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Nell’acquistare
l’abitudine di volere, valetevi di qualsiasi occasione per ripetere lo
sforzo della volontà lungo le linee dell’abitudine. Quante più volte
farete una certa cosa, tanto più facilmente, progressivamente, vi
riuscirà di ripeterla meglio, poiché con questo l’abitudine viene ad
essere fissata in modo più fermo. L’abitudine è una forma di
impressione che risulterà tanto più profonda quanto più spesso
imprimerete lo stampo della volontà nella cera della mente. Esercizio,
esercizio, esercizio; pratica, pratica, pratica.
Quarta regola. La prima battaglia è la più dura. La lotta maggiore ha
luogo all’inizio della pratica o della formazione di una nuova abitudine
volitiva. E’ in questo momento che diventa maggiore la necessità di
combattere con tutte le proprie forze, ma, una volta vinta la prima
battaglia, i combattimenti successivi diventano semplici schermaglie.
E’ necessario dunque cingere bene l’armatura e maneggiare la spada
con energia. Cessate, per esempio di fumare o di bere, e vedrete che
gran parte della lotta verra’ condensata in un combattimento che
durerà al massimo pochi giorni e che addirittura potrebbe essere
vinto fin dal primo giorno. E cercate di non deviare neppure
minimamente all’inizio, poiché una deviazione iniziale renderà assai
più difficile il proseguimento. Non appena avrete disposto la volontà
in modo da seguire un’abitudine, non dovete tollerare “ strappi” per
nessuna ragione. Un ben noto scrittore a riguardo ha paragonato
questi strappi ad un gomitolo di corda che si cerca di avvolgere; ogni
caduta svolge molto più filo di quanto possano operare numerosi
avvolgimenti.
Quinta regola. Acquisizione di una seconda natura. Cercate di fissare
attraverso ogni mezzo l’abitudine con una forte impressione mentale.
Quando tale abitudine sarà fermamente impressa nella mente,
troverete naturale e facile agire lungo le sue direttive; nonché
particolarmente difficile agire in maniera contraria. Ricordatevi che
state per formarvi “una seconda natura”.
Sesta regola. Giudicate, pensate, misurate: andate avanti. Guardate
bene prima di saltare. Osservate bene tutti i lati di una cosa prima di
intraprenderla. Applicate le vostre capacità intellettuali e non fatevi
trascinare dal giudizio altrui. Impiegate sempre la ragione e le vostre
capacità di giudizio: possedete queste due facoltà proprio per usarle.
Ma una volta che vi sarete resi conto di essere nel giusto quando
agite in un certo modo, dovrete imparare ad andare fino in fondo; a
controllare la vostra volontà-potenza e a non passare all’azione se
non siete certi di trovarvi sulla buona strada. Tutto ciò esige sangue
freddo e padronanza delle proprie funzioni emozionali e passionali. E’
importante guardarsi da sé stessi. I bambini, i selvaggi e gli individui
non sviluppati sono pressochè totalmente privi della capacità di
padronanza dei loro desideri, e si lasciano influenzare dall’esterno.
Occorre che l’individuo impari a frenare il suo carattere; in questo
modo terrà la sua volontà-potenza sotto controllo per usarla al
momento opportuno. Tirate il grilletto della vostra volontà da voi
stessi, dopo aver preso bene la mira. Non permettete che altri lo
facciano per voi e procurate di non tirarlo in risposta ad un
sentimento avventato e poco meditato.A questo proposito una buona
norma e’ dettata dal prof. Hoffding che afferma: “Anche se non è
possibile impedire il sorgere di un sentimento, possiamo tuttavia
limitare il suo sviluppo, inibendo il movimento organico che
l’accompagna, l’indulgenza per cui esso aumenta”. In altri termini
astenetevi dall’azione fisica ed il sentimento morirà. Vi accorgete ora,
come questo concetto dell’espressione fisica e della mimetizzazione,
corra parallelamente al concetto degli stati mentali in sede
psicologica?
Settima regola. Riempite la vostra mente di buone immagini mentali.
Colmate la mente di immagini mentali di ciò che desiderate diventi
abitudine; così facendo aggiungete continuamente olio alla fiamma
del desiderio che, come sapete, è la causa del manifestarsi della
volontà. Il desiderio femminile comanda e la volontà maschile cerca
di soddisfare le richieste della sua compagna, in qualunque direzione
sia essa indicata. Perciò quanto più la volontà maschile vede ciò che il
desiderio femminile domanda, tanto più quest’ultimo domanda, e
quanto più il desiderio stesso domanda tanto più la volontà diventa
desiderosa di compiacerlo. Il pomo fu mostrato ad Eva, ella disse ad
Adamo che era buono, invitandolo a mangiarne; egli accettò l’invito
ed il peccato fu consumato. Ma questo vale tanto per il male quanto
per il bene poiché il principio che si trova alla base è identico e
ugualmente valido per entrambi i casi.
Ottava regola. Mimetizzate l’abitudine. Mimetizzate quanto più vi è
possibile l’abitudine . Cercate di imparare la parte, in modo tale che i
movimenti vi giungano spontanei.
Nona regola. Esercitatevi a fare ciò che non vi è gradito. Eseguite
sovente cose che non vi portano particolare piacere. Questo vi
permetterà di rafforzare in modo estremamente vigoroso la vostra
volontà per motivi evidenti a ciascuno di voi. Quale sarebbe mai la
condizione dei vostri muscoli se non ne faceste uso? E quale quella
della volontà se non vi esercitaste a fare cose che non vi sono
gradite? Chiunque, anche il più debole degli uomini, può far cose che
gli piacciono, senza che ad esse venga opposto resistenza. Ma l’uomo
deve agire malgrado le resistenze opposte sia dall’esterno che
dall’interno. E quando uno ha imparato a dominare se stesso, allora è
capace di dominare il mondo esterno; certo non prima. Si può
paragonare un tale esercizio al pagamento dei premi di assicurazione
sulla proprietà e all’accumulazione di riserve per i giorni di necessità.
“ Mentre un altro continua a gridare per il latte versato, colui che
possiede una simile volontà ha già cominciato a mungere un’altra
vacca.” Chi è riuscito ad ottenere grandi successi nella vita, quasi
sempre ha esercitato la sua volontà nell’esecuzione di cose difficili o
spiacevoli. Allorchè si è imparato a dire “ Si o no” a sé stesso, si può
dire si o no agli altri con la massima energia.
Decima regola. Coltivate la fermezza di proposito. L’uomo di forte
volontà deve imparare a vedere un oggetto di fronte a sé e tener
fissa la sua volontà su di esso. E’ di scarsa rilevanza che debba
abbandonare la linea retta d’approccio in seguito ad ostacoli
imprevisti, o inciampare spesse volte: egli deve sempre ricordare il
fine a cui mira e tenersi attaccato a quello.