SABATO — 26 GIUGNO 2021 – IL RESTO DEL CARLINO
URBINO E PROVINCIA
Lumaca e tartufi, uno studio rivela l’importanza
«Per riprodursi non riescono a disperdere in modo autonomo le spore, molti animali sono attirati dalla loro profumazione»
URBINO
La lumaca e il tartufo, qual è il
nesso? Lo svela uno studio cora-
le ed internazionale dove l’Uni-
versità di Urbino ha svolto un
ruolo molto importante. Il focus
infatti è sulla riproduzione del
fungo ipogeo più amato del
mondo. Nel dettaglio e’ stato
preso in considerazione il tartu-
fo nero estivo che può essere
coltivato nelle apposite tartufa-
ie. La lumaca invece è la classi-
ca senza chiocciola. Quello che
da questo studio è emerso per-
metterà, ad esempio, di calibra-
ne la produzione in base alle esi-
genze. Per la squadra di UniUrb
ci ha lavorato lo staff del profes-
sore Michele Menotta e la pro-
fessoressa Antonella Amicucci
del Dipartimento di Scienze bio-
molecolari.
Professoressa Amicucci, que-
sta ricerca riabilita la figura
della lumaca.
«I tartufi per riprodursi non rie-
Contributo all’economia ambientale, premiato il professor Giovanni Marin
Un importante
riconoscimento
anche per l’Ateneo
La IV edizione dell’European
Award for Researchers in
Environmental Economics
under the Age of Forty, istituito
dall’European Association of
Nell’immagine sopra, ecco Antonella Amicucci e Michele Menotta
scono a disperdere in modo au-
tonomo le spore, molti animali
sono attirati dalla sua profuma-
zione. Questi nutrendosene poi
possono disperderle nel terre-
no. E’ stato visto che la lumaca
alimentatosi del tartufo lo smi-
nuzza finemente polverizzando-
lo e nel tratto digerente la super-
Environmental and Resource
Economics è stata vinta da
Giovanni Marin, professore
associato di Economia
applicata dell’Università che è
stato individuato come
economista ambientale under
40 che ha dato il contributo più
significativo alla conoscenza
nell’ambito dell’economia
ficie della spora diventa più ela-
stica e si assottiglia. Una volta
dispersa nel suolo circostante
può germinare più facilmente,
quindi semplificandone la ripro-
duzione».
Interessante, ma come nasce
uno studio del genere?
«Dalla curiosità. La curiosità co-
ambientale. Il premio consiste
in un buono di 1000 per
l’acquisto di libri della casa
editrice Springer. La
motivazione per l’attribuzione
del premio riguarda il
contributo di Marin alla ricerca
sul tema degli effetti della
transizione ecologica sul
mercato del lavoro. Si
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sì come le collaborazioni sono
sempre alla base delle ricerche
scientifiche perché mettendo in-
sieme più ricercatori, quindi
mettendo assieme le competen-
ze e anche lo spirito di collabo-
razione, si riesce ad andare
avanti. A questa ricerca hanno
preso parte membri dell’Univer-
riconosce la varietà dei temi
affrontati nell’ambito
dell’economia ambientale e
anche il ruolo attivo nella
comunità di ricerca. «Per me è
un grande onore ricevere
questo riconoscimento - ha
dichiarato il giovane poi - . Si
tratta di un premio individuale,
che tuttavia è il frutto di anni di
sità di Urbino, Università di Bolo-
gna e Università dell’Aquila e al-
cuni del museo di storia natura-
le della Sorbona di Parigi».
Voi dell’Ateneo urbinate su co-
sa vi siete concentrati?
«Il nostro ruolo è stato quello di
analizzare le spore al microsco-
pio a forza atomica del quale il
professore Michele Menotta è
un esperto del nostro gruppo di
ricerca e si è potuto vedere il
cambiamento della superficie
della parete sporale. Con que-
sta scoperta noi ci auguriamo
che possano esserci dei miglio-
ramenti nelle tecniche di produ-
zione visto sopratutto che in
questi anni, a seguito di varie si-
tuazione come ad esempio i
cambiamenti climatici, si è avu-
to un grosso calo produttivo.
Ciò si è verificato sia per le tartu-
faie naturali che per quelle colti-
vate».
Dunque un metodo naturale per
salvaguardare la produzione di
un alimento autoctono amato in
tutto il mondo.
Francesco Pierucci
collaborazione con molti
colleghi e colleghe del
Dipartimento di Economia,
Società, Politica e a tutti i
colleghi e colleghe, per il
supporto dato in questi anni,
che ringrazio e che invito fin
d’ora a festeggiare con me al
rientro dopo la pausa estiva».
fra. pier.