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Seconda dose, le linee del Cts: «Importante

completare il ciclo»
- Adriana Pollice, 20.06.2021

Covid-19. Via libera ad AstraZeneca per gli under 60 che rifiutano il mix, richiamo necessario
contro le varianti

Via libera al richiamo con AstraZeneca anche negli under 60 che, dopo avere ricevuto la prima dose,
rifiutano il mix con un prodotto a mRna (Pfizer o Moderna): è il parere del Comitato tecnico
scientifico, comunicato in conferenza stampa dal premier Draghi venerdì. «C’è da considerare il
beneficio derivante dall’annullamento del rischio connesso alla parziale protezione conferita dalla
somministrazione di una singola dose di Vaxzevria» scrive il Cts. Il pericolo, cioè, che il vaccinato
non si sottoponga alla seconda dose per timore dello schema eterologo.

INOLTRE, I FENOMENI tromboembolici sono minori dopo la somministrazione del richiamo di


AstraZeneca: «Secondo stime provenienti dal Regno Unito si legge nel parere sono pari a 1,3 casi
per milione, meno di un decimo dei già rari fenomeni osservati dopo la prima dose». Secondo quanto
riferito dal direttore generale di Aifa, in Italia, non sono stati registrati casi di Vitt (trombocitopenia
ndr) dopo la seconda somministrazione di AstraZeneca.

Il Cts ha quindi ribadito «la raccomandazione all’utilizzo di un vaccino a mRna nei soggetti di età
inferiore ai 60 anni». Al secondo punto del parere ricorda appunto che «i fenomeni tromboembolici
sono meno frequentemente osservati dopo somministrazione della seconda dose» di AstraZeneca.
Terzo, «sulla base delle evidenze disponibili, la protezione conferita da una singola dose di vaccino
AstraZeneca è parziale, venendo assai significativamente incrementata dalla somministrazione di
una seconda dose». Per poi avvisare: «I rischi connessi alla parziale protezione possono assumere
ulteriore pericolosità in contesti epidemiologici caratterizzati da elevata circolazione di varianti quali
la Delta» (ex indiana).

INFINE, IL VACCINO AstraZeneca è approvato dalle agenzie regolatorie europea e italiana (Ema e
Aifa) per i soggetti al di sopra dei 18 anni e quindi resta la possibilità di iniettarlo. Qualora un
soggetto di età compresa tra i 18 e 59 anni «rifiuti senza possibilità di convincimento il crossing a
vaccino a mRna si legge nella circolare firmata dal direttore generale della prevenzione del
ministero della Salute, Giovanni Rezza -, nell’ambito delle indicazioni che provengono dalle autorità
sanitarie e dopo acquisizione di adeguato consenso informato, debba essere garantita l’autonomia
nelle scelte che riguardano la salute dell’individuo». L’obiettivo è far completare il ciclo. Si teme
infatti quello che sta accadendo nel Regno unito, dove si è puntato su una dose sola a quante più
persone possibile e adesso si fanno di nuovo i conti con le varianti perché non sufficientemente
coperti. Ci sono poi gli over 60 che hanno ricevuto la prima con Astrazeneca e adesso chiedono il
richiamo con Pfizer: sarà necessario il consenso del proprio medico.

SUL VACCINO MONODOSE Johnson&Johnson, pure a vettore virale, l’indicazione del Cts è
raccomandarlo «per soggetti di età superiore ai 60 anni, anche alla luce di quanto definito dalla
Commissione tecnico scientifica di Aifa». Il Comitato tecnico scientifico aggiunge: «In assenza di
altre opzioni, andrebbe preferenzialmente utilizzato, previo parere del Comitato etico competente, in
determinate circostanze come ad esempio popolazioni non stanziali e/o caratterizzate da elevata
mobilità lavorativa e per i cosiddetti gruppi di popolazione hard to reach (difficili da raggiungere,
ndr)» cioè migranti, senza tetto, residenti in luoghi difficili da raggiungere o personale marittimo.
IERI IL MINISTRO della Salute ha chiesto un parere formale al Cts sulle modalità e i termini della
permanenza dell’obbligo di mascherina all’aperto. La riunione dovrebbe tenersi la prossima
settimana, probabilmente già domani, a fare paura sono le varianti. Il fronte aperturista chiede che
cessi l’obbligo all’aperto dai primi di luglio o comunque non più tardi del 12, considerando che in
Francia è già stato tolto e in Spagna verrà eliminato il 26 giugno. L’orientamento sarebbe toglierla
dove non ci sono rischi di assembramento.

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