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(~) Sovente per la validit~ di quanto segue si potr~t anche considcrare un ramo mo-
nodromo di una funzione polidroma.
(~'~) Cosi sono punti singotari essenziaii anche quelli di un campo (lacunare) cui non
si possa giungere per prolungamento analitico.
(*~) E cio~ in cui la funzione pub non avere punti regolari e punti singolari non es-
senziali : secondo WEIERSTRASSSi direbbe : iu cui u n a funzione pub avere comportamento di
una ftt~zione razionale.
62 E. E. Levi: Studii sui punli singolari essenziali
(*) WEJ:~:RSTRASS, Untersuchungen i~ber die ~ r-fach periodischen Functionen yon r Veri~n-
derlichen. Crelies Journal, 89, Werke II, pag. i~3-133: Wird aus dem Gebicte yon r com-
plexen Ver~iaderliehen u~ u , . . . u~ auf irgend eine Weise ein ~ r-fach ausgedehntbs Continumn
ausgeschieden, so lassen sieh stets eindeutige Functionen yon u~ . . . . u~ bestimmen, welche
sich an allen Stellen im Innern dieses Continuums, aber an keiner Stelle seiner Begren-
zung wie rationale Functionen verha]ten.
(~) FmTz H,'~nTOGS: - - 1. ° Z~tr Theorie der anedytischen Functione~ mehrerer unabh(in-
giger Ver~nderlichen, etc. Math. Annalen, Bd. 6~, pag. 1-88. - 2.0 Eini~je Folgerungen a~s
tier Cauchy'schen [ntegralformel bei Fttnktionen mehrerer Ver(~nderlichen. Miinchener Sitzungs-
beriehte, Bd. 36 (1906):-- 3. ° Ueber die aus deJ~ singul(gren Stellen einer analytischen Fun-
ktion mehrercr Ve~inderlichen bestehenclen Gebiete. Acta Mathematiea, Vol. 3~2 (1909), pag. 57-79.
Vedi anche il rapporto rbtss:mlivo dell'HAaTOGS nei Jahresber. der Deutscher Math. Ve-
reinigung, 16 ([907),. pag. 2~23 e ss. Ueber neuere Untersuchu~gen a u f dem Gebiete der ana-
lyti~cheu F~otktiouen mehrerer Verdnderlichen.
delle [unziord analitiche di d~e o piit variabili com4)lesse. 63
(~) Seguendo la terminologia proposta dal LEVI-C1VITA: S•lte f~tzio#~i analitiche di due o
pii~ variabili complesse. Rend. della R. Accademia dei Lincei, ([905), vol. XIV, sere. ~2, pug. 492-9.
Tali varietA sono invero le varieth c~tratteristiche rispetto al problema di CATCHYper il noto
sistema di equazioni cui devono soddisfare la parte reale ed il coefficiente dell'immaginario
di una funzione di due variabili.
6~ E. E. L e v i : Studii sui punti singolari essenziali
(*) 1;] not() ehe i soli punti in cui la funzione f(~'y) delia variabile y pub avere un polo
sono i puati (~'y) in eui f(xy) ha una siagolaritb~ non essenziale : non vieeversa.
delle fuJ~zioni analitiche di due o pii~ variabili complesse. 65
+ (x v) = Z [Ao (x) g,,_, (x) + A~ (~) g,,_,~, (~) + . . . + A, (x) g,, (.~)l V"
o
e cio~ per sole potenze positive di y: onde segue che essa ~ regolare ana-
litica per l x l ~ 3 , l Y ! - ~ k l . Quindi si avrh ehe
+ (x v)
f (x y) = A o (x) y~ + A, (x) y'-' + . . . + A, (x) '
sar5 quindi su ogni piano x = cost. una funzione della variabile y regolare
entro il cerchio l y l ~ k l onde il suo sviluppo per potenze di y deve man-
care di potenze negative. E cib richiede che le A,(x) cosi costruite soddi-
sfacciano identicamente alle equazioni (2).
A~nali di Matematica, Serie III, T o m o XVll. 9
66 E. E. L e v i : Studii sui p u n t i singolari essenziali
dove leg,, (x) sono funzioni analitiche di x per I x I ~ Y,. E poich6 il p u n t o (00)
6 u n p u n t o singolare essenziale, per il l e m m a precede~lte leg,, (x) n o n sod-
disfanno alcun s i s t e m a del tipo (!) per [ x ] ~ . 6 .
Ne viene che per J Xo I ~ 3 la f ( x y) ha sul piano x ~-Xo entro il cerchio
I Y ] ~ k, - - e quindi a fortiori entro il cerchio l Y I ' ~ ~ - - a l m e n o u n p u n t o
singolare essenziale. Invero, ore ci6 n o n fosse, la f ( x y) sarebbe m e r o m o r f a
(~) Pel caso the f(x y) sia regolare nei punti x ~ 0, 0 < 1Y I ~ k, questo teorema ~ stato
dimostrato dall'HAawoGs, 1. c. ~.o; e poi con una dimostrazione del tipo di quella usata neI
testo in I. c. 3.° .
deUe funzioni analitiche di due o pile variabili complesse. 67
(~) Era noto che un punto singolare non pub essere isolato, e quindi che l'insieme dei
punti singolari ~ perfetto. II corollario ci dice che esso rimane perfetto se ne sopprimiamo
l'insieme dei punti singolari non essenziali.
68 E. E. L e v i : Studii sui punt:i singolari essenziali
e eio~ ehe una almeno delte variabili x oppure y si possa esprimere per
una serie di' potenze intere di y od x rispettivamente; deve esser quindi
o.o e
Cib posto, a dimostrare ta nostra affermazione, si seriva l'equazione delia,
Nmiglia regolare di supertieie nella forma ~ (x y) ~ ~, il ehe per 2.° g possibile :
e sia ad es. : l,{~+~
Ox](~,l) ='=
L O. Si faeeia la trasformazione di variabili x ' = ,~(x y) - - ~o,
y ' = y - - - ~ ; . p o i e h ~ t~ u(~x~)l~¢=I=O,
n a ~. questa
. trasformazione regolare nel
punto (~-a). Una funzione f ( x y ) e h e abbia in (~, ~ ) u n a singolarit'~ essenziale
e ehe sia meromorfa nei punti della superfieie ~ (x y ) = ~o diversi da (~,-a),
diviene una funzione F@'y') avente una singolarit~ essenziale in (0, 0) e
meromorfa negli altri punti di x' =- O. Essa avr~ quindi nell'intorno di x' = 0
y' =- 0 un punto singolare essenziale almeno su ogni piano x' = cost.; e eio~
la f ( x y) avr~ un punto singolare essenziale almeno nell'intomo di (~, ":,) su
ogni supertieie ~ (x y ) = :~. Conehiuderemo dunque col seguente
TEOREMA. Se (~'~) ~ un punto singotare essenziale per la funzione analitica,
monodroma f (x y)~ e si ha una famiglia regolare analitiea di superficie ca-
ratteristiehe nell'intorno di (~ "~) tale che in questo intorno sulla sztperficie pas-
sante per (~, "~), la f (x y) ~ .meromorfa tranne che nel punto (~,'~), sopra ogni
superficie della famigiia esiste nell'intorno di (~ "~) un punto singolare essen-
ziale atmeno di f (x y).
12 per ~ = 0 , 'q0(.~'~) = 0 ;
§ [[.
(o.)
x~ - - ~ = a~ (y~ - - "~) @ a, (y~ - - "c,~)-~ b~ (y, --'~l) ~ -
(~~,~)(i,~)~a~--~a.~-~-~
(~,--~--t - - ~
- ~" a , ~ - 4 - ' t , ~ ~ 0
~vy~l
(~)(~,:)> 0. (6)
(~) Poich~ per tale trastazibae ii punt? P' si aliontaner£ da O e 1o stesso accadr£ dei
punti di un intorao di P'.
( ~ ) Per le funzioni olomor~e in tutti i puuti di una ipersuperficie chiusa vedi HARTOGS,
1. C., Miinch. Sitz. Bet.
72 E. E. Levi: Studii sui punti singolari essenziali
mente R ~
p÷ -t-]'~ ~ --
rr, • Ne segue ehe un punto P ' di E, il
__ __ p ~ t r~ -- p~-
quale disti dall'origiue di R ~ certamente interuo al campo [ I X I : > rl
l
delle funzioni analitiehe di due o pile variabili complesse. 73
l
Y in B, o su C~[ , perch~ ta sfera t X t~ -~ i Y [~ : R~ i n c o n t r a la variefft
!
9 2
IXI - - ~/~:~r~~ ,~ in p u n t i per cui ~ ]y f ---- vIR ~ r , ~r,_ _~ ~ _--._
_ r, e quindi certo
all'esterno del c a m p o B , .
Trovandosi P' all'inferno -- e non sul eontorno -- del c a m p o
(~) Pel caso che la f(xy) sia olomorfa vedi HARTOGS, 1. c. 2.°
Annali di Matemaiica, Serie III, Tomo XVII. l0
7~ E. E. L e v i : S t u d i i s u i p u n l i s i n g o l a r i e s s e n z i a l i
Infatti ore ci6 non fosse esisterebbero infiniti valori y~,. y~,..., y;,.., tali
che lim y, = yo e By, < Ryo -- z. I punti singolari essenziali (x, y,) con ] z, I = R,
che si trovano nei piani y = y, avrebbero allora un punto limite (xo yo) con
I Xo I ~ R~0.--s, e questo sarebbe necessariamente un punto singolare essen-
ziale, il che ~ assurdo poich~ per ipotesi entro al cerchio ] x i < R~o su] piano
y = yo non esistono punti singolari essenziali.
Ma dal teorema del n. 8 segue una propriet~ ancora pitt notevole:
Se p,, 6 u n a fttnzione reale di y~ ed y~ , definita in B~ , che sul contorno C~
soddisfa alla limitazione O < p ~ - R ~ ed all'inferno di B~ all' equazione
A"~ logp~ ~ - 0 (**), in tutti i p u n t i eli B~ sard~ p u r e
(~) L'HAnTOaS chiama analogamente R'~) la minima distanza di un punto singolare es-
senziale o no del piano x - - x o dal piano y ~ 0 . Cfl'. l.c., Math. Ann. E mediante conside-
razioni sugli sviluppi in serie dimostra per questa funzione proprieth analoghe a quelle che
seguono nel testo. Cfr. speciahnente i §§ 5, 6, 8, I0.
( " ) Poniamo qui e nel seguito a', = ~ x~ "~- ~ x~' = ~ -]- ~ y-~"
delle f~enzioni analitiche di due o pii, va.riabili complesse. 75
A~" 1O ~, ~ R ., , ~ O .
§ III.
(~) Evidentemente si pub anche supporre f(xy) un ramo monodromo nell'intorno del
punto (00) di una funzione polidroma. L'HhRTOCS tl'atta an(:he il caso i~ cut f(xy) abbia un
punto critico in (00), non sarebbe difficile aache a not raggiungere con qualche comp]emento
ta s[essa estensione.
(~) L. c., Math. Au~., § 10.
delle funzioni a,nalitiche di due o piie variabili complesse. 77
q-(Y'--a')~[~x~b'q-~b"+A~ q- (3)
[ a~ a~b~+C,] +
+ ~ (,~ _.~,,) (y _.~2) [ o~ a? ]
i termini tralasciati essendo di ordine maggiore del secondo helle quantit~t
y,--'a,, y.~--'a.,. Nella (3) si deve intendere t h e le / ~ , ~ x~ ,
~y~
siano calcolate nel p u n t o (~-~): inoltre A,, B,, C~ n o n d i p e n d o n o da b~ e b~
e precisamente 5 :
~ T o o , ..,.__ _
deIle fun, zioni analitiche di due o piit variabili complesse. 79
Per l'ipotesi ehe in (~ -~) sia a', ? =i::0 queste equazioni ammettono sempre
soluzione; e precisamente si ha
(6)
0/2
ed allora essa sartt deiinita positiva o negativa a seconda che ~ > 0 oppure
d 0 la somma dei coemcienti di (y,--'4,)" e (y.~--'n~)~; ossia secondo the
A, 4- C, > 0 oppure A, -4- C~ < 0.
Sostituiamo ad A,, C~, a,, a, i valori dati da (~) e (6): la (8) diviene
~=0. (ll)
13. Sarebl)e ora assai inleressanle rispon(lere alia domanda: Le con-
dizioni precedeJdi sono caratteristiche per le ipers~q)erficie the possono essere
frontiera di quatche funzione analitica? Con maggior precisione: data uJ~a
funzio~e ~,,(x,x.~?l,y.~)--=O tale the J~,ei lm, n ti delht ipersuperficie ? ==0 (o di ~t~t
pezzo di essa) sia sempre ¢~ ? :~ O, esisle sempre ntm fm~.zione f (x y) analilica,
mo~odroma, 'meromorfa nei p u u t i de[ t a m p a ? < ( ) dell'i~dor~d delhi iper~u-
perficie, che abbia l'ipersu, perficie medesima (o quella parle eli essa) come frou-
tiera e c io~ come variet~r, di pu, nti si~golari essenzia.li '~
Nou mi t~ riuscilo di dare a quesla domantht mill risl)osl.a, esaurieute;
mi pare lullavia the non sia privo di iuleresse il mosh'are come nel caso
parlicolare i~ cwi la [TtJ~zion.e ? (x, x:, y, y..,) soddisfaccia. J~ei p m d i .i~ cui ? = 0
alrequazione
~,=0 (ll)
real.mente possibile costrurre funzioJ~,i meromorfe sin ~el campo ? < 0 the
nel t a m p a ? > 0 che abbiaiw per frontiera l'ipersuperficie S o d almeJw u ~ a
parle di essa sufficien, lemente limitala : risullalo c],e mi pare renda molto pro-
babile cite a nche alia domanda pifi geuerale talta SOl)ra si dovr~i rispondere
affermativamente.
l)imostreremo percih il seguente lemma.clm ml pare auehe interessante
l)er se medesimo:
Le ipersuperficie ? (x, x~ y, y.,) -=- 0 tali che nei taro p u n t i la fuuzione ?
soddisfa l'equazion.e ( I l) sono httte e sole le ipersuperficie della spazio a quattro
dimensioni composte con u~a semplice infi~dl~r, di superficie caralterisliche.
A ffin('h~ l'ipersuperticie
quazione
........- . . . . . . . . . :- == 0
(16)
(*) Pub essere ulile la considerazlone elm segue, la quale permette di prevedoro, dir(,mo
cosi, sinteticamente che il risultato do] calcolo del W.~to ehe esprime the it sistema (16) b
compMo, deve riportarci all'equazione ~ , = - 0 . Si ammeUa |)erci5 the, come b dimostra[o
he] !1. seguente, una ipersupertlcie composta di superticie caratteristiche possa sempre essere
frontiera comune per due funzioni f ( x y ) meromorfi~ J'Htla Ile] campo ~ > 0, l'altra nel caml)O
p'<[(). Ne segue pel n. 1~ che pec ~ ~ 0 d'ovrfi necessariamonte essere soddis|htta ]'equazione
di secmMo ordit~e ~ ? ~ O. Ma d'altro canio l'esprimere ehe it sistema (t6) b, per ? -- 0, com-
pfeto poHa evidentemenle ad un'equazione di se.rmMo ordiJte che ~ deve'.~oddi.@fre ~ei pun.li
? ~ O. Qt[esltr eq,azioJ,e ~ou pu5 q~fitMi differire dall'equ(,zi~me ~ ~-~-O.
delle ful~ziong analitiche di dt~e o piit, vc~.riabil~ comptesse. 83
(17
13. Per pvovare era (tile pl:eso un pezzo suflicieutemente piccolo di una
ipersuperlicie S soddisfacente a (11) 5 seml)re possibile costruire uua fun-
zione analitica esistente nelHntorno di S da una lmrte pretissala e che ha S
pec froatiera not dim(~stvercmo the, ahne,~() qimndo .~i slq)l)Olm ii ('ampo che
si col]sidcra suflicielitemel~tc t)iccoto, si pub scmpvc hnmcvgcre la semplice
intinit~ di superticie ca,ratteristiche costituenti S ilJ una dol)pia il~|inith tale
che per ogui punto det campo passi um~. cd tma sola superlicie S caratte-
ristica. Costruiremo pot una funzione analitica ( : - 0 ) (.lie si allm~ulli sopra
intinite detle superticie caratteristiche cost cosh'uitc avellti per insiemc limite
tutte le superticie d i S : una tale funzione avrh evidentemente su S tutti
punti singolari essenziali.
II primo punto i3 quasi evidente. Supponiamo chc l'origine sia un l)uJJto
di S e the ad essa corHsponda il wdore :¢= 0 dtl pa~vametro ~ helle (15).
Supponiamo Come precedentemente che il sistema (12), (15) sia tmll'iutorno
dell'origine risolubile rapporto x, ed x.,: avremo
8~ E. E. L e v i : Studii sui punti singolc~ri essenziali
a (~ +) 1~
~g a~.' ~% a,..
k, k~
-- ¢ (y, ~.,,)
dove
k I K-' \
po (x y) = ~ (x - , (y, ~.,,)) + ~ 2 n ° (x - - . (y, ~,,))" ~. . . .
(*~l)
1 k" !
"'" + h - n" (x - , (y, ~.,,))"
(*) I1 ragionamento che segue non 5 c h e l a ripetizione so(to forma lcggermente diversa
det classico ragionamento del WmERST~ASS relativo alia scomposizione di una funzione in-
tera in fattori primarii.
86 E. E. Levi: Studii sui punti singolari esse~tziali
i L, I
in due c l a s s i a seconda che ;~d- ~ 1 - - ~ oppure che I~'d~l~l--~:l~ prima
i -
ik
conterrfi solo un numero tinito di valori di n : poich~ sar'h n ~ (1 -- ~) d : noi
nel considerate il prodotto (20) laseeremo da parte questi valori d i n . Per gli
altri valori di .n si ha
$ (92)
Ma per (xy) in r e
I~ 1 k ''~....
<
"' ~ + m J~"+"' (x -- * (y, ~.,,))" ~"
1 k ''~ I ~ ; ikm
';~--
l 'k "+~
-- = n "+~d'i' ,
onde segue c h e l a serie dei moduli di (22) convcrge pifl rapidamelde della
serie
1 Z(l-~)"+'--J
-~ _ ~
Ottobre 19~.