1
Elettrostatica
L’elettrostatica studia i campi dovuti a cariche elettriche
(sorgenti) a riposo (fisse nello spazio).
L’elettrostatica studia il campo più semplice, ma ha una
importanza fondamentale per comprendere i modelli
elettromagnetici più complessi e generali.
3
Elettrostatica
la studio del campo elettrostatico è fondamentale per determinare:
•la capacità fra conduttori C
•La rigidità dielettrica (gradiente massimo di isolamento)
•il valore del campo fra le placche di deflessione in un
oscilloscopio
•la schermatura della griglia di un tubo a vuoto
•il campo agente su elettroni e lacune di un transistore
•la forza di accelerazione che agisce su un elettrone in un cannone
elettronico.
4
Carica elettrica
Le cariche elettriche consentono di descrivere le forze di
interazione che si manifestano tra particelle (o corpi solidi).
Queste forze sono dette elettrostatiche o coulombiane e possono
essere di attrazione o di repulsione.
La carica elettrica q a è una proprietà fondamentale della
materia ed esiste come multiplo positivo o negativo della carica
elettrica elementare di un elettrone:
e = −1.60 10 −19 [C]
Δq 2
Δq
ρs = lim [C/m ] ρl = lim [C/m]
Δs→0 Δs Δl→0 Δl
1 ρS V C
✓ superficie finita s’ 𝐸= න 𝑎𝑅 2 ds′ con 𝜌𝑠
4π𝜀 o ′ R m m2
s
✓ lunghezza finita ℓ’ 1 ρℓ V C
𝐸= න𝑎 dℓ′ con 𝜌ℓ
4π𝜀 o ′ 𝑅 R2 m m
ℓ
9
Proprietà del Campo Elettrico nel vuoto
ρ ρ é la densità di carica volumica
I) div E = E = dove :
ε0 ε 0 é la permettivi tà nel vuoto
12
Potenziale Elettrico
C2 න E ⋅ dl = − න E ⋅ dl
𝑃1 𝑃2
න ∇ × (∇V) ⋅ 𝑑𝑠 = ර ∇𝑉 ⋅ 𝑑𝑙
𝑆 𝐶
ed essendo:
∇𝑉 ⋅ 𝑑𝑙 = 𝑑𝑉 ⇒ ර ∇𝑉 ⋅ 𝑑𝑙 = ර 𝑑𝑉 = 0 LKV
(*) vedi capitolo 1, pagina 11
𝐶 𝐶 16
Potenziale Elettrico
∇𝑉 ⋅ 𝑑𝑙 esprime la variazione di V nella direzione della tangende alla curva C
𝜕 𝜕 𝜕
∇V = ax + ay + az V, 𝑑𝑙 = ax dx + ay dy + az dz
𝜕x 𝜕y 𝜕z
𝜕V 𝜕V 𝜕V
∇V ⋅ 𝑑𝑙 = ax + ay + az ⋅ ax dx + ay dy + az dz
𝜕x 𝜕y 𝜕z
𝜕V 𝜕V 𝜕V
= dx + dy + dz = dV
𝜕x 𝜕y 𝜕z
P1
C1
ර dV = න dV + න dV = 0
𝐶 𝐶1 𝐶2
P2
𝑃2 𝑃1
න dV = − න dV
C2 𝑃1 𝑃2
17
Potenziale Elettrico
Poiché le grandezze scalari sono più facili da trattare rispetto a
quelle vettoriali, si definisce il potenziale elettrico scalare V tale
che:
E = −V
e si calcola il campo attraverso l’operatore gradiente del potenziale.
Il segno negativo nella relazione è necessaria per essere conformi
con la convenzione per la quale il potenziale elettrico V aumenta
spostandosi in direzione opposta a quella del campo elettrico.
Significato fisico: equivale al lavoro fatto per portare una carica
unitaria da un punto a distanza infinita alla posizione P, in senso
contrario alla direzione del campo elettrico:
P
VP − V = VP = − E d l
V
18
Per convenzione si assume V∞=0
Differenza di potenziale
La differenza di potenziale tra i punti P1 e P2 è il lavoro fatto per
portare una carica unitaria da un punto P1 ad un altro P2 del campo,
in senso contrario a quello del campo:
𝑃2
𝐿 N⋅m 𝐽
𝑉2 − 𝑉1 = = − න 𝐸 ⋅ 𝑑𝑙 = o V
𝑞 C 𝐶
𝑃1
Esso non dipende dal percorso, ma solo dalle posizioni dei punti
E
C1 P2
P1
C2
19
Potenziale Elettrico
P1
P2 𝑉(P2) − 𝑉(P1) = − න 𝐸 ⋅ 𝑑 𝑙 ҧ =
𝑑𝑙 ҧ 𝑃1
𝑃2
P 𝑞
𝑑𝑅 = −න 𝑎𝑅 2
⋅ 𝑑𝑙 ҧ
𝑃1 4𝜋𝜀0 𝑅
q +
ҧ
𝑎𝑅 ⋅ 𝑑 𝑙=dR proiezione di d𝑙 ҧ nella direzione di 𝑎𝑅
𝑅 𝑞 𝑞 1 𝑅2 𝑞 1 1
𝑉(P2) − 𝑉(P1) = − 𝑅2 ⋅ 𝑑𝑅 =− − = −
1 4𝜋𝜀0 𝑅 2 4πε𝑜 𝑅 𝑅1 4πε𝑜 𝑅2 𝑅1
1 ρv
✓ volume finito 𝑣′: V(P)= න d𝑣′ V
4πε0 ′ R V(∞) = 0
𝑣
1 ρS
✓ superficie finita s’: 𝑉(𝑃) = න
4π𝜀0 ′ 𝑅
d𝑠′ V
𝑠
1 ρℓ
✓ lunghezza finita ℓ′: 𝑉(𝑃) = න dℓ′ V
4π𝜀0 ′ 𝑅 24
ℓ
Postulati dell’elettrostatica nel vuoto
forma differenziale Forma integrale
ρ 𝑄
∇⋅E= ර 𝐸 ⋅ 𝑑𝑠 =
ε0 𝜀0
𝑆
∇×E= 0 ර 𝐸 ⋅ 𝑑𝑙 = 0
𝑙
𝑄
ර 𝐸 ⋅ 𝑑𝑠 =
𝜀0
𝑆
25
Materiali nei campi elettrostatici
La classificazione dei materiali in base alle loro proprietà
elettriche è la seguente:
A - + B
-Q - C + +Q -Q
+Q - +
E d l = E d l = Et Δw = 0 Et = 0 28
abcda ab
Condizioni al contorno
la componente normale del campo:
si applica il teorema di Gauss, considerando una superficie
Gaussiana, con la superficie superiore nello spazio vuoto e
quella inferiore nel conduttore (come riportato in figura).
Nella superficie di separazione tra il conduttore e lo spazio
vuoto:
•la componente tangenziale del campo è nulla
•la componente normale del campo è uguale alla densità di
carica superficiale diviso per la permettività dello spazio vuoto.
𝑄 𝜌s ΔS 𝜌s
ර 𝐸 ⋅ 𝑑𝑠 = ⇒ ර E ⋅ ds = En ΔS = ⇒ En =
𝜀0 𝜀0 𝜀0
𝑆 S
29
Conduttori nei campi elettrostatici
Quando un conduttore è posto in un campo elettrostatico, questo
fa si che gli elettroni all’interno del conduttore si muovano in
direzione opposta a quella del campo e le cariche positive in
direzione concorde con quella del campo. Le cariche si
distribuiranno sulla superficie esterna del conduttore in maniera
tale:
• creare un campo indotto all’interno del conduttore tale da
annullare il campo esterno
• annullare il campo in direzione tangenziale alla sua superficie
ρ=0
All’interno del conduttore
E=0
E dl = E
l A
cond d l + E cavità d l = 0 + E cavità d l 0
B B
in contraddizione con la
proprietà di conservatività del
+ - campo. Perciò non ci può essere
- distribuzione di carica nella
A+ B
+ -
superfice interna del conduttore
cavo.
32
Schermo elettrostatico
Si consideri un corpo conduttore 1 all’interno del conduttore cavo
2. Poiché non ci possono essere cariche sulla superficie interna di
una cavità, il campo nella cavità è nullo, quindi il potenziale è
costante in tutti i punti del conduttore, ma anche in quelli interni
alla cavità, perciò anche il conduttore 1 è equipotenziale.
1 R2 E E 1 R2
= dal momento che 1 1
2 R1 2 E2 E2 R1
37
Dielettrici nel campo elettrostatico
Polarizzazione per deformazione elettronica:
Sostanze non polari
consiste in uno spostamento relativo delle orbite
degli elettroni periferici degli atomi rispetto al
nucleo e nella loro deformazione.
Polarizzazione per orientamento
Si presenta in quei dielettrici in cui le molecole Sostanze polari
costituiscono dei bipoli, ma in assenza di campo
esterno, per l’agitazione termica, il materiale risulta
macroscopicamente neutro. In presenza di un campo
esterno i dipoli si orientano contrastando e
modificando il campo elettrico sia all’interno che
all’esterno del materiale dielettrico.
In entrambi i casi il campo prodotto dai dipoli
elettrici è di segno contrario al campo principale
esterno. 38
Dielettrici nel campo elettrostatico
Alcuni materiali dielettrici: electrets conservano una polarizzazione
permanente anche quando il campo si annulla, ossia cessa la causa che
ha generato la polarizzazione.
39
Dipolo elettrico
Le distanze dalle cariche +q e -q del punto del campo P siano R+ e
R- rispettivamente, il potenziale in P sarà:
z P
q 1 1
V(𝑃) = − =
4π𝜀o R+ R−
q R −R
R+ = 4π𝜀 R− ∙R +
o + −
+q R R-
d R + ∙ R − ≃R2
Se d<<R ቊ
-q R − − R + ≃𝑅 ∙ 𝑑 𝑐𝑜𝑠𝜃
k =1
pk
C
+
P = lim m 2
d pk
v→0 v -
• 𝑝𝑘ҧ = 𝑞 ∙ 𝑑ҧ è il momento indotto nel singolo dipolo, d è l’asse
del dipolo
• nv é il numero delle dipoli nel volume v
il numeratore quindi è la somma dei momenti indotti nelle
singole molecole contenuti in un volume elementare.
41
Momento elettrico specifico
il potenziale elettrostatico dovuto un
volume elementare dv’ di dielettrico è :
Δv
P 𝑑𝑝 ⋅ aR
dV(A) =
4π𝜀0 R2
Punto A Definiamo il momento elettrico
specifico dp
pk + θ R P=
d𝑣′
d aR Il contributo al potenziale in A dovuto al
- dielettrico polarizzato in un volume
finito v’ sarà espresso tramite il
momento elettrico specifico P sarà:
generico bipolo elementare 1 P ⋅ aR
contenuto nel volume Δv V(𝐴) = න 2 d𝑣 ′ 42
4π𝜀0 R
𝑣′
Momento elettrico specifico
La distanza R é misurata a partire da (x’,y’,z’) coordinate del
baricentro del volume v’ di dielettrico sino al punto dello spazio
1
(x,y,z), perciò: 1 −
= ( x-x') + ( y-y') + ( z-z' ) 2
2 2 2
R
dal momento che stiamo valutando il contributo della sorgente in
un punto fisso nello spazio differenziamo rispetto alle coordinate
(x’,y’,z’) della sorgente
1 1 1 1
' = ax + ay + az =
R x' R y' R z' R
a x ( x − x' ) + a y ( y − y' ) + a z ( z − z' ) R 1
= 3
= 3 = aR 2
R R
( x − x') + ( y − y' ) + ( z − z' )
2 2 2 2
dove 𝑎ത𝑅 é il vettore unitario diretto dal punto sorgente al punto del
43
campo.
Momento elettrico specifico
aR 1
perciò P 2 = P '( )
R R
Applicando le proprietà del calcolo vettoriale secondo la quale:
1 1 1
𝑃 ⋅ ∇′( ) = ∇′ ⋅ ( 𝑃) − (∇′ ⋅ 𝑃)
𝑅 𝑅 𝑅
1 1 1
V= න ∇′ ⋅ ( 𝑃) d𝑣′ − න (∇′ ⋅ 𝑃) d𝑣′ =
4π𝜀0 𝑅 𝑅
𝑣′ 𝑣′
1 1 −(∇′ ⋅ 𝑃) 1 −(∇′ ⋅ 𝑃)
= ර 𝑃 d 𝑠′ + න d𝑣′ ≅ න d𝑣 ′
4π𝜀0 𝑅 𝑅 4π𝜀0 𝑅
𝑠′ 𝑣′ 𝑣′
ε o E = ρ + ρ p ponendo ρ p = − P
densità volumica delle cariche libere
p densità volumica di polarizzazione
da cui: ε o E = ρ − P ε o E + P = ρ
( )
o E + P = ρ 45
Spostamento Elettrico specifico
Per tener conto anche delle sorgenti distribuite nello spazio sorge
l’esigenza di introdurre una delle quattro grandezze fondamentali
per lo studio dei campi elettrostatici:
ഥ :
la densità di flusso elettrico o spostamento elettrico D
( )
o E + P = ρ D = o E + P C2
m
L’unità di misura dello spostamento elettrico 𝐷ഥ nel S.I. è [C m-2]
ത .
(ossia la stessa dimensione della polarizzazione 𝑃)
Nel caso più generale applicando il principio di sovrapposizione
degli effetti lo spostamento elettrico è espresso dalla somma di
due termini:
1. o E rappresenta lo spostamento proprio nel vuoto
2. P lo spostamento dovuto alla polarizzazione della materia. 46
Modello elettrostatico
L’uso del vettore 𝐷 ഥ consente di legare, attraverso l’operatore
divergenza, il campo elettrico e la distribuzione delle cariche libere
in qualsiasi mezzo, senza la necessità di tener conto esplicitamente
della polarizzazione del vettore 𝑃ത o della densità di polarizzazione
di carica libera (di difficile valutazione):
C
( 0 E + P) = D = ρ 3
m
V
Questa relazione insieme al postulato: E = 0
m
D dv = ρ dv C
v v
Se il dielettrico è isotropo: D = ε E C F
con ε = ε o ε r
m 2 m
essendo:
Dds = Q
S
E ds = Q
S
Si può scrivere:
E d s = C
Q
S
55
Postulati dell’Elettrostatica
Forma differenziale Forma integrale
C
( 0 E + P) = D = ρ 3 D ds = Q C
m S
V
E = 0 E dl = 0
m C
D ds = Q C
S
2
∇ × E = 0 ⇒ ර E ⋅ 𝑑𝑙ሜ = 0
𝑏 ℓ 𝑑
ර E ⋅ dl ≅ න E1 ⋅ dw + න E2 ⋅ dw = −E1t Δw + E2t Δw = 0
abcda 𝑎 𝑐
2 E 2n − 1E1n = ρ S
[C/m 2 ]
ഥ 2=0, e l’equazione precedente
Se il mezzo 2 è un conduttore 𝐷
diventa:
D1t D 2t tan 2 2
D1n = D 2n e = =
1 2 tan1 1
In questo caso il campo devia allontanandosi dalla normale alla
superficie, nel mezzo con permettività più elevata.
Riassumendo, in generale per i campi elettrostatici devono essere
soddisfate le seguenti condizioni al contorno:
• componenti tangenziali: E1t = E2t
• componenti normali: a𝑛 ⋅ D1 − D2 = ρS 61
Capacità
Un conduttore in un campo elettrostatico è un corpo equipotenziale e
le cariche che giacciono nel conduttore, si distribuiscono sulla sua
superficie in modo tale che il campo elettrico all’interno di esso si
annulli.
Se si aumenta il potenziale V di un fattore k, aumenta anche il
campo dello stesso fattore essendo: E = −∇V
ma poiché: ρS
E= an
εo
si ha che necessariamente aumenta la densità di carica e perciò la
carica totale Q. Dunque Q e V aumentano proporzionalmente, e il
loro rapporto rimane invariato. Si può scrivere:
Q = CV 62
Capacità e condensatori
C=Q/V, è chiamata capacità del corpo conduttore isolato: essa
è la carica elettrica che deve essere aggiunta al corpo per
ottenere un incremento unitario del potenziale elettrico.
+ +
Q
+
+ C= [F]
+Q + -Q V
+ +
+ +
+
∆V
+ -
64
Capacità e condensatori
La capacità di un condensatore è una proprietà fisica di un sistema
di due conduttori, essa dipende dalla geometria dei conduttori e
dalla permettività del mezzo interposto tra loro: essa non dipende
ne dalla carica Q, ne dalla differenza di potenziale ∆V.
Un condensatore ha un valore di capacità anche quando non gli
viene applicata alcuna carica o differenza di potenziale.
Dalla relazione: Q
C= [F]
V
Si può intuire che la capacità C si può determinare in due modi:
• assumendo una ∆V e determinando Q in funzione di ∆V
• assumendo una Q e determinando ∆V in funzione di Q.
65
Capacità e condensatori
Procedura generale per la determinazione della capacità C
Q
2. Determinare infine C calcolando il rapporto: C =
V21
(*) integrando dal conduttore carico con –Q sino a quello carico con +Q 66
Condensatore piano
Esso è costituito da due armature piane di area A separate da uno
spessore d di dielettrico uniforme di permettività .
y
2
d +
+
+ + + + + + +
E
- - - - - - - - x
-
o
1
Sulle due armature siano uniformemente distribuite le cariche +Q
e - Q rispettivamente, con densità di carica uniforme :
Q
ρS =
S
Per questa configurazione geometrica, il sistema di riferimento più appropriato è quello
cartesiano.
67
Condensatore piano
Trascurando l’effetto ai bordi, il campo si può ritenere costante
all’interno del dielettrico:
Q Q 𝑄
ර E ⋅ ds = ⇒ න 𝐸1𝑛 𝑑𝑠 = 𝐸1𝑛 𝐴 = perciò 𝐸ሜ = −𝑎Ԧ𝑦
ε ε 𝐴𝜀
S 𝑆1
𝑑
𝑦2 =𝑑
𝑄 𝑄
𝑉21 = − න 𝐸 ⋅ 𝑑𝑙 = − න −𝑎𝑦 ⋅ 𝑎𝑦 𝑑𝑦 = 𝑑
𝑦1 =0 𝜀𝐴 𝜀𝐴
0
da cui. La capacità è:
Q εA
C= =
V12 d
• legata ad e alle dimensioni A e d del condensatore e
• indipendente da Q e U12.
68
Condensatore cilindrico
Coordinate cilindriche
Esso è costituito da un conduttore di raggio
𝑎Ԧ z
interno R1, uno coassiale esterno di raggio
interno R2 e un dielettrico di constante R az a
dielettrica ε interposto tra i due conduttori: z P(R,,Z)
aR
1 2
𝑎Ԧ y
A
𝑎Ԧ x 1
R R + -
𝐸ത
Superficie
Il campo, essendo normale alle superfici conduttrici, risulta radiale.
Per la natura del campo è opportuno scegliere un sistema di
coordinate cilindriche con un asse coincidente con l’asse del
cilindro.
69
Condensatore cilindrico
Trascurando gli effetti dei bordi e applicando la legge di Gauss:
Q Q
ර E ⋅ dA = con E 𝑅 = a𝑅 E R ර a𝑅 E𝑅 ⋅ d𝐴 aR =
ε ε
A A
Q Q Q
si ottiene: = 𝐴𝑑 𝑅𝐸 𝐴 → 𝐸𝑅 = 𝐴𝑑 𝐴 → ER =
ε ε 2π𝜀 l𝑅
𝑄 2𝜋𝜀 𝑙
Quindi per un condensatore cilindrico: 𝐶= =
𝑈12 ln 𝑅2
𝑅1 70
Capacità nei sistemi multiconduttore
Si considerino più conduttori in un sistema isolato come in
figura. Le posizioni dei conduttori sono arbitrarie e uno dei
conduttori può rappresentare il riferimento nullo (V=0).
2
3
1 N
𝑄 =𝐶∙𝑉
dove 𝐶 è una matrice di coefficienti costanti i cui valori dipendono
solo dai valori di pij e 𝑉 è il vettore dei potenziali sei singoli
conduttori quando gli altri sono collegati a terra.
I coefficienti Cij con i=j, sono chiamati coefficienti di capacità
I coefficienti Cij con i≠j, sono chiamati coefficienti di induzione 72
Capacità nei sistemi multiconduttore
-Q2
-Q3
+Qi 2
-QN 3
Vi>0 i N
2 2 2
C12 C12
C23 C23
C13 C13
1 1 3 1 3
3
C10 C30
C20
75
Capacità nei sistemi multiconduttore
L’uso di uno schermo elettrostatico rappresenta una tecnica per
ridurre la capacità di accoppiamento tra corpi conduttori. Si
consideri un corpo conduttore 1 all’interno di uno schermo
conduttore 2 collegato a terra (assume il potenziale nullo) e un
terzo corpo conduttore 3.
2 3
1
79
Energia elettrostatica
Si supponga che un’altra carica Q3 sia portata dall’infinito in un punto
che dista R13 da Q1 e R23 da Q2, sarà richiesta una quantità di lavoro:
Q1 Q2
W = Q3V3 = Q3 +
4 o R13 4 o R23
l’energia potenziale immagazzinata nell’assemblare le tre cariche Q1,
Q2, e Q3:
QQ QQ QQ
Wnew = W + W = 1 2 + 1 3 + 2 3
4 o R12 4 o R13 4 o R23
che può essere scritta: V2(p2)
1 Q2 Q3 Q1 Q3 Q1 Q2
Wnew = [Q1 + + Q2 + + Q3 + ]
2 4 0 R12 4 0 R13 4 0 R12 4 0 R23 4 0 R13 4 0 R23
V1(p1) 1 V3(p3)
Wnew = ( Q1V1 + Q2V2 + Q3V3 )
2 80
Energia elettrostatica
Estendendo la procedura per n cariche discrete localizzate in N punti:
N
Q Vk J
1
We = k
2 k =1
1 eV = 1.60 10−19 J
82
Energia elettrostatica
1
In base ala relazione: We = න ρV d𝑣′ J essendo D = ρ
2
𝑣′
si può scrivere: 1
We = න ∇ ⋅ 𝐷 V d𝑣′ J
2 ′
𝑣
Applicando le proprietà del calcolo vettoriale:
( D)V = (V D) - D V
quindi
1 1 1 1
2 v 2 v VD
We = (VD) d v − D V dv = ds + D E dv
2 s
2v
2
1 1 D
We = න 𝜀 E2 d𝑣′ = න d𝑣′ J
2 2 𝜀
𝑣′ 𝑣′
We = න we d𝑣 ′ J da cui:
𝑣′
1 1 2 1 D2 J
we = D⋅E = εE =
2 2 2 ε m3 84
Forza elettrostatica
La legge di Coulomb ci fornisce l’espressione della forza di
iterazione tra due cariche puntiformi. In un sistema complesso
dove sono presenti corpi carichi (non puntiformi) su ognuno
viene esercitata una forze meccaniche dovute alle cariche
presenti sugli altri conduttori. Per determinare la forza esercitata
su un corpo da un altro corpo carico viene usato metodo basato
sul principio dello lavori virtuale applicato a 2 diversi casi:
1. Sistema isolato di corpi contutori carichi e
dielettrici polarizzati che non può avere scambi
di energia con l’esterno Q=cost (non ci sono
dl
generatori).
2. Sistema non isolato di corpi conduttori
collegati rispettivamente a potenziali fissi
(generatori di tensione), per cui i loro 85
potenziali sono mantenuti costanti (V=cost)
Forza elettrostatica
Si immagini che le forze elettriche abbiano indotto uno spostamento
elementare dl di in uno corpo sottoposto alla azione del campo
(spostamento virtuale), per cui il lavoro meccanico compiuto sarà:
𝑑𝑊𝑀 = 𝐹ሜ ⋅ 𝑑𝑙
dove la forza elettrostatica 𝐹ത verrà indicata con 𝐹ത𝑄 nel caso di
cariche costanti, e con 𝐹ത𝑉 nel caso di potenziali costanti.
F Q dl = = −We dl F Q = −We N 86
Forza elettrostatica
2. Se il sistema non è isolato, il lavoro viene fatto a spese dell’
energia fornita dall’esterno. affinché i potenziali rimangano
costanti, il lavoro compiuto dalle sorgenti esterne è:
N N
dWS = Vk I k dt = Vk dQk
k =1 k =1
Per il principio della conservazione della energia si ha
dWM + dWe = dWS
1 1
dove: dWe = Vk dQk = dWS ⇒ dWS =2dWe
2 2
k
Riscriviamo il principio di conservazione dell’energia
Fv ⋅ dl = dWs −dWe = dWe = ∇We ⋅ dl
da cui: Fv = ∇We N 87
Forze elettrostatica
Se il corpo è vincolato a ruotare intorno ad un asse, per esempio
l’asse z, e le forze elettriche abbiano indotto uno rotazione
elementare, il lavoro meccanico fatto dal sistema per la
rotazione virtuale angolare d sarà:
dW = Tz d
Dove TZ è la componente lungo z della coppia agente sul corpo.
Con una procedura analoga a quella seguita per le forze, si giunge
alle espressioni della componente z della coppia elettrostatica per
una rotazione virtuale angolare d:
We
(TQ )z = − N m Ipotesi di cariche costanti
We
(TV ) z = N m Ipotesi di potenziali costanti
88
Forze elettrostatiche
Carica costante Potenziale costante
Sistema isolato Sistema non isolato
Dal confronto delle espressioni delle forze e delle coppie nei due casi si
vede come l’unica differenza nelle espressioni, è il segno:
• nel primo caso (sistema isolato con le cariche costanti), il lavoro è
stato fatto a spese della energia elettrostatica del sistema
• nel secondo caso (sistema non isolato con i potenziali costanti), il
lavoro meccanico è stato fatto grazie all’energia fornita da un
sistema esterno. 89
Energia elettrostatica di un condensatore
piano
Si calcoli la forza di attrazione tra le armature di un condensatore
piano, alimentato da un generatore di tensione (V=cost)
y 2 𝑦2 =𝑑
𝑉21 = − = 𝑦0 𝐸 ⋅ 𝑑𝑙 =E∙ 𝑑
1
+ + + + + + +
E d
- - - - - - -
𝜀𝑆
x 𝐶=
𝑑
1
1 2 1 ε V2 1 ε s V2 1 2
We = εE dv′ = sd = = CV
2 v′ 2 d2 2 d 2
𝑄
𝐶=
𝑉
1 2 1 1
We = C∙V = Q∙ V= Q ∙E∙d
2 2 2 90
Forze di attrazione tra le armature di un
condensatore
Si supponga uno spostamento virtuale in direzione y
(parallelamente al campo), dell’armatura superiore supponendo:
1. Carica costante: condensatore non collegato al generatore di
tensione
𝜕𝑊𝑒 𝜕 1 1 1
FQ = −∇We = − 𝑎Ԧ =− ( Q𝐸𝑦 ∙ y𝑎Ԧ𝑦 ) = − Q𝐸𝑦 𝑎Ԧ 𝑦 = − Q𝐸𝑦 𝑎Ԧ 𝑦 =
𝜕𝑦 𝑦 𝜕𝑦 2 2 2
1 𝑄2
= − 𝑎Ԧ 𝑦
2 𝜀𝑆
2 2
𝐹ത𝑉 = 𝐹ത𝑄 91
𝑄 𝑄
∗ 𝑉2 = = d
𝐶2 𝜀𝑠
Soluzioni di problemi elettrostatici
I problemi elettrostatici riguardano lo studio degli effetti delle
cariche elettriche fisse.
La risoluzione di tali problemi richiede la determinazione:
• del potenziale elettrico V e quindi del campo: E = −V (noto ρ)
• della distribuzione delle cariche elettriche (noto V).
D = ρ ( εV ) = -ρ
93
Equazione di Poisson
La risoluzione della equazione di Poisson comporta la risoluzione
di una equazione differenziale alle derivate parziali lineare del
secondo ordine. Essa risulta calcolabile in ogni punto dello
spazio, dove esistono le derivate parziali del secondo ordine della
funzione V(x,y,z).
In coordinate cartesiane il laplaciano (o la divergenza del gradiente)
di V:
V V V
V = V = a x
2
+ ay + az ax + ay + az
x y z x y z
2V 2V 2V ρ V
+ 2 + 2 =− m2
x 2
y z ε 94
Equazione di Poisson
Possono essere utilizzate anche le espressioni:
• in coordinate cilindriche:
1 V 1 2
V 2
V
V=
2
r + 2 + 2
r r r 2
z
• in coordinate sferiche:
1 2 V 1 V 1 2V
V= 2 + 2 sin + 2 2
2
R
R R R R sin R sin 2
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Equazione di Poisson e Laplace
L’equazione di Poisson:
V =−
2
permettere di risolvere i problemi elettrostatici nei quali non è nota
tutta la distribuzione della carica, ma è nota solo la carica libera in
alcuni punti dello spazio e il potenziale di alcuni corpi conduttori
(condizioni al contorno).
Nei punti del campo di un mezzo omogeneo e isotropo, nei quali
non è presente alcuna carica libera, ossia: =0 l’equazione di
Poisson si riduce alla Equazione di Laplace:
2V = 0
Con questa equazione è possibile risolvere problemi relativi a
campi elettrostatici dovuti a un insieme di conduttori mantenuti
a potenziali diversi (problemi vincolati al contorno). 96
Equazione di Poisson e Laplace
In molti casi semplici si ottiene la soluzione dei problemi
elettrostatici attraverso l’integrazione diretta delle equazioni di
Laplace o di Poisson. Nei casi più complicati possono essere usati
altri metodi di risoluzione.
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