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PAESE :Italia AUTORE :Alberto Fraccacreta

PAGINE :1;6;7
SUPERFICIE :141 %

4 luglio 2021

duello nel racconto


Il
ottocentesco:
intervista a Cordelli
ALBERTO FRACCACRETA

intervista
afranco cordelli

Il puntodi rottura
dellasoggettività
daKleist a Cechov
di ALBERTO FRACCACRETA di Francescodi Giorgio Martini. Abbiamo
in facciaUrbino afoso più che «ventoso» -
URBINO
Pascoli perdoneràiljeu de mots- , Cordelli
no dei primi esempidi duello è sembraosservare lapromenadepercorsada
l'episodio biblico di Giacobbe Vittorio Sereniquando era u n soldatoe in
conl'angelo di Dio nel guadodel Frontiera diedeconto delle «torri alte sulla

U fiume Iabbok(Genesi32, 23- 33).


Dopo averlo colpitoal nervo scia-
tico senza prevalere del tutto,
l'esserenuminoso intima all'av-
versario di lasciarloandare:è or-
mai l'alba.Giacobbechiedela sua benedi-
memoria», trasalendoper l'agone contro
1'«impeto delle ore».
Entriamo nel vivo deldiscorso con un ricor-
do biografico: è vero chelei è statosfidato a
duello da Carmelo Bene?
Credo fosseil 1974: fossestato u n anno o
zione e l'angelo lo ribattezza«Israele, per- due prima, CarmeloBene non mi avrebbe
ché hai combattuto conDio ehai vinto ». «Il sfidato.Ma avevoda poco pubblicatoProci-
duello nella letteratura» è l'argomento da, dunque non ero un semplicecronista.
con cui Franco Cordelli, scrittore, critico e Ilduello si potevafare.Cosìimmagino ora.
storicafirma del CorrieredellaSera,ha aper- Fu l'ultimo duello dell'Ottocento. L'ulti-
to nei giorni scorsi ( insiemeadAlessio Tori- mo del Novecentonon fu conla spada, o
no e a chi scrive) il festivalUrbinoTeatro Ur- coniapistola,oggettitroppo raffinati o vol-
bano, organizzato dal CTU CesareQuesta gari per queglianni. Fu con le mani, con i
dell'Università Carlo Bo. Gli incontri si so- pugni, con i guantoni. L'ultimo duello del
no svolti nell'ottocentescoTeatro Sanzio, Novecento eraun match, non so se quello
eretto sul bastione dell'Abbondanza, da tra Ali e Frazier, o quello a Mombasa- rac-
cui si snoda la flessuosarampa elicoidale contato da Norman Mailer - tra Ali e Fore-

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man.In quanto al nostro, al duellotra Car- nia? No, non so rispondere.


melo Bene e me, tradizionale, canonico, La trancile di documenti letterari che lei ha
marxistao liberalechi può dire, comedice- scelto per le duelezioni urbinati ha riguarda-
vo fu l'ultimo dell'Ottocentoperchédi fat- to principalmente racconti dell'Ottocento.
to non si fece.Bontempellie Ungaretti non Pensache questo rilievo tematico abbia rag-
ebberosuccessorireali,diversamentenon giunto nel secolo del Romanticismo ciò che i
poteva essere:CarmeloBene, risposi, ave- Greci definivano acmé, il punto culminante?
va presolezionidi scherma,ioero un ragaz-
zo di strada. Sarebbe statou n non-duello, Sì, è di t ut ta evidenzache il duello, come
una sfida sleale, impossibile.Poi chi erava- confronto tra due individui, per qualun-
mo l'uno per l'altro?Ci ignoravamo.Conti- que motivo, di onore, di lealtà, di fede, di
nuai a ignorarlofino al punto di recensireil bandiera,di amore,è una storiache si chiu-
suo Lorenzaccioda Alfred de Musset senza de con l'avvento della democrazia.Ma il
averlovisto.Per me,quelgiovanegeniopu- mio personalepensiero,in quanto scaturi-
gliese neppureesisteva. Ero io a esistere to da questaparola, duello, si formulò mol-
per lui. Mi telefonòla Vigilia di Nataledel ti anni fa. Pensavoa me stessoin lotta con
Millenovecento...- non soche anno. Erano il mondo: ognuno di noi è in lotta con il
le nove di sera.Con una voceda comandan- mondo. Stilai, ancheper gioco, o per ma-
te di traghetto disse:Voglio vederti! Quan- nia di classificazione,u n elencomolto più
do? risposi. Sùbito.Ma io non posso, sto lungo di formedel duello, e per ognunadi
uscendodi casaper andarea una cena...Al- esseelencaititoli significatividella moder-
lora domani,domattinaalle dieci. E cosìfu. nità. Dico modernità perchéteatroe roman-
Andai a casa sua,in quella casa dalle fine- zo sono la mia passione;naturalmente si
stre chiuse,pienadi oggetti che lui qualifi- potrebbescenderenegli abissi, non solo fi-
cò preziosie che io non guardai. Parlammo no al Medioevo, ma fino alle Scritture, non
fino alledieci di sera,dodici ore di conversa- solole nostre,anchequelle di altre cultu-
re. Leforme di duelloche avevo elencatoe
che non ho proposto - altrimenti avrem-
zione. Non so cosa fu, che razzadi incon-
tro. Se postumo,il duello fu quello;o se, in mo dovuto parlarenon per duegiorni ma
modo così imprevedibile,ecosì inverosimi- per dueanni,oventi-, sono:il duello nove-
le, fu il sigillo di due anime gemelle». centesco, il duello con l'animale, il duello
Stando a uno studiodello storico marxista con Dio, il duello psicologico, il duello con
Victor Kiernan, il duello - nel significato di la malattia,l'uomo controladonna, il duel-
combattimentoconsensualeche ha l'obiet- lo comesport, il duellocon la società.Faul-
tivo di ripristinare l'onore e dare soddisfa- lcner nel raccontoL'orsoo Gramscinei Qua-
zione - è nato in Italia, da qui si sarebbepoi derni del carcereo Solzenicynin RepartoC,
diffuso a macchia in tutta Europa. Secondo non sonoessi stessidei grandi duellisti?
lei, quali condizioni sociali e morali nel Me- ForseII di Casanova( 1780)dà una rap-
duello

dioevo hannopermessoil sorgeredi questa presentazione più realistica e letterale di co-


pratica? me si svolgesse la singoiartenzone.L'antefat-
èa Varsavia,si ac-
Questadomandadovrebbe essere rivolta to conosciamo:Giacomoveneta
lo
capiglia per unaballerina con il nobi-
da Kiernan a un altro storico,magari non
le polacco Franciszek Branicki, lo sfida a
marxista.Il mio professoredi storiae filo-
duello. Impareggiabile seduttore. Casanova
sofìa al liceo, EnzoMonferini, fu non solo
un marxista, ma u n partigiano che aveva apparemeno coraggioso del previsto ma l'e-
realmente combattuto in Piemonte e ci pisodio siCasanovaera risolve con un tempismo perfetto.
poco coraggioso?
aveva consegnatoin modo preciso e vi- Davvero
Leggendo II duello non l'ho pensato.Come
brante la suatradizione.Se on fa cari- escludere
n si la
che lo si possapensare perché
tà, figuriamoci i duelli. Questa domanda
abbiamo di lui un'immagine così diversa
per me è comese piovessedal cielo. Non
riescoa immaginare.Perchél'Italia eraco- da quelladi u n uomodi duelli se non amo-
Anzi, a bene la nostra imma-
me ancoraoggi un paese di comuni, di spic- rosi? di lui pensarci
gine non è neppurequella di u n uo-
cate individualità, di cortesiein ogni luo-
mo da duelli amorosi.Alla fine, costui era
go? Ma in quantoa cortesienon eracosì an-
Don Giovanni.Mi sembrache in tutta la
che la Francia?E in quanto a ponti levatoi
per i castelli,in quanto a divisioni tra enti- Storia dellamia vita( ma l'ho letta troppi an-
tà territoriali, non era cosìanchela Germa- ni fa) n on vi siano mai situazioni estreme,

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neppuredi fronte a unadonna da conqui- 1888 era uno scrittore del secolo che sa-
rebbe venuto vent'anni dopo; suppongo
stare. Casanova non è un conquistatore,è
un conquistato, si arrende facilmente: e che anche aVerga interessassecapire se
non perchéha paura, al contrario perché stesso, ma è come se si ritenesse ingom-
per lui coraggioe pauranon esistono,non brante, così si mette da partee guarda gli
altri: li guardacon u n colpo d'occhio, gli
fanno parte del suo vocabolario, ovvero
dellasuamente. Allo stessomodo II duello, bastaun'occhiata, la suabrevità èun a pu-
che non appartiene all'Histoire de ma vie, ra intuizione. Arrivo a pensareche anche
Cavalleriarusticanaè in questosensou n rac-
ma che nella stesurala precede,esibisce
unaprosachecorrevia gioiosaeveloce, co- conto che fugge dall'Ottocento fingendo
me in nessunascrittura italiana del XVIII di adottarneil costume.In esson on c'è ra-
secolo.Scorre, correvia, comecorselui da gione che tenga,no n ci sono che fatti, non
un luogo all'altro, irrequieto, instancabi- c'è che un lampo.
le, sempreinappagato,e poi subito appaga- Ora spostiamoci dalla posizione dell'autore
to - e semprecosì, di nuovo. Il duello lo ac- versoquella dei personaggi. Nei Duellanti di
cettò , non potevadarsialtra scelta. Ma non Conrad ( 1908) - in realtàla traduzione del ti-
ho còltosegnidi paura. Ho invecenotato la toloètrattadalfilmdiRidleyScott del 1977-
ineffabile, incredibile quantità di cortesie i due ufficiali francesi Armand D'Hubert e Ga-
( eccoil Medioevo di cui si parlava poco fa) briel Feraudsi sfidano a loop per anni. Non si
che lui e il suo sfidante si scambianonon tratta di un singolo duello, ma di un conti-
per eludere l'evento ormai prossimo, e nuum di incontri con un'accezione ovviamen-
neppureper ritardarlo, ma perchéi dueco- te simbolica, un po' come lo scontrotra i ses-
sì erano. 0 forsesi dovrà dire meglio: per- si impersonato da Tancredi e Clorinda nel XII
ché Casanova così era, unapersona genti- canto della Gemsalemme liberata. Alla fine
le , timida, amabile.Chi abbiamoincontra-
D'Hubert, il quale di nascostocontribuisce al
benestareeconomico di Feraud, gli scrive
to nella letteraturaenella vita simile a lui? una lettera per avere la suaamicizia. Duella-
D'altra parte,è anchel'uomo della fuga re - che è una forma metaforica di instaura-
dai Piombi.Per usciredi lì e buttarsi di not- zione dialogica/dialettica con l'altro - può si-
te nel cuoredi Veneziau n po' di coraggio, gnificare anchevolersi bene?Vengono alla
in nome della libertà,forseci voleva.0 no? mente l'exotopiae la trasgredienzadi Bachtin:
La novella di Verga Cavalleria rusticana completarel'altro uscendoda séper esami-
(1880) e il raccontodi SvevoUnalotta ( 1888)
nare la sua prospettiva.
inseriscono nel plot la traccia amorosa. Da A Bachtin non avevo pensato,mi sembra
un lato Alfio deve vendicarsi di Turiddu che giustissimo.Si va anche oltre Bachtin: per-
ha sedottola moglie Lola, dall'altro Arturo ché D'Hubert accettala«follia » di Feraud, è
Marchetti eAriodante Chigi si contendono la chiaro che rischia la vita pur di capire che
bella Rosina. Comeaccadeanche in Senilità, razzadi uomo sia quel tale che continua a
la focalizzazione genettiana nel testo di Sve- sfidarlo. Vanno a vuoto quattro assalti, il
vo è schiacciatasul punto di vista del solo Ar- quarto addirittura a cavallo. La ragioneda
turo. Gli altri appaionoall'orizzonte. L'ottica cui parte la faccenda èdel t ut to futile, è ciò
veristadi Verga tendeinvece all'impersona- che la rendepiù significativa per D'Hubert
( in fondo l'oggettivo Conrad assume il suo
le, alla tecnica dello straniamento.Quanto punto di vista, slitta in pieno nel Novecen-
può incidere, in termini narratologici, la posi-
zione dell'autorerispetto ai personaggi che to in cui già si è affacciato) e per noi lettori.
si battono? A parte il fatto che quandoi due si trovano
I racconti di Svevoe di Verga hannoin co- a combattereun nemico straniero, uno a
mune un'unica caratteristica, la brevità. fianco dell'altro da bravi commilitoni, da
Nel casodi Svevoperché è un a delle primis- leali ufficiali, siaiutano...A parte questa ri-
sime cose che ha scritto, ma ècome se già corrente ma logica evenienza, è straordi-
avessecapito tutto di sé: una sintesi delle nario come perfino a cosefatte, quando i
opere future. Nella Coscienza di Zenoil duel- due giovani soldati sono uomini maturi e
lo di cui racconta nel 1888 diventa quello D'Hubert è prima innamoratoe poi sposa-
ben più reale con la sigaretta,con il fumo. to, è straordinario che anche lui, dappri-
A Svevo premeva capire se stesso, nel ma stupito e disinteressato,ora rimpianga

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Feraud. Non potrà che accettare un quinto


duello. Lo accetta appunto per capire - nella pura vita di società:il dottore,il diaco-
no, la coppia sbagliata, lui che si annoia, lei
non, poniamo, per la gentile z zadi Casano-
che lo tradisce... Cosa di più comune e di
va. Che cosamuove Feraud? Non è, la sua,
un'ossessione o qualcosa del genere? più cechoviano? Poi, all'improvviso ( an-
D'Hubert è come pensasse:non mi ha con- che in Dostoevskij, che qui non c'è, nasce
t u t to all'improvviso) la bufera. Laevskij è
tagiato? Ciò che chiamiamo ossessione, o
fede in un altro contesto,non è un a forma languido fino all'inverosimile, è lirico co-
dell'uomo che si sprigiona, si libera di sé me lei dice, o romantico. Von Koren, un
trasmettendosi all'altro, così contagian- matematico,non ha alcun languore, è pre-
ciso, èduro. Un'opposizione, un confronto
dolo? Standoalla realtàdi ciò che Conrad che sipotrebbedire classico. È ragionevole
racconta, in ultima analisi t u tto dipende
da dove si è nati e vissuti e dai caratteri. che si traducain un duello? Questo interro-
Tutto è storia, nulla è natura. Feraudè me- gativo nel racconto non c'è. Cechov non è
ridionale e passionale;D'Hubert setten- uno scrittoreesplicito. Noi tendiamoa sup-
porre che non siaragionevole. Perché allo-
trionale e freddo, «un uomo che vuole ca-
ra accade se non per le imperscrutabilità
pire » . I duelli si dannoper ragioni anche di
questo genere. della vita, che costituiscono il punto di rot-
tura citato nella sua domanda?O, volendo
La letteratura russa con Puskin, Lermontov, atutti i costi razionalizzare,il fatalepassag-
Turgeneve altri si èspesamoltissimo su tale gio alla modernità, cui t anto Turgenev am-
argomento.Persino Cechovlo affronta con biva, qui ancora non è avvenuto.
un racconto lungo, quasi un romanzo, del Cechovci ha condotti all'idea di un vis-à-vis fi-
1891 che vede contrapporsi due filosofie di losofico. Heinrich von Kleist va ancoraoltre.
vita: l'una lirico- romantica, incarnata dal Nel suo Duello si avverte una decisa proble-
molle Ivan Laevskij, l'altra darwinista, imper- matica teologica.Il tema è la difficoltà di in-
sonata dal duro Von Koren. Le atmosfere so- terpretare lavolontà divina, ma c'èchi lo defi-
nisce un whodunit, un «giallo a enigma». In-
no allucinate, crepuscolari,dentro il grandio-
fatti, la contesatra il conte Iacopo Barbaros-
so e muto paesaggiodel Caucaso. Come
spessoaccade nelle opere cechoviane, lo sa e Federico di Trota è di tipo ordalico: l'esi-
to è deciso direttamenteda Dio e non dal va-
scontro è un necessario « punto di rottura»
lore dei rivali. A suogiudizio in che modo Klei-
che alleggerirà le nervature psicologiche
giunte a un momento di svolta, incidendo sul- st risolve il dilemma?
le opzioni di vita degli attanti.Cosane pensa
dell'idea di « duello funzionale » (breaking In quanto a Kleist... Kleist per me è il più
point) e «duello teoretico» (disputatio)? grande, anche se no n è giusto ragionarein
Cechov nel Duello riassume e trascende termini di paragone. Lo è per due ragioni.
Puskin, Lermontov, Turgenev, Kuprin. Nei Per l'asciuttezza del suo procedimento:
dodici titoli delle conversazioniurbinati, non c'è indugio, non c'è u n aggettivo in
cinque erano di scrittori russi. Ne traiamo più, un a notazionedi costumeo colore che
una deduzioneforse corriva: che cultura e distragga. Eppure non c'è, cheso, la sia pur
temperamentoin Russia sono ben diversi deliberataaridità diVerga. Tutto in Kleist è
che nel resto d'Europa.Ma perché Cechov pregnante del senso che scaturisce dagli
trascende gli altri esempi proposti? Per- eventi, e t u t to conduce non a u n a doman-
ché, come lei h a ben detto, il duello funzio- da, a una domanda qualunque,per esem-
nale è tale in quanto sbaraglia il duello teo- pio: che cos'è il duello?perché u n duello?
retico, il duello tra gli attanti. Il furore, la Tutto conducealla domandaultima: chi
rabbia, l'impeto sono un elementodi in- siamo noi sulla Terra? Ciò che ci accade, ci
accade perché così vogliamo che sia, per-
contenibilità. È la prorompenteimposizio-
ne della soggettività. Ancora una volta, in ché lo decidiamonoi, o perchéè il destino
pieno Ottocentosiamo giànel Novecento! che così vuole? Il destino, che sciocca paro-
InPuskin lo siamo addirittura in modo pro- la... La parola giusta è Dio. Ciò che Kleist
fetico riguardo la propria vita... È meravi-
chiede,asé stessoe ad ogni lettore, èse Dio
glioso, nel raccontodi Cechov, che sial'ul- c'è. Meglio ancora, chi Lui è?Chi è Dio?
timo at to di u n romanzoche potrebbeesse-
re benissimo un appunto per Hgiardino dei
ciliegi. Tutto è calmo e anche noioso. Sem-
bra che nulla dovrà mai succedere. Siamo

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« Kleist è il più
grande: non ce mai
un aggettivodi troppo,
unanotazioneche
distragga;e tutto conduce
alla domanda ultima...
M M " Il duello " di Cechov
I trascendePuskin,
Lermontov,Turgenev
ealtri perché quiil " duello
funzionale " sbaraglia
quello " teoretico"
Casanova,Verga( Cavalleriarusticana),
Svevo,i russi,Conrad...Qui lo scrittore
riflette sul significato della «singoiar
tenzone» nel raccontoottocentesco,
che annuncial'esplosionedel Moderno

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Afianco, scena dal film


I duellanti di Ridley Scott,
1977; grande: preparativi
delduello tra Alexander
Hamilton e Aaron Burr
(11luglio 1804)
in una stampad'epoca;
sotto, indumenti indossati
daAleksandr Puskin
durante il suo duello

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