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Nuovi racconti straordinari Edgar Allan Poe

ricreazione perpetua e, naturalmente, un godimento;


perchè nonostante la sua pancia e una grossezza di
costituzione della sua testa, agli occhi di tutta la sua
corte il re passava per un gran bell'uomo.
Ma, quantunque Hop-Frog, per la distorsione delle sue
gambe, non si potesse muovere che a gran fatica per via
o su un pavimento qualunque, la prodigiosa forza
muscolare che la natura gli aveva messo nelle braccia,
come per compensare l'imperfezione delle sue membra
inferiori, lo rendeva capace di tanti atti d'una destrezza
meravigliosa quando si trattava d'alberi, di corde o di
qualunque altra cosa da potervisi arrampicare. In quegli
esercizi, piuttosto che un ranocchio, parea uno
scojattolo o uno scimiotto.
Di qual paese fosse oriundo precisamente non lo saprei
dire. Senza dubbio veniva da qualche regione barbara,
di cui nessuno avea mai sentito parlare, – a una gran
distanza dalla corte del nostro re. Hop-Frog e una
giovanetta, un po' meno nana di lui, – ma perfettamente
proporzionata ed eccellente ballerina, – erano stati tolti
dai loro rispettivi focolari, in certe provincie limitrofe e
mandati in regalo al re da uno dei suoi generali
vincitori.
In tali circostanze non è dunque a meravigliare se fra i
due piccoli prigionieri si fosse stretta una grande
intimità. E infatti, divennero presto due amici giurati.
Hop-Frog, quantunque facesse di gran buffonate, non
era per nulla popolare, e quindi non poteva essere di
grand'utile a Tripetta; ma lei, colla sua grazia e colla sua
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