Quest’opera è considerata il capolavoro dell’arte comica plautina , che ha
garantito il successo dell’opera sia presso i contemporanei sia presso i posteri, tant’è vero che il nome del protagonista (Sosia) è diventato in italiano un sostantivo comune per indicare i casi di somiglianza perfetta.
Quando Plauto scrisse la commedia Anfitrione, probabilmente non immaginava
di aver inventato uno degli espedienti letterari più riutilizzati della storia: quello del doppio. Tanto meno poteva aspettarsi che il nome di uno dei personaggi (Sosia) avrebbe acquistato un significato proprio, ancora in uso nel XXI secolo. La narrazione prende inizio dall’interesse di Giove per la bella e mortale Alcmena, sposata al generale Anfitrione, da tempo partito per la guerra. Il re degli dei decide di prendere le sembianze del marito di lei, e giace con la fanciulla mettendola incinta. Mercurio, intanto, complice dell’inganno, è a guardia della casa dove si sta consumando l’amore, camuffato da Sosia, schiavo fidato del padrone. La vicenda si complica quando il vero Sosia si trova, però , faccia a faccia con la sua copia identica (Mercurio travestito): iniziano una serie di dialoghi insieme divertenti e profondi (si affronta il tema dell’identità e della sua perdita).
Tre commedie di Plauto propongono questo tema: Amphitruo, Menaechmi e
Bacchides. Tuttavia in questo caso la perfetta uguaglianza dei due personaggi è una manifestazione dell’azione divina e risulta inquietante perché non si colloca al termine dell’azione scenica, ma all’inizio e perciò tende a complicare gli eventi e a insinuare il dubbio e la paura.La comicità della scena nasce dal contrasto fra l’atteggiamento sprezzante e aggressivo di Mercurio e il timore e lo sconcerto di Sosia, in modo che la falsità del dio assuma i caratteri della verità , e al contrario le verità di Sosia siano respinte come menzogna. La chiave della comicità risiede nelle condizione di superiorità degli spettatori, nel fatto cioè che essi conoscono la verità , sconosciuta invece ai personaggi in scena, e possono perciò ridere dei loro errori.Il commediografo latino Plauto è stato il primo ad utilizzare coppie di personaggi identici per sviluppare una trama: nell’Anfitrione, infatti, Giove e Mercurio rubano le sembianze di Anfitrione e Sosia, scatenando una catena di equivoci divertenti. Un espediente ingegnoso di incredibile fortuna, disponibile a molti e più complessi sviluppi, come accade nel film “Fight Club“. Anche a livello letterario questo tema comico ha avuto molta fortuna ed è stato assai spesso ripreso; si pensi alla “commedia degli errori” e a “La dodicesima notte” di Shakespeare o a “I due gemelli veneziani” di Goldoni.