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Reithera, «nessun valido investimento

produttivo»
- Andrea Capocci, 22.05.2021

Covid-19. I motivi dello stop della Corte dei conti al vaccino italiano. Giorgetti va avanti con
l’appoggio di Zingaretti. Che però aveva negato i finanziamenti

La Corte dei conti ha pubblicato le motivazioni che l’hanno condotta a bloccare il finanziamento
pubblico per lo sviluppo del vaccino Reithera, mettendo seriamente a rischio il proseguimento delle
ricerche.

Secondo il progetto elaborato dall’amministratore delegato di Invitalia Domenico Arcuri (all’epoca


anche commissario straordinario per l’emergenza pandemica) Reithera avrebbe ricevuto circa
cinquanta milioni di euro dallo Stato per condurre le sperimentazioni e realizzare le infrastrutture
mirate allo sviluppo di un vaccino italiano.

Secondo la delibera pubblicata ieri dalla Corte, il finanziamento avrebbe riguardato non solo
l’attività di ricerca e sviluppo e sarebbe servito anche all’acquisto della sede dell’azienda. Questo
capitolo di spesa non rientra tra le attività che possono essere finanziate da Invitalia, in quanto i
contratti di sviluppo possono essere mirati solo alla realizzazione o alla ristrutturazione di «unità
produttive».

Senza l’acquisto della sede, l’investimento produttivo scende sotto la soglia di dieci milioni di euro
fissata per legge in quanto garantisce un impatto minimo sul territorio in termini di sviluppo e
occupazione. «L’assenza di un valido e sufficiente investimento produttivo – spiega la Corte nelle
conclusioni della delibera – non ha, pertanto, consentito di ammettere al visto di legittimità l’atto in
esame», portando all’annullamento del finanziamento.

Nonostante la battuta d’arresto, per il progetto del vaccino italiano non è detta l’ultima parola.

Dopo la pubblicazione della sentenza della Corte dei Conti, il ministro delle attività produttive
Giorgetti ha ribadito l’intenzione del governo italiano di sostenere la sperimentazione del vaccino
Reithera. «Il Mise – ha detto Giorgetti – è disponibile a contribuire al progetto del vaccino Reithera
nelle forme e nei modi consentiti utilizzando diversi e innovativi strumenti previsti anche dalle nuove
norme». Giorgetti fa riferimento al decreto Sostegni appena emanato dal governo, che all’articolo 31
prevede finanziamenti e crediti di imposta per aziende impegnate nella ricerca di farmaci e vaccini
anti-Covid.

Nei giorni scorsi anche il presidente della Regione Lazio Zingaretti aveva sostenuto la necessità di
proseguire nel sostegno a Reithera.

«Noi come Regione Lazio abbiamo finanziato la ricerca italiana e penso che sia stata una scelta
giusta», aveva detto l’ex-segretario del Pd. La delibera della Corte dei Conti però contraddice la
versione di Zingaretti. Secondo la Corte, a novembre 2020 il ministero ha proposto alla Regione
Lazio di partecipare al finanziamento del vaccino insieme a Invitalia.

Ma il 12 dicembre, secondo la delibera, il Lazio «ha comunicato il proprio avviso negativo al


cofinanziamento, per indisponibilità delle risorse finanziarie necessarie».

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