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Dalle prove Invalsi...

un’occasione per riflettere... un momento per confrontarsi...

Dalle prove Invalsi, in qualità di docente della disciplina considerata, ho preso in


esame le schede di Matematica delle classi seconde per fare un’analisi degli esiti
ottenuti più facilmente comparabile con la situazione reale degli apprendimenti,
registrata a fine anno, senza incorrere nel pericolo di operare con dati di cui non si ha
la piena consapevolezza. Proprio per questo sono scesa nel dettaglio solo nel
monitoraggio dei dati riguardanti le classi seconde C e D, nelle quali sono titolare.
I risultati ottenuti si prestano ad una seria riflessione.
Premesso che con questo non voglio assolutamente entrare in merito alla validità a
meno delle prove, né voglio mettere in discussione i principi che sottendono l’operato
dell’Invalsi, né tantomeno intendo partecipare al dibattito pseudo-politico e pseudo-
psico-pedagogico in atto, l’intenzione è quella di pensare seriamente a modalità
nuove di misurazione e di certificazione di quelle competenze formative che la scuola
deve promuovere per riscattarsi da questi ultimi anni sprecati nell’inerzia didattica,
giustificata troppo spesso da sterili progettazioni, più cartacee che operative, e/o dalle
cattive politiche scolastiche.
Situazione generale

-Interessate al monitoraggio sono state le classi seconde, sezioni A, B, C, e D. Sono


stati coinvolti in tutto 85 alunni escludendo dal totale i bambini che hanno fatto la
prova differenziata a causa della loro condizione di persone diversamente abili.
-La prova di Matematica somministrata agli alunni comprendeva in tutto 28 item (da
D1 A DD22, considerando anche le domande multiple che richiedevano più di una
risposta) e l’analisi dei risultati si è basata solo sulla considerazione del numero delle
risposte esatte e quindi non ha tenuto in conto le risposte non valide o quelle omesse
per evitare ogni forma di interpretazione soggettiva e/o autoreferenziale come
potrebbe essere la considerazione del fattore emotivo o del fattore tempo per i quali
andrebbe fatto un discorso a parte.
-Il risultato finale è riassumibile nel seguente dato:
su 28 item solo a 17 domande è stata fornita una risposta corretta registrabile al di
sopra del 50 mentre alle restanti 11 sono andate risposte rientranti al di sotto di
questo livello. Il che, per quanto arbitrario, conferma la media delle risposte corrette
che si attesta al di sopra del 54%. (Grafico n.2).
Il calcolo è stato così ottenuto: Somma degli item con risultati corretti +50 e somma
degli item con risultati corretti -50 effettuate entrambe dopo aver calcolato la
percentuale delle risposte esatte per ogni item (Grafico n.1).
Quadro di riferimento dei risultati ottenuti dal monitoraggio delle prove.

Grafico n. 1
Analisi e riflessione…

-Dalla lettura generalizzata del grafico emerge quanto segue:


-Gli item sono abbastanza complessi tanto che nessun alunno sugli 85 coinvolti è
riuscito a rispondere correttamente a tutti quelli proposti. Difatti il numero massimo
delle risposte esatte totalizzate per l’item da ritenersi verosimilmente più facile è stato
79 (D3) mentre quelli verosimilmente più difficili sembrano essere stati gli item D10 e
D15 (ognuno con 14 risposte corrette).
Interessante è constatare che il D3 fa riferimento alla semplice lettura di una tabella
a doppia entrata mentre D10 e D15 fanno riferimento a calcoli più complessi inerenti
alle operazioni della divisione e della moltiplicazione.
-Altro dato significativo è quello del rapporto tra le risposte corrette e quelle errate: le
prime si assommano in 1295 su un totale di 2380 ottenuto considerando l’ipotesi
della risposta corretta da parte di tutti gli alunni a tutti gli item somministrati vale a dire
28 x 85. (Grafico n.2)
Comparazione dati tra ideale e reale

Grafico n. 2
Quadro di riferimento dei risultati ottenuti dal monitoraggio delle prove.

Se tutto questo è rapportabile ad un’analisi globale del quadro generale riferito a


tutte le classi seconde, i risultati sono di diversa lettura e di diversa portata se si
scende ulteriormente nei dettagli.
Ho comparato la somma delle risposte esatte totalizzate dai singoli alunni delle classi
II C e II D con il voto riportato dagli stessi sulla scheda di valutazione in questo
secondo quadrimestre e sono rimasta…

Cosa mai sarà successo ai miei alunni? Perché alcuni tra quelli ritenuti più bravi
hanno fatto registrare esiti a dire poco vergognosi? E come mai alcuni di loro che
raggiungono a stento la media del sette si sono piazzati ai posti più alti di questa
ipotetica classifica?
Che io sbagli a valutare? Che io non sia una brava docente di Matematica? Che
io…?
(Grafici n. 3 e n. 4)
Classe seconda C: comparazione esiti delle prove Invalsi e voti in pagella

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Grafico n. 3
Classe seconda D: comparazione esiti delle prove Invalsi e voti in pagella

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Grafico n. 4
Esiti finali

Il quadro valutativo appare abbastanza omogeneo per la classe II C dove, nel giorno
della prova, c’erano molti alunni assenti (sette + la bambina diversamente abile che
ha sostenuto prove differenziate) e quindi, essendo il numero dei partecipanti più
ridotto, non si è verificata una forte discrepanza tra i dati. Difatti le colonne più alte
coincidono per lo più con i voti più alti e viceversa per quelle più basse.
Al contrario, è preoccupante la situazione emersa in II D, dove 2 alunni, ritenuti bravi
con valutazione 10 nella scheda di fine anno, hanno registrato risultati imprevedibili
che denunciano l’ evidente incongruenza tra i dati.
In questo grafico, la colonna più alta corrisponde alla valutazione di otto in pagella,
mentre quella più bassa ha come riscontro un dieci.
A conforto, una minima conferma alla valutazione di base, di fine anno, arriva dalla
comparazione tra i voti finali e il numero delle risposte non valide o comunque non
date.(Grafici n.5 e n. 6).
In tutti questi casi, mai è possibile indagare sull’incidenza del fattore-tempo e/o di
quello emotivo che rimangono incognite comunque da valutare.
Ancora dati a confronto

Grafico n. 5

= maggiore grado di corrispondenza


tra gli esiti del voto e quelli della
prestazione nella prova di matematica

Grafico n. 6
Commenti conclusivi, personali

E’ sicuramente difficile dare risposte univoche alle situazioni critiche e anomale che ho
evidenziato nella lettura dei dati tratti dalle prove Invalsi. Ciò che è certo è che siamo lontano dai
parametri decantati negli anni passati.
Un’altra cosa certa è che, se teniamo nascosti questi dati o li lasciamo al monitoraggio, alla
analisi e alla critica di pochi, non ne riceveremo mai stimoli per lo studio e per la riflessione.
Certa è anche, da parte mia, la piena consapevolezza di aver compiuto un vero e proprio
azzardo pedagogico in quanto ho comparato tra loro due modi diversi di valutare gli alunni. Anzi
nel caso di queste prove-Invalsi io parlerei più appropriatamente di misurazione o di
certificazione di competenze e meno che mai di valutazione. Ma da qualche parte bisogna pure
iniziare!
Intanto mi sembra che già stia nascendo più attenzione e più interesse per i criteri e la
procedura della valutazione… sembrano più coinvolte anche le famiglie… sembra più credibile
l’operato della scuola…
A me, personalmente, rimane, come serio intoppo professionale, l’urgenza di una riconversione
della mia pratica di insegnamento perché, così stando le cose, dovrò necessariamente
smetterla di aiutare con continue sollecitazioni e con ulteriori spiegazioni delle consegne coloro
che non ne afferrano nell’immediato il significato e per questo non riescono a proseguire nel
lavoro e devo finirla con il giustificare e con il premiare le risposte divergenti e le soluzioni
creative fornite ai problemi dagli alunni privi delle dovute conoscenze matematiche, ma
ingegnosi di pensiero e di fantasia. Tutto questo non è oggettivo!

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