Hanc autem veneramur et unicam, dicente Questa Chiesa noi veneriamo e questa sola,
Domino in Propheta: «Erue a framea, Deus, come dice il Signore per mezzo del Profeta:
animam meam et de manu canis unicam «Libera, o Signore, la mia anima dalla lancia
meam»3. Pro anima enim, id est, pro se ipso, e dal furore del cane, l'unica mia». Egli pre-
capite simul oravit et corpore. Quod corpus gava per l'anima, cioè per Se stessa – per la
unicam scilicet ecclesiam nominavit, propter testa e il corpo nello stesso tempo – il quale
sponsi, fidei, sacramentorum et caritatis ec- corpo precisamente Egli chiamava la sua
clesiae unitatem. Haec est tunica illa Domini sola e unica Chiesa, a causa della sua unità
inconsutilis, quae scissa non fuit, sed sorte di promessa di fede, sacramenti e carità del-
provenit4. la Chiesa, ossia la «veste senza cuciture» del
Signore, che non fu tagliata, ma data in sor-
te.
Igitur ecclesiae unius et unicae unum cor- Perciò in questa unica e sola Chiesa ci sono
pus, unum caput, non duo capita, quasi mon- un solo corpo ed una sola testa, non due,
strum, Christus videlicet et Christi vicarius, come se fosse un mostro, cioè Cristo e Pie-
Petrus, Petrique successor, dicente Domino tro, vicario di Cristo e il successore di Pie-
ipsi Petro: «Pasce oves meas»5. Meas, in- tro; perché il Signore disse a Pietro «Pasci il
quit, generaliter, non singulariter has vel il- mio gregge». «Il mio gregge» Egli disse,
las: per quod commisisse sibi intelligitur parlando in generale e non in particolare di
universas. Sive ergo Graeci sive alii se di- questo o quel gregge; così è ben chiaro, che
1
I. LO GRASSO (ed.), Ecclesia et Status. Fontes selecti, Romae 1939, 188-190. Il testo italiano è di: C. EHLER – L.
MORRAL (ed.), Chiesa e Stato attraverso i secoli, Milano 1958, 123.
2
Ct. 6, 8.
3
Ps. 21, 21.
4
Cf. Io. 19, 23-24.
5
Io. 21, 17.
2
cant Petro ejusque successoribus non esse Egli gli affidò tutto il suo gregge. Se perciò i
commissos: fateantur necesse est, se de ovi- Greci o altri affermano di non essere stati af-
bus Christi non esse, dicente Domino in fidati a Pietro e ai suoi successori, essi con-
Ioanne, unum ovile et unicum esse pasto- fessano di conseguenza di non essere del
rem6. gregge di Cristo, perché il Signore dice in
Giovanni che c'è un solo ovile, un solo e
unico pastore.
In hac ejusque potestate duos esse gladios, Noi sappiamo dalle parole del Vangelo che
spiritualem videlicet et temporalem, evange- in questa Chiesa e nel suo potere ci sono due
licis dictis instruimur. Nam dicentibus Apo- spade, una spirituale, cioè, ed una tempora-
stolis: «Ecce gladii duo hic»7, in ecclesia le, perché, quando gli Apostoli dissero:
scilicet, cum apostoli loquerentur, non re- «Ecco qui due spade» – che significa nella
spondit Dominus, nimis esse, sed «satis». Chiesa, dato che erano gli Apostoli a parlare
Certe qui in potestate Petri temporalem gla- – il Signore non rispose che erano troppe,
dium esse negat, male verbum attendit Do- ma che erano sufficienti. E chi nega che la
mini proferentis: «Converte gladium tuum spada temporale appartenga a Pietro, ha ma-
in vaginam»8. Uterque ergo est in potestate lamente interpretato le parole del Signore,
ecclesiae, spiritualis scilicet gladius et mate- quando dice: «Rimetti la tua spada nel fode-
rialis. Sed is quidem pro ecclesia, ille vero ro». Quindi ambedue sono in potere della
ab ecclesia exercendus, ille sacerdotis, is Chiesa, la spada spirituale e quella materia-
manu regum et militum, sed ad nutum et pa- le; una invero deve essere impugnata per la
tientiam sacerdotis. Oportet autem gladium Chiesa, l'altra dalla Chiesa; la prima dal cle-
esse sub gladio, et temporalem auctoritatem ro; la seconda dalla mano di re o cavalieri,
spirituali subiici potestati. ma secondo il comando e la condiscendenza
del clero, perché è necessario che una spada
dipenda dall'altra e che l'autorità temporale
sia soggetta a quella spirituale.
Nam cum dicat Apostolus: «Non est pote- Perché quando l'Apostolo dice «Non c'è po-
stas nisi a Deo; quae autem sunt, a Deo or- tere che non venga da Dio e quelli (poteri)
dinatae sunt»9, non autem ordinata essent, che sono, sono disposti da Dio», essi non sa-
nisi gladius esset sub gladio, et tamquam in- rebbero disposti se una spada non fosse sot-
ferior reduceretur per alium in suprema. toposta all'altra, e, come inferiore, non fosse
Nam secundum B. Dionysium lex divinitatis dall'altra ricondotta a nobilissime imprese.
est, infima per media in suprema reduci. Poiché secondo san Dionigi è legge divina
Non ergo secundum ordinem universi omnia che l'inferiore sia ricondotto per l'intermedio
aeque ac immediate, sed infima per media et al superiore. Dunque le cose non sono ricon-
inferiora per superiora ad ordinem reducun- dotte al loro ordine alla pari e immediata-
tur. Spiritualem autem et dignitate et nobili- mente, secondo la legge dell'universo, ma le
tate terrenam quamlibet praecellere potesta- infime attraverso le intermedie e le inferiori
tem, oportet tanto clarius nos fateri, quanto attraverso le superiori. Ma è necessario che
spiritualia temporalia antecellunt. Quod chiaramente affermiamo che il potere spiri-
etiam ex decimarum datione, et benedictio- tuale è superiore a ogni potere terreno in di-
ne, et sanctificatione, ex ipsius potestatis ac- gnità e nobiltà, come le cose spirituali sono
ceptione, ex ipsarum rerum gubernatione superiori a quelle temporali. Il che, invero,
6
Cf. Io. 10, 16.
7
Lc. 22, 38.
8
Mt. 26, 52.
9
Rm. 13, 1.
3
claris oculis intuemur. Nam, veritate testan- noi possiamo chiaramente constatare con i
te, spiritualis potestas terrenam potestatem nostri occhi dal versamento delle decime,
instituere habet, et iudicare, si bona non fue- dalla benedizione e santificazione, dal rico-
rit. Sic de ecclesia et ecclesiastica potestate noscimento di tale potere e dall'esercitare il
verificatur vaticinium Hieremiae10: «Ecce governo sopra le medesime, poiché, e la ve-
constitui te hodie super gentes et regna», et rità ne è testimonianza, il potere spirituale
cetera, quae sequuntur. ha il compito di istituire il potere terreno e,
se non si dimostrasse buono, di giudicarlo.
Così si avvera la profezia di Geremia riguar-
do la Chiesa e il potere della Chiesa: «Ecco,
oggi io ti ho posto sopra le nazioni e sopra i
regni» ecc.
Ergo, si deviat terrena potestas, judicabitur a Perciò se il potere terreno erra, sarà giudica-
potestate spirituali; sed, si deviat spiritualis to da quello spirituale; se il potere spirituale
minor, a suo superiori si vero suprema, a inferiore sbaglia, sarà giudicato dal superio-
solo Deo, non ab homine poterit judicari, te- re; ma se erra il supremo potere spirituale,
stante Apostolo: «Spiritualis homo judicat questo potrà essere giudicato solamente da
omnia, ipse autem a nemine iudicatur»11. Dio e non dagli uomini; del che fu testimo-
nianza l'Apostolo: «L'uomo spirituale giudi-
ca tutte le cose; ma egli stesso non è giudi-
cato da alcun uomo».
Est autem haec auctoritas, etsi data sit homi- Perché questa autorità, benché data agli uo-
ni, et exerceatur per hominem, non humana, mini ed esercitata dagli uomini, non è uma-
sed potius divina potestas, ore divino Petro na, ma senz'altro divina, essendo stata data a
data, sibique suisque successoribus in ipso Pietro per bocca di Dio e fondata per lui ed i
Christo, quem confessus fuit, petra firmata, suoi successori su una roccia, che egli con-
dicente Domino ipsi Petro: «Quodcunque li- fessò, quando il Signore disse allo stesso
gaveris»12, etc. Quicunque igitur huic pote- Pietro: «Qualunque cosa tu legherai...». Per-
stati a Deo sic ordinatae resistit, Dei ordina- ciò chiunque si oppone a questo potere isti-
tioni resistit, nisi duo, sicut Manichaeus, fin- tuito da Dio, si oppone ai comandi di Dio, a
gat esse principia, quod falsum et haereti- meno che non pretenda, come i Manichei,
cum iudicamus, quia, testante Moyse, non in che ci sono due principi; il che noi affermia-
principiis, sed in principio coelum Deus mo falso ed eretico, poiché – come dice
creavit et terram13. Mosè – non nei principi, ma «nel principio»
Dio creò il cielo e la terra.
Porro subesse Romano Pontifici omni hu- Quindi noi dichiariamo, stabiliamo, definia-
manae creaturae declaramus dicimus, defini- mo ed affermiamo che è assolutamente ne-
mus et pronunciamus omnino esse de neces- cessario per la salvezza di ogni creatura
sitate salutis. umana che essa sia sottomessa al Pontefice
di Roma.
10
Ir. 1, 10.
11
1Co. 2, 15.
12
Mt. 16, 19.
13
Cf. Gn. 1, 1.