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ACUSTICA 2

L'INVILUPPO

La variazione di ampiezza nel corso del tempo


è chiamata inviluppo.

Ogni suono ha una sua evoluzione dinamica. Ci sono suoni con


attacco istantaneo come le percussioni o il pianoforte, mentre
altri hanno un attacco più dolce e graduale come il flauto. Alcuni
suoni possono essere tenuti finché l'esecutore desidera (o ha
fiato), mentre altri scompaiono in un tempo più o meno lungo
senza che l'esecutore possa influire sul loro comportamento.
INVILUPPO
In figura vedete una nota
eseguita da vari strumenti

Il profilo della variazione


dinamica è evidenziato in
rosso.

Il piano e il tamburo hanno un attacco


immediato e poi il suono può solo
diminuire gradualmente di
intensità. La tromba ha un attacco
rapido, caratterizzato da un lieve
sforzato, ma poi il suono può
essere tenuto per un certo tempo.
Il contrabbasso ha un attacco più
lento a causa della lunghezza e
dello spessore delle corde.
INVILUPPO
Per quanto riguarda l'evoluzione dinamica, esistono due classi di
strumenti che esibiscono un comportamento molto diverso.

- strumenti a evoluzione libera - sono quelli in cui l'esecutore si


limita a fornire una energia iniziale, ma poi non può fare altro per
influire sull'evoluzione dinamica del suono che diminuisce
gradualmente fino all'estinzione.
Esempi: corde pizzicate (arpa, chitarra, etc.) o percosse (pianoforte),
strumenti a percussione.
- strumenti a evoluzione controllata - sono quelli in cui
l'esecutore deve continuare a fornire energia per mantenere il
suono. Nel momento in cui l'esecutore cessa di dare energia, il
suono scompare più o meno rapidamente.
Esempi: strumenti ad arco e a fiato, voce, organo (in quest'ultimo caso
l'energia è fornita dal motore).

I suoni, quindi, differiscono notevolmente per quanto riguarda la


loro evoluzione dinamica.
ADSR
Un inviluppo può avere fino a 4 fasi in sequenza:
Attacco (attack) - corrisponde all'inizio del suono e dura fino al momento in
cui il suono ha raggiunto la massima energia. Può essere immediato o
graduale. Tutti i suoni hanno un attacco.
Decadimento (decay), detto anche decadimento iniziale o primo decadimento
- in alcuni strumenti (es. ottoni), all'attacco segue una breve e rapida
diminuzione di ampiezza, prima che il suono si stabilizzi. Di solito è dovuto al
fatto che il suono scatta solo quando si supera una certa soglia di energia
(es. una certa pressione del soffio), non prima. La conseguenza di questo
scatto è un attacco abbastanza rapido seguito da un breve decadimento.
Tenuta (sustain) - è la fase in cui il suono rimane stabile mentre l'esecutore
continua a fornire energia. Ovviamente non esiste negli strumenti a
evoluzione libera.
Rilascio (release), detto anche decadimento finale - è la fase che inizia nel
momento in cui l'esecutore smette di dare energia e il suono decade più o
meno rapidamente. Questa fase può essere anche molto lunga negli
strumenti a evoluzione libera (note basse del piano), mentre è di solito breve
in quelli a evoluzione controllata. Tutti i suoni hanno un rilascio.
ADSR
DIFFERENZE DI INVILUPPO
Nella diapositiva precedente vedete lo schema generico dell'inviluppo e gli
inviluppi reali di alcuni strumenti. Notate che non tutti i suoni hanno tutte le 4
fasi. Alcuni ne hanno meno. Gli strumenti a evoluzione libera non hanno né
decadimento, né tenuta. Anche se taluni vedono come decadimento il rapido
calo di ampiezza che segue la percussione o il pizzicato, si può dire che
questi strumenti abbiano solo 2 fasi: attacco e rilascio (l'esecutore fornisce
l'energia all'inizio e poi non può fare niente).
Al contrario, negli strumenti a esecuzione controllata, l'esecutore può
influenzare notevolmente l'inviluppo. Gli archi, per esempio, normalmente
non hanno un decadimento perché l'ampiezza del suono cresce
rapidamente con il movimento dell'arco e raggiunge uno stato di tenuta
senza scatti (3 fasi: attacco, tenuta, rilascio), ma l'esecutore può creare un
decadimento suonando in sforzato.
Negli ottoni, invece, il decadimento di solito esiste per le ragioni già esposte
(vedi diap.4), ma l'esecutore può evitarlo eseguendo un attacco dolce. Al
limite, sia negli archi che nei fiati, è possibile creare un inviluppo formato
solo da un attacco molto lungo e da un rilascio come nel caso di una minima
suonata in crescendo pp < ff.
DIFFERENZE DI INVILUPPO
Ricordiamo che le 4 fasi dell'inviluppo sono schematiche: si tratta di una
semplificazione utile per studiare l'evoluzione dinamica dei suoni. Anche
nella fase di tenuta, il suono non è mai perfettamente fermo (non sarebbe
umano) anche a causa di pratiche esecutive come il vibrato o di particolarità
costruttive come le doppie o triple corde del piano.

In alcune situazioni, infine, si verificano variazioni di ampiezza molto rapide


dette transienti, soprattutto nel corso dell'attacco quando il mezzo inizia a
vibrare, ma non ha ancora raggiunto la stabilità.

Osservate, nella diapositiva successiva, i primi 2 decimi di secondo di una


nota bassa di pianoforte studiati "al microscopio" e notate quante micro-
variazioni di ampiezza si possono chiaramente vedere.

Sono dovute al fatto che una corda lunga e spessa come quella di una nota
bassa del piano, percossa dal martelletto in un punto vicino a una estremità,
impiega un certo tempo a entrare in vibrazione nella sua interezza. Di
conseguenza, all'inizio, ha un comportamento irregolare in cui al suono si
mescola anche il rumore del martelletto che viene ad essere parte
integrante dell'attacco del piano.
EVOLUZIONE DI UNA NOTA
Nella figura, i primi 2 decimi di secondo di una nota grave del pianoforte.
Sono evidenti le micro-variazioni di ampiezza (transienti).

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