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2000 vengono presentati sotto forma di riassunti e sintesi. Sono stati revisionati
da Mario.
Temi:
Sui registri
Sui sogni.
I registri e la loro interpretazione (tanto dei sogni quanto dei fatti significativi), è
conveniente che siano effettuati da coloro che li hanno avuti e non da altri.
E’ interessante osservare una certa base comune o elementi ripetitivi nei sogni
attuali di gruppi umani.
Come test si suggerisce di annotare i sogni al risveglio e non dopo, evitando così
di introdurre altri contenuti.
Sul Bilancio
Riscattiamo:
Il rafforzamento del registro come guida di azione.
La riflessione sull’azione per avanzare in maturità e comprensione.
La necessità di un’ottica nuova che ci ubichi in modo nuovo nel mondo.
Il chiarimento nella direzione di ciò che è fondamentale.
Il registro di noia verso la meccanica del rumore della propria coscienza.
Il semplice osservare in un modo nuovo e libero.
Il registro della libertà, di “ritorno alla propria casa”, il registro di protezione.
La necessità di aiuto per poter avanzare in direzione dell’essenziale.
Nella loro origine le Religioni hanno alla base una forte esperienza, di grande
impatto e verità interna, che si perde con il passare del tempo. Attualmente esiste
una forte ricerca che tende ad ottenere quell’impatto, anche se si tratta di un
fenomeno ancora periferico. Sintomatologia di un forte problema psico-sociale,
destabilizzazione generale, chiari indicatori di un’epoca pre-religiosa.
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prima della sua apparizione). In seguito, dopo la sua diffusione, si consolidò solo
300 anni dopo con Costantino).
Vi sono luoghi chiave da dove sorgono le grandi religioni: Medio Oriente, Persia e
India. Dall’Europa e dall’America niente di significativo né con forza di
espansione.
E’ interessante segnalare che ogni nuova civiltà nasce dai codici di una religione.
Si prevede che la prossima sia la prima universale nella nostra storia.
Registro di noia nei confronti del rumore dei propri contenuti (credenze,
divagazioni, insogni, ecc.) e ricerca di uno stato di semplice osservazione con
registri piacevoli, senza forzature. Da questi registri si deduce che c’è un modo
diverso di stare nel mondo e di strutturarlo. Questi sono registri ad un altro livello,
e non corrispondono ad esercizi o pratiche, sono piuttosto prodotti di una
maturazione e di una comprensione del proprio processo. Questo tema ha a che
fare con il decidere sensi, con il dirigersi verso ciò che è fondamentale.
Ciò che è essenziale ha a che vedere con un processo e non con delle
pratiche. Queste ultime non danno una direzione definitiva. La
trasformazione del processo della coscienza ed il senso della vita non
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hanno a che fare con pratiche. I nostri sono temi che si dirigono
all’essenziale. Esperienza con peso interno. Le pratiche sono acquisizioni, ma
alla fine non danno senso. La riflessione sull’azione è ciò che genera la maturità
per chiarire il senso e questa riflessione non è una tecnica, è un atteggiamento. Il
cambiamento profondo viene dalla riflessione sul proprio processo.
Bisogna chiarire molto bene in che direzione si vuole andare e fare attenzione
alle condizioni che stanno gravando su di sé. Quello che vogliamo realizzare
deve essere sprovvisto di fantasie. E’ importante vedere come ciò che è primario,
che appare permanente, a volte cambia e passa ad essere secondario o
terziario, a seconda della variabilità delle circostanze.
Nel definire un progetto di vita devo tenere conto della libertà – tra – condizioni,
per poterlo mettere in modo. Di questo devo tenere permanentemente conto in
modo tale che le condizioni non mi perturbino, poiché esse lasciano poca libertà
operativa per poter affrontare una direzione forte e permanente di strategia vitale.
Qualunque progetto deve essere messo alla prova con le condizioni in cui ci
tocca vivere. Sono economiche, familiari, psicologiche, d’amicizia, sociali,
lavorative, ecc. Questi condizionamenti generano un campo di resistenza che
impedisce di avanzare. Non c’è libertà assoluta, la libertà è tra queste condizioni,
che bisogna conoscere così come gli spazi residui attraverso i quali operare. Non
si tratta di modificare le condizioni, ma di conoscerle. Questi elementi
faciliteranno una maggiore comprensione della nostra pianificazione.
Sintesi Drummond I.
Temi:
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Sui registri
Sui sogni.
E’ interessante osservare una certa base comune o elementi ripetitivi nei sogni di
gruppi umani.
Sul Bilancio
Nella loro origine le Religioni hanno alla base una forte esperienza, di grande
impatto e verità interna, che si perde con il passare del tempo. Attualmente esiste
una forte ricerca, ma è un fenomeno ancora periferico, ma ci sono indicatori di
un’epoca pre-religiosa.
Vi sono luoghi chiave da dove sorgono le grandi religioni: Medio Oriente, Persia e
India. Ogni nuova civilizzazione nasce dai codici di una religione. La prossima
sarà la prima universale nella nostra storia.
Registri.
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Il gruppo si è trovato d’accordo nel registro che ha sapore di ricordo, di qualcosa
cercato, di un paradiso perduto, come un ritornare a casa. E’ stata commentata la
somiglianza con il mito della Caverna sviluppato da Platone.
E’ stata proposta la revisione di cose significative per il loro registro. Osservare gli
insogni e gli stati d’animo.
Si è d’accordo sul registro di noia nei confronti del rumore dei propri contenuti e la
ricerca di uno stato di semplice osservazione, piacevole e senza forzatura come
un modo differente di stare nel mondo e di strutturarlo. Sono registri di un altro
livello e non corrispondono ad esercizi o pratiche, ma sono il prodotto della
maturazione e della comprensione del proprio processo. Ha a che vedere con la
decisione di sensi, col dirigersi verso ciò che è fondamentale.
Ciò che è essenziale ha a che vedere con processi e non con pratiche. Il
cambiamento profondo viene dalla riflessione sul proprio processo.
Bisogna chiarirsi molto bene verso dove si vuole andare e fare molta attenzione
alle condizioni che pesano su ognuno. Quando definisco un progetto di vita devo
tener conto della libertà – tra – condizioni per metterlo in moto.
Questo incontro è iniziato con dei commenti del Negro riguardo a credenze
storiche e molto primitive. Dopo vari esempi s’è visto interessante osservare che
ciò che si crede come cosa certa (sia a livello individuale che collettivo) molte
volte non lo è neppure minimamente.
Temi:
Lo studio dei sogni aiuta a comprendere certi nuclei di insogni, certe immagini
concatenate che stanno lavorando a livello profondo, quando il soggetto si
sconnette dall’ambiente esterno e dal resto e, dalla memoria e anche per un
sistema di registri, appaiono quegli insogni. Se cerchiamo la costante degli
insogni, possiamo trovare molte cose, ma per quanto riguarda la scoperta
dell’insogno quotidiano, uno dei metodi migliori per cercarlo non consiste
nell’andare nel sonno profondo, ma facendo attenzione al “pre-sonno”, cioè
quello stato di dormiveglia in cui si entra quando ci si sta per addormentare. Si
ritrovano diverse immagini ed anche insogni con la loro sequenza, non
succederà nulla con quell’insogno se oggi è di un tipo e domani di un altro, ma se
diveniamo esperti nella ricerca di quegli insogni del pre-sonno, vedremo che ci
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sono veri e propri “argomenti” che si ripetono lungo il tempo. Questo è un
eccellente indicatore per la ricerca di quello che succede nel pre-sonno ed è un
indicatore ci ciò che in realtà ci succederà nella veglia.
Un’altra risorsa che potrebbe essere utilizzata per la ricerca degli insogni è il
post-sonno, quando uno si risveglia e si dirige verso la veglia, entrando nella
visione di quello che si deve fare, di quello che non è stato fatto, di quello che ci
piacerebbe o si dovrebbe realizzare, ecc. Ma il difetto tecnico di fronte al quale si
trova questa ricerca, è che c’è molta inerzia del sogno da cui si viene e questa
perturba la corretta interpretazione dell’insogno determinante per la vita
quotidiana. Invece, quando si arriva dalla veglia e ci si dispone per andare a
dormire, questi insogni che hanno navigato nella testa durante il giorno,
cominciano ad amplificarsi come sotto una lente di ingrandimento. E’ un’ottima
opportunità per captare nel pre-sonno le sequenze di immagini che si articolano
in insogni. E’ da questi ultimi che derivano gli stati d’animo che si impossessano
della coscienza in veglia e la comprensione di questi stati d’animo che ci frenano
ha un’enorme importanza per la nostra economia e disponibilità psichica.
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paesaggi o situazioni, nelle quali uno si veda, che dovrebbero essere molto
armoniche e molto crescenti. Non sono immagini di persone, sono immagini
guida di situazioni alle quali si vorrebbe arrivare, non situazioni
periferiche-esterne o secondarie, ma situazioni che hanno a che vedere con gli
imponderabili ai quali aspiro. Qualcuno potrà tentare di visualizzarsi in quelle
condizioni, o cercare di registrare come si sentirà in futuro, soprattutto se costui
non è abituato alle immagini visive. Per esempio, la famosa “Città Nascosta”.
Quella città nascosta ha al suo interno tutti gli attributi: di cristallo, trasparente,
con acque dai mille colori, ecc… Quella città che sta in un “qualche” spazio, che
spazio è? E’ uno spazio che sta nell’atmosfera? E’ uno spazio di un altro pianeta?
E’ uno spazio mentale o cosa? Non è tanto importante la sua localizzazione, ma
che sta in un luogo che ci permette di caricarlo con i migliori attributi. Là mi dovrò
trovare, presto o tardi, devo aspirare ad arrivare in quella città e a trovarvi tutti gli
attributi a cui ambisco, ma soprattutto ci interessa lo stato interno che
corrisponderà a quella città. E’ un luogo pieno di attributi capaci di modificare la
vita delle persone. E’ un piano differente, non sta nel piano psicologico in cui
possiamo ridurre tutto ad immagini, insogni, stati di coscienza, livelli, percezioni,
realtà obbiettive, realtà dei sensi, è un piano che abbiamo chiamato, in modo
molto generale, “piano trascendentale”.
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- Futurizzando configuriamo il nostro presente.
Non ci sono ancora le condizioni affinché noi diciamo quello che ci sembra debba
essere detto correttamente. Diremo quello che ci sembra debba essere detto
correttamente. Crediamo che quei tempi non siano tanto lontani. Ma andrà nella
direzione di cui stiamo parlando. Sarà formulato in una maniera molto più
semplice, più alla mano, nel modo più utile per la gente, secondo quanto
crediamo. Va detto nel modo più semplice, e soprattutto il più possibile legato
all’esperienza, soprattutto il più possibile legato all’esperienza e non in termini
psicologici. Questo lo faremo e lo diremo in un futuro abbastanza vicino. Ma
niente di tutto ciò si potrà mettere in moto se non scatterà una certa molla nella
coscienza della gente. E’ nella testa della gente, al momento che si
modificheranno le strutture mentali, che si produrrà il cambiamento che si sta
avvicinando.
Temi:
Il resoconto della mia vita non ha a che fare solo con il proprio sguardo, ma anche
con gli sguardi altrui.
Uno si immagina sofferenze inesistenti.
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Le condizioni possono essere favorevoli, neutre o sfavorevoli.
Le comparazioni fra situazioni debbono essere omogenee fra loro.
Le cose accadute vengono ricordate con priorizzazioni differerenti.
L’attenzione e la distensione aiutano il livello.
Il futuro immaginato attrae in modo favorevole o sfavorevole il nostro presente.
Futurizzando configuriamo il nostro presente.
Gli occultisti cercano “un’origine che dette loro origine”, risalgono nel passato in
cerca delle verità. Tanto più antiche, quanto più tali verità hanno più peso per
loro. Si muovono con il tema degli spiriti, delle energie e delle forze. Nelle loro
concezioni differiscono dalle religioni. Lo sciamanesimo possiede caratteristiche
che toccano il campo dell’occultismo e della religione; opera attraverso riti ed è
tipicamente animista. E’ la forma di spiritualità più diffusa sulla Terra e in tutte le
religioni e i gruppi occultisti si possono osservare aspetti nettamente sciamanici e
animisti.
Le religioni si dividono in sette, che sono divisioni del tronco originale. Gli
occultisti non finiscono in sette. Alcune correnti della psicologia occidentale
ufficiale si connettono con la tesi culturale occultista in cui si sostiene una stessa
origine delle differenti espressioni della spiritualità. Questo può essere compreso
attraverso l’idea dell’”inconscio collettivo”.
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persona, l’organizzazione delle sue idee, la direzione del suo pensiero, questo è
ciò che produrrà trasformazioni. Mi dicono: “va bene..., però ci sono esperienze
che tutti fanno e da esse si giunge a conclusioni confortanti, per es. se uno lavora
con la sfera, con l’esperienza di pace, con l’esperienza di Forza, ci sono registri
indubitabili molto interessanti e molte volte positivissimi”. E’ così..., ma non è che
si stia facendo una trasformazione tanto radicale, questo da degli interessanti
registri e permette, inoltre, che il soggetto incorpori un’idea del mondo, un modo
di pensare e di sentire, e questo è molto interessante, però non sono quelle
pratiche a produrre le trasformazioni.
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I fenomeni alterati sono dissocianti. Chi non conosce fenomeni alterati di
coscienza? Esistono e sono vistosi, ma non vi si entra facilmente né in modo
diretto. In generale lo si fa attraverso pratiche motorie o di sovrasforzo. Si fa con
certe posizioni, forzando la respirazione, anche con un certo tipo di esercizi di
dissociazione. Lo stato di coscienza alterata non è tanto facile, vediamo i poeti,
gli artisti in generale e coloro che posseggono il fuoco sacro: apparentemente
posseggono la virtù di potersi mettere, di potersi connettere con ciò che essi
chiamano l’”ispirazione”, e allora gli viene; è parente ai fenomeni alterati di
coscienza. Ci sono alcuni poeti che dicono: “non c’è modo, mi arrovello e
l’ispirazione non arriva”. E’ grazioso, lo dicono come se pensassero che
l’ispirazione gli arrivasse da “fuori”. Però di colpo li “prende” e gli si incendia la
corteccia. Di questo parlano molto questi poeti, è un fenomeno curioso che
assomiglia molto agli stati alterati di coscienza, è un modo di mettere la
coscienza, un modo di mettere la testa per ottenere quell’ispirazione. Nel secolo
scorso i pittori ed i poeti cercavano di aiutarsi con qualsiasi tipo di mezzi affinché
gli venisse l’ispirazione. Facevano esperienze di qualsiasi tipo per aiutare quello
stato alterato di coscienza, erano molto affezionati in quell’epoca a quel tipo di
cose. Parliamo di questo tema degli artisti per comprendere l’ispirazione e l’estasi
come gradi in cui si ottiene un qualche tipo di accesso agli stati alterati. Questo
succede anche in alcuni mistici che hanno in qualche modo abilitato quel circuito,
hanno una certa facilità a connettersi con quelle estasi.
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galassie. Per noi la creazione sembra una meraviglia, ma per gli Dei dei poeti la
realtà è la parte più densa, più pesante e più illusoria delle loro menti illuminate.
Cosicché, alla fin fine, il nostro universo è una divagazione di Dio. Un sognetto e
si crea una galassia o più galassie, con dei buchi neri attraverso cui scompaiono
le cose per riapparire in un altro luogo e in un altro tempo.
“Questo lavoro riscatta dal libro Lo Sguardo Interno, le proposte d’azione, i modi
di muoversi (“fai questo, non fare questo o fai quest’altro”), come pure gli
atteggiamenti più appropriati per affrontarle e le loro spiegazioni.
Ciò che questa opera cerca di trasmettere è, in primo luogo, un messaggio sulla
corretta condotta e il corretto atteggiamento di fronte alla vita. In secondo luogo
cerca di trasmettere un messaggio sui grandi temi di lavoro interno.
Se volessimo riassumere tutto in una frase, diremmo che l’obiettivo che il libro
persegue è quello di trasmettere un insegnamento sulla condotta e sull’interiorità
dell’essere umano in relazione al senso della vita e che, inoltre, si occupa di
sottolineare l’intenzione di chi insegna, l’atteggiamento di chi apprende e la forma
di portare avanti questa relazione”.
Capitolo I. LA MEDITAZIONE.
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Si rivendica il fallimento come non-adeguamento ai sensi provvisori e come stato
che dà impulso a ricerche definitive. Colui che non sperimenti il fallimento dei suoi
insogni e dei suoi sensi provvisori avrà problemi per integrare un senso definitivo.
Non è attraverso l’insegnamento, ma per esperienza e meditazione che si scopre
il senso della vita. Non ci riferiamo ad una meditazione passiva, intendiamo
invece la meditazione sull’azione, sulla propria vita. L’affermazione “non c’è
senso nella vita se tutto termina con la morte”, è l’asse centrale della nostra
dottrina.
Si spiega che tutti i fattori di dipendenza che operano sull’essere umano gli
sottraggono possibilità di scelta e di azione libera.
C’è una forma di dirigere e concentrare la forza che circola ne corpo. C’è un
punto di controllo del vero-essere-sveglio e c’è una forma di portare la Forza fino
ad esso. E’ importante non perdere il controllo dell’energia, poiché questo fa
scendere verso le profondità della mente.
Queste descrizioni sono allegorizzazioni, ma ciò non vuol dire che tali
allegorizzazioni non abbiano un appoggio. La traduzione dell’impulso che appare
rappresentato plasticamente in un immagine visiva, non significa che non esista,
è un’allegorizzazione che si basa su un punto che la produce. Questa è la grande
verità di tutto questo problema, hanno esistenza allegorizzata e denotano una
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realtà. E’ il punto importante di tutto questo scritto. Sono insogni ma denotano
una realtà.
Questo centro luminoso è allegorizzato. Non è che esista in un altro modo che
non sia allegorico. Non è lo stesso lavorare su allegorie interne che hanno le loro
leggi e il loro significato, che lavorare su un fenomeno supponendo che sia
esattamente così come lo si descrive. E’ molto diverso considerare quella città
come un’allegorizzazione di processi mentali. Il fatto che si tratti di
allegorizzazioni di fenomeni interni non sta squalificando tali fenomeni, li sta
ubicando nel piano delle allegorizzazioni. Posseggono un modo di esprimersi,
con leggi proprie. Hanno realtà psicologica ed allegorica. Pretendere di dar loro
un’altra spiegazione è un errore serio di ottica.
Si spiega che la Forza può essere orientata attraverso uno sforzo cosciente. Che
la Forza può essere condotta al punto del reale risveglio. Che per “punto” si
intende l’ubicazione di un immagine in un luogo specifico dello spazio di
rappresentazione e non in un luogo qualsiasi.
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Capitolo XIII. I PRINCIPI.
Quando incontri una grande forza, allegria e bontà nel tuo cuore o ti senti libero e
senza contraddizioni ringrazia dentro di te e quando succede il contrario chiedi
con fede e quel ringraziamento accumulato tornerà convertito ed ampliato in
beneficio. “Ringraziare” significa concentrare gli stati d’animo positivi, associati
ad un immagine, ad una rappresentazione. Questo stato positivo così legato
permette che in situazioni sfavorevoli, quando cioè ci sono avvenimenti negativi,
in situazioni sfavorevoli, all’evocare una cosa sorga ciò che l’ha accompagnata in
momenti anteriori. E’ un trucco di associazione di immagini. Siccome inoltre
questa “carica” mentale può essere elevata attraverso precedenti ripetizioni,
essa è capace di rimuovere emozioni negative che in determinate circostanze
potrebbero imporre. Per tutto ciò, “dal tuo interno tornerà ampliato in beneficio ciò
che chiedi, sempre che tu abbia accumulato in te numerosi stati positivi”. Stiamo
parlando del meccanismo di associazione di immagini a climi, in questo caso a
climi positivi. Non è così? Allora come fa uno a registrarlo? Lo registra con un
immagine, pensa per esempio ad una determinata persona, ad un determinato
paesaggio o ad un oggetto e lo associa a quella situazione in cui sta bene. E da lì
in poi, ogni volta che le cose vanno bene, lo carica. Rappresenta quella immagine
e la carica e quando le cose vanno male… questi sono esperimenti molto belli
che uno può fare in piccolo, uno mette l’immagine ed esce lo stato d’animo.
Queste sono le tecniche della richiesta, i meccanismi psicologici della richiesta.
Adesso se mi dite: ma non ci sarà qualcosa di più importante come succede nelle
orazioni, qualcosa che trascende il campo psicologico, che non rimane soltanto
nel piano dello stimolo e della risposta, dell’associazione dell’immagine al clima,
ma piuttosto qualcosa che trascende, una specie di richiesta, di orazione, a cui
giunge una risposta da un altro livello…? Chissà, a volte. Noi non stiamo
parlando di questo adesso. Stiamo parlando di cose più piatte. Ad ogni modo,
perché non ci dovrebbe essere una risposta ad una determinata richiesta
lanciata con fede in un altro livello, dato che, dopotutto, esistono altri livelli di
coscienza? Il tema è come uno si ubica, così come se si ubica incorrettamente
nello spazio di rappresentazione con un immagine che non corrisponde, non
funziona, così pure se si ubica correttamente o incorrettamente in certi livelli
funzionerà o non funzionerà, come facciamo quando vogliamo muovere il corpo
ed il corpo si muove. Perché non dovrebbe funzionare un contatto se si è ubicati
correttamente con una rappresentazione alta, con un piano alto? Effettivamente
abbiamo alcune dimostrazioni di cose alte, di cose suggestive, di cose che
funzionano in un altro livello, questo dico e non dico altro.
Per esempio, nei fenomeni suggestivi che possono essere accaduti qualche
volta, durante un tramonto, in una situazione speciale in cui si illumina lo spazio di
rappresentazione e si capiscono cose sorprendenti… dura molto poco e tutto
diviene molto suggestivo e molto interessante. Non sta lavorando la memoria nel
senso abituale in cui la memoria lavora. Sta lavorando tutto, in un modo molto
potente e ad un livello più alto. Questi fenomeni di un livello più alto, non si
limitano alla questione del tramonto, ma si avranno numerosi fenomeni propri di
quel livello di rappresentazione. Ed io mi immagino che ci saranno richieste in cui
si associ ai climi positivi, ecc., io mi immagino che ci siano richieste che
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trascendono quel piano psicologico abituale e colpiscano in livelli più alti della
coscienza. Corrisponderanno ad oggetti di un livello più alto. Stavamo parlando
di una via trascendentale, che trascende il livello di ciò che è psicologico.
Si commenta quanto stiamo male quando il nostro sguardo esterno non è altro
che la proiezione ignorata di quello interno.
Si ripete che in situazioni favorevoli “in cui ti senti libero e senza contraddizioni,
ringrazia dentro di te”. E che “quando ti trovi in situazioni sfavorevoli, evoca una
immagine o rappresentazione alla quale siano legati precedentemente stati
d’animo positivi e dal tuo interno tornerà ampliato in beneficio ciò che chiedi e che
hai registrato anteriormente”.
Gli Stati Interni sono una descrizione poetica ed allegorica di differenti situazioni
in cui si può trovare una persona nel suo lavoro evolutivo per incontrare il senso
della vita. Si intende per lavoro evolutivo quello che permette di chiarire incognite
nello svelamento del senso della vita.
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Si spiega che nel mondo interiore si intuiscono fenomeni allegorici e paesaggi del
mondo esterno, ma anche descrizioni reali del mondo mentale. Che “devi
comprendere che sono veri stati mentali simbolizzati con oggetti senza esistenza
indipendente”. Che si deve apprendere a scoprire la verità aldilà delle allegorie.
Togliere ciò che le copre. Le verità sono coperte dall’allegoria. E non si deve
credere che i luoghi attraverso cui si passa nel paesaggio interno, abbiano
esistenza indipendente.
Temi.
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Sono le immagini le portatrici di carica, le immagini muovono il corpo, una cosa
tanto eterea come l’immagine finisce per muovere il corpo. Sono le immagini
nell’essere umano a portarlo a muoversi.
Capitolo I.
Si propone un determinato atteggiamento per comprendere questo testo.
Capitolo II.
Si suggerisce come atteggiamento di cercare di comprendere e meditare in
profondità e senza fretta ciò che si dice.
Capitolo III.
Si rivendica il fallimento come non-adeguamento ai sensi provvisori e come stato
che dà impulso a ricerche definitive. Se afferma che non c’è senso nella vita se
tutto termina con la morte, affermazione che è l’asse centrale della nostra
dottrina.
Capitolo IV.
Si spiegano tutti i fattori di dipendenza che sottraggono possibilità di scelta e di
azione libera.
Capitolo V.
Questi fenomeni suggestivi danno adito a nuovi sviluppi, all’ubicazione di nuove
possibilità. Si raccomanda di porre molta attenzione e non mi affretterei affatto,
giacché una volta compresi, tutto il resto viene facile.
Capitolo VI.
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Si stabiliscono le differenze tra i livelli di coscienza.
Capitolo VII.
Si spiega l’importanza del registro di un tono energetico corporale. Ci interessano
più i registri delle spiegazioni.
Capitolo VIII.
C’è una forma di dirigere e concentrare la forza che circola ne corpo. Queste
descrizioni sono allegorizzazioni, una traduzione dell’impulso che appare
rappresentato plasticamente in un immagine visiva. Hanno esistenza
allegorizzata, ma denotano una realtà.
Capitolo IX.
Si spiega che l’energia può indipendentizzarsi dal corpo mantenendo la sua
unità.
Capitolo X.
Si spiega l’importanza della vita sveglia, l’importanza di distruggere le
contraddizioni e l’importanza di avere padronanza della Forza, al fine di ottenere
unità e continuità.
Capitolo XI.
Nella Forza c’è la “luce”, che proviene da un centro. Questo centro luminoso è
allegorizzato. Ha realtà psicologica e allegorica. Pretendere di dargli un’altra
spiegazione è un errore serio di ottica.
Il fatto che si tratti di allegorizzazioni di fenomeni interni non sta squalificando tali
fenomeni, li sta ubicando nel piano corrispondente.
Capitolo XII.
Si spiega che la Forza può essere orientata attraverso uno sforzo cosciente. Che
deve essere condotta al punto del reale risveglio. Per “punto” si intende
l’ubicazione di un immagine in un luogo specifico dello spazio di
rappresentazione.
Capitolo XIII.
Si propone di seguire i passi meditando in un atteggiamento attivo di
comprensione. Si sottolineano due registri fondamentali per coloro che
desiderano condurre una vita coerente: quello di unità e quello di contraddizione.
“Ringraziare” significa concentrare gli stati d’animo positivi, associati ad un
immagine, ad una rappresentazione. E’ un trucco di associazione di immagini.
Capitolo XIV.
Si avverte che è conveniente osservare una posizione mentale, che è un tono,
un’apertura emotiva prossima a quella che ispira i poemi, che facilita la
percezione interna e non un’idea di essa.
Capitolo XV.
Si propone di riscattare la meccanica di questi procedimenti.
Capitolo XVI.
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Si spiega che attraverso queste esperienze si può comprendere come fenomeni
simili, ma senza nessuna comprensione, hanno dato vita a riti e culti che si sono
moltiplicati incessantemente per tutta la storia.
Capitolo XVII.
Si chiarisce come le scariche di energia si producono attraverso atti incontrollati.
Capitolo XVIII.
Si spiega il trucco interno di caricare in momenti favorevoli e poi di chiedere ciò
che è stato registrato in precedenza.
Capitolo XIX.
Gli Stati Interni sono una descrizione poetica ed allegorica di differenti situazioni
in cui si può trovare una persona nel suo lavoro evolutivo. Sono situazioni
mentali.
Capitolo XX.
Si spiega che nel mondo interiore si intuiscono fenomeni allegorici e paesaggi del
mondo esterno, ma anche descrizioni reali del mondo mentale. Sono stati
mentali simbolizzati con oggetti senza esistenza indipendente, " devi apprendere
a scoprire la verità aldilà delle allegorie ".
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