Quindicinale - 18 marzo 2011 - Anno 21 - Numero 3
Ducato on line: ifg.uniurb.it
il Ducato
La giunta: già pronti tre progetti ma i fondi sono ancora insufficienti
La città che non ama i pedoni
Distribuzione gratuita Poste Italiane Spa-Spedizione in a.p. - 70% - DCB Pesaro
Auto indisciplinate e incidenti, cresce la protesta per la mancanza di marciapiedi
Un uomo di 54 anni è stato
investito martedì scorso da
un’automobile in via Giro dei
debitori . Ricoverato all’ospeda-
le di Urbino, ha riportato un
trauma cranico e altre ferite al
corpo. Nell’incidente coinvolte
anche due donne.
Mancano i marciapiedi in molte
zone della città e la manuten-
zione di quelli che ci sono è
carente. Giro dei Debitori, ex
Consorzio, Piansevero e Bocca
Trabaria i punti più critici. I cit-
tadini protestano e chiedono
interventi rapidi.
Il Comune si impegna per risol-
vere il problema: nel piano di
bilancio è prevista la realizza-
zione di tre marciapiedi, ma
bisogna trovare i fondi.
Nell’impossibilità di accendere
un mutuo, la giunta punta al
risparmio per investire i soldi
nelle opere di urbanizzazione.
Interventi anche nel settore del-
l’illuminazione pubblica. Si
punta ad abbassare la spesa
sostituendo tremila lampioni
con punti luce a basso consumo
e maggiore efficienza.
L’obiettivo è l’ecosostenibilità:
progettata l’installazione di
pannelli fotovoltaici al
Palazzetto dello Sport e alla
Scuola di Canavaccio. Per far
partire i lavori il Comune atten-
de solo la conferma degli incen-
tivi statali.
alle pagine 2 e 3
L
’informazione è il perno, il
fondamento, l’essenza di una
società civile e democratica.
Conoscere i fatti e ciò che avviene
attorno a noi è un diritto fonda-
mentale di ogni cittadino. Cercare
le notizie, documentarle, verificar-
le e pubblicarle è il lavoro e il dove-
re di ogni giornalista. I nostri
governanti e i nostri amministrato-
ri ricevono l’investitura dal popolo,
attraverso il voto, ma ciò non vuol
dire che possono fare ciò che
vogliono fino alle elezioni succes-
sive. Il controllo dell’attività ammi-
nistrativa e di governo avviene
anche attraverso i media e dovreb-
be essere garantito dal pluralismo
delle fonti, dall’autonomia delle
redazioni e dalla professionalità
dei giornalisti. Il giornalista, per
definizione, è “un controllore dei
poteri”.
Chi svolge funzioni elettive o rico-
pre incarichi pubblici ha il dovere
della trasparenza e di conseguenza
l’obbligo di dare le informazioni.
Da un po’ di tempo a questa parte
sta crescendo il fastidio (per non
dire l’intolleranza) verso il lavoro
dei giornalisti. E Urbino non sfug-
ge a questa tendenza. Anzi, qui la
diffidenza e l’ostracismo sono più
Periodico dell’Istituto per la formazione al giornalismo di Urbino
Immobili
Case, giù i prezzi
e mercato fermo
Ok solo gli affitti
A Urbino il mercato degli
immobili è fermo. Le agenzie
non prevedono una crescita
nelle compravendite. Il valore
Centocinquanta anni e siamo ancora giovani immobiliare è sceso del 20%
negli ultimi cinque anni. Sono
gli affitti agli studenti a reggere
il mercato: gli universitari con-
tinuano a tenere a galla l’eco-
nomia locale.
a pagina 4
Università
Il rettore: “No
ai tagli dei corsi”
Il rettore Stefano Pivato ha pre-
sentato l’offerta formativa del-
l’università per il prossimo
anno accademico: “I corsi chiu-
si saranno due, moda ed editis
che, però, potrebbero diventare
master. Gli altri subiranno solo
una mutazione: da corso di lau-
rea a curriculum”.
a pagina 12
Studenti
rbino festeggia i 150 anni dell’unità d’Italia. Con la presa di porta Santa Lucia, la città
U fu la prima a insorgere nel 1859. L’anno dopo i volontari sconfissero le milizie del
Papa. Per la festa, quattro specializzandi dell’università di Urbino hanno creato un gruppo Un liceale su tre
su Facebook: “CoccardiAMO l’Italia”. All’interno della pagina, un video-tutorial che insegna
a costruire coccarde tricolori. Per indossarle, esporle nelle auto, attaccarle alle finestre.
sceglie l’ateneo
di Urbino
L’EDITORIALE Il rettore Stefano Pivato ha pre-
sentato l’offerta formativa del-
un ruolo pubblico o istituzionale è l’università per il prossimo
di gran lunga superiore a quella di
Se le nostre domande chi scrive.
Il giornalista non fa domande in
nome di una presunta superiorità
anno accademico: “I corsi chiu-
si saranno due, moda ed editis
che, però, potrebbero diventare
master. Gli altri subiranno solo
morale. Fa domande perché è il suo
diventano un fastidio lavoro. L’uomo di Governo, l’ammi-
nistratore, il funzionario pubblico
rappresentano la Repubblica e lo
una mutazione: da corso di lau-
rea a curriculum”.
a pagina 13
Stato. La democrazia funziona se
accentuati che all’estero. ciascuno rispetta il proprio ruolo.
altrove. Ciò può Troppo spesso I giornalisti che Per un giornalista raccontare i fatti
essere spiegato
chi ha cercano notizie, e fare delle domande non è altro Sport
con l’anomalia analizzano gli atti, che la sua funzione e il suo diritto.
urbinate di avere chiedono l’accesso E, cosa rara nel nostro paese,
quotidianamente
trenta giornalisti
un ruolo alle fonti, fanno
domande e solleci-
risponde e paga in prima persona
per gli errori che commette. Chi ha
A Pesaro la festa
“sguinzagliati” per pubblico tano spiegazioni, un ruolo istituzionale o una carica
della ginnastica
la città in cerca di sono visti come pubblica deve rendere conto delle
notizie. Parliamo mostra “rompiscatole” da azioni che compie ed è tenuto a
comunicare e a rendere trasparente
dei praticanti del tenere alla larga. Il 25 marzo partirà la terza edi-
Ducato che in que-
sto territorio svol-
insofferenza Più volte, bussan-
do a un Ente pub-
ciò che fa.
Il Garante delle comunicazioni ha
zione della “World Cup” di gin-
nastica ritmica all’Adriatic
gono il loro tiroci-
nio, prima di
per i media blico o chiamando
chi svolge una fun-
detto che “La libertà d'informazio-
ne è superiore ad altre costituzio-
Arena di Pesaro. La competizio-
ne è divisa in squadre e ginna-
diventare profes- zione pubblica ci nalmente protette, e come tale va
ste individuali. Chiuderanno
sionisti e di entrare nelle redazioni sentiamo rispondere: “Non rila- difesa da ogni tentativo di com-
l’evento i Kataklò, la compa-
dei media nazionali. Proprio que- sciamo dichiarazioni”, “Non parlia- pressione”. Un grande paese
gnia famosa in tutto il mono
sto lavoro sul campo è la forza mo con i giornalisti”. Se ciò è legit- democratico ha bisogno di una
per le performance acrobati-
della Scuola urbinate che in ven- timo per un cittadino, non lo è informazione forte, libera e autore-
che. L’evento in diretta su Rai
t’anni ha formato trecento giorna- altrettanto per il governante, l’am- vole dove sono i giornalisti a fare le
Sport.
listi che oggi lavorano in tutte le ministratore, il funzionario statale. domande e non i politici a “conce-
a pagina 14
principali testate in Italia e anche Anzi, la responsabilità di chi svolge dere” interviste.
 il Ducato
Martedì scorso investito un uomo in via Giro dei Debitori
Pedoni sotto scacco
Marciapiedi insufficienti o carenti di manutenzione. La giunta ne promette 3 nuovi
ANTONIO SIRAGUSA
GLORIA BAGNARIOL
L’
ultimo a rischiare la
pelle è stato un
uomo di 54 anni,
investito martedì
scorso da un’auto-
mobile in via Giro
dei Debitori. Conseguenze: trau-
ma cranico e alcune ferite al
corpo. Sono state coinvolte nel-
l’incidente altre due donne a
piedi, una badante e una signora
anziana.
Il problema è noto da tempo.
Lungo il Giro dei Debitori le fer-
mate dell’autobus sono sul ciglio
della strada e mancano i marcia-
piedi in prossimità della scuola
media “P. Volponi”, dove ha un
negozio di ortofrutta Luigi
Valentini: “Lavoro qui da 30 anni,
nessuno ha più rifatto i marcia-
piedi in questa zona. Ci sarebbe
anche lo spazio per farli ma qui
non si muove mai niente. Le auto
devono evitare i ragazzi che esco-
no dalle scuole”. Della stessa opi-
nione Marianna Sabbatini, pro-
prietaria di una tabaccheria sulla
Bocca Trabaria Ovest, vicino
all’incrocio con i collegi: “Vedo
sempre persone che rischiano di
essere investite perché questo
marciapiede è impraticabile
quando c’è maltempo. I ragazzi
che vanno ai collegi sono costret-
ti a camminare nelle pozzanghe-
re e non c’è neanche l’illumina-
zione.” A una fermata dell’auto-
bus sulla Bocca Trabaria, venen-
do da Mercatale in direzione di
via della Stazione, Paolo, uno stu-
dente di Sociologia, si lamenta
del fatto che “le strisce pedonali
non finiscono su un marciapiede
ma su un muro. E’ assurdo”.
Anche Maria Franca, accompa-
gnatrice di una studentessa non
vedente, dice che “se la situazio-
ne è difficile per i normodotati,
lo è ancor di più per i disabili”.
Non si tratta di casi isolati. Basta
fare un giro a piedi fuori dalle
mura per incontrare donne
anziane e madri col passeggino
sfiorate dalle auto. I marciapiedi
sono insufficienti ed è carente la
manutenzione di quelli che ci
2
ci sono soldi da investire”.
Tra i punti critici della città Tra i punti critici c’è quello del-
l’ex consorzio, col problema
della risalita dal parcheggio De
Piansevero, Bocca Trabaria, Angelis in direzione di porta
Lavagine. Molte persone per-
corrono un tratto a piedi sul
e la Croce dei Missionari ciglio della strada mentre le
auto sfrecciano ad alta velocità.
sono. “Dal 2009 si parla di iniziare i Lì si potrebbe realizzare un sot-
“Faremo il possibile per risolvere lavori dei marciapiedi verso S. topasso ma – come dice l’asses-
la situazione della mobilità dei Bernardino, ma ancora non si sore Crespini- “sarebbe costoso
pedoni” – dice l’assessore ai vede nulla.” Secondo Bonelli è e poi l’idea è di creare un colle-
Lavori pubblici Maria Francesca una questione di priorità: “Si è gamento con via dei Morti dal-
Crespini. “Il Comune già ha inse- data priorità ai cantieri di S. Lucia l’interno del parcheggio dell’ex
rito nel piano di e a quello dell’al- Consorzio”.
bilancio 2011-
2013 la realizza-
I cittadini bergo per
anziani, anziché
gli Problemi di circolazione dei
pedoni anche sulla statale di
zione di tre mar- pensare ai servizi Bocca Trabaria, dall’inizio di via
ciapiedi: uno che
si lamentano essenziali per i cit- della Stazione verso il centro e
congiungerà la tadini, come la verso porta Lavagine: lì servi-
zona dei collegi per i disagi: manutenzione rebbe un nulla osta dell’Anas
con Mazzaferro, delle strade e i per realizzare i marciapiedi che
uno che partirà molte marciapiedi”. mancano. Sono molte le perso-
dalla zona resi- Anche Carlo ne che lasciano la macchina ai
denziale di le promesse Giovannini, parcheggi gratuiti e poi si muo-
U r b i n o responsabile del- vono a piedi, rischiando di esse-
(Fontesecca) e troppo pochi l’ufficio tecnico re investite soprattutto in pros-
arriverà fino a del Comune, simità delle curve.
Gadana e un i fatti parla di insuffi- Nella zona di Piansevero, inve-
altro che colle- cienza di opere ce, il problema principale è il
gherà la croce dei missionari con essenziali fuori dalle mura e del parcheggio delle auto sui mar-
S. Bernardino, in cofinanziamen- fatto che per molti anni il ciapiedi. Di fronte alla chiesa di
to con la regione”. “Il patto di sta- Comune ha posto la sua atten- Loreto è autorizzata la sosta e i
bilità non ci permette di contrar- zione sul centro storico. “Ora pedoni sono costretti a invadere
re mutui – continua l’assessore - deve iniziare la fase 2: concen- la carreggiata. Stessa situazione
quindi speriamo di fare cassa per trarsi sulle zone esterne al centro, sulla strada verso l’Istituto d’ar-
poi ripartire i soldi in queste che sono in condizioni di degra- te, dove si è costretti a fare un
opere essenziali di urbanizzazio- do”. Il problema è che il Comune percorso a ostacoli. A ciò si
ne”. Il consigliere dell’opposizio- non ha soldi da spendere adesso. aggiunge il pessimo stato dei
ne Alfredo Bonelli, della lista civi- “Un conto è dire che sono impor- marciapiedi. “Lì è una situazio-
ca “Per Urbino”, è scettico sulle tanti queste opere - continua ne provvisoria – dice la
promesse dell’amministrazione: Giovannini -, un altro è dire che Crespini- presto sarà realizzato
un parcheggio di 30-40 posti nei
CAMMINAMENTI pressi del distributore del latte e
rifaremo il marciapiede davanti
alla farmacia, dalla banca popo-
Un traguardo lungo sette anni lare di Ancona fino al parcheg-
gio.”
Un problema di mancanza di
Quella tra i marciapiedi ed Urbino è una storia infinita. marciapiedi e illuminazione
il Ducato ne ha seguito le evoluzioni dalla sua nascita pubblica c’è nel tratto che dal
e ha potuto documentare un solo successo: l’inizio dei bar della stazione va fino al
bivio sulla statale.
lavori per il camminamento da Borgo Mercatale ai col- Anche un vigile urbano, che
legi. Era il 2003. Dopo 7 anni di idee e innumerevoli preferisce rimanere anonimo,
progetti le ruspe iniziavano a lavorare. Il tratto ancora dice che la mobilità dei pedoni a
Urbino è un problema priorita-
non è completo. Speriamo di essere testimoni del rio che non è mai stato affronta-
vero successo, la fine dell’opera: l’ultimo metro to seriamente dalle varie ammi-
nistrazioni. E i cittadini sono
stanchi di aspettare.
 PRIMO PIANO
Il piano per il risparmio energetico

Meno consumi
più luce: arrivano
Ex consorzio. dal parcheg-
gio De Angelis a Lavagine
i nuovi lampioni
ALBERTO SOFIA

C
Collegi. Marciapiedi inva-
si dalla neve e dai rami
Bocca trabaria. Strisce
pedonali contro il muro
Giro dei debitori.
Studenti alla fermata
Piansevero Le automobili
invadono i marciapiedi
ambio dell’illumi-
nazione pubblica in
chiave ecosostenibi-
le e riduzione del
consumo energeti-
co attraverso l’in-
stallazione di pannelli fotovoltai-
ci. Il Comune di Urbino non si
limiterà a sostituire i punti luce
non funzionanti, ma punterà ad
abbassare la spesa corrente e
offrire l’autosufficienza energeti-
ca a molti edifici pubblici. Un
programma d’intervento a più
fasi che aumente-
rà la qualità e l’ef- Fotovoltaico:
ficienza dei servi-
zi offerti. il Comune
Lo afferma
L o r e n z o
Tempesta, vice-
attende
sindaco della
città ducale: “In
la conferma
otto mesi com-
pleteremo i lavori
per i prossimi
sull’illuminazio-
ne comunale.
incentivi
Sostituiremo
oltre tremila lam- statali
pade - su un tota-
le di quattro mila punti luce -
con altre a basso consumo e resa
qualitativa maggiore”. Si passerà
infatti da lampadine a vapore di
mercurio ad apparecchiature ad
alta efficienza, che sfruttano il
SAP – sodio ad alta pressione – e
gli ioduri metallici. I vantaggi
saranno evidenti: “La luminosità
sarà circa il doppio di quella
attuale e i costi saranno ridotti di
circa il 30%”. Urbino spende oggi
330 mila euro per l’illuminazio-
ne: la spesa per l’operazione di
conversione sarà di circa 100
mila euro. Un costo che equivale
al risparmio previsto, che però si
ripeterà annualmente.
L’uso di regolatori di flusso per-
metterà poi di modulare l’inten-
sità dell’illuminazione secondo
le necessità, mentre l’installazio-
ne di sistemi di telecontrollo
consentirà un monitoraggio
costante. Non solo consumi
minori, quindi: l’obiettivo è
quello di evitare la dispersione
dell’energia prodotta. “Urbino
non può perdere la sfida dell’in-
novazione. E’ necessario pro-
muovere la cultura delle rinno-
vabili e della sostenibilità
ambientale”, conferma Tempesta.
Si punta a produrre energia elet-
trica pulita attraverso l’installa-
zione di pannelli fotovoltaici al
Palazzetto dello Sport e alla scuo-
la materna di Canavaccio. I lavori
sono però temporaneamente
sospesi: “Il Decreto Romani,
ribattezzato ‘ammazza rinnova-
bili’, stoppa gli incentivi per il
fotovoltaico al 31 maggio 2011. I
Comuni che vogliono investire
non sanno ancora se i fondi
saranno rinnova-
ti, anche se è già
prevista una forte
riduzione”.
attendono quindi
Si
le decisioni mini-
steriali, dato che
non è possibile
completare i lavo-
ri in così pochi
mesi. L’obiettivo
però non cambia:
“Il Comune
comincerà da
quelle strutture
nelle quali è inte-
statario dell’utenza. Useremo l’e-
nergia prodotta in eccesso per
rendere autosufficienti altri edifi-
ci pubblici e proseguire nella
riduzione della spesa”. Prevista
l’estensione dei lavori ad altre
strutture già individuate dall’am-
ministrazione, compatibilmente
con gli impegni del piano di stabi-
lità.
Gli interventi si inseriscono in un
contesto più ampio, che regola la
realizzazione di impianti di pro-
duzione energetica da fonti rin-
novabili: “Le scelte dell’ammini-
strazione seguono l’obiettivo
della green economy. Abbiamo
già approvato le linee d’indirizzo
comunali e aderito al Covenant
of Majors”. Si tratta di un patto
tra i sindaci d’Europa per redige-
re un programma di sviluppo
delle energie rinnovabili e prose-
guire nel percorso della sosteni-
bilità ambientale: “Attraverso un
progetto provinciale, si può
accedere ai prestiti della Banca
Europea per gli Investimenti, a
basso tasso d’interesse.
Continueremo così l’opera di
abbattimento della spesa”.

Strade: Tremonti ha colpito ancora

GABRIELE MICELI Le strade appena asfaltate, come via verranno spesi quei 400mila euro, l’asses-
Francesco di Giorgio Martini, sono ritor- sore prova a dare un ordine di importan-

Q
uattrocentomila euro per chiudere
le buche sulle strade della città. Ma
basteranno? Se lo chiedono in
molti dopo che il maltempo ha peggiora-
to una situazione già complicata.
Secondo quanto approvato nel Bilancio
2011, gli investimenti totali saranno così
ripartiti: 100mila per il rifacimento delle
vie del centro storico, 200mila per le stra-
de del capoluogo, 100mila per le frazioni.
Facendo un giro per la città, però, ci si
rende conto che il problema-buche è più
grave del previsto: lo è per le strade che
girano intorno alle mura (da Giro dei
Debitori, passando per viale Di Vittorio
fino a via Laurana), lo è per quelle che
collegano il centro abitato con le altre
città (da via Urbinate fino a Bocca
Trabaria).
nate nelle condizioni peggiori, a causa
delle infiltrazioni e non solo: le pale degli
spazzaneve non sono state di grande
aiuto addossando granuli di asfalto su
quei pochi marciapiedi presenti in città.
Quando piove, poi, inutile sottolineare
che i veri disagi riguardano i pedoni. Oltre
al danno per i marciapiedi assenti, c’è
anche la beffa delle pozzanghere.
Per i cittadini il dissesto stradale è un pro-
blema serio. “Interverranno?”, si doman-
dano gli scettici. “Stiamo intervenendo”,
rispondono dal Comune. L’assessore ai
lavori pubblici Francesca Crespini pro-
mette che l’amministrazione ha a cuore il
tema: “Abbiamo già appaltato i lavori per
le strade di Mazzaferro, Torre San
Tommaso-Trasanni e Cesana”.
In attesa di stabilire nel dettaglio come
za: “Le nostre priorità saranno via
Pellipario, Borgo Mercatale e corso
Garibaldi, ma l'attenzione - conclude
Crespini - “è rivolta a tutto il territorio
urbinate che necessita un intervento
integrale". Coprire le buche non basterà
più.
Il Comune non usufruirà dei fondi regio-
nali; una mazzata che si aggiunge ai tagli
del governo per gli enti locali. Poco meno
di un anno fa il presidente della provin-
cia, Matteo Ricci, ha consegnato al mini-
stro Tremonti un piccolo blocco di asfalto
per descrivere lo status del manto strada-
le: una protesta simbolica per far capire
che la diminuzione dei fondi avrebbe
peggiorato la situazione. Un’amara con-
solazione: di questi disagi ne soffre anco-
ra tutta la provincia.

3
 il Ducato
In cinque anni il valore di vendita è sceso del 20 per cento, tengono gli affitti
Mercato immobiliare in calo
Secondo le agenzie della città, la difficile situazione dura da diverso tempo. Si vendono 3-4 case ogni anno
STEFANO STRANO
C
ala il valore di ven-
dita degli immobi-
li. Le agenzie
immobiliari di
Urbino subiscono
le conseguenze di
un declino che è esteso a tutto
il territorio nazionale. Dai dati
diffusi dall’Istat è emerso che
nel terzo trimestre 2010, rispetto
allo stesso periodo del 2009, la
compravendita delle case è dimi-
nuita del 3,4%, dopo un semestre
che ha fatto registrare lievi segna-
li di ripresa. Anche a Urbino le
agenzie immobiliari sono quasi
vuote. Qualche cliente sporadico
per le vendite, ma sono più gli
affitti agli studenti che reggono il
mercato, per la presenza ormai
consolidata degli studenti uni-
versitari.
Sul versante della vendita, i
risultati sono preoccupanti. “La
flessione del valore effettivo
dell’immobili negli ultimi cin-
que anni è del 20% - afferma
Roberto Edera dell’agenzia
Multigest - soprattutto per case
e appartamenti che prima
erano sopravvalutati, anche a
causa delle banche che stimo-
lavano a fissare prezzi di vendi-
ta più alti. In genere le agenzie
venderanno tre o quattro immo-
bili all’anno”. “I prezzi sono circa
3.000 euro al metro quadro
ristrutturato in centro, 2.500 euro
fuori le mura, 1.600-1.700 euro a
Gadana, 1.600-1.500 euro a
Trasanni – dice Gabriele Romani
dell’agenzia Urbino Living - e, in
centro, sono cresciuti, con un
picco raggiunto tra 2005 e 2008.
La tipologia più lussuosa resta il
bilocale con ingresso indipen-
dente in Piazza della Repubblica
che raggiunge i 4.500 euro al
metro quadro. In zone come
Trasanni, Torre, Gadana e
Cavallino i prezzi sono in calo. Le
famiglie preferiscono trasferirsi a
Fermignano, per le maggiori pos-
sibilità di lavoro della zona indu-
striale”.
L’agenzia Raffaello descrive
una situazione ferma da alme-
no un decennio: “In città, tra
centro e quartieri periferici, la
4
media è di 2.200-2.300 euro al
metro quadro. Dentro le mura, il
prezzo di vendita può variare dai
circa 1.500 euro per immobili da
ristrutturare, ai 3.000 al metro
quadro per case ed appartamen-
ti ristrutturati. In quartieri come
Gadana e Trasanni si scende fino
a 1.500 euro al metro quadro,
mentre una villetta di 250 metri
quadri si vende in genere intorno
ai 300.000-350.000 euro. Si può
stimare un ribasso del valore
immobiliare del 10-15% nel
breve e medio periodo, che scen-
de al 20-25% fuori dalle mura.”
Insomma, solo il centro non si
deprezza, anche se il valore reale
diminuisce anche per le difficoltà
di compravendita.
Solo gli affitti compensano
l’empasse delle compravendite.
Secondo l’agenzia Multigest “Il
mercato tiene soprattutto per
quel che riguarda gli affitti agli
studenti.” Qui negli ultimi anni
la tendenza è cambiata e
“aumentano gli affitti di came-
re singole a 250 euro al mese
che hanno quasi completa-
mente sostituito le camere
doppie a 150 euro al mese di 5
anni fa. Non c’è più tanta
richiesta di camere doppie”. Una vista di Urbino (foto Pablo Bermùdez)
Ci sono più contratti d’affitto
registrati e situazioni in nero,
come il monolocale seminter-
rato, buio, e umido, sono sem-
pre più abbandonate.
Stime prezzo di vendita in euro al metro quadro
Insomma, a prendere in affitto
case e appartamenti a Urbino Restaurato Da restaurare
sono quasi esclusivamente gli
studenti universitari, dai quali Centro 3.000 1.500
dipende l’andamento del mer-
cato. E’ cambiata anche la pro- Fuori le mura 2.500 1.000-1.500
prietà immobiliare nella città.
Addirittura la metà dei proprie-
Gadana 1.600-1.700 1.000-1.500
tari che affittano a studenti
viene da fuori Urbino. Quasi
Trasanni 1.500-1.600 1.000-1.500
impensabile venti anni fa.
I contratti d’affitto a studenti
sono in aumento in centro,
Stime prezzo di affitto in euro al mese
tranne che, in genere, per la
zona ospedale, secondo l’agen- Camera singola Camera doppia
zia Urbino Living, e anche l’im-
mobiliare Raffaello considera Centro 250 200-160
un trend positivo del mercato
delle locazioni: per il proprieta-
Fuori le mura 240-180 200-160
rio dell’immobile la scelta del- Gadana 190 100
l’affitto ne conserva il valore,
ma le famiglie in affitto sono Trasanni 180 90
sempre meno.
 CITTÀ
Il sindaco: per noi benefici enormi

“Così l’Unesco
aiuta il turismo”
DOMENICO A. MASCIALINO

“E
ssere inclusi nella lista
dei patrimoni dell’u-
manità ha per noi un
valore immenso”. Il sindaco
Franco Corbucci spiega così l’im-
portanza del riconoscimento
Unesco, ottenuto dala città nel
1998.
Sindaco, qual è la particolarità di
Urbino nell’ambito dei luoghi
tutelati dall’Unesco?
“Molti siti Unesco italiani sono
siti ambientali, altri sono palazzi.
Il nostro è uno dei pochi che
comprende tutto ciò che c’è den-
tro le mura. Tutto ciò che è stato
costruito dal ‘500 è stato protetto
e tutelato fino a meritare questo
conferimento ufficiale, che rico-
Si aspettano i tre milioni promessi dal Ministero nosce la grande cultura e tradi-
zione di questo territorio e di
questa città”
Quali benefici ne
Quali sono le politiche comunali
per tutelare questo patrimonio?
“Abbiamo completamente ricon-
fermato con i piani regolatori
tutti i vincoli che ci derivano dal-
l’essere sito Unesco. La manu-
tenzione tende alla conservazio-
ne del centro storico, che è uno
dei pochi ad essere ancora tutto
in piedi e ben ristrutturato.
Abbiamo avuto tre leggi speciali
per mantenere intatte le mura e
girando la città non si trova nes-
sun palazzo più di tanto in degra-
do”
Urbino riceve fondi per la manu-
tenzione in quanto sito Unesco?
“No, perché non c’è un automati-
smo in questo senso”
Uno dei criteri del riconosci-
mento è: “mostrare un impor-
tante interscam-

La Data rimane a metà

bio di valori
sono derivati alla
città?
“Enormi. Anche
890 umani sugli svi-
luppi dell’archi-
tettura, nelle arti
nei momenti di monumentali,
crisi abbiamo più I SITI nella pianifica-
turisti degli altri zione urbana...”
Comuni, addirit- NEL MONDO Come si applica

Ancora in corso i lavori

tura aumentano i questo criterio a
pernottamenti in Urbino?
città. È dovuto “La città stessa
sicuramente alla nasce dal confron-
promozione che to di diverse cultu-
stiamo facendo, re. Nel momento
ma soprattutto al in cui a Urbino si

iniziati nel lontano 2007

nostro grande sviluppa il
patrimonio” Rinascimento, c’è
Quindi c’è stato l’incontro di tante
un incremento esperienze cultu-
netto del turismo rali: Piero della
dal 1998. Francesca,
“Negli anni stia- Francesco di
STEFANIA CARBONI Associati, che segue il progetto ori-
ginale, oggi curato da Monica
comunale può fare» spiega
Gabriele Cavalera, responsabile
mo tenendo sta-
bilmente le nostre
posizioni e guada-
45 Giorgio Martini,
Raffaello…
Abbiamo avuto

M
anca ancora
un tassello per
concludere la
Data di Urbino.
Servono anco-
ra tre milioni di
fondi statali, quasi la metà dei
6.800.000 euro previsti nel pro-
getto di recupero delle ex scude-
rie ducali.
Meliffi & Guidi di Urbania è la
ditta che ha eseguito e concluso
la prima parte dei lavori. A lei il
compito di preservare il monu-
mento dalle intemperie, tappan-
do le fessure nelle mura, metten-
do i serramenti e pavimentando i
cortili interni. Dopo, con un altro
appalto si metteranno gli
impianti, i cablaggi e le rifiniture
interne. Il Comune non controlla
i lavori in prima persona e diven-
terà possessore della struttura
solo a restauro finito. L’iter dei
fondi cambia da governo a gover-
no. Le attività partirono nel 2007,
con i due milioni dati durante il
governo Prodi, quando
Francesco Rutelli era Ministro ai
Beni e Attività Culturali. Poi,
dopo il cambio poltrona, è arri-
vato lo stop ai finanziamenti.
«Per fortuna abbiamo almeno
chiuso l’involucro in modo che
non entrino piccioni e non si
arrugginisca la carpenteria, per-
ché l’ultima volta col fermo can-
tiere si erano prodotti dei danni e
abbiamo dovuto spendere ulte-
riori soldi per correre ai ripari»
commenta Angela Mioni dallo
studio MTA - Giancarlo De Carlo
Mazzolani. «Abbiamo suggerito
tante volte al Comune di sollecita-
re e chiedere con energia. Anche
se non è committente, usufruirà
comunque dell’opera».
La Data si estende per 2500 mq ed
è distribuita in tre piani. Giancarlo
de Carlo la ideò come
“Osservatorio della città”. Il
Comune di Urbino ci ha previsto
una biblioteca multimediale, uno
spazio espositivo al primo piano e
un centro di informazione e pro-
mozione turistica all’ultimo.
«Quello che l’amministrazione
ALTRA MEDICINA
Massaggi shiatsu, diete e
trattamenti di medicina cine-
se. Sono solo alcune delle
attività effettuate dal Polo di
Medicina Integrata.
L’inaugurazione è stata orga-
nizzata per domenica 27
marzo in via dei Gelsi 2 a
Gadana. La mattina, previo
appuntamento, sarà possibi-
le avere una dimostrazione
gratuita di alcuni dei servizi
offerti come antiginnastica,
osteopatia, nel pomeriggio
saranno organizzate attività
d’intrattenimento e degusta-
zioni di cucina bioenergetica.
ufficio stampa del Comune «è
sollecitare l’ottenimento dei
fondi necessari per terminare l’o-
pera». Fondi questi, gestiti dalla
Sovraintendenza ai Beni
Architettonici e Paesaggistici di
Ancona, committente dei lavori.
Milioni previsti, che con gli attua-
li tagli alla cultura, sembrano
sempre più lontani.
Tutto iniziò con il progetto avan-
zato dall’architetto Giancarlo de
Carlo, nel novembre 1998. Da lì è
poi nato un Comitato Spontaneo
per la Data per tutelare le ex scu-
derie ducali. Il cantiere è ripartito
dal 2007 dopo un iter travagliato,
bloccato anche da un istruttoria
del Icomos, organo dell’Unesco.
«Una grossolana falsificazione del-
l’opera d’arte» precisa Lorenzo
Pagnini, responsabile beni cultu-
rali di Limen, associazione per la
tutela del patrimonio architettoni-
co italiano «Come copertura è
stata scelta una falda inclinata
rivestita a coppi in laterizio antica-
ti, simili a quelli delle coperture del
palazzo. Questo al posto della vec-
chia soluzione in vetro (acciaio e
cristallo) proposta correttamente
nel progetto di De Carlo».
Copertura che invece sarebbe
stata a norma, secondo la carta
del Restauro del 1972, dove
all’art.6 comma 2 si rifiutano
“completamenti in stile che falsi-
fichino l’opera”.
Rimane tutto immobile, con uno
spazio ristrutturato a metà, dove
i fondi ministeriali sembrano
ancora un lontano miraggio.
gniamo anche artisti provenienti
qualcosa” I SITI da diversi Paesi,
Dal riconosci- come Laurana
mento derivano ITALIANI che era dalmata.
vincoli al Questo scambio
Comune? ha prodotto i nostri monumenti,
“Certamente. La città murata come il Palazzo Ducale. Anche nei
deve essere conservata perché il secoli successivi, Urbino ha sem-
titolo di sito Unesco non lo si pre mostrato di saper interpretare
mantiene in eterno, se non gli si la nuova cultura. Oggi siamo un
danno le dovute cure. Ciò signifi- centro di formazione: più del 50%
ca mantenere quest’ identità e degli iscritti all’università viene da
questo progetto ormai compiuto fuori regione e arrivano ragazzi da
e definito” tutto il mondo”.
UNESCO: PER CAPIRNE DI PIU’
L’Unesco (Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Educazione,
la Scienza e la Cultura, con sede a Parigi) incoraggia dal 1945
la collaborazione tra le nazioni nelle aree di istruzione, scienza,
cultura e comunicazione. 10 i criteri necessari per il riconosci-
mento, 2 quelli soddisfatti dal centro storico di Urbino: 1)
mostrare un importante interscambio di valori umani, in un
lungo arco temporale, sugli sviluppi nell’architettura, nelle arti
monumentali, nella pianificazione urbana; 2) costituire un
esempio straordinario di una tipologia edilizia che illustri un
importante fase nella storia umana. Questa la motivazione
nella Lista del Patrimonio Mondiale: "L’aspetto della città è
giunto intatto fino a noi e rappresenta il vertice dell'arte e del-
l'architettura del Rinascimento, adattata al suo ambiente e al
suo passato. La città ha attirato alcuni dei più illustri eruditi e
artisti che hanno creato un complesso urbano d'eccezionale
omogeneità, influenzando lo sviluppo culturale del resto
d’Europa”.

5
 il Ducato
Il Sindaco: “Sono contrario, ma se sarà applicata sarà massimo di 1 euro”
Tassa di soggiorno: sì o no?
Se le entrate non vanno a incentivare il turismo, commercianti e albergatori uniti sul fronte del no
ROSSELLA NOCCA
A
lla città ducale la
tassa di soggiorno
non piace. Ma
deve iniziare a con-
siderare l’idea che
potrebbe essere
introdotta. Il 3 marzo è stato
infatti approvato il decreto sul
federalismo fiscale municipale
che prevede, fra le altre cose, la
possibilità per i capoluoghi di
provincia, le unioni di Comuni, le
località turistiche e le città d’arte
di imporre una tassa da 0,50 fino
a 5 euro per notte a coloro che
alloggiano nelle strutture ricetti-
ve. Entrate che andrebbero a
finanziare interventi di promo-
zione del turismo e di manuten-
zione, fruizione e recupero dei
beni culturali e ambientali locali
e dei relativi servizi pubblici.
Il sindaco Franco Corbucci espri-
me la sua contrarietà: ”Questa
storia di far applicare le tasse ai
Comuni non mi piace per niente.
Il governo dovrebbe avere il
coraggio di mettere lui le tasse e
dare le risorse ai Comuni, invece
di imporre tagli alle amministra-
zioni locali e poi dar loro la possi-
bilità di far pagare le tasse ai cit-
tadini”. Ma è anche vero che, “se
continuano a tagliare risorse
come hanno fatto finora, da
qualche parte i soldi li dovremo
trovare”. In ogni caso, il primo
cittadino garantisce: “Io mi
impegnerò perché venga appli-
cata al minimo, 50 centesimi,
massimo 1 euro e perché diventi
un fondo a disposizione della
cultura e del turismo”. Settori
che, per Urbino ancor più che
per altre città, sono linfa vitale,
anche se “lo Stato, con i suoi
tagli, ci ha detto in poche parole
che sono degli optional”.
Gli operatori del commercio, dei
servizi e del turismo stanno
facendo fronte comune contro
l’introduzione della tassa, che
ritengono un deterrente per i
turisti. Fra l’altro, essendo le pre-
notazioni del 2011 per la maggior
parte evase, gli operatori turistici
dovrebbe rinunciare a parte dei
loro guadagni per coprire la
somma. La Federalberghi-
6
Confturismo aveva minacciato
la chiusura delle strutture per il
ponte del 17 marzo in segno di
protesta, ma ha poi deciso di
accettare le prenotazioni per
onorare l’Unità e per non procu-
rare altri danni al settore. Gli
albergatori si sentono presi in
giro, perché prima si richiede
loro il sacrificio di non aumenta-
re i prezzi nonostante i rincari
generali e poi si vedono costretti
a farlo per un balzello comunale.
Secondo Egidio Cecchini, segre-
tario della Confcommercio di
Urbino, “il turismo è un settore
che andrebbe se mai defiscaliz-
zato, riducendo l’imposizione,
che per esempio rispetto a
Francia e Spagna, nostre dirette
concorrenti, è già oggi molto più
alta. E invece si ripristina una
tassa che c’era 15-20 anni fa.
Tutto ciò in un periodo non
semplice, in cui la crisi rischia di
ridurre i flussi di turisti”.
“Parliamo di incrementare lo
sviluppo del turismo nelle
nostre zone e invece di dare
incentivi andiamo ad applicare
imposte in più, che significhe-
ranno sicuramente un calo di
presenze”, dice Domenico
Passeri, segretario provinciale
Fiepet Confesercenti Urbino.
C’è scetticismo anche sull’even-
tuale destinazione delle risorse.
“L’imposta servirà a ripianare i
Comuni di fondi che lo Stato
non dà, difficilmente sarà inve-
stita nel turismo”, dice Cecchini.
“Se aumentassero i servizi, la
tassa potrebbe anche essere
un’ottima cosa, ma sicuramente
non sarà così”, gli fa eco
Valentino Gostoli della
Degusteria Raffaello. I turisti
sembrano disposti a pagare una
piccola somma in più per poter
ammirare la città di Raffaello.
Ma a condizione che ciò serva a
migliorare i servizi e la conserva-
zione del territorio. Per Rosanna
Pagano, turista di Sestri Levante,
“la tassa di soggiorno potrebbe
essere una cosa giusta, a patto
che i fondi non facciano degli
‘strani percorsi’. Anche perché
Urbino è una cittadina partico-
lare, che ha bisogno di essere
adeguatamente tenuta e conser-
vata per il bene dei posteri”.
Il sindaco di Urbino Franco Corbucci
I centri commerciali dividono gli urbinati
La battaglia dello shopping
CATALDO COLLAZZO
I
centri commerciali conquistano la città del
Duca. Duemilacinquecento metri quadri di
superficie è lo spazio che nelle strutture di
Nuovo Consorzio e Nuova Porta Santa Lucia sono
destinate a rilanciare le prospettive di progresso
commerciale.
I negozianti del centro sono però divisi. C’è chi li
considera un male a causa dei già precari incassi,
in parte dovuti alla crisi e alla scelta di molti urbi-
nati di fare compere in altre città. “Sopravviviamo
solo grazie a turisti, studenti universitari e qual-
che cliente affezionato. Un centro commerciale ci
toglierebbe anche questi” dice un commerciante.
Altri intravedono invece una possibilità di rilan-
cio per la città come Stefano Gamba, titolare dei
un negozio di abbigliamento in centro: “Non
sono contrario all’idea di aprirli. Sono fiducioso
che le persone che verrebbero ad Urbino potreb-
bero anche non limitarsi a fare acquisti e ripartire
ma girare per il centro e fermarsi nei vari negozi”.
Intanto la ditta costruttrice, Torelli Dottori Spa, si
sta occupando anche dell’affitto dei locali. Ogni
spazio sarà di un minimo di duecentocinquanta
I PUNTI
A quanto ammonta
L’imposta di
soggiorno va
da 0,50 a 5 euro
Chi la paga
I turisti quando
pernottano nelle
strutture alberghiere
Chi la incassa
I Comuni, che la
prelevano ogni 3
mesi dagli albergatori
metri quadri. Troppo grandi dicono i commer-
cianti per decidere di trasferire le piccole attività
del centro “oltre alle spese dell’affitto occorrereb-
be prendere del personale; rischierei di avere più
costi che benefici. Penso che quegli spazi siano
accessibili solo per i grandi marchi”.
Non è dello stesso parere invece il segretario della
Confcommercio, Egidio Cecchini, che vede nelle
opere in corso una grande possibilità di rinnova-
re il commercio e attirare più persone disposte
non solo ad acquistare ma anche a girare la città.
“Abbiamo avuto alcuni incontri con i negozianti
in cui si è discusso delle prospettive di crescita in
termini economici. Alcuni di loro sono in trattati-
va con la ditta, spero comunque che il numero di
investitori aumenti”.
La cittadinanza sembra invece aver accolto con
favore l’apertura di quelle strutture: “Un centro
commerciale permette di avere più scelta e di non
essere costretti a spostarsi verso altre città”. Se il
pensiero degli urbinati si divide sulla necessità o
meno di aprire i centri commerciali, unanime
appare invece l’amarezza nel vedere come il pae-
saggio della città patrimonio dell’Unesco sia stato
deturpato da tanto cemento.

L’assessore Spalacci ha pronto un pacchetto di interventi
Basta pratiche lumaca
La Cna: “Tempi troppo lunghi per i permessi”. L’Amministrazione corre ai ripari
MASSIMILIANO COCCHI
V
uoi allacciare un
pannello fotovol-
taico alla tua abita-
zione? Se sei a
Urbino devi aspet-
tare almeno 5/6
mesi per avere l’autorizzazione.
Per ampliare o ristrutturare il tuo
immobile la trafila e i tempi sono
gli stessi.
La burocratica dell’ufficio urbani-
stica del Comune colpisce cittadini
e aziende (edili soprattutto), che
per vedere istruita una pratica
devono armarsi di santa pazienza
e… aspettare. Da adesso, però,
potrebbe non essere più così.
I ritardi erano stati denunciati
dalla Confederazione nazionale
dell’artigianato e della piccola e
media impresa di Pesaro e
Urbino il 15 febbraio scorso;
all’allarme ha risposto l’assessore
all’Urbanistica Massimo
Spalacci e la soluzione sembra
possibile. L’amministrazione ha
pronto un pacchetto di straordi-
nari per far sparire le pratiche
lumaca, in modo che “entro l’e-
state – promette Spalacci – la
situazione sarà tornata alla nor-
malità”.
Nell’incontro fra le parti di mer-
coledì 9 marzo Lorenzo Santi,
presidente di Cna, e Paola
Travagliati, che per Cna sta costi-
tuendo un elenco di imprese
impegnate in appalti pubblici,
hanno sottolineato come “arti-
giani e imprese vedono nella
lentezza burocratica l’ostacolo
più grande per la ripresa dell’e-
conomia. Anche le pratiche di
condono regolarizzate, ma non
chiuse a livello amministrativo,
rappresentano un blocco che
impedisce di fatto di sfruttare le
opportunità offerte dal Piano
Casa. Uno strumento utile per
l’accorpamento all’abitazione
principale dei vani accessori e
delle pertinenze per un amplia-
mento fino a 70 mq”.
La denuncia è arrivata da arti-
giani e tecnici del territorio, ma
ad essere più colpiti sono cittadi-
ni e aziende.
“La situazione rimane delicata a
causa del clima economico
generale – dice Cna – e questi
ritardi incidono sulla produttivi-
tà delle imprese. Con questi
tempi il rischio è quello di soffo-
care anche la possibilità per i cit-
tadini di accedere alle detrazioni
fiscali fra il 36 e il 55% previste
dal Piano Casa”.
La causa di questa lentezza?
Carenze di organico dovute al
pensionamento di un dipen-
dente non rimpiazzato causa
blocco delle assunzioni, ad una
maternità e a una malattia pro-
lungata. Contingenze, insom-
ma, che l’amministrazione è
pronta a fronteggiare.
Il Comune ha annunciato l’im-
minente pubblicazione di un
bando di concorso (della durata
di almeno due anni) per la colla-
borazione con un professionista
esterno che sarà pagato in base
alle pratiche evase; è pronta
inoltre la riorganizzazione del-
l’ufficio con e l’attivazione di un
front-office che dia risposte
immediate circa l’ammissibilità
o meno di una pratica. Un pac-
chetto di straordinari, infine,
coinvolge dipendenti di catego-
ria D (architetti e ingegneri) e C
(impiegati), che saranno impie-
gati esclusivamente alla istrut-
toria delle pratiche edilizie arre-
trate.
Risposte definite “soddisfacenti”
da Santi, che potranno dare fiato
alle 213 imprese del territorio
urbinate, soprattutto a quelle del
settore edile che hanno patito
una riduzione del 5,3% negli
anni della crisi.
ECONOMIA
Rivoluzione verde
Contro la crisi
l’editoria
è già digitale
ALBERTO SOFIA
I
l libro si trasforma, ma
Urbino non sembra impre-
parata. Dal cartaceo al digi-
tale:cambia il supporto fisico,
ma non il contenuto.
La rivoluzione degli e-book
non preoccupa E.
Laboratorium, cooperativa di
docenti e studenti, che si occu-
pa di innovazione tecnologica
ecocompatibile.
“La green economy – afferma
Giovanni Torrisi, membro della
cooperativa – non prevede solo
la produzione di energia da
fonti rinnovabili, ma anche la
riduzione dei consumi energe-
tici e delle materie prime”. Gli
e-book permettono grandi
risparmi non solo per produt-
tori e consumatori, ma soprat-
tutto per l'ambiente. Non serve
più abbattere alberi per la pro-
duzione di cellulosa e manda-
re al macero le copie invendu-
te: “Si riduce la carta in circola-
zione e si azzerano i costi ener-
5/6 getici per la produzione, il tra-
sporto e la distribuzione”.
Consumi nulli anche nella let-
tura: la tecnologia e-ink preve-
de l’uso di luci esterne per
I mesi necessari visualizzare il testo, dato che gli
per istruire una pratica e-reader non sono retroillumi-
nati come tablet o PC.
all’ufficio Urbanistica Se si abbassano i costi di pro-
duzione, anche il consumatore
potrà acquistare libri ad un
prezzo minore: “Un lettore
213 costa tra i 100 e i 300 euro, ma
in seguito si recupera la spesa.
Così si accede più facilmente
alla cultura”. Senza dimenticare
gli altri vantaggi, dalla conser-
Le imprese vazione in un solo apparecchio
in attività di migliaia di volumi, alla facili-
tà di trasporto e di lettura,
nel terrritorio urbinate attraverso la possibilità di
ingrandire e ascoltare il testo.
“E’ una tecnologia adatta alle
5,3% disabilità e alle categorie debo-
li, che permette di abbattere
barriere cognitive e culturali”.
Se in Italia la diffusione è anco-
ra limitata, negli USA è avvenu-
La riduzione to lo storico sorpasso degli e-
delle aziende edili book sulle copie cartacee:
“L'abbattimento dei costi deve
negli anni della crisi. essere maggiore. In trent'anni
però i vecchi libri andranno
definitivamente in pensione”.
7
 il Ducato
Viaggio nel carcere di Fossombrone, alla scoperta della rivista fatta dai detenuti

Liberi nel “Mondo a Quadretti”

L’idea nasce tra il 2003 e il 2004, per iniziativa di una onlus. Tutti i detenuti possono fare i “giornalisti”
rivista è strumento di espressio-
SILVIA BALDINI
ne del represso e di rieducazio-

“D
i me
hanno
arrestato
solo il
corpo e
non la
mente. Per questo sono ancora
libero”.
Ha la voce decisa Salvatore, di
chi ha voglia di abbattere un pre-
giudizio. Per chi è costretto a
vivere una vita dietro le sbarre, la
scrittura può essere uno stru-
mento di ‘evasione’. Mondo a
Quadretti è la rivista con cui que-
sta possibilità si è concretizzata
per lui e per molti altri compa-
gni.
Detenuto di alta “Per i
sicurezza,
Salvatore sta par-
lando da quaran-
carcerati
ta minuti nella
stretta sala dei
scrivere
colloqui del car-
cere di
significa
Fo s s o m b r o n e :
qui risiedono
ritrovare
ergastolani e per-
sone con pene il senso
superiori ai 10
anni. dell’umanità”
La saletta ha un
colore tenue, molle. Gli interni
grigi del carcere trasmettono un
senso d’ordine cristallino,
nonostante qui abiti un’umanità
che si è persa nel disordine. E
che ora parla di libertà: quella
che può regalare una penna in
mano, arma potente contro il
pregiudizio e l’ignoranza. Nel
silenzio della stanza, in attimi in
cui curiosità e attesa si mescola-
no incerte, la sua voce si leva
sicura: non sembra percepire
sbarre davanti a sé. “Il carcere ha
dato a molti di noi una grossa
opportunità, quella di capire
cos’è l’ignoranza: l’incapacità di
comprendere il valore della
libertà. E quella più grande si
conquista con la cultura”.
Antonio, il detenuto dallo stesso
sguardo consapevole che gli
subentra poco dopo nel collo-
quio, continua così: “La rivista
per cui scriviamo ci consente di
comunicare con l’esterno. Io
sono capitato per caso nella
redazione ma ho continuato
volentieri il lavoro: tutto è inizia-
to grazie al coinvolgimento di un
ne”.
Tutto nasce tra il 2003 e il 2004,
racconta invece Giorgio
Magnanelli, l’editore: “Avevamo
scoperto scritti inediti di carce-
rati, che abbiamo deciso di
pubblicare. I detenuti scriveva-
no di tutto: riflessioni sulla loro
vita dentro il penitenziario e
sull’attualità, ma anche sempli-
ci ricette di cucina. Perciò
abbiamo pensato a uno stru-
mento di espressione più siste-
matico, che potesse tenerli
impegnati con regolarità: una
pubblicazione periodica poteva
essere la soluzione ideale.
E’ nata così
Mondo
Quadretti, che
a
prende il nome
dal titolo di una
poesia scritta da
un carcerato.
L’ o m o n i m a
associazione di
v o l o n t a r i a t o,
nata nel 2000, si
è fatta carico
delle spese per la
stampa e oggi
distribuiamo la
rivista in 600
copie circa: i destinatari sono i
detenuti, le loro famiglie e altri
istituti penitenziari”.
Giovanni Santarelli, giornalista
e direttore responsabile,
aggiunge: “Crediamo il carcere
il luogo ideale in cui i diritti fon-
damentali delle persone vanno
garantiti. La rivista è uno stru-
mento per far conoscere a tutti i
bisogni profondi dei detenuti”.
Bisogni, speranze, diritti: quello
di essere riconosciuti dal
mondo come uomini, prima
ancora che come detenuti. La
lezione più importante da
ricordare, varcando in uscita la
soglia nera di questo inaspetta-
to luogo di ‘libertà’.
Il cappellano racconta come è iniziata l’avventura editoriale
Don Guido: “Alla fine sono io l’editor” per reati gravi, ma ciò non significa fondamentale del recupero di

mio compaesano, già impegnato
come redattore. Un giorno mi
sono trovato ad aiutarlo con
alcune carte e ho potuto osser-
vare più da vicino l’attività. Alla
fine ho deciso di rimanere e di
contribuire anche io. Così noi
che abbiamo sbagliato ci faccia-
mo salvare dalla scrittura”.
Ancora poche domande ed è
tempo di andare. Una volta fuori,
risulta difficile continuare a pen-
sare al mondo e alle sue regole
come prima. Dentro la piccola
stanza dei colloqui è accaduto
qualcosa di inaspettato: un
inimmaginabile scambio di
umanità.
“Per questi uomini feriti dal
corso delle cose e dalle azioni del
passato, la scrittura è strumento
di riscatto - spiega Don Guido
Spadoni, il cappellano del carce-
re, anche lui presente nella reda-
zione di Mondo a Quadretti - la
L’
idea di far nascere una rivista
all’interno del carcere è stata
portata avanti da voi educa-
tori. Come hanno reagito i detenuti?
«Molto bene. Con il tempo ci siamo
accorti che la scrittura era la soluzio-
ne di una situazione di profondo dis-
agio che i detenuti soffrivano. Il pro-
blema esisteva ma era nascosto dalla
routine quotidiana. I detenuti conti-
nuavano a fare la vita di ogni giorno e
noi a impegnarci per il loro sostegno.
Don Guido Ma non bastava».
Spadoni, Cosa mancava loro, secondo lei?
il cappellano «La possibilità di poter uscire, anche
della casa solo con il pensiero, dalle quattro
di reclusione mura in cui sono costretti a vivere.
Mancava loro la speranza di potersi
di Fossombrone
in qualche modo mostrare al mondo
come esseri umani. Le persone
all’interno del carcere di
Fossombrone scontano pene dure,
che non si debba offrire loro un’occa-
sione di recupero».
La cultura può essere una forma di
riscatto?
«E’ la prima forma di libertà che qua
dentro, paradossalmente, i detenuti
sperimentano. Uno di loro si è anche
laureato in filosofia. Non è l’unico ad
aver approfondito questioni cultura-
li. Il carcere porta a riflettere su di sé
e su quello che è mancato nella pro-
pria vita, anche il fatto di non essersi
mai interessati ad allargare i propri
orizzonti di conoscenza».
La diffusione della rivista all’esterno
del carcere è utile a combattere il
pregiudizio?
«Di certo aiuta a far conoscere stati
d’animo e pensieri dei detenuti.
Quando scrivono, riflettono anche su
quello che sono stati. E’ un passaggio
coscienza. Però c’è ancora molto da
fare: nella mentalità comune queste
persone sono prima di ogni altra
cosa criminali».
Come è organizzato il lavoro reda-
zionale e quali spazi occupate?
«All’inizio c’era un detenuto che
conosceva i programmi di impagina-
zione video. Una volta acquistati i
computer e creata una vera redazio-
ne, il lavoro è partito. Oggi abbiamo
un’organizzazione solida: chiuso un
numero, si inizia subito a program-
mare il successivo. Viene fatta girare
una circolare in carcere dove si avvi-
sa che è possibile inviare i contributi.
Il materiale scritto a mano dai dete-
nuti viene trasportato su supporti
magnetici e portato a stampare, una
volta corretto. Così prende vita la
nostra piccola creatura». s.b.

8

Incontro con l’artista centenario
La matita di Franci
segno di un secolo
BARBARA LUTZU
In basso
a sinistra,
la copertina
della rivista
trimestrale
“Mondo
a Quadretti”,
curata
dai detenuti
del penitenziario
di massima
sicurezza.
In alto, uno
scorcio
del carcere.
A destra
un’immagine
di Umberto
Franci mentre
disegna
“G
li anni
più belli
della mia
vita sono
s t a t i
quando
frequentavo la Scuola del Libro
di Urbino: sempre in giro, in
campagna, a disegnare”. A 101
anni Umberto Franci non ha
ancora smesso di passare ore al
tavolo da disegno, circondato
da matite e cartoni. La sua è
una passione che lo accompa-
gna fin da quando era bambino
e basta guardarlo negli occhi
quando racconta la sua storia
per capire che non potrebbe
vivere senza i pastelli tra le
mani e un foglio bianco dove
INCONTRI ALL’ATENEO disegnare i paesaggi della sua
terra. Ed è così che ha iniziato
tanti anni fa, disegnando, con
Alla ricerca dell’utopia: la tecnica dell’incisione (la xilo-
grafia), la vita dei contadini
immersi nelle campagne urbi-
istruzioni per l’uso nati.
“All’epoca vivevo vicino a piaz-
za Duca Federico, una piazza
Ciclo di conferenze sulla contraddizione del nostro tempo stupenda dove puoi vedere il
Rinascimento nelle finestre e
Al Magistero grandi invitati dibattono sul tema nelle porte dei palazzi. Lì è ini-
ziata la mia storia artistica,
quando decisi di affiancarmi a
“Se gli uomini non avessero incessantemente cercato di realizzare l’impos- Ettore di Giorgio, ottimo inciso-
re e bravo pittore, e a Francesco
sibile, il possibile non sarebbe mai stato raggiunto”. Piero Dorfles conclude Carnevali, uno dei più grandi
così, citando Max Weber, il suo intervento all’incontro di apertura del ciclo disegnatori, con una sensibilità
del tutto particolare”. Loro,
di conferenze “Dialoghi dell’Utopia”. Sei incontri a partire dal 29 marzo - insieme ad Aleardo Terzi e
l'ultimo il 10 maggio - organizzati da LaRiCA, Laboratorio di Ricerca sulla Mario Delitala, furono i suoi
Comunicazione Avanzata del Dipartimento di Scienze della Comunicazione insegnanti alla Scuola del Libro,
un punto di riferimento costan-
dell’università di Urbino, per iniziativa del suo direttore, Lella Mazzoli, con il te per tutta la sua carriera arti-
contributo di Carifano e Rai Radio 3 come media partner. L’utopia sarà la stica.
protagonista del dibattito, analizzata come concetto trasversale nella cultu- Ma il suo più grande maestro fu
suo padre: “Ovunque andrai –
ra e nella società moderna. Arte, tecnologia, filosofia, letteratura, impresa e racconta Umberto – fai il tuo
teatro, le sfaccettature sotto cui l'utopia prenderà forma. Alle conferenze lavoro senza risparmio, mi
parteciperanno, oltre ai docenti del dipartimento, altre illustri personalità diceva. E io non mi sono mai
risparmiato”.
come Gillo Dorfles ed Edoardo Camurri. p.r.a. Oltre ad aver insegnato disegno
per anni, prima in Calabria e
poi a Urbino, Umberto Franci è
CULTURA
stato anche assessore comu-
nale ai lavori pubblici, presi-
dente dell’Azienda del turismo
di Urbino e presidente
dell’Eca (Ente comunale di
assistenza): “Uno che ama la
propria città come l’amo io
non poteva non farsi coinvol-
gere. Per me Urbino è una
delle città più belle d’Italia,
anche Carlo Bo mi ha sempre
dato ragione su questo”.
A segnare la sua vita, però, due
guerre mondiali. Quando
scoppiò la prima aveva solo
sei anni ma ricorda ancora la
grande miseria. La seconda
l’ha vissuta sulla propria pelle;
a 21 anni fece il corso Allievi
Ufficiali a Spoleto, insieme ad
Amintore Fanfani, e in seguito
venne chiamato alle armi con
destinazione l’Africa orientale.
“Facemmo scalo al Pireo, in
Grecia, e quando ripartimmo
due dei nostri piroscafi furono
affondati dagli inglesi. Io stavo
sul terzo e ho pensato che
sarei morto. Ma invece di
mitragliarci ci hanno salutato.
Quello è stato il segno che
sono fortunato”.
Una bella famiglia, una pas-
sione diventata il suo lavoro,
una terra che è sempre stata
una fonte costante di ispira-
zione. Il suo segreto per la lon-
gevità è stato camminare in
mezzo alla natura, come face-
va ogni mattina prima di
andare a scuola. E aver sempre
condotto una vita tranquilla,
accontentandosi di ciò che
aveva, senza mai speculare
sulla sua arte. Quello per la
felicità è forse l’insegnamento
che per anni ha dato ai suoi
allievi: disegnare, disegnare,
disegnare. Che è ciò che conti-
nua a fare ogni giorno, seduto
al tavolo della sua cucina cir-
condato da tavolozze e pastel-
li, di fronte ad una finestra che
guarda la sua amata Urbino.
9
 il Ducato
Martedì 22 marzo a teatro Sanzio va in scena “L’uomo, la bestia e la virtù”

Quando il riso si fa amaro

La compagnia Vocitinte di Milano interpreta la commedia di Pirandello. La regia è di Antonio Mingarelli
VALENTINA BICCHIARELLI
seconda tappa della tournée
dopo il debutto a Recanati”, con-
commedia classica, si nascon-
dono temi cupi e amari che
Due attrici porta in grembo riuscendo così a
preservare le apparenze e a ripri-
della com- stinare l’ordine borghese”.
pagnia Perché ha scelto proprio questa
“Vocitinte”, commedia?
“Perché rappresenta lo spirito
In alto del teatro e del cinema italiano,
a destra ossia la capacità di far riflettere
una serata attraverso il sorriso. L’autoironia
è una parte fondamentale dell’i-
al “Black talianità, è il modo attraverso il
Jack” (foto quale affrontiamo la vita e pren-
di Evelyne diamo coscienza del mondo in
cui viviamo. Questo testo ha
Capitanio) ancora tanto su cui farci pensa-
In basso, re”.
a destra Che effetto fa dirigere una com-
pagnia di attori coetanei?
la “galleria “Molto stimolante. Lo spettacolo
volante” si costruisce insieme e diventa il
(foto frutto di un lavoro condiviso,
dove ognuno aggiunge il suo tas-
di Roberto sello personale. Tutto parte da
Magi) una mia analisi solitaria del
testo, è la fase in cui entro nell’o-
pera e la interpreto secondo la
mia ottica. Durante le prove poi
se ne discute insieme e la visione
iniziale si completa con il contri-
buto di ognuno. Per noi tutto è
più naturale perché ci siamo
diplomati insieme alla scuola del
Piccolo e il rapporto umano
arricchisce quello professiona-
le”.
Oltre ad essere regista Lei è
si sveleranno l’esatto opposto di anche attore, quale ruolo prefe-
quello che appaiono all’inizio”. risce?

R
iflettere col sorriso, fessa Mingarelli. rimangono attuali nella nostra L’opera solleva anche le proble- “La regia è la mia vera passione.
oggi come ieri. Cosa si deve aspettare il pubbli- società anche se l’opera è stata matiche legate al mondo delle Preferisco dirigere uno spettaco-
Pirandello torna a co urbinate? scritta nel 1919. Il tema del pote- donne. lo perché posso prestare mag-
suggerirci verità eter- “Uno spettacolo re per esempio “La visione fem- giore attenzione
al testo e ho tutto
ne sull’uomo e sulla
società grazie alla sua
godibile e pro-
fondo al tempo
Al pubblico che contamina
gli individui, li
minile è rimasta
la stessa. Ieri
“L’autoironia il tempo di farlo
commedia più amata e discussa, stesso. Nella ordina in una come oggi la mio”.
“L’uomo, la bestia e la virtù”. La nostra compa-
urbinate “uno scala gerarchica, donna subisce la è l’essenza Consiglierebbe a
pièce, che andrà in scena al tea- gnia non ci sono corrompe la loro sopraffazione del un giovane di
tro Sanzio martedì 22 marzo, attori di richiamo spettacolo vera natura corpo, la sua fisi- del teatro e entrare nel
unico spettacolo, sarà interpreta- conosciuti al obbligandoli a cità è usata dal- mondo del tea-
ta dalla compagnia Vocitinte per grande pubblico, profondo e i n d o s s a r e l’uomo come del cinema tro?
la regia di Antonio Mingarelli. Sul ma un gruppo maschere di ipo- strumento di “No, visti i tempi
palco si alterneranno sette giova- affiatato compo- godibile crisia e perbeni- affermazione del italiano: che corrono ci
ni attori, tra i 20 e 30 anni, tutti sto da professio- smo borghese. potere maschile. sono davvero
diplomati alla Scuola del Piccolo nisti bravi e seri. al tempo Sulla scena si La storia della riflettere poche prospetti-
Teatro di Milano diretta da Luca Mi auguro che il alternano perso- protagonista, la ve materiali di
Ronconi. Stessa formazione pro- pubblico si faccia stesso” naggi dalle iden- signora Perella, divertendosi” sopravvivere.
Purtroppo la cat-
fessionale anche per il regista, 28 coinvolgere dalla tità violate che si diventa emblema
anni, che esordisce alla direzione loro interpretazione arrivando a muovono in una società erosa di questa strumentalizzazione. tiva gestione del
della sua prima commedia. “Non percepire il messaggio vero del dall’apparenza. I tre protagoni- L’amante, infatti, la spinge a settore culturale penalizza tutti:
abbiamo mai recitato al teatro testo, che sta oltre il sorriso”. sti, coinvolti in un triangolo donarsi al recalcitrante marito tagliare l’arte e la cultura vuol
Sanzio e siamo molto emoziona- Qual è questo messaggio? amoroso, abbasseranno la per nascondere la vera paternità dire reprimere la coscienza criti-
ti, anche perché Urbino è solo la “Dietro l’aspetto farsesco della maschera nel corso dell’azione e del figlio illegittimo che la donna ca dell’intera società”.

car Cinema
AMICI MIEI…COME TUTTO
EBBE INIZIO
Cinema Ducale
scherzi ai fiorentini in cui gioca la sua
parte anche Lorenzo il Magnifico

IL CIGNO NERO
NESSUNO MI PUO’
GIUDICARE
Cinema Nuova
Luce
RASSEGNA CINEMANIA
Cinema Nuova Luce
IN UN MONDO MIGLIORE
Mercoledì 23 e

te
Feriali: Cinema Ducale Fino al 22 giovedì 24
20.30/22.30 Feriali: marzo marzo
Festivi: 20.30/22.30 Feriali: 21.15 ore 21.15 .
16.30/18.30/ Festivi: Festivi: Ingresso ridotto
20.30/22.30 16.30/18.30/ 17.30/21.15 4 euro
20.30/22.30

llo
Di Neri Parenti con Christian De Sica,
Michele Placido, Giorgio Panariello,
Paolo Hendel e Massimo Ghini.
Nella Firenze di fine ‘400 cinque
Di Massimiliano Bruno, con Raoul Di Susanne Bier con Mikael
Di Darren Aronofsky, con Natalie Bova, Paola Cortellesi e Rocco Persbrandt, Markus Rygaard e
Portman e Vincent Cassel. Papaleo. William Jøhnk Nielsen.
Ne "Il lago dei cigni" sono previsti i La vita di Alice sembra un sogno fin- L’amicizia tra due adolescenti, Elias

ne
goliardici personaggi sono alle prese
con divertenti avventure.
Ossessionati dalla voglia di prolun-
gare la giovinezza e sfuggire alle
responsabilità dell’età adulta, tirano
ruoli dell'innocente cigno bianco,
adatto a Nina, e del sensuale cigno
nero, più adatto a Lily. La rivalità tra
le due ballerine, porterà Nina ad
esplorare il suo lato oscuro.
ché suo marito muore lasciandola
sul lastrico con un figlio a carico. E’
così che diventa una ‘escort’, ma nel
suo percorso incontra un uomo
semplice e affascinante.
e Christian, si trasforma in una peri-
colosa alleanza. I protagonisti sono
coinvolti in un inseguimento mozza-
fiato in cui è in pericolo la loro stes-
sa vita.

10
 SPETTACOLI
A Trasanni concerti e dj-set

MARTINA MANFREDI nizzato da diversi staff di ragazzi
coordinati della rivista “Open-
La voglia di live
sale sul palco
del “Black Jack”
tipo”. Ogni evento ha riunito al esce per ascoltare un concerto 2011edalSikulaReggefestival.An-
“Black Jack” tra le 300 e le 600 per- bevendo qualcosa e non il con- cora in costruzione il programma

L
a città universitaria
ha trovato il suo
ritmo. Con il nuovo
anno accademico è
nato uno spazio in cui
i giovani urbinati pos-
sono soddisfare la loro voglia di
musica dal vivo: il circolo cultu-
rale e ricreativo Fenalc “Black
Jack”, a Trasanni. Se i pub del
centro storico, per una delibera
del consiglio comunale, non
possono “essere modificati per
ospitare concerti o altro”, il
“Black Jack” invece ci è riuscito
grazie alla formula del circolo
culturale e alla sua posizione,
lontano dalle abitazioni (per
house”, ma i concerti dal vivo in
particolare sono programmati
da Alessandra Narcisi e Giuseppe
Di Martino di “Dicks and Decks
Eventi”, un’associazione nata a
Urbino per promuovere la musi-
ca nel territorio. “Non è stato faci-
le – racconta Alessandra - porta-
re il live a Urbino, ma l’iniziativa
del Black Jack ha avuto successo,
la gente si è mostrata molto inte-
ressata proprio perché in città
mancava una proposta di questo
Prende quota l’antica tradizione degli aquilonisti urbinati
sone che hanno potuto ascoltare
gruppi di blues, garage, stoner,
rock indipendente e pop d’auto-
re. “Di tutto un po’ – continua
Alessandra – secondo una sola
regola fondamentale: scegliere
gruppi con materiale proprio,
perché è la creatività emergente
che vogliamo promuovere, non
un juke-box di esecuzioni”. Il ri-
sultato? “Ottimi scambi in cui la
musica è la protagonista assolu-
ta: per la prima volta qui in città si
trario” conclude Alessandra.
Questi i prossimi appuntamenti:
sabato 19 marzo il “Black Jack”
porta a Urbino “Maledetta Prima-
vera”, l’iniziativa di Rockit per so-
stenere la musica italiana con con-
certi in contemporanea in tutt’Ita-
lia: sul palco di Trasanni salirà per
l’occasione il rock dei Canebianco
e dei Joe Maple. Ultimo appunta-
mento di marzo, sabato 26 con il
concerto dub dei “Dub all sense”,
in arrivo dal Rototom Sunsplash
dei prossimi mesi, anche se il pro-
prietario del locale garantisce una
certezza: “Seguiamo il calendario
degli universitari, i nostri primi
clienti, quindi continuiamo fino
alla fine di maggio e poi repliche-
remo sicuramente il prossimo an-
no accademico: l’amministrazio-
ne ha sempre ostacolato la possi-
bilità di fare musica live in città, ma
ora che noi ci siamo riusciti, siamo
soddisfatti e vogliamo continuare
a sostenerla”.

Quante comete nel cielo turchino

non disturbare chi dorme). Lo
scorso ottobre è stata inaugura-
ta la sala concerti del circolo,
350 metri quadrati con palco,
maxi schermo, bar e un impian-
to audio pensato per accogliere
le proposte di giovani musicisti
a 360 gradi. “Abbiamo comin- MADDALENA OCULI Oggi la “festa dell’aquilone” è
ciato come sala giochi – raccon- gestita da Ami servizi, una società
ta Ruggero Pretelli, proprietario che organizza manifestazioni per

del locale – poi le tante richieste
di esibirsi che arrivavano dalle
band della zona ci hanno con-
vinto a investire in questa dire-
zione: appena si è saputo che
potevamo ospitare i live, il
nostro contatto Facebook è
stato sommerso di richieste,
non solo da ragazzi della zona
ma da mezza Italia, tanto che
potremmo organizzare un live
al giorno”. Dal primo evento del
31 ottobre, il sabato è la serata
del “Black Jack”, in cui le esibi-
zioni dal vivo dei vari ospiti si
alternano e si affiancano ai dj-
set più diversi: electro, metal,
funky, ska, punk; “l’importante
è che sia musica alternativa, la
house e la commerciale la
lasciamo alle discoteche”, spie-
ga Ruggero.
Il calendario degli eventi è orga-
“O
r siamo fermi: abbiamo
in faccia Urbino/ven-
toso: ognuno manda
da una balza/la sua cometa per il
ciel turchino.”
Un’immagine tanto scolpita nei
ricordi degli studenti italiani
quanto cara agli urbinati. L’ha
disegnata Pascoli per la prima
volta in una delle sue poesie. Uno
squarcio di cielo azzurro gremito
di aquiloni che volano cullati dal
vento di Urbino. La stessa imma-
gine tutti gli anni a settembre si
materializza nella “festa dell’aqui-
lone”, un vero e proprio spettacolo a cielo
aperto in cui si sfidano 10 contrade della città
e fanno gareggiare i loro capolavori realizzati
in carta e canna. E ognuno di essi “ondeggia,
pencola, urta, sbalza,/risale, prende il vento”,
proprio come scriveva il poeta.
L’evento è da ricondurre agli anni del secon-
do dopoguerra quando l’antica tradizione
aquilonistica urbinate si ufficializzò in sagre
annuali con competizioni per tenere impe-
gnati gli orfanelli della città. Col tempo le
gare hanno assunto una valenza di promo-
zione del territorio anche grazie all’Auda,
associazione urbinate degli aquilonisti, che
dagli anni 80 ha preso le redini delle tradi-
zioni.
la città. A fianco di questo spetta-
colo di colori Auda ha allestito un
evento il 17 marzo alla fortezza, e
ne ha in programma uno per il 25
aprile, nello stesso posto, alle
14.30.
Ha sempre lo scopo di valorizza-
zione e promozione del territorio
l’ultima stupefacente proposta di
Auda: un aquilone di 70 metri
quadrati che porti in giro per i
cieli d’Italia le opere esposte nel
Palazzo Ducale e di qualsiasi
mostra presente in zona: una vera
e propria galleria volante.
Ma l’arte dell’aquilonismo non
vuol solo dire spettacolo, ma spettacolarità. È
per questo che oltre ad Auda a Urbino è nata
AIAT, associazione internazionale aquiloni
da trazione, che organizza corsi e competi-
zioni sportive. Su terra, acqua o neve lo
scopo è sempre lo stesso: farsi trascinare per
aria dagli aquiloni.

Mostre Spettacoli E…STATE AL SESTA LUNA Incontri STASERA PARLIAMO DI…

OTTO PREGHIERINE L’UOMO, LA BESTIA Teatro Sanzio RAPHAEL GUALAZZI Prevenzione e educazione
PER UNA E LA VIRTU’ Sabato 26 TEATRO SANZIO alla salute.
NUOVA VITA Teatro Sanzio marzo ore 21 Sabato 19 marzo
B o t t e g a Martedì 22 ore 17.30 Gadana, via dei Gelsi 2,
Giovanni marzo L’associazione lunedì 21 marzo ore 20.30
Santi, Casa ore 21 culturale Dopo il grande successo di “Il Naturopata ti può essere
natale di “ A r t i s t i Sanremo 2011 Raphael d'aiuto! - Il destino della Tua
Raffaello Una delle com- Imprevisti” di Gualazzi torna a Urbino. I fan salute è nelle Tue mani”.
Dal 19 marzo (vernissage medie più cele- Fermignano porta in scena potranno salutare il cantante Relatore: Dott. Wilmer
ore 11) fino al 2 aprile bri di Pirandello torna sulla un musical scoppiettante al Teatro Sanzio dove sarà Zanghirati Urbanaz (esperto
dal lunedì al sabato scena grazie alla Compagnia diretto da Tania Biondi. premiato dal sindaco Franco in fitoterapia, oligoterapia e
9-12.30/15-18.30 Vocitinte di Milano per la regia Sette storie si intrecciano Corbucci e dal presidente aromaterapia)
di Antonio Mingarelli. Sette gio- sul palcoscenico per dar vita della Provincia Matteo Ricci. Lunedì 28 marzo ore 20.30
In esposizione otto calcogra- vani attori si cimentano in uno a una divertente ed emozio- Raphael poi si farà intervista- “L'iridologia: questa scono-
fie di Giuliano Della Casa e spettacolo farsesco e amaro nante estate al camping re dal pubblico sul palco del sciuta!” Relatore: Dott.
otto testi di Antonio Moresco dove agiscono personaggi viola- Sesta Luna. Sanzio, per raccontare tutte le Massimo Volponi (medico chi-
rilegati insieme dagli alunni ti e corrotti da maschere impo- Per info 3471679812 emozioni della sua nuova vita rurgo)
del Liceo Artistico di Urbino. ste dalla società di ieri e di oggi. da star.

11
 il Ducato
Pivato: “Unire Urbino e Macerata? Si può fare, ma non a scapito nostro”

“Non taglieremo le lauree”

Il rettore: ci saranno solo accorpamenti fra corsi. Ipotesi master per sostituire Moda ed Editis
MARIA SARA BERTUCCIOLI Guidi, l'amministratore dele- Sembra che Urbino sia colpi- sità italiana: sono stati taglia- toriamente, ma ricordandoci
gato di Alberta Ferretti e ta in maniera importante dai ti il 50% dei corsi a livello comunque che l'innovazione

“P
arlare di tagli
è sbagliato.
Noi vogliamo
solo raziona-
l i z z a r e
l’Università per il bene degli
studenti. Procediamo per
accorpamenti, ma nel nome
della tradizione. Gli unici
corsi che chiuderanno, ma
che cercheremo di recupera-
re in altro modo, sono quelli
di Design della Moda ed
Editoria, informazione e
sistemi documentari. Gli altri
subiranno solo una mutazio-
ne: da corso di laurea a curri-
culum”. Così il rettore Stefano
Pivato presenta l'offerta for-
mativa dell'Università per il
prossimo anno accademico.
Parola d'ordine razionalizza-
re, ma nel nome della tradi-
zione.
Rettore, eppure si è parlato
di tagli, quali sono effettivi?
“Ribadisco: i corsi chiusi
saranno due, la triennale in
Massimo Berloni di DondUp. tagli. nazionale. Siamo di fronte a non si costruisce senza tene-
Sono stati proprio loro a vole- “È una situazione che non un processo di razionalizza- re presente la tradizione”.
re un incontro con colpisce solamente il nostro zione e speriamo di agire in Si è accennato anche alla
l'Università. Tra le ipotesi c'è Ateneo, ma è un processo che maniera virtuosa. È un passo proposta di confederazione
quella, quindi, di un master”. sta investendo tutta l'univer- che dobbiamo fare obbliga- di università a livello regio-
nale. Come valuta questa
ipotesi?
“Di deciso non c’è nulla, ma
sottolineo che qualunque
tipo di federazione non deve
penalizzare l'università di
Urbino, ci deve essere una
razionalizzazione generale.
Intanto si sta pensando di
confederarsi soprattutto per
quanto riguarda i servizi
amministrativi”.
E per i corsi di laurea?
“Sta finendo l'epoca dell'uni-
Sopra, il rettore Stefano versità sotto casa: se i corsi di
filosofia di Macerata e
Pivato. A sinistra l’Aula Urbino non possono reggere,
Magna, foto di D. Trisolino si devono unire”.
L’Ateneo promuove incontri tra ex studenti e imprese locali

Bussa al “Placement”, ti sarà aperto

Moda e la magistrale di
Editis. Per gli altri non cam-
bieranno i contenuti ma sol-
tanto i contenitori attraverso
la mutazione da corsi di lau-
rea a curricula. Questo non
deve preoccupare o spaven- to dell’Ufficio – un’occasione importante per fruiscono del servizio soprattutto le piccole
tare. Si veda l'esempio del NOEMI BICCHIARELLI applicare ciò che si è appreso durante il per- aziende e le microimprese, molto sensibili e
Corso di Laurea in Lingue e corso di studio, oltre che un valido momento aperte verso l’Ateneo.

Civiltà orientali che ho creato
io, come preside della Facoltà
di Lingue, nel 2001. Tre anni
fa, quando siamo stati obbli-
gati a passare da corso di lau-
rea a curriculum, le immatri-
colazioni non sono diminui-
te, ma anzi, sono aumentate.
Questo vuol dire che conta la
tradizione non tanto il conte-
nitore. Dieci anni fa, prima
che venisse applicato il 3+2, il
quadro era molto più sempli-
ficato. Ecco si sta tornando a
un contesto del genere”.
Cosa ne sarà del Corso di
Design della Moda?
“L'Università tiene molto a
questo corso, non trovo giu-
sto che scompaia. Venerdì
scorso c'è stato un incontro
con gli imprenditori della
moda: erano presenti Piero
L
e aziende puntano su giovani talenti per
superare la crisi economica. Le universi-
tà sfornano studenti senza esperienza
che cercano un primo contatto con il mondo
del lavoro ed è per unire le due esigenze che
nasce l’Ufficio Placement dell’Università di
Urbino.
Il servizio organizza tirocini per neo-laureati e
gestisce i rapporti con le imprese consenten-
do un incontro tra offerta di lavoro, fatta dagli
studenti, e domanda, espressa dal mondo
dell’impresa. E’ un aiuto concreto per l’inseri-
mento nella professione, basta iscriversi
all’Ufficio, inviando il proprio curriculum
vitae all’indirizzo placement@uniurb.it. Le
adesioni dal 2008, anno di nascita dell’Ufficio
di “collocamento” urbinate, sono state nume-
rose e in continua crescita, gli studenti capi-
scono che senza uno stage nel loro percorso
professionale hanno maggiori difficoltà ad
inserirsi nel mercato. “Il tirocinio è un’oppor-
tunità di completamento per la propria for-
mazione – afferma Tonino Pencarelli, delega-
per allacciare rapporti professionali preziosi”.
“Un’esperienza utile e formativa” dichiara
Fabrizio Ugolini, ex studente della Facoltà di
Economia “il tirocinio di quattro mesi nella
ditta IMAB di Fermignano, si è rivelato una
possibilità per sviluppare i miei interessi
all’interno di uno specifico contesto lavorati-
vo professionale”. “È stato un primo contatto
con il mondo del lavoro che mi ha permesso
di arricchire le mie competenze” afferma sod-
disfatta Angela Mancini, laureata in
Economia, dopo un percorso di tre mesi nella
ditta Tecno Habitat di Pesaro.
“Anche le aziende sono sempre più vicine al
Placement, stanno reagendo positivamente
alle difficoltà della crisi puntando sul capitale
umano e sui giovani talenti” dichiara
Pencarelli “solo così potranno essere davvero
competitive”. Sono circa 5000 le imprese
nazionali e le associazioni non profit coinvol-
te, 2000 quelle marchigiane, 800 nella provin-
cia di Pesaro-Urbino. Tutti i settori sono inte-
ressati: dal terziario alla manifattura e usu-
Nel 2009 sono stati realizzati 2289 tirocini for-
mativi a livello nazionale, il 64,2% nella sola
provincia di Pesaro-Urbino, di questi il 4,4% è
terminato con una forma di collaborazione o
di assunzione.
“Trasformare tali rapporti in contratti lavora-
tivi è lo scopo principale dell’Ufficio – sostie-
ne Pencarelli - tra gli obiettivi futuri quello di
consolidare i legami con le aziende svilup-
pando con loro un rapporto attivo. Invieremo
periodicamente una newsletter informativa
agli studenti per tenerli aggiornati rispetto
all’evoluzione delle richieste di lavoro da
parte delle imprese – continua il delegato -
rendendo anche più visibili in Ateneo, le
opportunità offerte dal nostro servizio”.
Grazie al contributo della Provincia, viene
annualmente organizzato il “Career day”, due
giornate dedicate all’incontro fra aziende e
laureati, circa 40 tra imprese e organizzazioni,
sono invitate in Ateneo per descrivere la loro
attività, illustrare le loro esigenze e valutare
possibili forme di collaborazione.

12

Ricerca sui furbetti della scuola
“Ragazzi, si copia”
Colpa dei professori
VALERIO MAMMONE
A
ltro che calcio e danza.
Copiare è lo sport prefe-
rito dagli studenti italia-
ni. Uno sport che unisce tutti:
maschi e femmine, bambini di
quinta elementare e studenti
delle scuole superiori. A tra-
durre in numeri e statistiche
questa antica usanza (il plagio
è documentato fin dal VII°
secolo a.C.) ci ha pensato
Marcello Dei, docente di
Sociologia a Urbino e autore
del libro “Ragazzi, si copia”,
uscito nei giorni scorsi per il
Mulino.
I dati elaborati dallo studioso
e da altri ricercatori (come
Rita Chiappini, nel caso dei
licei) lasciano a bocca aperta:
due studenti su tre dichiarano
di copiare spesso e l’85%
pensa che sbirciare il banco
del vicino non sia da condan-
nare. Anzi: c’è pure chi è
“fiero” di aver beffato il pro-
fessore di turno (1,5% alle
scuole elementari e medie;
3,1% alle scuole superiori).
La sfrontatezza degli studenti
aumenta col tempo: se il 26%
degli studenti tra i 10 e i 13
anni si sente in colpa per aver
copiato, soltanto il 12,2% dei
colleghi delle superiori prova
lo stesso sentimento. Il vizio,
però, si impara fin da piccoli:
il 4,7 % dice di copiare spesso,
mentre il 28,7% confessa di
averlo fatto di tanto in tanto.
Certo, si tratta di bambini. Ma
il fenomeno non va sottovalu-
tato: “L’ arte di copiare -
avverte Marcello Dei - è il frut-
to di incertezze cognitive circa
le regole sociali e il loro signi-
ficato. È come giocare a guar-
die e ladri. Presuppone l'inte-
razione tra copiatore e guar-
diano, e magari un terzo com-
plice”. Stando alle statistiche,
a fare da “palo” sono proprio i
docenti: solo il 24,4% condan-
na duramente chi copia; gli
altri, invece, sono più indul-
genti. “Insegnanti e dirigenti
scolastici – scrive ancora l’au-
tore – non si preoccupano
troppo di questa forma di
devianza che mette a repenta-
glio valori come l’onestà e il
fair play” e, in alcuni paesi,
persino il posto di lavoro: ne
sa qualcosa l’ormai ex mini-
stro della difesa tedesco, Karl-
Theodor zu Guttenberg, astro
nascente della CDU, passato
dall’agone politico alla gogna
pubblica per aver copiato una
tesi di dottorato.
Un sondaggio sugli obiettivi futuri dei liceali
Superata la maturità
gli studenti divisi
tra arte e tecnologia
STEFANIA BERNARDINI
“M
i iscrive-
rò all’u-
niversi-
tà, ma
l’indeci-
sione regna”. Piumino blu,
jeans e timberland ai piedi,
Giulia spiega così lo stato d’a-
nimo condiviso dai suoi coeta-
nei. Marzo: tempo di scelte per
i maturandi. È arrivato il mo-
mento di pensare a cosa fare
per il futuro. I ragazzi scherza-
no tra loro, si prendono in giro,
si confrontano. La maggior
parte ha già deciso: si iscriverà
all’università, confusione sulla
scelta delle facoltà.
Siamo entrati nelle scuole, li
abbiamo incontrati e abbiamo
raccolto le loro risposte. Ne è
venuto fuori un sondaggio sul-
le aspettative per i prossimi an-
ni.
Un totale di 343 studenti di tut-
ti gli istituti superiori della cit-
tà ci ha confidato dubbi o cer-
tezze. Ti iscriverai all’universi-
tà? Quale facoltà pensi di sce-
gliere? Urbino o un’altra città?
Sono semplici domande che
per questi giovani rappresen-
tano tutto.
Alcuni si sono alzati e sono an-
dati via. Foglio in bianco, nes-
suna risposta. “Non so cosa
scrivere ancora non ho deciso
nulla, forse andrò a lavorare
tanto di laureati a spasso ce ne
sono anche troppi” ci racconta
Lorenzo prima di fuggire con
una scusa banale, il berretto
abbassato sopra gli occhi quasi
per nascondere tutto il viso.
Sono pochi in ogni caso quelli
che ancora non hanno una mi-
nima idea su cosa fare dopo la
scuola superiore: 224 giovani
sono certi di iniziare il percor-
so universitario contro 78 an-
cora indecisi e 41 sicuri di ter-
minare gli studi dopo la matu-
rità.
L’ateneo di Urbino è risultato il
campus prescelto da poco me-
no della metà degli studenti.
Mario con un sorriso ha am-
messo: “Se resto qui non dovrò
pagare l’affitto ed essendo una
piccola città avrei tutto sotto
mano”. La città ducale permet-
terebbe di non dover cambiare
abitudini, spostarsi a piedi e ri-
sparmiare. Ma è anche la quali-
tà e l’ampia offerta formativa
proposta a convincere i matu-
randi. Rossella è andata all’o-
pen day, ha conosciuto alcuni
laureandi che gironzolavano
tra gli stand, ha pranzato a
mensa. Per un giorno ha prova-
to l’esperienza universitaria e
ha raccontato: “Mi è piaciuto
andare in giro per le facoltà. Al-
cuni corsi di laurea dell’ateneo
di Urbino sono considerati tra i
migliori in Italia”.
Tra coloro che pensano di tra-
Uno studente
su tre sceglie
di restare vicino
casa e iscriversi
a Urbino
sferirsi la maggior parte sceglie
Ancona o Bologna perché il
percorso formativo non è pre-
sente nel campus urbinate.
“Sono le città più vicine, la fa-
coltà che voglio fare qui non
c’è” ci ha detto Michele. Inge-
gneria e Informatica, infatti,
mancano a Urbino ma sono al
primo posto tra i corsi di laurea
più indicati dagli studenti. Ma-
ria ci ha poi spiegato quali sono
le altre motivazioni che spin-
gono alcuni maturandi a spo-
starsi: “Vorrei avere nuovi sti-
LE SCELTE DEI LICEALI
UNIVERSITÀ
moli e imparare a cavarmela da
sola”.
I ragazzi hanno desideri preci-
si e vogliono investire i prossi-
mi anni per trasformare i loro
sogni in obiettivi. Francesco
non sa se sceglierà l’Accademia
d’arte o l’Isia ma è certo di qua-
le dovrà essere il suo traguardo.
“Sono un creativo e voglio mi-
gliorare le mie capacità nel di-
segno per poter collaborare,
magari un giorno, con grandi
aziende anche all’estero”. La
città ducale, che ha dato i nata-
li a Raffaello Sanzio, sembra
continuare a essere un luogo di
ispirazione per i giovani urbi-
nati. Tra i corsi di laurea prefe-
riti dai diciottenni ci sono pro-
prio gli indirizzi artistici come
beni culturali, grafica e design.
Capelli lunghi biondi, smalto
nero, leggings e gonna a pie-
ghe. Vanessa sembra appena
uscita da un fumetto manga e ci
confida: “Sceglierò una facoltà
inerente all’arte, poi frequen-
terò corsi in animazione e fu-
metto perchè è il mio sogno da
quando ero piccola”.
Tolti i piercing e i tatuaggi c’è
anche la volontà di aiutare gli
altri e la scelta per molti ragaz-
zi di frequentare Medicina. Se-
rena, Laura e Matteo sperano
di passare il test d’ingresso per-
chè “la professione di medico è
gratificante e consente di esse-
re utile al prossimo”. Lingue e
letterature straniere ed econo-
mia sembrano, invece, le alter-
native più sicure per l’introdu-
zione nel mondo dell’occupa-
zione. Fermata dell’autobus.
Luigi e due suoi compagni at-
tendono la navetta per tornare
a casa e raccontano: “Ci iscrive-
remo a lingue orientali perché
pensiamo siano molto utili ai
fini lavorativi sia qui che all’e-
stero”.
Netto calo di consensi, invece,
per lettere e filosofia e sociolo-
gia. Solo 14 studenti hanno
espresso una preferenza per
una di queste facoltà mentre la
maggior parte li considera cor-
si inutili e poco interessanti.
“Mi piacerebbe frequentare
una facoltà che non sia solo
teorica” ha ammesso Chiara
dichiarando la volontà di se-
guire lezioni che attraverso la
pratica insegnino ciò che si do-
vrà fare in un contesto lavorati-
vo. Una difficoltà di cui i matu-
randi sembrano tenere conto è,
infatti, il momento di crisi.
Se le idee sono tante e differen-
ti ciò che sembra unire sia chi
resta a Urbino che chi vuole
trasferirsi è la speranza che l’u-
niversità possa comunque fa-
vorire l’ingresso nel mondo del
lavoro e possa permettere, ma-
gari tramite il progetto Era-
smus, di conoscere nuove cul-
ture ed entrare in un contesto
internazionale e globale.
13
 il Ducato
Dopo due successi di fila, le ginnaste azzurre puntano al tris
In pedana per il titolo
Il 25 marzo al via la World Cup a Pesaro. Visita a Palazzo Ducale delle delegazioni
ANTONIO RICUCCI
A
l via il 25 marzo la
terza edizione
della “World cup”
di ginnastica ritmi-
ca. La cornice del-
l’evento sarà la
struttura dell’ Adriatic Arena di
Pesaro, dove l’Italia tenterà di
difendere il titolo dall’ assalto
della concorrenza, in particola-
re della Russia, che non era
intervenuta nelle due prece-
denti edizioni. Sono attese
almeno 2-3 mila persone per
ciascuna delle tre serate.
Parteciperanno 34 squadre da
tutto il mondo, con la sola defe-
zione dell’ Egitto, dovuta alla
situazione particolarmente
instabile dell’area nordafrica-
na. Anche il Giappone, non-
ostante il devastante tsunami
che ha colpito il Paese, sarà in
gara.
Quest’anno la competizione è
divisa in squadre e ginnaste
individuali, più un trofeo junior
“Città di Pesaro”, con l’identica
suddivisione in squadre e atlete
singole. Tra le juniores, ci sarà
anche Valeria Schiavi dell’
Aurora Fano, società di ginna-
stica allenata da Paola Porfiri,
che è anche il presidente del
comitato organizzatore locale.
Le altre atlete junior che si esi-
biranno fuori concorso sono:
Olga Sganzerla, Alessia
Marchetto e Veronica Bertolini.
Le nazionali senior si sfideran-
no in due esercizi: le cinque
palle e i due cerchi con tre
nastri. Nel trofeo junior, invece,
la prova a squadre sarà la spe-
cialità cinque funi. Ogni prova
verrà giudicata da una giuria
composta da un giudice di ogni
Paese partecipante, (per l’Italia
ci sarà la Direttrice tecnica
Marina Piazza), che esaminerà
tre aspetti in particolare: la
qualità artistica, la difficoltà
tecnica dell’ esercizio, la sua
esecuzione. Il calcolo del pun-
teggio è la somma del giudizio
artistico più una media tra la
difficoltà tecnica e l’esecuzio-
ne.
Le ginnaste che partecipano al
concorso come individualiste
14
Un momento della “World Cup” 2010. Foto di Bernd Thierolf. A destra, Giulia Staccioli
dovranno dare il meglio di sé in
quattro esercizi: palla, nastro,
cerchio, clavette, ovvero i fon-
damentali della ginnastica rit-
mica. Per l’ Italia ci saranno
Julieta Cantaluppi, già 16° agli
scorsi Campionati del Mondo,
e Federica Febbo.
Paola Porfiri racconta: “E’ un’e-
sperienza molto dura, ma
positiva. Non è semplice avere
a che fare quotidianamente
con così tante rappresentanze
di paesi di tutto il mondo. Una
delle maggiori difficoltà segna-
late è quella di reperire i fondi,
anche se Provincia e Regione ci
hanno dato una mano, e il
Comune da parte sua, si è
impegnato a trasportare
all’Arena pedane che arrivano
da altre parti d’Italia”.
“Nelle due precedenti edizioni
– continua Paola Porfiri – tutte
le nazionali sono rimaste favo-
revolmente colpite dal nostro
territorio, dalla praticità degli
spostamenti e dalla nostra
organizzazione, che hanno
considerato equivalente a quel-
la delle maggiori tappe mon-
diali”.
E’ sul binomio sport-turismo
che scommettono Provincia e
Regione. Il presidente del Coni
provinciale, Alberto Paccapelo,
parla di “benefici per l’intera
città” che derivano da eventi
come questo: “Parlo ad esem-
pio delle 15mila presenze regi-
strate a ‘Ginnasticainfesta’,
organizzata alla Fiera di
Pesaro”.
A chiudere la kermesse arrive-
ranno i Kataklò, la compagnia
di “physchal theatre” nota in
tutto il mondo per le sue per-
formance acrobatiche. La fon-
datrice, Giulia Staccioli, finali-
sta olimpica a Los Angeles ’84 e
Seoul ’88, dice: “E’ una grande
emozione per me assistere di
nuovo ad una gara di ginnastica
ritmica dal vivo. L’ultima volta
che ho visto una gara è stato
alle Olimpiadi di Barcellona,
nel 1992”. L’evento potrà essere
seguito in diretta sui canali di
Rai Sport: sabato 26 marzo, su
Raisport1 dalle 16 alle 17,30 e la
domenica, su Raisport2, dalle
16 fino alle 18, quando si svol-
geranno le prove finali delle
squadre nazionali. La naziona-
le azzurra eseguirà il suo reper-
torio accompagnata dalle
musiche del “Guglielmo Tell” di
Rossini, in omaggio alla città
ospitante.
L’intervista
La finalista
di Seoul ‘88
“L’Italia
può vincere
ancora”
G
iulia Staccioli, al termi-
ne della sua carriera di
ginnasta, ha iniziato un
percorso di regia e coreogra-
fia studiando a Ney York agli
Ailey Studios, e poi diventan-
do interprete nella compa-
gnia Momix.
A Pesaro, il 27 marzo, la com-
pagnia che ha fondato, i
Kataklò (nome che deriva dal
greco e significa “io ballo pie-
gandomi e contorcendomi”)
presenterà l’ultimo spettaco-
lo, ‘Play’.
“Sarà una panoramica su tutti
gli sport con uno sguardo più
legato al gesto teatrale che a
quello tecnico. Una visione
dello sport con occhio sogna-
tore”.
Come si preparano le atlete?
“Le ginnaste trascorrono
molte ore in palestra, eserci-
tandosi nel perfezionare l’e-
sercizio che proporranno in
g a r a .
Infatti,
nella gin-
nastica rit-
m i c a ,
soprattutto
q u e l l a
odierna,
nulla può
e s s e r e
lasciato all’
i m p r ov v i -
sazione e i livelli tecnici
richiesti sono ormai altissimi.
Questa eccessiva standardiz-
zazione è anche un limite
all’originalità delle atlete; io
continuo a giudicare secondo
le emozioni che il gesto atleti-
co mi trasmette a pelle”.
Qual è il percorso di una gio-
vane ginnasta?
“Le ginnaste iniziano ad alle-
narsi ad 8 anni, e di norma
concludono la loro carriera
intorno ai 25. Quando gareg-
giavo io, che mi sono ritirata a
24 anni, il limite era molto
inferiore.”
Chi vincerà la “World Cup”?
“Incrocio le dita e spero che
l’Italia riesca a difendere il
titolo, ma per scaramanzia
non faccio nomi in particola-
re”.
(a.r.)
 SPORT
Si diffondono i giochi che simulano battaglie

Gli ultimi guerrieri

sparano giallo e arancio
(leggi permettendo)
ELIS VIETTONE stamenti e trincee naturali. Paintball s.r.l., attiva dal 2009.
ELIS VIETTONE Ogni squadra ha una base dove Ma il Paintball è un gioco peri-
custodisce la propria bandiera. coloso? “Ai nostri clienti fornia-

S
emplice come il ru-
ba-bandiera, “spie-
tato” come un vi-
deogioco, appassio-
nante come la cac-
cia al tesoro: si tratta
del Paintball, letteralmente
“palla di vernice”, che in ingle-
se sta a significare “simulazio-
ne di combattimento milita-
re”. Divertente, ma in Italia
non è consentito.
Per giocare al “vero” Paintball
bisogna andare a San Marino
perché la normativa in mate-
ria non permette l’uso di armi
sopra una certa potenza a sco-
po ludico, ma solo sportivo.
Due squadre si sfidano in un
terreno naturale, simile a
Un giocatore di Paintball in azione. Nella foto sotto: la quello dove si potrebbe am-
Compagnia Feltria delle Aquile Ducali bientare una guerra di campo:
ci sono torrenti, alberi, appo-
Rivive la tradizione del tiro con l’arco. Iscrizioni aperte da marzo
Lo scopo del gioco è rubare la
bandiera agli avversari e por-
tarla nella propria base, senza
farsi “sparare”. Tutti i giocatori
sono infatti dotati un tipo di fu-
cile ad aria compressa, detto
marcatore, caricato con palli-
ne coloranti con cui possono
difendersi e attaccare. Se un
giocatore viene colpito deve ri-
tirasi dal combattimento e ri-
entrare secondo le regole, il
tutto sotto l’occhio vigile di
uno o due arbitri.
I giocatori sono in prevalenza
giovani e il rapporto uomini-
donne è di tre a uno ma non
mancano squadre interamen-
te femminili “Le donne sono di
meno ma quando giocano so-
no più cattive” racconta diver-
tito Luca Biordi, uno dei due
proprietari della San Marino
mo un’attrezzatura completa
che li protegge: hanno una ma-
schera per il viso, una pettorina
rinforzata e una tuta mimetica
resistente per attutire i colpi.
Ad oggi non ci sono stati inci-
denti legati all’uso di questi
marcatori. Inoltre i pallini di
gelatina dura che si usano per
“colpire” sono totalmente
atossici e biodegradabili, lava-
bili con semplice acqua”, conti-
nua Biordi.
Nello Stato italiano, diversa-
mente da quello di San Marino,
solo le associazioni sportive
hanno il permesso di utilizzare
questi fucili ad aria compressa,
come sancito dalla legge
85/1986 (detta legge Lo Bello).
“Il Paintball è un gioco che si
pratica negli Stati Uniti già da-
gli anni ’80 e anche in Europa è
molto diffuso, ci sono allena-
menti e tornei, il più famoso è il
Millennium e i fucili che diamo
in noleggio provengono da
Svizzera, Germania e Portogal-

Aquile Ducali dritte al bersaglio

Nell’ultimo appuntamento del 6 marzo, il gio-
FRANCESCO MARINELLI vane arciere Nicola Piergiovanni si è classifica-
to primo nella categoria Pueri (15-18 anni).
simbolo storico della città ospitante.
Alla fine della stagione si svolge l’appunta-
mento clou, la gara “assoluta”, dove le Aquile
lo, dove sono liberalizzati. Solo
in Italia c’è un vuoto normativo
che di fatto impedisce l’utilizzo
di questi marcatori per gioco.
Anche qui a San Marino c’è vo-
luto un anno per ottenere l’au-
torizzazione dal Governo”, pre-
cisa Biordi.
“Le armi per Paintball, in con-
trasto con la legge, non sono li-
beralizzate in Italia per deci-

C
hissà cosa avrà pensato in quegli istanti il Oltre a questa ci sono la categoria maschile dei Ducali hanno partecipato nel novembre
Duca Federico da Montefeltro? Mentre Messeri e quella femminile delle Madonne. scorso come ospiti non affiliati, conquistan- sione del ministro dell’Inter-
un cortigiano cercava di pugnalarlo al Nelle strade di questi borghi sfilano le carova- do il primo e secondo posto. Questo strabi- no”, ha scritto anche Edoardo
petto, una freccia colpiva alle spalle l’aggresso- ne di arcieri, in un percorso suddiviso in “piaz- liante risultato ha fatto prendere la decisione Mori, magistrato di Cassazio-
re. Marco Risi, l’eroe che salvò la vita al duca, zole” di tiro, di solito venti postazioni da una di partecipare al campionato CAST, alla ne, esperto di legislatura in ma-
faceva parte di un grup- guida della compa- teria di armi.
po di boscaioli che vive- gnia ci sono il presi- Il costo per affittare il campo e
vano nelle terre del dente Roberto Burani l’attrezzatura per circa un’ora e
feudo di Mondavio, con e il capitano degli mezza è di 22 euro.
la passione dell’arco e arcieri Alberto Crivelli. E’ importante distinguere tra il
della freccia. Tutte le attenzioni Softair e il Paintball, abbastan-
Da questa storia sono ora rivolte alla za simili come funzionamento.
discende la Compagnia tappa che ci sarà a Il Softair è consentito in Italia
Feltria “Aquile Ducali” Urbino, che cadrà nel perché le “armi” utilizzate sono
Arcieri di Urbino, un week end della festa meno potenti di quelle usate
gruppo formato da 33 del Duca (19 – 21 ago- nel Paintball: è per questo che
arcieri provenienti dalle sto) . Il sabato ci sarà la le armi per il Softair sono ac-
dieci contrade storiche gara locale tra contra- quistabili e utilizzabili libera-
della città. Tre arcieri de, mentre la domeni- mente mentre quelle per il
per contrada più due ca mattina la gara tra Paintball si possono solo no-
ragazzi. Inoltre l’asso- arcieri nazionali. La leggiare e usare nei luoghi pre-
ciazione organizza dei Compagnia ha già ini- posti.
corsi annuali tenuti da ziato a organizzare l’e- Si può quindi giocare a Softair
istruttori professionisti, vento, che si svolgerà in qualsiasi campo o terreno,
ci si allena in palestra quasi certamente mentre il Paintball si può prati-
d’inverno e nei boschi nella zona del Duomo, care solo nei contesti stabiliti
intorno Urbino in esta- tra i vicoli del centro dalla legge.
te, per un mix di passio- storico, dove verranno “E’ un gioco dove oltre alla di-
ne ed esercizio fisico piazzati venti bersagli vertente frenesia, è prevista
all’aria aperta. che porteranno al ber- anche una grande onestà: se si
Quella che era una rivalità faziosa tra contrade distanza che non può superare i 30 metri, dove saglio speciale; questo dovrebbe rappresen- viene colpiti ma la pallina colo-
diventa oggi una Compagnia che difende i i gruppi hanno tre possibilità di tiro per colpire tare la facciata del Palazzo Ducale, le cui cin- rante non scoppia e quindi non
colori della città in una competizione naziona- il bersaglio. Ogni città sceglie un tema che que finestre rappresenteranno le diverse lascia traccia, sta all’onestà dei
le, sfidando i gruppi di arcieri delle altre regio- viene sviluppato nel percorso: si possono tro- scale di punteggio. giocatori ammettere il colpo e
ni italiane. Questo tour di gare è organizzato vare bersagli che raffigurano stemmi medioe- Dalla tradizione degli arcieri del Duca alla seguire le regole previste” rac-
dalla C.A.S.T. - associazione dilettantistica vali della città o sagome tridimensionali di ani- compagnia delle Aquile Ducali. Chissà se la conta Alfonso dell’Erario, stu-
arcieri storici e tradizionali – girando per i bor- mali, tutti disegnati e colorati a mano. tradizione per l’arco e la freccia non possa dente dell’ università di Urbino
ghi medioevali italiani, in cui gli arcieri si esibi- Nell’ultima stazione ci si trova davanti al cosid- diventare un vanto sportivo per la città di che gioca di tanto in tanto al
scono in costumi e raffigurazione storiche. detto “bersaglio speciale” che rappresenta il Urbino in una competizione olimpica? Paintball di San Marino.

15
 il Ducato
Il Maghreb in fiamme per comunicare si affida a Facebook, Twitter e You Tube
Le rivolte cresciute sul web
“I social media possono essere
fonti importanti, ma è sempre
il giornalista a dover guardare
e verificare cento volte”
DORIANA LEONARDO
F
iamme, folle urlanti,
cecchini e corse lungo
le strade polverose.
Queste immagini arri-
vano direttamente dai
rivoltosi del Maghreb,
le si vedono nei telegiornali ma
anche su You Tube. Il mondo
arabo sta vivendo un momento
di agitazione politica e sociale, il
popolo che è sceso in piazza per
la libertà e i diritti fondamentali
è formato per la maggior parte
da giovani fruitori di social
media al di sotto dei trent’anni.
Le proteste sono cominciate
dopo il 17 dicembre 2010, quan-
do Mohamed Bouazizi, un gio-
vane venditore ambulante, si è
dato fuoco a Sidi Bouzid, nel
centro della Tunisia. La rabbia si
è poi propagata in Egitto, in Libia
e sta interessando altri paesi del
Medio Oriente. É una rivolta
irreprimibile perché scaturita
dal desiderio di debellare i regi-
mi al potere da troppi anni.
E i social network stanno rac-
contando in diretta le sommos-
se. “Quando il potere della rete si
sprigiona è difficile contenerlo,
per quanto i governi cerchino di
censurarlo”, afferma il sociologo
spagnolo Manuel Castells.
I nuovi strumenti offerti dai
social media sembrano aver
reinventato la militanza politica
in un flusso informativo costan-
te e continuo. I giovani protago-
nisti delle rivolte utilizzano
Facebook e Twitter perché con-
sentono una rapida circolazione
delle notizie, una relativa facilità
organizzativa e rendono visibile
ciò che in altri tempi non lo
sarebbe stato. Il vento di rivolta
del Medio Oriente e del Nord
Africa soffia sull’opinione pub-
blica internazionale e produce
degli effetti imprevisti sul piano
mediatico: tramite You Tube,
Twitter e Facebook lettori asseta-
ti di notizie possono seguire gli
accadimenti in presa diretta.
Le testimonianze di persone
coinvolte nelle proteste possie-
dono un appeal irresistibile e per
questo i quotidiani online e la
maggior parte delle testate inter-
nazionali inseguono questo flus-
so incessante di notizie per adat-
tarsi alle logiche dei nuovi
media. Le notizie devono essere
tempestive e sempre aggiornate,
perciò molte testate utilizzano le
mappe interattive online. E’ il
caso del Guardian, Repubblica,
ASSOCIAZIONE PER LA FORMAZIONE AL GIORNALISMO, fondata da Carlo Bo. Presidente: STEFANO PIVATO, Rettore dell'Università di Urbino "Carlo Bo". Vice:
GIANNETTO SABBATINI ROSSETTI, Presidente dell'Ordine dei Giornalisti delle Marche. Consiglieri: per l'Università: BRUNO BRUSCIOTTI, LELLA MAZZOLI, GIU-
SEPPE PAIONI; per l'Ordine: STEFANO FABRIZI, DARIO GATTAFONI, CLAUDIO SARGENTI; per la Regione Marche: SIMONE SOCIONOVO, ALFREDO SPARAVENTI; per
la Fnsi: GIOVANNI GIACOMINI, GIANCARLO TARTAGLIA. ISTITUTO PER LA FORMAZIONE AL GIORNALISMO: Direttore: LELLA MAZZOLI, Direttore emerito: ENRICO
MASCILLI MIGLIORINI. SCUOLA DI GIORNALISMO: Direttore GIANNETTO SABBATINI ROSSETTI
IL DUCATO Periodico dell'Ifg di Urbino Via della Stazione, 61029 - Urbino - 0722350581 - fax 0722328336 www.uniurb.it/giornalismo; e-mail: reda-
zione.ilducato@uniurb.it Direttore responsabile: GIANNETTO SABBATINI ROSSETTI Stampa: Arti Grafiche Editoriali Srl - Urbino - 0722328733
Registrazione Tribunale Urbino n. 154 del 31 gennaio 1991
16
MASS MEDIA
Il Giornale e Al Jazeera. Queste
redazioni, si sono concentrate
sulla creazione di una rete di per-
sone, considerate affidabili dopo
una scrupolosa selezione, che
vengono seguite costantemente
su Twitter e altri canali. Sulle
mappe dinamiche del Maghreb è
quindi possibile cliccare su dei
punti attivi e avere informazioni
in tempo reale. In qualsiasi
momento si possono leggere i
messaggi scritti da chi protesta
nelle piazze libiche.
Il tutto diventa più immediato e
le redazioni vanno alla ricerca
dei video girati con i telefonini e
delle voci di persone coinvolte
nei fatti. “La sensazione è che a
comunicare siano le stesse
masse impegnate nelle proteste”,
afferma Giovanni Boccia Artieri,
docente della facoltà di
Sociologia dell’Università di
Urbino “Carlo Bo”. Ma a monte
c’è un’opera di selezione delle
notizie a piene mani. Grazie alla
struttura aperta e flessibile dei
social media, un’informazione
sulle rivolte nel Maghreb senza
ricorrere alla mediazione giorna-
listica è forse possibile per un
utente esperto, ma non è una
strada così battuta. Afferma
Boccia Artieri: “Il punto è che la
funzione del giornalista come
mediatore della realtà è ancora
molto forte e le persone appro-
fondiscono in rete le informazio-
ni che provengono dagli articoli LA RIVOLUZIONE SUI QUOTIDIANI ONLINE
che leggono sul loro quotidiano
di riferimento e dai servizi che
guardano in televisione”. Tutto
La mappa interattiva: proteste in tempo reale
ciò testimonia un cambiamento
che sta caratterizzando il pano-
rama informativo e il modo di Il Guardian ha scelto
fare giornalismo, ma il ruolo del
corrispondente in zone ad alto
Twitter per seguire in
rischio è irrinunciabile. diretta le ultime notizie
Tramite i video su You Tube e
Twitter il pubblico ha un impatto
sulle rivolte che infiam-
emotivo molto forte e ha la pos- mano il Medio Oriente e
sibilità di raggiungere informa-
zioni e opinioni che si susseguo-
ha creato sul suo sito
no senza sosta. Poi la necessità di internet una mappa dina-
avere un quadro d’insieme e
un’informazione completa spin-
mica del Maghreb in cui
ge l’opinione pubblica ad affi- l’utente può seguire “gli
darsi alla sintesi giornalistica.
Fabio Chiucconi, inviato del Tg2,
ultimi tweets”. Si tratta
è appena tornato dalla Libia e di messaggi di un massi-
sostiene:“É vero Twitter, è vero
Facebook, vanno bene i video
mo di 140 caratteri invia-
amatoriali, nelle città in cui non ti da un network di gior-
ti fanno entrare e sei blindato i
social media possono essere una
nalisti, blogger e analisti
preziosa risorsa. Ma l’unico che si trovano nelle zone
modo per capire qual è la verità e
rendersi conto di come vanno le
colpite dalle proteste.
cose è essere sul posto”.