Sei sulla pagina 1di 29

DEVIANZE E CONFLITTI

LEZ 1-2-3

Esame: prima pare libri in syllabus (ferraris), letture sul tema della Ferraris + questione richiedenti
asilo, poi “lungo i confini dell’accoglienza”
Omid firouzi trabar: interconnessioni tra fenomeni migratori per come sono presentati sullo spazio
pubblico, quindi per come poi entrano nelle nostre vite e fattori di tipo materiale (welfare, lavoro,
opportunità, famiglia, traiettoria migrante, conoscenza del territorio, capitale sociale).
Comprendere oltre lo specifico segmento, vedi:

Quello della Ferraris è un’introduzione alla narrazione della città a partire dagli anni 90 –
immigrazione e criminalità, cercando di mettere in discussione questa relazione. Cosa ci dicono i
dati statistici in relazione a quanto professato dai media. Migrazioni come fatto sociale, persone si
muovono all’interno di regole (diritto è la regola del gioco all’interno della quale la persona può
scegliere sulla base di opportunità – influenza della politica in questo, ci interessa vedere come è
cambiato l’approccio normativo alla migrazione e di conseguenza visione del migrante, approccio,
funzionalità del migrante e “minaccia” – il deviante. Dentro e fuori il sistema sociale.
Il secondo testo che tratteremo sarà “lungo i confini dell’accoglienza”, testo di ricerca empirica con
metodologia qualitativa (interviste, oss partecipante) in alcuni contesti che riguardano le
istituzioni/comunità messe in piedi in relazione all’accoglienza dei richiedenti asilo.
Elementi trasversali sono
Necessità di approccio qualitativo a questi contesti/argomenti che consente, al di là dei dati e delle
difficoltà, di entrare e vedere quei contesti che in realtà risultano di difficile accesso.

^ riassunto primo capitolo, tematiche che affronteremo.


Prende in considerazione le regole del gioco con le quali i mig si confrontano quando arrivano in
ita.
Ruolo del diritto nella classificazione dei migranti + andamento della normativa sulla migrazione in
ita a partire da qnd il nostro paese ha iniziato a vivere il fenomeno in maniera importante. (cambio
idea immigrazione + cambio nel tessuto sociale del paese), nel momento in cui il numero di persone
aumenta (anni 90).
Numeri reali e numeri diffusi dai media, con distorsioni che sono testimoniate proprio dai dati
raccolti dall’istat e da fonti internazionali.
Principali tappe della normativa italiana in merito alla migrazione, per passare all’irrigidimento
2002-2009 e infine alla situazione attuale.
Terminologia: la usiamo in maniera confusa, non definita e qui si cade in errori riferiti sia al diritto
(ogni termine ha un significato ben definito). Dal punto di vista giuridico ci si può districare
facilmente tra le categorie, se invece facciamo rif alla ricerca sociologica, i confini tra termini nella
realtà in pratica non esistono oppure è difficile che un soggetto non sia stato più categorie.
Vediamo queste categorie, che non sono solo def ma discorsi che creano effetti completi sia nella
politica che nel nostro immaginario (realtà sociale, pregiudizio, stereotipo ecc). etichettamento
sociale che ha ripercussioni anche sul singolo soggetto.
La pop straniera regolare in Italia è di circa 5 milioni di persone, gli irregolari stimati sono più o
meno 600'000. Entro la fine del 2020 si stima che il numero cresceà fino a 670'000 anche per via
dei decreti sicurezza.
Nella maggiorparte dei casi le occupazioni di queste persone sono bracciantato, colf, badanti, baby
sitter irregolari, impiegati nell’edilizia o in altri settori affini. C’è un altro numero sostanzioso di
persone cosiddetti “invisibili” che magari non lavorano, sono provvisoriamente sulla strada non a
carico di associazioni, senza un lavoro sistematico. Quando si parla con i migranti, molto spesso
questa differenza tra lavoro nero e lavoro legale c’è più che altro una differenza con chi un lavoro
non lo ha. Avere un lavoro, anche se in nero, è considerato comunque onesto. Buona parte dei mig
oggi regolari sono arrivati irregolarmente o hanno comunque un percorso di irregolarità ex post
(perdita del permesso o simili). Non è raro che siano proprio le persone che hanno trascorso con
fatica un periodo di irr per poi regolarizzarsi a scatenarsi contro gli irregolari.
il num di richiedenti asilo nel 2019 era di circa 6700 + 6000 in strutture di accoglienza. Il 2019 è
stato l’anno dei porti chiusi e questo ha avuto conseguenze importanti soprattutto per quanto
riguarda il respingimento in Libia. È stata introdotta una procedura di frontiera, nelle zone di
transito si svolge una procedura accelerata per l’esame delle domande di asilo. Tutte le ricerche e i
documenti che hanno analizzato questo cambiamento hanno notato che tra le domande di asilo poste
c’è stato un tasso di rigetto sproporzionato rispetto al passato, contrario al principio di non
refoulement.
1 persona su 100 (1% pop mondiale) è profugo (numero mai raggiunto prima).
Minori non accompagnai.
Ita: 190,000 rifugiati (0,9% del tot dei rifugiati sotto il mandato dell’ONU).

MODALITA’ D’ESAME
Esame orale: da freq si può partire da un argomento a scelta (1 dei cap dei due libri per esempio,
modo per disegnare un discorso e da lì partono le domande). Prepararsi discorso non descrizione,
modo personale di mettere in relazione cap x con argomento y, si possono tenere degli appunti non
da leggere ma da sbirciare in caso di bisogno. Max 10 min 5 min di discussione.
INDICAZIONI PER ESAME FREQUENTANTI:

Un buon modo per costruire un discorso che non sia semplicemente una descrizione può essere di
considerare questi punti, che tipo di ricerca è stata fatta, in che modo il dato quantitativo si scontra
con il qualitativo, la questione del fatto che nonostante ci si concentri a seconda dei casi su
situazioni locali in realtà si registra in ogni capitolo un aria transnazionale, nel territori andiamo a
vedere le ricadute di processi che stanno ben sopra lo stato e che hanno delle relazioni tra loro,
segnano quello che andrà a accadere nel locale. Non solo politiche controllo e gestione flussi dal
punto di vista della sorveglianza ma anche di dar contro sempre a situa in cui sembra impossibile ci
siano processi di resistenza, di questi processi se ne può parlare solo quando si ascoltano le voci dei
diretti interessati. In ogni capitolo sarà centrale quella lontananza tra stereotipizzazione e realtà, si
vedrà anche che molte delle persone che hanno scritto il testo sono si ricercatori ma anche attivisti,
prendono posizione politica rispetto ai fenomeni evidenziati, oggettività e neutralità della ricerca e
difficoltà di distinguere tra oggettività e scientificità, ci sono due dimensioni da accennare rispetto
questo discorso: non esiste una rappresentazione della realtà oggettiva, non solo perché ciascuno di
noi ha la sua prospettiva ma anche perché si guarda a un fenomeno in base a un proprio
posizionamento, cosa che succede anche ai ricercatori (posizionamento del ricercatore). Il percorso
di conoscenza che io ho compiuto deve essere descritto in maniera adeguata e in qualche modo
riproducibile da altri.
Mettere in relazione il capitolo scelto con questi punti:

Confini: hanno provato nel libro a vedere i confini sia dal punto di vista delle frontiere esterne con
cui si entra o esce dall’Italia ma anche quel confine che esiste dentro i territori: campi di
accoglienza che confinano per anni, vivere per anni nel territorio italiano senza però poterne fare
parte. Confini anche non materiali, se si è rappresentati in quanto devianti, vittime, criminali,
soggetti separati dalla società, si presentano confini simbolici che però hanno effetti sulla vita di
tutti i giorni.
Cura e controllo, paradigma umanitario: abbiamo visto come in molti casi l’accoglienza funziona da
una parte attivando servizi di cura ma anche elementi di controllo, e questi due aspetti vanno di pari
passi e nel loro complesso rappresentano il paradigma umanitario
Apriamo la questione normativa sulle migrazioni tramite le parole della ferraris:

Secondo testo:
LEZ 4 COMPUTER AMO
LEZ 5

Professor Mosconi - IMMIGRAZIONE E SICUREZZA, POLITICHE, RETORICHE E


PERCEZIONI
Intervento che ha lo scopo di ripercorrere le ultime fasi della legislazione in merito alla migrazione,
cercando di collocare le normative che si sono succedute nel corso del tempo (12 anni),
collocandole nel loro significato culturale, sociale, politico.

Ricostruzione terminologia con cui generalmente ci si riferisce ai migranti, con le varie sfumature.
3 sfumature: REGOLARE IRREGOLARE, REGOLARE CLANDESTINO, ONESTO
DELINQUENTE.
Sono 3 forma di reg/irr diversa che disegnano una fig più o meno accettabile anche se ambigua. Di
recente ci sono RICH ASILO e MIG ECONOMICO.
Alludono ad accettabilità se “positive”, dall’altro alludono a inaccettabilità. Peccato che le coppie di
categorie antitetiche che disegnano figure accettabili o meno, siano tranquillamente attraversate
dalla stessa persona senza che si ccreino particolari situazioni di pericolosità (reg che compie illeciti
oppure irr che però lo è a causa, per esempio, di permesso di soggiorno scaduto, lavoro in nero).
Nella scala proposta potremmo vedere un riflesso storico dell’evolversi della fig del migrante
(immigrato aveva una cat neutra, vu’ cumprà socialmente accettabile che destava in qualche modo
simpatia, se invece diciamo extra comunitario mettiamo l’altro in una posizione diversa dalla
nostra, sicuramente non si fa un uso corretto di questo termine, clandestino “altro” per eccellenza,
non vuole farsi vedere per commettere illeciti, quindi da clandestino a criminale il passo è breve)
Aggravamento della situazione di irregolare, reato di immigrazione clandestina, ex novo. Cattiva
coscienza perché non si associa una detenzione ma una sanzione molto alta che ovviamente molte
volte non è pagabile, ma va ad aggravare l’opinione pubblica. Mai abrogato, è servito ad imputare
poi le onlus di favoreggiamento. > si costruisce soprattutto il cortocircuito tra irr e delinquente
Estensione dello stato detentivo nei non più CPT ma CIE centri identificazione per l’espulsione
(enfasi espulsione) estensione detenzione nei centri fino a 18 mesi (contro art 3 costituzione) ora 6
mesi. Soprattutto retorica di respingimento che rendono diff l’inserimento nella società del
migrante. Permesso di soggiorno a punti, obbligo imparare lingua, serie di vincoli per quanto
riguarda l’istr, salute, abitazione, stato familiare che intendono scoraggiare l’inserimento. La
retorica è vacua e ideologica. Fuoco di sbarramento.

Quando le misure sono restrittive e determinano nel loro rigore lo stato di irregolarità si dà per
scontato che la collettività pensi al migrante come un pericolo e fa in modo che questa convinzione
entri nella collettività facendo accettare queste norme. Questa operazione politico mediatica si
associa ad una opinione pubblica assente che rende i luoghi comuni viscerali ma anche li fa calare
su una società che non è detto propenda per le stesse idee.
Le perdite di status relative alla crisi in realtà allontanano dalla paura per il migrante in un’ottica “di
sinistra” ma allo stesso tempo rinforza idee tipiche della destra. La loica conseguenza è la
corruzione del conflitto che diventa contro il nemico migrante, responsabile della mia condizione
(guerra tra poveri).

Ministro interno Minniti: fase in cui le cose non cambiano con grande evidenza, continuità tra le
diverse politiche. Idea dominante di società sicura che pone la situazione immigrazione sul terreno
della sicurezza, ricorso alla retorica del pericolo migratorio in caduta libera. L’ostilità
all’immigrazione è fondamentale per il rilancio dell’economia (sfruttano il nostro lavoro, lo stato
ecc)

Non riguarda proprio i migranti ma un progetto di sicurezza, con retorica che riprende l’idea di
sicurezza legata alla progettualità locale, all’inclusione e alla partecipazione. In concreto quello che
resta è il potere dei sindaci di stilare ordinanze che allontanano gli indesiderati dai contesti sociali,
perché elementi di disturbo.
Inizia una forma di attenzione al migrante e a chi lo aiuta. Si creano barriere addirittura in Niger
(non solo in Libia) come in tutti i paesi della cintura meridionale del mediterraneo e sub sahariani.
Fondi per creare delle sorte di filtri

Primo decreto Salvini, 3 punti focali:


 protezione internazionale: prevista per chi si trova in uno stato grave di pericolo (guerra,
politici, catastrofi), situazione che giustifica diventare rifugiato – salvini mette limiti per chi
non è affidabile dal punto di vista penale > espulsione
 protezione sussidiaria: è tale quando si presume che se il sogg rientra nel paese d’origine
rischia la vita – non intaccata
 concessione dello status in virtù del diritto d’asilo: stato di difficoltà, povertà, economica,
guerre, catastrofi, lascia spazio per ravvisare uno stato di bisogno ampio che giustifica la
concessione dello status, prima era ad opera della commissione provinciale per questo
status, che ascrive la competenza agli SPRAR i quali sono dispositivi per iniziare un
progetto di inclusione, salvini irrompe (mimmo lucano) e vincola la concessione dello status
ad alcune fattispecie: subito violenza sessuale, sottoposto a super sfruttamento lavorativo,
essersi distinti per atti di valore civile, gravi malattie, gravi calamità
privare la commissione della discrezionalità che andava ad interpretare il bisogno del migrante,
creando una miriade di clandestini poiché quando viene rifiutato il diritto o il percorso di reg
conseguenza: la persona vaga nel territorio cercando di cavarsela.
Si sostituisce lo SPRAR con una struttura che si focalizza sui minori, CPR (centro per rimpatrio) da
60 a 180 giorni, esclusione dall’anagrafe comunale – che comporta un limite pesantissimo perché
non può residenza, sanità, piano scolastico.
Forti tagli all’assistenza dei migranti.
Non si limita ai migranti ma il decr salvini istituisce nuove misure di polizia

Retorica: le ong sono aiutanti degli scafisti


Si include l’espulsione nelle forme di gestione dei migranti
Il diritto e la società così come la retorica politica proliferano mentre i dati smantellano in maniera
oggettiva determinati discorsi
LEZ 6

Omid – richiedenti asilo e accoglienza, anche durante l’esame


Riprendendo il concetto di marcel mauss, l’orientamento del gruppo di ricerca è di vedere le mig
come fenomeno sociale. Le mig tendono ad essere settorializzate, il soggetto che migra richiama
una serie di elementi non strettamente legati a come il fenomeno viene presentato (retorica
invasione ecc).
Africa, sfruttamento risorse, umani e territorio. Il soggetto che migra da questi paesi ha questa
identità che si porta dietro (famiglia, istruzione, psicologia).
La migrazione rimette in discussione il concetto di sovranità, di nazione, di europa. Fino agli anni
90 nella produzione normativa non c’era molto il tema della migrazione in ita, dagli anni 90 invece
abbiamo una iper produzione. Nel giro di 3 anni (2017-oggi) 3 grosse evoluzioni solo per quanto
riguarda l’asilo. Tutto ciò che “si muove dal basso” in questo senso, cambia di conseguenza
(mediatori, accoglienza ecc) il motivo per cui all’interno delle dinamiche di associazione ci dice già
qualcosa di importante: vanno a coprire, governare e gestire una serie di bisogni che l’investimento
pubblico tendenzialmente lascia all’abbandono, non è solo un rinnovato interesse umanitario verso
le mig ma è una risposta ad una problematica tralasciata dal gov, anche dal punto di vista dei diritti
primari. Pensiamo ad alcune periferie che si sono rivoluzionate (es. primo centro di prima
accoglienza nato nel cuore della città ex caserma prandina), il rapporto stesso con la città cambia.
2008 anno crocevia, non ritorno per il tema, da parte dei media, immigrazione e sicurezza. Anno
delle ordinanze securitarie (dai sindaci delle città italiane, anche quelli di sx) ossessione securitaria
generalizzata, pacchetti sicuretta (gov berlusconi + maroni) e campagna elettorale incentrata sul
problema del migrante
Es. criminalità organizzata > versione semplicistica da parte dei media. Mentre per quanto riguarda
la migrazione c’è una narrativa tossica continua
La questione coloniale non ha nulla di buono, ha prodotto dinamiche materiali di sfruttamento e
dinamiche simboliche culturali di rafforzamento del razzismo
La cosa più importante da sottolineare è che
ogni storia è diversa, ci sono mille variabili,
non è mai corretto generalizzare.
Regolamento di Dublino classico dispositivo che omologa, non considera il soggetto ma costringe a
stare in ita anche quando in ita il migrante magari non vorrebbe stare perché in un paese x avrebbe
la possibilità di ricongiungersi con qualcuno della sua famiglia.

3 accadimenti storici che impongono la politica, il diritto, l’organizzazione territoriale ad occuparsi


del tema della mig:
1)

Succede qualcosa di emblematico: le imbarcazioni italiane non si limitano ad accogliere i migranti


che fanno richiesta di asilo, ma vanno addirittura a prenderli. Oggi i governi fanno norme che
criminalizzano le imbarcazioni ong che a poche miglia dalle nostre coste vanno a recuperare
persone che rischiano di affogare.
Questo evento attiva per la prima volta il bisogno di parlare di accoglienza, di perndersi cura dei
richiedenti asilo.
2)
La questione del 91 è peculare perché l’italia scopre le migrazioni, dopo lo sbarco delle prime navi
si comprende che le strutture non sono attrezzate per farlo, le persone vengono chiuse nello stadio
della vittoria a bari, per poi essere rilasciate o riuscire a scappare.
3)
Emergenza nord africa (2011) conflitti del magreb portano a un picco di sbarchi, di fronte a
migliania di persone che chiedono asilo viene concesso il perm di soggiorno per motivi umanitari a
migliaia di persone, però per un anno solamente. Da li in poi tutti coloro che arrivano o vengono
rimpatriati o vengono inseriti nel percorso del diritto di asilo.

Dal 2014 a oggi non ci sono grandi oscillazioni sul n tot dei migranti in italia, ricordiamoci che
spesso l’ita è un paese di transito (uk, gr, fr più quotate) approdi dal mediterraneo e dai balcani che
però poi lasciano l’ita. NO EMERGENZA DA INVASIONE. Ciò che cambia è la collocazione di
chi arriva, da 5 o 6 anni va alle stelle il n di persone che entra nel circuito dei rich asilo, prima,
queste persone, entravano illegalmente e andavano in giro.

LEZ 7
Il binomio devianza/immigrazione rischia di fare perdere il focus su cosa sia realmente importante
(accoglienza), in favore di pregiudizi e ideologie spesso sfruttare dalla politica.
Due prospettive: diritto al sentirsi sicuri (a casa propria); sicurezza di tutti passa attraverso
l’accesso ai diritti e di conseguenza i servizi. Si contrappongono come prospettive che dal punto di
vista della concretizzazione questa contrapposizione molto spesso si confondono, i loro confini
spariscono. A livello teorico è addirittura uscita la dicitura “politiche di sicurezza integrate” che
univano politiche di controllo (videosorveglianza, chiusura di det spazi a certe ore, lampioni) o
SITUAZIONALI, proprio perché intervengono su certe situazioni, a politiche di
ACCOGLIENZA/rigenerazione (es spazi urbani abbandonati).
Ultimo elemento di cui si occupa il cap è l’opinione pubblica e la sua influenza sul rapporto
immigrazione e criminalità. Sicuramente nel nostro paese c’è una percezione della criminalità degli
stranieri e della presenza sul territorio degli stranieri che non corrispondono alla realtà. Molte delle
notizie che ci passano enfatizzano tematiche atte a creare incertezza e paura.
Forme specifiche criminalità straniera, esistono?

Primo paragrafo: politiche di immigrazione e politiche per immigrati.


Vanno distinte le politiche di visione su come dovrebbe essere org la città e le politiche specifiche.
Pol di immig: ingesso, soggiorno, espulsione, trattenimento, allontanamento. Questo tipo di
regolazioni si contrappongono alle politiche per gli immigrati che sono già nel nostro paese, li
siamo di fronte a pol che regolano l’accesso ai diritti, ai servizi e quindi è in questo contesto che si
dovrebbero situare le pol per inclusione. La distinzione nel corso degli anni va ad essere sempre
meno netta, la normativa sul controllo dell’imm illegale va ad incidere su servizi e integrazione,
indubbiamente.
Le ricerche dimostrano la relazione tra regolarizzazione e integrazione, gli immigrati irr hanno tassi
di criminalità inferiore rispetto agli autoctoni, questi tassi scendono ulteriormente in caso di
richiesta di ricongiungimento. dall'altro lato potremmo dire che è un buon modo per abbassare.se
vogliamo no per contenere i tassi di criminalità straniera sarebbe proprio quello di promuovere
percorsi di regolarizzazione. Perché integrazione vuol dire inserimento sociale, nel mercato del
lavoro, dimensione culturale, riconoscimento di diritti politici (come sentirsi cittadini se non si ha
una voce?). importante l’argomento della cittadinanza per le seconde generazioni.
Quale potrebbe essere l’indicatore per una buona inclusione? Basta avere un lavoro? Immaginare
che una persona abbia accesso ai servizi oppure è corretto pennsare che debbano sussistere tutti
questi aspetti assieme?
Soluzione proposta dal testo: accesso ai servizi e riconoscimento di diritti e di politiche (leggi e
percorsi che devono effettivamente essere immaginati dalle normative) + opportunità e risp reali a
questi percorsi. Sarebbe poi interessante capire la percezione degli stranieri nelle nostre città sia per
quanto riguarda la sicurezza che per quanto riguarda il contesto in cui è inserito. Perché nella
percezione dell’immigrazione ci sono diverse fase (provvisoria, stabile, precarizzazione).
1. immigrazione provvisoria, idea è quella di preservare la propria cultura d’origine, stesso vale per
le politiche, che agevolano il rientro. Funzionalismo economico (Germania)
2. prospettiva che l’imm sia più stabile. Emergono due prospettive principali: Assimilazionismo
inclusivo, idea di promuovere valori comuni e omogeneità culturale – sorta di melting pot con la
neccessità di integrare però l’altro (Francia). Multiculturalismo inclusivo: riconoscimento delle
culture e delle identità portate dallo straniero, senza rinunciare all’accoglienza (UK)
3. Conformità dal punto di vista culturale, selezione di queste persone all’ingresso, neo
funzionalismo economico e societario nel contrasto all’ingresso, coniugato a scegliere solamente
chi è utile per il paese.
schema che mette in contrapposizione diritto alla sicurezza e sicurezza dei diritti

LEZ 8
Esistono 2 modelli attraverso cui ottenere la cittadinanza: ius soli (è rilevante nascere nel paese) e
ius sanguinis (è rilevante che i tuoi genitori abbiano la cittadinanza). Da noi c’è lo ius sanguinis, ma
di fatto le opportunità sono limitate:
1. Il fatto che il minore nasca in ita e risieda senza interruzioni fino ai 18 anni
2. Matrimonio (automatico)
3. Risiedere in ita per almeno 10 anni
L’acquisto della cittadinanza è automatico solo nel caso 2, anche se prima di vedersela riconosciuta
servono 4 anni di residenza, dopo i 4 anni le due persone devono restare sposate.
Negli altri casi è necessario esprimere la volontà di volere la cittadinanza, ci sono tempistiche
lunghe e l’autorità valuta lo straniero in base a come il suo acquisire citt possa essere qualcosa di
positivo al paese. Succede spesso che proprio per la discrezionalità ci sono famiglie in cui un
membro della famiglia ha la cittadinanza mentre un altro no.
Il caso più rilevante dal punto di vista culturale è il 1, bisogna però esprimere la volontà di acquisire
la cittadinanza, in tanti casi è difficile dimostrare una regolare residenza in ita, qst tipo di normative
sono datate, non consideravano rilevante dal punto di vista dei numeri lo straniero, oggi come oggi
la situazione si rivela problematica. Bisogna richiedere la cittadinanza entro 1 anno dal compimento
dei 18 anni, altrimenti non ne avrà più la possibilità.
Nel caso 3, la concessione per naturalizzazione è subordinata alla presenza di elementi che
dimostrino una effettiva integrazione sul territorio nazionale. Gli elementi non sono ulteriormente
specificati, quindi anche qui il criterio di discrezionalità è altissimo (reati, l’interessato deve avere
un reddito di un certo livello, conoscere l’italiano, no vicinanza a organizzazioni pericolose, ecc),
molto freq i casi in cui in alcune famiglie alcuni hanno la cittadinanza mentre altri no.
Forte opposizione che non vuole cambiare questa situazione, da parte di alcune forze politiche che
vanno a condurre in una situazione di stallo. Modifica: ius soli temperato, un bambino straniero non
nato in ita diventasse ita se uno dei due genitori aveva un permesso di soggiorno UE per
soggiornanti per un lungo periodo, non automatico ma necessità di esprimere la volontà entro il
raggiungimento della maggiore età.
Altra discussione: ius culturae, che cercava di valorizzare il fare un percorso scolastico e formativo
prima del 12 anno di età (per chi nato in ita o al limite arrivato in età pre scolare).
Video: maurizio ambrosini, italiani ma non troppo, la sfida delle seconde generazioni. (da
vedere)

LEZ 9

PRIMA PARTE DOMANDE SUL VIDEO.


Vediamo secondo e terzo capitolo della ferraris, che si occupano di criminalità e immigrazione

È fondamentale avere un’idea delle leggi che trattano la cosa per conoscere le regole del gioco. Le
leggi cambiano nel tempo e nello spazio. La relatività di dev e ciminalità ci dice 2 cose:
1. Proprio perché criminalità e dev sono fenomeni oggetto di relatività, dal punto di vista
degli stranieri c’è un momento di conoscenza e adattamento alle leggi di quel paese in cui si
sposta stessa cosa per quanto riguarda la devianza, quindi comportamenti ritenuti standard in
quel det paese
2. è importante capire che per parlare di dev e criminalità ci deve essere una reazione sociale
e penale a un det fenomeno. Violazione norma – reazione a questa violazione.
Questo cap decostruisce la nostra idea rispetto ai numeri che di solito vediamo nei media, circa la
criminalità degli immigrati.
Numero oscuro della criminalità: Violazioni delle norme che non sono visibili. La devianza e la
criminalità sono molto più diffuse di quello che pensiamo (es. reati non denunciati – specialmente
violenze sessuali e maltrattamenti che spesso non sono denunciati, ma anche furti di poco valore,
denunce cadute in prescrizione), i dati ufficiali registrano solo det reati, esiste tuta una serie di
comportamnti che non sono visibili e potenzialmente potendo essere criminalità in reltà non lo
sono. Le variabili che incidono su questo numero oscuro non c’entrano spesso con la gravità del
reato (propensione a denunciare, mancanza di interesse, conoscenza di chi sta compiendo il reato,
sono senza permesso di soggiorno quindi non denuncio…) .
Non dobbiamo fidarci delle denunce come rappresentazione non distorta del numero reale dei reati
e degli strumenti per avvicinarci un po' meglio qual è l'andamento del fenomeno criminale. Questi
strumenti ci dicono che in genere solo il 35% dei reati viene denunciato con differenze grandissime
da reato a reato, criminalità degli stranieri = parlando di 35% dei reati complessivi che sono gli
unici che vengono denunciati, Malossi dice poi di quel 35% consideriamo il 23% di autori noti
quindi quando parliamo della criminalità degli stranieri stiamo parlando di un campione che
riguarda un numero preciso: la moltiplicazione 0,35 per 0,23 lo 0,08. Consapevoli che stiamo
parlando non della criminalità totale ma dello 0,08, secondo le ultime stime che si costruiscono su
strumenti.
Questo numero futuro dipende sicuramente dalle denunce dei cittadini eccetera ma dipende anche
dal modo specifico in cui sono organizzate le forze dell'ordine, che ci portano alla luce ci fanno
vedere l'altro 20% della criminalità. se hanno risorse, se non hanno risorse, se sono abbastanza
come numero, se la procura dà delle indicazioni arrivo da delle indicazioni su magari quali tipologie
di reati perseguire nel determinato momento perché pensa che ci sia un'emergenza rispetto a quel
tema e se i soggetti concreti carne ed ossa che fanno parte magari delle forze dell'ordine,se gli
stereotipi delle forze dell'ordine in qualche modo incidono, se sono più propensi a fermare per
strada determinate profili, se le indicazioni che dà appunto la questura e la procura è quella di
controllare maggiormente un quartiere piuttosto che un altro un'area della città piuttosto che un'altra
perché magari considerata più pericolosa. cosiddetto paradigma teoria della rete che dice che tu
peschi i pesci dove butto la rete e sicuramente non peschi pesci dove non butti la rete. (anni 80
diceva troviamo la droga nei ghetti neri perché non la cerchiamo nei campus universitari).

LEZ 09/12

Lavoro di gruppo prossima settimana, letture doc caricati in moodle.


Cosa dicono e non dicono le statistiche, 2 prospettive:
 Realista – registrano i fenomeni con tutto cò che il n oscuro comporta, attraverso altri
strumenti tipo la autoconfessione possiamo dare una stima, approssimando, del numero
reale. Questa prospettiva quindi afferma che il numero di reati che conosciamo, soprattutto
per certi tipi di reato, in realtà è molto inferiore rispetto alla realtà e solo attraverso indagini
di auto confessione e vittimizzazione è possibile arrivare ad una stima.
 Costruzionista – i dati sono gli stessi però quello che conosciamo non è tanto l’andamento
del fenomeno criminale quanto da una parte l’evoluzione delle def normative (es. confronto
tra reati in tempi diversi, per sapere se sono cambiate le leggi nel frattempo). Quindi in
realtà non è aumentato il fenomeno ma è cambiata la legge. Le statistiche, quindi, registrano
il funzionamento delle istituzioni di controllo. Anche la dim della discussione pubblica può
far si che cambino le leggi e che gli stessi magistrati o forze di polizia siano invitati a
ricercare maggiormente una determinata forma di reato. In una prospettiva radicalmente
costruzionista, il numero oscuro perde rilevanza, perché criminalità è solo ciò che
costruiamo socialmente come criminalità aka passa tra le maglie delle autorità.
DA FINIRE

LEZ 10/12

Scopo di questo cap è dre info circa le spiegazioni di ricerca delle cause (eziologica) . quali sono le
teorie che spiegano la criminalità

LEZ 07/01
Tema dei richiedenti asilo, testo di ricerca “lungo i confini dell’accoglienza”, un tema marginale per
svariati anni ma che oggi è diventato centrale.
È un testo particolare perché raccoglie contributi di studiosi giovani con ricerche empiriche e
qualitative.
2018 punto di svolta circa il funzionamento delle strutture di accoglienza.
Ultima modifica del decreto-legge 130 risalente a pochi giorni fa, cosa comporta? Precarietà nella
gestione emergenziale. Appena le strutture si adeguano ad un dispositivo normativo subito ne arriva
un altro che rimescola le altre. L’iperproduzione normativa destabilizza tutto il settore e il governo
dello stesso.
Oltre alle norme nazionali ci sono quelle europee

Hotspot: punto importante per capire la gestione dei richiedenti asilo, 2 funzioni: identificare e foto
segnalare chi approda importante perché garantisce il funzionamento del regolamento di Dublino.
Inoltre dentro gli hotspot avviene già una prima selezione tra chi ha diritto a fare domanda d’asilo e
chi viene giudicato non idoneo, di fatto da diverse esperienze raccolte nel libro vediamo che a
prescindere dal profilo personale che non viene considerato, alcune persone vengono
automaticamente scartate dal fare domanda (Tunisia, Marocco) poiché non considerati paesi in
situazioni di crisi – il fare domanda però è un diritto.
Inoltre:
Dato molto importante:

Sono cambiate le modalità di ingresso in ita e non ci sono grandi sbalzi in merito agli ingressi, ci
sono modifiche rispetto alle vie legali per mezzo delle quali si può entrare
Balzo clamoroso del numero di migranti che tentano di entrare attraverso la richiesta d’asilo che
diventa scelta predominante, in quanto UNICA per entrare regolarmente in italia. I confini tra
regolarità e irregolarità sono da sempre estremamente sottili e mobili.
Grafici importanti che ci fanno capire come il tema dell’asilo sia al centro dei discorsi poiché unica
modalità legale per entrare.
Lungo i confini dell’accoglienza inizia ad essere curato 3 anni fa, nel farlo c’è stata una fase
preparatoria di seminari con ricercatori, attivisti e attori istituzionali e in seguito c’è stato un writing
workshop. La scelta è stata dettata dalla necessità di sentire i pareri di chi era inserito nel contesto
dell’accoglienza in prima persona e a tutto tondo.

ES CAPITOLI. confine spagna e Marocco, confine francese e regolamento di Dublino, hotspot e


“deportazioni”. I confini non sono quasi mai linee rigide ma sempre contesti in cui inclusione ed
esclusione convivono.
Le rappresentazioni sono talmente importanti che il migrante stesso deve attivarsi per confermare
quegli stereotipi, che potrebbero diventare strumento per avere il diritto d’asilo

Più si è disposti a queste forme di sfruttamento legalizzate, più si hanno “Punti” per poter accedere
alla richiesta d’asilo.
Linee di mobilità interna, una volta che i migranti entrano in italia, non solo e sempre si muovono
dal sud al nord per poi fissarsi in quei territori, esistono geografie inaspettate.
Per i freq si può partire da un argomento a scelta ma questo non vuol dire che non ci possano essere
altre domande

13.01

Migrazioni, polizie, governo dei confini interni ed esterni. Interviene Giulia Fabini, Università di
Bologna, curatrice del testo.
Introduzione molto ricca, che si focalizza su due elementi:
- Rappresentazioni, come queste abbiano influito sui cambiamenti ella politica, nei dispositivi
di controllo e nelle resistenze dell’accoglienza. Come il diritto interviene a costruire le
categorie tramite cui interpreteremo e gestiremo i flussi migratori
- Qual è il potere discrezionale in mano alle agenzia di controllo e come questo diritto viene
messo in atto, con conseguenti effetti materiali e simbolici, creando un meccanismo di
controllo.
Panoramica sul testo:
il punto di partenza per la stesura è l’osservazione che il soggetto attorno a cui ruotano retoriche e
politiche sembra essere cambiato negli anni della crisi dei rifugiati, prima c’era la figura del
clandestino che poi è diventato richiedente asilo. C’è un processo di sostituzione.
-
giovedì 14 gennaio
Presentazione del testo "Migranti LGBT. Pratiche, politiche e contesti di accoglienza" a cura di
Noemi Martorano e Massimo Prearo. Interviene la Curatrice.

Potrebbero piacerti anche