Per evitare quindi che le autorità abusino del loro potere la costituzione fissa 2 tipi di garanzie :
- RISERVA DI LEGGE —> secondo la quale l’arresto può essere effettuato solo nei casi e nei modi
previsti dalla legge .
- RISERVA DI GIURISDIZIONE —> secondo la quale l’arresto può essere effettuato solo per atto
motivato dall’autorità giudiziaria.
La restrizione della libertà personale assume caratteri diversi a seconda che venga disposta prima
del giudizio oppure dopo che l’imputato sia stato riconosciuto colpevole al termine di un processo e
condannato a una pena detentiva. Lea costituzione si preoccupa quindi di garantire il rispetto di
alcuni fondamentali diritti umani per le persone poste in stato di detenzione; è innanzitutto vietata
qualsiasi forma di tortura e inoltre non è ammessa la pena di morte (infatti l’Italia appartiene a quei
paesi che hanno abolito la pena di morte).
- L’inviolabilità del domicilio (ART. 14) : le perquisizioni e le ispezioni domiciliari possono essere
decise soltanto dal giudice , però in caso di urgenza le forze di polizia possono effettuare
perquisizioni senza l’ordine del giudice ma devono ottenere però successivamente la convalida.
- Libertà e segretezza della corrispondenza (ART. 15) : da questa norma sono tutelate la
corrispondenza postale e comunicazioni telefoniche; la costituzione dice che le intercettazioni
postali o telefoniche possono essere fatte soltanto su ordine di un giudice e senza questo ordine
la polizia non può effettuare intercettazioni anche in caso di estrema urgenza.
- Diritto della privacy : può essere violato anche da soggetti privati (compagnie telefoniche /
banche/ internet service ) che possiedono informazioni su ciascuno di noi . Il codice sulla privacy
emanato nel 2003 stabilisce dei limiti sull’utilizzo dei dati personali .
- Libertà di circolazione (ART. 16) : garantisce a ogni cittadino la possibilità di circolare
liberamente in qualsiasi territorio nazionale e in questo caso non sono ammesse limitazioni però
la legge può stabilire delle eccezioni soltanto per motivi di sanità o sicurezza.
Gli stati democratici sono favorevoli allo sviluppo delle azioni collettive, la Costituzione si preoccupa
quindi di garantire ai cittadini la massima libertà di riunione e associazione.
• Libertà di riunione (ART. 17) : la costituzione stabilisce un unico limite , ovvero che le riunioni si
svolgono pacificamente e senz'armi, per il resto i cittadini possono riunirsi in piena libertà come e
dove vogliono ; se le riunioni si svolgono in un luogo aperto al pubblico (es.teatro, stadio) gli
organizzatori non devono chiedere alcun permesso ma se riunioni si svolgessero in un luogo
pubblico (es. in piazza , in strada) gli organizzatori devono dare un preavviso alla polizia.ù
• Libertà di associazione (ART. 18) : mentre le riunioni sono incontri occasionali le associazioni
sono forme organizzative stabili. La costituzione prevede la più ampia libertà associativa
,qualsiasi siano gli scopi dell’associazione. Vi sono però 3 tipi di associazioni vietate dalla
costituzione; che sono le associazioni a delinquere (es. mafia), le associazioni segrete (es.
loggia massonica P2) e le associazioni di tipo militare (es. camicie nere fasciste)
LIBERTÀ’ RELIGIOSA (ART. 19)
Principio della tolleranza religiosa : lo stato non deve identificarsi con nessuna religione in
particolare ma deve configurarsi come un potere laico capace di garantire la libertà religiosa di tutti.
L’ ART. 19 della costituzione riconosce a tutti il diritto di professare liberamente la propria fede ,
esso implica anche la libertà di non aderire ad alcuna religione.
Talvolta capita che all’interno di una comunità religiose si formino gruppi fondamentalisti che
essendo convinti di possedere la verità si sentono autorizzati a compiere qualsiasi violenza contro
chi non condivide la loro fede . La fede religiosa e quasi sempre un fatto collettivo ; il problema
della libertà religiosa va visto in stretto collegamento con il problema del rapporto che lo stato
intrattiene con esse . Difatti la costituzione configura o stato italiano come uno stato laico e ciò
significa che lo stato non privilegia alcuna confessione religiosa ma garantisce uno spazio di comune
convivenza a ciascuna di esse. Tuttavia la laicità dello stato italiano non si è mai realizzata in forma
completa e ciò dipende dal fatto che in l’Italia esiste una chiesa dominante (la chiesa cattolica) che
ha una profonda influenza sugli orientamenti e la cultura degli italiani.
I reati informatici vengono disciplinati dal codice penale e non da quello civile o
amministrativo.
Contrariamente a quello che si può pensare i primi crimini informatici risalgono a diversi anni
fa infatti la prima condanna contro il cybercrime risale addirittura al 1983, tuttavia la prima
regolamentazione europea in materia di reati informatici risale al 1994. In italia nel 1993 è
intervenuta una legge la legge 547 del 93 che ha modificato il codice penale e il codice di
procedura penale. I reati informatici sono stati inseriti nei reati contro la persona (tra cui il
cyberbullismo) e altri sono stati inseriti nel diritto contro il patrimonio
L’evolversi sempre più rapido della comunicazione di massa e l’evoluzione sempre più
rapida dei mezzi telematici pongono sotto i riflettori il ruolo dell'informazione e dei limiti della
liceità dell’informazione stessa, nel caso che si possa anche solo potenzialmente ledere
l'altrui reputazione.
Dobbiamo sottolineare che la comunicazione globale ha generato problemi enormi legati al
fatto che le informazioni circolano molto rapidamente e che a volte è impossibile controllare
la provenienza e anche l’autorevolezza della fonte.
La corte di cassazione dell’istituzione italiana non ha mai dubitato che nelle e ogni altro
mezzo di diffusione di cui all’articolo 21 rientri anche internet.
Quindi il riferimento ad internet come ogni altro mezzo di diffusione ha consentito di ritenere
aggravata la diffamazione che viene consumata tramite internet.
Internet non può essere considerato una zona franca, dove chiunque può scrivere
qualunque cosa anche affermazioni pesanti e lesive dell’altrui reputazione, ma al contrario, è
un luogo nel quale l'individuo svolge la propria personalità e lo deve fare entro dei limiti,
anche in rete devono essere rispettati il diritto al nome, il diritto all’immagine, all’onore, alla
reputazione, alla riservatezza e anche il diritto all’oblio.