ei moti mazziniani Labile politica cavouriana portò alla rottura delle relazio Dopo la prima guerra dindipendenza plomatiche con I'Austria. Cavour si avvantaggiò infatti de azionie nifestò una forte ondata negli stati italiani si mä- risonanza europea provocata dal fallito attent restauratrice. ll Lombardo-Veneto tentato a tornò a essere un leone l, accordandosi segretamente con quest'ultim possedimento austriaco privo di autonomia; nei ducati dell'Italia centrale, nel granducato di Toscana e spingere I'Austria a una dichiarazione di guerra che nello Stato pontificio fu attuata una politica reazionaria; nel ficasse un appoggio francese al Piemonte (accordi di gust regno delle Due Sicilie Ferdinando Il bières, luglio 1858). Plom e istitui un abrogò la Costituzione regime poliziesco. Esasperato dalle continue provocazioni piemontesinlla Tuttavia in Italia il decennio che le 1859 il governo austriaco invió un ultimatum: era il Des. la stagione culminante del segui il "Quarantotto" segno rete Risorgimento, ossia della serie sto che Cavour attendeva eil 24 aprile 1859 iniziò la di eventi che portò all'avvento conda guerra d'indipendenza. Le operazioni millitari portarone di uno Stato nazionale unita- rio. Le prime a riprendere la lotta per l'unità nazionale furono breve tempo la Lombardia sotto il controllo dellesercito tan le forze repubblicane di ispirazione mazziniana. Mazini cese e piemontese. Nel frattempo in Italia centralescopmi cercò di guadagnare prestigio sula scena europea fondan rono dei moti popolari che costrinsero i sovranifiloaust do il Comitato centrale democratico alla fuga. Mentre le truppe franco-piemontesi si triac cui scia nacque in Italia un europeo (1850), sulla dirigevan Comitato nazionale. I vari tenta- verso il Veneto, Napoleone ll, temendo una degeneraz/ione tivi insurrezionali organizzati dai mazziniani in delle agitazioni indipendentiste, concluse perô inaspettata però fallirono tutti; fu cosi che nel 1853 diedero quegli anni al vita Par mente un armistizio con l'Austria (luglio 1859). Due qiom tito d'azione, che avrebbe dovuto coordinare e convoglia dopo Cavour rassegnò le dimissioni. re le energie verso un'ltalia unita va serie di moti ebbe lo stesso e repubblicana. Ma la nuo- esito e si concluse col tragico epilogo della spedizione di Pisacane a Sapri. 4. Dalla spedizione dei "Mille" alla proclamazione del regno Nel gennaio 1860 Cavour tornò al governo come 2. Cavour e il programma liberale presidente del Consiglio. Era ormai chiaro che non si potesse piu moderato pre scindere dalla volontà espressa dalle popolazioni dell'italia In Piemonte Vittorio Emanuele lii non aderi alla spinta re- centrale: venne indetto un plebiscito e nel marzo 1860 stauratrice che stava caratterizzando il resto dela nel penisola, granducato di Toscana, nei ducati di Parma e Modena e nel e il regno sabaudo divenne un punto di riferimento per chi le legazioni pontificie venne sancita la vittoria degli annes aspirava al'unificazione della penisola. sionisti al regno di Sardegna. In tal senso fu di fondamentale importanza l'ascesa politica Nel Meridione la politica reazionaria e repressiva borbonica diCamillo Benso, conte di Cavour; il suo programma pre aveva generato unondata di malcontento generale: fu cosi vedeva un sistema politico liberale guidato da una monar che il mazziniano Francesco Crispi convinse chia costituzionale, caratterizzato dal liberismo economico Giuseppe Gari- baldi a guidare una spedizione di volontari in Sicilia, per in e da un forte ruolo del Parlamento, eletto su base censitaria. nescare un moto antiborbonico e unitario. La "spedizione Già ministro delle Finanze nel 1851, nel 1852 ottenne la carica dei mille"sbarcò a Marsala I'11 di primo ministro. Il suo intento fu quello di maggio 1860.Giunto sullisola porre la monar- Garibaldi proclamò la sua dittatura "a nome di Vittorio Ema chia sabauda alla guida del processo dindipendenza e di farle nuele Il" (editto di Salemi). Ben presto la questione sociale assumere il ruolo di rappresentante degli interessi dell'intero fu accantonata in favore della questione "nazionale", e Gar paese contro la dominazione austriaca. Per far ciò iniziò a strin- baldi procedette alla conquista della Sicilia. gere solidi legami con Inghilterra e Francia e a sollevare un Cavour, temendo una deriva democratica, rilancio la conflitto diplomatico con l'Austria. Fu per questi motivi che presen za piemontese nel Meridione: l'esercito piemontese invase allo scoppio della guerra di Crimea Cavour decise di aderire lo Stato della Chiesa (a eccezione del Lazio) e marciò verso all'alleanza franco-inglese. Cosi, nel 1856, il Piemonte poté Napoli, dove si incontrò con le truppe garibaldine che erand partecipare al congresso di Parigi e Cavour ebbe la possi- risalite liberando il Sud della penisola. Nel corso dell "incon billtà di denunciare l'invadente presenza austriaca sul suolo tro di Teano"Garibaldi cedette il controllo sulle terre congu italiano e la politica reazionaria di Ferdinando ll, portando la state a Vittorio Emanuele lI. Nel frattempo si erano gia svo questione italiana" all'attenzione europea. nuovi plebisciti per l'annessione del regno dele Due Sc Sul fronte interno il governo piemontese contrappose al Co- Nel marzo 1861 fu inaugurato il primo Parlamento nar mitato nazionale la Società nazionale italiana, che perse- nale e Vittorio Emanuele lIi venne proclamato re d'italia guiva 'unità politica della penisola sotto la protezione della monarchia sabauda.