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Dalla fine dell’età micenea alla crisi delle aristocrazie

L’etica del dono Il dono è buono, la rapina è cattiva e apportatrice di


morte; l’uomo che dona spontaneamente, infatti,
1. – Omero, Odissea I 306-322: Le rispose Telemaco: gioisce del dono offerti anche se questo era di valore
«Ospite, tu mi dici queste cose da vero amico, come e nel suo cuor se ne rallegra; ma a chi ruba sfronta-
un padre al suo figliolo, e io non me ne dimenti- tamente qualcosa il cuore si gela.
cherò. Ma rimani ora, se pur hai fretta di proseguire Se invece tu accumuli il poco sul poco, e fai ciò di
il viaggio. Così farai un bagno, ne avrai ristoro: e poi frequente, ben presto anche il poco potrà divenire
con un dono andrai contento alla nave. Sarà un dono molto.
prezioso, molto bello, un oggetto di valore a ricordo Chi aggiunge a ciò che possiede terrà lontana la fame
di me, come gli ospiti danno agli ospiti in segno di ardente; né agli uomini reca affanno quel che in casa
amicizia.» E a lui rispondeva allora la dea Atena: sta conservato.
«Non trattenermi più ora. Desidero davvero andare. Ciò che sta in casa è preferibile, mentre quello che
E per il dono che vuoi darmi, me lo darai quando sta fuori della porta è dannoso.
torno indietro. Lo porterò a casa allora. E sceglilo È saggio attingere a ciò che si ha, mentre è sciagura
molto bello: ti ricambierò con un altro di uguale pre- per il cuore bramare ciò che non si possiede.
gio». Così ella diceva, la dea dagli occhi lucenti, Sàziati della giara appena aperta o di quella che sta
Atena: e se ne andò fuori dalla sala e volò via a per- per vuotarsi, e risparmia quella piena a metà: me-
dita d’occhio come un uccello. A lui mise nell’animo schina è l’economia che si fa sul fondo.
energia e fiducia, gli fece ricordare il padre più an- Rispetta il salario concordato con l’amico, ma anche
cora di prima. nei confronti d’un fratello procurati, sorridendo, un
testimone: ché la fiducia, al pari della sfiducia,
2. – Omero, Odissea VIII 385-397: Così (Odisseo) disse. manda gli uomini in rovina.
Se ne rallegrò Alcinoo, e subito si alzò a parlare tra i Non ti offuschi la mente una donna con i fianchi or-
Feaci amanti della navigazione: «Ascoltate, condot- nati, che ti alletta con dolci parole, mirando alla tua
tieri e capi dei Feaci: l’ospite qui mi pare che sia dispensa: chi ha fiducia di una donna si fida di un la-
molto saggio. Diamogli dunque un dono ospitale, dro.
come si conviene! Dodici principi insigni nel paese Sia un figlio unico a ereditare la casa paterna: in tal
dominano come capi, e il tredicesimo sono io: cia- modo quella dimora crescerà in ricchezza. E a tarda
scuno di voi gli offra un manto ben lavato, una tu- età possa tu morire, lasciando un figlio al tuo posto.
nica, e un talento di oro prezioso. Subito rechiamo Zeus tuttavia può facilmente donare a più figli
qui i doni tutti insieme! Voglio che l’ospite li abbia un’immensa fortuna: maggiore è il lavoro di molti,
tra le mani e vada a cena contento; ed Eurialo si ri- maggiore è il profitto.
concili con lui a voce e con un dono, perché non ha
parlato bene». La guerra

L’etica del risparmio 4. – Callino di Efeso, fr. 1 West: O giovani, fino a


quando ve ne resterete in ozio? Quando dimostre-
3. – Esiodo, Le opere e i giorni, 343-380 rete un animo forte? Non provate vergogna, davanti
Invita a banchetto chi ti vuol bene, e chi t’odia la- ai vostri vicini, per la vostra indolenza? Ve ne state
scialo stare. Chiama, preferibilmente, chi ti abita ac- seduti come se foste in tempo di pace, ma la guerra
canto: se infatti in paese qualcosa ti accade, i vicini dilaga in tutto il paese. (…) È cosa onorevole per un
accorrono senza cintura, ma i parenti perdono uomo combattere contro i nemici, difendendo la
tempo ad allacciarsela. propria terra, i figli e le mogli (...). Quando si accende
Un vicino maligno è un flagello, mentre un vicino lo scontro ognuno avanzi brandendo la lancia e sotto
buono è un conforto. Chi ha avuto in sorte di avere lo scudo raccolga il suo cuore valoroso. Il fato non
un vicino leale è fortunato: nemmeno un bue mori- concede agli uomini di sfuggire alla morte, neppure
rebbe, se i vicini non fossero malvagi. se si è nati da antenati immortali. Spesso chi evita la
Misura con cura ciò che prendi al vicino, e con scru- lotta e il sibilo dei dardi è colto in casa dal destino,
polo rimborsaglielo nella stessa misura, ed anche in ma costui non sarà mai caro al popolo; chi combatte,
misura maggiore, se puoi, perché anche in futuro, invece, se qualcosa gli accade sarà pianto sia dagli
avendone bisogno, tu possa trovarlo fidato. umili sia dai potenti. Tutto il popolo rimpiange
Non trarre ingiusti profitti: gli ingiusti profitti sono l’uomo valoroso quando muore: ma se sopravvive, ai
uguali a sciagure. loro occhi è come un semidio, come una torre, per-
Ama chi t’ama, e accostati a chi ti si fa accanto; dona ché da solo ha compiuto imprese degne di molti.
a chi dona, e a chi non offre non offrire: si dona a chi
dona, e a chi non offre non si offre.

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5. – Tirteo di Sparta, fr. 10 West (trad. di G. Paduano):
Per gli uomini valorosi è bello essere morti, se si è
caduti in prima fila in difesa della propria patria.
Questa è la cosa più dolorosa: lasciare la propria città
e le ricche campagne e mendicare, vagando insieme
alla propria madre e al vecchio padre, ai figli piccoli
e alla moglie. Dove arriva sarà trattato come un ne-
mico, e piegato dal bisogno e dall’odiosa miseria di-
sonorerà la propria famiglia e il disonore gli andrà
sempre dietro. Di chi va in esilio nessuno si dà pen-
siero, né c’è rispetto per lui e per i suoi discendenti.
Combattiamo dunque con coraggio per la patria e
per i nostri figli, e non facciamo risparmio delle no-
stre vite. Giovani, combattete restando gli uni ac-
canto agli altri: non fuggite né fatevi prendere dal
panico; mettetevi nel petto un cuore grande ed ar- Olpe Chigi, verso il a.C.; da Veio
dito e lottando contro altri uomini non siate attac- Roma, museo di Villa Giulia
cati alla vita. Non abbandonate fuggendo gli anziani
che non hanno più ginocchia agili: è turpe che un Ritrovata in uno dei grandi tumuli di Veio (Monte
vecchio cada in prima fila e giaccia per terra davanti Aguzzo, od. Formello), fu prodotta a Corinto verso il
ai giovani, col capo bianco e la barba canuta, esa- 640-630 a.C.
lando il suo forte animo nella polvere e tenendo in
È decorata su tre fasce: in quella superiore sono raf-
mano i genitali sporchi di sangue. (...) Ognuno resti
figurate due schiere contrapposte di opliti; una delle
ben piantato sui piedi, come se fosse incatenato alla
due è guidata da un suonatore di aulos.
terra, e morda le labbra coi denti.
Nella fascia centrale è raffigurata una parata di ca-
6. – Archiloco, frammenti valieri al seguito di un carro condotto da un auriga;
segue il giudizio di Paride con le tre dee indicate con
Fr. 2 West: Sulla lancia è il mio pane impastato, sulla
i loro nomi.
lancia è il vino ismarico, curvo sulla lancia lo bevo.
Nella fascia inferiore, di proporzioni minori, è inse-
Fr. 3 West: Non molti archi verranno tesi né dardi
rita una scena di caccia alla lepre.
verranno scagliati quando Ares raduni la battaglia
nella pianura. Sarà una dolorosa faccenda di spade:
di questo genere di combattimento sono maestri i si-
gnori dell’Eubea, celebri nella lancia.
Fr. 5 West: Del mio scudo si fa bello uno dei Sai:
un’arma perfetta, che ho abbandonato a malincuore
presso un cespuglio. Però mi sono salvato. Che m’im-
porta dello scudo? Al diavolo! Me ne procurerò un
altro, anche migliore.
Fr. 105 West: Guarda, Glauco; dal fondo dei flutti
sorge il mare turbato: le cime dei Girèi sono nascosti
dalla nebbia fitta; viene tempesta e paura su noi
tutti.
Fr. 114 West: Non mi piace un condottiero d’alta sta-
tura che incede maestoso, adorno di bei riccioli e ra-
sato a dovere. Sia invece piccolo, con le gambe
storte, ma saldo sulle gambe, ardito, astuto.

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