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TESI DI LAUREA
Il clarinetto di Stravinskij
Dai Tre pezzi per clarinetto solo (1918-19)
All’Ebony Concerto (1945)
Relatore Laureando
Maestro
MAURIZIO ZAMPOGNINI EMILIANO RAMACCI
Igor Stravinskij
Il Clarinetto di Igor Stravinskij Introduzione
Introduzione
3
Il Clarinetto di Igor Stravinskij Introduzione
Perugia 1.12.2007
Emiliano Ramacci
4
Il Clarinetto di Igor Stravinskij Evoluzione stilistica
1. Evoluzione stilistica
dagli esordi alla realizzazione dei Tre pezzi per Clarinetto solo
Fino all’età di nove anni i miei genitori non si curarono particolarmente della mia
educazione musicale. Si faceva, è vero, musica da noi. Mio padre era primo Basso
all’Opera Imperiale di Pietroburgo. Ma questa musicala sentivo solo da lontano,
dalla camera dei bambini dove ero confinato coi fratelli 2.
1
IGOR STRAVINSKIJ, Chroniques de ma vie, (2 voll.), Paris, Denoël et Steel, 1935 e 1936; traduzione
italiana a cura di Alberto Mantelli, Cronache della mia vita, Milano, SE, 2006, pp. 15-16.
2
Ibidem, p. 16.
3
Ibidem, pp. 16-17.
5
Il Clarinetto di Igor Stravinskij Evoluzione stilistica
Sempre nella sua opera autobiografica Cronache della mia vita, Stravinskij rivela
il motivo dei suoi studi rivolti principalmente all’orchestrazione, in quanto il suo
maestro «riteneva che le forme musicali più complesse trovassero la loro più
ampia espressione nell’insieme dell’orchestra»6. Dal medesimo volume, si evince
che fu proprio l’orchestra ad accendere i primi consapevoli impulsi di interesse
musicale sul giovane Stravinskij, più precisamente fu l’orchestra impiegata nel
lavoro teatrale di Glinka Una vita per lo zar alla quale Stravinskij dedica le
seguenti parole:
Fu allora che sentì per la prima volta un’orchestra - e che orchestra! -, quella di
Glinka. Non solo la musica di Glinka, ma anche la sua orchestrazione resta tuttora
un monumento perfetto dell’arte musicale per la sapienza dell’equilibrio sonoro, per
la distinzione e la finezza della strumentazione, in altre parole, per la scelta degli
strumenti e il modo di associarli. Ho avuto veramente una rara fortuna, nel mio
primo incontro con la grande musica, a imbattermi in un capolavoro 7.
4
IGOR STRAVINSKIJ, Chroniques de ma vie (cit.), p. 30.
5
Ibidem, p. 31.
6
Ibidem, p. 30.
7
Ibidem. pp. 17-18.
6
Il Clarinetto di Igor Stravinskij Evoluzione stilistica
Forse il più grande brivido della mia vita fu proprio il suono di quella prima
orchestra 8.
8
IGOR STRAVINSKIJ e ROBERT CRAFT, Conversation with Igor Stravinskij, New York, Doubleday,
1959; traduzione italiana a cura di Luigi Bonino Savarino, Conversazioni con Igor’ Stravinsky, in
Colloqui con Stravinsky, Torino, Giulio Einaudi, 21981, p. 22.
9
ERIC WALTER WHITE, Stravinskij. The Composer and His Works, Los Angeles, University of
California Press, 1966; traduzione italiana a cura di Maurizio Papini, Stravinskij, Milano, Arnoldo
Mondadori Editore, 1983 (Musica e Storia, collana diretta da P. Buscaroli e P. Isotta), p. 200.
7
Il Clarinetto di Igor Stravinskij Evoluzione stilistica
10
GIANFRANCO VINAY, Stravinskij Igor’ Fëdorovič, in DEUMM, Le biografie, vol. VII, Torino, Utet,
1988, pp. 543-562, alla p. 548.
11
ERIC WALTER WHITE, Stravinskij (cit.), pp. 206-207.
12
IGOR STRAVINSKIJ e ROBERT CRAFT, Conversation with Igor Stravinskij (cit.), p. 15.
13
IGOR STRAVINSKIJ, Cronache... (cit.), p. 34. I brani di Frèdèric Chopin sono: Notturno in Lab e
Valse brillante in Mib.
8
Il Clarinetto di Igor Stravinskij Evoluzione stilistica
Non m’importa più nulla di quella specie di musica per «clarinetto solista» 15.
Parole che in qualche modo accennano ad una sorta di disprezzo, non tanto verso
lo strumento, quanto verso quel particolare lavoro di arrangiamento lui
commissionato (e probabilmente mai ben accetto), nel quale seppe tuttavia
mettere in evidenza un particolare timbro strumentale.
14
IGOR STRAVINSKIJ e ROBERT CRAFT, Conversation with Igor Stravinskij (cit.), p. 17.
15
Ibidem, pp. 68-69.
9
Il Clarinetto di Igor Stravinskij Evoluzione stilistica
Già nella strumentazione del Chant funèbre (canto funebre), scritto in omaggio
alla memoria di Rimskij-Korsakov, aveva avuto modo di trattare ogni strumento
come solista affidando ad ognuno «la propria melodia» 17.
Il fatto di aver adoperato una grande orchestra, rese possibile a Stravinskij di
ottenere una serie di effetti e colori particolari quali il glissando dei corni, dei
tromboni e degli archi. Effetti dei quali si compiacque per la forte presa che
ebbero sul pubblico, soprattutto riguardo ai glissandi costruiti sugli armonici
naturali degli archi, che egli dichiara addirittura di aver «scoperto» 18.
Ritornando sull’impiego e la rivalutazione della musica popolare russa all’interno
delle proprie composizioni, Stravinskij ci fa osservare che:
E’ a partire da Glinka che possiamo notare l’uso del folclore nella musica russa.
Nell’opera La vita per lo Zar il melos popolare si introduce con naturalezza nella
musica dotta 19.
Anche lui come Glinka, e a differenza dei suoi predecessori che hanno utilizzato
direttamente i temi estratti dalla musica popolare, crea un suo personale
linguaggio classico modellato sulla scrittura tradizionale russa. Un nuovo modo
di interpretare e concepire la grammatica, al fine di operare una progressiva
scomposizione delle strutture tradizionali, operazione che ricorda molto da vicino
il ‘purismo linguistico’ espressionista. Il più delle volte lo stesso Stravinskij si è
trovato a negare il fatto di aver «utilizzato» melodie popolari come materiale da
costruzione per i suoi lavori, anche se la maggior parte dei critici ha saputo
riconoscere temi tradizionali russi nelle sue composizioni, segnalandoli
16
ROMAN VLAD, Stravinskij, Torino, PBE, 21983, p. 30.
17
IGOR STRAVINSKIJ, Cronache... (cit.), p. 33.
18
IGOR STRAVINSKIJ e ROBERT CRAFT, Expositions and Developments, New York, Doubleday, 1962;
traduzione italiana a cura di Luigi Bonino Savarino, Esposizioni e sviluppi, in Colloqui con
Stravinsky, Torino, Giulio Einaudi, 21981, p. 321.
19
IGOR STRAVINSKIJ, Poetic of music, New York, Harvard University Press, 1956; traduzione italiana,
Poetica della musica, Milano, Curci, 1954, p. 83.
10
Il Clarinetto di Igor Stravinskij Evoluzione stilistica
20
Cfr. ERIC WALTER WHITE, Stravinskij (cit.).
21
Cfr. ROMAN VLAD, Stravinskij (cit.).
22
ERIC WALTER WHITE, Stravinskij (cit.), p. 230.
11
Il Clarinetto di Igor Stravinskij Evoluzione stilistica
Sono le dita a suggerire la melodia poiché esse sono grandi ispiratrici e, a contatto
con la materia sonora, suscitano spesso delle idee subcoscienti che forse in altro
modo non si rivelerebbero 23.
ed ancora:
In effetti io compongo al pianoforte e non me ne dolgo. Anzi, penso che sia mille
volte preferibile comporre a contatto diretto con la materia sonora piuttosto che
limitarsi a immaginarla 24.
23
IGOR STRAVINSKIJ, Cronache... (cit.), pp. 84-85
24
Ibidem, p. 17.
25
Organico: 3 flauti, 3 oboi, 3 clarinetti, 3 fagotti, 4 corni, 3 trombe, 3 tromboni, tuba, percussione,
timpani, xilofono, celesta, arpa, pianoforte, quintetto d’archi.
26
IGOR STRAVINSKIJ e ROBERT CRAFT, Expositions and Developments (cit.), p. 329.
12
Il Clarinetto di Igor Stravinskij Evoluzione stilistica
Non s’era mai udita una musica come questa che sembrava sfidare ogni inveterato
concetto di bellezza, armonia, sonorità ed espressione. Mai s’era udita musica più
brutale, più selvaggia, più aggressiva, dalle apparenze più caotiche. Musica che
s’abbatte sull’ascoltatore, con la violenza d’un cataclisma, come una forza scatenata
dalla natura 29.
In quest’opera il ritmo assume un ruolo di primo piano nel discorso sonoro e con
esso la forza degli strumenti a percussione, elevati nella loro scrittura al pari degli
altri strumenti dell’orchestra.
27
La compagine orchestrale fu superata agli inizi del ’900 solo da A. Schönberg nei suoi Gurrelieder.
28
Personali commenti di Stravinskij sull’uso della battuta e degli accenti per la variabilità metrica e
ritmica sono stati espressi in: IGOR STRAVINSKIJ e ROBERT CRAFT, Conversation with Igor Stravinskij
(cit.), pp. 10, 12.
29
ROMAN VLAD, Stravinskij (cit.), p. 51.
13
Il Clarinetto di Igor Stravinskij Evoluzione stilistica
Sebbene l’orchestra normale non sia ancora un anacronismo, forse non può più
essere usata normalmente che da compositori anacronistici. I progressi nella tecnica
strumentale stanno altresì modificando l’uso dell’orchestra. Noi componiamo tutti
per solisti, strumentisti virtuosi, e il nostro stile solistico è tuttora oggetto di
scoperta 32.
30
Riguardo al ‘rivoluzionario’ Sacre, Stravinskij volle più tardi giustificarne l’insuccesso dichiarando
che l’opera aveva un carattere «più sinfonico, più pezzo da concerto» e quindi era meno adatta a
sostenere le coreografie del balletto create da Nijinsky. IGOR STRAVINSKIJ e ROBERT CRAFT,
Expositions and Developments (cit.), p. 333.
31
IGOR STRAVINSKIJ e ROBERT CRAFT, Expositions and Developments (cit.), p. 336.
32
IGOR STRAVINSKIJ e ROBERT CRAFT, Conversation with Igor Stravinskij (cit.), pp. 16-17.
14
Il Clarinetto di Igor Stravinskij Evoluzione stilistica
Nella storia burlesca Renard, una mini orchestra (composta 1 flauto, 1 oboe,
1 clarinetto, 1 fagotto, 2 corni, 1 tromba, percussione, timpani, cimbalom,
quintetto d’archi solista, 2 tenori e due bassi soli), si integra ancora più del
consueto in maniera del tutto nuova e caratteristica nella realizzazione teatrale
entrando ed uscendo di scena con una piccola marcia e rimanendo tutto il tempo
dello spettacolo visibile sul palcoscenico. L’introduzione del cimbalom,
strumento che diverrà caro a Stravinskij, evidenzia ancora di più il gusto per i
timbri puri ed il loro impiego per realizzare particolari finezze orchestrali. Il suo
timbro ricco e metallico, la sua tecnica particolare dai rapidi movimenti, le scale
dalla gamma vasta degli arpeggi, l’abilità con cui ripete note o trilla velocemente,
entusiasmarono talmente Stravinskij, al punto che compose completamente la
partitura di Renard utilizzando questo strumento.
33
IGOR STRAVINSKIJ, Cronache... (cit.), p. 53.
15
Il Clarinetto di Igor Stravinskij Evoluzione stilistica
(con e senza corde), tamburello, tamburo basso, piatti e triangolo 34. Ispirata alle
immagini e all’anima contadina, associa in pieno l’azione teatrale con quella
orchestrale, in netta similitudine a quanto aveva già realizzato con Renard.
Come fa giustamente notare l’autore Roman Vlad, Stravinskij (in queste opere) è
lungi dall’aspirare alla fusione dei vari elementi musicali, poetici e scenici,
sembra invece mirare alla loro separazione.
Egli non mira ad una sintesi aprioristica di tali elementi, ma li coordina in rapporti
complementari in modo che ognuno possa esplicare la sua funzione in piena
autonomia e perciò con la massima efficacia 35.
34
ERIC WALTER WHITE, Stravinskij (cit.), p. 296.
35
ROMAN VLAD, Stravinskij (cit.), pp. 90-91.
36
GUIDO SALVETTI, La nascita del Novecento, Torino, EDT, 21991 (Storia della musica, a cura della
Società Italiana di Musicologia, 10), p. 94.
16
Il Clarinetto di Igor Stravinskij Evoluzione stilistica
A ogni costo dovevo assicurare un’esistenza tollerabile alla mia famiglia. [...] Fu
così che pensammo, Ramuz ed io, di creare, con la minor spesa possibile, una sorta
di piccolo teatro ambulante, facilmente trasportabile da una località all’altra, e che
si potesse montare anche nei più piccoli paesi. Ma, per far questo, ci occorrevano
dei fondi che ci mancavano del tutto 37.
Facendo una sorta ‘di necessità virtù’, e non volendo accontentarsi di un semplice
strumento polifonico come il pianoforte o l’armonium per non sfociare nel campo
della riduzione, decise di scegliere
37
IGOR STRAVINSKIJ, Cronache... (cit.), p. 73.
38
IGOR STRAVINSKIJ e ROBERT CRAFT, Expositions and Developments (cit.), p. 291.
39
IGOR STRAVINSKIJ, Cronache... (cit.), p. 75.
17
Il Clarinetto di Igor Stravinskij Evoluzione stilistica
L’ Histoire segna la mia rottura definitiva con la scuola orchestrale russa nella quale
ero stato allevato 41.
40
IGOR STRAVINSKIJ e ROBERT CRAFT, Expositions and Developments (cit.), p. 291.
41
Ibidem, p. 292.
42
IGOR STRAVINSKIJ, Cronache... (cit.), p. 79.
18
Il Clarinetto di Igor Stravinskij Evoluzione stilistica
La ricerca per una sobrietà strumentale che egli stesso definisce «la virtù più
43
rara e più difficile da raggiungere» , lo spinsero sempre più ad osservare una
scrittura musicale meticolosa; caratteristica questa che si era evidenziata già a
partire dall’ Oiseaux de feu, e che gli costò addirittura delle critiche da parte del
direttore (Pierné), per il fatto che Stravinskij aveva inserito in un punto della
partitura un «non crescendo» 44.
È da queste nuove idee che prende vita la composizione dei Tre pezzi per
clarinetto solo! Un’altra delle ‘involontarie innovazioni’ prodotte dal genio di
Stravinskij che apre la strada al mondo della scoperta timbrica di ogni singolo
strumento.
Nessuno prima di lui si era avventurato in una composizione prolungata per
strumento solo, sempre difficile da scrivere, soprattutto in mancanza di un
accompagnamento o di un sostegno ritmico. Questo brano è la dimostrazione
pratica dell’infinita conoscenza che egli aveva degli strumenti e delle loro
possibilità espressive, tecniche, coloristiche e dinamiche. È da questo suo
esempio che sono partiti successivamente i compositori dell’ Avanguardia, i quali
43
IGOR STRAVINSKIJ, Cronache... (cit.), p. 117.
44
IGOR STRAVINSKIJ e ROBERT CRAFT, Expositions and Developments (cit.), p. 321.
19
Il Clarinetto di Igor Stravinskij Evoluzione stilistica
hanno saputo arricchire non di poco il patrimonio della letteratura musicale per
ogni singolo strumento (vedi ad es. le Sequenze di Luciano Berio).
Igor’ Stravinskij non si limita a voltare una pagina della storia della musica:
la strappa!
20
Il Clarinetto di Igor Stravinskij Indice
Indice
Introduzione ................................................................................................................. 3
1. Evoluzione stilistica ............................................................................................... 5
2. Trois pièces pour Clarinette solo .......................................................................... 21
2.1 Notizie storiche ............................................................................................... 21
2.2 Leggende e ipotesi .......................................................................................... 30
2.3 Analisi formale ............................................................................................... 33
2.3.1 Primo pezzo ............................................................................................. 34
2.3.2 Secondo pezzo ......................................................................................... 41
2.3.3 Terzo pezzo .............................................................................................. 51
2.4 Lettura e “interpretazione”.............................................................................. 61
2.4.1 Primo pezzo ............................................................................................. 66
2.4.2 Secondo pezzo ......................................................................................... 69
2.4.3 Terzo pezzo .............................................................................................. 74
3. Nuove prospettive ................................................................................................ 80
4. Ebony Concerto .................................................................................................... 92
4.1 Notizie storiche ............................................................................................... 92
4.2 Analisi formale ............................................................................................... 98
4.2.1 Primo movimento .................................................................................. 100
4.2.2 Secondo movimento .............................................................................. 103
4.2.3 Terzo movimento ................................................................................... 106
Repertorio ................................................................................................................ 110
Bibliografia .............................................................................................................. 113
Indice ....................................................................................................................... 115
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