Il Sabotaggio
Indice
Nota biobibliografica......................................................................................4
Alcuni cenni Storici........................................................................................7
La: “Merce Lavoro”.......................................................................................19
Morale di Classe.............................................................................................22
I Metodi Del Sabotaggio................................................................................25
L’Ostruzionismo............................................................................................39
Conclusioni....................................................................................................45
Note................................................................................................................47
Nota biobibliografica
Émile Pouget nasce a Pont-de-Salars, nel dipartimento francese
dell'Aveyron, il 12 ottobre 1860 e muore a Lozère, oggi quartiere di
Palaiseau, il 21 luglio 1931. Influenzato dall’esperienza comunarda,
partecipa appena diciannovenne alla creazione del Sindacato degli
impiegati del tessile (1879). Nel 1881 fa parte del gruppo di anarchici
francesi che partecipa al congresso internazionale di Londra. Il 9 marzo
1883, durante un corteo di disoccupati, che sfocia nel saccheggio di
alcuni negozi, è arrestato insieme a Louise Michel mentre tenta di
difenderla dalla violenza poliziesca. Viene condannato a otto anni per
rapina a mano armata (sic) e incarcerato a Melun fino al 1886.
Dal 24 febbraio 1889, edita un giornale di propaganda, Le Père Peinard,
con l’obiettivo di spronare il proletariato all’azione diretta e allo
sciopero generale. nel 1894, dopo l’uccisione del presidente Sadi Carnot
per mano dell’anarchico italiano Sante Caserio, Pouget fugge in
Inghilterra per scampare all’ondata repressiva antianarchica.
amnistiato nel 1895, rientra in Francia, dove gli ambienti antiautoritari
si dividono sull’ipotesi di collaborazione coi sindacati. Pouget è a favore
dell’entrata degli anarchici nelle organizzazioni operaie e s’impegna in
prima persona nella neonata
Confédération générale du travail (sorta col congresso costitutivo di
Limoges del 1895) sostenendovi attivamente le tendenze rivoluzionarie.
Fa adottare dalla Cgt, nel congresso di Tolosa del 1897, la tattica del
sabotaggio come strumento di lotta contro il padronato. A partire dal
1900, assume la direzione del primo organo di stampa della Cgt, La Voix
du Peuple. Sempre su suo impulso, vengono definite le rivendicazioni
sulla giornata di otto ore e sul riposo settimanale al congresso di
Bourges del 1904. Nel 1906, partecipa poi alla redazione del documento
che sarà adottato dalla Cgt durante il congresso di Amiens e che segna
la temporanea vittoria del sindacalismo rivoluzionario in seno
all’organizzazione. La Carta di Amiens porrà infatti la centralità della
lotta di classe e l’autonomia del sindacato rispetto alle formazioni
politiche, propugnando sia miglioramenti immediati per i lavoratori,
sia la loro completa emancipazione attraverso l’abolizione del salariato
e l’espropriazione dei capitalisti. Nel 1908, Pouget è arrestato insieme
ad altri trenta quadri della Cgt in seguito agli scioperi di Draveil e
Villeneuve-Saint-Georges. Il sindacato
viene praticamente decapitato e la corrente moderata prende il
sopravvento, anche per lo scacco e la sanguinosa repressione degli
scioperanti. Pouget tenta nel 1909 di dar vita ad un quotidiano, La
Révolution, il quale però cessa ben presto le pubblicazioni per
mancanza di fondi spingendolo
al ritiro dal movimento sindacalista, al cui interno stava ormai
prevalendo la deriva riformista che avrebbe portato la Cgt all’Union
sacrée del 1914, ossia all’avallo della politica interventista e bellicista
dello Stato francese. L’opuscolo Le Sabotage viene pubblicato a Parigi
dalla “Librairie des Sciences Politiques & Sociales” di Marcel Marcele et
Cie (31, rue Jacob). La pubblicazione, in sedicesimi, ha 68 pagine ed
appare (col n. Xiii) nella collana “Bibliothèque du mouvement
prolétarien”. Non presenta alcuna data d’edizione, ma questa si può
desumere agevolmente sia dai contenuti (gli ultimi eventi ivi narrati
risalgono all’agosto 1910), sia da una posteriore versione italiana
pubblicata dalla “Casa editrice di avanguardia” (Milano 1911, con
un’introduzione di u. notari).
Per la presente traduzione italiana, ci si è attenuti scrupolosamente alla
copia conservata presso la bibliothèque nationale de France, la cui
scansione è disponibile in formato digitale PDF sul portale “gallica”: <
http://gallica.bnf.fr/ark:/12148/bpt6k54897842 >.
La note al testo sono del curatore italiano, salvo dove diversamente
indicato. Pouget aveva già trattato in precedenti pubblicazioni il tema
del sabotaggio. In un opuscolo del 1908, dal titolo La Confédération
Générale du Travail, pubblicato dallo stesso editore e nella medesima
collana del posteriore Le Sabotage, il dirigente rivoluzionario della Cgt
ne parla nel terzo paragrafo del secondo capitolo dedicato alle tattiche
di lotta (“Boycottage et Label; Sabotage”, pp. 42-45). In precedenza,
l'Almanach du Père Peinard del 1898, quasi integralmente redatto da
Pouget, conteneva un breve testo intitolato Le Sabottage (pp. 28-31; la
doppia t del titolo non è un refuso), nel quale, usando a tratti un
linguaggio più “popolare”, l’autore già incentra il suo discorso intorno
al Go Canny e allo slogan “A cattiva paga, cattivo lavoro!”. Se ne
propone qui di seguito un breve estratto: «(...) Meno ci lasceremo
domare dai padroni e meno intenso sarà il nostro sfruttamento; più
forte sarà la nostra resistenza rivoluzionaria, più grande sarà la
coscienza della nostra dignità e più vigorosi i nostri desideri di libertà e
benessere; Di conseguenza, saremo più abili a preparare lo fioritura
della splendida società ove non vi saranno più né governanti, né
capitalisti; E anche più preparati, quando vi giungeremo, ad evolvere
nel nuovo ambiente. Al contrario, se invece di cominciare da ora
l’apprendistato della libertà, ci disinteressiamo della vita corrente,
disprezzando i bisogni e le passioni dell’ora attuale, non tarderemo a
disseccarci nell’astrazione e a diventare degli illustri spaccatori di
capello in quattro. In tal modo, vivendo troppo nel sogno, la nostra
attività si smorzerà e, perduto ogni contatto con la massa, il giorno in
cui vorremo scuotere il nostro torpore, saremo impacciati come un
elefante di fronte ad un clistere. Non c’è quindi da far piroette: per
realizzare l’equilibrio della vita, in modo da condurre l’attività umana
al più alto grado, non bisogna trascurar né il presente, né l’avvenire.
(...)» (p. 31).
Il sabotaggio
Alcuni cenni Storici