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Il digiuno della Dormizione della Vergine Maria

agosto 01, 2019

P Marco Mannino

Perché i cristiani ortodossi digiunano due settimane prima della festa della Dormizione della

Madre di Dio? 

Mancano due settimane alla solennità della Dormizione della Vergine, chiamata spesso "la Pasqua

estiva". Il digiuno che precede questa grande festa è in realtà un "digiuno dolce", perché il Tipico

prevede la libertà di mangiare pesce. Sul senso di queste due settimane di digiuno molti riflettono e

si domandano: perché un altro digiuno? 

E' un digiuno di amore. E' il modo che abbiamo di dimostrare alla Chiesa, a Dio, a noi stessi che

amiamo la Madre di Dio e il pleroma dei santi che circonda il trono dell'Onnipotente. Il digiuno per

la Dormizione è un tempo di riflessione sul grande mistero e sul destino che accomuna tutti noi

nella Nuova Alleanza, della quale Maria è stata la prima a viverne appieno i frutti. In queste due

settimane ci sono altre due feste: il digiuno stesso inizia con la Festa della Croce (1 agosto) e poi c'è

la Trasfigurazione (6 agosto), festa nella quale, insieme alla Dormizione stessa, si benedicono frutti

e miele. Come già detto, è un digiuno "dolce" perché siamo chiamati ad essere testimoni della

Dormizione e dell'Assunzione della Madre di Dio, a cantare gioiosamente le Lamentazioni che gli

Apostoli, secondo la tradizione dei Padri, hanno cantato dinnanzi alla tomba della Madre di Dio. La

dormizione beata e la "resurrezione" della Madre di Dio a opera del suo Figlio e Dio nostro è la

prova tangibile che l'umanità è destinata ad un futuro radioso, ad essere parte della Resurrezione

del Cristo. Ma per essere ricevuti in questo futuro di delizia spirituale dobbiamo non solo

allontanarci dal male, ma fare anche del bene. 

Passiamo un po' del nostro tempo a riflettere su come l'intera vita della Madre del Signore fu una

vita spesa in preghiera e in gioioso sostegno al Figlio di Dio. E pensiamo a come emulare un

briciolo di quell'amore materno, sublime, a rispondere anche noi a quella meravigliosa chiamata

dell'Onnipotente dicendo anche noi il nostro sì. 

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