Sei sulla pagina 1di 5

DIRETTIVA 87/102/CEE del 22 dicembre 1986

relativa al ravvicinamento delle disposizioni legislative, regolamentari e amministrative degli


Stati membri in materia di credito al consumo
Articolo 11
1. Gli Stati membri provvedono affinché l'esistenza di un contratto di credito non pregiudichi in alcun modo i
diritti del consumatore nei confronti del fornitore di beni o di servizi acquisiti in base a tale contratto qualora i beni o
servizi non siano forniti o non siano comunque conformi al contratto di fornitura.
2. Quando:
a) per l'acquisto di beni o la fornitura di servizi il consumatore conclude un contratto di credito con una persona diversa
dal fornitore, e
b) tra il creditore e il fornitore dei beni o dei servizi esiste un precedente accordo in base al quale il credito è messo
esclusivamente da quel creditore a disposizione dei clienti di quel fornitore per l'acquisto di merci o di servizi di tale
fornitore, e
c) il consumatore di cui alla lettera a) ottiene il credito in conformità al precedente accordo, e
d) i beni o i servizi considerati dal contratto di credito non sono forniti o sono forniti soltanto in parte, o non sono
conformi al relativo contratto di fornitura, e
e) il consumatore ha proceduto contro il fornitore, ma non ha ottenuto la soddisfazione cui aveva diritto,
il consumatore ha il diritto di procedere contro il creditore.
Gli Stati membri stabiliranno entro quali limiti e a quali condizioni il diritto è esercitabile.

Art. 124 testo unico bancario (formulazione originaria)


Inadempimento del fornitore.

1. Nei casi di inadempimento del fornitore di beni e servizi, il consumatore che abbia effettuato
inutilmente la costituzione in mora ha diritto di agire contro il finanziatore nei limiti del credito
concesso, a condizione che vi sia un accordo che attribuisce al finanziatore l’esclusiva per la
concessione di credito ai clienti del fornitore. La responsabilità si estende anche al terzo, al quale
il finanziatore abbia ceduto i diritti derivanti dal contratto di concessione del credito.

CORTE DI GIUSTIZIA UE.

@ Il «diritto di procedere contro il creditore» di cui all’art. 11, par. 2, della direttiva 87/102/CEE
relativa al ravvicinamento delle disposizioni legislative, regolamentari e amministrative degli Stati
membri in materia di credito al consumo costituisce uno strumento di tutela, offerto dalla direttiva
al consumatore nei riguardi del creditore, di natura supplementare, che si aggiunge alle azioni
che il consumatore può già esercitare nei confronti del finanziatore sulla base delle norme
nazionali applicabili alla fattispecie contrattuale. Ne deriva che, laddove fra il contratto di
acquisto ed il contratto di credito sussista un collegamento che – in forza dei principi generali in
materia contrattuale vigenti nell’ordinamento nazionale – conferisce al consumatore, a fronte
dell’intervenuta risoluzione del contratto di vendita per inadempimento del venditore, il diritto di
chiedere la risoluzione del (collegato) contratto di credito nonché il diritto di pretendere
restituzione delle somme già versate al finanziatore a titolo di restituzione del prestito erogato
in esecuzione di tale contratto, questi diritti possono essere esercitati dal consumatore a
prescindere dalla sussistenza di un accordo tra il creditore ed il fornitore sulla base del quale
un credito venga concesso ai clienti di detto fornitore esclusivamente da quel creditore. La
sussistenza di tale accordo di esclusiva costituisce infatti presupposto imprescindibile soltanto ai
fini dell’esercitabilità di diritti che non competerebbero al consumatore sulla base delle norme
generali vigenti in materia contrattuale nello Stato membro, quali ad es. il diritto al risarcimento
del danno causato dall’inadempienza del fornitore dei beni o servizi in questione (Corte Giust.
CE 23-4-2009, in causa C-509/07, Scarpelli). @ Il «diritto di procedere contro il creditore»
accordato al consumatore dal par. 2 dell’art. 11 della direttiva 87/102/CEE (disposizione cui dà
attuazione nell’ordinamento italiano l’art. 42 c. cons.) non può essere assoggettato dagli Stati
membri a condizioni ulteriori a quelle esaustivamente indicate dalla norma. Ne consegue che
uno Stato membro non può assoggettare il diritto di agire in giudizio di cui gode il consumatore nei
confronti del creditore alla condizione che la previa offerta di credito rechi menzione del bene o
della prestazione di servizi finanziati (Corte Giust. CE 4-10-2007, in causa C-429/05, Rampion e
Godard).

CORTE DI CASSAZIONE.

@ Nel contratto di mutuo in cui sia previsto lo scopo del reimpiego della somma mutuata per
l'acquisto di un determinato bene, il collegamento negoziale tra il contratto di finanziamento e
quello di vendita, in virtù del quale il mutuatario è obbligato all'utilizzazione della somma mutuata
per la prevista acquisizione, comporta che della somma concessa in mutuo benefici il venditore del
bene, con la conseguenza che la risoluzione della compravendita ed il correlato venir meno
dello scopo del contratto di mutuo legittimano il mutuante a richiedere la restituzione
dell'importo mutuato non al mutuatario ma direttamente ed esclusivamente al venditore
(10/3589). @ Ai sensi degli artt. 121 e 124 del d.lgs. n. 385 del 1993, nel testo originario, tra i
contratti di credito al consumo finalizzati all'acquisto di determinati beni o servizi ed i contratti di
acquisto dei medesimi ricorre un collegamento negoziale di fonte legale, che prescinde dalla
sussistenza di una esclusiva del finanziatore per la concessione di credito ai clienti dei fornitori: nel
caso di inadempimento del fornitore di beni e servizi, l'azione diretta del consumatore contro il
finanziatore si aggiunge alle comuni azioni contrattuali, per le quali non vigono le condizioni
stabilite da detta norma, spettando al giudice, in applicazione dei principi generali, individuare gli
effetti del collegamento negoziale istituito per legge tra il contratto di finanziamento e quello di
vendita (Cass. 30 settembre 2015, n. 19522). @ Nella vigenza della disciplina anteriore alla
riforma del del 2010, nella vendita dei beni di consumo, in ipotesi d'inadempimento contrattuale da
parte del fornitore, il compratore può anche domandare la risoluzione del contratto
di credito collegato, con conseguente diritto alla restituzione delle somme, pure nel caso in cui non
vi sia una clausola di esclusiva del finanziatore per la concessione di credito ai clienti del fornitore,
in virtù dell'esistenza di un collegamento negoziale di fonte legale tra i due contratti (Cass. 27
settembre 2016, n. 19000). @ Ai sensi del d.lgs. n. 385/1993, art. 121 e 124, nel testo originario,
tra i contratti di credito al consumo finalizzati all'acquisto di determinati beni o servizi e i contratti
di acquisto dei medesimi ricorre un collegamento negoziale di fonte legale, che prescinde dalla
sussistenza di una esclusiva del finanziatore per la concessione di  credito ai clienti dei fornitori. In
tema di credito al consumo, nel caso di inadempimento del fornitore di beni e servizi, l'azione
diretta del consumatore contro il finanziatore si aggiunge alle comuni azioni contrattuali, per le
quali non vigono le condizioni stabilite dal Codice del Consumo, spettando al Giudice, in
applicazione dei principi generali, individuare gli effetti del collegamento negoziale istituito per
legge tra il contratto di finanziamento e quello di vendita (Cass. 25 luglio 2018, n. 19748).
DIRETTIVA 2008/48/CE DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO
del 23 aprile 2008
relativa ai contratti di credito ai consumatori e che abroga la direttiva 87/102/CEE

Articolo 3
Definizioni
Ai fini della presente direttiva si applicano le seguenti definizioni:

n) «CONTRATTO DI CREDITO COLLEGATO»: un contratto di credito che soddisfa le due condizioni
seguenti:
i) il credito in questione serve esclusivamente a finanziare un contratto relativo alla fornitura di
merci specifiche o alla prestazione di servizi specifici;
ii) i due contratti costituiscono oggettivamente un'unica operazione commerciale; si ritiene esistente
un'unica operazione commerciale quando il fornitore o il prestatore stesso finanzia il credito al
consumo oppure, se il credito è finanziato da un terzo, qualora il creditore ricorra ai servizi del
fornitore o del prestatore per la conclusione o la preparazione del contratto di credito o qualora le
merci specifiche o la prestazione di servizi specifici siano esplicitamente individuati nel contratto di
credito.

Articolo 15
Contratti di credito collegati
1. Il consumatore che abbia esercitato un diritto di recesso basato sulla normativa
comunitaria riguardo a un contratto per la fornitura di merci o la prestazione di servizi non è più
vincolato da un eventuale contratto di credito collegato.
2. Qualora le merci o i servizi oggetto di un contratto di credito collegato non siano forniti o
siano forniti soltanto in parte o non siano conformi al contratto per la fornitura degli stessi, il
consumatore ha il diritto di agire nei confronti del creditore se ha agito nei confronti del fornitore o
prestatore, senza ottenere la soddisfazione che gli spetta ai sensi della legge o in virtù del contratto
per la fornitura di merci o la prestazione di servizi. Gli Stati membri stabiliscono in che misura e a
quali condizioni possono essere esperiti tali rimedi.
3. Il presente articolo si applica fatte salve le norme nazionali secondo cui, se il consumatore
ha ottenuto il finanziamento per l'acquisto delle merci o dei servizi tramite un contratto di credito, il
creditore risponde in solido con il fornitore di merci o il prestatore di servizi qualora il consumatore
faccia valere una pretesa nei confronti di quest'ultimo.

Codice del consumo

58 Effetti dell’esercizio del diritto di recesso sui contratti accessori. 1. Fatto salvo quanto
previsto dal decreto legislativo 13 agosto 2010, n. 141, e successive modificazioni, in materia di
contratti di credito ai consumatori, se il consumatore esercita il suo diritto di recesso da un
contratto a distanza o concluso fuori dei locali commerciali a norma degli articoli da 52 a 57,
eventuali contratti accessori sono risolti di diritto, senza costi per il consumatore, ad eccezione di
quelli previsti dall’articolo 56, comma 2, e dall’articolo 57.
Testo unico bancario

Art. 121
Definizioni
(1) Nel presente capo, l'espressione:
a) CODICE DEL CONSUMO indica il decreto legislativo 6 settembre 2005, n. 206;
b) CONSUMATORE indica una persona fisica che agisce per scopi estranei all'attività
imprenditoriale, commerciale, artigianale o professionale eventualmente svolta;
c) CONTRATTO DI CREDITO indica il contratto con cui un finanziatore concede o si impegna a
concedere a un consumatore un credito sotto forma di dilazione di pagamento, di prestito o di altra
facilitazione finanziaria;
d) CONTRATTO DI CREDITO COLLEGATO indica un contratto di credito finalizzato esclusivamente
a finanziare la fornitura di un bene o la prestazione di un servizio specifici se ricorre almeno una
delle seguenti condizioni:
1) il finanziatore si avvale del fornitore del bene o del prestatore del servizio per promuovere o
concludere il contratto di credito;
2) il bene o il servizio specifici sono esplicitamente individuati nel contratto di credito;

f) FINANZIATORE indica un soggetto che, essendo abilitato a erogare finanziamenti a titolo
professionale nel territorio della Repubblica, offre o stipula contratti di credito;
….

Art. 122.
Ambito di applicazione
(1) Le disposizioni del presente capo si applicano ai contratti di credito comunque
denominati, a eccezione dei seguenti casi:
a) finanziamenti di importo inferiore a 200 euro o superiore a 75.000 euro. Ai fini del computo
della soglia minima si prendono in considerazione anche i crediti frazionati concessi attraverso più
contratti, se questi sono riconducibili a una medesima operazione economica;
….

Art. 125-quinquies
Inadempimento del fornitore
(1) Nei contratti di credito collegati, in caso di inadempimento da parte del fornitore dei
beni o dei servizi il consumatore, dopo aver inutilmente effettuato la costituzione in mora del
fornitore, ha diritto alla risoluzione del contratto di credito, se con riferimento al contratto di
fornitura di beni o servizi ricorrono le condizioni di cui all'articolo 1455 del codice civile.
(2) La risoluzione del contratto di credito comporta l'obbligo del finanziatore di
rimborsare al consumatore le rate già pagate, nonché ogni altro onere eventualmente applicato. La
risoluzione del contratto di credito non comporta l'obbligo del consumatore di rimborsare al
finanziatore l'importo che sia stato già versato al fornitore dei beni o dei servizi. Il finanziatore ha il
diritto di ripetere detto importo nei confronti del fornitore stesso.
(3) In caso di locazione finanziaria (leasing) il consumatore, dopo aver inutilmente
effettuato la costituzione in mora del fornitore dei beni o dei servizi, può chiedere al finanziatore di
agire per la risoluzione del contratto. La richiesta al fornitore determina la sospensione del
pagamento dei canoni. La risoluzione del contratto di fornitura determina la risoluzione di diritto,
senza penalità e oneri, del contratto di locazione finanziaria. Si applica il comma 2.
(4) I diritti previsti dal presente articolo possono essere fatti valere anche nei confronti del
terzo al quale il finanziatore abbia ceduto i diritti derivanti dal contratto di concessione del credito.
COLLEGAMENTO NEGOZIALE: DOMANDE FONDAMENTALI

QUID SE IL CONSUMATORE SCIOGLIE, NELL’ESERCIZIO DI UNO IUS


POENITENDI, IL CONTRATTO DI FORNITURA DEL BENE O DEL SERVIZIO?

QUID SE IL CONSUMATORE SCIOGLIE IL CONTRATTO DI FORNITURA DEL BENE


O DEL SERVIZIO ATTRAVERSO UN RECESSO “ORDINARIO” OVVERO
ATTRAVERSO LA RISOLUZIONE GIUDIZIALE O STRAGIUDIZIALE, OVVERO
ESPERISCE IL RIMEDIO DELLA RIDUZIONE DEL PREZZO?

QUID SE IL CONSUMATORE SCIOGLIE IL CONTRATTO DI CREDITO


ESERCITANDO LO IUS POENITENDI? (RIPERCUSSIONI SUL CONTRATTO DI
FORNITURA)

QUID SE IL FINANZIATORE SCIOGLIE IL CONTRATTO DI CREDITO CON UN


RECESSO PER GIUSTA CAUSA O CON UNA RISOLUZIONE? (RIPERCUSSIONI SUL
CONTRATTO DI FORNITURA)

QUID SE IL BENE O IL SERVIZIO OGGETTO DEL CONTRATTO DI FORNITURA


NON VIENE CONSEGNATO, VIENE CONSEGNATO SOLO IN PARTE OVVERO
PRESENTA DIFFORMITA’ RISPETTO ALLE PREVISIONI CONTRATTUALI?

REGOLE SPECIALI PER IL LEASING?

Potrebbero piacerti anche