Ridere allunga la vita, ci fa dimenticare i nostri
problemi e qualche volta ci aiuta anche a fare nuove amicizie. Purtroppo a tutti noi, discutendo di un qualunque argomento, accade spesso di non ricordare una barzelletta divertentissima che riguardava proprio quel tema. O meglio, ci ricordiamo vagamente che sì, c’era una barzelletta, e che era anche molto divertente, ma purtroppo non ci ricordiamo perfettamente il testo. E sapere esattamente il testo di una barzelletta è molto importante. Avete presente, infatti, le persone che iniziano a raccontarne una e poi si fermano, ci pensano un po’ su, si correggono, cercano di ricordarsi il finale? Il risultato che ottengono non è sicuramente comico… Ecco, La nuova enciclopedia delle barzellette serve proprio a questo: a offrire la possibilità di avere una barzelletta pronta per ogni occasione e per ogni argomento. In ordine alfabetico troverete in questo libro più di cinquecento barzellette, nuove e divertenti, che vi aiuteranno in ogni occasione a trovare la battuta giusta, la più divertente. Naturalmente questo libro non è sufficiente per fare di voi dei cabarettisti: infatti non basta conoscere bene una barzelletta, bisogna anche sapere come raccontarla. A questo proposito vogliamo darvi un piccolo ma importante suggerimento: tutte le barzellette che troverete in questo volume - come ogni barzelletta in fondo - non sono altro che uno schema di base, al quale, per raggiungere buoni risultati, bisogna aggiungere estro, fantasia, capacità di recitazione e tanto, tanto umorismo personale. Volete un esempio? Se leggete in modo pedissequo «Scuola serale» (a pagina 229) la barzelletta in questione potrebbe sembrarvi brutta, incolore, quasi priva di effetto COmiCO. In realtà gran parte dell’effetto comico si basa sulla vostra capacità di raccontare. Provate a recitarla, a «interpretarla». strascicate le parole, le sillabe, persino le singole lettere; evidenziate il tormento, l’arrabbiatura di non riuscire a «concludere» ogni parola; fate durare più di dieci minuti tutto il racconto. E poi verificate i risultati, il suo «effetto comico». La conclusione è dunque molto semplice. Raccontare una barzelletta è un’arte che non si può improvvisare, ma che deve essere imparata giorno per giorno con tanto impegno, tanti tentativi, qualche piccola delusione e tanta, tantissima fantasia. Ricordatevi che non esistono barzellette «brutte» o «belle»; ciascuna di esse, infatti, assume l’importanza che chi racconta riesce a dargli. E non è necessario essere dei comici professionisti per far ridere gli altri. Cancellate dalla vostra mente la fatidica frase «io non so raccontare le barzellette». La nuova enciclopedia delle barzellette vi fornisce le basi, il resto dovrete conquistarvelo voi. Ma siate sicuri che il risultato sarà uno solo: tante, tantissime risate! <continua> LETTERA “Ä”. 1) Abbronzatura. «Anche tua moglie è una chiacchierona?» «Altroché: quando siamo andati al mare, le si è abbronzata la lingua!» 2) Abitazione. Un giovanotto e una ragazza stanno per sposarsi e sono in cerca di una casa. Visitano una quantità di appartamenti: niente da fare, affitti alle stelle, prezzi proibitivi. Finalmente ne trovano uno piuttosto piccolo. «Non fa nulla» dice la ragazza, «vuol dire che ci adatteremo». Il proprietario sorride con aria incoraggiante. La ragazza continua: «Del resto, lo spazio non manca… (apre uno sportello)… Ecco per esempio un magnifico armadio a muro!». Il proprietario gentilissimo: «Attenzione, signorina, quello non è un armadio a muro: è il soggiorno!». 3) Acqua. «Il signore desidera?» «Un bicchiere di acqua fresca». «Spiacente, ma non si può occupare un tavolo per un solo bicchiere d’acqua!» «Va bene, allora me ne porti due». 4) Acrobazia. Un operaio sta montando il tendone di un circo. A un certo punto esegue un triplo salto mortale, fa sei volteggi e torna in pista. «Formidabile!» commenta il direttore del circo. «La scritturo subito per il mio spettacolo, a qualsiasi cifra!» «Impossibile, signor direttore, non posso darmi una simile martellata sulle dita ogni sera!» 5) Adamo. Il maestro sta interrogando. «Dimmi, Francesco, chi è il primo uomo che si ricordi?» «Il primo uomo che si ricordi è Romolo» dice con aria trionfante il ragazzino. «No. Pensaci bene. Chi è stato il primo uomo?» ribatte il maestro. «Romolo, signor maestro» insiste l’alunno. Il maestro, allora, per cercare di mettere il ragazzo sulla giusta strada, gli chiede: «E Adamo chi è allora?». «Beh, se lei conta anche gli stranieri…» 6) Adultere. San Pietro, assiso sul trono, sta giudicando le opere terrene dei nuovi arrivati. Davanti a lui, nella grande sala, ci sono un centinaio di donne, tutte in piedi. San Pietro: «Quelle che in vita hanno tradito il marito, facciano un passo avanti». Tutte le donne, tranne due, fanno un passo avanti. E San Pietro, rivolto agli angeli che attendono con le spade fiammeggianti: «Tutte all’inferno, comprese le sorde!» 7) Adulterio. L’avvocato al cliente: «Ma si può sapere perché ha divorziato?». «Mia moglie mi ha dato dell’idiota». «Ma le sembra un motivo logico per divorziare?» «A me sì. È successo così. Torno a casa prima del previsto e trovo mia moglie tra le braccia dell’autista. Le ho detto: “Cosa vuol dire tutto questo?”. Mia moglie mi ha risposto: “Non lo vedi, idiota?”». 8) Affari. Da un annuncio economico in un quotidiano di una cittadina del Texas: “A.A.A. Affarone! Terreno ex cimitero vendesi, grande possibilità sfruttamento per abbondanza di piombo”. 9) Afgano. Un afgano di purissima razza, estremamente distinto, viaggia sul rapido Roma-Amburgo. A un tratto posa la rivista che stava leggendo, esce nel corridoio e, come vede il controllore, gli si avvicina e gli chiede: «A che ora arriviamo ad Amburgo?». Il controllore esterrefatto: «Signore…». «Dottore, prego». 10) Afrodisiaci. Due amici pranzano insieme. Uno è indaffarato a mangiare un gran piatto di ostriche. «Ma sei convinto che le ostriche aumentino la capacità sessuale?» chiede l’al tro. «Storie! L’altra sera ne ho mangiate ventiquattro e solo sedici hanno fatto effetto!» 11) Agenda. A una fermata del tram, una graziosa signora si rivolge a un signore: «Per piacere, mi sa dire se il 29 passa di qui?». Il signore estrae di tasca una piccola agenda, la consulta e: «Mi dispiace. Il 29 sono già impegnato. Possiamo fare…». 12) Aiuto. Lui: «Chiameresti aiuto se ti violentassi?». Lei: «Perché, ti serve aiuto?». 13) Albergo. Il cliente: «Quanto costa una stanza per una notte?». L’albergatore: «centomila lire, signore». Il cliente: «Se ben ricordo, quest’estate me la faceste pagare ottantamila lire». L’albergatore: «Senz’altro, ma d’estate le notti sono più corte…». 14) Alcol. Il presidente del tribunale dice severamente all’imputato: «È l’alcol che l’ha condotta a detestare sua suocera. È l’alcol che l’ha spinta a comprare una pistola per farla fuori. È ancora l’alcol che le ha fatto prendere la mira e sparare». «Oh, sì» fa l’imputato, «ma con oggi, stia sicuro, con l’alcol ho chiuso. Non berrò mai più!» «Allora lei ha dei rimorsi?» «Sicuro, perché è ancora l’alcol che mi ha fatto fallire il colpo!» 15) Allarme. È mezzanotte, quando squilla il telefono all’ufficio di polizia. Il sergente di servizio risponde ed una voce acuta e concitata dice: «C’è un maniaco sessuale in casa mia». «Cerchi di star calma, signora. Mi dica l’indirizzo e manderemo subito una macchina». «Oh, tutta questa fretta non è necessaria. Basta che lo mandiate a prendere domattina!» 16) Algebra. La mamma, orgogliosa, all’amica: «La mia Antonella frequenta una scuola privata di grande prestigio». E, subito dopo, chiamando la figlia: «Vediamo, Antonella, cosa hai fatto oggi a scuola?» «L’algebra». «Allora, di’ buongiorno in algebra alla signora!» 17) Alibi. All’avvicinarsi dell’ora di pranzo, il padrone di un ristorante chiama tutte le cameriere: «Voglio che oggi siate tutte perfette. Truccatevi, pettinatevi per bene e che i grembiuli siano impeccabili! Mi raccomando!». «Abbiamo qualche ospite di riguardo?» chiede una delle cameriere. «Oh, no! È che oggi, purtroppo, la carne è quasi immangiabile!» 18) Alpinisti. Tre alpinisti genovesi, sorpresi da una bufera, attendono i soccorsi in una fredda baita. Sono ormai stremati, al limite delle loro forze, quando finalmente arrivano i soccorritori. «Aprite, è la Croce Rossa!» Dall’interno una voce debolissima risponde: «Abbiamo già dato…». 19) Ambulante. Tonino Scarpiello era un povero venditore ambulante che improvvisamente era diventato milionario per un’eredità di uno zio morto in America. Lui e la moglie decisero di andare addirittura in America per ritirare il denaro. A bordo della nave, in prima classe, i due erano molto imbarazzati sul comportamento da tenere. Il capitano, venuto a conoscenza del fatto, mandò un marinaio a invitare i coniugi Scarpiello alla sua tavola. «Senti, Carmela, tu che ne dici? Abbiamo pagato più di due milioni per questa traversata e adesso ti sembra il caso di dover mangiare con la ciurma?» disse Tonino rivolgendosi alla moglie. 20) Americani 1. Un’attrice americana presenta il suo ultimo marito al proprio ragazzo: «Ecco, caro, ti presento il tuo nuovo babbo». «Piacere di conoscerla!» risponde il ragazzo. «Vuole firmare il mio album?!» 21) Americani 2. Una famiglia americana trasferitasi da poco in Italia si reca a fare la spesa dal droghiere. «La signora desidera?» domanda il commesso. «Volere un chilo di pasta». «Spaghetti?» «No, ancora non avere piatti tanto lunghi». 22) Amica. «Mia moglie non solo è una gran bugiarda, ma mi tradisce anche» confida Carlo a un amico. «Ma cosa dici, Carlo?» «So bene quello che dico. Ieri sera non è rientrata e stamattina mi ha detto che ha passato la notte dalla sua migliore amica, dalla Lalla». «E non può essere vero?» «Eh, no! Per il semplice fatto che con la Lalla, con la sua migliore amica, ci ho passato io la notte!» 23) Amnesia. Un tizio che soffre di amnesia va dal medico: «Dottore, mi aiuti, sono disperato, soffro di una terribile amnesia, non posso più lavorare…». «Si calmi, si calmi. Mi dica piuttosto, da quando le succede?» «Da quando mi succede cosa?» 24) Anagrafe. Un genovese si avvicina allo sportello “Nascite” dell’ufficio anagrafe. «Scusi, ehm, devo denunciare la nascita del mio bambino». «Bene. Riempia questo modulo e poi me lo restituisca firmato». L’uomo compila il modulo velocemente, poi torna allo sportello: «Quanto le devo?» «Niente, niente. La denuncia dei neonati è gratis». «Ah, magnifico! Allora denuncio anche l’altro gemello!» 25) Anello. «Signora», dice la nuova cameriera, «in camera sua, sotto il letto, ho trovato questo anello!» «Grazie, Rosi. L’avevo messo apposta per controllare la tua onestà». «È proprio quello che ho pensato anch’io, signora!» 26) Anfora. «Mamma, devo dirti una cosa. Sai quell’anfora che nella nostra famiglia si trasmette di generazione in generazione?» «Sì, certo, quella bianca e oro. Cos’è successo?» «Ebbene, mamma, la mia generazione l’ha rotta». 27) Angeli. Un soldato viene colpito a morte. Gli spuntano le ali e comincia a salire verso il cielo. Mentre vola, scorge sua moglie fra le ali di un angelo. Lei lo vede e grida: «Terra, mio marito!» 28) Angolo. «Perché baciava mia figlia in quell’angolo buio?» «Adesso che l’ho vista alla luce me lo chiedo anch’io!» 29) Anniversario 1. Un vecchio impiegato chiede al principale un giorno di permesso: «È il venticinquesimo anniversario di matrimonio, e mia moglie e io vorremmo festeggiarlo». «Santo cielo» esclama seccato il principale, «e questa storia si ripeterà ogni venticinque anni?» 30) Anniversario 2. Genova. Lei e lui hanno deciso di festeggiare il loro anniversario di matrimonio andando a cena in una trattoria, è la prima volta dopo molti anni. Si tengono per mano, si guardano dolcemente negli occhi. Poi lui chiede al cameriere il menu e una biro. Esamina accuratamente la lista, poi la passa alla moglie e dice: «Ecco, cara, scegli pure liberamente tra le pietanze che ho contrassegnato con l’asterisco». 31) Annuncio. Su un quotidiano inglese apparve il seguente avviso economico: «Siamo una coppia con quattro bambini: tutti maschi. Vorremmo una femmina. Chi ha un sistema da consigliarci?». Le risposte arrivarono da tutto il mondo. Un americano scrisse: «Continuate a riprovare». Un canadese suggerì di chiedere consiglio ai Dionne. Un sudafricano consigliò una dieta. Un indiano propose un corso speciale di yoga. Un italiano scrisse semplicemente: «Posso esservi d’aiuto?». 32) Anticoncezionali. «Scusami se ho riso. Sono due splendidi bambini, ma sai, sapendo che fai il rappresentante di anticoncezionali…» «Ma non sono miei!» «Ma allora chi sono questi due bambini?» «Due reclami!» 33) Archivio. Durante l’intervallo per il tè, il principale scopre nell’archivio la sua graziosa segretaria e il contabile in appassionata intimità. «Vorrei che mi spiegaste il vostro indegno comportamento» esclama irritato il principale. «Sa» risponde la segretaria mettendosi a posto la gonna, «a nessuno di noi due piace il tè». 34) Arcivescovo. Un inviato del Santo Padre è appena arrivato a New York: ha una missione per l’arcivescovo. Il Papa, infatti, ha deciso di fare un viaggio in America, e la prima tappa dovrebbe essere proprio New York. Il vicario che gli si fa incontro gli dice che l’arcivescovo è sulla spiaggia e cerimoniosamente si offre di accompagnarlo. L’arcivescovo sta nuotando e, sentendosi chiamare, esce dall’acqua e si fa incontro ai due. È un bellissimo uomo, abbronzatissimo, muscoloso, in slip rossi. «Allora lei è arrivato da Roma? Che novità mi porta? Mi scusi un attimo e sono subito tutto per lei». Così dicendo l’arcivescovo si gira verso la spiaggia e si rivolge a una creatura di sogno che è sdraiata seminuda al sole: «Mary! ci rivediamo tra mezz’ora al bar per l’aperitivo!». L’inviato del Papa è sconvolto. Si rivolge all’arcivescovo e: «Mi scusi, eccellenza, lei conosce quella signorina?» «Certamente» risponde l’arcivescovo. «È la madre superiora delle Carmelitane…» 35) Aria. Un turista chiede a un contadino: «Com’è l’aria qui?». «Abbiamo l’aria più sana del mondo! Non c’è nessun paese che abbia l’aria come la nostra. Pensi: qui non muore mai nessuno!» «Ma non esageri» replica il turista. «Quando sono entrato in paese mi sono imbattuto in un funerale!» «Ah, quello? Sa, era il becchino che, povero diavolo, è morto di fame!» 36) Arredatori. Il Papa ha dato l’ordine a un gruppo di arredatori di rifare alcune stanze di Castelgandolfo. All’epoca fissata, il Papa viene a visitarle. Gli artisti hanno superato se stessi. Ogni angolo, ogni stanza è perfetta. Il capo degli arredatori ha l’onore di accompagnare il Papa. Quando arrivano in camera da letto, per mettere l’ultimo tocco, l’artista estrae dalla sua borsa un meraviglioso crocifisso del XII secolo e lo appende sopra il letto. «Ah, no, mio caro» dice il Santo Padre. «Le ho già detto che non voglio nulla qui che mi ricordi l’ufficio». 37) Arrivo. Una gallina scende dal treno portando due pesantissime valigie. Appena sul marciapiede, chiama: «Tacchinooo!». 38) Arruolamento 1. Volontario: «Vorrei arruolarmi per il Congo». Colonnello: «Impossibile, caro ragazzo, ti mancano dieci denti!». Volontario: «Perché, laggiù il nemico si deve mangiare?». 39) Arruolamento 2. Un capitano interroga le reclute per affidare loro il compito adatto alle capacità di ciascuno: «Cosa facevi tu da borghese?». «Il meccanico». «Bene, in armeria. E tu?» «Il barista». «Alla mensa. E tu?» Quest’ultimo, un taglialegna balbuziente, farfuglia: «Ta… ta… ta…». «Magnifico! Sarai un buon mitragliere!» 40) Asceta. Un uomo, stanco del modo di vivere occidentale, si recò in India, cercò un santuario e un guru. Quando lo trovò, gli disse che desiderava diventare suo discepolo. Il guru rispose che ci sarebbero voluti quindici anni di contemplazione e che durante tutto quel tempo avrebbe potuto dire solo due parole ogni cinque anni. L’uomo si dichiarò d’accordo. Gli fu dato un letto di chiodi e una tazza di riso. Per cinque anni l’uomo stette in contemplazione, lesse i testi sacri e, giunto il momento di parlare, disse: «Letto arrugginito». Questa volta gli fu data una tazza di latte di capra e un pezzo di pane duro, e per altri cinque anni lesse gli Upanishad e silenziosamente recitò gli innumerevoli nomi di Dio. Poi, giunto il momento disse: «Latte acido». Questa volta gli diedero delle mele ed uno scrigno contenente le scritture segrete. Alla fine degli ultimi cinque anni, l’uomo fu ammesso alla presenza del Maharishi e disse: «Vado via». Il santone gli rispose: «Era ora! Negli ultimi quindici anni non hai fatto altro che lamentarti». 41) Asma. Il signor Aldo incontra un conoscente e, dopo i saluti, gli confessa: «Eh, sì, caro signore, gli anni cominciano a farsi sentire. Io ho una piccola asma». «L’asmetta…» «Io la smetterei ben volentieri, ma come si fa?» 42) Aspirante. Il direttore all’aspirante impiegato: «Prima di assumerla vorrei sapere perché, dopo essere stato per ben 5 anni nello stesso posto, improvvisamente se ne è andato!». «Perché ho avuto una riduzione di pena, signore». 43) Assenza. «Il signore è in casa?» «No, signore» risponde la cameriera che ha aperto la porta, «il signore è in viaggio». «Di piacere?» «No! No! Il signore è partito con la signora!» 44) Assunzione. «Va bene! Va bene! Si ripresenti da me esattamente tra un anno!» esclama spazientito il direttore a un tale che insiste da più di un’ora per essere assunto. «A che ora, signore?» 45) Astuzia. A Torino, una donnina allegra rimorchia un cliente e lo conduce in un alberghetto di periferia. Durante il tragitto stabiliscono la tariffa: 50000 lire. Fanno l’amore, poi si rivestono e prima di uscire lui le dà la cifra concordata. Il cliente diventa assiduo e ogni sera si ripresenta all’appuntamento. Per dieci volte si recano nell’alberghetto e lui paga sempre la stessa cifra, senza batter ciglio. Lei gli è quasi affezionata e la decima sera gli dice: «Ma lo sai che sei proprio simpatico; non hai cercato di darmi di meno come fanno gli altri. Di dove sei?» «Sono di Pavia». «Oh, pensa che combinazione, anch’io sono di Pavia. Ho una sorella che abita ancora lì, e ogni tanto vado a trovarla». «Lo so, la conosco, prima che io venissi a Torino mi aveva appunto detto di restituirti le 500000 lire che le avevi prestato». 46) Atomica. Lo scoppio di una bomba atomica ha portato il caos nel mondo. Uno scimmione esce dalla sua caverna e incontra una scimmietta che scende da un albero. Lo scimmione le chiede: «Hai qualcosa da mangiare?». «Sì» risponde la scimmietta e gli porge una mela. «Accidenti» risponde seccato lo scimmione «dobbiamo ricominciare dall’inizio la stessa storia?» 47) Attesa 1. Due amiche chiacchierano bevendo il tè in salotto: «L’altro giorno ho incontrato tuo marito, si lamenta che non vai mai a letto prima delle due di notte. Che fai fino a quell’ora?» «Lo aspetto». 48) Attesa 2. Una guardia nota un ubriaco seduto per terra davanti a un portone con una chiave in mano. «Ma cosa fa?» l’apostrofa il poliziotto «vuole che l’aiuti?» «Ma neanche per sogno» borbotta l’ubriaco «voglio proprio vedere se le teorie scientifiche sono vere». «E cioè?» chiede sconcertata la guardia. «Ecco: se è vero che la terra gira, allora il portone deve passarmi davanti e io c’infilo la chiave!» 49) Attori. Il primo attore e la prima attrice della compagnia si detestano cordialmente. Finalmente la tournée è conclusa e la compagnia si scioglie. L’attrice non rinuncia al piacere di dire all’attore, in faccia a tutti: «Che sollievo non dover più recitare accanto a te!». E quello, imperturbabile: «Veramente non mi ero neanche accorto che tu l’avessi tentato». 50) Avaro. La stazione distava alcuni chilometri dal villaggio e il vecchio signore stava chiedendo all’autista di piazza: «Quanto vuole per portarmi alla stazione?». «Ventimila lire, signore». «E quanto per la valigia?» «Per la valigia niente, signore». «Ottimo, allora mi porti la valigia che io andrò a piedi». 51) Avvenire. A un aitante giovanotto, che si è recato da lui per chiedergli la mano della figlia, un banchiere domanda: «Il suo avvenire, almeno, è assicurato?». «Ma certo, signore. A meno che sua figlia non mi abbia raccontato delle storie». 52) Avvertimento. La moglie di Mario è morta ieri ed egli si chiede se è andata all’inferno od in paradiso. Improvvisamente un mattone cade dal tetto: «Ho capito» dice tra sé, «è andata in paradiso». 53) Avvocato. Un carrettiere si reca in un piccolo paese per consegnare delle merci. Arrivato a destinazione, ferma il carretto e prega un passante di tenergli un istante le redini del cavallo. Il passante, molto offeso, protesta con alterigia: «Ma lo sa che io sono un avvocato!». «Oh, non fa nulla» dice il carrettiere, «mi fido ugualmente!». <continua> LETTERA “B”. 1) Bagnetto. «Annetta» grida la mamma «aiutami! È l’ora del bagnetto di Carlino. Vai nel bagno, fai scendere l’acqua nella vaschetta e col termometro controlla la temperatura». «È inutile controllarla, mamma» risponde con tono sicuro la bambina «me ne rendo conto da sola». «Ma com’è possibile? Ci vuole il termometro» ribatte la mamma. «Ma è così semplice, mammina! Io provo con il bebè: se diventa rosso vuol dire che l’acqua è troppo calda, se invece diventa blu è fredda. Tutto qui!» 2) Balbuzie. Un uomo sta camminando per strada con un suo amico balbuziente. «Gua… gua… guarda que… que… que… quella bio… bio… bionda!» «Quale?» «È già pa… pa… pa… passata!» Dopo qualche minuto: «Gua… gua… guarda que… que… quella ro… ro… rossa!» «Dov’è?» «È già pa… pa… pa… passata!» I due continuano a camminare, quando: «Gua gua gua…» «Sì, non ti preoccupare, l’ho vista, l’ho vista…» «E a… al… allora pe… pe… pe… perché l’hai pe… pe… pe… pestata?» 3) Bambola. Come sempre, alla sera, la piccola Bettina dice le preghiere. Questa volta lo fa a voce altissima: «Grazie della giornata, Bambino Gesù, grazie per aver fatto venire la nonna e, dato che sei buono, mandami in regalo una bella bambola nuova». «Ma tesoro, non urlare così» dice la mamma mentre le rimbocca le coperte, «il Bambino Gesù non è sordo». «Il Bambino Gesù no, ma la nonna sì!» 4) Banane. Nello scompartimento di un treno un uomo si trova seduto di fronte a un signore molto elegante che ha due banane infilate nelle orecchie. Per un po’ l’uomo fa finta di niente. ma poi decide di informare il tipo di fronte: «Signore, mi scusi, guardi che lei ha due banane nelle orecchie…». Il tipo, senza dire una parola, guarda con fare interrogativo l’uomo. «Mi scusi, forse non sono fatti miei, ma lei ha due banane nelle orecchie…» «Come, scusi?» «Ho detto che lei ha due banane nelle orecchie…» «Cosa?» «LEI HA DUE BANANE NELLE ORECCHIE!!!» «Senta, non potrebbe parlare un po’ più forte: ho due banane nelle orecchie e non riesco a sentire bene!» 5) Banchiere. A un importante banchiere si presenta un pretendente alla mano dell’unica figlia. Il candidato è di professione scrittore. «Io amerei sua figlia anche se non avesse un soldo». «È sicuro?» «Sono sicuro». «Tina» dice il banchiere rivolgendosi alla moglie, che è presente al colloquio «accompagna il signore alla porta. Non voglio cretini in famiglia!» 6) Barbone. Suonano alla porta. C’è un barbone, i capelli lunghi, i jeans lerci, le scarpe mezze sfondate. «Fammi la carità, sto morendo di fame!» «Stai veramente morendo di fame?» dice la signora. «Sì, certo». «Al punto che mangeresti pane vecchio?» «Sì, signora!» «Va bene, allora torna domani che te lo do». 7) Bandito. Marito e moglie sono sorpresi da un terribile bandito. Questi prende il signor Andreani, lo lega stretto, traccia per terra un circolo con un gesso, e gli dice: «Io amo le belle donne. E tua moglie è bella. E adesso ascoltami bene: io farò l’amore qui, con tua moglie, e se tu appena ti azzardi a uscire dal cerchio, ti ammazzo». Il bandito, dopo aver compiuto il misfatto, se ne va soddisfatto. La signora Andreani è furente: «Imbecille!» urla al marito «Non solo non hai fatto niente, ma hai anche riso! Ti ho sentito, sai!». «Certo che ho riso» risponde il marito «perché, mentre lui era occupato con te, io sono uscito ben quattro volte dal cerchio senza che se ne sia accorto!» 8) Barcaiolo. Un turista americano che vuole attraversare il lago di Tiberiade domanda a un barcaiolo quanto vuole. «Trecento dollari» dice l’uomo. «Trecento dollari? Ma lei è folle! È troppo caro!» «Può darsi» replica il barcaiolo, «ma si ricordi che è qui che Gesù ha camminato sulle acque!» «Non mi meraviglio» borbotta il turista, «quando ha sentito i prezzi ha preferito arrangiarsi!» 9) Barbiere. Il cliente: «Possibile che non sia capace di raccontare altro che fatti di spaventosi fantasmi?». Il barbiere: «Lo faccio perché storie simili fanno rizzare i capelli, facilitandomi così il lavoro». 10) Barzelletta. Un tale racconta ad un amico genovese come sia andato al bar per una consumazione, poi sia passato dalla cassiera e le abbia raccontato una barzelletta. Quella dopo avere riso si era dimenticata di fargli pagare il conto. Il genovese tutto contento, decide di fare lo stesso. Prende un grappino. Poi passa alla cassa e racconta una barzelletta alla cassiera. Quella ride a crepapelle, continuando a ridere per cinque minuti. Quando la cassiera ha finito di ridere, il genovese aspetta ancora qualche secondo poi le dice: «Scusi, signorina, ma il resto non me lo dà?». 11) Becchino. Il sindaco del paese convoca il becchino con l’intenzione di rimproverarlo. «Senti, Giuseppe, non si può andare avanti così. Tu ti ubriachi sempre più spesso… Fai male il tuo dovere. Arrivi ai funerali quando vuoi e seppellisci come vuoi… Il tuo è un modo di seppellire a metà e…» «Senta, signor sindaco, non perdiamo tempo. Mi dica subito chi è venuto a lamentarsi». 12) Bellezza 1. Tre amici stanno discutendo sulla bellezza femminile. «Io credo che la cosa più affascinante della bellezza femminile siano le labbra» dice il primo. «Non sono d’accordo» interviene il secondo, «per me sono i capelli». «Niente affatto» dice il terzo, «sono gli occhi». Nel frattempo arriva un quarto amico. «Io la penso come voi» dice, «soltanto non dico le bugie». 13) Bellezza 2. Un playboy da strapazzo abborda per strada una graziosa ragazza: «Signorina, lei è bellissima, vuole venire con me? Ci divertiremo insieme». «Lei è pazzo e maleducato. Non penserà che io sia una prostituta!» lo apostrofa la ragazza. «Ma scusi» risponde l’uomo, «chi ha parlato di pagare?» 14) Bernoccoli. «Papà, come si producono i bernoccoli?» «I bernoccoli, mio caro… i bernoccoli… si producono cadendo… dall’alto, ecco». «Ma allora la luna è abitata?» «Che cosa c’entra la luna?» «Quel cammello allora solo cadendo dalla luna può essersi procurato dei bernoccoli tanto grossi!» 15) Bestie. Un turista, giunto in un piccolo paese di montagna, si avvicina ad un vecchio seduto al sole. «Che bello qui! Ma di che cosa vivete?» «Signore, noi ci occupiamo solo di bestie. D’inverno: galline, conigli, pecore, maiali. D’estate: villeggianti!» 16) Bicicletta. È il tramonto. Due operai pedalano affiancati. Sono appena usciti dalla FIAT. «Senti, secondo te, ad Agnelli piace fare all’amore?» chiede il più giovane all’altro. «Ma cosa vuoi che ne sappia io?» «Sai, io penso che ad Agnelli piaccia fare all’amore. Perché, se non gli piacesse, lo farebbe fare a noi». 17) Biglietto. Due uomini dall’aria un po’ tonta si presentano alla biglietteria della stazione. Uno dei due si rivolge al bigliettaio: «Vorrei un biglietto per Fasano». Il bigliettaio consulta il librone delle destinazioni poi, non trovando la località, si rivolge a un suo collega, il quale a sua volta non conosce nessuna stazione con quel nome. Insieme chiamano il capostazione che decide di contattare la sede centrale delle Ferrovie dello Stato. In sede, dopo una rapida consultazione delle stazioni internazionali, richiamano in biglietteria dicendo: «destinazione sconosciuta». Il bigliettaio, vergognandosi anche un po’, torna dall’uomo e gli dice: «Mi dispiace, signore, ma non abbiamo biglietti per Fasano». L’uomo si volta verso il suo compagno e gli dice: «Fasano, per te non c’è il biglietto». 18) Bikini. Marito e moglie, non più giovanissimi, sono sulla spiaggia. Una graziosa bagnante, che indossa un minuscolo bikini, passa davanti a loro e la moglie dice al marito: «Capisco che tu faccia ogni sforzo per far rientrare la pancia, mio caro, ma ora raccogli i calzoncini che ti sono caduti ai piedi!». 19) Birra. Un signore entra in un bar e ordina una birra con l’oliva. Beve la birra, prende l’oliva e la ripone in un sacchetto. Ordina poi un’altra birra, sempre con l’oliva e di nuovo mette via l’oliva. Il barista è stupito e alla sesta birra non può resistere alla curiosità, tanto più che vede il cliente boccheggiante. «Mi scusi, signore, ma non beva più!» «Eh, sì, basta! Non ne posso proprio più. Ma vede, lo faccio per mia moglie…» «Per sua moglie, signore?…» «Sì. Mi ha raccomandato di portarle a casa almeno una decina di olive!» 20) Bistecca. «Cameriere, la bistecca che mi ha portato ha un sapore disgustoso!» «Scusi, ma ieri non aveva detto che era troppo grassa?» «Infatti era troppo grassa…» «Così oggi l’ho smacchiata con la benzina». 21) Bolide. Il silenzio e l’immobilità del paradiso sono sconvolti da un’auto rossa, un bolide che, rombando e suonando senza interruzione il clacson, passa velocissimamente. Un uomo appena arrivato si rivolge al vicino e gli chiede: «Ma chi è questo pazzo?». «Sta’ zitto. È il figlio del padrone!» 22) Borseggiatori. Due borsaioli sono seduti al tavolino di un bar. Uno estrae una rivista e si mette a leggere attentamente. «Ma che cosa fai? Leggi riviste di moda? Vuoi darti all’eleganza?» esclama stupito l’altro. «Cretino. Dobbiamo pur sapere esattamente dove quest’anno i sarti metteranno le tasche!» 23) Bosco. Due bambini, Paoletto e Michela, sono soli nel bosco in una limpida giornata invernale. Paoletto: «Michela, levati il cappotto!». «Brava. Ora levati la gonna». «Ora la sottogonna». «E ora levati le mutande perché mi serve l’elastico per aggiustare la fionda!» 24) Boss. Dei banditi fermano un autobus di turisti in una strada deserta. Il boss ordina: «Spogliate le donne e violentate gli uomini!» Poi si accorge dell’errore e si corregge subito: «Volevo dire: spogliate gli uomini e violentate le donne». Una voce sottile dal fondo dell’autobus: «Ah, no! Quello che è detto è detto!». 25) Botta e risposta 1. Uno studente, dopo aver subìto gli esami, manda al padre questo telegramma: «Prepara vino, fatto fiasco». Al che il padre risponde: «Preparato vino, aspetta botte». 26) Botta e risposta 2. Due managers molto distinti conversano amabilmente durante un cocktail. A un tratto uno dà un leggero colpo al gomito dell’altro: «Vedi quella graziosa signora bionda con l’abito rosso?». «Ebbene?» «È mia moglie. E vedi quella mora straordinariamente sexy con il vestito rosso?». «Ebbene?» «È la mia amante». L’altro tace un attimo, accende una sigaretta e poi: «Le conosco benissimo tuttte e due». «Ebbene?» «Solo che per me è il contrario!» 27) Boy. Un piccolo americano si aggrappa esasperato a suo padre: «Papà, non ho voglia di andare in Europa… papà, ti assicuro che non ho più voglia d’andarci…». «Taci e nuota». 28) Braille. Un genovese incontra un amico. «Sai cosa ho deciso?» «No. Dimmi». «Voglio imparare l’alfabeto dei ciechi». «Ma tu, grazie a Dio, ci vedi benissimo, no?» «Certo che ci vedo benissimo. Ma con quello che costa oggi la luce elettrica!…» «Cosa c’entra la luce?» «Certo che c’entra. Con l’alfabeto dei ciechi puoi leggere benissimo al buio, e sai che risparmio!» 29) Brillantezza. «Sono veramente in pensiero. È tutta la sera che vedo dei puntini luminosi». «Hai visto l’oculista?» «Ma che oculista? Ti dico che vedo dei puntini luminosi…» 30) Bruttona. In treno. Una signora veramente brutta, che tiene per mano un bimbo brutto ancora più di lei, si rivolge indignata al controllore. «Mi faccia cambiare scompartimento! Mi trovi altri due posti! Questi signori non conoscono l’educazione. Continuano a fissarci». «Ma certo, signora, venga che l’accomodo subito» dice cerimoniosamente il controllore. «D’altra parte, non riesco proprio a capire come, fra tutti i viaggiatori, non sia venuto in mente a nessuno di offrire almeno una banana alla sua scimmietta…» 31) Buana. Un missionario arriva in un’isola. Come scende dalla nave, gli viene incontro un piccolo indigeno. «Buon giorno, buana! Ben arrivato! Ti aiuto a portare le valige?» «Grazie, caro» risponde il sacerdote «ma non chiamarmi buana, chiamami “padre”». «Oh, che gioia! Sei arrivato finalmente! Chissà come sarà contenta la mamma! Lei era convinta che tu non saresti mai ritornato». 32) Buone. «Se non ha mai visto una banconota da venticinquemila lire, come fa a dire che sono false ?» 33) Bugie 1. Il papà rimprovera il suo bambino perché ha detto una bugia. «Io alla tua età non ho mai detto una sola bugia!» «E quando hai incominciato, papà?» 34) Bugie 2. «Ciao, Antonio». «Ciao, Luigi. Dove sei stato?» «A pescare, ho preso un’anguilla lunga quattro metri!» «A me invece è successo un fatto strano, m’è caduta la bicicletta in acqua l’altra sera. Figùrati, dopo mezz’ora il fanale era ancora acceso!» «Impossibile! Da fermo la dinamo…» Antonio, interrompendolo: «Mettiamoci d’accordo: tu accorci l’anguilla e io spengo il fanale!». 35) Buon gusto. Una baleniera si incaglia nei ghiacci polari e non c’è verso di smuoverla. La situazione è disperata. Lo spettro della fame si avvicina sempre più. E viene il giorno che anche l’ultimo pezzo di pesce salato è consumato. Allora l’intrepido capitano si fa avanti, sale sul ponte di comando e parla all’equipaggio: «Ragazzi, miei fedeli ragazzi, io vi ho messo in questo guaio e io devo tirarvene fuori. È giusto che sia io a pagare; quindi vi do il permesso di cibarvi della mia carne. Ne avrete per almeno quindici giorni e chissà che nel frattempo qualcuno non venga a salvarvi. Addio!». Estrae la pistola, se l’appoggia alla tempia e sta per premere il grilletto, quando il suo secondo grida: «Si fermi, comandante, la supplico, non si faccia saltare il cervello. È il mio piatto preferito!». <continua> LETTERA “C”. 1) Cacciatori. «Pronto? Parlo con il pollivendolo? Sono il cavalier Rossi. Senta: la lepre ed i tre fagiani che le avevo detto di mettermi da parte, li può vendere. Sa, questa mattina non mi sento bene ed ho deciso di non andare a caccia…» 2) Calca. Un bambino che è andato con la mamma a far compere in un supermercato in un pomeriggio in cui è particolarmente affollato, si perde nella confusione. Si avvicina ad un commesso e tirandolo timidamente per la giacca, chiede con voce tremante: «Signore, ha per caso visto una signora senza di me?». 3) Calze. Un neo laureato in psichiatria deve iniziare a lavorare in un manicomio. Il primo paziente che incontra gli sembra normale e gli domanda come mai si trova in quel luogo. «Io sono qui perché preferisco le calze di cotone a quelle di lana». «Ma anch’io preferisco le calze di cotone» risponde lo psichiatra. «Ne sono molto contento» gli rispose il pazzo, «e mi dica, dottore, a lei come piacciono? Con olio e aceto o con una spruzzatina di limone?» 4) Cambio. Al commissariato di polizia. «… Mi vuol spiegare perché ha svaligiato per due sere di séguito lo stesso negozio?» chiede il commissario al ladro. «Ecco… vede… la prima volta avevo preso della roba per mia moglie ed il giorno dopo son dovuto andare a cambiarla, signor commissario!» 5) Cameriere. La coppia, al ristorante, continua a guardarsi negli occhi e il cameriere aspetta impaziente l’ordinazione. «Sei così dolce e buona che ti mangerei tutta» dice il giovanotto. Il cameriere prende la palla al balzo per chiedere: «Il signore vuol berci sopra qualcosa?» 6) Camminatore. «Dottore, sono preoccupata per mio figlio». «Perché, signora, cosa c’è?» «Mio figlio ha solo quindici mesi e cammina, cammina, non fa altro che camminare!» «Ma di cosa si preoccupa, è tutto regolare». «Sarà… ma io sono molto impensierita. L’ultima volta che l’hanno visto era già a Zurigo!» 7) Campione. «Ieri ho sfidato quello spaccone di Giancarlo a una gara in bicicletta». «E come è andata?» «A gonfie vele: io sono arrivato secondo, e lui soltanto penultimo!» 8) Candidate. Esami in una scuola. Le candidate sono un’americana, un’inglese, una francese. «Immaginate di essere in volo con il vostro direttore. L’aereo ha un guasto, per miracolo atterra nel deserto. In Africa. In un’oasi dove ci sono cento beduini che non vedono una donna da mesi. Che fate?» «Io» dice l’inglese, «mi ammazzo». «Io» dice l’americana, «bevo una bottiglia di whisky per farmi coraggio». La francese stupita: «Io» dice candidamente, «non vedo nessun problema!». 9) Cane. In un cinema, la maschera osserva da un po’ di tempo un cane che, in braccio al padrone, piange disperatamente. Incuriosito, si avvicina al padrone della bestia e gli sussurra: «Scusi, signore, ma il suo cane piange?». «Sì, perché? Non lo vede?» «E perché piange?» «Ecco, vede, si commuove guardando il film. E dire che il libro non gli era piaciuto per niente!» 10) Cani. In un paese, il medico passeggia con un amico che è giunto da Liverpool per trovarlo. Passa un cane, un bellissimo setter, che dice: «Buongiorno, dottore». «Ma è sbalorditivo!» dice l’amico. «Non è poi tanto straordinario: vedi, in un piccolo paese come questo ci si conosce tutti!» 11) Cantante. In una lussuosissima villa di Beverly Hills è riunito tutto il bel mondo. Tra le altre attrazioni, si esibisce per la prima volta una cantante. Un signore si rivolge a un altro: «Detto tra noi: è un vero disastro. Quella donna, oltre che brutta, ha una voce ignobile. Sa dirmi come si chiama? Così saprò regolarmi in futuro». «Si chiama Leonor Daf, ed è mia moglie». «Sono desolato. Devo però confessare che forse non è tanto la voce della signora… più che altro è la musica che è assordante e disarmonica… rovinerebbe ogni cantante! Chissà chi è quel cane di compositore? Non l’ho mai sentito…» «Sono io, signore. La musica è mia». 12) Capelli. I giovani sposi sono a tavola. La sposina è tutta emozionata. È la sua prima prova di cuoca. Il marito sembra soddisfatto. A un certo punto, però, trova un capello. Lo sposta delicatamente con la posata sul bordo del piatto senza fare commenti. Nella seconda portata, ne trova altri due. Li toglie senza sollevare lo sguardo dal piatto e continua a mangiare. Nel dessert, trova ben tre capelli. Allora, senza scomporsi, rivolgendosi con un sorriso alla sposina, le dice: «Senti, tesoro: non credi che sarebbe meglio, per i capelli, farne un piatto a parte? Così, chi ne vuole, ne prende liberamente…». 13) Capezzale. Un vecchio miliardario, molto amato, convoca il nipote al suo capezzale e gli dice: «Ho deciso di lasciarti tutta la mia fortuna». «Oh! Grazie, zio. E cosa posso fare io per te?» «Togliere il piede dal tubo dell’ossigeno». 14) Cappuccino. Un frate si presenta in paradiso. «Aprite!» «Chi è?» «Un cappuccino». «Nessuno l’ha ordinato!» 15) Capufficio. Un impiegato: «Tu sei un cretino!». L’altro: «E tu sei il vero tipo dell’imbecille!» Il capufficio, irritato, entrando: «A quanto pare qui si dimentica che il capufficio sono io!» 16) Carabiniere. Tutti sanno che gli autobus di Londra sono a due piani e che perciò vengono chiamati double- decker. Un giorno un carabiniere in viaggio a Londra sale su uno di questi double-decker, paga il biglietto e si avventura per la scaletta che conduce al piano superiore. Dopo pochi istanti ridiscende di corsa, bianco come un lenzuolo, gridando agli altri passeggeri: «Che nessuno salga, per carità! Di sopra non c’è il guidatore». 17) Caramella. Al cinema, durante la proiezione, un signore dall’aspetto distinto balza improvvisamente in piedi, si china a guardare sotto il sedile e si mette a rovistare provocando le proteste dei vicini. Interviene la maschera: «Che cos’è, signore, tutto questo baccano?». «Mi è caduta una caramella». «E per una caramella lei mette in subbuglio il cinema?» «Il fatto è» borbotta il signore, «che alla caramella è rimasta attaccata la mia dentiera!» 18) Carcere. Il nuovo detenuto entrando nella cella già occupata da un altro prigioniero: «Tu quanti anni devi fare?». «Trenta!» «Io invece soltanto venticinque. E allora, visto che uscirò prima di te, è bene che la branda vicino alla porta la occupi io!» 19) Carestia. «Dimmi, Pierino, come si chiamano gli animali che mangiano erba?» «Erbivori, signor maestro». «E quelli che mangiano carne?» «Fortunati, di questi tempi…» 20) Cartello. «Coloro che conducono cani debbono portare la museruola». 21) Cautela. «Che bel vestito! Chi te l’ha fatto?» «Il mio sarto». «Mi dai il suo indirizzo?» «Sì, purché tu non gli dia il mio». 22) Cavallo. Una signora telefona agitatissima allo psichiatra. «Dottore! dottore! È da stamattina che mio marito si è messo in testa di essere un cavallo!» «Signora, si calmi. Suo marito fa il fantino, mi pare. Quindi la sua è una deformazione professionale momentanea. Ad ogni modo lo porti da me. Io non mi muovo dallo studio per altre due ore». «Grazie, dottore! Il tempo di mettergli la sella e veniamo al galoppo». 23) Cavie. In un laboratorio, una cavia corre da un’altra e le sussurra: «Ho ammaestrato il dottore!». «Ma cosa dici?» «Eh, sì! Ogni volta che attraverso il labirinto, lui è là pronto a darmi un pezzetto di formaggio». 24) Cemento. Una signora sconvolta telefona al medico. «Dottore, è accaduta una cosa terribile. Mio figlio, giocando, ha inghiottito della sabbia e del cemento. Cosa devo fare, per l’amor di Dio!» «Soprattutto non lo faccia bere, signora». 25) Cenni. È il primo giorno di scuola.Il maestro chiama un alunno e gli dice: «Ascoltami bene: io non amo parlare tanto». «Anche a me non piace» risponde il bambino. «Facciamo allora così: quando io ti faccio un cenno alzando la mano e indicandoti, tu ti alzi e vieni subito qui, hai capito?» «Sì. Però quando io scuoto la testa vuol dire che non ne ho voglia e che non vengo». 26) Cervello. Dal macellaio: «Mi garantisce che questo cervello di bue è realmente fresco?». «Freschissimo, signora. Si figuri che un’ora fa ancora pensava!» 27) Chiacchierona. «Al mare quest’anno ho cercato di insegnare a mia moglie come si fa a nuotare». «E non ci sei riuscito?» «Nemmeno per sogno! Non sa stare con la bocca chiusa». 28) Chinotto. «Dottore, cosa devo fare per non aver bambini?» «Prenda un bicchiere di chinotto, signorina». «Prima o dopo?» «Invece, signorina». 29) Chiromante. All’obitorio da qualche tempo scompaiono le mani sinistre di tutti i cadaveri. Il sindaco ordina un’inchiesta. Il colpevole viene scoperto: è una vecchietta, dall’aria quanto mai mite che si giustifica così: «Sa, sono una chiromante in pensione. Se non leggo qualcosa, la sera non mi addormento». 30) Chirurgo. Un signore va da un illustre chirurgo. «C’è il professore?» chiede all’infermiera. «Sì, signore, finisce un cliente e poi sarà subito da lei». 31) Cipolla. Una cipolla passeggia lungo un fiume. A un tratto vede un salice piangente. «Oh!» esclama tutta rattristata: «Spero che non sia colpa mia!». 32) Cliente. Un giovane dottore sedeva al ristorante con un amico, quando vide passare una signorina molto bella ed elegante: «Ecco l’unica donna che io abbia veramente amato!» disse con un sorriso il medico. «E perché non la sposi?» chiese l’amico. «Non posso permettermelo» spiegò tristemente il dottore. «È la mia miglior cliente». 33) Clienti. Un medico e un avvocato stanno discutendo. «Andiamo», dice il medico, «ammetti che i tuoi clienti non sono degli angeli». «È vero», risponde l’avvocato. «I tuoi, invece, hanno molte probabilità di diventarlo presto!» 34) Club. Un signore è invitato per un weekend da un socio presso la sede del club che si trova in una villa. La villa è bellissima, con una piscina molto grande e tutti sono sdraiati al sole e fanno il bagno. Il signore si tuffa dal trampolino e perde il costume. Cerca di recuperarlo, ma il costume è introvabile. Così si arma di coraggio e, prima di uscire dalla piscina, allunga una mano e riesce a prendere una rivista appoggiata sul bordo. Si copre la faccia con la rivista e, nudo come un verme, corre verso le cabine. Tre gentildonne, che stanno prendendo il tè, l’osservano incuriosite. Una dice: «Non è mio marito». Un’altra: «Hai ragione, non è tuo marito». E l’ultima: «Non è nemmeno un socio del club». 35) Coda. «È da caccia il tuo cane?» «Certo, non lo vedi?» «E cosa aspetti a fargli mozzare la coda?» «Oh, no, povera bestia: ci è così attaccato!» 36) Coesistenza. Discussione tra un cinese ed un sovietico. Il sovietico sostiene che è possibile far coesistere pacificamente il capitalismo e il socialismo. Il cinese non è d’accordo. Allora il sovietico porta il cinese allo zoo. Si ferma davanti a una gabbia dove stanno insieme un lupo e un agnello. Allo stupore del cinese, il sovietico esclama: «Hai visto? Come sempre è questione di organizzazione». «Mi sembra impossibile… un lupo e un agnello! È incredibile! Ma come avete fatto?» «Questione di organizzazione, te lo ripeto. E di costi: basta cambiare ogni mattina l’agnello!» 37) Coetanei. Per oltre vent’anni, un uomo ha continuato a frequentare regolarmente una coetanea, cenando da lei quattro volte alla settimana e vedendola tutti i giorni. Una sera, dopo cena, la donna con un timido sorriso azzarda: «Carlo, senti: non ti sembra che ormai, dopo tanti anni, sarebbe ora che ci sposassimo?». «Sarebbe bello, cara, sarebbe tanto bello. Ma, siamo sinceri, chi vuoi che ci sposi ormai, alla nostra età?» 38) Collana. Due signore s’incontrano a un ricevimento. «Mia cara» dice una «hai una collana stupenda! E com’è lunga! Forse tuo marito ti regala una perla ad ogni compleanno?» 39) Colleghi. «Duecentomila lire per un pranzo!» si lamenta un signore con il cameriere d’un ristorante di lusso. «Spero che farete uno sconto a un vostro collega…» «Oh, il signore è un cameriere anche lui?» «No. sono un ladro!» 40) Collegio. Un alunno, di ritorno nella sua città natale, si reca a far visita al suo vecchio collegio. Entra nel pensionato e bussa alla porta della camera nella quale aveva trascorso molte ore felici, tanti anni prima. Alla fine, un nervoso studentello apre la porta e il vecchio alunno entra. «Oh, sì» mormora, «la stessa vecchia camera!» Si avvicina alla finestra e guarda giù nel cortile. «Ah, sì» commenta, «la stessa vecchia vista!» Si accosta all’armadio e ne apre i battenti, dentro c’è una ragazza seminuda, terrorizzata. «È mia sorella, signore» balbetta lo studente. «Ah, sì!… la stessa vecchia scusa!» 41) Colpevolezza. L’esercito australiano aveva convocato la corte marziale per un processo a un soldato accusato di aver avuto rapporti carnali con uno struzzo. Gli fu chiesto come si dichiarava. «Colpevole» ammise senza un attimo di indecisione l’accusato. «Ammettete dunque di aver avuto rapporti con uno struzzo? E cosa avete da dire in vostra difesa?» «Beh», continuò il soldato, «se può servire a qualcosa, ho deciso di sposarlo». 42) Comizio. A un comizio, tra la folla, c’è un padre che tiene per mano il figlioletto. L’oratore esordisce: «Compagni!…». Il bimbo domanda: «Cosa vuol dire “compagni”, papà?». «”Compagni” sono quelli che pensano nello stesso modo e agiscono nello stesso modo» risponde il padre. L’oratore, dopo un po’. «Il nostro governo…». «Papà, cos’è il governo?» «Quelli che pensano al bene di tutti e prendono delle decisioni per il bene di tutti. A casa nostra, per esempio, la mamma è il governo perché pensa a tutti noi». «…e il popolo…» continua l’oratore. «Papà, cos’è il popolo?» domanda ancora il bambino. «Il popolo siamo noi che abbiamo bisogno di essere organizzati e difesi. A casa nostra, per esempio, la tua sorellina è il popolo. Hai capito?» Nella stessa notte, il piccolo sveglia il padre e gli sussurra: «Senti, compagno, avvisa il governo che il popolo è pieno di merda fin qui!». 43) Commenti. «Com’è stato il film?» «Il primo tempo una mezza boiata!» «E il secondo?» «L’altra mezza!» 44) Commessa. Un pasticciere si reca in un’agenzia di collocamento per cercare una commessa. «Come la desidera?» chiede l’impiegato. «La vuole apprendista o esperta?» «Diabetica». 45) Commissioni. Un gatto attraversa la strada correndo, fa il giro dei giardini del quartiere, sale sui tetti, scende in tutte le cantine, poi torna stanchissimo in casa, dalla padrona. Una vicina, stupita, domanda: «Ma il suo gatto è impazzito?». «Oh, no! L’ho appena fatto castrare e sta disdicendo tutti i suoi appuntamenti». 46) Comodità. La signora viaggia per la prima volta su un transatlantico. Poco dopo la partenza entra un ufficiale, il quale premurosamente s’informa: «Tutto bene, signora? Le piace la cabina?». «Moltissimo» fa la signora, «ed è tutta una comodità!» Poi, indicando gli oblò, aggiunge: «Ed è incredibile quanta roba io riesca a ficcare in questi piccoli armadi a muro!». 47) Compleanno. Un amico a un altro: «Ieri sera mi è successa una cosa terribile. Sono ancora sconvolto». «Cosa ti è successo? Ma non era il tuo compleanno?» «Appunto per questo. Figùrati che appena sono entrato in ufficio, mi è venuta incontro la mia segretaria invitandomi ad andare da lei a prendere un martini alle sette. E…» «E la chiami una cosa terribile? È veramente bella la tua segretaria!» «Lasciami finire. L’ho ringraziata. Sono corso dal parrucchiere, poi mi sono cambiato tutto e alle sette precise, con un mazzo di rose, ho suonato alla sua porta». «Allora?» «Allora lei è venuta ad aprirmi. Era una bellezza. Aveva un abito scollato e un profumo…» «E allora?» «Allora mi ha fatto accomodare, mi ha offerto un martini con delle olive e delle mandorle, ha messo una musica languida e poi, con una voce dolce, mi ha detto: “E adesso ho una sorpresa per lei! Io vado in camera da letto e l’aspetto tra dieci minuti. Dieci minuti, ha capito, non prima, mi raccomando! “» «E tu?» «Io, dopo dieci minuti esatti sono andato in camera da letto. E ho trovato tutti i miei impiegati che si sono messi a cantare: “Tanti auguri a te! “». «Accidenti! Be’, però in quel caso dovevi prenderla con spiri to!» «Avrei voluto vedere te al mio posto! Ero in mutande!» 48) Compresse. Un settantenne chiede al medico qualcosa che lo aiuti a soddisfare le esigenze della giovanissima moglie. Il medico gli prescrive un certo tipo di compresse. «Prenda alcune di queste» gli dice «si sentirà come un bambino». Il vecchietto ne trangugia quattro poi, sotto casa, vuota addirittura il flacone. Il rimedio è veramente portentoso e marito e moglie passano una notte eccezionale. Il mattino dopo, alle 10, lui sta ancora dormendo profondamente, tanto che la moglie incomincia a scrollarlo per svegliarlo. «Va bene, va bene, mi alzo» farfuglia nel sonno il marito, «ma oggi non ho voglia di andare a scuola!» 49) Comunione. Una famiglia di contadini sta preparando il banchetto per numerosi invitati in onore del figlio Pierino che, l’indomani, dovrebbe ricevere il sacramento. A un certo punto arriva il parroco e informa che Pierino non potrà ricevere la Prima Comunione. «Ma come, signor parroco, abbiamo già preparato tutto! Non può farci questo!» dice la madre del ragazzo. «Mi dispiace, signora, ma si figuri che Pierino non ha saputo nemmeno dirmi come è morto Gesù Cristo!» «Cosa vuole, noi siamo dei poveri contadini: non abbiamo né radio, né televisione, né giornali. A dire la verità non sapevamo neppure che Gesù fosse ammalato…» 50) Concorrenza. In un piccolo paese tre sarti avevano aperto la loro bottega tutti nella stessa via. Per questo motivo erano costretti a farsi una spietata concorrenza al fine di accaparrarsi i clienti. Un giorno uno dei tre fece affiggere nel negozio un cartello con la scritta: «Qui il miglior sarto d’Italia». Il secondo allora, per non essere da meno del collega, espose la seguente scritta: «Qui potrete trovare il più bravo sarto del mondo». Il terzo, alla vista dei due cartelli dapprima si trovò piuttosto imbarazzato, ma poi ebbe un’idea luminosissima e inchiodò alla porta della sua sartoria la seguente scritta: «Qui risiede il miglior sarto della via». 51) Condanna. In un paese dittatoriale un cittadino che ha commesso la grave imprudenza di dichiarare a voce alta, per la strada, che il ministro degli Interni era un imbecille è stato condannato a vent’anni di prigione, cinque anni per diffamazione e quindici anni per aver divulgato un segreto di stato. 52) Confessione. A bassa voce, al di là della grata di un confessionale, il sacerdote sussurra: «… E se si sposerà, cara figliola, è suo dovere di buona cristiana dare la preferenza al matrimonio religioso». «Oh, padre, è impossibile! L’ho già data ad un impiegato civile!» 53) Congresso. A un congresso internazionale, il presidente chiede attraverso il microfono: «C’è qualcuno dei presenti che parla perfettamente l’italiano? Ripeto, perfettamente…» «Me!» risponde una voce. 54) Considerazioni. «… e così Roma sarebbe quindi la città più distratta del mondo!» «Perché?» «C’è bisogno di chiederlo? Ha sette colli e neppure una testa!» 55) Consiglio. Una donna che si sta confessando chiede al sacerdote: «Padre, vorrei un metodo per il controllo delle nascite, sicuro, ma approvato al cento per cento dalla Chiesa…». «Signora, si beva una Coca Cola fresca». «Prima o dopo il rapporto?» «Invece, signora, invece!» 56) Conti. Maestro: «Ti avevo detto di scrivere cinquanta volte la frase “Devo imparare a contare”. Perché non l’hai fatto?». Pierino: «Perché non so contare fino a cinquanta…». 57) Controllore. Una signora in treno è alle prese con il controllore. «E va bene. Pago il biglietto per il mio cane. L’avverto però che lo faccio sedere sul sedile accanto a me, come ogni altro viaggiatore!» «Va benissimo, signora. A patto che non metta i piedi sul sedile, come fanno tutti gli altri viaggiatori!» 58) Convento. Alcune suore di un convento trovarono un giorno, nel giardino, un pappagallo ferito. Le suore lo raccolsero e lo curarono il più amorevolmente possibile. Il pappagallo, appena rimesso, incominciò a parlare, ma, ahimè, il suo vocabolario era esclusivamente composto di parole scurrili. Le buone suore incominciarono a rieducarlo e arrivarono persino a insegnargli le preghiere. All’inizio non fu facile, il pappagallo sembrava non volesse imparare, ma alla fine le suore riuscirono nell’impresa. Il giorno che il vescovo venne a far la visita annuale, le monache gli mostrarono il pappagallo. «Guardi, eminenza, questo pappagallo. Pensi che, quando l’abbiamo raccolto, diceva delle parole terribili; ora, per grazia di Dio, si è convertito. Provi lei stesso, eccellenza! Se si tira la zampa destra, il pappagallo recita l’Ave Maria, mentre se si tira quella sinistra, recita il Pater». «E se le tiro tutte e due?» chiede il vescovo compiaciuto. Il pappagallo lo guarda da sotto in su e: «Casco per terra, cretino!». 59) Corrispondenza. Da una lettera: “Caro nonno, sono ormai all’estremo. Se non mi mandi un po’ di soldi, dovrò vivere in mezzo alla strada”. Dalla risposta: “Caro nipote, ti raccomando: sta’ bene attento quando l’attraversi!” 60) Cortesia. Un temibile gangster viene finalmente catturato, condannato alla sedia elettrica e giustiziato. Il giorno dopo si presenta alla porta dell’inferno. Il diavolo di servizio lo introduce in portineria e gli dice cortesemente: «Si vuole sedere?». Al che, il gangster risponde: «No, grazie. Sono stato seduto tutta la mattina». 61) Cowboy. In un salone entra un cowboy trascinandosi dietro il cavallo. Si avvicina al banco e rivolto al barista: «Ehi, per piacere, un whisky!». «Subito, signore» risponde il barista, porgendo al cowboy un grande bicchiere di whisky. Questi lo prende e lo dà al cavallo che lo butta giù tutto d’un fiato. Sbalordito il barista chiede: «E lei? Non beve?». «Non posso, io che devo guidare». 62) Creazione. Il Padreterno sta controllando che la creazione del mondo riesca perfettamente. A un certo punto ha uno scatto d’impazienza e chiama un angelo, mostrandogli una sogliola: «Guarda che mi combini, ti avevo detto di lavarla, non di stirarla!». 63) Croccante. Un ragazzino si rivolge a un bambino più piccolo: «Hai buoni denti, tu?». «Purtroppo no». «Perfetto. Allora tienimi il croccante mentre faccio questa partita al pallone!» 64) Cucito. «Toglimi una curiosità: come mai la tua nuova inquilina non fa altro che cucire? Cuce la mattina, il pomeriggio, la sera…» «Per forza, suo marito è il capo della banda del buco!» 65) Curiosità. Il bambino si avvicina ad una signora in stato interessante e, indicandole il ventre, le chiede: «Che cos’è quello, signora?». La signora risponde: «È il mio caro bambino e gli voglio tanto bene». Allora il bambino: «Se lei vuole tanto bene al suo bambino, perché lo ha mangiato?». 66) Curiosità infantile. «Perché mi hai detto di non fare osservazioni sui capelli del signor Rossi, mamma? Ma se è calvo!» <continua> LETTERA “D”. 1) Dal macellaio. «Ha detto mio padre» dice Pierino al macellaio, posando un involto sul banco, «che con queste fettine ci si possono risuolare le scarpe…» «E perché non l’ha fatto?» risponde sarcastico il macellaio. «Ci ha provato, ma non è riuscito a farci entrare i chiodi!» 2) Dal tabaccaio. «Vorrei un accendisigari che si accenda al primo colpo, che consumi poca benzina e che costi poco». «Eccolo, signore: un cerino!» 3) Daltonico. Dopo lunghi anni di fidanzamento, arriva il giorno tanto atteso. I due innamorati sono finalmente soli la sera delle nozze. «Amore» dice il neo sposo «devo dirti una cosa». «Anch’io, tesoro, ho una confessione da farti». «Io sono daltonico, e tu?» «Io sono una pellerossa!» 4) Danni. Due famiglie amiche hanno preso in affitto per le vacanze due casette vicine in campagna e si scambiano continuamente visite e cortesie. Durante l’estate, un mattino presto squilla il campanello. È l’amica che: «Scusami l’ora, ma proprio adesso la donna mi stava dicendo che le mie galline hanno rovinato i tuoi fiori. Mi dispiace tanto». «Non te la prendere. Anzi sono io che devo scusarmi perché ieri il mio cane si è mangiato due delle tue galline». «Pazienza! Perché, vedi, il tuo cane l’ho investito io ieri sera rientrando!…» 5) Dattilografa. «Come, batti la corrispondenza da solo? La tua dattilografa è forse malata?» «No, si è sposata». «Ah! E con chi?» «Con me». 6) Debiti. «Mio zio mi regala mille lire per ogni buon voto che riporto». «E fino a ora quanto ti sei beccato?» «Gli devo settemila lire!» 7) Decisione. «Oh, mio Dio!…» dice la bella ragazza al dentista. «Non so proprio se sia peggio farsi togliere un dente o fare un bambino!» «Si decida, signorina» risponde il dentista, «prima di incominciare devo sapere fino a che punto devo abbassare la poltrona…» 8) Declinazione. La maestra sta spiegando ai bambini che cos’è un verbo. «Ecco, facciamo un esempio: io mi lavo, tu ti lavi, egli si lava, noi ci laviamo… che cos’è, secondo voi?» «Domenica, signora maestra!» 9) Deduzione scientifica. Un famoso scienziato sta osservando il cielo attraverso un enorme telescopio. Improvvisamente annuncia: «Sta per piovere». L’assistente gli chiede: «Perché lo pensa, professore?» E lui, soave: «Perché mi fanno male i calli!». 10) Deduzioni. Il bambino domanda alla madre: «Come sono venuto al mondo io?». E la madre: «Sei stato trovato sotto un cavolo». «E il papà, com’è nato?» «L’ha portato la cicogna». «E il nonno, com’è nato?» «Sotto un fiore, nel giardino». «E il bisnonno?» «Anche lui è stato trovato sotto un cavolo». Dopo questa conversazione chiarificatrice con la madre, il bimbo si ritira nella sua cameretta, apre il suo diario e scrive:”Da una mia inchiesta risulta, senza possibilità di errore, che nella mia famiglia da almeno quattro generazioni non vi è stata alcuna nascita normale”. 11) Definizione giuridica. «Cos’è il cavillo?» «È un animalillo che tritta e galippa!» 12) Delusione. Un’anziana signora e una giovane e bella fanciulla entrano dal medico. «Si spogli, signorina» dice il dottore. «Dottore, lei si sbaglia, è mia madre che non si sente bene» dice la fanciulla. «Ah…, tiri fuori la lingua, signora». 13) Dentista. «Quando parlo io, la gente mi sta ad ascoltare a bocca aperta!» «Certo, devi essere un oratore molto eloquente». «No. sono dentista !» 14) Desideri 1. Due bambinetti parlano dei loro desideri per il futuro Natale. Il maschietto dice alla bambina: «Io voglio un treno lunghissimo, lungo tutta la mia camera. E tu?». «Io no. Io voglio i tampax». «Cosa sono i tampax?» «Non lo so» risponde la bambina «ma ho sentito mia sorella dire a una sua amica che con i tampax puoi fare sempre tutto quello che vuoi». 15) Desideri 2. «Papà, fuori c’è un signore che ti vuole». «Non posso riceverlo: sono troppo occupato, mandalo via». «Dice che pagherebbe qualsiasi somma pur di vederti». «Caspita, fallo entrare subito: chi è?» «Un cieco…» 16) Destino. Una bella ragazza su una utilitaria ha appena investito un uomo sulle strisce pedonali. «Me lo aveva detto oggi la chiromante» esclama, «che avrei trovato un uomo sulla mia strada!» 17) Diagnosi difficile. Il paziente al medico che lo visita all’ospedale: «Dottore, pensa che riuscirà a diagnosticare il mio male e guarirmi?». «Io so soltanto che, se ce la faccio, la notizia verrà trasmessa dalla televisione». 18) Diarrea. Dal dottore, una signora molto sofferente: «Dottore, mi scusi, ma io ho un grosso problema e non so proprio come fare…». «Dica pure, signora». «Senta, dottore, posso fare il bagno con la diarrea?» «Dipende, signora, se riesce a riempire la vasca…» 19) Dibattito. Tra un signore ed il possibile futuro genero è in atto una discussione. «… Eh, no, no! Non permetterò mai che la mia adorata Anna viva con un cretino!» «Sono del suo stesso parere. Appunto per questo voglio sposarla!» 20) Dichiarazione 1. Uno studente di quindici anni si rivolge seriamente alla sua giovane professoressa: «Signorina, voglio sposarla». «Via, via» fa la giovane, mettendosi a ridere, «non ho nessuna attrazione per i bambini…» «Stia tranquilla, starò molto attento…» 21) Dichiarazione 2. «Mia cara, te l’ho detto centinaia di volte che c’è una sola donna al mondo per me!» «Lo so» mormora la moglie, «ma non mi hai ancora detto chi è…» 22) Diciottenne. Un padre esasperato perché il figlio diciottenne gli prende sempre la sua roba, una sera che il ragazzo sta uscendo, lo ferma e lo esamina meticolosamente. «Tanto per cambiare» dice «la cravatta è mia!» «Sì, papà». «Ma anche la camicia è mia!» «Sì, papà». «E la cintura? Mia anche questa! Ma non ti sembra di esagerare?» «Ma papà! Non vorrai che mi cadano i tuoi pantaloni!» 23) Dieta. Una signora sovrappeso dal dietologo: «Dottore, la dieta che lei mi ha prescritto effettivamente funziona, tuttavia mi fa diventare molto nervosa… Pensi che l’altra sera, durante un litigio con mio marito, gli ho staccato un orecchio con un morso!». «Non si preoccupi, signora, in fondo sono poco meno di cento calorie…» 24) Difesa 1. «Ricordatevi, signori», dice l’avvocato «che il portafogli della vittima era completamente vuoto… Il mio cliente ha ucciso quindi per nulla! Io penso che i signori giudici vorranno tener conto di questa azione così disinteressata. Cosa rara di questi tempi!» 25) Difesa 2. Un uomo si rivolge a un avvocato: «La prego: assuma la mia difesa!». «Ha del danaro?» «No, ma ho un’automobile». «Allora va bene: di che cosa è accusato?» «Di aver rubato questa automobile!» 26) Difetto 1. Dialogo fra due signore. «Sai, mia figlia si sposa tra due mesi». «E me lo dici con quel tono? C’è forse qualcosa che non va?» «Sai, lui è un bravissimo ragazzo, di ottima famiglia. È molto bello e ha raggiunto un posto importante in diplomazia». «E cosa c’è che non va?» «Ha un difetto: non sa giocare a poker». «Io non trovo che sia un difetto!» «Sì, lui continua a giocare lo stesso!» 27) Difetto 2. «Hai notato che tua moglie ha un difetto quando parla?» «Quale difetto?» «Che ogni tanto si ferma per respirare!» 28) Differenze. Sapete qual è la differenza tra il latte del seno materno e quello artificiale? Il primo è più fresco e igienico, è impossibile che il gatto se lo freghi, è ideale per il trasporto in occasione di pic-nic e inoltre ha un imballo infinitamente più carino. 29) Digiuno. In un baraccone alla periferia di Glasgow una donna digiuna da un mese. Si presenta un medico e dice: «Sul serio sta digiunando da un mese?». «Veramente!» «E non le è capitato niente?» «Oh, sì: più di trenta scozzesi mi hanno chiesta in moglie». 30) Dilemma. Il parroco ha parlato delle missioni. I ragazzini sono incantati: che coraggio andare in Africa, in India, in mezzo ai pericoli più impensati! Pierino, come scuotendosi da un pensiero, si avvicina a don Claudio, gli tira la tonaca e gli chiede piano, sussurrando: «Quando muoiono, i missionari vanno in paradiso, vero?» «Penso di sì» risponde il parroco. «E le bestie feroci vanno anch’esse in paradiso?» «Certo che no» risponde il parroco. «Ma allora dove vanno i missionari che sono stati mangiati dalle bestie?» 31) Dimenticanza. «Oggi è andata male, malissimo! Non sono riuscito a prendere nulla!» esclama un cacciatore mostrando alla moglie il carniere vuoto. «Lo credo bene», ribatte tranquillamente questa «hai dimenticato il portafogli a casa…» 32) Discrezione 1. Giudice: «Lei è stato sposato per dieci anni con questa donna e l’ha abbandonata senza una parola. Per quale motivo?». Imputato: «Non volevo interromperla». 33) Discrezione 2. «Imputato, perché avete usato l’arco e la freccia per uccidere vostra moglie?» «Non volevo svegliare i bambini». 34) Disintossicazione. Un alcolizzato cronico ha subìto un’energica cura disintossicante. Viene dimesso e il primario, prima di salutarlo, gli chiede: «È contento? Come si sente ora?» «Bene, professore, grazie. E le dirò che ho capito tante cose». «Mi fa piacere». «E fra le tante ho capito finalmente perché i lattanti piangono, poverini…» 35) Disperazione. Un omino, dall’aspetto triste, fu introdotto dal celebre psichiatra. «Dunque?» chiese il dottore. «Professore, sono disperato. Ho perso ogni volontà di vivere. La vita mi sembra inutile. Non mi interessano più né famiglia né lavoro». «Capisco» disse il dottore con simpatia, «tutti abbiamo i nostri problemi. In due, però, è più facile trovare la soluzione. Bisogna solo aver pazienza. Io penso che con un paio di sedute alla settimana, per due anni, lei ritroverà la serenità. A proposito: 100000 lire per seduta». Momento di pausa. «Questo, professore, risolve i suoi problemi. Ma i miei?» 36) Distorsioni. Uno psichiatra è in seduta con un paziente che ritiene malato di una malattia della sfera sessuale. «Guardi» dice il dottore «su questo foglio c’è disegnato un quadrato. Cosa le viene in mente guardando questo disegno?» «Un letto con una bella donna distesa». «E questo?» chiede il dottore mostrandogli un disegno raffigurante un quadrato più grande. «Una camera piena di giovani e belle ragazze». «E quest’altro?» e così dicendo lo psichiatra gli fa vedere un grandissimo quadrato. «La stazione con tante donne che partono». «Bene, bene» conclude il medico «il suo caso è chiaro, lei è ammalato di sesso». «Ma mi faccia il piacere, dottore! Lei è malato di sesso. È da più di un quarto d’ora che mi fa interpretare dei disegni pornografici!» 37) Distrazione. La segretaria torna alla scrivania dopo essere stata alla toilette e la sua collega le chiede: «Ma cosa fai con un tampax dietro l’orecchio?» «Mio Dio!» grida la segretaria. «Cosa ne ho fatto della matita?» 38) Disturbo. A teatro, durante lo spettacolo, due signore chiacchierano continuamente. Un uomo che è seduto davanti a loro, gira la testa e: «Scusatemi, ma non riesco a capire niente!» «Ma lo sa che lei è un bel tipo!» replica una delle due. «Forse le interessa quello che sto dicendo alla mia amica?…» 39) Dittatore. Il dittatore di una repubblica sudamericana va un giorno al cinema in incognito. A un tratto si riconosce nel cinegiornale e, mentre il pubblico in sala applaude, pur rallegrandosi molto, si rannicchia nella poltrona. Una mano gli batte amichevolmente sulla spalla e: «Mi scusi» gli sussurra una voce da dietro, «anch’io sono contrario al regime, ma credo sia meglio per lei applaudire ugualmente…». 40) Dive. Il regista sta leggendo la trama di un film a una celeberrima attrice che ha già passato da un pezzo la mezza età ma si ostina a fare la ragazzina. Egli la vorrebbe per interprete, ma teme di urtarne la suscettibilità e allora cerca di addolcire la pillola, così: «Mia cara, si tratta di una parte meravigliosa, di grande umanità, forte, suggestiva. Ecco, è una donna che ha passato la quarantina, una donna bellissima che ha sempre avuto enormi successi, ma un giorno si accorge che l’uomo che ama le preferisce la figliola diciottenne. E allora…». La diva lo interrompe: «La storia mi piace; è, come dice lei, forte, umana… Una sola cosa da chiarire: voglio sapere prima chi farà la parte della madre». 41) Divertimenti. Due fachiri indiani chiacchierano, sdraiati su due letti di chiodi. «Nel pomeriggio andrò dal dentista». «Vedi di non esagerare col divertimento!» 42) Divorzio. Una giovane e graziosa signora va dall’avvocato divorzista. Dopo un po’, l’avvocato: «Mia cara signora, non può chiedere il divorzio solo perché suo marito fuma a letto!». «Non si può? Ma lei ha voglia di scherzare! Allora, secondo lei dovrei passare tutta la vita permettendo a mio marito di accendere i fiammiferi sulla mia schiena?» 43) Dizione. Un balbuziente decide di andare a scuola di dizione. Dopo un po’ di tempo incontra un suo vecchio amico, che era a conoscenza del suo progetto: «Allora, come stai? È tanto tempo che non ci vediamo… e come procedono le tue lezioni a scuola?». «Senti: “Sopra la panca la capra campa, sotto la panca la capra crepa”». «Ma è incredibile, hai fatto dei progressi stupefacenti! Chissà come sarai contento…» «S… S… Sì, m… ma n… non è f… fa… faci… facile i… ins… inseri… ins… inserire qu… ques… questa fr… fr… fr… frase i… in u… u… una co… co… conve… conve… convers… s… sazione!» 44) Doganiere. Un doganiere ferma, sul treno, un tale che tiene stretta una valigia. «Cos’ha in quella valigia?» «Acqua benedetta. Vengo da Lourdes». Il doganiere non è persuaso e apre la valigia per controllo. «Che acqua santa, questo è whisky!» «Miracolo! Miracolo!» grida il pellegrino. «Lourdes è proprio la città dei miracoli!» 45) Dolcini. La signora Carletti è in visita dalla signora Franchi. Le due donne parlano davanti a un buon tè. «Signora Franchi, si sta così bene da lei! E questi dolcini sono veramente squisiti. Pensi che devo averne mangiati una decina…» «Dodici, per la precisione, signora Carletti, ma chi li conta?» 46) Dolore. A Roma su un autobus a una brusca svolta un passeggero schiaccia inavvertitamente un piede a una signora. Subito le dice: «Mi duole tanto, signora». «Non dica sciocchezze», risponde questa «e meno ancora bugie. È a me che duole, e non a lei!» 47) Domanda. Il maestro domanda a Carletto: «Sai cos’è un cannibale?». «No, signor maestro». «Se tu, per esempio, mangiassi tuo padre e tua madre, cosa saresti?» «Orfano, signor maestro». 48) Domanda rivelatrice. «Lo sai che domani parto per la villeggiatura?» «Sì». «E chi te l’ha detto?» «Tu, adesso». 49) Domani. Pierino sale per la prima volta in treno. Ad un tratto il convoglio passa sotto una lunghissima galleria. Tornata la luce, il bimbo esclama: «Mammina, guarda: è già domani!». 50) Domatore. Il domatore era stato selvaggiamente dilaniato durante il suo numero con i leoni, e il direttore del circo mise un avviso sul giornale per cercare un sostituto. Si presentarono due aspiranti: un giovanotto e una splendida ragazza dai capelli rossi. Li condusse entrambi davanti alla gabbia nella quale un superbo leone camminava avanti e in dietro. «Vi metterò entrambi alla prova» disse il direttore. «Chi vuole entrare per primo?» «Io» disse la rossa. Ed entrò nella gabbia. Il leone ruggì e fece per avventarsi sulla ragazza quando questa, calmissima, incominciò a sbottonarsi la camicetta. Il leone si fermò e continuò a fissarla come soggiogato. La ragazza, imperterrita, si tolse il reggiseno. Il leone rotolò su se stesso e, dopo un po’, si sdraiò per terra. «Beh» disse il proprietario del circo, rivolgendosi al giovanotto «crede di poter fare meglio?» «Sì!» gridò il giovanotto «Faccia uscire di lì quel maledetto leone e glielo dimostrerò!» 51) Domestica 1. «Ha referenze?» chiede la signora alla cameriera che è venuta ad offrire i suoi servizi. «Veramente, no» ammette la donna. Poi, dopo aver estratto da una valigia numerose posate con sopra incisi prestigiosi stemmi, aggiunge: «Però posso dimostrarle che ho sempre servito in case di primissimo ordine!». 52) Domestica 2. La signora Concetta non è molto soddisfatta della domestica: «Come si spiega, Palmira, che ci sia tanta polvere su questa sedia?» le chiede severamente. «Eh, si capisce, signora» risponde Palmira. «Sono dieci giorni che qui sopra non si siede nessuno!» 53) Donne… e motori. Il medico alla moglie appassionata di automobilismo: «Ah, se fossi al governo proibirei subito alle donne di guidare le auto!». «Bravo! Dopo, i clienti da curare chissà chi te li procurerebbe!» 54) Dote. Una giovane scozzese si avvicina al padre e gli chiede: «Che cosa mi darai, papà, quando mi sposerò?». «Il mio consenso, cara». 55) Dovere. Pierina cammina con una mucca al fianco. «Dove porti la mucca, Pierina?» le chiede il parroco. «La porto nel paese vicino, perché il toro la monti». «Ma non poteva farlo tuo padre?» «No, padre, lo deve fare proprio il toro!» 56) Dramma. Un operaio è caduto in una cisterna di vino bianco frizzante. Il suo capo si precipita nell’ufficio del proprietario dell’azienda per comunicargli la terribile notizia. «È morto?» chiede il proprietario. «No, non ancora, torna ogni tanto a galla per prendere un salatino». 57) Dubbio 1. Una giovane fanciulla ad un’amica: «Sai cosa ti dico: io non sono curiosa, però vorrei tanto sapere con chi sono andata a letto questa notte». 58) Dubbio 2. Un giudice si rivolge all’imputato: «La giuria vi ha riconosciuto innocente». «Che cosa significa esattamente?». «Che siete libero». «E di tutti quei gioielli, che ne faccio ora?» 59) Duello. «Egregio conte, pagherete caro il vostro insulto! Domani all’alba ci scambieremo due proiettili!» «Dello stesso calibro, esimio barone?» «Sì, conte». «Dello stesso metallo?» «Sicuro!» «Dello stesso peso?» «Diamine!» «Scusate, ma se questi proiettili sono uguali, perché dobbiamo scambiarli? Ognuno si tenga il suo, no?» 60) Duemila. Siamo nel 2000, in un ultramodernissimo aeroporto. I viaggiatori prendono posto su un nuovo tipo di aereo completamente automatico. All’ora stabilita, l’apparecchio decolla e una voce porge il benvenuto a bordo ai passeggeri attraverso un altoparlante: «Signori e signore, come sapete, questo aereo supersonico vi porterà a destinazione in meno di quindici minuti, senza l’aiuto di alcun pilota o di alcuna hostess. Non abbiate nessun timore, perché nulla si può guastare… si può guastare… si può guastare…». <continua> LETTERA “E”. 1) Ecchimosi. Il dottore di casa visita le ecchimosi della sua cliente. «Ma chi è stato?» «Mio marito». «Suo marito? Credevo che fosse partito». «Purtroppo lo credevo anch’io!» 2) Ecologia. Una bruttissima signora, rivolgendosi all’amica: «… È inutile! Io soprattutto amo la natura!» «Nonostante tutto quello che ti ha fatto?» 3) Economia. «Quanto prendete per stirare un paio di pantaloni?» «Seimila lire». «Eccovene tremila, e stiratemi subito soltanto una gamba: tanto debbo farmi fotografare di profilo». 4) Economia domestica. Pierino chiede a un amico: «Citami un esempio di inutile spreco». «Raccontare ad un calvo una storia che faccia rizzare i capelli!» 5) Educazione 1. «Sei stato bravo in chiesa, Marco? Ti sei comportato bene?» «Oh, sì, mammina. Anzi, quando un vecchietto mi ha offerto un cestino colmo di monete, io gli ho detto: “No, grazie, signore”». 6) Educazione 2. Nel club frequentato prevalentemente da anziani scoppia un litigio: «… Nessuno si è mai permesso di insegnarmi il galateo!». «E si vede !» 7) Educazione 3. «Certo che devi imparare l’educazione!» dice la mamma rivolta alla sua piccina. «Un giorno o l’altro tornerà di moda!» 8) Eleganza. Un turista, che si è perso nel deserto, scorge un beduino e lo supplica di vendergli un po’ d’acqua. «Spiacente» risponde questi «ma io vendo solo cravatte…» Molti chilometri dopo, lo sfortunato viaggiatore incontra un altro beduino al quale rivolge la stessa domanda ricevendo l’identica risposta: «Spiacente, ma io vendo solo cravatte…» Finalmente, dopo un altro bel po’ di chilometri, l’uomo scorge un bar di lusso. Si precipita verso l’entrata, ma viene subito bloccato dal portiere che gli dice in modo burbero: «Niente da fare, signore, non può entrare qui senza cravatta…» 9) Elemosina. Un mendicante ferma per strada un signore e lo supplica: «Faccia la carità, ho moglie e sei figli!» Il signore gli porge cento lire. «Cento lire?» esclama il poveraccio. «Ma, scusi, ai mendicanti scapoli quanto dà?» 10) Elevazione. Per la prima volta Sandro è andato in chiesa con la mamma ad assistere alla messa. Il piccino, di quattro anni, è molto attento. Ha guardato tutt’intorno per un bel po’, poi: «Mamma, dov’è Dio?». La mamma, chinandosi verso di lui, gli sussurra: «Dappertutto». Poco dopo suona il campanello per l’elevazione. Nel riverente silenzio si ode la vocina chiedere: «Mammina, adesso verrà al telefono?». 11) Energumeno. Un uomo molto robusto sale su un autobus e, invece di obliterare il biglietto, si avvicina minaccioso all’autista gridando: «Giuseppe il duro non paga, ci siamo capiti?». L’autista è un ometto mingherlino e non reagisce, sopportando la prepotenza dell’energumeno. Ma la storia si ripete per altri tre giorni. Ogni volta l’uomo sale sull’autobus e grida all’autista: «Giuseppe il duro non paga, qualcosa in contrario?». Stanco della situazione, l’autista si fa accompagnare da un collega controllore, un gigante alto due metri. Puntuale come sempre, alla stessa ora, ecco di nuovo Giuseppe che sale sull’autobus e, invece di obliterare il biglietto, grida: «Giuseppe il duro non paga, va bene?». A quel punto il gigantesco controllore lo prende per il bavero, lo solleva di peso e gli chiede con tono minaccioso: «E perché Giuseppe il duro non paga?». «Perché Giuseppe il duro ha l’abbonamento mensile…» 12) Epigrafe. Un irlandese sta visitando un cimitero e si ferma di tanto in tanto a leggere le epigrafi. Una attrae particolarmente la sua attenzione. C’è scritto: Qui giace Robert McMiIland, un padre meraviglioso e un pio cittadino. «Questi scozzesi!» mormora tra sé l’irlandese. «tre uomini in una tomba sola!» 13) Equivoco 1. «Mi perdoni, signore, sbaglio o mi sembra di aver visto la sua faccia in qualche altro posto?» «Non credo, giovanotto!» «È certo?» «Certissimo, io la mia faccia la porto sempre allo stesso posto!» 14) Equivoco 2. Due giovani vanno in parrocchia per le pubblicazioni di matrimonio. Sono in piedi, mano nella mano. Il prete è seduto dietro la scrivania con davanti il registro parrocchiale aperto. «Tu come ti chiami?» «Mario Rossi, anni 25, impiegato». «Bene, e tu, figliola?» «Maria Rossi, anni 20, impiegata». «Qualche rapporto…?» La ragazza, abbassando gli occhi: «Beh, reverendo, la prima volta è stata martedì… È stato bellissimo… !». 15) Equivoco 3. Un tizio entra in un bar con un uovo di Pasqua. «Un Marsala». «All’uovo?» «No, a me!» 16) Eredità. «Mi dispiace. Suo nonno è molto malato, deve aspettarsi il peggio». «Eh, lo so, dottore, che il peggio deve venire. Mi tocca dividere con i miei cugini!» 17) Eremita. Un eremita si trova faccia a faccia con un leone. Non sapendo cosa fare, si inginocchia e prega: «Mio Dio, ispira a questo leone dei sentimenti cristiani». Allora il sant’uomo vede il leone piegare la testa, incrociare le zampe, e mormorare: «Mio Dio, benedici il cibo che sto per prendere». 18) Eroe. «Non è bello far vedere a tutti con vanto le medaglie che hai ricevuto» dice una signora al marito. «Non bisogna fare troppo sfoggio del proprio coraggio!» «Se è così» risponde il marito, «allora da oggi mi toglierò anche l’anello matrimoniale». 19) Errore 1. Due boscaioli del Missouri bussano alla porta di un loro amico e gli dicono: «Ehi, Tom, c’è un tale stecchito lungo il torrente. Se sei stato tu a farlo fuori potresti almeno andare a seppellirlo!» Tom si informa: «Com’è quel tale, ha la barba?» «Sì, ce l’ha». «Indossa una camicia a scacchi?» «Sì, proprio così». «E di che colore, giallo e rosso?» «No, né giallo né rosso, ma verde e blu». «Allora non sono stato io». 20) Errore 2. Compito in classe. Francesco chiede al compagno di banco: «Ehi, Simone, “abbiamo” si scrive con l’h?» E Simone: «Dimmi tutta la frase!» 21) Errore 3. Stanislao infuriato: «Al diavolo, Isidoro! Mi hai portato qui a scassinare casseforti vuote. E adesso, che abbiamo lavorato tutta la notte, scopri che questo è il magazzino di una fabbrica di casseforti!». 22) Esagerazione. Il maestro: «Perché hai scritto “educazione” con due zeta?». Pierino: «Perché la mamma dice sempre che nell’educazione è sempre meglio abbondare!» 23) Esame. Per conseguire il diploma d’infermiera, una giovane candidata deve rispondere a questa domanda: «Qual è la parte del corpo che può dilatarsi e restringersi venti volte di séguito senza affaticarsi?» «Mi dispiace, professore, ma io rinuncio all’esame se devo rispondere a domande così sconvenienti». «Faccia come vuole, signorina. Si ritiri pure». A un’altra candidata viene posta la stessa domanda. «Si tratta dell’occhio, professore». «Perfetto, signorina. Lei è accettata. E, senta, se incontra la candidata di prima le dica, da parte mia, che un giorno avrà una grossa delusione!» 24) Esame di guida 1. La signora rincasa dopo aver sostenuto l’esame di guida. Il marito le domanda: «E allora, com’è andata?». «Non lo so». «Come, non lo sai? L’esaminatore non ti ha detto nulla?» «Nulla. È ancora svenuto…» 25) Esame di guida 2. «Che cosa significa il segnale con la figura di un bambino che corre con una cartella sotto il braccio?» «Un bambino che esce da scuola». «Potrebbe anche trattarsi di un bambino che va a scuola». «Nossignore, perché il bambino corre!» 26) Esami 1. «Come sono andati gli esami?» «Bene, papà: ho avuto per esaminatore un vecchio prete». «Ebbene, che ti ha detto?» «A me nulla; ma deve essere un santo, perché ogni momento esclamava: “Oh, buon Dio!…» 27) Esami 2. «Toh, chi si vede: Pierino. E gli esami come sono andati?» «Benissimo…» «Mi fa piacere. Che media hai raggiunto?» «Sessanta all’ora…» «Come? Come?» «Sì: sessanta all’ora quando mio padre mi è corso dietro con in mano la cinghia dei pantaloni!» 28) Esecuzione 1. «Ti aspetta il plotone d’esecuzione. Esprimi il tuo ultimo desiderio!» «Una tazza di caffè bollente». «Sergente: provveda. Una tazza di caffè bollente, latte e zucchero per il condannato». «Zucchero? No, per l’amor di Dio. Ho il diabete!» 29) Esecuzione 2. Due carabinieri sono condannati a morte. Al momento dell’esecuzione il boia chiede al primo carabiniere: «Vuoi essere impiccato, fucilato o bruciato sulla sedia elettrica?» «Non saprei» fa il carabiniere «impiccato no, perché già mi danno fastidio le cravatte; fucilato no, perché non voglio rovinarmi la divisa… be’, forse è meglio la sedia elettrica». Lo legano sulla sedia elettrica, il boia schiaccia l’interruttore ma non succede nulla. Lo schiaccia un’altra volta: nulla. Prova una terza volta e ancora niente. «Sei fortunato» dice il boia «secondo la legge, dopo tre tentativi falliti sei libero». Mentre lo portano via dal braccio della morte, il carabiniere graziato incrocia il suo amico che sta entrando e gli dice sottovoce: «La sedia elettrica è guasta!» Anche al secondo condannato il boia chiede in che modo preferisce essere giustiziato. Il carabiniere risponde: «Dunque, la corda soffoca, la sedia elettrica è rotta…» 30) Esempio. Un contadino scorge un ragazzetto sopra un ciliegio del suo campo. Minaccioso gli urla: «Scendi giù e dimmi subito il tuo nome!». «Perché vuol sapere il mio nome?» «Per correre subito a casa tua a riferire a tuo padre dell’accaduto!» «Be’, non c’è bisogno che si precipiti a casa mia: mio padre lo può trovare in cima a quell’altro ciliegio lassù…» 31) Esportazione. Un industriale di scarpe decide di allargare la sua esportazione e manda perciò in una regione dell’Africa ancora abbastanza vergine, due venditori. Dopo due mesi gli arriva un telegramma da uno dei due: «Qui mercato impossibile. Vanno tutti a piedi nudi». Quasi contemporaneamente riceve il telegramma dall’altro, così redatto: «Incominciate a spedirmi un carico di merce. Mercato meraviglioso. Qui tutti vanno a piedi nudi». 32) Estrazione. Un tale va per la prima volta da un dentista accompagnato dalla moglie. «Quanto vuole, dottore, per un’estrazione?» «200000 lire con l’anestesia, 100000 senza anestesia». «Allora, senza anestesia». Il medico lo guarda ammirato: «Che coraggioso!» «Ma cosa c’entro io?» E, rivolto alla moglie: «Adesso cara, siedi, stai ferma e tranquilla e apri bene la bocca». 33) Età 1. Un uomo sta facendo dei documenti all’ufficio anagrafe. L’impiegato gli chiede: «Vostra moglie quanti anni ha?». «Non saprei dirglielo. Ho faticato tanto a farla entrare nella trentina e, adesso che c’è, non mi riesce di farla uscire». 34) Età 2. Lui: «Quanti anni hai?». Lei: «Ventidue». Lui: «Come? Ma anche l’anno scorso al mare mi dicesti che ne avevi ventidue!». Lei: «Sicuro: io non sono una di quelle che oggi dicono una cosa e domani un’altra». 35) Eva. Un tale chiese a Edison: «È ben sicuro d’essere stato lei a inventare la prima macchina parlante?» «La prima? No certamente. È stata costruita molti e molti secoli fa con una costola d’Adamo». 36) Extraterrestri. Due marziani si fermano sul marciapiede, guardando fissamente il semaforo di fronte. «L’ho vista prima io!» «E con questo? L’occhiolino l’ha fatto a me!» <continua> LETTERA “F”. 1) Fagiano. «Cameriere! Guardi questo fagiano! Ha una zampa più corta dell’altra!» «Mi scusi, signore. deve mangiarlo o ballarci insieme?» 2) Falso. Un celebre scrittore si lamenta del figlio con la moglie: «Che disastro quel ragazzo! Fra tutte le mie opere, lui è la peggiore!». «Non rattristarti, tesoro» lo consola la moglie, «non è opera tua!» 3) Fama. Un tale, a uno che si presenta: «Giovanni Pascoli». «Ma lei ha un nome famoso!» «Che scoperta! Sono vent’anni che lavoro nel rione come calzolaio!» 4) Famiglia. Il marito alla moglie: «Belle abitudini ha preso nostro figlio!». «Che è successo?» «È un ladro!» «Ma va». «Ascolta: avevo nel portafoglio quattro biglietti da dieci mila, ora ce ne sono soltanto due». «E chi ti dice che non sia stata io?» «Impossibile!» «E perché?» «Perché quando arrivi tu alle mie tasche fai sempre piazza pulita!» 5) Fantasmi. In una notte d’inverno, due fantasmi si apprestano a uscire. Fuori nevica da ore. Il primo, dopo aver osservato il manto nevoso, esclama: «Adalberto, questa sera dobbiamo proprio uscire con le catene?». 6) Farfalla. Una mattina Giulio si risveglia all’ospedale. Si guarda intorno, ma non si raccapezza. È tutto fasciato e dolorante. Dopo un po’ entra, con un’infermiera, un suo amico. «Paolo» esclama Giulio «sai dirmi cosa mi è successo? Sono tutto rotto! E l’unica cosa che mi ricordo è che eravamo insieme io, tu e Marco e che bevevamo un aperitiVO…» «Sì. Giusto. Ma poi siamo andati da Cesare. Lui ci ha offerto un whisky». «Capirai, un whisky…» ribatte Giulio. «In principio. Poi abbiamo bevuto, chiacchierando, due bottiglie e…» «E cosa?» «Tu hai detto che eri una farfalla. Noi abbiamo scommesso che non era vero. Tu hai insistito. Hai aperto la finestra e ti sei buttato». «E voi, disgraziati, non potevate impedirmelo?» «Ecco, vedi… noi ci abbiamo creduto». 7) Farmacia. Un tale entra in una farmacia con aria assorta: «Avete una confezione di acido acetilsalicilico?» «Ecco una scatola di aspirina…» «Ah, ecco… mi scordo sempre il nome». 8) Fata. A Disneyland, un turista getta una moneta nel pozzo dei desideri. Ha appena espresso un desiderio peccaminoso, che si sente battere sulla spalla. Si volta e vede una favolosa fanciulla che gli fa cenno di seguirla. Senza dire una parola, lo porta in un appartamento lussuoso, apre un armadio, gli consegna un pigiama di seta e gli indica il bagno. L’uomo è sconvolto. La favola è diventata realtà! Quando ritorna, la fata ha messo una musica erotica, acceso dei candelabri d’argento e sta preparando due Martini in bicchieri di cristallo. Poi lei comincia a svestirSi. Si toglie gli splendidi capelli biondi (una parrucca), si stacca le lunghe ciglia (finte), si libera dei favolosi seni (di gomma). A questo punto l’uomo con voce disperata grida: «Che vuol dire tutto questo?». Il compagno gli risponde: «Così impari a gettare monetine false nel pozzo dei desideri!». 9) Fedeltà. Un uomo torna a casa sconvolto. Si precipita dalla moglie: «Caterina, oggi mi è accaduta una cosa terribile! Stavo andando in ufficio, quando mi si è avvicinato un giovanotto e mi ha detto: “Cornuto!”. E me lo ha detto guardandomi in faccia!». «Ma di cosa ti preoccupi! Sai che il mondo è pieno di pazzi e poi, soprattutto, sai che io ti amo e ti sono fedele! Basta, no?» Il brav’uomo si calma e si rassicura. All’indomani mattina, mentre è in strada per andare in ufficio, viene fermato dal solito giovane che lo affronta dicendogli: «Cornuto! Cornuto e spia!». 10) Ferie. Un uomo parla con un suo amico, appena tornato dalle ferie estive. «Ti sei divertito?» «Uhm! Mica tanto». «Come mai?» «Facevo sempre il bagno giorno e notte…» «Ma che dici: anche di notte?» «Sicuro: di giorno facevo il bagno nel mare; di notte invece lo facevo nel… sudore!» 11) Fermata. In un treno affollatissimo. «Scusi, signore, lei va molto lontano?» «No». «Mi scusi ancora, scende alla prossima fermata?» «No». «Nemmeno dai miei piedi?» 12) Fidanzata. «Giorgio, sai che sto per fidanzarmi?» «Bravo, la ragazza è seria?» «Proprio seria. Ed è gemella». «Ma non ti confonderai?» «Sì, qualche volta, ma a me non importa!» 13) Fidanzati. «Cara» disse lui alla fidanzata mentre il treno usciva dalla galleria, «se avessi saputo che quella galleria era così lunga, ti avrei baciata!» «Ma come, allora non sei stato tu?» 14) Film. Marito e moglie con il figlio vanno al cinema. Il bigliettaio però si rifiuta di farli entrare, dicendo che il bambino è troppo piccolo e potrebbe disturbare gli altri spettatori. «Guardi che il bambino è buono, non disturba» dice il padre. «Senta, io vi lascio entrare; ma se il bambino disturba, vi rimborso il biglietto e ve ne andate». «Va bene». Dopo venti minuti: «Cara, ti piace il film?» «No». «Allora dài due ceffoni al bambino che ce ne andiamo!» 15) Filobus. Sul filobus, un’anziana signora guarda brontolando una giovane ragazza che sta tranquillamente seduta. Per metterla a disagio, le si piazza davanti e rivolgendosi agli astanti dice: «Ai miei tempi si lasciava il posto alle persone anziane…». «Ha ragione. Ai suoi tempi… ma vede, ai suoi tempi le ragazze non si trovavano incinte a diciotto anni!» risponde serafica la ragazza. 16) Finanziatore. Un produttore di Broadway stava cercando di persuadere un industriale a finanziare uno spettacolo. Lo condusse alle prove e gli fece sfilare dinanzi le ragazze del balletto, tutte giovani, belle e seminude. L’industriale osservava attentamente, ma diceva, ogni volta che una ragazza gli passava davanti: «Puah! Che schifo!». Il produttore, seccato, gli disse: «Senta, io le sto facendo vedere le più belle ragazze di Broadway e lei non fa che ripetere “che schifo”. Le sembra il modo di comportarsi?» «Ma io non mi riferisco certo alle sue ragazze. Tutt’altro! Io sto pensando a mia moglie!» 17) Fine. Due amiche s’incontrano. «Ciao, Luisa. Come va il tuo grande amore con Fabio?» «È finito» risponde tristemente Luisa. «Finito? Ma cosa è successo?» «Ci siamo sposati». 18) Fiori. Uno scozzese entra da un fiorista che ha esposto il cartello: “ditelo con i fiori”. «Quanto costa un bisbiglio, per favore?» 19) Fissazione. Un tale si reca da uno psichiatra perché è fissato di essere un cane. Quando lo psichiatra gli chiede da quanto tempo ha tale preoccupazione, egli risponde: «Da quando ero cucciolo». 20) Flemma. Un gangster entra in un pub sparando all’impazzata e gridando: «Fuori di qui, sporche carogne!». Tutti gli avventori fuggono tranne un inglese che, imperturbabile, continua a sorseggiare il suo whisky. «E tu?» sbraita il gangster avvicinandosi minaccioso con la rivoltella puntata. «Tu?» «Eh, sì, ha proprio ragione lei, ce n’erano di sporche carogne…» mormora flemmatico l’inglese, che continua inperturbabile a sorseggiare il whisky. 21) Fortuna 1. Celestino incontra un amico che gli dice: «Ma sai cos’è successo? Pietro rientrando a casa ha trovato sua moglie a letto con Enrico. Preso dall’ira, li ha uccisi tutti e due, ha incendiato la casa e si è suicidato!» «In realtà poteva andare molto peggio» dice Celestino «perché se fosse successo ieri, Pietro avrebbe trovato me con sua moglie…» 22) Fortuna 2. «Babbino, babbino, ti piace la frutta cotta?» «Moltissimo». «Allora, babbino: allegro! Il nostro frutteto sta bruciando!» 23) Fotografia. Una signora americana sta posando per una fotografia davanti alle rovine di un antico tempio greco: «Cercate di non fotografare assolutamente anche la mia automobile» dice preoccupata al fotografo, «altrimenti mio marito crederà che sia stata io a distruggere il tempio». 24) Fotografo. Un tale va a ritirare dei provini dal fotografo e quando li ha in mano esclama: «Ma ho un’aria completamente idiota!». «Non si preoccupi, signore, non li ho ancora ritoccati!» 25) Fracasso. Due fidanzati in moto. Lei sul sellino posteriore, Lui: «Il tubo di scappamento fa un fracasso infernale!». «Cos’hai detto?» «Ho detto che il tubo di scappamento fa un fracasso infernale!» «Non sento niente! C’è il tubo di scappamento che fa un fracasso infernale!» 26) Frainteso. Un giovanotto abborda una bella e giovane signora. È così insistente che a un certo punto la donna gli domanda: «Ma non sa proprio cosa fare stasera?» «No, e sono disperato». «Accetterebbe di passare due ore da me?» «Non ne vedo l’ora!» «Allora venga. Sto qui di fronte». Il giovanotto sale, entusiasta. La signora suona alla porta. Un uomo viene ad aprire. «Caro» dice la signora «ecco un gentile signore che non sa cosa fare stasera: ed è disposto a guardare il piccino mentre noi andiamo al cinema». 27) Francobollo. Un ragazzino entra dal tabaccaio. «Vorrei un francobollo da 500 lire». Quando il tabaccaio glielo porge, chiede: «Quanto le devo?». 28) Freschezza. «Mi garantisce che queste uova sono realmente fresche?» «Freschissime, signora. Si figuri che un’ora fa erano ancora in frigorifero!» 29) Frutti. «Mammina, con i frutti che è andato a prendere papà, mi ci fai la marmellata?» «Quali frutti d’Egitto… Il babbo è andato in banca». «Appunto: ha detto che andava in banca a prendere i frutti». 30) Fucile. Un medico condotto va a visitare un malato in un paese vicino e, pensando di fermarsi a cacciare al ritorno, si mette il fucile in spalla. Mentre cammina incontra un contadino suo paziente, che gli chiede dove sta andando. «Da un malato». «Ah! E ha paura di non farcela?» 31) Fuga d’amore. Lei confida ad un’amica: «È stato bellissimo, talmente romantico… Enrico è arrivato a mezzanotte, ha appoggiato la scala al mio balcone e mi ha chiamata ordinandomi di scendere per scappare con lui e sposarci subito». «E tu cos’hai fatto?» «Naturalmente sono scesa subito». «Sei stata ben coraggiosa. Ma se la scala cadeva?» «E come avrebbe potuto? Papà e mamma la tenevano ferma dall’alto!» 32) Fumo. «Marisa, ti ho già detto che non voglio che il tuo fidanzato fumi nella sala da pranzo! Stamattina ho trovato due fiammiferi sul tappeto!» «Ma non ha fumato, te lo giuro, mamma. Li aveva accesi per vedere… che ore erano». 33) Fungo 1. L’amore è come un bellissimo fungo: si sa se appartiene alla specie buona o a quella velenosa solo quando è troppo tardi. 34) Fungo 2. In una vasta radura al centro di un bosco, un giovane fungo femmina prende un po’ di sole. Un funghetto lo vede. Velocemente le si accosta. La funghetta si alza e se ne va. Si siede vicino a un alto fusto. Il funghetto arriva di corsa e le si siede accanto. La funghetta lo guarda, e seccata: «Porcino!» 35) Fuoco 1. In una strada isolata e senza illuminazione, di notte, c’è una casa che sta bruciando. Il proprietario chiama i pompieri che sono sul posto dopo pochi minuti. Il loro comandante scende velocemente dall’autobotte ed ordina: «Srotolate le pompe ed aprite l’acqua!» «Con questo buio non si riesce a vedere niente!» grida un pompiere. «Be’, allora riattizzate un po’ il fuoco!» 36) Fuoco 2. Un bambino torna alle 11 da scuola. La madre, stupita, gli chiede: «Come mai sei a casa così presto?». «Mi hanno sospeso». «Perché?» chiede la madre. «Il mio compagno di banco fumava». «Ma scusa, se era lui a fumare, perché hanno sospeso te?». «Perché sono stato io a dargli fuoco…» 37) Furto. Una maestra cerca di spiegare alle alunne cosa e quali siano i reati. «Per esempio, Annina, vediamo cosa sai del furto. Dimmi, cos’è un furto?» Vedendo che la bambina rimane silenziosa, la maestra pensa di ricorrere a un esempio. «Stai attenta, Annina. Se tu ti avvicini a un signore e gli metti le mani in tasca e gli prendi il suo denaro, tu cosa sei?». «Sua moglie!» risponde trionfante la bambina. 38) Futuro. La cartomante è una signora piacente sulla cinquantina. Alzando la carta con gesto piuttosto teatrale, getta un gridolino: «Figlio mio, che vedo?». «Che vede, signora?» «Sua moglie morirà presto di una morte violenta!» «Che orrore! Che orrore! E mi dica, signora, che cos’altro vede? Sarò assolto o condannato?» <continua> LETTERA “G”. 1) Gabbiano. Due americani sono sulla spiaggia. A un certo punto, uno dei due dice: «Guarda, un gabbiano morto». L’altro, alzando gli occhi al cielo, risponde: «Dove?». 2) Galanteria. «È la sesta volta che mi baciate la mano da quando ci siamo messi a tavola. Che cavaliere!» «Le dirò, signora, il cameriere ha dimenticato di darmi il tovagliolo». 3) Galli 1. In un pollaio. Un galletto molto giovane si avvicina al vecchio gallo e gli chiede: «Tu che hai tanta esperienza, dimmi, hai mai visto una gallina nuda?». 4) Galli 2. Un tale ha passato le vacanze in un paese della Spagna i cui abitanti sono notoriamente pigri. Al ritorno racconta agli amici: «Non solo gli abitanti, ma anche gli animali del posto non avevano nessuna voglia di lavorare. Figuratevi che nel paese vive il gallo più pigro del mondo. Infatti tutte le mattine aspettava che un altro gallo cantasse per primo e lui si accontentava di muovere la testa in segno di approvazione». 5) Galline. Il pallone, durante una partita di calcio della squadra del paese, esce di campo e sconfina in un pollaio. Il gallo osserva a lungo la palla, poi, rivolgendosi alle galline che razzolano intorno, dice severamente: «Non è per farvi un rimprovero, signore, ma vorrei che osservaste con attenzione il lavoro della concorrenza e lo prendeste come esempio!». 6) Gangsters. Il capobanda si avvicina al nuovo accolito e: «Quanto fa tre per tre?». «Nove» risponde questi. Il capobanda estrae la P. 38 e lo uccide. «Ma capo, perché l’hai ucciso?» domanda uno della banda. «Sapeva troppe cose» risponde il capo. 7) Garagista. Deciso a farsi pagare da un cliente moroso, il garagista va all’abitazione del debitore e lo scopre intento a mangiarsi un enorme tacchino. «Ma bravo!» urla il garagista, «Dice sempre di non aver denaro e si permette di mangiare un tacchino!» «Ci sono costretto» dice sommessamente l’altro, «non potevo più assolutamente mantenerlo!» 8) Gatta. Il paziente è sdraiato sul lettino dello psichiatra. È una delle sue ultime sedute. «Riassumiamo» dice il medico. «Dunque lei è terribilmente innamorato della gatta di sua zia…» «Ma cosa dice, dottore, è più di sei mesi che non ci rivolgiamo nemmeno la parola…» 9) Gatto. In riva ad un fiume, un uomo sta lavando un gatto. Un signore che passa si ferma. «Ma non si lavano i gatti! Il gatto è l’animale più pulito della terra!» L’uomo non risponde e continua a lavare l’animale. «Ma guardi che il gatto non ama l’acqua. Lei lo farà morire quel povero gatto!» L’uomo alza le spalle e continua. Il signore se ne va. Dopo un’ora ripassa di lì e trova il gatto steso sulla riva, morto. «Cosa le avevo detto? Il gatto è morto, non doveva essere lavato!» «Ma non è morto quando lo stavo lavando, è morto quando l’ho strizzato!» 10) Gemelli 1. Il padre di due gemelli, uno normale e l’altro muto, dopo aver tentato inutilmente varie terapie per fare parlare quest’ultimo, decide di portarlo a Lourdes. Appena giunti a destinazione, il padre porta il figlio davanti alla piscina miracolosa e lo butta nella vasca di acqua santa. «Papà, ma sei scemo?» urla il gemello. «Miracolo!» gioisce il padre. «Miracolo. Mio figlio ha parlato!» E corre subito a telefonare alla moglie: «Cara, nostro figlio ha parlato! Mi ha urlato “papà, ma sei scemo?”». «E ha ragione» risponde la moglie «hai preso il gemello sbagliato!» 11) Gemelli 2. Un padre telefona al giornale locale ed annuncia orgogliosamente che gli sono nati cinque gemelli. Il tipo dall’altra parte del filo però non ha capito bene. «Vuole ripeterlo?» chiede. «No, se posso evitarlo!» 12) Gemelli 3. «Giorgio, sai che sto per fidanzarmi?» «Bravo: la ragazza è seria?» «Proprio seria. Ed è gemella». «Ma non ti confonderai?» «No, è impossibile: suo fratello ha i baffi». 13) Gemello. Il capufficio chiama il ragionier Rossi e gli comunica: «Ci sarebbe qui in ufficio un posto libero. Potrebbe proporlo a suo fratello gemello…» «Mio fratello gemello???» «Sì. Quello che era ieri allo stadio mentre lei era andato all’ospedale a trovare sua zia malata!» 14) Generale. Un soldato è al bar. Entra un generale. Il soldato s’irrigidisce nel saluto. «Bravo» dice il generale. «Tu sai qual è il mio grado?» «Certo, signor generale!» «Molto bene. E sai dirmi che cosa comanda un generale?» «Oh! Quello che vuole. Per me un altro bitter, grazie». 15) Generi. «E dove andrà ad abitare la signora Maria, ora che le sue figlie sono sposate? Andrà a stare col genero che vive a Genova o con quello che risiede a Palermo?» chiede la signora Adele alla vicina, signora Amalia. «Non credo che abbiano ancora deciso» risponde Amalia «tutto quello che so è che uno la vuole a Palermo e l’altro a Genova». «Che generi affettuosi» commenta con ammirazione la signora Adele. «Non proprio!» osserva la vicina. «Quello di Genova la vuole a Palermo, quello di Palermo la vuole a Genova!» 16) Gentilezza 1. La padrona, severamente: «È bastato che io restassi fuori città un solo giorno perché tu ne approfittassi subito per indossare il mio impermeabile. Perché l’hai fatto?». «Pioveva a dirotto e mi sarebbe dispiaciuto bagnare il suo nuovo tailleur a doppiopetto!» 17) Gentilezza 2. Nello scompartimento di un treno una mamma con il figlioletto di un paio d’anni sono seduti di fronte a un signore che si sta a poco a poco appisolando. Improvvisamente il piccolo dà un calcione all’uomo: «Signòle, cacca!». Il viaggiatore lo guarda stupito: perché lo dice proprio a lui? Perché il bambino non sveglia sua madre per queste piccole necessità intime? «Senti, bel bambino, devi svegliare la tua mammina…» Ma il bambino insiste: «Signòle, cacca!». «Guarda che io non posso aiutarti, c’è tua madre per queste cose». «Signòle, cacca!» Il viaggiatore si arrabbia e sta per urlare al bambino quando… patapunfete! Una pesantissima valigia gli cade sulla testa. Il bambino si mette ad applaudire dicendo: «Te l’avevo detto che caccava!». 18) Gentilezza 3. La signora arriva a casa con l’automobile ammaccata e, tutta soddisfatta, racconta al marito: «Il vigile è stato molto gentile: pensa, mi ha chiesto se volevo che facesse togliere tutti i paracarri della città!». 19) Gentilezza 4. Il padre, severo, al piccolo Pierino, che ha commesso una grave sgarberia: «Non dimenticare, caro ragazzo, che la gentilezza è l’unica cosa al mondo che non costa nulla, capito? La gentilezza non costa un centesimo!». «Lo dici tu, babbino; ma prova ad aggiungere qualche parola gentile in un telegramma e te ne accorgerai». 20) Gentiluomini. Un signore vestito in un modo eccessivamente sgargiante entra in un club molto privato urlando: «Dov’è il cesso?». Un signore molto distinto, che sta leggendo, abbassa il giornale e risponde: «Guardi, là nel corridoio. La seconda porta a sinistra, dove c’è scritto Gentlemen, lei però non ci faccia caso ed entri ugualmente». 21) Geografia. «Papà, dove stanno i Carpazi?» «Cosa vuoi che ne sappia io! È tua madre che mette sempre via tutto! Io non ho tempo, lo sai…» 22) Giardino. Piero, al padre: «Papà, perché la mamma vacilla in quel modo, in giardino?». «Sta’ zitto! E dammi un’altra pallottola!» 23) Gimkana. «Ma cara, come hai fatto ad arrivare con la macchina in salotto?» «Semplice, tesoro. Quando sono arrivata in cucina, ho girato a sinistra…» 24) Gioco. «Luigino, giochiamo a marito e moglie?» propone Pinuccia di quattro anni al fratellino di sei. «No, Pinuccia. Oggi non posso, ho promesso alla mamma di non litigare con nessuno». 25) Gita turistica. Un gruppo di turisti sta visitando Versailles. «Ecco» dice la guida, «in questo letto si sono coricati Luigi XIV, Luigi XV, Luigi XVI, Luigi XVIII, Maria Antonietta, la Pompadour…» La voce di un turista americano: «Chissà come stavano stretti!». 26) Giungla. Il leone vuole provare, come sempre, il suo indiscusso dominio nella giungla. Vede una tigre e chiede: «Chi è il re?». «Tu, certamente!» risponde la tigre. Incontra poi un elefante e gli rivolge la stessa domanda. L’elefante, senza rispondere, solleva il leone con la proboscide. lo fa girare ed infine lo scaglia contro un albero. Il leone si rialza furente: «Se non sai la risposta, non è una buona ragione per essere così nervoso!». 27) Gnomi. Un tizio sta raccogliendo funghi nel bosco. Sotto un albero vede un porcino, quando sta per raccoglierlo salta fuori un omino: «No, per favore, non lo raccolga! Sono lo gnomo Paolo e questa è la mia casa!» Il tizio, stupito, non raccoglie il fungo e continua a cercare; poco dopo vede un altro porcino. Sta per raccoglierlo quando sbuca fuori un altro omino: «No, per favore, non lo raccolga: sono lo gnomo Mario e questa è la mia casa!» Ancora una volta il tizio riprende la sua strada a mani vuote, fino a che non vede un terzo, enorme porcino. Si precipita verso il fungo, ma si trova davanti a un altro omino: «No, no! La prego, non lo raccolga! Sono lo gnomo Tonella e questa è la mia casa…» «Certo, certo, non si preoccupi…» Il tizio sta per andarsene, ma ad un tratto si ferma e chiede allo gnomo: «Mi scusi, come mai prima ho incontrato lo gnomo Paolo e lo gnomo Mario, e lei invece si chiama Tonella…?» «Perché prima era nel bosco degli gnomi; ora è in quello dei cognomi!» 28) Gnomo. Uno gnomo sta passeggiando nel bosco quando comincia a piovere. Vede un grande fungo e corre subito sotto per ripararsi dalla pioggia: «Scusami, posso ripararmi qui sotto?» «Non c’è problema, fai pure…» «Ma tu sei un ombrello o fungi da ombrello?» «Fungo, fungo!» 29) Gorilla. In un accampamento, in Africa, un gorilla, di notte, rapisce la moglie di un esploratore. Svegliato di soprassalto, fa appena in tempo a vedere il bestione fuggire con la donna. Gli amici cercano di consolare il marito. Lui, seduto ai piedi d’un albero, con gli occhi persi nel vuoto, mormora solamente: «Io non ho fortuna… Io non ho mai fortuna… Sembra che i gorilla di quella razza le riportino sempre l’indomani…». 30) Gravidanza. Una ragazza di campagna, piantata dal fidanzato dopo essere rimasta incinta, decide di sposarsi con il ragazzo più stupido del suo paese. Dopo tre mesi, dà alla luce un bambino. Benché completamente idiota, il marito trova il fatto un po’ raro e va a consultarsi con il prete. Questi, che è un uomo comprensivo, gli dice: «Amico mio, non ci vedo niente di anormale». «Ma di solito non ci vogliono nove mesi per fare un bambino?» «In effetti è così, ma rifletti un attimo, sono tre mesi che tu stai con tua moglie. e sono tre. Altri tre mesi che lei sta con te, e fanno sei. E tre mesi che state tutti e due insieme, e fanno nove. Capito?» «Sì, signor curato, e mi scusi per il disturbo». 31) Guai. «Tommy, dopo che saremo sposati, dividerò tutti i tuoi guai». «Ma io non ho guai…» «Li avrai, caro, li avrai…» 32) Gufo. Due amici, Gigi e Massimo, devono fare insieme una vacanza in Brasile. All’ultimo momento però Massimo, per problemi di lavoro, non può partire. Chiede comunque a Gigi il favore, anche per consolarsi dell’occasione perduta, di portargli a casa un autentico pappagallo brasiliano. Gigi va in Brasile, si diverte come un pazzo e dopo due settimane, mentre è sul taxi che lo sta portando all’aeroporto, si ricorda della promessa. Vede per strada un negozio di animali, fa fermare il taxi ed entra di corsa nel negozio: «Devo partire fra pochissimo, mi dia un pappagallo». dice al negoziante. «Mi dispiace, ma non ho più pappagalli, però se vuole le posso dare un gufo». «Come, un gufo? Io ho promesso un pappagallo». «Guardi che in fondo non c’è molta differenza, se gli coloro le penne, gli metto un po’ di gesso sul becco…» Per paura di perdere l’aereo e di tornare a mani vuote, Gigi si fa convincere, paga il gufo e corre all’aeroporto. Tornato a casa Gigi consegna il gufo, opportunamente modificato, a Massimo, che è felicissimo per il regalo. Dopo qualche giorno i due si trovano al bar e Gigi, un po’ preoccupato, chiede a Massimo: «come va il pappagallo?» «Va benissimo. Guarda, non so come ringraziarti, mi hai fatto veramente felice. Pensa che ogni giorno gli dico un certo numero di parole, sia alla sera che alla mattina, per imsegnargli a parlare». «Ma lui parla?» chiede Gigi stupito. «Non ancora, però è sempre molto attento: quando parlo mi guarda con due occhi così!» 33) Gusti 1. Una signora ha assunto una cameriera brasiliana e le sta facendo vedere la casa: «Questa è la cucina… questo è Pucci… questo è il bagno… questa è la camera… questi sono i miei pappagallini… A te piacciono i pappagalli?» «Non tanto, signora: hanno la carne un po’ stoppacciosa…» 34) Gusti 2. La baronessa Lucia è nota nei salotti cittadini per il suo spirito mordace. Giorni fa stava accusando di cattivo gusto un pittore assai noto. Questi le rispose: «Certo, donna Lucia. Sarà proprio per questo che lei mi piace tanto». <continua> LETTERA “H”. 1) Hawaii. Un cliente chiede, all’impiegato di un’agenzia di viaggi, informazioni sulle isole Hawaii e specialmente vuole un consiglio sul periodo migliore per recarvisi. «Tra i 20 e i 50 anni, signore» risponde cortesemente l’impiegato «ogni periodo è sempre perfetto». 2) Help. A Napoli, in procinto di annegare, un uomo urla: «Help! Help!». Due operai che stanno mangiando un panino seduti sul molo, lo guardano con indifferenza. A un certo punto, uno dice all’altro: «Avrebbe fatto meglio a imparare a nuotare invece di studiare le lingue!». 3) Hippy. Un indiano e un hippy erano seduti, fianco a fianco, al bar. A un certo punto, l’hippy si rivolge all’indiano: «Senti, è più di un’ora che mi fissi. Cosa vuoi? Fatti i fatti tuoi!». L’indiano: «Io, molte, molte lune fa ho giaciuto con una puzzola. Io continuo a pensare che tu forse essere mio figlio». 4) Hôtel 1. «Che prezzo hanno le camere in questo albergo?» «Ci sono camere da settantamila e da centomila lire». «E che differenza c’è tra i due tipi di camera?» «Quelle da centomila lire sono munite di trappola per topi». 5) Hôtel 2. Un marinaio in licenza paga il conto di un hôtel molto caro. Guardando la cassiera che sta ritirando i soldi, le chiede cosa porta intorno al collo. «Una collana, naturalmente. Perché me lo chiede?» «Beh» disse il marinaio «tutto è così alto qui, che pensavo potesse essere la sua giarrettiera». <continua> LETTERA “I”. 1) Idraulica. Un signore entra in un negozio di forniture idrauliche e chiede un raccordo per una tubatura. «Come lo vuole, signore, maschio, femmina oppure tutte e due?» «Senta» dice il signore, «io voglio solo unire due tubi e non fare un allevamento!» 2) Iella. «Che giornata! Stamattina ho perso il posto. Poi mi hanno rubato il portafoglio. Mia moglie è fuggita col mio migliore amico. E, infine, il Milan ha perso con l’Inter. È incredibile! E pensare che al primo tempo stavamo vincendo tre a zero!» 3) Illusionista. Su una nave, in crociera. L’animatore della serata è un prestigiatore. Tra il pubblico entusiasta vi è una ricca, stravagante americana che tiene sulla spalla un pappagallo parlante. Il prestigiatore ha conquistato il pubblico con dei giochi di carte. Fra gli applausi si sente una voce che grida: «Avevi l’asso di cuori nascosto nel taschino!». Tutti guardano il prestigiatore e poi il pappagallo che ha parlato. L’illusionista ha ora fatto apparire due colombe. Il pappagallo interviene: «Le avevi nel cappello!». E così ogni trucco viene sistematicamente svelato dal pappagallo. A un tratto si ode un terribile boato. È un banco di mine. La nave salta per aria. Soli, nel mare sconvolto, si ritrovano, attaccati a un pezzo di legno, il prestigiatore ed il pappagallo. Quest’ultimo: «Va bene, questa volta me l’hai fatta! Dimmi ora dove hai messo la nave!?». 4) Imbroglioni. «Il mondo è pieno d’imbroglioni!», urla la moglie. «Pensa che questa mattina il fruttivendolo mi ha dato diecimila lire false!» «Dove sono?», chiede il marito. «Oh, per fortuna me ne sono liberata… le ho date al macellaio». 5) Imitazione. Il piccolo Andrea, di sei anni, imita in tutto e per tutto il fratello Luca, diciottenne. Un giorno sente che il fratello sta raccontando a un amico: «… L’ho caricata sulla moto e l’ho portata nel boschetto. Quando ho fatto per abbracciarla, quella stupida mi ha detto: “No”. Allora ho ripreso la moto e le ho detto: “Va bene, mia cara, ritornerai a piedi” e così ho fatto». Il giorno dopo, Andrea esce in bicicletta e va a trovare Francesca, che accetta di andare con lui nel boschetto. «Vuoi abbracciarmi?» le domanda Andrea. «Sì». «Allora tu prendi la bicicletta, io tornerò a casa a piedi». 6) Imperatrice. Un tipo stralunato, vestito da Napoleone, con la mano destra infilata nella giacca, entrò nello studio di uno psichiatra: «Dottore» disse nervosamente, «ho bisogno del suo aiuto». «Lo vedo» disse il dottore, «si sdrai sul lettino e mi parli del suo problema». «Io non ho problemi, dottore. Io, come imperatore dei francesi, ho tutto. Ha capito, tutto! È mia moglie Giuseppina che ha dei disturbi mentali e io non so come fare». «Capisco» disse il dottore fingendo di credere, «e cos’ha l’imperatrice?» «Per qualche strana ragione, l’imperatrice crede di essere la signora Rossi». 7) Imperfezione. Due amici s’incontrano. «Mario, sono veramente lieto. Ho saputo da mia moglie che tua figlia si sposa». «Siamo felici anche noi. Hanno deciso di sposarsi prestissimo. Tra due mesi. Pensa: lui è conte, ingegnere, ricco e innamoratissimo…» «Che fortuna, Mario, congratulazioni! E, a proposito, come si è comportato il fidanzato quando ha saputo del piccolo difetto di Anna?» Piccola pausa imbarazzata. Poi: «Vuoi dire della gamba di legno? Oh, non lo sa. Abbiamo pensato di fargli una sorpresa…» 8) Imperturbabilità. Una tempesta infuria da diversi giorni, quasi tutti i passeggeri della nave sono in preda al mal di mare e preferiscono starsene in cabina evitando la sala da pranzo. Qualcuno, più coraggioso, si fa servire il pranzo in cabina. Arriva il cameriere col vassoio, bussa alla porta della cabina, entra e vedendo la faccia del passeggero domanda cortesemente: «Buttiamo il pranzo direttamente in mare, o il signore preferisce prima mangiarlo?». 9) Impunito. Pierino ha commesso ancora una grave mancanza e la giovane maestra è al colmo dell’esasperazione: «Resterai con me nella classe ancora per un’ora dopo la chiusura della scuola». «Se è contenta lei» ribatte Pierino, «per me va benissimo, non m’importa niente di quello che la gente penserà poi…». 10) Imputato. «Perché avete rubato quella forma di formaggio?» «L’ho vista in vetrina con scritto “Buona occasione! Formaggio da grattare!” e non me la sono lasciata sfuggire». 11) Inaugurazione. «Cameriere, è molto tempo che è aperto questo locale?» «Da circa due anni». «Ah, se l’avessi saputo prima!» «Ci avrebbe onorato più spesso della sua presenza, vero?» «No, sarei venuto all’inaugurazione: almeno il pesce che mi avete servito lo avrei trovato fresco!» 12) In banca. «Mi fa un favore? Mi cambia centomila lire con 11 biglietti da 10000?» «Vorrà dire con 10 biglietti da 10000!» «Beh! Allora dove sta il favore?» 13) Incendio. Al trentaquattresimo piano, un avvocato è al lavoro nel suo studio. A un tratto sente un lieve odore di bruciato, vede del fumo entrare da sotto la porta e dopo qualche secondo ode l’urlo della sirena dei pompieri. L’avvocato si alza, spalanca la porta dello studio: la cabina dell’ascensore è in fiamme. Rientra precipitosamente e si affaccia alla finestra. I pompieri gli fanno cenno di buttarsi. L’avvocato non ha esitazioni: velocissimo, prende la borsa dei documenti, dà un’ultima occhiata allo studio e si lancia dalla finestra. Non si sa come, forse perché il telone è troppo tirato, fatto sta che il malcapitato, per il contraccolpo, risale e rientra nello studio. Sconvolto, si ributta dalla finestra. Altro contraccolpo e l’avvocato si trova addirittura seduto sulla sua poltrona. Velocissimo si rigetta, altro contraccolpo. Questa tragica buffa storia continua finché, a un certo momento, il capitano dei pompieri rivolgendosi a uno dei suoi uomini dice: «Basta. Non vale la pena d’insistere oltre. Datemi un fucile che l’abbatto». 14) Incidente 1. Un camionista grande e grosso si presenta sconvolto ai carabinieri di un piccolo paese. «Avete delle mucche tutte nere nel paese?» «No». «Avete dei cavalli neri?» «No». «Non avete nemmeno grandi cani neri?» «No. Non ci risulta di avere delle bestie nere qui in paese». «Oh, povero me! Allora ho messo sotto due suore!» 15) Incidente 2. Sedute su una nuvoletta, due anime fanno conversazione: «Mia moglie» dice una delle due, «a un certo punto mi ha detto: “Se mi lasci il volante sei proprio un angelo”. E non aveva mica torto, poverina: eccomi qui!» 16) Incidente 3. Un maggiordomo molto compìto ha avuto notizia che il suo padrone è morto in un incidente d’auto. Spetta a lui recare alla signora la triste notizia. Si reca nel salotto, dove la donna sta leggendo accanto al caminetto: «Milady, hanno telefonato in questo momento che lei ha guadagnato trecento miliardi in un incidente d’auto del signore». 17) Incompreso. Un giovane si presenta al direttore di un piccolo teatro di varietà per essere assunto. Il direttore gli chiede interessato: «Cosa sa fare?» Il giovane risponde: «So imitare gli uccelli». «Purtroppo non è interessante per noi». «Capisco, pazienza». Apre la finestra e… se ne va via volando. 18) Incubo. Un camoscio ne incontra un altro e gli dice: «Amico mio, sono sconvolto. Pensa che ho sognato che pulivo un vetro!» . 19) Indirizzi. In un paese, il playboy locale va a confessarsi. Il prete: «Sei stato con una donna sposata, è vero? Dimmi chi è, avanti!» «Signor curato, non posso». «E io non posso darti l’assoluzione». «Proprio non posso». «Chi è? La moglie del dottore?» «No». «La moglie del fornaio?» «No». «Non ti do l’assoluzione». «Non lo posso dire, padre». «La moglie del sindaco?» «No». «Non posso darti l’assoluzione». L’uomo esce tutto giulivo dal confessionale. Un amico: «Ti vedo tutto allegro…». «Sono stato a confessarmi…» «E allora?» «Il prete non mi ha dato l’assoluzione, ma mi ha dato i tre indirizzi che ancora mi mancavano!» 20) Indiscrezione. Al parco, una signora si avvicina ad un ragazzino che sta fumando. «Ma tua madre sa che fumi?» gli domanda sconcertata. «E suo marito sa che lei si ferma a parlare con degli sconosciuti?» 21) Indovino 1. «Cameriere, c’è una mosca nella minestra, che cosa vuol dire?» «Signore, non esageriamo. Io sono qui per servire i clienti, non per predire il futuro o dare i numeri per il lotto». 22) Indovino 2. Una donna entra in un bar e dice a voce alta: «Farò l’amore col primo di voi che indovinerà la mia età!». Un tale al banco: «Centoquattro anni!» E la donna: «Andiamo; c’è andato abbastanza vicino». 23) Inesperienza. Il giudice all’imputato: «Siete stato sorpreso a borseggiare un passeggero di una vettura tramviaria. Cosa avete da dire in vostra discolpa?». «Che sono alle prime armi, signor giudice; e quando avrò acquistato un po’ di esperienza, non mi farò più sorprendere». 24) In farmacia. Un ispettore della Sanità sta ispezionando la farmacia di un paesino. Vedendo sopra uno scaffale alcune bottigliette prive di etichetta domanda cosa contengono. «Acqua» risponde il farmacista, «non contengono che acqua. Le consegno ai clienti quando la ricetta che mi porgono è illeggibile». 25) Informazione. Un tale incontra un amico sposato da poco. «Allora? Tutto bene? Tu e Luisa siete finalmente sposati e felici, immagino». «Certo» risponde l’altro a mezza voce, «Luisa è felice e io sono sposato». 26) Infortuni. «La settimana scorsa», racconta un uomo ad un amico «mia moglie camminava per un viottolo di campagna, quando un fuscello la colpì all’occhio, tanto che dovette andare dal medico. Mi è costato centomila lire!» «Questo non è nulla!», replica l’amico. «Due giorni fa mia moglie camminava per una strada del centro, quando da una vetrina un mantello di visone colpì addirittura tutti e due gli occhi di mia moglie!» «Poveretta! E quanto ti è costata?» «Dieci milioni di lire!» 27) Inglese. «Vorrei essere in America». «E perché?» «Perché saprei l’inglese senza averlo studiato». «Ma allora, sciocchìno, dovresti imparare l’italiano». «Ma quello lo so già…» 28) Insegnamenti. «Tienilo bene in mente, Nino, le bestie non vanno maltrattate. Amare le bestie è indizio di generosità e di amore. Capito?» «Sì, mammina». «Ora da bravo, vai a fare il compito». «Non posso, mammina». «Come non puoi?» «Non vedi che il gatto s’è addormentato sopra la mia cartella? E se lo svegliassi subito addio generosità ed amore per le bestie…». 29) Insegnanti. Due professori di una media statale si ritrovano all’altro mondo. «Finalmente un po’ di pace. Che sollievo. In confronto alla classe pestifera che avevo, questo paradiso è veramente un incanto!» «Ma guarda che qui siamo all’inferno!» 30) Intelligenza. In un paesino ligure vive un tale che viene considerato come lo scemo del villaggio, curiosità e attrattiva di tutta la zona. Se gli fanno scegliere fra una moneta da 500 lire ed una banconota da 50000 Lire, lui prende sempre le 500 lire! Un giorno un tale gli chiede: «Si può sapere perché tu ti accontenti sempre delle 500 lire?». «Bravo, se io prendessi solo una volta le 50000 lire non verrebbe più nessuno!» 31) Interrogatorio. Accusatore: «Signorina, dov’era la notte del 17 marzo?» Signorina: «Sono stata a letto tutta la notte ed ho sei testimoni che possono provarlo». 32) Interrogazione 1. Professore: «Qual è la scoperta di Leonardo da Vinci che più si avvicina ai nostri tempi?». Scolaro: «L’ultima, professore, l’ultima…». 33) Interrogazione 2. A scuola la maestra decide di interrogare Pierino. «Pierino, dimmi, sai niente di Dante Alighieri?» «Perché, signora maestra, gli è successo qualcosa?» 34) Intervista 1. «Lei è uno di quegli uomini che pensano che l’azienda senza di lei non potrebbe andare avanti?» «Lo so benissimo che potrebbe. Solo non voglio che se ne accorgano». 35) Intervista 2. Un giornalista, per un servizio sulla quarta età, sta intervistando un centenario. «Quali erano le sue distrazioni preferite quando era giovane?» «La caccia e le donne». «E cosa cacciava?» «Le donne». 36) Intraprendenza. Un giornalista morì e il suo spirito fu immediatamente portato in cielo da una schiera di angeli. Arrivò in un lampo alle soglie del paradiso. La porta fu socchiusa e San Pietro gli chiese: «Professione?». «Giornalista». «Non abbiamo più posti, mi dispiace». «Possiamo provare all’inferno, vuole?» gli chiese gentilmente uno degli angeli. «Per me è uguale» rispose il giornalista. In un attimo tra mille bagliori giunsero alle porte dell’inferno. Il diavolo portinaio gli disse: «Giornalista? Siamo al completo» e gli sbatté la porta in faccia. Tutti gli angeli erano avviliti. Il giornalista pensò un po’, poi scelse una stella disabitata e subito vi fondò un giornale. Una settimana dopo ebbe i biglietti omaggio per entrare in paradiso e all’inferno. 37) Investimenti. «Farebbe meglio ad andare a piedi!» dice il medico a un automobilista che si è rotto la testa. Poi, fermandosi al letto di un altro ricoverato ingessato dalla testa ai piedi: «E a lei cos’è successo?». «Andavo a piedi e sono stato investito da un’automobile…» 38) Ipnosi. Un medico cura il paziente con l’ipnosi: «Dica lentamente, con convinzione: “Io guarirò, sono finalmente guarito” e guarirà!». Il malato ubbidisce e si sente bene. «Sono 100000» dice il medico. E il paziente: «Adagio, lentamente, con convinzione dica: “Io sono stato pagato, sono stato pagato…”». 39) Ipocrita. «Per favore, signora» chiede Pierino, «potrebbe aprirmi il cancello?» «Certo, caro! Che meraviglia un bambino così educato! Ecco, vedi, è molto facile, avresti potuto aprirlo da solo». «Lo farò più tardi, grazie, quando la vernice sarà completamente asciutta!» 40) Ippodromo. «Ieri, alle corse, mi è successo un fatto incredibile. Stavo allacciandomi una scarpa ed ero chinato, quando un fantino molto miope mi ha gettato addosso una sella». «Oh, Dio! E tu cosa hai fatto?» «Cosa vuoi che facessi senza allenamento! Sono arrivato ultimo!» 41) Ironia. Un tizio sale su un taxi: «Per favore, mi raccomando: sono padre di 12 figli. Sia prudente». «E lei, con 12 figli chiede a me di essere prudente?» 42) Istantanea. Un giornalista americano sta mostrando una fotografia della torre di Pisa a sua moglie. Questa guarda la foto, guarda il marito e, aggrottando le sopracciglia, dice: «Come al solito avevi bevuto anche quel giorno!». <continua> LETTERA “L”. 1) Ladro. In tribunale, un ladro viene interrogato dal giudice: «Ma lei mentre rubava, non pensava a sua madre?» «Sì, ma non ho trovato niente che potesse piacerle!» 2) Lager. Campo di concentramento. Alla vigilia di Natale, il comandante del campo convoca tutti i prigionieri nel grande cortile e li fa disporre su tre file. «Questa festa vicina mi fa sentire molto buono. Io voglio alleviare le vostre sofferenze. La prima fila faccia un passo avanti!» La prima fila esegue l’ordine. «E voi» dice il comandante rivolto ai soldati: «Fuoco!» La prima fila è decimata. «Seconda fila» urla il comandante «un passo avanti!» «Fuoco!» Anche la seconda fila viene stroncata. «Io sono veramente molto buono. Anche voi della terza fila: fate un passo avanti!» Tutti i prigionieri fanno un passo avanti, meno due. Sono italiani. Si guardano, poi uno dice all’altro: «Di’, famo pure noi ‘sto passo avanti, se no quello s’incazza!» 3) Lamentela. «Cameriere, nella mia minestra ci sono due capelli!» «Perché, ne aveva ordinati di più?» 4) Lampadina. Il direttore di un manicomio, mentre sta facendo un giro d’ispezione, vede, con enorme stupore, un paziente aggrappato al soffitto. «Ma cosa fa quell’uomo lassù?» «Crede di essere una lampadina». «Fatelo scendere immediatamente!» «Ma poi restiamo al buio!» 5) Lanciatore di coltelli. «Sì, babbo, il circo era molto bello, ma non mi è piaciuto il lanciatore di coltelli». «Perché?» «Perché non è riuscito neanche una sola volta a colpire la donna!» 6) Lanterna. Un uomo che abitava in una via con le case tutte uguali, ogni volta che si ubriacava entrava in una casa sbagliata. Un amico gli consigliò di mettere una lanterna sotto il portico per evitare di sbagliarsi. Una sera, infatti, ubriaco come al solito, grazie all’idea dell’amico trovò subito la sua casa. Presa la lanterna dal portico, entrò, si guardò attorno e disse: «Questa è proprio la mia casa». Poi salì le scale, si guardò di nuovo attorno e disse: «Questa a letto è proprio mia moglie e io sono a letto con lei. Ma chi è quel figlio di buona donna con la lanterna in mano?» 7) Lattaio. «Papà, mi dai i soldi che devo comprarmi un gelato?» «Ma se ti ho dato ieri la tua paga settimanale…» «Se non me li dai, non ti dico che cosa il lattaio stamattina ha detto alla mamma». «Va bene, ecco i tuoi soldi. Ora dimmi: che cosa ha detto il lattaio?» «Be’, quello che gli dice tutti i giorni: “latte intero anche oggi, signora?”…» 8) Latte 1. «Mi dispiace, ma non verrò più a comperare il latte da lei; così imparerà a darmi il latte annacquato!» «La colpa non è mia, signora! Sa, la stagione è stata caldissima e le mucche hanno bevuto molto!» 9) Latte 2. Un contadino sta morendo e chiede alla moglie di portargli da bere una tazza di latte. La donna va a mungere la mucca e aggiunge al latte una buona quantità di liquore per dare al marito una bevanda più energetica. Dopo aver bevuto di gusto, l’uomo dice alla moglie: «Cara, fai qualsiasi cosa dopo che sarò morto, ma non dare mai via una mucca che fa un latte come questo!». 10) Lentezza… «Dottore, non sto molto bene…» «Che cosa mangia a colazione?» «Polenta…» «A pranzo?» «Polenta…» «A cena?» «Polenta…» «E la digestione, com’è?» «Un po’ lenta…» 11) Leoni. «Un mio prozio ha avuto il coraggio di entrare in una gabbia occupata da cinque ferocissimi leoni!» «Chissà quali festose accoglienze gli avranno riservato quando è uscito!» «E chi ha detto che è uscito?» 12) Lettera anonima. Un tale apre la busta e legge: “Egregio Signore, la vita coniugale riserva a volte amare sorprese. Domani, si rechi alle 17 in punto in via tale numero talaltro. Vedrà arrivare sua moglie, che si recherà a casa del signor X. Firmato: un amico”. «Bah! Un altro che s’illude della puntualità di mia moglie!» 13) Lettera di un padre. «Caro figliolo, gradirei che tu mi scrivessi un po’ più a lungo e mi raccontassi qualche cosa della tua vita, invece di limitarti sempre a chiedermi soldi. Ti accludo le diecimila lire che mi hai richiesto. A proposito, nella tua lettera hai commesso un piccolo errore. “Dieci” è formato da un 1 seguito da un solo zero, non da due». 14) Letterina. «Caro amore, le parole non sanno farti capire quanto sono pentita d’aver rotto il nostro fidanzamento. Solo ora, con la lontananza, capisco che non posso vivere senza di te. Perdonami! Io ti amo. Ti amo! Ti amo! tua Eva. P. S. Congratulazioni per la tua vincita miliardaria al Totogol!» 15) letto. I genitori devono alzarsi presto e lo fanno con mille precauzioni per non svegliare il piccolo Carlo che dorme come un angioletto. Stanno per uscire, quando delle grida strazianti li mettono in allarme. «Mamma, mamma» singhiozza il piccino «che paura ho preso. Mi sono svegliato, sono corso nel tuo letto e tu non c’eri. Sono corso nel letto del papà e non c’era. Sono tornato nel mio letto e non c’ero più nemmeno io…» 16) Levataccia. Alle cinque di mattina una donna viene svegliata dal suono del campanello di casa. Preoccupata, corre alla porta e non appena apre si trova davanti un mendicante: «La prego signora, mi dia qualcosa…». «Non ci posso credere», dice la donna, «e lei ha il coraggio di svegliarmi alle cinque del mattino per chiedermi la carità?» «Non è colpa mia se oggi ho il giro molto lungo!» 17) Libertà. Lo psichiatra, rivolto alla paziente stesa sul lettino: «Le càpita qualche volta d’incontrare un uomo e di desiderare d’essere libera?» «Sì, molto spesso…» «E che tipo è quest’uomo… vuol dirmelo?…» «Mio marito». 18) Licenziamento. La notizia che Luigi ha perso l’impiego si è subito diffusa fra gli amici e uno di questi gli chiede: «Come mai il capo officina ti ha licenziato?» «Bene» spiega Luigi, «prima di tutto, tu sai chi è il capo officina… Uno di quelli che girano per le sale senza fare niente, controllando se si lavora oppure no». «Va bene, ma questo cosa c’entra col tuo licenziamento?» «Vedi» continua mestamente Luigi, «il fatto è che la gente credeva che il capo officina fossi io, e allora…» 19) Lifting. Una donna un po’ snob all’amica: «Dovevo partire per le vacanze, ma prima mi son fatta un lifting». «Ma non mi sembravi così rovinata…» «Non lo so, comunque con la pelle avanzata mi son fatta un set completo di valigie!» 20) Lingue. Una pattuglia dei carabinieri ferma una macchina blu metallizzato con a bordo due persone in doppiopetto grigio, entrambi con un paio di occhiali a specchio. Un carabiniere si avvicina alla macchina e: «Buongiorno: carabinieri, documenti per favore…» Il finestrino della macchina si abbassa e il guidatore dice: «Digos!». Il carabiniere non capisce e ripete: «Buongiorno: carabinieri, documenti per favore…». L’uomo, con molta calma, ripete: «Digos!». Il carabiniere, un po’ nervoso, non sa più cosa fare. Si avvicina al suo superiore e dice: «Marescià, questi fanno finta di non capire, che faccio, metto il colpo in canna? Devo sparà?». «Caputo, stai calmo», dice il maresciallo, «adesso ci penso io…» E si avvicina con calma alla macchina. Il guidatore dell’auto fissa per qualche secondo il maresciallo, poi ripete: «Digos!». E il sottufficiale: «Carambilleros, documentos por favor!!!». 21) Litigio 1. Un marito alquanto minuto cerca di intimidire la propria moglie: «Ti avverto» urla, «di non fare uscire la bestia che è in me!» «Oh, che importa» risponde lei, «tanto non ho paura dei topi, io!» 22) Litigio 2. Dopo un furioso litigio il marito urla alla moglie: «Se io dovessi morire, tu non piangeresti neppure!» «Ma se io piango per niente!» 23) Litigio 3. «Io e mio marito non discutiamo mai». «Neppure quando lui ha ragione?» «Non lo so; questo non è mai accaduto!» 24) Locomotiva. Dopo un viaggio in ferrovia molto lento, un passeggero seccato chiede al macchinista: «Non potevate arrivare qui più velocemente?». «Certo che avrei potuto, signore» risponde il macchinista «ma non potevo abbandonare la locomotiva». 25) Longevità. Un reporter va ad intervistare un centenario e gli chiede quale sia il segreto della sua longevità. «Non ho mai bevuto un goccio d’alcol in vita mia» è la risposta. In quel mentre si sente un gran frastuono fuori dalla porta. «Deve essere mio padre» spiega il vecchietto «che rincasa ubriaco come al solito…» 26) Lotteria. Tutti i componenti della famiglia De Lorenzi stanno sognando sugli acquisti che faranno dopo la vincita alla lotteria. «Prima di tutto» dice il padre «compreremo una bella auto e potremo così fare splendidi viaggi e visitare i posti più belli del nostro paese, andare in giro per il mondo e vedere le meraviglie della natura. D’accordo?» La risposta è un coro di sì. «Così» dice la figlia più grande «io mi siederò dietro con la mamma, quando andremo in gita». «Ed io» grida Paolo «mi siederò davanti con papà!» «Niente affatto» esclama la mamma «tu ti metterai dove dirò io! Starai di dietro con tua sorella». «No! No!» grida il bambino. «Io sto davanti con papà!» «Ti ho detto dietro» urla la madre «se no sono schiaffoni!» «Voglio stare davanti!» ribatte il piccino «perché…» La madre lo interrompe con un manrovescio, concludendo: «E adesso scendi subito dalla macchina!». 27) Lozione. Un fabbricante di una lozione per la crescita dei capelli, dopo molti tentativi riuscì a vendere bene il suo prodotto. Egli infatti aveva stampato in rosso sull’etichetta: “Si raccomanda di non versare questo preparato sulle parti del corpo dove non si desidera fare crescere i capelli”. 28) Lucciole. In una splendida serata d’estate, due lucciole amiche s’incontrano in un prato. Dopo i primi convenevoli, una s’accorge che l’altra è tutta fasciata. «Oh, cara, non avevo visto bene prima. Cosa ti è successo?» «Non parlarmene… sai: ieri notte avevo un appuntamento col mio fidanzato. Presa dall’emozione, appena l’ho intravisto sono volata di corsa da lui. Era un mozzicone di sigaretta!» 29) Lumaca. Una chiocciola guarda passare un lombrico. Scuote la testa e dice: «È proprio grave la situazione degli alloggi…». 30) Luminosità. Un tipo molto miope deve acquistare un appartamento. Trova un’offerta sul giornale e, dopo aver fissato l’appuntamento col proprietario, si reca a visitare l’appartamento. Appena entrato, comincia ad urlare: «Ma mi vuole prendere in giro? Mi aveva detto che era un appartamento ampio e luminoso … Io non abiterò mai in una casa così piccola e buia! Invece di una casa sembra un armadio a muro!». «Mi scusi, di quale casa sta parlando? Questo è l’ascensore!» 31) Luna. «Bevi di nuovo? Ieri sera non hai detto, davanti ad un bicchiere di vino, che era l’ultimo quarto?» «Sì, è vero; ma mi riferivo alla luna». <continua> LETTERA “M”. 1) Madre. Una donna aveva avuto sei figli, tutti biondi. Il settimo nasce con i capelli rossi. Il marito si sente tradito: «Voglio la verità. Confessa che questo non è mio figlio». «È tuo figlio, te lo giuro!» dice tra i singhiozzi la poveretta. Inutilmente. Il marito, forse colto da un raptus, la picchia tanto che l’uccide. Ma un attimo prima di spirare, la donna fa cenno al marito d’avvicinarsi: «Devo farti una confessione» sussurra con un fil di voce. «Ah, lo sapevo, allora ammetti che il figlio non è mio!» «No, te l’ho giurato. È proprio figlio tuo! Sono gli altri sei che non sono tuoi!» 2) Maestro. «Silenzio!» grida un maestro particolarmente disturbato dalla scolaresca. «Tutte le volte che apro bocca, c’è un imbecille che parla!» 3) Malato. «E allora, come si sente?» domanda il medico entrando nella camera del paziente. L’uomo, un po’ rassegnato, risponde: «Non capisco, dottore. Sono forte come un bue, mangio come un lupo, ho uno stomaco di struzzo, e poi la notte ho una febbre da cavallo!». «Capisco io, è necessario consultare subito un veterinario!» 4) Malefatte. Mentre una raffinata signora stava facendo acquisti dal fruttivendolo, il suo cagnolino leccava la frutta qua e là. L’ortolano, dopo aver pazientato per un po’, non potendone più richiamò l’attenzione della padrona sulle malefatte del cane. E lei, rivolta al cane: «Fuffy, smettila! Non vedi che quella frutta non è lavata?» 5) Malloppo. Tra due ladri: «Come è andato il colpo alla banca?» «Benissimo, capo, benissimo!» «E il malloppo, dov’è il malloppo?» «L’ho lasciato in banca, capo. Capirai: ho saputo che quella banca paga gli interessi al venti per cento. Tra qualche anno potremo riscuotere il doppio!» 6) Mamma. In un grande magazzino, molto affollato, una madre si accorge di aver perso il bambino. Mentre lo cerca tra i banchi del reparto, sente la vocina del piccino che grida: «Liana! Liana!». La mamma lo raggiunge, lo stringe al petto e, tra un bacio e l’altro, gli dice: «Ma amore, perché mi chiamavi per nome invece di chiamare “mamma”?» «Perché io volevo essere ben sicuro che venisse a riprendermi la mamma giusta!» 7) Manager. Un importante manager, che deve recarsi all’estero, trasmette telegraficamente al suo corrispondente estero le istruzioni: “Pregovi farmi trovare quanto necessario per mio soggiorno: vitto, alloggio ecc. ecc. ecc.”. Giunto a destinazione viene condotto nel migliore albergo della città e gli viene mostrata la camera più bella. Mentre egli esprime la propria soddisfazione al corrispondente, questi lo trascina in una stanza vicina, dove siedono tre graziose fanciulle che lo guardano sorridenti. «E queste chi sono?» chiede stupito il manager. «Oh», replica l’altro affabilmente, «queste sono i tre eccetera!» 8) Mancanza. Da cinque anni un naufrago scozzese vive su una isola deserta in mezzo all’oceano, senza avere più visto o sentito alcun essere umano. Finalmente riesce a costruire una specie di barca con tronchi e liane intrecciate e ad arrivare su un’altra isola, dove trova una donna. Questa offre al compagno un ricco pasto e poi, avvicinandosi, gli dice: «E adesso vieni a prenderti quello che ti è tanto mancato per cinque lunghi anni!» «Splendido! C’è dunque del whisky?» 9) Maniaco. Lo psichiatra introdusse la signora nel suo studio. «Allora, mi dica, cara signora, cosa succede con suo marito?» «Dottore, non fa che lavare la sua macchina. Tutto il giorno, capisce?» «Beh… non è poi tanto grave. Vede, signora, molti uomini lo fanno e…» «Nella vasca da bagno?» replicò la donna. 10) Manicomio. Un giornalista entra in manicomio per scrivere un articolo sulle malattie mentali. Mentre gli stanno facendo visitare il Reparto Violenti, si sente chiamare: «Giuseppe… Giuseppe!» Il giornalista si volta e vede un suo vecchio compagno di scuola: «Massimiliano… Ma che ci fai qui?» «È una lunga storia… Ti ricordi di Silvia?» «Sì, la tua fidanzata. E allora?» «Be’, ci siamo sposati. I primi tre anni sono stati splendidi, poi lei è diventata l’amante del mio avvocato. Con la sua complicità è riuscita a farmi interdire. Mi drogavano; io stavo sempre male ed i dottori non sapevano spiegarsi la causa dei miei problemi… Insomma, alla fine sono riusciti a farmi ricoverare… ed eccomi qui! E pensa che io non sono affatto matto!» «Sembra una storia impossibile. È strano però che ti tengano ancora qui dentro». «Be’, sai, basta qualche medico compiacente…» «Non ti preoccupare, Massimiliano: adesso ci penso io! Appena fuori di qui, scrivo un pezzo sulla tua situazione e su come si possa tenere in manicomio una persona normale!» «Certo che non sono matto!» I due si abbracciano e si salutano, Giuseppe si incammina verso l’uscita quando gli arriva un sasso in testa. Con le mani sulla ferita sanguinante si gira e vede l’amico che lo saluta gridando: «Oh, ricòrdati, mi raccomando…» 11) Mano morta. In un autobus, un tipo continua a fare la mano morta con una bella ragazza. A un certo punto la ragazza esclama seccata: «Ma insomma, non può mettere le mani altrove?» «Beh! Non osavo proprio!» 12) Manovre militari. Il tenente ha spiegato alle reclute l’orientamento notturno. Per essere sicuro che tutti abbiano ben capito, si rivolge al primo che gli sta di fronte e che ha seguito con molta attenzione ed interesse tutte le spiegazioni. «Dimmi un po’, soldato, se tu hai davanti a te la stella polare, cosa avrai dietro le spalle?» «Lo zaino, naturalmente, signor tenente!» 13) Maremma. Un giornalista italiano aveva avuto l’incarico di far visitare a un collega americano la Maremma. Il giornalista americano non voleva assolutamente riconoscere la floridezza delle nostre terre ed ammirare i nostri prodotti. «Che cosa sono questi animali?» «Buoi». «Buoi?» si meravigliò l’americano «Ma da noi sono tre volte più grossi!» «E quelli?» soggiunse indicando dei montoni. «Quelli? Montoni». «Montoni? Ma da noi in America sono cinque volte più grossi!» In quel momento apparvero dei magnifici cavalli. «E quelle bestie, cosa sono?» domandò l’americano. «Grilli» rispose calmo il giornalista italiano. 14) Marinai 1. Capitano: «Marinaio Venturini, spiega le vele!». Marinaio: «Le vele sono dei pezzi di tela a forma triangolare e servono…». 15) Marinai 2. Una mattina, in uno dei quartieri più popolosi, in un vicolo del porto di Genova. Sotto un’angusta casa arriva un marinaio e si mette a gridare: «Giovannino! Giovannino!» A un tratto si apre una finestra e si affaccia una donna. «La smetta di urlare! Si può sapere chi vuole?» «Voglio parlare con Giovannino!» «Qui ci sono due Giovannino. Quale vuole?» «Quello alto, bruno». «Sono tutti e due alti e bruni». «Quello che è marinaio!» «Tutti e due sono marinai!» «Quello… becco!» «Ah… allora è mio marito. Glielo mando subito!» 16) Marito e moglie. «Sei proprio noioso: adesso parli mentre dormi!» «Cara mia, la natura vuole il suo sfogo: se tu mi lasciassi parlare un po’ mentre sono sveglio…» 17) Matrimonio 1. La tiglia si sarebbe sposata la mattina dopo e la fanciulla era comprensibilmente emozionata. La madre le diede alcuni consigli e concluse: «Ricòrdati di non farti mai vedere da tuo marito completamente nuda». Avvennero le nozze. Dopo alcuni giorni di matrimonio, il marito domandò alla sposina: «Senti, amore. Levami una curiosità. Nella tua famiglia c’è stato qualche matto?». «No, amore. Ma perché me lo chiedi?» «Beh… sono ormai due settimane che siamo sposati e ogni notte tu vieni a letto con quel pazzesco cappellino in testa!» 18) Matrimonio 2. Il vigile di un paese ferma un automobilista per eccesso di velocità. «Posso spiegarle» inizia quest’ultimo, piuttosto agitato. «Niente spiegazioni, le darà al commissario» taglia corto l’agente. L’uomo viene quindi condotto al commissariato. Dopo due ore il poliziotto che lo ha fermato riappare. «Lei ha fortuna» dice «il commissario tornerà tra breve dal matrimonio di sua figlia. Sarà di ottimo umore…» «Non ci conti» replica rassegnato l’automobilista, «io sono lo sposo…» 19) Medici 1. Un medico confida ad un suo collega: «ieri ho sorpreso quell’incosciente di mio figlio che terminava una lettera a un amico con la frase: “… e tanti auguri di buona salute”. Gli ho dato uno schiaffone!» 20) Medici 2. «Buon giorno, dottore, dove va di bello?» «In nessun posto, passeggio per ammazzare il tempo». «È rimasto senza clienti?» 21) Medici 3. San Pietro si rivolge all’ultimo arrivato: «Sei un medico, vero? Allora terza porta a sinistra: ingresso fornitori». 22) Medicina prodigiosa. «Allora lei mi consiglia questa medicina per dormire?» «Sì, signora, è portentosa. Pensi che ai clienti che ne acquistano un flacone, regaliamo una sveglia». 23) Memoria. Si dice che un’attrice abbia rivelato tutto il suo passato al fidanzato prima di sposarsi. Due attori suoi colleghi commentano la cosa, e uno dice: «Ci vuole un bel coraggio!». «Non è il coraggio» esclama l’altro, «è la memoria che è ammirevole!» 24) Ménage. Un tale che aveva un ménage familiare piuttosto turbolento, chiese a un amico come facevano, lui e sua moglie, a evitare continue discussioni. «Ti dirò» esordì l’amico «che sin dall’inizio del nostro matrimonio, ho messo ben in chiaro con mia moglie che io, come pater familiae, avrei preso le decisioni importanti, mentre lei si sarebbe arrangiata sulle normali, cioè su quelle di routine». «E qual è la tua definizione per “decisioni di routine”?» domandò l’amico. «Per esempio: a che scuola devono andare i figli, come dobbiamo usare il denaro, se è il caso di cambiare lavoro… ecco: queste sono decisioni che riguardano mia moglie». «Scusami. E quali sono allora quelle che tu chiami “decisioni importanti”?» ribatté l’amico. «Oh… sul tipo se ammettere la Cina all’ONU o se è bene che il presidente vada in Russia…» 25) Mendicante. Un mendicante forte e robusto, fermo a un angolo della strada, domanda con voce lamentevole l’elemosina. Passa un signore che si ferma a guardarlo con aria di viva riprovazione. «Ma come?» dice il signore. «Non si vergogna, sano e robusto come è, di stendere la mano?» «Senta» risponde l’accattone, «io sono qui per chiedere l’elemosina, non consigli!» 26) Menopausa. Una donna di un paese montano del sud Italia fu mandata dal medico condotto, per una visita specialistica, dal ginecologo. Dopo averla esaminata attentamente, il dottore le chiese: «Non è ancora passata per la menopausa?» «A dir la verità, dottore, non sono mai stata neanche fino a Reggio Calabria». 27) Mezzo di trasporto. All’uscita da teatro, una pulce si rivolge alla compagna: «Andiamo a casa a piedi o prendiamo un cane?» 28) Miliardario. Una signora che sta leggendo il giornale, si rivolge al marito: «Senti questa: nel New Jersey un miliardario ha lasciato tutte le sue sostanze a una donna che si era sempre rifiutata di sposarlo…». «Vedi, cara, che la riconoscenza non è ancora morta?» 29) Minaccia. Un vecchietto macilento entra nel saloon: «Se scopro chi mi ha rubato il cavallo, faccio quello che fece mio nonno vent’anni fa». Un omaccione, con tono minaccioso: «E che cosa fece tuo nonno?». «Eh, tornò a casa a piedi». 30) Minestrone. Un ufficiale ferma un soldato che ha i pantaloni della mimetica completamente bagnati. «Soldato, dove sta andando così conciato?» «Signor tenente, sto tornando da una marcia…» «E pensa che questo possa giustificare il suo stato?» «No, vede, è che non potevamo tenere gli zainetti e allora prima di partire abbiamo tirato a sorte sul cibo da portarci dietro…» «E allora?» «E allora è successo che alle persone davanti a me sono toccati il pane, che il primo si è messo velocemente in tasca, e un po’ di fette di salame, che il secondo si è messo in tasca…» «E allora?» «Allora io sono stato sfortunato. A me è toccata la minestra…» 31) Miopia. Una signora un po’ miope è al suo primo volo. Tutta arzilla e soddisfatta sta seduta al suo posto, guardando fuori dal finestrino. Poi, volgendosi al vicino: «Guardi quanta gente laggiù! Sembrano formiche…». «Sono formiche» risponde l’altro. «L’aereo non è ancora decollato». 32) Missionario. Un giovane missionario arriva in un villaggio di cannibali e si propone di convertirli. Alcuni giorni dopo, il capotribù si reca in città, chiede di essere ricevuto dal vescovo e lo supplica di mandare ai suoi uomini un altro missionario. «Ma se ve ne ho appena inviato uno pochi giorni fa. Non vi va bene?» «No, va bene, ma vede, eminenza, è quasi finito!» 33) Modestia. Un americano, un russo e un polacco muoiono contemporaneamente. Arrivano insieme in paradiso. San Pietro concede a ognuno di esprimere un desiderio, promettendo che verrà esaudito. «Io vorrei veder Mosca distrutta da una bomba nucleare» dice l’ americano. «Io vorrei vedere New York distrutta da una bomba nucleare» dice il russo. «Io vorrei un caffè» dice il polacco. «Ma come sei modesto!» replica San Pietro rivolto al polacco. «Guarda che puoi chiedere quello che vuoi». «Grazie, ma io sono contento così. Mi basta una tazza di caffè e non mi dispiace neanche di aspettare mentre lei accontenta prima questi due signori». 34) Moglie. «Vuoi un buon consiglio?», fa un tale incontrando un amico. «Certo». «Allora: la sera chiudi le persiane, perché alle dieci tutti ti vedono sul sofà mentre accarezzi e baci tua moglie!» «Non farmi ridere! Alle dieci!? Impossibile, perché proprio a quell’ora io sono sempre al bar a giocare al biliardo…» 35) Monete. «Papà, è vero che una volta, per pagare la merce, invece dei soldi si usavano pecore, mucche ed altri animali?» «Sì, mio caro, perché?» «E come facevano, papà, a mettere delle bestie così grosse nei portafogli?» 36) Mongolfiera. Una mongolfiera viene trascinata fuori rotta da venti impetuosi e turbolenti. Finalmente gli elementi sembrano calmarsi e il pallone comincia a discendere verso un verdeggiante prato, dove un contadino è tutto intento a tagliare l’erba. «Signore! Ehi, laggiù!» gli grida l’aeronauta. «Potrebbe dirmi dove mi trovo?» «Su un pallone». 37) Monsoni. L’istruttore alla recluta marinaio: «Tu sei sulla nave ed improvvisamente arrivano i monsoni…». «Io non ho paura!» lo interrompe il giovane. «Ma sono venti… terribili!» «Possono essere anche cento. io non ho paura lo stesso!» 38) Monumento. La maestra: «Per che cosa è famoso Garibaldi?». Gianni: «Per la sua memoria, signora maestra». «E che cosa te lo fa pensare?» «Gli hanno eretto un monumento “Alla memoria”». 39) Morte. Al comando di un battaglione di addestramento reclute giunge un triste telegramma: la madre della recluta Rossi è morta in un incidente. Nessuno ha il coraggio di dirglielo, perciò l’incarico viene affidato a un sergente, famoso per la sua mancanza di sensibilità. Il sottufficiale ordina un’adunata alla compagnia di Rossi e urla: «Tutti coloro che hanno ancora entrambi i genitori facciano un passo avanti». A ordine eseguito, tuona: «Rossi, sei il solito cretino, ho detto “entrambi”!». 40) Mostra futurista. «Osserva, Enrico, come è curiosa questa magnifica statuetta». «Taci, cretino: non vedi che è l’estintore d’incendio?!» 41) Mostro. «Avvocato, voglio divorziare da mio marito. Questo mostro è entrato in camera da letto, l’altra notte, mentre io ero mezza addormentata e ha cercato di picchiarmi. E ci sarebbe anche riuscito, se non ci fosse stato Giorgio che si è svegliato e mi ha difeso!» 42) Mucche. «Posso dipingere una delle vostre mucche?» chiede un pittore a un montanaro. «No. A me piacciono così come sono». 43) Muratore. Un muratore cade dal primo piano di una casa in riparazione. La gente accorre e qualcuno gli porge un bicchiere d’acqua. Il poveretto prende il bicchiere, lo guarda, e con voce flebile: «Da che piano bisogna cadere per avere un bicchiere di vino?» 44) Mutandine. Negli spogliatoi, prima di una partita di tennis i giocatori stanno per cambiarsi. Uno, giornalista, si spoglia, è un po’ a disagio: indossa un paio di minuscoli tanga rosa, con pizzetti e fiocchetti ai lati! I compagni lo guardano straniti. «Ehilà, Mario, da quando in qua porti i tanga rosa?» «Beh, dal giorno che mia moglie li ha trovati dentro il fodero della mia macchina per scrivere». <continua> LETTERA “N”. 1) Napoleone. Durante le vacanze in Corsica, un bambino si è affezionato a tal punto alla statua equestre di Napoleone che non passa giorno che non vada a vederla. Il giorno della partenza il piccino è irremovibile; non parte se non saluta per l’ultima volta il suo grande amico. Il padre, commosso e fiero da tanto amore per il leggendario conquistatore, decide d’accompagnarlo. Arrivati, il bambino scoppia in singhiozzi: «Addio, Napoleone! Non ti dimenticherò mai, Napoleone». Sulla strada del ritorno, il piccino è silenzioso. A un tratto, come inseguendo un pensiero: «Papà, ma chi è quel buon uomo a cavallo di Napoleone?». 2) Naufraghi. Due marinai sono naufragati da più di un mese su un’isola deserta e non sanno più come far passare il tempo. «Giochiamo agli indovinelli?» dice uno, «vediamo se indovini chi sono. Si tratta di una grande diva del cinema. Sono bionda con grandi occhi verdi. Ho novantacinque di petto, cinquantacinque di vita, gambe lunghissime ed affusolate… Chi sono?» «Me ne frego» dice l’altro con gli occhi sgranati, «abbracciami, subito!» 3) Necessità 1. Un commerciante aveva cercato per molti anni di farsi pagare una fattura, ma le sue preghiere e le sue minacce erano state vane. Come ultima risorsa scrisse una lacrimosa lettera accompagnata dalla fotografia della figlioletta. Sotto la fotografia scrisse: “Ecco perché mi serve il denaro”. La risposta questa volta arrivò subito. Era la fotografia di una bella ragazza, in costume da bagno, sotto la quale il debitore aveva scritto: “Ecco perché non posso pagare!”. 4) Necessità 2. Un giovane geometra disoccupato in cerca di lavoro passa davanti a un circo che espone il cartello «OFFRESI POSTO DI LAVORO». Spinto dalla necessità va dal direttore che gli spiega di cosa si tratta: «cerchiamo qualcuno per il numero dell’orso acrobatico». «… ma scusi, io cosa dovrei fare?» «Be’, dovrà indossare una pelle d’orso e pedalare su una bicicletta lungo un filo a quindici metri di altezza; sotto ci sarà la gabbia dei leoni. La paga è buona e potrebbe iniziare subito…» Il geometra, costretto dalla necessità, accetta. Al momento della prova, si veste con la pelle d’orso e sale a quindici metri. Sta per iniziare a pedalare in bilico sulla corda quando, guardando sotto, vede venti leoni. Terrorizzato, si toglie la testa d’orso e urla al direttore: «No, guardi… ci ho ripensato! I leoni qui sotto mi fanno troppa paura!» Nella gabbia un leone si alza in piedi, si toglie la maschera e dice: «Non abbia paura, geometra, qui sotto siamo tutti ragionieri!». 5) Neve. È una gelida mattina d’inverno. Un bambino sta incollato alla finestra con un’aria incantata. La mamma gli si avvicina e lo abbraccia. «Tesoro, è bello veder cadere la neve!» «La neve? Non la neve, mamma, la gente!» 6) Notizia. Dal ginecologo: «Signora, le devo dare una bella notizia». «Signorina, prego». «Signorina, le devo dare una brutta notizia». 7) Nottate. «Mio figlio è fortissimo: ha solo nove anni e con una mano sola riesce a tenere alzata una sedia per due minuti!». «Il mio ha solo tre mesi e riesce a tenermi alzato tutta la notte…». 8) Nottetempo. Una giovane e bellissima donna avvisa il suo fidanzato genovese: «Amore, hai capito? Quando i miei dormiranno ti butterò giù cinquanta lire: sarà il segnale. Lascerò la porta aperta e tu potrai salire da me». «Va bene, amore mio». Carlo attende nella notte. Finalmente, lei apre la finestra e butta la moneta. Ora Elena è distesa sul letto, avvolta in una deliziosa vestaglia di chiffon e attende, attende… attende… Dopo circa mezz’ora, Elena si affaccia alla finestra e: « Carlo! Cosa fai? vieni, sì o no?» «Amore, non riesco a trovare le cinquanta lire! …» 9) Notti. Giudice: «Lei è condannato a trenta giorni di prigione!» Imputato: «Va bene, signor giudice. E le notti dove le passo?» 10) Nozze d’argento. Due vecchietti genovesi parlano seduti su una panchina. «Sai, Riccardo, domani ricorrono le nozze d’argento con mia moglie. Pensavo, per festeggiare, di portarla fuori a cena…» «Ma te, Giacomo, sei sempre il solito tirchio! A cena per le nozze d’argento! Fai le cose in grande, partite per un viaggio in un paese lontanissimo. Tu e lei soli… dovete andare in Australia!» «Mi sembra una spesa grossa, però forse hai ragione. Ma sì, potrei portare mia moglie in Australia…» «Ma quale spesa grossa! Le nozze d’argento, e poi le nozze d’oro tra 25 anni, sono due ricorrenze che devono essere festeggiate bene». «Sì, guarda, mi hai convinto: per le nozze d’argento porterò mia moglie in Australia…» «E per le nozze d’oro?» «Magari andrò a riprenderla…» 11) Nuotatore. «Lei è un magnifico nuotatore: ha mai pensato di attraversare a nuoto la Manica?» «Sì, ci ho pensato; ma non so l’inglese…» 12) Nuoto. «Enrico, spiegami, come si fa ad insegnare a nuotare alle ragazze?» «Dunque: si prendono dolcemente per la vita, si mette l’altra mano sotto il mento e, magari, un po’ più in giù, se si può…» «E tu pensi che così mia sorella imparerà?» «Stupido! Ma se è tua sorella… buttala nell’acqua, semplicemente!» 13) Nursery. In culle vicine, ci sono due neonati. A un certo punto uno dei due, con una vocina tutta dolce, chiede: «Tu cosa sei? Un maschietto od una femminuccia?» «Un momento che guardo» risponde l’altra vocina. Le coperte vengono sollevate da due minuscole braccine. «Sai, sono un maschietto. Ho le scarpine azzurre!» <continua> LETTERA “O”. 1) Obeso. Un signore con una pancia enorme si siede con aria soddisfatta ad un tavolo del ristorante. Il cameriere gli porta la lista, lui la esamina attentamente e dice: «Perfetto, va bene così, più un caffè». 2) Occhiali. «Dottore, ho in gola una specie di morsa, non riesco più a inghiottire bene. Mi aiuti!» «Senz’altro lei fuma troppo e soprattutto dovrebbe cambiare occhiali». «Ma mi faccia il piacere! Cosa c’entrano gli occhiali?» «C’entrano, c’entrano… Sulla mia porta c’è scritto Dottore Commercialista. Il medico sta al piano di sopra…» 3) Occupazione. «In fondo in fondo me la passo bene: sono nella ditta di mio padre». «Bravo; e che cosa fai?» «Faccio parte delle spese “generali”». 4) Odio. Al termine di una seduta psichiatrica, il medico dice al paziente: «Il suo caso mi sembra molto chiaro. Lei soffre di manie di persecuzione. Deve cominciare a capire la sua situazione e cercare di vincere questo problema». Il paziente, con tono lacrimevole: «Non è vero, la verità è che lei mi odia. Non mi ha mai potuto soffrire…». 5) Odore. Un contadino va da un medico specialista. Il dottore lo fa spogliare, ma non appena il contadino si leva le scarpe, nell’ambulatorio si spande una grande puzza. «Guardi che prima di una visita dovrebbe lavarsi!» «È la stessa cosa che dice anche il mio dottore» risponde il contadino «ma volevo comunque sentire uno specialista». 6) Oggetto-spia. «Sotto c’è il vostro innamorato che vi aspetta» dice il padrone alla domestica, arrivando a casa. «Il signore conosce il mio fidanzato?» chiede sorpresa la ragazza. «No, ma il giovane che sta aspettandovi davanti al portone porta una delle mie cravatte!» 7) Ombrello. «Quanto costa questo ombrello?» «Cinquantamila lire, signora». «Per meno, cosa posso prendere?» «La pioggia!» 8) Omicidio? La giovane e bella amante al ricco industrialotto lombardo: «Caro, se tu mi amassi…» «Amasso, amasso: ma non ti amasso mica. Te voglio ben!». 9) Operazione. Un miliardario, prima che l’anestetico faccia effetto, dice con un pallido sorriso: «Professore, spero che non si farà pagare dai miei eredi!». Il chirurgo, gelido: «Non si preoccupi, mi hanno già pagato!». 10) Ordinazione 1. Due genovesi sono seduti al bar del porto. «Cosa prendi?» domanda uno dei due. «Dipende…» risponde l’altro. «Da cosa?» «… Se paghi tu o io…» 11) Ordinazione 2. Un canguro entra a balzi in un bar. «Un whisky e soda» chiede buttando due dollari sul banco. Il barista gli serve da bere, dà il resto, guarda il canguro, lo riguarda e: «Mi scusi, non per essere curioso, ma sa che lei è l’unico canguro che abbiamo visto in questo bar?». «Sfido» risponde serio il canguro «con i vostri prezzi…» 12) Ordinazione 3. «Cameriere! Cameriere! Una mosca nella minestra!» «Gliela porto subito, signore». 13) Ordini. Un prete, per far fronte alle spese, decide di vendere il suo cavallo. All’acquirente, un contadino, il sacerdote ricorda come impartirgli gli ordini: «il cavallo è stato abituato a rispondere solo a formule ecclesiastiche. Per farlo partire “Sia lodato il Signore”, per fermarlo “Alleluia”». L’uomo, un po’ scettico, decide di salire a cavallo per un giro di prova; appena in sella mormora «Sia lodato il Signore» e il cavallo inizia a trottare. Sempre più divertito da questo strano sistema di comando, l’uomo ripete «Sia lodato il Signore» e il cavallo si lancia al galoppo. Improvvisamente il contadino vede davanti a sé un burrone, cerca di frenare il cavallo tirando le redini, ma il cavallo continua a correre; l’uomo, terrorizzato, si ricorda delle parole del prete e grida «Alleluia». Il cavallo si ferma sull’orlo del precipizio. Il contadino, asciugandosi il sudore sulla fronte, mormora: «Sia lodato il Signore!». 14) Orgoglio. Un tizio va dal tabaccaio e, sapendolo sordo, comincia ad urlare: «Tabaccaio, un francobollo da 550! Tabaccaio, un francobollo da 550! Tabaccaio, un francobollo da 550!». «Ehi, cosa grida, non sono mica sordo, sa?… Con filtro o senza?» 15) Orgoglio nazionale. Due gentiluomini chiacchierano annebbiando l’aria del club con il fumo delle loro pipe: «Hai saputo cosa è accaduto a Lord Brenham? Stava tranquillamente bevendo il tè con milady quando il maggiordomo gli ha detto che il castello stava bruciando. Cosa credi che abbia fatto? Si è limitato ad accarezzare la testa del suo cane danese dicendo che prima avrebbe finito di bere il suo tè e poi avrebbe preso le decisioni del caso. Senonché il danese, a quella notizia, si precipitò al telefono e chiamò i pompieri». «Magnifico, vecchio mio! Magnifico!» commenta l’altro. «Ciò prova una volta di più che nel momento del pericolo noi inglesi non perdiamo la testa, ma gli stranieri…» 16) Origini. «Papà, da dove vengo io?» «Mah, sai Pierino, io e la mamma, insomma… Hai visto l’altro giorno quei due gatti in cortile che giocavano e che… Ma perché mi fai queste domande?» «Perché ai giardini pubblici un mio amico mi ha detto che lui è venuto da Pisa». 17) Orsi. Due soldati stanno facendo la guardia in una notte stellata. A un certo punto uno dei due, guardando le stelle, esclama: «Guarda come si vede bene stasera l’orso maggiore…» «L’Orsa Maggiore, vorrai dire», lo corregge subito l’altro. «Be’, adesso tu mi devi spiegare come fai a capire che è una femmina da così lontano!» 18) Ospedale. Un tizio è al pronto soccorso per farsi medicare una piccola ferita alla mano. Appena entra, il dottore con tono sbrigativo gli dice: «Si spogli». «Ma dottore, io…» «Si spogli!» «Guardi, dottore, che io ho solo…» «Ho detto si spogli!» «Dottore, le ripeto che io ho solo un dito…» «Si vuole muovere, insomma, le ho detto di spogliarsi!!» Il tizio rassegnato va dietro un paravento e trova un altra persona, completamente nuda, alla quale dice: «Non riesco a capire: sono qua solo per farmi medicare una piccola ferita alla mano e il dottore ha insistito per farmi spogliare!» «E lo dice a me? Io sono qui solamente per consegnare un telegramma!» 19) Osservazione. «Senta, Rosi, così non andiamo bene» dice la signora Maria alla donna di servizio. «Se continua così, sarò costretta a cercare un’altra collaboratrice domestica». «Dice davvero, signora? Oh, ma lei pensa proprio a tutto… avevo proprio bisogno di un aiuto!» 20) Ostacoli. «Hai già imparato ad andare in moto?» «Certo». «E che cosa ti è sembrato, diciamo così, più duro?» «Il lampione davanti a casa mia». <continua> LETTERA “P”. 1) Pallina. Pronto soccorso. Si presentano trafelati due bambini. «Dottore» dice uno dei due «ho appena ingoiato una pallina». «E tu?» chiede il medico all’altro piccino che sembra preoccupatissimo. «Io? Io sono il proprietario della pallina!» 2) Panchina 1. In un parco, due signori anziani sono seduti sulla stessa panchina. A un tratto, uno emette un profondo sospiro. «Ah, no, per piacere! Niente politica!» protesta l’altro. 3) Panchina 2. Nel parco, un vecchio pensionato, completamente sordo, sta seduto tranquillamente su una panchina a leggere il giornale. Passa un operaio che gli dice: «Guardi che questa panchina è stata appena verniciata!». «COME?», urla il vecchietto. «Be’, di verde…» 4) Papa. Il nuovo direttore di un manicomio, incontrando un pazzo che passeggia nel cortile, gli si avvicina e gli chiede: «E tu chi sei?». Il pazzo gli risponde: «Sono il Papa, figliolo». «E chi te l’ha detto?» domanda il direttore. «Dio stesso, figliolo». In quello stesso momento un altro paziente, scuotendo la lunga barba fluente, dice: «Non è vero, io non ho mai detto niente di simile!». 5) Pappagalli. Un giorno, dal giardino di un convento di Carmelitane che confina con quello del manicomio, fuggono tre pappagalli, uno verde, uno giallo e uno rosso. Le suore sono disperate, poiché le bestiole sono volate tra gli alberi del manicomio e non vogliono tornare a casa. Una delle suore si avvicina al cancello e rivolgendosi a un paziente: «Signore, ce lo farebbe un piacere?». «Anche due!» «Ci riporterebbe a casa quei tre pappagalli?» «Volentieri, sorella». Dopo qualche minuto il paziente ritorna con due pappagalli, quello rosso e quello giallo. «Grazie, figliolo. E quello verde?» «Non ho potuto coglierlo. Era troppo acerbo!» 6) Paracadutista. Un allievo paracadutista al suo primo lancio si blocca terrorizzato davanti al portello dell’aereo. L’istruttore cerca di convincerlo: «Coraggio, buttati». «Ma signore, se il paracadute non si apre?» «Non ha importanza, c’è quello di sicurezza. Coraggio, buttati, ci sono gli altri che aspettano il loro turno!» Un attimo di esitazione, l’allievo sembra convinto, ma un nuovo dubbio l’assale: «Ma se nemmeno quello di sicurezza si aprisse?». Al che l’istruttore spazientito esclama: «Beh, sta’ a sentire ragazzo, tu buttati lo stesso; nel caso, quando arrivi a terra, te li fai cambiare». 7) Parallelo. Andare a una festa con la propria moglie è come andare a caccia con il guardiacaccia. 8) Parata militare. Un graduato ai soldati adunati: «Allora, ricordatevi che domenica prossima sfileremo in parata. Se la mattina piove, sfileremo nel pomeriggio. E se piove nel pomeriggio, sfileremo alla mattina, naturalmente…». 9) Parcella. La moglie di un paziente si precipita adirata nello studio del medico che ha in cura il marito, urlando: «Il suo modo di curare mio marito è veramente incomprensibile!». «Perché, signora, cosa c’è di strano?» «Ieri ha detto che lui non deve agitarsi, che bisogna evitargli qualsiasi emozione; e poi oggi gli manda il conto!» 10) Parentela. Il caporale a una recluta: «Il tuo nome?». «Vesuvio, signor caporale». «Come il vulcano?» «Sì, signor caporale. Ma non siamo parenti!» 11) Parigine. Un giovane industriale bergamasco, proprietario di un grande mobilificio, trascorre una settimana di vacanza a Parigi. Al ritorno, racconta agli amici: «Le parigine sono sbalorditive. Pensate: una sera incontro una fanciulla meravigliosa, purtroppo però io non so una parola di francese, lei non una d’italiano, con un gesto l’invito a entrare in un caffè. Chiedo allora al cameriere un pezzo di carta e una matita e vi disegno un’orchestra. Lei capisce che io desidero andare a ballare e sorride. A sua volta, lei prende la matita e disegna un letto. Ebbene, ragazzi, non ho ancora capito come è riuscita ad indovinare che ho un mobilificio!». 12) Partenza. Antonio deve partire per il servizio militare. Alla sera, la mamma dice al marito: «Senti, abbiamo rimandato sino ad ora. Ormai è grande, non possiamo lasciarlo partire così, nell’ignoranza. Bisogna che tu glielo dica». «Certo. Per forza. Glielo dirò dopo cena». Ma, dopo cena, il padre non dice niente ad Antonio. E ancora niente alla mattina presto, davanti alla colazione. Ormai sono tutti e tre alla stazione. Il treno sta per partire e Antonio è tuttora ignaro. Quando il capostazione alza la bandierina, il padre realizza di non aver fatto il suo dovere. Allora, mentre il treno si muove, il poveruomo corre verso il vagone dove è salito il figlio e gli grida: «Antonio! Antonio! Guarda che Babbo Natale non esiste! Non esiste! Hai capito?» 13) Pasqua. La domenica di Pasqua, i bambini dipinsero tutte le uova di smaglianti colori e le misero nel pollaio. Arrivò il gallo e, quando vide tutte quelle uova colorate, andò su tutte le furie ed ammazzò il pavone. 14) Passeggiata. Due giovani passeggiano teneramente abbracciati. «Amore, dimmi: preferisci una donna bella o una donna intelligente?» «Né l’una né l’altra, tesoro, sai bene che sei tu quella che amo!» 15) Patente. La figlia ritorna dall’esame di guida. «Cara, com’è andato l’esame?» «Non so». «Come non lo sai! Cosa ti ha detto l’ingegnere?» «Non ha detto niente: l’hanno portato subito al pronto soccorso!» 16) Pazzia. «Perché non lavorate?» domanda il direttore di un manicomio a un ricoverato. «Io sono pazzo, signor direttore». «Lo so» ribatte questi, «ma non è una buona ragione. Anche i pazzi devono lavorare». «Sì, ma io non sono pazzo fino a questo punto!» 17) Peccati. Due fidanzati vanno insieme a confessarsi. S’inginocchia lei. Per dieci minuti buoni: «Bla- bla-bla-bla-bla…», Poi è la volta di lui. S’inginocchia. Si fa il segno della croce, e chiede subito la penitenza. «Ehi!» esclama il prete. «E i peccati?» E il giovanotto: «Ma come? Non glieli ha già detti tutti lei?» 18) Pericolo. Mentre due giovani vanno in auto, marciando lentamente su una strada solitaria di campagna ammirando il paesaggio, la ragazza sospira e chiede: «È davvero pericoloso guidare una piccola macchina come questa con una mano sola?». «Certo», risponde il giovane «un mio amico, poco tempo fa, per aver guidato così è finito in… chiesa». 19) Pescatori. Due amici vanno a pescare sul Tamigi. Uno dei due fa una strana manovra, anziché le normali esche, attacca agli ami dei mozziconi di sigarette. L’amico, stupitissimo, gli chiede il perché di una cosa simile. «Semplice» risponde l’altro. «A me interessa solo pescare aringhe affumicate!» 20) Pesce. «Cara» dice il marito alla moglie, «cosa ne pensi dei bei pesci che ho portato?» «Non prendermi in giro!» gli risponde lei secca. «La nostra vicina ti ha visto poco fa dal pescivendolo…» «Infatti, ne avevo presi così tanti, che ho dovuto venderne un po’…» 21) Peso. «Papà, quanto costano i bambini al chilo?» «Mio caro, i bambini non si vendono!» «Allora, perché appena nati li pesano?» 22) Petrolio. Un petroliere texano si trova a Parigi e davanti alla Torre Eiffel pensa: «Strano: sono anni che passo di qui, e non hanno trovato ancora il petrolio». 23) Pianto. «Pierino, perché stai piangendo? Si può sapere cosa ti è successo?» «La mamma ha preso il mio gattino e lo ha portato al fiume per annegarlo». «Oh, povero caro, è una cosa molto triste, ma tu devi essere un ometto e non devi piangere». «Ma non è giusto, mi aveva promesso che lo avrei annegato io!» 24) Picnic. Durante una scampagnata con la colazione al sacco, un tizio chiese a un contadino: «Scusi, posso andare su quel campo di erba a far merenda?». Il contadino lo fissò per alcuni secondi e poi gli rispose: «Vada pure e buon appetito! Ma badi bene che dopo l’erba non si deve bere acqua!». 25) Pigiama. Due amiche s’incontrano dal parrucchiere. «Sai chi ho visto ieri?» «No. Chi?» «Il marito di Emanuela. Ma com’è cambiato! Pensa che se non era per il pigiama, non l’avrei riconosciuto!» 26) Pignoleria 1. «Dimmi, Pierino, quali animali ci sono sulla terraferma?» «Sulla che?» «Terraferma». «Scusi, ma ieri non ha detto che la terra gira?» 27) Pignoleria 2. «Ma tu sei Fabio, il figlio della mia amica Bice? Come sei cresciuto! Quanti anni hai?» «Sette, signora». «Sette? Caspita! Sei già un giovanotto…» «No, signora, sono un giovan… sette». 28) Pignoleria 3. Un bibliotecario, registrando un libro appena restituito ma in condizioni deplorevoli, così annota: “Pagina 83, un buco”. (Voltando pagina) “Pagina 84, un altro buco…”. 29) Pillole. Una giovane fanciulla va sposa, all’indomani, a un vecchio signore. Tra le ultime spese, non dimentica di entrare in una farmacia. Al dottore che le si rivolge, la fanciulla chiede: «Dottore, domani mi sposo e per non mettere a disagio mio marito che ha molti anni più di me, avrei pensato di regalargli delle pillole afrodisiache. Ne ha?» Il dottore cerca e le porge un tubetto con molti auguri. Dopo una settimana, la giovane donna è di ritorno. Il farmacista la riconosce e: «È andato tutto bene, signora?» «Straordinarie le sue pillole, dottore. Pensi che mio marito, credendo che due non fossero sufficienti, ha preso tutto il contenuto del tubetto. Non le dico che notte! Si è comportato meglio di un ragazzo di vent’anni. Ed è grazie a lei se, dopo tanto amore, è morto felice…» 30) Pinze. «Non occorre che apriate tanto la bocca, diamine!» «Ma non deve introdurvi le pinze?» «Sì. ma io resto fuori». 31) Pittore. Il marito alla moglie: «Ho visto un tuo nudo nello studio del tal pittore!». «Ma cosa dici! Non ho mai posato per lui! L’avrà dipinto a memoria!» 32) Polo. Al polo Nord. Tra la bufera di neve arranca, su quella che dovrebbe essere la pista, una piccola slitta con due uomini intirizziti. Un branco di orsi affamati l’insegue. Il primo uomo dice: «Siamo finiti! Gli orsi corrono più dei cani». Il secondo uomo ribatte: «Mi è venuta un’idea. Stacchiamo i cani e mettiamo gli orsi». 33) Portafogli. «Per amor del cielo! Per amor del cielo!», grida a squarciagola un uomo vedendo sua moglie che sta per annegare. «Per amor del cielo, salvatela!» La donna infatti è salvata e il marito esclama tutto contento: «Che fortuna! Ma sta’ certa che un’altra volta il portafogli non te lo lascio più!». 34) Posizioni. Recentemente una casa editrice pubblicò un libro intitolato Sessantanove nuove posizioni. Il libro andò tanto a ruba che le macchine tipografiche lavoravano giorno e notte per soddisfare le richieste. «È una cosa veramente straordinaria» commentò l’editore. «Non ho mai visto in vita mia una simile richiesta per un manuale di scacchi». 35) Pranzo. Alcuni amici progettano un pranzo in comune e ciascuno si impegna a portarvi qualche cosa. «Io porto l’arrosto». «Io, i dolci». «Io, la frutta». «Io, il vino». Per ultimo resta uno scozzese, al quale curiosi domandano: «E tu?». «Io porterò mio fratello». 36) Preavviso. «Mio Dio!» dice una signora molto moderna ad un amico «sai che Lilly e Roberto divorziano?» «Ma è possibile? Se lui l’amava tanto! Di chi è la colpa?» «Di Roberto, naturalmente: figùrati che un giorno è tornato a casa prima del solito senza avvertire!» 37) Precauzione. «Vorrei un letto molto robusto». «Va bene, ma il signore non sembra poi tanto corpulento». «Lo so, ma ho il sonno… pesante». 38) Precauzioni 1. Una signora, con l’aria molto preoccupata, va dal medico per avere i risultati di un esame: «Bene, cara signora» le dice lo specialista dopo averla visitata. «Lei sarà di nuovo mamma». «Cosa mi dice, dottore? Ancora! Dio mio! Ci sono rimasta per la sesta volta!» «Ma scusi, suo marito non prende precauzioni?» obietta il medico. «Lui, sì!» risponde la donna. «Ma gli altri?» 39) Precauzioni 2. «Mi raccomando», dice il medico al cliente «data la vostra spossatezza ed il vostro esaurimento, vi consiglio di non far più lavori di testa». «Ma questo non è possibile», risponde il cliente «io faccio il parrucchiere!» 40) Precisazione 1. Il maestro ha spiegato alla scolaresca il miracolo della creazione. Pierino alza una mano, si alza e dice: «Signor maestro, papà mi ha raccontato che noi discendiamo da una scimmia». «Senti, Pierino, devi dire a tuo padre che la storia della vostra famiglia non ha niente a che vedere con quella del genere umano». 41) Precisazione 2. La signora ha messo in giro la voce che cerca una nuova cameriera. Il campanello suona. È una ragazza mandata dalla portinaia. La signora la interroga. «Ha delle referenze controllabili?» «Certo, signora». «Sa fare da mangiare?» «Abbastanza bene, signora». «Lavare, stirare?» «Naturalmente, signora». «E le piacciono i bambini?» «Molto, signora. Però vorrei che questa volta il signore facesse proprio attenzione…» 42) Precisazione 3. «Si riguardi, perché solo la sua fibra l’ha salvata!» «Beh, se ne ricordi anche lei quando mi manderà il conto…» 43) Precisione. «Come sta tuo zio?» «È in via di guarigione». «Numero?» 44) Premi. «Non è ancora un mese che si è aperta la scuola, e ho già ricevuto dalla maestra tre ricchi premi!» «Per cosa?» «Il primo perché possiedo una buona memoria». «E gli altri due?» «Gli altri due… gli altri due… perbacco, non lo ricordo più!» 45) Premonizione. Un viaggiatore di commercio ha un figlio dotato del dono della chiaroveggenza. Un giorno il ragazzo annuncia: «So che domani mattina, alle nove precise, mio padre morirà». Il disgraziato padre passa una giornata e una notte orribili. L’indomani mattina, quando suonano le ore nove, il padre tira finalmente un sospiro di sollievo. «Hai visto, cara, che questa volta nostro figlio, si è sbagliato?» dice alla moglie tutto sorridente. Nel medesimo istante si sente un grande rumore sulle scale: è l’avvocato del piano di sopra che ha avuto una sincope. 46) Prescrizione. «Ne prenda due prima di andare a letto e se domani mattina si sveglia, ne prenda altre due…» 47) Presentazione. «Papà, com’è cattivo il mondo!» «Che ti è successo, figlia mia?» «L’altro giorno sono andata a conoscere la famiglia di lui…» «Ebbene?» «Sua moglie mi ha fatto una scenata terribile!» 48) Prestito. San Pietro sta discutendo con un nuovo arrivato che vuole a tutti i costi un prestito da mandare alla moglie sulla terra. «Le ripeto che non è possibile» dice San Pietro. «Qui non è come sulla terra. Quando voi uomini parlate di miliardi, è come un centesimo da noi. Quando voi parlate di milioni di anni, per noi è come un secondo. Ha capito?» «Va bene» replica l’altro. «Allora lei può prestarmi un centesimo?» «Certamente» risponde San Pietro. «Aspetti un secondo…» 49) Previdenza. Un gruppo di importanti uomini politici russi visita alcuni edifici pubblici. Il direttore di una scuola fa presente la necessità di soccorsi per comprare nuovo materiale, costruire nuove aule, ecc. Ma il capogruppo della delegazione scuote la testa: «Mi dispiace, compagno, forse un’altra volta». La visita prosegue a una prigione ed anche qui il direttore chiede soccorsi governativi. Subito il capogruppo promette: «Riceverete presto una grossa sovvenzione». Al termine delle cerimonie, in privato, un compagno lo prende in disparte e gli chiede: «Scusa, ma perché hai detto di no alla scuola e di sì alla prigione?» «Compagno» replica quello, «vedi di ragionare. Mi meraviglia che tu sia così poco previdente. Forse è probabile che uno di noi due torni a scuola?» 50) Primo. Finalmente soli dopo la cerimonia nuziale. I due sposi si amano e se lo dimostrano. Dopo un po’, lui domanda: «Dimmi la verità, amore. Dimmi: sono stato veramente il primo?» «Ma certo, amore… ma come siete snervanti, voi uomini! Perché domandate tutti sempre la stessa cosa?» 51) Primo amore. In una famiglia di cannibali, la figlia minore annuncia: «Ho trovato un giovanotto bello, elegante, molto istruito. Domani lo porterò per pranzo…». Il padre interrompendola: «L’importante è che sia tenero». 52) Primo impiego. In una famiglia genovese, il figlio più giovane ha incominciato da poco a lavorare. Il primo mese il giovane porta a casa 1500000 lire. Il secondo 1495000 lire. Il terzo mese 1490000 lire. A questo punto il padre convoca il figlio. «Adesso, figliolo, dimmi subito come si chiama e chi è quella donna!» 53) Probabilità. Un tale, tutte le mattine prende il treno per recarsi al lavoro. Un giorno si sveglia in ritardo e, per abbreviare la strada, decide di attraversare il campo di un vicino. Mentre corre verso la stazione, grida a costui: «Mi permette di attraversare il suo campo? Sono in ritardo e vorrei prendere almeno il treno delle 8!» «Passi pure» brontola il contadino. «Per sua fortuna, nel campo c’è il mio toro, perciò ha molte probabilità di raggiungere la stazione in tempo per il treno delle 7,30!» 54) Problema. Un uomo molto anziano va dallo psichiatra. «Dottore. Ho un grave problema: ho ormai ottant’anni e continuo a correre dietro alle ragazzine…» «Non è il solo, si consòli. Arrivati a una certa età è quasi normale» dice lo psichiatra con un sorriso. «Senta, dottore, mi lasci finire e poi mi dirà se sono normale. Vede: io corro dietro alle ragazzine e va bene. Ma quello che non va è che non mi ricordo perché corro dietro alle ragazzine!» 55) Processo. Un commerciante arricchitosi in maniera poco onorevole era stato citato in giudizio per aver tenuta nascosta al fisco una parte dei suoi guadagni. Molto preoccupato, aveva creduto bene di ritirarsi in una villa di campagna facendosi difendere, in quella causa che egli riteneva già persa, da un grande avvocato. Ma contro tutte le aspettative, ricevette dal suo difensore un telegramma così concepito: «Buon senso e verità hanno trionfato». Al che l’affarista rispose altrettanto succintamente: «Ricorra in appello». 56) Progresso. Un chirurgo sta dicendo al paziente: «La scienza è veramente progredita. Oggi sosteniamo che il paziente deve affrettare da solo la sua guarigione. Lei, per esempio, domattina verrà operato e dopodomani sarà già in piedi. Cinque minuti il primo giorno, un quarto d’ora il secondo e, dopo quattro giorni, via: a casa». «Sì, professore. Ma in quanto a me… lei lo sa, vero, che si tratta dell’amputazione di una gamba?» 57) Proteste. «Cameriere, nella minestra ci sono due capelli!» «Perché, ne avete ordinati di più?» 58) Psicanalisi. «Oggi è venuto da me un paziente che pretendeva di avere inghiottito un… telefono». «E tu gli hai fatto passare questo complesso?» «No, no, lo farò domani». «E perché solo domani?» «Perché oggi attendeva una telefonata importante!» 59) Pulizie. Padrona: «Marietta, perché non ha tolto quella grossa ragnatela dal soffitto?». Cameriera: «È una ragnatela, signora? Credevo fosse l’antenna della televisione!». <continua> LETTERA “Q”. 1) Quadri. Un giorno Pablo Picasso stava parlando con il suo giardiniere. Questi, di fronte a un quadro del famoso pittore chiese: «Cosa rappresenta questo quadro?» «Sono donne» rispose l’artista. «Non l’avrei mai detto», disse il giardiniere. «Ma è così che io le vedo». «E questo quadro?» continuò il giardiniere. «Questi sono cavalli». «Non sembrano per nulla cavalli». «Forse, tuttavia io li vedo in questo modo». «Mi scusi, signor Pablo», disse il giardiniere, «ma perché, con tutti i suoi problemi di vista, ha deciso di fare il pittore?» 2) Quantità. «Vorrei un chilo di latte». «Ma, ragazzo mio, il latte non si vende a chili!» «Ha ragione, mi sono sbagliato: me ne dia un metro». <continua> LETTERA “R”. 1) Raccolta. Una gentile signora bussa alla porta di un avaro e, presentandosi, dice: «Sono la presidentessa della Casa per Bambini Orfani. Stiamo facendo una raccolta di fondi, quanto mi potete dare?». L’interpellato la squadra un po’ dalla testa ai piedi e poi dice: «Da cinquanta a sessanta anni», e le sbatte la porta in faccia. 2) Ragione. Due giovani sposi hanno appena avuto la loro prima litigata. «Aveva ragione mia madre!» esclama sconfortata la sposina. «Tua madre? E quando mai tua madre ha ragione?» «Una volta almeno l’ha avuta… quando mi ha detto: “Milena, non sposare quell’uomo. Sarai infelice!”» «Ma guarda… e io che l’ho sempre giudicata stupida!» 3) Rancio. In caserma: «Signor generale, il rancio è pieno di terra e sassi». «Dico, soldato, sei qui per fare storie o per servire il tuo paese?» «Per servirlo, signor generale, ma non per mangiarlo!» 4) Rapimento. «Le ragazze mi corrono tutte dietro!… Una ha bussato per un’ora alla porta della mia camera, supplicando che le aprissi. Ebbene, giuro che non l’ho lasciata uscire!» 5) Rasatura. Un’anziana contessa ha assunto un nuovo autista che, in linea generale, va benissimo: è puntuale, prudente, molto servizievole ed educato. L’unico neo è che non ha molta cura del proprio aspetto e, soprattutto, non si rade spesso. La contessa, che ci tiene molto, la prima volta che si accomoda in macchina, cercando di usare molta delicatezza, gli dice: «Senta, Giorgio, secondo lei quante volte pensa che ci si debba radere?» «Beh, contessa» risponde l’autista. «Dipende… con una pelle come la sua direi che è sufficiente una volta alla settimana». 6) Rassegnazione. John, uno scozzese, ha portato per trent’anni lo stesso impermeabile che ormai va a pezzi. Alla fine decide che deve comprarsene uno nuovo. Si reca all’unico negozio del villaggio, entra e dice con un sospiro: «Eccomi di nuovo qui…». 7) Recluta. Il caporale raduna un gruppo di reclute e, per mettere alla prova il loro addestramento, comincia ad impartire ordini. «Plotone, attenti! Plotone, alt! … Plotone, at… tenti! Plotone, dietro-front! Plotone, alt! Per fila… destr!» A questo punto, un soldatino esce dalla fila e si allontana. «Ehi, tu!» urla il caporale. «Dove vai?» «Allo spaccio, signor caporale. Ritornerò quando lei sarà ben deciso sul da farsi!» 8) Referenze. La signora Lucia non riesce a credere che la sua cuoca possa rinunciare al “privilegio” di essere al suo servizio per lavorare dalla signora Anna. «La signora Anna sa che sei stata da me solo sei settimane?» «Sì, signora» risponde solennemente la cuoca. «Mi ha detto che se sono riuscita a stare con lei tutto questo tempo, non ho bisogno di altre referenze!» 9) Regalo. Gloria si presenta alle amiche con una nuova, bellissima pelliccia, regalatale dal marito. «Ma è meravigliosa, come sei riuscita ad averla?» «Con il letto». «Cosa vuoi dire? Con tuo marito a letto?» «No, era mio marito che era a letto con Clara e io sono rientrata in anticipo dalle vacanze». 10) Residenza. Il carabiniere al panettiere: «Mi dia un chilo di pane!». «Comune?» «Caltanissetta». 11) Resurrezione 1. Una volta, in una conversazione, si parlava di fatti religiosi. L’abate domandò ai presenti se sapessero dire perché mai Gesù resuscitato apparve prima alle donne. Nessuno lo sapeva. «Ebbene, ve lo dirò io» affermò l’abate, «perché la notizia della resurrezione si spargesse più rapidamente». 12) Resurrezione 2. Il direttore di un ufficio chiede a un impiegato: «Credete voi che i morti resuscitino?». «Oh, no signor direttore», risponde il dipendente. «Eppure, quando voi siete uscito per partecipare ai funerali di vostro suocero, lui è venuto in ufficio a cercarvi…» 13) Reumatismi. In un piccolo comune l’impiegato del municipio, nel rilasciare la carta d’identità ad un contadino, gli domanda: «Avete segni particolari, che possano servire per il vostro riconoscimento?» «Sì, signore», risponde l’interessato «ho i reumatismi». 14) Ricchi. In un cimitero, un uomo passa davanti a un mausoleo sfarzosissimo. Guarda, scuote il capo e mormora: «Questi ricchi… sanno vivere!». 15) Ricetta 1. Una vecchietta si fa visitare dal suo nuovo medico, il quale, dopo averle scritto la ricetta le chiede diecimila lire. L’anziana signora, meravigliata, esclama: «Ma come, diecimila lire per scrivere due parole su un pezzetto di carta?» Il medico, con un sorriso: «Sa, signora, che per queste due parole ho dovuto studiare per più di vent’anni?» E la vecchietta di rimando: «E che ci posso fare io se lei aveva la testa dura?» 16) Ricetta 2. Un medico sta scrivendo la ricetta ad un suo paziente: «Mi raccomando, faccia attenzione perché è molto importante: per tutta la vita dovrà prendere queste pastiglie una volta al giorno. Le prescrivo una scatola da venti, basta e avanza…». 17) Richiesta. All’ufficio postale: «Senta, signora, perché non fa la coda?» «Perché, non mi stanno bene i capelli sciolti?» 18) Richiesta interessata. «Potrei vedere il ladro che stanotte è entrato in casa nostra?», chiede un signore al commissariato di polizia. «Perché volete vederlo?» «Vorrei chiedergli come ha fatto ad entrare senza svegliare mia moglie…» 19) Ridicolaggine. Una mucca, volendo schernire un piccolo gattino, gli dice: «Come sei buffo: così piccolo e già con i baffi!». «Che cosa c’è di strano nei miei baffi? Sei molto più ridicola tu, così grossa e senza reggipetto!» 20) Ricompensa. Sentita alla borsa di Milano. Lo speaker al microfono: «Un cliente, il signor X, ha smarrito una borsa nera contenente trenta milioni in biglietti di piccolo e grosso taglio. Chi l’avesse ritrovata è pregato di consegnarla in direzione. Avrà diritto a una ricompensa di trecentomila lire». Una voce dal fondo della sala: «Io ne offro cinquecentomila!». 21) Riconoscenza. Uno scozzese è ospitato da un amico in una favolosa villa in campagna. Dopo due mesi di ospitalità, decide di tornare a casa sua. Ringrazia calorosamente i suoi gentilissimi ospiti e, con i padroni di casa, si avvia alla stazione per prendere il treno. Poiché sono un po’ in anticipo, decidono di andare a bere un goccio di whisky. Quando l’amico fa per pagare, lo scozzese fermandogli la mano dice: «Questa volta no, mio caro, non te lo posso permettere. Sono due mesi che vivo alle tue spalle. Questa volta facciamo a metà!». 22) Ricovero. Un contadino è ricoverato in ospedale. L’infermiere, mentre lo accompagna al letto che gli è stato assegnato, gli chiede: «Ha un pigiama?». «No» risponde questi, «ho una sciatica». 23) Riflessioni. Un povero diavolo ha una fame da lupo e non una lira in tasca: «Colui che disse che l’appetito vien mangiando, non sapeva che razza d’appetito viene… non mangiando!». 24) Riguardi. «È vero che ieri sera al “Fagiano d’Oro” ti hanno sbattuto fuori dalla porta di servizio?» «All’incirca…» «E tu non ti sei fatto sentire?» «Caspita! Mi sono messo ad urlare che appartengo ad una nobile famiglia!» «Così?» «Mi hanno chiesto scusa… mi hanno fatto rientrare… e mi… hanno scaraventato fuori dalla porta… principale!» 25) Rimostranze. Il cliente all’albergatore: «Potevate anche dirmelo che la stanza era piena di pulci!». «Mi deve scusare; ma pensavo che il signore se ne sarebbe accorto da solo». 26) Rinnovo. Una giovane e bella signora porta il suo bambino da un medico. Il dottore: «Cos’ha, signora, il ragazzo?». «Oh, dottore» esclama tristemente la signora «purtroppo ha tutti i mali del mondo!» «Signora, si spogli! E faccia aspettare di là il bambino». «Ma scusi, dottore… io non capisco… è il bambino che deve essere visitato!» «Ma signora, vogliamo farlo daccapo questo ragazzo o no?» 27) Ripetizione… Lo studente in collegio manda una lettera ai genitori: “Carissimi, ieri ho dato gli esami: erano tutti così affascinati che hanno deciso all’unanimità di ripetere l’esperienza quest’autunno!”. 28) Ripicca 1. Un americano sale su un taxi e prega il tassista di portarlo in giro per la città. Passando davanti a Nôtre Dame chiede: «Quanto tempo c’è voluto per costruirla?». E il tassista: «Duecento anni» risponde a casaccio. «Noi ci avremmo impiegato dieci anni». Poi, davanti all’Opéra: «E per costruire questa?» «Credo vent’anni!» «Noi ne avremmo impiegati cinque». Davanti alla torre Eiffel: «Non mi dica che avete impiegato degli anni per costruire questa torre di ferro!» E il tassista seccato: «Veramente sono passato di qui ieri e non c’era!». 29) Ripicca 2. Un deputato era sempre punzecchiato da un suo collega e non vedeva l’ora di ripagarlo con la stessa moneta. Un giorno, questi si alzò e gli chiese in piena Camera: «Signore, ho avuto recentemente l’occasione di sapere che lei è un veterinario. È vero?» «Sì» rispose. «È forse ammalato?» 30) Riposìno. A un concerto di musica classica una signora, dando di gomito al marito: «Guarda quel tizio accanto a te, sta russando, che figura!». «E tu mi svegli per queste stupidaggini?» 31) Risarcimento. La vittima all’automobilista: «Mi avete rovinato una gamba! Dovete risarcirmi con cento milioni di lire!». «Cento milioni? Dite un po’: mi avete preso per un miliardario?» «E voi mi avete preso per un millepiedi?» 32) Risparmi. «Con i soldi che risparmio» dice un pazzo, «mi comprerò una moto». «Io, invece» dice un altro, «mi comprerò una vacca». «Sarai proprio ridicolo a cavallo della vacca quando vorrai farla correre!» «Sarai più ridicolo tu, con la tua moto, quando la vorrai mungere!» 33) Risparmio. Il piccolo Tommy chiede alla mamma: «Mamma, lasciami andare allo zoo a vedere le scimmie». «Ma che cosa ti viene in mente: andare a vedere le scimmie, mentre c’è qui la zia Carolina…» 34) Rispetto 1. Durante una traversata transoceanica, un arcivescovo chiama la hostess: «Mi porti un whisky, per favore». «Subito, monsignore». Improvvisamente il prelato riflette e s’informa: «Senta, a che altitudine stiamo volando in questo momento?». «Sedicimila metri, monsignore». «Ah, bene. Siamo un po’ troppo vicini al Padrone. È meglio che mi serva una camomilla». 35) Rispetto 2. «E ricòrdati, figlio mio, che mai nella vita mi sono permesso di alzare la voce davanti a mio padre». «Sempre a parlare di tuo padre…» «Certo, mio padre vale mille volte più del tuo». 36) Risposta. Il signor Rossi, che era in viaggio per affari, ritorna improvvisamente a casa nel cuore della notte e scopre nel portacenere sul tavolino da notte un sigaro ancora acceso e mezzo consumato. «Da dove viene questo sigaro?» urla furente alla moglie. La donna, tremante, non ha il coraggio di rispondere. «Allora?» Nessuna risposta. «Allora, mi vuoi rispondere sì o no? Da dove viene questo sigaro?» A questo punto, dall’interno dell’armadio esce una voce soffocata che dice: «Viene dall’Avana!». 37) Ritardo. Un idraulico suona il campanello di una casa, dietro la porta una signora chiede: «Chi è?» «Buongiorno, sono l’idraulico!» «Ma scusi, cosa ci fa qui?» «Ma signora, mi avete chiamato voi…» «Guardi che si sta sbagliando, non abbiamo chiamato l’idraulico». «Ma scusi, non è casa Tati?» «No, i Tati si sono trasferiti quattro anni fa!» «Guarda te, che gente: ti chiamano dicendo che è urgente e poi se ne vanno senza dirti nulla… !» 38) Ritorno. Dopo anni e anni trascorsi a girare il mondo, un tale ritorna al paesello natio e durante tutto il viaggio si commuove al pensiero delle accoglienze che riceverà dagli amici che non vede da moltissimo tempo. Finalmente ecco la piccola stazione del paesello, sempre uguale a come la ricordava, ed ecco sul marciapiede il capostazione, un suo carissimo amico d’infanzia. Estremamente commosso per il ritorno, il viaggiatore gli si avvicina, gli batte leggermente un colpetto sulla spalla. Il capostazione si volta, lo riconosce: «Ehilà, Francesco» lo saluta, «sei di partenza?» 39) Robot. Un robot entra in un bar e chiede un whisky. Mentre il barista lo serve, il robot osserva il jukebox acceso dal quale esce una voce femminile. «Un whisky anche per la signorina, prego!» esclama il robot rivolgendosi sorridendo al barista. 40) Rompiscatole. Un uomo sta pescando da più di quattro ore senza prendere nulla. Un curioso rimane sempre fermo alle sue spalle, rimanendo zitto. A un certo punto il pescatore, un po’ nervoso, si rivolge con tono seccato al rompiscatole: «Perché non pesca anche lei?». L’altro, con tono serafico: «Purtroppo mi manca la pazienza…». 41) Rugby. Un capo baluba ritorna al suo paese dopo una visita in America. Tutti i suoi uomini sono raccolti intorno a lui per ascoltare le impressioni del viaggio. «Quello che mi ha colpito di più di quel paese, è stato un gioco che si chiama rugby. Vi spiego: in un gran prato verde ci saranno stati circa trecentomila uomini che pregavano. In mezzo a loro, a un certo punto, sono arrivati di corsa quindici guerrieri in mutandine rosse. Dietro di loro, sono arrivati altri quindici guerrieri in mutandine bianche. Dopo qualche minuto di silenzio, è entrato lo stregone con un grande uovo di cuoio in mano. Lo stregone ha fischiato. Ed ecco che in quel preciso momento, il miracolo si è compiuto: è incominciato a piovere!» <continua> LETTERA “S”. 1) Sacerdoti. Quattro parroci venuti dalla provincia veneta entrano in un bar di Venezia. Sono rossi in faccia e parlano a voce un po’ troppo alta. Comanda il primo: «A mi un’ombreta… Facciamo un bel Pinot!». Il secondo: «A mi un Cartizze!». Il terzo: «A mi un Sauvignon!». Il ragazzo mesce. Poi si rivolge al quarto, che è rimasto silenzioso a guardare: «E a lei, reverendo?». «Oh, a mi come tuti gli altri!» 2) Salma. Un tizio reclama la salma di uno zio morto suicida. «Ha qualche segno caratteristico?» chiede l’addetto all’obitorio. «Sì. Era balbuziente!» 3) Sandwich. Alla frontiera del Kenia, un doganiere chiede a un camionista: «Lei cos’ha da dichiarare?». «Niente» risponde il camionista. Il funzionario non è persuaso e incomincia a controllare. Come solleva il pesante copertone dell’automezzo, vede un elefante che ha due fette di pane sulle orecchie. «E questo elefante lei lo chiama niente?» «Perché, è forse proibito portarsi dietro un panino?» 4) Scalata. Un arrampicatore dilettante, alla vigilia della sua prima scalata, gira per il paesino interrogando questo e quello sulle difficoltà dell’impresa che lo attende. Fra gli altri, vuol sentire anche l’opinione del più vecchio montanaro al quale chiede: «Da quella cima là, la gente cade spesso?». «Macché» risponde l’uomo nel fumo della pipa, «non cadono più di una volta nella vita». 5) Scale. Il dottore, dopo aver visitato una vecchietta, le proibisce nel modo più assoluto di fare le scale. «Torni da me tra quindici giorni» conclude il professionista. Trascorsi i quindici giorni, il dottore è sbalordito nel vedere come la paziente si è ripresa. «Brava, signora. Lei è perfettamente guarita. Non ha più bisogno di me». «Scusi, dottore, allora posso riprendere a fare le scale?» «Adesso sì. Ma, mi raccomando, adagio!» «Ah, meno male, dottore. Perché sa, è faticoso andare su e giù per la grondaia». 6) Scambio. Per la via cammina un ometto verde, vestito tutto di verde. A un tratto, un’auto verde passa col verde e lo investe; c’è una emorragia di sangue verde! Viene chiamata la croce verde e su una lettiga l’ometto in verde è portato alla clinica Verdi e introdotto in una sala operatoria verde, dove anche i chirurghi sono in verde. Durante il difficile intervento, si apre una porta ed entra un ometto rosso, tutto rosso, da cima a fondo, rosso fuoco; stupore di chi legge, di chi scrive, di chi opera! L’ometto rosso è imbarazzato, si fa paonazzo, esita un po’, poi sbotta: «Scusatemi: forse ho sbagliato barzelletta!». 7) Scarlattina. «Dottore» dice l’uomo al telefono con tono concitato «mio figlio ha la scarlattina!» «Lo so, L’ho visitato ieri. Non si preoccupi. Bisogna fare attenzione che non stia vicino agli altri componenti della famiglia». «Dottore, ma il bambino ha baciato la bambinaia». «Questo è un pasticcio! Dovrà stare in quarantena anche lei». «Dottore… la bambinaia… l’ho baciata anch’io!» «Allora le cose si complicano. Probabilmente l’avrà presa anche lei». «E, naturalmente, ho baciato anche mia moglie…» «Maledizione! Allora l’ho presa anch’io». 8) Scherzo. «Mammina, mammina, nella stanza della cameriera c’è un uomo nudo!» Shock nel salotto dove la signora e le sue amiche stanno giocando a bridge. Un istante dopo: «È uno scherzo! È uno scherzo! Nella stanza della cameriera c’è solo papà!». 9) Scimmione. Due uomini entrano in un bar. A servire c’è un grosso scimmione. I due bevono ed escono. «Hai visto quello scimmione orribile che faceva da barista?» «Certo che l’ho visto» rispose tranquillamente l’amico. «Non mi dire che non lo trovi strano!» disse il primo. «Sì. Effettivamente è un po’ strano: non riesco a capire perché il padrone ha mandato via la giraffa che faceva dei cocktails eccezionali!» 10) Scomparsa. Al posto di polizia. «Commissario, mia moglie è sparita da più di un anno». «E lei viene solo ora a denunciarne la scomparsa?» «Sa… fino ad oggi non osavo sperarlo…» 11) Scontro. Il carabiniere Murillo entrò di corsa in caserma. «Sapete cos’è successo a Tusi? Oh, povero Tusi!… povero caro amico…» e così dicendo Murillo si prendeva la testa tra le mani, disperato. Parecchi gli si affollarono intorno. «Ma insomma, cos’è successo a Tusi?» «È morto!» «Ma come? Chi te l’ha detto?» «Era sul giornale stamattina. In prima pagina!» «???» «Sì. In prima pagina. Diceva esattamente: “In uno scontro tra due macchine triste bilancio: sei morti più due con… tusi!”». 12) Scultore. Nello studio di uno scultore di gran fama, un altrettanto famoso critico d’arte si sta accarezzando la barba con fare pensoso. «Le dirò» dice infine, «l’espressione del viso è marziale, la testa è magnifica, la fronte è quella di un gran soldato. Ma quello che non riesco assolutamente a spiegarmi è la posizione un po’ strana in cui lo ha scolpito, si può prestare a dei commenti poco rispettosi». «Ha ragione» dice lo scultore rabbuiandosi, «ma cerchi di capire: mi avevano ordinato una statua equestre. Senonché, quando avevo ormai terminato il generale, si sono accorti che i fondi non bastavano e quindi ho dovuto eliminare il cavallo!» 13) Scuola serale. Due amici balbuzienti si trovano per strada. «C… c… ciao, co… co… come v… va?» «Be… be… bene, e tu co… co… co… cosa st… st… stai fa… fac… facen… facendo?» «Io m… mi so… so… so… sono i… iscri… iscritto a u… una scu… scu… scuo… scuola se… se… sera… sera… serale pe… pe… pe… per ba… balbu… balbu… balbuzien… balbuzienti…» «Pe… pe… pe… perché, no… no… non ba… ba… balbe… balbet… balbetti be… be… be… bene?!» 14) Scuse. «Ma lei», esclama il direttore «mi ossessiona con continue richieste di permessi! Una volta fu per i funerali di sua suocera, poi si ammalò sua moglie, due mesi fa suo figlio si ammalò di scarlattina, il mese scorso ci fu il battesimo del suo secondogenito. Ed ora che cosa c’è?» «Signor direttore, vorrei sposarmi…» 15) Sesso. «Andando avanti così, chi mai potrà distinguere un uomo da una donna? Sa dirmi lei per esempio, di che sesso è quell’individuo che ci viene incontro?» «Ma quella è mia figlia!» risponde l’interpellato. «Oh, non avrei mai potuto supporre che così giovane lei fosse già padre». «Ma io sono sua madre!» 16) Sfegatato. Un comunista molto sfegatato, passando davanti a un negozio che vende animali sente un pappagallo cantare “Bandiera Rossa”. Entra, chiede il prezzo, paga e, trionfante per l’acquisto, porta il pappagallo a casa. La moglie, dapprima è entusiasta, poi, passando i giorni, lo è meno. Una mattina la donna non resiste più. Il pappagallo non smette un attimo di cantare. Al colmo dell’insofferenza, la donna prende un bastone e dà una botta in testa al pappagallo che cade a terra tramortito. Per non vederlo nemmeno più, lo copre con uno straccio. Alla sera, quando rientra il marito, la donna gli racconta l’accaduto. Il marito, disperato, alza subito lo straccio e il pappagallo, strizzandogli un occhio: «Di’, sono finalmente passati questi sporchi fascisti?» 17) Sfratto. Un tale ben vestito andò dal parroco. «Padre, son venuto a chiederle aiuto. C’è una povera vedova con sei figli piccoli che muoiono di fame. La poverina è ammalata da tre mesi e non ha i soldi né per le medicine né per il padrone di casa a cui deve l’affitto da un anno… È sul punto di essere sfrattata! Io sto cercando di fare una colletta per non farla buttare sulla strada con i suoi bambini. Può aiutarmi?» «Ma certo» disse il parroco «se lo fa lei, lo devo fare anch’io. Ma, a proposito, chi è lei?» «Il padrone di casa, padre». 18) Sfrontatezza. Un signore molto credulone ritorna improvvisamente a casa e trova sua moglie a letto. «Non stai bene?» le chiede. «No, ho mal di testa». «E cosa sono quei calzini sul tappeto?» «Sono per te, ho appena finito di lavorarli a maglia». L’uomo apre l’armadio e vede un giovane seminudo. «Che fa lei qui?» «Se sei stato così idiota da credere a tutte queste storie, crederai sicuramente se ti dico che sto aspettando l’autobus». 19) Sicilia. Un distinto signore siciliano entra in un bel negozio e chiede alla graziosa commessa: «Signorina, vorrei una colomba…». «Motta?» «Ecché! Viva me la vuole dare?» 20) Sicuméra. Un giovanotto al padre della ragazza: «Signore, io voglio sposare sua figlia! Sono venuto a chiedere la sua approvazione… !» Il padre: «Ha già visto sua madre, cioè mia moglie?» «Sì signore, ma preferisco sua figlia!» 21) Sicurezza. In un paesino di montagna, durante il funerale di una suocera, i cavalli che trainano il carro funebre, giunti nelle vicinanze di una cava di pietre, all’esplosione di alcune mine si imbizzarriscono e si mettono a galoppare giù per un ripidissimo sentiero. A una curva, la bara salta fuori dal carro e si fracassa al suolo. Dalle tavole di legno, esce un po’ intontita la suocera che era soltanto caduta in catalessi. Alcuni giorni dopo però, la miracolata muore sul serio. Nuovo funerale. Quando il corteo giunge di nuovo nei pressi della cava il genero, con un balzo salta a cassetta, toglie le redini dalle mani del cocchiere e dice: «Questa volta lo guido io!». 22) Sigaro. Un amico del padre scopre Pierino che fuma un grosso sigaro e per prenderlo in giro gli dice ironicamente: «Suppongo che stai per dirmi che sei appena diventato padre!». E Pierino: «Oh, no! Sono solo sei mesi che faccio l’amore!» 23) Sindacati. «Abbiamo chiesto 42 ore lavorative settimanali e le abbiamo ottenute, ne abbiamo chieste 40 e le abbiamo avute. Vedrete, alla fine riusciremo a ottenere una giornata lavorativa settimanale». Dal fondo si sente una voce: «Come, tutta una giornata?». 24) Singhiozzo. Un signore entra di corsa in farmacia e chiede un rimedio contro il singhiozzo. Il farmacista, pronto, gli appioppa un terribile schiaffone. Alle proteste del signore il farmacista gli spiega che è l’unico sistema per far cessare immediatamente il singhiozzo, tanto è vero che gli è passato. «Ma non ero io che avevo il singhiozzo» si lamenta il signore «ce l’ha mia moglie che sta aspettando in macchina». 25) Smemorata. All’ufficio anagrafe: «Signorina, quanti anni ha?» «Ho contato ventiquattro primavere…» «Beh, ora cerchi di ricordare in quale anno si è stancata di contare». 26) Sogni. Un droghiere, visto un debitore, lo ferma e gli dice: «Stanotte ho sognato che lei apriva il portafogli in mia presenza e mi dava la giusta somma che mi deve». «Ma lei crede ai sogni?» «Io sì». «Be’, allora guardi: mi rilasci ricevuta per la somma che le ho dato stanotte». 27) Solidarietà 1. Un prete si è accorto che il suo sacrestano ruba dalla cassetta delle elemosine. Una sera, quando il sacrestano s’inginocchia davanti a lui in confessionale, gli chiede: «Oltre ai peccati che mi hai detto, non hai altro da confessarmi?» «No, reverendo». Allora il parroco: «Chi si frega i soldi dalla cassetta delle elemosine?». Silenzio. Stessa domanda due, tre volte. Silenzio. Il prete esce dal confessionale ed interpella il sacrestano: «Dico a te… Ti ho fatto una domanda!» «Strano, ma lo sa, reverendo, che qui non si sente nulla?» «Benone» esclama il parroco con tono sarcastico, «vediamo un po’, cambiamo posto e siediti tu al posto mio, io mi metterò dove tu eri prima. Così controlliamo se si sente…» Allora il sacrestano domanda: «Chi va a letto con la moglie del sacrestano?» Il parroco non risponde. Esce dal confessionale e: «Ma lo sai che avevi ragione? Qui non si sente proprio nulla?». 28) Solidarietà 2. Giobatta dice al figlio studente: «Penso che valuterai, figlio mio, il sacrificio che mi costa farti studiare. La tua istruzione mi sta rovinando». «Eppure, papà» risponde serissimo il figlio «io studio il meno possibile!» 29) Sordi. Due sordi giocano a carte in un caffè: «Picche… Quadri…». Urlano talmente che il padrone, spinto dagli altri avventori seccati, si avvicina e dice: «Dolente, signori, ma dopo le dieci di sera non si può più giocare». «Come?» «Dopo le dieci di sera è proibito…» «Cosa avete detto?» Per tagliar corto il padrone toglie loro di mano le carte. «Beh, non importa» urla allora uno dei due sordi all’altro «ne approfitteremo per chiacchierare un po’». 30) Sorelle. «Scusa, sai dirmi chi è quella ragazza che sta parlando con Luca? Ha un’aria così cretina, non trovi?» «È mia sorella». «Oh, mi dispiace, non avevo notato la somiglianza!» 31) Sorpresa 1. Un padre entra in una cartoleria per acquistare una stilografica per suo figlio. «Suppongo che gli vogliate fare una sorpresa» chiede sorridendo il commesso. «Altroché» risponde il padre, «si aspetta una Ferrari!» 32) Sorpresa 2. Il signor Rossi torna da un viaggio all’improvviso. Gli viene incontro il suo piccino in lacrime. «Papà, papà, c’è l’uomo nero in casa». «L’uomo nero? Ma cos’è questa sciocchezza?» «Ti giuro che è vero, papà, io l’ho visto. È in camera della mamma! Prima era in bagno. Io l’ho visto!» Il signor Rossi entra in camera della moglie e trova il suo miglior amico con indosso un pigiama nero. «Ma non ti vergogni?» gli dice. «Quando penso a tutto quello che ho fatto per te! L’appartamento, il lavoro, tutto mi devi. Ed ecco il tuo ringraziamento: ti vesti di nero per far paura a mio figlio!» 33) S.O.S. «Dottore! Dottore! Un cane mi ha morso il pollice!» «Lo ha disinfettato?» «Non ho potuto: è scappato via subito…» 34) Spacconata. «Quando ero giovane ho abbattuto tutti gli alberi che c’erano nella foresta del Sahara!» «Vuoi dire nel deserto del Sahara». «Sì, adesso lo chiamano così…» 35) Sparizione. «Signor commissario, vengo a denunciare la scomparsa di mia moglie». «Da quanto tempo manca?» «Da una settimana». «E lei viene soltanto ora a denunciare il fatto?» «Beh, mi aveva detto che scendeva un momento al bar per telefonare a una sua amica; perciò i primi giorni non mi sono preoccupato…» 36) Specchio. Un ubriaco, rincasando, si vede riflesso nel grande specchio che ha all’ingresso del suo appartamento. Spaventatissimo, richiude la porta e corre a chiamare i carabinieri: «Presto! Venite subito, c’è un ladro in casa mia…». Accorre una gazzella dei carabinieri, uno di questi si fa consegnare le chiavi di casa ed entra nell’appartamento. Subito dopo esce rimproverando l’ubriaco: «Ma perché ci ha chiamati? A casa sua c’è già un mio collega…». 37) Spese. A Genova un uomo interroga il figlio: «Gino, sei uscito con Lisetta, ieri sera, vero?». «Sì, papà». «E quanto ti è costata questa uscita?» «Ventimila lire». «Soltanto ventimila lire, com’è possibile?» «Maria poteva disporre solo di quella cifra». 38) Spiegazione 1. Il dottore visita l’ammalato e gli dice: «Sento che oggi tossisce meglio». «Dottore, mi sono allenato tutta la notte!» 39) Spiegazione 2. «Caro» dice la moglie al marito, «è ora che tu spieghi al bambino certe cose. È meglio che le sappia da te piuttosto che dai compagni di scuola». «Va bene» risponde il marito, «ma come affronto l’argomento?» «Tesoro, parlagli dei fiori, degli uccelli, della natura e poi fa’ una comparazione con gli uomini». «D’accordo» dice il marito. Qualche ora dopo, il padre ed il figlio sono a spasso. «Senti, tua madre vuole che io ti spieghi alcune cose. Ti ricordi quello che noi due abbiamo fatto sabato con le tue cuginette?» «Sì, papà». «Bene. Allora, quello che noi abbiamo fatto… per i fiori, gli uccelli e per tutti gli altri animali… è la stessa cosa». 40) Spiritosaggine. «Mia nonna è sicura di non ammalarsi». «Perché sicura?» «Perché si cura!» 41) Sportello. Allo sportello per il rilascio dei documenti. «Cosa fa?» «Sono padre di sette figli». «Senta, io le ho chiesto la sua occupazione, non i suoi passatempi». 42) Sprovveduti. Una coppia di anziani coniugi gironzola per Venezia. In piazza San Marco i due si mettono a contare i piccioni manifestando stupore per il loro gran numero. Un furbastro che li ha seguiti, a questo punto si fa avanti e, guardandoli con aria severa, dice: «Non sapete che è proibito contare i piccioni in questa piazza?» Il marito si scusa, e l’altro: «Che scuse e scuse. Quanti ne avete contati?». I due coniugi si scambiano un’occhiata e lui azzarda: «Beh, ero arrivato a 58». «Benissimo» dice la finta guardia. «Lei è in contravvenzione. Deve pagare 1000 lire per ogni piccione. Fa dunque 58000 lire». Senza protestare, l’anziano turista paga, ma non appena l’altro gira le spalle, sussurra alla moglie: «Gliel’abbiamo fatta, cara: io ero già arrivato a 198, e tu?» 43) Stagione venatoria. Due cacciatori stanno chiacchierando. «È raccomandabile questo manuale di caccia?» «Altroché, e con ogni garanzia! Pensi: contiene in ordine alfabetico perfino tutti i negozi della città, dove si vende selvaggina fresca…» 44) Stanchezza 1. «Da quando ho saputo che il mio cuore batte 103389 volte al giorno, che respiro 20040 volte inghiottendo 438 metri cubi d’aria, che pronuncio una media di 4800 parole e faccio muovere 750 muscoli, che le mie unghie crescono di 0,0046 millimetri e i capelli di 0,17 millimetri al giorno, sento proprio il bisogno di riposarmi!» 45) Stanchezza 2. Giovanna si è appena sposata. Chiede al nuovo nipotino: «E allora sei contento di me?». «Bene, ma ti credevo molto più… stanca!» «Stanca? E perché?» «Ieri sera ho sentito la mamma dire che erano dieci anni che tu correvi dietro allo zio per farti sposare… !» 46) Statistiche. «Hai sentito le ultime statistiche? Ogni volta che respiro muore qualcuno!» «Certo che ogni tanto potresti anche lavarti i denti…» 47) Stivali. Un giovane marocchino si accinge a trasferirsi a Chicago per ragioni di lavoro. «Soprattutto» gli raccomanda la madre «discuti sempre sul prezzo, qualsiasi cosa tu voglia acquistare». Giunto a Chicago, sotto la pioggia, il giovane entra in un negozio di calzature per acquistare degli stivali. «Venti dollari» dice il commesso. «No, dieci» ribatte il marocchino. «Impossibile». «Dieci o niente». Il commesso consulta il direttore. «Va bene, dieci». «No, cinque». Nuovo consulto con il direttore. «Va bene, cinque». «No, due dollari». «Tenga» esclama a questo punto il commesso esasperato, «glieli regalo». «No». «Come? Non li vuole nemmeno in regalo?» «Ne voglio due paia». 48) Stranezze. Un tale entra in un bar. Si fa servire un calice colmo di liquore. Lo prende in mano, versa il contenuto per terra, rompe il bicchiere sul banco e ne mangia alcuni cocci. Fatto questo, paga e se ne va. Un cliente, che ha assistito alla scena, si rivolge sbalordito al barista e commenta: «È proprio pazzo!» «Lo credo anch’io» ribatte il barista mostrando al cliente il fondo del calice rimasto «guardi: ha lasciato il meglio!» 49) Strascico. Una sera, a un ricevimento, il grande giornalista Giovanni Mosca calpestò inavvertitamente lo strascico di una signora che, inviperita, urlò: «Lei è una bestia!». E Mosca di rimando: «Eppure la coda ce l’ha lei, signora!». 50) Stupidità. Sul treno un passeggero si rivolge al vicino e sorridendo gli dice: «Se qualcuno entrasse adesso e si sedesse sul suo cappello posato molto visibilmente sul sedile, lei che cosa penserebbe di lui?». «Che è un cretino!» «Ah, ecco, vede, lei è seduto sul mio!» 51) Suicidio. Nel giardino di un manicomio un pazzo scorge un collega intento a passarsi sotto le ascelle il cappio di una corda che pende da un albero. «Cosa fai?» «Ho deciso di impiccarmi». «Ah, ah! Se vuoi ucciderti devi passare la corda attorno al collo». «L’ho fatto, ma per poco non morivo soffocato…!» 52) Superoccupato. «Che lavoro fai?» «Nessuno». «E perché?» «Beh, tra mangiare, bere e dormire non mi rimane un minuto di tempo». 53) Superstizione. Un anziano signore sta combinando con una ragazza incontrata per strada. «Ma tu quanti anni hai?» le chiede preso da scrupolo. «Diciassette». «Diciassette! Per l’amor di Dio! Vai a casa dalla tua mamma che è meglio». «Ma non ti senti ridicolo di essere superstizioso alla tua età?» <continua> LETTERA “T”. 1) Talpa. Il frate giardiniere si presenta all’abate tenendo in mano un animale dall’aspetto repellente. L’abate lancia un grido di orrore: «Buon Dio, dove hai preso questa talpa?». «In giardino, rovina le piante». «Beh, che aspetti a farla fuori? Annegala, ammazzala a colpi di zappa, sgozzala, fa’ quello che ti pare, ma levamela da davanti agli occhi!» «Sì, fratello». Un quarto d’ora dopo il frate giardiniere si ripresenta davanti all’abate, soddisfatto. «Ebbene?» «Fatto…» «Fatto che?» «L’ho uccisa, fratello abate!» «Ah, sì… Ma sei sicuro che quella bestiaccia sia morta?» «Eccome!» «Che le hai fatto? L’hai ammazzata con un sasso?» «Peggio, peggio!» «L’hai annegata nella fontana?» «Peggio, peggio!» «L’hai sgozzata?» «Peggio, peggio!» «L’hai bruciata viva?» «Peggio, peggio!» «Ma si può sapere che cosa le hai fatto?» «L’ho seppellita viva, fratello abate!» 2) Tardona. Una vecchia tardona ha rimorchiato un giovanotto in balera. Dopo i primi convenevoli, la signora chiede al giovane: «Ma lei, giovanotto, quanti anni mi darebbe?». «Neanche uno, signora, ne ha già tanti…» 3) Tarlo. Un tarlo la notte sente venire dal telefono uno strano “trrr…, trrr…”. Rimane un po’ indeciso, poi di scatto alza il ricevitore e grida: «Pronto! Chi tarla?». 4) Telegramma. Durante un incendio un soldato invia al comando il seguente telegramma: «Si avverte codesto comando superiore che in località X si è improvvisamente sviluppato un grande incendio. Il sottoscritto è sul posto che brucia». 5) Tema. Tema: “Domani ricorrono i morti”. Carletto scrive: “Speriamo che mio nonno arrivi primo». 6) Tenente. Un Tenente, all’adunata delle reclute, passa in rassegna i nuovi soldati. Si ferma davanti a uno e urla: «Tu, come ti chiami?». «Mi chiamo Massimiliano, Tenente». «Come ti permetti? Non lo sai che con me devi dire sempre “Signore”? Riproviamo di nuovo, pezzo d’idiota: come ti chiami?» «Signor Massimiliano, Tenente!» 7) Tennis. Un signore piuttosto panciuto racconta agli amici la sua tecnica da tennista: «Quando sono sul campo il mio cervello è prontissimo a lanciare i suoi ordini al corpo: “Corri sotto rete!”, “Salta per colpire quella palla!”, “Precìpitati!”, “Avanti!”, “Muoviti!”, “Buttati!”». «E dopo che accade?» chiedono gli amici incuriositi. «Accade che il mio corpo risponde: “Chi, io?”» 8) Terranova. Un uomo visita un allevamento di cani e si innamora di un terranova. L’allevatore, per convincerlo all’acquisto gli dice: «E poi vede, questo cane è anche un abile nuotatore, in caso di necessità potrebbe anche salvare la vita a qualcuno in difficoltà». «Ma io abito in montagna…» «Non si può mai sapere» dice l’allevatore e convince l’uomo ad acquistare il cucciolo. Dopo tre anni l’uomo ha finalmente l’occasione di fare un po’ di vacanza al mare e si porta dietro il suo terranova. Appena giunti alla spiaggia, l’uomo prende un rametto e lo lancia in mare, incitando il cane ad andare a riprenderlo. Il cane, camminando sull’acqua, raggiunge il rametto, lo afferra tra i denti e lo riporta al suo padrone. Un pescatore lì vicino, che ha assistito a tutta la scena, si rivolge all’uomo: «Scusi, quanti anni ha il suo terranova?» «Tre anni…» «Allora non c’è nulla da fare, non imparerà più a nuotare…» 9) Tesseramento. Un contadino chiede di essere iscritto al partito. Il segretario deve accertarsi della sua idoneità. «Dimmi, compagno: se il partito avesse bisogno dei tuoi denari, li daresti senza protestare?» «Certamente». «Se il partito necessitasse dei tuoi figli avresti obiezioni?» «Nessuna». «E se il partito ti requisisse la mucca?» «No, quella no!» «Ma come, daresti denari, figli e non la mucca?» «Quella ce l’ho». 10) Testimoni. Il presidente rivolto all’imputato: «È inutile che neghi ancora: qui ci sono tre testimoni oculari che dichiarano di averla vista». L’imputato: «Verissimo, ma cosa significano tre persone che mi hanno visto, mentre io posso indicare migliaia di persone che non mi hanno visto?». 11) Testone. Con l’aria un po’ preoccupata e guardando la madre con tristezza. «Dimmi, mamma, è vero che ho una testa molto grossa?» «Ma no, figliolo. Non dire più stupidaggini. Piuttosto va a prendermi cinque chili di patate. Mettile nel berrettino». 12) Texano. Un americano del Texas, che si trova di passaggio nella stazione principale di New York, si ferma incuriosito davanti a una macchina che promette di sapere tutto. Infatti, dopo che l’americano ha messo il danaro e ha premuto un tasto, si sente una voce che dice: «Lei è John Kallagan del Texas. Ha 57 anni e pesa 93 chili. È diretto in Arizona». Sbalordito, Kallagan ferma un passante, si fa prestare il soprabito e il cappello e ritorna a mettere la moneta e a premere il tasto. La stessa voce dice: «Lei è ancora John Kallagan del Texas. Ha sempre 57 anni, pesa sempre 93 chili ed è sempre diretto in Arizona. Però ora ha perso il treno!» 13) Tigre. In un club, un esploratore stava impressionando gli amici raccontando mirabolanti avventure di caccia: «… Stavo sguazzando nell’acqua dello Zambesi quando, a un tratto, mi si parò di fronte la tigre più spaventosa che avessi mai visto. Era enorme, due grandi occhi brillanti mi fissavano quasi ipnotizzanti, non sapevo più cosa fare. Non avevo armi. Quando la fiera mi fu vicina, le gettai dell’acqua in faccia e lei, spaventata, fuggì». Il suo compagno di caccia, per non essere da meno, continuò: «Io posso confermare quest’incredibile storia. Pensate che quella stessa mattina io stavo scendendo per andare al fiume, quando incontrai la stessa tigre. Era terrorizzata! Per calmarla le baciai i baffi. E pensate: quei baffi erano bagnati!» 14) Tintarella. «Perbacco, come sono abbronzate tua moglie e tua figlia! Tu, invece, hai un certo colore…» «Per forza, sono al verde!» 15) Titolo di giornale. «Rubate 2000 lampadine. Polizia brancola nel buio». 16) Tomba. Il padre conduce il figlio a visitare la tomba del Milite Ignoto. «Papà, chi c’è lì sotto?» domanda il bambino. «Il Milite Ignoto» risponde il padre. «Papà, proprio nessuno lo conosceva?» «No, caro». «Ma papà, allora perché l’hanno ucciso?» 17) Topi. Mamma topo e il piccolo topolino vanno a spasso per prendere un po’ d’aria, dopo tanta vita nelle fogne. A un tratto, sopra di loro si sente un fruscìo d’ali. Passa un pipistrello: «Mammina, guarda in alto: un angioletto!». 18) Tradimenti. «Padre, padre…» «Che c’è, figlio mio?» «Qualche volta mi càpita che, mentre faccio l’amore, parlo con mia moglie… È peccato?» «Dipende. In che momento preciso parla con sua moglie quando sta facendo l’amore?» «Sa, quando lei mi telefona…» 19) Tragedia 1. «Pensa un po’ che tragedia! Oggi torno a casa verso le undici e trovo mia moglie a letto con uno straniero. Che vergogna!» «E cosa hai detto?» chiede l’amico. «Cosa dovevo dire? Quello era un inglese e io non conosco la lingua!» 20) Tragedia 2. La moglie di un contadino è deceduta in séguito a un calcio infertole da un asino. Quasi tutti gli amici, prima dei funerali, si avvicinano al desolato marito e gli mormorano qualcosa all’orecchio. A funerali avvenuti, gli si avvicina il parroco e gli dice: «Quelli sono veramente degli amici. Ma, dimmi un po’, perché ti facevano tutti le condoglianze sottovoce?». «Non erano le condoglianze; ognuno mi chiedeva quando avrei potuto prestargli l’asino». 21) Trasferimento 1. «Dottore» disse il paziente, «occorre assolutamente che trovi un rimedio per il mio modo di russare. Russo talmente forte, che mi sveglio!» «Oh, a questo si può facilmente rimediare» rispose il medico, «vada a dormire in un’altra stanza». 22) Trasferimento 2. Il nonno: «Come, Pierino, tu strappi le ali a quella povera farfalla? È una cattiveria far soffrire le bestie!» Pierino: «Ma no, non la faccio soffrire, nonno, la faccio soltanto passare dall’aviazione alla fanteria». 23) Treno. Un tizio alla biglietteria della stazione: «Vorrei un biglietto di prima per Roma». «Mi spiace, signore» gli risponde il bigliettaio, «abbiamo solo biglietti di adesso!» 24) Trentatré. «Ora respirate profondamente», dice il medico «e dite tre volte trentatré». Il paziente, dopo aver preso un lungo respiro: «… novantanove». 25) Triangolo. Un giovane uomo, uscito per comprare degli indumenti da neonato, rientra a casa. Entra in camera da letto e trova la moglie abbracciata ad un giovane. Il marito si rivolge alla moglie e: «Quando mi hai detto che saremmo stati in tre, dovevi spiegarti meglio!». 26) Tuttofare. La nuova padrona: «Ancora una cosa devo dirti: a te piacciono i gatti?». «Oh, sì, signora, io mangio tutto!» 27) TV. Due amici molto brilli stanno osservando la vetrina di una lavanderia, dove alcune macchine in azione stanno rimestando a grande velocità della biancheria. «Ma guarda un po’» dice uno, «che orribili programmi trasmette la televisione ultimamente!» <continua> LETTERA”U”. 1) Ubbidienza. Un ufficiale sale su un automezzo pubblico. Automaticamente un soldato scatta in piedi. «Grazie. Sta’ pure seduto» dice l’ufficiale compiaciuto. Dopo qualche minuto, il soldato accenna ad alzarsi nuovamente. «Ti ho detto di stare comodo». Per la terza volta il soldato fa per alzarsi. «Ti ho detto di stare seduto!» «Mi scusi, signor tenente, ma è già da tre fermate che io devo scendere!» 2) Ubriaco. Un vigile nota un uomo che sta faticosamente camminando con un piede sulla strada e l’altro sul marciapiedi. «Lei è ubriaco!» gli dice. «Ah, sì?» «Ne ha tutta l’aria…» «Sia ringraziato il cielo: credevo di essere zoppo!» 3) Ubriacone. Il marito rientra a casa molto tardi ed è completamente ubriaco. La moglie se ne accorge, ma non ha voglia di discutere. Alla mattina quando si alza, gli chiede: «Ma si può sapere cosa hai fatto ieri sera? Non solo sei tornato a casa ubriaco, ma hai anche messo tutto per aria. Non trovo più nemmeno il canarino». «Il canarino non l’ho nemmeno visto. Avevo un tale mal di testa che mi sono fatto una limonata e sono venuto subito a letto». 4) Uccello… balbuziente! Un venditore di uccelli loda al cliente il suo pappagallo: «In un paio di giorni impàra tutto quello che gli si dice!». Il cliente compera l’uccello. Ma dopo cinque giorni lo riporta indietro. «Come mai?», chiede il venditore. «L’u… l’u… l’uccello bal… bal… balbetta!» 5) Udito. «Ieri ho comprato un apparecchio acustico usato. Ho fatto un affarone: costa poco e va benissimo…» «Di che marca è?» «Sono le otto e mezza». 6) Uccellini e… uccellacci! Ufficio di collocamento. «Così lei è disoccupato. Cosa faceva prima?» «Il cacciatore di belve». «In Africa?» «Macché, a Roma». «Ma a Roma non ci sono belve!» «Per questo sono disoccupato e sto cercando un nuovo lavoro». 7) Ultime volontà 1. È giunta l’ultima ora. Hanno tagliato i capelli al condannato. Il procuratore gli dice: «Può esprimere il suo ultimo desiderio: vuole qualcosa? Un bicchiere di rhum?». «No, grazie». «Una sigaretta?» «No». «Insomma, cosa desidera?» «Vorrei imparare il cinese». 8) Ultime volontà 2. Un condannato a morte esce dalla cella per consumare l’ultimo pasto. «Può chiedere tutto quello che vuole» gli dice il secondino. «Anche una bottiglia di spumante?» «Certamente, di che anno la vuole?» «Del 2030». 9) Umorismo. Sul treno un gruppo di viaggiatori si racconta barzellette sui carabinieri. Tutti ridono a crepapelle, mentre un signore, in disparte, se ne rimane serio. Uno dei viaggiatori, incuriosito, gli domanda: «Mi scusi, ma come mai lei non sta ridendo?» «Sono un generale dei carabinieri e questo tipo di barzellette non mi fa ridere per niente…» «Non si preoccupi, se vuole poi gliele spieghiamo…» <continua> LETTERA “V”. 1) Valutazioni. Due ladri davanti alla vetrina di un’oreficeria: «Quanto credi che possa costare quella spilla di brillanti?». «Beh, non più di due anni di galera». 2) Vanagloria. È ormai un mese che un carabiniere entra in un bar e va al telefono. Quello che però incuriosisce tutti, dal padrone ai camerieri, è il fatto che il carabiniere non usa gettoni, solleva il microfono, parla e sorride. Come ha finito di telefonare, ha il viso raggiante e l’aria beata. Il padrone decide di scoprire come fa il benemerito dell’arma ad ottenere la comunicazione senza usare gettoni. Acquista un piccolo registratore e, verso l’ora dell’arrivo del carabiniere, lo mette sull’ascolto. Come al solito, il carabiniere arriva, va al telefono, solleva la cornetta, parla, sorride, parla, sorride e se ne va beato. È appena uscito che il padrone corre al registratore, fa ritornare indietro la bobina e si mette all’ascolto. Tra lo stupore di tutti si sente: «Telefono, mio telefono, chi è il più forte carabiniere del mondo? Telefono, mio telefono, chi è il più intelligente carabiniere del mondo? Telefono, mio telefono, chi è il più bel carabiniere del mondo?» E ogni volta, dall’altra parte si sente: Tu… tu… tu… tu… tu… 3) Vecchiaia 1. Una signora anziana entra in una profumeria e chiede alla commessa: «Che cos’ha per i capelli bianchi?» «Un grande rispetto, signora». 4) Vecchiaia 2. Vedendo un anziano signore che ansimando riesce a stento a prendere l’autobus dopo un’affannosa corsa, un giovanottone dice ridendo: «Che brutta cosa la vecchiaia, eh, nonno?» «Hai proprio ragione, ragazzo mio, ti auguro di non provarla!» 5) Vecchietta. «Mamma, dammi mille lire per una povera vecchia che ho incontrato ai giardini». «Tieni, tesoro. Eccoti i soldi. Sono contenta che tu sia così buono. Ma dimmi, non può lavorare questa povera donna?» «Ma lavora, mamma. Lei vende delle caramelle». 6) Veleno. Un signore entra in farmacia: «Vorrei del curaro». «Per cosa le serve?» «Per mia suocera». «Ha la ricetta?» «No, ho la fotografia». 7) Verdura. Al supermercato una signora cerca il passato di verdure. Non trovandolo, chiede a una bambina: «Scusa, bambina, il passato di verdura?» E la bambina: «Io verdurai, tu verdurasti, egli verdurò…» 8) Verifica. Pierino accompagna il padre al mercato. ad un certo punto lo vede che palpeggia una mucca. Incuriosito gli domanda: «Papà, perché fai così?». «Voglio vedere se è bene in carne, perché la voglio comperare». «Ma allora il postino vuole comperare la mamma?» 9) Verità. Il presidente: «Quanti anni ha, signorina?». La zitella: «Venticinque, per servirla, signore». «Bene, adesso che ha detto l’età, giuri di dire la verità, tutta la verità, nient’altro che la verità». 10) Vernice. Un cowboy arriva al galoppo sfrenato in un villaggio, blocca il cavallo davanti al saloon, smonta, entra, beve un paio di whisky, esce e rientra di nuovo nel locale. «Chi ha dipinto il mio cavallo di rosso?» urla. Nessuno risponde. Allora il cowboy estrae le pistole, spara quattro colpi e strepita: «Mi avete sentito? Chi ha dipinto il mio cavallo di rosso?». In quel momento, dal fondo del locale si alza un omaccione con certe spalle larghe come un armadio; si avvicina al cowboy e, guardandolo fissamente con occhi di ghiaccio, ringhia: «Io, perché?». «Beh… così… volevo sapere quando gli darai una seconda mano». 11) Veterinario. «Senta, dottore, domani le mando la mia vecchia cagna con mia moglie. Veda di somministrarle un potente veleno che non la faccia soffrire troppo». «Va bene, ma poi la cagna saprà trovare da sola la strada di casa?» 12) Vigile. Un vigile urbano ferma un automobilista: «Lei è in contravvenzione. È vietato trasportare cani in macchina senza l’apposita retina di separazione». «Ma è un cane di peluche!». «La razza non m’interessa…». 13) Vigore. Un giovane sta raccontando a una signora: «Io ho un padre veramente eccezionale! Pensi che a ottant’anni nuota splendidamente, cavalca, guida auto sportive ed ora si sposerà con una ragazza di vent’anni». «È davvero eccezionale» risponde la signora. «Ma non so come faccia ad avere voglia di sposarsi!» «Veramente lui non ne ha tanta voglia, ma deve…» 14) Vincita. Un carabiniere vince tre miliardi al totocalcio. Non riesce a tenere il segreto ed è assalito dai giornalisti con domande su domande. «Ora che è diventato ricco, che cosa ha intenzione di fare?» «Oh, è presto detto» risponde il carabiniere, «mi compro una caserma e mi metto in proprio!» 15) Vino. Un uomo manda suo nipote ad acquistare del vino in una drogheria. «Rosso o bianco?» gli domanda il commesso. Il ragazzo alza le spalle: «Non ha importanza: tanto mio zio è cieco». 16) Violenza. «Padre, padre, è stato orrendo! L’altra sera ero nel parco e una banda di giovinastri mi ha violentata!» «Quanti erano?» «Non lo so, quando faccio l’amore chiudo sempre gli occhi!» 17) Violinista. Un suonatore di violino entra in un ristorante ed inizia a eseguire un valzer di Chopin. A un tratto vede un signore che è visibilmente commosso. Appena ha terminato il pezzo, il violinista, tutto orgoglioso, gli si avvicina e: «Lei è forse polacco?» Il signore, asciugandosi gli occhi: «Oh, no! Sono violinista!» 18) Virtù. «Io non fumo, non bevo e non ho mai tradito mio marito» confida una giovane attrice a un giornalista. «Bravissima! Lei non ha dunque nessun vizio?» «Sì. Sono un po’ bugiarda». 19) Visita di leva. «Giovanotto, in quale corpo vorrebbe essere mandato?» «In marina». «Ma sa nuotare?» «Perché, non abbiamo più navi?» 20) Visita medica. Un giovanotto si è da poco laureato in medicina. Viene chiamato al capezzale di un moribondo e dice alla madre di questi: «Oramai, signora, si rassegni: suo figlio sta per andarsene. Vede? Ha già le mani color paonazzo!». «Ma dottore, non sa lei che mio figlio fa il pittore?» «Ah, quand’è così, stia allegra, signora: non c’è pericolo… Però, eh, se suo figlio non fosse pittore, fra un paio d’ore sarebbe già morto!» 21) Visone 1. La signorina Ornella arriva in ufficio indossando una splendida pelliccia. «Come hai fatto ad averla?» le chiede una collega. «È stato molto semplice. Ieri sera, al caffè, ho incontrato un signore. Mi ha invitata a cena, poi a casa sua per bere dello champagne. A casa sua ha aperto un grande guardaroba pieno di pellicce. Mi ha detto di sceglierne una e io ho scelto questo visone». «Oh!… Ma non mi dire che non hai dovuto fare niente altro!» «Certo! Ho dovuto accorciare un po’ le maniche». 22) Visone 2. Una donna indossa la sua nuova pelliccia di visone per uscire di casa, quando viene fermata dal figlio: «Mamma, chissà quanto avrà sofferto quella povera bestia per darti questa pelliccia…» «Pierino, ti proibisco di parlare così di tuo padre!» 23) Vitaiolo. Mister Daniels era un rispettabile industriale durante tutta la giornata, ma la notte, di nascosto dalla moglie, si trasformava in un disinvolto vitaiolo, frequentatore di allegri locali notturni. Una sera era a casa con sua moglie, fra una nottata e l’altra di baldoria, quando lei insistette per andare in un night. «Caro» gli disse «sono stanca di stare in casa, perché non mi porti in qualche bel locale?» E, incurante delle scuse del marito, lo costrinse a vestirsi e a chiamare un taxi, per farsi portare in un locale di cui aveva molto sentito parlare, il Number Two, che era anche uno dei ritrovi preferiti del marito. Infatti, proprio mentre entravano nel night, il portiere disse: «Buona sera, mister Daniels!» «Com’è che conosci questo tipo?» chiese la moglie. Dopo aver riflettuto rapidamente, Daniels rispose: «È fattorino nella mia fabbrica e lavora anche di notte per guadagnare qualcosa di più». Entrati nel locale, la sigaraia pizzicò confidenzialmente la guancia di mister Daniels e disse: «Buona sera, mister Daniels». Questa volta la domanda della signora fu un po’ più sospettosa: «E questa ragazza come fai a conoscerla?» Cominciando a sudare, Daniels rispose: «Sai, è una modella del reparto alta moda dei miei grandi magazzini e fa due lavori per mantenere la sua povera vecchia mamma invalida». In quel momento arrivò il capo cameriere che con un inchino particolare li accompagnò al miglior tavolo presso la pista da ballo. E, proprio mentre si sedevano, uscì il balletto che si allineò davanti ai due ed intonò: «Tre evviva per mister Daniels!». La moglie non ci vide più e lo trascinò fuori, lo gettò in un taxi e cominciò a insultarlo pesantemente. Il taxista si girò e chiese: «Che succede, mister Daniels? Ne abbiamo caricate di puttane, ma volgari come questa mai…». 24) Vizi. «Io» dice a un giornalista un pensionato di un ricovero per vecchi «ho sempre fumato sessanta sigarette al giorno, bevuto molto alcool e mi sono coricato con tutte le donne che mi piacevano». «Che età avete?» «Trent’ anni». 25) Voti 1. Tre carabinieri si ritrovano all’uscita di una scuola dopo aver ritirato le pagelle dei propri figli. «Mio figlio è stato promosso a pieni voti. Gli regalo un motorino!» dice il primo. «Mio figlio poteva fare meglio, però è stato comunque promosso: gli regalerò una bicicletta» dice il secondo. «Mio figlio non si merita nulla» dice il terzo «è stato bocciato!» «Potresti almeno regalargli un’enciclopedia». «Un’enciclopedia? No, deve andare a piedi, così impàra!» 26) Voti 2. Siamo nella preistoria. Di fronte alla pagella del figlio, un cavernicolo urla: «Passi il due in matematica, il quattro in geografia e il cinque in italiano, ma mi devi spiegare come hai fatto a prendere tre in storia: sono solo due pagine!». <continua> LETTERA “W”. 1) Whisky. In un pub molto esclusivo di Londra, un signore in evidente stato di ubriachezza si rivolge al barista: «Un altro whisky, Tony». «Se il signore permette un consiglio: io le offrirei un tonic water». «No, un whisky. Perché, Tony, tu pensi forse che io sia sbronzo? Ti sbagli! E te lo dimostro subito. Ecco: guarda! Quel gatto nero che entra in questo momento ha solo due occhi. Se fossi sbronzo vedrei due gatti e quattro occhi. Giusto?» Il barista, freddo: «Signore, quel gatto non entra, esce!». <continua> LETTERA “Z”. 1) Zanzare. Una zanzara rivolta ad una sua amica: «Oh, ma che gusto ci troveranno gli uomini a prendersi a schiaffoni durante la notte?!» 2) Zebra. Un fattore comperò una zebra e, non sapendo cosa farne, la lasciò libera per i campi. La zebra si mise a girare e incontrò una gallina. «Cosa si fa da queste parti?» chiese la zebra. «Beh, non molto. Io, personalmente, depongo qualche uovo per il fattore e questo è tutto». La zebra galoppò via e dopo un po’ incontrò una mucca. «E tu cosa fai per vivere?» le chiese. «Non molto» rispose la mucca. «Ogni tanto il fattore mi munge, ma questo è tutto». Di nuovo la zebra si allontanò galoppando nei prati, finché incontrò un grosso stallone nero. Lentamente gli si avvicinò. «E tu» gli chiese «cosa fai di solito?» Lo stallone la guardò impassibile, nitrì un paio di volte e poi rispose: «Togliti quel pigiama e te lo dimostro». 3) Zitella. Una signora d’una certa età è psicologicamente a pezzi: la sua storia d’amore è svanita, ed ella non sa darsene pace. A un’amica: «E dire che mi aveva promesso di amarmi per tutta la vita!» «Sì, cara, ma come poteva pensare, poverino, che saresti vissuta così a lungo!» 4) Zoo. Visitando uno zoo con la madre, Giulio, un piccino di sei anni, si ferma estatico davanti alla gabbia dell’orango. Lo guarda a lungo e poi, rivolto alla mamma: «Guarda, mammina, hai visto come assomiglia al babbo!». «Ma Giulio, come puoi dire una cosa simile?» «Ho parlato piano, mammina, lo scimmione non può aver sentito!» 5) Zoologia. Il professore, all’esame di zoologia, mostra allo studente una gabbia coperta che lascia vedere solo le zampe di un uccello. «Sa riconoscere questo uccello e darmene il nome?» «No, signor professore». «Bocciato! Lei come si chiama?» Lo studente si tira su i calzoni, fa vedere al professore i piedi e le caviglie e dice: «Provi a indovinare!» 6) Zuppiera. È ormai risaputo che molti antiquari si rivolgono per i loro acquisti nei paesi e che, con la scusa di comprare salami, burro e uova fresche, entrano nei casolari con la speranza di trovare a poco prezzo un interessante pezzo d’antiquariato. Ecco quello che accadde a un noto antiquario torinese. Era infatti appena entrato in una fattoria e precisamente nella grande cucina, che subito individuò una bella zuppiera francese che era stata umiliata al ruolo di scodella per un piccolo micino. «Ma che bel gattino» disse l’antiquario rivolto al vecchio contadino. «È proprio quello che cercavo per mio figlio! È un mese che piange perché vuole un gattino tigrato con una macchia nera sull’occhio. La prego, mi venda questa bestiola! Vanno bene diecimila lire?» «Sì, signore». E così dicendo il contadino prende il micetto e lo porge all’antiquario. Questi, accarezzando il gattino: «Senta, poiché penso che il gatto sarà abituato a bere in quella scodella, compro anche quella, quanto vuole?» «Eh, no, signore» rispose il contadino. «Quella non la vendo! Quella me la tengo. Mi ha già fatto vendere undici gatti in una settimana!» FINE.