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LA RIVELAZIONE EBRAICO–CRISTIANA (p.

38-47)
LA COMUNICAZIONE DI DIO ALL’UOMO: la BIBBIA

Una relazione d'amore


Per la tradizione ebraico-cristiana il rapporto tra l'uomo e Dio è un INCONTRO,
Dio rivolge all'uomo la sua parola attendendo una risposta (=fede) mediante la
quale l'uomo decide di entrare nella relazione: un patto di amicizia e di amore =
RIVELAZIONE

I momenti di questa relazione


L'incontro, la comunicazione di Dio con l'uomo ha avuto un inizio (Creazione), ha
un proseguimento nella storia degli uomini (Rivelazione), avrà uno sbocco
definitivo nell’eternità (Redenzione)
- Creazione: Dio chiama l'uomo all'esistenza (Gn 1, 27). La creazione è dunque
l’apertura del grande dialogo tra Dio e l'uomo. Dio crea un essere che può
entrare in dialogo con Lui, perché l'uomo possa rispondere. Dio lo costituisce
nella LIBERTA’. (se aderire o no a questa proposta)
- Rivelazione: La storia diventa il luogo dove il dialogo tra Dio e l'uomo si
sviluppa:
1) comunicare all'uomo il dono del suo amore, della sua bontà e della sua sapienza;
2) instaurare con l'uomo un rapporto di amicizia e di comunione;
3) realizzare il suo piano di salvezza dell'umanità dal peccato, dal non senso,
dalla sofferenza e dalla morte;
4) indicare all'uomo la via del bene e della felicità. Secondo la tradizione
cristiana tale rivelazione ha il suo apice nell'incarnazione del Figlio di Dio. Gesù
rivela pienamente e definitivamente il volto di Dio e svela all’uomo il senso pieno
della vita e il suo destino.
- Redenzione: per i cristiani, è il tempo in cui la salvezza dal peccato e dalla
morte compiuta da Gesù, si realizzerà in maniera definitiva.
La storia della salvezza
La storia della salvezza, (= è Dio che entra nella storia dell’uomo) caratterizzata
da eventi e parole intimamente connessi (i patriarchi, l'esodo, la conquista della
Palestina, i profeti, la venuta e il ministero di Gesù, la prima predicazione degli
apostoli.,.), ha segnato in modo indelebile la vita del popolo d'Israele e dei primi
cristiani ed è stata conservata, compresa, testimoniata, rielaborata e tramandata
dalla comunità credente, prima oralmente e poi fissata in varie forme scritte.
Solo successivamente si arriva alla redazione finale dei testi così come sono stati
raccolti nella BIBBIA.
La storia della salvezza per gli ebrei comprende tutti i fatti che sono stati riportati
in quella parte della Bibbia che i cristiani chiamano Antico Testamento, mentre
per i cristiani essa comprende anche l'avvento di Gesù e la nascita della Chiesa,
cioè tutti quegli avvenimenti che sono riportati in quella parte della Bibbia che
essi chiamano Nuovo Testamento.
BIBBIA DI GUTEMBERG (1400-1468)
A.T. 46 LIBRI N.T. 27 LIBRI
BIBBIA “PAROLA DELL’UOMO”
Un Libro… Tanti Libri (BIBLòS – Ta Biblìa - Biblioteca!…). – “Sacra
Scrittura” – “Testamento” = Alleanza
La Bibbia non è un sistema astratto di idee, ma è il racconto di eventi che si sono
compiuti nella storia. Attraverso questi eventi Dio si manifesta nella storia e si
rivela offrendo la sua SALVEZZA all’uomo = STORIA DELLA SALVEZZA
Il CANONE (“Elenco”… “Norma”, in materia di fede…) già nel II sec. - poi
3 Sinodi … (Laodicea, Ippona, Cartagine) - 1546 Concilio di Trento: definitivo!
I fatti narrati sono interpretati dagli AUTORI=AGIOGRAFI biblici alla luce della FEDE.
Scritti sotto ISPIRAZIONE (iniziativa della stesura viene da DIO!), ma in quanto
scritta da “umani”, e alla maniera “umana”, ha bisogno di essere studiata e
interpretata (esegesi=interpretazione) - (2 Tm 3,16 - v. p. 43)
(p. 47): Tenere conto: a) conoscenze, b) concezioni religiose,
c) forme linguistiche, d) tradizioni del tempo.
Le lingue e il linguaggio
Originariamente la Bibbia era scritta in ebraico per gran parte dell'Antico Testamento ed
in greco per alcuni libri dell'Antico e per tutti i libri del Nuovo Testamento. Solo pochi
passi dell'Antico Testamento ed alcune espressioni nel Nuovo Testamento sono riportati in
aramaico. (dal X sec al I sec a. C. x A.T. - e dal 50 – 100 d.C. x N.T.)
I vari autori della Bibbia, usarono generi letterari diversi. (categorie-forme…)
COME LA BIBBIA E’ ARRIVATA A NOI
Dalla trasmissione ORALE… alla scrittura…attraverso la “TRADIZIONE”
Migliaia di anni fa in Egitto non esisteva la carta così come la conosciamo oggi. Si
usavano invece le alte piante di papiro che crescevano nelle paludi. I loro lunghi
spessi steli all'interno erano fibrosi. Questi steli potevano essere tagliati nel senso
della lunghezza e ridotti in strisce sottili. Esse venivano unite insieme ed arrotolate
intorno ad un bastone, formando, così, un rotolo sul quale poter scrivere.
I rotoli venivano custoditi in vasi d'argilla (= giare). –Vedi scoperta di QUMRAN

L'inchiostro era costituito da una miscela di vari ingredienti, che spesso


comprendevano il nerofumo. Generalmente si scriveva con penne ricavate da una
canna. La redazione dei libri dell'Antico Testamento, iniziata probabilmente
circa 3000 anni fa al tempo del grande re d'Israele Salomone, avvenne proprio
nella forma di rotoli di papiro. Nel II secolo d.C. il papiro venne sostituito dalla
pergamena (da Pérgamo, città dell’Asia Minore), cioè la pelle di animali ridotta a
fogli sottili e solidissimi.
Tali fogli piegati a metà e cuciti al centro formavano una specie di libricino
chiamato 'codice'. I codici più antichi della Bibbia sono quello Vaticano e
Sinaitico risalenti al IV secolo e il codice Alessandrino del V secolo.
I manoscritti
Come per tutte le opere dell'antichità, anche per i libri della Bibbia i manoscritti
originali, compilati dagli autori biblici in persona (autografi), sono andati
perduti. La ricostruzione del testo è stata possibile confrontando i manoscritti che
costituiscono copie dirette dell'originale (apografi), le antiche traduzioni, le
citazioni dei testi biblici contenuti nelle opere degli autori antichi.
pagina del “codex vaticanus”
Dai MANOSCRITTI alla BIBBIA di GUTEMBERG!!!!!
Le traduzioni
Vi sono molte traduzioni antiche della Bibbia che
testimoniano l'interesse delle comunità dei credenti
di trasmettere i contenuti della fede seguendo la
diversità delle lingue presenti nel mondo allora
conosciuto o la loro evoluzione. Le più
importanti traduzioni antiche sono quella dei
“LXX” (Settanta)
- Nel III sec. a.C. re Tolomeo II d'Egitto volle
conoscere il testo sacro degli Ebrei e
affidò ad un gruppo di studiosi ebrei di Alessandria, conoscitori della lingua
greca, il compito di tradurre la Bibbia in greco. Questa traduzione viene chiamata
dei LXX perché, secondo una tradizione, i traduttori erano settantadue e portarono
a termine il lavoro in settanta giorni. Tale traduzione fu poi utilizzata con
frequenza dai cristiani.

e la “Volgata”.
- Alla fine del IV sec. Papa Damaso chiese a Girolamo di tradurre tutta la
Bibbia,
Antico Testamento e Nuovo Testamento, nella lingua ufficiale dell'impero roma-
no, il latino. Venne chiamata Volgata, termine derivan-
te dal latino che significa divulgata, perché era molto diffusa tra il popolo.
Ancora oggi la Bibbia è il libro più diffuso nel mondo, tradotta in ben 2261 lingue
e dialetti diversi.
BIBBIA E ARTE (p. 48-49)
Non ti farai idolo né immagine alcuna
"Non ti farai idolo né immagine alcuna di ciò che è lassù nel cielo né di ciò che
è quaggiù sulla terra, né di ciò che è nelle acque sotto la terra" (Es 20, 4). Il
comando di Dio voleva scongiurare ogni forma possibile di idolatria e di
riduzione antropomorfica del mistero divino. Questo comando biblico è stato inteso
alla lettera dall'ebraismo cosicché nelle sinagoghe non troviamo nessuna raffigurazione
né di Dio né del cosmo e dell'uomo. Tale sensibilità è stata ripresa anche dal Corano e
dalla tradizione islamica: è la decorazione a mosaico degli interni delle moschee.
Risultati stupefacenti furono ottenuti nella decorazione calligrafica, la riproduzione
mediante qualsiasi tecnica e materiale (intarsio, stucco, incisione, sbalzo) di parole o
intere frasi del Corano.

interno Sinagoga iscriz.: “ciò che Dio vuole” calligrammi…


Nel cristianesimo il divieto di fare immagini è stato vissuto in modi diversi. Ad
esempio in alcune denominazioni protestanti, come ad esempio nella Chiesa
Avventista, i luoghi di culto sono sprovvisti di riferimenti iconografici. Nella
tradizione cattolica come in quella ortodossa, al contrario, si è sottolineato il
fatto che Dio, mediante l'incarnazione del figlio, ha assunto un volto umano e
quindi si è rivalutato il ruolo dell'arte sacra. Rimane però la convinzione che
nessuna raffigurazione può sostituire il mistero di Dio e che la devozione deve
vivere l'immagine sacra come un aiuto per la preghiera e la meditazione.
Chiesa ortodossa Chiesa cattolica
“Bìblia pauperum”
1. Cappella degli Scrovegni (Giotto: 1303 - 1305 da Enrico Scrovegni) Vita di Cristo…

2. Basilica di S. Francesco d’Assisi…(Giotto: 1308 – 1311?) Vita di s. Francesco…


euanghelion

CRISTOS IN EBRAICO SI DICE MESSIA (MASIAH)

UNTO DI DIO, CIOE CHIAMATO AD UNA MISSIONE SPECIALE

WIKIPEDIA

GENESI-BIBBIA

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