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Paolo E. Balboni
LE SFIDE DI BABELE
INSEGNARE LE LINGUE NELLE SOCIETA' COMPLESSE
L'educazione linguistica è l'azione che mira a far emergere la facoltà di linguaggio (caratterizzante dell'homo
loquens), cioè la capacità spontanea di acquisire lingue pienamente o parzialmente.
e-
riferendoci però solo alle lingue straniere e non a tutte.
1.1 Lo strum
La glottodidattica trae le sue conoscenze da varie aree scientifiche, organizzandole e
gerarchizzandole.
Schema basato su gerarchizzazione
proposta da Anthony negli anni Sessanta:
GRAFICO:
a- la struttura:
La glottodidattica è una scienza teorico-
pratica. Il grafico scinde: conoscenza
teorica assunta dalle teorie di riferimento o
elaborata in proprio / uso di tale
conoscenza per operare nel mondo e
c- il funzionamento del modello: data una dichiarazione teorica, dal mondo delle idee, ne
conseguono due procedure specifiche della glottodidattica: approccio / metodo.
1
metodoe coerenti con l'approccio.
BOX 2
Il cognitivismo indica due tipi base di conoscenza, dichiarativa e procedurale:
- una dichiarazione è espressa da una frase semplice;
-
meccanismo più semplice, base del pensiero greco: sillogismo (deve esserci soggetto e predicato).
basato sull'uso prima che sulla forma, affidato all'interazione con un madrelingua, che aveva come
modelli testi classici;
Secondo Rinascimento / Seicento: nascono centri che studiano la lingua come oggetto; primi
dizionari e prime grammatiche; italiano e francese di affiancano al latino come strumenti di
comunicazione internazionale; il latino rimane nel mondo ecclesiastico ed è fulcro dell'educazione
linguistica delle scuole gestite da ecclesiastici, in cui l'insegnamento delle lingue moderne viene
inserito con le modalità d'insegnamento del latino.
approccio formalistico: domina l'Italia dal Seicento agli anni Sessanta.
2
-
per reazione, rifiuto gr
STUDENTE: tabula
DOCENTE: fonte d'informazione, modello, giudice insindacabile;
LINGUA: insieme di regole e lessico per traduzione, anche senza significato rilevante; modello linguistico di
riferimento: standard puristico che nega il valore della varietà;
CULTURA: letteraria, classica, non atropologica;
STRUMENTI OPERATIVI: curricolo: lista di regole di pronuncia e morfosintassi; insegnamento: lezioni centrate
sulle varie regole;
TECNICHE DIDATTICHE: traduzione, dettato, esercizi di manipolazione;
MATERIALI: manuali a stampa;
STRUMENTI TECNOLOGICI: nessuno.
1.3.2
L'approccio formalistico viene messo in discussione nell'Ottocento negli Stati Uniti, dove la
conoscenza linguistica deve rispondere ad una società multiculturale in rapida crescita: nei primi
trent'anni del secolo Lorenzo Da Ponte tiene la cattedra di italiano alla Columbia University,
insegnando a comprendere e parlare, allo stesso modo insegna il francese Henry W. Longfellow al
Bowdoin College. Sulla base di queste ed altre esperienze George Ticknor, insegnate di Harvard,
abilità orali e di lettura e comprensione di testi (non parola per parola). Il mondo tedesco ha
necessità linguistiche simili a quelle americane a causa dle commercio. Il grande interprete
(Die neurenSprachen).
L'istanza di un inseg
sulla lingua, soprattutto fonologici che riportano alla lingua parlata: negli stessi anni in cui Berlitz
fonda la sua sede di Ginevra, base della branca europea della catena, nella stessa città
Saussurediscute la dicotomia parole (lingua in atto) / langue (sistema astratto). A cavallo tra XIX e
XX secolo i linguisti Henry Sweet, Otto Jespersen e Harold Palmer concordano sulla primarietà
dell'oralità rispetto alla scrittura, sulla logica induttiva, sull'esclusione della traduzione come tecnica
didattica e sull'uso di attività di riflessione linguistica.
Queste teorie rimangono confinate in scuole d'èlite e a docenti impegnati nella riflessione sulla
sulla scuola. In Italia l'innovazione è portata dalle Belitz Schools,
che sono però chiuse dal fascismo. Dopo il ventennio degli isolazionismi e totalitarismi, da queste
riflessioni nascono l'ASTP dell'esercito americano (base rivoluzionaria negli anni Settanta) e alcuni
3
costoso, impatto limitato;
LINGUA: viva, parlata, finalizzata a comunicare significati;
1.3.3
Dal 1914, per più di un trentennio, il mondo, integrato nell'Ottocento, si frammenta, grazie a
isolazionismo, dittature e crisi economica (in Italia alla fine del Ventennio è perfino proibito
l'insegnamento di lingue straniere). La lingua smette di essere viva, orale, comunicativa e diviene
uno strumento per leggere opere straniere.
stranieri, che dà qualche schema grammaticale inteso come riferimento; è un facilitatore che ha
scarso ruolo formativo, che segue il percorso del manuale di letture, graduate per difficoltà, e funge
a lezione da dizionario e repertorio grammaticale per studenti autonomi e responsabili del loro
apprendimento.
STRUMENTI, TECNICHE, MATERIALI E TECNOLOGIE: semplici materiali intuitivamente graduati, poi letture da
materiali autentici.
1.4.1
del registratore audio
La rivoluzione è preparata da eventi e riflessioni che avvengono durante la Guerra e nel primo
dopoguerra: nel 1941, quando gli U.S.A. entrano in guerra, capiscono che l'isolazionismo e il
4
C-
Lado è inoltre il fondatore della TESOL (Teaching English to Speakers of OtherLanguages), che
raccoglie studiosi e insegnanti di tutto il mondo.
Con queste basi gli approcci formalistici, diretti, di sola lettura e i metodi di ridotto impatto
-
ed economico).
dell'elaborazione; le ricerche più recenti sui neuroni specchio rivalutano il ruolo della ripetizione di
ti simili.
5
BOX 6 Approccio strutturalistico
Nasce dall'interazione di linguistica tassonomica, psicodidattica comportamentistica e nuove teconologie di
registrazione degli anni Cinquanta-Sessanta.
TEORIE DI RIFERIMENTO: psicologia skinneriana, inguisticabloomfieldiana, analisi contrastiva di Lado;
alla linguistica strutturale e a quella generativa (Novecentesche). Con Austin e Searle si riflette
anche sulla funzione della lingua, e cioè compiere atti sociali e pragmatici, comunicare.
Da millenni si classificano gli elementi della lingua in base a forma e funzione linguistica, in
danno spunto a Trim, Wilkins, Widdowson, Munby, Van Ek e altri che da questa riflessione
costruiscono un progetto con duplice natura:
a-
lingua all'interno della situazione sociale in cui viene utilizzata. E' lo studio delle diverse varietà in cui si attualizza la
-professionali,
diacroniche, di età, eccetera). La sociolinguistica è una scienza del linguaggio, la sociologia del linguaggio invece è
una branca della sociologia (descrive il ruolo sociale della lingua). Sul piano glottodidattico i parametri
sociolinguistici mettono fine agli approcci grammaticalistici in favore di metodi situazionali.
PRAGMALINGUISTICA: studia scopi e risultati della lingua come strumento d'azione all'interno di una situazione
sociale. Si impone come scienza autonoma negli anni Settanta. Il suo oggetto sono gli atti linguistici e l'analisi del
discorso nelle sue varie forme. Essa off
-Ottanta in poi.
ETNOLINGUISTICA: analizza il rapporto lingua-cultura, dagli aspetti p
l'ipotesi di Sapir e Whorf secondo cui la cultura di appartenenza guida la visione della realtà, se non altro perchè varia
il lessico per definirla, ed esso caratterizza il mondo differentemente. Hymes (creatore della nozione di competenza
comunicativa) si definiva antropolinguista.
La competenza comunicativa
6
comunicativa, la cui nozione arriva nei primi anni Settanta dalla sociolinguistica americana, con
forti componenti pragmalinguistiche e di etnometodologia della comunicazione. Hymes riprende la
un numero infinito di enunciati), ma rileva che la competenza linguistica non garantisce la capacità
comunicativa, che richiede anche componenti extralinguistiche e socioculturali. Ne nascono una
serie di studi diversificati per tutti gli anni Settanta. In pochi anni l'attenzione si sposta dal concetto,
la competenza comunicativa.
Diagramma strutturale della competenza comunicativa (da uno studio iniziato negli anni Novanta):
a. La competenza
(competence)
comunicativa è una
realtà mentale che si
realizza come
esecuzione (performance)
nel mondo, dove chi usa
la lingua compie
un'azione (dicotomia
chomskyana);
b. Nella mente ci sono
tre nuclei di competenze
che costituiscono il
sapere la lingua: la competenza linguistica (capacità di comprendere e produrre enunciati corretti
fonologicamente, morfologicamente, sintatticamente, lessicalmente e testualmente); le competenze
extralinguistiche (competenza cinesica, prossemica, oggettemica e vestemica); il nucleo delle
competenze contestuali della lingua in uso: competenza sociolinguistica, pragmalinguistica e
(inter)culturale;
c. Le competenze mentali si traducono in azione comunicativa, nel saper fare lingua, quando
vengono utilizzate per comprendere, produrre, manipolare testi: si tratta delle quattro abilità di base,
più quella interattiva (dialogo) e quelle mani
Si può anche tracciare un diagramma dinamico della competenza comunicativa: parte dal punto
composto da cinque freccie che rappresentano le cinque componenti del modello strutturale: due
sono visibili nella comunicazione (padronanza e pragmatica), le altre tre non sono visibili ma
l'azione glottodidattica allarga via via il volume spostando la base verso destra; se viene curata una
sola faccia la piramide diventa squilibrata.
BOX 8 Approccio comunicativo
Non nuovo nella tradizione, ma innovativo nelle premesse scientifiche si sviluppa negli anni Settanta. Spesso
Freddi (1970).
BOX 9 Approccio (proto)comunicativo: Metodo situazionale
Non ancora teorizzato, ma di fatto necessario dagli anni Sessanta; stabilisce una modalità operativa d'insegnamento
orientato alla comunicazione; tutt'oggi alla base di molti corsi di lingua.
TEORIE DI RIFERIMENTO: sociolinguistica, attenzione alla fonetica, attenuata psicologia comportamentistica;
STUDENTE: sul piano psico-didattico tabula rasa, ma viene valorizzata la conoscenza del mondo;
DOCENTE: fulcro dell'attività didattica, per l'input si affida ai testi registrati;
LINGUA: non più monolitica, si offrono varietà (di registo, ma si accenna ad altre);
CULTURA: via via più importante, riceve attenzione ma con stereotipi;
STRUMENTI OPERATIVI: nelle situazioni is includono gli elementi linguistici e culturali;
TECNICHE DIDATTICHE: attività propedeutiche, di comprensione, di drammatizzazione e di ascolto; esercizi
strutturali e di manipolazione linguistica;
MATERIALI: manuali divisi in unità, con audiocassette e talvolta diapofilm;
STRUMENTI TECNOLOGICI: registratori audio, laboratorio linguistico, diapofilm.
1.4.5 I metodi funzionali a base pragmalinguistica
aggiunge il gruppo
l'insegnamento: binario politico (appoggio del Consiglio d'Europa) / binario editoriale (Longman,
). L'inglese assume il ruolo che era stato del francese.
L'insegnamento linguistico europeo dispone di:
-
d. manuali didattici prodotto con molti mezzi da editori internazionali;
-
8
associazioni monolingui.
Questo cambiamento sconvolge l'insegnamento linguistico ma non è del tutto assorbito:
l'approccio grammaticale è riproposto come integrazione dagli insegnanti; rimangono gli esercizi
strutturali; l'impianto de
otta a
STUDENTE: sul piano psicodidattico è tabula rasa, ne è valorizzata la conoscenza dle mondo e dei meccanismi
pragmatici di comunicazione, si usa la metodologia a mediazione sociale;
DOCENTE: fulcro dell'attività didattica, per l'input si affida ai testi registrati;
LINGUA: vista dal punto di vista pragmatico; si offrono varietà;
CULTURA: importanza regole socio-culturali quotidiane, si evitano gli stereotipi, si attenua la riflessione sui valori;
Gard
l'elaborazione dell'input è prima globale che analitica, e la riflessione è l'atto conclusivo del
processo;
b) la dimensione emozionale di fatto diviene spesso prevalente (soprattutto in bambini e
adolescenti);
c) la mente umana segue sue procedure, che vanno rispettate: tra le scienze che si sviluppano
prevale la linguis
Krashen;
d) l'accentuazione del fatto che per essere interiorizzato l'apprendimento deve essere
9
tradizione del lavoro di gruppo), ha fatto proprie, come ambiente naturale dello studio di lingue
alia queste metodologie ricevono
due obiezioni dagli insegnati: gli errori non vengono corretti / gli studenti non sanno abbastanza
usa).
- anguage
-
psico-linguistiche e cognitivistiche legate a tre idee:
a) gli esseri umani sono differenti per caratteristiche cognitive, personalità, storia personale e
motivazioni;
b) gli esseri umani affrontano gli input dal mondo esterno secondo la direzione neurologica
c) gli esseri umani sono bidimensionali, emozionali e razionali, e disolito prevale la prima
caratteristica sulla seconda; la psicologia umanistica studia le emozioni, soprattutto
piacere/dispiacere nell'acquisizione di una lingua.
BOX 11 Neurolinguistica, psicolinguistica, psicologia dell'apprendimento, psicodidattica
NEUROLINGUISTICA: studio del funzionamento del cervello in ordine al linguaggio. Usata soprattutto per i disturbi
del linguaggio,in glottodidattica ha indicato il ruolo diverso dei due emisferi cerebrali, rivelando che essi cooperano
alla produzione e comprensione linguistica (prima operazioni globali poi analitiche);
PSICOLINGUISTICA: all'inizio del Novecento è psicologia del linguaggio, poi si rende autonoma e negli anni
Cinquanta si evolve in una scienza del linguaggio, che studia principalmente l'acquisizione del linguaggio ed i
meccanismi di codifica e decodifica; un aspetto particolare riguarda l'ipotesi di una Grammatica Universale come parte
del patrimonio genetico dell'homo sapiens;
PSICOLOGIA DELL'APPRENDIMENTO e PSICODIDATTICA: studiano i meccanismi mentali che presiedono
all'acquisizione linguistica e non. Si basano in parte sulle neuroscienze, in parte sulle ricerche sulla memoria, che dagli
anni Sessanta sono uno dei focus della psicologia cognitiva, e in particolare studiano gli stili cognitivi e quelli
dell'apprendimento; in particolare per quanto riguarda la formazione scolastica, si interessano anche di motivazione e
del ruolo della relazione studente-docente.
l'aspetto sintattico; da qui Krashen partì per elaborare la SLAT (Second Language
AcquisitionTheory) e in particolare l'opposizione tra acquisition e learning (riprende
knowing/cognising).
Acquisizione, apprendimento, monitor
L'acquisizione è un processo inconscio che sfrutta le strategie globali dell'emisfero destro del
crevello e quelle analitiche dell'emisfero sinistro; quanto viene acquisito entra a far parte stabile
della competenza della persona, entra nella memoria a lungo termine. L'apprendimento è un
processo razionale, governato dall'emisfero sinistro, non produce acquisizione stabile, nella
Krashen individua altri tre principi su come produrre acquisizione anzicchè apprendimento:
Input comprensibile
L'acquisizione avviene quando l'allievo concentra l'attenzione sul significato dell'input e non sulla
sua forma; se ad una persona si fornisce un input reso coprensibile (Language
AcquisitionSupportSistem), allora il Language Acquisition Device si mette autonomamente in moto
e procede all'acquisizione, purchè si verifichino determinate condizioni.
La prima delle condizioni perchè l'input venga acquisito è che esso sia collocato al gradino
10
parte di un compito che
una persona è già in grado di eseguire e il livello potenziale cui può giungere nel tentativo di
i = la parte del compito linguistico o comunicativo che si è già in grado di eseguire sulla
elementi linguistici nelle sequenze di acquisizione come emergono dagli studi di linguistica
acquisizionale). Le conseguenze possibili sono due:
aperto.
F iltro affettivo
Se il filtro affettivo non è attivo, i + 1 rimane nella memoria a breve termine, non viene acquisito.
Ciò è dato da precisi stimoli chimici: in stato di serenità l'adrenalina si trasforma in noradrenalina,
un neurotrasmettitore che facilita la memorizzazione, mentre in casi di paura e stress si produce uno
vuole difendere la mente da eventi spiacevoli) e l'ippocampo, la ghiandola che invece ha un ruolo
attivo nell'attivare i lobi frontali e iniziare la memorizzazione. Il filtro affettivo è dunque un
meccanismo di autodifesa, che viene inserito da:
stati d'ansia;
attività che pongono a rischio l'immagine di sé che lo studente vuole offrire al resto della
classe;
attività che minano l'autostima;
attività che provocano la sensazione di non essere in grado di apprendere.
BOX 12 Approccio comunicativo: il metodo naturale di Krashen
Kradhen (neurolinguista californiano) riprende il nome dell'approccio di Berlitz, e ipotizza che l'apprendimento delle
seconde li
1.4.8
Psicologia umanistica = maggior contributo delle scienze della mente all'insegnamento linguistico
/ versioni
metodi che ricalcano la psicoterapia e in cui la dimensione didattica prevale su quella linguistica.
TEORIE DI RIFERIMENTO: teorie di psicodidattica e psicologia relazionale; studi sull'inteligenza emotiva e il ruolo
del filtro affettivo; letteratura sull'acquisizione linguistica in età precoce; studi sulla suggestione.
PERCORSO: fortemente induttivo;
STUDENTE: protagonista del suo apprendere (fulcro emotivo e razionale);
apprendendo una lingua e che rappresenta una porzione dell'intero sistema linguistico posseduto da
un nativo. Dato che non si può acquisire direttamente un livello linguistico intermedio, si deve
partire dal punto 0, costruendo la propria competenza secondo sequenze d'azione, studiate dalla
presenza di altri elementi acquisiti; perciò alcuni errore sono propri di alcuni stadi dell'interlingua e
le
individuale, ma è legata alla struttura della lingua (alle sequenze d'acquisizione). Inoltre c'è una
variabile cognitiva, studiata dalla teoria della processualità di Pienemann (1998): la mente è
disponibile ad imparare per prime le cose che richiedono
osservare nell'input, più evidenti in quello stadio dello sviluppo interlinguistico, più utili per poter
comunicare efficacemente. Gli autori dei materiali didattici devono considerare le sequenze
acquisizionali e la processualità dell'input, ma molti manuali sono ancora basati sulle esperienze di
generazioni di insegnanti. L'insegnante può migliorare la sua qualità:
a) studiando la dimensione acquisizionale della lingua che insegna;
b)
12
all'interlingua che l'allievo dovrebbe possedere in quel momento;
c) chiedendosi in caso di difficoltà se qualcosa sia processabile, cioè spinga la mente ad
acquisire, o se invece lo studente non ne abbia
cui non la inserisce nella memoria stabile.
1.4.10 Il Quadro Comune Europeo e il Portfolio Europeo delle Lingue
li
indicatori adottati dai 51 paesi del Consiglio d'Europa per indicare la competenza comunicativa di
ribadisce che la conoscenza delle lingue comunitarie riguarda tutti e che la società della conoscenza
si costruisce conoscendo
Trattato di Maastricht (1992, istituisce l'Unione Europea) era indicato il diritto dei cittadini europei
all'insegnamento della lingua materna, dell'inglese e di un'altra lin
viene reso obbligatorio l'isegnamento della seconda lingua straniera dalle medie (nel 2009 la
Europa, sulla natura della conoscenza di una lingua, sulle componenti neuropsicologiche, sociali,
culturali dell'insegnamento/apprendimento linguistico, ma non entra nella dimensione metodologica,
in nome del valore della differenza e della libertà d'insegnamento.
BOX 14 La struttura del Quadro
(capitoli centrali)
Capitolo 4 L'uso della lingua e chi la utilizza e l'apprende
-5 Domini, Situazioni, Condizioni e vincoli, Il contesto mentale di chi
usa/apprende la lingua, Il contesto mentale dell'interlocutore (o degli interlocutori)
4.2 Temi della comunicazione
4.3 Compiti comunicativi e scopi della comunicazione
-4 Attività e strategie di produzione, Attività e strategie di
ricezione, Attività e strategie interattive
-6 Pianificazione, Esecuzione, Controllo, Azioni pratiche,
Comportamento paralinguistico, Tratti paratestuali
-2 I Canali (media), Generi e tipi di testo
Capitolo 5 Le competenze di chi apprende e usa la lingua
-4 Conoscenze dichiarative (sapere), Abilità e saper fare (savoirfaire), Competenza
condizione necessaria per l'insegnamento delle lingue straniere, è tale che è nata una branca della
glottodidattica che le studia (in Italia: Porcelli, Di Sparti, Dolci e altri). La tecnologia è stata un
13
motore d'innovazione per la glottodidattica dapprima attraverso strumenti separati, poi attraverso il
computer, visto come fusione delle funzioni dei precedenti mezzi tecnologici, oggi attraverso la rete.
Sono fondamentali nella glottodidattica le TCI (tecnologie della comunicazione e dell'informazione),
straniera per insegnare un'altra disciplina, sostenuto dal Consiglio d'Europa, dall'Unione Europea e
dalla Riforma Gelmini (per il liceo);
b. l'intercomprensione tra lingue vicine: ancora rara in scuole ed università; l'Unione Europea ha
finanziato progetti pilota di intercomprensione tra lingue romanze, tra lingue germaniche e baltiche,
tra lingue slave, queste ricerche, basate dell'esperienza diretta e comune di comprensibilità
reciproca tra parlanti di diverse lingue appartenenti allo stesso ceppo (ognuno nella propria lingua
madre), hanno portato alla creazione di manuali e corsi per migliorare la qualità
dell'intercomprensione:
a livello di strategie cognitive;
evidenziando alcuni elementi linguistici che possono avere una funzione chiave;
con alcune riflessioni di storia delle lingue.
c. la tendenza ad una glottodidattica d'Arlecchino: in media l'esperienza scolastica di un'insegnante
rispetto a quella dei suoi alunni risale ad un quarto di secolo prima, quindi gli insegnanti di oggi
mancano dell'esperienza come studenti, riferimento inconsapevole, difficile da abbandonare in
favore della novità, degli ultimi trent'anni di glottodidattica. Gli editori, consapevoli di ciò grazie a
la tradizione glottodidattica, mirati a non scontentare nessuno; il manuale governa molto la didattica,
arricchito dall'insegnante che, mettendoci del suo, aggiunge all'Arlecchino.
in vari modi e a vari livelli lingue non native per vivere al meglio.
2.2 Una glottodidattica transdisciplinare
Nelle società complesse serve una glottodidattica complessa, che parta dalla considerazione che le
persone con cui opera
a) devono usare la lingua per comunicare (componente di scienze del linguaggio e della
14
comunicazione);
b) devon
sociologica);
c) vogliono far entrare una lingua non nativa nella loro mente (componente neuro-psicologica e
d) appr
educazione formale, usando materiali e tecnologie, sotto la guida di un docente in gruppi.
La glottodidattica di Arlecchino, e molti approcci e metodi, pescano da alcuni di questi ambiti e
ne ignorano altri. Facendo un diagramma (freccie bidirezionali = interscambio continuo):
C he cosa/1:scienze che studiano la facoltà di linguaggio e il C he cosa/2:
Con percorsi autonom
suo prodotto, la lingua
Scienza
- contesto socioculturale
un modello simile:
C hi, la persona che acquisisce: scienze del cervello e della linguistica Come: Lo schema francese aggiunge il
mente
Domaine de la Didactologie des L angues-C ultures et Sous-domaines tecnologie didattiche
E ducatif Cognitif C ulturel L angagier
livello didattico e quello della
reazione insegnante-allievo.
(-
- Philosophie - Histoire, gèographie,
- Neurologie - Sociolinguistique didactologiedeslangues-
- Psychologie èconomie etc.
- Sciencescognitives - Linguistuque
- Pèdagogie - Sociologie
- Psycholinguistique - Gra mmaire
- Anthropologieculturelle
-
Didacticien - Mondo delle tecniche
-
E nseignant-apprenant
data situazione socio-culturale ed educativa, usa gli strumenti che ha a disposizione, persegue
obiettivi adatti ai bisogni specifici di certi gruppi le procedure, cambiando, possono evitare di
diventare procedure di Arlecchino se rimangono fedeli ai modelli di riferimento.
2.4 Etica e insegnamento/apprendimento linguistico
Il pensiero occidental ; cercheremo di
mento
linguistico.
a)
alizzante
(es. di scelta etica: paragrafi di verifica a fine capitolo);
b)
15
Chi progetta un corso deve porsi il problema delle finalità ultime del suo corso, non solo degli
obiettivi strumentali
linguistica dal modello che individua le tre relazioni base degli esseri umani:
Relazione di ogni persona ne deriva una finalità educativa: ne deriva un insegnamento linguistico che
consenta alla persona di:
culturizzazione essere accettata in gruppi linguistico-culturali
non nativi vive.
socializzazione stabilire rapporti e perseguire i suoi fini e
con-sento senza problemi linguistico-comunicativi.
Io con me stesso autorealizzazione, mirare all senza che la
c)
3.1
sinistro sono affidati i compiti di natura analitica, sequenziale, logica; a quello destro quelli di
natura globalistica, simultanea, analogica (la psicologia studia anche la memoria). La
linguaggio e si arricchisce dellle ricerche neurosemiotiche, che indicano come i diversi tipi di
messaggio vengano elaborati in realtà attraverso una sequenza di operazioni interrelate tra i due
emisferi.
Dagli anni Novanta è tramontata la corrente di pensiero che attribuiva lo sviluppo del linguaggio
facoltà innata di linguaggio nella nostra specie, infatti: lo sviluppo del linguaggio di un bambino
, ma probabilmente alcune
a la
capacità di apprendere le lingue è anche probabilmente migliorabile.
);
denti
c.
oggetti nello spazio);
d.
e. le intelligenze intra- ed interpersonali (capacità di autoanalisi / immedesimazione con altri).
a. Stile analitico/globale;
b. Stile ideativo/esecutivo;
c.
d. in/dipendenza dal campo;
e. capacità/difficoltà di prevedere i contenuti del testo sulla base del contesto;
f. tendenza/difficoltà ad apprendere dai propri errori;
g. autonomia/dipendenza nei processi di studio.
Il rischio pe
penalizzare gli altri.
3.3.3 Tratti della personalità
17
memoria a breve termine ha due problemi: dimentica facilemente e accomoda le nuove
informazioni sulla base di quelle già possedute, mettendo così le premes . Il terzo
di esperienze e
Il filtro affettivo
un pericolo reale, smettendo di occuparsi delle informazioni. Dunque: le attività didattiche stressanti
-frontale
- ione) le informazioni
apprese vengono perse in breve;
- bisogno (emisfero cerebrale sinistro) MA: deve essere percepito/funziona fino a che lo studente
ritiene di aver soddisfatto il bisogno;
- piacere (emisfero destro, diventa potentissimo se coinvolge il sinistro): piacere di apprendere
piacere della sfida; piacere della sistematizzazione; piacere di rispondere al proprio senso del
dovere.
Secondo
18
(Trattato di Maastricht).
Recente per la fascia 3-7 anni / anni Novanta: lavoro per la fascia 8-10 anni -> capisaldi didattici:
a. integrazione tra lingua straniera e resto del curricolo (sul piano della progettazione e
permeando di lingua straniera attività di altri settori);
b. flessibilità di approccio, di metodo, di tecniche (ogni bambino ha uno stile cognitivo e uno
c. sensorialità (uso di t
d. motricità (adatta alla natura pragmatica e funzionale della lingua);
e.
La mente del bambino apprende continuamente; si creano più sinapsi al giorno intorno agli 8 anni
(fornire LAS
a).
Mentre il bambino aveva identificato nella sua insegnante i suoi genitori e lavorava per ottenere la
sua approvazione (rapporto verticale),l'adolescente sostituisce questo rapporto con quello coi
compagni (orizzontale) e cerca la loro approvazione(quindi il filtro affettivo ha cambiato natura);
naturale l'essere corretto dall'adulto e si sviluppa un certo accordo non
detto coi compagni che tende a privilegiare l'aurea mediocritas on più l'eccellenza; egli si ritiene
adulto,quindi è più difficile utilizzare tecniche didattiche che gli risultano infantili a meno che non
sia discussa con lo studente la natura psicologica e cognitiva delle attività; egli si addentra nel modo
degli adulti sempre di p
,per le altre lingue straniere, invece, la
motivazione deve nascere da un innamoramento per il paese di origine della lingua (a differenza
.
19
Il processo di lateralizzazione bimodale del cervello si assesta. Le capacità di analisi e di
definizione metalinguistiche maturano e rendono possibile un attività di riflessione sulla lingua e
sulla comunicazione più profonda e sistematica
.
ma su riflessione, catalogazione, definizion
roseguire con significa
offendere la maturità cognitiva dello studente e rinunciare alle potenzialità di una mente in grado di
spiegare e realizzare la propria capacità linguistica.
BOX 15 Rappresentazioni mentali e mappe concettuali
apprende da due professori di lingua (inglese e italiano), con le loro metodologie; questi tre
professori devono dunque agire in modo coordinato ed integrato.
3.7.4 Il giovane adulto
Definito così perchè nelle Università è meno avvertito che nello studio personale di un adulto. La
differenza tra l'apprendimento in Università e quello per ragioni professionali sta nel rapporto col
docente:l'adulto del mondo del lavoro è padrone di se,dei suoi soldi,si prende la responsabilirà del
risultato del corso e l'obbiettivo è il ''lifelonglearning''(impianto andragogico); lo studente
universitario si pone ancora in posizione di inferiorità
pedagogico), che deve tuttavia rendere più autonomi i suoi studenti.
competenza, in autonomia, da evitare sono invece le attività che lo portano a interagire coi
compagni e soprattutto le attività che lo pongono a confronto diretto con l'insegnante-giudice.
BOX 15 Andragogia
a mettere in discussione le suo conoscenze e il suo status ò avvenire solo per sua volontà nel
della motivazione; disponibilità esplicità a modificare conoscenze autonomia dello studente; ruolo del
20
concetto di
sopravvivenza sui mercati mondiali, la differenza è quindi nella motivazione (piacere o bisogno).
individuale, in realtà il lavoro in piccoli gruppi dovrebbe essere una prassi favorita.
Lingua Studente
Docente
( Ha a disposizione: schemi curricolari, schemi per la programmazione , procedure didattiche e modelli di conoscenza.)
Il docente sta sullo sfondo e aiuta gli altri due poli a mettersi in relazione,agendo da regista
mantenendo il tutto in equilibrio.
Il vecchio professore dei licei pensati da Gentile e De Sanctis era una guida morale e spirituale che
operava come tradizionale ''pedagogus'', ''magister'', e none ra necessariamente un didatta.
La seconda metà del xx sec. ha cancellato l'insegnante Gentiliano per farne un esperto in didattica
disciplinare. Dagli anni Settanta l'insegnante è stato visto come :
1) facilitatore 2)consigliere (gesuita Curran); 3)maieuta ( silent
way ); 4)tutore (anni Novanta); 5) regista (concezione freddiana).
L'insegnante non è piu il maestro onnisciente onnipotente ma una figura di servizio, punto di
riferimento.La comunicazione è una chiave di volta per un insegnamento di qualità; meno il docente
parla, più parlano, dunque acquisiscono, gli studenti ->Insegnamento di Confucio: Dimmi,
mostrami, fammi fare: e io dimentico, e io ricordo, e io imparo.
La scelta della lingua in classe:usare la lingua straniera è una retorica sbagliata, la lingua va scelta
in base ai fini che un atto comunicativo si propone.
La tradizione di ha dato due generi comunicativi: conversazione maieutica (dei filosofi classici, si
iperdifferenziazione tra fonemi difficili per gli studenti); uso che và limitato ai primissimi passi;
percentuale di tempo della lezione usata dal docente.
Parte Terza
LINGUISTICO
5.1 La comunicazione
Scambiare:lo studente deve rendersi conto che impara una lingua per uno scambio di significati;
Messaggi:lo studente deve comprendere che apprenderà a creare messaggi, non frasi, in una lingua;
Efficaci:
vietare, ecc.) e la sua efficacia si valuta sul risultato.
La comunicazione si situa in un evento comunicativo, in cui ciascun fattore influisce sulla
comunicazione. Il modello canonico per l'analisi di un evento canonico comunicativo è quello di
Dell Hymes rappresentato dall'acronimo SPEAKING:
: setting (luogo fisico nell'interazione);
: scena cultu ;
: partecipanti ;
: ends (scopi per cui si comunica);
atti
22
key ( chiave psicologica dei partecipanti);
instruments (verbali e non, anche strumenti di trasmissione);
norme di interazione e di interpretazione (dei messaggi);
genere comunicativo ->la società sta aggiungendo molti generi comunicativi, che gli studenti
di lingue straniere hanno bisogno di padroneggiare.
Box 21 Lingua, linguaggio
Ci sono tre classi di strumenti di significazione: sintomi (prodotti dalla natura delle cose); segnali (prodotti
geneticamente, inevitabilmente, da animali e piante); segni (unione di significato e significante).
Alcuni ambiti ristretti della lingua sono chiamati linguaggi. Una caratteristica della lingua, rispetto agli altri
unità più piccole delle parole): in
lessema/morfema e fonemi.
5.2 Lingua seconda, straniera, etnica, franca
Lingua straniera: quella studiata dove è presente solo nella scuola; l'input è fornito dall'insegnante;
Lingua Seconda: quella che lo studente trova fuori dalla scuola; l'input è extrascolastico;
Lingua Etnica: lingua della comunità di origine pur non essendo la lingua materna;
Lingua F ranca: lo fu il latino e ora lo è l'inglese; è la lingua usata in maniera semplificata per
aiutare la comunicazione internazionale; la trasformazione dell'inglese in lingua franca ne ha
cambiato la natura dell'insegnamento che da educativo sta diventando istruttivo.
inserite nel curricolo e non di tutte si darà una visione completa; esse si affronteranno secondo la
successione della linguistica acquisizionale con un procedimento a spirale; esse non hanno scopo
descrittivo (ma consentono di generare messaggi).
lingua straniera;
Funzione poetico-immaginativa : si usa la lingua per produrre
particolari effetti o per creare situazioni e mondi immaginari.
Box 22 La linguistica funzionale di Jakobson e Halliday
ente), funzione conativa (focalizzata sul destinatario), funzione
, funzione fàtica (per mantenere vivo il canale), funzione metalinguistica (sulla
lingua), funzione poetica (focalizzata su caratteristiche semantiche e formali della lingua).
funzione ideativa o significativa (lingua che veicola informazioni), funzione interpersonale (gestisce relazioni tra
locutori), funzione testuale (governa la struttura del discorso).
24
sull'aspetto formale (Jakobson); vi è ciò che spesso è pensato ma mai cosi ben espresso (Pope),
caratterizzado dadeviazioni volontarie e consapevoli rispetto alla lingua della quotidianità.Insegnare
a leggere testi letterari significa insegnare a individuare queste caratteristiche formali.
L' educazione letteraria deve mirare a far scoprire:
-il piacere della letteratura:piacere di evasione nella trama e di esorcizzare le proprie paure
vedendole rappresentate sulla scena o sullo schermo;
-il bisogno della letteratura: emerge il bisogno di comprendere vari aspetti della vita; lo studente
spesso non sa ancora di aver bisogno della letteratura.
Ma i piaceri e le risposte ai bisogni possono essere di qualità diversa,bisogna infatti come meta
primaria dell'educazione letteraria,sviluppare il senso critico.
Box 24 La lingua della letteratura
problema. Oggi i modelli culturali variano rapidamente e si contagiano imprevedibilmente, quindi si deve educare alla
differenza e variabilità delle culture ed insegnare ad osservare una cultura.
Il concetto di tempo
Diversi concetti di tempo (in diverse culture) provocano problemi relazionali, quindi comunicativi:
- concetto di puntualità;
-
-orror in alcune culture i silenzi sono motivo di imbarazzo);
- il tempo strutturato (ha diversa importanza rispettarlo o meno).
I concetti di gerarchia, status, rispetto
La gerarchia è la concretizzazione di un idea di potere; lo status gerarchico va guadagnato. Con
persone di diverso status si comunica diversamente; per mantenere uno status non si può perdere la
faccia.
I codici non verbali
Le neuroscienze ci dicono che si siamo prima visti e poi ascoltati. Le parti del corpo comunicano e
25
interferiscono con quanto diciamo:
- la testa (bocca e occhi);
- mani e braccia;
- odori e rumori.
Le differenze di significato di espressioni e gesti nelle diverse culture portano rischi comunicativi.
Altre forme di comunicazione del corpo sono:
- vestiti;
- la distanza (tra interlocutori).
(Piccoli errori possono creare imbarazzo, creando conflitto tra amigdala e ippocampo, riducendo
così la capacità di parlare in lingua straniera.)
Lingua e comunicazione interculturale
I modi di parlare nelle diverse culture inseriscono turbative alla comunicazione; anche il modo in
cui il testo procede dal punto di partenza alla conclusione è rilevante (es. costruzione testuale
lineare anglosassone / costruzione testuale latina basata sulla subordinazione / costruzione testuale
orientale a spirale).
Aspetti socio-pragmatici
- Alcuni rimandano a diverse valutazioni dei rapporti interpersonali;
- Alcune mosse comun sono permesse solo in alcune culture.
La psicologia della Gestalt descrive la percezione come una sequenza di tre fasi:una globale, una
analitica e una conclusiva in cui si attua una sintesi,spontanea o consapevole, che trasforma ciò che
è percepito in elementi recepiti ed acquisiti.
-
cerebrale destro e si basa su: sfruttamento massimo della ridondanza (informazioni contestuali e
co-testuali), formazione di ipotesi socio-pragmatiche (su quanto potrà avvenire in quel contesto),
formazione di ipotesi linguistiche, elaborazione di metafore, verifica globale e approssimativa
delle ipotesi (skimming) o dei singoli elementi (scanning), ricerca di analogie con eventi noti.
-
sinistro, basata su sequenze di analisi->sintesi spontanea->riflessione guidata relative a: ciascun
atto comunicativo che si vuole far acquisire gli aspetti linguistici,i temi culturali,i linguaggi non
verbali.
Questo processo, che porta dalla percezione alla ricezione,è il processo di acquisizione.
26
unità di acquisizione ha durata varia(poch è l'unità di misura secondo
la quale lo studente percepisce il suo apprendimento. nità didattica invece è una tranche
linguistico-comunicativa,più complessa,realizzata mettendo insiemeelementi del contesto
situazionale; dura 6-10 ore e anche più ed è di solito basata su un tema situazionale/culturale come:
unità di lingua generale (temi quotidiani), unità didattica di letteratura, unità di microlingua(eventi
complessi).
7.3 Il modulo
necessario accreditare conoscenze parziali e segmentare la struttura tradizionale in
autosufficiente (concluso in sé stesso) e valutabile nel suo complesso (in modo da poter essere
accreditato nel CV dello studente). Il modulo è quindi un blocco tematico concluso in
se',autosufficiente,significativo,si articola in una serie di unità didattiche,ciascuna basata su una rete
di unità di acquisizione.
statistici).
-Attività di incastro : si tratta di puzzle che richiedono di ricomporre un testo frammentato. Solo
dopo costruita la comprensione globale del significato,si procede ad analizzare i singoli segmenti,
per ricondurre tutto alla sintesi finale (incastro tra battute di un dialogo, incastro tra fumetti, incastro
tra paragrafi, incastro tra testi, incastro tra frasi, incastro tra spezzoni di frasi, incastro tra le parole
di una frase).
- Domanda Aperta;
- Griglia;
- Scelta multipla;
-Transcodificazione (passaggio da un codice ad un altro)
- Accoppiamento termine definizione.
8.1.3 Il contributo delle glottotecnologie
Mentre la lettura non richiede tecnologie particolari,la comprensione orale può essere sviluppata
solo attraverso registrazioni audio e video. Il registratore audio è affidabile e semplice, ed è usato
per ascoltare e riascoltare (registrazioni delle performance degli studenti).Più completo
comunicativamente, ma più difficile da realizzare in classe è il materiale videoregistrato, che emana
messaggi audiovisivi, in cui le immagini assumono significato solo dopo che la lingua ha isolato un
signifi in cui lingua e immagine si intrecciano e
interagiscono ). Esistono glottotecnologie per la comprensione di testi letterari, come
Capitolo Nono
9.1 Grammatica implicita e grammatica esplicita
29
Uno dei temi cardinali della grammatica pedagogica riguarda il modo in cui conosciamo le regole:
dicotomia chomskianaknow/cognize, in glottodidattica conoscenza linguistica implicita/esplicita,
per Krashen acquisizione/apprendimento, competenza L'insegnamento della
lingua (quindi delle sue regole) deve portare alla conoscenza linguistica implicita (comprensione e
produzione),quindi mirare sia alla competenza d'uso sia a quella sull'uso della lingua (la
competenza precede la metacompetenza).
Riflessione sulla lingua: il soggetto che riflette è lo studente sotto la guida dell'insegnante,fino a
raggiungere l'autonomia. Si riflette su quanto acquisito in precedenza,quindi costituisce sempre un
punto d'arrivo. Le regole sono intese come meccanismi di funzionamento della lingua. Lo scopo è
prima di creare rappresentazioni esplicite, poi di ''imparare a imparare'' e diventare autonomi. La
riflessione avviene in uno aperto ,il cui completamento guida la riflessione.
Insegnamento della grammatica: il soggetto è l'insegnante che riversa la sua conoscenza sullo
studente (tabula rasa). E ' il punto di partenza, l'insegnante presenta la descrizione grammaticale allo
studente e si attende che attraverso attività di fissazione essa venga appresa dallo studente. Le
sono intese come norme da applicare per produrre lingua. Sono descritti i meccanismi
linguistici per farli applicare, sperando che attraverso la ripetizione vengano acquisiti. Le regole
vengono date in schemi pieni predisposti dall'insegnante per far risparmiare tempo e per evitare
conclusioni sbagliate.
Box 27 Grammatica e grammatiche
dica una
regolarità di funzionamento di un meccanismo. Esi
pedagogica. Nel Medioevo la grammatica era, una delle arti del Trivio, con retorica e dialettica.
Come aiutare gli allievi a riflettere sulla lingua in modo da costruire rappresentazioni adeguate
partendo dalle loro conoscenze dichiarative?
-Tecniche di inclusione in due insiemi: processo cognitivo di categorizzazione e di analogia;
-Tecniche di esclusione da un insieme: opposto della categorizzazione;
-Seriazione: riordino di un insieme caotico in base a un parametro;
- Tecniche di manipolazione: mirano ad applicare le regole piuttosto che indurre ad una riflessione;
-Tecniche di esplicitazione: riguardano sintassi e lessico (sinonimi, iponimi, pronomi);
- Esercizi strutturali: i pattern drill(anni '50-'60) e altre forme elaborate in ambito comunicativo;
- Correzione fonetica:
-L ' intonazione: attraverso ripetizione di modelli ritmici, per esercitarsi
-Aspetto grafemico: attraverso copiatura
-Attività ludiche per l'esercitazione grammaticale :la motivazione basata sul piacere è estremamente
produttiva e spesso il piacere è legato al gioco,in cui si sfrutta lo spirito agonistico dei giocatori. Il
gioco è poco utilizzato in classe a causa di pregiudizi quali: è tempo perso, è infantile, distrae. Tra le
forme di gioco utilizzabili, con domande relative ad ogni aspetto della lingua ci sono quelle basate: i
vantaggio.
Box 28 Fonetica, fonologia; tratti segmentali e sovrasegmentali; ortoepia
Fonetica: studio dei suoni di una lingua. / Fonologia: studio del valore che i suoni assumono in una lingua.
La catena fonica prodotta da chi parla ha sia tratti segmentali, cioè fonemi, che
30
la capacità di scrivere i fonemi di una lingua;
ORTOGRAFIA: riguarda la correttezza grafemica;
ALFABETO: seg
(rilevazione
statistica dell
incluse in un sillabo).
PAROLA: intuiti
utilizzato in futuro.)
Box 31 CLIL in Italia e in Europa
obbligatoriamente nella
è escluso da queste esperienze (ma può collaborare nelle sue ore), condotte dagli
insegnanti delle altre discipline con livello C1 di una lingua straniera.
Per organizzare esperienze di uso veicolare della lingua è necessario tenere presente che non tutte
le attività di lingue relative a una disciplina
straniera è CLIL. La modalità migliore è quella in cui entrambi i docenti sono impegnati nel
laddove la preva
condizioni per cui i contenuti della disciplina vengano acquisiti senza che a lingua rappresenti un
ostacolo; laddove prevale la lingua straniera, i contenuti scientifici sono già stati acquisiti e ora
vengono semplicemente applicati e il tutto viene svolto in lingua straniera.
Indipendentemente dal fatto che gli insegnanti di lingue lavorino da soli o in compresenza o
programmazione congiunta, ci sono tre considerazioni da tenere presenti:
1- l'attività di uso veicolare deve portare all'acquisizione dei contenuti disciplinari e al
miglioramento dell'acquisizione linguistica (altrimenti non è integratedlearning
2- il grande ostacolo è la limitata competenza degli studenti nella lingua straniera;
3- se si vuole raggiungere '1' malgrado '2' l'attività va accuratamente preparata in modo che
l'insegnante di lingua possa fornire agli studenti alcuni strumenti essenziali e che il collega
disciplinarista usi attenzione da glottodidattanello svolgimento delle lezioni.
Tipo di progettazione necessaria per lezioni con metodologia CLIL:
a. far avere agli studenti la scaletta della lezione;
b. leggere insieme lo schema (in modo da affiancare il suono allo scritto e rispondere a domande);
c. fornire l'input in maniera ridondante (con forte supporto di elementi non linguistici);
d. illustrare gli elementi astratti con esempi o riferiti concreti;
e. evidenziare i marcatori (di ordine logico,temporale, causa effetto, ecc.);
f. far proprie le attenzioni glottodidattiche (tipiche di un insegnante di lingue);
g. far lavorare gli studenti in coppie o gruppi (interrompendo le sequenze frontali);
h. chiedere di fare una sintesi (a fine lezione, prima di procedere al punto successivo);
i. intervenire sugli errori solo quando questi impediscono la comprensione, ripetendo solo la
forma corretta (uso della lingua non discorso sulla lingua);
j. nelle ore di lingua straniera chiedere agli studenti di riferire quanto appreso e applicarvi attività
.
- modalità: due di base - feedback o testing diffuso (i dati vengono annotati in una scheda
durante le normali attività didattiche) / il testing formale (gli studenti sanno di essere sottoposti a
verifica).
Box 32 Verifica e valutazione, achievement e proficiency
11.2 La valutazione
Ottenuti dei dati attraverso la verifica,bisogna valutarli secondo parametri ben chiari allo studente;
uesta operazione di
scoring è la base per poter definire per ogni studente: punteggio ottenuto rispetto al massimo,
posizione rispetto al gruppo, miglioramento o peggioramento rispetto alle verifiche precedenti.
La valutazione si realizza appieno quando l'insegnante e lo studente riflettono sulle ragioni che
hanno portato a quei risultati, sulle difficoltà e sugli errori. La valutazione per essere produttiva
deve essere discussa con tutta la classe sugli errori più diffusi,e con il singolo studente su altri errori
seguendo una logica terapeutica. La valutazione riguarda anch
11.3 Il recupero
In un analisi statistica dei risultati della verifica,la maggioranza degli studenti si dispone secondo
:la grande massa si situa nella zona centrale, mentre la
minoranze si collocano verso l'eccellenza o verso il fallimento.
supplementare, reso comprensibile. Ciò si realizza in due tipi di attività: attività estemporanee e
attività domestiche parallele. Al lavoro extra
- il recupero intensivo: dedicato a gruppetti di studenti con lacune specifiche e mira a garantire
riflessione e esercizio su alcune specifiche strutture (morfosintattiche, testuali o lessicali).
Lavo
colma le sue lacune (apprendimento consapevole).
33
disca
impoverisce la classe, la società e la motivazione degli studenti migliori. In una prospettiva di
in un percorso per sostenere
12.2 Coordinate
Strumenti concettuali:
- dimensione socio-
- dimensione pedagogica: coinvolgimento delle famiglie immigrate; curricoli interculturali;
-
linguistica
acquisizionale.
Box 33 Facilitazione linguistica e mediazione interculturale
lingua) ed il mediatore culturale (cittadino straniero che conosce la realtà italiana, o viceversa).
12.3 Procedure operative
Individuare delle procedure operative per la L2 è più complesso che per la LS, perché:
- in ogni gruppo sono presenti allievi di diversa provenienza;
- gli allievi hanno livelli di competenza completamente diversi;
- le motivazioni e i bisogni linguistici e comunicativi di cui sono consapevoli sono molto
diversificati;
-
Per programmare interventi d
35