bit2 word comandi)
235 din.02 Selettore bit logico RIFIN2 (solo da 0 31 31
comando seriale: bit3 word comandi)
236 din.03 Selettore Ingresso COM1 0 31 0
237 din.04 Selettore Ingresso COM2 0 31 1
238 din.05 Selettore Ingresso COM3 0 31 16 (reset)
Tabella 7.7-15: S-L.xx Parametri configurazione seriale (Serial link) (vedi pag.90)
N° Ind. PARAMETRI DESCRIZIONE UNITA' MIN MAX DEFAULT ATTUALE
seriale
239 S-L.01 Scelta protocollo 1 6 1
339 S-L.02 Abilitazione comunicazione seriale 0 1 1
340 S-L.03 Scelta modalità comandi da seriale 0 1 0
341 S-L.04 Riservato 0 0 0
342 S-L.05 Predisposizione RS485HD(=1)/RS232(=0) 0 1 1
Tabella 7.7-16: Sod.xx Parametri configurazione out seriale (Serial Output Data) (vedi pag.91)
Tabella 7.7-17: Sid.xx Parametri configurazione in seriale (Serial Input Data) (vedi pag.91)
N° Ind. PARAMETRI DESCRIZIONE UNITA' MIN MAX DEFAULT ATTUALE
seriale
369 Sid.01 Command 1 1 1
370 Sid.02 Riferimento velocità/frequenza 0 1 0
371 Sid.03 Termine in somma rif. vel./freq. 0 1 0
372 Sid.04 Limite di coppia sup. 0 1 0
373 Sid.05 Limite di coppia inf. 0 1 0
374 Sid.06 Riferimento coppia 0 1 0
375 Sid.07 Termine in somma rif. coppia 0 1 0
376 Sid.08 Prop. PID 0 1 0
377 Sid.09 Integrale PID 0 1 0
378 Sid.10 Derivativo PID 0 1 0
379 Sid.11 Aux1 0 1 0
380 Sid.12 Aux2 0 1 0
381 Sid.13 Command 1 0 1 0
382 Sid.14 Rampa 0 1 0
383 Sid.15 / 0 1 0
384 Sid.16 / 0 1 0
Tabella 7.7-18: diA.xx Configurazione diagnostica: word/bit ausiliari (Diagnostic) (vedi pag.92)
N° Ind. PARAMETRI DESCRIZIONE UNITA' MIN MAX DEFAULT ATTUALE
seriale
281 diA.01 Selettore per Aux1 1 16 3
282 diA.02 Selettore per Aux2 1 16 4
283 diA.03 Selettore per Auxb0 1 15 1
284 diA.04 Selettore per Auxb1 1 15 1
Tabella 7.7-19: FLo.xx Abilitazione funzioni ausiliarie (Enable Function logic bit) (vedi pag.93)
N° Ind. PARAMETRI DESCRIZIONE UNITA' MIN MAX DEFAULT ATTUALE
seriale
385 FLo.01 Abilitazione Motopotenziometro 0 1 0
386 FLo.02
Abilitaz. Restart con speed-search 0 1 0
387 FLo.03 Abilitazione Reset 0 1 0
388 FLo.04 Abilitaz. inseguimento da encoder (*) 0 1 0
389 FLo.05 Abilitazione recupero cinetico 0 1 0
390 FLo.06
Abilitazione PID 0 1 0
391 FLo.07 / 0 1 0
392 FLo.08
Abilitaz. funzione “Pausa motore” 0 1 0
393 FLo.09 Q Abilitaz. funzione “Avvitatore” 0 1 0
394 FLo.10
Abilitaz. funzione “Pompe ausiliarie” 0 1 0
395 FLo.11 /
396 FLo.12 /
397 FLo.13 /
398 FLo.14 /
399 FLo.15 /
400 FLo.16 Abilitaz. funzione “Profilo di velocità” 0 1 0
Tabella 7.7-23: Fn4.xx Riferimento in frequenza (solo con scheda II° encoder “GEDEA”: vedi pag.97)
N° Ind. PARAMETRI DESCRIZIONE UNITA' MIN MAX DEFAULT ATTUALE
seriale
254 Fn4.01 Q Cost. di tempo filtro passa basso - 1 5 4
112 Fn4.02 Q Guadagno % -300.00 300.00 100.00
219 Fn4.03 Q Offset rpm -100 100 0
113 Fn4.04 Q Correzione scorrimento % 0.0 100.0 0.0
114 Fn4.05 Q Termine aggiuntivo rpm 0 500 0
7.8.1 Monitor
In funzionamento monitor, per default, viene visualizzata sul display la frequenza di uscita (Mon.03).
La grandezza che si vuole visualizzare si seleziona con il parametro Mon.01.
COM2 FL/RV
COM3
RIFIN2 DRIV.ENABLE
7.8.2 Drive
NOTA Modifica automaticamente la soglia di intervento dello switch di frenatura, il livello di intervento della
decelerazione in limite di tensione e la soglia della protezione di sottotensione (--UU) .
La tensione di frenatura vale: 680Vdc con drv.05≤415
750Vdc con drv.05>415
800Vdc con drv.05=500
PARAMETRO drv.06 Funzione Campo Default
scelta della portante. Imposta la frequenza di modulazione del ponte a IGBT. 1÷4 1
1=3kHz,
2=6kHz,
3=9kHz,
4=12kHz.
NOTA Con una portante superiore a 3kHz si richiede un declassamento in corrente
(vedere la tabella 2.2 dei dati elettrici al capitolo 2)
PARAMETRO drv.07 Funzione Campo Default
algoritmo di controllo. seleziona l’algoritmo di controllo. 1÷3 1
1 V/F general purpose
2 Vettoriale: FOC
3 Sensorless (non disponibile nel controllo base: GT1000)
PARAMETRO drv.08 Funzione Campo Default
Tolleranza protezione Imposta la soglia della protezione di sottotensione (--UU) in funzione 15÷25% 15
sottotensione. della tensione di rete impostata in drv.05.
7.8.4 Riferimenti
Modo di funzionamento LOCALE
Il passaggio alla modalità di funzionamento LOCALE bypassa le normali selezioni del riferimento di velocità. Il riferimento viene impostato
direttamente con i tasti UP e DOWN del tastierino. La pressione di uno di questi due tasti provoca l’aumento o la diminuzione del riferimento
LOCALE ed il transitorio lampeggio del display con temporaneo passaggio alla visualizzazione del riferimento che si sta appunto modificando.
Dopo un secondo dal termine della pressione di questi tasti la visualizzazione ritorna stabile sulla grandezza selezionata precedentemente.
Questo bypass automatico può essere disinserito ponendo al valore 1 il parametro rLo.17, in tal modo si può utilizzare il tastierino solo per
dare i comandi di marcia/arresto mantenendo il riferimento selezionato in modo tradizionale, da morsetti, come in REMOTO.
Modo di funzionamento REMOTO
I riferimenti di frequenza (per V/F) e di velocità per il vettoriale (FOC) vengono CF1 CF2 CF3 Riferimento
selezionati tramite i comandi (bit di stato) CF1, CF2, CF3 (vedi figura C5 OFF OFF OFF Mux1
dell’appendice C). ON OFF OFF Mux2
I bit di stato CF1, CF2 sono associati per default ai morsetti 7, 8 settando OFF ON OFF Dig3: rEF.09
rispettivamente din.03=0, din.04=1. ON ON OFF Dig4: rEF.10
La selezione dei riferimenti avviene quindi secondo la tabella seguente: OFF OFF ON Dig5: rEF.11
ON OFF ON Dig6: rEF.12
I riferimenti Mux1 e Mux2 sono determinati dai selettori rEF.05 e rEF.06 rispettivamente OFF ON ON Dig7: rEF.13
ON ON ON Dig8: rEF.14
PARAMETRO rEF.01 Funzione Campo Default
RPM/Hz con riferimento determina il fondo scala del riferimento di velocità da -6000 ÷ +6000 RPM / +1500 RPM (motore 4
analogico 1 massimo (10V). analogica 1. 0.1 ÷ +480.0 Hz. poli 50Hz) / 50.0 Hz
PARAMETRO rEF.02 Funzione Campo Default
RPM/Hz con riferimento determina l'inizio scala del riferimento di velocità da -6000 ÷ +6000 RPM / -1500 RPM (motore 4
analogico 1 min. (-10V/0V). analogica 1. 0.1 ÷ +480.0 Hz. poli 50Hz) / 0.1 Hz
NOTA Con il funzionamento V/F standard il minimo del riferimento analogico è inteso come 0V: la risoluzione è doppia.
PARAMETRO rEF.03 Funzione Campo Default
RPM con riferimento determina il fondo scala del riferimento di velocità da -6000 ÷ +6000 RPM / +1500 RPM (motore 4
analogico 2 massimo (10V). analogica 2. 0.1 ÷ +480.0 Hz. poli 50Hz) / 50.0 Hz
PARAMETRO rEF.04: Funzione Campo Default
RPM con riferimento determina l'inizio scala del riferimento di velocità da -6000 ÷ +6000 RPM / -1500 RPM (motore 4
analogico 2 min. (-10V/0V). analogica 1. 0.1 ÷ +480.0 Hz. poli 50Hz) / 0.1 Hz
NOTA Con il funzionamento V/F standard il minimo del riferimento analogico è inteso come 0V: la risoluzione è doppia.
NOTA Èpossibile ottenere una relazione inversa tra riferimenti da analogica (Rif) e frequenza di uscita (f) impostando rEF.02/rEF.04
ad un valore superiore a rEF.03/rEF.01 rispettivamente, come illustrato in figura.
f f
Figura 7.6
(***) GESTIONE DEL SENSO DI ROTAZIONE IN FUNZIONE DELLA POLARITÀ DEL RIFERIMENTO.
NOTA La selezione è operativa solo per il controllo V/F e con riferimento in tensione applicato ai morsetti 14-15 (con controllo FOC si
impone riferimento di velocità zero vedi Appendice C Fig C.5).
Quando si seleziona, quindi, rEF.05 o rEF.06 a 5 la logica di comando opera come segue:
1) Il morsetto 6 non ha più alcuna influenza.
2) Se il morsetto 5 é aperto si ha lo STOP.
3) Se i morsetto 5 é chiuso la marcia é subordinata al valore ed al segno della tensione applicata ai morsetti 14-15.
Se la tensione è, in valore assoluto, inferiore a 200mV si ha lo STOP, mentre se é positiva e supera 200mV si ha la MARCIA in
senso orario, se invece é negativa e supera 200mV si ha la MARCIA in senso antiorario. Se rEF.05 o rEF.06 sono al valore 5 ma
la selezione tramite gli ingressi digitali rende attivo un riferimento di velocità diverso, la marcia (FW, RV, STOP) ritorna quella
tradizionale: 5 chiuso=avanti (FW), 6 chiuso=indietro (RV), entrambi chiusi o aperti=STOP.
PARAMETRO rEF.07 Funzione Campo Default
riferimento di velocità imposta un riferimento di velocità per l'inverter; da -6000 a +6000 RPM 0 RPM / 0.1Hz
digitale 1. 0.1 a +480.0 Hz..
PARAMETRO rEF.08 Funzione Campo Default
riferimento di velocità imposta un riferimento di velocità per l'inverter; da -6000 a +6000 RPM 0 RPM / 0.1Hz
digitale 2. 0.1 a +480.0 Hz..
PARAMETRO rEF.09 Funzione Campo Default
riferimento di velocità imposta un riferimento di velocità per l'inverter; da -6000 a +6000 RPM 0 RPM / 0.1Hz
digitale 3 0.1 a +480.0 Hz..
PARAMETRO rEF.10 Funzione Campo Default
riferimento di velocità imposta un riferimento di velocità per l'inverter; da -6000 a +6000 RPM 0 RPM / 0.1Hz
digitale 4. 0.1 a +480.0 Hz..
PARAMETRO rEF.11 Funzione Campo Default
riferimento di velocità imposta un riferimento di velocità per l'inverter; da -6000 a +6000 RPM 0 RPM / 0.1Hz
digitale 5 0.1 a +480.0 Hz..
PARAMETRO rEF.12 Funzione Campo Default
riferimento di velocità imposta un riferimento di velocità per l'inverter; da -6000 a +6000 RPM 0 RPM / 0.1Hz
digitale 6 0.1 a +480.0 Hz..
PARAMETRO rEF.13 Funzione Campo Default
riferimento di velocità imposta un riferimento di velocità per l'inverter; da -6000 a +6000 RPM 0 RPM / 0.1Hz
digitale 7. 0.1 a +480.0 Hz..
PARAMETRO rEF.14 Funzione Campo Default
riferimento di velocità imposta un riferimento di velocità per l'inverter; da -6000 a +6000 RPM 0 RPM / 0.1Hz
digitale 8 0.1 a +480.0 Hz..
PARAMETRO rEF.15 Funzione Campo Default
selettore somma sul determina il riferimento che si somma al riferimento di
riferimento di velocità. velocità principale corrente. (vedi schemi a blocchi app. C 1÷4 1
fig. C-5)
1 Riferimento da Mux1
2 Riferimento da Mux2
3 Riferimento da seriale
4 Riferimento da funzione PID
PARAMETRO rEF.16 Funzione Campo Default
peso della correzione del imposta un riferimento di velocità 0÷ ± 200% 0%
riferimento di velocità.
Vanalog. - 5
NOTA Mon.08 = Rif. + Termine in somma ⋅ rEF.16 ⋅
5
NOTA Il peso del termine in somma può essere corretto (in aggiunta o in diminuzione) con un segnale analogico
(Vanalog.) esterno introdotto al morsetto 14-15 (Ain.13=6) oppure 16-17 (Ain.14=6). La correzione può essere
osservata in Mon.08, parametro in cui rimane disponibile l’impostazione effettiva. Con una tensione di 0Vdc si ha
correzione nulla. Con +10Vdc si ha la massima correzione in aggiunta. Con -10Vdc si ha la massima correzione
in diminuzione. La funzione risulta disattivata con rEF.16 = 0%: con rEF.16 negativo la funzione è invertita.
Esempio: programmando rEF.15=1 e Ain.13=6, la correzione in % viene fatta sullo stesso riferimento di
velocità principale: in questo caso Mux1.
PARAMETRO rEF.17 Funzione Campo Default
Prima soglia di scatto. determina la soglia di frequenza / velocità per l’eccitazione 0.1 ÷ 480.0 Hz 0.1 Hz / 0 RPM.
del bit interno R1. -6000 ÷ 6000 RPM.
NOTA Quando la velocità/frequenza di uscita raggiunge o supera il valore impostato con rEF.17 il bit interno R1 si porta ad 1
7.8.5 Rampe
Velocità/frequenza
Ta Td
Ta = rPS.01÷08 t [s]
Ta Td
Td = rPS.09÷16
Figura 7.7
NOTA Nel funzionamento a tensione impressa (V/F) è possibile ottenere un tempo massimo di rampa di 16000s a 480Hz equivalenti a
1666s a 50Hz.
Nel funzionamento vettoriale (FOC) è possibile ottenere un tempo massimo di rampa di 6666s a 6000RPM equivalenti a 1666s a
1500RPM.
BIT RAMPE
La selezione delle rampe attive è determinata dallo stato dei bit logici RP1 RP2 RP3 ATTIVE
RP1, RP2 ed RP3 secondo la seguente tabella: OFF OFF OFF rPS.01/rPS.09
I bit logici RP1, RP2 ed RP3 devono essere associati con i parametri ON OFF OFF rPS.02/rPS.10
din.01÷din.05 agli ingressi o comandi desiderati (cap.3.2.14). Di OFF ON OFF rPS.03/rPS.11
default i bit logici RP1 ed RP2 sono associati rispettivamente agli stati ON ON OFF rPS.04/rPS.12
digitali RIFIN1 e RIFIN 2 (bit 2 e 3 della command-word seriale).
OFF OFF ON rPS.05/rPS.13
ON OFF ON rPS.06/rPS.14
OFF ON ON rPS.07/rPS.15
ON ON ON rPS.08/rPS.16
PARAMETRO rPS.17 Funzione Campo Default
coefficiente di imposta il tempo di raccordo tra velocità costante e rampa. 0÷200 0
arrotondamento per rampe disponibile solo come opzione custom.
ad S.
NOTA La percentuale dei punti A e B della caratteristica V/f viene calcolata su Vvf.01. Il disegno di figura 3.2.6-1 evidenzia due
particolari importanti:
1) la "forma" della caratteristica è legata esclusivamente ai due parametri Vvf.04 e Vvf.05
2) l'ampiezza dipende dal guadagno di tensione scelto in Vvf.01. Il contributo alle basse frequenze derivante dal Boost
manuale, settato con Vvf.06, andrà a sommarsi alla caratteristica nel tratto di frequenza ove risulta attivo.
V V
Vout=100%
Vvf.01=100
Vout=80%
Vvf.01=80
B
Vvf.05=66.6
B
Vvf.05=66.6
A
Vvf.04=33.3 A
Vvf.04=33.3
f f
1/3Fb 2/3Fb Fb 1/3Fb 2/3Fb Fb
V V
Vout=100%
Figura 7.8 Vvf.01=100
Vout=80%
Vvf.01=80
B
Vvf.05=50.0 B
Vvf.05=50.0
Vvf.04=20.0
A A
Vvf.04=20.0
f f
1/3Fb 2/3Fb Fb 1/3Fb 2/3Fb Fb
10.0
5.0
f
Fb Fb
16 2
NOTA Questa fase può essere interrotta solo da un Drive Disable (apertura morsetto 10 )
Vvf.13
Freq. di
2·Vvf.13
salto Vvf.13
B
Vvf.05=54.0%
A
Vvf.04=19.0%
F [Hz]
1/3Vvf.02 2/3Vvf.02 Vvf.02=Fb
La tabella seguente riporta i valori da impostare per Vvf.04 e Vvf.05 per ottenere alcuni comuni andamenti di V/F.
V=k · f V=k · f1.5 V=k · f1.7 V=k · f2
Vvf.04 33.3 19.0 15.0 12.0
Vvf.05 66.6 54.0 50.0 44.0
Coppia di carico
F (Hz)
NOTA Per la cedevolezza (parametri rEv.09, rEv.10, rEv.11) vedi paragrafo dedicato (7.9.27).
V
NOTA Lim. Coppia risultante = rEc.02 ⋅ 16 [con zoccolo minimo di 1%]
10
100%
Giri motore
RPMN (Mot.04) 2 RPMN 3 RPMN (in modulo)
RPMN (Mot.04) 2 RPMN 3 RPMN
Giri motore
(in modulo)
-100%
Figura 7.11
M
rEc.01
+
Mot.20 Mot.19 N
- 0 +
-
rEc.02
Figura 7.12
rEc.01 Max
Giri Motore
RPMN 2 RPMN 3 RPMN 4 RPMN (in modulo)
(Mot.04)
rEc.02
es.= -63% Potenza costante
63%
rEc.02
es.= 90% -100% Standard
rEc.02 min
1%
0 10 V Anal.1 / Anal.2
NOTA Funzionando in V/F può essere necessario agire sul parametro rEL.10 che modifica finemente la compensazione
dei tempi morti. Si può ottenere in tal modo:
1) Una corrente discretamente sinusoidale a basse frequenze.
2) Assenza di oscillazioni di coppia con il motore a vuoto.
La sinusoidalità della corrente a basse frequenze costituisce un indice di una corretta taratura.
Si segnala che, comunque, una corretta compensazione dei tempi morti non garantisce da una completa
assenza di oscillazioni nell’intero campo di funzionamento del motore.In questo caso é necessario ricorrere
all’uso dei parametri VvF.18 e VvF.19
Le funzioni logiche rLo.xx sono parametri che possono assumere solo i valori 0 o 1.
PARAMETRO rLo.01 Funzione Campo Default
Parametro di sblocco per posto a 1 rende modificabile la funzione rLo.06 e permette di recuperare i 0
rLo.06 parametri impostati in fabbrica. Alla accensione viene automaticamente
riportato a zero.
PARAMETRO rLo.02 Funzione Campo Default
disabilita chiave di accesso. posto a 1 abilita la chiave di blocco dei parametri . 0
(vedi capitolo 7.4.1)
PARAMETRO rLo.03 rLo.04, Funzione Campo Default
rLo.05 (FOC)
vedi note riguardanti i parametri protetti cap. 7.10 0
PARAMETRO rLo.06 Funzione Campo Default
ripristino dei valori di permette di riportare tutti i parametri ai rispettivi valori di default. Curr
default.
NOTA dopo aver messo al valore 1 il Parametro rLo.01, portare (con il tasto DW) rLo.06 a " dEF". Se a questo punto
l'inverter viene spento, alla successiva riaccensione verranno recuperati tutti i valori di default.
In tal caso è bene verificare ed eventualmente correggere i 7 parametri Mot.01÷Mot.07, quindi, renderli
attivi con una seconda operazione di spegnimento/riaccensione del GT1000 prima di dare i comandi di
marcia.
PARAMETRO rLo.07 (FOC) Funzione Campo Default
disabilitazione del permette l'esclusione della funzione di ripresa al volo nel controllo vettoriale 0
riaggancio motore in moto (FO).
con regolazione vettoriale.
NOTA se la funzione é esclusa (rLo.07=0) l'inverter inizia a modulare partendo sempre da frequenza zero: se il motore
sta girando per inerzia può esserci l'intervento della protezione di sovracorrente ("--OC") a causa della differenza
tra la frequenza comandata dall'inverter e quella corrispondente ai giri di rotazione libera del motore.
PARAMETRO rLo.08 Funzione Campo Default
disabilitazione del Sensore posto a 1 esclude la lettura e disabilita il sensore rete. 0 (abilitata)
Rete (OFF).
NOTA E’ un parametro protetto. Per la sua modifica si veda il cap. 7.10 di questo manuale. Impostare rLo.08 = 1 con
GT1000 alimentato in BUS DC. L’impostazione viene normalmente effettuata in fabbrica. Nel caso di ripristino dei
valori di default il parametro deve essere reimpostato ad 1 dall’operatore.
PARAMETRO rLo.09 Funzione Campo Default
disabilitazione protezione posto a 0 esclude l’intervento della protezione di sovratensione della linea di 1 (abilitata)
di sovratensione linea di alimentazione (--OUS).
alimentazione (--OUS).
PARAMETRO rLo.10: Funzione Campo Default
disabilitazione protezione posto ad 1 esclude la protezione termica del motore. 0 (abilitata)
termica del motore.
NOTA Quando la corrente di uscita supera del 5% quella nominale del motore (Mot.01 FO) o dell’inverter (V/F), il display
inizia a lampeggiare (sovraccarico) ed il registro accumulatore Mon.05 incrementa il proprio contenuto. Se si
raggiunge il valore 100 con rLo.10=0 scatta la protezione termica (--tH).
Escludere la protezione solo per l'attuazione di prove o applicazioni particolari: tenere presente che in questo
NOTA caso il motore può raggiungere temperature eccessive se non vengono prese le dovute precauzioni.
Non escludere la protezione se si impiegano portanti superiori ai 3 kHz
VDC
Kx
f [Hz] t [s]
t [s]
Figura 7.14
Fondo scala
V/F FOC
1 Giri motore (N) Max (Mot.19/Mot.20)
2 Frequenza di uscita (FOUT) Max (Mot.19/Mot.20)
3 Corrente di uscita (IOUT) 250%ININV (*)
4 Contatore della termica (Th%) 100%
5 Tensione condensatore (Vc) 1000V
6 Rif. velocità: (No) a valle rampa Max (Mot.19/Mot.20)
7 Rif. velocità impostata (N40) a monte rampa Max (Mot.19/Mot.20)
8 Rif.coppia (Tq0) / 250%CNMOT
9 Reazione coppia (Tq) 250%CNMOT 250%CNMOT
10 Misura potenza (P) 250%PNMOT 250%PNMOT
11 Aux1 vedi diA.01
12 Aux2 vedi diA.02
13 Motopotenziometro 100%
14 Set del PID +/- 2048
15 Reazione del PID +/- 2048
16 Registro taratura ±255 bit
(*) ININV: corrente nominale inverter
PARAMETRO Aot.01: Funzione Campo Default
selettore grandezza di uscita determina l’uscita analogica 1: morsetto XM1-18 (vedi tabella). 1÷16 1
analogica 1. giri motore
PARAMETRO Aot.02: Funzione Campo Default
offset analogica 1 corregge l'offset dell'uscita analogica 1. -127÷127 0
PARAMETRO Aot.03: Funzione Campo Default
guadagno analogica 1 permette di variare il guadagno dell’uscita analogica 1 50÷200% 100.0%
PARAMETRO Aot.04: Funzione Campo Default
selettore grandezza di uscita determina l’uscita analogica 2: morsetto XM2-11 (vedi tabella). 1÷16 3
analogica 2. corrente di uscita
PARAMETRO Aot.05: Funzione Campo Default
offset analogica 2 corregge l'offset dell'uscita analogica 2 -127÷127 0
PARAMETRO Aot.06: Funzione Campo Default
guadagno analogica 2 permette di variare il guadagno dell’uscita analogica 2 50÷200% 100.0%
PARAMETRO Aot.07: Funzione Campo Default
registro tarature PWM parametro riservato -255÷255 0
PARAMETRO Aot.08: Funzione Campo Default
configurazione uscita configura il tipo di segnale elettrico dell’uscita analogica 1, secondo la -2÷2 2
analogica 1. tabella sotto riportata (il valore 1 ha lo stesso effetto del 2).
PARAMETRO Aot.09: FUNZIONE
Configurazione uscita configura il tipo di segnale elettrico dell’uscita analogica 2, secondo la tabella sotto riportata: default 1
analogica 2. 2 Segnale raddrizzato 0/+10V
1 Segnale normale ±10V
0 Uscita zero
-1 In corrente normale ±4÷20mA (*)
-2 In corrente raddrizzato 4÷20mA (*)
NOTA (*) l’uscita in corrente richiede l’utilizzo della scheda opzionale SVS2AB.
I command bit 2-3 RIFIN1, RIFIN2 e gli ingressi digitali 0 Funzione CF1 (seleziona riferimenti)
corrispondenti ai morsetti 7-8-9, chiamati rispettivamente COM1, 1 Funzione CF2 (seleziona riferimenti)
COM2, COM3 sono programmabili nelle loro funzioni 2 Funzione CF3 (seleziona riferimenti)
rispettivamente tramite i parametri din.01÷din.05. La loro 3 Funzione RP1 (seleziona rampe)
configurazione rispetta la seguente tabella:
4 Funzione RP2 (seleziona rampe)
5 Funzione RP3 (seleziona rampe)
6 UP-Motopotenziometro
7 DOWN-Motopotenziometro
8 ALLARME ESTERNO N.C.
9 ALLARME ESTERNO N.A.
10 Abilita cedevolezza
11 Abilita P.I.D. (V/F)
12 Abilita frenatura D.C. (V/F)
13 Attiva riduzione % tensione motore (V/F)
14 Attiva II° set guadagni regolatore vel. (FOC)
15 Gestione Emergenza con rete Profibus
16 Reset allarmi
17 Ingresso I1 riferimento frequenza (opzione “GEDEA”)
18 Ingresso I2 riferimento frequenza (opzione “GEDEA”)
19 Ingresso I3 riferimento frequenza (opzione “GEDEA”)
20÷30 Disponibili
(31) Ingresso disattivato
PARAMETRO din.01 Funzione Campo Default
Configurazione RIFIN1 * (bit2 determina la funzione del bit 2 della command-word. 0÷16 (31) 31
command word)
PARAMETRO din.02 Funzione Campo Default
Configurazione RIFIN2 * (bit3 determina la funzione del bit 3 della command-word. 0÷16 (31) 31
command word)
PARAMETRO din.03 Funzione Campo Default
Configurazione ingresso digitale determina la funzione dell’ingresso digitale al morsetto 7. 0÷16 (31) 0
COM1 (morsetto 7).
PARAMETRO din.04 Funzione Campo Default
Configurazione ingresso digitale determina la funzione dell’ingresso digitale al morsetto 8. 0÷16 (31) 1
COM2 (morsetto 8).
PARAMETRO din.05 Funzione Campo Default
Configurazione ingresso digitale determina la funzione dell’ingresso digitale al morsetto 9. 0÷16 (31) 16
COM3 (morsetto 9). (RESET)
(*) RIFIN1 e RIFIN2 sono bit disponibili solo a livello di word comandi (seriale), ovvero non hanno associato un ingresso fisico in morsettiera.
NOTA Per la word protezioni e per la word stato trasmessa attraverso la seriale vedere la nota applicativa relativa
alla comunicazione Profibus.
NOTA Per la word command trasmessa attraverso la seriale vedere la nota applicativa relativa alla comunicazione
Profibus.
Viene data la configurazione delle variabili diagnostiche Aux1, Aux2 (word) e Auxb0, Auxb1 (bit). I bit diagnostici Auxb0 e Auxb1 sono contenuti
nella word STATUS (in fase di implementazione).
PARAMETRO diA.01: Funzione Campo Default
selettore assegnazione Aux1. Determina il significato della word Aux1 (visibile in Mon.13). 1 ÷ 16 3
1 Analogica 1 normalizzata (14-15) ±1024 bit
2 Analogica 2 normalizzata (16-17) ±1024 bit
3 Set point Pid (unità ingegneristiche) ±1024 bit
4 Reazione PID ±1024 bit
5 Errore velocità (FOC) ±25% Mot.03/poli
6 Idm/I_reattiva /
7 Iqm/I_attiva /
8 Riferimento coppia Tq0 (FOC) ±250%
9 Reazione coppia Tq ±250%
10 Misura potenza P ±250%
11 Tensione motore VRMS (V/F) Mot.05
12 Riferimento secondo encoder (opzione GEDEA) ±6000 RPM
13 Allarme (TRIP) /
14 Conteggio impulsi encoder -parte bassa /
15 / /
16 Gradi albero 359°
PARAMETRO diA.02: Funzione Campo Default
selettore assegnazione Aux2. Determina il significato della word Aux2 (visibile in Mon.14). 1 ÷ 16 4
1 Analogica 1 normalizzata (14-15) ±1024 bit
2 Analogica 2 normalizzata (16-17) ±1024 bit
3 Set Pid ±1024 bit
4 Reazione PID (unità ingegneristiche) ±1024 bit
5 Errore velocità (FOC) ±25% Mot.03/poli
6 Idm/I_reattiva /
7 Iqm/I_attiva /
8 Riferimento coppia Tq0 (FOC) ±250%
9 Reazione coppia Tq ±250%
10 Misura potenza P ±250%
11 Tensione motore VRMS (V/F) Mot.05
12 (Riferimento secondo encoder) ±6000 RPM
13 Allarme (LAST TRIP) /
14 Conteggio impulsi encoder -parte alta /
15 / /
16 Gradi albero 359°
PARAMETRO diA.03: Funzione Campo Default
selettore assegnazione Auxb0. determina il significato del bit Auxb0 (in sviluppo). 1 ÷ 16 1
Le funzioni logiche FLo.xx sono parametri che possono assumere solo i valori 0 o 1: esse abilitano assumendo il valore 1 le funzioni
corrispondenti.
PARAMETRO FLo.01 Funzione Campo Default
Funzione motopotenziometro inserisce la funzione motopotenziometro (vedi cap. 7.8.20). 0-1 0
(1= abilitata)
PARAMETRO FLo.02 Funzione Campo Default
funzione restart con speed- inserisce la funzione restart con speed-search (vedi cap. 7.8.21). 0-1 0
search (1= abilitata)
PARAMETRO FLo.03 Funzione Campo Default
funzione auto reset inserisce la funzione auto reset (vedi cap. 7.8.22). 0-1 0
(1= abilitata)
PARAMETRO FLo.04 Funzione Campo Default
funzione inseguimento da inserisce la funzione inseguimento da encoder (solo applicazioni speciali). 0-1 0
encoder (1= abilitata)
PARAMETRO FLo.05 Funzione Campo Default
funzione recupero cinetico inserisce la funzione recupero cinetico (vedi cap. 7.8.23). 0-1 0
(1= abilitata)
PARAMETRO FLo.06 Funzione Campo Default
funzione PID inserisce la funzione PID (vedi cap. 7.8.24). 0-1 0
(1= abilitata)
PARAMETRO FLo.08 Funzione
funzione “pausa motore” inserisce la funzione “pausa motore” (vedi cap.7.8.30). 0-1 0
(1= abilitata)
PARAMETRO FLo.09 Funzione Campo Default
funzione “avvitatore” inserisce la funzione “avvitatore” (vedi cap.7.8.26). 0-1 0
(1= abilitata)
PARAMETRO FLo.10 Funzione Campo Default
funzione “pompe ausiliarie” inserisce la funzione “pompe ausiliarie” (vedi cap.7.8.30). 0-1 0
(1= abilitata)
PARAMETRO FLo.16 Funzione Campo Default
funzione regolazione “Profilo di inserisce la funzione “Profilo di velocità”: a otto riferimenti di velocità 0-1 0
velocità”. selezionabili sono associate univocamente una rampa di accelerazione una (1= abilitata)
di decelerazione rendendo inutile l’uso di morsetti per selezionare rampe
diverse (vedi cap. 7.8.28)
din.03 = 6 UP
7 (COM1)
din.04 = 7 DW
8 (COM2) GT1000
11 (+24Vcc)
Figura 7.15
Stabilire con: Fn1.01 Il tempo di rampa del motopotenziometro (la rampa interna è sempre attiva)
Fn1.02 Il fondo scala del riferimento con motopotenziometro
Fn1.03 L’inizio scala del riferimento con motopotenziometro
Fn1.08 Se usare i comandi del tastierino per le funzioni UP e DOWN
Fn1.09 Se si vuole memorizzare o meno l’ultimo valore settato alla disalimentazione del GT1000
Fn1.10 Se si vuole memorizzare o meno l’ultimo valore settato all’apertura dei comandi.
NOTA Volendo memorizzare, quando si toglie tensione, l’ultimo valore impostato occorre settare a zero sia Fn1.09 che Fn1.10.
Abilitazione
ON OF
Marcia
Comando UP
Comando DW
Frequenza
di uscita
t [s]
Figura 7.16
Se si abilita l’inverter con il motore in rotazione la discordanza tra la frequenza generata dall'inverter e la frequenza equivalente ai giri di
rotazione del motore induce elevate correnti nelle fasi di uscita con il conseguente intervento della protezione di sovracorrente ("--OC") ed il
blocco dell'inverter.
Attivando la funzione di restart è possibile riprendere a comandare il motore in rotazione libera (per inerzia).
Al comando di Start, con la funzione attivata (FLo.02 = 1), il GT1000 comincia a modulare partendo dalla frequenza più alta (compatibile con i
limiti Mot.19 o Mot.20), riducendola poi fino alla frequenza equivalente del motore in rotazione e quindi riprende a modulare seguendo la
rampa programmata.
Nella fase di ricerca, la frequenza di uscita viene erogata a tensione ridotta, per evitare correnti elevate che farebbero intervenire la protezione
di sovracorrente ("--OC"). A ricerca completata, la tensione riprende il valore relativo alla caratteristica V/F del punto di lavoro. E'
indispensabile, per il funzionamento del restart, che il motore stia ruotando ad una velocità inferiore alla massima impostata sull'inverter.
Tipicamente questa funzione è necessaria in caso di "buco di rete" e macchine con inerzia elevata.
In tale situazione si verifica quanto segue: il motore gira alla velocità impostata, si presenta un “buco di rete”, l'inverter va in allarme "--UU" e
blocca i comandi di uscita, il motore decelera liberamente, la rete ritorna, l'inverter si resetta e riprende a comandare il motore secondo le
modalità sopra descritte.
Se al comando di Start il motore è fermo, l'inverter attua ugualmente la ricerca, scendendo fino a zero (Fmin), ripartendo poi con la rampa
impostata.
Nella fase di ricerca sul display viene visualizzata la scritta intermittente " Src".
START
Velocità motore
fMAX fRIF
Frequenza di
Fn2.01
Tensione di uscita
Fn2.04
Fn2.02
Corrente attiva
5%
Figura 7.17
La funzione prevede il reset automatico, da parte del microcontrollore, delle protezioni hardware. Il GT1000 viene fornito
3 con la funzione disabilitata, quindi tale reset può avvenire solo con comando da morsettiera: comando esterno
(morsetto COM3 programmato di default a 16).
Il microprocessore ha una predisposizione hardware per effettuare il reset delle protezioni hardware (jumper JP1 chiuso). Normalmente solo
spegnendo e riaccendendo l’inverter si può resettare il drive. Usare questo metodo se l’autoreset può essere pericoloso per persone e cose.
Per default la funzione è disattivata, si abilita a livello software, settando ad 1 il parametro FLo.03 (non occorre spegnere e riaccendere). La funzione
opera nel seguente modo:
Dopo un tempo, fissato con Fn3.05, dall’intervento di una protezione l’inverter compie un primo tentativo di autoreset. Se questo va a buon fine e non
vi sono altre protezioni, entro 10 minuti, viene "dimenticato" il tentativo n° 1 e tutto ritorna come se nulla fosse avvenuto. L'allarme rimosso viene
memorizzato in Mon.18.
Se dopo aver resettato (o tentato) la prima volta, l'inverter ritorna in protezione, dopo altri Fn3.05 secondi viene eseguito un secondo reset; se ritorna
in protezione per la terza volta, trascorsi altri Fn3.05 secondi si resetta nuovamente (terzo tentativo). A questo punto vi sono due possibilità:
1) nell'intervallo di tempo di 10 minuti dall’intervento della prima protezione non si sono verificate altre protezioni e l’inverter è ritornato al
funzionamento normale con uno o due o tre tentativi di reset.
Trascorsi i 10 minuti l’inverter azzera il timer predisponendosi per un eventuale altro ciclo di tre tentativi.
2) non sono ancora passati 10 minuti dall’intervento della prima protezione, sono stati utilizzati i tre tentativi di autoreset e vi è una quarta protezione.
L'inverter non opera più nessuna azione di autoreset, è necessario un reset esterno (morsetto XX) o uno spegnimento e riaccensione. In entrambi i
casi l'inverter azzera il timer e si predispone per un nuovo ciclo.
Un reset al morsetto programmato o uno spegnimento riporta sempre al punto di partenza la procedura anche se è stato eseguito solo uno o due
tentativi.
PARAMETRO Fn3.05 Funzione Campo Default
pausa reset allarmi Tempo di attesa tra un tentativo di reset ed il successivo. 1 ÷ 30 s 1s
automatico
PARAMETRO Fn3.09 Funzione Campo Default
autoreset allarme Se Fn3.09=0 i 3 tentativi di autoreset vengono eseguiti per qualunque tipo di allarme 0÷1 0
mancanza temporanea intervenuto. Se Fn3.09=1 l’autoreset agisce solo sull’allarme “--UU” che si manifesta
rete “--UU” normalmente in presenza di un “buco” della tensione di rete.
Il risultato delle elaborazioni descritte, chiamato riferimento da encoder, va poi selezionato ponendo a 7 il parametro rEF.05 o il parametro rEF.06
come si può ricavare dallo schema a blocchi F5 dell’appendice C del manuale, o dalla descrizione dei parametri rEF citati.
PARAMETRO Fn4.01 Funzione Campo Default
Filtro digitale sui giri letti filtra i dati letti in modo da eliminare o attenuare eventuali disturbi. Il 1=10ms, 4
dato impostato definisce la costante di tempo del filtro. 2=25ms,
3=50ms,
4=100ms,
5=200ms
PARAMETRO Fn4.02 Funzione Campo Default
Guadagno moltiplica il dato letto in modo da riportarlo al valore nominale -300.00 ÷ +300.00 % 0
NOTA Permette di recuperare il valore nominale qualora il numero di impulsi per giro dell’encoder pilota sia diverso da 1024 o qualora vi sia
un rapporto di riduzione diverso da 1. Il campo negativo permette di cambiare il segno al dato letto senza intervenire sui collegamenti
o sugli ingressi digitali
PARAMETRO Fn4.03 Funzione Campo Default
Offset aggiunge al dato letto i giri impostati mantenendo il segno del dato 0-100 RPM (senza segno) 0
NOTA Permette di aggiungere una quantità fissa al dato letto. Se il dato letto è negativo, il parametro si somma con lo stesso segno. Se il
dato letto è ≥0 la somma è una normale addizione
PARAMETRO Fn4.04 Funzione Campo Default
Correzione scorrimento stabilisce la variazione % da attuare sul dato dopo gain e offset. 0 ÷ 100.0 % 0
NOTA Permette di variare il riferimento in frequenza in modo pesato attraverso un ingresso analogico della scheda di controllo (GSCMA). Si
può usare l’analogica 1 (morsetti 14-15) o la 2 (mors. 16-17).
Per attivare la funzione va posto al valore 8 il parametro Ain.13 o Ain.14 rispettivamente.
(Vanal) Tensione di ingresso = 5Vdc: nessuna variazione del riferimento.
(Vanal) Tensione di ingresso = 0 - 10Vdc: variazione del riferimento in base alla seguente formula:
Vanal− 5 V Fn 4.04
%= ⋅
5V 100
Nota:.essendo il valore massimo di Fn4.04 = 100, nel caso di massima diminuzione si puo’ portare il riferimento fino a zero, ma non si
puo’ provocarne il cambio di segno.
PARAMETRO Fn4.05 Funzione Campo Default
Termine aggiuntivo può essere aggiunto o tolto al riferimento mantenendone 0-500 RPM 0
comunque il segno.
NOTA Possono essere effettuate delle variazioni temporanee (correzioni) sul riferimento aggiungendo o togliendo i giri impostati su Fn4.05.
Attivando l’ingresso I1 si aumenta il riferimento, attivando l’ingresso I2 lo si diminuisce.
Il controllo considera il segno del riferimento prima di questa aggiunta e somma o sottrae il dato in modo che I1 provochi un vero
aumento del valore di frequenza e I2 una vera diminuzione. Se si effettua una diminuzione su un dato di valore piccolo e si va sotto lo
zero il software provvede a clampare a zero il risultato impedendo l’inversione.
I 3 ingressi I1, I2, I3 che permettono il recupero ansa e l'inversione del segno del riferimento proveniente dalla scheda, sono abbinati agli ingressi
digitali dell'inverter (morsetti 7, 8, 9) preventivamente configurati. Le configurazioni sono le seguenti.
Ingresso I1: din.xx= 17 Ingresso I2: din.xx= 18 Ingresso I3: din.xx= 19
E' possibile leggere i giri acquisiti dalla scheda II° encoder (a monte dei vari guadagni, offset, ecc..) impostando i parametri diA.01 o diA.02 a 12 e
visualizzando quindi Mon.13 o Mon.14 rispettivamente.
La funzione in oggetto prevede che a seguito di interruzioni sulla rete di alimentazione non venga perso il controllo del motore, ma venga attuato
automaticamente un arresto in rampa fino alla fermata del motore stesso.
Per conservare il controllo anche in assenza della rete di alimentazione, è necessario mantenere la tensione sul bus DC ad un valore accettabile e
superiore alla soglia di sottotensione (--UU) dell’inverter. Essendo molto elevata l’energia cinetica della macchina in rotazione (in questo senso si
parla di Recupero Cinetico), si può mantenere alta la tensione sul bus recuperando energia dal carico attraverso una decelerazione controllata del
motore. La mancanza di tensione di rete può essere breve o lunga. In entrambi i casi la decelerazione, una volta iniziata, viene completata fino allo
stop (normative di sicurezza). Questo funzione non prevede ripresa della rampa di accelerazione se durante l’arresto la rete ritorna.
Alla fine della procedura di arresto l’inverter si spegne se la rete effettivamente non è più presente oppure, se il buco è stato breve e la rete è
ritornata, va in protezione visualizzando sul display il messaggio “I-PF” (Instantaneous Power Failure).
Questa protezione può essere resettata normalmente agendo sul morsetto configurato come reset allarmi.
Durante la fase di arresto in mancanza rete, la soglia di intervento della protezione di sottotensione “—UU” viene automaticamente abbassata dal
software, indipendentemente dai parametri drv.05 e drv.08, in modo che il controllo del motore possa essere mantenuto il più a lungo possibile.
La funzione si attiva impostando il parametro FLo.05=1.
NOTA può essere necessario abbassare il valore a 15 o 20. Il valore troppo basso rende troppo sensibile il sensore e si possono avere
arresti improvvisi anche senza buchi di rete. Valori molto alti rendono il sensore indifferente ai buchi ed escludono la funzione.
PARAMETRO Fn5.09 Funzione Campo Default
Insensibilità in numero di cicli / 1-50 3
a 2ms
NOTA non va messo molto alto perché interverrebbe l’allarme “—UU” prima di rilevare il buco. Non è facile nemmeno riuscire a tenerlo ad
1 senza che continui a rilevare buchi non reali. I valori buoni sono da 2 a 5. Può essere utile usare 4 o 5 se la lettura della tensione
sul bus fosse un po’ disturbata
I parametri per la taratura del sensore software (Fn5.07, 08, 09) sono attivi solo sulle taglie dall’S1GT003 fino
NOTA all’S1GT028. Per le taglie superiori non hanno effetto, essendo attivo un sensore di rete hardware.
Tale tempo può essere quantificato in alcuni millisecondi, ed è approssimativamente indipendente dalla taglia dell’inverter poiché il rapporto tra la
corrente nominale e la capacità dei condensatori è in genere sempre lo stesso. Entro questo tempo è necessario:
- riconoscere la mancanza rete
- porre in atto la decelerazione per recuperare energia dal carico
E’ importante ricordare che un abbassamento della tensione continua può essere comunque causato da diversi eventi:
- una ondulazione della tensione di rete
- una presa di carico improvvisa
- la fine di una decelerazione
La funzione di recupero cinetico, attraverso il “sensore software” che va opportunamente tarato (parametri Fn5.07, Fn5.08 e Fn5.09), deve
discriminare i buchi di rete da normali oscillazioni della tensione continua.
È bene settare rLo.14 = 1 in modo da escludere la funzione di “limitazione della rampa di frenatura” e lasciare che la rampa stessa sia liberamente
governata dal regolatore PI. Questo permette tempi di arresto più brevi se si utilizza la resistenza di frenatura.
Se si volesse viceversa ottenere l’arresto controllato senza essere dotati della frenatura, si dovrà mantenere attiva la limitazione e quindi lasciare
rLo.14 = 0. In tal caso i tempi di arresto saranno inevitabilmente più lunghi.
Per la messa a punto si consiglia l’uso dell’oscilloscopio e dell’uscita analogica.
Modalità d’impiego
L’abilitazione del P.I.D. avviene con il logico FLo.06 posto ad 1 (non serve resettare l’inverter) e la chiusura di uno degli ingressi digitali,
preventivamente configurato per tale funzione (din.03÷din.05 uguale ad 11).
Alla chiusura dell’ingresso stabilito si avrà l’azzeramento delle variabili del PID e l’inizio della regolazione.
L’uscita del PID si somma, con segno, al riferimento di frequenza ponendo rEF.15=4 e rEF.16=100 (vedere schema a blocchi F5 del presente
manuale).
Con rEF.16 si determina la scala della frequenza d’uscita del regolatore. Ponendo rEF.16≠100 otteniamo ±50Hz quando l’uscita del P.I.D.
assume il ±100%, mentre arriveremo a ±128Hz quando l’uscita arriva al suo massimo (256%).
Con i parametri Fn6.14 e Fn6.15 abilitati (posti ad 1), si può limitare a zero rispettivamente l’uscita positiva e negativa del regolatore (ad
esempio se si desidera che il P.I.D. comporti solo un aumento sul riferimento impostato e non una diminuzione basta porre Fn6.15=1).
Attraverso il Parametro Fn6.01 si seleziona il set point, mentre con Fn6.02 si determina la provenienza del segnale di reazione.
Sia il riferimento che la reazione possono provenire da uno dei due ingressi analogici (0÷±10V, 0÷+10V rispettivamente). In un caso (scelta 2-
3) la grandezza viene convertita con segno (10bit di risoluzione).
I due ingressi possono essere configurati in corrente 4÷20mA settando Ain.15 o Ain.16 al valore 3.
Il parametro Fn6.10 è un riferimento digitale di valore impostabile tra 0 e 200%. Con Fn6.10 = 100.0% e con la reazione proveniente da una
delle 2 analogiche, l’annullamento dell’errore avviene con circa +5 volt all’ingresso.
Si può comunque tramite Fn6.08 variare il guadagno del segnale di reazione.
E’ possibile controllare la corrente sul motore ponendo Fn6.02=6: se si utilizza il set point interno Fn6.10 tarato al 100%, in uscita all’inverter si
cercherà di mantenere costante la corrente nominale INP del GT1000.
Tramite Fn6.03 si può limitare in modulo l’errore massimo applicabile, mentre con Fn6.12 posto ad 1 si inverte il segno dello stesso.
Il tempo di aggiornamento del regolatore è calcolato automaticamente in base alla costante di tempo integrale (Fn6.06) e a quella derivativa
(Fn6.07) fermo restando un tempo minimo di 8ms. Il tempo così stabilito può essere diviso per 2 per 4 per 8 o per 16 alzando il valore del
Parametro Fn6.04 (0, 1, 2, 3, 4).
E’ possibile far scattare un’uscita digitale (R5) (configurata con dot.01÷dot.03 uguale a 5) quando l’uscita del regolatore supera la soglia
impostata tramite il parametro Fn6.09.
Il Parametro Fn6.18 permette di limitare il termine integrale in percentuale dell’uscita complessiva del regolatore, evitando fenomeni di
saturazione.
Lo schema a blocchi del regolatore riporta i campi di variazione delle variabili interne di maggior interesse.
NOTA Con il parametro al valore di default l’azione integrale viene limitata al 60% dell’uscita del P.I.D. (7680).
Dunque se rEF.16=100.0% il massimo del contributo integrale vale ±30Hz.
16383
1
GT1000
Fn6.10 2048
2000 F_RIF
KP 1
+2048 8 F_ADD
-10V
+10V XM1
-2048 8 9 10 11 12
Fn6.03 Fn6.12
-16383
-1
1
Z
XM1 +2048
2 Ain.15
16-17 2
din.01÷05=11
1024 16383 Fn6.18 ABILITATION
3 1000
-10V +10V 16383 128 Fn6.14=1 32766
ABILITATION
0
+2048 EXITPID
SET PID ERROR
+ 12800 @ 100%
±2048 ±1024
KP 500 rEF16 F PID
100 TI 12800 100 (HZx10)
- -1
0
4mA 20mA 1
+2048
-16383 -16383 Fn6.18 0 Fn6.15=1 -32766 0
-10V 128
+10V REAZ PID/FEED BACK
±2048
-2048
16383
XM1
1 Fn6.08
XM1 +2048 1000
3 Ain.16 R5 RELE'
18-19 2 dot.01=5
26-28
3 dot.02=5
8
-10V +10V KP 10 TD dot.03=5
8 9
Fn6.09
-1 ERROR 1
+2048 Z 15
-16383
0
4mA 20mA
KP=Fn6.05
TI=Fn6.06
TD=Fn6.07
2 2
1 3 1 3
Ain.15 Ain.16
Fn6.02
1 2 3 6
XM1 XM1
0 Iout
16-17 18-19
Avviamento-test-visualizzazione programmazione
101
Avviamento-test-visualizzazione programmazione GT1000
La funzione viene attivata con un ingresso digitale configurato a tale scopo ponendo a 13 il parametro “din.xx” a cui l’ingresso stesso
corrisponde.
I parametri Fn7.10 e Fn7.11 impostano rispettivamente il tempo in cui avviene la riduzione di tensione e il tempo in cui avviene la restituzione
della piena tensione. Essi sono espressi direttamente in secondi con decimi e centesimi. Il Parametro Fn7.12 imposta invece il valore % della
tensione ridotta e può andare dal massimo di 100 (default) al minimo di 50%.
Comando
Tensione motore Vvf.01
Fn7.12
Fn7.10 Fn7.11
Le formule che seguono danno l'effettiva variazione di giri in funzione dei parametri sopracitati e della richiesta di coppia in % (TP≡Mon.11). In
esse compare la variabile RPMN=giri nominali motore corrispondente al parametro Mot.04.
Il ∆giri effettivo avrà poi il segno opportuno, nel senso che a seconda del segno dei giri del motore si avrà in erogazione sempre un calo di giri
e in recupero sempre un aumento del valore assoluto dei giri.
Esempio: Con una rotazione nel verso positivo dei giri, assumendo i seguenti valori per i parametri
rEv.09 = soglia di intervento (solo in erogazione) valore: 50.0%
rEv.10 = cedevolezza in erogazione valore: 10.0%
rEv.11 = cedevolezza in recupero valore: 20.0%
Mot.04 = RPMN giri nominali motore valore: 1450rpm
Con una TP pari al 100% si otterrà sempre un ∆giri in % uguale al percento settato nel Parametro di cedevolezza attivo.
∆ Giri
rEv.10
100 %
Coppia frenante Coppia motrice
rEv.09 100 %
rEv.11
Figura 7.19
Con questa funzione è possibile attribuire ai bit di comando CF1, CF2, CF3 la doppia funzione di selettori di riferimento e di selettori delle rampe
(contemporaneamente). In tal modo si può disporre effettivamente di 8 riferimenti di velocità ognuno dei quali ha una propria rampa di accelerazione
e una propria decelerazione.
Per ottenere ciò porre ad 1 il parametro FLo.16. In tal modo i comandi CF1, CF2 e CF3 vengono a svolgere la consueta selezione del riferimento e
in più la selezione delle rampe comportandosi anche come RP1, RP2, RP3.
I comandi RP1, RP2 (qualora fossero attivati attraverso ad es. i bit2 e bit3 della command-word) sono ininfluenti, cioè si può fare a meno di
configurare i bit (RIFIN1 e RIFIN2) come selettori di rampe poiché non sarebbero comunque attivati dal software.
Tali bit rimangono, quindi, liberi per essere attribuiti ad altri comandi funzionali.
rPS.08 rPS.15
rEF.14
rEF.13 rEF.13
rPS.07 rPS.14
rEF.12 rEF.12
rPS.06 rPS.13
rEF.11 rEF.11
rPS.02 rPS.09
selez. rEF.05 selez. rEF.05
rPS.01 rPS.09
START
t
STOP
Figura 7.20
14 16
CHIUSO
SCHEDA
PTC CONTROLLO
PTC SCHEDA CONTROLLO (NTC)
GT1000 GT1000
(NTC)
15 17
17
Figura A Figura B
V V
Vin
Ain.1 Ain.1
Vin
Ain.1 Ain.1
t [s] t
Allarm Allarm
Protezion Protezion
Abil. Abil.
PTC NTC
PREMESSA
Questo funzioni, attive in controllo scalare (V/F) sono state sviluppate appositamente per sistemi di pompaggio.
In particolare la funzione “pompe ausiliarie” permette di gestire, oltre alla pompa sotto inverter, altre due pompe ausiliarie collegate
direttamente in rete che vengono accese alternativamente nel momento in cui la portata dell’impianto lo richiede, in modo da mantenere
costante la pressione all'interno di una fascia di tolleranza impostabile.
PMP.03
Set Pressione=100%
PMP.01
La funzione di "pausa motore" consente di fermare automaticamente il motore della pompa comandata dall’inverter (pompa principale),
quando questa lavora al di sotto di una certa portata o quando la stessa è nulla. Nel momento in cui le condizioni dell’impianto lo richiedono, si
ha il riavvio automatico del motore. Questo consente di risparmiare energia mantenendo in moto la pompa solo quando serve.
Oltre a queste sono disponibili altre funzionalità che risultano utili nelle applicazioni dove l’inverter comanda una pompa.
Tabella parametri:
Parametro funzione unità min. Max default ind. Ser.
FLo.10 Abiltazione della funzione / 0 1 0 392
PMP.01 Soglia di accensione % 10.0 100.0 90.0 152
PMP.02 Attesa accensione IIa pompa s 1 250 5 285
PMP.03 Soglia di spegnimento % 100.0 180.0 110.0 153
PMP.04 Attesa spegnimento IIa pompa s 1 250 5 286
PMP.05 Numero pompe ausiliarie / 1 2 1 277
dot.01÷03 Selettori uscite digitali / 9-10 /
Pompa
Schema generale
principale
GT1000 M3
∼
rete M3
∼
Pompe
ausiliarie
M3
∼
Figura 7.21
Scopo della funzione è di “aiutare” il regolatore P.I.D. a mantenere la pressione dell'impianto all'interno di una fascia di tolleranza rispetto al
set point impostato, attivando o disattivando le pompe ausiliarie a seconda della portata d'acqua richiesta.
L’accensione della prima pompa ausiliaria avviene una volta che la pressione dell'impianto (visualizzata in Mon.14) è scesa rispetto al set-
point (visualizzato in Mon.13) della percentuale impostata nel parametro PMP.01. Nel caso a l'accensione della prima pompa ausiliaria, ha
riportato la pressione al di sopra della soglia PMP.01 entro il tempo stabilito da PMP.02 (caso a).
Nel caso di forte richiesta di acqua invece (portata elevata) se l’inserimento della prima pompa non riesce a riportare la pressione al di sopra
della soglia inferiore, dopo il tempo impostato in PMP.02 si ha l’inserimento della seconda pompa (caso b). La figura seguente illustra i due
casi:
ON ON
Pump 1 Pump 1
ON
Pump 2 OFF Pump 2
caso A caso B
L’eventuale spegnimento di una pompa si ha nel momento in cui la pressione sale al di sopra del set-point della percentuale impostata nel
parametro PMP.03 (soglia di spegnimento).
Nel caso si arrivi in questa situazione con entrambe le pompe accese lo spegnimento della prima pompa è immediato, mentre lo spegnimento
della seconda dipende dal valore raggiunto dalla pressione dopo un tempo impostabile (parametro PMP.04). Trascorso questo tempo se la
pressione scende sotto la soglia di spegnimento, ovvero rientra nella fascia di tolleranza, la pompa rimane accesa (caso c), altrimenti si
comanda la fermata anche per questa (caso d).
Questo evita di spegnere entrambe le pompe per dover poi riaccenderne subito una.
PMP.03 PMP.03
PMP.04 PMP.04
P.= Mon.14 P.=
Pump 1 Pump 1
OFF OFF
Pump 2 ON Pump 2
OFF
caso C caso D
In generale perciò PMP.01 va fatto corrispondere circa alla minima pressione a cui può funzionare l'impianto, mentre PMP.03 alla massima.
Si ricorda infine che l’inverter provvede ad accendere alternativamente le due pompe di servizio, in modo da sfruttare equamente il sistema.
Il parametro PMP.05 stabilisce il numero di pompe ausiliarie: nel caso se ne usi una sola lo spegnimento e l'accensione avviene senza tempi
di attesa, ma in ogni caso i tempi PMP.02 e PMP.04 determinano dei tempi durante i quali non si possono avere commutazioni.
La visualizzazione in Mon.13 e Mon.14 rispettivamente del set point e della pressione sull’impianto avvengono in unità ingegneristiche
attraverso il parametro di conversione Fn6.16.
Tabella parametri:
Parametro funzione unità min. Max default ind. Ser.
FLo.08 Abiltazione della funzione / 0 1 0 393
PMP.06 Corrente di spegnimento % 0 95 40 287
PMP.07 Pressione di restart % 5.0 100.0 80.0 154
PMP.08 Tempo pre-pausa s 0 300 10 155
PMP.09 Riferimento PID pre-pausa % 0.0 200.0 115.0 156
Quando la richiesta d'acqua è estremamente bassa da parte dell'utenza, l’inverter riduce al minimo i giri della pompa principale; in questa
situazione potrebbe essere utile fermare il motore.
L’arresto automatico della pompa principale (motore sotto inverter) può avvenire in 2 modi.
PMP.06 diverso da 0 (default): l’arresto si verifica quando in uscita si mantiene una corrente attiva minore o uguale a quella impostata in
PMP.06 stesso (% della nominale del motore) per il tempo impostato in PMP.08. Il parametro PMP.06 in questo caso determina il
valore di flusso (portata) che manda il sistema in spegnimento. In fase di taratura può essere utile leggere la corrente attiva nel
parametro Mon.11 (nominale motore≡100%).
PMP.06=0: l’arresto avviene dopo che la frequenza di uscita si mantiene al valore minimo (rEF.07) per il tempo impostato in PMP.08.
Prima dello spegnimento il set point del regolatore P.I.D. dell’inverter, viene temporaneamente aumentato di una percentuale che dipende dal
parametro PMP.09 (100% = nessun incremento): negli impianti di pressurizzazione, questo incremento aumenta la durata dei tempi di pausa
evitando ripetute accensioni e spegnimenti.
Nella fase di pausa il regolatore P.I.D. rimane attivo, infatti, quando la pressione scende nuovamente sotto il livello stabilito con PMP.07 (in
percentuale del set point) l’inverter riavvia il motore accelerandolo fino al raggiungimento del riferimento di frequenza stesso.
Il grafico riporta una sequenza del funzionamento, con il P.I.D. utilizzato per controllare la pressione e PMP.06 diverso da 0.
PMP.09
P [Bar]
SET Pressione
Mon.13
Pressione
PMP.07 Mon.14
Press. restart
PMP.06
Corrente spegnimento
Marcia/Stop t (s)
Marcia Marcia
Stop
PMP.08 (s) t (s)
Tempo pre-pausa
Figura 7.22
Nel caso si utilizzi in contemporanea la funzione "pompe ausiliarie" l'accensione anche di una sola di queste esclude ovviamente la possibilità
di mandare in pausa la pompa principale.
Mot.19
rEF.05=3
Termine fisso Riferimento frequenza
-
rEF.07
+
Mot.20
Abilitazione
termine P.I.D.
SetPoint
Fn6.10 +
-
Feedback (4-20mA)
Figura 7.23
N.B.: Le funzioni viste sono attive sia sulla prima (morsetti 14-15) che sulla seconda analogica (morsetto 16), purché queste siano state
configurate come ingressi del tipo 4-20mA impostando rispettivamente Ain.13 o Ain.14 al valore 3.
Variabili monitor
Le visualizzazioni in Mon.13 e Mon.14 (se diA.01=03 e diA.02=4) sono rispettivamente il riferimento (set point) e la pressione dell’impianto
direttamente in unità ingegneristiche attraverso il parametro di conversione Fn6.16. Per ottenere la lettura corretta bisogna impostare in
Fn6.16 il valore in Bar (o altra unità) che corrisponde ai 20mA del trasduttore utilizzato.
Sul parametro Mon.18 è al solito visualizzato l'ultimo allarme intervenuto, ma tenendo premuto il tasto DW si può scorrere la lista delle ultime
10 protezioni verificate. Alla decima lo scorrimento si blocca. Sul parametro Mon.19 è attivo il contaore di funzionamento. Premendo il tasto
DW o il tasto UP dell’inverter si possono visualizzare i minuti.
Controllo GT1000
Mon.1
rEF.0
rEF 05=
Mot.19 ~
rEF 06= Termine fisso +
rEF.0
F. rif.
~
rEF.1 +
Mot.20
Uscite
digitali
SetPoint +
Fn6.1
- M1 M2 M3
3~ 3~ 3~
Mon.1 Mon.1
Figura 7.24
Il PID regola la velocità del motore M1 allo scopo di mantenere la pressione impostata nel set point (Fn6.10). Una componente di frequenza
proviene dal termine fisso impostato in rEF.07, rEF.08 o rEF.10 (a seconda del numero di pompe ausiliarie accese in quell'istante) permette di
far lavorare il regolatore su un intervallo più ridotto di frequenze. La misura della pressione del sistema avviene tramite il trasduttore 4÷20mA:
tale segnale è portato ad uno degli ingressi analogici dell'inverter, preventivamente configurato come ingresso reazione PID.
Dati pompa principale: gli unici dati da impostare che riguardano il motore della pompa principale sono la corrente nominale del motore
(Mot.01) e il cosϕ (Mot.07).
Visualizzazione in Bar: si può leggere direttamente il segnale trasdotto in Bar visualizzandolo sul parametro Mon.14: questo si ottiene
impostando in Fn6.16 il valore in Bar della pressione corrispondente a 20mA (Pmax) per il tipo di trasduttore usato.
Set-point: l'impostazione del set-point (Fn6.10) si calcola a partire dalla pressione (P) che si desidera avere nell'impianto, ed in base al tipo di
trasduttore usato (Pmin/Pmax) secondo la seguente formula:
P− Pmin Pmin=pressione a 4mA, Pmax=pressione a 20mA
Fn 6.10 = 200.0 ⋅
Pmax − Pmin
In Mon.13 (con diA.01=3) si ha direttamente il riferimento visualizzato in Bar.
Pompe ausiliarie: nel caso di una sola pompa ausiliaria all'accensione della stessa si ha la commutazione automatica del termine fisso di
frequenza da rEF.07 a rEF.08, ed il ritorno a rEF.07 al suo spegnimento. In questo modo si evita che nella fase di attivazione della pompa
(che va fissa a 50Hz) si crei un brusco aumento di pressione nell'impianto, e viceversa un calo eccessivo al suo spegnimento. Il valore da
impostare va tarato cercando di evitare questo fenomeno. Lo stesso comportamento si ha con due pompe ausiliarie: in tal caso all'accensione
della seconda pompa si passa automaticamente dal termine rEF.08 a quello impostato in rEF.10.
Taratura pausa motore: per stabilire a che portata d'acqua mandare in pausa il motore è sufficiente porsi in quella condizione di flusso ed
andare sul parametro Mon.13 per leggere il valore di corrente attiva (%) che si stabilisce per tale portata. Questo valore va impostato nel
parametro PMP.06 ed eventualmente corretto di poco per avere lo spegnimento nelle condizioni previste. Il parametro PMP.08 stabilisce per
quanto tempo la pompa deve rimanere nelle condizioni di flusso ridotto prima di venire spenta effettivamente.
MECCANISMO DI SBLOCCO:
Mettere rLo.01 a 1, mettere rLo.06 a dEF, rimettere rLo.01 a 0.
I parametri sono ora normalmente modificabili.
Parametro:
rEL.02 = KI_ID = correttore KID campo di valori = -10 ÷ +10 regola l’anello di flusso
rEL.04 = KI_IQ = correttore KIQ campo di valori = -20 ÷ +20 regola l’anello di coppia
Si consiglia un valore di -5, -10 rispettivamente, con motori a 6 poli per rimediare a eventuali oscillazioni di flusso e/o coppia.
Note:
I dati introdotti in rEL.02 e rEL.04 vanno a sommarsi ai parametri preesistenti.
Esempio: rEL.02=3, rEL.04=-4
Risultano: KID = 10 + 3 = 13 e KIQ = 20 - 4 = 16
☞ Prima di spegnere l’inverter ricordare di rimettere rLo.01 = 1 e rLo.06 = Curr, altrimenti verranno ripresi i valori di default
perdendo le impostazioni dei parametri del motore e quelli programmati dall’utilizzatore.
Nota su rLo.03-4 :
100%
(IDN)
Giri
RPMN 2 3 Motor
(Mot.04)
- rLo.03= 0: la corrente di flusso viene sempre regolata come in figura, ma l’algoritmo cerca di compensare gli effetti della non linearità della
caratteristica magnetica riducendo ulteriormente la corrente di flusso.
- rLo.04= 1: posto ad 1 ha un effetto stabilizzante sul sistema, specie quando si lavora a coppia nominale e a giri nominali e la tensione
nominale del motore coincide con quella di rete. Nel funzionamento in “velocità” tale bit può essere in ogni caso posto ad 1.
Figura 8.1
8.2 Interfaccia seriale RS485
L'interfaccia seriale RS485 prevede un collegamento a 2 fili e consente di comunicare su una singola linea con più dispositivi (massimo 32).
Questo tipo di interfaccia, prevedendo un ingresso differenziale, è più immune ai disturbi di sistemi tipo RS232, può tollerare livelli maggiori di
tensione a modo comune e permette di operare su lunghe distanze fino a 1200 metri.
Questo protocollo definisce il formato del carattere, la sintassi dei comandi e la sequenza dei caratteri da inviare alle unità.
Un carattere è formato da 10 bit: il primo bit è detto "start bit" ed è a livello logico 0, di seguito viene trasmesso il dato (un carattere ASCII di 7
bit), l'eventuale bit di parità e lo "stop bit". Se la parità è impostata "PARI" viene trasmesso un livello logico 1 di parità (bit 9) quando il dato è
formato da un numero dispari di impulsi logici in modo che il dato + il bit di parità diano un numero pari di livelli logici 1. Se la parità è
impostata "NESSUNA" non viene calcolato il bit di parità ma vengono comunque inviati 10 bit per carattere. Il bit finale è lo "STOP BIT" ed è a
livello logico 1. La velocità con cui sono trasmessi i caratteri è detta BAUD RATE e definisce il numero di bit trasmessi al secondo. Questo
parametro (19) può variare da 600 a 9600. Il baud rate dell'inverter deve coincidere con il baud rate del computer.
Prima di una qualsiasi comunicazione si devono impostare sugli inverter i seguenti parametri.
Il comando "READ" è composto al massimo di 9 caratteri. Il formato del messaggio è così costruito:
Inizializzazione della comunicazione: 1 carattere EOT (04H)
"EOT" è un carattere speciale ASCII conosciuto come carattere di controllo; analogamente ad altri caratteri di controllo è formato da 7 bit.
Quando questo carattere viene inviato si inizializzano tutti i dispositivi collegati alla linea seriale.
Indirizzo di stazione: 4 caratteri ADD
L'indirizzo del dispositivo identifica quale dispositivo connesso alla linea seriale deve comunicare con l'host. L'indirizzo può variare da 0 a 32 ed è
impostato dal parametro S-L.13.
Per l'integrità del dato i digit vengono inviati 2 volte: ad esempio se l'indirizzo di stazione è 09 viene inviato 0099.
Numero del parametro: 3 caratteri max. DP
Indica il parametro che deve essere letto; consiste in un numero massimo di 3 caratteri. Ad esempio per il parametro rEF.07 inviare 24 o 024.
Fine del messaggio: 1 carattere ENQ (05H)
Evidenzia la fine del messaggio.
Il formato del messaggio inviato da host è pertanto: EOT ADD DP ENQ
AVVERTENZA L’inverter ha un timeout cioè dopo un certo periodo quantificabile in meno di 100ms. considera il messaggio
finito.
Il comando "WRITE" è composto al massimo di 9 caratteri. Il formato del messaggio è così costruito:
Inizializzazione della comunicazione: 1 carattere EOT Vedere descrizione precedente.
Indirizzo stazione: 4 caratteri ADD Vedere descrizione precedente.
START del messaggio: 1 carattere STX Vedere descrizione precedente.
Numero parametro: 3 caratteri max. DP Vedere descrizione precedente.
Il valore del parametro: 6 caratteri max. DATA
Questo è il valore che deve essere implementato. Il primo carattere è il segno del dato; se tale informazione è priva di importanza, come nella
trasmissione di un parametro logico, il primo carattere può essere uno spazio. Tale carattere determina la fine del numero del parametro. I
rimanenti caratteri, 5 al massimo, consistono di 4 digit e di un punto decimale se necessario.
Fine del dato richiesto: 1 carattere ETX
Checksum del blocco dei dati: 1 carattere BCC
Vedere la precedente descrizione; se BCC è disabilitato per terminare il messaggio può essere inviato qualsivoglia carattere ASCII.
Il messaggio inviato al dispositivo ha la struttura: EOT ADD STX DP DATA ETX BCC
AVVERTENZA L’inverter ha un timeout cioè dopo un certo periodo quantificabile in meno di 100ms. considera il messaggio finito.
Se il numero parametro, il dato o il BCC contengono degli errori viene trasmesso dal GT1000 il carattere "NAK". Se l'indirizzo stazione è 0 il dato
inviato viene implementato da tutti i dispositivi interessati (S-L.13 = 0); tuttavia nessuno degli inverter collegati invia il carattere di riconoscimento
all'host.
Il checksum del blocco dei dati
Il checksum del blocco è un carattere singolo ottenuto facendo l'OR esclusivo di tutti i caratteri ricevuti: se il risultato è un carattere di controllo
ASCII si deve aggiungere il numero 20 esadecimale. La variabile di inizio per il calcolo del checksum deve avere valore 0.
INIZIO DEL
MESSAGGIO
HOST - VECTOR
EOT ADD DP ENQ
(1) (4) (3)
9 CARATTERI
RISPOSTA
DRIVE
HOST - DRIVE
RISPOSTA
HOST ACK o NAK o BS
1 CARATTERE
FINE
MESSAGGIO
HOST - DRIVE
EOT ADD
(1) (4)
5 CARATTERI
HOST - DRIVE
12 CARATTERI
RISPOSTA
DRIVE
FINE MESSAGGIO
la codifica è la seguente:
COM2 FL/RV
COM3
RIFIN2 DRIV.ENABLE
Esempio: sia effettuato il collegamento tra i morsetti 10 e 11 (con S-L.03=0): inviando una Command = 161 (A1 in base 16) significa: -inverter
abilitato, comando di marcia, attivo il riferimento rEF.09.
Si sottolinea che: quando l'inverter è sotto il controllo della seriale, S-L02=0, esso è in grado di ricevere i comandi attraverso la scrittura di Mon.17
a patto che il parametro S-L.03 sia uguale a 0. In tal caso i comandi hardware che normalmente esso riceve dalla morsettiera rimangono
comunque attivi e si combinano con quelli ricevuti dalla seriale.
Se ad esempio il morsetto 5 (MARCIA) è chiuso, il valore del bit 0 di Mon.17 è ininfluente poiché è in OR logico con l'uno derivante dalla chiusura
del morsetto 5. Il comando di marcia avanti è riconosciuto attivo. Analogamente per gli altri ingressi.
L'unica eccezione riguarda il morsetto di abilitazione 10. il comando di drive enable infatti è gestito mantenendo prioritario l'ingresso
hardware.
*) Se il morsetto è aperto l'inverter è sicuramente in disable (rdy).
Il comando da seriale, bit 7 di Mon.17, non è sufficiente ad abilitare il dispositivo.
**) Se il morsetto è chiuso ed S-L.03 = 0, sta alla seriale confermare o meno l'abilitazione dell'inverter:
-con un 1 sul bit 7 di Mon.17 essa può dare l'Enable e rendere operativi i comandi di marcia/arresto.
-con uno 0 può disattivare il dispositivo lasciando in rotazione libera il motore.
Se S-L.03 = 1 invece i comandi attivi sono solo quelli hardware (morsettiera).
Il “riferimento da interfaccia seriale" indicato nello schema a blocchi come Ser. è indirizzato sul Mon.09 (indirizzo 188). Una volta selezionato al
valore 6 o il parametro rEF.05 o il rEF.06 e reso attivo con i contatti (o comandi equivalenti) CF1, CF2 e CF3, si può cambiare il riferimento
attraverso la seriale secondo le esigenze del ciclo di lavoro o secondo le esigenze del controllo senza interessare la memoria non volatile
dell'inverter. E' chiaro infatti che attraverso la seriale si potrebbe anche rendere attivo ad es. rEF.01 e si potrebbe variare il riferimento modificando
il valore del rEF.01 stesso; questo modo di operare è consentito ma è comunque sconsigliato poiché coinvolge delle ripetute ed inutili scritture
sulla EEPROM della scheda di controllo.
Questi dispositivi permettono solo un numero limitato di operazioni di scrittura.
Per abilitare l’uso effettivo dell’interfaccia seriale RS485 HalfDuplex con il protocollo ANSI-X3.28-2.5-A4 , disponibile sui morsetti 19-20-21
della scheda di controllo (XM1) é necessario porre S-L.04 a 0 e S-L.05 a 1 (oltre ad aver abilitato la seriale con S-L.02=0).
Il significato dei morsetti è il seguente:
Disponendo entrambe i jumper JP4 e JP5 nelle posizioni 1-2, è disponibile sul connettore telefonico X3 una seriale RS232 che può essere
collegata ad un personal computer come da tabella seguente:
Figura 8.4
In questo modo il protocollo ANSI-X3.28-2.5-A4 può essere usato per diagnostica o per l’utilizzo con l’interfaccia P.C..Sul parametro Fn7.09 la
macro “Pc232” permette di configurare automaticamente i parametri necessari (vedere cap. 7.8.25).
S1GT0P3-028 IP20
ON Fault RUN
Enter
Canc.
SHIFT
Taglia W1 H1 W2 H2 D1
Tipo Type
Frame mm in mm in mm in mm in mm in
S1GT0P3-6F I 131 5,16 271 10,67 106 4,17 246,5 9,70 55 2,16
S1GT008F II 138 5,43 341,5 13,44 98 3,86 310,5 12,22 108,5 4,27
S1GT011/15F III 138 5,43 441,5 17,38 98 3,86 410,5 16,16 108,5 4,27
S1GT018/22F IIIX 138 5,43 466,5 18,36 98 3,86 435,5 17,14 130,5 5,13
S1GT028F IIIL 138 5,43 466,5 18,36 98 3,86 435,5 17,14 145 5,13
S1GT030-036
Peso/Weigth 32Kg (70.55Lbs)
246 (9.692 in) 279 (10.99 in)
220 (8.668 in)
153,5 (6.04in)
65 [2.559 in]
358 (14.105 in)
S1GT030-036 IP54
Peso/Weigth 32Kg (70.55Lbs)
279 (10.99 in)
246 (9.692 in)
220 (8.668 in) 153,5 (6.04in)
20 (0.787 in)
430 (16.941in)
358 (14.105 in)
S1GT045-150 IP20
S1GT045-150 IP54
S1GT0P3-0P4-0P6F
+P SIZE I
W
V
U
+P
PE L1 L2 L3 U V W + R -
GT1A008-011-015 GT1A018-022
-P + L3 L2 L1 PE -P + L3 L2 L1 PE
U V W U V W
SIZE IIIX
SIZE II/III
U V W + RE- PE U V W PE + RE-
S1GT028F
RE-
+P
PE L1 L2 L3
-
SIZE IIIL
U V W PE
IMGT10002IT 127
Appendice A - Dimensioni GT1000
S1GT030-036 S1GT045-053-066
Power
Power
supply
supply
DC
DC
Board
Control
Board
Control
S1GT086-108 S1GT125-150
Board
Control
Board
Control
AC
230V 50-60Hz
F1:INGRESSI ANALOGICI
+10V
JP2
1K
Ain.02
14
5V 2048
+
Ean1 Ean1 [2]
5V +
-10V +10V
15
Ain.01
Figure B.1
Ain.03
16 Ain.05
JP3 5V 2048
+
Ean2 Ean2 [2]
5V +
475 -10V +10V
Ain.04
Ain.06
0V
131
132
F2:ANALOG INPUT CONVERSION PWM OUTPUT
F2:CONVERSIONE INGRESSI ANALOGICI USCITE PWM
rEF.01
Ain.13 Aot.01
N 1
* FOUT 2
Ean1
[1] RIF1 [5] I OUT 3
2048 1
Th% 4 +
TAB Aot.01
VC 5
Aot.02
N0 6
Appendice B - Schemi a blocco
rEF.02
N40 7
PWM0 0/ +10V
Tqo 8 Electric 18
config.
Tq 9
2 10
1000 + P
K [9] Aot.03
3
AUX1 11
[9] [4] -
K+,K TAB Aot.04 Aot.08
4 12
[4] AUX2
0 2048 Ki [9]
5 Mp 13
K% [5]
6
Aot.07
16
rEF.03
Figure B.2
Ain.14 Aot.04 19
N 1
* FOUT 2
Ean2
[1] RIF2 [5] I OUT 3
2048 1
Th% 4 + SCHEDA ESPANSIONE
TAB Aot.04
VC 5
Aot.05
rEF.04 N0 6
N40 7
PWM1 -10 /+ 10V
Tqo 8 Electric 11 -EXP
config.
Tq 9
2 10
1000 - P
K [9] Aot.06 12 -EXP
3
[4]
AUX1 11
[9] -
K+,K TAB Aot.04 Aot.09
4 AUX2 12
Ki [9] [4]
0 2048
5 Mp 13
K% [5]
6
Aot.07
16
GT1000
din.01
dot.01
0 CF1 R1 1
5 FW/ST [4]
1 CF2 R2 2
[4]
R3 3
2 CF3 [4] 3
6 RV/FI
3 RP1 R4 4
[4]
4
4 RP2 5 RL2
Figure B.3
8 COM2
1 CF2 RL3
5
6
din.03
9 COM3 [4] Auxb0 7
0 CF1
[4] Auxb1 8
1 CF2
10 DREN dot.03
R1 1
din.04 [4]
R2 2
[4] 9
0 CF1
[4] R3 3
1 CF2
11
R4 4 10
[4]
RL4
5
+24Vcc din.05
6
12 0 CF1
[4] Auxb0 7
*
1 CF2
[4] Auxb1 8 SCHEDA ESPANSIONE
Appendice B- Schemi a blocco
133
F4: DIAGNOSTIC - SPEED-FREQUENCY RELAYS
134
diA.01 diA.03
F4: DIAGNOSTICA - RELE' DI VELOCITA'-FREQUENZA
Ean1 1 R1 1
[1] [4] [3]
Ean2 2 R2 2
[1] [4]
n.c. 3 R3 3
[1] [4]
R1
n.c. 4 R4 4
[1] [4]
N-No 5 5 1
N/Fout
Idm/Irea 6 6
[2] [3]
Tqo 8 8 rEF.17
[8]
Tq 9 9
P 10 10 R2
Dia.05 13
1
N/Fout
Gradi 16 16
N
[3]
diA.04 rEF.18
diA.02
Figure B.4
Ean1 1 R1 1
[1] [4] R3
Ean2 2 R2 2
[1] [4] 1
n.c. 3 R3 3
[1] [4]
n.c. 4 R4 4
[1] [4]
N-No 5 5 [3]
rEF.19
Idm/Irea 6 6
P 10 10 -
Gradi 16 16
GT1000
RIF1 1 F5:RIFERIMENTI
[2]
[2] RIF2 2
rEF.07 3
Mux1
rEF.08 4
(*)da FW/RV 5 CF1 [3]
Ser 6
Freq 7
Mux2
(**)Mp 8
CF2 [3]
RIF1 1
[2]
RIF2 2 rEF.10
[2]
rEF.07 3
CF3 [3] + Mon.08 RPM (FOC) [7]
rEF.08 4
(*)da FW/RV 5 + Hz (V/F) [6]
rEF.11
6
Figure B.5
Ser
Freq 7 X
CF1 [3]
Mot.20
(**)Mp 8
rEF.12
CF2 [3]
rEF.15
1 2 3 4
K% (DEFAULT 100)
[2]
Appendice B- Schemi a blocco
135
136
F6: RAMPS LIMITATIONS, V/F (v/Hz) CURVE
F6: RAMPE LIMITAZIONI, CARATTERISTICA V/F (v/Hz)
tu
+
V* V
V
tv +
f
tw Fb
Appendice B - Schemi a blocco
Phase
Fase
RAMPS ROUNDING
ARROTONDAMENTO RAMPE VOLTAGE
COMPENSATION
COMPENSAZIONE
TENSIONE
rPS.17
BOOSTER
Figure B.6
iu
iv
Freq. Mon.08 + Mon.07 + Mon.04
[5] iw
+ -
Mon.03
f
GT1000
q tu
RAMPS ROUNDING
ARROTONDAMENTO RAMPE
tv
Ø* rPS.17
tw
Figure B.7
iv
Mon.04
RP1 iw
RP2
RP3
reactive
reattiva 2
iu
iv
rPS.01 rPS.09
rPS.08 rPS.16 active iw
attiva
3
Fase
Wst
+ Mon.03
from encoder f
dall'encoder +
Appendice B- Schemi a blocco
137
138
F8: SPEED REGULATOR AND TORQUE REFERENCE
F8: REGOLATORE DI VELOCITA' E RIF. DI COPPIA
FROM CONFIGURATION
Sid.04=0 PARAMETERS
DA PARAMETRI DI
CONFIGURAZIONE
+
CI C
FROM MAIN P
-1
Z
CNI
+ +
N0 Tpa Torque term I from PID
[7] Mon.07 X
+ Termine di coppia I dal PID C
Appendice B - Schemi a blocco
-
N
P
+
Tp Torque term from PID rEc.08=1 Tqo (torque request)
X
Mon.02 + Termine di coppia dal PID Tqo (richiesta di coppia)
+
+ Mon.10
D +
rEc.08=1 CN CN FROM CONFIGURATION
Sid.05=0 PARAMETERS
-1 (ADD_TP) DA PARAMETRI DI
Z X CONFIGURAZIONE
- -
+ C FROM MAIN P
DA RETE P
Tqo
Figure B.8
2 3 4 5 6
rEc.10
SCHEDA ESPANSIONE
rEv.07 N>rEv.04 D
I FROM MAIN P
I DA RETE P
GT1000
K+
[2]
Figure B.9
Mot.04(Mot.15)
9=4
rEc.0
9=3,
rEc.0
N CN,CNI
[8]
K- Ki
[2] [2]
Tint [8]
X X
rEc.02 rEc.11
Appendice B- Schemi a blocco
139
Appendice B - Schemi a blocco GT1000
INVERTER ⇐ ⇒ PC
Fig. 3.1
Il cavo va poi inserito dal lato inverter nel connettore telefonico X3 della scheda di
controllo, sfruttando l’apposito adattatore riportato in figura (codice 1000007127):
Sulla medesima scheda devono inoltre essere configurati i 2 jumpers JP4 e JP5
nelle posizioni 1-2 come evidenziato nel topografico di seguito (la piazzola
quadrata identifica il pin 1).
U16 U26
JP5
JP4
U28
X3
JP6
KE1 JP2
E JP9
JP3
XM1
Fig. 4.1.1
Il tasto con l’icona del “PC e freccia verso l’alto” attiva l’upload dei parametri dell’inverter che vengono così memorizzati in un file denominato
‘parsvs.xxx’, dove ‘xxx’ indica l’indirizzo seriale dell’azionamento collegato.
Alla fine del processo di upload viene abilitato il tasto con la ‘P’ (figura 4.1.2), tramite il quale si accede alla possibilità di dialogare con
l’azionamento direttamente tramite tabelle relative a famiglie di parametri. Si possono visualizzare i parametri dell’azionamento, modificarli ed
eventualmente salvarli sullo stesso file o su un altro (tasto con l’icona del disco).
Fig. 4.1.2
Il tasto di Stop in questa situazione impedisce la modifica dei parametri dell’inverter collegato, dando la possibilità di creare un nuovo file di
parametri a partire da quello del drive stesso.
Tornando alla schermata di Fig.4.1.1 se si sceglie il tasto di apertura del file si apre un file di parametri già esistente. In questo caso si
visualizza la schermata seguente (Fig.4.1.3) con attivo anche il tasto di Download. Premendolo si scarica sul drive collegato il file di parametri
che si è appena aperto. Questo permette ad esempio di programmare in breve tempo più inverter configurati allo stesso modo.
Tasto Download
Fig. 4.1.3
4.2 Funzionamento off-line
Dalla schermata iniziale (Fig.4.1) premendo subito il tasto di apertura file si entra nel modo di funzionamento off-line: senza collegarsi
all’inverter è possibile visualizzare i parametri relativi ad un file di backup di un certo azionamento creato precedentemente.
Prima di poter aprire il file di parametri, il programma richiede di selezionare il file di configurazione (Fig.4.2.1).
I files di configurazione sono files di testo e
contengono informazioni relative ai parametri del
drive (indirizzo seriale, minimo, massimo, default,…)
per una determinata versione software dello stesso. I
file di configurazioni sono contenuti nella directory
“data” all’interno della directory “Elco”.
Fig. 4.2.1
4.3 Parametri
Fig.4.3.1
Per alcuni parametri la scelta del valore avviene tra un certo numero di possibilità fisse (selettori). La scelta in questo caso si attiva con il
pulsante evidenziato nella figura seguente.
Fig. 4.4
Linea / Mains
O2
~
Inverter
Ampolla
~ Bulb
Trasformatore
Transformer
O3
E’ stata tolta completamente la dipendenza della tensione di uscita dalla frequenza, cosa che avveniva attraverso il parametro Vvf.02=500.
Adesso il parametro Vvf.02 è completamente ininfluente. La tensione uno volta fissata (attraverso analogica o parametro interno Vvf.01)
rimane costante su tutto il campo di frequenze d’uscita (500-1000Hz).
E’ stata aumentata la risoluzione della modulazione della tensione di uscita, permettendo una regolazione più fine sia attraverso l’analogica 2
(morsetti 16-17), sia nel caso si utilizzi il parametro interno Vvf.01 (il parametro ora si presenta con il punto decimale, quindi ha un range
0.0÷100.0).
S1GT 125 F B N F N N 90
SERIE
TAGLIA IN KVA (KVA=In*400V*1.73)
TENSIONE D’INGRESSO F = 380V/480Vac
G = 500Vac
SCHEDA DI CONTROLLO B = Base (V/Hz)
1.2 Targhetta
Una targhetta è presente su qualsiasi GT1000 e riporta i dati di targa.
(a)
Tipo di inverter
Ingresso
Tensione, Frequenza, Numero fasi
Corrente, Max. corrente di cortocircuito
simmetrica
Alimentazione ausiliaria, Tensione, Frequenza,
Numero fasi,
Corrente assorbita
Uscita
Potenza
Tensione, Frequenza, Numero delle fasi
Corrente
2 Dati elettrici
Taglia-Frame
Corrente Uscita Corrente Ingresso Potenza uscita Filtro RFI Reattore
Field Bus
RFI Filter
GT1000
Suffisso
Voltage
Keypad
Control
[@400Vac] di ingresso
Brake Monofase Trifase
KVA
DATI TECNICI
NORME
IEC 146.2
EN61800-3 (EMC)
EN 50178 (Bassa tensione)
CONDIZIONI AMBIENTALI
Temperatura lavoro: 0-40°C (declassare del 1% per ogni °C, 55°C max)
immagazzinamento: da-20 a +70°C
Umidita’ relativa: 95% (senza condensa)
Altitudine s.l.m: 1000m. (declassare del 1% per ogni 100m max 3000m)
Grado di protezione: IP20 (protetto contro i contatti accidentali)
Raffreddamento: con ventilatore integrato
COLLEGAMENTO ALLA RETE
Tensione trifase: F=380-480V ±10% G=500V ±10%
Frequenza: 48-63Hz
Fattore di potenza: >0,98 (con reattore di linea)
Rendimento: >0,98 (50Hz- carico nominale)
COLLEGAMENTI AL CARICO
Tensione monofase: da 0 alla tensione di rete
Frequenza di uscita: 500-1000Hz
Frequenza di switching: 3-6 KHz
Risoluzione frequenza: 0,1Hz
Precisione frequenza 0,1% (comando analogico), 0,01% (comando digitale)
Sovraccarico: 150%x1min
COLLEGAMENTI DI CONTROLLO
N°1 ingresso analogico differenziale config.: 0 - ±10V, 0/4-20mA 10bit+ s
N°1 ingresso analogico configurabile: 0 - ±10V, 0/4-20mA 10bit +s
N°1 uscita: +10V - 5mA (protetta contro corto circuito)
N°1 uscita : 0 -10V tarabile e configurabile
N°2 uscite a relé (NA) : 1°DRIVE OK, 2° configurabile
N°6 ingressi digitali (24Vcc) optoisolati (3 configurabili)
FUNZIONI STANDARD
Controllo scalare (V/Hz) Ripartenza dopo mancanza rete
Frequenza di uscita regolabile Contaore di funzionamento
Tensione di uscita regolabile Indicatore guasti (con codifica protezioni su tre LED)
Limiti di frequenza minima e massima Memorizzazione delle ultime 10 protezioni intervenute
Auto-reset e autorestart Codice di accesso (password)
PROTEZIONI OPZIONI ED ACCESSORI
Guasto errore CPU Reattore di ingresso (standard per S1GT036-125FB)
Sovracorrente Filtro RFI (standard per S1GT036-125FB)
Sovra/sottotensione Convertitore 0-10V / (0)4-20mA optoisolato,due canali.
Sovratemperatura inverter Field-bus: Profibus-DP
Mancanza fase di ingresso Tastierino (3 led di stato, 10 pulsanti, 5 led a 7 segmenti)
Strappo riferimento (4-20mA) Kit remotaggio tastierino (2m)
Corto circuito tra le fasi e verso terra (in uscita)
Guasto trasduttori di corrente
Perdita comunicazione seriale
Protezione esterna
2 Collegamento
Il carico deve essere collegato ai morsetti V e W (il morsetto U non è collegato).
L’ingresso analogico 1 (morsetti 14-15) è usato come riferimento di frequenza di uscita. L’ingresso analogico 2 (morsetti 16-17) può essere
usato per impostare la di tensione di uscita (impostando rEF.06=2).
S1GT......90
SZ
TR
R L1 U
L
*
S L2 FILTRO V
RFI I CARICO
T L3 W
PE PE
1
2 RL1 DRIVE OK
3
4 RL2
5 FW
6 RV
7 COM1
8 COM2
9 COM3 (reset)
10 DREN
11 24V
0V I/O
12
JP2
Ingresso
+/-10V 4-20mA 14
Pot. JP9
5 Kohm Ean1
15 475R
Ingressi analogici
Ingresso 0/10V 4-20mA 16
JP3
Ean2
17 475R
19
20 B-RS485 TX/RX
21 A-RS485 TX/RX
(*) Il filtro è interno per le taglie S1GT033 – 121, esterno per tutte le altre taglie.
** L’utente deve essere prevedere un adeguato reattore di uscita o uno speciale trasformatore in funzione delle caratteristiche dell’ampolla.
3 Programmazione
rEF.05
14-15 Mot.19
(+/-10V/4-20mA)
1 rPS.01 ramp Frequenza di uscita
Output frequency
(Mon.03)
3
rEF.07 rPS.09
Mot.20
rEF.06
1
Vvf.01 Tensione di uscita
Output voltage
16-17
(0/+10V/4-20mA)
2
DADO IN NYLON M4
VITE IN NYLON M4
DISTANZIALE NYLON
DISTANZIALE M/F M3x15
METALLICO
M/F M3x12
SCHEDA CONTROLLO
Scheda “SUPRB”
Significato dei 3 led:
HL3 SJ3
X2 • HL2 (Led Rosso) Indica che l’azionamento é entrato in scambio dati
HL4 SJ4 con il master PROFIBUS (le inizializzazioni del protocollo sono
SJ1 HL2 andate a buon fine e lo scambio dati avviene correttamente).
• HL3 (Led Verde) Indica che la scheda è alimentata correttamente.
SJ2 • HL4 (Led Giallo) Riservato.
X1
X4
µC
K2
K1
Flash eprom
X3
PKW PZD
PKE IND PWE PZD1 PZD2 PZD3 PZD4 PZD5 PZD6 PZD7 PZD8 PZD9 PZD10
......../
COMM.
1. 2. 3. 4. 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9. 10.
word word word word word word word word word word word word word word
PPO1
PPO2
PPO3
PPO4
PPO5
Esiste un PP0 in ingresso al master e uno in uscita.
Con il parametro S-L.14 si sceglie il tipo di messaggio che si vuole spedire (il numero inserito coincide con il tipo di PPO). Questo
parametro viene accettato dall’azionamento solo se viene spento e riacceso o con un reset software. Non è possibile avere un PPO di
lunghezza differente in input e in output al master.
Il numero di stazione dello slave (inverter) viene scelto mediante il parametro S-L.13, anche per tale dato l’accettazione avviene mediante
spegnimento e successiva riaccensione dell’azionamento o con un reset software.
Si riporta qui sotto la tabella dei parametri S-L.13 e S-L.14.
N.B.: Per la lettura della word protezioni (Mon.18) vedere paragrafo 2.10.
TABELLA DATI USCITA MASTER
Parametro da settare per dato (scritto) corrispondente Abilitazione
MASTER selezionare il dato di processo funzionale
(Plc) Sid.01(sempre ad 1) Mon.17 Word Command S-L.02=0, S-L.01=3
Sid.02 Mon.09 Riferimento vel./freq. rEF.05 o rEF.06=6
Sid.03 / Termine in somma rif. rEF.15=3
Sid.04 / Limite di coppia sup. automatica
Sid.05 / Limite di coppia inf. automatica
Sid.06 / Riferimento di coppia rEc.08=2
Sid.07 / Term. in somma coppia rec.10=2
Sid.08 / Proporzionale PID automatica
Sid.09 / Integrale PID automatica
Sid.10 / Derivativo PID automatica
SLAVE Sid.11 (*) Aux1p (*)
(GT1000) Sid.12 (*) Aux2p (*)
Sid.13 (*) Word Commmand 1 (*)
Sid.14 (*) Rampa (*)
Sid.15
Sid.16
(*) sviluppi futuri
1. 2. 3. 4. 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9. 10.
word word word word word word word word word word word word word word
PPO4 non utilizzate Mon.02 Mon.04 Mon.06 Mon.07 Mon.15 Mon.16
Output master = input inverter
PKW PZD
PKE IND PWE PZD1 PZD2 PZD3 PZD4 PZD5 PZD6 PZD7 PZD8 PZD9 PZD10
COMM.
1. 2. 3. 4. 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9. 10.
word word word word word word word word word word word word word word
PPO4 non utilizzate Termine Limite 0 0 0
“ in di
somma coppia+
I valori dei parametri di processo vengono spediti e ricevuti senza virgola. I parametri di processo devono, se necessario, anche essere abilitati
a livello funzionale.
Sod Sod Sod Sod Sod Sod Sod Sod Sod Sod Sod Sod Sod Sod Sod Sod
01 02 03 04 05 06 07 08 08 10 11 12 13 14 15 16
1 0 1 0 1 1 0 0 0 0 0 0 0 1 1 0
I dati di processo provenienti dal master vengono presi in considerazione solo se il sedicesimo bit del
ATTENZIONE ! parametro Mon.17 (word comandi) viene posto a 1. Pertanto si deve, prima di fare la prima scrittura, scrivere
tutti i parametri di processo, inviarli all’azionamento, successivamente mettere a uno il sedicesimo bit della
word comandi e inviare di nuovo tutto. Questo evita l’errore di dati inconsistenti nella linea all’inizio dello
scambio dati.
Con controllo V/F (drv.07=1) se si attivano tra i parametri di processo (in uscita dal master) il riferimento di
ATTENZIONE ! frequenza (Sid.02) o il termine in somma (Sid.03) è importante ricordare che per tali il valore minimo ammesso è
1 (corrispondente a 0,1Hz). Inviando il valore 0 si attiva la diagnostica del Profibus mandando probabilmente in
blocco il programma in esecuzione sul PLC.
COM2 FL/RV
COM3
RIFIN2 DRIV.ENABLE
Esempio: se S-L.15=0 e sono chiusi i morsetti 10 (DRIVE EN.), 5 (RUN/FW) e 6 (FL/RV), in Mon.16 apparirà:
COM2 FL/RV
COM3
RIFIN2 DRIV.ENABLE
Attraverso il Profibus abilitando la lettura della word di status (Sod.15=1) si leggerà il valore in base dieci (131=128+2+1).
La parola di comando (Command) trasmessa via seriale viene scritta in Mon.17 (indirizzo 196). La codifica sul parametro Mon.17 è
direttamente in formato esadecimale.
La scrittura avviene solo a livello di memoria RAM, non c’è memorizzazione in EEPROM. All'accensione essa viene automaticamente messa a
zero.
La corrispondenza tra i bit della parola trasmessa ed i comandi è la stessa già descritta per la word di stato (si veda la tabella seguente).
COMMAND (Mon.17) FUNZIONE DESCRIZIONE
bit 0 MARCIA/ FW 1 = dà la marcia/FW in OR con il morsetto 5
bit 1 FLUSSO / RV 1= attiva la funzione FLUSSO/RV in OR con il morsetto 6
bit 2 RIFIN1 1 = attiva la funzione programmata (default = non usato)
bit 3 RIFIN2 1 = attiva la funzione programmata (default = non usato)
bit 4 COM1 1 = attiva la funzione programmata (def.= CF1) in OR con morsetto 7
bit 5 COM2 1 = attiva la funzione programmata (def.= CF2) in OR con morsetto 8
bit 6 COM3 1 = attiva la funzione programmata (def.= RESET) in OR con morsetto 9
bit 7 Drive Enable 1 = abilita i comandi se il morsetto 10 è chiuso sul morsetto 11
bit 8-14 X X
bit 15 X 1= dati consistenti su linea Profibus
Si sottolinea che: quando il drive è sotto il controllo della seriale, S-L.02=0 è in grado di ricevere i comandi attraverso la scrittura di Mon.17.
Se il parametro S-L.03=0 i comandi hardware, normalmente ricevuti via morsettiera, rimangono attivi e sono in OR con quelli ricevuti via seriale.
L'unica eccezione riguarda il morsetto di abilitazione 10. Il comando di Drive Enable, infatti, è gestito mantenendo prioritario l'ingresso hardware.
Dunque:
*) se il morsetto è aperto l'inverter è sicuramente in disable (rdy). Il comando da seriale, bit 7 di Mon.17, non è sufficiente ad abilitare il dispositivo.
**) se invece il morsetto 10 è chiuso (e S-L.03=0), sta alla seriale confermare o meno l'abilitazione dell'inverter: con un 1 sul bit 7 di Mon.17 essa
può dare l'Enable e rendere operativi i comandi di marcia/arresto. Con uno 0 può disattivare il dispositivo lasciando in rotazione libera il motore.
Con il parametro S-L.03=1 invece i comandi attivi sono solo quelli hardware (morsettiera).
Esempio: sia effettuato il collegamento tra i morsetti 10 e 11 ed S-L.03=0. Una Command = 80A1 in Mon.17 (cod. esadecimale) significa:
- inverter abilitato,
- comando di marcia,
- attivo il riferimento rEF.09
- dati coerenti su linea Profibus
Il “riferimento da seriale" indicato nello schema a blocchi come “Ser”. è indirizzato sul Mon.09. Dopo aver selezionato al valore 6 il parametro
rEF.05 o rEF.06 e reso attivo con i contatti (o comandi equivalenti) CF1, CF2 e CF3, si può cambiare il riferimento attraverso la seriale secondo
le esigenze del ciclo di lavoro o del controllo senza interessare la memoria non volatile dell'inverter. E' chiaro, infatti, che attraverso la seriale si
potrebbe anche rendere attivo ad es. rEF.01 e si potrebbe variare il riferimento modificando il valore del rEF.01 stesso; questo modo di operare
è consentito ma è sconsigliato poiché coinvolge delle ripetute ed inutili scritture sulla EEPROM della scheda di controllo.
Nella prima word (PKE) viene riportato il codice dell'operazione richiesta con l'eventuale bit 2 messo a uno se l'operazione richiesta non è
ammissibile o perchè si è chiesto un parametro inesistente o perchè si è cercato di impostare un valore fuori limite per il parametro. Il bit 3
(scrittura in eeprom) della word di output al master non viene riportato in quest’ultima word.
Nella seconda word (IND) ritorna l'indirizzo del parametro richiesto per l'operazione selezionata mediante la word PKE.
La terza word per ora è zero e non deve essere presa in considerazione dal Master.
Nella quarta word si ha il valore in modulo a 2 del parametro richiesto (se ha segno) se come operazione si è selezionata la lettura altrimenti il
valore che si è cercato di impostare con un'operazione di scrittura.
Se l'operazione richiesta non è andata a buon fine ritorna il codice di errore e la quarta word ha valore zero.
Nella pratica il protocollo per il down-load dei parametri funziona nel seguente modo:
• si invia dal Master il messaggio PKW voluto
• si aspetta prima di effettuare una nuova operazione l'eco-back della precedente richiesta.
Per illustrare meglio la procedura si consideri il seguente esempio: si vuole leggere il contenuto del parametro rEF.07 (ind=128) che si
suppone essere 1002.
Dopo aver effettuato queste operazioni si metta il S-L.02 a 0 e quindi si accenda e si spenga l’inverter per far accettare i parametri appena
programmati (o si faccia un reset software).
Sod Sod Sod Sod Sod Sod Sod Sod Sod Sod Sod Sod Sod Sod Sod Sod
01 02 03 04 05 06 07 08 08 10 11 12 13 14 15 16
1 1 1 0 0 0 0 0 0 1 0 0 0 0 1 0
A questo punto se il master è in linea, ed è stato programmato dovutamente per vedere l’azionamento, dovrebbe comunicare con l’inverter.
Il master può leggere i dati di processo provenienti dall’azionamento e può spedire i parametri di processo all’inverter. L’inverter legge sempre
la word comandi (Mon.17) proveniente dal master e se trova il sedicesimo bit di tale parametro a 1 legge anche gli altri dati di processo. E’
consigliato all’inizio della comunicazione spedire al master tutti i parametri di processo una volta e poi successivamente rispedirli con il bit 15
della word comandi messo a 1. Questo accorgimento basta solo all’inizio della comunicazione.
Per completezza riportiamo l’esempio mediante illustrazioni.
Prima comunicazione. Messaggio in output dal master:
PKW PZD
PKE IND PWE PZD1 PZD2 PZD3 PZD4 PZD5 PZD6
COMM.
1. 2. 3. 4. 1. 2. 3. 4. 5. 6
word word word word word word word word word word
PPO2 non presi in considerazione 0 40 +50 -50 25 3000
Si ricordi che a parte Mon.17 l’inverter legge le word considerando i valori riportati in modulo a due, pertanto - 50 in esadecimale sarà FFB0H.
1. 2. 3. 4. 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9 10
word word word word word word word word word word word word word word
Notare che il secondo bit meno significativo della word PKE è 1; questo sta a significare che l’operazione non era corretta.
Se è arrivato in input al master il codice dell’operazione richiesta e l’indirizzo del parametro richiesto per tale operazione (ECO esatto) si può
mandare un altro messaggio PKW. Nel caso non si voglia configurare più nessun parametro o comunque lo si voglia fare dopo un certo
periodo e bene mandare il seguente messaggio PKW.
PKW PZD
PKE IND PWE PZD1 PZD2 PZD3 PZD4 PZD5 PZD6 PZD7 PZD8 PZD9 PZD10
COMM.
1. 2. 3. 4. 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9 10
word word word word word word word word word word word word word word
PPO2 0 0 0 0 Com. Rif. g. Cop+ Cop- S Cop P PID
In questo modo l’inverter non è più costretto a processare il messaggio PKW.
NOTA BENE: L’azionamento si pone automaticamente in condizione di reset nel caso il MASTER ristabilisca la comunicazione dopo averla
precedentemente interrotta. In queste condizioni il MASTER effettuerà il reset dell’azionamento ponendo a 1 il bit.12 della word comandi
Mon.17.
E’ possibile con il Profibus, riprendere velocemente il funzionamento in modo “locale” nel caso vi fossero problemi sulla linea di comunicazione
tali da provocare il blocco dell’inverter (protezione “t-SL”).
L’utilizzatore può predisporre uno dei 3 ingressi digitali configurabili (morsetti 7-8-9) ponendo il corrispondente parametro din al valore 15. Nel
caso si verificassero perdite di collegamento, l’utente può riportarsi immediatamente in funzionamento “locale” chiudendo il morsetto
configurato e riprendere a comandare il motore con le modalità consuete senza dover intervenire sui parametri di programmazione e senza
dover spegnere e riaccendere l’azionamento.
Alla chiusura del morsetto il controllo opera le seguenti azioni:
1) I parametri di processo che si attivavano in maniera automatica cessano di oscurare i parametri tradizionali e questi ultimi ritornano attivi
come nel funzionamento senza Profibus o con i Sid messi a zero.
2) Quando l’inverter è in blocco per perdita permanente della comunicazione Profibus (“t-SL”), il reset funzionale dell’allarme attraverso il
morsetto configurato non ha effetto poiché non essendo rimossa la causa la condizione di blocco si ripete immediatamente.
Se invece viene attivato il morsetto, allora la causa di blocco “t-SL” o “Er-PF” viene ignorata fintanto che rimane comandato il morsetto stesso.
Inoltre sul fronte di attivazione del morsetto viene effettuato automaticamente il reset dell’allarme “t-SL” o “Er-PF” ed il funzionamento può
riprendere. Sul fronte di attivazione viene effettuato anche un azzeramento del riferimento da seriale (Mon.09) e della word comandi (Mon.17),
poi finchè rimane attivato il morsetto viene sospeso lo scambio delle due word azzerate e degli altri parametri di processo selezionati con i Sid
(in realtà lo scambio sulla RAM dual port avviene ma non passa alla scheda di controllo dell’inverter).
3) Durante l'emergenza viene impedito anche lo scambio di qualsiasi parametro di configurazione (PKW). In questo caso il drive gestisce come
se si stesse scrivendo su un parametro protetto, quindi si attiva la diagnostica ed il master può capire che le scritture non sono andate a buon
fine.
Da seriale (ANSI) finchè non si è in emergenza viene impedito di ricevere comandi, e se Sid.02=1 viene impedito anche il riferimento di
velocità. Quando si passa in emergenza vengono liberati e si possono sfruttare per questa fase.
4) E’ introdotto il parametro S-L.16.
Con il parametro S-L.03 a 0 i comandi dell’azionamento sono dati dall’OR logico tra quelli hardware (morsettiera) e quelli da seriale, tranne il
DE (DRIVE ENABLE) che è in AND logico tra hardware e seriale.
Ora con S-L.16 a 0 la logica rimane inalterata per cui in caso di perdita Profibus l’azionamento richiederebbe comunque il comando DE
(morsetto 10) da seriale (bit 7 della word Mon.17 indirizzo=196).
Se S-.L.16 viene posto ad 1 invece, nel passare in emergenza (chiusura morsetto dedicato) i comandi dell’azionamento saranno sempre in OR
logico, ma per il DE è necessaria e sufficiente la chiusura del morsetto 10. In tal modo è possibile riprendere immediatamente con comandi
“esclusivamente locali”.
La tabella riassume brevemente i 2 casi:
N.B.: l’attivazione del morsetto ha uguale effetto sia in situazione di blocco con allarme “t-SL”, che in assenza di blocco.
La lettura della word protezioni (Mon.18) attraverso i parametri di processo sfrutta la variabile ausiliaria Aux.1. Infatti configurandola con
diA.01=13 e abilitando Sod.12 si può leggere via Profibus il codice della protezione attiva. E’ inoltre possibile allo stesso modo leggere la
memorizzazione dell’ultimo allarme intervenuto. In questo caso si imposta il significato della variabile ausiliaria Aux.2 ponendo diA.02=13 e
tramite Sod.13 se ne attiva la lettura. La codifica delle protezioni è riportata nella tabella di seguito
Per programmare correttamente un master Profibus occorrono i files di identificazione degli azionamenti (slave) Ansaldo Sistemi Industriali,
che dovranno essere poi utilizzati dal pacchetto software di programmazione del master.
Questi files sono forniti ai clienti che usano per la prima volta azionamenti Ansaldo Sistemi Industriali muniti di interfaccia Profibus. E’
possibile richiederli all’unità operativa Industrial Automation and System.
Essi contengono le seguenti tre directory:
CENELEC EN 50178
corrispondente alla Norma CEI 22-15
CENELEC EN 61800-3
corrispondente alla Pubblicazione IEC 61800-3 (edizione 2005) ed alla Norma CEI 22-10
a condizione che vengano installati secondo le indicazioni fornite nel manuale d'uso ed installazione, negli
schemi di macchina e nei documenti eventualmente predisposti ai fini della compatibilità elettromagnetica. Nelle
determinazione dei limiti di accettazione vanno considerati l'ambiente di installazione e la modalità di
distribuzione e circolazione del prodotto. Si dichiara inoltre che i prodotti sono stati realizzati a regola d’arte
secondo le indicazioni/avvertenze comunicate dai fornitori dei componenti.
INFORMAZIONI SUPPLEMENTARI
Ai fini dell'installazione in una macchina, i prodotti sono coordinati con i requisiti applicabili della Norma Tecnica
armonizzata:
CENELEC EN 60204-1
corrispondente alla Pubblicazione IEC 60204-1 (edizione 1997) ed alla Norma CEI 44-5
DICHIARAZIONE DI INCORPORAZIONE
ai fini della Direttiva Macchine 98/37/CE
devono essere installati in accordo con i nostri manuali di installazione e non possono essere
messi in servizio finchè la macchina in cui sono incorporati e per la quale si considerano dei
componenti, sia stata dichiarata conforme alla "Direttiva Macchine 98/37/CE".
www. answerdrives.com