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CAPITOLO 1 - L’AMBIENTE

Ambiente → “condizioni esterne legate:


- al luogo
- allo spazio
- al clima
- a fattori chimico-fisici
- rapporti con altri essere viventi
in cui un organismo vegetale o animale vive”
Biosfera → spazio vitale all’interno del quale si verificano rapporti tra gli individui
- Antropo Biosfera→ area in cui l’uomo svolge le proprie attività, entità biologica molto giovane, è una realtà “artificiale”.
- Idro Biosfera→ zona ricoperta dagli oceani, dai mari e dalle acque dolci. Occupa i ⅔ della superficie. L’acqua è il mezzo in cui vivono
innumerevoli specie che costituiscono il plancton, il necton e il benthos.
- Geo Biosfera→ fascia della litosfera, non più spessa di 5m, spesso chiamata pedosfera.
Le molte combinazioni dei fattori della biosfera portano a individuare vari tipi di ambienti, in particolare:
- ambiente fisico (clima, geomorfologia)
- ambiente naturale (flora, fauna, minerali)
- ambiente biologico (aria, acqua, suolo)
- ambiente urbano

FATTORI CLIMATICI
Clima→ insieme dei fenomeni meteorologici che si verificano nell’atmosfera, in un lungo periodo di tempo.
E’ la conseguenza di fattori suddivisibili in due gruppi:
- variabili→ pressione atmosferica, vento, umidità…
- stabili→ latitudine, altitudine, mari e foreste

due zone situate alla stessa latitudine ma a differente altitudine presentano condizioni climatiche molto diverse

LA TEMPERATURA
Temperatura→ rappresenta la proprietà di scambiare calore
Scale termometriche più utilizzate sono:
- scala Celsius
- scala Fahrenheit
- scala Kelvin
- scala Réaumur

LA TEMPERATURA DELL’ARIA
→ esprime il livello energetico dell’atmosfera nel punto in cui viene misurata:
E’la conseguenza di 3 processi:
- rimescolamento verticale di masse d’aria
- rimescolamento orizzontale di masse d’aria
- livello energetico della superficie terrestre

TEMPERATURA REALE E TEMPERATURA PERCEPITA


Il valore della temperatura percepita è direttamente proporzionale al tasso di umidità dell’aria

Le temperature si dividono in 3 gruppi:


- ottimali→ l’organismo è in grado di svolgere senza alcuna difficoltà i processi vitali
- cardinali→ quelle al di sopra o al di sotto delle quali le funzioni vitali si arrestano senza subire danni
- critiche→ quelle al di sopra o al di sotto delle quali l’organismo vivere subisce danni

LA PRESSIONE ATMOSFERICA
Evangelista Torricelli con i suoi studi di idraulica osservò che l’acqua di falda non risaliva oltre ai 10.33m, scoprì così che la pressione atmosferica
era il fattore principale in grado di determinare tale fenomeno.
Pressione atmosferica→ principale cause della formazione di vento e altre variazioni atmosferiche.
Nelle cartine meteorologiche la pressione atmosferica viene indicata da linee chiuse dette isobare.

IL PASCAL
E’ l’unità di misura della pressione atmosferica.

IL VENTO
→ fenomeno atmosferico che si manifesta con lo spostamento di masse d’aria.
Si generano così zone di alta pressione (anticicloni) e di bassa pressione (cicloni) in cui le masse d’aria calda si sposta dall’equatore ai poli e
viceversa, quelle fredde dai poli all’equatore.

Correnti a getto→ correnti d’aria costanti e regolari che soffiano a circa 200 km/h

LE IDROMETEORE
→ ogni fenomeno provocato dal vapore acqueo presente nell’atmosfera (pioggia, grandine, nebbia…)
Elevata umidità dell’aria porta alla formazioni di nuvole dalle quali hanno origine:
- pioggia
- neve
- grandine
- nebbia
- rugiada
- brina

UMIDITÀ
→ indica la quantità di vapore acqueo presente nell’ambiente
il vapore acqueo proviene
- dall’evaporazione dell’acqua del:
- suolo
- fiumi
- altri specchi d’acqua
- dalla traspirazione dei vegetali
- dal sudore degli animali
- fenomeni biologici
3 tipi di valutazione dell’umidità:
- umidità massima→ massima quantità di vapore acqueo che l’aria riesce a trattenere
- umidità assoluta→ quantità di vapore acqueo presente nell’aria
- umidità relativa→ permette di capire se l’aria è prossima alla saturazione o se è ancora in grado di tenere altro vapore acqueo

TIPI DI CLIMA
3 fasce climatiche:
- calda (zona tropicale)
- temperata (zona tra il tropico e il circolo polare)
- fredda (zona tra il circolo polare e il polo)

IL METODO DI KOPPEN
Analizza:
- vegetazione
- temperatura dell’aria
- precipitazioni
- pressione atmosferica
- vento
Tipi di clima:
- tropicale umido (temperatura media non superiore ai 18°)
- arido (quantità di acqua che evapora dal terreno è maggiore di quella apportata dalle precipitazioni)
- temperato caldo (temperatura media del mese più freddo è tra i -3° e i 18°)
- temperato freddo
- nivale
- glaciale

IL METODO DI THORNTHWAITE
Analizza:
- evapotraspirazione
Tipi di clima:
- arido
- semiarido
- bagnato
- subumido
- umido
- perumido

IL METODO DI PAVARI
Analizza:
- tipi di alberi presenti
Tipi di clima:
- lauretum
- castanetum
- fagetum
- picetum
- alpinetum

TIPI DI CLIMA IN ITALIA


Il clima italiano dipende da vari fattori, i più importanti sono:
- anticiclone atlantico
- depressioni mediterranee
- presenza catena alpina
- presenza catena appenninica
Italia→ penisola vasta 301.336km^2
montuosa
circondata per tre lati dal mare
clima molto vario
Per determinare il clima di un territorio si utilizza→ climatogramma
Zone climatiche che caratterizzano il territorio italiano:
- zona alpina (si caratterizza per abbondanti piogge e nevicate, ghiacciai perenni attorno ai 3000 m, temperatura annua intorno allo 0°)
- zona padana (si caratterizza per inverni con temperature medie poco superiori allo 0°, estati calde e umide, primavere e autunni con molte
precipitazioni)
- zona insubrica
- zona appenninica(si caratterizza per inverni freddi, estate fresche, primavere e autunni molto piovosi)
- zona tirrenica
- zona ligure (si caratterizza per piogge frequenti)
- zona adriatica (si caratterizza per inverni freddi ed estati calde)
- zona calabro-insulare (si caratterizza per estati molto calde intorno ai 40°, scarsa pioggia, forti venti.

I MINERALI
→ sostanze solide a struttura cristallina che aggregandosi costituiscono le rocce della crosta terrestre.
Gli atomi che si uniscono tra loro con una disposizione ordinata secondo numerose celle elementari.
I fattori che influenzano la formazione di un cristallo sono la temperatura, la pressione e il tempo.

POLIMORFISMO→ Interazione fra uno o più composti chimici può presentare differenti strutture cristalline.

CARATTERISTICHE FISICHE DEI MINERALI


→ dipendono dalla loro natura e dalla struttura cristallina che può assumere forma:
- cubica
- cubica a facce centrate
- poliedrica
- tetraedrica
Caratteristiche fisiche:
- durezza (resistenza alla scalfittura)
- tenacità (resistenza alle deformazioni)
- peso specifico (rapporto peso-volume)
- diffrazione della luce (modo in cui il minerale diffrange il fascio di luce che lo attraversa)
- conducibilità elettrica
- colore
- lucentezza
- fosforescenza (emettono a loro volta luce se eccitate da radiazioni elettromagnetiche)
- fluorescenza (capacità di emettere una particolare luce quando il minerale è colpito con una radiazione elettromagnetica)
Presentano anche proprietà magnetiche, radioattive e organolettiche.
ferromagnetici → minerale immerso in un campo magnetico al quale vengono attratti
diamagnetici → minerale immerso in un campo magnetico al quale vengono respinti
proprietà radioattive→ emettono particelle e onde elettromagnetiche

DUREZZA MINERALE

1 talco

2 gesso

3 calcite

4 fluorite

5 apatite

I SILICATI
→ distinguibili in base alla struttura cristallina tetraedrica, formata da un atomo di silicio circondato da quattro atomi di ossigeno.
- Caolinite
- Vermiculite (si utilizza in agricoltura come substrato di coltivazione)
- Montmorillonite

LE ROCCE
→ aggregato solido costituito di uno o più minerali
si possono dividere in:
- magmatiche
- sedimentarie
- metamorfiche

CICLO, TIPI, ETÀ’ DELLE ROCCE


Tutte le rocce sono coinvolte in un ciclo che prevede la loro continua trasformazione da un tipo all’altro.

PROCESSI:
- magmatico (il magma è una massa fusa dove nella crosta terrestre ha temperatura di circa 800-1000°)
- sedimentario avviene sulla superficie terrestre, si inizia con la disgregazione delle rocce, che vengono poi chiamati clasti, essi vengono
trasportati dall'acqua e dal vento e si depositano in sedimenti terrigeni.
- metamorfico (minerali che compongono le rocce magmatiche e sedimentarie sottoposti a variazioni di temperature e pressione)
ROCCE MAGMATICHE:
intrusive → rocce che si solidificano all’interno della crosta terrestre (gabbro, granito, diorite)
effusive → rocce che si solidificano in superficie (basalto, andesite, riolite)
Caratteristiche fisiche:
- resistenza a forze compressive a all’abrasione
Struttura:
- cristallina e vetrosa

ROCCE SEDIMENTARIE: (70% della litosfera)


3 grandi gruppi:
- terrigene (originate dal trasporto, dall’accumulo di sedimenti) (sabbia, ghiaia)
- carbonatiche (composte prevalemente di carbonato di calcio) (travertino, dolomie)
- evaporitiche (originate dalla sedimentazione di cristalli) (gesso, salgemma)

ROCCE METAMORFICHE:
→ prodotto di un processo di trasformazione che riorganizza la struttura cristallina dei minerali che lo compongono
→ roccia che è trasformata dal processo metamorfico = protolite
Blastesi → processo che prevede la formazione dei nuovi minerali all’interno della roccia metamorfica.
Durante la Blastesi si formano i Blasti (equivalente dei cristalli nelle rocce magmatiche)
- metamorfismo di contatto (dovuto alla trasmissione di calore) (es rocce: marmi e quarziti)
- metamorfismo regionale (interessa estese parti litosferiche) (es rocce: gneis e micascisto)
- metamorfismo di dorsale (si presenta nelle spaccature della crosta oceanica)

IL SUOLO
cos’è? → è lo strato più esterno della superficie terrestre
da cosa è composto? → costituito di particelle minerali, sostanza organica decomposta e acqua.
da quanti strati è composto e com’è composto ognuno di essi? → 3 strati
- la lettiera che è la parte più superficiale, è formata dal depositarsi di foglie, rametti, animali morti
- l’humus che è lo strato sotterraneo, di colore bruno, esso è costituito dai resti degli organismi in via di decomposizione per opera di batteri
e funghi, che trasformano i residui organici in sostanze inorganiche
- la parte minerale, uno strato in cui sono mescolati in quantità diverse, a seconda del tipo di terreno, ghiaia, sabbia, limo, argilla.

perché è importante conoscere il suolo? → poichè ne favorisce l’uso razionale sia a fini agricoli sia a fini civili, in particolare nel settore edilizio ne
permette di stabilire l’idoneità edificabile.

PEDOLOGIA → scienza che studia il suolo, i processi che ne hanno determinato la formazione, ovvero le origini.

LA FORMAZIONE DEL SUOLO


La pedogenesi è un processo che si divide in due fasi:
- alterazione geologica→ la roccia madre si frantuma, si forma così il substrato pedogenetico detto “regolite”.
- alterazione pedologica→ il substrato pedogenetico è interessato da processi chimici fisici e biologici che lo trasformano in “terreno
naturale”
- autoctono → quando il substrato degrada nello stesso posto in cui si è formato
- alloctono → quando il substrato si trasforma in terreno in zone diverse da quella di provenienza
Il sistema SUOLO è dinamico.

il suolo si differenzia in orizzonti, l’insieme dei quali conferisce a ogni tipo di terreno un profilo caratteristico

I FATTORI DELLA PEDOGENESI


- fattori climatici (i principali sono la temperatura dell’aria e le precipitazioni. La temperatura dell’aria condiziona la vita degli organismi,
determina il colore del terreno, es: grigio nelle terre fredde dei paesi nordici. L’acqua svolge una duplice azione: chimica e fisica. I suoli si
definiscono: zonali→ i fattori climatici prevalgono su quelli legati alla natura del substrato; e azonali→ le caratteristiche mineralogiche del
substrato prevalgono sui fattori climatici propri del luogo).
- fattori biotici (i vegetali e animali che popolano un ecosistema interagiscono con i fattori climatici e favoriscono i processi di alterazione e
di maturazione del suolo. Gli animali attuano il rimescolamento della frazione minerale con quella organica, rendendo soffice il primo strato
del suolo. I vegetali contribuiscono a frantumare il substrato roccioso e a rendere soffice il terreno, permettono lo sviluppo di
microrganismi).
- fattore tempo (il tempo è considerato un fattore indiretto della pedogenesi. La roccia non subisce nessuna alterazione se non è interessata
da nessun altro fattore pedogenetico. Sono sufficienti 15/18 mesi per trasformare 1 cm di roccia vulcanica in suolo, mentre occorrono 750
anni perché si formi 1 cm di terreno oxisol).
- fattore antropico (la presenza dell’uomo influenza lo svolgersi naturale dei processi pedogenetici, ci sono interventi positivi, ma la maggior
parte sono negativi: disboscamento, lavorazioni profonde nei terreni… favoriscono l'erosione del suolo e frane.
L’uso di concimi determinano particolari condizioni ambientali favorevoli).
- fattori abiotici (sono il tipo di roccia che compone il substrato e l’orografia del terreno.
Il profilo di un pendio può essere suddiviso in 5 parti:
- superficie superiore: situata a monte, il substrato si evolve formando profondi strati d’argilla
- convessità: prevede l’erosione dell’acqua, suolo poco profondo, so staccano i clasti dalla roccia madre e sono spinti a valle
- versante
- base del versante: si ha un accumulo di regolite
- piede: parte finale del pendio

IL TERRENO
→ composto di particelle minerali e organiche che costituiscono un substrato ideale per la vita dei vegetali e di molte specie animali.
IL TERRENO NATURALE
→ si forma per il susseguirsi dei processi pedogenetici nei quali è ESCLUSO l’intervento dell’uomo, si dice maturo quando la sequenza degli
orizzonti è ben evidente.
4 gruppi:
- di montagna→ diffusi nelle zone montane
- podzol→ terreni di colore grigio in cui gli orizzonti eluviali e illuviali sono ben distinti
- terre rosse→ gli orizzonti eluviali e illuviali non sono molto differenziati, colore dovuto alla mancanza di ossidi di ferro e di alluminio
- terre brune → gli orizzonti eluviali e illuviali non sono differenziati.

TERRENO AGRARIO
Diviso in 2 parti:
- strato attivo → ricco di elementi nutrizionali necessari ai vegetali per crescere e produrre frutti.
- strato inerte → non è in grado di ospitare alcuna specie di animale e vegetale.

CARATTERISTICHE FISICHE
Il terreno è costituito di 3 fasi:
- fase solida → composta dallo scheletro, formato da: frammenti, terra fine, colloidi, sostanze inorganiche
- fase gassosa → costituita da: ossigeno, azoto, anidride carbonica e altri gas
- fase liquida → formata da acqua

LA TESSITURA
→ la granulometria del terreno
le particelle con un diametro superiore a 2mm costituiscono lo scheletro, mentre quelle con dimensione inferiore formano la terra fine.
la tessitura condiziona soprattutto il comportamento della fase liquida → quando le particelle terrose sono sminuzzate, l’acqua risale in superficie e
mantiene umidi i primi strati del suolo.
la tessitura ideale per le coltivazioni è quella definita franca → si ha un equilibrio tra i 3 componenti della terra (sabbia, limo e argilla).

FRAZIONE TERROSA
scheletro→ >2
sabbia→ 2-0.02
limo→ 0.02-0.002
argilla→ <0.002

LA STRUTTURA
→ dipende dal modo in cui le particelle che lo compongono sono riunite in aggregati di maggiori dimensioni.
2 principali tipi di struttura:
- Glomerulare→ struttura ideale, adatta a ospitare i vegetali.
- Lamellare→ habitat asfittico e non idoneo a ospitare vegetali.

LA DENSITÀ’ E POROSITÀ
densità→ peso specifico della frazione terrosa del suolo
2 tipi di densità:
- assoluta (valore del peso specifico delle sole particelle terrose)
- relativa (peso di un volume noto del suolo composto sia dalla frazione ferrosa sia dagli spazi vuoti)
porosità→ determinata dai macro e micropori presenti nel terreno.
esprime il rapporto tra il volume totale dei pori e il volume del suolo.

IL COLORE
→ fornisce molte informazioni sul:
- grado di evoluzione
- sulla composizione chimica
- sulla quantità di sostanza organica
- caratteri funzionali
per attribuire in modo più preciso il colore si utilizzano le tavole Munsell del colore del suolo

LA TEMPERATURA
→ ha importanza soprattutto nel settore agrario, i raggi solari riscaldano il terreno e lo rendono idoneo alla coltivazione dei vegetali.
- l’acqua in esso presente (i terreni ricchi d’acqua sono più freddi di quelli meno umidi)
- il colore del suolo (quelli scuri per la presenza di humus o di argilla assorbono molta energia)
- la giacitura (esprime la pendenza del suolo)
- esposizione (i terreni esposti a sud sono più caldi di quelli esposti a est e a ovest che invece perdono il 30% di energia)

CARATTERISTICHE CHIMICHE
- ph
- correzione dei terreni acidi
- correzione dei terreni alcalini
- la salinità

PH
→ a seconda della quantità di ioni H+ o OH- presenti nella soluzione circolante in un terreno questo risulta acido o basico.
- prevalgono gli ioni H+ = suolo acido
- prevalgono gli ioni OH- = suolo basico
per conoscere l’acidità del suolo si ricorre alla misura del PH, valore compreso tra 1 e 14.
- ricco di cationi = suolo acido
- ricco di anioni = suolo basico
principali fattori che influenzano la reazione basica o acida del terreno:
- grado di saturazione basica
- natura dei cationi presenti
- presenza di vegetazione
- tipo di concimazione effettuata
I terreni idonei alla coltivazione agraria sono quelli con il PH compreso tra 5.5 e 7.5.
quando il valore del PH è inferiore a 5.5 i vegetali assorbono con molta difficoltà azoto, fosforo e potassio di cui necessitano per la crescita.
Il PH influenza la vita dei microrganismi terricoli.
L’acidità o basicità del terreno quando sono eccessive diventano ostacolo all’attività agricola.

CORREZIONE DEI TERRENI ACIDI


l’acidità si corregge distribuendo sul terreno prodotti a base di calcio

CORREZIONE DEI TERRENI ALCALINI


l'alcalinità di un terreno si migliora effettuando gessature, utilizzando gesso, oppure distribuendo sostanza organica

LA SALINITÀ
è dovuta alla presenza di sali di sodio.
è l’ostacolo alla vita perché:
- riduce la concentrazione di ossigeno
- favorisce il processo osmotico

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