LEZ 1-2-3
Esame: prima pare libri in syllabus (ferraris), letture sul tema della Ferraris + questione richiedenti
asilo, poi “lungo i confini dell’accoglienza”
Omid firouzi trabar: interconnessioni tra fenomeni migratori per come sono presentati sullo spazio
pubblico, quindi per come poi entrano nelle nostre vite e fattori di tipo materiale (welfare, lavoro,
opportunità, famiglia, traiettoria migrante, conoscenza del territorio, capitale sociale).
Comprendere oltre lo specifico segmento, vedi:
Quello della Ferraris è un’introduzione alla narrazione della città a partire dagli anni 90 –
immigrazione e criminalità, cercando di mettere in discussione questa relazione. Cosa ci dicono i
dati statistici in relazione a quanto professato dai media. Migrazioni come fatto sociale, persone si
muovono all’interno di regole (diritto è la regola del gioco all’interno della quale la persona può
scegliere sulla base di opportunità – influenza della politica in questo, ci interessa vedere come è
cambiato l’approccio normativo alla migrazione e di conseguenza visione del migrante, approccio,
funzionalità del migrante e “minaccia” – il deviante. Dentro e fuori il sistema sociale.
Il secondo testo che tratteremo sarà “lungo i confini dell’accoglienza”, testo di ricerca empirica con
metodologia qualitativa (interviste, oss partecipante) in alcuni contesti che riguardano le
istituzioni/comunità messe in piedi in relazione all’accoglienza dei richiedenti asilo.
Elementi trasversali sono
Necessità di approccio qualitativo a questi contesti/argomenti che consente, al di là dei dati e delle
difficoltà, di entrare e vedere quei contesti che in realtà risultano di difficile accesso.
MODALITA’ D’ESAME
Esame orale: da freq si può partire da un argomento a scelta (1 dei cap dei due libri per esempio,
modo per disegnare un discorso e da lì partono le domande). Prepararsi discorso non descrizione,
modo personale di mettere in relazione cap x con argomento y, si possono tenere degli appunti non
da leggere ma da sbirciare in caso di bisogno. Max 10 min 5 min di discussione.
INDICAZIONI PER ESAME FREQUENTANTI:
Un buon modo per costruire un discorso che non sia semplicemente una descrizione può essere di
considerare questi punti, che tipo di ricerca è stata fatta, in che modo il dato quantitativo si scontra
con il qualitativo, la questione del fatto che nonostante ci si concentri a seconda dei casi su
situazioni locali in realtà si registra in ogni capitolo un aria transnazionale, nel territori andiamo a
vedere le ricadute di processi che stanno ben sopra lo stato e che hanno delle relazioni tra loro,
segnano quello che andrà a accadere nel locale. Non solo politiche controllo e gestione flussi dal
punto di vista della sorveglianza ma anche di dar contro sempre a situa in cui sembra impossibile ci
siano processi di resistenza, di questi processi se ne può parlare solo quando si ascoltano le voci dei
diretti interessati. In ogni capitolo sarà centrale quella lontananza tra stereotipizzazione e realtà, si
vedrà anche che molte delle persone che hanno scritto il testo sono si ricercatori ma anche attivisti,
prendono posizione politica rispetto ai fenomeni evidenziati, oggettività e neutralità della ricerca e
difficoltà di distinguere tra oggettività e scientificità, ci sono due dimensioni da accennare rispetto
questo discorso: non esiste una rappresentazione della realtà oggettiva, non solo perché ciascuno di
noi ha la sua prospettiva ma anche perché si guarda a un fenomeno in base a un proprio
posizionamento, cosa che succede anche ai ricercatori (posizionamento del ricercatore). Il percorso
di conoscenza che io ho compiuto deve essere descritto in maniera adeguata e in qualche modo
riproducibile da altri.
Mettere in relazione il capitolo scelto con questi punti:
Confini: hanno provato nel libro a vedere i confini sia dal punto di vista delle frontiere esterne con
cui si entra o esce dall’Italia ma anche quel confine che esiste dentro i territori: campi di
accoglienza che confinano per anni, vivere per anni nel territorio italiano senza però poterne fare
parte. Confini anche non materiali, se si è rappresentati in quanto devianti, vittime, criminali,
soggetti separati dalla società, si presentano confini simbolici che però hanno effetti sulla vita di
tutti i giorni.
Cura e controllo, paradigma umanitario: abbiamo visto come in molti casi l’accoglienza funziona da
una parte attivando servizi di cura ma anche elementi di controllo, e questi due aspetti vanno di pari
passi e nel loro complesso rappresentano il paradigma umanitario
Apriamo la questione normativa sulle migrazioni tramite le parole della ferraris:
Secondo testo:
LEZ 4 COMPUTER AMO
LEZ 5
Ricostruzione terminologia con cui generalmente ci si riferisce ai migranti, con le varie sfumature.
3 sfumature: REGOLARE IRREGOLARE, REGOLARE CLANDESTINO, ONESTO
DELINQUENTE.
Sono 3 forma di reg/irr diversa che disegnano una fig più o meno accettabile anche se ambigua. Di
recente ci sono RICH ASILO e MIG ECONOMICO.
Alludono ad accettabilità se “positive”, dall’altro alludono a inaccettabilità. Peccato che le coppie di
categorie antitetiche che disegnano figure accettabili o meno, siano tranquillamente attraversate
dalla stessa persona senza che si ccreino particolari situazioni di pericolosità (reg che compie illeciti
oppure irr che però lo è a causa, per esempio, di permesso di soggiorno scaduto, lavoro in nero).
Nella scala proposta potremmo vedere un riflesso storico dell’evolversi della fig del migrante
(immigrato aveva una cat neutra, vu’ cumprà socialmente accettabile che destava in qualche modo
simpatia, se invece diciamo extra comunitario mettiamo l’altro in una posizione diversa dalla
nostra, sicuramente non si fa un uso corretto di questo termine, clandestino “altro” per eccellenza,
non vuole farsi vedere per commettere illeciti, quindi da clandestino a criminale il passo è breve)
Aggravamento della situazione di irregolare, reato di immigrazione clandestina, ex novo. Cattiva
coscienza perché non si associa una detenzione ma una sanzione molto alta che ovviamente molte
volte non è pagabile, ma va ad aggravare l’opinione pubblica. Mai abrogato, è servito ad imputare
poi le onlus di favoreggiamento. > si costruisce soprattutto il cortocircuito tra irr e delinquente
Estensione dello stato detentivo nei non più CPT ma CIE centri identificazione per l’espulsione
(enfasi espulsione) estensione detenzione nei centri fino a 18 mesi (contro art 3 costituzione) ora 6
mesi. Soprattutto retorica di respingimento che rendono diff l’inserimento nella società del
migrante. Permesso di soggiorno a punti, obbligo imparare lingua, serie di vincoli per quanto
riguarda l’istr, salute, abitazione, stato familiare che intendono scoraggiare l’inserimento. La
retorica è vacua e ideologica. Fuoco di sbarramento.
Quando le misure sono restrittive e determinano nel loro rigore lo stato di irregolarità si dà per
scontato che la collettività pensi al migrante come un pericolo e fa in modo che questa convinzione
entri nella collettività facendo accettare queste norme. Questa operazione politico mediatica si
associa ad una opinione pubblica assente che rende i luoghi comuni viscerali ma anche li fa calare
su una società che non è detto propenda per le stesse idee.
Le perdite di status relative alla crisi in realtà allontanano dalla paura per il migrante in un’ottica “di
sinistra” ma allo stesso tempo rinforza idee tipiche della destra. La loica conseguenza è la
corruzione del conflitto che diventa contro il nemico migrante, responsabile della mia condizione
(guerra tra poveri).
Ministro interno Minniti: fase in cui le cose non cambiano con grande evidenza, continuità tra le
diverse politiche. Idea dominante di società sicura che pone la situazione immigrazione sul terreno
della sicurezza, ricorso alla retorica del pericolo migratorio in caduta libera. L’ostilità
all’immigrazione è fondamentale per il rilancio dell’economia (sfruttano il nostro lavoro, lo stato
ecc)
Non riguarda proprio i migranti ma un progetto di sicurezza, con retorica che riprende l’idea di
sicurezza legata alla progettualità locale, all’inclusione e alla partecipazione. In concreto quello che
resta è il potere dei sindaci di stilare ordinanze che allontanano gli indesiderati dai contesti sociali,
perché elementi di disturbo.
Inizia una forma di attenzione al migrante e a chi lo aiuta. Si creano barriere addirittura in Niger
(non solo in Libia) come in tutti i paesi della cintura meridionale del mediterraneo e sub sahariani.
Fondi per creare delle sorte di filtri
Dal 2014 a oggi non ci sono grandi oscillazioni sul n tot dei migranti in italia, ricordiamoci che
spesso l’ita è un paese di transito (uk, gr, fr più quotate) approdi dal mediterraneo e dai balcani che
però poi lasciano l’ita. NO EMERGENZA DA INVASIONE. Ciò che cambia è la collocazione di
chi arriva, da 5 o 6 anni va alle stelle il n di persone che entra nel circuito dei rich asilo, prima,
queste persone, entravano illegalmente e andavano in giro.
LEZ 7
Il binomio devianza/immigrazione rischia di fare perdere il focus su cosa sia realmente importante
(accoglienza), in favore di pregiudizi e ideologie spesso sfruttare dalla politica.
Due prospettive: diritto al sentirsi sicuri (a casa propria); sicurezza di tutti passa attraverso
l’accesso ai diritti e di conseguenza i servizi. Si contrappongono come prospettive che dal punto di
vista della concretizzazione questa contrapposizione molto spesso si confondono, i loro confini
spariscono. A livello teorico è addirittura uscita la dicitura “politiche di sicurezza integrate” che
univano politiche di controllo (videosorveglianza, chiusura di det spazi a certe ore, lampioni) o
SITUAZIONALI, proprio perché intervengono su certe situazioni, a politiche di
ACCOGLIENZA/rigenerazione (es spazi urbani abbandonati).
Ultimo elemento di cui si occupa il cap è l’opinione pubblica e la sua influenza sul rapporto
immigrazione e criminalità. Sicuramente nel nostro paese c’è una percezione della criminalità degli
stranieri e della presenza sul territorio degli stranieri che non corrispondono alla realtà. Molte delle
notizie che ci passano enfatizzano tematiche atte a creare incertezza e paura.
Forme specifiche criminalità straniera, esistono?
LEZ 8
Esistono 2 modelli attraverso cui ottenere la cittadinanza: ius soli (è rilevante nascere nel paese) e
ius sanguinis (è rilevante che i tuoi genitori abbiano la cittadinanza). Da noi c’è lo ius sanguinis, ma
di fatto le opportunità sono limitate:
1. Il fatto che il minore nasca in ita e risieda senza interruzioni fino ai 18 anni
2. Matrimonio (automatico)
3. Risiedere in ita per almeno 10 anni
L’acquisto della cittadinanza è automatico solo nel caso 2, anche se prima di vedersela riconosciuta
servono 4 anni di residenza, dopo i 4 anni le due persone devono restare sposate.
Negli altri casi è necessario esprimere la volontà di volere la cittadinanza, ci sono tempistiche
lunghe e l’autorità valuta lo straniero in base a come il suo acquisire citt possa essere qualcosa di
positivo al paese. Succede spesso che proprio per la discrezionalità ci sono famiglie in cui un
membro della famiglia ha la cittadinanza mentre un altro no.
Il caso più rilevante dal punto di vista culturale è il 1, bisogna però esprimere la volontà di acquisire
la cittadinanza, in tanti casi è difficile dimostrare una regolare residenza in ita, qst tipo di normative
sono datate, non consideravano rilevante dal punto di vista dei numeri lo straniero, oggi come oggi
la situazione si rivela problematica. Bisogna richiedere la cittadinanza entro 1 anno dal compimento
dei 18 anni, altrimenti non ne avrà più la possibilità.
Nel caso 3, la concessione per naturalizzazione è subordinata alla presenza di elementi che
dimostrino una effettiva integrazione sul territorio nazionale. Gli elementi non sono ulteriormente
specificati, quindi anche qui il criterio di discrezionalità è altissimo (reati, l’interessato deve avere
un reddito di un certo livello, conoscere l’italiano, no vicinanza a organizzazioni pericolose, ecc),
molto freq i casi in cui in alcune famiglie alcuni hanno la cittadinanza mentre altri no.
Forte opposizione che non vuole cambiare questa situazione, da parte di alcune forze politiche che
vanno a condurre in una situazione di stallo. Modifica: ius soli temperato, un bambino straniero non
nato in ita diventasse ita se uno dei due genitori aveva un permesso di soggiorno UE per
soggiornanti per un lungo periodo, non automatico ma necessità di esprimere la volontà entro il
raggiungimento della maggiore età.
Altra discussione: ius culturae, che cercava di valorizzare il fare un percorso scolastico e formativo
prima del 12 anno di età (per chi nato in ita o al limite arrivato in età pre scolare).
Video: maurizio ambrosini, italiani ma non troppo, la sfida delle seconde generazioni. (da
vedere)
LEZ 9
È fondamentale avere un’idea delle leggi che trattano la cosa per conoscere le regole del gioco. Le
leggi cambiano nel tempo e nello spazio. La relatività di dev e ciminalità ci dice 2 cose:
1. Proprio perché criminalità e dev sono fenomeni oggetto di relatività, dal punto di vista
degli stranieri c’è un momento di conoscenza e adattamento alle leggi di quel paese in cui si
sposta stessa cosa per quanto riguarda la devianza, quindi comportamenti ritenuti standard in
quel det paese
2. è importante capire che per parlare di dev e criminalità ci deve essere una reazione sociale
e penale a un det fenomeno. Violazione norma – reazione a questa violazione.
Questo cap decostruisce la nostra idea rispetto ai numeri che di solito vediamo nei media, circa la
criminalità degli immigrati.
Numero oscuro della criminalità: Violazioni delle norme che non sono visibili. La devianza e la
criminalità sono molto più diffuse di quello che pensiamo (es. reati non denunciati – specialmente
violenze sessuali e maltrattamenti che spesso non sono denunciati, ma anche furti di poco valore,
denunce cadute in prescrizione), i dati ufficiali registrano solo det reati, esiste tuta una serie di
comportamnti che non sono visibili e potenzialmente potendo essere criminalità in reltà non lo
sono. Le variabili che incidono su questo numero oscuro non c’entrano spesso con la gravità del
reato (propensione a denunciare, mancanza di interesse, conoscenza di chi sta compiendo il reato,
sono senza permesso di soggiorno quindi non denuncio…) .
Non dobbiamo fidarci delle denunce come rappresentazione non distorta del numero reale dei reati
e degli strumenti per avvicinarci un po' meglio qual è l'andamento del fenomeno criminale. Questi
strumenti ci dicono che in genere solo il 35% dei reati viene denunciato con differenze grandissime
da reato a reato, criminalità degli stranieri = parlando di 35% dei reati complessivi che sono gli
unici che vengono denunciati, Malossi dice poi di quel 35% consideriamo il 23% di autori noti
quindi quando parliamo della criminalità degli stranieri stiamo parlando di un campione che
riguarda un numero preciso: la moltiplicazione 0,35 per 0,23 lo 0,08. Consapevoli che stiamo
parlando non della criminalità totale ma dello 0,08, secondo le ultime stime che si costruiscono su
strumenti.
Questo numero futuro dipende sicuramente dalle denunce dei cittadini eccetera ma dipende anche
dal modo specifico in cui sono organizzate le forze dell'ordine, che ci portano alla luce ci fanno
vedere l'altro 20% della criminalità. se hanno risorse, se non hanno risorse, se sono abbastanza
come numero, se la procura dà delle indicazioni arrivo da delle indicazioni su magari quali tipologie
di reati perseguire nel determinato momento perché pensa che ci sia un'emergenza rispetto a quel
tema e se i soggetti concreti carne ed ossa che fanno parte magari delle forze dell'ordine,se gli
stereotipi delle forze dell'ordine in qualche modo incidono, se sono più propensi a fermare per
strada determinate profili, se le indicazioni che dà appunto la questura e la procura è quella di
controllare maggiormente un quartiere piuttosto che un altro un'area della città piuttosto che un'altra
perché magari considerata più pericolosa. cosiddetto paradigma teoria della rete che dice che tu
peschi i pesci dove butto la rete e sicuramente non peschi pesci dove non butti la rete. (anni 80
diceva troviamo la droga nei ghetti neri perché non la cerchiamo nei campus universitari).
LEZ 09/12
LEZ 10/12
Scopo di questo cap è dre info circa le spiegazioni di ricerca delle cause (eziologica) . quali sono le
teorie che spiegano la criminalità
LEZ 07/01
Tema dei richiedenti asilo, testo di ricerca “lungo i confini dell’accoglienza”, un tema marginale per
svariati anni ma che oggi è diventato centrale.
È un testo particolare perché raccoglie contributi di studiosi giovani con ricerche empiriche e
qualitative.
2018 punto di svolta circa il funzionamento delle strutture di accoglienza.
Ultima modifica del decreto-legge 130 risalente a pochi giorni fa, cosa comporta? Precarietà nella
gestione emergenziale. Appena le strutture si adeguano ad un dispositivo normativo subito ne arriva
un altro che rimescola le altre. L’iperproduzione normativa destabilizza tutto il settore e il governo
dello stesso.
Oltre alle norme nazionali ci sono quelle europee
Hotspot: punto importante per capire la gestione dei richiedenti asilo, 2 funzioni: identificare e foto
segnalare chi approda importante perché garantisce il funzionamento del regolamento di Dublino.
Inoltre dentro gli hotspot avviene già una prima selezione tra chi ha diritto a fare domanda d’asilo e
chi viene giudicato non idoneo, di fatto da diverse esperienze raccolte nel libro vediamo che a
prescindere dal profilo personale che non viene considerato, alcune persone vengono
automaticamente scartate dal fare domanda (Tunisia, Marocco) poiché non considerati paesi in
situazioni di crisi – il fare domanda però è un diritto.
Inoltre:
Dato molto importante:
Sono cambiate le modalità di ingresso in ita e non ci sono grandi sbalzi in merito agli ingressi, ci
sono modifiche rispetto alle vie legali per mezzo delle quali si può entrare
Balzo clamoroso del numero di migranti che tentano di entrare attraverso la richiesta d’asilo che
diventa scelta predominante, in quanto UNICA per entrare regolarmente in italia. I confini tra
regolarità e irregolarità sono da sempre estremamente sottili e mobili.
Grafici importanti che ci fanno capire come il tema dell’asilo sia al centro dei discorsi poiché unica
modalità legale per entrare.
Lungo i confini dell’accoglienza inizia ad essere curato 3 anni fa, nel farlo c’è stata una fase
preparatoria di seminari con ricercatori, attivisti e attori istituzionali e in seguito c’è stato un writing
workshop. La scelta è stata dettata dalla necessità di sentire i pareri di chi era inserito nel contesto
dell’accoglienza in prima persona e a tutto tondo.
Più si è disposti a queste forme di sfruttamento legalizzate, più si hanno “Punti” per poter accedere
alla richiesta d’asilo.
Linee di mobilità interna, una volta che i migranti entrano in italia, non solo e sempre si muovono
dal sud al nord per poi fissarsi in quei territori, esistono geografie inaspettate.
Per i freq si può partire da un argomento a scelta ma questo non vuol dire che non ci possano essere
altre domande
13.01
Migrazioni, polizie, governo dei confini interni ed esterni. Interviene Giulia Fabini, Università di
Bologna, curatrice del testo.
Introduzione molto ricca, che si focalizza su due elementi:
- Rappresentazioni, come queste abbiano influito sui cambiamenti ella politica, nei dispositivi
di controllo e nelle resistenze dell’accoglienza. Come il diritto interviene a costruire le
categorie tramite cui interpreteremo e gestiremo i flussi migratori
- Qual è il potere discrezionale in mano alle agenzia di controllo e come questo diritto viene
messo in atto, con conseguenti effetti materiali e simbolici, creando un meccanismo di
controllo.
Panoramica sul testo:
il punto di partenza per la stesura è l’osservazione che il soggetto attorno a cui ruotano retoriche e
politiche sembra essere cambiato negli anni della crisi dei rifugiati, prima c’era la figura del
clandestino che poi è diventato richiedente asilo. C’è un processo di sostituzione.
-
giovedì 14 gennaio
Presentazione del testo "Migranti LGBT. Pratiche, politiche e contesti di accoglienza" a cura di
Noemi Martorano e Massimo Prearo. Interviene la Curatrice.