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L’Alto Rappresentante per gli affari esteri dell’Unione ha chiesto l’immediato rilascio di
Roman Protasevich, ritenuto un nemico personale di Lukashenko, e della sua compagna
Sofia Sapega. La Francia, l’Estonia e l’Irlanda hanno richiesto una convocazione del
Consiglio di sicurezza dell’ONU per affrontare la situazione.
Lukashenko ha sostenuto come i due arrestati siano degli “estremisti”, ritenendo che
lavorino per servizi segreti di un paese occidentale, arrivando ad affermare che lui coi suoi
complici stessero ipotizzando di dar vita ad un colpo di stato sanguinoso e un massacro.