La società in accomandita semplice è caratterizzata dalla presenza di due categorie di
soci: i soci accomandatari, i quali sono responsabili illimitatamente e solidalmente per le obbligazioni sociali ed hanno or relativamente il potere di amministrare la società; e i soci accomandanti, i quali sono responsabili nei limiti della quota conferita e sono correlativamente esclusi dall’amministrazione della società, pur avendo potere di controllo sulla gestione. La disciplina le norme contenute nel capo IV si preoccupano soprattutto di disciplinare la posizione degli accomandanti nell’ambito dell’organizzazione sociale. L'articolo 2318 comma uno del codice civile, infatti, dispone che i soci accomandatari hanno i diritti e gli obblighi dei soci della società in nome collettivo. L'articolo 2314 del codice civile e norme imposta dall’esistenza di due categorie di soci. Esso dispone che la ragione sociale deve contenere accanto all' indicazione del rapporto sociale, il nome di almeno uno dei soci accomandatari. La nomina e la revoca degli amministratori La materia è regolata essenzialmente da tre norme contenute negli articoli 2318 e 2320: il comma due dell'articolo 2318 codice civile stabilisce che l'amministrazione della società può essere conferita soltanto a soci accomandatari virgola e virgola di controverso, l'articolo 2320 comma uno codice civile esordisce stabilendo che i soci accomandatari non possono compiere atti di amministrazione, né trattare o concludere affari in nome della società, se non in forza di procura speciale dei singoli affari. I divieti a carico degli accomandanti A carico degli accomandanti la legge pone due precisi divieti: 1. Il primo è contenuto nell articolo 2314, comma due codice civile il quale con mina alla comandante che abbia consentito di far comparire il proprio nome nella ragione sociale la perdita della responsabilità limitata nei confronti dei terzi; 2. Hai amministratori e fatto divieto di amministrare punto ed in questo caso alla comandante che contravviene e compie anche un solo atto di amministrazione non è solo comminata la perdita della responsabilità limitata. I poteri dell' accomandante con riguardo ai poteri scaturenti dalla legge, l'articolo 2320 comma uno codice civile consente agli accomandanti di prestare la loro opera sotto la direzione degli amministratori; nel caso dell'articolo 2323 i comma due codice civile, concede agli accomandanti il potere di nominare per il semestre di grazia un amministratore provvisorio per il compimento degli atti di ordinaria amministrazione; infine, gli accomandanti hanno il diritto di avere comunicazione annuale il bilancio del conto dei profitti e delle perdite e di controllarne l' esattezza, consultando il libro e gli altri documenti della società. Trasferimento della quota A differenza di quanto avviene per le quote dei soci illimitatamente responsabile le società personali, la quota dell' accomandante è trasferibile sia Inter vivos che mortis causa: nel primo caso virgola e fatta salva la diversa disposizione dell'atto costitutivo ed in ogni caso l'efficacia della cessione verso la società è subordinata all' approvazione da parte la maggioranza dei soci; mentre nel secondo caso la deroga al regime normale dell'articolo 2284 codice civile e prevista nel primo comma della norma appena citata, statuente che la quota di partecipazione del socio accomandante trasmissibile per causa di morte. La società in accomandita semplice non registrata Come per la società in nome collettivo irregolare esiste anche l' accomandita semplice irregolare, la quale è contenuta nel’articolo 2317 del codice civile il quale fissa due regole: uno rinvia per i rapporti fra società e terzi alle disposizioni contenute nell’articolo 2297 codice civile che è la norma che diceva nella collettiva irregolare; 2 esclude dalla responsabilità illimitata nei confronti dei terzi i soci accomandanti salvo che questi ultimi abbiano partecipato alle operazioni sociali. Alla società in accomandita semplice irregolare si applica la lessi disciplina della società in accomandita semplice regolare ad accezione le norme che presuppongono adempimenti pubblicitari