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-quali prove in situ……… per quali problemi?

Programmazione Indagini
-quali analisi di laboratorio… per il tipo di problema geotecnico?
-quali verifiche e come effettuarle?

1. anamnesi geologica, geotecnica e sismica dell’area di interesse


2. caratteristiche dell’opera di progetto;
3. NTC 18, dagli Eurocodici EC7 e EC8, dalle linee guida (e.g. Codice degli Appalti)
e dalle Raccomandazioni sulla progettazione ed esecuzione delle indagini;

Il programmatore delle indagini deve:


-scegliere i mezzi di indagine compatibili con il terreno interessato e
con il tipo di opera;
-decidere l’estensione verticale delle indagini, il numero delle prove e
la loro ubicazione.
Categorie delle opere geotecniche
La definizione iniziale della complessità del progetto
comporta la considerazione di una serie di fattori, fra cui, i
più importanti sono:
− natura del sottosuolo
− condizioni idrauliche
− condizioni di stabilità generale dell'area
− grado di sismicità
− problematiche ambientali
− caratteristiche strutturali delle opere
− tipologie delle opere e delle infrastrutture esistenti.
In relazione all’importanza ed al peso di ciascuno di questi fattori nello specifico progetto,
CG1, CG2, CG3 ed associare ad esse un rischio crescente;
Eurocodice 7
OPERE SEMPLICI
edifici di uno o due piani
muri di sostegno (h≤2 m
piccoli scavi per l'alloggiamento di tubazioni e condutture
Indagine geotecnica basata sulla esperienza acquisita con la costruzione di manufatti in aree limitrofe, è generalmente
sufficiente e integrazione con alcune indagini

OPERE DI MODERATA COMPLESSITÀ


edifici comuni
opere di sostegno ancorate e non
costruzioni in sotterraneo purché fuori falda e in terreni molto consistenti
programma di indagine finalizzato alla definizione degli aspetti geotecnici attraverso prove e misure dirette dei parametri
geotecnici (strumenti di indagine di tipo convenzionale)

OPERE DI ELEVATA COMPLESSITÀ


edifici di grandi dimensioni /ponti a grande luce/Dighe/ scavi profondi/ rilevati su terreni fortemente compressibili
opere in sotterraneo con terreni sciolti e permeabili
interventi su edifici di valore storico e monumentale.
Indagini certamente più approfondite, con l'impiego anche di mezzi avanzati e non convenzionali, sono quelle necessarie per
le, che comprendono La progettazione geotecnica in questo caso richiede in genere l'opera di specialisti; in ogni caso
l'indagine comporta sempre l'approfondimento di specifici aspetti geotecnici che possono condizionare le scelte tecniche
definitive.
SPT - Statiche
GEOFLUID.pdf
Prescrizioni per la programmazione ( parte 3 - Eurocodice 7 )
 L’estensione dell’indagine preliminare dei terreni deve contenere come
minimo n. 3 indagini verticali e comprendere sondaggi per prelievo di
campioni e misure della falda freatica.
 Il numero dei punti di indagine deve essere ampliato in relazione alla
complessità e variabilità del sottosuolo.
 Devono essere prelevati campioni da ogni singolo strato di terreno che
influenza il comportamento della struttura (v. Volume significativo
geotecnico*).
 In caso di strati non omogenei o di terreni organici devono essere
presi campioni ogni metro di prospezione.
 All’interno di strati distinti le proprietà di resistenza e deformazione non
devono essere troppo diverse.
 Per esperienze medie vengono proposte per ogni strato almeno 3 prove
di classificazione e di determinazione degli indici (granulometria, limiti
di consistenza, umidità, peso di volume) e almeno 2 prove per la
determinazione dei parametri di resistenza e comprimibilità del terreno
Principali criteri da adottare per la esecuzione di indagini geognostiche per la
progettazione di opere di ingegneria:

L’indagine deve coprire il volume significativo;


La natura del terreno e le proprietà devono essere appurate mediante indagini che
comprendano sondaggi o saggi.

Per ogni 3 profili di resistenza ottenuti da prove continue in sito (prove penetrometriche,
dilatometriche, pressiometriche) deve essere previsto almeno 1 sondaggio geognostico per
rilievi stratigrafici e prelievo di campioni indisturbati.

Nel corso dei sondaggi devono essere effettuate misure freatimetriche;

I campioni indisturbati da sottoporre ad analisi di laboratorio devono essere prelevati ad


ogni variazione significativa del terreno per natura, granulometria, e consistenza. Devono
essere comunque prelevati campioni ogni 2 m di prospezione per tutta la profondità di
indagine.
Nel caso di fondazioni superficiali si dovrà effettuare un campionamento immediatamente al
di sotto della presunta quota di appoggio dell’opera. Nel caso di locali interrati si dovrà
campionare il terreno anche al di sopra della quota delle fondazioni per la
parametrizzazione necessaria alle valutazioni sulla stabilità dei fronti di scavo/contenimento.

Per interventi sviluppati in lunghezza deve essere programmata almeno 1 verticale ogni 50-
100 m .
Edifici normali almeno 1 sondaggio per dimensioni planimetriche
inferiori a 500 mq, n. 3 verticali per dimensioni superiori a 500 mq
fino a 1000 mq ;

Per dimensioni più ampie 1 verticale per maglie con distanza


massima di 40 m da ridursi in caso di non omogeneità del terreno
messe in evidenza dalle sezioni geologiche

I campioni prelevati devono essere esaminati e sottoposti a prove di


classificazione e di determinazione degli indici in modo da poter
controllare le stratigrafie ricostruite in campagna e distinguere il
materiale in unità geotecniche omogenee con differenze nei
parametri inferiori al 10% rispetto al valore medio.
Per ogni unità geotecnica individuata devono essere determinati i
parametri geotecnici su un numero di campioni da stabilire in
relazione alla complessità dell’intervento (non inferiore a 2 campioni
per unità)
L’acqua durante la circolazione passa dalle aste all’interno del tubo carotiere, per poi risalire nell’intercapedine
aste -foro.
La carota estratta avrà quindi un certo disturbo prodotto da:
-contatto con l’acqua;
-rotazione del carotiere;
-metodo di estrazione della carota

Percentuale di carotaggio o di recupero


Lcarota/LbattutaPerf (%)
Es. se su una manovra di 2 metri si
raccoglie 1 m di carota avremo una
percentuale di carotaggio del 50%.

Per avere un buona qualità di Sondaggi


geognostici si richiede una percentuale di
carotaggio >dell’80%.

Poiché la percentuale di carotaggio


dipende dal tipo di terreno da perforare,
per ottenere %> dell’80% si utilizzano
vari tipi di carotieri (semplice, doppio o
triplo)
PRELIEVO DI CAMPIONI DA SCAVI E PERFORAZIONI DI SONDAGGIO
(“raccomandazioni sulla programmazione ed esecuzione delle indagini geotecniche”, AGI 1977)

TIPI E CARATTERISTICHE DEI CAMPIONI


Per la determinazione delle proprietà fisiche e meccaniche dei terreni devono essere prelevati
campioni che mantengano la struttura, il contenuto d’acqua e l’eventuale consistenza propri del
terreno nella sua sede (campioni indisturbati).
In base al grado di disturbo che i campioni presentano ovvero in base alla quantità di
informazioni geotecniche che da essi si possono ricavare i campioni sono così classificati:

CARATTERISTICHE GRADO DI QUALITA’


GEOTECNICHE DETERMINABILI
Q. 1. Q. 2. Q. 3. Q. 4. Q. 5.
a) Profilo stratigrafico x x x x x
b) Composizione granulometrica x x x x
c) Contenuto d’acqua naturale x x x
d) Peso dell’unità di volume x x
e) Caratteristiche meccaniche x

adisturbo
Campioni disturbati o rimaneggiati indisturbati
limitato
Qualità dei campioni, grado di disturbo e caratteristiche geotecniche
determinabili
Finalità:
1. Acquisizione caratteristiche geotecniche (terreni incoerenti e pseudocoerenti)
2. Acquisizione caratteristiche geomeccaniche (terreni coerenti)

CAMPIONE INDISTURBATO: campione che mantiene la struttura, il contenuto d’acqua e


l’eventuale consistenza propria del terreno nella sua sede

Modalità di prelievo (dipende dalle condizioni geolitologiche)

Mediante il carotiere o appositi campionatori contemporaneamente alla perforazione


(carotaggio continuo)

5 CLASSI DI QUALITÀ In base al grado di disturbo (campioni disturbati, a disturbo


limitato o indisturbati), a seconda del metodo di campionamento e della litologia
ciascuna con specifiche caratteristiche geotecniche determinabili
La tensione interna (o sollecitazione interna o sforzo) è una misura delle forze di contatto
esercitate tra le parti interne di un corpo continuo tridimensionale attraverso la relativa
superficie di separazione. Essa è definita come la forza di contatto per unità di area, cioè è
il limite del rapporto tra la forza agente e l'area della superficie su cui agisce:

I vettori sono comunemente usati in fisica per indicare grandezze


che sono completamente definite solo quando sono specificati sia
una magnitudine (o modulo) che una direzione ed un verso rispetto
ad un altro vettore o un sistema di vettori. Le grandezze che
quantità vettoriale possono essere descritte in questo modo sono chiamate grandezze
unità di misura Pa vettoriali, in contrapposizione alle grandezze scalari che sono
caratterizzate unicamente dallo loro magnitudine
Le tensioni in ogni punto di una sezione attraverso una massa di terreno possono essere
calcolate dalle tensioni principali totali σ1 σ2 σ3 che agiscono in quel punto
Se i pori del terreno sono pieni d’acqua a una pressione u, le tensioni principali possono scomporsi in
due parti:

Una parte u PRESSIONE NEUTRA (o pressione dei pori/interstiziale) che agisce nell’acqua e
nella fase solida in tutte le direzioni e con eguale intensità

Una frazione della tensione principale o TENSIONE PRINCIPALE EFFICACE σ’ data dalla
differenza σ-u e che rappresentano un incremento rispetto alla pressione neutra e che hanno
sede solo nella parte solida del terreno
 Ogni effetto misurabile di una variazione dello stato di
tensione (compressione, distorsione, variazione della
resistenza al taglio) è attribuibile alla variazione delle
tensioni efficaci
 Terzaghi non attribuisce alcun significato alle tensioni
efficaci ma le definisce come differenza tra σ e u quindi
tra le tensioni principali totali e la pressione interstiziale
 Le tensioni principali efficaci quindi non possono essere
direttamente misurabili ma vanno definite conoscendo
contemporaneamente σ e u
Prima Facoltà di Architettura “Ludovico Quaroni”

ORA: il principio lo posso scrivere anche in termini di variazione


delle grandezze che vi compaiono:
Ds’ = Ds – Du
Da questa espressione mi rendo conto che le tensioni efficaci
variano sia se variano le tensioni totali

(se Ds ≠ 0, Du = 0 → ho che Ds’ = Ds)


che se variano le pressioni neutre

(se Ds = 0, Du ≠ 0 → ho che Ds’ = Du) .


s1 s’1 u

s3 s’3 u

s2 s’2 u

UNA SOLLECITAZIONE APPLICATA A UN TERRENO È PER UNA


PARTE SUPPORTATA DALLO SCHELETRO SOLIDO E PER UN’ALTRA

σ  σ'u
DALL’ACQUA DI POROSITÀ:

(il principio rappresenta quindi una legge di interazione tra le fasi).


Pressione totale verticale

Pressione Interstiziale
In termini di variazione delle grandezze
Scorrimento rotazionale evolvente in colamento
Effetto su strutture esistenti: abbassamento dell’area di sedime della strada con un
rigetto che è aumentato dopo la frana (∆h>5m).
Disconnessione dei sottoservizi presenti sulla strada
Traslazione a valle di un muro di sostegno a gravità preesistente
Serie di terrazzi in contropendenza e formazione di laghetti di frana
Spostamento di secolari piante di ulivo.
Strato di alterazione che assume colorazione variabile tra il marrone chiaro ed il
marrone scuro

Strato sottostante caratterizzato da una colorazione brunastra.

Le caratteristiche fisico - meccaniche di tali terreni tendono a migliorare con la


profondità.

Le acque di infiltrazione trovano nel tetto delle argille brunastre la naturale superficie
di scorrimento e in sottosuolo non appaiono uniformemente distribuite ma seguono
delle vie preferenziali.

La resistenza dei litotipi presenti, in generale bassa, predispone il materiale a essere


facilmente disgregato e alterato nelle porzioni superficiali.
 Terreni argillosi tettonizzati e fessurati con superfici di discontinuità sub-planari e microdiscontinuità di
forme irregolari (fessure)
 La resistenza dei singoli elementi è influenzata in modo rilevante, a parità di altre condizioni, dalle
pressioni dei fluidi interstiziali.
 In particolare, la resistenza di attrito lungo i giunti è fortemente condizionata dalla pressione dei
fluidi contenuti nelle discontinuità.

presenza dell’acqua e ∆u.


Nel caso in cui della semplice umidità naturale si passa alla completa saturazione del terreno (in altre parole al completo
riempimento degli spazi vuoti tra le particelle), l’acqua elimina totalmente la coesione apparente e riduce in maniera
sensibile la resistenza al taglio

La resistenza al taglio del terreno, che si oppone ai fenomeni di rottura, dipende dalle pressioni efficaci,
relazione di Mohr-Coulomb:
t = (s-u)×tan(f')+c’
in cui:
 t = resistenza al taglio del terreno;
 s = pressione totale agente nel terreno;
 u = pressione interstiziale, agente nella fase liquida del terreno;
 s' = (s-u) = pressione efficace, agente nella fase solida del terreno;
 f’ = angolo di resistenza la taglio;
 c’ = coesione.
S posizionati, congiuntamente con il consulente geotecnico, in modo
da permettere la ricostruzione dell’andamento dei diversi orizzonti
litostratigrafici rinvenuti e la definizione degli orizzonti geotecnici

Sonda idraulica a circolazione d’acqua


La natura litologica dei terreni attraversati durante le fasi di lavoro
ha fatto registrare una percentuale di carotaggio buona.
I campioni indisturbati:
tubo campionatore (fustella) che deve essere infisso a pressione nel terreno, senza
movimenti rotatori e/o oscillatori; è importante sottolineare come il prelievo vada
effettuato su un fronte di terreno “vergine”, quindi previo avanzamento della
batteria di rivestimenti alla quota “di tetto” del campione e successiva pulizia del
foro di sondaggio.

PROBLEMI LEGATI AI PRELIEVI


• Presenza di materiale rimaneggiato sul fondo foro
• Rigonfiamento del terreno dovuto alla riduzione delle tensioni durante la fase di
perforazione (Tempo tra la fine della perforazione e l’inizio del campionamento).
• Va altresì accettata come inevitabile una contenuta variazione dello stato tensionale del
terreno.
• Sigillo con paraffina liquida e conservazione in condizioni di temperatura ed umidità
controllate, il più possibile simili a quelle in sito.
Campionatori a infissione
campionatore Shelby a pareti sottili
Terreni pseudocoerenti con valori di coesione non drenata medio bassi (1<cu<4 kg/cm2)
Diametro est. campionatore: 88,9 - 101 mm.
• infisso nel terreno, senza rotazione, a velocità e pressione costante o più
raramente a percussione mediante una massa battente.

fustella in acciaio zincato con alla base una scarpa tagliente, collegata a
una testina nella parte sommitale dotata di filettatura per il collegamento
con la batteria di aste. La testina al suo interno ha una valvola a sfera di
acciaio e diverse luci di scarico per creare un effetto vuoto quando il
campione viene sollevato

La lunghezza dell’infissione deve essere minore alla


lunghezza della fustella per evitare compattazioni forzate.
Avvenuta l’infissione della fustella si ruota il campionatore di 360
° per tagliare alla base il campione e si tira su. La fustella
contenente il campione viene quindi chiusa ermeticamente
mediante paraffina ed etichettata.
Nel corso dell’esecuzione di tali sondaggi, sono stati prelevati, campioni
indisturbati con campionatore Shelby, i quali sono stati dapprima catalogati con le
indicazioni della quota di prelievo e del numero del sondaggio di appartenenza e
successivamente inviati al laboratorio di meccanica dei terreni e delle rocce ………………..,
per l’esecuzione delle relative prove ed analisi.
Prove in cantiere su carote indicative della coesione non drenata
Per definire la coesione non drenata in cantiere, dal cui valore indicativo dipende
l’utilizzo di un tipo di campionatore adatto a prelevare il campione indisturbato, si
estrae tramite un carotaggio a secco una carota di terreno pseudocoerente e si
effettuano su essa prove con penetrometro tascabile o scissometro tascabile:

-Pocket penetrometro

carote di terreni pseudocoerenti ad alta resistenza


permette di determinare la coesione non drenata

Lo sforzo necessario per compiere questo lavoro viene registrato su di un


dinamometro che lo riporta sul suo quadrante in termini di Kg e Kg/cm2.

-La prova con lo scissometro tascabile (Torvane), utilizzata in carote di terreni


pseudocoerenti a bassa resistenza, permette di determinare la coesione non
drenata e consiste nell’infiggere le alette verticalmente nel terreno fino a coprire
le stesse e nel farle ruotare. La resistenza opposta dal terreno a tale rotazione
(coppia torcente), viene misurata e segnata sul quadrante da una lancetta di
riferimento. Detta misura viene assunta come resistenza al taglio del terreno
Pocket Penetrometro: Strumento tascabile che permette la determinazione rapida della
resistenza a compressione semplice. Nella stratigrafia viene riportato alla profondità
corrispondente il valore a compressione determinato durante l’esecuzione del carotaggio.

Torvane. Strumento tascabile che permette la determinazione rapida della resistenza a


taglio nei terreni coesivi. Nella stratigrafia è riportato alla profondità corrispondente il
valore della resistenza a taglio determinato durante l’esecuzione del carotaggio.
Prove in situ
In terreni incoerenti i campioni prelevati non raggiungono mai la classe di
qualità Q5 del campione indisturbato.

Lo stato fisico dei terreni incoerenti (coesione nulla) è definito


dall’addensamento (densità relativa) In particolare la resistenza di una
sabbia aumenta se aumenta il suo grado di addensamento ossia riduzione
dei vuoti e con la espulsione di acqua interstiziale

Lo stato fisico dei terreni pseudocoerenti definito dalla consistenza.

Durante il prelievo di campioni in terreni incoerenti si altera lo stato fisico di


addensamento del terreno per cui per determinare le caratteristiche
geotecniche di questi tipi di terreni vengono effettuate prove in situ.
Prove in situ

Le prove in situ sono prove effettuate in campagna:

-Per determinare proprietà dei terreni non campionabili allo stato indisturbato;

-Per evitare alcune delle difficoltà connesse con le prove di lab, quali disturbo
del terreno, la simulazione degli sforzi esistenti in sito, la temperatura;

-Per sottoporre a prova un volume di terreno maggiore di quello provato in lab;

-Per contenere i costi di un’indagine geognostica (non vengono mai effettuate


da sole a completamento della campagna geognostica finalizzata
all’acquisizione delle caratteristiche geotecniche o geomeccaniche)

Prove continue e discontinue a seconda di come vengono eseguite:


- discontinue: vengono eseguite durante la perforazione geognostica,
all’interno di un foro realizzato in precedenza (prove in foro), a una certa
profondità prestabilita e per un certo tratto ;
- continue: vengono eseguite a partire dal p.c. fino a una profondità
prestabilita e quindi non in foro
Prove penetrometriche

Terreni incoerenti e pseudocoerenti


Determinano la resistenza alla penetrazione
Dinamica a tratti tramite battitura di un maglio
Statica tramite un martinetto idraulico (pressione e velocità costante)

Per tale motivo si differenziano in prove dinamiche e statiche

a) prove penetrometriche dinamiche discontinue, tipo SPT (Standard Penetration Test);

b) prove penetrometriche dinamiche continue DP

c) prove penetrometriche statiche, tipo CPT (Cone Penetration Test)


Prove penetrometriche dinamiche discontinue, tipo SPT (Standard Penetration Test)

Prova dinamica (infissione a tratti attraverso la battitura di un maglio) discontinua


(eseguita all’interno di un foro).

Terreni incoerenti (terreni sabbiosi e ghiaie).

Può essere effettuata anche in terreni


pseudocoerenti, anche se ovviamente in questo caso
è preferibile il prelievo di campioni indisturbati da
sottoporre ad analisi di laboratorio per la
determinazione delle caratteristiche di resistenza.
Standard Penetration Test (S.P.T.)
Si determina la resistenza che il terreno offre alla
penetrazione dinamica di un campionatore infisso a
partire dal fondo di un foro e subordinatamente
prelevare piccoli campioni disturbati.

Si fa cadere il maglio su una testa di battuta fissata alla


sommità di una batteria di aste a cui è avvitato il
campionatore.
Si registrano:
• Tratto di avviamento: Il numero di colpi di maglio N1
per l’infissione dei primi 15cm
• N2 per l’infissione di altri 15cm
• N3 per ulteriori 15cm
qualità da Q1 a Q4 in cui è
spesso possibile osservare la
granulometria del terreno
(Q>2).

- Campionatore Raymond con punta aperta di forma tronco-conica avvitata al tubo campionatore (diametro
interno di 35 mm ed esterno 51 mm, lunghezza totale di 75 cm)
- Il tubo campionatore ha all’estremità superiore un testina con sfera di acciaio e luci di scarico per far uscire
l’acqua eventualmente presente durante la prova e dotata di filettatura per essere avvitata alle aste.
- Le aste di infissione hanno diametro esterno > 50mm con dei centralizzatori per non disperdere l’energia di
battuta;
-Sopra le aste vi è la testa di battuta e una guida per il maglio rappresentata da un asta guida
-Infine il maglio di peso pari a 63,5 kg che cade da un altezza di 75 cm dotato di un dispositivo di sganciamento
automatico tramite il quale si sgancia automaticamente tramite delle molle.

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